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Lerrante
900
milanese
ha trovato
casa
Silvia Venuti
Entro la fi ne del prossi mo an-
no, Mi lano i naugurer i l suo
M useo delle Arti del Nove-
cento, dove troveranno collo-
cazi one le oltre 3500 opere
delle collezi oni ci vi che, com-
prendenti i capolavori delle
correnti arti sti che pi vi tali del
secolo scorso: Futuri smo, Me-
tafi si ca, Novecento, Scuola ro-
mana, Corrente, I nformale, Ar-
te povera, fi no alla Transavan-
guardi a degli anni O ttanta. Sa-
r Il quarto stato, di Pelli zza da
Volpedo, ad apri re i l percorso
esposi ti vo. La sede stata pro-
gettata, dallo Studi o I talo Rota
& partners, al secondo pi ano
di Palazzo Reale e allArenga-
ri o, questo edi fi ci o, costrui to
negli anni Trenta, dagli archi -
tetti Portaluppi , Muzi o, Magi -
stretti , Gri ffi ni , con facci ata de-
corata da Arturo Marti ni , sta-
to completamente ri nnovato
alli nterno e collegato alla sta-
zi one metropoli tana con una
grande rampa a spi rale, che,
raggi ungendo la quota della
monumentale terrazza, di ven-
ta anche percorso esposi ti vo.
G li allesti menti sono predi -
sposti con pareti mobili. Gli al-
tri accessi sono costi tui ti dal-
lampi a scali nata esterna e dal
passaggi o coperto di collega-
mento con pi azzetta Reale.
Le presti gi ose collezi oni Juc-
ker, Vi smara, Mari ni , Boschi -
Di Stefano, Canavese trovano
collocazi one a Palazzo Reale,
unitamente allArchivio del No-
vecento, desti nato alla conser-
vazione e consultazione di fon-
di documentari sti ci e di grafi -
ca. Naturalmente vi saranno
aree di servi zi o desti nate al
pubbli co: dal laboratori o di -
datti co alla ci neteca, alla caf-
fetteri a, alla bi bli oteca, al ri -
storante, a un grande books-
hop.
Larchi tetto I talo Rota, ha ri -
sposto ad alcune domande sul
continua a pag. 10 continua a pag. 12 continua a pag. 12
Anno XX, Numero 63 di cembre-marzo 2010 Poste I tali ane S.p.A. - Spedi zi one i n a.p. 70% - DBC M i lano I SSN 1120-8511 e-mai l: li breri abocca@ li breri abocca.com www.li breri abocca.com
Un amore
di
Giovanni
Bellini
Luca Pietro Nicoletti
Da una costola del volume
Mantegna I ( 2005) e dopo la
mostra al Louvre nellautunno
del 2008, Gi ovanni Agosti pro-
pone per le edi zi oni Officina
Libraria un pi ccolo li bro su
Gi ovanni Belli ni che i ndaga la
fortuna letteraria del pittore ve-
neziano, pur senza mancare un
affondo sul presente stato del-
la cultura i n I tali a. Ne parli amo
di rettamente con lautore. Pro-
fessore come nasce questo li -
bro su Belli ni ?
I l li bro nasce da un testo ela-
borato tempo fa che ruotava
attorno al recupero di una te-
sti moni anza i nsoli ta sulla vi ta
privata di Giovanni Bellini: una
poesi a di un umani sta vene-
zi ano che descri ve i l vecchi o
pi ttore a letto con un ragazzo,
nota fi n da i ni zi o O ttocento,
ma mai pubblicata perch con-
si derata i mpudi ca. A parti re
da qui , ho ri uni to prati camen-
te tutte le testi moni anze lette-
rari e conosci ute, da quelle pi
anti che fi no allottava sui pi t-
tori dellOrlando Furioso.
li ni zi o del Ci nquecento attra-
verso le fi gure chi ave di que-
sta stori a. Q ui ndi ri cali brare la
fi gura di Antonello, sottoli -
neare i l ruolo premi nente di
Belli ni nellarco di sessantan-
ni , mostrare come negli anni
O ttanta si ano fondanti perso-
nali t come Bartolomeo Mon-
tagna cui si dedi cher una
monografi ca a Vi cenza nel
2012 , gli anni Novanta ca-
ratteri zzati dallesperi enza di
Ci ma e poi i l nuovo secolo si
apre con le novi t di Gi orgi o-
ne, Ti zi ano e Lotto.
La mostra di Ci ma si apre con
due sale: una dedi cata alli m-
magi nari o del paesaggi o ve-
neto, che larti sta ri prende i n
modo straordi nari amente to-
pografi co, come stato ri -
scontrato i n base a fotografi e
ottocentesche; la seconda i l-
lustra i nvece le grandi campa-
gne di restauro effettuate dal-
le Sopri ntendenze i tali ane sul-
le opere del pi ttore, chi ave di
lettura fondamentale per ap-
prezzarne appi eno la com-
plessa fi gura.
Consi derando i l lungo lavoro
sul campo, quali novi t han-
no rivelato le analisi sulle ope-
re del pi ttore?
Q ueste i ndagi ni ci hanno da-
to loccasi one di capi re come
Ci ma si a un arti sta dalla tenu-
ta tecnica e stilistica sempre al-
ti ssi ma; i suoi sono colori di
rara i ntensi t, ottenuti per ve-
lature sovrapposte cos da da-
Cima in cima Finalmente!
Odette Dalbo
Palazzo Sarci nelli apre le por-
te per ospi tare uni mportante
retrospetti va su uno dei pi i l-
lustri ci ttadi ni di Conegli ano,
i l pi ttore Ci ma, attento nel de-
scri vere i l paesaggi o della sua
pi ccola patri a, con la poesi a
che solo chi vede con sguar-
do amoroso la propri a terra sa
fare. I l pi ttore ri nasce cos al-
lattenzi one del pubbli co, do-
po la stori ca mostra del 1962,
curata da Luigi Menegazzi e al-
lesti ta da Carlo Scarpa a Pa-
lazzo dei Trecento a Trevi so.
Per uno sguardo pi ravvi ci -
nato sullesposi zi one, i l cui ca-
talogo pubbli cato da Marsi-
lio Editori, abbi amo ri volto
qualche domanda al curatore,
Gi ovanni Carlo Federi co Vi lla.
Com nata lesi genza di una
panoramica sullopera di Cima
da Conegli ano?
La mostra nasce i n rapporto
a quelle di Antonello da Mes-
si na e di Gi ovanni Belli ni : li -
dea di provare a narrare lo
svi luppo della pi ttura veneta
dalla met del Q uattrocento al-
Tri mestrale di attuali t arti sti che e culturali fondato nel 1990 Regi strazi one Tri bunale di Mi lano n. 199 del 19/3/1990 Di rettore Donatella Bertoletti Responsabi le sci enti fi co e Redattore capo Antoni o DAmi co
Stampa: Monoti pi a Cremonese S.n.c. - Cremona Progetto grafi co: Fotoli to Lombarda, vi a Valvassori Peroni , 55 - Mi lano - tel. 0270635627 - fax: 022665452 - e-mai l: i nfo@fotoli tolombarda.i t Ti ratura: 5000 copi e
TAXE PERCUE ( Tassa Riscossa) UFFI CI O CMP Verona I n caso di mancato recapito restituire allEditore che si impegna a pagare la tassa. LibreriaBoccaGalleriaVittorio EmanueleII,12-20121Milano -Tel.0286462321/02860806-Fax 02876572
Giovanni Bellini
Santa Giustina
Lincanto del colore
Federico Barocci e la sua lezione di stile
Antonio DAmico
tore unemotivit coinvolgente!
La scena ri cca di personag-
gi ma ci ascuno composto,
i mmobi le, anche i l cagnoli no
sembra ri fi utare i l ci bo offerto
dalla bi mba. O gni dettagli o
racconta i l gesto cardi ne che
si sta consumando sotto gli oc-
chi degli astanti e sotto i no-
stri con la magi a di un ni tore
travolgente! Del resto per co-
gli ere sfumature trasluci de e
sguardi assorti bi sogna avvi ci -
narsi alla tela e farsi avvolge-
re nel mi stero di un valore
medi tabondo: i l perdono e
dunque la fede, mi sura pri -
mordi ale che larti sta ri ti ene
i mpresci ndi bi le nel cli ma del-
la Controri forma Cattoli ca di
cui Mi lano sente ancora stri n-
gente i l dictat del buon Carlo
Borromeo con lausteri t che
ne deri va. Ma Barocci ci sor-
prende ancor di pi , i nfatti , i
suoi personaggi non sono i r-
reali , mani erati , ma uomi ni
e donne che vi vono la quoti -
di ani t, nei loro sguardi si co-
glie tutta la profondit dei sen-
ti menti , i l pathosper resti tui r-
ci una catarsi ri generati va che
stimola lincontro con noi stes-
si e col bello!
La mostra di Si ena, allesti ta
presso i l Complesso museale
di Santa M ari a della Scala
per lappunto dedicata al gran-
de geni o: Federico Barocci
1535-1612. Lincanto del co-
lore. Una lezioneper duese-
coli, curata da Alessandra
Gi annotti e Claudi o Pi zzorus-
so e accompagnata da un cor-
poso catalogo edi to da Silva-
na Editorialeche si presenta
quasi come un atlante delli n-
fluenza baroccesca, non solo
i n I tali a ma anche oltre i con-
fi ni ( cfr: i l saggi o di G. Capi -
telli i n catalogo.
I nfatti , molti sono gli studi osi
chi amati a forni re i l loro con-
tri buto sci enti fi co e qui ndi ,
ci ascuno secondo speci fi che
competenze, tenta di svi lup-
pare li nfluenza che larte di
Federi co ha susci tato nelle di -
verse regioni italiane, nei fiam-
mi nghi e poi , molto tempo
dopo la sua scomparsa, nel
Settecento e nellO ttocento.
La mostra ri cca, sovrabbon-
da di confronti perti nenti do-
ve trovano spazi o anche le
tante i nci si oni : fondamentale
vei colo per la di ffusi one del
suo li nguaggi o pi ttori co.
I n questo vi aggi o affasci nan-
te di confronti sti li sti ci , nei vi -
Entrando nel maestoso Duo-
mo di Mi lano, i n uno degli al-
tari laterali della navata si ni -
stra, si erge una splendi da te-
la, si lente e i n penombra che
narra li ncontro fra li mperato-
re romano Teodosi o I e Am-
brogi o arci vescovo di Mi lano.
Q uestulti mo, posto al centro
della scena su un alto trono,
sembra benedi re Teodosi o
che, reo di un massacro nella
ci tt di Tessaloni ca dove era
stato ucci so anche uno dei
suoi generali , sta per entrare
nel Duomo di Mi lano ma vi e-
ne fermato da Ambrogi o sul-
la sogli a ( cfr. i l saggi o di M .
Rosci i n catalogo) . Pochi fan-
no caso a questo quadro, for-
se chi passa di l per andarsi a
confessare, non a caso li m-
magi ne suggeri sce i l perdono,
e ancor meno sanno che lo-
pera gi unge i n Duomo nel
1603 con una spedi zi one par-
ti ta dalla bottega di Federi co
Barocci a Urbi no. I l pi ttore ri -
ceve un pri mo acconto di 300
li re al momento della com-
mi ssi one i l 22 settembre 1600
e poi i l saldo i l 22 lugli o 1603
per le spese di trasferi mento
dellopera. I ntanto i canoni ci
del Capi tolo del Duomo pa-
gano la reali zzazi one della te-
la ad Alessandro Vi tali , alli evo
di Federi co i n quel di Urbi no!
I ntri gante i l mi stero celato:
due mani che collaborano,
maestro e alli evo luno di fi an-
co allaltro, per carpi re segre-
ti e mi sture di un colore che
vi bra e resti tui sce allo spetta-
Brunella
Rossi
a pagina 2
Federico Barocci, Madonna del gatto, Londra, National Gallery
continua a pag. 12
Cima, SantElena, particolare, Washington, National Gallery
Brunella Rossi
Brunella Rossi
pagina 2 Per la tua pubblicit chiama Donatella Bertoletti 338 4852 540 - Antonio DAmico 338 2380 938
Non credo che lei li veda cos , credo propri o di no,
ma le opere di Brunella Rossi sono degli ambi enti ,
dei terreni , dei fondali per li mmagi nazi one.
Lontana quadri -luce dalli dea di opera fi ni ta, appas-
si onata di terre pronte, predi sposta a crearne di nuo-
ve ( questo lo spi ego tra qualche ri ga) , trasci na i ter-
reni come fanno i secoli , ammucchi a delle pi ccole
quanti t di fari ne terrestri per accennare a delle du-
ne, di fferenzi a i paesaggi con i colori della natura.
I l ri sultato spesso mi fa veni re vogli a di gattonarci
sopra, di appoggi armi , di scalare o percorrere, am-
bi enti i nsomma.
Ecco perch manca completamente di auto-celebra-
zi oni , perch ha i l gusto e i l talento di creare li n-
completo, i l vanto di darti solo la base, come fosse
pi ttori camente e creati vamente poco.
Nessuna tentazi one da arti sta alla mano, che va tan-
to di moda ma tradi sce un senso di superi ori t, nes-
suna celebrazi one della sua arte che ( parole sue) nei
pri mi tempi non sapeva dove andava a fi ni re: per
forza, creare un ambi ente non si gni fi ca domi ni o com-
pleto, non si gni fi ca i ndi ri zzo preci so per i l frui tore,
al contrari o, i suoi deserti , le sue pangee, le sue di -
stese offrono solo i l fondale alla narrazi one che le-
sploratore ( cos ti senti quando guardi i suoi qua-
dri ) si costrui sce autonomamente, come i n un volo
aereo nel gesto spontaneo di guardare gi e i m-
magi nare chi ss-cosa.
I l chi ss-cosa manca completamen-
te nei lavori di Brunella: ampi a dele-
ga a chi guarda.
Crearne di nuove di cevo qualche
mi nuto fa: usa terre, sabbi e, polveri di
marmo, terrecotte, fanghi , tutto quel-
lo che potrebbe essere terreno in tem-
pi geologi camente prossi mi , li trasci -
na sulla tela, regola la densi t, tracci a
senti eri , solchi , campi , muri .
Per fare questo usa le mani ma pi di
tutto gli attrezzi che servono a sten-
dere la materi a o ad ararla: s , gli stru-
menti fatti apposta, eredi tati da altre
forme darte o dalla vi ta comune, fun-
zi onano spesso da aratro.
Si capi sce quasi tutto vi si tando i l suo
studi o e ri volgendosi allo scaffale
delle sabbi e, un mobi le aperto, pi e-
no di botti gli e trasparenti con i suoi
materi ali eti chettati sbri gati vamen-
te ma con parole chi ave molto i nte-
ressanti . O rmai lo scaffale mi andato i n memori a
con questa defi ni zi one, i ngi ustamente ri dutti va, per-
ch a leggere le eti chette ti accorgi che le sabbi e
sono solo una delle categori e rappresentate.
Forse delle polveri sarebbe megli o di re. No, per-
ch ci sono anche pi gmenti naturali , granulati , altro.
Scaffale degli ambi enti sarebbe pi corretto, ma
suona presuntuoso, e a Brunella non pi ace.
Di eci passi e due saluti sbri gati vi , pri ma pensavi che
esi stesse una ti nta sabbi a, poi ti accorgi che ne stai
guardando pi di un centi nai o, che sei i n grado di
di sti nguerle, e ti chi edi quante altre gradazi oni pos-
sano esi stere. E sei costretto a pensare alla terra,
i dem: una terra sola?Una sabbi a sola?Si ri svegli a la
memori a sottoforma di conteggi o, quante ne ho vi -
ste?Q uante ne mancano da quello scaffale di botti -
gli e trasparenti ?
Nel caso di Brunella Rossi bi sogna parlare di duali -
t: due carri ere, quasi fossero due Brunelle, una che
necessi ta di ordi ne e li nee, laltra di geoesondazi oni
e assenza di bordi .
Q uella geometri ca, molto preci sa, come di ce lei qua-
si ossessi va ri sente dell i nfluenza di Rothko per li -
dea di paesaggi o i ndefi ni to a li nee secche e di Ver-
meer per la tessi tura delle sue trame che ri mandano
al tempo stesso alla complessi t e alla di screzi one.
Laltro versante caratteri ale si mani festa quando lei
ha vogli a e ri esce a lasci arsi andare e i n questo ca-
so li nfluenza di Mati sse forni sce lo sconfi namento
del colore/materi a dei quadri esondanti .
Burri i l pi i nfluente di tutti e i nvade entrambi i
versanti
I l rapporto di retto sbri ci ola li dea che le opere di Bru-
nella si ano faci li da fare. O ppure s , sono faci li per
lei , per la strana materni t spalmata nei terreni e di f-
fi ci li ssi ma da defi ni re.
Luca Tramontin
Brunella Rossi esporr
a Genova al Galata,Museo del Mare
dal 19 febbraio al 14 marzo 2010
Inaugurazione
venerd 19 febbraio alle ore 18
Per ulteriori informazioni consultare il sito
www.brunellarossi.com
G L I I N C O N T R I C O N L A R T I ST A
www.libreriabocca.com N. 63 - dicembre-aprile2009
GLI AMBIENTI DELLARTISTA
www.silvanaeditoriale.it SilvanaEditoriale
dove vive larte dal 1948
arte antica e moderna
arte contemporanea
Federico Barocci (1535-1612)
Lincanto del colore. Una lezione per due secoli
a cura di Alessandra Giannotti, Claudio
Pizzorusso - 432 pagine, 270 illustrazioni
Michelangelo
architetto a Roma
a cura di Mauro Mussolin con Clara Altavista
360 pagine, 220 illustrazioni
Giovanni Bellini
di Giovanni Carlo Federico Villa
432 pagine, 270 illustrazioni
Capolavori della modernit
Opere dalla collezione del Kunstmuseum
Winterthur
a cura di Dieter Schwarz
304 pagine, 200 illustrazioni
fotografia
Arte Sella
The Contemporary Mountain
a cura di Emanuele Montibeller, Laura Tomaselli
144 pagine, 100 ill., ed. Italiano/inglese
Gli anni 80
Una prospettiva italiana
a cura di Marco Meneguzzo
328 pagine, 250 illustrazioni
Pop surrealism, neo pop, urban art
Apocalypse wow!
a cura di Giorgio Calcara, Julie Kogler
164 pagine, 100 ill., ed. Italiano/inglese
Lo sboom
Il decennio dell'arte pazza
tra bolla finanziaria e flop concettuale
di Adriana Polveroni
127 pagine
Francesca Woodman
a cura di Marco Pierini
192 pagine, 216 ill., ed. Italiano/inglese
Anni 70
Fotografia e vita quotidiana
304 pagine, 200 illustrazioni
The Narcissists
Elisabeth Heyert
fotografie di Elisabeth Heyert
144 pagine, 130 ill., ed. Italiano/inglese
Luigi Corda.100 centenari
Testimoni del XX secolo
fotografie di Luigi Corda
224 pagine, 100 ill., ed. Italiano/inglese
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Il progetto luminoso di Italo Rota
Per il museo del 900 una sede sfavillante
Dopo un lungo lavoro di ri -
cerca venuto alla luce li m-
ponente volume di Pi etro Ma-
rani dedi cato ai di segni di
Leonardo e della sua cerchi a
ospi tati nelle collezi oni pub-
bliche francesi ( edito da Giun-
ti) . Unopera raffi nata ed ele-
gante, densa di proposte,
spunti cri ti ci , ri flessi oni speci -
fi che su un tema che, data la
centralit dellargomento in se-
no al Ri nasci mento, si ri ver-
berano a cascata sulluni verso
ci rcostante. Gi dal ti tolo co-
gli amo un punto nodale: la
fortuna di Leonardo alli nter-
no del collezi oni smo transal-
pi no. Tale assunto si collega
al noto soggi orno francese del
maestro, alla passi one dei so-
vrani per le sue opere, alle re-
qui si zi oni napoleoni che, ma
non solo. La pri ma edi zi one
del Trattato della pittura
( 1651) ha i nfatti luogo propri o
a Pari gi : oltre a sti molare li n-
teresse per larti sta e a una sua
pi adeguata conoscenza, la
pubbli cazi one i nvogli a anche
a ri toccare alcuni suoi di segni ;
come argomenta i nfatti Mara-
ni , molte opere della presti -
gi osa collezi one Jabach, se-
guendo una moda di venuta
corrente, vengono sottoposte
a integrazioni, ripassature e in-
corni ci ature da parte di pi tto-
ri dellepoca.
Abbelli menti gi udi cati oppor-
tuni e necessari dallo stesso Ja-
bach, che si peri ta poi di of-
fri rli di rettamente al re. Come
avvi ene nei casi mi gli ori , le vi -
cende collezi oni sti che si i n-
tersecano a di nami che attri -
buti ve e a vi cende di geogra-
Siamo in un luogo: grigio, ma-
gi co, autunnale, li ri co, neb-
bi oso, morbi do, tranqui llo, so-
gnante, folle, fatale, soli tari o,
spi ri tuale, mi steri oso, mi sti co,
spettrale, eni gmati co, si lenzi o-
so, oscuro, mali nconi co.
Q ueste le caratteri sti che della
urbismetafi si ca di De Chi ri co
che Vi ncenzo Tri one i ndaga
nel suo recente li bro edi to da
Skira; si parte dalle ci tt che
lartista conobbe durante la sua
esi stenza e che furono per lui
i l trami te della ri velazi one:
M onaco, luogo della forma-
zi one gi ovani le, della cono-
scenza di Bck li n e K li nger,
ma anche di Schopenauer,
Ni etzsche e delle opere di Wa-
gner; Roma, i n cui avvi ene la
scoperta della profondi t del-
la lezi one dellarte anti ca
e Fi renze, dalla cui pi az-
za Santa Croce e dalli ne-
spli cabi le atmosfera l re-
spi rata nacque Lenigma
di un pomeriggio dau-
tunno; Tori no, serena,
dalla feli ci t decli nante;
Pari gi , fi era delle novi t,
della vogli a di speri men-
tare, di cambi are; Ferra-
ra, ci tt metafi si ca per ec-
cellenza dove, nellanti co
ghetto, anche i bi scotti
hanno forme oltremodo
strane. Poi ancora Roma
e New York, una mega-
lopoli di febbre e sogno
dove tutto lusso, ri c-
chezza, arti fi ci o.
Le ci tt dellesperi enza di ven-
tano unreal city, sono solo i n-
tui bi li nelle opere; larti sta le
trasfi gura, uti li zzando anche
mezzi ci nematografi ci , ri prese
di ti po frontale che i ndi cano
fi ssi t, prospetti ve ambi gue,
che rendono altro ci che
vi ene osservato.
Q ueste archi tetture di pi nte, i
cui elementi fondamentali so-
no archi e porti ci , colonne e
pi azze, determi nano un nuo-
vo classi ci smo, che apri r la
strada alle ri cerche degli ar-
chi tetti lungo tutto larco del
Novecento, per ri scattare le
frustrazioni di un mestiere ina-
ri di to e resi stere a una realt
urbana sempre pi arti colata.
La ci tt metafi si ca i l termi ne
di paragone per Gi ovanni Mu-
zi o, che ne cogli e gli sti moli
classi ci e li i ntegra consape-
volmente con i l moderno nel-
la Ca Brtta, per G i Ponti ,
che coni uga nelle sue opere
avanguardi a e seduzi oni clas-
si che, Aldo Rossi , i n cui sem-
brano i ncarnarsi , con la loro
ri cchezza di mi stero, le archi -
tetture descri tte dal Pictor Op-
timus, pri ma tra tutte i l Ci mi -
tero di Modena, fi no alle ap-
parentemente lontane crea-
zi oni di Fuksas, che allarti sta
si ri f con ci tazi oni e ri chi ami .
Si guardato e si guarda alle
ci tt di De Chi ri co come ad un
oracolo, e lui le vaticinateur,
colui da cui sono dipese le sor-
ti e che ha previ sto i l futuro.
N. 63 - dicembre-aprile2010 www.libreriabocca.com
I L I B R I
Giorgio De Chirico
Le citt del silenzio
Odette Dalbo
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La stori a dellarte costellata
di arti sti -scri ttori che si sono
servi ti si stemati camente della
scri ttura per dare di ffusi one al-
le propri e i dee. I l canone, poi ,
si allarga ulteri ormente se a
questi si aggi ungo tutti quegli
arti sti che, come G i anfranco
Ferroni , hanno preso carta e
penna per fermare le loro i m-
pressi oni momentanee, senza
i ntenti programmati ci . Gli ap-
punti che sono stati ri uni ti da
Antoni o Gnoli nel volume ap-
pena edi to da Bompiani, i n-
fatti , non si possono defi ni re
un taccui no di appunti , quan-
to una raccolta di scri tti sparsi
non pensati per costi tui re un
corpus organi co, quanto per
fermare sulla carta lavvi cen-
darsi di pensi eri della pi va-
ri a natura.
Propri o questa caratteri sti ca di
scri tti occasi onali , per, ce li
rende parti colarmente prezi o-
si , perch danno un accesso
diretto allintimo dellartista, es-
sendo pagi ne scri tte per s e
non pensate per essere lette da
altri . Chi si aspetter da queste
pagi ne la chi ave per
comprendere la sua
opera, forse, potr ri -
manerne deluso, per-
ch non trover mai
unespli ci ta di chi arazi o-
ne di poetica. Se ne trar-
r i nvece maggi or co-
strutto cercando attra-
verso queste pagine de-
gli appi gli per capi re
megli o la mentali t del-
larti sta e per captarne
un ri flesso di un conte-
sto soci o culturale. Non
trovandosi nella si tua-
zi one di dover spi egare
i suoi quadri , se non per una
si gni fi cati va lettera a Mauri zi o
Fagi olo dellArco, Ferroni an-
nota dei pensi eri sparsi sulla
vi ta e sul mesti ere dellarti sta,
o su vari e esperi enze autobi o-
grafi che appuntate con spi ri to
di ari sti co. Senza di menti care
che si tratta soprattutto di testi
degli anni Ci nquanta, quando
Ferroni , poco pi che venten-
ne, nella fase pi cruda ed
espressi oni sta del suo lavoro,
acqui sta un senso parti colare
leggere che lartela denun-
cia pi limpida einoppugna-
biledel grado di civilt cheluo-
mo pu raggiungere. un si-
smografo chetraccia sulla sca-
la dei valori i momenti pi fe-
lici, in cui luomo riescea in-
dividuarelequilibrio fra la sua
coscienza ela realt [], e a
seguire le invettive contro K an-
dinsky, accusato di solipsismo,
o contro Czanne, che a suo
parere non fu i l precursore e
padre dellarte moderna quan-
to lulti mo dei classi ci , oppure
le sensazi oni susci tate da una
delle pri me mostre
i tali ane di Bacon, da
cui si capi sce quan-
to questo arti sta si a
stato significativo per
quella generazi one
di pi ttori .
Tuttavi a, fra le ri ghe,
non mancheranno le
i dee sulla pi ttura,
come la di chi arata
necessi t di [] di-
pingere le cose cre-
dendo esclusivamen-
tenellecose: una di -
chi arazi one di lai ci -
smo che non stona
quando, poche pa-
gi ne pri ma, si legge-
va che lartista un uomo con
la scintilla di un dio.
Gianfranco Ferroni
Scrittore occasionale
Luca Pietro Nicoletti
La luce dellateo
Gianfranco Ferroni,
Antonio Gnoli
189 pp., 14 ill.
Brossura
Giorgio De Chirico
Le citt del silenzio
architettura, memoria
profezia
Vincenzo Trione
175 pp.
Brossura
fi a arti sti ca. Scopri amo ad
esempi o, fra i molti casi ci tati ,
che i l Drappeggio conservato
al Louvre ( catalogo, nr. 4) at-
tri bui to a Drer nel-
lI nventari o Jabach,
vi ene ri condotto a
Leonardo da Mari ette
mentre i n segui to pas-
s al Louvre ancora
sotto i l nome del mae-
stro tedesco. Q uesto
scambi o di attri buzi o-
ni altamente si gni fi -
cati vo poi ch collega
due maestri che, al di
l degli i nflussi i n ter-
mi ni di sti le, mani fe-
stano un approcci o
metodologi co assai
omogeneo sotto di -
versi punti di vi sta. I l
ri goroso catalogo
composto da cento-
quattordi ci schede e
presenta una scelta
mi rata di quaranta au-
tografi di Leonardo, selezionati
dai fondi di cinque musei fran-
cesi , i ndi cati vi per saggi are le
tecni che uti li zzate dal maestro
e documentarne levoluzi one
i n termi ni sti li sti ci i n rapporto
alli ndi spensabi le sequenza
cronologi ca. Fra le anali si pi
i ntri ganti spi ccano le schede
dedi cate alla pri mi ssi ma gi o-
vi nezza del maestro ( catalogo
I -9) , presente nella bottega di
Verrocchi o forse gi dal 1464,
poi iscritto alla Scuola di S. Lu-
ca come pi ttore autonomo nel
1472, a ventanni . Alcuni di se-
gni squarci ano un ori zzonte
che di venta lumi noso e terso
nel caso di Bramanti no, gi u-
I disegni di Leonardo da Vinci
Simone Ferrari
I disegni di Leonardo
da Vinci e della sua cerchia
nelle collezioni pubbliche
in Francia
Pietro C. Marani
280 pp., 140 ill.
Rilegato
stamente collegato agli studi
del pi ri nomato collega.
I l confronto di grande si gni -
ficato, poich conferma un tas-
sello fondamentale nella for-
mazione e nel percorso di Bra-
manti no, altre ai rapporti con
Buti none, Ferrara e con Bra-
mante. La lettura delle schede
offre moltepli ci spunti di ri -
flessi one. Lo studi o per edi fi -
ci a pi anta centrale consente
di ri consi derare i rapporti con
lami co Bramante e la possi -
bi le, comune i nci denza i n am-
bi to ti pologi co alli nterno del-
larchi tettura romana.
Li nteresse precoce di Leonar-
do per eventi emozi onanti ,
persi no macabri e truculenti ,
trova conferma e li nfa vi tale
nella li nea espressi va ed
espressionista ampiamente dif-
fusa i n Lombardi a ( ad esem-
pi o, nelle Teste di carattere
del Banco Medi ceo, al Castel-
lo Sforzesco) .
Non mancano poi i mportanti
chi ari menti e preci sazi oni di
natura tecnica, giustamente in-
terpretati i n termi ni di sti le ( la
mati ta rossa, ad esempi o, co-
me mediumper consegui re
suggesti oni naturali sti che ed
atmosferi che) .
I l celebre cartone prepa-
ratori o per i l Ritratto di
Isabella dEste( mai ese-
gui to) , offre una delle
anali si pi esausti ve.
reali zzato a tecni ca mi -
sta, con luso di mati ta
nera, rossa, ocra, ri alzi di
bi anco e dello sfumi no,
su carta preparata. Pi e-
namente autografo e fo-
ri ero di fecondi svi luppi
( anti ci pa la Gioconda) ,
rappresenta forse la ver-
si one posseduta da Leo-
nardo stesso ( e non dal-
la marchesa, a Mantova) ,
portato da questi a Ve-
nezia e perforato per du-
pli carlo. Completano i l
volume i nteressanti pro-
poste attri buti ve, con
spostamenti i n seno ai
leonardeschi e passaggi dal-
li ndi sti nto magma degli ano-
ni mi a presti gi osi nomi come
Bernardi no Lui ni .
Ritratto di Isabella dEste
Parigi, Musedu Louvre,
Dpartement desArts
Graphiques, inv. MI 753
(magazzino nel mezzanino
dei pezzi incorniciati; Epi 90)
26 r. Testa espalledi donna quasi
di profilo volta in basso verso sinistra,
con uno schizzo di busto duomo
in basso a sinistra
Parigi, Musedu Louvre, Dpartement
desArtsGraphiques, inv. 2376
(MI 301; N III 35689) 168 x 180 mm
Ricordando Lon Pressouyre
Sandra Costa
Li mbarazzante consapevolez-
za del cammi no che si doveva
ancora percorrere per rag-
gi ungere i l ri gore e soprattut-
to la passi one per larte e per
la vita di uno studioso, dal look
tutto anglosassone, che ha por-
tato la ri cerca stori ca e ar-
cheologi ca francese del XX se-
colo a una delle sue pi vali -
de e ri conosci ute espressi oni ,
ha folgorato pri ma o poi
tutti gli alli evi di Lon Pres-
souyre ( 27 gennai o 1935-10
agosto 2009) . Una cultura i m-
pressi onante, la sua, ma so-
prattutto generatri ce di i dee e
accompagnata da quella ge-
nerosi t i ntellettuale che solo
i grandi Umanisti possono ave-
re, quelli veri .
Lapporto di Lon Pressouyre
alla stori a dellArte Medi evale
e alla conoscenza dellarchi -
tettura ci stercense resta fon-
damentale quanto i l suo i m-
pegno per la conservazi one
dei monumenti storici, in unat-
ti vi t scandi ta da ruoli di gran-
de responsabi li t: pro-rettore
allUni versi t di Pari gi , consi -
gli ere generale dellUNESCO
e presi dente della Commi s-
si one per la conservazi one dei
monumenti nazi onali i n Bo-
sni a Erzegovi na, coordi nato-
re dellI CO M O S per la Con-
venzi one sul patri moni o mon-
di ale, presi dente del Comi t
des Travaux Hi stori ques et
Sci enti fi ques.
Nella cultura europea, grazi e
ai suoi li bri e ai suoi i nnume-
revoli arti coli , si scri ve lap-
porto di un metodo luci di ssi -
mo; per chi ha avuto i l pri vi -
legi o di i ncontrarlo ri mane i l
ri cordo i ndelebi le di un uomo
di straordi nari a comprensi one
ed eleganza di modi che ha
trattato con subli me di sprezzo
solo la sua malatti a. A nome di
tutti i suoi alli evi : Adieu Mon-
sieur, merci encore.
BigRed, 1959
Un plauso allalleanza Twi ster
fra 10 musei di Arte Contem-
poranea i n Lombardi a: Berga-
mo, Gallarate, Gazoldo degli
I ppoli ti , Suzzara, Vi lla e Col-
lezi one Panza, Gemoni o, Li s-
sone e Mi lano. Uni ntelli gente
promozi one culturale e com-
mi ttenza pubbli ca del settore
Cultura della Regi one Lom-
bardi a, che attraverso un ban-
do i nternazi onale ( ad i nvi ti )
ha permesso di atti vare pro-
gettualmente molti artisti ( 11
selezi onati su 59) . I nteres-
santi , e molto di versi fra lo-
ro, i progetti creati vi sono
stati cali brati speci fi camente
sulle realt urbane e terri to-
ri ali dei Musei , provocando,
quanto mai opportune, re-
lazi oni soci ali ed ambi enta-
li . I nfatti , denomi natore co-
mune a tutte le opere-pro-
getto selezi onate i l favori -
re reazi oni e relazi oni soci ali
nella comuni t. Mappe di lu-
ce i n cui perdersi elaborate
con i bambi ni a Li ssone, un fi -
lare cancellata e un tappeto
rosso di benvenuto al futuro e
archi tettoni camente paraboli -
co museo di G allarate, una
non roulotte ma concreta
i dea di spazi o assemblando
sfere di acci ai o a Suzzara, una
spazi ale luce a fi bra otti ca che
peri metra li nterno geometri -
Le xi lografi e poli crome a sog-
getto eroti co shunga, i mma-
gi ni della pri mavera, raggi un-
sero i l verti ce esteti co e pro-
dutti vo nel peri odo dello
Shogunato Tokugawa, tra i l
1603 e i l 1867. Collezi onate
segretamente i n Europa, a
parti re dalla seconda met
dellO ttocento, dopo laper-
tura del Gi appone al mondo
occi dentale, i spi rarono lette-
rati e arti sti come Zola, Van
G ogh, Toulouse-Lautrec e
K li mt e i nflui rono i n modo si -
gni fi cati vo sulla ri flessi one
nellambi to dellO ri entali smo.
Le prime rappresentazioni pit-
tori che di scene eroti che, i n
chi ave umori sti ca, appai ono
sui rotoli ori zzontali , desti na-
ti a decorare i pannelli scor-
revoli e di vi sori nelle case di
pi acere e ri salgono allepoca
K amakura ( 1185-1333) .
Alla corrente arti sti ca dellu-
kiyo-e ( pittura del mondo flut-
tuante) dove la sensuali t, le-
roti smo femmi ni le, la tensi o-
ne fra i due sessi sono al cen-
tro delli nteresse, si contrap-
pone nelle xi lografi e Shunga
una corporei t umana avvol-
ta nel gi oco dei K i mono da
cui traspare una nudi t vesti -
ta. I l corpo lasci ato scorre-
re li beramente e ri preso emo-
zi onalmente negli amplessi .
Apprezzate dai contempora-
nei , come stampe, i llustrazi o-
ni di romanzi eroti ci e di ma-
nuali educativi femminili, por-
tarono alla ri balta i pi noti
arti sti del tempo: Harunobu,
K oryusai , K i yonaga, Hokusai
e Utamaro. Q ueste si gni fi ca-
ti ve espressi oni arti sti che del-
luki yo-e sono una ri flessi one
eti co-esteti ca sulla brevi t e
sulla transi tori et della vi ta,
sui valori del nuovo ceto
emergente, composto da mer-
canti , arti gi ani e arti sti . Un ce-
to escluso dal potere poli ti co,
ma economi camente fi oren-
te, dedi to a una vi si one edo-
ni sti ca dellesi stenza, i n con-
trasto con la rigida morale del-
la classe guerri era. Le xi lo-
grafi e shunga di rapi da ed
economi ca reali zzazi one i n
notevoli ti rature, sono un vei -
colo di larga di ffusi one, para-
gonabi li ai mass-media attua-
li . I l si stema ri gi damente feu-
dale fa posto al nuovo ceto
i mprendi tori ale dei choni n,
sti mola le modi fi cazi oni di vi -
ta, le osci llazi oni nel gusto e
sposta le arti fi gurati ve verso
connotazioni pi popolari, ma
sempre raffi nate. Nelle raffi -
gurazioni degli artisti, i piaceri
della sessuali t si contrap-
pongono a una produzi one
letterari a tendenzi almente ca-
ri ca di sensuali t come i ro-
manzi di I hara Sai k ak u e
Eji ma K i seki . Le opere i n mo-
stra appartengono al Museo
delle Culture di Lugano e a
collezi oni sti pri vati svi zzeri ,
tedeschi e i tali ani . Cento-
ci nquanta stampe che rap-
presentano levoluzi one del-
le shunga, dalle ori gi ni a
Hashi guchi G oyo ( 1880-
1921) lulti mo grande arti sta
del genere. Per la pri ma vol-
ta potremo ammi rare i testi
( makura-bon) che accompa-
gnano le i mmagi ni ( makura-
e) di argomento eroti co e i
K i mono dellepoca M eji
( 1868) e Tai sho ( 1960) della
collezi one romana Anti chi
ki mono. La mostra accom-
pagnata da un catalogo
( Mazzotta) curato da M .
Fagi oli e G. Gi ovannoni .
N. 63 - dicembre-aprile2010 www.libreriabocca.com
L E MO ST R E
Arte e eros nel periodo Edo
a Palazzo Reale
Anna Borgoni
pagina 6 Per la tua pubblicit chiama Donatella Bertoletti 338 4852 540 - Antonio DAmico 338 2380 938
I l Museo Di ocesano di Pado-
va non poteva davvero sce-
gli ere una temati ca pi attua-
le per inaugurare la quinta edi-
zi one della Rassegna I nterna-
zi onale di I llustrazi one I colo-
ri del sacro. I n un
momento in cui la
sci enza e la poli -
ti ca si i nterrogano
sugli effetti del ri -
scaldamento glo-
bale e anche la
produzi one ci ne-
m a t o g r a f i ca
proi etta ansi e e ti -
mori i n scenari
apocali tti ci che
con la fantasci enza potrebbe-
ro ( ahi m) avere ormai ben
poco a che fare, dedi care una
mostra di i llustrazi one al tema
della terra assume un si gni fi -
cato che va ben oltre la valen-
za puramente arti sti ca. Non si
pensi , tuttavi a a rappresenta-
zi oni cupe di un pi aneta vi o-
lato e devastato: le opere, pro-
dotte da un centi nai o di i llu-
stratori proveni enti da ben
trentaci nque paesi , secondo le
moltepli ci decli nazi oni di di f-
ferenti culture, perseguono lo-
biettivo di risalire alle radici pri-
mordi ali della Terra, alla ri sco-
perta del suo si gni fi cato di vi -
no. Trovi amo cos la solare e
ri arsa Terra dAfrica di Jesus
Ci snerosLaguna e li ri descen-
te pullulare di vi ta di La Terra
e le sue creature di Mi ro Po-
gran; un si lenzi oso fi lare di
pi oppi si trasforma nelle co-
lonne di una Cattedrale nel-
lopera di Valenti na Salmaso
ma forse li mponente albero
blu di Momo Takano ( una sor-
ta di fantasti co I gdrasi l gi ap-
ponese) con i suoi eni gmati ci
pesci -uccello, li mmagi ne che
si nteti zza nel modo pi esau-
sti vo la sopi ta, ma non esauri -
ta, valenza sacrale della tema-
ti ca. E ri trovi amo Gai a, la Ma-
dre Terra che secondo la Teo-
gonia di Esi odo partor anche
Urano ( il Cielo) , la Grande Ma-
dre delle anti che reli gi oni ma-
tri arcali , ma anche la polvere
del suolo i n cui i l Di o bi bli co
i nsuffl vi ta per generare luo-
mo e la Terra che nei ri ti fu-
nerari ri accogli e nel suo ven-
tre ri generatore luomo nella
speranza di un
nuovo ri svegli o: la
Terra madre e
parte delluomo,
i n unovvi a ma
non scontata fu-
si one fra macro e
mi crocosmo. Al di
l del suo si gni fi -
cato arti sti co, la
mostra si confi gu-
ra qui ndi come
una sorta di vari opi nto me-
mento per adulti , ma non so-
lo: obiettivo fondamentale del-
lesposi zi one anche la co-
municazione con il mondo del-
li nfanzi a, atti vamente coi nvol-
to attraverso visite guidate e la-
boratori di datti ci ori entati a fa-
mi li ari zzare i bambi ni con le
tecni che delli llustrazi one.
Gaia madre terra
La salvi chi pu
Martina Fragale
Terra!I colori del sacro
Rassegna I nternazionale
di illustrazione
Quinta edizione
Padova, Museo Diocesano
fino all11 aprile2010
Shunga Arte e Eros nel
Giappone del periodo Edo
Milano, Palazzo Reale
fino al 31 gennaio 2010
Lugano, Museo delleCulture
autunno 2010-20 marzo 2011
co di una scultura, un assem-
blaggio fotografico tipo ex-vo-
to per grazia ricevuta a pre-
mi o di custodi volontari e vi -
si tatori a Gemoni o, allesplo-
si one di una nuvola di nebbi a
e alli ntermi ttenza di una fi gu-
ra di luce nel tempi etto neo-
classi co del gi ardi no di Vi lla
Panza-FAI , i l Monumento Mo-
mentaneo i n pi etra dori gi ne
i ndi ana, svuotata, lavorata ed
i nci sa con fessura per le ele-
mosi ne che la ci tt di Berga-
mo offre per fi nali t eti co so-
ci ali e a Mi lano la suggesti va
stanza di mensi onata da un
poeti co fi lo lumi noso di fi bra
otti ca al Palazzo delle Stelli ne
e lori gi nale coi nvolgente so-
nora vi si one-commento di ci -
viche opere che saranno espo-
ste nel futuro Museo del No-
vecento ( De Pi si s, Fontana,
Tour darte contemporanea
Pietro Sergio Mauri
Artem Kostyukevichm, finita laggi!
Utagawa Kunisada
Russolo e Li ci ni , dal cui com-
mentatore si vorrebbe cono-
scere i l bar servi to da ammi -
rata ragazza ungherese!) a Pa-
lazzo Reale. Gli arti sti : Mari o
Ai r, Massi mo Bartoli ni , Carlo
Bernardi ni , Lori Cecchi ni , Ci a-
ra Dynys, Mme Duplok, Lara
Favaretto, M ai k e Di rk Lob-
bert, Marzi a Mi gli ora, O ttonel-
la M ocelli n. I nfi ne larti sta,
i sraeli ana i n New York, O fri
Cnaani che ha svi luppato i l
progetto Dreams and Dra-
mas creando suggesti ve
proiezioni video studiate re-
lazi onalmente per ogni sede
museale, godi bi li t che esi -
ge un poco di oscuri t o i l
calar della sera. Un apprez-
zamento fi nale anche allap-
passi onato i mpegno dei di -
rettori museali , tutti proi et-
tati a svi luppare e sti molare
i l mi gli or di alogo con i loro
conci ttadi ni , andando loro i n-
contro e non solo aspettandoli
nel ruolo di vi si tatori occasi o-
nali . I costi sono stati sostenuti
da Regi one Lombardi a ( euro
400.000) , Fondazi one Cari plo
( euro 250.000) , i Musei ( euro
250.000) . Scadenza di questo
pri mo evento darte colletti vo
i l 3 gennai o 2010: auspi cabi li
gi te i n autobuscon pi cni c!
www.twi sterartecontempora-
nea.com
LorisCecchini, Untitled
Prato, citt dai molti capolavori
arti sti ci che purtroppo sconta
la sua immediata vicinanza con
la capitale del Rinascimento Fi-
renze, tenta di ri parti re anche
dal punto di vi sta dellanali si
della ri cerca contemporanea.
I l museo Pecci , dopo un pe-
riodo di gestione, forse non fe-
li ci ssi ma, tenta ora di ri solle-
varsi e, stando alla mo-
stra monografi ca ( la pri -
ma i n assoluto, dedi ca-
ta a 30 anni di carri era)
Hekhaltdellartista rus-
so i sraeli ana Lena Li v,
ha i mboccato la gi usta
strada. I l termi ne, evo-
cati vo e un po eni gma-
ti co per chi non ha pra-
ti ca i n queste vi cende,
tratto dalla cabala
ebrai ca e fa ri feri mento
ai palazzi di vi ni i nseri ti i n un
percorso mistico tra mondo vi-
si bi le e i nvi si bi le.
I n una quarantina di opere rea-
li zzate a parti re dai pri mi anni
Novanta Li v uti li zza i n mani e-
ra pi ttori ca i mmagi ni fotogra-
fi che recuperate su bancarelle
o i n archi vi per pri varle del lo-
ro contesto e trovare cos nuo-
ve profondi t di senso.
Un processo di strani amento,
che partendo da dettagli pri -
vati, permette allartista di crea-
re grandi i nstallazi oni nelle
quali chi unque pu i denti fi -
carsi . Nelle mi e opere ri cor-
da larti sta nel belli ssi mo li -
bro/catalogo pubbli cato dal
Centro sperimentale di arte
contemporanea di Pier Vittorio
Gatti sempre presente un
ri feri mento allessere umano,
al noi , a tutti noi . Mai allauto-
bi ografi a. Q uando ho comi n-
ci ato a reali zzare i lavori con
gli oggetti pensavo sempre al-
lessere umano e ai rapporti tra
esseri umani , al rapporto i nti -
mo, forse nascosto, di calore,
di casa, di cose profonde.
Limmaginario di Lena Liv fat-
to di oggetti sempli ci apparte-
nenti ad un uni verso passato,
di volti di altri tempi ed sem-
pre una rappresentazi one ar-
cheti pi ca del mondo e del
tempo.
I l terri tori o pratese stato di
recente anche i nvaso dalla
mani festazi one Territoria 4, a
cura dellarti sta Bert Thei sche
anche se i n parte concluso per
questanno manti ene una co-
da i n provi nci a nel comune
di Cantagallo. Q ui , con la cu-
ra di Marco Mocelli n vi si bi le
da novembre i n sede perma-
nente i l lavoro di Thei sForni-
rerealt, un progetto speci a-
le che ha vi nto un locale con-
corso di i dee ai fi ni della rea-
li zzazi one di uni nstallazi one
pubbli ca permanente da por-
si sullalzata di Lui cci ana nel
Circuito artepubblica del co-
mune fi orenti no. Lautore ha
predi sposto per loccasi one ar-
ti sti ca unelegante balaustra di
31 metri per lo spazi o del Mu-
seo allaperto che si apre sul-
la vallata verde, i nseri ta nella
seri e dei text works conce-
pi ti da Thei snegli ulti mi anni :
sostanzialmente lopera com-
posta da 31 ri quadri che fan-
no da corni ce a cui si i nterval-
lano 31 lettere dal vago sapo-
re li berty e dal si gni fi cato vo-
lutamente oscuro. Larti sta ad
ogni modo di ce: i l testo
si ri feri sce ad altri lavori
reali zzati a Bruxelles e
Lussemburgo e si gni fi ca
Non spetta a noi forni -
re realt da una frase di
J.F. Lyotard i nseri ta qui
i n un contesto di arte
ambi entale.
Al Pecci i ntanto prose-
gue fi no al 28 febbrai o
la pri ma personale i ta-
li ana presentata i n un
museo pubblico di Theis( a cu-
ra di Marco Scoti ni ) : i n Buil-
ding Philosophy si anali zza i l
nuovo mattone che larti sta
lussemburghese propone per
argi nare la cri si culturale con-
temporanea. I suoi lavori di -
ce Scoti ni sono concepi ti
come progetti si mboli ci e uto-
pi sti ci , di ssemi nati i n spazi do-
ve larte pu parteci pare alla
vi ta i ndi vi duale e colletti va
confi gurandosi come luogo di
ri flessi one e soci ali t.
Lena Liv e Territoria4
per ripartire da Prato
Stefano Luppi
Marco Colombaioni eAnnibaleBarca
Prato, Museo Pecci
Hekhalt Lena Liv
fino al 10 gennaio 2010
Bert Theis.
Building Philosophy
fino al 28 febbraio 2010
Prato eCantagallo
Territoria4
Bert Theis. Fornire realt
Installazionepermanente
N O T I Z I E D A R O MA
a cura di Al i ce dAmel i a
pagina 7 Per la tua pubblicit chiama Donatella Bertoletti 338 4852 540 - Antonio DAmico 338 2380 938
devi azi oni , adesi oni occasi o-
nali e i nfluenze recenti , che
spi egano li nclusi one di arti sti
vi venti come Del Pezzo.
Non mancano comunque, tra
le opere esposte, pezzi stori -
ci zzati , i denti fi cabi li con que-
ste correnti . I l pregi o e i l di -
fetto, per cos di re, dellespo-
si zi one propri o quello di vo-
lere scandagli are queste cor-
renti non solo fi no agli anni
Trenta, ma coprendo un pe-
ri odo cronologi co vasti ssi mo,
quasi un secolo, fi no alle ulti -
me mostre organi zzate da Bre-
ton negli anni Sessanta.
Pesa di certo la conoscenza di-
retta del curatore nel caso de-
gli arti sti e movi menti sottoli -
neati i n mostra, ma questa
una caratteri sti ca che d a tut-
ta lesposi zi one una sensazi o-
ne di vi vo e ancora contem-
poraneo, che megli o spi ega
come si a possi bi le coni ugare
eversi one ed esteti ca e i l lega-
me tra due fi losofi e non solo
di arte, ma soprattutto di vi ta,
quali furono questi movi men-
ti , che hanno lasci anto altres
un segno tangi bi le nel tempo
e nella stori a.
lo della mostra, Dada e Sur-
realismo: riscoperti.
Cos i ni zi a un percorso che ci
fa capi re come a Zuri go ( dove
il movimento Dada nacque nel
1916) , a New York, a Pari gi , a
Berli no e un po ovunque i n
Europa, alcuni arti sti si ri uni -
rono i dealmente i n una paro-
la mi steri osa e senza senso co-
me Dada, i l cui fondatore Tri -
stan T zara affermava non si -
gni fi casse nulla e fosse aboli -
zi one stessa della logi ca, ri fi u-
to della convenzione e proprio
i n questo senso volont di
espressi one di un nulla, di un
senso di vuoto che passano le
creazi oni convenzi onali .
E proprio in questa filosofia si
ri uni scono, seppure con ci fre
sti li sti che molto di fferenti , nu-
merosi arti sti dadai sti , le cui
premesse anarchi che e anti -
convenzionali, non fanno con-
temporaneamente i ntravedere
sviluppi per un tale movimen-
to. Dagli anni Venti per, il Sur-
realismo ne raccoglie leredit,
rifacendosi alle influenze della
ri voluzi one psi cologi ca freu-
diana e sostituendo cos lanar-
chia dadaista con ladesione al
marxismo e lesplosione di ar-
ti sti come Duchamp, Arp, Pi -
cabia, Man Ray, Tanguy, Ernst,
Masson, Dal, Magritte, Mir, Pi-
casso per citarne alcuni.
I n mostra pertanto non solo gli
api ci , ma anche le sci ssi oni ,
game tra larchi tettura e le al-
tre atti vi t arti sti che per cui
pi famoso. Per Mi chelangelo
larte si situa nellidea, La man,
che ubbi di sce alli ntelletto,
pre-esi te alla materi a e i ndi f-
ferente alla tecni ca si traduce
nellenergi a e nella cari ca spi -
ri tuale che lopera spri gi ona.
I progetti i n mostra ri flettono
questo suo modo di operare e
mostrano quella novi t di con-
cepi re lo spazi o archi tettoni co
tanto esaltata dal Vasari , frutto
di una medi tata elaborazi one
personale del canone classi co,
si tratta di fogli di emozi o-
nante bellezza a chi li os-
serva conoscendo i l contesto
potrebbero ri cordare la pro-
duzi one di un musi ci sta che
i mprovvi sa sul suo strumento,
cos commenta alcuni proget-
ti per la Laurenzi ana, Cri stof
Thoenesnel suo saggi o alli n-
terno del catalogo. Anche se
Michelangelo volle sempre de-
finirsi scultore, alludendo al fat-
to di aver assunto i mpegni ar-
chi tettoni ci contro la propri a
volont, i fatti e i documenti ci
di cono i nvece delle sue quali -
t e del suo i mpegno anche i n
questo campo e nel catalogo
trovi amo i nteressanti spunti di
ri flessi one sul rapporto sotti le
che si i ntrecci a fra la stori a di
quel peri odo, la vi ta del mae-
stro e la sua arte.
A cura di Arturo Schwarz, ami -
co e collezi oni sta di molti dei
surreali sti i n mostra, lesposi -
zi one allesti ta nel Complesso
del Vi ttori ano ri percorre la sto-
ri a del Dada e del Surreali smo
( catalogo Skira) , presentando
ci nquecento opere tra oli ,
readymade, assemblaggi , col-
lage, di segni automati ci , scul-
ture e materi ale documentari -
sti co come mani festi e peri o-
di ci depoca. Si curamente i l
pregi o della rassegna sta nel-
lattuali t offerta i nsi eme ad
una completezza dal punto di
vi sta sci enti fi co-cronologi co
nella scelta delle opere e de-
gli arti sti . Nomi quali Chagall,
De Chi ri co, Duchamp, K an-
di nski j, K lee, K li nger, Moreau
e Munch, fanno pensare a un
percorso esausti vo nellambi to
delle correnti delle avanguar-
di e stori che scelte che, come
sottoli nea lo stesso curatore, a
tuttoggi conservano i l loro ca-
rattere eversivo, ma il vero plus
dellesposi zi one soprattutto
quello di presentare al pubbli -
co arti sti meno noti , molto di -
versi e allo stesso tempo, stret-
tamente legati fra loro. Sempre
i l curatore, spi ega come fi gu-
re meno conosci ute o ri con-
duci bi li a questi movi menti ,
abbi ano tuttavi a contri bui to a
preci sare leti ca e lesteti ca che
sta nella natura stessa di cor-
renti da cui deri va i l sottoti to-
tra del maestro cos Claudio
Stri nati spi ega lobi etti vo del-
levento curato da Pi na Ragi o-
ni eri , di rettri ce della
Fondazi one Casa Buo-
narroti , e da M auro
M ussoli n, stori co del-
larchi tettura.
Attraverso i l vasto ap-
parato esposi ti vo, di vi -
so i n 17 sezi oni temati -
che, costi tui to da di se-
gni autografi , anti che
stampe, modelli, volumi
e documenti ori gi nali
dellepoca si snoda la
stori a di M i chelangelo
costruttore a Roma, a
parti re dalla chi amata di
Gi uli o I I , nel 1505, per
la reali zzazi one del pro-
pri o sepolcro fi no agli
ulti mi sforzi nel progetto per
Porta Pia. Una storia da cui tra-
spare i l cli ma dellepoca, nel-
la ri scoperta dellanti co, atte-
stato dalle copi e tratte dal Co-
diceConer, da Vi truvi o e dai
reperti offerti dalla ci tt; nelli -
dea di restaurati o della gran-
dezza papale attraverso le i m-
portanti commissioni artistiche;
nel valore si mboli co dei pro-
getti , come luti li zzo prevalen-
te della pi anta centrale nellar-
chi tettura ecclesi asti ca, dove i l
cerchi o ri manda alla perfezi o-
ne di vi na.
Un percorso che lasci a traspa-
ri re i l temperamento tormen-
tato del maestro e i rapporti
confli ttuali con i commi ttenti
( come la tragedia della sepol-
tura di G i uli o I I ) ma soprat-
tutto ri vela un i ndi ssolubi le le-
Michelangelo
uno spirito universale
Mara Righini
Uno spi ri to, che uni versal-
mente in ciascheduna arte..fus-
se abi lecos i l Vasari nelle sue
Vite defi ni sce i l geni o di M i -
chelangelo, celebrandolo co-
me modello di arti sta assoluto,
eccellente i n ogni campo. Di
Mi chelangelo per sono stati
svelati ed esaltati soprattutto i l
tratto scultoreo e pi ttori co la-
sci andone i n ombra altri . La
mostra aperta ai Musei Capi -
toli ni ( pregevole catalogo Sil-
vana Editoriale) aggi unge un
tassello i nedi to alli mmagi ne
del poli edri co arti sta i ndagan-
do i n modo pi approfondi to
un lato meno conosciuto, quel-
lo di architetto. I l punto di for-
za di questa mostra lotti ca
parti colare da cui ci si posti
per un ri esame complessi vo
della fi gura di M i chelangelo
Buonarroti alla ri cerca di
quelle i nnumerevoli i ntercon-
nessi oni tra una atti vi t e lal-
Michelangelo architetto
a Roma
Roma, Musei Capitolini
fino al 17 febbraio 2010
Dada e Surrealismo
riscoperti
Roma
Complesso Monumentale
del Vittoriano
fino al 7 febbraio 2010
Niki de Saint Phalle
Roma
FondazioneRoma Museo
gi museo del Corso
fino al 17 gennaio 2010
Dada e Surrealismo
Alice dAmelia
C molto da raccontare di una
donna, che nella sua vi ta affa-
sci nante e tumultuosa, ha vi s-
suto i n un certo qual modo
mi lle esi stenze altre i nsi eme
e da poco stata ri scoperta da
un paese che ha amato tanti s-
si mo, lI tali a, al punto di do-
nargli lopera di una vi ta: Il
giardino dei Tarocchi ( Gara-
vi cchi o Capalbi o, provi nci a di
Grosseto) .
Ni ki de Sai nt Phalle dopo le-
sposi zi one i ti nerante i n ma-
remma ( Niki deSaint Phalle-
Joiedevivre, Massa Mari tti ma,
Arci dosso, Sorano, maggi o-ot-
tobre 2009) , arri va i n grande
sti le a Roma a vi a del Corso
presso la Fondazi one Roma
Museo, per unesposizione che
attraverso 100 pezzi tra scultu-
re, grafi che, di pi nti , ti ri , oltre a
fi lmati e materi ale i nedi to e fo-
tografi co, ne ri percorre am-
pi amente la carri era e la vi ta
grazi e anche alla parteci pazi o-
ne della Ni k i Chari table Art
Foundati on di San Di ego i n
Cali forni a, da cui provengono
la maggi oranza delle opere
( catalogo Skira) .
Ni ki ( Neui lly-sur-Sei ne 1930
-San Di ego 2002) , nasce i n
Franci a da una facoltosa fa-
mi gli a di banchi eri , che ben
presto si trasferisce negli Sta-
ti Uni ti . La doppi a nazi ona-
li t ne fa subi to una ci ttadi -
na poliglotta del mondo che,
grazi e anche alle alte fre-
quentazioni internazionali, si
avvi ci na velocemente alla
cultura come al teatro con i l
sogno di di veni re un attri ce
e, per la sua bellezza, vi ene
presto ri tratta come fotomo-
della da ri vi ste quali Vogue
e Li fe. Tutti ruoli , che per un
carattere profondo e sensi -
bi le e contemporaneamente
vulcani co come i l suo, le van-
no stretti . Non di ffi ci le com-
prendere lani mo arti sti co di
Ni ki , che i ni zi a a mani festarsi
dalli ncontro con Hugh Wei ss
suo pri mo mentore, per rag-
gi ungere lapi ce con Jean Ti n-
guely ami co, collaboratore ar-
ti sti co e amore di una vi ta, che
sposer solo i n seconde noz-
ze, nel 1971.
I l primo matrimonio con Harry
Mathewssi celebra nel 1950, i
due trasferi ti si a Pari gi hanno
due fi gli e Ni ki , che conti nua
a dedi carsi soprattutto al tea-
tro, cade vi tti ma di un forte
esauri mento nervoso, supera-
to grazi a allamore per larte e
la pittura e come dir: Ero una
donna arrabbi ata, non potevo
che di veni re unarti sta.
Da questo momento di venta
espressi one di gi oi a di vi vere
e allo stesso tempo
consapevolezza di
dolore e rabbia, tro-
va nellarte lespres-
si one congeni ale
per i l suo essere:
una donna forte,
appassi onata e i n-
namorata della vita,
ma capace di co-
gli erne le contrad-
di zi oni del tempo,
quanto di parteci -
pare a lotte soci ali
per gi usti zi a e
eguagli anza; per
questo i nsi -
to nel suo sti -
le una speri -
mentazi one conti nua a
cui si dedi ca senza sosta.
Basti pensare ai Tiri, per-
formance nelle quali Ni -
k i i nvi ta i l pubbli co a
sparare con una carabi -
na su vari e superfi ci di
gesso, ri coperte da sac-
chetti contenenti colore,
per creare cos quel mon-
do variopinto che la con-
traddistinguer sempre di
pi lungo la sua bri llan-
te carri era.
Arri ver presto ad espri -
mersi ancora megli o con le fi -
gure delle Nanas, i n mostra a
Roma con una sala i ntera-
mente dedi cata a loro, le sue
ragazze procaci e tonde, che
danzano alla vi ta, sculture po-
li crome che celebrano la fi gu-
ra femmi ni le i n ogni accezi o-
ne, fi no alla possi bi li t del ri -
torno alle propri e ori gi ni co-
me i n Hon/Elle ( Stoccolma,
1966) , la mastodontica nana in-
ci nta, lunga 28 metri , alta 6 e
larga 9, stesa sul torso come i n
proci nto di partori re tutto i l
pubbli co che la vi si ta entran-
do dalla vagi na. Q uesta opera
stata reali zzata da Ni ki anche
grazie a Per O lof Ultvedt e Jean
T i nguely. Propri o nellepoca
dei ti ri e le nanas larti sta
entra i n contatto con Jasper
Johnes, Rauschenberg e ap-
punto Jean Ti nguely.
Jean fondamentale nel cam-
mi no di Ni ki , la loro stori a da-
more, ami ci zi a e collaborazi o-
ne arti sti ca, che dura al di l
del tempo come noi lo i nten-
di amo, raccontata anche i n
numerose opere ( molte delle
quali esposte a Roma) , si a sot-
toforma di di ari o quoti di ano
si a nella reali zzazi one prati ca
di meravi gli ose vi si oni che co-
ni ugano la fantasi a di lei , con
i l geni o archi tettoni co di lui , fi -
no a raggi ungere la massi ma
espressione con Il Giardino dei
Tarocchi ( di cui vengono pre-
sentati i bozzetti ori gi nali pre-
paratori e una scultura prove-
ni ente dal gi ardi no) . I l gi ardi -
no volutamente ispirato al Parc
Guell di Gaud a Barcellona,
composto da 22 sculture i spi -
rate agli Arcani M aggi ori dei
tarocchi , nei quali i l vi si tatore
pu entrare e i nteragi re, esso
racchi ude i n s unenergi a
straordinaria data non solo dal-
la maestosi t di sculture ci clo-
pi che e multi colori , caratteri z-
zate da specchi etti e gi ochi di
movimento, luce e acqua o dal
carattere esoteri co e reli gi oso,
ma anche dalla vi tali t dellar-
ti sta, che si avverte i n ogni an-
golo del parco. Su una terra
aspra e difficile, quale larea vi-
ci no a Capalbi o di propri et
dei Caracci olo, Ni ki i ntravi -
de per vi ta e forza per do-
nare al pubbli co futuro, una
sorta di potere benefi co e li -
beratori o i n uno spazi o i n
cui lasci arsi andare a sogno
e fantasi a. La rassegna ro-
mana cerca di espri me al
megli o, tra le vari e sezi oni ,
questo carattere di potere e
magneti smo che larti sta
eserci tava fuori e dentro le
sue creazi oni dalle Origini
agli Spiritual Path, cari chi di
femmi ni smo, mi tologi a, vi o-
lenza, i nqui etudi ni pri vate e
soci ali , passando poi per le
NansPower e Il Giaridno dei
Tarocchi, per segui re levo-
luzi one dello sti le di questa
donna innamorata dellI talia,
ma anche la stori a appassi o-
nante di un sodali zi o arti sti co-
amoroso che ri voluzi on lar-
te del Novecento.
I noltre, vanto di questa espo-
si zi one, Last night I havea
Dream, gi gantesca opera che
ricopre una parete intera e rac-
conta luni verso di Ni ki , una
donna straordi nari a, lontana
dalle convenzi oni del tempo e
moderna, ma vi ci na al senso
trascendentale pi profondo
dellessere umano e di una, se
non luni ca, ragi one per vi ve-
re: la capaci t damare.
Niki de Saint Phalle
Jean pour vivre
Alice dAmelia
Gwendolyn, 1966-1990
LestroisGrces, 1994
Jean in my heart, 1992
A R T E I N C O N T R O I N L I B R E R I A
la ci tt attraverso la forza del-
le i mmagi ni -gui da, a creare
una sorta di mappa urbani sti -
ca tesa a deli neare i l ri tratto
che di sti ngue una metropoli
dallaltra.
Le pri me fabbri che i n Europa
furono costrui te nel 1700; la
macchi na e la produzi one ba-
sata sulla macchi na si sosti tu
alluomo e allarti gi anato e la
vi ta lavorati va sub un proces-
so di mutamento che tocc
pi cchi sorprendenti tanto da
essere defi ni ta Rivoluzionein-
dustriale. Nelle fotografi e e-
sposte sembra ancora di sen-
ti re gli operai cantare e fare
avanti e i ndi etro con scarponi
e tute da lavoro. Propri o i n
quel peri odo si apre una vi -
si one materi ali sti ca della sto-
ri a, un allontanamento dalla
spiritualit e dallidealismo, stu-
diati e interpretati da Carl Marx,
fi losofo ottocentesco.
Fotografare una fabbri ca rac-
conta una parte della stori a
della ci tt ma anche degli i n-
dividui che lhanno vissuta; co-
me afferma Marx: luomo so-
ci et li nsi eme dei rappor-
anti che ci vi lt umane, pi utto-
sto che pi ccoli segmenti di
stori a arti sti ca. Lesposi zi one
sulla cultura I nca, con una li -
nea del tempo che va dallVI I I
secolo a.C. allarrivo degli Spa-
gnoli nel 1532, loccasi one
per costrui re una panorami ca
di splendi di reperti oltre
duecentoci nquanta tra ope-
re i n cerami ca, raffi nate lavo-
razioni in oro, turchese, legno,
nonch tessuti con appli ca-
zi oni di penne. Come sugge-
ri scono i curatori , tra le sale
esposi ti ve ri suona un senso
del sacro i rri duci bi lmente
altro, ma, al contempo,
sorprendentemente vi ci no,
in un dispiegarsi di materiali
di rara bellezza. E non sa-
r di ffi ci le percepi re questa
vi ci nanza di suggesti oni ri -
spetto ad altre realt cultu-
rali grazi e ad una sezi one
esposi ti va che potrebbe ri -
velarsi la vera perla bre-
sci ana: Plus Ultra. Oltre il
Barocco. Segni didentit
nellarte latinoamericana.
Una mostra autonoma, ma
che si pone i n i deale conti -
nui t temporale con la pre-
cedente, e che esplora i l ba-
rocco sud-ameri cano, tra
i mpulsi espressi vi i ndi geni
e creoli arri cchi ti dalli m-
pronta spagnola, nellotti ca
di unarte i ntesa come fab-
bri ca di denti t, che forma
li ndi vi duo e la soci et.
Era gi stata America! Storiedi
pittura nel nuovo mondo lul-
ti ma mostra-evento organi z-
zata da Marco Goldi n a Bre-
sci a a proi ettare la ci tt e
migliaia di visitatori nel Nuo-
vo Continente. I l legame con
i paesi doltreoceano ri mane
vi vo anche nella nuova sta-
gi one esposi ti va bresci ana,
ma si ori enta verso sud, i n
parti colare verso i l Per pre-
colombi ano. I nca. Originee
misteri dellecivilt delloro
( catalogo Marsilio Editori) si
preannunci a un grande suc-
cesso di pubbli co: i curatori
della mostra parlano di pi
di trentami la prenotazi oni
gi effettuate. Al di l del-
li ntenso battage promozi o-
nale, con tanto di vi deo i sti -
tuzi onale su Youtube, forse
ai utato dai venti mi llenari -
sti ci ( seppur di matri ce Ma-
ya) che spi rano da Holly-
wood, la mostra bresci ana si
i nseri sce i n una tendenza
esposi ti va di recente i ntrodot-
ta in I talia: da Etruschi. Legran-
di metropoli del Lazio, ospi ta-
ta a Roma, a Egitto. Tesori som-
mersi, nella splendi da corni ce
della Venari a tori nese, lulti ma
i ncli nazi one del mondo del-
larte quella di i ndagare le
Milano, ritratti di fabbrichee
Mosca verticale. Stabilimenti in-
dustri ali , un tempo muni ti di
strumenti i n favore di una par-
ti colare produzi one, oggi so-
no steri li edi fi ci i nuti li , mali n-
coni ci anche se, cari chi di to-
nali t e sfumature affasci nan-
ti , magneti che. La vi si one poe-
ti ca di questi edi fi ci espressa
i n i mmagi ne da Gabri ele Basi -
li co ( Mi lano, 1944) , esperto fo-
tografo di archi tetture e pae-
saggi , ci trasci na i n un vi aggi o
che collega M i lano a M osca.
I nfatti , i vi si tatori troveranno
i n mostra Milano, ritratti di
fabbriche, 40 fotografi e i n
bi anco e nero reali zzate tra i l
1978 e i l 1980 e Mosca verti-
cale, 28 i stantanee a colori e 7
i n bi anco e nero suggellate tra
i l 2007 e i l 2008.
Q uesto connubi o oltre che
uni re arte e stori a congi unge
due ci tt che oggi stanno por-
tando avanti uni ntensa fusi o-
ne culturale avvi ata quaran-
tanni fa, grazi e agli scambi tra
due punti focali come San Pi e-
troburgo e Mi lano. La ri cerca
conduce Basi li co a raccontare
ti soci ali ; luomo i l prodotto
di un preci so ti po di soci et e
di un determi nato uni verso
stori co, luomo lavoro.
Lallontanamento delluomo
dalle fabbri che, la loro demo-
li zi one avvenuta a parti re dal
1978, provoca un peri odo di
transi zi one chi amato di soccu-
pazi one; una volta termi nato
questo momento di estranea-
zi one, la successi va ri nasci ta
lavorati va non cambi a la con-
cezione filosofica della vita, ma
sempli cemente vi ene mutato
lo scenari o: dalle fabbri che ai
negozi , dalla produzi one alla
vendi ta
Nelle immagini di Basilico sco-
pri amo una Mi lano fantasma,
desolata, quasi si roni ana, tar-
gata Panificio automatico con-
tinuo, Consorzio agrario pro-
vinciale, Brandolini metalli
e una Mosca ri tratta dallalto,
dalle Sette torri stali ni ane, che
ri specchi a un i ncontro tra po-
li ti ca e archi tettura, una vi si o-
ne verti cale da contrapporre
allori zzontali t della quoti di a-
ni t urbana e anche un modo
per spi are gli attori di una so-
ci et post-soci ali sta. La rasse-
gna a cura di Roberta Valtorta
e Umberto Zanetti , i l catalogo
pubbli cato da Federico Mot-
ta Editore. Affi ancano lesposi -
zi one una seri e di documenti
consultabi li e una proi ezi one
a ci clo conti nuo di vi deo sul-
lopera di Basi li co.
Milano-Mosca
la poetica fotografica di Gabriele Basilico
Valentina Cavera
La mostra Giovanni Muzzioli
(1854-1894). Il vero la storia
ela finzione, a Palazzo Fore-
sti di Carpi ( Modena) , per la
pri ma volta anali zza tutto i l
percorso arti sti co del pi ttore
modenese noto, negli am-
bi enti macchi ai oli di Fi renze
del secondo O ttocento. I cu-
ratori Paul Ni cholls, Grazi ella
Martinelli Braglia e Luciano Ri-
vi hanno ordi nato a Palazzo
Foresti dove per la pri ma
volta vi si bi le anche la note-
vole collezi one delli mprendi -
tore Alberto Marri dedi cata al-
lO ttocento i tali ano 80 ope-
re: 56 di Muzzi oli e 24 di arti -
sti a lui vi ci ni per rapporti di
ami ci zi a e i ntenzi oni di ri cer-
ca formale, come Telemaco Si-
gnori ni , Si lvestro Lega, G i o-
vanni Fattori e Gi ovanni Bol-
dini. Gli studi effettuati in que-
sta occasi one resti tui scono a
Muzzi oli i l ruolo pri mari o che
ri copr negli ambi enti arti sti ci
pi vi tali di Fi renze, dove era
gi unto nel 1876 come vi nci to-
re del premi o arti sti co mode-
nese Luigi Poletti. Emerge qui ,
come i llustrano ampi amente
anche i saggi pubblicati nel ca-
talogo Allemandi, la sua fre-
quentazi one dei gruppi dei
Parionisti presso la trattori a
della Sora Zai ra i n Pari one,
con gli ami ci Barabi no, Lega e
Fattori , e del Ci rcolo Arti sti co
fi orenti no che organi zzava
mostre, concerti , feste e con-
ferenze con Di ego Martelli e
Corrado Ri cci . Con loro i l pi t-
tore stabi l legami dami ci zi a
che hanno ri scontro nellope-
ra stessa, a li vello di affi ni t di
soggetti e di nterpretazi one.
Lesposi zi one documenta an-
che aspetti si gni fi cati vi della
cultura arti sti ca degli anni Set-
tanta e O ttanta dellO ttocento
tra lEmi li a e la Toscana, ca-
ratterizzata da un equilibrio tra
modelli pi ttori ci e soggetti di
ambi to naturali sta da una par-
te, soggetti stori ci e di genere
dallaltra. Si alternano perci
nelle sale di Palazzo Foresti
mi surati paesaggi , sobri e ve-
dute, parteci pate rappresenta-
zi oni della vi ta dei campi o
dellambi ente borghese, i nsi e-
me a bri llanti ri evocazi oni i n
sti le neosettecentesco o neo-
pompei ano, questi ulti mi tra i
soggetti pi ri conosci uti del-
larti sta modenese. Nelle ope-
re di M uzzi oli si ri trova i n-
somma ulteri ore conferma di
quanto, buona parte della pro-
duzi one arti sti ca del secondo
800, debba essere i ndagata
guardando a un i nsi eme di sti -
moli , i ndi vi duabi li tra scrupo-
losa ri costruzi one stori ca, li -
bera ri evocazi one e attenta i n-
dagi ne della natura, non di -
menti cando di ri scontrare tut-
ta una seri e di elementi vari a-
mente fusi e alternati a secon-
da delle occasi oni e delle ri -
chi este esposi ti ve e di merca-
to. Presente alle pi importanti
esposi zi oni nazi onali , le sue
opere, soprattutto quelle a
soggetto pompei ano, verran-
no vendute i n tutta Europa,
grazi e anche agli stretti rap-
porti con i l galleri sta fi orenti -
no Lui gi Pi sani che gi colla-
borava con alcuni dei maggiori
arti sti macchi ai oli .
Giovanni Muzzioli riscoperto
Stefano Luppi
La perla nascosta degli I nca
Stefano Saponaro
Fuso o spatola per la calce,
oro eturchese, 200-600 d.C.
La Regione d luce allarte
Luca Pietro Nicoletti
ti re una preci sa veri fi ca e uno
studi o approfondi to di queste
collezi oni e allargare li nteres-
se a i mportanti scri gni , fi nora
i gnorati , consentendone una
pi vasta conoscenza e valo-
ri zzazi one. E non si parla del-
la sola Mi lano, ma anche dal-
le provi nce di Como, Berga-
mo, Bresci a, Lodi , Varese, Pa-
vi a. Contemporaneamente la
facci ata del grattaci elo, con
lausi li o di tecnologi che proi e-
zi oni a tutta altezza, di venter
un grandi oso schermo sui cui
scorreranno i di pi nti e alcuni
loro parti colari , facendo arri -
vare i colori e i soggetti al cuo-
re dei ci ttadi ni con suggesti va
forza sceni ca. I n parallelo
Esi ste un patri moni o di pi ttu-
ra anti ca, i n Lombardi a, che
non si conserva nei musei ci t-
tadi ni , ma presso gli i sti -
tuti di cari t dei capoluo-
ghi . A suo tempo, propri o
per ri marcare questo lega-
me fra benefattori della
nobi lt lombarda e arte
anti ca, Testori fece una
grande mostra sui ri tratti
dei benefattori della Ca
G randa di M i lano. Sono
i nfatti le opere darte anti -
ca, conservate presso le
azi ende ospedali ere dei
capoluoghi lombardi al
centro delle mostre del
progetto La Regioned lu-
ceallarte, ospi tate, a par-
ti re dal 3 di cembre, pres-
so i l Grattacelo Pi relli , che
per loccasione diventa se-
de esposi ti va di tre mani -
festazi oni . La pri ma una
mostra di venti due Dipin-
ti lombardi dal Rinascimento
al Barocco( catalogo Motta24
ore) , curata da Mi na Gregori
coadi uvata da un comi tato
sci enti fi co composto da Mar-
co Bona Castellotti , Pi etro Pe-
traroia, Alessandro Rovetta, di-
rezi one arti sti ca e creati va di
Pi ero Addi s, comprendente
opere di G i ovanni Cari ani ,
Moretto da Bresci a, Romani -
no, Gi ovanni Batti sta Moroni ,
Cami llo Procacci ni , Fra Gal-
gari o, appartenenti al patri -
moni o delle I sti tuzi oni O spe-
dali ere Lombarde.
Lo scopo quello di consen-
pagina 8 Per la tua pubblicit chiama Donatella Bertoletti 338 4852 540 - Antonio DAmico 338 2380 938
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Basilico ieri e oggi
Milano e le periferie
industriali
e la metamorfosi di Mosca
Milano, Spazio Oberdan
fino al 31 gennaio 2010
I nca. Origine e misteri
delle civilt delloro
Brescia
Museo di Santa Giulia
fino al 27 giugno 2010
La regione d luce allarte
Scoperte e riscoperte
del patrimonio artistico
della Lombardia
Dipinti lombardi
dal Rinascimento al Barocco
Milano, Grattacielo Pirelli
fino al 28 febbraio 2010
previ sta la collocazi one nel-
lAtri o I sti tuzi onale del Pi relli
di un Artbox, uno spazi o
esclusivo e privilegiato per
un A tu per tu con... alcu-
ni si ngoli di pi nti : verranno
esposti a rotazi one, per la
durata di ci rca un mese
ci ascuno, quattro capola-
vori della pi ttura i tali ana:
Francesco Hayez con Ri-
tratto della contessa Tere-
sa Zumali Marsili con il fi-
glio Giuseppe ( 1833) dei
Musei Ci vi ci di Lodi ; An-
tonello da M essi na con
San Benedetto ( 1470 ca.) ;
T i zi ano Vecelli o con Ri-
tratto di Giulio Romano
( 1536 o 1538) e Mari o Si -
roni con Ritratto di Carlo
Carvaglio ( 1932-1933) .
Un modo ori gi nale, dun-
que, per avvicinare le ope-
re darte i n un contesto
espositivo nuovo e far dia-
logare realt differenti portan-
do un pubbli co eterogeneo a
contatto con opere che difficil-
mente si potrebbero vedere e
confrontare: una Regione, quin-
di , che racconta per tappe la
storia del proprio passato.
Il Sassoferrato, Angelo in adorazione
met XVII secolo
Giovanni Muzzioli
(1854-1894). I l vero
la storia e la finzione
Carpi (Modena)
Palazzo Foresti
fino al 24 gennaio 2010
Giovanni Muzzioli, Per la festa, 1888 ca.
www.libreriabocca.com
L E MO ST R E
pagina 9 Per la tua pubblicit chiama Donatella Bertoletti 338 4852 540 - Antonio DAmico 338 2380 938
N. 63 - dicembre-aprile2010
Un gi orno i l di o greco Efesto
fece a Minosse, re di Creta, uno
strani ssi mo regalo: un automa
di bronzo che, durante i con-
fli tti , si gettava nel fuo-
co e stri ngeva i nemi ci
in un incandescente ab-
bracci o mortale.
Lanti co vaso, che raffi -
gura Talosallopera, co-
sti tui sce la pri ma e-
spressi one fi gurati va di
un aneli to che avrebbe
marcato a ferro e fuoco
i secoli successi vi : i l de-
si deri o delluomo di ri -
produrre meccani ca-
mente unombra di se
stesso i n una sorta di
utopica maternit al ma-
schi le. O ggi i l bi lanci o
di questa atavi ca utopi a
contraddi ttori o e tal-
volta la sotti le li nea ros-
sa che di sti ngue la car-
ne dalla macchi na, la
realt dallartificio, si ca-
ri ca di i nqui etanti i nter-
rogati vi . La ci tt di Lu-
gano rende omaggi o alla com-
plessi t di questa i ntri cata ma-
tassa non con una mostra, ma
con unecletti ca e vari egata ar-
ti colazi one di esposi zi oni pro-
gettate con la collaborazi one
della Fondazi one Mazzotta e
del Museo della Sci enza e del-
la Tecnologi a Leonardo da
Vi nci di Mi lano.
Lesposi zi one si arti cola su tre
musei con i l complemento di
mani festazi oni teatrali e ci ne-
matografi che collaterali .
Vi lla Ci ani propone un vari o-
pi nto excursusstori co: i l vaso
di Talos e gli automi alessan-
dri ni costi tui scono i l punto di
partenza; le ri produzi oni degli
i ngegnosi progetti leonarde-
schi ( pri mo fra tutti luomo vo-
lantei spi rato agli studi di Leo-
nardo sul volo e, last but not
least, i l pi ccolo leone mecca-
ni co pensato per accogli ere i l
re di Franci a) costi tui scono un
ulteri ore snodo di svi luppo e
i l Settecento rappresenta la-
poteosi con i suoi lezi osi e ar-
ticolati giocattoli per adulti ( pri-
mo fra tutti i l Dessinateur di
Henri e Loui sJacquet-Droz) .
La seconda guerra fa da spar-
ti acque e i l tramonto dellau-
toma e della sua ludi ca ri pro-
duzi one delle abi li t umane
sfuma nella nasci ta del robot,
con la sua marcata valenza i n-
dustri ale-economi ca e le sue
peculi ari caratteri sti che pro-
dutti ve.
I l Museo dArte, d spazi o al-
la rappresentazi one arti sti ca
della temati ca, dalle acquefor-
ti per i l GrandeVetro di Du-
champ alle poli cromi e geo-
metri zzanti del futuri -
smo europeo ( accanto
alle opere di Depero,
Balla e Prampoli ni so-
no presenti anche al-
cuni di pi nti del russo
I van Puni ) fi no al Bau-
haus ( con la Triade
Danzante di O sk ar
Schlemmer) e alla vi -
deoarte.
I l corpo fra ludus, arti -
fi ci o e frammentazi o-
ne e, come in un gio-
co di specchi , i l volto e
la sua proi ezi one co-
muni cati va, lo sguardo,
indagato al Museo Can-
tonale i n una mostra
parallela: un macro-
contesto espositivo che,
i n ulti ma anali si , si di -
sti ngue non solo per i l
suo spessore, ma anche
e soprattutto per la sua
i nattesa leggerezza, e che si
confi gura come una ludi ca e
vari opi nta carrellata attraverso
sogni , utopi e e paure che ri -
mangono i nti mamente e di -
sarmantemente umane.
Corpo, automi e robot
Lugano capitale della tecnologia
Martina Fragale
Lesposizione, dedicata ad uno
dei pittori del Settecento vene-
to pi ori gi nali e di scussi , i n-
daga la figura artistica di Bor-
toloni, attraverso confronti sti-
listici e tematici con i suoi mae-
stri contemporanei e conterra-
nei , tra i quali : Gi ambatti sta
Piazzetta, Giambattista Tiepo-
lo, Sebastiano Ricci, Giambat-
ti sta Pi ttoni , Gaspare Di zi ani ,
Francesco Fontebasso.
Famoso e molto richiesto, Mat-
ti a Bortoloni , ( Canda di Rovi -
go, 1696-Bergamo, 1750) era
consi derato uno dei mi gli ori
ai uti di G.B. Ti epolo, ma stu-
di approfondi ti lo hanno ri va-
lutato, mettendo i n luce una
personali t arti sti ca di grande
ri li evo e assolutamente auto-
noma. Alli evo del veronese
Balestra, Bortoloni lavora a
contatto con i grandi arti sti
presenti a Venezi a: Loui sDo-
ri gny, Federi co Bencovi ch,
Gi ambatti sta Pi azzetta e Seba-
sti ano Ri cci , superando con
raffi nata i nvenzi one
composi ti va e quali t
cromati ca la tradi zi o-
ne tardo sei centesca,
i n anti ci po ri spetto al
grande T i epolo e i n
piena consonanza con
le i nnovazi oni di Pi t-
toni e di Ri cci . I due
teleri con lAdorazio-
nedei Magi edei Pa-
stori di Fratta Polesi -
ne, lo di mostrano.
I l suo operare ri cco
di estro e ori gi nali t,
ma con un fare an-
ti accademi co e i roni -
co, i n controtendenza
alla pi ttura reli gi osa
del tempo. A soli 20 anni ot-
ti ene li ncari co ambi ti ssi mo di
affrescare gli i nterni di Vi lla
Cornaro a Pi ombi no Dese, ca-
polavoro del Palladi o, ma an-
che Vi lla Vendrami n Calergi a
Fi esso Umberti no e i n segui to
Vi lla Albri zzi a Preganzi ol, le
chi ese venezi ane dei SS. Gi o-
vanni e Paolo, dove si con-
fronta con li llustre coetaneo
G.B. Ti epolo e i l gi afferma-
to Gi ambatti sta Pi azzetta, ri ca-
vandone i nsegnamenti pre-
zi osi . E i noltre li mportante
commi ssi one dellaffresco del-
la volta del coro di San Ni co-
l da Tolenti no e i nterventi a
Ca Sceri man e Ca Rezzoni co.
Allapi ce delle i mprese i n area
veneta, Bortoloni si ori enta
verso leleganza formale deri -
vata da Sebasti ano Ri cci , anti -
ci pando i l rococ che G .B.
Ti epolo decli ner magni fi can-
dolo. Nel pi eno della maturi -
t arti sti ca ( 1739-1750) si tra-
sferi sce i n Lombardi a, con
puntate i n terra sabauda dove
affresca Palazzo Barolo, la
Consolata e i l pi esteso af-
fresco uni tari o di tutti i tempi :
lenorme cupola elli tti ca ( 5500
mq) del Santuari o di Vi cofor-
te, capolavoro del barocco
pi emontese. I n Lombardi a af-
fresca la Cappella del Santissi-
mo Sacramentopresso il Duo-
mo di Monza, la Chi esa di San
Barnaba e San Vi ttore al Cor-
po a Mi lano e lavora nel Ca-
stello Vi sconteo a Bri gnano
dAdda, nel Palazzo Brentano
Caronesa Corbetta, nel Palaz-
zo Rasi ni a Cavenago Bri anza,
nella Vi lla Rai mondo a Bi rago
Lentate ma anche nei palazzi
mi lanesi Dugnani e Cleri ci .
Lulti ma i mpresa decorati va i l
ci clo del Tri onfo del Santi ssi -
mo Sacramento e la volta del-
la navata, ri masta i ncompi uta,
della chi esa domeni cana di
San Bartolomeo, completata
da Gaspare Di zi ani .
Tra le opere esposte alcune te-
le gi ovani li del T i epolo, ac-
canto a prove di soggetto mi -
tologico, la struggente pala raf-
fi gurante lEstasi di San Fran-
cesco del Pi azzetta e una pre-
zi osa sezi one di bozzetti dei
pi i llustri frescanti del 700.
La mostra curata da Alessi a
Vedova ed corredata di un
ri cco catalogo edi to da Silva-
na Editoriale.
Mattia Bortoloni
Il Settecento veneto a Rovigo
Anna Borgoni
Raymond Meier, Senza titolo, 1990 ca.
Bortoloni, Piazzetta
Tiepolo: il 700 veneto
Rovigo, Pinacoteca
di Palazzo Roverella
dal 30 gennaio
al 13 giugno 2010
Corpo, automi, robot
Tra arte, scienza
e tecnologia
Lugano, Villa Ciani
Museo dArte
Guardami
I l volto e lo sguardo
nellarte (1969-2009)
Lugano
Museo CantonaledArte
fino al 21 febbraio 2010
Mattia Bortoloni, Trionfo del Santissimo
Sacramento, affresco, Bergamo,
San Bartolomeo, particolare
Si usa spesso, nel gergo con-
temporaneo, laccezione di au-
rea mediocritas con tono di -
spregi ati vo, come fosse un
elogi o del non eccellente, del
carattere dozzi nale.
I n realt, se si pen-
sa alluso che ne fa-
ceva O razi o nelle
Odi, i l si gni fi cato
della defi ni zi one
completamente di f-
ferente: egli i nten-
deva alludere alla si-
tuazi one mi gli ore,
ottimale, che quel-
la di mantenere una
posi zi one i nterme-
di a, moderata.
Ben si capi sce, i n
questotti ca, perch
Jean-Bapti ste Cami l-
le Corot, ri tenuto da
molti lultimo dei classici eil
primo dei moderni, sia un ma-
gni fi co esempi o di aurea me-
diocritas.
Nato allo scadere del XVI I I se-
colo i ni zi a e completa la sua
formazi one nei pri mi decenni
dellO ttocento, per espri mere,
i n pi eno, i l suo credo arti sti co
tra gli anni 20 e gli anni 60 del
secolo. M a perch defi ni rlo
come espressi one, si mbolo di
un cambi amento moderato?
Perch percepi rlo come un
apri pi sta, un i nnovatore, ma
anche un tradi zi onali sta, un
traghettatore? I moti vi sono
moltepli ci e appartengono si a
alla bi ografi a della persona,
che alla mani festazi one del-
larti sta. Dal punto di vi sta
umano, Corot non fu certo un
i stri one, non pu essere an-
noverato tra gli arti sti di smi -
surata personali t, n tra quel-
li che condussero una vita spe-
ri colata, mentre dal punto di
vi sta arti sti co ebbe i l meri to di
presagi re e, per lunghi tratti ,
di anti ci pare, alcune ri cerche
( li mpressi oni smo, Czanne,
Pi casso, Braque) che si sareb-
bero concreti zzate solo molti
decenni dopo.
Ma a questa i mmagi ne di pri -
mo dei moderni non di menti -
chi amo di contrapporre ope-
re di ri chi amo al classi co, al
paesaggismo seicentesco, a I n-
gres, alla cultura uffi ci ale del
Salon. Q uesto e
molto altro saranno
occasi one di con-
fronto e di batti to
nella mostra Corot e
lArteModerna. Sou-
venirset Impressions
( catalogo Marsilio) .
Levento, organi zza-
to dal Comune di
Verona i n collabora-
zi one con i l Muse
du Louvre, con lo
speci ale sostegno
del M i ni stero per i
Beni e le Atti vi t
Culturali , frutto di
un accordo pluri en-
nale recentemente si glato tra i
di versi enti .
Lesposi zi one, curata da Vi n-
cent Pomarde, massi mo e-
sperto di Camille Corot, strut-
turata i n mani era del tutto i ne-
di ta e pensata apposi tamente
per la ci tt scali gera.
Corot e laura mediocritas
Matteo De Donatis
Corot e lArte Moderna.
Souvenirs et I mpressions
Verona, Palazzo
della Gran Guardia
fino al 7 marzo 2010
CamilleCorot, NotreDameset lepont Saint-Michel,
Beauvais, MuseDpartemental delOise
Non solo arte, ma anche tanta
devozi one popolare e la gran-
de spi ri tuali t legata al patro-
no dI tali a San Francesco nel-
la mostra Ottocento anni in
piena Regola, lartedi segui-
reFrancesco da Cimabueai
giorni nostri, al Museo dei be-
ni culturali dei Cappucci ni di
M i lano ( la cura di Rosa
Gi orgi e collegate allevento
ci sono molte i ni zi ati ve, per
i nfo www.bccmuseum.org) .
Lappuntamento celebra gli
ottocento anni dallapprova-
zi one orale della Regola fran-
cescana, i l Propositum vitae
di san Francesco dAssi si che
nel 1209 si rec presso la cu-
ri a romana per essere ascol-
tato dal Papa I nnocenzo I I I ,
cui i ntendeva presentare i l
proposi to di una vi ta svolta se-
condo i l Vangelo.
I l papa approv oralmente
questa forma di vi ta del santo
e dei fratelli che si tradusse i n
una Regola scri tta anni dopo
con la bolla Solet annuere
emessa dal successore O nori o
I I I i l 29 novembre 1223. Li dea
degli organi zzatori propri o
quella di uti li zzare la forma ar-
ti sti ca con opere proveni en-
ti soprattutto dal patri moni o
cappucci no sparso i n lI tali a
per i llustrare i dodi ci capi toli
della Regola ri assunti i n tre
percorsi pri nci pali : spi ri tuali t,
cari t e predi cazi one, quasi
una breve gui da. La sezi one
sulla Spiritualit i llustra los-
servanza del Vangelo, la scel-
ta dellabi to, la preghi era, la
povert, la relazi one tra i frati ,
i l rapporto con i l secondo or-
di ne e la sezi one ordi na anti -
chi evangelari usati dai fran-
cescani , alcune stampe raffi -
guranti lAlbero della Famiglia
Francescana, di pi nti di Moro-
ne, Nuvolone, il San Francesco
della Porzi uncola attri bui to a
Ci mabue e una copi a della Re-
gola del 500.
Q uella sulla Carit compren-
de tutto ci che ri portano alla
povert e al lavoro dei frati
francescani , nonch alla que-
stua e allazi one cari tati va e
assi stenzi ale, tra le opere tro-
vi amo molte i mmagi ni di fra-
ti questuanti e caritativi dei se-
coli passati , i nsi eme a un di -
pi nto di Bernardi no da Feltre,
fondatore dei Monti di Pi et.
La terza parte, i nfi ne, dedi -
cata alla Predicazione e do-
cumenta le parti speci fi che
della predicazione e della mis-
si one dei frati evangeli zzato-
ri e dei marti ri francescani .
Q ui i vi si tatori possono vede-
re le tele del Pi tocchetto raf-
fi guranti la Deposizionecon
san Bernardino, san Giovan-
ni da Capestrano, santa Chia-
ra esanta Margherita da Cor-
tona, affiancate a opere di Giu-
seppe Nuvolone, dellO rbetto,
della scuola del Guerci no, i n-
si eme ad alcuni manuali di
predi cazi one e i mmagi ni dei
marti ri .
Ottocento anni in piena regola
Stefano Luppi
Ottocento anni in piena
Regola, larte di seguire
Francesco da Cimabue
ai giorni nostri
Milano, Museo dei beni
culturali dei Cappuccini
fino al 21 marzo 2010
Ignoto ligure, S. Antonio da Padova
con bambino eangeli, sec. XVII
N. 63 - dicembre-aprile2010 www.libreriabocca.com
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Hairesis
Cartagena deIndias
Museo Historico
Palacio dela Inquisicion
fino al 28 febbraio 2010
Bellini...
Per chi si occupa, i n
ogni angolo del mon-
do, di arte ambi entale
i l nome di G i uli ano
Gori e della sua Fatto-
ri a di Celle ( Pi stoi a)
un pensi ero quasi
scontato, per chi i n-
vece ancora non co-
nosce questo paradi -
so arti sti co frutto di
una passi one smoda-
ta e lunga decenni
che non si racchi ude
solo nella commi ssi o-
ne di opere a grandi
arti sti contemporanei
ma si allunga nel co-
stante tentati vo di i n-
formarne tutti con
unapertura della pro-
pri et di oltre sei me-
si durante lanno un
solo vi vo consi gli o:
prenotate una vi si ta
gui data i nformandovi
sul sito www.goricoll.it . Non
ne resterete delusi , perch la
collezi one ( come racconta
ora i l volume appena edi to
dalla Cassa di Risparmio di
Pistoia e Pescia e Gli Ori)
conti ene deci ne e deci ne di
opere create, lungo 45 ettari
di bosco, apposi tamente per
i l luogo, da arti sti i nternazi o-
nali e i tali ani .
I nomi ?Da Magdalena Aba-
kanowi cz a G i lberto Zori o,
passando per Dani el Buren,
Alberto Burri , Enri co Castel-
lani , Jean Mi chel Folon, Jo-
seph K osuth, Sol Le Witte, Ri-
chard Long, Fausto Melotti ,
Robert Morri s, Mi mmo Pala-
di no, Gi uli o Paoli ni , Claudi o
Parmi ggi ani , G i useppe Pe-
none, Ri chard Serra, Emi li o
Vedova e molti altri a com-
pletare i l panorama che at-
tualmente si compone di 68
i nstallazi oni permanenti po-
si zi onate dal 1982 a oggi .
Nei mesi scorsi i l popolo
dellarte si nuovamente
spostato nel verde di Celle
dove il gentilissimo ma non
chi edergli mai quanto vale
economi camente unopera
darte perch, gi ustamente,
vi sta la sua stori a passi onale
e appassi onante per larte, vi
metterebbe alla porta Gori
ha i llustrato a una seri e di
ami ci cri ti ci le due nuove
conqui ste: Anselm K i efer e
lo scultore Marco Ti relli .
Li ntervento del grande arti -
sta tedesco ( i ntrodotto, i n un
volume delle edizioni Gli Ori,
dal cri ti co Gi uli ano Serafi ni )
si nti tola Cetteobscureclart
qui tombedes toiles( questo
oscuro chiarore che cade dal-
le stelle) ed posto alli nter-
no della Casci na Terrarossa:
composto da due parti, una
larga sala dove sono conser-
vati due enormi quadri rea-
lizzati con piombo, olio e lac-
ca e la scri tta che d i l
titolo dellopera, e una
stanza conti gua pi
raccolta e lumi nosa
dove K i efer ha ri pro-
dotto una pila dei suoi
caratteri sti ci li bri di
pi ombo sormontata
dai cocci di un enor-
me orci o frantumato
sovrastata dalla scri tta
cabalistica Shevirat Ha
Kelim( la rottura dei
vasi ) .
Se tutto qui fa pensa-
re al rapporto tra ci e-
lo e terra, tra bene e
male, per lopera nel
parco e la mostra
temporanea a Casa-
peppe di Marco Ti rel-
li occorre pensare ai
confini ( Ex Celleil ti-
tolo) . Per i l 53enne ar-
tista romano infatti, sia
nelle forme scabre e
geometri che dei di pi nti che
i n questa occasi one nel-
le quattro sculture essenzi ali
e scanalate di acci ai o corten,
posizionate nel parco, su una
radura di ci rca un ettaro, oc-
corre concentrarsi su quanto
avvi ene al confi ne tra luce e
ombra, vi si bi le e i nvi si bi le.
Si tratta di un approcci o me-
todologico portante del suo la-
voro
S , i l senso di fondo di questo
testo, e del mio lavoro degli ul-
timi quindici-ventanni, infatti
di i ntendere la letteratura arti -
sti ca secondo unaccezi one
molto pi ampi a e molto pi
arti colata di quella che era nel
manuale di Schlosser, soprat-
tutto focali zzata sulla letteratu-
ra, ma anche sugli i nventari .
Ne vi ene fuori un tracci ato
molto oggetti vo della fortuna
del pi ttore, i n un i ntrecci o fra
continua da pag. 1
Anselm Kiefer, Cetteobscure
clartqui tombedestoiles
testimonianze letterarie di clas-
si di verse, che di ventano, a
mio parere, uno strumento im-
presci ndi bi le nel momento i n
cui si valuta la personali t di
un arti sta del passato.
I l li bro, per, prende posi zi o-
ne anche nei confronti della
mostra dedi cata al pi ttore dal
Q ui ri nale lo scorso anno
A questo si abbi na una lunga
recensi one scri tta a caldo, sul-
levento, i l pi grande su
G i ovanni Belli ni a cui la
mia generazione abbia po-
tuto assi stere, che pone
molti i nterrogati vi a una
persona come me che ha
dei punti di partenza, dei
ri feri menti eti co-poli ti ci
pri ma ancora che cultura-
li, differenti: si tratta di una
ri flessi one sul si stema del-
le mostre di massa nellI -
tali a di questi anni . Data
poi la mi a passi one per la
storia delle esposizioni, ho
pensato di ri percorrere la
mostra sala per sala ( di -
versamente dal catalogo,
da cui non si capi sce la di -
sposi zi one delle opere) , sen-
tendo i l bi sogno di fermare le
impressioni durante ripetute vi-
si te. Da quella ri flessi one mi
venuta poi li dea di recupera-
re una seri e di testi moni anze
letterari e del Novecento ( Gad-
Un amore
di Giovanni Bellini
Giovanni Agosti
80 pp., 16 ill.
Brossura
Pu una vittima giudicare a po-
steriori il suo carnefice?Pu un
luogo di tortura metamorfo-
sarsi i n spazi o di espi azi one?
quanto avverr a Cartagena
de I ndi as, vari opi nta ci ttadi na
della Colombi a carai bi ca che
ospi ter uni nedi ta personale
di Rafael Dussan. Lesposi zi o-
ne, volutamente e cri ti camen-
te evocati va, avr luogo nel-
lanti ca sede dellI nqui si zi one
spagnola e svi lupper i l tema
( parti colarmente caro allarti -
sta colombi ano) del corpo e
della repressione dellerotismo.
La valenza evocati va alle
radi ci della mostra, caratte-
ri zzata da un notevole spes-
sore documentario che va dal
Malleus Maleficarum ( ma-
nuale scri tto a fi ne 400 da
due frati domenicani per age-
volare i l ri conosci mento del-
le streghe) allo studi o di al-
cuni casi speci fi ci di proces-
si i nqui si tori ri salenti al Sei -
Settecento: i n parti colar mo-
do i l caso di una donna de-
portata dallAvana e condan-
nata per stregoneri a e quel-
lo di due schiavi di colore ac-
cusati di sodomi a e gi usti -
zi ati . Sono questi i tre fanta-
smi che prenderanno vi ta
sulle pareti del Museo Colo-
ni al e che, i n una sorta di tar-
di vo autodaf, metteranno
sotto accusa i loro anti chi ac-
cusatori , i ntrecci ando con la
realt che li ospi ter un rap-
porto ossi mori co. Processo a
posteri ori , qui ndi , ma la con-
danna e i l capovolgi mento di
posi zi one fra gi udi ce e accu-
sato, non emerge tanto dalle
scene i n s quanto dalle mo-
dali t di rappresentazi one. I n
un grande tri tti co, la rappre-
sentazi one di due fi gure di ac-
cusate, fi ancheggi ate da quat-
tro i nqui si tori , parrebbe con-
sueta e meramente descri tti va,
se non fosse per la potenza
scultorea ( quasi mi chelangi o-
lesca) delle vittime e per la stri-
dente contrapposi zi one cro-
mati ca e posturale degli i nqui -
La nudit ritrovata
sinfonia di corpi nella Colombia caraibica
Martina Fragale
si tori , schi acci ati sotto i l peso
delle tri sti cappe nere. I n altre
tele, i n cui vi ene rappresenta-
ta la tortura della corda, lop-
posi zi one di campi si svi luppa
i nvece sul fi lo dellanti tesi gre-
vi t-leggerezza: allo stagnante
voyeuri smo degli i nqui si tori si
contrappone i nfatti la nudi t
danzante delle donne tortura-
te. I n Inquisidor bailando
cumbia, li mpulso li beratori o
alla danza trasci na surreal-
mente uno dei gi udi ci , grotte-
sco con la sua pateti ca e vi zza
nudi t ombreggi ata dalla cap-
pa di sci nta. La tela, peraltro,
la ri vi si tazi one di unopera di
tre anni fa ed esempli fi ca elo-
quentemente i l mutamento sti -
li sti co maturato dallarti sta co-
lombi ano negli ulti mi due an-
ni . Chi i nfatti ri corda Dussan
per la spiazzante inattualit del
suo sti le, pullulante di ri feri -
menti ri nasci mentali , noter la
portata del mutamento cro-
mati co, di mensi onale e fi gura-
ti vo che evoca pi uttosto i l Go-
ya delle pitturenere. I l corpo
vendi cato e ri trovato, qui ndi :
costanza temati ca e ri nnova-
mento sti li sti co convi vono nel-
lopera di un arti sta i n perpe-
tuo e vi tale mutamento.
Fattoria di Celle
Stefano Luppi
da, Pasoli ni , De Pi si s, DAn-
nunzi o) , regolarmente omesse
dal catalogo di Roma i n nome
di una sci enti fi ci t accademi -
ca, poi ch credo conti no an-
che gli sguardi degli arti sti e
degli scri ttori nel momento i n
cui ci si confronta con un arti -
sta del passato. Avevo avuto
questa i dea constatando come
fosse bi zzarro fare una rasse-
gna di Belli ni i n una ci tt cos
poco belli ni ana come Roma, e
mi venuto i n mente un pas-
so del Pasticciaccio di Gadda
che ha dato lo spunto.
Colpi sce i n questo li bro leg-
gere che la data di nasci ta di
Belli ni si a
Far nascere Belli ni nel 1440
impossibile, anzi si mina la leg-
gi bi li t e i l senso del suo rap-
porto con Pi ero della France-
sca, che una delle i potesi a
cui i o conti nuo a credere.
O ltretutto, li dea che Belli ni si a
un artista della generazione del
1430 rende visibile come il suo
rapporto con Mantegna si a di
di alogo e non di subalterni t,
come i nvece emergeva dalla
mostra di Roma.
Carla Trecani vi ve un tempo
tra sogno e i ncantamento, ab-
bandonandosi al potere del-
li mmagi nazi one per ri cerca-
re un i rraggi ungi bi le i deale di
bellezza.
Le i mmagi ni femmi ni li , nella
seducente volutt dei loro nu-
di corpi , frementi damore e
di sensuali t, appartengono,
a una mi steri osa gi ovi nezza
di i ncorrotta dolcezza, come
dorati i doli moderni i nnalza-
ti al culto della bellezza e del-
la vi ta. Leggi adre fanci ulle ed
evanescenti gi ovani gi acci o-
no i nnamorati i n unagoni a
destasi : sembrano ri evocare
i l tempo degli dei e del mi to;
reci tano echi di sussurri e so-
spi ri di anti chi amori
sperduti nel tempo.
Che sogno meravi -
gli oso per la nostra ar-
tista la coppia di Amor
e Psiche di Canova!
Carla Trecani ha sem-
pre pri vi legi ato larte
del di segno ( di segna-
re scegli ere di i n-
stallarsi nelli nstabi li t
del tempo) a lei cos
congeni ale ed essen-
zi ale per li mmedi a-
tezza e la freschezza
di vi si one. Con pro-
fonda cosci enza ha
aderi to a questarte
che pretende un lun-
ghi ssi mo e costante
apprendi stato e un mesti ere
ri goroso. Vi ha corri sposto a
tutte le esigenze ( equilibrio del
valore e del tratto, delle om-
bre e delle luci , del tocco) con
straordinaria spontaneit e abi-
tudi ne della mano. Prenden-
do a prestito da Focillon si pu
affermare che tra la sua mano
e lutensi le esi ste una fami li a-
ri t umana: i l loro accordo
fatto di scambi sotti li ssi mi e
non defi ni to dallabi tudi ne.
Esclusi vamente col solo bi an-
co e nero ( quale i nfi ni ta gam-
ma di tonali t sa far sorti re) ot-
ti ene tutto ci che abbi sogna
alla vi ta del suo mondo fi gu-
rati vo. Dalluso, non frequen-
te, del colore ri fi uta i l pi acere
edoni sti co che esso sa
dare. Q uando se ne ser-
ve lo fa con attenti ssi ma
mi sura perch non ab-
bi a i n alcun caso so-
pravvento del di segno.
La magi strale padro-
nanza della tecni ca si
cogli e i mmedi ata nel
superbo modo con cui
ri esce a plasmare e tor-
ni re i volumi del corpo
umano, a rendere la de-
li cata levi gatezza delle
epi dermi di .
Pi i mportante ancora:
a scavare dentro la for-
ma per fare emergere
ci che agi sce i n essa e
fa i ntravedere attraver-
so li mmagi ne.
Carla Trecani
Le seducenti tonalit del bianco e nero
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Un Pozzo per due
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Andrea Pozzo (1642-1709)
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fino al 19 settembre2010
Laureeeconomiche.
La chi usura della Facolt di
Li ngue della Bocconi , non
scoraggi la studi osa, che eb-
be la fortuna di non essere
emargi nata, grazi e alle pub-
blicazioni sulla Storia della Mi-
niatura, nate per i l ri cono-
scente affetto verso Paolo
DAncona. Lui sa Cogli ati Ara-
no aveva accettato linvito del-
la Cari plo per la stesura del li -
bro Miniature Lombarde
( 1970) propri o per una ragi o-
ne affetti va, avendo, i n quel
momento, come interesse pre-
mi nente Leonardo e i l leo-
nardi smo. I nfatti , nel 1966,
aveva reali zzato i l Catalogo
del fondo di disegni di Leo-
nardo edella sua cerchia, al-
leGalleriedellAccademia di
Venezia, segui to poi dalledi -
zi one i n facsi mi le bi li ngue
francese-i tali ano.
Con Mari noni frequent assi -
duamente la Bi bli oteca Am-
brosi ana i n cui i due studi osi
ri conobbero i di segni , pub-
bli cati nel 1784 da Gerli , ri te-
nuti autografi di Leonardo. Fu
Chastel, i l pri mo, a cui Lui sa
mani fest i l suo i ntento, nel
bel salotto di rue de Lubeck a
Pari gi e con i l vi ati co: bon
couragedel grande studi oso,
per cui la cultura era vi ta vi s-
suta, li mpresa si reali zz cul-
mi nando nelli mportante mo-
stra Da Leonardo a Goethe,
presentata, a Mi lano, Franco-
forte e i n otto ci tt tedesche
dove ebbe pi successo che
i n I tali a. I n segui to la studi o-
sa cur la sezi one mi lanese
della rassegna La monnaie
miroir desrois, allHotel de la
Monnai e di Pari gi dedi cata al-
la monetazi one di Lui gi XI I e
ai suoi precedenti sforzeschi
e, per la pri ma volta, venne-
ro messe a confronto, mone-
te e mi ni ature, un nuovo ge-
ni ale percorso che ebbe un
largo segui to.
Q uesta elegante si gnora mi -
lanese ha sempre avuto come
punti di ri feri mento fonda-
mentali lAmbrosi ana,
Pari gi , Venezi a ( con-
dotta per mano da Bos-
si collezi oni sta di di se-
gni di Leonardo, acqui -
stati i n segui to dallI m-
peratore dAustri a e as-
segnati a Venezi a) .
Anche li nvi to allAcca-
demi a delle Sci enze di
Budapest scatur dallo
straordi nari o rapporto
di M atti a Corvi no con
M i lano dove i l re ac-
qui stava i manoscri tti
miniati per la sua splen-
di da bi bli oteca.
M a torni amo a Pari gi .
Q uando, nel 1992, Pao-
lo Vi ti chi ese a Lui sa di
occuparsi di una mo-
stra, nel venezi ano Pa-
lazzo Grassi, sui disegni
di Leonardo, lei chi ese
subi to di essere affi an-
cata da Pi etro Marani e
da altri studiosi coi qua-
li venne costituito il Co-
mi tato sci enti fi co.
I n quelloccasione volle esten-
dere le ri cerche soprattutto i n
Franci a e volse lattenzi one al
fondo Vinci dellcole des
Beaux Arts.
Q ui , i n mezzo a di segni di
scarso i nteresse, apparve la
straordi nari a Testa di vecchio,
presentata come i nedi to alla
rassegna lagunare, dove ven-
ne esposto solo i l recto del
fogli o, i n quanto la conserva-
tri ce del museo non voleva
togli ere la fodera. Allulti mo
momento, i nvece, la fece ri -
muovere e i nvi la fotografi a
( rovesciata) che fu inserita nel
catalogo, naturalmente senza
alcun commento nella sche-
da. I l verso del di segno di
straordi nari o i nteresse, da
mettere i n relazi one con lUo-
mo Vitruviano, anche se, per
la studi osa, di alcuni anni
precedente. Sempre a Pari gi
ha presentato, nel 1996, al-
lAudi tori um del Louvre, gli
affreschi di Gi an Domeni co
Ti epolo, ri trovati sui muri del
Convento di San Fausti no a
Bresci a, grazi e alli ntelli genza
cri ti ca di Gi anni Mezzanotte
che cur i l restauro dello
splendi do edi fi ci o. I l pi re-
cente i mpegno delli nfati ca-
bi le si gnora la stesura della
prefazi one al volume dedi ca-
to alle Miniaturescioltedella
CollezioneLigabue, che ver-
r presentato, pri ma di Nata-
le, alla Bi bli oteca Marci ana di
Venezi a. O ggi , Lui sa Cogli ati
Arano, i cui scri tti sono stati
tradotti persino in lingua fiam-
mi nga ( Taccuinum sanitatis)
e ha i nsegnato i n quattro uni -
versi t, sempre come profes-
sore associ ato, va fi era so-
prattutto dei suoi alli evi e dei
suoi fi gli e spera che Mi lano
ri acqui sti i l suo ruolo pri ma-
ri o sul pi ano arti sti co-cultura-
le per poter bi ssare lo strepi -
toso successo della mostra del
1958: ArteLombarda dai Vi-
sconti agli Sforza.
Luisa Cogliati Arano
Silvia Venuti
astrettocontatto con...
La conversazi one ha
un avvi o spontaneo.
Fuori pi ove, ma lam-
pi a fi nestra sul gi ardi -
no i llumi na, con luce
di ffusa, i l tavolo da la-
voro. La professoressa
Lui sa Cogli ati ha modi
deci si , unautorevolez-
za che traspare dalla
voce, giovanile e squil-
lante, dallo sguardo in-
tenso e profondo: lal-
ta statura e lagi li t di
movi mento conferma-
no questa i mpressi one
di forza di carattere, di
determi nazi one, seri e-
t e severi t. Raccogli e
materi ale nella memo-
ri a, nei li bri e nei cata-
loghi per soddi sfare le
mi e domande. Mi rac-
conta un aneddoto:
Cesare G nudi le tele-
fon a Venezi a i l gi or-
no di ferragosto, del
1979, per essere si cu-
ro della sua parteci pazi one al
Convegno del Comit Inter-
national dHistoire de lArt
che si teneva, quellanno, a
Bologna. La risposta della stu-
di osa fu: Guardi professore
sono a casa che sto lavoran-
do alla relazi one, per si amo
solo i o e lei che lavori amo i l
15 di agosto! E sottoli nea:
Gnudi era un uomo straor-
di nari o perch uni va alli n-
credi bi le conoscenza delle
opere una grande umani t.
Grazi e ai suoi studi su Leo-
nardo, Lui sa Cogli ati Arano ,
oggi, figura di riferimento nel-
la Commissionedel Comitato
Scientifico per la mostra di
Leonardo 2015, a Mi lano. La
sua straordi nari a competenza
maturata attraverso anni
di ntensa ri cerca, quando fre-
quentava con assi dui t la Bi -
bli othque Nati onale di Pari -
gi : stata Pari gi con la sua
grande apertura a i nfluenza-
re profondamente la mi a for-
mazi one.
La sua pri ma collaborazi one,
da neo laureanda, fu con Mi-
lano Cultura, promossa da
Paolo Grassi e coordi nata da
Raffaello Uboldi, che ebbe un
ruolo i nteressante nei vi tali s-
si mi anni Ci nquanta. Conse-
gui ta la li bera docenza con la
monografi a Andrea Solario,
presentata da Edoardo Arslan,
i ni zi la sua totalmente ano-
mala atti vi t allUni versi t. Fu
la Facolt di Lingue della Boc-
coni che le apr la strada, gra-
zi e a Carlo Bo, con i l con-
senso soprattutto di germani -
sti , lati ni sti , i tali ani sti . Furono
anni di grande entusi asmo
quando, malgrado i l di ffi ci li s-
si mo momento ( 1967-73 ci r-
ca) , i corsi di Lui sa Cogli ati ,
sulle Fonti del XX secolo, era-
no segui ti anche dagli eco-
nomisti, in quanto lallora Pre-
si de della Facolt, che poi di -
venne Rettore, I nnocenzo Ga-
sparini, avvallava nel piano di
studi , la Storia dellArteper le
N
el peri odo barocco
accade di frequente
che un arti sta operante
i n quel cli ma i ncli ne alla
grande decorazi one si
espri ma si a come pi ttore
si a come archi tetto, e
non solo cos . questo
i l caso di Andrea Pozzo
( Trento 1642-Vienna 1709)
cui , nel trecentesi mo an-
ni versari o della morte, i l
M useo Di ocesano Tri -
denti no, di retto da Do-
meni ca Pi nerano, dedi ca
una mostra monografica.
Q uesto arti sta poli edri co
estese i nfatti la sua crea-
ti vi t allallesti mento di
archi tettura effi mere ol-
tre che murari e, codi fi -
cando inoltre la teoria ar-
chi tettoni ca i n un tratta-
to Perspectiva pictorum
et architectorum. Alle-
sposi zi one defi ni ta An-
drea Pozzo pittoreeprospetti-
co nellItalia settentrionaleso-
no presenti una quaranti na di
opere tra pale daltare, dipinti
di devozi one pri vata, bozzetti
proveni enti , oltre che da col-
lezi oni pri vate, da musei i ta-
li ani e strani eri . Si documenta
cos i l suo percorso arti sti co a
parti re dal soggi orno i n Lom-
bardi a, sotto li nflusso di quel-
la pi ttura, segnatamente del
M orazzone, cui segu , alli n-
domani del suo i ngresso nella
Comapagni a di Ges, una tan-
genza con le eleganti forme di
Vouet. I nfi ne, i n un soggi orno
a G enova nel 1671-72, chi a-
mato per quella chi esa del Ge-
s, ebbe a confrontarsi con le
novi t presenti nella pi ttura di
Valeri o Castello e Domeni co
Pi ola. Seguendo i l processo
operati vo del Pozzo, soli to re-
pli care pi volte certe opere,
sono i noltre esposte, accanto
alle versi oni fi nali , boz-
zetti e riedizioni. Altri im-
pegni furono determi na-
ti dalla sua veste gesui ti -
ca per cui fu indotto a in-
terveni re i n apparati per
la canoni zzazi one di
nuovi Santi dellordi ne
( tra cui S. Francesco Bor-
gi a) , i n affreschi per la
chiesa di S. Francesco Sa-
veri o a Mondov e, dopo
i l trasferi mento a Roma
( 1681) , negli affreschi
della chiesa professa e in
quelli della chi esa di S.
I gnazio. Q uesti ultimi col
Trionfo del Santo, di cui
esi te un bozzetto alla
Galleri a dArte Anti ca di
Roma, segnano lapi ce
della sua maestri a pro-
spetti ca nel di latare lo
spazi o e nella vi si one di
sottins. Nel 1702, i nvi -
tato alla Corte di Vi enna,
lavora anche per i l pri nci pe di
Li echtenstei n e per la congre-
gazi one gesui ti ca della ci tt e
i noltre, su i ncari co dei Gesui -
ti di Trento, i nvi a i l progetto
per la chi esa di S. Francesco
Saveri o, uno dei maggi ori mo-
numenti del barocco tri denti -
no, da cui provengono quat-
tro Prospettivecon scene evan-
geli che che chi udono i l per-
corso esposi ti vo.
Giuliano Frabetti
Sacra famiglia eangeli, part., Lasino
chiesa di s. Pietro
suita che si divertiva col far di-
segni e scarabocchi con pen-
na e mattatoi o, come ri corda
F.S. Baldi nucci nella bi ografi a
dellarti sta. I l percorso esposi -
ti vo ri cco di una quaranti na
di opere, tra pale daltare, di -
pi nti di devozi one pri vata e
bozzetti ci gui da con i ntelli -
genza alle radi ci della cultura
arti sti ca di Pozzo. La grandi o-
sa esperi enza romana dellar-
ti sta volutamente lasci ata a
margi ne della mostra, che i n-
dugia invece nella scoperta del
linguaggio realistico ed espres-
sivo ( memore dellarte del Mo-
razzone) nei dipinti per la chie-
sa di Lemna ( Como) , o nelle-
splorazione dellinfluenza di Si-
mon Vouet, assi mi lato i n Pi e-
monte durante i l novi zi ato a
Chi eri , o ancora nellaggi orna-
mento sulla contemporanea
pi ttura genovese di Valeri o Ca-
stello e Domeni co Pi ola. Le-
vento organi zzato a Trento
lo sfondo di unaltra i mpor-
tante i ni zi ati va i n onore del-
lanni versari o della scomparsa
dellarti sta: la ri stampa del trat-
tato Perspectiva pictorum et ar-
chitectorum - Prospettiva de'
pittori e architetti, scri tto da
Pozzo i n li ngua lati na e i tali a-
na e i mpresso i n due volumi
tra i l 1693 e i l 1700. Lopera,
un vero e propri o prontuari o
per pi ttori e archi tetti , ebbe
una vasti ssi ma di ffusi one i n
Europa e non solo, arri vando
a lambi re anche lAmeri ca La-
ti na e la Ci na: daltronde, solo
questo architetto alla rovescia,
come lo definiva Francesco Mi-
li zi a, poteva ri usci re a rac-
chi udere i l mondo i ntero nel-
le sue i nfi ni te prospetti ve.
Stefano Saponaro
R
oma, Trento, Vi enna: tre
ci tt per un arti sta. Cos i l
mondo dellarte si acci nge a
celebrare Andrea Pozzo nel
terzo centenario della sua mor-
te: una seri e di eventi che van-
no dalla mostra nella sala di
Ercole di Palazzo Liechtenstein
a Vi enna al convegno i nterna-
zi onale dedi cato nella nostra
capi tale a questo protagoni sta
del barocco. Trento, ci tt na-
tale del pi ttore, fa da ponte tra
i due estremi geografi ci della
sua atti vi t, e ospi ta presso le
sale del Museo Di ocesano la
mostra Andrea Pozzo (1642-
1709). Pittoreeprospettico in
Italia settentrionale ( catalogo
Temi Editrice) . Lesposi zi one
trenti na si concentra sullatti vi -
t pi ttori ca di Andrea Pozzo,
che fu ecletti co arti sta atti vo
anche come archi tetto, allesti -
tore di apparati effi meri e teo-
ri co della prospetti va. La mo-
stra i ndaga la ancora poco no-
ta produzione giovanile del ge-
I l Consi gli o G enerale delle
Bouches-du-Rhne presenta
una mostra deccezi one, dedi -
cata a Csar, leRhnepour m-
moire, frutto di ventanni di ri -
cerche e di scavi fluvi ali ad Ar-
les, i naugurata lo scorso otto-
bre. Lesposizione si snoda lun-
go i 700 reperti archeologi ci
ri emersi ad Arlese al largo di
Sai ntes-M ari es-de-la-M er, i n
Camargue, ad opera degli ar-
cheologi del Dipartimento del-
le Ri cerche Archeologi che,
Subacquee e Sottomarine ( DRA-
SSM) , sotto la di rezi one sci en-
I n mostra Giulio Cesare
Riaffiora nel Rodano un busto in marmo
Anna Borgoni
ti fi ca del prof. Luc Long.
Di notevole i nteresse i l busto
a grandezza naturale di Gi uli o
Cesare, recuperato nel 2008
nel Rodano. Una scultura i n
marmo, capolavoro della ri -
tratti sti ca romana, la pi anti -
ca mai ri trovata con leffi ge del
grande condotti ero, reali zzata
quando era ancora i n vi ta.
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segueda pag. 1
Cima
sta ri costruzi one, fatta sul tes-
suto anti co, con i nterventi
molto belli , reali zzati , anche,
tra gli anni Trenta e Sessanta.
Una Mi lano moderna che vo-
leva i nterpretare la memori a
dellanti co.
Che cosa vuole raccontare di
questo anti co a li vello archi -
tettoni co?
Per me i l passato geografi a,
non ha valore speci fi co; i o mi
consi dero, i n quanto ci ttadi no
nato a Mi lano, i l prodotto di
questo passato: per, per po-
terne tramandare qualcosa, de-
vo metaboli zzarlo e conti nua-
re con le modali t creati ve che
sono la forza della ci tt. Mi la-
no non Fi renze, stori camen-
te sempre mutata. La sua for-
za, nel tempo, sempre stata
la creati vi t, non certo la con-
servazi one.
Nei suoi lavori colgo la volon-
t di reali zzare una si nestesi a
tra le arti .
Assolutamente s ! una si ne-
stesi a programmata che ci ac-
comuna tutti , al di l della re-
li gi one, della cultura, della no-
stra vi ta vi ssuta. Confondendo
i nostri elementi sensori , ri u-
sci amo a percepi re cose nuo-
ve, a fare esperi enze multi ple
e condi vi si bi li .
stato affermato che lei atti n-
ge con forte consapevolezza
alla cultura del montaggi o.
Non ho mai avuto un proble-
ma sti li sti co, quello che, oggi ,
affli gge molti mi ei colleghi .
I l mi o problema di ri usci re a
ri solvere un tema. O gni volta,
trovo di vertente trovare i l li n-
guaggi o pi appropri ato al te-
ma: questo per fa sotti nten-
dere un metodo molto ri gi do.
I l ri sultato pu sembrare eclet-
ti co ma , i nvece, propri o
una forma di soluzi one del te-
ma, che i o vedo sempre i n
chi ave narrati va, i nfatti , latti -
vi t i n archi tettura, propri o
la capaci t di creare sequenze
spazi ali .
Ha un maestro di ri feri mento?
di ffi ci le ri spondere a questa
domanda. I veri maestri sono
quelli che ti danno una sci n-
ti lla: poi nasce questa grande
soli tudi ne della creati vi t. Ne-
gli ulti mi venti , trentanni , si
rotto qualcosa nel si stema del-
le arti I n fondo creare se-
gui re unossessi one, se questi
lavori ri escono perch si
ossessionati, cos si arriva a toc-
care questi oni i ntri ganti , o co-
munque estreme. Q uesto un
peri odo i n cui quello che of-
fri amo alla gente, la nostra
ri cerca soli tari a.
suo lavoro. Negli anni O ttan-
ta, ha lavorato a Pari gi , con
Gae Aulenti , per ri strutturare
gli spazi i nterni del M use
dO rsay e le sale del M useo
dArte M oderna del Centre
Pompi dou; poi si dedi cato a
quelle della Scuola francese al-
la Cour Carr del Louvre. I l
progetto per i l Museo del No-
vecento corri sponde, qui ndi , a
una sua vocazi one?E quanto
lesperi enza francese ha i nflui -
to nella sua reali zzazi one?
I l mi o lavoro darchi tetto non
si mai speci ali zzato i n nulla,
e i l tema del museo non potr
mai ri entrare i n una speci ali z-
zazi one, perch ogni museo
di verso dallaltro e ha fi nali t
di fferenti : nasce i ntorno a luo-
ghi diversi e soprattutto ha col-
lezi oni di versi ssi me, qui ndi
non si pu trarre profi tto da
esperienze precedenti. Non c
una teori a. I noltre, un pro-
getto, quello museale, per sua
natura temporaneo, nel senso
che se pu avere una scatola,
i l museo, quello che accade
nelle sale , ormai , una di -
chi arazi one temporanea della
cultura del propri o tempo, nel
senso che le relazi oni tra le
opere e i gi udi zi che di amo lo-
ro, posi ti vi o negati vi , o di va-
lore assoluto o di valore rela-
ti vo, cambi ano ogni di eci ,
qui ndi ci anni : tanto vero che
i musei i nvecchi ano, non solo
gli edi fi ci , ma anche le sale,
perch i l nostro gusto evolve
i n conti nuazi one.
Q uali li nee ha segui to nella ri -
strutturazi one?
Ho voluto creare qualcosa che
si affacci asse, su questa pi az-
za, i n mani era forte: speci e di
notte. Q ualcosa che rompesse
la soli tudi ne della Galleri a, i n-
fatti , i l suo lato opposto un
lato oscuro: non si mai ri -
usci ti a farlo vi vere. I l tentati -
vo di creare i l lampadari o
della pi azza: tra la parte della
spi rale e la grande sala, tutta
trasparente, di Luci o Fontana
allulti mo pi ano che, di notte,
cambi er completamente vol-
to. E non avverr pi attraver-
so le pubbli ci t, spari te tri ste-
mente, negli anni O ttanta, ma
con un altro edi fi ci o pubbli co,
emanante luce dal suo i nter-
no, come la Galleri a. La pi az-
za, i noltre, non ha bi sogno di
essere mutata, ma usata i n ma-
ni era programmata. I luoghi
hanno, spesso, pi problemi
di gesti one che di forma.
Ci sono dei materi ali che ca-
ratteri zzano questo museo i n
modo parti colare?
propri o lo spazi o! Un gran-
de travelli ng che ci permette
di spostarci nel tempo: salen-
do si vede la ci tt fatta di so-
vrapposi zi oni , di sosti tuzi oni ,
di pezzi e si comprende que-
segueda pag. 1
Lerrante 900
re un senso di saturazi one, i n
una tecni ca che larti sta non
cambier neanche dopo la co-
si ddetta ri voluzi one gi orgi o-
nesca, cui i l pi ttore non aderi -
r non per incoscienza, ma per
fedelt a una li nea di ri cerca
classi ci sta completamente di f-
ferente.
Uni ntroduzi one vi si va che
condurr al secondo pi ano,
ove i di pi nti saranno presen-
tati i n ordi ne cronologi co, dal-
la Madonna in trono con San-
ti di Vi cenza al belli ssi mo Ri-
poso dalla fuga in Egittodi Li -
sbona, ai numerosi di pi nti raf-
fi guranti la Madonna con il
Bambino, genere i n cui larti -
sta eccelleva. Ma non verr tra-
scurato il lato profano della sua
produzione, le decorazioni per
i cassoni , come lo splendi do
Endimione dormiente della
Galleri a Nazi onale di Parma,
antesignano delle enigmatiche
allegori e di Gi orgi one.
Pensando al ri bollente cli ma
culturale venezi ano tra Q uat-
trocento e Ci nquecento, qua-
le fu i l ruolo dellarti sta?
Ci ma stato spesso letto co-
me un epi gono di G i ovanni
Belli ni o di Gi orgi one; i n real-
t forse luni co grande arti -
sta umani sta venezi ano; una
fi gura estremamente comples-
sa perch vi ene da una fami -
gli a con grandi capaci t eco-
nomiche e ha una cultura, pro-
babi lmente, molto superi ore a
quella degli altri pi ttori vene-
zi ani del tempo. Larte di Ci -
ma ha una sua autonomi a di
svi luppo quasi autoconclusi -
va: inizia la sua attivit alla me-
t degli anni 80, negli anni 90
i l protagoni sta dellarte sacra
e, quando Bellini nel 1500 ese-
gue i l Battesimo di Cristo per
Santa Corona a Vicenza, si por-
r i l problema di ri spondere
alla pala esegui ta da Ci ma per
San Gi ovanni i n Bragora a Ve-
nezia, degli inizi degli anni No-
vanta. Per quanto ri guarda la
pi ttura profana, le sue allego-
ri e nascono pri ma di Gi orgi o-
ne, qui ndi Ci ma si pone dav-
vero come ideale trait-dunion
tra le poeti che di questi due
arti sti e apre a un senso del
paesaggi o non solo i ntegrato
atmosferi camente con le fi gu-
re, ma anche vi vi fi cato da sto-
ri e come quelle profane, mi -
tologi che.
Una mostra emozi onante, che
ri costrui sce, a tutto tondo, una
delle figure pi importanti del-
la pi ttura venezi ana tra Q uat-
tro e Ci nquecento, ri vesten-
dola di nuova luce.
Cima da Conegliano
Conegliano
Palazzo Sarcinelli
26 febbraio - 2 giugno 2010
si tatori si mpri me la straordi -
nari a bellezza delle opere di
Federi co Barocci che si pos-
sono ammi rare i n tutto i l loro
suggesti vo splendore.
Una monografi ca senza pari
alla quale hanno aderi to qua-
si tutti i musei del mondo che
custodi scono sue tele e di se-
gni , fra i quali i Musei Vati ca-
ni, il Louvre, LAlbertina, la Na-
ti onal Gallery di Londra dalla
quale provi ene la stupefacen-
te Madonna del gatto. Na-
turalmente non si pu di -
menti care i n questa occa-
si one la glori osa mono-
grafi a di Andrea Emi li ani
( ri pubbli cata e aggi ornata
da Il lavoro EditorialeArts
Books nel 2008) , da cui
prendono avvi o tutti gli
studi successi vi e lattuale
mostra dedi cata al geni o
di Urbi no. Una sede na-
turale e i deale dove forse
andava pensato e pro-
gettato levento per me-
gli o entrare nel tessuto
stori co e arti sti co del ter-
ri tori o marchi gi ano, tanto
caro al pi ttore da non la-
sci arlo mai , certamente
per motivi di salute che gli
i mpedi vano di vi aggi are.
Ma, come fa notare Emi -
liani in catalogo, ci gli ha
consenti to di resti tui rci al-
cuni deliziosi dettagli pae-
saggi sti ci che vi ve i n pri -
ma persona e vede dalla
sua fi nestra, cos come noi re-
sti amo i ncantati davanti alla
bellezza di unarte senza tem-
po quella di Federi co Barocci !
Federico Barocci 1535-1612
Lincanto del colore.
Una lezione per due secoli
Siena, S. Maria della Scala
fino al 10 gennaio 2010
A. Vitali, Incontro di s. Ambrogio
con limperatoreTeodosio
Milano, Duomo
segueda pag. 1
Barocci
Gli anni 80
I l trionfo della pittura.
Da Schifano a Basquiat
Monza, Serrone
della villa RealeeArengario
fino al 14 febbraio 2010
Di ffi ci le per una mostra ( cata-
logo Silvana) , anche se tenta-
tivamente completa come que-
sta, di re cosa sono stati gli an-
ni 80. Troppo di sperati e ali e-
ni a ogni ti po di regola i mpo-
sta dallalto ( politically correct
era unespressi one prati ca-
mente i nesi stente allora) per
tentarne una ri costruzi one fi -
lologi camente corretta. Ma an-
cor pi di ffi ci le ri crearne lat-
mosfera, solo attraverso le ope-
re. Se da un lato quegli anni
sono stati davvero segnati dal
ri torno alla pi ttura, di punto i n
bi anco, i nfi schi andosene bea-
tamente di tutte le suggesti oni
i ntellettuali che avevano am-
mali ato le generazi oni prece-
denti , dallaltro erano tutto e i l
contrari o di tutto. Trasgressi o-
ne, i mpulsi vi t e i mmedi atez-
za e anche una certa aggressi -
vit nel porsi e nel proporsi so-
no caratteri sti che somati che
degli anni O ttanta. Non solo,
ma anche i n arte. Nasceva
dalla strada, nei gerogli fi ci me-
tropoli tani di pi nti a New York
Anni Ottanta
Arte e memoria
Vladek Cwalinski
da Hari ng e Basqui at, dal
punk, nei guerri eri metropoli -
tani dipinti nelle grandi tele dei
Neue Wi lden berli nesi , di Fet-
ti ng e Mi ddendorf, da ri cordi
vi si vi associ ati tra loro i n una
speci e di zapping, nelle com-
posi zi oni di i mmagi ni di Sch-
nabel e Salle, o dallassoci a-
zi one onni vora della tradi zi o-
ne novecentesca, nel li bero ci -
tazi oni smo della Transavan-
guardi a i tali ana, di Clemente,
Chia, Cucchi e Paladino, ma in
qualsi asi caso larte di quegli
anni era lespressi one tri bale
della base. Unarte fatta dal
popolo e per i l popolo dun-
que. Era un senti re comune,
una sorta deufori a colletti va
che si esprimeva a livello com-
portamentale, e i n ugual ma-
ni era anche i n musi ca, basti ri -
cordare Warhol come uno dei
pi accaniti fan dei Duran Du-
ran al punto da curarne per-
sonalmente li mmagi ne, op-
pure dellami ci zi a i nfanti le tra
Madonna, Hari ng e Basqui at
per gettare una luce sulloffi -
ci na creati va allora i n corso, o
nel ci nema, con due cult mo-
vie su tutti , i Blues Brothers,
per quanto ri guarda la tra-
sgressi one e Blade Runner,
per i l problema della ri produ-
ci bi li t degli uomi ni ri dotti a
pura i mmagi ne, e fa parte del-
la storia e della memoria di chi
li ha vi ssuti . Q uella era la stof-
fa di quegli anni .
Keith Haring, Subway Drawing
Emilio Longoni
scapigliato solitario
Emanuele Lazzati
grati fi cazi oni despressi one di -
vi si oni sta. G enerosa ani ma
lombarda, i n pari tempo ar-
cai ca e campagnola, ri fuggi va
da ogni collocazi one, restan-
do soli tari o ani matore della
sua arte, adombrata di con-
troluce ci lestri na e i mpronta-
ta ad equi li bri o tonale, i n una
parola soffusa di dolcezza
lombarda, la medesi ma di
Emi li o Gola e per altro verso
di Medardo Rosso. I l fortuna-
to logo della mostra rap-
presentato dal Ritratto di gio-
vinetta in rosa, che fa spi cco
sui paesaggi alpestri e persi -
no i n una non gradevole mas-
si cci a Natura morta. Se i pae-
saggi gri gi oneschi del massi c-
ci o e del ghi acci ai o del Ber-
ni na e del lago di Poschi avo
ri calcano i l Seganti ni dellulti -
ma mani era, un rapi do colpo
docchi o sullIsola di san Giu-
lio ri chi ama alla memori a la
monetiana Cattedraledi Rouen,
i n chi ave metafi si ca.
La si ngolare fi gura di Emi li o
Longoni , venuto al mondo al-
la vi gi li a dellarmi sti zi o di Vi l-
lafranca e scomparso poco
dopo i l decennale dellavven-
to del fasci smo, ha trovato
ospi tali t nella sontuosi t del-
la Galleri a dArte Moderna di
M i lano, con due dozzi ne di
quadri apposti nella parete
opposta a Il quarto stato del-
lami co Pelli zza da Volpedo.
La rassegna si potuta svol-
gere merc li ni zi ati va di al-
cuni studi osi mi lanesi , tra i
quali la stessa sovri ntendente
di vi a Palestro, e con i l con-
tri buto della Banca Rurale di
Barlassi na, Comune a mezzo
percorso tra Mi lano e Como,
dove la pi anura tende a cor-
rugarsi dei pri mi ri li evi della
Bri anza. Laffi atamento con
Seganti ni , alla cui tecni ca pi t-
tori ca la produzi one di pae-
saggi lacustri e montani pu
essere ascri tta, sembrano es-
sere i l tocco domi nante della
sua i spi razi one, come pure
spunti soci ali si veda i l mi -
rabi le Oratoredello sciopero
ri flettono la frequentazi one
del salotto di Fi li ppo Turati .
Ma le mali nconi e e le Traspa-
renza Alpi ne sono teneri ssi me
Emilio Longoni
Due collezioni
Milano
Galleria dArteModerna
fino al 31 gennaio 2010
Cocomeri epoponi, 1886, olio su tela, cm 65x130
Dati tecnici del museo
Area totale: 8.400 mq ca.
Area espositiva: 4.200 mq ca.
Area per servizi:1800 mq ca.
Depositi: 550 mq ca.
Uffici: 400 mq ca.
Archivi del 900: 300 mq ca.
Locali tecnici: 1000 mq ca.
N. 63 - dicembre-aprile2010 www.libreriabocca.com
L E MO ST R E
Stato da Mar. La Sereni ssi ma
non aveva forse i nvi ato a
I stanbul i l suo pi ttore uffi ci ale
Genti le Belli ni per ri trarre i l
sultano Maometto I I due de-
cenni dopo la conqui sta otto-
mana della ci tt
( peraltro gi caduta
i n mano venezi ana
nella croci ata del
1204) ? Come i nter-
pretare poi , ci n-
quantanni dopo Le-
panto ( 1571) , la con-
cessi one ai turchi di
un fondaco i n ci tt?
E i n generale, attra-
verso le ambasce-
ri e, i n cui la di plo-
mazi a si poneva al
servi zi o del com-
merci o o con la
presenza di un bai -
lo a Costanti nopoli ,
non si favori va for-
se una reci proca co-
noscenza che con-
flu i n un fervi do
scambi o culturale tra le due
ci vi lt pi uttosto che una pale-
se contrapposi zi one? Un per-
petuarsi di ri flessi dunque,
dalluna allaltra sponda e vi -
ceversa dalla Laguna al Bo-
sforo, da Costanti nopoli alla
Sereni ssi ma di opere, og-
getti , i dee, che non scema
neppure oggi ma che anzi ap-
pai ono ancor pi vi vi e fulgi -
Venezi a mi ri corda i sti nti va-
mente I stanbul/stessi palazzi
addosso al mare, rossi tra-
monti che si perdono nel nul-
la. Cos , nellincipit di un suo
vecchi o brano dal ti tolo elo-
quente, i l noto cantautore si -
ci li ano Franco Batti ato ( e pi t-
tore per di letto di sufi e der-
vi sci con lo pseudoni mo di
Sphan Barzani ) accostava
per si mi li tudi ne le due splen-
di de ci tt, accomunate da
unaura acquati ca e senza
tempo. E paragone non sem-
bra pi azzeccato se vero
che nel corso della loro stori a
mi llenari a tanti ssi me sono sta-
te tra alti e bassi e frequen-
ti parentesi belli che le occa-
si oni di scambi o, di rapporti e
i nfluenze, nutri te dalla reci -
proci t. Dappri ma i Bi zanti ni
e qui ndi , alli ndomani della
caduta di Bi sanzi o ( 1453) , i
Turchi . Laddove per tutti gli
altri stati europei la mi nac-
ci a ottomana rappresentava
un ri schi o concreto, per Ve-
nezi a si tradusse i n una poli -
ti ca che mi rava pi uttosto alla
sopravvi venza, dal momen-
to che dal vi ci no turco i n
realt non poteva non pre-
sci ndere, nonostante i l fre-
quente ri corso allo scontro
per i l predomi ni o commerci a-
le sul Medi terraneo nel tenta-
ti vo del manteni mento dello
Venezia e I stanbul
in epoca ottomana
Istanbul
Museo Sakip Sabanci
fino al 28 febbraio 2010
ed erede per vi a materna di
unimportante famiglia patrizia
genovese, i Mari no. propri o
i l peso delleredi t ( uni to al
crollo della fortuna economi -
ca del padre) a inchiodare Ma-
rianna ( divenuta Suor Virginia)
a una monacazi one forzata
presso i l monastero di Monza,
dove alcuni anni dopo cono-
sce i l tristo Egi di o manzoni a-
no: G i an Paolo O si o. G li atti
del processo esposti ri percor-
rono le conseguenze della re-
lazi one fra i due amanti : lo-
mi ci di o di una monaca com-
pli ce e di una potenzi ale de-
latri ce, la condanna di M a-
ri anna a tredi ci anni di reclu-
si one i n una cella murata del
convento di Santa Valeri a e i l
penti mento che i mpregna do-
lorosamente le lettere i nvi ate
al cardi nale Federi go Borro-
meo. La seconda parte della
mostra verte invece intorno al-
la vasta fortuna arti sti ca del
personaggi o: le i llustrazi oni di
Francesco Goni n per ledi zi o-
ne del 1840 dei Promessi Spo-
si i ntroducono i successi vi di -
segni di G aetano Previ ati e i
suggesti vi ri tratti di Francesco
Hayez e M os Bi anchi . Una
speci ale sezi one i noltre de-
di cata al teatro, con i l dramma
di Testori rappresentato nel
1967 con la regi a di Luchi no
Vi sconti e attualmente ri pro-
posto da Elio De Capitani. Ma-
ri anna-G ertrude si confi gura
come un personaggi o straor-
dinariamente attuale; sul filo di
una tragi ca e i rri solta di aletti -
ca di passi one e repressi one,
la vi cenda che si di pana so-
prattutto quella di una donna
soffocata da un sudari o di di -
sperata soli tudi ne, come ri ve-
lano le parole di Testori : M-
hanno allontanata dal mondo,
mhanno allontanata dalla ci t-
t quando la vi ta comi nci ava a
sorridermi, ad aprirsi. Sono so-
la, Dio mio; sola su questa sce-
na popolata di spettri .
La Monaca di Monza
Milano, Castello Sforzesco
SalePanoramiche
fino al 21 marzo 2010
Francesco Hayez
La monaca, coll. privata
Ippolito Caffi, Costantinopoli: S. Sofia, 1843
Venezia, Ca Pesaro,Galleria InternazionaledArteModerna
Forse non cos noto, ma
non solo la grafi ca e la stam-
pa settecentesca ancorch l
cospi cuamente presenti e di
grande quali t trovano gi u-
sto lustro e spazi o nel Gabi -
netto Di segni e Stampe del
Museo Correr. Anche lO tto-
cento vi ben rappresentato,
ma fi nora non parso molto
consi derato. Eppure, come
ben testi moni a la mostra 800
disegni inediti dellOttocento
veneziano, ci appare come
un torto non di poco conto.
Se non altro perch, non-
ostante gli i llustri predecesso-
ri , gli arti sti ottocenteschi te-
sti moni ano un si ngolare ap-
procci o verso i soggetti raffi -
gurati , si ano essi scorci , vedu-
te, tratti , schi zzi , cartoli ne o
macchi ettedi una ci tt i n
vi a di trasformazi one, ma
che vi ene colta e trattata i n
tutta la sua veri di ci t.
Ed ecco allora i di segni del-
lulti mo rampollo della fami -
gli a delli ndi menti cabi le ve-
duti sta venezi ano Francesco
Guardi, Giacomo ( 1764-1835) ,
forse troppo presto li qui dato
dalla cri ti ca come mero vi -
gnetti sta commerci ale. Nei
suoi oltre duecento fogli pre-
senti al Correr capri cci di
pi ccolo e maggi or formato,
numerosi ssi me vedute di Ve-
nezi a, tra i sole e vedute cele-
bri , e album di pi ccolo for-
mato anche se i l tratto non
paragonabi le a quello pa-
terno, per gli evi denti li mi ti
del segno grafi co, almeno ne-
gli ulti mi decenni quando
produce le sue note cartoli ne-
souveni r per i vi si tatori della
ci tt, tuttavi a pervaso da
una personale ri cerca verso
la moderni t che lo rende co-
munque i nteressante. Note-
voli e i n gran parte i nedi ti so-
no poi altri Souvenir deVeni-
se, quelli di Gi ovanni Pi vi dor
( 1812-1872) , bri llante i nci sore
e i llustratore, le cui parti cola-
reggi ati ssi me vedute ci ri vela-
no una Venezi a daltri tempi :
celebre, meno nota o perdu-
ta ( come nel caso di molte
chi ese e campani li andati di -
strutti ) . Che di re poi del bel-
lunese I ppoli to Caffi ( 1809-
1866) i cui di pi nti , ora tem-
poraneamente a Ca Pesaro,
sono noti , ma cos non pu
di rsi del nucleo grafi co del
Correr. I n questi di segni si a
negli appunti brevi , nelle
i stantanee spesso cari caturali ,
bozzetti sti che e macchi etti sti -
800 disegni dimenticati
lOttocento veneziano al Correr
R.B.
800 disegni inediti
dellOttocento veneziano
Venezia, Museo Correr
fino all11 aprile2010
G. Pividor, Souvenir deVenise
Campanileepiazza San Marco
Venezia e I stanbul
Riccardo Bon
Geltrude la peccatrice
Martina Fragale
di se si scelto di celebrare
I stanbul Capi tale Europea
della Cultura 2010 con una
mostra dedi cata propri o a Ve-
nezia e Istanbul in epoca ot-
tomana. O ltre centosettanta
le opere esposte, la maggi or
parte, proveni enti dalle colle-
zi oni della Fondazi one Musei
Ci vi ci di Venezi a e 45 dai mu-
sei di I stanbul: li bri e mano-
scri tti ( trattati venezi ani di sto-
ri a e letteratura ottomana) , di -
pi nti ( i l gi ci tato Belli ni , ma
anche le evocati ve vedute
della ci tt sul Corno dO ro di
Caffi ) , di segni geografi ci
( Buondelmonti, Piri Reis) map-
pe, stampe, mai oli che, vetri
( lampade da moschea fatte a
Venezi a) , cuoi lavorati , stru-
menti musi cali ottomani ( col-
lezi one Morosi ni ) , medagli e e
monete, tappeti , stoffe e abi ti ,
a testi moni are i l fi ori re dei
rapporti tra le due ci vi lt tra i l
XV e i l XX secolo.
Penso che a quasi tutti i letto-
ri dei Promessi Sposi, i perso-
naggi ri masti pi i mpressi nel-
la memoria non siano Renzo e
Luci a, ma i due grandi pec-
catori per eccellenza: lI nno-
mi nato e G ertrude, li nfeli ce
Monaca di Monza. Nellambi -
to della ri flessi one sulla fem-
mi ni li t e sulla sua rapi da me-
tamorfosi che i mpregna cos
fortemente i l decli nare del-
lO ttacento, chi aro come i l
tema della giovane donna pas-
si onale, reclusa forzatamente
i n un convento, abbi a sugge-
sti onato li mmagi nari o arti sti -
co coevo, ben al di l delli n-
cisivo ritratto manzoniano. Le-
maci ato pallore e i foschi oc-
chi neri di G ertrude si collo-
cano i n fondo esattamente al
confi ne ( ambi guo e sfumato)
fra le due polarit femminili ot-
tocentesche per antonomasi a:
Eva e M ari a, la femme fatale
e la donna angeli cata. I l Ca-
stello Sforzesco di Mi lano ren-
de omaggi o alla M onaca di
Monza con una mostra a tut-
to tondo ( catalogo Silvana
Editoriale), che i ndaga si a la
veri t stori ca si a le i nnumere-
voli decli nazi oni arti sti che del
personaggi o. La pri ma parte
dellesposi zi one si concentra
infatti sulla figura storica di Ma-
ri anna de Leyva, ni pote da
parte di padre del pri mo go-
vernatore spagnolo di Mi lano
che, che nei lavori fi ni ti e
acquerellati vi un segno
i nconfondi bi le tutto ottocen-
tesco, come fa notare i n cata-
logo G. Romanelli : luso del-
lombreggi atura i n un si ngo-
lare rapporto tra i l contorno e
la parti colare sottoli neatura
cromati ca. Davvero poco co-
nosci uto, forse perch troppo
presto di menti cato, i nvece i l
belga ( ma morto a Venezi a
dopo un decenni o di perma-
nenza, nel 1872) Franoi s
Vervloet, di cui i l Correr ha
acqui stato nel 1949 duecento
fogli e quattro quaderni di
memori e. Si tratta di un si n-
golare esponente della pi ttura
di paesaggi o, di i nterni mo-
numentali , di fi gure e perso-
naggi , i n rapporto con altri ar-
ti sti alcuni dei quali esposti
i n mostra ( come i l soci ale
Eugeni o Bosa, di segnatore di
mendi canti e pescatori o Lui -
gi Q uerena, speci ali zzato i n
panorami o raffi gurazi oni di
eventi stori ci ) che gi ra i n-
stancabi lmente i n ci tt muni -
to di taccui no e mati ta anno-
tando i n pi ccoli appunti , det-
tagli , vedute, archi tetture e
scorci dambi ente lagunare.
Concludono la rassegna, gra-
zi e alla di sponi bi li t di un
collezi oni sta, anche unottan-
ti na di i nedi ti di segni a mati ta
di Gi acomo Favretto.
I nsomma, una mostra da non
perdere.
A Palazzo Madama di Tori no,
sotto gli auspi ci della Fonda-
zi one Tori no Musei e di Ermi -
tage I tali a, col sostegno della
Fondazi one CRT, si aperta
la mostra Porcellaneimperia-
li dallecollezioni dellErmita-
ge. Si tratta di tre i mportanti
servi zi da tavola i n porcellana
del 700, reali zzati dalle pi
famose mani fatture europee
( Berli no, Svres e Wedg-
Le porcellane sono servite
A Palazzo Madama le collezioni dellErmitage
Giuliano Frabetti
wood) , ri cevuti i n dono da
Cateri na I I e commi ssi onati
per le resi denze i mperi ali .
Uno di essi , proveni ente da
Berli no, fu donato dal re di
prussi a Federi co I I a
Cateri na ( che era di
sti rpe tedesca mari -
tata a Pi etro i l Gran-
de) , per onorare le
vi ttori e della Russi a
contro i turchi ; un
secondo servi zi o
( quello detto dei
Cammei) fu prodot-
to dalla mani fattura
di Svres su com-
mi ssi one della zari -
na; un altro ancora,
reali zzato su mede-
si ma commi ssi one
nella sede i nglese di
Wedgwood, e cono-
sci uto sotto i l nome di Green
frog( per vi a della rana verde
effi gi ata su ogni pezzo) . La
presenza di questi servi zi i n
quelle che erano le collezi oni
i mperi ali sta a i ndi care anche
le relazi oni poli ti che i ntratte-
nute con le grandi potenze
europee da una donna colta,
compenetrata dei pri nci pi
delli llumi ni smo, tanto da i n-
trattenere rapporti con Di de-
rot, DAlambert, Voltai re.
I l catalogo della mostra, edi to
da Silvana Editoriale, presen-
ta un saggi o sulle arti decora-
ti ve dellErmi tage e approfon-
di menti su temi stori ci e di
costume. Accanto alla mani -
festazi one di Palazzo Mada-
ma si apre al Castello di Rac-
coni gi , fi no al 21 marzo 2010,
la mostra I giorni dello zar, a
commemorare una vi si ta del-
lo zar Ni cola I I nel 1909 al Ca-
stello, dove si trattenne, ospi -
te del re di tali a.
La rassegna avvi ene i n con-
temporanea con li ni zi ati va
Racconigi, il palazzo, il giar-
dino, linverno.
Porcellane imperiali
dalle collezioni dello zar
Torino, Palazzo Madama
fino al 14 febbraio 2010
Manifattura di Svres, servizio dei Cammei
Ippolito Caffi, Costantinopoli: Bazar, 1843
pagina 13 Per la tua pubblicit chiama Donatella Bertoletti 338 4852 540 - Antonio DAmico 338 2380 938
N. 63 - dicembre-aprile2010 www.libreriabocca.com
I L I B R I
pagina 14 Per la tua pubblicit chiama Donatella Bertoletti 338 4852 540 - Antonio DAmico 338 2380 938
scono dal bui o.
Tra ombre e luci che non smet-
tono mai di i nsegui rsi e di
scontrarsi . Tuttavi a, anche per
chi segue da anni la sua ri cer-
ca, i l ci clo degli Ex votori pro-
posto questanno nei Musei Ci-
vi ci di Reggi o Emi li a, e lo stes-
so li bro edi to da Peliti hanno i l
valore di una scoperta.
Ci che pi colpi sce i n que-
sto vi aggi o, nellestrema di -
mensi one reli gi osa della fede,
li nteri ori t dello sguardo. Le
i mmagi ni degli ex voto allu-
dono ad un rapporto di retto
con lesperienza umana e crea-
ti va dellarti sta e con la stessa
vi ta degli umi li . Usci re dal
buio, un percorso di stati da-
ni mo, di brani di vi ssuto che
scandi scono i l flusso del di ve-
ni re. La luce i n questori zzon-
te di senso lori gi ne delle co-
se e segna i l tempo. Un tempo
sospeso i n cui i pi ccoli atti del-
la nostra vi ta, da reperti fossi -
li della memori a, si tramutano
i n sempli ci gesti della nostra
quoti di ani t. i nteressante os-
servare come queste i mmagi ni
ri chi ami no alla mente si a i l
senti mento del sacro come se-
gno non eludi bi le della stori a
umana, sia lidea di uno spazio
poeti co che rompe lo schema
della fi nzi one. Larti sta sembra
raggi ure una sorta di grado ze-
ro delli mmagi ne fotografi ca;
una scri ttura del si lenzi o, vi -
si onari a, che ci consente di i n-
tercettare ombre che si tra-
sformano i n si mboli della nu-
di t del nostro essere al mon-
do. Come quelle tracce dar-
gento che scolpi scono fi gure
austere sospese sulla sogli a
dellessere, queste ombre di -
cono di unumani t altra.
Mentre gli oggetti dei segni del
ri ngrazi amento ai santi o alla
M adonna i nvi ano segnali da
mondi a lungo sepolti nella no-
stra memori a. I n questo pro-
cesso di trasfi gurazi one del
reale, Bi asucci scopre struttu-
re pri mari e che parlano dau-
tenti ci t e di senso i n un mon-
do che ormai consuma anche
lo sguardo. Alla fi ne, lestrema
radicalit delle sue visioni so-
lo poesi a.
Semplice poesia dello sguardo.
Nato a Dragoni , un pi ccolo
centro i n provi nci a di Caser-
ta, Antoni o Bi asi ucci , fotogra-
fo, si n dalla pri ma i nfanzi a,
non vede intorno a lui che una
natura e un mondo ani male
non ancora abi tati dalla vi o-
lenza autodi struttri ce degli
uomi ni . Un atti mo pri ma che
di questo mondo si perda ogni
tracci a, egli sembra essersi de-
di cato pazi entemente a fer-
marlo, mostrando come i l vi -
vente umano e non umano sia-
no ni entaltro che corpo, cor-
po i n di veni re dove i ndi ssolu-
bi le li ntrecci o tra li nfi ni ta-
mente grande e li nfi ni tamen-
te pi ccolo. Solo che le sue vi -
si oni non hanno nulla di na-
turali sti co. Non sono i l sem-
plice riflesso di un mondo. Na-
Antonio Biasucci
Antonio Grieco
Antonio Biasiucci
Ex voto
60 pp., 30 ill.
Rilegato
Defendente Ferrari
Luca Pietro Nicoletti
Aspettando il 2010!
Antonio DAmico
Sono volumi alti e stretti, di po-
che pagi ne, ma densi di con-
tenuti e novi t sci enti fi che, i
nuovi quaderni che Palazzo
Madama di Tori no ha i n men-
te di pubbli care. I l pri mo de-
di cato a Defendente Ferrari i n
occasi one si a del restauro del-
la tavola con lo Sbarco della
Maddalena a Marsiglia, di pro-
pri et delle collezi oni del mu-
seo sia del centenario della col-
lezi one Leone Fontana, da cui
provi ene i l di pi nto. I tre con-
tri buti scri tti da Si mone Bai oc-
co, Serena DI tali a e Dori ana
Gugli elmetto Mugi on, offrono
uno spaccato della stori a del
collezi oni smo i n Pi emonte, te-
nendo come punto di ri feri -
mento Palazzo Madama, le sue
raccolte e i protagoni sti della
sua stori a a cavallo fra O tto e
Novecento, Fontana i n pri mi s,
nel suo ruolo di collezi oni sta,
ma anche scrive Baiocco di
personaggi o di ri conosci bi le
statura poli ti ca, schi vo prota-
goni sta dellammi ni strazi one
ci vi ca, i nsi eme ad Alessandro
Baudi di Vesme, di rettore del-
la Pinacoteca Sabauda, e di Vit-
torio Avondo, direttore del Mu-
seo Ci vi co. Ma la vi cenda del-
la formazi one della sua rac-
colta e della successi va dona-
zi one ai musei ci vi ci , con al-
terne fortune esposi ti ve, si di -
segna sullo sfondo della sor-
te collezi oni sti ca dei pri mi ti vi
piemontesi. in quel contesto,
i nfatti , che i l nome di Defen-
dente Ferrari acqui sta una sua
consi stenza stori ca: da nome
senza opere a un arti sta atti -
vo di cui , gradualmente, si co-
mi nci a a ri comporre i l catalo-
go. Le novi t e le messe a fuo-
co sono molte, e seguono i l
Defendente Ferrari
a Palazzo Madama.
Studi e restauri
per il centenario
della donazione Fontana
SimoneBaiocco (a cura di)
116 pp., 30 ill.
Brossura
Atti delle Giornate di Studi
sul Caravaggismo
e il Naturalismo
nella Toscana del Seicento
Pierluigi Carofano (a cura di)
380 pp., 220 ill.
Brossura
tracci ato sempre pi defi ni to
degli studi sul collezi oni smo,
che in questi anni stanno aven-
do un notevole i ncremento e
un ori entamento di svi luppo
ampli fi cato e meno deli mi ta-
to allesclusi vo rapporto fra
commi ttente e arti sta.
I nfatti gli studi osi , nellulti mo
decenni o, anali zzando conte-
sti terri tori ali , personaggi e
quellassetto i nteressante della
cultura materi ale ed economi -
ca che per li ndagi ne collezi o-
ni sti ca nei di versi secoli un
tassello ri cco di sorprese, ri le-
vano man mano consi derazi o-
ni sti molanti per una ri lettura
delle vi cende stori co-arti sti che
e questo volume mostra op-
portunamente come anche i l
versante pi emontese degli
studi si sti a muovendo i n una
di rezi one gi usta.
Ex voto
I l catalogo ragi onato, promosso dal Mu-
seo Rosso, resti tui sce, grazi e a un serra-
to discorso filologi-
co, i l corpus delle
opere documenta-
te di Medardo Ros-
so la cui ori gi nali -
t si a comprovata
dalle fonti : lettere,
scri tti o fotografi e.
Esi to dei decennali
studi di Paola Mola
e delle ri cerche ar-
chivistiche di Fabio
Vi ttucci , i l volume
anche una lunga
ri flessi one stori ca
da cui esce la sor-
prendente attuali t di un lavoro senza ar-
gini sulla materia fluida al suo incontro con
la luce, dalle trasparenze della cera, al-
loscuri t del bronzo, al sotti le della fo-
tografi a. Preceduto da uni ntroduzi one di
Paola Mola, i l volume comprende le sche-
de di tutte le opere ( 33) nel loro evolver-
si attraverso la seri e delle vari anti , da un
materi ale allaltro ( bronzo, gesso, cera, fo-
tografi a) , corredato da un ampi o appara-
to di note e da fotografi e ori gi nali dellar-
ti sta. Seguono le sche-
de dei ci rca 90 esem-
plari autografi ( con sto-
ri a del si ngolo pezzo e
lelenco dei documen-
ti che ne attestano lau-
tenti ci t) , un regesto di
opere originali, ma giun-
te senza documenta-
zi one e li nventari o del-
le fusioni postume com-
mi ssi onate dal fi gli o
Francesco e conservate
in collezioni pubbliche.
Chi udono i l volume gli
apparati comprendenti
bi ografi a, bi bli ografi a, elenco delle fonti e
i ndi ce dei nomi .
Medardo Rosso
Catalogo ragionato
P. Mola, F. Vittucci (a cura di)
400 pp., 270 ill.
Rilegato
Rosso a tutto volume
Brera un libro e tante promesse
Pietro Sergio Mauri
sale e i l Mi ni stro per la Cultu-
ra Bondi annunci a, fi nalmen-
te dopo 30-40 anni , lavvi o del
O ccasi onati dalla presen-
tazi one dellulti mo nato i n
casa Skira, una godi bi li s-
si ma i llustrazi one e stori a
bilingue della Pinacoteca di
Brera, a celebrazi one del
propri o i llustre bi centena-
ri o, i l Si ndaco e lAssesso-
re alla Cultura ri conferma-
no la concreta collabora-
zi one del Comune di M i -
lano per i l ri lanci o i nterna-
zionale dellimportante mu-
seo milanese ( appartenente al-
lo Stato) cui offri r anche una
nuova i llumi nazi one nelle
progetto della G rande
Brera. Un quartiere, un di-
stretto arti sti co culturale,
forse pedonale, i n cui ci
sono le potenzi ali t di un
Palazzo Cusani e di un Pa-
lazzo Ci tteri o e dove en-
comi abi le li dea del bi -
gli etto uni co Brera - Mu-
seo del Ri sorgi mento an-
nunciata dallAssessore Fi-
nazzer Flory, 2010 i ni zi o
lavori : plaudi amo e veri -
fi cheremo anche i l tanto au-
spi cato trasferi mento dellAc-
cademi a!
Si aspettano troppe cose nel-
la vi ta! e se lattesa pri va di
si gni fi cato si ri schi a dattende-
re i nvano e allora bi sogna ag-
grapparsi alla speranza che,
come per la Vergi ne Mari a lat-
tesa termi nata con la nasci -
ta del Cri sto, anche per le fol-
le oceani che amanti di Cara-
vaggi o, i l 2010 porti mostre di
quali t e fi nalmente facci a
chi arezza su alcuni lati oscuri
del pi ttore pi osannato del
momento! I nfatti basta i nseri re
i n un percorso esposi ti vo un
suo quadro che accorrono frot-
te di popolo festante e poi non
conta se i l corredo si a di qua-
li t o meno, li mportante che
ci si a Caravaggi o! Ebbene s !
Lanni versari o caravaggesco i n
I tali a sar salutato da una seri e
di mostre e i solerti organi z-
zatori fanno a gara per ri chi e-
dere, pri ma di altri , ai musei
che custodi scono le tele del
maestro, unopera e dunque
staremo a vedere chi avr la
megli o! Ma i ntanto a chi usura
di questo 2009 Pi erlui gi Caro-
fano ha curato i l volume Atti
dellegiornatedi Studi sul Ca-
ravaggismo e il Naturalismo
nella Toscana del Seicento,
stampato da Bandecchi&Vi-
valdi Editori. I contri buti pub-
bli cati sono quelli del conve-
gno tenutosi a Si ena nel mag-
gi o del 2005 ma, come spes-
so accade, la luce edi tori ale ha
gestazi oni lunghi ssi me. Sono
svari ati gli spunti di ri flessi o-
ne che possono apri re future
ri cerche vali cando le sogli e
delle certezze, aggrappandosi
agli interrogativi e anche quan-
do allorizzonte si avverte la so-
luzi one di un quesi to forse ne
sopraggi unge un altro che la-
sci a ancora spi ragli aperti . Del
resto li nterrogati vo Orazio e
non Artemisia? che si pone
Bi ssell ha questo sapore, cos
come leni gma del soggi orno
genovese duraturo di O razi o
sul quale dibatte Franzone. Pa-
pi torna sul suoSpadari no, Pu-
pi llo anali zza i l rapporto col-
lezi oni sti co fra i l Cardi nal Cre-
scenzi e O razi o Ri mi naldi e
Franco Pali aga si appli ca sui
Dipinti di generecon anima-
li vivi attribuiti a Tommaso Sa-
lini. Ludovi ca Serregondi ri -
flette su Filippo Paladini Flo-
rentinusriportando in coda al
suo intervento alcuni sonetti di
Torquato Tasso. Bissell nel suo
secondo saggi o affronta i l sog-
gi orno di Artemi si a a Fi renze e
Carofano di batte sulle duever-
sioni dellAmore vincitore di
Orazio Riminaldi e Angela Ca-
ronna affronta le PresenzeCa-
ravaggesche nella collezione
dellUniversit degli studi di Sie-
na: Bernardo Strozzi e Ruti-
lio Manetti. Marco Ci ampoli ni
aggi unge due opere calabresi
al catalogo del Cavali er DAr-
pi no e Anna Mari a Emanuele
anali zza Un disegno eil suo di-
pinto: il Battesi mo di Ges di
Astolfo Petrazzi. Si mona Spe-
rindei riferisce sulle Bricioledo-
cumentariesulla famiglia Ver-
rocchi a Roma e Anna Elena
G alli affronta le Scelte artisti-
che tra Milano e Siena di Fe-
derico IV Borromeo, pubbli -
cando anche i n calce un i n-
ventari o dellAbbate Borro-
meo. Carofano torna su Una
Maddalena i n medi tazi one tra
Orazio eArtemisia Gentileschi
e Paola Caretta con Fabi o Bel-
trami ni propongono la prove-
ni enza della bella Madonna
Grande col Bambino( oggi i n
collezi one pri vata) di Orazio
Gentileschi per casa Savelli. I l
volume si chi ude con uno
sguardo alla contemporanei t,
i nfatti , Lorenzo G usti rende
conto su Secentismo emoder-
nit nella pittura di Primo
Conti (1924-1930). I n realt,
gli atti presentano una seri e di
i nterventi volti al restauro che
coi nvolgono gli stori ci dellar-
te e i nvi tano a ri flettere sul-
lannosa questi one dellocchi o
del conosci tore che a volte si
scontra con le anali si sci enti -
fi che della materi a pi ttori ca.
I n questa di rezi one davvero
i llumi nante i l contri buto di
Achi lle Bonazzi e Curzi o Mer-
lo sulla Diagnostica sperimen-
talefinalizzata alla lettura eal-
linterpretazionedel Riposo du-
rante la fuga i n Egi tto di Ora-
zio Gentileschi, cos come i n-
teressante quello di M ari o
Amedeo Lazzari : Oltreil Ri po-
so: indagini sul Ri poso duran-
te la fuga i n Egi tto di Orazio
Gentileschi ex collezioneGetty.
I nfi ne, Carla M ari ani ri feri sce
Sul restauro della Cattura di
Cri sto attribuita a Caravaggio
ex collezioneLadisSannini. Un
volume per addetti ai lavori e
per quanti si vogli ano di verti -
re i n attesa del 2010, fami ge-
rato anno caravaggesco, dove
credo ne vedremo delle belle!
Giovanni Bellini, Piet, 1467-68
Orazio Gentileschi,
Riposo durantela fuga in Egitto
gi J. Paul Getty Museum
www.libreriabocca.com
A R T E I N C O N T R O I N L I B R E R I A
pagina 15 Per la tua pubblicit chiama Donatella Bertoletti 338 4852 540 - Antonio DAmico 338 2380 938
N. 63 - dicembre-aprile2010
Ammetti amolo: tutti noi , al-
meno una volta, siamo stati og-
getto di questa domanda: che
colore preferi sci ?.
Una si mi le ri chi esta pu sem-
brare tanto ozi osa quanto ba-
nale ma se si amo arti sti , i n
questo caso pi ttori , le prefe-
renze cromati che di ventano
elementi i mpresci ndi bi li della
nostra vi ta. I colori della tavo-
lozza si trasformano nei mezzi
pi potenti di espressi one del-
le emozi oni e dei ri cordi ; per
alcuni versi , della nostra natu-
ra psi cologi ca pi
profonda.
Q uesto ci che ri -
trovi amo nellarte di
Emi li o Palaz: la pre-
di li zi one per i gi ochi
di luce, per accosta-
menti cromati ci mai
vi olenti e per le i nfi -
ni te vari azi oni delli n-
carnato, ri velano i se-
greti dellarti sta, i suoi
sogni , la sua perso-
nali t. Su ogni tela i
pennelli si muovono
sereni , gui dati dalla
passi one e dallamore
di Emi li o per unarte
che possa esaltare
una femmi ni li t ge-
nui na e uneleganza
naturale ri trovata, per
esempi o, i n unami ca i n dol-
ce attesa, in un ex allieva o nel-
lamati ssi ma mogli e.
Ecco che limmagine che si vie-
ne a deli neare non pi solo
rappresentazi one, fi gura o ef-
fetto di realt date ma espres-
si one i ntensa di uni ndi vi dua-
li t psi cologi ca ( spesso i ncon-
sci a!) di cui i l colore rappre-
senta la chi ave daccesso.
I toni poco squi llanti si i nte-
grano perfettamente con le for-
me morbi de dei corpi ri velan-
do lani ma pacata e serena di
Emi li o, un uomo si ncero ( tal-
volta pungente!) capace di de-
fi ni re con deci si one e maestri a
la complessi t del mondo di
ognuno; la bellezza esaltata
trae le sue ori gi ni dalla pro-
fondi t dellani ma o dalla par-
ti colari t di un tratto che ren-
de quella persona uni ca nel
suo genere.
Su questa armoni a si fonda la
sua composi zi one: un i ntrec-
ci o tra forme e colori i ni zi al-
mente i ndi pendenti che na-
scono da una voce i nteri ore e
vi vono nella totali t del qua-
dro. La loro sinergia rende pos-
si bi le lespressi one dellI o i n
quanto, se presi si ngolarmen-
te, perderebbero di si gni fi cato.
I n questo modo lani ma e lar-
te di Emi li o Palaz si i nfluen-
zano e si arri cchi scono a vi -
cenda; i soggetti i n pri mo pi a-
no sottolineano un raffinato ta-
lento nelluti li zzo
di ti nte che esalti -
no le di verse to-
nali t della pelle
messe ancora pi
i n ri salto da quel-
le scure e omoge-
nee uti li zzate per
gli sfondi i n cui
spi ccano verdi ,
blu e marroni .
I colori ricevono il
loro contenuto
emotivo dalle mo-
dalit con cui ven-
gono accostati ed
per questo che
le ti nte uti li zzate,
generalmente de-
fi ni te fredde, per-
dono tale si gni fi -
cato e si vestono,
i nvece, di una dolce sensi bi -
li t, segno di sti nti vo di ogni
opera di Palaz.
Per comprende a pi eno la sua
arte necessari a unopera di
i ntrospezi one che possa ri de-
fi ni re i l senso di ogni oggetto,
poi ch ogni dettagli o perde i l
suo si gni fi cato ori gi -
nale e acqui sta quello
che larti sta e i l sog-
getto costrui scono nel
momento della crea-
zi one con lausi li o
delle di nami che cro-
mati che; larti sta deve
essere ci eco davanti
alle forme note e
meno note, sordo ai
desi deri altrui . Deve
fi ssare i l suo sguardo e
tendere lorecchi o ver-
so le sue necessi t; so-
lo allora sar capace di
espri mere se stesso al
mondo.
Una frase per me par-
ti colarmente si gni fi ca-
ti va ci ta che gli uomi -
ni mi gli ori non sono
quelli con le cose pi
belle, ma quelli che
traggono i l megli o da
ogni cosa. Q uesto ci
che fa Emi li o; con co-
lori e pennello tocca
lani ma defi nendo nei mi ni mi
dettagli , ma senza arti fi zi , i
pensi eri , le angosci e, le gi oi e
di chi posa per lui .
Ancora una volta trovi amo la
vogli a di rappresentare la bel-
lezza e larmonia dei corpi nel-
la loro forma pi pura, luomo
nella sua i nterezza; i l colore
un mezzo per i nfluenzare di -
rettamente lani ma dellosser-
vatore susci tando sensazi oni
ed emozi oni sempre nuove e
profonde.
Ni ente trucchi , solo Arte.
Emilio Palaz opere recenti
Marina Bassi
N. 63 - dicembre-aprile2010 www.libreriabocca.com
L E MO ST R E E I L I B R I
Della Gondola e/ a Venezia
apparente ambiguit irrisolta
Riccardo Bon
Per la tua pubblicit chiama Donatella Bertoletti 338 4852 540 - Antonio DAmico 338 2380 938 pagina 16
Palladi o e/a Venezi a. G i nel
ti tolo di questa i nteressante
mostra al Correr, sembrerebbe
ri si edere tutta lapparente i rri -
solta ambi gui t tra colui che
consi derato i l pi grande ar-
chi tetto di tutti i tempi e la ci t-
t lagunare.
Di certo non fu tutto rose e fio-
ri i l rapporto tra Andrea di Pi e-
tro della G ondola, classi ca-
mente detto Palladi o ( Padova,
1508-Vi cenza?1580) e la Sere-
ni ssi ma. Pur avendovi lavora-
to molto ( i ntrodotto, fi n dagli
anni 50, da alcuni colti ari sto-
crati ci , tra cui i fratelli Marcan-
toni o e Dani ele Barbaro) An-
drea non vi prese mai resi -
denza stabi le, preferendo i n-
vece la terraferma ( Vi cenza i n
pri mi s) , dovera atti vi ssi mo,
tranne qualche breve soggi or-
no i n Canal Grande, ospi te dei
fratelli Contari ni .
Ed questo un fatto noto, che
sulla relazi one tra i l grande ar-
chi tetto e la Sereni ssi ma ha ali -
mentato non pochi luoghi co-
I preraffaelliti
e il sogno italiano
Ravenna, MAR
28 febbraio - 6 giugno 2010
Oxford, Ashmolean Museum
15 settembre- 5 dicembre
Giorgione
Castelfranco Veneto
Museo Casa Giorgione
fino all11 aprile2010
Palladio e/a Venezia
Venezia, Museo Correr
fino al 10 gennaio
I l mito mediterraneo, emblema
di classi ci t apolli nea e di ri -
torno alle ori gi ni , i l vi vo ful-
cro i ntorno a cui lO ttocento
romanti co e tardo romanti co
hanno fatto convergere la ri -
cerca di un modello i deale a
cui i spi rarsi . Se li dea del vi ag-
gi o i n I tali a, fa i mmedi ata-
mente pensare a G oethe, le-
speri enza va qui ndi estesa an-
che a una folta schi era di i n-
tellettuali e arti sti che vi si taro-
no la peni sola nel corso di un
tumultuoso, fosco XI X secolo.
Fra loro era presente anche un
cri ti co di fama i nternazi onale,
John Rusk i n, alla testa di un
pi ccolo gruppo di arti sti i ngle-
si esponenti del movi mento
preraffaelli ta. I l nome di per se
stesso gi emblemati co del
riferimento al modello italiano,
i n parti colar modo alla pi ttu-
ra medi oevale e ri nasci menta-
le antecedente a Raffaello, che
si espri me nelluso dei colori
puri e nella tecni ca del fuoco
ravvi ci nato sui parti colari .
Anche i soggetti danteschi scel-
ti da uno dei pi rappresenta-
ti vi esponenti del movi mento,
Dante Gabri el Rossetti , ( dalla
trasfi gurazi one decadenti sta
della femmi ni li t sti lnovi sti ca
nella Beata Beatrix alla raffi -
gurazi one di vari epi sodi trat-
ti dalla Vita Nova) alludono al-
la centrali t del referente i ta-
liano; tuttavia, la mostra in cor-
so al MAR di Ravenna ( catalo-
go edi to da Silvana Editoria-
le) , va ben oltre i generi ci ri -
feri menti temati ci e si concen-
tra sullevento speci fi co del
vi aggi o compi uto i n I tali a da
Ruski n e dai suoi di scepoli ,
fra cui spi ccano i nomi di Boy-
ce, I nchbold, Brett, Bunney,
Randal e Burgess. Un vi aggi o
di scoperta del passato, come
testi moni ano le opere di Pe-
rugi no e Beato Angeli co i n
esposi zi one, ma anche di i n-
terazi one con le tradi zi oni ar-
ti sti che anti che, come mostra-
no i cartoni e i di segni prepa-
ratori di Burne-Jonesper i mo-
sai ci di San Paolo entro le Mu-
ra a Roma ( mosai ci i n cui lar-
ti sta i nglese ri scopre la grande
tradi zi one musi va venezi ana e
ravennate) . Non tuttavi a so-
lo i l fantasma del passato che
i preraffaelliti inseguono in I ta-
li a; la peni sola, percorsa da vi -
tali fermenti sullo sfondo del-
le vi cende ri sorgi mentali , si
confi gura anche come terre-
no di i ncontro fra arti sti stra-
ni eri e i tali ani : i n questo senso
spicca, allinterno della mostra,
lesposi zi one di alcune opere
della Scuola Etrusca di Ni no
Costa, che con i l gruppo pre-
raffaelli ta svi lupp un rappor-
to produtti vo e si nergeti co.
un sogno i tali ano feli ce-
mente creati vo e cosmopoli ta
qui ndi , quello che si affacci a
dalle opere esposte a Ravenna:
i l ri feri mento al passato non si
confi gura come regressi one o
ri fugi o, ma come spunto vi ta-
le per ali mentare i l presente.
Preraffaelliti e il sogno italiano
Martina Fragale
Lattualit di Giorgione
Vladek Cwalinski
Burne-Jones, Musica
Q uello che stupi sce ancor og-
gi di fronte alle opere di Gi or-
gi one, del quale si compi e i l
ci nquecentenari o della morte,
avvenuta nel 1510, la purez-
za e la sempli ci t del suo i m-
magi nari o, cos si ncero da ri -
cordare i classi ci , come ce li
tramanda la NaturalisHistoria
di Pli ni o. Gi orgi one ci proi etta
i n un mondo i ncorrotto, dove
si consumano amori , passi oni ,
ri cerche, lotte, guerre ma sem-
pre alli nterno di unarmoni a
uomo-natura ancora i nconta-
minata, che mostra lo
scorrere naturale del
tempo e delle stagi o-
ni come bene, prov-
videnza. Eppure que-
sto Gi orgi one, anco-
ra oggi dove tutto
sembra intaccato, con-
tami nato e pi nes-
sun rapporto appare
si ncero e autenti co,
di mostra tutta la sua
attuali t perch uo-
mi ni e donne sono
sempre gli stessi, con
le i denti che grandi
problematiche di fon-
do, seppur a distanza
di ci nquecento anni .
Q ui ndi G i orgi one ci ri corda
ancora ci che si amo, che si a-
mo stati e che abbi amo di -
menti cato di noi stessi .
La sua fi gura avvolta, pi che
ogni altra del ri nasci mento ve-
neto, i n un alone di eterno mi -
stero si ri propone come attua-
li ssi ma e profeti ca ri spetto al-
la reale condi zi one delluomo.
O vvi amente ci che larti sta
propone con la sua opera un
mondo pre-borghese, ancora
legato agli ulti mi scampoli di
cavalleri a e i n questo si cu-
ramente non-moderno.
Nello stesso tempo per oc-
corre di re che i l suo mondo si
presenta ai nostri occhi come
deci samente pi umano di
quello attuale, quindi pi avan-
zato del si stema di vi ta appli -
cato dalla moderni t, nel ten-
tati vo di dare ri sposta alle pro-
blemati che che la vi ta pone.
I n questo si curamente si pu
affermare che Zorzi da Castel-
franco con la sua opera abbi a
bucato i secoli e ri esca a par-
lare allora come oggi agli uo-
mi ni dogni tempo.
Giorgione, La tempesta, olio su tela,
Venezia, GalleriedellAccademia
muni e decretato alcune con-
clusi oni come ri corda anche
Gi andomeni co Romanelli nel
catalogo dallotti mo progetto
grafi co ( edi to da Fondazione
Musei Civici) a cura di Ales-
sandro Paoli nelli quali ad
esempi o una probabi le i ncon-
ci li abi li t tra la sua vi centi ni -
t e i poteri forti venezi ani o
una scarsa propensi one alla
dutti li t e al compromesso, o
un ri gore i deologi co, consi de-
rati potenzi almente peri colo-
si, o, in ultima, una tensione
alla speri mentazi one che forse
superava le aspettati ve di una
classe di ri gente, anche se lun-
gi mi rante, come quella vene-
zi ana. I n estrema si ntesi i n-
somma di ffi ci le trovare appli -
cato a Venezi a un suo proget-
to i n ambi to resi denzi ale e ur-
bani sti co, per contro, la sua at-
ti vi t trova i nvece attuazi one
pressoch esclusi va negli edi -
fi ci reli gi osi , come si evi nce
dalla straordi nari a facci ata di
San Giorgio Maggiore, o dal-
le non meno riuscite chiese del
Redentoree delle Zitelle, alla
Giudecca ( senza di menti care
S. Pietro di Castello, S. Fran-
cesco della Vigna e lanti ca S.
Lucia, demoli ta nel 1861-63
per far posto alla stazi one fer-
rovi ari a) . Fi n qui dunque tut-
to gi detto? Nemmeno per
sogno se ancora possi bi le
che gli studi osi ri nvengano i n
bi bli oteche e archi vi so-
prattutto venezi ani docu-
menti che sveli no i nedi ti pro-
getti di vi lle ( anche a Venezi a!)
poi attuati .
quanto accaduto a I leana
Chi appi ni i n Bi bli oteca Correr:
suo il ritrovamento di una con-
sulenza di carattere tecnico del
nostro per una vi lla al Li do di
propri et dei Pi sani , poi anda-
ta di strutta ai pri mi del 900.
Non meno importanti sono poi
i progetti per i l Pontedi Rial-
to ( non accettati ma che pro-
babi lmente Antoni o dal Ponte,
al momento della sua costru-
zi one, non i gnor) : uno, alter-
nati vo a quello del Sansovi no,
del 1554, un altro, pi largo,
monumentale, a tre archi , con
duplice schiera di botteghe, in-
seri to come ri corda Andrea
Belli eni , ne I Quattro Libri del-
lArchitettura del 1570.
Tutto ci di mostra quanti e
quali documenti si ano ancora
a di sposi zi one nelle pi i m-
portanti bi bli oteche ci ttadi ne,
che attestano la sua valenza e
fortuna, si a a li vello di stori o-
grafi a che di i mmagi nari o col-
letti vo.
Andrea Palladio, Secondo progetto per il Pontedi Rialto, particolare
xilografia da: A. Palladio I Quattro Libri dellArchitettura, 1570
Venezia, Museo Correr
Al Museo delle Arti Catanzaro
i n mostra un i ti nerari o tra
opere, alcune delle quali i ne-
di te al palcosceni co i tali ano,
create da un protagoni sta del-
larte europea: Antoni Tpi es
( Barcellona, 1923) . La fi ne se-
lezi one curata dal di rettore
arti sti co del Marca, Alberto
Fi z, ri vela unattenzi one fi lo-
logi ca nella scelta e
appare come un
doveroso omaggi o
allarti sta. Materia e
tempo entrano i n
relazi one regalan-
doci una vi sione del
mondo dove esi -
stenzi ali smo e og-
gettuali t condi vi -
dono lo spazi o vi s-
suto dalluomo.
Li ndagi ne ecletti ca
svolta dal curatore
ri percorre le tappe
arti sti che pri nci pali
della carri era di Tpi es: da la-
vori creati dalla met degli
anni 50 i n poi a quelli reali z-
zati negli ulti mi trentanni ;
opere pi ttori che come Cames,
Negre sobre vermell, Matria
grisa en forma de barret; di -
pi nti dove la sti le si spi nge al
di l del peri odo i nformale
per gi ungere a una vi si one
dellopera che di venta essa
stessa oggetto, mondo, trava-
li cando i l suo essere vi sta co-
me fi nestra sul mondo. Come
afferma Fi z: Con Tpi es, Bur-
ri , Rotella, si apre una strada
nuova per larte i tali ana; i n
Tpi es c una sorta di i mpe-
to emoti vo che spi nge i l per-
corso della pi ttura ad un pro-
cesso pi arti colato. I noltre
saranno esposti Muri i n lava
e terracotta; lastre di lava
smaltata su muri che si tra-
sformano i n luoghi dazi one,
campi di battagli a i l suo ge-
sto pi ttori co non mai si m-
boli co, n metafi si co graffi -
ti smo, pi ttura della materi a.
Saranno presenti anche scul-
ture, opere i n terracotta come
O T tombada eDivan ( 1987) .
Che cos la scultura i n T-
pi es? La comprensi one di un
tale argomento si chi ari sce
mettendola i n rapporto al
pensi ero Hei degerri ano. I l fi -
losofo tedesco Marti n Hei -
degger ri flette i n Larte e lo
spazio sulla scultura i n termi -
ni di accadere della veri t
dellessere gi ocando con i l
rapporto tra vuoto e corpo,
luogo e contrada: I l corpo
scolpi to i ncorpora qualcosa:
lo spazi o. La scultura una
presa di possesso dello spa-
zi o?Una sorta di domi ni o del-
lo spazi o? La scultura corri -
sponde alla conqui sta tecni -
co-sci enti fi ca dello spazi o?
Larte come scultura non
gi una presa di possesso del-
lo spazi o La scultura sareb-
Antoni Tpies
Valentina Cavera
be i l farsi corpo di luoghi che
aprendo una contrada e cu-
stodendola tengono raccolto
i ntorno a s un che di li bero
che accorda una di mora a tut-
te le cose e agli uomi ni un
abi tare i n mezzo alle cose.
Come afferma Fi z: I n Tpi es,
la capaci t di ri elaborare i co-
di ci della stori a dellarte, ri n-
nova i codi ci e li i n-
seri sce alli nterno di
un contesto dove i l
mondo di venta pro-
tagoni sta. I nfatti , i l
mondo entra a far
parte del li nguag-
gi o dellarti sta. I l
suo uso dellogget-
to e i l suo modo di
i ntegrare la realt
esterna ci fa ri vi ve-
re i l mi ni mali smo
dellarte povera.
Svari ate opere pro-
veni enti da colle-
zi oni pri vate, musei , fonda-
zi oni pri vate ani meranno gli
spazi dellesi bi zi one per esse-
re loro stesse estensi one, su-
perfi ci e e profondi t, uni ver-
so che ci osserva e che noi
stessi osservi amo.
Antoni Tpies
Materia e Tempo
Catanzaro
Museo delleArti
fino al 14 marzo 2010
Mangiare con gli occhi
P r o do t t i
dellaterra, crea-
ture del ma-
re, che cessa-
no di essere
frutta e verdu-
ra, salumi e
formaggi, pe-
sci , tacchi ni e
uccelli , e di -
ventano ci bo, e pasto; al-
lo stesso modo che gli og-
getti , bi cchi eri e vasellame,
carte da gi oco e coltelli , ces-
sano di essere solo oggetti e
di ventano cose, i ntri se del
tempo degli uo-
mi ni e del tempo
della materi a, sog-
getti spi ri tuali e,
o, attori soci ali ,
come li chi ama
Remo Bodei nel
ri cercare la vi ta
delle cose
Eleonara Frattarolo
I lciboinposa dipinti
in Emilia tra 600 e 700
E. Frattarola (a cura di)
92 pp., 70 ill.
Brossura
I l S u rre a l i s m o
di Regi ani ni
C a ro a m a t o re d a rt e , p ri m a c h e t u p o s s a i n -
c o n t ra re l a m i a u l t i m i s s i m a p ro d u z i o n e , d e -
s i d e ro f a r t i p a r t e c i p e , a t t ra v e rs o u n a l e t -
t e ra a p e r t a , d i u n i n t u i z i o n e c h e h o a v u t o
re c e n t e m e n t e ri g u a rd o a l l a s i t u a z i o n e d e l -
l a rt e p i t t o ri c a c o n t e m p o ra n e a . C o m e t u s a i
l a rt e d a s e m p re h a l o s c o p o p ri m a ri o d i c o -
m u n i c a re i m p o r t a n t i m e s s a g g i . P e r d e c i -
f ra rl i e p e r c a p i rl i o c c o rro n o s i l e n z i o , u m i l -
t , d e s i d e ri o d i c o n o s c e n z a , s e t e d i b e l l e z -
z a e d i s p i r i t u a l i t . M i r i f e r i s c o p r i n c i p a l -
m e n t e a l l a rt e v i s i v a f i g u ra t i v a , d o v e i l ra c -
c o n t o f r u t t o d e l l a s s e m b l a g g i o d i v a r i e
i m m a g i n i e u n a l e t t u ra m e d i t a t i v a e s -
s e n z i a l e p e r l a c o m p re n s i o n e d e i c o n t e n u -
t i . P u rt ro p p o i n q u e s t a s o c i e t m o d e rn a v o -
t a t a a l c o n s u m i s m o s f re n a t o e d i n t e re s s a -
t a u n i c a m e n t e a l p ro f i t t o m a t e ri a l e , d o v e i l
t e m p o e l a v e l o c i t s o n o f o n d a m e n t a l i p e r
i l s u c c e s s o e i l s o l d o i l s o l o d i o d a a d o -
ra re , l u o m o t ra v o l t o d a u n v o r t i c e s e n -
z a s o s t a , s e n z a p i s p a z i m e d i t a t i v i d a d e -
d i c a re a l l a rt e , a l l a c u l t u ra e d a d o g n i a l t ra
f o rm a d i s p i ri t u a l i t . P e r l u o m o m o d e rn o
i n f a t t i , d o p o u n a i n t e n s a e n e v ro t i c a g i o r-
n a t a l a v o ra t i v a , l u n i c a p a u s a p o s s i b i l e
q u e l l a c h e s i c o n c e d e d a v a n t i a l l a n o t a s c a -
t o l a m a g i c a , g ra z i e a l l a q u a l e , a m i l i o n i d i
s p e t t a t o ri v e n g o n o p ro p i n a t i g l i s t e s s i p ro -
g ra m m i , d a m i s t e ri o s i b u ra t t i n a i s o g g i o g a t i
d a l l o d i e n s , c o n l i v e l l i e d u c a t i v i e c u l t u ra -
l i f a c i l m e n t e c o m p re n s i b i l i .
L a rt e s e m p re p i i g n o ra t a .
C o s l a rti st a , a lle s o g li e d e l t e rzo m i lle n n i o , p e r
p o t e r c o m u n i c a re d e v e , c o l d o v u t o d i s t i n g u o ,
a d o tt a re la te c n i c a p u b b li c i t a ri a , m o stra re la si n -
t e s i d e l s u o m e s s a g g i o c o n u n i m m a g i n e s e m -
p li c e , fo rt e c h e c o lp i s c a c h i u n q u e .
N o n a tte n d e re o sp e ra re i n v a n o c h e l u o m o si a c -
c o sti a ll a rt e , m a o ffri re la st e s s a a rt e a ll u o m o .
I m i t a re la fu n zi o n e d e llo slo g a n c o n l i n se ri m e n to
n e l d i p i n to d e l ti to lo ste sso , c o s d a re n d e rn e p i
c h i a ro p o s s i b i le i l c o n t e n u t o .
Q u e st o c i c h e h o fa tt o i n v i a s p e ri m e n t a le i n
u n a p a rt e d e lla m i a re c e n t e p ro d u zi o n e p i tt o ri -
c a c h e d e fi n i re i p o rt a t ri c e d i m e s s a g g i fi lo s o fi -
c i p e rc h , s e c o n d o m e , i n u n a s o c i e t c o s fa t -
t a e c o s d i s t ra t t a q u e s t o l u n i c o s i s t e m a ri -
m a st o p e r c o lp i re i n p ro fo n d i t l a n i m o d e g li u o -
m i n i , a n c h e d i q u e lli m a g g i o rm e n t e d i s a tt e n ti .
U n c o rd i a le s a lu t o
Luigi Regianini
L i n i zi o d e l t e rzo m i lle n n i o
G i a l m a s c h e ra , 1 9 7 9 , o l i o s u t e l a , c m 8 0 x 1 0 0
O re 1 1 l e z i o n e d a n a t o m i a , 1 9 8 8 , o l i o s u t e l a , c m 8 0 x 1 0 0
~ = ~ l ~~
Gallerie di Palazzo Leoni Montanari
Vicenza, contra Santa Corona 25
12 dicembre 2009 - 11 aprile 2010
da marted a domenica 10.00-18.00
LE ORE
DELLA DONNA
STORIE E IMMAGINI
NELLA COLLEZIONE DI CERAMICHE
ATTICHE E MAGNOGRECHE
DI INTESA SANPAOLO
iniziativa promossa e curata da
INGRESSO LIBERO
informazioni tel. 800.578875
www.palazzomontanari.com
PAGINE DI ARCHEOLOGIA E CULTURA
I N PALAZZO LEONI MONTANARI
Anche questanno, per
unaltra edizione del pre-
mio,Saronno torna dentro
lasuaNeveraricolmadi di-
pinti dalla timbrica varie-
gata, interessante e, senza
ombra di dubbio,articola-
ta dove si mescolano arti-
ficiosit e originalit ma
anche punte di ingenue
debolezze sulle quali si
pu forse indulgere pro-
prio perch allarte si per-
dona tutto,tranne la bana-
lit! Ed per questo moti-
vo che la giuria composta
da Fiorella Bianchi (Ufficio
Cultura del Comune),Lisa
Casoli (Associazione Flangi-
ni),Daniela Nasi (Associazio-
ne Gemellaggio), Andrea Pal-
mieri (gallerista), Emma Vitti
(fotografa e arteterapeuta) e
lo scrivente,haselezionato tre
opere dal portato stilistico in-
timo, intenso e con un certo
spessore culturale,tralascian-
do i dipinti, se pur encomia-
bili, evidentemente legati a
puri esercizi dimostrativi di
abilittecnica.Per lanno pros-
simo la scommessa punta-
ta sui giovani che,seguitando
la pratica dellarte a bottega,
sviluppano una propria inda-
gine compositiva ricca di sti-
moli e orientamenti creativi.
Privilegiando il messaggio e la
psicologia che trasmette lim-
magine, le opere scelte con-
sentono di andare oltre la ste-
surapittoricaper scoprire sen-
timenti e caratteri,storie e ani-
me che vivono con intensa fa-
scinazione il loro tempo e si
traducono sul supporto visivo
con particolare creativit,ose-
rei dire con una svirgolatafi-
losofica.Particolarmente pro-
fusa nella trasparenza a pi
strati di Cos nel gelido ventre
tuo di Ambrogio Sozzi che vuol far-
ci cogliere i dettagli segreti delle mol-
teplici morti quotidiane di cui spes-
so non ci accorgiamo ma, in manie-
ra silente, accadono dentro di noi. Il
filo conduttore monocorde del qua-
dro aiuta uninteriorizzazione senza
sconfitta ma col sapore del riscatto
e della vittoria finale che comunque
avviene sempre dentro quel corpo
che in Fine di un amoredi Giusep-
pe La Chiusa appare come una car-
cassa provata dal dolore e dalla fatica
del vivere quotidiano. Lamore qui
un piccolo nascondiglio nei meandri
dellinconscio e la fine sottolinea-
ta dalla matericit che si sfalda e ac-
quista corposit e temperamento su-
gli argini del trascorrere del
tempo.
La fine pu essere la mor-
te ma anche linizio di una
nuova era che quel corpo
dilaniato e scheggiato chie-
de e desidera. Peppino Al-
berio col suo LUsurpatore
criptico e apre veicoli di
interpretazione di non faci-
le lettura scatenando la di-
cotomia dellumano, dal-
linnocenza al mitico come
forme tangibili di protezio-
ne e difesa.Raffinato ed ele-
gante il tratto tecnico e lare-
sa stilistica, ma soprattutto
inquietante la dominante del soggetto
che, se letto in chiave psicologica, svi-
luppa percezioni lontane dallequilibrio
e dalla serenit interiore:la pace dei sen-
si di l da venire! E per la serie, i pic-
coli geni crescono,a Saronno,le nuove le-
ve devono ancora stupirci e 10.10.06 di
Paolo Casazza appena venticinquenne
pu essere un buon collante eccentrico
fra le esperienze artistiche degli anni 50
del secolo scorso e le singolari elabora-
zioni sintetiche dal punto di vista pitto-
rico.Speriamo cresca in una direzione che
guardi da lontano la banalit e lingenua
concrezione del gi visto!
Antonio DAmico
Antonio Sozzi, Cos nel gelido ventretuo GiuseppeLa Chiusa, Finedi un amore Peppino Alberio, Lusurpatore
Paolo Casazza, 10.10.06
Ester Negretti, Notturno Benito Montesano, Theend - Fine
Gaetano Zaccareo, Lultima luna Alberto Cuiusluculano, Apertura mentale
Teresa Santinelli, Regno dei fiori
Nel cuore di un i ntento per
scopri re i l pi ttore bergamasco
grazi e ad una ri cca raccolta di
i nedi ti e nuovi punti di vi sta,
i l progetto culturale LAltro
Cifrondi si propone di met-
tere a fuoco la fi gura di An-
toni o Ci frondi ( Clusone 1656-
Bresci a 1730) , per cogli ere al-
cuni aspetti della produzi one
dellari ti sta si no ad oggi ri ma-
sti nellombra. I l progetto, i n
parti colare, si propone di ri -
portare alla luce i l volto ne-
gato di un pi ttore del quale
troppo presto si ri tenuto di
conoscere tutto e di sapere
tutto. Curatore dellopera i l
Ci ro Maddaluno, appassi ona-
to studi oso e profondo cono-
sci tore della pi ttura lombarda
tra XVI e XVI I I secolo, che
vi ve i n provi nci a di Bergamo,
cui va ri conosci uto i l meri to
di aver effettuato una lunga e
ri gorosa ri cerca sui testi pi t-
tori ci dellarti sta, scaturi ta i n
questo bel volume, pri mo ri -
sultato organi co dei suoi lun-
ghi studi .
Lobi etti vo delli mpresa
quello di ri leggere i l percor-
so arti sti co di Antoni o Ci -
frondi attraverso la ri cogni -
zione delle varie fasi della sua
i ntera produzi one, aggi un-
gendo al catalogo gi noto
una nutri ta raccolta di i nedi -
ti , compreso un gruppo di
paesaggi , genere si no ad ora
sconosci uto nel catalogo del-
larti sta e un gruppo di natu-
re morte, soggetto che, ad og-
gi , vanta meno di una deci na
di testi autografi , oltre ad al-
cuni quadri fondatamente ri -
feribili alla sua primissima ma-
Laltro Cifrondi, uno sguardo oltre
A.C.D.R.
turi t, peri odo i n meri to al
quale nessun di pi nto era sta-
to ancora i ndi vi duato.
Parti colari t del progetto
li mpegno comuni cati vo mul-
ti canale curato dallAssoci a-
zi one Muse di Mi lano, i n col-
laborazi one con la casa edi -
tri ce Infoarte, che ha voluto
speri mentare ogni mezzo per
la di ffusi one della tesi alla ba-
se del progetto di Maddaluno,
reali zzando i l catalogo, la car-
tellonistica, lal-
lesti mento, i l
video della mo-
stra e i l si to i n-
ternet www.-
laltrocifrondi.it,
coordi nando
li mmagi ne e i l
messaggi o gra-
fi co e culturale
delli ni zi ati va.
I l volume, rea-
li zzato con i l
sostegno della
Banca Popolare di Bergamo,
stato presentato lanno scor-
so da Valeri o Bettoni , pre-
si dente della Provi nci a di
Bergamo, Fernando Noris, sto-
ri co dellarte, Alfredo G am-
bardella, responsabi le per le
relazi oni esterne della Banca
Popolare di Bergamo e Mi no
Scandella, vi ce Si ndaco di
Clusone. La mostra, svoltasi si
a Bergamo con grande suc-
cesso di pubbli co e di cri ti ca
dal 17 apri le al 10 maggi o
presso la Sala Manz nel pa-
lazzo della Provi nci a, stata
promossa dalla Provi nci a di
Bergamo e ha ottenuto i l
Patronato di Regi one Lom-
bardi a, i l Patroci ni o della
Provi nci a di Bergamo, del
Comune di Bergamo e del
Comune di Clusone, patri a di
Antoni o Ci frondi .
Nella rassegna so-
no state esposte
una selezi one di
opere dellarti sta
ri assunti ve delle
fi nali t sci enti fi -
che delliniziativa.
La formula delle-
sposi zi one ha fa-
vori to i l confron-
to tra i li nguaggi
speri mentati dal-
larti sta nei di ver-
si generi prati ca-
ti : paesaggi o, na-
tura morta, ri tratto, con mo-
dali t espressi ve spesso mol-
to di fferenti tra loro.
Anche attraverso un vi deo
espli cati vo delle caratteri sti -
che che hanno permesso lat-
tri buzi one dei quadri a
Ci frondi , i l vi si tatore stato
coinvolto in un percorso den-
so di sorprese e di scoperte,
che seguono lo scandi re del-
la vi ta, dei vi aggi e della poe-
ti ca del pi ttore.
www.libreriabocca.com
L E MO ST R E
N. 63 - dicembre-aprile2010
Natura morta di frutta, fiori, ortaggi, stoccafisso escatola
collezioneprivata
Sacrificio di Isacco, collezioneprivata
Paesaggio fluvialecon villaggio epescatori
collezioneprivata
LAltro Cifrondi
Ciro Maddaluno
122 pp., 60 ill.
Brossura

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