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NORMA MODIFICA TUTTI I SETTORI DEI MERCATI FINANZIARI

Usa: dal Senato via libera alla riforma della finanza, manca solo firma di Obama
La nuova legge, gi passata alla Camera, approvata con 60 voti a favore e 39 contrari
MILANO - Il Senato d il via libera definitivo alla riforma di Wall Street con 60 voti a favore e 39 contrari. Il via libera del Senato arriva dopo l'ok della Camera: per divenire legge, al progetto DoddFrank, dal nome dei due autori, manca solo la firma del presidente Barack Obama, che dovrebbe arrivare la prossima settimana. NUOVA LEGGE - La nuova legge composta da oltre 2.300 pagine tocca tutti i settori dei mercati finanziari, influisce sul modo in cui i consumatori ottengono mutui e carte di credito, stabilisce le modalit con cui il governo pu smantellare istituti a rischio fallimento e rende pi attento il monitoraggio dell'economia e delle potenziali minacce a cui va incontro. Quella di oggi una vittoria per Obama, cercata con un braccio di ferro che andava avanti dal luglio scorso, la seconda in pochi mesi dopo la riforma della sanit, l'altro grande pilastro su cui poggiava la sua agenda politica ed economica. In tempi difficili per la sua presidenza, messa sotto pressione dal disastro ambientale nel Golfo del Messico, da un'economia che stenta a ritrovare slancio e da due guerre impopolari, per il presidente americano il successo una boccata d'aria e una leva importante su cui premere in vista delle elezioni di met mandato di novembre. Per i democratici, che hanno perso la maggioranza assoluta di 60 voti insieme al seggio di Ted Kennedy in Massachusetts, far tornare i conti era questione cruciale per l'approvazione: il partito del presidente doveva tenere in considerazione una defezione interna - quella di Russell Feingold che ha voltato le spalle al proprio partito - e la scomparsa del decano del Senato Robert Byrd, per questo erano cruciali i tre voti repubblicani di Scott Brown, Olympia Snowe e Susan Collins, che si sono schierati con la maggioranza. Il testo limita la possibilit delle banche di scommettere su attivit rischiose con i propri fondi e di effettuare trading sui derivati (potranno continuare a scambiare alcuni tipi di strumenti derivati, ma dovranno scorporare le attivit pi rischiose in divisioni apposite capitalizzate in modo separato), rivede il mercato del credito e delle carte di credito, istituisce una nuova agenzia per la tutela dei consumatori in seno alla Federal Reserve, d al Governo nuovi poteri per ridimensionare o chiudere societ a rischio di fallimento, d a un comitato apposito il compito di monitorare i problemi del sistema finanziario e fissa nuove regole per le grandi banche, limitando il rischio e incrementando i costi.
LA NOTIZIA UFFICIALIZZATA DAL MINISTERO DELL'INTERNO

Iran: attacchi kamikaze in una moschea , decine di morti e un centinaio di feriti


L'esplosione si verificata in un luogo di culto a Zahedan nel sudest del Paese
MILANO - Un attacco kamikaze contro una moschea sciita a Zahedan, nel sud-est dell'Iran, ha provocato almeno venti morti e un centinaio di feriti. Lo hanno riferito fonti locali della provincia del Sistan-Baluchistan, che confina con il Pakistan ed abitata da una minoranza sunnita, riportate dall'agenzia ufficiale iraniana Irna. La prima esplosione avvenuta alle 21,20 (le 18,50 in Italia) a un posto di blocco di fronte alla moschea dove sono morti molte Guardie della rivoluzione khomeinista, seguita subito dopo dalla seconda.

PRECEDENTI - Zahedan la culla del movimento di guerriglieri baluchi Jundullah, il cui leader Abdolmalek Rigi stato impiccato il 20 giugno dal regime iraniano. - 28 maggio 2009: un attentato alla moschea provoca 25 morti e 125 feriti - 30 maggio 2009: tre uomini, accusati di aver fornito l'espolosivo e arrestati prima dell'attentato, vengono condannati e impiccati in pubblico - 18 ottobre 2009: attentato contro i pasdaran provoca 42 morti, tra i quali molti alti ufficiali DOPO UN ANNO ESATTO DALLA MORTE VIOLENTA NEL CAUCASO

Russia, Medvedev annuncia: Identificato il killer dell'Estemirova


Lattivista era esposta a gravi rischi per le sue ricerche sulle pi gravi violazioni dei diritti umani in Cecenia
MOSCA - Un anno dopo lassassinio dellattivista per i diritti umani Natalia Estemirova, il killer stato identificato. Lo ha detto il presidente russo Dmitri Medvedev, spiegando da Ekaterinburg che inquirenti russi hanno stabilito chi , senza per rivelarne il nome. Esattamente un anno fa, il 15 luglio 2009, Natalia Estemirova, esponente del centro russo per i diritti umani Memorial, stata rapita fuori dalla sua abitazione a Grozny, in Cecenia, e uccisa. Il suo corpo, che presentava colpi di arma da fuoco, stato trovato sul bordo di una strada nella vicina repubblica di Inguscezia. Medvedev ha condannato lassassinio e ordinato unindagine di alto profilo. In una dichiarazione ha collegato lassassinio di Natalia Estemirova con il suo lavoro in difesa dei diritti umani. Lattivista era esposta a gravi rischi a causa delle sue ricerche sulle pi gravi violazioni dei diritti umani in Cecenia e per aver reso pubbliche le informazioni. Nel gennaio 2010, il primo ministro Vladimir Putin ha chiesto alle autorit locali di garantire condizioni sicure per il lavoro delle organizzazioni per i diritti umani nel Caucaso del Nord. AVR UN VOLTO - Finalmente avr un volto il killer della nemica del presidente ceceno Ramzan Kadyrov, che in unintervista dellagosto 2009 aveva definito Natalia Estemirova una donna senza onore e senza vergogna. Poi qualche giorno fa, il 3 luglio scorso, ha aggiunto che gli esponenti di Memorial erano traditori e che lavoravano solo nellinteresse di donatori occidentali. Gli attivisti di Memorial corrono notoriamente particolari rischi in Caucaso. Importanti organizzazioni non governative, a partire da Amnesty International hanno chiesto alle autorit russe di tutelare lopera di Memorial, e di porre fine a persecuzioni e intimidazioni nei confronti dei colleghi. Un pericolo costante a fronte di una recrudescenza della violenza sia per la situazione generale in Caucaso, sia nelle ritorsioni, anche fuori dallarea. Luccisione di Natalia Estemirova ha seguito quelle in piano centro di Mosca dellavvocato per i diritti umani Stanislav Markelov e della giornalista Anastasia Baburova, avvenute nel gennaio 2009, e della giornalista Anna Politkovskaya, nellottobre 2006. Solo quattro mesi dopo, lattivista per i diritti umani Zarema Sadulayeva e suo marito Alik (Umar) Dzhabrailov sono stati assassinati in Cecenia. (fonte: Apcom)

Abusi sessuali, nuove norme dal Vaticano Introdotto il reato di pedopornografia


La Congregazione della Dottrina della fede aggiorna normativa sui delitti eccezionalmente gravi: novit su eresia e scisma, stretta sulle donne prete

ROMA - Giro di vite in Vaticano sui delitti eccezionalmente gravi. La Santa Sede ha pubblicato laggiornamento delle norme canoniche sui Delicta graviora del 2001 che accompagnava il Sacramentorum sanctitatis tutela, firmato nel 2001 da Giovanni Paolo II, nel quale si affrontava il tema degli abusi da parte di sacerdoti. Oltre allattesa sezione per combattere la pedofilia nella Chiesa, stabilisce norme pi dure in materie come lordinazione femminile e leresia. La normativa firmata dal prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il cardinale Levada e per approvazione da Papa Benedetto XVI e afferma in maniera esplicita che nei casi di abusi su minori da parte dei preti si deve seguire la legge civile per quanto riguarda la denuncia dei crimini alle appropriate autorit. Tra le nuove norme, procedure pi spedite per la dimissione dallo stato clericale di un sacerdote pedofilo, lintroduzione del reato della pedopornografia, la prescrizione allungata da dieci a venti anni, lintroduzione di laici nei tribunali ecclesiastici che si occupano di pedofilia, lequiparazione ai minori delle "persone con limitato uso della ragione". La normativa stata approvata dal Papa lo scorso 21 maggio. PIU' POTERE ALLA CONGREGAZIONE- In particolare, il Vaticano attribuisce maggior potere alla Congregazione per la dottrina della fede, il dicastero responsabile dell'otrodossia cattolica guidata a lungo dall'attuale Papa Ratzinger: Pi specificamente - spiega padre Federico Lombardi - sono stati inseriti: i delitti contro la fede (cio eresia, apostasia e scisma), per i quali sono normalmente competenti gli Ordinari, ma la Congregazione diventa competente in caso di appello; la registrazione e divulgazione compiute maliziosamente delle confessioni sacramentali, sulle quali gi era stato emesso un decreto di condanna nel 1988; l'attentata ordinazione delle donne, sulla quale pure esisteva gi un decreto del 2007. LA LETTERA AI VESCOVI - Le nuove norme sono contenute in una Lettera indirizzata ai vescovi di tutto il mondo che in attuazione del motu proprio di Giovanni Paolo II Sacramentorum sanctis tutela che nel 2001 stabil la competenza della Congregazione della Dottrina della Fede sui delitti pi gravi. Le norme dell'ordinamento canonico per trattare i delitti di abuso sessuale di membri del clero nei confronti di minori sono state pubblicate oggi - rileva padre Lombardi - in forma organica e aggiornata, in un documento che si riferisce a tutti i delitti che la Chiesa considera eccezionalmente gravi e che perci sono sottoposti alla competenza del Tribunale della Congregazione per la Dottrina della Fede: oltre agli abusi sessuali si tratta di delitti contro la fede e conto i sacramenti dell'eucarestia, della penitenza e dell'ordine. In quanto ai processi, si ripropone - aggiunge Lombardi - la normativa sulla confidenzialit dei processi, a tutela della dignit di tutte le persone coinvolte. Inoltre, precisa il portavoce vaticano, trattandosi di norme interne all'ordinamento canonico, di competenza cio della Chiesa, non trattano l'argomento della denuncia alle autorit civili. RAPPORTO CON LA GIUSTIZIA CIVILE - Nessuna modifica normativa da parte del Vaticano, dunque, sul delicato tema della collaborazione tra giustizia canonica e giustizia civile nel caso un prete sia accusato di pedofilia. Laggiornamento delle vigenti norme in materia non prescrive - n vieta - la denuncia alle autorit civili da parte di un vescovo o di un sacerdote a conoscenza di abusi sessuali su minori. Un punto che non viene toccato, mentre spesso oggetto di discussione in questi tempi, riguarda la collaborazione con le autorit civili. Bisogna tener conto che le Norme ora pubblicate sono parte dell'ordinamento penale canonico, in s completo e pienamente distinto da quello degli Stati, ha detto il portavoce vaticano Lombardi. La Congregazione per la Dottrina della Fede sta attualmente studiando come aiutare gli Episcopati del mondo a formulare e sviluppare in modo coerente ed efficace le indicazioni e direttive necessarie ad affrontare la problematica degli abusi sessuali di minori da parte di membri del clero o nell'ambito di attivit o istituzioni connesse alla Chiesa, con riguardo alla situazione e ai problemi della societ in cui operano.
LA DECISIONE DELAL CORTE DI GIUSTIZIA DELL'UNIONE EUROPEA

Maastricht, coffe shop vietati ai turisti


Misura necessaria a preservare l'ordine pubblico e utile a combattere il traffico di stupefacenti

MILANO - Coffee shop di Maastricht vietati ai non residenti. Lo ha deciso la Corte di giustizia dell'Unione Europea, al fine di preservare l'ordine pubblico dai problemi causati dal turismo della droga e per combattere il traffico illecito di stupefacenti in tutta l'Ue. ACCESSO RISERVATO AI RESIDENTI OLANDESI - Nei Paesi Bassi, ricorda una nota della Corte, i coffee shop sono centri di "ristorazione rapida" la cui attivit principale tuttavia dedicata alla vendita di droghe leggere, quali la marijuana e l'hashish. Il loro possesso per uso personale depenalizzato e la loro vendita nei coffee shop, bench vietata dalla legge, tollerata dalle autorit. Tuttavia, in forza delle direttive del pubblico ministero, non possono vendere oltre i 5 grammi di cannabis per persona e per giorno e lo stock non deve superare i 500 gr. Inoltre, la vendita di cannabis non deve causare disturbi. Alla luce per dei problemi generati dal flusso notevole e crescente di turisti della droga, il comune di Maastricht ha ora deciso di riservare l'accesso ai coffee shop ai soli residenti olandesi. IL CASO - L'intervento della Corte nasce dalla richiesta del proprietario di un coffee shop della citt olandese, Marc Miche Josemans, oggetto di due controlli di polizia, durante i quali era stato constatato che ittadini dell'Ue non residenti nei Paesi Bassi venivano ammessi all'interno del locale. Il sindaco di Maastricht aveva deciso quindi di chiudere temporaneamente il coffee shop. Josemans aveva impugnato la decisione dinanzi al Raad van State, il Consiglio di Stato olandese, investito della causa, chiedendo alla Corte di giustizia se il diritto dell'Ue osti ad una normativa che vieta l'accesso ai coffee shop delle persone non residenti nei Paesi Bassi. Quindi, la decisa della Corte di giustizia. (Fonte Adnkronos
LIBRO

uscita dal coma con un sorriso Socci e la rinascita della figlia


Lo scrittore racconta la storia di Caterina: un miracolo, ora aiuto gli altri
Cuore di babbo: Caterina sempre stata uno splendore, fin da piccola. Buona, dolce, silenziosa . Caterina, diario di un padre nella tempesta (Rizzoli) racconta il dramma (lungo un anno) di Antonio Socci, giornalista e scrittore. Cronaca dolorosa di un trauma affettivo (non completamente riassorbito) e viaggio nella fede di un credente. Tutto inizia a settembre 2009 con larresto cardiaco che precipita Caterina, figlia ventiquattrenne dellautore in un coma di mesi da cui poi si risveglia. Miracolosamente. Emozioni di un padre, misteriose anche per lindagatore seriale di enigmi cristiani, dai Segreti di Karol Wojtyla al Segreto di padre Pio fino al Quarto segreto di Fatima. Eppure scrive Socci La mattina di quel 12 settembre ero baldanzoso come un bambino e non sapevo che la mia Caterina doveva morire. solo linizio per un credente sottoposto alla prova peggiore: il coma di una figlia. Caterina, oggi, tornata indietro da quei mesi di buio. Quasi per caso. Un giorno, nel silenzio protetto di una camera ospedaliera, la madre legge alla figlia un brano del giovane Holden di Salinger. La ragazza in ascolto e il suo ritorno ha inizio con una risata. Il coma alle spalle e inizia, cos, la riabilitazione. La scelta di scrivere un libro viene soprattutto dalla volont di testimoniare ci che mi ha sostenuto finora, che mi ha dato conforto, coraggio, forza e anche gioia pur fra le lacrime dice Socci che, per prima cosa, ringrazia i moltissimi che hanno pregato e pregano per Caterina (lui stesso ha aperto un blog, oggi molto cliccato, in cui parla della figlia). Laltro obiettivo quello di trasformare il dramma privato in un gesto di aiuto per gli altri (secondo linsegnamento cristiano). I diritti dautore del volume, scritto nellintroduzione, andranno a sostegno del Meeting Point International e di Rose Busingye la volontaria che aiuta le ammalate di Aids in Uganda (a cui dedicato Greater il documentario premiato a Cannes da Spike Lee). Non solo, ma anche ai ragazzi

delle periferie di Lima perch possano studiare e serviranno a finanziare le adozioni a distanza delle bambine cristiane del Pakistan. Nel nome di Caterina, viva dopo essere morta.
COS, NEL SILENZIO INTERNAZIONALE, SI RAFFORZANO I DIKTAT DI HAMAS

Gaza, attacco alla modernit


Spiagge vietate alle donne, artisti sotto tiro. Ma anche frustate quotidiane e cantine diventate stanze di tortura
GAZA - Chiede ai pacifisti stranieri che promettono la ripresa dei loro viaggi sulle navi di portare, assieme agli aiuti per i palestinesi, anche un mixer per il suo gruppo musicale. Ma lo fa in contrasto con quello stesso regime nella striscia di Gaza che i pacifisti pi o meno indirettamente aiutano contro lembargo imposto da Israele. Il nostro vecchio mixer stato sequestrato dalla polizia di Hamas, spiega, con il timore che anche quello nuovo subisca la stessa sorte del primo. Siamo vittime di una teocrazia repressiva che in nome della sua lettura distorta dellIslam vieta la musica libera. Il loro Allah in verde non ci piace per nulla. E lironico paradosso vissuto dal ventenne Basher Bseiso, cantante molto popolare del Gruppo della pace (Fariq Salam) tra i giovani di Gaza amanti del rap. Ben riassunto dallappello che lancia dalla sua casa Jamal Abu Al Qumsan, 43enne direttore della pi nota galleria darte nella striscia della disperazione: Grazie ai democratici di tutto il mondo che lottano contro lembargo israeliano su Gaza. Per, per favore, potete in parallelo denunciare anche la repressione di Hamas contro le libert intellettuali?. ATTACCHI CONTRO LE ORGANIZZAZIONI GIOVANILI - Le loro sono solo due storie tra le infinite che si possono trovare nella regione. La pi scottante ultimamente quella degli attacchi contro le organizzazioni giovanili. E avvenuto il 23 maggio e il 28 giugno, quando una ventina di militanti armati e mascherati di Hamas hanno dato fuoco al campo estivo organizzato per gli studenti sul lungomare dalle Nazioni Unite. E alla fine di maggio, proprio il giorno del blitz dei commando israeliani contro la flottiglia pacifista che ha causato 9 morti, la polizia di Hamas qui ha chiuso ben cinque organizzazioni non governative locali. La pi nota, Sharek (17 filiali nei territori palestinesi, di cui 5 nella striscia di Gaza), a sua volta si vista bruciare due campi estivi studenteschi sulla spiaggia. Accusa uno dei dirigenti, Mohammad Aruki: Vogliono obbligarci a chiudere i campeggi misti. Ci dicono che ragazzi e ragazze vanno separati. Cos mirano a sradicare la cultura laica, cercano il monopolio sulleducazione. E lennesimo capitolo della guerra culturale in atto da tempo. Le ali pi oltranziste del fronte religioso vogliono fermare la spiaggia alle ragazze, vietano la privacy alle coppiette non sposate, vedono la musica e le mode occidentali come un pericolo per la moralit pubblica. A chiedere spiegazioni agli esponenti di Hamas la risposta in genere la stessa: I ministeri, le nostre autorit civili, non centrano. Occorre rivolgersi alla polizia. Ma dagli agenti impera il no comment. Il pi esplicito stato Ahmed Yussef, vice ministro degli Esteri e presidente del Comitato contro lembargo: Israele ha il monopolio della forza. Hamas molto pi debole e cerca unicamente di imporre una sola sovranit nella striscia. VERO REGIME - Il problema maggiore che i testimoni, le stesse vittime, hanno paura a parlarne. Hamas ormai un regime padre-padrone della sua gente. Punizione non vuole solo dire prigione, o persino tortura, ma piuttosto ostracismo, perdita del posto di lavoro, denigrazione, isolamento sociale. Bseiso parla con rabbia del pestaggio subito lo scorso 28 aprile. Mi stavo spostando in moto, quando sono stato affiancato da un gruppo di miliziani delle Ezzedin Al Qassam, che mi hanno buttato a terra e picchiato con bastoni. Pochi giorni prima avevano fatto irruzione nel nostro studio e sequestrato video, telecamere, cassette. Ora, con mezzi di fortuna sto preparando una canzone di accusa contro la repressione di Hamas, dice. Il suo compagno nel gruppo, Ibrahim Ghonem, ricorda che sino al 2005, quando a Gaza e in Cisgiordania governava la stessa autorit dellOlp costituita da Yasser Arafat nel 1994, la situazione era molto migliore: In quel periodo nacquero almeno cinque gruppi rap a Gaza. Nessuno interferiva. Ora ci dicono che siamo agenti del Satana americano, corruttori di giovani. E il risultato che chiunque pu se ne va, emigra. Addirittura so di alcuni amici di altri gruppi rap che hanno approfittato di inviti a concerti allestero per imboscarsi e non tornare pi. A Jamal Abu Al Qumsan andata peggio. Sino a qualche giorno fa non poteva sedere o sdraiarsi sulla schiena per le frustate subite a intermittenza tra il 5 e 12 maggio. Una punizione curiosa e molto diffusa la sua. Vieni convocato alla polizia nei centri carcerari. Non c molta scelta.

La famigerata Saraya, nel cuore di Gaza city, stata rasa al suolo dai bombardamenti israeliani della Piombo Fuso nel gennaio 2009. Restano per i Mashtal, i cinque carceri provinciali, e Ansar, dove si trovano i capi dei servizi di sicurezza. Qui inizia linterrogatorio. Dalle sette di mattina a sera tarda, talvolta oltre mezzanotte. La punizione pi comune tenerti conto un muro tutto il pomeriggio in pieno sole e obbligarti a esercizi assurdi. Per esempio viene ordinato di fare il ciclista, per ore e ore costretto a fingere di pedalare. Poi ti rimandano a casa. Cos non figuri nellelenco dei prigionieri, non devono neppure sfamarti. Solo ogni tanto un bicchier dacqua. E la mattina devi essere puntuale di fronte al portone, racconta Jamal. A lui comunque andata male. Mi hanno accusato di corrompere le ragazze, di lasciar loro fumare il narghil nei locali della mia galleria, addirittura di abusi sessuali. Cos hanno usato cinghie e bastoni. STANZE DI TORTURA - Ma poteva andar peggio. Fosse finito nella ex villa sul lungomare del presidente dellAutorit palestinese a Ramallah, Abu Mazen, sarebbe restato in isolamento per mesi. Qui raccontano che le cantine sono adibite a stanze per la tortura dei nemici dellIslam. Sono tecniche raffinate. Ci sono spie mischiate ai prigionieri. Meccanismi imparati direttamente dai carceri israeliani. Non esiste militante palestinese sopra i trentanni che non li abbia sperimentati sulla sua pelle. La pressione psicologica spesso molto pi efficace di quella fisica. Fin qui tutto normale. Nei carceri del Fatah in Cisgiordania, dove la caccia ai militanti di Hamas resta aperta, le tecniche persecutorie sono molto simili. La novit di Gaza sta nella crescente influenza dei sistemi utilizzati dai Basiji iraniani. Le teste di cuoio tra i gruppi scelti delle Ezzedin Al Qassam sono stati direttamente istruiti da loro. Il fine quello di imporre una sorta di totale e totalizzante conformismo politico e culturale. Chiunque non si omogeneizza deve sapere che a rischio. E pochi sono gli eroi. Spesso bastano alcune velate minacce per ottenere leffetto voluto, sottolinea un noto commentatore locale, che parla sotto la promessa del pi assoluto anonimato. Asma Al Ghuol, giornalista impegnata nella difesa delle libert intellettuali, si vista di recente sequestrare il computer e minacciare personalmente di essere amorale per la sua denuncia pubblica contro la censura a musicisti e scrittori. Una sua collega che collabora con la tv Al Arabya stata arrestata pochi giorni fa perch scoperta dagli agenti viaggiare in auto in compagnia di un ragazzo che non era membro della sua famiglia. SCENARIO SIMILE ALL'IRAQ - Abu Omar ( un nome finto), anziano militante del Fronte per la Liberazione della Palestina, esprime la sua dissidenza in privato: produce vino di nascosto nel campo profughi di Jabalia e ne vende 100 litri lanno. E la mia sfida contro il divieto dellalcool imposto dagli islamici, contro le ingerenze nel nostro privato, come se fossimo sotto i talebani, dice mostrando la foto di Hassan Mohammad Hajazi, suo amico e attivista assassinato da Hamas nel gennaio 2009 approfittando del caos generato dallattacco israeliano. Il dramma che se mostro questa foto per la strada vengo arrestato. Sono gli effetti perversi dellembargo israeliano. Uno scenario che ricorda da vicino quello imposto contro lIraq di Saddam Hussein negli anni Novanta sino alla guerra del 2003. Il blocco economico, lisolamento, la messa allindice generano enormi difficolt sul piano internazionale per il regime colpito, ma lo rafforzano internamente e gli forniscono indirettamente la legittimazione agli abusi anche pi gravi nei confronti delle proprie popolazioni. Sostiene Atef Abu Saief, brillante docente di scienze politiche alla locale universit Al Azhar: Hamas controlla Gaza molto meglio che un paio danni fa. Anche se la sua popolarit in diminuzione. Ma questo non lo potremo verificare. Le libere elezioni, cos come nel 2006, sono ormai impossibili. Al meglio, nel caso si torni alle urne, vedremo un accordo sottobanco per la spartizione dei voti con Fatah. La teocrazia di Hamas segna la fine del sogno democratico. Commenta un noto giornalista assunto dalle agenzie stampa straniere che assolutamente chiede di restare anonimo: La differenza con lIraq che nei territori palestinesi occupati da Israele nel 1967 le elezioni parlamentari del gennaio 2006 sono state stravinte in modo pulito da Hamas contro Fatah. Tra le sinistre occidentali fanno bene a puntare il dito contro i loro governi che rifiutano quel voto. Non possibile accettare in democrazia solo i risultati che ci piacciono e rifiutare quelli sgraditi. Per adesso non ci si accorge che la popolarit di Hamas a Gaza in caduta libera. E una situazione curiosa e riflette lantica propensione palestinese a schierarsi sempre contro chi vince. Se oggi si andasse alle urne, in Cisgiordania potrebbe ottenere la maggioranza Hamas, ma a Gaza il Fatah. Hamas come Hitler, o meglio, come gli islamici in Algeria, rincara Saief. Ecco perch Yasser Arafat, sino alla sua morte nel novembre 2004, si rifiut sempre di tenere elezioni con Hamas. Sapeva che un voto libero con gli islamici al governo non avrebbe mai pi potuto aver luogo per il fatto molto evidente che la dottrina dei Fratelli Musulmani non d alcun valore alla democrazia. A suo dire qui sta la debolezza di Abu Mazen: aver permesso ad Hamas di presentarsi al voto del 2006. Si illudeva di battere il suo avversario nellOlp locale, Mahmoud Dahlan, che in

veste di capo della polizia di Arafat a Gaza e a causa dei suoi stretti legami con la Cia era fortemente impopolare. Ma non ha capito che apriva le porte a Hamas. Ora si dovrebbe tornare alle urne. Ma non avverr pi in modo pulito. HAMAS E L'IRAN - Saief ripete la teoria che va per la maggiore da Gaza al Cairo: Hamas non ha alcun interesse a mettere a rischio lo status quo, non cerca un vero accordo con Abu Mazen, non vuole il voto e neppure contatti con Israele. Hamas legata ai Fratelli Musulmani e lIran. Controlla una base territoriale, ha un progetto pi pan-islamico e molto meno nazionalista. Non cerca il compromesso, vede Gaza come il rilancio della guerra santa globale. Ecco perch a farne le spese sono ora gli intellettuali e qualsiasi entit indipendente nelle zone sotto il suo controllo, aggiunge. Non da nascondere che i perseguitati sono in genere militanti dellOlp, o comunque legati al vecchio fronte laico della sinistra palestinese. Atef non credibile. E un intellettuale organico del Fatah, nostro nemico ideologico per eccellenza, replica per esempio Taher Al Nunu, portavoce di Hamas. E infatti Atef nel giugno 2009 si fatto oltre una settimana di carcere giornaliero. Ricorda: Non cera violenza vera. Solo fastidio, tanta sete al sole, grande perdita di tempo e interrogatori spossanti. Ora preoccupato. Ai primi di giugno stato riconvocato alla polizia per 24 ore. Teme censurino il suo libro di short stories appena pubblicato in arabo: Natura morta. Storie dal tempo di Gaza. La censura strisciante, minacciosa, immanente. Ne parla Mohammad Aruki mostrando la zona del suo campo di tende devastato dal fuoco. Tra i capi di accusa nei loro confronti c anche un sondaggio condotto tra i giovani di Gaza in cui si conclude che almeno il 41% spera di emigrare allestero. E il motivo portante di tanta disaffezione la crescita delle accuse contro la corruzione e il nepotismo dei dirigenti islamici. I toni sono simili a quelli che imperavano contro i capi di Fatah prima del voto del 2006. Lo stesso leader di Hamas, il cinquantenne Ismail Haniyeh, si vede messo in dubbio tra laltro per aver sposato come seconda moglie la vedova 22enne di una delle guardie del corpo di Said Siam, noto militante ucciso dalle bombe israeliane nel 2009. Sottolinea Aruki: Per Hamas il nostro sondaggio una grande debacle. Dimostra che i giovani non vogliono pi lottare. Lembargo israeliano terribile, ci impedisce ogni movimento, siamo in una grande prigione a cielo aperto. Per morto lo spirito delle due intifade. Si vuole fuggire nel privato, stare bene individualmente. Una volta cerano studenti che rifiutavano le rare borse di studio allestero pur di restare a combattere collettivamente loccupazione sionista. Oggi tutti vorrebbero emigrare e a bloccarci non solo Israele. LEgitto fa passare con il contagocce la gente da Rafah. E Hamas concede il permesso di emigrazione unicamente ai suoi militanti. Gli altri sono solo sudditi da convertire alla sua lettura dellIslam.

Gli Stati Uniti consegnano Tareq Aziz alle autorit irachene


Baghdad, 15. L'ex vice premier iracheno, Tareq Aziz, stato trasferito ieri da un carcere gestito dagli statunitensi a un altro sotto la responsabilit del ministero della Giustizia a Baghdad. Secondo quanto riferito dal portavoce governativo iracheno Ali Dabbagh, Aziz, insieme ad altri 55 dignitari dell'antico Governo, ha lasciato Camp Cropper, l'ultimo centro di detenzione che gli Stati Uniti, proprio ieri, hanno riconsegnato all'Iraq. Destinazione, il carcere di Khadimiya, sempre nella capitale. Aziz stato condannato, nel 2009, a ventidue anni di carcere in due diversi processi: a 15 per l'esecuzione di quarantadue commercianti nel 1992, e ad altri 7 per la repressione contro migliaia di curdi negli anni Ottanta. Intanto non si fermano le violenze. Ieri quattro persone sono morte, e altre undici sono rimaste ferite, in diversi attacchi della guerriglia. Tre donne e un bambino della stessa famiglia sono stati uccisi in un attacco contro la loro casa a Falluja; sei parenti delle vittime sono rimasti feriti. Un secondo attacco ha avuto luogo a Kirkuk, dove una mina esplosa al passaggio di un veicolo della polizia: quattro agenti sono rimasti feriti. Infine, a sud di Baghdad, un civile rimasto ferito nell'esplosione di un'autobomba.

Sulla perizia tecnica a Santa Maria di Galeria

Nota del direttore della Radio Vaticana


Con una nota diffusa dalla Radio Vaticana il direttore generale, padre Federico Lombardi, intervenuto sulle anticipazioni di stampa a proposito dei risultati della perizia tecnica disposta nell'ambito del processo a carico dell'emittente radiofonica per le conseguenze che avrebbero avuto le onde elettromagnetiche - provenienti dalle antenne del Centro Trasmittente di Santa Maria di Galeria e dal centro radar della Marina Militare, entrambi situati nei pressi di La Storta - sulla popolazione romana residente nella zona di Cesano. "La Radio Vaticana - esordisce il direttore generale - apprende con stupore le notizie circa le risultanze della perizia disposta dal Gip del Tribunale di Roma in sede di incidente probatorio nell'ambito del procedimento a suo carico per presunti danni alla salute della popolazione circostante il centro di trasmissioni di Santa Maria di Galeria e a carico della Marina Militare relativamente al vicino Centro Maritele. La perizia infatti non stata ancora resa pubblica". Dal canto suo "la Radio Vaticana - prosegue la nota di padre Lombardi - presenter al pi presto le proprie considerazioni e le controdeduzioni dei propri consulenti tecnici, il professor Umberto Veronesi e la dottoressa Susanna Lagorio. bene ricordare che secondo la letteratura scientifica internazionale in materia non stata mai dimostrata l'esistenza di un nesso di causalit come quello ipotizzato - a quanto sembra - dalle conclusioni della perizia, che non vanno quindi ritenute assodate". "In tale occasione - conclude il direttore - occorre ribadire ancora una volta che la Radio Vaticana ha sempre osservato le indicazioni internazionali sulle emissioni elettromagnetiche e, dal 2001, in seguito ad accordo con le competenti autorit italiane, ha osservato i pi restrittivi limiti stabiliti dalla sopravvenuta normativa italiana in materia, in modo tale da rispondere attentamente, come dovuto, ad ogni eventuale preoccupazione della popolazione circostante".

Detenuti legati a letti ospedale"


Commissione inchiesta:"Scene da '800" Negli ospedali psichiatrici giudiziari "abbiamo visto scene ottocentesche: letti di contenzione, lenzuola sporche e nove detenuti nella stessa cella". E' la denuncia del senatore Ignazio Marino, presidente della Commissione d'inchiesta sul Servizio sanitario nazionale in relazione al sovraffollamento carcerario. A Barcellona Pozzo di Gotto i detenuti erano stati legati "ai letti con un buco per la caduta degli escrementi", si legge nel dossier.
Durante la conferenza stampa alla Camera sul sovraffollamento carcerario, Marino ha denunciato la situazione d'insostenibilit nell'ospedale Messinese: "Non solo, - ha detto il senatore - per mantenere fresca l'acqua, le bottiglie vengono lasciate nel water". L'ispezione nell'Opg di Barcellona Pozzo di Gotto da parte della Commissione risale all' 11 giugno scorso. In quell'occasione fu trovato un malato in contenzione, legato al letto. Secondo quanto riferisce Marino, infatti, nella struttura, ''che non ha niente dell'ospedale'', ma pi simile a un istituito penitenziario, i reclusi vengono sedati farmacologicamente, e quando le medicine non hanno effetto si ricorre alla contenzione fisica. Altri particolari sulla situazione della struttura sono stati forniti dal direttore Nunziante Rosania e dal cappellano Giuseppe Levita, ascoltati in audizione dalla commissione il 16 giugno scorso. Sempre l'11 giugno la Commissione ha visionato anche l'ospedale psichiatrico di Aversa. Qui non stata riscontrata contenzione fisica. Le ispezioni nei sei Opg (ospedali psichitrici giudiziari) italiani rientrano nell'inchiesta sulla psichiatria, che nell'autunno scorso ha portato alla chiusura di Villa Pini in Abruzzo. L'ospedale psichiatrico di Barcellona Pozzo di Gotto dipende ancora, ha spiegato il senatore Marino, dal

ministero della Giustizia, in quanto il governo siciliano non ha recepito il passaggio di competenze al ministero della Salute.

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