Facciamo profezie, le sbaglieremo tutte
Predicting the future, and getting it all wrong
“Vedere i fiori dall’alto del cavallo” è un proverbio cinese che si riferisce alla difficoltà di giudicare le cose da distante e mentre tutto si muove. All’inizio della primavera del 2020 il panorama si muove intorno a noi come in una galoppata folle e, se non ha senso fissarsi sui fiori, tanto vale guardare l’orizzonte, lasciare correre lo sguardo ai massimi sistemi del terreno accidentato dove ci troviamo. Vale a dire Milano-Italia, alla vigilia del Salone del Mobile rimandato a giugno per il Covid-19 e in pieno picco della pandemia iniziata a gennaio in Cina.
Abbiamo coinvolto nel difficile esercizio analitico, se non divinatorio, Davide Malberti, AD di Rimadesio, Stefano Bordone, presidente di Kundalini e al vertice di due associazioni del settore, Federlegno e Assoluce, e Giulio Iacchetti, designer.
Prospettive diverse, alcune delle quali s’intrecciano. “Non saprei dove cominciare”, esordisce Iacchetti. “Stiamo affrontando l’ignoto. Con tutto
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