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Capitolo

Quinto

ELISABETH KUBLER-ROSS

You walk like the angels talk / Where are you from / Tell me some / With a room by the sea / And a voice in the sand / Telling me your truth / And telling me your view / In how you see the ioorld /Spinning, spinning round / And what is love and what is death.
Toni Childs, Walk and talk ltke angels, in Union, A&M Records

Elisabeth Kiibler-Ross, EKR, ci che viene definita una leggenda vivente. Si parla della dottoressa Kbler-Ross nel campo della tanatologia come della Callas in quello dell' opera: un' autorit assoluta e incontestata della specialit. Nessuno al mondo, tranne forse madre Teresa di Clcutta, ha accompagnato tanti malati nel cammino della morte, fino alloro ultimo respiro. E nessuno quanto lei, nemmeno madre Teresa, ha fatto tanto per coloro che hanno perduto una persona cara, perch stata proprio questa incredibile dottoressa! a inventare l'accompagnamento dei morenti. Le sue opere, numerosissime, sono state tradotte in tutto il mondo e ancora oggi non esita a salire su un aereo per andare a T okyo, in Canada e a Parigi, per spiegare senza stancarsi mai come ci si deve comportare con una persona vicina alla morte e quello che si pu fare per aiutarla a vivere meglio la propria morte. Medico, docente di facolt, dottoressa honoris causa in diciotto universit, Elisabeth Kibler-Ross la persona che dovevo assolutamente conoscere per saperne di pi su di un argomento <<verticale come quello degli angeli. Dovetti attendere sei mesi per ottenere un 150
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incontro con lei e nell'aereo che mi portava a Washington ardevo dall'impazienza di incontrarla. Nel corso delle mie interviste, avevo immancabilmente trovato qualcuno che mi diceva: Sa, dovrebbe proprio conoscere la dottoressa Kiibler-Ross. Alla fine era diventata un'idea fissa. Quando trenta persone diverse vi rimandano tutte a un solo contatto, cominciate a pensare che forse il vostro libro sar solo un buco nell' acqua ... oppure ricever una splendida conferma. Quando la dottoressa cominci a parlare delle esperienze ai confini della morte dei suoi pazienti, la comunit scientifica aveva pensato che EKR passasse pi tempo con i morenti che con i vivi e che prendesse le loro allucinazioni per oro colato. Ma lei se ne infischi delle numerose critiche, anche perch quei fenomeni erano diventati troppo frequenti. Secondo me - spieg in un'intervista per "Playboy" - si deve considerare onesto, dal punto di vista scientifico, chi segnala le proprie scoperte e spiega come giunto alle sue conclusioni. Si dovrebbe dubitare di me e perfino accusarmi di prostituzione se pubblicassi solo ci che piace all'opinione pubblica. Non intendo assolutamente convincere o convertire nessuno, il mio lavoro consiste solo nel trasmettere i risultati della mia ricerca. Quelli che sono pronti a riceverle mi crederanno e quelli che non lo sono, non faranno altro che cavillare con tutti i loro sofismi e le argomentazioni pedanti. Perfino Raymond Moody, quando termin il suo primo libro Life after life le chiese di arricchirlo con una prefazione. La dottoressa svizzera accett perch anche lei aveva notato le stesse manifestazioni nei suoi pazienti: lo stessa ho avuto l'occasione, negli ultimi vent' anni, di assistere molti malati giunti al termine delle loro sofferenze - scriveva nella prefazione - e quindi mi sono immersa sempre di pi nello studio del fenomeno della morte. Abbiamo fatto delle scoperte interessanti sul processo di questo passaggio, ma ci restano ancora molti punti da chiarire, per esempio su ci che accade al momento stesso del decesso e su cosa provano i pazienti quando vengono dichiarati ufficialmente morti ... Tutti i soggetti hanno l'impressione di fluttuare fuori dal corpo e dichiarano di provare una sensazione di pace e di pienezza. La maggior parte cosciente della presenza di un altro essere venuto a offrire il suo aiuto durante la transizione verso l'altro piano di esistenza l.
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Prefazione

di La vita oltre la vita di Raymond

Moody, cito V. ELISABETH KUBLERROSS

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Era ormai chiaro che non potevo portare a termine la mia inchiesta nel campo dell'm; senza aver parlato con la dottoressa Kibler-Ross. Impiegai tre ore di macchina da Charlotsville per arrivare al centro EKR, nascosto nella George Washington National Forest. Il sole splendeva nel cielo azzurro e mi sembrava di essere in un film: la bandiera svizzera sventolava sullo chalet di legno, come per ricordare la nazionalit d'origine di questa donna fuori dal comune e un ruscello serpeggiava nei pressi, donando all'insieme un aspetto bucolico indubbiamente made in Switzerland. Venni accolto da una donna minuta dai capelli grigi, con un accento svizzero-tedesco da tagliare con il coltello. Non avevo bisogno di conferme per capire che si trattava della leggenda in carne ed ossa. Era la dottoressa EKR e adesso che me la trovavo davanti, non sapevo pi cosa dirle, mi sentivo come un giornalista alle prime armi che si trova faccia a faccia con la sua prima star da intervistare. Andiamo da me, staremo pi tranquilli per l'intervista mi disse. Arrivati a casa sua, pensai di avere un' allucinazione: un sanbernardo, uno vero, gli mancava solo il barilotto di rhum e la barella, mi venne incontro e si strusci affettuosamente contro il mio stomaco, perch mi arrivava proprio fino a l. Non c'erano dubbi, mi trovavo davvero in Svizzera. Mancavano solo il cioccolato e l'orologio a cuc per completare l'illusione. Elisabeth Kiibler-Ross si precipit in cucina dove inizi a preparare un t mentre io cercavo di collegare il mio registratore. Perch le interessano tanto gli angeli?, mi chiese. Non so bene, diventata una passione. Non cerchi di provare qualcosa. Il suo compito non quello. Le persone che hanno il "diaframma" spirituale aperto troveranno delle conferme, quelle che non hanno niente di aperto diranno che pazzo, che le sue idee non sono scientificamente provate o che un mistico. La prenderanno in giro, non convincer nessuno, assolutamente nessuno. Cercare di convincere il lavoro dei religiosi che ripetono sempre: "Andrete tutti all'inferno se non imparate a considerare Ges come il salvatore". Se solo insegnassero l'amore, la comprensione e la compassione ... Dovrebbero spiegare che la vita non finisce mai, proprio mai, invece di colpevolizzare la gente; dovrebbero dire che al momento della nostra morte verr fatto un resoconto di tutti i nostri pensieri, tutte le nostre parole e tutti i nostri gesti, perch ogni cosa ha una conseguenza. Quando sar nella luce, dovr rendere conto di tutto, anche di tutte le sue scelte, perch ciascuno di noi completamente responsabile di quello che fa e dice. L'unica cosa che la Chiesa dovrebbe insegnare 152
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che si responsabili di qualsiasi decisione, di tutte le azioni che si compiono. Ma i predicatori purtroppo non fanno che parlare dell'inferno e terrorizzano le persone invece di aiutarle. L'inizio era piuttosto forte e mi ricordava un caso del dottor Moody. Un predicatore di quel tipo gli aveva raccontato che durante un'NDE si era reso finalmente conto di aver avvelenato l'esistenza dei suoi fedeli parlando solamente e unicamente dell'inferno. Mi immaginai mentre spiegavo alla Luce perch avessi deciso di scrivere quel libro, per provare a me stesso che gli angeli esistevano veramente e, non so perch, mi vidi davanti un gruppo di angeli che scoppiavano a ridere ... Elisabeth tir fuori due torte e me le mise sotto il naso. Mangi. Pensai che sarebbe stato difficile mangiare e intervistarla al tempo stesso e comunque le mie domande esistenzialiste stonavano con una torta al cioccolato. Era come parlare di carestia a tavola, ma lei insiteva come una mamma italiana. Nell'istante in cui stavo per formulare la prima domanda, la teiera emise un fischio terribile, tipo una sirena prima di un attacco aereo. Dopo tanti anni di ricerca e di pratica nell' accompagnamento dei morenti, crede fermamente in una vita dopo la morte ... mi buttai, ingoiando timidamente un morso di torta. Emise una specie di brontolio, come se le avessi chiesto se la terra rotonda. lo non credo, so. So che la vita non finisce dopo la morte. Tutto qui. Non si tratta di "credere in qualcosa", ma di "sapere". Come fa a saperlo?. Il cioccolato mi incollava alle dita. Perch l'ho sperimentato. Non ho alcun dubbio. Ma non si pu spiegare alle persone cosa c' dopo e non vale nemmeno la pena di provare a convincerle. lo lo so, tutto qui. Guardi quel pediatra (Melvin Morse) che ha scritto il libro sulle NDEinfantili, anche lui era scettico all'inizio. Mi scusi, vado a cercare un ago. Voglio lavorare a maglia, non riesco a stare senza far niente. Mi sbrigai a finire la mia torta. Quanti malati in fase terminale ha accompagnato nel corso della sua carriera?. Molti, forse 20.000. Viaggio in tutto il mondo. Ma non tengo il conto, vado dappertutto a vedere dei pazienti e li aiuto a passare dall'altra parte. EKR sferruzzava tranquillamente davanti a me, come una nonna. Quell'incontro era davvero incredibile.
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Di che religione ?. Non so. Sulle carte sono protestante, ma nel cuore credo come i cattolici e sono stata sposata con un ebreo per 22 anni. Molto ecumenico. Per questo non ha nessuna importanza perch comunque siamo tutti figli di un solo Dio e un giorno lo ritroveremo. All'inizio ero protestante, ma quando i pazienti hanno cominciato a parlarmi delle loro esperienze, allora cambiato tutto. Mi chiedevo per chi fosse il lavoro a maglia. Qual l'NDE che l'ha colpita di pi?. Quella di un ragazzino che aveva preso freddo. li medico gli fece un'iniezione ma il bambino all'improvviso si sent male. Poco dopo fu dichiarato morto. li dottore non capiva. La madre stava impazzendo dal dolore e ci volle pi di un'ora per rintracciare il padre in cantiere. E qualche minuto prima del suo arrivo in clinica, il ragazzino apr gli occhi di colpo e disse a sua madre: "Mamma, ero morto". Rimase sconvolta. In seguito non volle sentire spiegazioni e quando il piccolo tentava di raccontarle la sua esperienza, gli diceva di stare zitto. Ma un giorno riusc a farsi ascoltare: "Mamma, devo dirtelo sai, perch Ges e Maria sono venuti a cercarmi e mi hanno detto che non era la mia ora. Ma io non volevo andarmene e Maria mi ha preso per il braccio e mi ha rimandato qui, dicendo: 'Devi salvare la tua mamma dal fuoco"'. La madre cadde in una profonda depressione, convinta che sarebbe bruciata all'inferno e che suo figlio 1'avrebbe salvata. Tutto perch la Chiesa non fa altro che insegnare la paura e i sensi di colpa. Allora le chiesi: "Ma cosa avrebbe provato se Maria non avesse mandato indietro suo figlio?" e lei rispose senza neanche riflettere: "Dio mio, la mia vita sarebbe stata un inferno". In quel momento cap. Negli anni '60 nessuno parlava di NDE. E cosa ne pensa degli angeli in queste esperienze?. normale, perch ogni essere umano ha un angelo custode, che per non sempre ha le ali. L'angelo un amico. In California li chiamano guide, io li chiamo i miei "spooks", fantasmi, i bambini li chiamano compagni di gioco, per i cattolici sono angeli custodi. Hanno nomi diversi in tutto il mondo, ma tutti ne abbiamo uno, per non tutti lo sanno. in contatto con i suoi angeli?. Certo. Mi aiutano, mi guidano, mi istruiscono, mi guariscono quando ho dei problemi di salute; non si potrebbe sopravvivere in questo mondo senza il proprio angelo custode. Certe persone sanno di possederne uno, altre no. Basta ascoltare i bambini che parlano. con i loro

angeli prima di addormentarsi ... Fanno delle lunghissime conversazioni. E poi i genitori dicono: "Smettila di parlare da solo", "Non credere a quelle storie" e "Sei grande adesso", ecc. Pochissime persone hanno mantenuto il contatto con il proprio angelo custode. Quando ha cominciato a parlare con i suoi angeli?. Non mi ricordo. Sono passati molti anni, forse sette. Prende nota di quello che le dicono?. No, nel mio cuore, e mi basta cos. Sa, sono arrivata a dialogare con loro come noi due stiamo chiacchierando in questo momento. Parlo con gli angeli per ore e ore. un dono molto raro vederli. A volte si materializzano e quando lo fanno sono reali, solidi, proprio come lei e me. Ma molto, molto raro. Cosa le hanno insegnato?. ---- Parlo con loro da sette anni e potrei parlare con lei per altri sette anni senza poterle spiegare nemmeno un millesimo di quello che mi hanno insegnato. Esiste una regola per l'attribuzione degli angeli?. S, dipende dal lavoro che si fa e dalla propria missione nella vita. Se il suo lavoro ad alto rischio, allora ne ha molti e se non fa niente di speciale, ne ha comunque almeno uno fin dalla nascita. Gli angeli si trovano pi facilmente nei casi di NDEche nei viaggi fuori dal corpo. Che cosa le hanno insegnato a proposito della sofferenza?. La sofferenza come il Grand Canyon. Se si dice: " cos bello, bisognerebbe proteggerlo dal vento e dalla tempesta" bisogna pensare che senza il vento e la tempesta non avrebbe mai potuto essere scolpito cos superbamente e quindi non sarebbe mai stato possibile apprezzarne la bellezza. Questa la mia opinione sulla sofferenza. Se non si soffre, non si cresce. Bisogna passare attraverso il dolore, la perdita, le lacrime e la collera. Ogni volta che si percorre questo cammino si cresce, si progredisce. Non c' niente di pi importante nella vita per il proprio sviluppo. Nessuno progredisce se ogni cosa gli viene servita su di un piatto d'argento. Nessuno. Tutto dipende da ci che si ha da fare. Comunque, si conosce il proprio angelo custode prima di venire al mondo e poi semplicemente si dimentica tutto alla nascita. li compito di ciascuno di noi di scoprire la ragione per cui si venuti sulla terra. Una delle mie guide mi disse un giorno che se si fosse reincarnata, avrebbe voluto diventare un bambino che muore di fame. lo gli chiesi perch volesse fare una cosa cos stupida e lui mi rispose che sarebbe servito ad approfondire il suo sentimento di compassione. La spiegazione di EKR corrisponde piuttosto bene a quello che
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abbiamo visto nel capitolo Degli angeli nel tunnel, cio la sensazione del soggetto di conoscere l'entit da molto tempo. Crede al caso, alle coincidenze?. No. Le coincidenze rappresentano solo una manipolazione divina. Non credo alle coincidenze. Tutto, assolutamente tutto ha un senso, una ragione d'essere. Volevo saperne di pi. Allora dove sta il nostro libero arbitrio se il caso, le coincidenze, non esistono?. Il libero arbitrio il pi grande dono che abbiamo ricevuto alla nascita. Lei stesso sceglie i suoi genitori, i suoi figli, sua moglie prima di reincarnarsi e non pu dare la colpa a Dio quando queste persone le daranno dei problemi, perch tutti i problemi che le causeranno hanno una ragione positiva di esistere. La vita fatta di sfide. Se la gente considerasse i propri problemi come una sfida utile a crescere, invece di averne paura, molte cose cambierebbero. Siamo in questa vita per imparare. Guardi per esempio questa casa che qualcuno mi ha trovato. stupenda vero? Qualcuno mi spacca i vetri, taglia le ruote della mia macchina tutte le volte che vado in aereoporto e trovo dappertutto delle croci del Ku Klux Klan da quando ho adottato 20 bambini malati di AIDS. Prima i vicini erano gentili, andava tutto bene. Quando i piccoli sono arrivati al centro, qualcuno ha cercato di appiccargli fuoco. Qualcuno mi aveva incluso in una lista nera per farmi "capitare" un incidente. C' stato un periodo in cui non potevo nemmeno spostarmi senza la scorta. Devo attraversare tutto questo per crescere ancora .... Si ricadeva nel distacco dei mistici cattolici e induisti. una specie di determinazione allora?. Dipende tutto da se stessi. Avrei potuto diventare pessimista e acida e dire: "Che vadano al diavolo tutti questi malati di AIDS" e andarmene in Riviera per vivere nel lusso, dimenticando i miei pazienti. Ma io vedo questa situazione come una sfida. Se riesco a sopravvivere qui, posso farlo anche altrove ... C' sempre una ragione positiva a tutto. Qual allora la ragione di questa esistenza?. Soffrire, perch il dolore aiuta a crescere, a progredire verso la luce, per essere come Cristo. L'unica cosa che conta nella vita l'amore. La paura aiuta a sopravvivere. EKR era dolorista quanto il pi severo dei gesuiti o degli stigmatizzati. Incredibile. Non avrei mai immaginato che la celebre Kiibler-Ross mi avrebbe fatto un discorso molto pi intriso di dolore delle parole di 156 v.
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qualsiasi mistico. A quel punto volevo sapere se pregava come i mistici o gli stigmatizzati. Lei prega?. S, prego sempre, quando faccio del giardinaggio, quando do da mangiare ai miei animali, quando cucino; per non medito mai perch ho bisogno di fare sempre qualcosa. Prego in ogni momento della giornata. Tutta la nostra vita dev'essere una preghiera: non c' bisogno di mettersi in ginocchio in una chiesa: si molto pi vicini a Dio nel proprio giardino. Bisogna chiedere a Dio. Si ottiene sempre ci di cui si ha bisogno, ma non sempre quello che si vuole. Si rende conto che tutto quello che dice molto vicino all'insegnamento di Cristo?. S, ma quando vedo i cristiani al giorno d'oggi, penso che siano ---- molto lontani da quello che Cristo ha insegnato. E solo una questione di soldi ... Basta ascoltare i predicatori alla televisione: tutto ci che sanno dire : Mandate del denaro, mandate degli assegni, mandate dei soldi. Quello che Cristo ci ha lasciato meraviglioso, ma cosa ne fanno loro un'altra cosa .... Per sostiene che l'inferno non esiste .... Ho la sensazione di dover spiegare alla gente che l'inferno non esiste in realt, ed per questo che ho cominciato a studiare tutto ci che riguarda la morte. E le persone che hanno vissuto delle NDE negative?. Tutti i casi di NDE negative in cui mi sono imbattuta erano in genere uomini tra i 40 e i 50 anni, dei fondamentalisti, oppure persone che tradivano le loro mogli, convinti per che ci che stavano facendo fosse male, fosse peccato. Poi un giorno, sul campo da golf, vengono colpiti da una crisi cardiaca e vedono il diavolo e chiss cos'altro e tutto sembra ai loro occhi terribilmente reale. Invece dovrebbero concentrarsi sulla luce alla fine del tunnel e raggiungerla subito per incontrare l'amore e la compassione. E allora quelli che violentano, uccidono o torturano?. Dna volta usciti dal corpo, sanno gi quello che li attende, cio che devono rivivere le proprie azioni, integralmente, con tutte le conseguenze sui mariti, le mogli, le famiglie, ecc., e soprattutto rivivranno quello che hanno fatto subire alle loro vittime, nei minimi particolari. E tutto ci pu durare decine di migliaia di anni, perch dall' altra parte il tempo non conta, l'eternit. Nessuno pu rivivere al posto loro la negativit che hanno creato, nessuno. Ho pensato spesso a Hitler. Se lei pu perdonare Hitler, allora sar perdonato. L'unica possibilit per
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Hitler, questa una mia fantasia, che si reincarni e che salvi tante vite quante ne ha distrutte. Milioni. Il solo modo per lui di riscattarsi in una sola vita sarebbe di scoprire per esempio un vaccino contro l'AlDS. l'unica soluzione che mi viene in mente per cancellare i suoi - non amo questa parola - i suoi peccati. EKR sosteneva dunque che l'inferno, tipo quello cattolico, non esiste. Ma la sua opinione a proposito di quello che i violenti devono aspettarsi era della stessa matrice, se non peggio. forse proprio cos l'inferno, un luogo dove i malvagi rivivono fuori dal tempo, quindi nell' eternit, quello che hanno fatto subire alle loro vittime. Anche questa teoria andava a pennello con le visioni di Georges Ritchie, il padre dell'non. Semplicemente, la definizione del termine inferno non la stessa. La leggenda sferruzzava senza sosta, tanto che mi sembrava di essere l da un' eternit. incredibile il potere calmante di una donna che lavora a maglia ... Cercai di saperne di pi sugli angeli, ma EKR non sembrava molto desiderosa di svelare altri aspetti della sua vita spirituale, una sfera spesso ancor pi ricca di tab di quella sessuale. Non facile raccontare ad altri i dettagli di come si prega, chi o per chi si prega e cosa si chiede a Dio. Il mio.incontro con EKR mi aveva in parte lasciato deluso e dall'altra rappresentava una conferma di ci che avevo scoperto nel corso delle mie ricerche, cio che la vita non finisce al momento della morte e che abbiamo davvero un angelo custode. Ma sentirlo dalla sua voce mi aveva rassicurato, confortato in un certo senso. Lei stessa aveva precisato: Difficilmente potremmo sopravvivere senza il nostro angelo custode. A volte per pensavo di perder tempo con questo libro e mi convincevo che sarebbe interessato a due o tremila lettori al massimo. Eppure, quando ne parlavo con qualcuno rimanevo sempre sorpreso dall'attenzione con cui venivo ascoltato. All'inizio la curiosit era sempre velata, come se non volessero dirmi subito che anche loro erano preoccupati da quei fenomeni e solo dopo un po' incominciavano a parlarne apertamente. Ma ero molto pi sensibile alle critiche di quelli che mi prendevano per pazzo. Durante una cena, un architetto californiano mi chiese di che cosa stavo scrivendo e io gli risposi: Delle persone che muoiono e che vedono gli angeli. Come si suol dire, ci fu un silenzio di tomba 2
2 Nel testo, un ange passa dans un corbillard letteralmente, un angelo pass in un carro funebre (N.d.T.).

e il mio interlocutore si vers un altro bicchiere di vino, pensando evidentemente che non fossi del tutto sano. Guardandolo partire, ubriaco fradicio, al volante della sua macchina, mi dissi che dopotutto preferivo interessarmi di angeli piuttosto che ubriacarmi come un idiota e mettermi a guidare rischiando di provocare un incidente. Ma la conversazione con EKR mi aveva demoralizzato: l'idea di vivere su questa terra per soffrire mi angosciava letteralmente. In fin dei conti non pi facile ubriacarsi? Non poteva essere cos, o per lo meno non proprio cos. E perch non vivere in pace e serenit con questo essere che ci ha creati e che ritroveremo alla fine del tunnel? Ma come rimproverare questo dolorismo a Elizabeth Kibler- Ross, proprio a lei che aveva visto tanti bambini morire? Cos' allora un bambino che muore tra le braccia dei suoi genito-""""""'ri?, chiesi. le una lezione. I bambini ritornano l da dove sono venuti. Ho notato che un bambino che muore riceve una specie di ricompensa per la perdita del suo involucro fisico: il suo diaframma spirituale si apre completamente. Ritrova tutto ci che aveva dimenticato, come per esempio il suo angelo custode o il suo compagno di giochi. Il bambino sa gi che sta per morire, anche se non gli stato detto niente. Basta osservare i suoi disegni. Non si pu mentire a un bambino, lui sa. I piccoli che muoiono sono i nostri insegnanti. Cosa ne pensa della frase tipicamente NDE: "Non giunta la tua ora, devi ritornare nel tuo corpo"? una determinazione?. No, dal momento che siamo noi a scegliere i nostri genitori, i nostri mariti e i nostri figli, le persone che ci aiuteranno a progredire prima di nascere. Tutte le presenze importanti della nostra vita le abbiamo scelte prima, in funzione delle loro qualit, qualit che ci saranno necessarie per la nostra crescita. Ma allora perch prega?. Perch si pu correggere tutto, modificare tutto man mano. Si pu porre un rimedio a tutto. Come le ho gi detto, bisogna chiederlo a Dio, perch da lui si ottiene ci di cui si ha bisogno, ma non sempre quello che si vuole.

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Capitolo Sesto

DOVE SONO GLI ANGELI NEGLI INCIDENTI?

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Running out 01 reason / Knowing certain things / Keeps you [rigbtened 01me / Keeps you [rom me / Il tbere' s any time / Or any place / Il tbere's any sense / Trust me / l'm never going to leave you / Trust me / I always will be near you.
Martha Davis & The Motels, Trust me, in Little Robbers, Capitol Records.

E allora perch questa divina provvidenza (citata anche da Caterina da Siena quando descrive l'apparizione degli angeli in una situazione critica) si manifesta ad alcuni e non ad altri? Ogni giorno avvengono degli incidenti, muoiono dei bambini, pedoni e automobilisti finiscono su una sedia a rotelle, vengono al mondo neonati paralitici ecc., e chiaramente il loro angelo custode non arrivato in tempo a salvarli ... Ammettiamo ancora una volta che la morte sia programmata. Mi viene in mente il caso abbastanza incredibile dell'automobilista che guidava nel deserto americano su di una strada perfettamente dritta e completamente deserta, quando a un tratto le ruote colpiscono un cric lasciato a terra da qualcuno. Sbalzato dalla violenza dell'urto, il cric perfora la carrozzeria della macchina e si ficca dritto nel cuore del conducente. li suo ultimo riflesso di strapparselo dal petto. li primo pensiero dei poliziotti, sconvolti dal ritrovamento, fu: La sua ora era davvero arrivata. Capit una cosa simile a un giocatore di rugby, stroncato da un fulmine nel bel mezzo della partita, davanti a migliaia di spettatori, un sabato pomeriggio nel sud della Francia. Allora perch nelle NDE ritroviamo regolarmente la frase: Vuoi restare qui oppure ritornare?. A prima vista, pare che il soggetto possa 160
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scegliere, ma solo un'impressione. Consideriamo il caso tipico, talmente tipico da essere meraviglioso, di un uomo, vittima di un incidente di moto, che ha raccontato la sua esperienza ad Arvin Gibson. Nel 1978, mentre risaliva la costa di un canyon, John Stirling incontr un dosso che sbilanci la sua moto. Cerc come meglio poteva di mantenere l'equilibrio, ma, a causa del peso del passeggero, la moto si diresse dritta verso il precipizio, lo obblig a saltare gi e, qualche secondo dopo, la ruota davanti urt contro una roccia. Fu la disgrazia: prima di schiantarsi cento metri pi in gi, la moto ricadde su di lui, il retrovisore lo colp sulla testa (niente casco) e John si ritrov subito fuori dal proprio corpo, osserv la scena e poi cominci ad attraversare il tunnel a una velocit incredibile, come nel film Guerre stellari commenter. A quel punto sent una voce che gli chiese: Hai finito?, e lui: Certo che ho finito, non voglio ritornare pi. Non voglio mai pi ritornarci. La voce ripet la domanda: Hai terminato?, e lui rispose ancora: S, ho finito, non voglio pi ritornare. Sent la stessa domanda risuonare per la terza volta nella sua testa e ripet la stessa risposta. Allora, nel momento in cui la voce annunci tranquillamente: Beh, diamo un' occhiata alla tua vita, John rivide istantaneamente la sua vita in tre dimensioni e a colori, rivivendo tutte le emozioni e le sensazioni che aveva provato, dalla nascita fino al momento dell'incidente. Osservando gli avvenimenti di quell'ultimo giorno, comprese che doveva ritornare per suo figlio. Allora si arrese all' evidenza dei fatti e disse: S, voglio ritornare. La voce non si fece pi sentire e John ritorn subito nel proprio corpo l. Ma per il dottor Morse si tratta solo di una falsa scelta, di una falsa proposta: Sa, come con mio figlio quando gioca in giardino. Se gli dico: "Vieni, ora di entrare", fa i capricci, vuole continuare a giocare. Ma se gli dico: "Brad, vieni, andiamo a vedere cosa fa la mamma", molla tutto e si precipita in casa. Raramente ho visto delle NDE in cui il soggetto decide da solo di ritornare. Sta cos bene fuori dal proprio corpo, quella condizione gli sembra talmente naturale che pronto ad abbandonare tutto, genitori, moglie, amante, figli, ecc. Tutto. Tom Sawyer, un meccanico rimasto schiacciato dall'automobile che stava riparando, sostiene di essere stato cacciato dal cielo a calci nel sedere perch non voleva ritornare nel proprio corpo. come se questa falsa scelta obbligasse l'anima a riconsiderare la propria vita, e a capire che deve restare sulla terra per portare a termine il proprio compito: la sua
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Glimpses o/ eternity, cit., pp. 183-184. VI. DOVE SONO GLI ANGELI NEGLI INCIDENTI?

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ora non ancora giunta. In effetti, cos' altro si pu pensare, se non che l'ora della morte sembra essere fissata da sempre? Chiesi una spiegazione a Kenneth Ring: Pensa che si tratti di predeterminazione?. Giocherell per un attimo con gli occhiali e poi mi rispose come se non gli avessi mai fatto quella domanda: Molti "scampati" tentano di discutere la scelta da fare, ma in alcuni casi ritornano con l'impressione di non aver fatto proprio nessuna scelta. Penso che vengano guidati a prendere la decisione che meglio corrisponde alloro singolo caso. La luce sembra conoscere perfettamente il passato e il futuro del soggetto. Quindi era molto simile a una specie di determinazione. A questo punto necessario fare due considerazioni: anche se l'ora della morte gi stabilita, sembra, esaminando tutte queste NDE,che la preghiera, cio il dialogo autentico tra la creatura e il Creatore", possa modificare il vissuto del soggetto. Ebbene, cosa scopriamo negli studi sulle NDE?Che nella quasi totalit dei casi, il soggetto non vuole ritornare (sulla terra) e che viene respinto o da un membro della sua famiglia deceduto tempo prima, o da un angelo, oppure dalla luce, ma tutti comunque pronunciano la stessa frase: La tua ora non ancora arrivata, hai ancora delle cose da fare/da finire/da terminare/da compiere/ecc.. Qualche volta, quando il soggetto risponde: No, non voglio ritornare, la luce ribatte: S, ma guarda cosa ti perdi, e gli mostra un panorama del futuro. A quel punto il soggetto accetta immancabilmente di ritornare. Dopo aver ascoltato e letto migliaia di racconti di NDE,arrivavo sempre alla stessa conclusione, cio che l'ora della morte programmata come lo scoppio di un virus in un computer. Ero assolutamente convinto di questa teoria, unita alle seguente consolazione: Tutto ci non ha comunque alcuna importanza, dal momento che solo il corpo muore, non lo spirito. Ma la sofferenza quindi, a che cosa serve? Se si ammette l'esistenza del creatore, si sarebbe in diritto di pensare che, in quanto Padre, non si diverta certo a distribuire alle sue creature sedie a rotelle, cancri e orribili malattie incurabili. Prima di interessarmi agli angeli, ero sempre giunto alla conclusione che egli ci avesse s creati ma, per un incomprensibile motivo, si disinteressasse completamente della sua creazione. Il Creatore che dimentica le sue creature. Ma questa idea piuttosto semplicistica si scioglie come neve al sole di fronte agli stigmatizzati, le cui ferite furono analizzate da tutte le autorit possibili e immaginabili
2 Mi viene sempre in mente quel sermone a proposito dere il Buon Dio per un cameriere.

della preghiera:

Non bisogna pren-

e di fronte ai santi e ai loro miracoli, riconosciuti con reticenza dalla Chiesa e soprattutto da coloro che vissero un' autentica esperienza ai confini della morte. Quando feci la conoscenza di Kenneth Ring all'Universit del Connecticut gli chiesi se gli studi che conduceva avessero influenzato in qualche modo le sue convinzioni religiose e volli anche sapere se credeva agli angeli. S, penso che tutti abbiano una coscienza che sopravvive alla morte fisica. Non mi piace molto dire "vita dopo la morte", ma credo che non si sparisca del tutto quando il corpo cessa di funzionare. L'angelo custode un concetto che associo ai cattolici; dal mio punto di vista, noi tutti abbiamo una o pi guide spirituali, che sembrano manifestarsi nei momenti pi critici della nostra vita, come, ad esempio, la morte. Il concetto in se stesso ha una senso, ma il termine, no. Personalmente ritengo che esistano davvero degli esseri, delle entit, anche perch ho visto molti casi di NDEin cui appaiono, e i soggetti che li hanno incontrati vivono nella certezza di avere a propria disposizione un aiuto, di essere guidati. Come se si trattasse di un higherself, un super-io. Al punto in cui ero arrivato, non m'interessava molto giocare con le parole. Angelo o super-io? Il dibattito era aperto. Poco importa, la mia inchiesta stava comunque per ricevere un'ulteriore conferma. Chiesi allora al professor Ring che cosa fosse, secondo lui, questo super-io. Abbiamo un ego - mi rispose in tono pacato - che appartiene a una parte pi importante di noi stessi e che, forse senza interferire esplicitamente nella nostra vita, ci aiuta e ci conosce perfettamente dall'inizio alla fine. Ed proprio nei momenti critici che si manifesta. Il comune denominatore di tutto ci, angelo custode, super-io, guida, un aiuto benevolo che scopriamo solo al momento della nostra morte. E Dio in tutto questo, che ruolo aveva? Non la colpisce la connessione tra le NDEe la risurrezione del Nuovo Testamento?, gli chiesi. Kenneth Ring pos la sua stilografica alla maniera di un lord inglese e, sempre con movimenti molto lenti, cominci a giocare con una graffetta. S, certamente, non solo nella Bibbia, ma anche in altri testi religiosi. L'esperienza di san Paolo sulla via di Damasco presenta molti punti in comune con quella che viene oggi definita un'NDE. Le NDE sembrano un codice che permette di far luce su un gran numero di testi religiosi che a prima vista sembrerebbero oscuri. Penso che le persone che sono passate attraverso un'NDE abbiano in un modo o
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nell' altro toccato questa realt trascendentale e si lanciano quindi nella preghiera perch sentono la presenza di Dio; inoltre, essendosi fusi con la luce, al ritorno ne conservano gelosamente il ricordo. Ecco perch si sentono pi vicini a Dio, nonostante non provino la necessit di andare in chiesa o alla sinagoga per trovarlo. Direi che questa luce 1'emanazione visibile, palpabile di Dio, la sua manifestazione esplicita, il suo aspetto cognitivo. Considerando che tutte le religioni associano la luce a Dio, si potrebbe affermare che la luce Dio, la luce rappresenta una delle sue estensioni. Ardevo dalla curiosit di sapere se, dopo due libri fondamentali sull' argomento, conducesse una vita spirituale. Come cambiata la sua vita spirituale dopo tutte queste NDE?. Probabilmente mi hanno reso pi spirituale. Sono ebreo, ma non mi considero praticante. La religione una dottrina, un'istituzione in cui la vita spirituale non messa in primo piano. Molte persone che hanno vissuto delle NDEdiventano estremamente spirituali ma non religiose. Naturalmente credo in Dio, ma non sono religioso. Ma da quando ha sentito parlare di questa luce, non ha voglia di scoprirla, di vederla con i suoi occhi? (I pi fortunati, quelli che hanno potuto dialogare con la luce, ne conservano un ricordo indelebile, come un marchio a fuoco, perch ogni atomo della loro anima ha vibrato alla stessa frequenza di quella dell' essere di luce, una luce che ha infuso in loro una felicit incorruttibile, infinita. Paragonata ad essa, una gioia sssuale terrestre, anche se portata al parossismo dell' estasi assoluta, sembrerebbe l'effimera fiammella di un cerino. Coloro che hanno vissuto un' esperienza del genere dicono spesso: "Ero immerso nell' amore" o "Nuotavo nell'amore puro" o ancora "Ero amore". S, s, sono molto curioso. Dopo 15 anni di studi sull' argomento, ascoltare il racconto di un'NDE mi commuove ancora. Ma non per questo diventerei religioso. Kenneth Ring era quindi certo dell' esistenza di Dio, che chiamava luce e per estensione guida. Per le sue parole non mi avevano chiarito la dottrina della sofferenza, la cui distribuzione perfettamente ineguale ha appassionato teologi e filosofi nel corso dei secoli. Nessuno di loro riusc tuttavia a fornire una spiegazione davvero convincente per un materialista. li rabbino americano Harold Kushner arriv persino a pensare che il Creatore fosse stato superato dalla sua stessa creazione! Giovanissimo, il rabbino viene trasferito in una periferia di Boston con i due figli, Aaron, di tre anni, e Ariel, nata da poche settimane. Un giorno, visitando il primogenito, il pediatra scopre che affetto da 164
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progera, una malattia che blocca lo sviluppo. Suo figlio non avr mai i capelli, non superer il metro di altezza, somiglier a un vecchio e morir verso i dieci anni. Possiamo immaginarci lo choc del rabbino: Come reagire a una notizia ~el genere? Ero ancora un giovane rabbino senza esperienza, poco abituato al dolore come sarei stato in seguito; la sensazione pi forte che provai quel giorno, fu di essere vittima di una profonda e terribile ingiustizia. Non aveva senso, ero una brava persona. Avevo sempre cercato di percorrere il cammino che conduceva a Dio, o meglio, vivevo un' esistenza molto pi religiosa della maggior parte delle persone che conoscevo e che avevano una famiglia pi numerosa della mia e in perfetta salute. Credevo di seguire il sentiero di Dio e di adempiere il compito che mi aveva affidato. Come poteva accadere una cosa simile alla mia famiglia? Se Dio esisteva, se era giusto, affettuoso e misericordioso, come poteva permettere una cosa del genere? scrisse nel suo libro Quando la disgrazia colpisce la brava gente', Ed eccoci all'eterna domanda: Come pu farci una cosa simile?. I dolori~ti cattolici diranno: Ve la siete meritata, oppure: per mettervi alla prova, mentre per gli induisti: E il vostro karma. E a me viene proprio voglia di chiedere come reagirebbero vedendo un cieco che cerca di prendere il metr: lo lascerebbero avanzare finch cade sui binari? Perch comunque Dio ha voluto cos oppure perch colpa del suo karma e quindi deve arrangiarsi da solo? Questo inter~og.ativo. porta direttamente a un altro: Dove sono gli angeli negli incidenti>. In effetti non c' niente di pi facile che scrivere un libro su storie di persone salvate misteriosamente e dire: Gli angeli esistono. Molto bene. Ma prendiamo il caso seguente, avvenuto nel 1992: un adolescente si apparta per pregare. Tira fuori il rosario e comincia a recitare q,uella che, si sa, una preghiera/litania indirizzata alla Vergine. In CIrcostanze poco chiare, altri cinque adolescenti (tra i 14 e i 17 anni) lo vedono, lo prendono in giro e decidono di ... strangolarlo. E lo strangola~o per davvero! Assassinato mentre recita il rosario! li Los Angeles Times ~a messo questa storia terrificante in prima pagina, in un articolo ?edicato alla violenza infantile. Cosa stava facendo 1'angelo custode di quel poveretto? I cattolici non possono certo utilizzare le loro argomentazioni in un caso del genere, perch la vittima stata uccisa
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When bad things bappen to good people, Avon Books, New York. VI. DOVE SONO GLI ANGELI NEGLI INCIDENTI?

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proprio nel bel mezzo della preghiera. D'altra parte, se si considera il fatto dal punto di vista dell'nns, risulta chiaro che: 1) la sua ora era giunta; 2) ci si pu immaginare che ci fosse proprio la Vergine Maria all'uscita dal tunnel, dal momento che nel rosario troviamo queste parole: Santa Maria prega per noi adesso e nell' ora della nostra morte. N on solo una frase di circostanza ... E in occasione di quel viaggio di lavoro, perch un giornalista non si svegli in tempo e perse l'aereo, un altro annull in extremis la sua prenotazione e un terzo buc sulla strada per l'aereoporto, quando in vent'anni di guida non gli era mai successo? E perch invece gli altri salirono sull' aereo che si sarebbe schiantato qualche ora dopo senza lasciare nessun sopravvissuto? Come spiegare il fatto che un neonato possa cadere dal diciottesimo piano di un edificio parigino, senza riportare assolutamente nessuna contusione (dispaccio Agenzia France Presse)? E l'attraversamento di una strada, banale ma fatale, di Michel d'Ornano, sindaco di Deauville? Perch nell'incidente dell'Airbus A320 di Mulhouse ci furono tre morti, mentre nella catastrofe di Strasburgo 4 solo otto persone rimasero vive? E perch tre settimane prima un aereo della compagnia scandinava SAS si schiantava il giorno di Natale, un momento dopo il decollo, pieno di carburante senza fare nessuna vittima? Sembra proprio che i loro angeli si siano dati da fare per evitare la disgrazia. Ma la sofferenza allora? A questa domanda, ecco la risposta del rabbino Kushner ', secondo il quale la vita non che una giungla: Dio esiste solo per darei la forza di sopportare le nostre sofferenze ... Credo in Dio, ma non allo stesso modo in cui credevo da piccolo, o quando studiavo teologia. Riconosco le sue limitazioni (l). limitato in ci che pu fare con le leggi naturali, limitato dall' evoluzione della natura e della morale umana. Adesso non considero pi Dio come il responsabile delle malattie, degli incidenti e delle catastrofi naturali, perch ho capito che ci guadagnavo poco e che ci perdevo molto biasimandolo per queste cose. Posso adorare un Dio che detesta la sofferenza e che non pu eliminarla, ma non posso amare un Dio che sceglie di far soffrire e morire dei bambini, non mi importano i suoi motivi. un ragionamento molto strano. Personalmente, capisco ancor meno
Ci furono 87 morti. , Op. cit., pp. 127 e 134.
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per quale motivo si diventa prete/rappresentante di un Dio che si considera incapace, limitato, in un certo senso di un Dio un po' stupido, superato dalla propria creatura e che non pu fare niente per aiutarla al momento del bisogno: Ah beh s, sicuro, Dio esiste, ma sa, un po' invecchiato, non sa pi quello che fa, si potrebbe parafrasare. Paradossalmente, proprio nei Dialoghi con l'angelo 6 che troviamo una risposta, inumana, sia nel senso proprio del termine che in quello figurato: Questa parola dura: la guerra cosa buona. Ascoltate bene! La forza che manca al suo scopo, la forza che distrugge, che devasta mai si fermerebbe se non vi fossero il debole, la vittima per assorbirla. Questo il passato, e non poteva venir sfuggito. Il male, l'atto iniziato non pu essere raddrizzato. La vittima assorbe l'orrore. Il persecutore trova il perseguitato e la morte si sazia.

(Silenzio)
Il debole sar glorificato L'agnello non pi sgozzato sull' altare. La guerra doveva essere Il calice amaro gi si riempie. N on tremate! Di quanto pieno d'amaro, di tanto pieno della divina bevanda della serenit eterna. Ancor meglio, nel Trattato della divina provvidenza, ispirato a Caterina da Siena 7, scopriamo un interessantissimo titolo: Come la provvidenza

divina vuole tormentarci per la nostra salvezza. Della disgrazia di quelli che ripongono la propria fiducia in se stessi. Dell' eccellenza di coloro che la ripongono nella provvidenza.
In questo dialogo, Dio spiega molto semplicemente che se la sua provvidenza infligge tanto dolore, lo fa solo per soccorrerei, perch ci
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Incontro n 82,25 ottobre 1944. Le liure des dialogues, Seuil 1953, p. 483. VI. DOVE SONO GLI ANGELI NEGLI INCIDENTI?

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toglie qualsiasi speranza nella vita terrestre e ci spinge verso di lui, che deve essere la nostra unica meta. Dice anche: Pensa, mia creatura, a quello che (gli uomini) farebbero se trovassero nel mondo solo piacere e riposo! dunque la mia provvidenza che concede e offre loro di soffrire; per mettere a prova le loro virt e ricompensarli degli sforzi e della violenza che fanno a se stessi. Cos, la mia provvidenza ha rego.lato e previsto tutto con grande saggezza. Ho donato loro molto, perch, come ti ho detto, sono ricco e potevo e potr donare sempre, tanto la mia ricchezza infinita. E questo vuol dire quindi che qualsiasi cosa, buona o cattiva, ci arriva da lui. I musulmani la pensano allo stesso modo, cambiano solo le parole, dicono: Era scritto, compresa la sofferenza. E questa teoria ricorda la spiegazione di Elisabeth Kibler- Ross, secondo cui la sofferenza non altro che un elemento determinato, destinato a farci crescere, a farci progredire, ad aiutarci a evolvere, anche se ci sembra assolutamente incomprensibile. A volte in compenso lui stesso si manifesta a chi soffre di pi, come dimostra la constatazione di Kenneth Ring: Questa fusione con la luce spesso concessa a soggetti che hanno avuto un'infanzia infelice, che sono stati picchiati o violentati. E subito mi venuta in mente quella religiosa che avevo incontrato a Parigi e che mi disse: Sa, abbiamo notato che molti ritornano sinceramente a Dio solo quando sono stati sopraffatti da un dolore immenso, un dolore tale che scoprono di avere ormai solo una speranza, solo una porta per uscire: Dio. Allora arrivano in chiesa, in lacrime, si siedono e pregano per la prima volta dalla loro infanzia e forse di tutta la loro vita. La chiamata di Dio percorre talvolta dei sentieri estremamente dolorosi. Il problema che pregano, pregano, senza sosta e poi, una volta soddisfatte le loro richieste, dimenticano la grazia ricevuta e riprendono la solita vita. Allora vuol dire che tutto, proprio tutto determinato? E se tutto prestabilito, dove si colloca il libero arbitrio che permette a ciascuno di reagire e agire in funzione alla sua propria e unica coscienza? E se tutti i nostri passi sono gi decisi, dove sta l'interesse di un Dio che definisce anticipatamente il rapporto che avremo con lui? Dopo quattro anni di inchiesta sugli angeli, mi sembra proprio che niente possa essere determinato, perch se lo fosse, non avremmo gli interventi degli angeli nelle nostre vite; per al tempo stesso Dio vede tutto e sa gi quello che faremo, quali decisioni prenderemo. Come ha notato Kenneth Ring; La luce sembra conoscere perfettamente il futuro e il passato del soggetto.

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Questa luce fuori dal tempo e possiede quindi una visione simultanea del passato, del presente e del futuro. Secondo la dottoressa Kubler-Ross, una volta fuori dal corpo, il soggetto si ritrova immediatamente confrontato con l'insieme della sua vita, con tutti i dettagli, tutte le parole, tutti i gesti e i pensieri, perfino i pi segreti, e soprattutto tutti i loro effetti sugli altri. Il dottor Morse fu colpito dal fatto che alcuni rivivono fino a quarant'anni della propria vita, nonostante il fatto che il loro arresto cardiaco sia durato solo tre secondi. Nell' altra realt, il tempo, come dice il poeta, sospende il suo volo. Gli interventi divini allora acquistano un significato diverso se consideriamo quel fotografo di guerra che dichiara: come se il tempo si fosse bloccato, o quella giornalista che dice: Il tempo era rallentato come in un film. Direi che questi interventi si spiegano meglio come una sorveglianza costante - fuori dal tempo - una specie di regolazione di precisione divina delle nostre vite, il tutto allo scopo di mantenerci sui binari del nostro destino. L'inglese Margot Grey riporta nel suo libro Return /rom death 8 la testimonianza di un paziente che visse una profonda esperienza ai confini della morte, fondendosi con la luce alla fine del tunnel: Al momento della mia esperienza, mi resi conto di tutto quello che era successo e di quello che sarebbe accaduto - in tutte le mie vite passate e in quelle che avrei vissuto in futuro -. Mi sono stati mostrati anche degli avvenimenti che si sarebbero svolti nell'immediato avvenire, ma solo per farmi capire che nulla assolutamente determinato e che tutto dipende dal modo in cui utilizziamo il nostro libero arbitrio. Perfino gli avvenimenti predestinati possono essere cambiati o modificati unicamente dalla nostra reazione di fronte ad essi. Dunque le linee fondamentali della nostra vita sembrano proprio essere tracciate anticipatamente - predestinazione -, mentre la vita di tutti i giorni dipende solo dal libero arbitrio e, cos pare, dalla vita spirituale del soggetto. Riguardo alla determinazione, ecco il parere di Robert Monroe, che confessa la propria ignoranza nei confronti di quest' altro piano di esistenza: La nostra vita fisica crea delle variabili pi o meno diverse, semplicemente per deviare, aiutare o provocare un cambiamento. Durante un viaggio astrale, Monroe fa notare anche le parole pronunciate da un essere spirituale, a cui non aveva potuto avvicinarsi perch emanava una calore ... bruciante. L'entit aveva dichiarato: Il libero arbitrio vitale nell' esperienza della conoscenza umana. Le devia8

Op. cit., p. 123.


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zioni nei confronti dell'intenzione primaria sono frequenti e precedentemente calcolate, come direste voi. Questi aggiustamenti non sono nient' altro che ...il termine esatto mi sfugge ... regolazioni di precisione ... s, delle regolazioni di precisione 9. L'apparizione di un angelo in una vita umana sarebbe quindi semplicemente un aggiustamento indotto dal libero arbitrio del soggetto, e questi ritocchi rappresentano spesso delle risposte alle preghiere. Ma gli angeli intervengono in funzione di molti altri fattori, il pi importante dei quali la relazione spirituale con il loro protetto, come ha spiegato un' altra entit durante un viaggio astrale all'Istituto Monroe: Non posso aiutarvi a risolvere i vostri problemi personali, posso comunicarvi delle idee ma non l'orientamento diretto, come farei se vi trovaste al livello 18. I nostri livelli si toccano. Se il protetto non crede all' angelo custode (sfera della vita spirituale) e si accorge solo tardi della sua presenza, la relazione con questo essere immateriale pi o meno alterata, e tuttavia pronta a svilupparsi: l'angelo attende il risveglio del suo protetto, come ha intuito il poeta tedesco Christian Morgenstern. Invece, se il soggetto non ci crede proprio e non ci creder mai, l'interazione non del tutto impossibile, ma non sar mai altrettanto efficace di un' invocazione regolare. Come ha sottolineato un autore esoterico anonimo lO, non esiste nei cieli tragedia peggiore di un angelo privato del proprio lavoro, in altre parole un angelo in cassa integrazione. Ma - e questo il lato tragico dell' esistenza angelica - questa genialit (dell'angelo) si manifesta solo quando l'uomo ne ha bisogno, quando provoca esplosioni di luce. L'angelo dipende dall'uomo nella sua attivit creatrice. Se l'uomo non richiede il suo intervento, se si allontana da lui, l'angelo non ha alcuna ragione di possedere un' attivit creatrice. Pu allora cadere in uno stato di coscienza in cui tutta la sua genialit creativa rimane in potenza e non si manifesta affatto. uno stato in cui si vegeta, si vivacchia, paragonabile al sonno sul piano umano. Un angelo che non ha motivo di esistere una vera tragedia nel mondo spirituale. E chi avrebbe mai potuto immaginare che le parole di questo autore anonimo sarebbero rispuntate il 12 maggio 1992 sulla prima pagina del Wall Street Journal, il quotidiano economico newyorkese pi influente del mondo occidentale?
I miei viaggi fuori dal corpo, cito Meditations sur les 22 arcanes majeurs du tarot, Aubier 1980, p. 454. VI. DOVE SONO GLI ANGELI NEGLI INCIDENTI?

Angeli disoccupati da tempo ora possono fare il loro lavoro


Il giornalista Gustav Niebuhr spiegava nel suo articolo che dopo oltre 300 anni di oblio e molti di pi di scetticismo, gli angeli stavano ritornando. Il caso dell'angelo senza lavoro perfettamente illustrato dal giovane John Lilly in punto di morte: John: Resterai con me o partirai? Angelo: Sar sempre con te, per tutto il tempo che crederai di potermi rincontrare 11. O anche quando il cane lo morde per impedirgli di cadere: John: Ti occuperai sempre di me? . Angelo: S, per tutto il tempo che crederai in me. Crederai sempre in me? La fiducia nell'angelo sembra proprio la chiave per un'interazione tra la nostra sfera materiale visibile e la sua sfera invisibile e comunque materiale quanto la nostra, dal momento che esiste. Ritroviamo l'importanza della fede nell' angelo anche nei dialoghi di Budapest di venerd 26 novembre 1943, quando Lilly gli chiede se tutti hanno una guida, un angelo istruttore o un angelo custode. La risposta fu senza appello: No. Siamo fatti di fede; interamente di fede Colui che ha fede - ha il suo maestro e la fede la sua forza. Se credi che io abbia una voce - riesco a parlare Se non lo credi - sono muto. Se credi che io sia te - lo sar: questa fede riposta in Alto. Puoi riporre questa fede anche in basso dipende solo da te. Oggi, i diavoli fanno chiasso e gli angeli non cantano.

Ma noi scendiamo attraverso la vostra fede, perch la fede il ponte 12.


Questo non significa che alcuni non hanno l'angelo custode, ma semplicemente che l'angelo non pu intervenire efficacemente se non
The scientist, cit., p. 39. Dialoghi con l'angelo, p. 123. VI. DOVE SONO GLI ANGELI NEGLI INCIDENTI?

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grazie alla fede del suo protetto, per estensione, la fede nell' angelo. E nel peggiore dei casi, l'angelo disoccupato non pu che assistere a braccia incrociate allo svolgimento della vita del suo protetto, come ha mostrato il regista Wim Wenders nel suo film Il cielo sopra Berlino: un giovane disperato (forse disoccupato?) decide di suicidarsi buttandosi da un ponte. L'angelo, interpretato dall'attore Bruno Ganz, tenta di .parlargli, ma l'uomo non lo sente; sentire, in questo caso, nel senso intuitivo. Invece, se la fede nell' angelo non smette di crescere, di conseguenza la sua potenza non cessa di aumentare, portando a quella che CarlJung definisce sincronicit, cio segnali, coincidenze e casualit che hanno senso solo per il soggetto. Ancora una volta, la spiegazione pi esauriente ci fornita da quell' eccellente autore anonimo delle edizioni Aubier. Dice testualmente: L'angelo custode difende il suo protetto come una madre difende il proprio figlio, che sia bravo o cattivo. Nel cuore dell' angelo custode vive il mistero dell' amore materno. Gli angeli non sono tutti dei custodi: alcuni hanno missioni diverse. Ma gli angeli custodi, in quanto tali, sono le madri dei loro protetti. L'arte tradizionale infatti li descrive come donne alate e il quattordicesimo arcano dei tarocchi rappresenta proprio cos l'angelo, una donna con le ali, vestita di un abito mezzo blu e mezzo rosso. Ecco perch la Santa Vergine e Madre di Dio porta il titolo liturgico di Regina degli angeli. E l'amore materno che ha in comune con gli angeli custodi, che fa di lei la madre di tutti loro perch il suo amore in assoluto il pi profondo 13. Dello stesso registro, il teologo italiano Giovanni Sienna sottolinea con molta poesia che l'angelo ama il suo protetto senza alcun interesse e che la sua sollecitudine ispirata solamente dall' amore. L'angelo custode ci ama come solo una creatura celeste ardente di carit divina pu amare: essendo l'immagine pi somigliante a Dio, pi vicina a lui nella sua essenza primaria: l'amore. Ci ama di un amore puro, disinteressato. Il suo interesse per l'uomo non riposto nell' ambizione, se non quella di vederci sempre felici con lui e come lui ... Inoltre, essendo all'ultimo livello della scala angelica, l'angelo custode vive in stretta relazione con l'uomo e, come afferma pi di un dottore della chiesa, ha una certa somiglianza con lui ... Tra l'angelo custode e l'uomo esiste un' affinit che li avvicina e favorisce i loro rapporti ... Sar
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forse un' anima gemella? Cos pare. In ogni caso, certo che le cure, la sollecitudine e l'amore di questo essere celeste, superano quelle della pi dolce delle madri 14. Bisogna per lasciare che questo essere celeste possa esprimere il suo amore. Domanda: Come fare?. Non esiste un manuale per invitarlo ad avvicinarsi, l'unico modo parlargli e pregare. Infatti quando si prega, non si indirizza l'invocazione proprio all' angelo, ma piuttosto a Dio: l'angelo semplicemente intercede per noi, molto meglio di quanto sapremmo fare da soli. Come abbiamo gi visto precedentemente, il semplice atto di credere nell' angelo custode ci mette automaticamente in contatto con la realt divina. L'angelo si incaricher di indirizzarvi dal momento in cui lo invocate. Per, e qui sta il nostro libero arbitrio, se non chiediamo nulla, lui non far nulla. La mistica tedesca Teresa Neumann, durante una delle sue numerose estasi, ci ha lasciato un consiglio pieno di speranza: La terra produce in quantit sufficiente per nutrire tutti gli uomini. Ma, dal momento che essi non aspirano ad altro che ai beni di quaggi, ne risulta la competizione e l'oppressione, che attira cos il flagello della miseria pi atroce. Tuttavia, per quanto immensa sia questa miseria, il potere di porvi rimedio sempre nelle mani del Signore, perch egli Onnipotente. Ha creato il mondo e sostiene la terra e le stelle. Perch dunque non potrebbe aiutare l'uomo? In cambio, Dio desidera che l'uomo lo ami e lo invochi, se veramente vuole essere aiutato. Gli uomini non tengono abbastanza in considerazione la potenza di Dio e contano troppo sulle proprie forze 15. Questo fa pensare che Dio stesso desideri essere amato (come noi tutti d'altronde) come l'angelo ricerca il contatto con il suo protetto ... E come scopriremo nel capitolo seguente, agli stacanovisti della preghiera, in altre parole i santi, gli angeli si manifestano esattamente come nelle esperienze ai confini della morte. Ma attenzione, quelli che incontreremo nel prossimo capitolo sono sicuramente predestinati, e la loro pi grande gloria proprio quella di aver accettato la vita che li attendeva, una vita che ha proprio pochissimi punti in comune con le nostre agiate esistenze.
14 G. SIENA,Padre Pio: L'ora degli angeli, Ed. Arcangelo, San Giovanni Rotondo 1977, pp. 96-97. 15 P. SANCHEZ-VENTURA, Stigmatiss et apparitions, Nouvelles ditions latines, Parigi 1967, pp.124, 125.

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sur les 22 arcanes majeurs du tarot, cit., p. 452.


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