1 Rappresentazione
Dal 29 Novembre al 10 Dicembre 2012
MICHELE PLACIDO
IN
RE LEAR
di W. Shakespeare
2 Rappresentazione
Dal 17 al 27 Gennaio 2013
MICHELLE HUNZIKER
IN
MI SCAPPA DA RIDERE
di Riccardo Cassini, Francesco Freyrie, Piero Guerrera, Michelle Hunziker e Giampiero Solari Coreografie di BILL GOODSON Musiche di LEONARDO DE AMICIS Costumi GRAZIA MATERIA Impianto scenico e luci MARCELLO JAZZETTI Regia video CRISTINA REDINI Abiti di scena di Michelle ELISABETTA FRANCHI CELYN b. Ideazione e realizzazione grafica SDB STILE DI BOLOGNA
3 Rappresentazione
Dal 31 Gennaio al 10 febbario 2013
W ZORRO
IL MUSICAL
con
MICHEL ALTIERI
liberamente ispirato alla storia di William Lamport
4 Rappresentazione
Dal 14 al 24 Febbraio 2013
OPERETTA
CIN
CI LA
CON
5 Rappresentazione
Dal 28 Febbraio al 10 Marzo 2013
MY FAIR LADY
di Friederick Loewe e Alan J. Lerner da Pigmalione di George B. Shaw con Aldo Ralli nel ruolo di ALFRED DOLITTLE e con Enrico Baroni Col. Pickering Scene Aldo Di Lorenzo Coreografie Roberto Croce Direzione musicale Emanuele Friello
6 Rappresentazione
Dal 14 al 24 Marzo 2013
GIANFRANCO JANNUZZO
IN
CERCASI TENORE
Di Ken Ludwig Traduzione Di Lilla Picciotto
CON LA PARTECIPAZIONE DI
MILENA MICONI
e FEDERICO PACIFICI, CLAUDIA COLI, TIZIANA BAGATELLA, FABRIZIO APOLLONI, STEFANIA PAPIRIO, RODOLFO MEDINA Scene NICOLA RUBERTELLI Costumi DORA ARGENTO Musiche LUCIANO FRANCISCI Disegno LUCI FRANCO FERRARI
7 Rappresentazione
Dal 04 al 14 Aprile 2013
8 Rappresentazione
Dal 18 al 28 Aprile 2013
Scene MARIO AMODIO Costumi LUCIA MARIANI Musiche STEFANO SALETTI Luci FRANCO FERRARI
9 Rappresentazione
Dal 02 al 12 Maggio 2013
CUORI IN AFFITTO
UNA COMMEDIA BRILLANTE
DI BIBI HILTON
10 Rappresentazione
Dal 16 al 26 Maggio 2013
ENRICO GUARNERI
IN
GATTA CI COVA
di Antonino Russo Giusti
LINA SASTRI
IN
LinaNapolinapoLinapolinapoli
Testo e drammaturgia di LINA SASTRI
Concerto - spettacolo
Con 7 musicisti in scena:
CIRO CASCINO pianoforte LUIGI SIGILLO basso FILIPPODALLIO chitarra SASA PIEDIPALUMBO fisarmonica GENNARO DESIDERIO violino GIANNI MINALE sassofono SALVATORE MINALE - percussioni
MANUEL FRATTINI
IN
PETER PAN
Il Musical
Tratto dal romanzo di J.M. Barrie
MICHELE PLACIDO
IN
RE LEARdi W. Shakespeare
Regia Michele Placido e Francesco Manetti
Una produzione Ercole Palmeri per Ghione Produzioni e Goldenart Production In collaborazione con Estate Teatrale Veronese
PREFAZIONE Per poter descrivere le caratteristiche di questo adattamento, vogliamo prima di tutto raccontarvi che a compiere il viaggio complesso e meraviglioso di tradurre e adattare questopera di Shakespeare sono due attori. Uno dei quali, Michele Placido, dopo aver interpretato Shakespeare con maestri come Costa, Bellocchio, Strehler, Patroni Griffi, Sbragia, per la prima volta si assunto la responsabilit di lavorare anche sulladattamento di un opera. Il Re Lear stato scritto tra il 1604 e il 1605, poco dopo lincoronazione di Giacomo I, che mise al centro della discussione pubblica il tema dellunit del regno. Proprio questo tema diventa il punto di partenza della trama. La disgregazione del regno diventa disgregazione linguistica, la distruzione che pu causare la divisione del regno si riflette sul piano espressivo. Anzi, ancora di pi, la forma della scrittura appare un elemento di sostanza, fondamentale nel definire il contenuto stesso dellopera nel Re Lear: lincapacit linguistica di Cordelia nellarticolare il suo affetto per il padre , infatti, il fattore che innesca tutti gli eventi. Re Lear inizia la sua spartizione chiedendo alle figlie di definire il loro amore, ha bisogno di parole che lo descrivano, ma Cordelia non in grado di verbalizzare l'amore che prova per Lear. Lo scollamento tra verbo e sentimento un fil rouge che attraversa tutta lopera fino agli ultimi versi affidati ad Edgard: Dobbiamo dire ci che sentiamo non ci che conviene dire. E Lear che
Teatro Al Massimo Stabile Privato di Palermo
Societ Consortile a Responsabilit Limitata senza scopo di lucro Piazza Verdi, 9 90138 Palermo P.I. 04870030824 tel. 091/589575-589070 Fax 091/6127546 www.teatroalmassimo.it - e-mail direzione@teatroalmassimo.it
innesca il meccanismo infernale chiedendo alle figlie di dire ci che conviene. E lui a cacciare Cordelia dichiarando: Meglio non fossi mai nata, piuttosto che non avermi compiaciuto meglio. Goneril e Regan sanno, invece, come rendere artificiosa e disinvolta la parola e, non a caso, provano unattrazione irresistibile per Edmund che in questarte appare un maestro. Dopo aver subito labbandono delle altre due figlie Goneril e Regan, dopo aver attraversato la tempesta interiore ed esteriore, che lo ha condurr alla pazzia, sar per lo stesso Re, nellatto IV, a citare il Vangelo secondo Matteo: Il vostro dire sia: si si; no, no. Il resto del demonio (Mt 5,37). Ed interessante questa frase, che enfatizza in modo inequivocabile, la necessit di trovare per i propri pensieri un linguaggio che non si lasci neanche un microscopico spiraglio di interpretazione.Si si, no no: vale a dire una parola drasticamente nuda e diretta.Tutto il contrario, insomma, di quanto richiesto da Lear alle sue figlie nel primo atto. La follia di Lear , quindi, una condizione che semplifica e scarnifica il verbo, lo riporta alla sua funzione primordiale ed essenziale: il dire ci che sentiamo appunto. Lassunto al quale Lear arriva nel suo percorso abbiamo deciso di farlo nostro come metodologia di lavoro, attraverso la ricerca di una lingua tagliente e scarna. Il lavoro di assimilazione del testo inglese originale, di analisi di grandi punti di riferimento come le storiche traduzioni che vanno da Gabriele Baldini a Giorgio Melchiori, da Agostino Lombardo e Dario Dal Corno, e lappassionata lettura di studi shakespeariani di personalit come Jan Kott, Harold Bloom e Nadia Fusini, ha lasciato ad un certo punto il posto alla lettura recitata con gli attori della compagnia. Questi due livelli potrebbero sembrare distinti e distanti, mentre nel nostro viaggio sono stati complementari e indivisibili: ogni attore ha dato il suo contributo a rendere viva e credibile la lingua del suo personaggio. Ancora oggi, mentre s, la traduzione e ladattamento di questa immensa opera sono in divenire, ogni giorno aggiustiamo il tiro, modifichiamo una parola, spostiamo una frase grazie alla collaborazione della Compagnia. E cos speriamo che accada fino al debutto, anzi per tutte le repliche nelle quali daremo vita a queste meravigliose parole. Michele Placido Marica Gungui
Teatro Al Massimo Stabile Privato di Palermo
Societ Consortile a Responsabilit Limitata senza scopo di lucro Piazza Verdi, 9 90138 Palermo P.I. 04870030824 tel. 091/589575-589070 Fax 091/6127546 www.teatroalmassimo.it - e-mail direzione@teatroalmassimo.it
NOTE DI REGIA Io pure sono mortale e uomo come tutti gli altri, e sono nato da colui che per primo fu creato dalla terra. E nel ventre di mia madre fui plasmato in dieci mesi per essere carne: fui coagulato nel sangue dal seme delluomo e dal piacere che deriva dal sonno. E quando nacqui, ricevetti la comune aria e caddi sulla terra, che di natura affine, da prima piangendo e gemendo come tutti gli altri. Fui avvolto in fasce e nutrito con grande cura. Nessun re ha avuto altro inizio di nascita. Tutti gli uomini entrano nella vita e similmente ne escono. (Libro della Sapienza) Lear ,Tragedia della gravit (Simone Weil)
Re Lear esplora la natura stessa dell'esistenza umana: l'amore e il dovere, il potere e la perdita, il bene e il male, racconta della fine di un mondo, il crollo di tutte le certezze di unepoca, lo sgomento dellessere umano di fronte allimperscrutabilit delle leggi delluniverso. Allinizio del dramma Lear rinuncia al suo ruolo, consegna il suo regno nelle mani delle figlie, si spoglia dellessere Re, pilastro e centro del mondo, per tornare uomo tra gli uomini, rifarsi bambino e in pace gattonare verso la morte. Come un bambino pretende lamore, Lear esige in cambio della cessione del suo potere, che le figlie espongano in parole i loro sentimenti per lui. Ma Cordelia, la pi piccola, sa che lamore, il vero amore non ha parole e alla richiesta del padre pu rispondere solo: nulla, mio signore. questo equivoco, questo confondere lamore con le parole, che, nel momento in cui le altre figlie si mostreranno per quello che sono, far crollare Lear rendendolo pazzo. E con Lear il mondo intero che va fuor di sesto, la natura scatenata e innocente riprende il suo dominio, riporta gli uomini al loro stato primordiale, nudi e impauriti, in balia di freddo e pioggia a lottare per la propria sopravvivenza, vermi della terra. qui che pu cominciare un crudele cammino diniziazione: resi folli o ciechi per non aver saputo capire o vedere, Lear e il suo alter ego Gloucester, accompagnati da figli che si son fatti padri, giungeranno finalmente a capire e vedere.
Il palcoscenico in cui si muovono i nostri personaggi, la distruzione del mondo. La storia di Lear la storia delluomo, la storia di civilt che si credono eterne ma che fondano il loro potere su resti di altri poteri, in un continuo girotondo di catastrofi e ricostruzioni, di macerie costruite su macerie. Che cosa ha dunque senso in questa tragedia? Quale speranza possiamo trarre? Forse proprio la conoscenza, quella consapevolezza di che cosa sia luomo di fronte alluniverso, raggiunta attraverso un percorso di spoliazione in cui lamore e la solidariet si mostrano nella loro essenza terribilmente umana. Per dirla con Pascal: luomo solo una canna, la pi fragile della natura; ma una canna che pensa. Non occorre che luniverso intero si armi per annientarlo: un vapore, una goccia dacqua bastano a ucciderlo. Ma quandanche luniverso intero lo schiacciasse, luomo sarebbe sempre pi nobile di quel che lo uccide, perch sa di morire, e conosce la superiorit che luniverso ha su di lui; mentre luniverso non ne sa nulla. Forse solo a questo, ad aiutare la creazione di questa consapevolezza, mira tutto lopera di Shakespeare, a patto per che gli spettatori non dimentichino mai di trovarsi a teatro, che non cadano nellillusione di un altro mondo, che sempre vedano il muro dietro la scena di cartone. Michele Placido Francesco Manetti
MICHELLE HUNZIKER
IN
MI SCAPPA DA RIDERE
Regia Giampiero Solari
di Riccardo Cassini, Francesco Freyrie, Piero Guerrera, Michelle Hunziker e Giampiero Solari
Che cosa la risata? Uno sfogo, una reazione nervosa del nostro organismo? Una forma di timidezza, un segnale di debolezza, un indice di positivit? Per Michelle Hunziker, la risata anche un modo di comunicare. E' una sua caratteristica che prorompe, nella vita reale come nel lavoro, non solo nei momenti giusti ma anche in quelli meno adatti, come situazioni drammatiche o malinconiche. La risata il suo mantra, una formuletta magica, il bidibi bodibi bu che spalanca le porte del suo carattere e della sua comunicativit. Se esistesse una favola di Michelle Hunziker, comincerebbe certamente con una risata. Una risata cos cristallina da scatenare un uragano, capace di trasportare lo spettatore in un mondo inatteso di aneddoti sorprendenti, dove nessuno - soprattutto lei - si prende mai sul serio. E da qui nasce Mi scappa da ridere, il primo spettacolo originale portato in scena da Michelle, prodotto da Ballandi Entertainment, in cui lei stessa a raccontare la sua favola. La sua vita reale, la sua infanzia, la sue passioni, i suoi principi azzurri si fondono a fantasia, invenzione ed immaginazione. Ne nasce uno show scoppiettante dove Michelle si mette in gioco del tutto: in versione intimista, sexy, umoristica, invecchiata, ritoccata chirurgicamente e, come da inizio carriera... di schiena. E naturalmente anche cantante, ballerina e intrattenitrice. Un One Woman Show dal ritmo incalzante e dall'impianto visivo di grande fascino e novit, che lo rendono unico ed originale come l'artista intorno alla quale stato costruito. Il supporto di mezzi tecnologici e visuali usati in modo narrativo ed interattivo, far s che Michelle sia accompagnata, ora dal vivo, ora in maniera creativo-virtuale, dal corpo di ballo, dall' orchestra, ma soprattutto da un intrigante personaggio critico e dissacratore, a met fra il Grillo Parlante e lo Stregatto, impersonato da Michele Foresta alias Mister Forest.
Con una scenografia ricca di ledwall ed ologrammi, "Mi scappa da ridere" ha alla regia Giampiero Solari. Lo spettacolo scritto da Riccardo Cassini, Francesco Freyrie, Piero Guerrera, Giampiero Solari ed ovviamente dalla stessa Michelle. Con le coreografie di Bill Goodson le musiche di Leonardo De Amicis, Mi scappa da ridere ha impianto scenico e luci di Marcello Jazzetti e regia video di Cristina Redini.
W ZORROIL MUSICAL
con
MICHEL ALTIERI
liberamente ispirato alla storia di William Lamport
LA SINOSSI Con un testo assolutamente inedito ed una leggerezza tipica della commedia musicale italiana, lo spettacolo racconta la storia del pi famoso eroe mascherato ispirandosi alla leggenda di quello Zorro, pare realmente esistito pi di due secoli fa. Dopo una lunga assenza Diego (Zorro) torna in Messico per la morte dellanziano padre William, nobile idealista, da sempre dalla parte dei peones. La sua terra e oppressa dal regime dittatoriale; nella California messicana ormai il divario fra miseria e nobilt incolmabile ed e imminente una nuova rivoluzione. Diego capira presto che il misterioso personaggio, abile di spada e di parola, apparso spesso in passato al fianco dei peones per perorare la loro causa, che il popolo chiamava el zorro (la volpe) era proprio il suo amato padre. Da ora in poi sara lui ad indossarne la maschera per portare avanti la causa del popolo oppresso e per dare giustizia alla bella cecilia (adottata in tenera et dal padre di Diego) che dai tiranni aveva avuto sterminata la famiglia. Una storia arricchita da spettacolari coreografie, effetti speciali sorprendenti, combattimenti al filo di spada, con un cast che sar abilmente guidato da FABRIZIO ANGELINI che ne cura la regia e le coreografie in collaborazione con GIANFRANCO VERGONI, cast che sta gi allenandosi a tirare di spada con un maestro darmi deccezione, il pluripremiato campione del mondo STEFANO PANTANO, con la direzione musicale di GIOVANNI MARIA LORI (che cura anche gli arrangiamenti) e la direzione vocale affidata a ROSSANA CASALE. Tutto questo e molto altro ancora sara svelato a settembre nella presentazione ufficiale dello spettacolo. Ladattamento di GIANFRANCO VERGONI. Le scene sono di ALDO DE LORENZO. I costumi di ZAIRA De Vincentiis. Il disegno di UMILE VAINIERI. La consulenza per il flamenco di Lia Ruscica. La consulenza storica del PROF. FABIO TRONCARELLI docente di paleografia universit di Viterbo. I PERSONAGGI Michel Altieri Zorro Alberta Izzo Cecilia Roberto Rossetti Don Juan De Salvatierra Jacqueline Ferry Consuelo Maurizio Semeraro Henriquez Diego Pinto Garca Fabrizio Checcacci William lamport e Fra Diego de La Cruz
Teatro Al Massimo Stabile Privato di Palermo
Societ Consortile a Responsabilit Limitata senza scopo di lucro Piazza Verdi, 9 90138 Palermo P.I. 04870030824 tel. 091/589575-589070 Fax 091/6127546 www.teatroalmassimo.it - e-mail direzione@teatroalmassimo.it
Ensemble: 6 danzatrici e 6 danzatori/acrobati: Bianca Balido, Gianluca Bessi, Federica Capra, Filippo Grande, Danilo Grano, Sara Marinaccio, Emiliano Palmieri, Carlo Pucci, Federica Rosati, Daniele Sibilli, Sara Telch, Gioia Vicari. Note della produzione Zorro solo una scintilla che pu scatenare un fuoco [] Zorro il cuore e la speranza che da forza a chi ci crede, ma gli eroi di tanta fede siete voi () In questa strofa, tratta dal brano che chiude lo spettacolo, c forse tutta lessenza di ci che ci ha mosso nellintraprendere la strada che ci ha condotto fino allallestimento di questo spettacolo, e del significato di fondo che ci abbiamo visto, cercando, con leggerezza e senza demagogia, di trasmettere al pubblico. Lidea di produrre per la stagione 2012/2013 uno spettacolo impegnativo come W Zorro, , forse, un po controcorrente rispetto ai tempi che stiamo vivendo nel nostro Paese e rispetto al clima che aleggia anche nel mondo del teatro. Mossi per dalla passione che alla base di ogni nostra decisione e che caratterizza le radici mediterranee e sanguigne che ci portiamo fieramente dentro, come dei salmoni che risalgono faticosamente la corrente abbiamo scelto di cedere e credere al nostro istinto. Proprio questo il momento giusto per il nostro Zorro ci siamo detti proprio adesso il pubblico ha bisogno di sano intrattenimento di qualit, per uscire dal teatro pensando che, perch no, ognuno di noi nel suo piccolo potrebbe essere uno Zorro e, magari, immaginando, anche solo per un attimo, che prima o poi un eroe mascherato potr arrivare a risolvere anche i nostri problemi. Affascinati dal personaggio di Zorro, che come tutti conosciamo, ma di cui sapevamo poco, siamo andati a fondo avvalendoci della consulenza storica del prof. Fabio Troncarelli (docente di paleografia presso luniversit di Viterbo), il pi grande studioso ed esperto in materia, che ha al suo attivo diverse pubblicazioni proprio relative alle origini della leggenda di Zorro, che ci ha documentato circa lorigine di questo personaggio, che risalgono addirittura allIrlanda del 1600. La regia e le coreografie, con numeri di flamenco e combattimenti al filo di spada, insieme alle melodie che ci hanno incantato fin da subito, fanno da cornice alle gesta delleroe mascherato pi famoso di tutti i tempi. Ci sono tutti gli ingredienti per incantare e divertire grandi e piccini in uno spettacolo per tutti. Testi e musiche inedite, un cast di 18 professionisti di primordine, uno staff creativo eccellente e strutturato in modo da poter avere un ottimo livello in ogni settore, scenografie e costumi spettacolari ed effetti scenici allavanguardia, fanno di W Zorro sicuramente uno spettacolo grande, ma stiamo lavorando affinch per il pubblico sia anche un grande spettacolo.
A PROPOSITO DI ZORRO (note dellautore) Da bambino Zorro era il mio eroe, coraggioso, forte e intraprendente, ma forse me lo ero un po dimenticato. A settembre, complice un ennesimo trasloco, ho ritrovato in un baule il costume che aveva accompagnato i carnevali della mia infanzia, quel piccolo Zorro mi saltato addosso quasi riconoscendomi e mi subito venuta voglia di costruire, intorno a quella sorpresa una nuova avventura. In meno di un mese il mio Cavaliere Mascherato aveva riempito pi di cento pagine di imprese rocambolesche mentre intorno a lui spuntavano personaggi sconosciuti, paradossali e divertenti che hanno dato alla mia storia quel ritmo e quellironia che mi indispensabile per giocare a scrivere le mie piccole cose. Ho spedito il copione hai miei censori fidati Angelini e Vergoni che mi hanno dato un entusiastico placet, tanto che lhanno proposto alla Medina, una nuova e giovane societ di produzioni teatrali, che ha subito abbracciato il progetto. Siamo cos scesi in campo ad inventare nuove emozioni con un altro Musical: W Zorro. Devo dire che mi piace forte raccontare storie e vederle prendere forma in mano a professionisti di grande esperienza e questa volta la colonna sonora della mia nuova scommessa di Roby Facchinetti che mi ha regalato delle musiche straordinarie perfettamente in sintonia con il mio racconto. Adesso si tratta di mettere in verticale i personaggi sdraiati in orizzontale sulle pagine del mio copione. Abbiamo aperto le audizioni per conoscere i compagni di questa nuova divertente avventura ed hanno risposto in tantissimi, tutti con un loro perch e spesso con un grande talento. La nostra voglia e quella di scegliere i migliori, poi inizieremo le prove e a ottobre daremo il via a questo grosso lavoro che parte sotto un segno fortunato, infatti, ci aspettano gi pi di cento repliche il che sicuramente impegnativo e altrettanto appassionante, e allora: W Zorro e prepariamoci a galoppare.
OPERETTA CIN CI LA
Libretto di C. Lombardo - Musiche di V. Ranzato e C. Lombardo
MY FAIR LADY
di Friederick Loewe e Alan J. Lerner da Pigmalione di George B. Shaw
con Aldo Ralli nel ruolo di ALFRED DOLITTLE e con Enrico Baroni Col. Pickering Scene Aldo Di Lorenzo Coreografie Roberto Croce Direzione musicale Emanuele Friello
Non capita a tutti i classici del Teatro musicale di poter essere sempre giovani. La fortuna di un musical spesso sta nel palmares del film o della piece da cui tratto. Il musical My fair lady deve la propria immortalit a se stesso. A ci che racconta, a come lo traduce in emozioni, ai sorrisi che fa scaturire, alla universalit del suo linguaggio musicale. ...Cosa c di pi sublime che colmare il dislivello che separa classe da classe, anima da anima... cos recita il Prof. Higgins, il pigmalione che affida al modo di parlare il passepartout per il riscatto sociale di una rozza fioraia. Gi, il modo di parlare...anche questo un tema che di giorno in giorno si fa sempre pi attuale. La perdita delle proprie radici culturali, lomologazione e la globalizzazione della societ contemporanea hanno fatto svanire il rapporto tra lessere umano e la propria cultura. Ecco allora che My Fair Lady si impone come il sogno che non vuole svanire, come la favola possibile, rappresenta il lieto perdersi in una tempesta di sentimenti. La fair lady Eliza Doolittle un po Cenerentola, un po Pretty Woman, Mary Poppins, un po Bella e un po Bestia, insomma larchetipo del riscatto, della rivincita, dellaffermazione, della trasformazione e cos incarna il desiderio e il sogno di tutto luniverso femminile che simpaticamente partecipa sin dal primo momento alla sua avventura. Ma alla fine, e qui si impone in tutta la sua statura George Bernard Shaw ispiratore col suo Pigmalione della versione musicale, anche la chiave maschile della vicenda cede alla forza delle emozioni e dei sentimenti: soli non si completi e anche un apparente misogino e scapolo convinto come il Prof. Higgins o il collega di sventura Colonnello Pickering, o il cinico e spietato padre di Eliza, Alfred Doolittle, si trovano costretti a svestire la maschera della durezza e coprirsi con un velo di dolcezza. In un momento in cui sembra che il corto circuito dei rapporti umani abbia interrotto il passaggio di energia tra le persone, My Fair Lady si impone come un generatore di corrente elettrica che concede una bella scossa alla nostra anima. E adesso...lasciatevi travolgere anche voi dalla tempesta dei sentimenti...
GIANFRANCO JANNUZZO
IN
CERCASI TENORE
Di Ken Ludwig Traduzione Di Lilla Picciotto
CON LA PARTECIPAZIONE DI
MILENA MICONI
e FEDERICO PACIFICI, CLAUDIA COLI, TIZIANA BAGATELLA, FABRIZIO APOLLONI, STEFANIA PAPIRIO, RODOLFO MEDINA Scene NICOLA RUBERTELLI Costumi DORA ARGENTO Musiche LUCIANO FRANCISCI Disegno LUCI FRANCO FERRARI
Come hanno scritto i critici: poco importa che labbiate gi vista o no: potete cominciare a ridere fin da ora! Gianfranco Jannuzzo, attore poliedrico, raffinato ed elegante mostra, in questo spettacolo un lato nuovo del suo talento, allontanandosi dai personaggi che lo hanno reso famoso nei suoi one man show e calandosi in un ruolo molto diverso da quel siciliano che il pubblico ha amato. Oltre a Jannuzzo Milena Miconi ed altri sei attori di grandissima esperienza arricchiscono uno spettacolo raffinato e coinvolgente. La regia affidata a Giancarlo Zanetti, attore, produttore e regista che negli ultimi anni ha messo in scena spettacoli originali e di grande sensibilit; si consolida anche in questa occasione la collaborazione con lo scenografo Nicola Rubertelli, riconosciuta presenza al fianco di Roberto De Simone e responsabile degli allestimenti del Teatro San Carlo di Napoli e del Petruzzelli di Bari. La storia: siamo negli anni 30, la vicenda ruota attorno a Max aspirante ed incerto cantante lirico che in qualit di assistente affianca un direttore senza scrupoli di teatro dopera di provincia. Grandi fermenti agitano gli animi dei protagonisti per larrivo di un tenore di fama mondiale di rara bravura, tanto da essere soprannominato il stupendo, che interpreter Otello. Cosa accade per quando a poche ore dallo spettacolo il grande artista soccombe ad un potente mix di alcol e sedativi? Tutto precipita in un esilarante vortice di fraintendimenti, scambi di persona, doppi sensi mal interpretati, vulcaniche gags che strappano allo spettatore risate a non finire.
ANTONIO CATANIA GIANLUCA RAMAZZOTTI MIRIAM MESTURINO LA PARTECIPAZIONE STRAORDINARIA DI RAFFAELE PISU CON NINI SALERNO E CON LICINIA LENTINI
IN
PAOLA GASSMAN
IN
PIETRO LONGHI
Scene MARIO AMODIO Costumi LUCIA MARIANI Musiche STEFANO SALETTI Luci FRANCO FERRARI
CUORI IN AFFITTO
UNA COMMEDIA BRILLANTE
DI BIBI HILTON
ENRICO GUARNERI
IN
GATTA CI COVA
di Antonino Russo Giusti
estorta che spontanea) come miccia di una pirotecnica girandola di fragorose risate, ma anche di piccoli guai e grandi miserie. Non solo materiali. Anche questa produzione insegue lobbligo del rinnovamento, com naturale per qualsiasi classico teatrale. Ritrova, nelle idee nuove della Regia e nel magistero del suo Protagonista, una leggerezza e una grazia che, nelle varie interpretazioni pi o meno storiche, si era cristallizzata nella maniera. Una sorta di contenitore di gags estemporanee, sempre pi distante dalla profonda ed intelligente ironia del testo originario. Guarneri ne fa, oggi, il racconto poeticissimo di una sconfitta, ma anche di una possibile rivincita. Muove, nella fantasia dello spazio scenico, il suo proprio corpo e quello pi vasto della Compagnia, in una bizzarra epifania della menzogna e della verit.
LINA SASTRI
IN
LinaNapolinapoLinapolinapoli
Testo e drammaturgia di LINA SASTRI
Concerto - spettacolo
Con 7 musicisti in scena:
CIRO CASCINO pianoforte LUIGI SIGILLO basso FILIPPODALLIO chitarra SASA PIEDIPALUMBO fisarmonica GENNARO DESIDERIO violino GIANNI MINALE sassofono SALVATORE MINALE - percussioni
Cominciai Con Cuore Mio A Raccontare La Mia Musica Che Si Fa Teatro, E Poi Seguirono Melos, Corpo Celeste,Mese Mariano,E Poi Le Parole De La Casa Di Ninetta , Fino A Per La Strada,Dove Scelsi La Musica Napoletana Contemporanea. Ora E Tempo Di Tornare A Casa,Quella Conosciuta, Ma Con Il Bagaglio Di Questi Anni, Che Mi Hanno Fatto Mescolare Da Sempre Strumenti E Note Senza Fermarmi Alle Vie Conosciute, Ma Cercando, Sempre, Vie Nuove Di Musica, Percorsi Che Non Hanno Paura Di Cantare La Tradizione Senza Limitarsi Alla Tradizione, Cercando Nella Musica Il Teatro, Guardando A Ogni Canzone Come A Un Momento Di Emozione Da Comunicare Con La Voce, Con Il Canto, Con Il Corpo, Con Il Cuore, Con lanima.Con La Scelta Degli Strumenti E Dei Colori Della Musica ,Con La Luce , Con I Silenzi. La Liberta E La Nota Piu Bella, Me La Concedo, E Il Regalo Piu Grande Che Mi Fa La Musica,E Per Questo Che La Scelgo,Oggi Piu Che Mai, Come Una Tappa Importante Della Mia Vita Dedicata Al Teatro E Allarte.
Le scene, accuratamente dipinte come nellimmaginario dei libri di favole del secolo scorso, si susseguono e, come nella storia, si ripercorrono tutti i momenti fin dallarrivo in volo di Peter Pan (Manuel Frattini) nella camera dei piccoli Darling, dove incontra e duetta con Wendy in unintensa LIsola Che Non C. La regia si avvale della pi avanzata tecnologia digitale: il duello di Peter Pan con la sua ombra ribelle, lo scambio di battute con Trilly, ricreata con tecnologia laser, il viaggio fino allIsolachenonc dove il pubblico, come immerso in un cartoon, vola insieme a Peter Pan e ai fratelli Darling. Di grande impatto visivo il cambio di scena con la realistica Nave dei Pirati, dove Capitan Uncino (Pietro Pignatelli) e la sua ciurma interpretano il coinvolgente e celebre Rock di Capitan Uncino, mentre Spugna (Jacopo Pelliccia) con Dopo il Liceo Che Potevo Far, ironico tip tap style Broadway, chiude il primo tempo. Nel secondo tempo gli indiani, i pirati, le fate, i bambini sperduti, che interpretano unavvincente Viva La Mamma, si alternano in scene corali. E dopo limmersione negli storici brani di Edoardo Bennato con cui cresciuta una generazione e che continuano a far sognare, arriva il momento del nuovo singolo composto per loccasione dal cantautore partenopeo: "Che paura che fa Capitan Uncino", specchio dellironica perfidia di Capitan Uncino. Tutto, nello spettacolo, concorre a ricreare il magico e incantato mondo dellinfanzia ma il ritorno alla realt inevitabile e lo spettacolo si chiude con una corale Ogni Favola Un Gioco nella cameretta dei fratelli Darling mentre un imbronciato Peter Pan osserva la scena dalla finestra, pronto per spiccare il volo verso la sua eterna giovinezza. Note di Regia In Peter Pan Il Musical abbiamo voluto mantenere delle caratteristiche da cartoon, per quanto riguarda scenografie, costumi, e recitazione sopra le righe. E stata scelta questa impostazione perch la favola ha un contenuto cos intenso e marcato che non ha bisogno di ulteriori specifiche per godersi lo spettacolo. Ognuno ha poi la libera scelta di raccogliere i molteplici contenuti di questa storia. Lo spettacolo molto complesso anche per la tecnologia del volo e la realizzazione laser di Trilly. Maurizio Colombi