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ANTIGONE E PORZIA(*) © Conferenza pronunciata nel 1955 al'ettuto culturle italocileno di Sen- ‘ago, pubbliata nella Rivsta Internazionale di Filoofia del Diritto, 1053, 756. Pes ‘un pil ampio sviluppo di alcune idee qui speeso solo accennate, cfr. — ole gli studi che seguono in questo volume — la prefasione al mio volume di Stu Airtto comparato ¢ in tema di interpretezione, Milano, 1952 ¢ il mio studio Inter- pretazione del diritto « dito compareto,cip. in « Sagi di divitto commerciale », Mis Jano, 19555 © per esemplificazioni nei siguardi dela diferenca tra regulae juris conceit aninenti a una ricostruzione tipologica della realtd (dstinzione alla quale ‘ora ha fatto capo anche IEnciscu) anche, oltre i precedent, i miei studi Considerasiont in tema di personalitdgiaridice © Sul conceto di titolo di eredito tip. nei ctati + Soggi & dirito commerciale ». Lo stadio ® dedicato alla memoria di Filippo Vassalli ed apparch negli studi in memoria del Maestro scompars, 1. Il problema del diritto & problema di ogni uomo ¢ si pone quotidianamente a ciascuno di noi; forse percid nel simbolizzarne i termini possiamo, ancor prima che ai dott, ricorrere ai saggi ¢, ancor prima che agli studiosi, ai pocti Ed ecco perché-la mente si volge naturalmente a quella che & forse la pitt perfetta tra tutte le opere di teatro: l’Antigone di Sofocle, non a caso invero ripetutamente ricordata da Hegel nella sua Filo- sofia del diritto, Ricordate la tragedia. Edipo, resosi con le sue mani ieco, abbandona Tebe di fronte alla rivelazione del tragico fato che lo aveva condotto, ignaro, a uccidere nel crudele viandante lo sconosciuto padre € poi a farsi sposo della propria madre nel con- seguire il regno decretatogli in premio della salvezea apportata alla sua cittd, liberandola dalla sfinge della quale scioglicva l'enigma. A Edipo succede, ¢ legittimamente, Creonte. Ed alla corte di Creonte vivono le due figlie dell'incesto di Edipo: Antigone ed Ismene. Ma i due fratelli di Antigone, figli di Edipo, Etcocle ¢ Polinice si combattono, alleandosi il secondo con Argo, per impadronirsi di Tebe. L'esercito argivo 2 respinto ¢ nella mischia muoiono, Pun altro uccidendo, ambeduc i fratelli, Polinice come nemico di Tebe, Eteocle come suo difensore. Vengono prestati gli onori funebri al secondo: viene invece vietato di dare funebri onoranze al primo ¢ Creonte sancisce la pena di morte per chi violi Ia legge da lui im- posta. Ma alla legge si ribella Antigone che si reca a seppellire il fratello © che superbamente ricorda a Creonte le non scritte leggi degli Dei che reclamano l'eguaglianza di tutti gli uomini davanti a Dite. Creonte per’ vuole eseguire Ja condanna, né si piega alle preci del suo stesso figlio Emone, perdutamente innamorato di An- tigone. Antigone viene rinchiusa viva in una tomba. Ma ecco appare Tiresia che vaticina a Creonte la divina vendetta. Creonte alla fine cede, ma troppo tardi. Emone ha raggiunto Antigone nella tomba, irato contro ill padre, si uccide sul corpo dell'amata. La tragedia si svolge inesorabilmente ¢ predeterminata; segnata 6 PROBLEMI GIURIDICI dal fato essa ci presenta un contrasto sempre ed ovungue presente € che sempre si ripropone. Il suo vero oggetto 2 I'uomo in quel che ha di universalmente ¢ eternamente umano; $ I'uomo la risposta di Edipo all’enigma della sfinge; I'ucmo che viene cantato dal coro dell’Antigone, nella sua operositi e nella sua dignits, ‘L’uomo non pud accettare Ja regola sociale solo perché osservata © imposta da una forza superiore; ne ricerca una givstificazione che non pud essere data dalla semplice frequenza della sua osser- vanza o dalla efficienza della forza che ne assicura una effettiva san- zione; vuole ricondurla a un ordine la cui ultima giustificazione pur si ritrova in una concezione ¢ in una credenza che segni il giusto ¢ Fingiusto. Allla regola di fatto osservata si contrappone cost la norma che si pone come criterio di giudizio dell: prima. E il contrasto si ripro- duce tra qualunque norma storicamente dettata ¢ la norma il cui imperativo il singolo sente nella sua coscienza; si riproduce nella stessa coscienza del singolo come intimo conflitto tra una norma ac- cettata e una divergente valutazione della stessa, come pur sembra ricordarci la dolce figura di Ismene, insieme attratta ¢ spaventata dall’ardire di Antigone. Ed ecco il dialogo eterno di Antigone ¢ Creonte, dialogo eterno ¢ tragedia eterna ¢ predeterminata, appunto perché nasce dalla con- trapposizione di due posizioni sempre egualmente presenti ¢ che nella tragedia sofoclea ci vengono presentate nella loro purezza. Da un lato la norma storicamente dettata e giustifcata, dallal- tro la coscienza individuale che si richiama all’assoluto che sente come divino comando: diritto positive e diritto naturale si contrap- pongono allora come momenti contrastanti. Creonte non @ il tiranno come embra ad Antigone; Antigone non @ anarchica come sembra a Creonte, che essi rappresentano i poli della dialettica del diritto nel continuo contrasto di una qua- Tunque regola o norma ¢ della sua valutazione. Contrasto costante. La legge di Creonte non risponde solo a umane necessiti dello Stato; é stata dettata con antecedenza ¢ ri- spettando il limite della irretroattivith; 2 stata dettata nell’esercizio di una sovranit’ riconosciuta come ‘egittima; si fonda sull'umano contrasto tra il nemico della cittd ¢ il suo difensore. Ma all’umana

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