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GIOVED 17 NOVEMBRE 2011

s 44

DIARIO
La nascita del governo Monti mette in primo piano il complesso rapporto tra la democrazia e la necessit di ricorrere ad una lite di specialisti per il governo

DI REPUBBLICA

TECNICI
CARLO GALLI

Quando la politica in crisi si rivolge agli esperti


I ruoli

LIBRI
ILVO DIAMANTI

Sillabario dei tempi tristi Felrtrinelli 2011


EDMONDO BERSELLI

LItalia nonostante tutto Il Mulino 2010


ALDO BONOMI

Sotto la pelle dello stato Feltrinelli 2011


ROBERTO ALAGNA

La politica una cosa troppo seria per lasciarla fare ai partiti Castelvecchi 2009
CARLO CARBONI

La societ cinica Laterza 2008


UMBERTO ECO

A passo di gambero Bompiani 2007


GUIDO CRAINZ

Il paese mancato Donzelli 2005


ALFIO MASTROPAOLO

La mucca pazza della democrazia Bollati Boringhieri 2005


SALVATORE LUPO

Partito e antipartito. Una storia politica della prima Repubblica Donzelli 2004

asce un governo tecnico, figlio della debolezza (ma anche della residua capacit di condizionamento) della politica di oggi, e della sciagurata insipienza della politica di ieri. un governo di tecnici che saranno chiamati a realizzare nel modo pi efficiente decisioni in parte gi prese (anche e soprattutto fuori del nostro Paese) ma che dovranno nondimeno fare anche delle scelte; il che render evidente che sono chiamati non solo a supplire da tecnici la politica, ma anche a svolgere un ruolo propriamente politico. Questo intrecciarsi di tecnica e politica va dipanato, nei limiti del possibile. Ma una linea davvero sottile quella che separa la tecnica dalla politica. Allapparenza, la prima un potere che dalluomo va verso le cose, per produrle e modificarle, mentre laltra un potere che dalluomo va verso gli uomini, perch esprimano un ordine a loro adatto. questa la tesi di Platone, nella sua polemica contro i sofisti che riducevano la politica a una tecnica, a unarte di persuasione e di comando, e non coglievano che lordine politico ha a che fare con la Giustizia (e questa con le Idee, col Bene, e con lEssere); e anche Aristotele ha distinto fra poiesis, la produzione strumentale, che ha il proprio fine nelle cose prodotte, e praxis, lagire che ha come fine la stessa bont dellazione. Ma il progressivo venir meno del riferimento al Bene ha avvicinato le due nozioni ancora di pi: un antropologo del XX secolo, Gehlen, ha sostenuto che la tecnica lazione dinamica che elabora lambiente e lo rende adatto alluomo, mentre la politica lazione stabilizzatrice, che cerca di ordinare e integrare in un ordine i diversi saperi e le diverse azioni della tecnica. In realt, la distinzione fra tecnica e politica si affievolita in tutta let moderna, in un inesorabile scambio di ruolo e di funzioni: bench pretenda di essere il custode di un sapere non specialistico ma universale, e di avere, rispetto alla tecnica, obiettivi pi alti non lefficienza in questo o in quellambito ma la gloria, la nazione, lIdea, la libert, la democrazia , lo Stato intrinsecamente tecnico, poich ha bisogno delle competenze di tecnici e scienziati, di statistici e di ingegneri, di amministratori e di militari, di giuristi e di professori; la tecnica conferisce allo Stato la potenza, che ci per cui lo Stato vive. E, specularmente, ineluttabile che la tecnica manifesti la tendenza a

La distinzione fra tecnica e politica si affievolita in tutta let moderna, in un inesauribile scambio di ruolo e di funzioni
La pianificazione

Se lo Stato si sforza di pianificare i settori della produzione economica, si penser che sia giusto affidare il potere ai manager
produrre un proprio ordine, che esibisca una propria intrinseca capacit di generare forme; che sia, oltre che dinamica, anche stabilizzatrice; e che, oltre che servire, oltre che essere utile, pretenda anche di governare; che pretenda che lintera societ sia a disposizione di chi detiene i saperi neutri e oggettivi con i quali ogni problema sar infallibilmente risolto. Cos, se lo Stato dipende dalla tecnica per la propria potenza (anche lo Stato sociale ha bisogno di efficienza tecnica), se si sforza di pianificare settori della produzione economica (nel XX secolo lo hanno fatto sia le democrazie sia i totalitarismi), allora si penser che sia giusto e opportuno che il potere sia nelle mani dei competenti, dei tecnici, o di chi ha il know how dellorganizzazione: i manager, i tecnocrati. Come gi sosteneva Weber, la tecnica fatalmente si presenter allora come la gabbia dacciaio che ha imprigionato la politica; oppure si potr dire, con Heidegger, che la tecnica lessenza e il destino della civilt occidentale, lespressione adeguata (tanto pi potente in quanto precisa, oggettiva, impersonale, neutrale) della volont di potenza occidentale. Contro queste prospettive di un mondo amministrato in cui la tecnica, nata per servire luomo

SILLABARIO TECNICI

NORBERTO BOBBIO

ecnocrazia e democrazia sono antitetiche: se il protagonista lesperto, non pu essere il cittadino comune. La democrazia si regge sullipotesi che tutti possano decidere tutto. La tecnocrazia, al contrario, pretende che chiamati a decidere siano i pochi che se ne intendono. Ai tempi degli stati assoluti il volgo doveva essere tenuto alloscuro dagli arcana imperii perch lo si riteneva troppo ignorante. Ora il volgo certamente meno ignorante. ma i problemi da risolvere, problemi come la lotta allinflazione, del pieno impiego, della pi giusta distribuzione del reddito, non sono diventati sempre pi complicati? Non sono questi problemi tali da richiedere cognizioni scientifiche o tecniche, che non sono meno arcane per luomo medio di oggi (anche se pi istruito)?

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e liberarlo, lo comanda e lo piega alle proprie esigenze , la politica a volte tenta di recuperare il comando nellorientamento della vita sociale: questa stata la rivoluzione culturale di Mao, che ha lanciato le Guardie Rosse contro le tecnostrutture della Cina; questo fanno i populismi, contestando le lites tecnocratiche. Ma pi in generale, contro la politica asservita alla tecnica si gioca lautonomia della politica; al prestigio distaccato dei tecnocrati si contrappone la passione e la partecipazione della politica democratica. Ma, bench seducenti, tecnocrazia e autonomia della politica sono in realt due ipotesi insoddisfacenti. La verit non sta n nellidentificazione della tecnica con la politica (la tecnocrazia) n nella loro contrapposizione frontale. Non separate n coincidenti, tecnica e politica si coappartengono: hanno entrambe a che fare con lincompletezza e linstabilit della vita associata degli uomini, e con il potere come sforzo di ordinare questo mondo. Ma, paradossalmente, la politica a essere pi aderente alla realt, e quindi pi potente: infatti, la tecnica non sa che il suo ordine impersonale e oggettivo, e i suoi fini universali e neutrali, sono anchessi decisioni, sono il frutto di scelte gi fatte, e mai messe in discussione. Mentre invece la politica sa che non c una sola soluzione (che appunto sarebbe tecnica) ai problemi reali di una societ, ma sempre pi di una (e di solito in conflitto). E nella scelta fra queste consiste appunto la politica. Se i tecnici vogliono fare politica, dovranno perci rinunciare a credere nellunivocit e nellassolutezza dei propri saperi, e addestrarsi al confronto dialettico. Lo sforzo politico e culturale in cui vale la pena di impegnarsi quindi quello di politicizzare la tecnica, cio di fare emergere la contingenza dei suoi imperativi categorici; ma, al tempo stesso, di tecnicizzare la politica, ovvero di evitarne le derive illusionistiche e di renderla consapevole che la sua responsabilit di decidere mezzi e scopi della potenza tecnica, senza sottrarsi alla durezza delle sue sfide. Alla politica spetta insomma il compito di entrare nelluniverso della tecnica senza tributare un culto idolatrico alla sua potenza, nella consapevolezza che non il Bene ma la percezione della complessit e della contraddittoriet della vita umana il vero discrimine fra tecnica e politica.
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Gli autori
IL TESTO del Sillabario di Norberto Bobbio tratto da Il futuro della democrazia (Einaudi). Jacques Attali, economista stato presidente della Commissione per la liberazione della crescita istituita dal presidente francese Sarkozy. Carlo Galli insegna storia delle dottrine politiche allUniversit di Bologna.

I Diari online
TUTTI i numeri del Diario di Repubblica, comprensivi delle fotografie e dei testi completi, sono consultabili su Internet in formato pdf allindirizzo web www. repubblica. it. I lettori potranno accedervi direttamente dalla homepage del sito, cliccando sul menu Supplementi.

Repubblica Nazionale

Samuel Butler

Luigi Einaudi

Henry Kissinger

I cittadini non sanno abbastanza per essere dei tecnici, ma quanto basta per poter decidere tra essi
Taccuini (1912)

I sospiri verso lavvento degli esperti ai ministeri tecnici sono destinati a rimanere inascoltati
Il buongoverno (1954)

Molte scelte decisive di politica estera sono state compiute contro il parere degli esperti
Larte della diplomazia (1996)

s 45

BADOGLIO 1943

LA PRIMA REPUBBLICA

CIAMPI 1993-94

DINI 1995-1996

OGGI

Dopo il 25 luglio Badoglio forma un governo composto da militari, diplomatici e funzionari pubblici

Negli anni Settanta e Ottanta al governo accanto ai politici vengono chiamati alcuni ministri tecnici

Il governatore di della Banca dItalia Carlo Azeglio Ciampi il primo non parlamentare a guidare un governo

Lamberto Dini guida un esecutivo interamente composto da esperti e funzionari non eletti in Parlamento

Dopo le dimissioni di Silvio Berlusconi nasce il governo dei tecnici guidato dal senatore a vita Mario Monti

Le tappe

Bravissimi o finti: ecco come sono stati usati

Attali racconta la celebre scuola per i funzionari

LAMBIGUIT ITALIANA
FILIPPO CECCARELLI
isgraziato e immaginoso il paese che ha bisogno dei tecnici. Sembra che laltro giorno lex presidente Berlusconi abbia declamato una certa storiella. Per andare in malora ci sono tre modi: Il pi rapido il gioco, il pi piacevole e gi! sono le donne, ma il pi sicuro affidarsi a un tecnico. Nelle redazioni c chi ricorda di averla sentita recitare da Oscar Mamm, grande cultore di aforismi, quando nel primo governo Cossiga venne chiamato a far parte alla Funzione Pubblica il professor Massimo Severo Giannini. Correva lanno 1979 e fino a pochi mesi prima lespediente per far partecipare il Pci era quello di nominare ministri alcuni tecnici darea. Ma per garantire lipotetica svolta con gli americani, Ugo La Malfa aveva gi chiesto allAvvocato Agnelli di farsi tecnico, anzi super-tecnico, entrando a far parte di un governo come ministro degli Esteri. Questo per dire che fasti e nefasti della tecnocrazia mito salvifico, estrema risorsa, furba scorciatoia, foglia di fico o voto di castit comunque scontano unantica ambiguit tutta casereccia. Per cui viene da chiedersi se invocando in un suo recentissimo editoriale la sollecita assunzione di un ragionier Rossi, Vittorio Feltri era consapevole che questo del Ragioniere a Palazzo Chigi fu uno dei cavalli di battaglia del qualunqui-

MA LA FRANCIA AMA GLI ENARCHI


ANAIS GINORI
er governare una struttura come lo Stato, ormai diventata una sorta di macchina infernale, sempre pi necessaria una forte competenza, ovviamente senza mai derogare dai principi della democrazia. Leconomista Jacques Attali un noto tecnocrate prestato alla politica, tra i consiglieri di Franois Mitterrand, chiamato anche da Nicolas Sarkozy per guidare la Commissione per la Liberazione della Crescita, a cui ha partecipato Mario Monti. un ottimo professionista ma ha davanti un compito enorme, commenta Attali, che incarna la figura del grand commis, anche lui uscito dallEna, la scuola che da decenni seleziona la futura classe dirigente francese del paese. AllItalia mancata una tradizione di alti funzionari dello Stato sul modello francese? una possibile chiave di lettura di quello che voi considerate oggi come un governo tecnico. Se posso permettermi, per, sembra sciocco disquisire sul profilo professionale di Monti o di qualsiasi altro premier. Limportante sapere se avr una maggioranza in parlamento. I mercati e lEuropa hanno preteso un nome fuori dai partiti. Governare un paese in questa emergenza economica senza precedenti una faccenda davvero complessa. Occorre trovare un equilibrio delicato tra la professionalit richiesta dalla congiuntura e il rispetto delle regole democratiche.

LIBRI
CARLO GALLI

Il disagio della democrazia Einaudi 2011


ROBERTO MICHELS

Corso di sociologia politica Rubbettino 2009


COLIN CROUCH

Postdemocr azia Laterza 2009


PLATONE

Ragionieri ed entomologi

Democrazia

La repubblica Laterza 2007


ROBERT A. DAHL

Dal ragioniere ai conti pubblici invocato da Guglielmo Giannini, agli esperti darea, dagli onesti e capaci di Visentini, al dicastero guidato da Fanfani e battezzato dellentomologo
smo, nel senso che lo teorizz a partire dal 1945 Guglielmo Giannini, lantiveggente commediografo fondatore dellUomo Qualunque. Tutto insomma va e viene, e i tecnici ancora di pi, sebbene di pochi se ne salvi il ricordo: lammiraglio De Courten, il conte Sforza e Cesare Merzagora fra i cavalieri antiqui; fra i recenti Alberto Ronchey, bravissimo ai Beni Culturali, che poi se ne torn ai suoi articoli e ai suoi libri, mentre una schiera di tecnici ci prendono gusto e la politica non la mollano pi, spesso pure lasciandosi contagiare dai suoi vizi, ma con un sovrappi di accademica spocchia. Nel 1981 Bruno Visentini, pure lui un po tecnico, lanci lidea di un governo appunto sganciato dai partiti che Berlinguer ribattezz degli onesti e dei capaci. Neanche a dirlo, Craxi la prese malissimo e dopo averla bollata come unidea da nuova destra gli scagli addosso una citazione di Benedetto Croce, per giunta in latino, che non che centrasse tanto, ma fece effetto perch dava del somaro a Visentini. Gli anni 80 videro proliferare la categoria, com ovvio nellequivoca articolazione italiana che dai Salvatori della Patria via via degradava fino ai tecnici a contratto, sottintendendoli di seconda mano, fino a lambire gli ex tecnici o i finti tecnici. Al punto che qualche buontempone dc arriv a proporre lindispensabilit di una commissione tecnica per valutare se altri lo fossero o meno, o quanto. Con tali premesse, nel 1987 Fanfani var un dicastero ribattezzato dellentomologo giacch per misteriose ragioni insieme ad altri illustrissimi professori e civil servant entr a farvi parte uno studioso dinsetti: allAmbiente. Fu in quelloccasione che sfior la poltrona anche Giulietta Masina mentre sdegnosamente disse no lo scrittore Arpino, non essendo disposto a farsi pescare come un ilare branzino nel pelago. Gli anni 90 confermarono landazzo con unaccentuazione di magistrati, governatori di Bankitalia ed esperti di comunicazione e pubblicit. Il nuovo secolo non smentisce la traiettoria. Nel frattempo, oltre alla Prima, saltata anche la Seconda Repubblica, e adesso abbiamo un governo tecnico. O semi, o quasi, o quello che .
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sciocco disquisire sulla natura di questo o quel personaggio. Quando si ha la fiducia degli eletti del popolo in Parlamento si rimane a tutti gli effetti allinterno delle procedure democratiche
Come valutare questo aspetto? La composizione del governo, che includa o meno personalit dei partiti politici, non mi sembra fondamentale. Se lesecutivo di Monti avr il sostegno degli eletti in Parlamento, allora significa che rimaniamo, a tutti gli effetti, in una democrazia. Chi parla di tecnocrazia, non sa cosa dice. Rimane, per, una procedura straordinaria, con pochi precedenti nella storia della nostra Repubblica. C il rischio che Monti sia costretto a prendere decisioni impopolari e venga rapidamente additato come il burattino di Bruxelles o di Francoforte. Dovr lavorare a stretto contatto con la politica e il parlamento. Lei che lo conosce, pensa che ce la far? Con lui e Franco Bassanini, laltro membro italiano della Commissione, abbiamo lavorato molto bene. Penso, anzi, che alcune delle nostre proposte saranno utili al governo Monti. Ad esempio, sulla mobilit sociale, o la promozione delleconomia della conoscenza. LItalia stata commissariata dallEuropa? Qualcuno che ha debiti per forza costretto ad ascoltare i suoi creditori. Certo, lItalia non deve direttamente soldi alla Francia o alla Germania, ma fa parte del sistema europeo, nel quale ha diritti e doveri. Lagenda politica di Monti sar effettivamente condizionata da Bruxelles e dalla Bce? Il nostro futuro avr un senso solo se sar democratico ed europeo. Nonostante lemergenza economica, ogni azione di governo deve rimanere dentro ai paletti costituzionali. Daltra parte, dobbiamo al pi presto avviarci verso un governance europea, con una reale integrazione sociale e finanziaria tra gli stati membri. La questione della sovranit nazionale, semmai, va ripensata. In che modo? I dirigenti europei devono abbandonare un po della loro sovranit nazionale non per prendere ordini dai mercati finanziari ma per allargare il potere del parlamento e degli elettori europei. Lelezione a suffragio universale del presidente del Consiglio Ue sarebbe, ad esempio, un ottimo modo per rendere pi democratica la governance dellEuropa.
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Sulla democrazia Laterza 2006


NORBERTO BOBBIO

Il futuro della democrazia Einaudi 2005


ARISTOTELE

Etica nicomachea Laterza 2005


MAX WEBER

LE IMMAGINI
Jacobsz: La corporazione dei Tiratori di Amsterdam; sotto una caricatura del banchiere Morgan e del presidente Usa Roosevelt; a sinistra, Maccari: Appio Claudio in Senato

La scienza come professione La politica come professione Einaudi 2004


REMO BODEI

La politica, perch? Donzelli 2001


JOS ORTEGA Y GASSET

La ribellione delle masse SE 2001


GAETANO MOSCA

La classe politica Laterza 1994

Repubblica Nazionale

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