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DELLA PESTE

DELLA SUA NATURA ,


E dei Rimedj per la prefervazione , e per la cura della medefima . T R ATTATO CIO

DI BARTOLOMMEO ALIZERI,
FISICO, E MEDICO DE PRIMARJ NEL GRANDE S PEDALE DI PAMMATONE DI GENOVA .

DEDICATO
All' Illufstriffimo Sig.

ALESSANDRO GRIMALDI
P A T R I Z I O G E N O V E S E.
del q. Ill.mo Sig. Gio: Giacomo

_______________________________________________ NELLA STAMPERIA DEL FRANCHELLI CON LICENZA DE' SUPERIORI.

IN GENOVA, M.DCCXXI.

llluftriffimo Signore, Sig. e Prou(n)e Colendiffimo.

ON fon tanto cieco n tanto fcioccamentc innamorato dell'opere mie, che non m'avvegga efder cofa di leggier momento quefto piccol volume, che fu da me in fomma fret2 ta

ta compofto per confolazione delle prefenti univerfali paure. Tuttavia ben pi che volentieri ubbidifco al mio devoto offequio verfo VS. Illuftriffima, che al di Lei eccellente merito m'impone di confacrarlo ; poich confidero , che il fuo magnanimo cuore, avvezzo all'imitazione di ci, che in Ciel fi coftuma , vorr , anzi che 'l dono, riguardar l'affetto, e l'offervanza del Donatore . Come che poi in quefte dedicazioni fi foglia da altri tentar la Modeftia del Perfonaggio, che le riceve, col mettergli avanti agli occhi il gloriofo fplendore delle fue lodi: io non pertanto ho riputato affai meglio il trapaffare un si fatto ufficio; s perch fenza fallo farebbe alla di Lei virt odiofo , e molefto fovra ogni credere, e s perch dif-

difpero di poterlo far meglio della pubblica Fama, quando in tante guife ragiona e dell' illuftre fua Gafa, che per antichit , per origine , per grandezza , e per gloria di chiare gefta in pace , ed in guerra a neffun' altra di tutta Italia feconda : e della di Lei fingolar Prudenza ne' pi importanti maneggi , quanto efaltata qui nella Patria da noi , tanto invidiata nelle gran Corti dagli Stranieri: e de' suoi ftudi ffmprc indefeffi, co' quali s'ha fatto nella mente quell'immenfo teforo, che v'ammira il Mondo, d'erudizioni, le pi rare , e pi pellegrine; e finalmentedi tante altre fue doti, al fommo eccellenti, che in Lei palefano la pi maravigliofa , e nobile idea d'un perfettiffimo Cavaliere. Sia niulladimeno certa VS. Illuftriffi3 ma,

ma, che ci, ch'io paffo fotto slenzo, da me venerato col pi umil rifpetto dell' anima mia : la quale infieme con quefta operetta dedicandole tutta fe fteffa, vive , e viver fempre al pi alto fegno ambiziofa dell'onore , che mi do , col ratificarmi Di VS. Illuftriffima . Genova li 22. Febbraio 1721.

Devotiffimo, Obbligatifs. Servitore Bartolommeo Alizeri.

COR-

CORTESE LETTORE.
LA carit, e l'amor del pubblico bene, e non altro fine, o intereffe, m'ha moffo a fcriruere, e a pubblicar per le Stampe quefta operetta . So , che a taluno fembrer , che non foffe punto neceffaria una tal fatica, imperocch fono infiniti quegli Autori , e que' libri , che confortano i prefenti noftri timori, parlandoci della Pefte, e de fuoi rimedj . Tuttavia, fe fi vorr riflettere, al metodo da me tenuto , e alla diftinzione, con cui procedo, fi trover forfe in quefto mio dettato qualche lume , che in altri non trovafi, o che potrebbe a gran fatica trovarvifi . Oltre di che non lafcio di proporre ancor qualche cofa nuova, e da riufcir con felicit , s' io pur non m' inganno : come nel capitolo decimo terzo fi pu vede4 re

re. Quanto poi a tanti volumi, e volumetti di fecreti, e di rimedj contro la Pefte, che vanno attorno , e che par, che moftrino effer affatto fouerchia la prefente opera mia : voglio avvifarvi che non fon tutti da fidarfene molto, imperocch , fe ben ti additano medicamenti, che in altre peftilenzie fur di profitto : nulladimeno non dimoftrandoti n i cafi, n le circoftanze, n le difpofizioni de' corpi , in cui vorrebbono applicarfi , fecondo l'arte, ti potrebbono piuttofto nuocere, che giovare . Se ti pareffe, ch'io foffi breve: fappi, che non ho voluto proporti fe non ci, che ho ftimato pi neceffario, ci, che con fomma facilit ciafcheduno potrebbe anche far da f ; efcludo folamente quel tanto, che da me fi dice della Chirugia infuforia . Del refto, quando tu abbia defiderio di legger

ger groffi Trattati in quefta materia non te ne mancheranno : e potrai a queft' effetto cercarti [oltre al P. Fra Maurilio da Tolone, Cappuccino, al P. Frate Antero Maria, Agoftiniano Scalzo, al Gaftaldi, all' eruiditiffimo Muratori, & altri zelanti Scrittori, tutti ottimi, bench non tutti infrutti di Medicina] il Senerto, l'Ettmullero, il Fracaffati, l'Ingraffia, il Diamerbrok , Giorgio Roffi, il Criftini, ed altri celebri Valentuomini, che effercitarono l' arte Medica in tempo di peftilenza. Vagliti intanto di quefta mia tal quale operetta per tua giufta curiofit : pregando la Divina Mifericordia, che, voglia far s, che non abbi gim(m)ai meftier di veruno de Scrittori da valertene per tuo fcampo: e fappi altres , che fe vorrai cautele maggiori di prefervarti in ogni tempo da altre cafuali difgrazie, e ma-

malori, s per non inciampare negli errori de medicanti ti porger la deftra , ed il lume l'altra mia Opera intitolata Le Cenfure di Parnafo &c., la quale prefentemente fotto il Torchio, e doveva andare innanzi quefta, fe la congiuntura pi urgente de prefentanei timori non le aveffe tolta la precedenza . Compiaciti, e proccura ancora d' auerla, per approfitarti di quelle utili inftruzioni, o cautele che troverai fparfe in effa , mentre a maggior difefa della propria tua falute, ti prometto in brieve, e coe migliori, e vivi felice. IN-

INDICE
Dell'Operetta.
CAPITOLO PRIMO. CHE cofa fia Pefte , e Contagio , e de' fegni , che loro foglion precedere. Pag. 1 CAPITOLO SECONDO. Delle cagioni, che producocono il Contagio, e la Pefte, e di quelle , che depongono i corpi a quefti mali pag. 8 CA-

CAPITOLO TERZO. Degli effetti , che cagionano ne' corpi il Contagio , e la Pefte. pag. 13 CAPITOLO QUARTO. De' fegni diagnoftici , e de prognoftici della Pefte. pag. 21 CAPITOLO QUINTO. Di ci , che fogliono fare i Principi per la prefervazione de' loro Stati , effendo in vicinanza di Paefi infetti da peftilenza. pag. 28 CAPITOLO SESTO. Di ci , che foglio(n) fare i Principi fteffi , per follievo del proprio Stato invafo da Contagio, o da Pefte . Pag. 32 CA-

CAPITOLO SETTIMO. Delle perfone , alle quali neceffario efporfi in quefti pericoli , e delle lor cautele. pag. 49 CAPITOLO OTTAVO. Della cura prefervativa di tutti coloro , che fi trovaffero in luogo appeftato. pag. 55 CAPITOLO NONO. Se convengano per la prefervativa della Pefte il falaffo, e la purga. pag. 75 CAPITOLO DECIMO. Se per la curativa della Pefte convengano i predetti ri me-

medj del falaffo , e della purga. CAPITOLO UNDECIMO.

pag. 77.

De' rimedi interni , ed efterni per i corpi appeftati. pag. 88 CLASSE PRIMA. Interni contro la Fufione. CLASSE SECONDA. Efterni Co(n)tro la Fufione. CLASSE TERZA. Interni contro la Coagulazione. CLASSE QUARTA. Efterni contro la Coagulazione. pag. 108 pag. 114 CApag. 108 pag. 91

CAPITOLO DUODECIMO. Della cura d'alcuni fintomi particolari , cio , de' carboni , e de'buboni paftilenziali. pag. 122 CAPITOLO DECIMOTERZO. Della Chirugia infuforia. CAPITOLO DECIMOQUARTO. Si rifponde per corollario dell' operetta ad alcuni quefiti. pag. 154 IL FINE DELL'INDICE. CA. pag. 1 38

CAPITOLO PRIMO.
Che cofa fia Pefte, e Contagio, e de'fegni, che loro foglion precedere .
V , chi chiam quefti due gran mali col nome di Flagello di Dio: e veramente fembra , che altrimenti nominare non fi dovrebbono, imperocch Dio medefimo di fua bocca fi protefta d'efferne l'Autore : come in quel luogo dell' Efodo: Extendens manum, percutiam te, & populum tuum pefte, peribifque de terra : ed in cento altri luoghi delle divine A Scrit-

Scritture . Ancora la facra Storia de' Re, parlandoci di quella peftilenza, che con tanta mortalit del Popolo d' Ifdraele , correffe la vanagloria del Santo Davide , la dichiara un'operazione della deftra vendicatrice di Dio , dicendo : Immifitque Dominus peftilentiam in Ifrael: n ce la fa vedere eftinta , fe non per efpreffo comando del medefimo Dio , allor che diffe all'Angelo, miniftro dell' ira fua: Sufficit: nunc contine manum tuam. E per dir vero, fi fono da pi , e pi perfone veduti in molte principaliffime peftilenze , gli Angioli armati, in atto di recar morte alle Citt , ed alle Provincie : come in quella univerfale per tutta Italia , nella quale, al riferir di Paolo Diacono , gli Angioli fteffi con certi loro fpiedi andavan percotendo le porte delle mifere cafe, ove tanti morivano , quante erano ftate quelle

3 lle percoffe: ed in quell'altra, che fe tanta ftrage di Roma al tempo di S. Gregorio il Magno, n mai ceff, finch non fu vifto fopra la mole d' Adriano il celefte Guerriero terger la fpada, imbrattata di molto fangue , e riporla nella guaina, cantando :

Regina Cli, ltare , alleluja: quia quem merusti portare, alleluja, Refurrexit, ficut dixit alleluja: al che foggiunfe il predetto S. Pontefice : Ora pro nobis Deum alleluia. I Gentili fteffi col loro imperfetto

lume conobbero, e confeffarono, non da, altro Autor che da Dio irato venir cotanta fciagura, che per anche Ippocrate nomin la Pefte Ira di Dio : forma di parlare poco diffomigliantc da quel Bellum Dei, cui humana vires nequeunt refiftere ^ di Francefco Ripa, famofo Giureconfulto: e di Galeno fi legge, che per aver la forte di non contrarla, fi facr co A 2 folen-

4 folenne voto ad Efculapio , creduto Dio della Medicina . Ma chi pu oppinarne diverfamente , fe confidera la violenza del fuo veleno , la gravezza de' fuoi effetti , e la facilit , con cui fi propaga ? Il veleno tale, che non par'opra della natura , e difficiliffimamente pu con qualunque antidoto, ed aleffifarmaco effer curato , n fuperarfi . Gli effettti , oltre all' effer vari, ftravaganti, ed incerti, fono cos intenfi , ed all'animale cos nocivi , che in un momento lo fpoglian di vita. La facilit del fuo propagarfi non pu effer maggiore, appiccandofi quefto male, per un femplice contatto , o per un fol refpiro d'aura maligna ad ogni et, feffo, e condizione , in maniera , che a pochiffimi di que', che vivono in paefe appettato poffon giovare, per prefervarfi, le cautele pi fagge , e praticate co efac-

5 efattiffima diligenza . Per tutte le quali cofe egli manifefto ci, che fi debba principalmente fare o nell'invafione , o nel timore di quefto male. Si deve fenza dubbio ricorrer a Dio irato, e cercar di placarlo , con uccidere in noi la cagion del fuo giufto fdegno , cio , il peccato, ed implorare il patrocinio de' Santi : ficcome fappiamo aver fatto varie altre volte in fimili emergenze , con fuo gran profitto , la noftra piiffima , e religiofiffma Dominante. Perch poi da me fi vuol' anche fcrivere , come convienfi a Profeffore di Medicina , e fi voglion moftrare ( quanto per me potraffi ) fecondo l'arte , i veri antidoti di quefto morbo tanto temuto , e cosi ferale: far neceflario, che in quefto luogo, e prima d'ogn'altra cofa, io manifefti la fua fuftanza. Dico adunque col parere de'FiA3 fici

6 fici di pi grido, ammaeftrati dalle offervazioni da loro fatte nelle peftilenze di varj fecoli, non effer altro la Pefte, che un veleno , il quale fparfo per l'aria porta in ogni luogo la morte : ed il Contagio effer'il veleno medefimo , o della medefima qualit , che non effendo fparfo per l'aria , fi tramanda ne' corpi fol per contatto. La natura poi di quefto veleno non s occulta , che non poffa chiaramente conofcerfi, da chi offerver i varj fintomi , che travagliano, chiunque n' infetto , de' quali avraffi in altro luogo a parlare. Laonde francamente afferifco , effer'egli da annoverarfi tra' veleni Corrofivi , tra' Fermentativi , e tra' Vaporof ; e quanto alla fua fuftanza, non dubito d'affermare , che fia un fottiliffimo Arfenico ; autenticando quefta fentenza l'autorit di chiariissimi Medici, e tra gli altri

7 tri di Paracelfo , e de' fuoi feguaci, che l'aura peftifera definendo , la chiamano uno fpirito arfenicale. Ecco dunque che cofa Contangio , e che cofa Pefte : due fatali fciagure , che quando hanno a venir nel Mondo, per gaftigo dovuto a tante fue colpe , fi fogliono mandare innanzi, come forieri, fecondo le offervazioni degli Scrittori , i feguenti fegni. Nel Cielo l'eclissi, le comete, le fiamme vaganti , ed altri fenomeni : f bene Cardano in quefta parte gli d per fegni fallaci , non oftante, che appaja aver' eglino prenunciata la Pefte a Roma , nel Confolato di Lucio Ebuzio, e di Servilio, al referire di Tito Livio, e nella Terra i tremuoti , la quantit degli animali vili , come de' Topi , delle Pulci, delle Mofche, de' Tafani, de' Ranocchi, e d' altri tali, la copia de' vajuolr maligni , i frequenti A4 abor-

8 aborti , la mortalit degli Uccelli ; l'epidemia de' Quadrupedi, ed in ifpecic de' Bovi , e finalmente certe efequie fatte per giuoco da' fanciulli, fingenti di voler dar fepolcura a' defonti. CAPITOLO SECONDO . Delle cagioni , che producono il Contagio , e la Pefte, e di quelle , che difpongono i corpi a quefti mali. LE cagioni della Pefte , fecondo gli Aftrologi , fono i maligni influffi d'alcune coftellazioni; ma noi in quefta parte nulla badando a fimili fanfaluche, convien, che porgiamo orecchie a' Filofofi. Quefti ce le dividono in cagioni efterne , ed interne: e l'efterne, dico-

9 cono, o fon particolari , o fon generali . Le particolari fon tutte l'evaporazioni venefiche, che efalano da' corpi eftranei , come da' mucchi d'infepolti cadaveri, dalle aperture de' luoghi cavernofi , dalle foffe , e i laghi paludofi , e fetenti , dagl'imbarazzi delle cloache, de'cimiterj , de' letamai , da'fepolcri , che fieno ftati lungamente chiufi , i quali ponno in un momento far morire di fincope : come s' vifto alcune volte effer'occorfo a' Beccamorti poco avveduti . Le generali al dir d' Ippocrate , e di tutte le fcuole , altro non fono , che l'infezioni dell' elemento , che refpiriamo, che per quefto gran mal della Pefte fu da Filone Ebreo de- finito , morte dell'aria , da Plutarco , corruzion dell' ambiente, e da Marfilio Ficino ebbe il nome d'aereo drago. Quefte infezioni poi non folo agifcono ne' corpi degli

10 gli Uomini, e delle Beftie: ma poffono ancora corrompere e l'acque , e i frutti, e le piante , e renderle peftifere, a chi fe ne ciba. Sar altresi da notarfi , che l'aria, in tal guifa infetta, (da qualunque cagion provenga la fua infezione, fia ella naturale , od artificiale per opera d' uomini fcellerati, come in altre peftilenze accaduto) l'aria, dico, in tal guifa infetta, non pu effer la fuperiore, la quale per effer femplice , e puro elemento , e piena di particelle ignee, non pu , fecondo il Filofofo , imputridirfi ; onde converr dire , che fia folamente quella inferiore , che ne circonda. Ed effa ancora non par , che dovrebbe effer corrotta fecondo tutta la fua fuftanza ; poiche in tal cafo farebbe tutta veleno , e darebbe la morte a tutti, perch da tutti refpirafi . Quinci da credere, che riceva folamente

11 te qualche maggiore, o minore alterazione nelle fue qualit , ed accidenti , fecondo che i vapori follevati dalla Terra fon pi, o men maligni, e corrotti. Ma le cagioni interne delsa Pefte , fecondo il noftro parere , fon quelle difpofizioni , che in noi fi producono da altre caufe alteratrici de' corpi , e de' loro umori , che poco appreff odiviferemo. Ove quefte difpofizioni non fieno o tutte, od almeno in parte , egli certo, che non mai, o difficiliffimamente fi pu accender' il morbo peftilenziale ; ficcome la favilla, cavata dalla pietra focaja ,mal potrebbe appiccarfi all' efca , quando la debita preparazione del nitro in effa non fi trovaffe. Ed in effetto fi vede, che molti ancor degli efpofti giammai non vengono ad infermarfi : il che non tanto deve attribuirfi alle lor cautele, quanto alla for-

12 forte d' effer' efenti da quefte fteffc maligne difpofizioni . Quali poi faranno le cagioni, onde fuol propagarfi il Contagio ? Son' ancor quefte efterne , ed interne. L'efterne fon quelle fottiliffime , ed invifibili efalazioni, che per contatto fi tramandan negli altrui corpi o immediat da' corpi infetti , o mediat , cio , per mezzo di robe, che effendo ftate toccate da' medefimi corpi infetti, attraffero il lor veleno : e l'interne fono le fteffe con quelle della Pefte , da noi vedute pur' ora : cio , quelle difpofizioni de'noftri corpi, e de' noftri umori , le quali far qui luogo il veder , da che fi producano . Produconfi I. dall' irregolarit delle ftagioni , e de' giorni , per quanto ricavo da Ippocrate , e da Ariftotile , e da Galeno , e da Avicenna; poich da cos fatti fregolamenti viene a viziarfi la trafpirazio-

13 zione de' pori . II. Da' venti auftrali di lunga durata , i quali forza , che cagionino infigni alterazioni ne' liquidi . III. Dall'aria lungamente ofcura , fenza che mai fi difciolga in pioggia. IV. Dalla corruzione delle biade, de' frutti, e d'altre forte di commeftibili. V. Da' mali cibi, che foglion mangiarfi , maffimamente da' poveri , in tempo di careftia : che malamente nutrendo, inducono negli umori la corruttela . CAPITOLO TERZO. Degli effetti , che cagionano ne' corpi il Contagio, e la Pefte. CHe cagionino o una foverchia fufion del fangue,e del fugo nervofo, o una lor coagulazione, o una

14 una complicazion di quefti due mali nello fteffo individuo , o finalmente un'altra coagulazione d'umori, gi infenfibilmente, e violentemente tramandati alle parti nobili per un'occulta ftravagante fufione : cofa affai manifefta , imperocch non fi trovan corpi appeftati , che non fieno o travagliati , od uccifi da alcuno di quefti effetti. Ma da che fi conofcono ? Da' loro fintomi. Dove fono o un vizio fubitaneo nell'economia animale, nel celabro , nel cuore , e negli fpiriti o palpitazioni, o deliquj, o fudori fincoptici , o emorrogie copiofe dal nafo , dalla bocca , dagli occhi , dall' utero , dalle morioidi, o fudori fanguigni, o fluffi diffenterici epatici , o febbri congiunte con vigilie, con delirj, con frenefie, e talor con toffe , e con fete , o moti convulfivi , o convulfioni,o paralifie, o cardialgie, o fin-

15 fingulti, o naufee, ed inappetenze , e frequenti vomiti d'umori maligni , co'polfi languidi , ineguali , formicanti , vermicolofi; ivi l'effetto della fufione . Dove fono o fopori, o vertigini, o fincopi mortali, o efantemi, o macchie, o buboni, o carboni, o parotidi , od altri cos fatti tumori : ivi l'effetto della coagulazione. Dove fono nel tempo fteffo alcuni di que'primi fintomi , e di quefti fecondi , e l'uno all'altro fi van fuccedendo con una continua , ed efiziale vicenda : ivi il complicamento della fufione , e della coagulazione . Dove finalmente fono le angine, le pleurifie, le peripneumonie, con gli affanni del petto , e le difficolt del refpiro , che fpeffo fi van complicando colle fincopi, ed altre paffioni di cuore ; ivi la coagulazione , fuffeguente la predetta maligna occulta fufione. Ma

16 Ma qui fento domandarmi , onde avvenga , che la medefima Pefte cagioni effetti s differenti ; al che rifpondo avvenire non per alcuna variet, che fia nel di lei veleno, cio , perch ella fia ora coagulante , ed ora fundente : ma per la difpofitionc, e temperamento de' corpi ; avverandofi in quello cafo quel trito detto : Quicquid recipitur ad modum recipientis recipitur . Dico adunque, che chi fi trova averefi nella maffa de' liquidi un fale arfenicale , volatile , ed acre, ed di temperamento fanguigno, collerico, e biliofo: contraendo il Contaigio , o la Pefte , riceve un veleno , che colla fua forza energetica in- duce in effo le umorali , e fpiritali colliquazioni, cio, le prime, che fi manifeftano co' fintomi , o le feconde, che non fi lafcian conofcere. Chi poi abbonda d'un fale acido, ed di malinconico, o pitui-

17 tuitofo temperamento : riceve coll'appeftarfi un veleno, che avvalorando la natura di quello fteffo fuo fale gli va coagulando gli umori. Chi finalmente ha ne' fuoi fluidi e dell'uno , e dell'altro di quefti fali , ed di temperamento mifto del fanguigno biliofo, e de pituitofo , o del malinconico : contrae una maligna miftura degli uni , e degli altri effetti . E qui fi noti , che particolarmente faran foggetti a foffrire quefta complicazionc di mali que' corpi , i quali avendo fortito dalla natura un temperamento fanguigno e biliofo , e avendolo poi in parte muta- lo o per l'et , o per altre caufe viziofe , han fatto un fangue craffo , e malinconico, imperocch neceffario , che fi trovi in effi alcuna parte de' primi fali , e di quelli ancora , che nuovamente per quei cambiamento fi fono nella B lor

18 lor maffa introdotti . Di pi per la fteffa ragione del mutato temperamento non ponno effer'efenti dalla fteffa fciagura coloro, che parimente effendo flati fanguigni, o biliofi, nel decorfo della lor vita han fofferti , a motivo di prefervarfi, e di maggiormente refrigerarfi molti , ed imprudenti falaffi. Accioch poi meglio s'intenda ci, che da me fi dice di quefto complicamento di coagulazione , e di fufionc nella fteffa maffa del fangue,mi fpiegher colla fimilitudine di ci, che tutto giono da ognun fi vede nel latte. Se in quefto far infufo il gaglio, o prefame , che dirlo vogliamo : in brieve tempo fi rappiglia per la qualit acida dello fteffo prefame; Ma fe poi rotto il medefimo latte cosi rapprefo , s'ander mefcolando per entro la fua fuftanza alcuna qualit alcalica, per mezzo d' un

19 un certo nitro volatile , che fi trovi fparfo per l'aria; fubitamente una di lui buona parte in fiero colliquafi. Vi fi fcorge dunque e coagulazione, e fufione nel tempo fteffo , originate da due differenti cagioni che furono in effo introdotte . Onde il fimile appunto accade nel fangue , ove parimente fieno a cafo unite le due predette cagioni , una di natura acida , e di natura alco- lica l'altra. E' poi da faperfi, che a quefti due micidiali effetti molto contribuifcono le ftagioni , cio , a far s, che piuttofto l'uno , che l'altro fe ne produca ; imperocch la ftate , per ragion dell' ambiente caldo, che fa maggiori le fermentazioni nella maffa de' liquidi, fi va difponendo la colliquazione: ed il Verno , per ragion dell' ambiente freddo , il qual coftipando i pori , non lafcia luogo di efalar B2 fuo-

20 fuori all'acido volatile del paziente , ncccffario , che si faccia una ben grande coagulazione . Per ultimo avvertir con quefta occafione, creder'io con molti altri , che quefti due medefimi effetti , cio , della fufione , e della coagulazione , o feparati, o congiunti , fi trovino ancora nelle febbri peftilenziali , e maligne comuni da ingeniti veleni prodotti; che per dico effer molto neceffario, che il Medico fia diligente nell'offervargli , ed in proccurar di conofcergli , per intraprender' una giufta cura dell'ammalato , regolata dal proprio metodo , e per non commetter' errori palmari nell'rapplicazion de'rimedj. CA-

21 CAPITOLO QUARTO De' fegni diagnoftici , e de' pronoftici della Pefte . I Segni diagnoftici, cio, che inidicano il veleno della Pefte gi introdotto nel corpo umano , non fon'altro, che que' fintomi, d' quali abbiamo parlato nel precedente capitolo , e da' quali abbiamo detto cavarfi gli argomenti o della coagulazione, o della fufione , o d'anbedue quefti effetti prodotti nel fangue. Laonde non accader qui dirne altro : e rimettiamo il Lettore a ci, che nel medefimo capitolo s' divifato . Circa a'pronoftici poi, che potrebbon farfi a'corpi invafi da quefto morbo , ci pare doverfi dire, che per lo pi li vogliono regolare fecondo le offervazioni gi fatB3 te

22 te fopra i cafi antecedentemente accaduti; imperocch ove concorrono le medefime circoftanze , in corpi dello fteffo temperamento, fi poffono arguire gli fteffi o lieti , o lagrimevoli effetti . Nel principio della peftilenza , quando le malattie non fono , che contagiofe , o quando il fale venefico fi fcorge di natura pi mite, ove fi veda il temperamento, e l'archeo dell'infermo effer vigorofo, e tendente per la fua forza all'efpulfion del veleno per gli emuntorj propri del corpo , e alla fuppurazione : fi pu con qualche ragione confolarc il paziente con pronoftico di buona fperanza. Nel mezzo poi , e nel vigore, quando fembra , che i morbi partecipino e di Contagio e di Pefte, ed gi formata una univerfale epidemia , per l'aria affatto corrotta ; dovr nel Medico la fperanza

23 za cedere alla paura : e non potr cos facilmente confolar con buoni pronoftici i miferi infermi, che fenza dubbio, ove non fia miracolo, dovranno ceder' al fato comune, e ftimarfi morti, prima che giunga il rimedio. Ma nel fine, quando gi fi conofce il fale venefico fvaporato , o alquanto fnervato della fua forza : allora pare, che poffano riaffumerfi i pronoftici pi felici -, imperciocch la natura in quefto cafo fuol'effere prepotente, e farfi veder pi difpofta a vincere que' veleni. Sono molte le ftorie , che autenticano quefta noftra afferzione: e prefentementc fe ne vede , la Dio merc, un chiaro efempio nella Pefte,che i mefi addietro ha fatta s vafta ftrage in Marfiglia . Accade in fomma in quefti cafi ci, che fuol'accader negl'incendj, che ful principio , e verfo il lor fine fi B4 pu

24 pu fperare d' eftinguergli : ma nella lor maggior forza , quando il fuoco va furiando per ogni parte, o poco, o nulla giova il foccorfo. Nella State , e nel Verno fi poffon fare agli appeftati non molto lieti pronoftici, poich la State col fuo calore aguzzando il veleno induce una maggior fermentazione; nella maffa de' liquidi : ed il Verno coll' ambiente freddo coftipando i pori , fa si , che lo fteffo veleno agifca dentro pi fortemente contro i medefimi liquidi Alle Donne , ed a' Fanciulli parimente fi pu pronofticarc poco buon' efito, ove fieno invafi dal peftifero morbo. avvegna che quefti corpi fono di natura pi molli, caldi, ed umidi, e vaporofi; onde pi facilmente agifce in effi il fal velenofo , e trova minor refiftenza per atterrarli . Il fimile fi dice de' Vecchi , per la

25 la penuria , che hanno degli fpiriti pi robufti, e per la debbolezza delle lor forze. Dopo quefti poniamo i Giovani fanguigni, e i collerici ; indi i flemmatici: e finalmente i malinconici; dicendo, che fi posson in guifa regolare i pronoftici , che minori fperanze fi diano a' primi alquanto maggiori a i fecondi, e pi che a que' che Vengono in ultimo luogo. Qui fi vorr ancora fapere, quali hanno da effer' i pronoftici da farfi a' fani, che non avendo ancor contratta la Pefte, fono agitati dal timor di contrarla . Diciamo adunque (e ciafcuno da quefti noftri fenfi porr prender le fue mifure) che le Donne, e i Fanciulli fono pi facili ad effer' invafi da quefto morbo , per la ragione poc' anzi recata : fe per non faranno d' un temperamento gagliardo,

26 ado, e tale , che inclini al fecco. Lo fteffo de' collerici , e de' fangnigni, ma non cos affolutamente fi vuol parlare de' flemmatici, e molto meno de' vecchi , e de' malinconici. Finalmente a chi foffe altres bramofo d'intendere , quando fi potr pronofticare la totale ceffazion della peftilenza : rifpondo, che potr farfi appunto allora, quando fi vedran nafcere nel popolo le terzane , ed altri pi benigni malori, e rimanerfi nel loro effere , e non convertirfi altrimenti in Pefte ; imperocch offervazione fatta full'efperienza, che allor che la peftilenza nel fuo incremento , qualunque morbo , che invada i corpi , fubito convertefi in Pefte, onde quando i morbi non fanno pi quefta lagrimevole metamorfofi , egli chiaro , che, l'epidemia oramai giunta al

27 al suo fine , e ful declinare. Chiudiamo quefto capitolo coll'avvertire , che non da atterrirfi il Popolo con cattivi pronoftici, quando conofcendofi oramai ceffata la Pefte , s'offervaffe in qualche infermo alcun fegno equivoco, e comune alla febbre maligna , ed all'epidemica ; perch dovraffi ftimar prodotto da una corruttela d'umori interna e non gi da veleno peftilenziale . Infatti s' offervato nel finir d'altre peftilenze, che que' mali non fi fono comunicati.

CA-

28 CAPITOLO QUINTO. Di ci, che fogliono fare i Principi per la prefervazione de' loro ftati , effendo in vicinanza di Paefi infetti da peftilenza. QUanto certo , che, fe Dio vuol gaftigare i popoli con quefto flagello, faran fempre vane tutte quelle. Diligenze, che poffono adoperarfi per ifcanfarlo : tanto infallibile , che nulladimeno debbono tutti i Principi tentare ogni mezzo , per tenerlo lontano dal lor Dominio; volendo il medefimo Dio, che in ci fi vada efercitando, e fegnalando quella carit ,che gli obliga al vantaggio, ed alla difefa de' lor Vaffalli. Quindi

29 di ognuno di effi, appena udita la trifta nuova dell'infezione de' vicini Regni immantinente configliafi feco fteffo, e rintracciando, ed ordinando tutti quc' mezzi, che ftimanfi neceffarj al comun riparo, foglion principalmente operar l'infrafcritte cofe. Procurar , che fieno raftellati tutti i confini, e alcuue particolari ftrade de' loro ftati ; acciocch i Viandanti fieno neceffitati a capitare in que' luoghi precifi , ove trovanfi le perfone deputate a riconofcer le lor bollette , o fieno l' autentiche atteftazioni della lor fanit , recate da Paefi , che non fon banditi , o fofpetti. Spedir Commeffarj per varie parti , con pieniffima facolt d' ordinar tutto ci , che ftimeran neceffario per la comune falvezza , e di gaftigare in quefta parte ogni delinquenza. Man-

30 Mantener numerofe guardie full' ingreffo di tutte le vie , che colla forza tengan lontani coloro , che ofaffero voler' intruderfi , ed anche introdur robe fenza le predette autentiche atteftazioni. Ordinar notturne, e diurne vifite, e ronde, che fian mai sempre in giro per conofcere , ed atterrire le negligenze delle guardie medefime. . Proceder con feveri gaftighi, a mifura delle delinquenze, contro i trafgreffori , e fpecialmente contro que' temerari , che ardiffero di penetrar fullo ftato fenza le loro bollette. Far s, che fi purghino coll' aceto , e co' profumi , le monete , e le lettere procedenti da Paefi fofpetti. Comandare , che le lettere de* Paefi infetti, pofte prima in aceto, e ben profumate, fian ricopiate da fedel perfona, a ci deputata , e po-

31 pofcia date alle fiamme ; onde a quegli, cui fon dirette , fen'efibifcan le fole copie. Efcluder' affatto le mercanzie mandate da luoghi appeftati , che fon foggettc di fua natura a contrarre , e confervar l'infezione : e non permettere , che s'introducan quelle, che vengono da' fofpetti fenza una diligente purgazione , fecondo il confueto modo , ne' Lazzaretti . Finalmente tanto per fe , quanto col mezzo de'Miniftri far s , che fembri non poter' entrar nel Dominio la peftilenza, fe non invifibilmente, e portata a volo per aria. CA-

32 CAPITOLO SESTO Di ci, che foglion fare i Principi fteffi, per follievo del proprio ftato, invafo, da Contagio , o da Pefte. INfegnaci l'efperienza , che dalla falute del capo dipende bene fpeffo quella delle membra ; che per deve il Principe cautelarfi dall'infezion dominante , a fine di prefervarfi alla direzione cosi neceffaria in fimili contingenze ; provedendo a'bifogni, coll'elezione di Commeffarj , trafcelti dal fior della Nobilt, e muniti di quell'autorit , che ftimafi conferente alla falvezza de' buoni , ed al gaftigo de' delinquenti . Quefti Commeffarj

33 farj poi ( per quanto dalle relazioni delle paffate peftilenze ricavati ) fon foliti di faggiamente operar le feguenti cofe, cio, Eleggerfi fubalcerni Miniftri , e Capiftrade per ogni quartiere , fecondo il numero delle contrade , da fegnarfi con qualche nome di Santo, i quali fupplifcano, dove effi non ponno affiftere . Far numerare , e fegnar co' propri numeri tutte le cafe, acciocch fe fi appiccaffe il male in alcuna d'effe, pi facilmente fieno conofciute , e fchifate da'fani , e pi comodamente fovvenute ne' lor bifogni. Far profumare da'publici profumieri tutte le cafe , e le ftanze, dove foffero ftati corpi appeftati , ed ancora le contrade , e le piazze della Citt , valendofi a quefto effetto non folo di quelle legne odorofe, che nel capitolo ottavo diviC fe-

34 feremo , ma ancora della pece , e del folfo : materie celebrate da Ippocrate e da Galeno, come veri antidoti della Pefte. Qui da notare, che da quefti profumi pu dipender principalmente la falute di tutto il popolo ; leggendofi , che nella Pefte di Malta dell' anno 1675 i Profumieri periti feppero s ben fare il lor miniftero , che furon cagione , che in breve tempo ceffaffe affatto quella univerfale mortalit. Far purgare l'acque putride, fetenti , e ftagnanti , e le cloache , ed ogn' altro luogo , dove fi raccolgono l'immondezze, acci per effe non venga l'aria a maggiormente infettarfi . Quefto principalmente fi fa col far correr l'acque de condotti, o de' vicini fiumi per i medefimi luoghi , acciocch portin via con s , quanto per avventura incontran d'immondo. Sof-

35 Sofpender le liti , far ferrare le logge , vietare i balli , le commedie , e qualunque altra ragunanza facra , e profana . Chiamar di fuori Medici , e Cerufici , quando non fe ne abbian de' nazionali qualificati, fperimentati, e caritatevoli , e fpeffo fentir le lor relazioni. Mandar' in giro per la Citt i predetti Medici , e Cerufici : e ordinar loro, che , quando per avventura non poteffero ogni giorno affiftere a ciafcheduno per il gran numero degl' infermi, gl'inftruifcano almeno intorno a ci, che per curarfi potrebbon far da fe fteffi . Efortare, ed animare i Religiofi all' affiftenza degli appeftati , e invigilar , che fian provifti di que' rimedj prefervativi interni , ed efterni , che non aveffero, e di quegli inftrumenti, de' quali nel capo feguente averemo a dire . Stimo C2 qui

36 qui a propofito il dire , che ove tra quefti Religiofi ( il che s' intenda ancor degli altri Miniftri ) fe ne offeriffero, per trafporto di carit, di quegli , che per debolezza di temperamento , e per altre cagioni da me accennate nel capitolo de' Pronoftici , foffero ftimati facili ad attrarre il velen contagiofo , non farebbero da ammettcrfi che col dovuto riguardo , e aggraverebbero il numero degl' infetti , invece di riftorarlo . Tra quelli fi vogliono preeleggere quegli , che per ventura , avendo gi contratto il morbo , lo fuperarono , effendo che per efperienza fi vede, che i guariti dal Contagio pi difficilmente tornano ad infettarcene. Infiftere , che fian' aperte pi fonderie per la Citt , ben provvedute cos di fcelti medicinali, come di fperimcntati Speziali , che fomminiftrino i medicamenti agl' In-

37 Infermi. Quefti, fecondo me, dovrebbero notar le Famiglie , e le cafe, alle quali difpenfano i loro medicamenti cacci in fin della peftilenza poteffero effer pagati o da fuperftiti, che fe ne fon provveduti, o dagli Eredi : circa di che converrebbe , che pofcia foffe cura del Principe, o de' Magiftrati , il far che puntualmente foffero foddisfatti . Si da il configlio di quefte pubbliche fonderie , perch i particolari Speziali o potrebbon morire , o per timore fuggirfi , o non aver cos facilmente le provvifioni , che in quefti cafi bifognano. Quefti fteffi poi , i quali non aveffero il lor' utile nella Citt , potrebbero andare ad efercitar la lor profeffionc ne' Borghi , e nelle Ville : il che ficcome farebbe ad effi di non leggier guadagno, cos farebbe a que'poveri Paefi e di comodo , e di non ordinario profitto. Abbondino G3 que-

38 quefte medefime fonderie d' unguenti , e di cerotti , per fovvenire abbondantemente alle cure de'carboni , de' buboni , de' tumori , e delle piaghe , che fi generano per lo pi nella peftilenza: e fovra tutto fieno ben provvedute de' medicinali , che dovran dirfi , e di buon numero di firinghe , e d' inftrumenti per i criftei , molto neceflarj alla cura del veleno coagulante, come vedremo. Far pubblicare un bando, per cui fotto gravi pene fi proibifce agli Speziali di dar purganti , fenza efpreffa ricetta del Medico , ed a Cerufici di cavar fangue, fenza la fcritta , e fottofcritta ordinazion del medefimo. Far' aprire per la Citt molte botteghe di telerie vecchie, e nuove, che molto bifognano per iftendervi i cerotti , e gli unguenti , & per nettare le piaghe de' tumori aper-

39 aperti; i quali facendo molta marcia , potrebbero infettare i lenzuoli , e le materaffe, e cos far fempre maggiore nelle cafe la putredine , ed il veleno . Perch n meno in tempo di Pefte , bench fi veda Dio colla sferza in mano , manca mai la fenfualit in certe perfone di perduta cofcienza, e confeguentementc da illeciti concubiti nafcono pi bambini, che fi trouano efpofti per le pubbliche ftrade, o fi mandano agli Spedali: far, che fi eriga un Confervatorio di Balie, affinch non fi abbia da incontrare difficolt nel fargli allevare nelle ville ; poich in quefti cafi le Balie contadine fogliono ricufar di riceverli per propria cautela . Pare a me , che quefto fteffo Confervatorio potrebbe fervire ancora per i bambini de' coniugati, a' quali riufcirebbe difficiliffimo il trovar Nutrici in camC4 pa-

40 pagna , per la fteffa ragione : e poiche quefti teneri corpicciuoli fon pi difpofti [come s' vifto] a contrarre il male, fi avrebbe la confolazione di vedergli guardati, ed allevati colla debita diftinzione , in luogo ficuro. Far provvedere una fufficiente quantit di Capre , Pecore , ed Afine, per fupplire al difetto delle Nutrici , quando mancaffero. Perch i morti di contagio norn reftino infepolti, e non infettino l'aria, ordinare , che fi fcavino profondiffime foffe nella campagna, capaci di centinaia , ove fi feppelifcano: e comandare, che , quando fon riempiute, fieno fubito coperte con otto , e pi palmi di terra , laftricata fopra , per afficurarfi , che non poffa efalarne il fetor de' cadaveri in tempo veruno : e finalmente, mancando le foffe , far si , che i cadaveri fteffi con altre robe gitta-

41 te gi dalle fineftre, fieno pofti entro a barche, e mandati in alto mare , o in mezzo a qualche fiume reale , ed ivi ( foprappofte loro pece, legna , e fafcine) abbrucciati colle medefime barche in maniera, che le ceneri ne reftino afforbite dair acque. Permettere, che i cadaveri delle perfone diftinte , e nobili fieno fepolti ne' lor depofiti: ma con condizione , che fi chiudano in caffa di piombo, ben figillata, con nota in marmo , o in qualche lamina , che avvifi i Pofteri, cffer'ivi rinchiufo un morto di peftilenza. Ordinar Lazzaretti, o pubbliche infermerie , e far s, che vi fieno feparatamente quelle degli Uomini civili , e quelle de' plebei , ben provvedute di tutto il neceffario alle cure, e di buoni Miniftri, e fituate in luoghi amen , e di collina,

42 na , ove fieno forgenti d' acqua, della quale mai non s'abbia da penuriare. Prefso a quefti Lazzaretti far, che vi fia un' altro albergo , detto di fofpetto,ove fian' introdotti a far quarantena quegli, che per il fervigio, o per la lunga converfazione con gente infetta , avefsero potuto attrarre il veleno . Di pi deftinare in luogo fano un terzo ofpizio , chiamato della Sanit, ov'entrino i gi guariti dalla Pefte, e interamente fi purghino da qualunque reliquato di piaghe , e perfezionino la loro convalefcenza. Far raftellare tutto il Paefe, ove fono i predetti Lazzaretti , ed alberghi, cafe, e cafette de' poveri, acci non pofsano ufcire , ed appeftare per avventura i vicini luoghi , e le perfone refugiate in campagna . Quando

43 Quando i Mercadanti da feta , ed altri , ricufaffero di fidar lavori a' manifatturieri , infinuare a medefimi la continuasione delle fatture, per provvedere colla mercede di quefte all' indigenza della plebe . Procurar, che fian' in Citt non pochi forni pubblici , e non poche botteghe da vender pane ; efsendo a molti difficile in quefti tempi il farfelo in cafa. Far , che fia ferrata nelle proprie cafe la plebe pi minuta , rimafta in Citt, con avvertenza che fieno provveduti que' rinferrati di cibo, provigione non folo efficace ad impedire la dilatazione del morbo, ma anche a contener que' difordini , che potrebbero inforgere. Provvedere ( e ci fotto gravi pene) che nefsun di coloro, che debbono entrare nell'altrui cafe, vi

44 vi vada fenza che fiafi fatto in efse un diligente profumo, e feza che fiano ftate aperte le fineftre per lungo tempo . In oltre far, che portin mafchere al volto, come quelle, che nel capitolo feguentc s'avranno a dire , o che, in mancanza delle medefime fi vagliano allo ftefso effetto d'una tela inzuppata d' aceto : e che trattando con gli appeftati , volgan le fpalle al vento, ed all' alito dell' infermo ; guardandofi ancora, quanto poillbile dall' efalazioni delle robe infette, che loro forza di maneggiare . Gaftigar feveramente i Beccamorti , che non s'aftengono dal toccare i corpi fani , e le robe nette . Prenderfi cura , che da'Rivenduglioli fian fubito comprate , per poi rivenderle fulle piazze, le vettovaglie, che i Contadini portano alla

45 alla Citt ; acciocch quefti poffano , ritornando tofto alle cafe loro, fuggire il pericolo, e cosi fani, e falvi tornarfene di bel nuovo, e frequenti volte , a riportar l'abbondanza. Far, che vi fia pi d'un Mercato ; cffendo che, fe tutti i Cittadini andaffero a provvederfi in un luogo folo, potrebbe col mefcolamento di tanta gente , cagionarfi in molti , e crefcer'ogni d pi l'infezione. Vietare , che i fani trattino co' parenti appeftati: quando maffimamente quelli poffono effer'affiftiti da altri. imperocch per la fimboleit del fangue, e per la paffione dell'animo, potrebbero pi facilmente attrarre il veleno. Star' in attenzione a' Miniftri, colla pronta forroga in luogo di que' che mancaffero, per efficace riparo a' difordini contingibili. Or-

46 Ordinare , che fieno ben ferrate, ed anche murate, le porte di quelle cafe , ove tutta la famiglia foffe perita ; affine di guardare , e di ferbar la roba agli eredi, e di falvarla dalle rapine. Gaftigare chiunque fparge nuove di falfi cafi di Pefte , e chiunque tace i veri, per confeguirne i fuoi propri cattivi fini ; perch da quelle ciarle potrebbero nafcere confufioni, e da quefto filenzio non poco pregiudizio anche a' fani. Ufare eftremo rigore , contro chi nafconde panni infetti , o gli compra , o gli vende, o in altro modo gli fparge per la Citt : e nel fin della peftilenza pubblicare un bando di vita contro tutti coloro , che gli tengon nafcofti fenza manifeftargli . Dar' ordine , che fieno ammazzati tutti i cani, i gatti , ed altri animali domeftici a veftiti di pelo. che

47 che van traghettando di cafa in cafa. Pubblicare un fevero bando contro ogni forta di Ciurmadori , e di Medicaftri , che ardifcono fpacciar fecreti , e rimedj contro la Pefte , fenza l'approvazione de' Medici deputati . Obbligare i Cerufici a contenerfi ne' limiti della lor profeflione, e a non far da Medici; poich mancando loro la Fifica , poffon prender fovente di molti granchi. Non permetter , che quantunque fembri ceffata la peftilenza, le perfone fieno ardite d'aver fubito commercio tra loro : poich dall' aria, o da' venti poffono di nuovo efaltarfi l' aure venefiche , e contagiofe, che per avventura trovanfi occulte in qualche luogo , vefte , o qualunque altra roba, che fia ftata nafcofta,o pur non ben profumata. Non permetter quefto fteffo com-

48 commercio n tra' Cittadini , ne tra lo ftato , e le ftraniere Nazioni , fenza una previa confulta co' Medici di pi fapere : e in cafo di difcrepanza ne' lor pareri , tenerfi fempre alla parte , ch' pi ficura. Finalmente quel, che fopra tutto fogliono fare quefti zelanti pubblici Commeffarj , fi il procurarfi rifpecto , e l'offervanza di tutti i loro arrefti , e decreti , col difporre quartieri di Soldati per varj luoghi della Citt, e col mandare attorno fquadre di Sbirrera , e col far' alzare in diverfe piazze il temuto patibolo delle forche.

CA-

49 CAPITOLO SETTIMO Delle Perfone , alle quali neceffario l'efporfi in quefti pericoli, e delle loro cautele. E Gli certo , che la naturaconfiglia a tutti i sani la fuga , come il pi ficuro antidoto contro la Pefte . Quinci ancor' io non poffo non dar' in genere quefto fteffo favio configlio, abbracciato ancora gi da Galeno , quando effendofi accefa in Roma , dov' ei fi trovava , un' orribile peftilenza , fugg tantofto molto lontano, tornandofene a ripatriar nella Grecia. Dico nulladimeno , che farei molto empio, fe tutti egualmente cos configliaffi ; trovandofi di quelle perfone, dell'opera delle quali hanno molta neceffit in quefte D con-

50 contingenze i corpi , e l'anime degl' infermi , e'l retto , e buon governo della Repubblica . Bifogna dunque , che molti reftino nel pericolo ; tra' quali hanno il primo luogo que' nobili Commeffarj , co' lor Miniftri , de' quali adeffo ho parlato : il fecondo i Parochi, o per effi i loro Curati , che per obbligo di Giuftizia non poffono abbandonar la Greggia di Crifto, alla lor cura commeffa, e defraudarla de' Sacramenti : il terzo que' Regolari , che per lor particolare folenne voto fon tenuti al fervigio degli appeftati : il quarto tutti gli altri o Regolari, o Secolari Sacerdoti , che in difetto de' Parochi , per legge di Carit , fon' obbligati a fottentrar nel lor miniftero : il quinto i Medici , i quali debbono vifitar' anch' effi gl'infermi , e da' fintomi , che in effi fi fcorgono, argomentare il bifogno

51 fogno loro , e lafciar gli ordini che convengono : il fefto i Cerufici, i quali per le operazioni , che debbon fare ne' corpi degli ammalati , e qualche volta ancora de' morti, a fin di rintracciare in effi gli effetti del contagiofo veleno, non pu negarfi , che fieno efpofti a pericolo motto maggiore : il fettimo, ed ultimo gli Speziali, che oltre all'obbligo di difpenfare i medicamenti [il che non pu farfi fenza aver' a trattar talvolta con perfone di contagio molto fofpette] dovran ricevere , ove fia meftiere , da' predetti Cerufici le materie fuppuratc, od eftratte da' corpi morti di Pefte , a fine di diflillarle per mezzo della ftorta, perch dalla feparazione delle lor parti apparifca , qual fia il fale, ed il liquido, che col fuo predominio cagiona la ferale mortalit , effendo s quefta operazione , come D2 la

52 la predetta anatomica, di gran lume a' Medici , perch intraprendan le cure con molto maggio ficurezza. Ma non per quefto dovranno tali perfone cos ingolfarfi ne' prpri lor minifteri , che abbiano a meritar la taccia di temerarj. Sar pertanto lor cura , e pefo l'andar mai fempre molto guardinghi , ed il proceder' in tutte le loro operazioni colle debite cautele . Quefte poi parte foglion' efferci configliate dalla paura, e parte faranno da me in quefto luogho prefcritte, fecondo gli ammaeftramenti avuti dalle paffate efperienze . Prima di tutto adunque avran quefti efpofti a cercare di prefervarfi col lafciare affatto tutte le robe, e veftimenta di lana; effendo manifefto, che quefta affai pi facilmente , che qualunque altra ma-

53 materia , attrae a f, e lungamente conferva il fal venefico, e contagiofo . II. Veftiranno piuttofto (come s'ufa in quefte emergenze) una lunga cafacca di tela incerata , che copra tutta la perfona, con cappuccio, e maniche tanto lunghe , che cadan fopra le mani. Della fteffa tela incerata faranno anche i lor calzari efteriori. III. Quei , che dovranno appreffarfi agl' infermi , oltre a quefte vefti , porteranno al volto una mafchera parimente incerata, e fatta in guifa , che riceva il refpiro pi per le narici , che per la bocca, poich quelle pi facilmente poffon difenderfi colle unzioni , e con gli odoramenti , che a'fuoi luoghi s'avranno a dire. IV. I Parochi, e tutti coloro, che s'apprefferanno a' letti per confeffare , fembra a me , che potrebbon farlo con quell'inftrumenD3 to

54 to di latta , che dal volgo chiamato tromba , col quale , accoftato all'orecchio , di chi deve fentire, fi favella ancor da lontano, fenza che i circoftanti poffan' udirne alcuna parola. V. Tutti in fomma quefti efpofti faranno in obbligo d'offervare fopra d'ogn' altro, e colla maggiore efatezza, ci che circa i prefervativi , e qualunque interno , ed efterno antidoto, far da me fcritto nell' immediato ottavo capitolo , e ne' feguenti.

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54 CAPITOLO OTTAVO. Della cura prefervativa di tutti coloro , che fi trovaffero in luogo appettato. IO fo ci , che dicon gli altri circa quefto particolare , e fi efamineranno le loro oppinioni ne' due feguenti capitoli. Ma qui premendomi molto di divifare la mia femenza , dico , che , fecondo me , la prima , e principal cura prefervativa contro la Pefte , una efatta regola , ed offervanza circa le fei cofe non naturali, che fono l'aria, il cibo, il bere , il fonno colla vigilia , gli efcrementi co' ritenuti , e le paffioni dell' animo. Or circa l'aria , effendo effa il noftro principale elemento , e l'aD4 li-

56 limento vitale, che fi refpira dall' animale perfetto , e paffa per gli organi del polmone al cuore , a raffinare if uoi fpiriti, e vitalizzar la maffa del fanguc : fe far impura, neceffario, che infetti tutti gli umori ; onde avviene, che ella fola poffa fare la peftilenza . Quindi , regnando la Pefte, vien configliato l' abitare in cafe , che abbiano le fineftre verfo la tramontana, e'l fuggir quelle , che mirano verfo l'auftro : come fecero , con lor profitto , gi i Popoli di Corf, ed i Siciliani , cos moffi quegli da Varrone , e quefti da Empedocle . Di pi fi vogliono eleggere luoghi aprichi , ed eminenti: i quali , effendo dominati da' venti , fono liberi dalle nebbie , e da' vapori umidi , e fecciofi , che fogliono ingombrare le Citt , maffimamente fe fon fituate nelle pianure. Ma fe alcuni faranno

57 no obblfgati a rimanerfi in paefi baffi , e d' aria fofpetta , dovranno accender gran fuochi nelle pubbliche vie, e praticar ne' luoghi privati i profumi , a fine di correggere , e d' efficcare la foverchia umidit dell'aria medefima, e d'imprimere nello fteffo ambiente una qualit balfamica, ed aromatica, tutta oppofta alla corruzione. I fuochi fi facciano, quanto fia poffibile , di legna odorofe , come di pini, cipreffi , ed altri di fimil forta . I profumi , fe fi vorranno far con minore fpefa , fieno , fecondo il configlio ancora di Plinio , di bacche, e legna di ginepro, di lauro, di fraffino, di cipreffo, di foglie di falvia , di menta , di ruta , d'origano , di nepitella, d'ifopo, di fpigo , d' affenzio, di fcorze fecche d'arancio, e di cedro, di rofe, e d' altre piante odorofe. A quefte

58 fte cofe potrebbe aggiungerai ancora il fior di folfo , fecondo il dir del Pareo. Particolarmente poi lo fpigo, ed il ramerino fi lodano in quefti profumi ; poich furono ufati ancora da Ippocrate , quando dom, ed eftinfe la fiera Pefte portata in Grecia dall' Etiopia . Ma ove non rincrefceffe lo fpender'alquanto pi , oltre a quefti profumi, potrebbono aggiungere compofti di garofani , di ftorace, di belzuino , di mufchio, di mirra , d'alo, d'incenfo, ed altri fimili: de' quali fe ne poffon' anche formare , coll' addizione del balfamo,diverfc pafte , e palle odorofe, da portare in mano: e colla cera candele, da accenderfi nelle camere, e nell'altre ftanze di cafa Devefi per avvertire , che quefte fteffe compofizioni fono da fchifarfi dalle perfone foggette a doglie di capo, e dalle Donne, che pa-

59 patifcono affetti uterini . In ogni cafo dovrebbero praticarfi , pi che nella State, nel Verno , e nelle giornate pi fredde , ed umide ; e ftimandofi in fomma neceffario di non valerfene, potrebbono foftituirfi in lor vece i fuffumigj odorofi, compofti d'aceto, o femplice, o rofato , o di vini odorofi , aggiuntivi i fiori di rofe, d' aranci, di gelfomino , di ninfea , di fpigo , di mortella , ovvero aggiunto il fandalo roffo, mancando i predetti fiori . S'aggiunge, che nella State i foli fuffumigj poffon baftare, n v' bifogno di fuoco. perch fi fcalderebbero foverchiamente lee ftanze , e quel caldo , acuendo gli fpiriti , ed il fanguc , potrebbe molto pregiudicare . Circa al cibo , ed al bere , fi vuol'offervare quanto alla qualit , ed alla quantit , ed altre si fatte cofe, ci, che fu dame divi-

6o vifato nel quarto libro delle Cenfure; acciocch dal vizio, e dall'abbufo del medefimo non feguano preventivamente nel noftro fangue, e ne' noftri fpiriti , que' preguidizj, che feco foglion recare. E certamente il difetto d' un'ottima dieta fuol'effer nel noftro corpo la prima origine degli umori impuri, e corrotti, per i quali ci rendiamo affai pi difpofti a ricevere l'impreffioni maligne , e gli effluvj contagiofi dell'aria : ficcome ci avvifa Galeno ne' libri de differentiis febrium , ed ove, comentando gli epidemj , loda la fobriet come prefervativo maffimo della Pefte. Ancora ci , che fi racconta di Socrate autentica quefto mio detto, cio, che egli fi conferve immune da quefto morbo s fpaventofo colla fola Temperanza , che da lui era chiamata la vera Madre della falute . Qui contuttoci ftimo necef. fa-

61 fario avvifare, che, fe bene la fobriet vien cotanto commendata da tutti gli ottimi Maeftri dell'arte Medica, nulladimeno non vuol' effer cos praticata , che tenda all' ecceffo , e fi fnervin le forze con una viziofa inedia , che indebohifca l'attivit de' fermenti . Cos infegn Galeno, ed Avicenna, ed altri infigni Scrittori. Importa dunque molto, che in tempo di Pefte fi cibino tutti d'un vitto buono , e d' ottimi brodi , fatti di carni efquifite, come di galline, di capponi, di cervi, di caprioli, di pernici, d'accegge , di tordi, e per ultimo di vitelle, e caftrati : e che fi guardino da' brodi delle carni porcine, caprine, e vaccine . In oltre fe bene il vitto tenue , e fottile vien commendato nelle febbri acute, peracute, ed infiammatorie : contuttoci in quefte medefime febbri , fe foffero cagionate da veleno pe-

62 peflilenziale , farebbe di gran pregiudizio alla natura il vitto medefimo. Deve dunque effere moderato, e proporzionato alla coftituzione naturale del ventricolo , e della compleffione dell'individuo: e circa la qualit deve effer di facile concozionc, e diftribuzione. Per lo che fi lafciano certi cibi ortenfi , e fpecialmente di rape , e di cavoli, come cofe, che facilmente corromponfi . E tra' frutti fono da efcluderfi le ciregie, le pefche , le prune, ed i funghi, ed altri di fimili qualit, effendo ottimi i limoni , i cedri , gli aranci , le melagrane , i cotogni : e tra l' erbe ortenfi la borragine , le cicoreatiche, le cefaliche, e le Somatiche. Di pi fi proibifcono affatto i legumi , che fon dichiarati in quefti tempi perniciofiffimi da Ippocrate. Il Pane fia di buon grano , ben fermentato , e , come fcrive Galeno,

63 no , condito di molto falc . Vien'anche da Avicenna commendato il far cuocere in quefti tempi le carni con aglio, cipolle , ed aceto . I Pefci per la foverchia loro umidit , e facile corruzione fon riprovati da alcuni : ma da altri permeffi ; perch non fon foggetti ad effer' infetti di Pefte , come fcrive Ariftotile. Il pi ficuro far evitare quelli di carne molle : ma gli fquifiti di carne foda , cotti arroftiti, con erbe odorofe , agli , e cipolle , conditi con agro di limone, od aceto, non fembran da rigettarfi, Il latte , perche facilmente fi corrompe , dannofo : cos anche il cacio : e fono facili a produrre oftruzioni, ed a ricevere l'impreffloni maligne, fpecialmente in quefti tempi. All'oppofto fono molto giovevoli l'ova frefche, da Galeno, da Plinio , e da tutti , molto lodate. Finalmente dovremo aftenerci da ogni

64 ogni ecceffo , e dalla variet, e frequente mutazione de'commeftibili ; effendo che , come nota Seneca, la multiplicit, e variet de' cibi perverte l'economia animale, fenza nutrir l'individuo : e lo conferma Galeno fopra Ippocrate. Il Vino fia vecchio, depurato, e fpirirofo. Sia piuttofto alquanto auftero, che dolce , ed amabile, ed abbocchevole . Non fia fumofo , n vaporofo; avvegna che ogni ingefto, e fermentazion vaporofa di fua natura nella peftilenza molto pregiudiciale : come Ippocrate ha dichiarato in pi luoghi. Non fi beva fuori di pafto , ne meno da quegli, che hanno l'ufo di farlo, permettendofi folo , che a temperare la fete fra giorno , fi beva il Th , od il Caff , o la Birra, o la bevanda Inglefe, chiamata Ponza : ed i forbetti, e l'altre bevande fredde potranno concederfi folo

65 folo la State, quando infierifce la Pefte. Quanto all'acque fieno dolci , e leggiere : e bifogner guardarfi dal bever quelle delle pubbliche fonti, per fofpetto , che non fieno da gli uomini, e da gli animali infettate . Circa il fonno , e la vigilia , debbono effere in tutti i tempi, ma fingolarmcnte in quello di Pefte moderatissimi . Abbiamo l'Aforifmo d' Ippocrate , che dice: Somnus, atque vigilia, utraque fi modum excefferint malum. E fe bene il fonno chiamato quiete delle facolt animali, e ci agevola, ed aiuta le digeftioni : contuttoci , ove fi prenda con ecceffo, e fuori della regola d' una naturale confuetudine, opprime il capo , e rende torpidi i fenfi, ed offufca gli fpiriti, onde fi rendono pi facili a ricevere i maligni effluvj dell' ambiente , fecondo l'avvertimento del MerE cu-

66 curiale . E per la pratica , ed efperienza , che ce l'infegna, principalmente da evitarfi il meridiano, riprovato da tutti i Medici , e dalla fcuola Salernitana , che dice : Fuge fomnum meridianum . Non per quefto fi vogliono molto lunghe vigilie ; poich quefte farebbero ancora pi nocive del troppo fonno, imperocch impedifcono la neceflaria feriazione de' fenfi , e fogliono produrre (fecondo il fentimento d' Ippocrate, e di Galeno) col vizio delle indigeftioni la lefione di tutte l'altre facolt animali , con un perturbato fceveramento degli umori , e degli efcrementi. Il moto , e la quiete [ delle quali cofe qui per la coerenza fi fuol parlare] fon' azioni s neceffarie , che il mancare ad un difcreto ufo delle medesime , farebbe un far poco conto della falute , che in ogni

67 ogni tempo indifpenfabilmente le vuole. Leggafi Ariftotile , Platone, Avicenna, e Galeno , che in molti luoghi ne parlano : commendando principalmente l'efercizio , e configliandolo , a fine che fi confumi nel noftro corpo ogni fuperfluit d'umori; il che certamente molto pi neceffario ne' fofpetti di Pefte, e nell'attual contagione, ne' quali tempi ogni leggiere apparato d'umori riefce , e ferve come fe foffe la pi propria difpofizione a ricever le comuni maligne influenze. Ed in fatti Rafis attefta, che in una certa peftilenza furono illefi i Cacciatori ; perch fmaltendo coll'efercizio, e col fudore la foverchia impurit , refiftevano meglio agli affalti del peftifero male ; il quale fuol'effer vittoriofo nell' ozio , folito a fare un cumulo d'umori fuperflui ne' noftri corpi , e ad opprimere E2 la

68 la fiamma vitale , e ad infiacchirci , quand' fovcrchio. Dovranno per quefti efercitanti andar circofpetti , e lungi da luoghi , ed incontri di fofpicione : equilibrando il moto e la quiete, in maniera, che n l'uno, n l'altra ecceda i limiti del dovere ; poich ov' eccedeffe il moto, ne feguirebbe una foverchia trafpirazione , ed apertura de' pori , e diffipazione di fpiriti,che farebbe minor refiftenza al meafma maligno : ed al contrario, ove l'ozio foffe maggiore , fi farebbe [ come s' detto ] maggior' aggregato di quegli umori, che fono per lo pi la principale introduzion della Pefte . Mi par , che faccia molto a quefto propofito quel di Catone, il quale paragonando la noftra vita al ferro , ebbe a dire , che tenendofi molto oziofa , irruginifce , ed efercitandofi di continuo , fi confuma. Cir-

69 Circa gli efcremcnti, ed i ritenuti, e di molta neceffit , che ne fieno fgravati i corpi per i fuoi canali efcretorj, fecondo il bifogno di ciafcheduno individuo; imperocch fupprimendofi il provido ufo della natura, fi difporrebbe l'introduzione de' primi femi della peftilenza ne' luoghi impuri : e di vantaggio coll' acido auftero coagulante gli umori , e gli efcrementi unendofi l' altro coagulo del veleno , crefcerebbero a difmifura le forze del morbo . Per tanto far neceffario praticare di quando in quando i criftei , per purgare le fecce , e promuovere tutte l'altre efcrezioni naturali co' propri indicati rimedj . Finalmente circa le paffioni dell'animo fi deve dire , che l'allegrezza, e la fperanza in Dio di non aver'a contrarre il morbo peftilenziaie, ferve a molti di grande E5 anti-

70 antidoto. Laddove il timore potrebbe affai facilmente introdurre ne' corpi la peftilenza ; effendo da Avicenna chiamato nutrimento della Pefte , e dal Faloppio allettamento della medefima. In quefto propofito il Senerto riferifce, che molti al folo fenttir lo ftrider del carro , deftinato a portare i cadaveri degl' infetti alla foffa , affaliti da forte orrore , e paura , reftavano immantinente appeftati ; e la ragione fi , perch bene fpeffo dalla forza dell'immaginazione s'imprime nel cuore ci , che fi teme , fecondo quel volgar detto, che apprehenfio facit cafum; e di pi il timore ha quello di proprio, che abbatte gli fpiriti, e le loro forze in maniera , che reftano pi difpofti all' impreflione de' miafmi maligni , fecondo che ne avvifa Galeno. Avendo luogo tra le paffioni dell'

71 dell'animo ancora quella dell'amor fenfuale , mi par mio debito di qui avvertire , che , chi in quefti tempi non la combattere , (come ciafchcduno fempre obbligato) n la vinceffe, anzi ne reftaffe vinto frequentemente , oltre all' orribil danno, cagionato all'anima fua da tante offefe di Dio, fi tirerebbe addoffo ancora il pregiudizio del corpo, perch il foverchio ufo venereo , ne' Giovani accendendo , o diffipando gli fpiriti , ed efterminandogli , come fempre accade, ne' Vecchi , aprirebbe pi prefto l'adito al micidiale veleno . Quefta fteffa ragione deve fervir d'avvifo, edi freno anche all' intemperante ufo de' coniugati . Quella ( come diffi ) la prima , e principal cura prefervativa , che convienfi a tutti que'fani, che fi trovano in luogo appeftato : ma la men principale, e non per tanE4 to

72 co neceffaria egualmente, far il praticare anch'effi , mattina , e fera , i rimedj , che fi troveranno da me prefcritti agl' infermi nel capitolo undecimo, cio , alla Claffe prima quegli de' numeri 1. 2. 3.4. 7. 8. [ avertendo per , che deve efcluderfi la Triaca , ed il Mitridato] 13. 1 7. Alla Cl. feconda quegli de' num. 1. 6. 7. 9. Alla Cl. terza quegli de' num. 5. 9. Alla Cl.quarta quegli de' num. 2. 4. 5. 7.

CA-

73 CAPITOLO NONO. Se convengano per la prefervativa della Pefte il falaffo, e la purga. Quantunque fi fieno trovati di que' Maeftri di Medicina, che hanno propofto per cura prefervativa della Pefte il falaflo : contuttoci a me pare , che non fi poffa in ci cos facilmente feguire il loro configlio , e che, piuttofto ci fia forza arrenderci agli Autori della fentenza contraria, che fono molti , e di molto pefo. La loro, e mia ragione fi , perch fappiano per cofa certa , che la cavata del fangue diminuifce l'attivit degli fpiriti i onde chiaro, che il corpo potrebbe per effa meno refiftere alle maligne impref-

74 preffioni del reo veleno; ficcome l'attefta ancora il famofo Diemerbrok nella ftoria decima fefta : dove afferifce , che in una peftilenza , di cui ragiona , chi fi fece preventivamente aprir la vena , pi facilmente rimafe infetto. Narrano molti altri fimili cafi non pochi Autori di chiara fama , che per brevit fi tralafciano ; e quindi io credo per cofa certa , che fe alcuni hanno praticato un s fatto antidoto, ed riufcito, com'effi vantano, felicemente, o fenza pregiudizio del falaffato : ci fia accaduto o per una di lui troppo forte coftituzione, o per bollore, e copia, ch'egli aveffe di fangue , o per la fua et giovenile, o per qualche confueta naturale evacuazione fuppreffa, o finalmente ancor per fortuna . Quanto poi alla purga , effendo ftato da me prefcritto per cura prefer-

75 fervativa un retto ufo delle fei cofe non naturali , egli certo, che chi l' efequifce in tutte le parti non pu effer coftituito in neceffit d'eleggere un tale antidoto. Tuttavia , fe alcuno aveffe per avventura cos difordinato in ordine al vitto, che fi fentiffe aggravato da qualche pienezza ftomatica, ed umorale: quefti fenza dubbio, a prefervarfi dal peftifero male, farebbe meglio, che fi purgaffe. Di pi fe il Medico s'incontrasse in certi corpi , che foffero alquanto oftrutti nelle vifcere naturali , per infarcinamento d' umori , come fono per lo pi i corpi cacochimi, o in certi altri , che patifcono ftitichezze : gli loderei il purgargli epicraticamente , cio praticando le pillole di Gio: Cracone , da lui chiamate antipeftilenzial , la di cui ricetta in diverfi antidotarj fi pu vedere, oppur quelle del

76 del Rufo : intorno alle quali m'occorre dire , che dovendofi dare a' corpi foggetti alle fufoni , ed all'apertura delle vene , fi dovrebbe in effe foftituire all'alo (che, come vedremo, ha luogo nella loro compofizione) il reobarbaro. Effendo poi queftc fteffc pillole u medicamento affai proprio , e da facilmente comporfi , mi piace il darne qui la ricetta. R/. alo lucidiff. fuccutrino dramme tre : Mirra eletta dramme due : Croco , o fia Zafferano dramma una : Balfamo di copaiva fcrupolo uno . Con fufficiente quantit di vino fpiritofo fi faccia maffa di pillole . La dofe di due fcrupoli fino a una dramma : e poffon prenderfi una, o due volte la fettimana , fecondo il bifogno ; effendone commendato l'ufo da Paolo Egineta , dall'Oftio, e da Vincenzo Alzari ; i quali atteftano,che in altre peftilenze tutti

77 ti quegli , che praticaron quefto rimedio, fi prefervarono . CAPITOLO DECIMO. Se per la curativa della Pefte convengano i predetti rimedj del falaffo , e della purga. CHe il falaflo dovrebbe affatto efcluderfi dalla cura de' corpi appeftati , par , che l' efperienze gi fatte in diverfe Pesti , abbaftanza cel manifeftitino : le quali , chi defideraffe vederle , le trover preffo Hildano , ove parla della peftilenza dell' anno 1508. e 1509., e preffo il Faloppio , ove di quelle del 1 5 24. , e del 1 5 09. , e preffo Dodoneo, ove di quella del 1602., e preffo il Pareo , ove di quella del . . . , e preffo il Grillini , unito al

78 al Caftaldi , ove di quella del 1656, e preffo il Muratori, nella fua opera della Pefte, ultimamente ufcita alla luce, ove di quella di Modona del 163o. , ed aggiunge, che allor fu fatto per pubblico editto un rigorofo divieto di cavar fangue , per efferfi provata in quell'occorrenza , quefta operazione a tutti afsai dannofa , e mortale. Nulladimeno vedendo io , chte Ippocrate nel libro primo degli Epjdemj prefcrive nella coflituzione peftilenziale un cos fatto rimedio : e trovando altres , che Galeno, con molti altri buoni Scrittori con lui camminan d'accordo in quefto fteffo parere: per falvar' autorit di tanto gran pefo ancor dinanzi a cos contrarie efperienze, ftimo, che qui convenga diftinguere : tanto pi che in quefta guifa vien' a difenderfi Ippocrate fteffo dalla taccia d' efferfi contraddetto

79 detto nel tefto degli Epidemj medefimi , ove fembra , che nella Pefte efcluda affolutamente ogni cavata di fangue . Dico adunque in alcuni cafi poter' effer la flebotomia od utile, o tollerabile, ed in alcuni altri , anzi per lo pi , effer pregiudiciale . Pu effer' utile, o tollerabile, per quanto credo, in principio di morbo, quando effo non ancora nel fuo vigore , bench vi fia la comparfa di qualche fintoma , in que' corpi d'et giovanile , ne' quali fi vede una manifetta fovrabbondanza di fangue , una pienezza di mole , una fubitanea oppreflione di forze, ed una non piccola acceffione di febbre , unita alla difficolt del refpiro , alle anguftie di cuore , al dolore del collo , che minaccia all'infermo un'improvvifo ftrangolamento; purch per non fieno ancor comparfi i carboni , i bu-

80 buboni &c. e fi cavi il fangue in piccola quantit , e dentro le otto ore dall'invafione del male ; dicendo il Forefto, aver veduto, che quelli appettati , che erano falaffati circa le dodici ore dopo la detta invafione , morivano quafi tutti. Egli ben vero per, che, ancora in quefto cafo, io quanto a me, pi che all'aprir della vena, m'appiglierei all'operazione delle ventofe fcarificate, le quali han quefto di proprio, che tirano il veleno dal cuore alle parti efterne . E veramente le trovo lodate in quefti bifogni dal Mercato , e da Galeno, che nella Pefte dell' Afia le prov in fe fteffo molto giovevoli : ed il Maffaria vuole , col parere dell' Oribafio , che la fcarificazionc fi faccia ancora con lunghe, e larghe incifioni : in quella maniera , che fi ufa da' Turchi ( al riferire del Diamerbrok ) nelle

81 le frequenti lor peftieenze. Ma far poi molto dannofa quella forte operazione della cavata del fangue. I. Se far nell' infermo la piccolezza de' polfi , e tali fintomi, che ci moftrino la debolezza delle fue forze, poich fi verrebbe a indebolir maggiormente con uno fpropofito manifefto : ficcomc abbiamo ancor dal Zacuto, e dal Foretto nelle fue offervazioni della Pefte dell'anno i553. II. Se faranno fperabili , ed in proffima difpofizione , oppur cominciate l'efpulfioni critiche degli efantemi de'buboni, de' carboni &c. colla fuppurazione de' quali fi conofce per efperienza , che molti fpeffo rifanano ; imperocch il falaffo le potrebbe o impedire , o ritardare, o far retrocedere ; a vvegna che talora abolifce, e deprava le facolt animali e vitali. III. Se pu fupporfi , che il morbo ftagni fol nelle

82 le prime vie; effendo chiaro, che quefta generofa operazione agitando (come fempre fuole ) tutta la maffa de' fluidi , aprirebbe pi prefto l'adito alla qualit peftilenzial del veleno, onde s'infinuaffe fubitamente ancora nel fangue. IV. Se far nel fuo fervore il morbo, e la febbre ; ave(n)do io offervato nello fpazio di ben nove luftri della mia prattica , che quando nel fervore delle febbri maligne peftilenziali fi veniva da' Profeffori alla cavata del fangue, o tutti, o quafi tutti i miferi falaffati morivano , o almeno ricadevano in altri mali. A quefti cafi avean rivolta la mente l'Ettmullero , ed il Diamerbrok, quando circa quefto particolare del cavar fangue a' corpi appeftati , fi moftraron s fcrupolofi , che il primo viet di farlo fino coll' innocente operazione delle ventofe, ed il fecondo giunfe di pi a dichia-

83 chiarar fofpetto, e mortale ancora lo fteflo corfo de' meftrui nelle Donne. Chi voleffe veder' autorizzate quefte mie afferzioni , veda Avicenna nel Tomo I. Fcn. 4. lib. I. doctr. 5. cap. 20, e il Mercuriale nel lib. 5. de febribus , ed il Fernelio nel lib. 2. de abditis rerum caufis, cap. 12. Venendo adeffo alla purga di faperfi , che effendo la Pefte vn male di tanta forza nel fuo veleno , fi fon trovati Medici , i quali hanno oppinato , effer neceffario il combatterla ful bel principio con purgazioni di gagliardia s per vomito, e s per feceffo; e gli ha confermati ancora non poco nel lor parere, il riflettere, che compiendo quefto morbo la fua tirannide in poche ore, non v' luogo d'afpettar la cozione , la qual fi fa col beneficio del tempo. Pertanto hanno affolutamente detto douerfi purF2 ga-

84 gare fu' primi periodi della loro infermit i corpi appellati , a fine di fgravar le macerie, che opprimono le forze della natura ; acciocch poffa ella pi facilmente pofcia impiegarfi a perfezionare l'evacuazipni ulteriori , che fanfi per meezzo de' carboni , de' buboni , o d'altri fintomi di fimil fatta. Ma a me pare, che ancor qui fi debba diftingucrc , come fopra , e che convenga dire, che fui principio in alcune circoftanze, bench di rado, la purga pu effer giovevole, e in alcune altre e non giovevole , e affai perniciofa . Sar per avventura giovevole in certi corpi pletorici , o cacochimi , che furon foliti ad effer difordinati , nel vitto : quando cominciaffero a dare con leggier vomito il fegno della introduzion del veleno : ed allora dover effer la purga un benigno vomitorio, aiutatore

85 re della natura , affine di prefervar da maggiori vomiti l'ammalato , e dalle diarree violenti , che fuole in cos fatti corpi produrre, ed eccitare il veleno . Per fi fappia, non effer da farfi quefto fenza le debite cautele , cio , fenza premunire il cuore , e gli fpiriti internamente , ed efternamente co'propri aleffifarmaci, che fi diranno a fuo luogo. Non pu efffer poi egualmente giovevole la purgazione i qualunque degli altri cafi, il che ci fi perfuade per quefta ragione, che non fi legge in alcun' Autore , che fi fia liberato dal fuo malore alcuno appeftato per mezzo della diarrea: anzi Galeno , e l' Orftio , e Cratone, e molti altri, feguendo Ippocrate negli Epjdemj , afferifcono che la medefima diarrea indica un veleno di grandiffima attivit , ed una totale colliquazione ; onde non F3 pu

86 pu fe non cffere un chiaro indizio di proffima morte. Sembra dunque effer cofa affai perniciofa , fuor delle predette circoftanze , negli appeftati la purga : e fenza fallo tal far fpecialmente , dove fi vedono vomiti biliofi , diarree, buboni, carboni , ed altri fintomi, bench procedano da caufa umorale , e poffa apparire, che per effi in parte fi fcarichi la natura, imperocch provenendo quelli effetti dall' acutezza del mai peftifero , che irritando potentemente , difpone l'efterminio di tutti gli fpiriti , fi verrebbe ad avvalorar la fua forza con gli aculei del purgante. Gli efempi delle paffate peftilenze non mi lafcian mentire. Il Palmario parlando di quella del 1565., dice, che degli appeftati, che allor fi purgarono , o fi apriron la vena , o fofferfero qualche profluvio di ventre , non fe ne falv ne pur'uno Il

87 Il Diemcrbrok , parlando di qella di Lione del 1628. afferifce , che quegli , che fi curarono colla purga , tutti morirono - Lo fteffo afferma il Marchino in propofito della Pefle del 1630., e 1631. Ma potrebbe da taluno qui dirfi , che almen dovrebbero in quefti cafi ordinarfi leggieri minorativi: al che fi rifponde , che il far cos farebbe un praticar' inezie da giovani ; effendo affatto infufficienti a vincer' un mal si grande quefti remedj .

* * *
F4

CA-

88 CAPITOLO UNDECIMO De' rimedj interni , ed efterni per i corpi appeftati. SOno da renderfi infinite grazie a Dio, Autore della natura, che per quanto flagelli fovente il Mondo con tanti morbi , e giuftamente in quefta vita cosi gaftighi i tanti noftri peccati : contuttoci non vuol' abbandonar del tutto il genere umano : ed ha infegnato , e di giorno in giorno infegna a' Profeffori di Medicina varj rimedj, onde molti in pi d' un frangente poffan fottrarfi a' pericoli della morte . Intanto io volendo far cofa grata al pubblico coll' accennar quegli , che potrebbero giovare nel furor della peftilenza, proceder colla debita diftinzione-; par-

89 partendomi dal deteftabil'ufo di certi millantatori di fecreti rari contro la Pelle , i quali ne'loro miferabili zibaldoni , che per le Stampe van pubblicando, affegnano molti medicamenti di qualit occulta (com'effi ignorantemente proteftano) fenza fignificare i cafi, ne' quali per l'intrinfeco lor valore , unicamente convengono , acciocch contrariis contraria curentur. S' da me detto nel capitolo terzo di quefto trattato , che gli effetti della Pefte fono o una fufione del fangue , e del fugo nervofo, o una coagulazion de' medefimi o una complicazione di quefti mali , o un'altra coagulazione d'umori violentemente, ed occultamente tramandati alle parti nobili da una ftravagante non conofciuta fufione . Ora per proceder con ordine , qui prima diranfi i rimcdj che

90 che nel cafo della fufione folamente convengono. Quefti ( che debbon effer di virt incraffante, ftitica , ed aftrittoria, altrimetnte non farebber punto a propofito ) o fono interni , od efterni. Gli interni fon gl'infrafcritti; fra'quali (ficcome ancora fra tutti gli altri ) fi avverta , che fe ne troveranno di quei di maggiore , e di quei di minore fpefa, ma per lo pi non di minore efficacia ) acciocch o il Medico , o i medefimi infermi , in mancanza di quello, curandofi da f fteffi, poffano fcegliere , fecondo che ad effi concedono o la Povert, o la Ricchezza* CLAS-

91 CLASSE PRIMA. Interni contro la Fufione . I. I Frammenti preziofi di gemme, e d'altri teftacei , fottilmente polverizzati , ed uniti con gli aftringenti . Quefti frammenti, fecondo il Rivedo, ed il Zacuto, faran di Smeraldo, dati al pefo di grani dodici , in conferva di cotogno : e fpecialmente gioveranno in un copiofo profluvio di ventre , reiterati pi volte il giorno . 2. l frammenti di Giacinto , o quegli di Zaffiro , i primi de' quali fon commendati da Ariftotile, da Galeno , e da Cratone , ed i fecondi da Augenio. Gioveranno a' predetti fluffi prefi nell'accennata dofe &c. 3. La Gelatina d'avorio , e di corno di Cervo , fatta coll' addizione del fugo, di ribes, di coto-

92 togni , o di cedro &c. e prefa fpeffe volte a cucchiarate giover ne' fluffi di ventre fanguigni. 4. Il corno di Cervo abbruociato, e ridotto in polvere preparata, al pefo d' una dramma , prefo in acqua cordiale, o fia decozione di rofe roffe fecche , o di papavero erratico. Di quello fteffo in maggior copia a difcrizione , fe ne fa decotto, molto commendato dall' Orftio, e dal Diemerbrok. Giover anch'effo a frenare il profluvio di ventre, e ad oppugnare la maligna qualit del veleno , e ad infringere le troppo acri fue particelle. 5. Le polveri de' coralli roffi, degli occhi di granchio , dell' avorio , della terra figillata , fpecialmente di quella del Gran Duca , e del bolo armeno orientale , la di cui fpecifica qualit nella Pefte maffimamente ove fi deve aftringere

93 gere, vien da molti efaltata, e fpecialmente da Galeno , e da Avicennna . Con quefte , aggiunte al predetto corno di Cervo, ed alla terra bianca, che chiaman mirabile [ e fi cava dalla miniera dell' acqua di Norcia ] pu ognuno comporre a fuo piacere in propria cafa una maffa da darfi in pefo d' una dramma , e farne altres delle decozioni, da beverfi frequentemente, anche d'ora in ora, fe foffero nell'appeftato affai feroci i fintomi del vomito , e della diarrea. Ma nella decozione fi crefca la dofe del bolo armeno , e della terra figillata ; poich la virt di quefte terre , fecondo tutti , di non ordinaria efficacia a frenare l' acrimonia de' fali diffolventi , e ad impedire le ulteriori fufioni del fangue: e di pi dicono, che fecca quafi in ultimo grado: cofa ftimata da Galeno, e da Avicenna ,affai

94 fai necceffaria ne' mali di peftilenza. 6. La polvere della ricetta, che fegue , da me formata coerentemente al detto nel numero precedente, R/. Corno di Cervo abbrucciato oncia 1., Bolo armeno orientale once 2., Terra figillata, mezz'oncia. Occhi di granchio, mezz'oncia . Avorio abbrucciato fcrupoli 4. Balfamo nero orientale dramme 2. Se ne faccia polvere fottiliffima, e fe ne prenda in brodo, o in acque cordiali, o in conferva , pi volte il giorno. 7. La polvere del Forefto , da lui decantata per fecreto mirabile, ed antipeftilenziale , che lafeguente. R/. Radiche di dittamo, di tormentilla, di zedoaria , bolo armeno lavato in aceto, di ciafcheduna di quefte cofe mezz'oncia. Radiche di genziana , e di petafitide di ciafcheduna dramme 2. Ter-

95 Terra figillata dramme 3. Sandalo roffo, rafura d'avorio , fcorza di cedro fecca , coralli roffi preparati , offo di cuore di Cervo , di ciafcheduno fcrupoli 2. Perle preparate dramma 1. Succino fcrupolo 1. Si fpolverizzano tutte queftc cofe da prenderfene due fcrupoli fino a una dramma in acqua di tutto cedro , o in altra cordiale , pi volte il giorno . 8. La Triaca, il Mitridato , il Diafcordio , il Diagiacinto , fono quattro celebri , ed ufitati antidoti contro i veleni : ma l' ufo de' due primi non deve cffer frequente in corpi di Giovani , e di Fanciulli : maffimamenre in tempo di State, e fe faranno biliofi, & adufti . Convengono a' Vecchi , e a' pituitofi, ed umidi, per difeccarli . Il Diafcordio, e'l Diagiacinto fono pi temperati, e per ogni et pi ficuri. Quanto alla Triaca, do-

96 dovendofi prcnderc nel cafo, di cui fi parla , fia della frefca ; perch quefta poffiede qualit d'aftringere; laddove la vecchia , ed anche quella di mezza et , ne fogliono effer prive , e reftan pi calde. Chi poi voleffe temperarne il calore, potr farlo coll' addizione del bolo armeno , o della contraerba, e col prender quefto compofto in qualche conferva . 9. Le radiche di tormentilla , di biftorca , di petafitide, di carlina , d'ariftolochia lunga, e rotonda, di pimpinella , d' imperatoria , d' angelica odorata , (polverizzate , e prefe infieme, o feparate in brodi, o in acque cordiali. 10. La corteccia Peruana , detta China china , far molta utile nelle pefti, che vengono con periodi di febbri, congiunti col vomito, e colla diarrea. 11. Molte erbe, delle quali fcegli armo,

97 gliamo, come pi facili a ritrovarfi , la centaura minore , la petafitide , la rura capraria , il dittaino eretico, lo fcordio, l'acetofa, l'acetofella, o fia trifoglio acetofo, la meliffa , la crifpigna , l'affenzio pontico, ed il volgare , il quale pi a propofito , dove fon vomiti. Si prenderanno pi volte il giorno ridotte in polvere in dofe volgare, ovvero in decotti. 12. Alcuni fiori , come le rofe roffe fecche, il mirto , e la calendola . Si prendono come l'erbe predette. 13. Alcuni legni , come l'aloes, ed i fandalo citrino , e roffo. Si prendon nel modo fteffo . 14, Alcuni frutti , come il cedro, gli aranci detti di Portogallo, limoncelli , i limoni bergamotti , i cotogni , de' quali far utile la buccia , il fugo , ed i femi . 15. Lo fpirito di vitrivuolo , e G di

98 di folfo , refi potabili, fi poffon prender frequentemente in brodi od in acque cordiali , o di Nocera; in tanta quantit ^ che facciano un! acido graco : e fpeciaimcnte faranno buoni, dove fian vomiti , e diarrea . Ma quefti a' tifici , agli emotoici, agli afmatici, e ad altri foggetti a' mali di vefica, e di reni , fono fofpetti . 16. Il latte di folfo molto lodato da Pietro da Caftro , che lo pratic felicemente nella Pefte di Roma del 1655 , e lo prefcriveva in dofe d'un* ottavo fino a due. Conviene fpecialmente a' corpi umidi, abbondanti di catarro , e di fluffioni di petto. 17, Bacche di ginepro , ruta, e pimpinella , prefe in aceto , fono il medicamento praticato con buon' efito dal P. Chrircher nella predetta Pefte di Roma. 18. Il laudano liquido in cinque,

99 que, o fei gocce, infufo in qualche emulzione , o le pillole di ftirace del Silvio, o di cinogloffa, a quattro in cinque grani. Si ponno qualche volta prender la fera all'ora del fonno , oue fian vigilie, delirj, e frenefie, a fin di fedarle. 19. L'elifir del Paracelfo , e l'antipeftilenziale del Crollio in acqua di menta , o di tutto cedro. Sar utile a fedare l' urgente vomito. 20. Il fale d'affenzio col fugo di limone dato replicatamente a cucchiaretti , a fin di fedare l'urgente vomito . Potranno i Ricchi aggiungervi qualche goccia d' olio di corallo . E fervir per gli fteffi ancora quefta ricetta del Diemerbrok. R/. Conferva di rofe oncia una, e mezza . Diafcordio dramme 3. Acqua del medefmo Diemerbrok antipeftilenziale once 3. Sugo di limone, ed acqua di cannella di G2 ciaf-

100 ciafcheduno oncia 1. Mefcola, e fi dia a poco a poco a cucchiaretti, tanto che il vomito fia fermato . Se lo Speziale non aveffe la detta acqua antipeftilenziale, fi poffono fuftituire in parti eguali , l'acque triacali del Quercetano , e di Pietro Salio, come pi officinali . Per i Poveri bafteranno le pillole della polvere della Genziana , impaftata col fugodi limone odi cedro. Ma qui fi fappia , che il primo vomito fatto dalla natura, non fi deve fubito impedire , bench fia un fintoma cos terribile, perch fi fuppone , che per effo fi fcarichi quell'impurit corrotta d' umori, che fi trova nelle prime vie . Tutte quefte cofe o femplici,o compofte fi potranno trafcegliere fecondo il genio del paziente ; e fecondo l'et , e la maggiore, o minore veemenza de' fintomi, accrefcerfi , e diminuirfi. Effendo poi cos

101 cos facili ad infettarfi di queflo morbo i Bambini, come s' detto: e per lo pi cagionando in effi la Pefte quefto effetto della fufione: dovranfi porgere a quefti le varie predette polveri con inganno, acciocch pi volentieri le prendano. Per potranno mefcolarfi nelle lor panatelle, o in altri cibi pi grati o nel vino, o nell'acqua calibeata, o medicata con oro affocato; la qual acqua far conveniente a tutti in quefte malattie di veleno fundente. I remedj eftemi , quantunque fembrino cofe inutili , e di lieve momento, pure uniti colla forza degl'interni e reiterati pi volte il giorno , potranno prevalere al colliquante fale venefico. Sono quefti.

G3

CLAS-

102 CLASSE SECONDA, Efterni contro la Fufione. 1. LE unzioni fatte alla region del cuore con olio celebre di fcorpione del Mattiolo, per con addizione dell' aceto rofato. Ma i Ricchi potranno valerfi ancora dell'olio contro i veleni del Gran Duca , o dello fpirito di rofe . 2. Un lenimento parimente al cuore, compofto di polveri di pimpinella , di ruta , di fcordio, d' angelica odorata , che con alquanto di fugo di cedro , o di limone , e con fufficiente quantit d'unguento fandalino. 3.Le pittime pur' al cuore , fatte dell'erbe, e radiche, che fi fon di fopra accennate . Si fanno con leggiera decozione delle medefimc in acqua di fior d'arancino di rofe,

103 fe, aggiuntovi poco aceto rofato, e , per quegli , che patiffero paffioni di cuore, alquanto di vino . Quefte fteffc pittime potranno applicarfi al ventre , fe l' infermo patiffe di diarrea. 4. Le unzioni al ventricolo d'olio da ftomaco del Gran Duca : Ma per i Poveri fi potran far con egual profitto d'un deftillato di mafticc, di bucce di cedro, di limoni , d' aranci , di bergamotti , di genziana , di menta , di ruta . 5. Le polveri delle predette cofe femplici, afperfc con aceto rofato , o vino fpiritofo , ed applicate in crofta di pane arroftito allo ftomaco. Della medefima compofizione, pofta in bambagio, fe ne pu empier' un facchetto , da portarfi continuamente allo ftomaco; il qual facchctto di quando in quando vorr afpergerfi d' aceto rofato, o divin generofo , oppure G4 anche

104 anche meglio, dovr effer profumato mediante l'afperfione degli fteffi liquori , fatta fu mattone affocato : affinch fi avvalori la fua Virt. 6. Lo fpirfto di rofe , l'aceto rofato, il vino fpiritofo, medicati con infufione dell'erbe , e radiche pi volte dette , applicato a' polfi , alle tempie , alle narici. 7. Gli olj diftillati di fuccino , di corno di Cervo , di garofani , di ruta , faranno ottimi per le Donne, che patifcono affezioni ifteriche, e per gl'ipocondriaci : e potranno portarfeli accolti in qualche fptinghetta , o femplici o mefcolati con un poco d' aceto. Serviranno ancora per ungerfene i luoghi predetti. 8. Le palle odorofe, che abbiam propofte nel capitolo ottavo, in occafione di parlar de'profumi neceffarj alla prefervazion della pefte . 9

105 9. I profumi delle predette radiche, ed erbe, fatti in aceto, o acque odorofe, che bollano di continuo in pentola , o in profumiera : e di pi l'afperfione ful pavimento de' detti licuori; effendo che con s fatte cofe fi vien'a correggere la tabe dell'aria,ed a ferrarfele l'entrata per i fenfi, e a rintuzzarfi la forza della gi introdotta. Qui mi piace avvertire, che l'ufo del femplice aceto , applicato colle pittime alla fronte , ed a' polfi, come fa il volgo, molto fofpctto a coloro, che fon di celabro fecco, e di caldo, e afciutto temperamento. Quefti almeno temprino quel licuore coll'acqua rofa : e fi fciacquino fpeffo la bocca con acqua alquanto inacetataEd eccoci finalmente a' rimedj, che faran propri , ove il veleno dell' appettato gli avr troppo fciolti gli umori. Siccome per riparo della

106 della fufione abbiam propofto quelle cofe, che certamente , per la virt che in loro palefe , han forza d'incraffare, e di condenfare le particole del fangue foverchiamente difciolte; cos in quefto luogo propor dovremo cofe di qualit fundente , e che poffeggano la facolt d'attenuare, d'incidere, di fvolatizzarc , d' afforbire, e rintuzzare in tutte le fue parti il reo , e maligno coagulo; promovendo infieme il moto de' liquidi , e degli fpiriti , che fi trovano invifchiati , e fopiti. Quefte debbon confiftere ne' cordiali , e ne'fudoriferi pi efficaci , che dagli antichi , e da' moderni Scrittori fono concordemente approvati : ed in rimedj, che abbiano in fe una mirabile attivit di ridurre i liquidi condenfati in minutiffime particelle co' pungoli de' loro fali ; affinch in quefta guifa poffano ufcir per fudore. E que-

107 quefto appunto quello, che vollero fignificare Ippocrate , e Galeno con Avicenna , quando affermarono doverfi nel cafo prefente cominciar la cura per eficcazione: il che fu quanto dire, doverfi fubito trar fuora l'umor malign per la via del fudore : e cos imitare ci, che fa la natura , la quale quando vuol tentare di liberar l'appeftato dall'interno veleno lo fcarica con eruzioni cutanee, come fono i buboni, gli efantemi &c. I rimedj adunque fono i feguenti.

CLAS-

108 CLASSE TERZA Interni contro la Coagulazione . 1. IL fal volatile di Viperei o il fal volatile di corno di Cervo , o la canfora , dati alla dofe di tre, o quattro grani, di tre in tre ore . 2. Lo fpirito di corno di Cervo, o lo fpirito canforato , o lo fpirito della radica contraerba , o alcuno di tutti gli elifiri , e fpecialmente l'antipeftilenziale del Crollio , e della Farmacopea Auguftana , e del Norimbergh, prefi di tre in tre ore, in dofe di fei, od otto gocce , in alquanto di triaca frefca,o di diagiacinto , involti in oftia , affin, che non ifvapori la lor virt . 3. Tutti i fali fiffi , ed effenziali dell'erbe, e radiche propofte nella cura

109 cura della fufionc. Quefti fi prendano o l'uno, o l'altro pi volte il giorno in brodi , od in decozioni dell' erbe , e radiche fteffc , o nelle acque ftillate delle medefime. 4. Tutte l'acque triacali , non volendone efcluder veruna. Schiette fi ponno dare fino a due , o tre once , con decotti fino ad un'oncia , e frequentemente. 5. Il Zafferano . Si prende fpeffo ne' brodi a pochi grani . 6. La Mirra eletta. Anche quefta fi prende nella fteffa maniera al pefo d' una dramma. 7. Il Mitridate , e la Triaca : ma fia quefta di mezza et, perch allora ha acquiftato alquanto pi di calore . Acciocch poi fi faccia pi diaforetica, far bene aggiungervi uno, o due grani de' fali predetti, oppure alcune gocce di fpirito di bacche di ginepro . 8. L'unicorno, ed i belzoartici, cio

110 cio l'orientale per i Ricchi , e l'occidentale per i Poveri : e parimente i belzoartici fattizj , che ci vengon dall' Indie. Quefti per effer comporti di molte cofe rare, cordiali, fi crede, che poffiedano una virt pi fudorifica di quella de' predetti: de' quali refta preffo molti fofpefo il credito, e la fede circa la facolt decantata. 9. I morfelli compofti di diagiacinto, e di perle, con zucchero, e con alcune gocce degli Elifiri, o degli fpiriti detti di fopra . Si tengano frequentemente per bocca. 10. Le feguenti polveri, da prender in uno de' predetti decotti , od acque fudorifere. R/. Fior di zolfo , corno di Cervo filofoficamentc preparato, contraerba, mirra, di ciafcheduno dramme 2. Canfora, zafferano, di ciafcheduno grani 8. Si divide quefta polvere in quattro parti eguali , che fi prendono in

111 in quattro volte lo fteffo giorno : e fupplifcono il difetto de'preaccennati pi preziofi medicamenti. 11. La gi detta Triaca di mezza et al pefo d'una dramma , col foprabbeverle una decozione calda delle predette, o pure fatta di bacche d' edera , raccolte in luogo di tramontana . Potr prenderfi quattro volte in un d . 12. La radica d'angelica odorata, prefa al pefo d'una dramma, in vin buono, o in una delle dette acque , altrettante volte in un giorno medefimo. *13. Alcuni fpicchi d' aglio, ben peftati, con aceto, o vin forte, o con fugo di ruta al pelo di oncie 2., o con fugo di cipolla bianca al medefimo pefo : dati altrettanto volte. Quefto rimedio commendato da molti Autori, e propofto per i poveri Montagnuoli, fprovifti dell'altre cofe. 14.

112 1 4. Radiche d' ipericon , di denula , di dittamo, d'ariftolochia, di rafano filveftre, ciafcheduna al pefo d'una dramma, ridotte in polvere, o in decozione di ruta capraia , e di fcordio . Ancora quefto medicamento commendato per i poveri di campagna da Marfilio Ficino. 15. La feguente Triaca , che i poveri potranno farfela da per fe, in mancanza dell' ufitata pi preziofa . R./ Erbe fecche di veronica , di fcordio, di cardo benedetto, di ciafcheduna oncie 1. Radiche d'ellenio , di zedoaria , di tormentilla , di carlina , di valeriana , d' angelica, di fcorzonera, di ciafcheduna oncie 4. Si polverizzano bene, e vi fi aggiunge oncie 6. d'eftratto di ginepro. Si mefcolano con libre 4. in circa di mele ben defpumato. Si riducono alla forma d' elettuario : e raffreddato che fia vi

113 vi fi aggiunge fior di solfo , e mirra eletta , di ciafcheduno un'oncia, e mezza. Incorporato bene ogni cofa , finita la compofizione. La fua dofe di mezza dramma fino ad una : e fi prende pi volte il giorno, foprabbevendovi un de' predetti decotti caldi. Potranno avvalorar non poco la virt di quefti interni medicamenti, e cooperar grandemente , acciocch una volta apparifcano i tanto neceffari , e tanto fofpirati fudori , ancor'i remedj efterni , i quali dovranno effere gl' infrafcritti.

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114 CLASSE QUARTA . Esterni contro la Coagulazione . IL bagno vaporofo, cio fatto col profumo d'un decotto delle radiche , ed erbe fpeffo ridette . Si prende dall' infermo giacente nel letto , di cui fi tengono fofpefe le coperte con cerchi a propofito: e la pentola efalante il vapore fegli pone preffo alle piante : di dove non mqi rimovefi, finch non fia promoffo a pieno il fudore. Egli per da avvertirfi, che quefto fteffo bagno vuol farfi nel tempo medefimo , in cui dall' ammalato fi prende alcuna delle predette ordinazioni calde: e che di pi devono effer nella camera i profumi del feguente aceto antipeftilenziale. R./. Radica d'angelica, di

115 di zedoaria , di ciafchedune oncia 1. Bacche di ginepro oncie 2. Ruta manipoli 3. Aceto ottimo libre 3. Queft'aceto far parimente buoniffimo per lavarfene la bocca in quefti tempi di Pefte. 2. Gli fternutatorj , compofli di maiorana , di calaminta , di mughetti , volgarmente chiamati lilli, di ciafcheduno dramme 2. Di nocmofcada dramma 1. Di tabacco oncia 1. e mezza. Di femenza di nigella dramme 2. Di carlina, d'angelica, di valeriana, d'imperatoria , di ciafcheduna oncie 2. Si proccuri, quanto poffibile lo ftarnuto, perche con quefto moto vien' a chiamarfi il veleno alla pelle. 3. Le unzioni , commendate nel- le febbri maligne da Aezio , che fi fanno per tutto 'l corpo con olio comune, a cui fia aggiunto a difcrizione lo fpirito canforato. Ancor quefte potranno conferir non H2 poco

116 poco a far venire il fudore. 4. Le unzioni al cuore dell'olio del Mattiolo, coll'addizione di alcune gocce d'olio di canfora , o di fpirto canforato , e di alquanto triaca, difciolta in vin generofo. 5. Le pittime al cuore, fatte di vin gagliardo, in cui fieno ftate, infufe radiche aromatiche , con aromati . Potranno applicarfi anche alla fronte, alle tempie , ed alle narici. 6. l panni caldi , profumati col fumo di qualcheduna delle polveri delle radiche , ed erbe predette, peftate groffolanamente, o mattoni ben caldi, afperfi di forte vino, o d'acquavite canforata, tanto che mandino fumo , pofti a' piedi dell' infermo giacente in letto. Se quefti non faran fufficienti a tirar fuora il fudore , che molto preme , fi potr fare il bagno detto qui fopra al num. 1. 7. Un

117 7. Un facchetto da tenerfi fopra la rcgion del cuore, configliato dal Muratori , in cui faranno inclufe le cofe feguenti. R./ Polveri di radica d'angelica , di zedoaria, d'ellenio, di dittamo, di ciafcheduna mezza dramma. Caftoreo. fcrupolo 1. Canfora, e zafferano , mezzo fcrupolo di ciafcheduno . Incenfo , mezza dramma. Triaca ottima, dramme 1. mezza . Olio d' ambra , gocce 4. Olio di ginepro , gocce 2. Con fufficiente quantit di mucillaggine di dragante fi faccia malfa &c. Avendo io qui additati tanti fudoriferi , per effer cos neceffario ov' il veleno coagulante, il fudore : non deve per intenderfi in verun modo, che da me fi voglia , che il fudore fteffo fia abbondante in maniera , che paffi i termini d' una giufta moderazione, poich fo molto bene, che in tal cafo le forH3 ze

118 ze del paziente foverchiamenre fi fnerverebbero. Si continui dunque a promuoverlo , col mantenere la diaforefi mai fempre aperta , e col non lafciare che mai fi raffreddino le parti del corpo , finch non fi vedano rimeffi i fintomi , ed eftratto affatto il veleno ( il quale rimanendo nel corpo , ancor che in menoma quantit, farebbe un' Idra ( come dice il Diamerbrok ) in cui ripullulerebbero nuovi capi di peftilenza ) : ma poi pi oltre non fi proceda. E a quefto avvertimento per fine fe ne vuol'aggiugnere un' altro, cio di far si , che l'ammalato fudando non prenda fonno , e non dorma, perch in tal guifa fegli concentrerebbe maggiormente quel veleno , che deve efpellerfi. Si tenga defto , e di quando in quando fi riftori con cordiali, e con buoni brodi, e con propri alimenti. Quali

119 Quali poi faranno i rimedj contro il maligno complicamento della fufione e della coagulazione? Non altri certamente , che i detti fin qui . E' da faperfi , che quefti due mali cos complicati infieme non mai fono , n poffon' effer' in equilibrio. Dovr dunque il faggio Medico offervare , qual fia di loro, che di mano in mano prevale: e contro di lui (non negligentata per la cura dell' altro) principalmente procedere con quello de' divifati medicamenti , che fi ftimer pi opportuno . Vengafi in ultimo a vedere, quali provvedimenti farebbon propri, per vincere il quarto effetto del veleno peftilenzialc , che ( come vedemmo ) un' efizial coagulazione d'umori, violentemente precipitati, e trafmeffi alle parti fpiritali,da una maligna occulta, e non previfta fufionc Di queH4 fto

120 fto male parlano con orrore il Forefto , ed il Diamerbrok ; avendo il primo confiderato , che in poche ore toglie al paziente la vita : ed il fecondo, che veramente di natura si ftravagante, che non ci moftra pur' uno degli ordinarj fintomi . Or mi pare, che fia difficile, e quafi impoffibile, affegnare un rimedio , che poffa vincere la fua gagliardia, effendo che quafi tutti gli Autori ci dicono, che nelle paffate pcftilenze non v'era modo di falvare que'miferi , i quali n' eran forprcfi . Per la qual cofa , fecon- do me, far da procederfi in quefta cura , come fi fuole in quelle de' morbi gi difperati : e converta, lafciato ogn'altro penfiere, fcieglier' il configlio del gran Maeftro , che dice : In morbo defperato fatius eft anceps experiri remedium , quam nullum . Per tanto tenterei l'operazion del falaffo , quando per

121 r non ne aveffi manifefti proibenti, e contraindicanti : ovvero in fua vece, nel timor di prefcriverlo, fuftituirei , come fue vicarie, le ventofe profondamente fcarificate ; procedendo nel rimanente con tutti i revulfivi , derivativi , e diffolventi pi efficaci , che fi fon propofti nella cura della coagulazione. Potrebbe ancor per avventura giovare a quefti corpi l'operazion della Chirugia detta infuforia, della quale in brieve avraffi a parlare; laonde quefta altres da me fi configlia per lor falute. Quando poi neffun di quefti remedj vagliano a liberarli : non refta altro che o ricorrere alla Mifericordia di Dio, o (quello, che in tutti i cafi fi deve fare) rimetterfi ciecamente al fuo arcano, e fanto volere.

CA-

122 CAPIT. DUODECIMO. Della cura d'alcuni fintomi particolari , cio , de' carboni, e de' buboni peftilenziali . I Carboni peftlenziali, da Galeno chiamati col nome d' ulcere , e da Avicenna con quel di fuoco, fon quafi fempre mortali ; facendo per maggiore , o minore il pericolo dell' infermo , fecondo la parte , che da loro viene occupata . Comparifcono da principio in guifa d'una piccola puftuletta, non maggiore d'un granello di miglio; alla quale poco dopo fe ne aggiungono dell'altre d' egual mifura , che prima eccitano un forte prurito, e poi roffeggiando e ardendo in guifa di fuoco cagionano nel paziente un' intellerabil dolore;

123 re; finch fatte di fe maggiori , ed acquiftato un colore fcuro , e fimile a quel della cenere, terminano in una piccola ulcere colla fua crofta coperta. Un fangue virulento , craffo , e fecciofo , mefcolato con porzione di bile , quello , che gli produce; e poffono pullulare in qualunque parte tanto interna , quanto efterna del noftro corpo ma fe vengono in parte efterna , e carnofa, riefcono d'alquanto facile curagione : fe in parte nobile interna, come nella gola, e nell'efofago, fon quafi preludi di morte; fe in parte efterna fibrofa , come nelle dita delle mani, e de' piedi , fono curabili s (maffimamcnte fe foffero albicanti , e fenza la febbre ) ma fi curano con qualche difficolt, per ragione delle fibre , che non gli lafciano maturere. Dovunque poi fieno, fe appaiono aeri, e duri, portan la morte, fpecial-

124 cialmente quando con effi vien congiunta la diffenteria : e fanno altres morire ogni volta , che retrocedono. Circa la lor cura , fi vuol rigettar la flebotomia, bench effi procedano da un fangue adulto , e faturato di zolfo , e Galeno , e l'Oribafio gli abbian curati con un s fatto rimedio; perch cos s'indebolirebbe la natura , e fi renderebbe incapace di perfezionar l'efpulfioni alla cute. Poffono ( come anche altrove s' detto ) in vece della cavata del fangue, praticarfi, e replicarfi, quanto bifogna , le fcarificazioni colle ventofe, e far operazion di minor pericolo ; anzi, a dir vero, par, che in quefta confifta la principal curagione di quefti mali; la qual per non dover effer fola : ma fattafi la fcarificazione fopra l' ulcere , tanto profonda , che bafti, e tale , che non offenda la

125 la parte fana vicina , fi laver la piaghetta con aceto forte , in cui fia diffoluto fale armoniaco, ovvero comune , con polvere di fcordio , triaca , ed unguento egiziaco: indi , dopo averla ben rafciugata , vi fi applicher il fuo digeftivo, fatto con unguento bafilicone , butirro frefco , triaca, polvere di vitrivuolo bianco , e precipitato roffo &c. Per i Poveri fi propone un' altro pi comodo, e facile impiaftro,e far quefto. R./. Fuligine di cammino, fottilmente polverizzata, oncie 3. Sal comune oncie 2. S'intridano quefte cofe con due tuorli d'ovo , e con un poco di triaca, o di mitridato , dove fe n' abbia. Il celebre Barbere propone un'altro impiaftro di fua invenzione, da applicarfi in quefti cafi fopra i carboni , il quale il feguentc . R./. Triaca , e mitridato, mez-

126 mezz'oncia di ciafcheduno. Fermento , o fia lievito oncie 2. Mele rofato oncia 1. e mezza . Butirro frefco oncie 1. Vitrivuolo bianco oncia 1. Fuligine di cammino once 2. e mezza. Sapone nero once 3. Quefti efterni rimedj fogliono far cadere la crofta ; per allora dovraffi lenire l'ulcera col butirro , e coll' olio rofato , mefcolati con tuorlo d'ovo, tanto che fi mitighi l ardore , & il dolore , applicando fin che ceffimo , un involto di sfilacci infuppato in miftura d' acqua rofa , bianco d'ovo frefco con polvere fottiliffima di bolo armeno sbattuto bene infieme. Indi fi perfezioner la cura con unguento di minio , ovvero con unguento aureo ; e tutte le volte, che avraffi a medicare la piaga, fi laver prima con vino te-

127 tiepido mirrato, in cui fia ftemperata un p di triaca. Si noti , che prima di quaranta giorni non fuole la natura finir la fuppurazione di quefta piaga : e per prima del di quarantefimo farebbe error ben grande il proccurarne la cicatrice; poich potrebbe accadere , che cos non ben'eftratto il veleno , anzi rinchiufo dentro, cadeffe l' infermo in una mifera recidiva. La cicatrice poi , fatta a fuo tempo , fi dovr perfezionare colle polveri d'incenfo, di maftice, di mirra , d' aloe, parti eguali , mifte con mele rofato a forma d' unguento : e in fine della cura fi metter fulla parte quafi guarita, il cerotto di diapalma, o la ceruffa cotta. Perch talvolta il carbone inclina alla mortificazione, e ferpeggiando corrompe la parte fana, il Silvio , ed altri buoni Cerufici, propongono per riparo di quello male il

128 il toccare, e imbiutare in circola l'ulcere fteffo col butirro dell'antimonio . Parimente perch potrebbe malignar si , che paffaffee la cancrena , e quindi in sfacelo, fenza formarfi mai l'ulcere, o fuppurarfi (il che fuccede ne' corpi deboli , e che penuriano di calore): in tal cafo bifogner venire alla cura co'pi poffenti cardiaci, fudoriferi , ed aleffifarmaci interni, e coll'ufo del vino, e con gli alimenti pi fpiritofi : affinch fi domino le particole velenofe acrifaline, e fi rinvigorifca il calore, e l'archeo della parte all'efpulfione del veleno . Nell'efterno ancor fi far fopra l'ulcere fpeffe volte una buona lavanda con acquavite raffinata , difcioltavi la triaca , e la mirra, a fine d'impedire la corruzione, e di promovere la fuppurazione , quanto far poffibile. Di pi ^ ove fi vedeffe , che quefti reme-

129 medj non giovano : far ottimo configlio , s nel primo cafo del ferpeggiamento, e si in quefto fecondo, il venir' all' operazione del fuoco, da applicare alla parte affetta con ferro rovente. Fatta quefta , converr effere molto attento a curar la piaga co' modificativi , e digeftivi predetti , finch caduta l'efcara , fi tiri a fine la cura con quefto remcdio, che potr effer comune a' Ricchi, ed a' Poveri. R./ Foglie di fcordio polverrizzatc dramme 2. Mele, trementina ftemperata con tuorlo d'ovo, unguento apoftolorum , mezz'oncia di ciafcheduno. Mefcolandofi bene, fi faccia unguento. Refta il ragionar de' Buboni : e fappiafi,che intendo folamente di quegli, che comparifcono nella Pefte . Quefti hanno origine dalla maffa del fangue infetta dall'acido coagulante ; e gli cagiona, trafmet. I ten-

130 tendo copia del fuo veleno alle parti principali del corpo, cio, o al cuore,o al celabro, o anche al fegato , come comunemente fi crede ; poich quelle parti fteffe , volendofene fcaricare, lo mandano a' loro proprj emuntorj, e cosi reftan formati quefti maligni fenomeni ; i quali, fe comparifcon fotto l'afcelle, o nelle braccia, vengon dal cuore : fe fotto l'orecchie , o nelle guance, vengon dal celabro: fe nell'inguine , vengon dal fegato. Sene trovano di diverfi colori, poich altri fono lividi , e neri , altri verdi , altri gialli , altri roffi . I due primi fono di peggior qualit : i men cattivi fi ftimano i due fecondi. Ancora ne fono di pi piccioli, e di fecca materia : e quefti foglion'effere i pi maligni. Tra tutti fon pi da temerfi quegli, che nafcon nell'afcelle, o fotto l'orecchie ; perch effen-

131 fendo in parti membranofe , e di poca carne , pi difficilmente maturanfi . Quando le febbri non han forza di maturargli , o di perfezionare le loro maturazioni, quando foffero cominciate : ma piuttofto ne' febbricitanti fi vedono retrocedere , con offefa delle tre facolt principali , cio , della animale, della naturale, della vitale: portan fempre la morte ; ficcome afferma averi offervato Tommafo Sydnan nella Pefte degli anni 1665. e 1666. ed un'altra turba di chiari Autori. Nel curargli bifogna principalmente valerfi de'rimedj derivativi , attrattivi , e fuppurativi; affine d'eftrarre da effi tutto il veleno, che foffe loro da qualunque parte trafmeffo . E perch la materia ful principio di fua natura contumace, n affai facilmente fuol maturarfi : fi deve richiamare prima colla venI 2 to-

132 tofa, indi, e fubitamente col forte vefcicantc, fatto di cantaridi, euforbio, e formento , o lievito acre , impaftati con aceto. Cafo che a' Poveri mancaffero le cantaridi potrebbono da fe comporfi il feguente impiaftro. R./. Fichi fecchi, granelli di grano, fterco di pafferi, o di colombi , o di gallina , fale , aceto : di ciafcheduno quanto bafti; il tutto ben contufo, e colla fugna di porco fi faccia cataplafma. Quelli vefcicanti fi lafciano un giorno intero fopra la parte affetta : e nel d feguente vi fi deve applicare un' impiaftro attraente , e fortemente maturante, conme qui fegue. R./.Radica di gigli bianchi frefchi once 2. Foglie di ruta, malva, altea, fcabbiofa, di ciafcheduna un manipolo : Fichi fecchi pingui , e contufi num. 1o. Cotte quefte cofe nell'acqua pura, fi peftano in un mortaio, aggiuntevi tre cipolle cotte

133 te fotto le ceneri , e fterco colombino, o di gallinaio umano, once 2. e mezza . Lievito acre , oncia 1.e mezza . Mele oncia 1. Unguento bafilicone oncia 1. e mezza . Butirro frefco, once 2. Si faccia cataplafma &c. Si propone tutta quefta dofe , che per un folo infermo farebbe foverchia ; pure in quefto cafo fi pu in tutte le predette cofe a proporzione diminuirla . Per maggior facilit, e per ufo de' Poveri , fi potrebbe comporre in vece l'impiaftro feguente. R./. Una cipolla (cavata di dentro : fi empia la cavit di triaca , o di mitridato : indi involta in carta , fi metta a cuocer fotto le ceneri : e poi pefta con olio di fcorpioni, e alquanto di lievito, e di butirro frefco, fi applichi fopra il bubone. Chi non voleffe foffrir l' incomodo di farfi in cafa alcuno di quefti due ultimi impiaftri, potr aver dalle I 3 Spe-

134 Spezierie quel del Barbete , che , come fegue . R./ Cerotto diachilone con gomme di mucillaggine, di ciafcheduno once 1. Unguento bafilicone, dramme 6. Senape polverizzata, dramme 6. Con fufficiente quantit o d'olio di giglio bianco, o di burro fi faccia cataplafma. Maturato il tumore fi apra fubitamente col ferro tagliente ( non gi col cauftico , come altri conpoca ragione hanno propofto ) a fine di dar'efito alla materia peftifera , quantunque per altro non foffe maturato del tutto; e per eftrarnela onninamente , e maturar quella , che vi va concorrendo , fi applichi a quella parte qualche impiaftro anodino , ed infieme emolliente, e maturante , come potrebbe effer quefto , che fi propone. R./ Foglie di malva, d'altea ,mezzo manipolo di ciafcheduna . Si. cuo-

135 cuoceranno in acqua pura fino ad una tal quale mollezza da poterle contundere. S'aggiunga farina d'orzo, polpa d'altea, di giglio bianco , di fen greco , di ciafcheduna oncia 1. Tuorli d'ovo num. 2. Zafferano, mezza dramma. Butirro frefco, once 2. Si faccia cataplafma &c. Per maggior facilit potrebbe farfi queft' altro . R./. Midolla di pan caldo , allora eftratto dal forno , inzuppata di latte butirrofo, in cui fia ftato ftempcrato alquanto di zafferano. Si applichi fopra la piaga. Sedato alquanto il dolore , fi devono applicare gli attraenti, e i fuppuranti , poco prima accennati; ma fe non foffe fedato in guifa , che ne foffe nel paziente la tolleranza , in tal cafo fi pu alternare, applicando ora queft' ultimo cataplasma , ora quegli; tra' quali potrebbe aver'anche luogo il cerotto magnetico dell'Arta. 1 4 man-

136 manno, per la fua qualit d'attrrre il veleno. Fatto il taglio , fi tenga aperto fino a tanto, che fi vede mandar fuori materia, al qual fine vi fi metteranno le tafte inzuppate d'olio di camamilla, o di digeftivo; foprapponendovi i foliti digerenti compofti d'unguento bafilicone, di mele, di triaca e di zaifferano, col balfamo di folfo terebintinato , o , nel difetto di quefto, coll'olio di gigli bianchi, di femi di lino, e fimili. Quefta la cura particolare di quefto male, che a me fembra la pi ficura . Del refto fo molto bene, che il Silvio, ed altri propongono i difcuzienti , e' repercuzienti remedj, compofti di ftitiche e fredde fuftanze : ma quefti pare a me, che in vece di togliergli pericolo lo faccian fempre maggiore rimandando alle parti interne il ve-

137 veleno . So ancora , che alcuni Cerufici hanno oppinato , doverfi col taglio fterparc affatto il bubone: ma quefto provvedimento mi fembra quanto barbaro tanto pericolofo. Mi refta a dire, che tanto contro i carboni, quanto contro i buboni da alcuni infigni Medici fi configlianoi vefcicatorj, come cofe di gran giovamento: e tra quefti fono Galeno, e l' Oribafio , e'l Riverio; dicendo queft' ultimo , che in fatti tali rimedj divertono dal cuore il veleno, fciolgono la coagulazione, e danno moto pi fpedito agli umori . Or' io parimente m'aggiungo loro affai volentieri, piacendomi, che fi tenti tutto ci, che probabilmente pu giovare, in cofe di tanto pericolo. Avvertano tanto gl' infermi, quanto quei, che gli curano , chie ancor nel tempo medefimo, in cui

138 cui fi fan quefte operazioni , d'uopo , che fian praticati, gli altri rimedj, da me prefcritti nel capitolo precedente. CAPITOLO DECIMOTERZO Dellia Chirugia Infuforia. NON a mia notizia , che altri Scrittori abbian propofto a pr de' corpi appeftati l'operazione detta della Chirugia infuforia : e, per quanto credo , io fono il primo a proporla . Quinci molti faran coloro, che dandomi taccia d'uomo amico di nuovit , prenderanno a fchernire lo fteffo titolo di quefto capitolo. Ma pure fe avran pazienza di leggere , tengo per fermo, che finalmente conchiuderanno fra loro, che anzi que-

139 quefto rimedio in cafi di peftilenza far da crederfi , e da chiamarfi l'Ancora, alla quale principalmente s'attiene la fperanza di que'miferabili , che fi veggon naufragare nella comune burrafca. Eflo altro non , che una introduzione di falubre liquore nellavena aperta , come fi fuol nel falaffo ,c ol mezzo d' una piccola firinghetta. Fu inventato, ed inftituito dal famofo V Vren, Inglefe , focio della regia Societ Anglicana ; a fine di correggere il vizio del fangue, e di mandare al ventricolo finiftro del cuore ( in cui vien creduto, che fia un certo fermento vitale, impregnato di vitali fpiriti e vitalmente illuminato , che di fua natura diffolve , e fegrega i fali) per via pi corta , e fpedita, coll' aiuto della circolazione , la virt del proprio fpecifico ; che certamente per la ftrada ordinaria dello

140 dello ftomaco giunge molto pi tarda, e quel, che pi importa, molto ancora pi languida , per l'alterazione, ch' neceffario , che patifca nel paffar per tanti canali , qualunque ingefta fuftanza . Ma che quel gran Valentuomo non s'ingannaffe , e non andaffer fallite le fperanze , che avea concepute del felice efito di quefta fua s bella invenzione , lo moftrarono non folo le tante efperienze , che ne hanno fatte Anatomici di primo grido , come il Mayor , il Fracaffati, l'Elskoltz , l' Hoffnano , il Boile , e molti altri curiofi , i quali con varie prove d' iniezioni di liquori diverfi fitte nelle vene d'animali vivi , ne hanno offervato i mirabili effetti : ma ancora le innumerabili cure da me , e da cent' altri Medici tentate per quefta via , ne' publici Spedali, e nelle Cafe private, che fon tutte riufcite a felicif fimo

141 fimo fine. E' frefca in Genova la memoria del cafo di quel Giovine del Sig. Gio: Battifta Ruffo, dotto, e peritiffimo Farmacifta avvelenato col morfo d'una Vipera. A coftui in fatti nulla giovavano i forti, e generofi farmaci prefi per bocca : quando finalmente , avendo i faggi Profeffori rifoluto di venire a quefto rimedio , il pouero paziente dopo la fortunata infufione fubito fi riebbe. Or fe mai conviene , che quefta operazione , s fperimentata , e ficura , fi metta in pratica : certamente in tempo di Pefte , e in pr degl'infelici corpi appeftati. La ragione fi , perch quefti fovra tutti gli altri, han meftiere di rimedi efficaciffimi , e che fieno grandemente folleciti nell' operare ; imperocch fi trova nella lor maffa un veleno d'inefplicabile gagliardia , e cagionante malori , che in

142 in breviffimo tempo fpoglian di vita . Di pi io trovo , che l'Ettmullero , raccontando , che il Mayor giunfe fino a render con quefta operazione la fanit ad un febbricitante di febbre maligna peftilenziale, gi ridotto full' agonia : attefta d'efferfene prevaluto, fempre con efito molto buono , in mille cafi di malattie difperate. Dunque perch non far convenientiffimo il prevalerfene contro la Pefte , effendo quello morbo il pi difperato di tutti gli altri? Aggiungefi, che lo fteffo infigne Maeftro cur con egual fortuna, con quefto potente aiuto , ancora i mali cronici, come le tifichezze, ed altri di cos fatti di vizio organico; molto pi dunque dover riufcir fortunata la medefima operazione , fe fi far contro un'infezione, che folamente ritrovafi nella maffa de' liquidi; effendo che ella appun-

143 punto diretta ad introdurre immediatamente nella fteffa maffa virt contraria a'que' fali , che l'avvelenano . Per ultimo argomento, e fecondo me, pi forte degli altri tutti, io dico , che la maggior parte dell' efperienze , che poco avanti ho affermato d'haver fatte, e d'aver vedute circa quella infufione , ftata in cafi di febbri peftilenziali; or' avendo quelle fortito l'effetto, che fi voleva , come non lo fortiranno egualmente quelle, che io configlio a pr de' corpi appeftati, effendo eglino, infetti d'un morbo d' egual natura ? Fattoft , che fi conofca bene dal Medico la qualit del veleno , che vuol combatterfi , e l' impreffioni , ch' egli ha fatte , e va facendo ne' liquidi ; acciocch poffa prefcrivere l'infufioni di que liquori , che pi convengono . L' Ettmullero teme molto in cafi di febbre, e noi parimente te-

144 temer potremmo in quefti cafi di Pefte, dell'arltrui ignoranza, o non curanza circa quefto particolare. Ma quando veramente fi conofce appieno, per i fintomi, la natura del male fi proceda pure arditamente all' imprefa con una non leggiere fperanza della vittoria . Quefta operazione (che non dovr effer' abbandonata dal replicato foccorfo degli altri rimedj interni, ed efterni, da me accennati di fopra ) fi far nel modo che qui fi fpiega. Primieramente , come fi fuole nella flebotomia , precedano le fregagioni del braccio , tanto che apparifca la turgefcenza del vafo , che deve pungerfi . Indi fi ftringa la parte di fopra del braccio ftefffo con legatura ben forte, e con men forte fi leghi la di lui parte inferiore, cio, fotto il luogo, che vorr aprirfi . Dopo di quefto s'incida la vena mediana , ove meglio

145 glio fpicca : e fatta l' incifionc , fi fciolga immantenente la fuperior legatura, lafciando, che efca quel poco fangue , che fi trovava tra effa , e la ferita , affinch refti pi libero l'adito al liquor, che vuole introdurfi. Finalmente colla firinghetta fi faccia per quella apertura l'operazione, dopo la quale turatofi l' orificio dell'incifione col dito, s' aiuti colla mano al di fuori il cammino del liquore introdotto che paffa al cuore , e pofcia , tolta la legatura di fotto, fi ponga fopra la ferita una laminetta d'argento , o di piombo , coperta d'un pezzuol di tela a pi doppi , inzuppato d'olio ; acciocch non fi rifaldi : ma ftia cos fcmpre aperta , onde fi poffa , quando fia d' uopo, replicare il rimedio . Perch poi avr ancora da configliare, che in qualche cafo fi faccia la fteffa cura nelle vene, che chiamano giugulari : K avver-

146 avverto il Gerufico , che fia ben cauto, e ben diligente per afficurarfi l'apparenza del vafo , che dovr aprire ; effendo l' incifioni di quefte vene affai pi difficili , che quelle delle vene del braccio , e da non fidarfi cos ciecamente alla cura di ciafcheduno. Ma quale ha da effere il liquore, che deve introdurfi ? Sar fempre tale, che fia di natura contratia a que' fali , che cagionan i micidiali fintomi nell' ammalato. Quefti fali adunque fono o coagulanti, o fundenti, (come abbiam pi volte veduto ) ficch ancora qui converr diftinguere, e divifare quali liquori s' avranno a fcegliere nella coagulazione , e quali nella fufione. I liquori contro la coagulazione debbono effere di facolt diaforetica, e fudorifera, fottilizzante , e rintuzzante l' acido fiffo : e pare a me

147 me, chepotrebbono farfi tali colla virt d'alcuni fpiriti , e fali , ed olj , che fono i feguenti . I. Lo fpirito canforato, 2. Lo fpirito triacale volatile. 3. Lo fpirito , o i fal volatile di vipera . 4. Lo fpirito , 0 il fal volatile di corno di Cervo. 5. Lo fpirito, ofia l'olio del fangue dello fteffo animale.6. Lo fpirito di fangue umano. 7. L'olio di fuccino. 8. Lo fpirito di fale ammoniaco. 9. Lo fpirito di fuligine. 10. Lo fpirito di cedro. I liquori poi , ne quali debbe o ' vna o l'altra di quefte cofe infonderfi, o ftemperarfi , fon gl' infrafcritti , da fceglierfi a comodo, e beneplacito di quei , che faran la cura. I. i fughi o di ruta , o di fcordio , o di meliffa , o di ruta capraria , o di cherefoglio ben depurati , e meglio farebbero diftillati. 2. Le acque triacali diverfe . 3. La quinteffenza del Mattiolo. 4. L'acqua di K2 fper-

148 fperma di rane &c. La dofe di quefti far di due, o tre dramme. La dofe degli olj , e fpiriti predetti , di cinque in fei gocce . La dofe de' fali, di tre in quattro grani. Nella cura delle Donne fi aggiunga fempre agli fpiriti, od a' fali qualche goccia d'olio di faccino. In quella de' Fanciulli fi dimezzi ogni dofe. Non cos par cofa facile l'affegnare i liquori poffenti a frenare le particole del fangue in maniera , che, avendo pur cominciato, non profieguano a sfibrarfi, e fcioglierfi in fieri: per effer fenza paragone pi forte la gagliardia del fale alcalico , acre, e fottile , che cagiona la mortale colliquazione. Tuttavia io non ho voluto abbandonare l'imprefa di rintracciarli : e mi vi fono con diligente ftudio applicato, avendone tenuti ancora varj difcorfi con molti Profeffori, Amici mici , e da me al maggior fegno ftima-

149 ftimati . Se poi gli abbia veramente trovati tali da far l'effetto, che fi pretende , alle fcuole toccher il giudicarlo. Mi rincrefce , che a' quefto bifogno o nulla , o poco mi ha potuto fomminiftrare la Chimica : e comecch ella cavi da' minerali alcuni fpiriti acidi ( che tali fi richieggono in quelli mali ) io contuttoci non me ne fon voluto in tutto fidare, imperocch veggo tutti quegli fpiriti fteffi dotati d'un'acrimonia affai ripiena di qualit corrofiva . M' convenuto adunque di rivolgermi alla Galenica, la quale mi porge fughi (premuti , ed olj ftillati, che fe non fono pi efficaci di quegli fpiriti, faran per poco meno , e fenza fallo ( ci , che deve molto importare) di niun pericolo. Col fentimcnto di Diofcoride , e del Mattioli, ovunque affegnano fpecifici contro la Pefte , ho trafcelto i feguenti K 3 Su-

150 Sughi, che hanno dell'auftero, e dell'incraffante. 1. Di trifoglio acetofo. 2. Di piantaggine. 3. Di confolida maggiore, e media. 4. Di bacche di crifpino. 5. D'affenzio. 6. Di fcordio. 7. Diruta capraria . Sughi , che hanno dell' acido auftero . 1. Di cedro , 2. Di Ribes , 3. Di cotogni . 4. Di rovo ideo. Di quefti a comodo , ed a piacere fi potr prevalerc' il Medico, in dofe di mezr' oncia , nel cafo prefente : aggiungendovi mezza dramma d' eftratto ora di triaca, ora di diafcordio cavato col mezzo de'medefimi fughi , e variando talvolta coll' infondervi in vece mezzo fcrupolo de' feguenti olj. 1. Di corallo del Potero, 2. Di trementina. 3. Di maftice. 4. Di fcorza di cedri . 5. Di bacche di ginepro. Aggiungo per, che non mi par do-

151 doverfi efcluder' affatto da quefta operazione gli fpiriti acidi , cavati da' minerali : bench abbia detto di non fidarmene in tutto , per effere corrofivi. E certamente in cafi di febbre acuta farei d' oppinione , che poche gocce degli fpiriti di vitrivuolo, e di folfo dolcificati , poteffero, oltre al principale intento di frenar la fufione , mitigar' il morbo e i fuoi gagliardi fintomi; effendo effi lodati da molti Autori, come fpecifici antidoti contro la Pefte. Circa il complicamento della fufione , e della coagulazione , dico ci , che diffi nel capitolo 11. parlando degl' interni , e degli efterni rimedj; cio , doverfi variar il liquore da infonderfi , fecondo che varier il predomimo de' fintomi : ed in dubbio di ben conofcerlo , far ottimo configlio il valerfi d'alcuno de' temperati , cio K4 di

152 di quefti. 1. Del fal volatile oleofo fcrupolo uno. 2. Dell' olio di fcorpione del Mattiolo mezza dram(m)a. 3. Dell' olio di corno di Cervo fcrupolo uno . Quefti dovranno mefcolarfi con mezz'oncia de' predetti fughi . Si replica per le Donne , e per i Fanciulli tanto in quefto cafo , quanto nel predetto della fufione, ci , che s' detto in quello della coagulazione. Finalmente il morbo, che fi fa dal veleno coagulante gli umori precipitati in alcuna delle parti nobili fpiritali , mi par , che fi potrebbe curare coll'introduzione di que' fali alcalini , che fi fon propofti di fopra , come atti a fcioglier l'ordinaria coagulazione. I liquori poi faranno i feguenti fughi . 1. Di polmonaria. 2. D' ellcra terreftre. 3.Di fcabbiofa. 4. Di papavero erratico . Si elegga di quefti quel , che fi vuole , in dofe di circa dramme

153 me 3. , e vi fi aggiunga qualche goccia di fpirito canforato. Si noti , che fe negli altri cafi fi fa l'operazione per la vena mediana del braccio , qui pare, che pi convenga (acciocch riefca pi efficace , e fpedita ) per la vena giugulare; purch non fi trafandino le cautele poc'anzi dette. Quefti fteffi liquori potranno altres praticarfi come aleffifarmaci diftinti, e propri a correggere gli effetti varj del peftifero veleno prefi per bocca indofe per maggiore dell'infufa a fine di prevalerfi d' ogni mezzo efficace ad eftinguere qualunque infetto feme fparfo per ogni glandola , e poro degl' infelici corpi appeftati. Per ultima regola mi piace avvertire, che , acciocch quefto provvedimento poffa giovare , o non corra pericolo d'effer calunniato, come cofa di niun valore , vorr

154 vora effer fatto in tempo opportuno, cio , quando la natura ancor vigorora , e pu coll' aiuto d'un tal rimedio promuovere le falutari fue crifi. CAPITOLO DECIMOQUARTO. Si rifponde per corollario dell' operetta , ad alcuni quefiti . VArie cofe in diverfi ragfonamenti , ed in diverfe occafioni mi fono ftate richiede dalle perfone defiderofe d'intender tutto, circa i rimedj , ed altre particolarit della Pefte ; onde io per non mancare all' altrui giufta curiofit, ne noter in queft' ultimo capo le principali , con quelle rifpofte , che allora diedi, e che mi fem-

155 fembrano le pi vere. E in primo luogo fi addimanda. Se fieno antidoti contro la Pefte, alcune monete , anelli , figilli, o altre s fatte cofe , decantate da taluni, e vendute, o donate, come fecreti di virt occulta , e come prefervativi di molta , e ftraordinana efficacia. Si rifponde che no ; anzi fi dice , effer quefte cofe molto vane, fuperftiziofe, ed affatto indegne , di chi ha carattere di Criftiano , non conofcendofi, come poffan giovare, fe non per virt d'un patto illecito col Demonio; che per fi fatte vie cerca ingannarci , e col darne vane fperanze della falute del corpo , fi ftudia di rapirci quella dell'Anima. 2. Se ci dobbiam fidare di certi Amuleti propofti dagli antichi, e molto familiari in Germania, compofti di Mercurio , arfenico , ragni, rofpi,ed altri cos fatti ammali . Si

156 Si rifponde parimente che no, imperocch quefte foftanze hanno qualit piuttofto da nuocere, che da giovare: ed da temerfi,che le loro maligne efalazioni non inferifcano nocumento ancora a i corpi pi fani. Il Gemma, Aezio, ed altri fcrivono , che nella Pefte dell' anno 1376 quefti fteffi Amuleti fi provaron molto nocivi ; ed il Zacuto afferifce che in quella del 16oo. un certo facchetto d'arfenico, portato ful cuore , cagionava delle morti improvvide: e tutti coloro, che fi valfero d'un tal rimedio, morivan prima degli altri , con un notabile livore alla parte , ove il facchetto fteffo pofava . Devonfi ancora efcludere e gli Xenifti del Paracelfo, e quella lamina d'arfenico criftallino preparato , di cui certi creduli Autori cotanto vantano la virt ; imperocch non pu capirfi dal Diamerbrok , dall' Ettmul-

157 Ettmullero , e da veruno di fana mente, come poffa efalar' effluvj buoni, e recar falute ci, ch' veleno. N vale il dire , che l'erte dftruffe la lor mortifera qualit; effend oanzi da crederfi , che l'abbia folamente fopita : come offervafi tutto giorno negli antimoniali, e ne mercuriali &c. le qualit maligne de' quali fi rifermentano: e qualora i Chimici gli maneggiano, e van rintracciandogli effluvj loro, lo fan mai fempre con proprio rifchio. Infatti ancora dalle unzioni mercuriali vediamo indurfi morbofi fintomi, e dalle arfenicali, nella curagion della fcabbia , fudori colliquativi, e fincopi di molto pericolo. 3. Se debba annoverarfi tra remedj prefervativi contro la Pefte il Cauterio, da molti s commendato. Si rifponde di s ; effendo che ferve di fpurgo de'recrementi impu.

158 puri , che fi trovano nella maffa , la quale mantenendofi depurata , molto pi valevole a refiftere alla forza d'ogni veleno, Vien propofto un s fatto antidoto dal Primorofio , dall' Hildano , e da altri : e leggefi d'alcuni Medici , affiftenti in altri tempi a' corpi appeftati, che ne portaron pi d'uno, fino a cinque, con lor profitto ; effendofi per tal via prefervati tutti dall'iniezione. Mi rincrefce d'effermi dimenticato di lodar quefto rimedioali fuo proprio luogo, fappiafi per , che a bella porta nella curativa non ne parlai poich non pu effer che con un riparo lento, e improporzionato al gran male, il qual producendo piaghe, e dolori, per effo fi accrefcerebbero fempre pi. 4. Perch coloro, che hanno gi contratta, e fuperata la Pefte, reftano quafi ficuri di non pi contrarla nella fteffa influenza ? ; Si

159 Si rifponde, che ci accade per l'abito fatto alla tolleraranza del male , ed a combatterlo con vittoria. Ricordifi il Lettore ci, che d'una Fanciulla racconta Galeno, cio , che mangiava innocentemente il Nappello, per efferfi affuefatta a cibarfene , avendo cominciato da piccola quantit , e profeguito gradatamente di giorno in giorno fino a dofe maggiore . Offervafi ancora, che all' efercizio di cavar miniere fulfuree, arfenicali, venefiche non refiftono fe non gli affueti a refpirare quegli effluvi maligni ; il miniftero dei quali fuol pagarfi a ben caro prezzo, trovandofi molto pochi , che' fieno abituati ad ingoiar vapori si velenofi fenza infermarfi . 5. Perch toccandofi da varie perfone la fteffa cofa appeftata, quefte non s'infettano, e quelle si. Perch alcuni hanno la pelle della

160 della mano pi falda , e meno porofa, e fon guardinghi nel refpirare : alcuni altri hanno la fteffa pelle affai pi molle , e fparfa di molti pori , n governan con buona regola il lor refpiro . Adunque i primi difficilmente si infettano : ma i fecondi fon certi d'effer' invafi dal peftilenziale veleno. Qui per fine fi dice in genere a tutti, che debbon'effer molto cauti nel maneggiare s fatte cofe , n conviene, che mai lo facciano fe non indotti da eftrema neceffit , e col non trafandare le proprie regole; imperocch neffuno pu effer certo d' aver' il dono d'una gagliarda coftituzione , e impenetrabile dal velenofo vapore . E qui fia fine a quefta noftra Operetta , compofta a Gloria di Dio,e della Beatiffima Vergine Madre fua, Salute degl' Infermi , e Refugio de' Peccatori . I L F I N E.

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