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Il falsificazionismo di Popper
Premessa Secondo Popper la scienza si distingue dalle altre forme di sapere in quanto conoscenza falsificabile. Questa idea, anche se contraria ad unopinione corrente che vede nella scienza un modello di conoscenza indiscutibile, tuttavia dotata di una sua forza persuasiva ed quasi diventata, almeno per le persone culturalmente informate, un nuovo senso comune. Lepistemologia di Popper e il suo criterio di demarcazione della scienza sono molto conosciuti anche perch apparentemente semplici e facilmente divulgabili. Ad unanalisi appena ravvicinata, tutto il discorso di Popper, che muove da alcune intuizioni giovanili a cui egli (pur con aggiustamenti e integrazioni) volle restare sempre fedele, d per origine ad una proliferazione di problemi e di sottoproblemi dei quali era consapevole lo stesso Popper e che sono ancora oggetto di critiche e di discussioni. La genesi del criterio di demarcazione Il criterio di demarcazione di Popper, che fa coincidere la scientificit delle teorie con la loro falsificabilit, nasce come ricorda Popper stesso sotto limpressione del grande rivolgimento portato nella Fisica dalla teoria della relativit di Einstein. La teoria della gravitazione di Newton (basata sullazione a distanza delle masse) che aveva conosciuto grandi successi per pi di due secoli, trovando conferme nella caduta dei gravi, nel moto dei pianeti e delle maree, nelle misure di Cavendish con la bilancia di torsione, nella scoperta del pianeta Nettuno, fu soppiantata allinizio del Novecento dalla Fisica relativistica. Le spedizioni nellemisfero australe, organizzate dallastronomo inglese Sir Arthur Eddington durante leclissi di Sole del 1919, in cui fu constatato che i raggi luminosi delle stelle, pur privi di massa in senso classico, incurvano la loro traiettoria quando passano in prossimit della grande massa del Sole, costituirono levidenza pi rilevante per la confutazione della teoria della gravitazione di Newton in favore di quella di Einstein. Non si pu dunque escludere che ogni teoria, indipendentemente dalla affidabilit che sembra possedere, possa andare incontro al rischio della confutazione. Anche la Fisica relativistica potrebbe essere a sua volta confutata e lo stesso Einstein ne era consapevole. Lanno 1919, fondamentale per laffermazione della relativit generale, fu anche un anno cruciale per la formazione del pensiero di Popper. In
Carlo Veronesi Ha insegnato Matematica e Fisica nei licei e ha tenuto corsi di Epistemologia nelle Scuole di Specializzazione per l'Insegnamento Secondario (SSIS). Attualmente cultore della materia di Logica e Filosofia della scienza presso l'Universit di Verona. Fra le sue pubblicazioni ricordiamo la monografia Popper filosofo della matematica della collana Pristem/Storia (2007).

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quello stesso anno Einstein tenne una conferenza a Vienna, a cui il giovane Popper ebbe modo di assistere e da cui confessa di essere rimasto sbalordito, sia per il fatto che fosse venuta alla ribalta una nuova teoria della gravitazione che sembrava un reale miglioramento rispetto a quella di Newton, sia per il fatto che Einstein non avesse presentato la sua teoria come definitiva (cfr. [4], pp. 39-40). In effetti, in unopera pubblicata nel 1916, cio qualche anno prima delle spedizioni britanniche di cui abbiamo detto, Einstein aveva gi scritto che in base alla sua teoria un raggio di luce avrebbe dovuto subire una deflessione passando accanto ad un corpo celeste e che, durante uneclisse di sole, sarebbe stato possibile controllare la correttezza o non correttezza di questa deduzione ([7], p. 101). Einstein aveva individuato anche unaltra conseguenza controllabile della relativit generale: uno spostamento dello spettro della luce proveniente dalle grandi stelle, in confronto a quello della luce prodotta sulla terra in maniera analoga (cio da corpi della stessa struttura molecolare) (ibid., p. 122). Anche questo effetto sarebbe stato confermato negli anni successivi ma gi nel 1916 Einstein aveva scritto esplicitamente che, se non esistesse lo spostamento delle righe spettrali verso il rosso a opera del campo gravitazionale, allora la teoria della relativit generale risulterebbe insostenibile (ibid., p. 140). Fu questo atteggiamento di Einstein, disposto a prendere in

considerazione situazioni che avrebbero potuto sia sostenere che confutare la sua teoria, ad impressionare Popper, specialmente se messo a confronto con latteggiamento dei seguaci di teorie che pure aspiravano alla qualifica di scienze come il marxismo, la psicanalisi di Freud e la psicologia individuale di Adler. Popper aveva familiarit con queste dottrine, essendo stato membro di una associazione di studenti socialisti delle scuole secondarie e avendo collaborato con lo psicologo Alfred Adler in un progetto di orientamento sociale per ragazzi dei quartieri operai di Vienna (cfr. [4], p. 35; [2], pp. 62-63). E tuttavia ad un certo punto si convinse che questi sistemi teorici sembravano come impermeabili ai fatti: i loro sostenitori vedevano conferme delle loro credenze praticamente in ogni avvenimento e in ogni notizia ma non avrebbero saputo specificare situazioni in cui queste teorie sarebbero cadute in difetto. Proprio il confronto fra questa diversit di atteggiamenti tra Einstein e i seguaci del marxismo e della psicanalisi port Popper alla conclusione che per la scienza fosse essenziale un atteggiamento critico, diverso dallatteggiamento dogmatico, proprio perch non va alla ricerca di verifiche delle proprie teorie ma piuttosto di situazioni che possano eventualmente confutarle (cfr. ancora [2], p. 90). Dunque, secondo Popper, un sistema teorico deve essere considerato scientifico soltanto se fa asserzioni che possono entrare un conflitto con i fatti e con le osservazioni. Altrimenti deve essere trattato come una dottrina metafisica o una pseudoscienza. Lidea che la falsificabilit debba essere una caratteristica essenziale delle teorie scientifiche pu nascere anche per motivi puramente logici, cio dalla constatazione di unasimmetria logica fondamentale fra la verifica e la confutazione di una teoria. Se da una legge L segue un fatto f, loccorrenza di f non garantisce la verit di L: la regola

sarebbe una fallacia dal punto di vista logico (fallacia dellaffermazione del conseguente). Invece, dalla falsit di f posso inferire la falsit di L. Lo schema deduttivo:

una regola di inferenza corretta, il modus tollens. Questa asimmetria, a cui siamo costretti dalla logica ([5], p. 201), evidente se pensiamo che le leggi di natura sono generalmente asserti universali del tipo Tutte le orbite dei pianeti sono ellittiche oppure Ogni carica elettrica multipla della carica elementare o Tutti i cigni sono bianchi (lesempio ornitologico preferito da Popper). Losservazione di un numero qualsiasi, ma finito, di cigni bianchi non pu servire secondo Popper a formulare o a giustificare con un procedimento di induzione una legge universale, cio valida per un insieme potenzialmente infinito di casi. Losservazione di un cigno che non sia bianco, losservazione per esempio di un cigno nero proveniente dallAustralia, pu invece falsificarla.

Karl Popper

Lantiinduttivismo estremo di Popper Secondo Popper, il metodo induttivo non pu servire in nessuna fase dellimpresa scientifica. In primo luogo non serve nel contesto della scoperta. La scienza non ricava le proprie leggi partendo dallosservazione ripetuta di fatti puri; una serie di osservazioni sempre preceduta da una ipotesi, da una aspettativa almeno inconscia. Popper sostiene che latto del concepire o inventare una teoria scientifica non di natura logica. Pu essere frutto di un elemento irrazionale o di una intuizione creativa nel senso di Bergson o, per dirla ancora con le parole di Einstein, di una sorta di immedesimazione con gli oggetti di esperienza (cfr. [1], p. 11). Il processo misterioso attraverso cui gli scienziati arrivano a formulare

processo misterioso attraverso cui gli scienziati arrivano a formulare nuove ipotesi riguarda pi la psicologia che la logica della scienza. Pi tardi Popper avrebbe scritto che, avendo insegnato Logica e metodo scientifico, era stato professore di una disciplina inesistente (cfr. [5], p. 35). Seguendo questordine di idee, la stessa sua opera principale Logica della scoperta scientifica o Logic of Scientific Discovery nelledizione inglese del 1959 sarebbe stata intitolata impropriamente perch il metodo della scoperta non suscettibile di analisi logica. (Il titolo delledizione originale tedesca Logik der Forschung (1935), letteralmente Logica della ricerca, non sarebbe molto migliore). Ma il compito dello scienziato chiarisce Popper non solo quello di scoprire teorie. anche quello di metterle alla prova. Perci la teoria sviluppata nella sua opera fondamentale pu essere descritta come unanalisi dettagliata dei metodi dei controlli deduttivi (cfr. ancora [1], p. 9 e p. 13). Le ipotesi scientifiche, ovviamente, possono essere controllate soltanto dopo che sono state proposte. Tuttavia, secondo Popper, linduzione non pu servire nemmeno a questo scopo, cio nel cosiddetto contesto della giustificazione. La scienza, come gi detto, interessata a proposizioni universali del tipo Ogni carica elettrica multipla della carica elementare o Tutti i cigni sono bianchi. Per rendere pi chiaro il fatto che unasserzione universale non pu mai essere provata, cio verificata in modo conclusivo, dalle osservazioni particolari, per quanto elevato sia il loro numero, Popper ricorre ad unequivalenza della Logica classica. Lasserzione Ogni carica multipla della carica elementare equivale a Non esiste una carica che non sia multipla della carica elementare. Lasserzione universale Tutti i cigni sono bianchi logicamente equivalente a Non esiste un cigno non-bianco o Non esiste un cigno scuro (in simboli x (C(x) => B(x)) equivalente x (C(x) ^ B(x)), dove C(x) sta per x un cigno, B(x) sta per x bianco, B(x) sta per x scuro). Dunque, unaffermazione universale affermativa logicamente equivalente a unaffermazione esistenziale negativa. Ma unaffermazione esistenziale negativa argomenta Popper unaffermazione di non-esistenza. Mentre lesistenza pu essere verificata in modo conclusivo e la ricerca di un cigno scuro pu giungere a una conclusione, linesistenza non pu essere provata: non posso setacciare tutto luniverso spaziotemporale per affermare che una certa cosa, cio un cigno scuro, non esiste, non esistita o non esister mai (cfr. [1], pp. 54-56). A questo punto, anche se si pu essere daccordo con Popper sul fatto che gli esempi a favore non possano stabilire con certezza la verit di una asserzione universale, sembra tuttavia ragionevole pensare che la probabilit di una legge, in assenza di esempi negativi, cresca con il numero degli esempi positivi trovati. Popper nega anche questa ulteriore possibilit: in un universo infinito la probabilit di una legge universale dovr risultare sempre zero, se si parte dallidea che le prove favorevoli non possano essere altro che in numero finito, mentre le prove possibili della legge o delle sue conseguenze sono potenzialmente infinite (cfr. ancora [1], p. 407 e segg.). Pertanto, Popper non crede che linduzione possa fornire in alcun modo il metodo della scienza. Tuttavia ritiene che questo non debba spingere allo scetticismo riguardo alla possibilit della scienza empirica. Esiste, infatti, un tipo di inferenza strettamente deduttiva che proceda, per cos dire nella direzione induttiva; cio da asserzioni singolari ad asserzioni universali ([1], p. 23) e questo il modus tollens. Questo principio, come tutta la logica deduttiva, secondo Popper, fuori discussione (ibid., p. 25). Proprio dalle possibilit che ci offrono la logica deduttiva (di ricercare i punti deboli di una teoria che generalmente si trovano nelle sue conseguenze logiche pi remote) e

il modus tollens (di falsificare una legge generale) parte tutta lelaborazione di Popper. Si potrebbe anche dire che il manifesto programmatico di Popper quello di esplorare i confini estremi a cui si pu giungere nellanalisi dellimpresa scientifica facendo soltanto uso della logica deduttiva classica. Problemi della corroborazione Popper, ritenendo che gli esempi a favore non possano rendere n vera n probabilmente vera una teoria scientifica, deve comunque trovare un modo per indicare almeno il suo grado di accettabilit provvisoria. Per dare una stima di come una teoria ha retto ai controlli e ai tentativi di confutazione, Popper usa il termine corroborazione (e non conferma, onde evitare connotazioni verificazioniste). Secondo il suo punto di vista, gli esempi favorevoli non possono rendere pi probabile una teoria universale, ma le confutazioni fallite possono aumentare il suo grado di corroborazione. Tuttavia si potrebbe subito obiettare che anche una confutazione fallita pur sempre una verifica, un esempio a favore. Dunque un problema dellelaborazione di Popper quello di precisare in cosa un tentativo fallito di confutazione sia diverso da un esempio favorevole puro e semplice.

E.L. Kirchner, Cinque donne per strada (1913)

Per argomentare a favore del fatto che le verifiche banali non contano, Popper utilizza anche il paradosso della conferma di Hempel. Lasserzione Tutti i cigni sono bianchi logicamente equivalente a Se una cosa non bianca, allora non un cigno. In simboli: x ( C(x) => B(x)) equivalente a x ( B(x) => C(x)). Ora lultima asserzione pu essere positivamente esemplificata da un cormorano nero, da una rosa rossa o da unauto blu. Ma allora un cormorano nero e una rosa rossa dovrebbero essere esempi a favore anche dellaffermazione che tutti i cigni sono bianchi. Questo tipo di esempi confermanti, imbarazzanti e paradossali per i sostenitori della logica induttiva, non crea nessun disagio a Popper che anzi ne ricava un argomento a favore delle sue tesi antiverificazioniste: un

argomento

favore

delle

sue

tesi

antiverificazioniste:

un

verificazionista coerente dir che anche losservazione di un cormorano nero fornisce un sostegno allosservazione che tutti i cigni sono bianchi ([5], p. 250). Gli esempi confermanti suggeriti dal paradosso di Hempel sono troppo a buon mercato per contare qualcosa per la corroborazione, non essendo in generale il risultato di seri tentativi di confutazione. Per la stessa ragione Popper ritiene, come detto, che ai un fini della corroborazione generalmente non serva nemmeno esempio

favorevole, a prima vista pi serio, come losservazione di un cigno bianco. Tuttavia, in particolari circostanze, sia losservazione di un cigno bianco, sia losservazione di un cormorano nero, possono entrambe sostenere la tesi che tutti i cigni siano bianchi. Cos se, ad esempio, abbiamo delle buone ragioni per pensare alla luce di teorie precedentemente accettate che la cosa in questo stagno un cigno nero, allora il fatto di scoprire che si tratta di un cigno bianco o di un cormorano nero potrebbe realmente fornire sostegno alla teoria che tutti i cigni sono bianchi (ibid.). Ai fini della corroborazione non conta tanto il numero delle verifiche, quanto il loro peso: gli esempi a favore diventano dati corroboranti se sono il risultato di previsioni rischiose o se possono essere presentati come il risultato di controlli severi, cio di tentativi seri, bench falliti, di confutazione (cfr. [2], pp. 66-67). Un controllo conta quanto pi severo e la severit di un controllo si collega al verificarsi di un evento inaspettato: se si verifica un evento f che non dovremmo attenderci in assenza della teoria L, allora il fatto corrobora positivamente L. La previsione che la distanza angolare fra due stelle fisse in posizioni opposte rispetto al disco del Sole, se misurata di giorno, dovesse essere diversa da quella ottenuta con misurazioni del cielo notturno sarebbe stata del tutto impensabile senza la teoria della gravitazione di Einstein (che prevedeva che la luce dovesse essere attratta dal Sole esattamente come i corpi materiali). La posizione delle due stelle, inosservabile di giorno a causa delleccessivo splendore del Sole, fu fotografata proprio durante leclisse del 1919 e il confronto fra le diverse posizioni notturna e diurna delle due stelle permise di confermare la deviazione prevista dalla teoria einsteniana. Questa previsione, incompatibile con i risultati che tutti si sarebbero aspettati prima di Einstein, conteneva secondo Popper un elemento di rischio impressionante e il suo successo, difficilmente attribuibile a una coincidenza casuale, aument enormemente il grado di corroborazione (cfr. [2], p. 66; [5], p. 261). Dunque, un controllo corroborante se scaturisce da una previsione rischiosa o come dice Popper per rendere pi preciso il concetto dalla previsione di un fatto improbabile rispetto alla sola conoscenza di sfondo, cio alla conoscenza non illuminata dalla teoria sotto controllo. Il grado di corroborazione fornito a una legge L da un fatto f viene definito, in prima approssimazione, a partire dalla differenza p(f, L ) p(f, ) o, con notazione pi usuale, p(f/L^) - p(f/). Il primo termine della differenza indica la probabilit di f in presenza della legge L e del resto della conoscenza ; il secondo termine indica la probabilit di f data la sola conoscenza di sfondo . Si noti che, nel caso che f sia una conseguenza logica di L e , risulta p(f/L^) = 1 e che la corroborazione alta se la seconda probabilit della differenza bassa. Il successo di previsioni vaghe e imprecise, come quelle di indovini e astrologi, ha scarso potere corroborante perch la mancanza di precisione si accompagna usualmente a unalta probabilit dei fatti previsti (cfr. ancora [5], p. 261). Tuttavia queste probabilit sono difficili da stimare e anche la corroborazione risulta difficile da definire o formalizzare, come dimostrano le tre appendici alla Logica della scoperta scientifica ad essa dedicate e le successive precisazioni di Popper sullargomento. Il concetto di corroborazione problematico non solo dal punto vista formale, ma anche da quello filosofico. Popper, infatti, afferma che il grado di corroborazione di una teoria un

infatti, afferma che il grado di corroborazione di una teoria un resoconto valutativo dei controlli superati, delle prove passate, che non dice nulla sulla sua affidabilit cio sulla sua idoneit a sopravvivere ai controlli futuri (cfr. [3], p. 38). Se affermasse il contrario, Popper potrebbe essere accusato a ragione di far uso a sua volta, nonostante il conclamato rifiuto, di una inferenza di tipo induttivo. Tuttavia Popper ritiene che una teoria altamente corroborata possa almeno candidarsi ad essere una buona approssimazione della verit o ad essere pi vicina alla verit di una teoria con un minor grado di corroborazione. Se due teorie rivali scrive Popper sono state criticate e controllate nel modo pi completo possibile, con il risultato che il grado di corroborazione di una maggiore di quello dellaltra, avremo, in generale, motivo di credere che la prima una migliore approssimazione alla verit della seconda ([5], pp. 83-84). Ma anche questa tesi, a prima vista ragionevole ed anche fondata sul piano storico, piuttosto impegnativa e sembra non sfuggire del tutto al rischio di ricadere nellinduzione. Problemi della confutazione Se vero che sia la conferma, sia la pi debole corroborazione, sono entrambe problematiche, le cose non vanno molto meglio per la confutazione.

Pierre Duhem

Prima di Popper, Pierre Duhem (1861-1916) aveva osservato che generalmente al vaglio dellesperienza non viene sottoposta una legge fisica isolata ma tutto un insieme di ipotesi (cfr. [6], p. 211). Quando i fatti non si accordano con una teoria, il modus tollens non ci dice quale parte della teoria debba essere rigettata. Solo il bon sens dello scienziato riesce talvolta a individuarla. Seguendo Duhem, si pu vedere che il modus tollens potrebbe non essere conclusivo per la refutazione se la teoria L sotto controllo si accompagna ad ipotesi ausiliarie Hi e a condizioni iniziali Ci:

La falsit di f implica la falsit della congiunzione (L^H1^.^Cn) e questa pu essere falsa non solo se falsa la legge L sottoposta a controllo, ma anche se lo qualcuna delle ipotesi ausiliarie o delle condizioni iniziali. Si pu imputare la falsit di f alla falsit di L solo se si certi che le Hi e le Ci sono vere, cosa non sempre scontata. Se, per fare ancora lo stesso esempio, sottoponiamo a controllo la teoria della gravitazione di Newton con osservazioni astronomiche, probabile che vengano usati telescopi o altri strumenti che presuppongono quantomeno le leggi dellOttica. Perci le osservazioni che non si accordano alla teoria di Newton potrebbero trovare spiegazioni che non mettono in dubbio la teoria stessa. Per chiarire il discorso, si pu ricordare che John Flamsteed (16461719), astronomo di Greenwich, comunic a Newton una tabella di dati sul moto lunare che mostrava come le teorie newtoniane fossero errate. Newton lo invit a rifare i calcoli tenendo conto delleffetto della rifrazione dei raggi di luce lunari nellatmosfera terrestre. In questo modo i calcoli tornarono e lanomalia spar. Unaltra anomalia storica della teoria newtoniana emerse qualche secolo dopo relativamente allorbita di Urano, settimo pianeta del sistema solare. Qualche decennio dopo la sua scoperta, era stato notato che il nuovo pianeta deviava dallorbita prevista ricavabile dalla Meccanica celeste di Newton e dalle condizioni iniziali accettate fino a quel momento, cio che i restanti pianeti fossero sei. Tuttavia, se si fosse postulata lesistenza di un ulteriore pianeta, la deviazione di Urano si sarebbe potuta spiegare salvando la teoria newtoniana. J.C. Adams (1819-1892) e U.J. Le Verrier (1811-1877) giunsero entrambi, in modo indipendente luno dallaltro, alla soluzione del problema individuando massa e posizione di un nuovo pianeta sconosciuto. La ricerca dellottavo pianeta ebbe successo e port alla scoperta di Nettuno. Lanomalia del perielio di Mercurio, osservata successivamente, diede ancora luogo a ricerche di un nuovo pianeta che sarebbe stato chiamato Vulcano, ma questo pianeta non fu mai scoperto. Nel 1915 Einstein riusc a spiegare lanomalia dellorbita di Mercurio sulla base della sua teoria della relativit generale e senza ricorrere ad ipotesi supplementari. E questa fu realmente una prima evidenza che port a scalzare la teoria di Newton a favore di quella di Einstein. Popper riconosce che la falsificazione pu essere difficoltosa e che in effetti sono generalmente i sistemi di teorie ad essere sottoposti al controllo dellesperienza, pi che singoli asserti isolati da un contesto. Lattribuzione della falsit ad un singolo asserto nellambito di un sistema teorico sempre estremamente incerta e lintuito dello scienziato gioca un grande ruolo nellindirizzare la confutazione verso una parte o unaltra del sistema. Questo anche se Popper ritiene che generalmente si riesca a individuare quali parti delle teorie implicate in un controllo siano pi rischiose e pi esposte alla confutazione e quali invece si possano trattare come una sorta di conoscenza di sfondo, relativamente non problematica. Comunque le difficolt della falsificazione empirica delle teorie - aggiunge Popper - non possono toccare la falsificabilit logica. Il fatto che non tutto sia logico nellimpresa scientifica non deve impedirci di usare la logica per gettare su di essa la maggior luce possibile (cfr. [5], pp. 204-205). Alle difficolt della falsificazione empirica si deve aggiungere il fatto che una teoria pu sempre essere salvata dalla confutazione mediante laggiunta di opportune ipotesi ausiliarie. Per fare un esempio vicino ai casi storici che abbiamo citato, la perturbazione dellorbita di un pianeta p rispetto a quella calcolabile con le leggi di Newton potrebbe essere attribuita alla presenza di un pianetino perturbatore p; se per questo nuovo pianetino non fosse scoperto nella posizione prevista, lo scienziato newtoniano potrebbe pensare che i telescopi non siano abbastanza potenti da osservarlo. Se nemmeno un telescopio di nuova

abbastanza potenti da osservarlo. Se nemmeno un telescopio di nuova costruzione e pi potente dei precedenti riuscisse ad osservare il pianetino, il fisico newtoniano potrebbe ipotizzare che una nube di polvere cosmica nasconda il pianeta sconosciuto. Se fosse lanciato un satellite artificiale a cercare la nube e se questa non fosse trovata, si potrebbe ancora pensare che gli strumenti del satellite siano disturbati da un campo magnetico nelle vicinanze della nube. Dunque, si potrebbe decidere di inviare un altro satellite per una nuova ricerca e cos via. Questo esempio immaginario (cfr. [8], pp. 174-175) dovuto a Imre Lakatos, lallievo pi noto di Popper, spesso polemico con il suo maestro, illustra in modo colorito come possano essere adottate molte strategie di salvataggio nei confronti di una teoria scientifica. Di fronte a questa possibilit, la raccomandazione di Popper che le ipotesi aggiuntive non siano ipotesi ad hoc, cio non siano ipotesi che si fermino alla spiegazione del solo fatto contrario, ma che aumentino il contenuto empirico della teoria. Per quanto riguarda le ipotesi ausiliarie, scrive Popper decidiamo di enunciare la regola secondo cui sono accettabili soltanto quelle la cui introduzione non diminuisce il grado di falsificabilit o di controllabilit del sistema in questione, ma al contrario laccresce ([1], p. 72). Problemi della demarcazione Popper ritiene che le critiche viste nel precedente paragrafo non possano scalfire n la fondamentale asimmetria logica fra verifica e confutazione, n il criterio di demarcazione della scienza che si basa su di essa. Ma a questo punto si pu osservare che proprio il criterio di demarcazione, basato sulla falsificabilit, rischia di essere al tempo stesso troppo forte e troppo debole. Troppo forte perch, per esempio, esclude dalla scienza, in quanto non falsificabili, gli asserti strettamente esistenziali: infatti, per falsificare un asserto esistenziale, cio per escludere che una certa cosa esista, si dovrebbe riuscire a scandagliare tutto luniverso spazio-temporale e questa impresa manifestamente impossibile. In questo modo si escludono dalla scienza sia asserti screditati come Esiste laraba fenice, sia asserti banalmente veri come Esiste un cigno bianco, sia un enunciato come Esiste un elemento con numero atomico 72 che, oltre che vero, considerato da tutti genuinamente scientifico (cfr. [1], p. 56). Il criterio di demarcazione di Popper pu anche sembrare troppo debole perch rischia di includere tutte le leggi che sono state dimostrate false: se una teoria stata falsificata, certamente falsificabile e perci scientifica. E questo dovrebbe riguardare sia teorie grandiose come la Meccanica newtoniana, sia le falsit pi banali. Popper risponde in vario modo a queste obiezioni. Il suo criterio di demarcazione esclude dalla scienza solo gli asserti esistenziali isolati. Anche un asserto esistenziale pu essere falsificato, se parte integrante di un sistema teorico: lasserzione che esiste un elemento con numero atomico 72 scientifica perch non isolata, ma stata avanzata allinterno di una teoria che permise di specificare come trovare questo elemento (cfr. [5], p. 195). Inoltre lasserto strettamente esistenziale, cio lasserto isolato Esiste un cigno bianco, anche se vero, non interessante per la scienza a causa del suo scarso contenuto informativo. Il fatto che esista un cigno bianco da qualche parte unaffermazione poco impegnativa e per esempio logicamente pi debole dellaffermazione singolare Il cigno che osservo in questo luogo e in questo momento bianco. Anche questa proposizione fattuale elementare, che sia verificabile sia falsificabile, non fa parte secondo Popper della scienza teorica ma soltanto della sua base empirica. A differenza degli asserti universali, che hanno rilevante potere esplicativo (in correlazione a condizioni iniziali, possono spiegare eventi o asserti singolari) gli asserti esistenziali sono troppo deboli per spiegare qualcosa e quindi non sono interessanti per

lo scienziato (cfr. ancora [5], p. 200).

E.L. Kirchner, Postdamer Platz (1914)

Seguendo lo stesso ordine di idee si pu rispondere anche alla seconda obiezione avanzata allinizio di questo paragrafo, cio che la scienza falsificabile debba includere anche leggi false a prima vista. Cos come la scienza non interessata a verit banali del tipo Esiste un cigno bianco, allo stesso modo non pu comprendere teorie banalmente false. Perch una teoria sia accettata nella scienza occorre che superi controlli severi, serve cio un po di corroborazione. Questo discorso viene sviluppato da Popper specialmente negli scritti a partire dal 1960: se avessimo successo soltanto nel confutare le teorie e non nellottenere verifiche delle previsioni di nuovo tipo, dovremmo certo riconoscere che i problemi scientifici sono diventati per noi troppo difficili, perch la struttura del mondo (se ve ne una) va oltre le nostre capacit di comprensione. () Credo, tuttavia, che dovremmo renderci conto che () sono essenziali entrambi i tipi di successo: il buon esito della confutazione delle teorie, e il successo di alcune di queste nel resistere almeno ad alcuni dei pi risoluti tentativi di confutarle ([2], p. 420). Questultimo requisito necessario non solo per eliminare le teorie banali, ma anche per una ragione non meno importante: lo scopo della scienza, attraverso congetture, confutazioni e corroborazioni, quello di portare ad una sempre maggiore approssimazione alla verit. Allora se nostra intenzione rafforzare la verosimiglianza delle teorie, cio avvicinarci alla verit, dovremmo aspirare non solo a ridurre il contenuto di falsit delle teorie, ma anche a rafforzarne il contenuto di verit (ibid., p 421). Con questo discorso Popper cerca di precisare lidea intuitiva di avvicinamento alla verit, o di verosimiglianza, a partire dal contenuto di verit (insieme delle conseguenze vere di una teoria) e dal contenuto di falsit (insieme delle conseguenze false), ma nello stesso tempo apre un nuovo fronte di difficolt. Proprio partendo da questi contenuti, di verit e di falsit, Popper ritiene di poter confrontare formalmente la verosimiglianza di due teorie, anche se sono entrambe false, e di definire inoltre una misura della verosimiglianza di una singola teoria. Sfortunatamente

alcuni critici hanno mostrato che le proposte di Popper non sono logicamente sostenibili e quindi non sono idonee a catturare lidea intuitiva di avvicinamento alla verit. Popper riconosce linsuccesso scrivendo di aver accettato le critiche alla sua proposta pochi minuti dopo che gli furono presentate. Tuttavia si dice convinto del fatto che una definizione formale di verosimiglianza potrebbe non essere necessaria per parlarne sensatamente e che lidea di verosimiglianza potrebbe essere usata nellambito della sua teoria come concetto non definito (cfr. [5], p. 25). Osservazioni finali A questo punto lecito chiedersi se si possa trarre qualche conclusione da questa analisi dei problemi e delle difficolt del falsificazionismo. Popper, anche negli scritti della maturit, ha sempre difeso la sua intuizione giovanile che nella scienza hanno diritto di cittadinanza solo quelle teorie che prestano il fianco alla falsificazione e possono essere accettate provvisoriamente solo quelle che sono passate indenni attraverso i tentativi di confutazione. Queste tesi di Popper sembrano molto ragionevoli. Cos come sembra plausibile lidea che la scienza, attraverso la sostituzione di congetture confutate con altre ancora confutabili, ma non allo stesso modo delle precedenti, porti a una sempre migliore approssimazione della verit. Ma abbiamo visto che molti aspetti dellelaborazione di Popper sono stati criticati o giudicati impraticabili. Ovviamente difficile dire se queste lacune siano fatali per limpianto generale del suo pensiero. Molti ritengono che la concezione di Popper, nonostante le difficolt, continui a gettare molta luce sullimpresa scientifica e che da essa ormai non si possa prescindere. Potrebbe essere ancora attuale un giudizio espresso da Lakatos allinizio degli anni Settanta (cfr. [9], p. 177, n. 2) quando scrive di aver ripetutamente criticato la filosofia di Popper proprio perch convinto che essa rappresenti la filosofia pi avanzata del nostro tempo e che qualsiasi progresso filosofico possa essere basato solo, anche se dialetticamente, sui suoi risultati.

BIBLIOGRAFIA [1] Popper K.R., Logik der Forschung, Springer, Wien 1935, trad. ingl. The Logic of Scientific Discovery, Hutchinson, London 1959; trad. it. Logica della scoperta scientifica, Einaudi, Torino 1970. [2] Popper K.R., Conjectures and Refutations, Rouledge and Keagan Paul, London 1963; trad. it. Congetture e confutazioni, il Mulino, Bologna 1972. [3] Popper K.R., Objective Knowledge, Clarendon Press, Oxford 1972; trad. it. Conoscenza oggettiva, Armando, Roma 1975. [4] Popper K.R., Unended Quest. An Intellectual Autobiography, Fontana-Collins, London 1976; trad. it. La ricerca non ha fine. Autobiografia intellettuale, Armando, Roma 1976. [5] Popper K.R., Realism and the Aim of Science, from the Postscript to The Logic of Scientific Discovery ; Hutchinson, London 1983; trad. it. Poscritto alla logica della scoperta scientifica. Il realismo e lo scopo della scienza, il Saggiatore, Milano 1984. [6] Duhem P., La thorie physique: son objet et sa structure, Rivire, Paris 1906; trad. it. La teoria fisica: il suo oggetto e la sua struttura, Il Mulino, Bologna 1978. [7] Einstein A., ber die spezielle und die allgemeine Relativittstheorie (gemeinverstndlich), Viewieg, Braunschweig 1916;

Relativittstheorie (gemeinverstndlich), Viewieg, Braunschweig 1916; trad. it. Relativit: esposizione divulgativa, Boringhieri, Torino 1967. [8] Lakatos I., Musgrave A. (eds.), Criticism and the Growth of Knowledge, Cambridge University Press, Cambridge-London 1970; trad. it. Critica e crescita della conoscenza, Feltrinelli, Milano 1976. [9] Lakatos I., The Methodology of Scientific Research Programmes: Philosophical Papers Volume I, Cambridge University Press, Cambridge 1978; trad. it. La metodologia dei programmi di ricerca scientifici: Scritti filosofici I, il Saggiatore, Milano 1985.

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