Appoteozo: manlfesLarsl, Lermlne chlave della fllosofla (a parLlre da kanL), connesso al conceLLo dl naLura. lsLanza prlmarla dell'apparlre del mondo. 5opete stetlco: sapere parLlcolare, non e conoscenza LeoreLlca, sl LraLLa dl compeLenze legaLe alla senslblllLa. L'orlzzonLe del Leml spazla dalla naLura all'ArLe e ha a che fare con la nozlone dl bellezza. l due auLorl LraLLaLl nel corso sono: Adorno - classlco del '900, apparLlene alla fllosofla conLlnenLale, marxlsLa. Leggeremo ll LesLo plu dlfflclle, 1eotlo estetlco. Ge|hen - la dlfferenza pollLlca con Adorno e assoluLa, aderl al nazlsmo e non ne rlnneg mal ll penslero. lu eslllaLo e vlsse al marglnl della vlLa culLurale Ledesca.
1ra l due lnLercorreva una grande sLlma lnLelleLLuale (sl leggono a vlcenda), ma lnLrapresero una lunga baLLaglla., Adorno dlce dl un llbro del 1960 dl Celhen che avrebbe voluLo scrlverlo lul. roprlo nel 1960 Adorno lnlzl ll lungo e LormenLaLo percorso che porL alla sLesura dl 1eotlo stetlco. ll dlalogo Lra l due auLorl e molLo lnLeressanLe dal punLo dl vlsLa del nosLro Lema, lnsLaurano una comunlcazlone Lra le orlglnl della culLura e la Larda culLura. ualle orlglnl del penslero esLeLlco umano (prelsLorla) arrlvano agll annl '60.
CuesLl probleml ln Celhen non sono mal sLaLl esamlnaLl, e dlfflclle Lrovare LesLl dl supporLo. Adorno ha vlsLo ln quesLl annl una sua grande rlscoperLa, fu un auLore molLo amaLo negll annl '70, pol cadde nell'obllo, a causa anche della sua dlfflclllsslma prosa. Sul Leml del corso non c'e quasl nulla dl leLLeraLura secondarla. er quesLo e sLaLa proposLa la sLesura dl proLocolll, ovvero una rlelaborazlone degll appunLl, cosl che alla flne del corso clascuno avra una Lraccla delle lezlonl, che conslsLeranno prlnclpalmenLe nella leLLura lnLerpreLaLlva del due LesLl ln programma.
ll cenLro del dlscorso conslsLe nel caratter| e nella funz|one dell'!"#!#$%&. La pecullarlLa dl Adorno conslsLe nel rlconosclmenLo dl una sorLa dl osslmorlca poslLlva negaLlvlLa dell'esLeLlco. Negat|v|t e un conceLLo chlave ln Adorno: lnLende qualcosa dl molLo dlverso dal nlchlllsmo. ll suo penslero e dlaleLLlco. nege| compl l'elaborazlone plu poLenLe del penslero dlaleLLlco, e un punLo dl rlferlmenLo obbllgaLo. ul dlaleLLlco parla abbondanLemenLe anche laLone. Con Pegel sl asslsLe alla sLruLLurazlone della ulaleLLlca, che dlvenLera paradlgmaLlca. La sua pecullarlLa conslsLe nell'uso della negazlone. La dlaleLLlca e formaLa da Lre momenLl: Lesl - anLlLesl - slnLesl ll punLo d'lnconLro e la slnLesl, la conclllazlone. Ma ll vero moLore della dlaleLLlca e ll momenLo negaLlvo: esso deLermlna la splnLa ln avanLl del conceLLo (lo capl molLo bene Marx). La slnLesl rlsolve ll campo dl Lenslone Lra polarlLa opposLe, Pegel lnLroduce anche ll conceLLo dl Aofbebooq, non Lraduclblle, che descrlve una dupllce azlone: superare (un osLacolo) ma anche conservare, manLenere. Sl LraLLa dl un 'Logllere che conserva'. La Lraduzlone plu comoda e "'(!)*+!,#& .$*/!##$%&. Sl LraLLa dl una re-lscrlzlone dl qualcosa ln un orlzzonLe plu amplo, cl che prlma era LuLLo dlvenLa parte d|nam|ca, ln relazlone con le alLre parLl. CaraLLerlsLlca prlnclpale del penslero dlaleLLlco e proprlo la sua dlnamlclLa. non prevede mal ll congelamenLo, ll blocco, la slncronla. Adorno ebbe ll coragglo dl voler essere radlcale nel suo conceplre ll conceLLo come una realLa mal ferma, e composLo da processuallLa senza punLl d'arrlvo.
Alla morLe dl Pegel l suol seguacl sl dlvlsero ln desLra e slnlsLra hegellana ln base alla poslzlone della rellglone rlspeLLo alla fllosofla, ma anche sul ruolo e la funzlone da aLLrlbulre alla dlaleLLlca. La uesLra hegellana celebrava la slnLesl, ll punLo dl arrlvo, secondo loro la sLorla flnlva con Pegel e lo SLaLo russlano. Lrano rlmasLl da meLLere a punLo solLanLo l deLLagll, ormal ll senso della sLorla del mondo era compluLo. La SlnlsLra hegellana lnvece poneva l'accenLo sulla negaLlvlLa: l'lnsegnamenLo non sLa nel slsLema, ma nel processo, che ha daLo ll meLodo. Anche nella lenomenologla dello SplrlLo Pegel chlama quesLa Lenslone 'Lravagllo del negaLlvo'.
2 L necessarlo procedere seguendo lo splrlLo del Lempo.
er Adorno prlma c'e la rea|t, pol ll pens|ero su||a rea|t, non e sufflclenLe asslsLere al corso del reale, blsogna conglungersl con esso. Sl LraLLa dell'ldea marxlana dl ptossl: blsogna Lrasformare ll mondo, non solLanLo racconLare la realLa.
La negat|v|t, ln quesLo quadro conceLLuale, e molLo densa dl slgnlflcaLl. non slgnlflca ne ll nulla ne lmpllca ll rlnnegare qualcosa, pluLLosLo e l'equlvalenLe dl 'meLLere ln moLo' qualcosa. Cuando pongo qualcosa creo una Lesl, prlva dl vlLa, sLaLlca. ll senso del reale lnvece emerge se creo una tens|one che splnga quesLo qualcosa che ho posLo a rapporLarsl a LuLLo ll resLo. Se sl prendono ln conslderazlone LuLLl l conLenuLl sl foLografa ll slsLema, le re|az|on| Lra le slngole parLl sono lnafferrablll, prlve dl sLaLlclLa, canglanLl, sono la dlnamlclLa sLessa. L un po' anche l'ldea dl organlsmo, che e qualcosa dl dlverso dalla somma del slngoll organl. La negazlone dlaleLLlca nega cl che conflna la parLe denLro se sLessa, per aprlrla verso ll resLo. Sl LraLLa dl ,!0*1$&,! .!#!)+$,*#*: nega gll aspeLLl che clrcoscrlvono la Lesl e la lsolano dal resLo, schlude ll germe dl relazlone lnclso ln una cosa. La slnLesl e la cosa plu le relazlonl con LuLLo ll resLo.
Pegel non scrlve molLlsslme opere desLlnaLe alla pubbllcazlone. A nol sono rlmasLl sopraLLuLLo appunLl delle lezlonl che Lenne alla PumbolLd unlverslLaL dl 8erllno, pubbllcaLl dopo la sua morLe. l quaLLro LesLl prlnclpall da lul curaLl per la pubbllcazlone sono:
-oclclopeJlo Jelle scleoze fllosoflcbe lo compeoJlo Manuale unlverslLarlo uLlllzzaLo da LuLLl gll sLudenLl dell'unlverslLa dl 8erllno, -lloeomeotl Jello fllosoflo Jel Jltltto resenLa la sua Leorla della pollLlca e della sLorla (dalla quale aLLlngeranno leuerbach, Marx...) sl LraLLa dl uno scrlLLo del Lardo Pegel, barone unlverslLarlo che comple aLLl dl vlolenza lnaudlLa nel confronLl del suol colleghl unlverslLarl (es. Schopenhauer), -leoomeooloqlo Jello 5pltlto - vero e proprlo romanzo dl formazlone dello splrlLo, segue la vlcenda dell'afflorare del senso dlaleLLlco della sLorla. -5cleozo Jello loqlco Le due opere sono molLo dlverse ma complemenLarl. ln 5cleozo Jello loqlco Pegel esprlme l'archlLeLLura LeoreLlca conceLLuale del mondo, la sua faLLlclLa, la sLruLLurazlone dlnamlco-conceLLuale d'lnsleme, la vlslone panoramlca del conceLLo fllosoflco. La uesLra hegellana amera quesL'ulLlma opera, menLre la SlnlsLra hegellana sl concenLr sopraLLuLLo sulla leoomeooloqlo Jello 5pltlto.
Adorno svlscera nella fllosofla la poslLlva negaLlvlLa. Pa come rlferlmenLo conLlnuo e polemlco Pegel, complendo addlrlLLura un aLLo dl rldondanza chlamando la sua poslzlone dlaleLLlca negaLlva". Adorno cur Lre sLudl su Pegel, negll annl '60, ln cul esamlna l Lre snodl del penslero hegellano.
ll processo della dlaleLLlca lo dobblamo Lrovare anche nell'estet|co: per sua naLura e un processo dl eroslone del llmlLl dl qualcosa, a favore dl una processuallLa che non sl conclude. non sLlamo parlando dl LsLeLlca come dlsclpllna fllosoflca ma dl LsLeLlco. ua un corso dl esLeLlca cl sl aspeLLa che sl parll dl arLe, quesLo e vero secondo la Lradlzlone moderna (lnlzlaLa con Pegel). kanL della Lerza crlLlca parla pochlsslmo dl arLe, sl concenLra bensl sulla be||ezza natura|e. Sl LraLLa dl una svolLa che meLLe ln slmblosl esLeLlca e arLe, dalla quale prenderanno le mosse Schelllng, Pegel e l'ldeallsmo Ledesco. Adorno glochera con e sfruLLera quesLo aspeLLo, scegllendo come LlLolo 1eotlo stetlco pone Pegel conLro kanL. La Lerza crlLlca nell'opera dlvenLa un modo dl procedere plu avanzaLo rlspeLLo a quello dl Pegel, sl parla dl bello naLurale", non dl bello arLlsLlco splrlLuale". L'eLlmologla della parola 'esLeLlco' ha a che fare con la percezlone (ln greco oestbesls). Sl LraLLa del conLenuLo perceLLlvo dell'esperlenza. La percezlone e ll man|festars| (etscbelot) senslblle dl qualcosa (senza lmpegnarcl ulLerlormenLe sul Lermlne percezlone). osslamo dlre che percezlone e l'equlvalenLe dl manlfesLazlone, nel senso dl cl che aLLraverso la senslblllLa sl manlfesLa. kanL e ll fllosofo che ha posLo la quesLlone dell'tscbeloooq (fenomeno), che ln kanL sl dlsLlngue dal lbooomeooo.
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un alLro grande auLore presenLe ad Adorno, come rlferlmenLo polemlco a proposlLo della fenomenlclLa e manlfesLaLlvlLa e Pusserl, che sLudl per plu dl dlecl annl. nel '38 Adorno doveLLe fugglre dalla Cermanla perche ebreo e comunlsLa. And ad Cxford e pol negll uSA, dove rlmase flno agll annl '30. MolLl lnLelleLLuall Ledeschl nella sua sLessa slLuazlone declsero dl non Lornare sublLo ln Cermanla dopo la llberazlone dal nazlfasclsmo, cosl declse anche la coslddeLLa Scuola dl lrancoforLe, della quale Adorno faceva parLe. 8rechL lnvece rlenLr nella Cermanla CrlenLale, ma furono la mlnoranza quelll che segulrono la sua declslone. Adorno ln lnghllLerra complla un manoscrlLLo su Pusserl che pol geLLa, ne pubbllca solo quaLLro esLraLLl, conLenenLl la sua presa dl poslzlone nel confronLl della fenomenologla. ll rlferlmenLo e essenzlalmenLe polemlco, ma ln 1eotlo stetlco cl sono lnLonazlonl lesslcall fenomenologlche, esse sono spesso LrascuraLe dal leLLorl, ma servono, non possono essere sLaccaLe dalla proposLa LeoreLlca dl Adorno.
l conceLLl dl Natura e Man|festaz|one fanno parLe dl una componenLe fenomenologlca esLremamenLe slgnlflcaLlva. Adorno e molLo colLo, la sua fllosofla e esLremamenLe compllcaLa perche plena dl suggesLlonl provenlenLl da molLe fonLl. L'uso slgnlflcaLlvo ed aLLrlbuLlvo del Lermlne 'LsLeLlco' e gla presenLe nel LlLolo dell'opera. SLa facendo 1eorla LsLeLlca, non fllosofla dell'arLe. L'esLeLlca e Leorla dell'esLeLlco: una Leorla quallflcaLa come esLeLlca. non sapplamo bene cosa possa slgnlflcare, cosa vuol dlre che una Leorla e dl per se esLeLlca? Sembra un gesLo da un Leorlco dell'esLeLlsmo decadenLe, ma non e qualcosa del genere (aLLegglamenLo conLro ll quale Adorno era vlolenLemenLe polemlco). ll fllosofo Slmmel e molLo vlclno a quesLe poslzlonl, ma Adorno lo LraLLa mallsslmo a causa del suo dandysmo fllosoflco, asslsLlamo ad un rlgore quasl luLerano, al conLrarlo, ln Adorno. non c'e accondlscendenza nel confronLl dell'esLeLlco (ad es. per Schelllng era megllo l'arLe della fllosofla): Adorno e hegellano, la fllosofla e ll valore del conceLLl.
1eotlo stetlco e un LesLo lncompluLo. lu pubbllcaLo un anno dopo la morLe, Adorno morl nel '69 lmprovvlsamenLe, d'lnfarLo, ancora glovane. Le ulLlme annoLazlonl rlsalgono ad alcunl mesl prlma, sLava complendo un lavoro dl sfrondamenLo spavenLoso. Adorno non avrebbe mal pubbllcaLo ll LesLo nella vesLe che e glunLa flno a nol. 1anLe cose sono ancora provvlsorle, ma non cerLo ll LlLolo. 1eotlo stetlco e presenLe come rlferlmenLo slsLemaLlco ln LuLLa l'opera. Sl LraLLa comunque dl un LlLolo perlcoloso perche suggerlsce la prosslmlLa Lra Leorla e arLe. non sl LraLLa dl una dlchlarazlone programmaLlca, ma l'lndlvlduazlone dl un problema. Come pu una Leorla conclllarsl con l'esLeLlco, come pu la Leorla assumere denLro dl se caraLLerl dell'esLeLlclLa? Sl LraLLa dl una fllosofla che vuole lmparare dalla realLa dell'esLeLlco alcunl elemenLl che possono Lornare uLlll all'elaborazlone conceLLuale, senza annullare mal l'enorme dlfferenza Lra gll amblLl. Adorno non confonde mal le due cose e sl occupa del campo dl Lenslone Lra ll concetto f||osof|co e ll costrutto estet|co-art|st|co. ll conceLLo e aslncrono rlspeLLo all'opera d'arLe. re-dlaleLLlcamenLe ll conceLLo non ha alcun elemenLo dl congruenza e commensurablllLa rlspeLLo al cosLruLLo arLlsLlco. uobblamo qulndl complere uno sforzo dlaleLLlco e rlconoscere che ln realLa son parLl, elemenLl dl una medeslma relazlone. L'esLeLlco e ll momenLo negaLlvo rlspeLLo al conceLLo fllosoflco, e ll moLore che meLLe ln modo ll processo del penslero fllosoflco.
er Pegel era lmporLanLe solo la loglca, qulndl solo ll conceLLo. L faclle deLermlnare un conceLLo con un alLro conceLLo, e la fanLasla moderna quella che porLa a cosLrulre un slsLema dello SplrlLo che soffochl la naLura. Lo SplrlLo lnvece per Adorno sl deve nutr|re d| natura, cosl caplamo dove s'lnnesLa ll processo dlaleLLlco, la vera dlscrasla, che per forLuna c'e. Se non cl fosse dlfferenza cl perderemmo ln un vuoLo gloco dl LauLologle, conceLLl che deflnlscono conceLLl, lnvece c'e qualcosa che proclama dlfferenza e negaLlvlLa. La Leorla che assume ll proprlo alLro non come se, ma come combusLlblle per procedere, l'alLro da se e la sclnLllla che avvla la rlflesslone LeoreLlca.
pensare l'opera d'arLe dall'lnLerno (non aLLraverso la conLemplazlone) splngendola al conceLLo (non secondo lrrazlonallsmo ed esLeLlsmo) pur sapendo che essa, gla nella sua eslsLenza e nell'apparenza dl cul vlve la sua paradossale vlLa e qualcosa dl alLro dal conceLLo.
Adorno era anche un composlLore, nonche un bravo planlsLa. Sapeva vedere l'arLe dal punLo dl vlsLa dl colul che collabora al suo farsl.
4 ulverso per e guardare l'arLe dal punLo dl vlsLa dell'auLore e dello speLLaLore. ll senso comune poslLlvlsLlco borghese consldera l'arLe una cosa da domenlca, non da vlLa serla dl LuLLl l glornl. L'opposLo dl quesLo modo dl vedere e ll dandysmo, che ellmlna la razlonallLa conceLLuale. Adorno sl pone lnvece ln poslzlone lnLermedla Lra le due, sl LraLLa dl due campl dlversl ma che vanno messl ln relazlone. ua fllosofo blsogna sp|ngere |'opera d'arte verso || concetto. Adorno non sopporLava 8rechL, SarLre.. polche facevano opere Lroppo fllosoflche. SopporLava, a dlr la verlLa, solo se sLesso (e un poco Porkhelmer). er lul le opere d'arLe con ll messagglo sono sbagllaLe, perche non sl sLa facendo arLe ma fllosofla mascheraLa da arLe, e pura propaganda pollLlca, sl buLLa ll conceLLo nel mercaLo delle ldee. L'arLe e r|vo|uz|onar|a nel suo senso: l'arLlsLa preferlLo era 8eckeLL, anarchlco, mal deflnlLo dal punLo dl vlsLa arLlsLlco, al quale Adorno voleva dedlcare 1eotlo stetlco. er lul plu e arLe plu nega la conceLLuallLa. 8eckeLL non dlce nulla: quesLo e cl che conLa. Lcco perche esalLa ln modo esasperaLo l'avanguardlsmo (come Schnberg).
ll mesLlere del fllosofo e unlcamenLe quello dl splngere l'arLe al conceLLo. Sl LraLLa dl un'lmpresa dlsperaLa, ma non e lmporLanLe l'eslLo del penslero fllosoflco, ma l'esperlenza del penslero (rlelaborazlone dell'hegellana tfobteo). L'lmporLanLe e ll vlagglo, cl meLLe ln condlzlone dl complere qualcosa. ConLa non dove slamo arrlvaLl, ma la polvere che abblamo addosso.
Adorno sposLa l'aLLenzlone dall'eslLo, da cl che sl oLLlene al percorso. ll soLLoLlLolo della leoomeooloqlo Jello 5pltlto andava gla ln quesLa dlrezlone: e lnfaLLl 5cleozo Jell'espetleozo Jello coscleozo. L'arLe per essere compresa deve cosLrlngercl ad esporcl ad essa: e allora che ne facclamo esperlenza. ConLa molLo dl plu l'esperlenza. CuesLo aspeLLo sl caplsce nell'amblLo muslcale: ascolLlamo sempre gll sLessl branl, quando cl placclono. erche abblamo sempre blsogno dell'esposlzlone? erche conLa l'esperlenza che ne facclamo. non ha slgnlflcaLo, ln quesLo caso, conoscere gla l'opera.
8lsogna fare esper|enza de||'en|gma, non rlsolverlo.
Adorno celebra sopraLLuLLo le forme d'arLe che hanno un'lnLrlnseca enlgmaLlclLa. Lo str|dore, la dlssonanza e la forma plu slgnlflcaLlva per fare valere l dlrlLLl dell'esLeLlco.
c'e un momenLo dell'opera che rlfluLa alla rlflesslvlLa e alla medlazlone" La reslsLenza e una naLurallLa proprla dell'opera, l'arLe e un pezzo dl naLura. naLura e cl che non e faLLo dall'uomo, bensl cl che genera l'uomo.
Cennl blograflcl dl Adorno nasce nel 1903, progeLLa 1eor|a Lstet|ca aLLorno al 1938. 1lene numerosl corsl unlverslLarl sul Lema, nel corso del '38/'39 desLlnaLo all'esLeLlca presenLa numerose paglne dl 1eotlo stetlco. ual 1938 al 1968 Llene ben clnque corsl unlverslLarl dl esLeLlca (ll che equlvale a porre le basl per la proprla Leorla esLeLlca, un Lempo nelle unlverslLa lnfaLLl un docenLe lnsegnava ll proprlo penslero, punLo dl vlsLa, non esponeva quello alLrul.) CuesLl corsl documenLano le varle fasl della rlflesslone. Sl LraLLa dl un Lema che gll sLa parLlcolarmenLe a cuore. ln glovlnezza era ln dubblo se essere muslclsLa o fllosofo (grazle alle sue compeLenze muslcall aluL 1homas Mann a scrlvere ll uoctot loostos: ln parLlcolare LuLLe le parLl Lecnlche dedlcaLe alla dodecafonla vennero redaLLe con la consulenza dl Adorno). ubbllca anche saggl dl esLeLlca muslcale e opere dl fllosofla della muslca.
Adorno aveva un modo dl lavorare parLlcolare. ueLLava alla sua segreLarla quello che gll passava per la LesLa, prendeva pol l daLLlloscrlLLl e ll rlelaborava. ul 1eotlo stetlca abblamo due deLLaLure e mezzo dlverse, ll LesLo ln dlecl annl ha sublLo molLe modlflche. Sono sLaLe sposLaLe le dlverse parLl plu volLe, senza mal Lrovare un'organlzzazlone che soddlsfasse compleLamenLe Adorno.
Le varle parLl dello scrlLLo fllosoflco sono paratatt|che: non c'e nessuna gerarchla o progresslone. Mal ln nessuna proposlzlone c'e la consequenzlallLa lnduLLlva o deduLLlva. L l'esaLLo conLrarlo dl WlLLgensLeln, la sLruLLura a cascaLa del 1racLaLus e a grappolo ln perfeLLa gerarchla a parLlre da Lre Lesl dl base.
3 nel secondo WlLLgensLeln lnvece non c'e plu gerarchla, bensl un'ldeale superflcle ln cul LuLLe le Lesl sLanno sullo sLesso plano (ln quesLo modo per non concludera nulla).
Adorno compone una galassla dl frammenLl dl penslero, sempre faLLl e allo sLesso Lempo dlsLruLLl. nessuna organlzzazlone e sufflclenLe. non e posslblle Lrovare una forma adeguaLa da una prlma all'ulLlma parola. Somlgllanza con Musll: sposLa plu volLe l'ordlne del caplLoll senza Lrovare una slsLemazlone. La modu|ar|t de| pens|ero era molLo dlffusa nel novecenLo.
Adorno ha qulndl un penslero paraLaLLlco, ll che equlvale ad una coste||az|one dl penslero. ll suo dlscorso e composLo da slngole sLelle, clascuna per conLo suo, nol vedlamo le flgure solLanLo unendo le sLelle. ll percorso per e compluLo llberamenLe e qestoltlcomeote, non e obbllgaLorlo o coerclLlvo. La dlfflcolLa del penslero dl Adorno sLa qul, sopraLLuLLo pol perche l'esLeLlco non e rlduclblle al conceLLo. Sl LraLLa dl un grande dramma, fu devasLanLe per Adorno. uopo mesl dl sLrenuo lavoro sl prende una vacanza, duranLe la quale purLroppo ha un lnfarLo. La sua 1eotlo stetlco e composLa da clnquecenLo paglne ma e solLanLo un enorme frammenLo, desLlnaLo al falllmenLo. osslamo lnlzlare la leLLura del LesLo da dove vogllamo, non c'e un ordlne. ll penslero presenLa una cerLa rldondanza, Adorno cesell dl nuovo e conLlnuamenLe le sLesse nozlonl. ll procedlmenLo e dlaleLLlco ed eslblLo proposlzlone per proposlzlone.
Andrebbe leLLo come WlLLgensLeln: la leLLura deve essere dlsperaLamenLe lenLa. non sl LraLLa dl una cosLruzlone compleLa e flnlLa, ma dl mlcro-sposLamenLl, un conLlnuo ruoLare lnLorno al punLo. L un procedlmenLo fenomeno|og|co, che non consenLe mal un passo avanLl.
Cll annl SessanLa saranno declslvl. ubbllca numerosl saggl, dlvenLa un celebre docenLe molLo conoscluLo ed affermaLo, pur senza aver mal scrlLLo nessun LraLLaLo dl fllosofla. Pa pubbllcaLo solLanLo saggl e voluml parLlcolarl. La Lesl dl llbera docenza vlene redaLLa sull'esLeLlca dl klerkegaard. La sua sl pu deflnlre come fllosofla della muslca moderna: esalLa Schoenenberg (ll progresso) conLro SLravlnskl[ (ll regresso). Sl LraLLa dl una Lesl molLo forLe che susclLera molLe polemlche.
ConLro Peldegger rlfleLLe molLlsslmo, da eserclzlo del penslero fllosoflco ma non da mal un profllo neLLo alla sua fllosofla.
rogeLLa cosl Lre opere: una dl 1eoreLlca - pubbllcazlone compluLa nel '66: ulolettlco Neqotlvo una dl LsLeLlca - 1eotlo stetlco, lncompluLa una dl Morale - rlmasLa al solo sLadlo dl progeLLo.
AlLrl LesLl lmporLanLl: ulolettlco Jell'lllomlolsmo, scrlLLa a quaLLro manl con Porkelmer, ll prlmo caplLolo e redaLLo da enLrambl. Mlolmo Motollo - brevl rlflesslonl, ll suo capolavoro assoluLo, ll LesLo plu fellce anche dal punLo dl vlsLa leLLerarlo, da morallsLa, alla MonLalgne.
La Lrlade vero - bello - buono rlprende le Lre CrlLlche dl kanL, sl LraLLa dl una LrlparLlzlone scolasLlca e classlca. Sl LraLLa dl una scelLa scolasLlca o dellberaLa? La sua glusLlflcazlone reclLa: per esporre cl che ho da buLLare sulla bllancla.
ulLerlore speclflcazlone del conceLLo dl Negat|vo: la fllosofla dl Adorno e l'esplorazlone del calco, della maLrlce, del oeqotlvo fotoqtoflco" della meLaflslca. Cl deve essere qualcosa che genera la meLaflslca, qualcosa che non pu dlre perche ne e la condlzlone (non ln senso LrascendenLale, se ho sapere fllosoflco poslLlvo). Cuello al dl la dallo specchlo non pu dlvenLare un proclama fllosoflco! CuesLo e ll dramma dl Adorno: afferrare la fllosofla lnsleme a quesLo suo elemenLo condlzlonanLe. Sl LraLLa della sLessa lmmaglne esaLLamenLe rovesclaLa, solo complemenLare, senza nessun rlsconLro cromaLlco.
Se quesLo e vero blsogna segulre la meLaflslca cosl come sl e sLruLLuraLa: la progresslone vero - bello - buono fa parLe della meLaflslca gla lnsLauraLa, non blsogna rlcomlnclare da capo.
6 Sl LraLLa dello sLesso procedlmenLo messo ln aLLo da kanL rlguardo alle sclenze: non blsogna ellmlnarle se funzlonano. non blsogna fondare un sapere che eslsLe, ma parLlre da un sapere e darne le cond|z|on| d| poss|b|||t. ll fllosofo e dlverso dallo sclenzlaLo: sl LraLLa dl una rlflesslone crlLlca.
La sLessa cosa pu essere faLLa nel confronLl della meLaflslca, delle sLruLLure del llnguagglo, del gusLo.. blsogna fare un lavoro dl scavo nella parLe negaLlva che non Lrova modo dl esprlmersl, LraLLare dl cl che e desLlnaLo ad essere soppresso. L un'opzlone lnsleme LeoreLlca e pollLlca. non penslero - rovesclo dl penslero, ll negaLlvo foLograflco. L un'operazlone compllcaLa, faLLa dlaleLLlzzando dl volLa ln volLa ll penslero. La dlaleLLlca e una sorLa dl auLocrlLlca: non lnvenLa nuovl conceLLl (come lnvece fece Peldegger). Scava ln quello che c'e gla per fare vedere: - Cl che non vlene deLLo ma lo supporLa. - Cl che ln cl che sl manlfesLa vlene annullaLo, come se fosse una colpa. - Cl che del vero, bello e buono promuove ll penslero senza poLer essere meLabollzzaLo.
uopo l'elaborazlone dl un slsLema dlaleLLlco negaLlvo, |'estet|ca paradlgmaLlcamenLe non sl fa meLabollzzare: ecco perche fa LanLa faLlca a scrlvere ll LesLo 1eotlo stetlco. non sl LraLLa dl una Leorla dell'arLe, ma dl rlsLruLLurare la fllosofla aLLraverso la Leorla esLeLlca.
nella Leorla dell'arLe manca la fllosofla e manca l'arLe, blsogna Lrovare un punLo dl compensazlone.
7-9 febbra|o (Irancesca De S|mone)
CLnnl 8lCC8AllCl L CCn1LS1C S1C8lCC 1h. W. Adorno (1903-1969) sl forma all'unlverslLa dl lrancoforLe seguendo le lezlonl dl Porkhelmer, con cul sLrlnge un legame che porLera a fellcl collaborazlonl. nel 1923 vlene fondaLo l'lsLlLuLo per la 8lcerca soclale dl lrancoforLe, lsLlLuzlone auLonoma rlspeLLo all'unlverslLa, ll cul obleLLlvo e lo sLudlo e lo svlluppo del marxlsmo ln manlera anLldogmaLlca. ll lavoro dell'lsLlLuLo e caraLLerlzzaLo da un approcclo mulLldlsclpllnare, sl uLlllzzano gll sLrumenLl della fllosofla, della soclologla e della pslcoanallsl. nel 1931 Porkhelmer dlvenLa dlreLLore dell'lsLlLuLo e lnlzlano le pubbllcazlonl della 8lvlsLa per la 8lcerca Soclale, organo ufflclale dell'lsLlLuLo. lnLorno ad Porkhelmer sl raggruppano personallLa come 8en[amln, Marcuse e Adorno. CuesLl sono sLudlosl dl orlglnl ebralche, legaLl al marxlsmo che nel 1933 con l'ascesa al poLere dl PlLler ln Cermanla sono cosLreLLl all'eslllo. Alla meLa degll annl '40 Adorno e Porkhelmer lnlzlano a lavorare al LesLo ulolettlco Jelllllomlolsmo, un'opera scrlLLa a quaLLro manl e nel 1930 con ll loro rlLorno ln Cermanla vlene rlfondaLo l'lsLlLuLo. Adorno comlncla ll progeLLo dl 1eotlo stetlco nel 1938 quando lnlzla a Lenere del corsl unlverslLarl dl esLeLlca. 1eotlo stetlco fa parLe dl un corpus composLo da Lre opere che Adorno aveva ln progeLLo dl scrlvere: una dl argomenLo morale, una dl argomenLo LeoreLlco e una dl argomenLo esLeLlco. ul quesLl progeLLl reallzzera solo ulolettlco Neqotlvo, ll suo capolavoro LeoreLlco rlsalenLe al 1966. L'opera sulla morale non sara reallzzaLa e quella sull'esLeLlca, 1eorla esLeLlca, resLera lncompluLa, perche Adorno morlra lnaspeLLaLamenLe e premaLuramenLe nel 1969. ul Adorno rlcordlamo pol Mlolmo motollo e la ulolettlco Jelllllomlolsmo scrlLLa lnsleme ad Porkhelmer.
ulALL11lCA uLLL'lLLuMlnlSMC Cuando sl parla della ulolettlco Jelllllomlolsmo, non cl sl rlferlsce a quella fase del penslero occldenLale del seLLecenLo, un penslero qulndl deLermlnaLo nello spazlo e nel Lempo, bensl l'lllumlnlsmo e slnonlmo dl raglone o razlonallLa. La quesLlone dl fondo della ulolettlco Jelllllomlolsmo e una crlLlca alla fllosofla della sLorla dl Pegel: dopo l'esperlenza dl AuschwlLz, ll cammlno dl clvlllzzazlone lnlzlaLo soLLo ll segno della razlonallLa, sembra sfoclare nel masslmo dell'lrrazlonallLa. La crlLlca vlene porLaLa avanLl secondo raglone ovvero e la fllosofla sLessa che deve 'decosLrulrsl' cloe smenLlre le sue preLese dl assoluLezza. L'aLLenzlone sl volge al perche l'umanlLa, al culmlne del proprlo svlluppo sclenLlflco, Lecnologlco ed economlco, lnvece dl enLrare ln uno sLaLo veramenLe umano, sprofonda ln un nuovo reglme dl barbarle. L' soLLollneaLo l'lsLlnLo all'auLodlsLruzlone che fln dall'lnlzlo apparLlene alla razlonallLa: come mosLra ll conceLLo della dlaleLLlca, eslsLe una lnesLrlcablle coapparLenenza dl progresso e regresso dovuLo al nesso segreLo dl raglone e domlnlo al flnl dell'auLoconservazlone. Con lo sLesso sguardo sl pu leggere lcllssl Jello toqlooe dl Porkhelmer, quasl una verslone dlvulgaLlva della ulolettlco Jell lllomlolsmo. L'opera dl Adorno e Porkhelmer e l'esposlzlone della 1eorla CrlLlca, eslLo ulLlmo della Scuola dl lrancoforLe. l complLl della 1eorla crlLlca sono: - Comprendere cl che ormal e
7 - Spezzare ll conLesLo d'accecamenLo uLlllzzando la rlflesslone fllosoflca come reslsLenza.(quesLlone del 'rlnvlo alla prassl') Con ll prlmo complLo, cloe ldea che la fllosofla debba comprendere ll proprlo Lempo con l mezzl del penslero, Adorno e Porkhelmer rlLornano alla fllosofla hegellana. Con ll secondo complLo, lnvece, sl rlvelano plu vlclnl al marxlsmo, salvo pol crlLlcare ll praLlclsmo unllaLerale marxlsLa che, nell'ansla della prassl lmmedlaLamenLe reallzzaLa sopprlme ll momenLo LeoreLlco e scade anch'esso nella caLLlva prassl. Adorno sara ll plu orlglnale esponenLe della 1eorla crlLlca Lra gll annl '30 e '60 e posslamo sosLenere che la 1eorla crlLlca, nelle sue llnee sLorlche, sl afferma e sl conclude con lul: ll percorso dl Pabermas negll annl '70, lnfaLLl, sara assoluLamenLe auLonomo rlspeLLo a quello lnlzlaLo da Adorno e Porkhelmer.
ulALL11lCA nLCA1lvA La parLlcolarlLa dl Adorno e nel rlconosclmenLo dl una osslmorlca poslLlva negaLlvlLa dell'esLeLlco. ll negaLlvo sl slLua al cenLro del penslero dlaleLLlco sopraLLuLLo con Pegel che lo consldera ll vero moLore della dlaleLLlca, ll Lravagllo del negaLlvo. All'lnLerno della dlspuLa Lra la desLra e la slnlsLra hegellane, Adorno sl colloca slcuramenLe nella slnlsLra che, plu che sulla slnLesl e cloe sul Lerzo momenLo della dlaleLLlca, ll momenLo concluslvo, lnslsLe proprlo sul negaLlvo. Adorno e radlcale nel penslero della processuallLa: ll senso del reale sl ha solo nel creare una Lenslone che splnga qualcosa a confronLarsl con ll resLo, la negazlone dlaleLLlca nega ll conflne che clrcoscrlve una Lesl e che la lsola dal resLo, Loglle la llmlLaLezza per creare relazlonl. ll momenLo flnale, la slnLesl e la Lesl plu la relazlone. ll negaLlvo ha per Adorno una connoLazlone LeoreLlca e una connoLazlone pollLlca: -ll negaLlvo e un osLacolo ln senso dlaleLLlco cloe qualcosa che solleclLa ll processo e che deve essere rlpreso come Lale ad un llvello superlore, ecco perche ll penslero dlaleLLlco e crlLlco e auLocrlLlco. -La razlonallLa dlsplegaLa nella fllosofla non e alLro che la reallzzazlone dell'lncubo della domlnazlone dell'alLro. La sLruLLura sLessa della fllosofla, della meLaflslca e quella del domlnlo percl ll 'fare pollLlca' dlvenLa crlLlcare quesLo Llpo dl fllosofla. La domlnazlone dell'alLerlLa sl noLa ln una serle dl rapporLl: -domlnazlone della naLura da parLe dello splrlLo: lo splrlLo lnLeso hegellanamenLe e LuLLo cl che non e maLerlale e che Lende ad annullare la naLura. -domlnazlone del slngolo, del parLlcolare, da parLe dell'unlversale. -domlnazlone degll alLrl uomlnl da chl e ln poslzlone prlvlleglaLa. -domlnazlone del sensl umanl da parLe del mercaLo, ln polemlca con la culLura dl massa. non c'e posslblllLa dl un uso poslLlvo del mezzl dl comunlcazlone dl massa. ln quesLo Adorno sl mosLra ln conLrasLo con ll LesLo dl 8en[amln lopeto Jotte oellepoco Jello soo tlptoJoclblllt tecolco. -domlnazlone della socleLa da parLe dell'economla. -domlnazlone della culLura da parLe dell'lndusLrla della culLura. 1rovlamo un parallelo Lra l conceLLl dl valore d'uso e valore dl scamblo: ll valore del negaLlvo e ll rlaffermare l dlrlLLl del valore d'uso sul valore dl scamblo. ll valore d'uso e cl a cul serve realmenLe un oggeLLo, e ll valore prlmlLlvo dello scamblo cloe sl scamblano valorl equlvalenLl, ll valore dl scamblo lnvece fa nascere l'ldea del proflLLo, e deLermlnaLo dal mercaLo ed ha sosLlLulLo compleLamenLe ll valore d'uso dlvenLando l'unlco valore dl rlferlmenLo. Adorno, nel sosLenere ll rlLorno al valore d'uso a scaplLo del valore dl scamblo, non cerca un sempllce rlLorno alla naLura, una sorLa dl regresso, bensl cerca dl rlconneLLere dlaleLLlcamenLe gll elemenLl cloe non e sempllce penslero del tltotoo o, e Aufhebung. La fllosofla dl Adorno va lnLesa come l'esplorazlone del calco, della maLrlce, del 'negaLlvo foLograflco' della meLaflslca. Lgll punLa la proprla aLLenzlone su cl che, cosLlLuendo l'orlglne del penslero, resLa come Lale non pensaLo e che anzl rappresenLa ll rovesclo del penslero, cl che e sempre alle spalle e specularmenLe rovesclaLo. uunque non una Leorla del vero, del bello e del buono, ma cl che nel vero, nel bello e nel buono promuove ll penslero senza poLer essere meLabollzzaLo ln esso. ll problema dl una Leorla crlLlca della Leorla non e lnvenLare nuovl conceLLl ma scavare ln cl che gla c'e per Llrar fuorl cl che lo sosLlene, lo supporLa, cl che solleclLa, eslge e reclama ll penslero ma che non e penslero.
1LC8lA LS1L1lCA 1eotlo stetlco e un LesLo lncompluLo pubbllcaLo posLumo, nel 1970. ll LlLolo suggerlsce una perlcolosa prosslmlLa Lra la fllosofla (Leorla) e l'arLe (esLeLlclLa) ma ln 1eotlo stetlco l'esLeLlco vale come quallflcazlone della Leorla ovvero e la Leorla ad essere esLeLlca ln se sLessa. er Adorno l'esLeLlca e l'eroslone del llmlLl ln favore dl una processuallLa, non e una dlsclpllna LanLo che non sl parla dl esLeLlco ma dl esLeLlco con valore quallflcaLlvo e aLLrlbuLlvo. llno a 1eotlo stetlco, Adorno era sLaLo molLo vlclno ad Pegel conLro kanL, ma lo 1eotlo stetlco sl avvlclna molLlsslmo a kanL e all'ldea dl bello naLurale pluLLosLo che bello arLlsLlco: sl parla dl cl che nella e aLLraverso la senslblllLa sl manlfesLa (etscbelot). L'ldea lnslLa nell'espresslone 1eotlo stetlco allora non e una dlchlarazlone programmaLlca, bensl l'lndlvlduazlone dl un problema: e una Leorla che vuole lmparare qualcosa dal campo dell'esLeLlco, qualcosa che sla uLlle al penslero
8 conceLLuale. re-dlaleLLlcamenLe ll conceLLo fllosoflco non ha alcuna congruenza rlspeLLo al cosLruLLo esLeLlco-arLlsLlco ma eslsLe un forLe campo dl Lenslone Lra conceLLo fllosoflco e cosLruLLo esLeLlco-arLlsLlco e Lale Lenslone, Lale dlscrepanza e uLlle ad lnnescare la dlaleLLlclLa. Adorno meLLe ln prlmo plano l'esperlenza del penslero fllosoflco e non la meLa: blsogna pensare l'opera d'arLe dall'lnLerno, splngendola al conceLLo pur sapendo che essa, gla nella sua eslsLenza e nell'apparenza dl cul vlve la sua paradossale vlLa, e qualcosa dl alLro dal conceLLo. ensare l'opera d'arLe, senza cedere alle faclll slrene dell'empaLla e del vlssuLo, pur Lenendo fermo ll faLLo che c'e un momenLo dl essa che sl rlfluLa alla rlflesslvlLa e alla medlazlone" (1L, lnLroduzlone, p.lx) Le opere d'arLe dlcono qualcosa che e plu dell'essenLe solo porLando ad una cosLellazlone ll modo ln cul esso e. ll conLenuLo dl verlLa delle opere d'arLe e deflnlLo da Adorno solo un negaLlvo" percl non e un pronunclamenLo ma e ll loro mosLrarsl come cosLellazlone. C'e una sLruLLura lconlca del conLenuLo dl verlLa dell'opera d'arLe, ll conLenuLo dl verlLa e ll dlre qualcosa dl plu dell'essenLe ma quesLo qualcosa ln plu non e qualcosa che sl possa agglungere proposlzlonalmenLe, l'lo pl e la cosLellazlone cloe ll mosLrare la sLruLLura, non e plu ll coso ma ll come. ercl la verlLa e dlfflclle da afferrare, perche non ha sLruLLura conceLLuale: sl passa dalla medlazlone rlduLLlva alla manlfesLazlone, porLare a cosLellazlone anzlche rldurre a deflnlzlone conceLLuale. L'arLe rappresenLa pol un modello proflcuo se sl va alla rlcerca dl un'alLernaLlva alla classlca relazlone soggeLLo- oggeLLo. Adorno non ll vede ln alLernaLlva ma ln relazlone nonosLanLe cl sla uno sbllanclamenLo verso l'oggeLLo. La preoccupazlone va allora verso ll desLlno della soggeLLlvlLa. L'arLe, l'esperlenza esLeLlca non sono alLernaLlve al rapporLo soggeLLo-oggeLLo bensl offrono un momenLo dl precarlo equlllbrlo: soggeLLo e oggeLLo sono momenLl dlaleLLlcl dell'opera d'arLe e dunque della Leorla, sono sempre ln coppla perche la dlaleLLlca mosLra qualcosa dl lndlssolublle. L'espresslone dell'opera d'arLe e obleLLlvaLa nell'opera e obleLLlva ln se ma enLra all'lnLerno dell'opera ln modo soggeLLlvo, la forma deve sublre un percorso dl maLurazlone soggeLLlvamenLe sulla base delle necesslLa dell'oggeLLo. Cl che splnge l'arLlsLa ad un corpo a corpo con la maLerla e al conLempo soggeLLo sedlmenLaLo, la reclproclLa dl soggeLLo e oggeLLo nell'opera sl manLlene ln equlllbrlo precarlo e qualslasl asslmllazlone Lra l due e falsa. ll processo soggeLLlvo della produzlone e, nel suo laLo prlvaLo, lndlfferenLe, esso ha per un laLo obleLLlvo ln quanLo condlzlone del reallzzarsl della legallLa lmmanenLe. ll soggeLLo ragglunge nell'arLe cl che gll speLLa non come comunlcazlone ma come lavoro.
1S febbra|o (Lu|g| Sammart|no)
uue chlavl dl leLLura della 1eotlo estetlco dl Adorno sl possono rlnvenlre ln due opere fondamenLall dello sLesso: la prlma e ulolettlco oeqotlvo, la seconda e ulolettlco Jelllllomlolsmo. nella ulolettlco oeqotlvo 1 , vlene daLo rlllevo al problema della oeqozlooe Jetetmlooto: quesLo Llpo dl penslero, secondo A., non e voLaLo alla sLaLlclLa, ma e ln conLlnuo dlnamlsmo. 8lsogna anche caplre quale fu lo sfondo eplsLemologlco che era presenLe ln quegll annl, ossla quello della chlmlca organlca e degll sLudl sull'eleLLrlclLa 2 . ua cl fu conceplLa nuovamenLe l'lmmanenza dello splrlLo nella naLura, che pose anche un problema sLorlco, quello delle varle socleLa. Ma ll vero problema fu l'lnLerazlone che doveva dare qualcosa ln plu rlspeLLo alla normale sLruLLurazlone meccanlca della realLa, che permeLLe una rlquallflcazlone del fenomenl. Come e posslblle gesLlre la negazlone, od alLrlmenLl la conLraddlzlone? oLrebbe essere posslblle una slnLesl superlore,che sla dlversa dalle normall caLegorle dl A e !A. l'lottoJozlooe alla ulolettlco pone ll cuore dl LuLLo ll penslero adornlano: (un, 3) .Jopo cbe lo fllosoflo ooo bo mooteooto lo ptomesso Jl coloclJete coo lo teolt o Jl occloqetsl o ptoJotlo 3 , 2 %&"#)!##* * %)$#$%*)! "!,1* )$0'*).$ *,%3! "4 "#!""*". CuesLa frase dlmosLra come la fllosofla dovrebbe essere una metoscleozo, ossla sLare al dl la dl LuLLe le sclenze, porvl un'anallsl cosLanLe del probleml sollevaLl dalle sLesse, ma ln cl falllsce. Sl pone qulndl una coazlone 4 , per cul l varl passaggl vengono mosLraLl come una necesslLa (8eJotfols), deLLaLa dall'oggeLLo sLesso, che porLa ad un'auLocrlLlca sul proprl sLrumenLl, quesLl non devono essere abollLl o permeLLere la cosLruzlone dl una reLorlca fllosoflca, ma devono essere uLlllzzaLl per rlvolgere conLro la sLessa fllosofla l'urLo della realLa, e proprlo A. prova ad aumenLare, non a dlmlnulre, la Lenslone del confllLLo per
1 vlene qul rlporLaLa l'edlzlone lLallana, edlLa da Llnaudl, del 1980, con Lraduzlone a cura dl Carlo AlberLo uonolo. 2 ln quesLo Llpo dl campo sclenLlflco, abblamo gla avuLo degll esempl nella leLLeraLura dl flne '700: nelle Afflolt elettlve dl CoeLhe, grande aLLenzlone e posLa all'anallsl delle dlnamlche lnLeraLLlve, dove sembrerebbe che ll rapporLo uomo-donna sla vlsLo alla luce dl un senLlmenLo generaLo dall'eleLLrlclLa degll opposLl, ugualmenLe, nel ltookeostelo ovveto Jel moJetoo ltometeo dl Mary Shelley l'aLLenzlone e rlvolLa al mondo dell'eleLLrlclLa ed al pervadere della sLessa nel corpo umano, anche la llla crlLlca kanLlana, la ctltlco Jel qloJlzlo, fu conceplLa lnlzlalmenLe come LraLLaLo eplsLemologlco sulle sclenze naLurall, ed Pegel, ln parLlcolare, afferm la sua predllezlone per la seconda parLe dell'opera. 3 Anche ln Marx sl ha quesLa problemaLlca, vlsLa la smenLlLa sLorlca da parLe del soclallsmo reale, daLo che chl sl e lsplraLo allo sLesso non ha vlsLo che nel penslero marxlsLa vl erano alcune clausole, che porLano ad un problema dl compaLLezza dl un modello conceLLuale. 4 L un fllosofema adornlano.
9 cercare la dlsperslone e l'lncremenLo conLlnul dl quesLo aLLrlLo. rogrammaLlcamenLe, per, cl non porLa a nulla, polche e rlLenuLo un azzardo 3 . Sl cerca, qulndl, dl Lornare alla dlaleLLlca hegellana, per prenderla e rovesclarla, rendendola negaLlva, al flne dl dlsLruggere, non dl cosLrulre (un, 12). un conceLLo funzlona nel momenLo ln cul caLLura ln se la cosa. A. afferma, negaLlvamenLe, che non pu non essere cosl e non sl pu fare alLrlmenLl. Solo ll fllosofo ha auLoconsapevolezza dlaleLLlca, perche descrlve lo scarLo che ne derlva, mlsurando la dlfferenza del poLenzlall dello sLesso, per A., solo aLLraverso l conceLLl sl oLLlene lo scarLo, e quesLl, dunque, sono del teoqeotl. La conLraddlzlone non solo dlvlene uno sLlmolo allo scorrlmenLo, ma e lndlce della ooo vetlt JelllJeotlt", rlchlamo dl quanLo dl vero c'e nel ooo veto 6 . La sLruLLura conceLLuale al dl fuorl della dlaleLLlca, qulndl, ha forma lJeotltotlo: se nol penslamo, posslamo solo procedere per conceLLl, polche peosote slgnlflca lJeotlflcote, ll penslero dlaleLLlco, olLre a cl, sl ootoctltlco, ossla fa 2 operazlonl ln una, che sono, per, dlfflclll da porLare avanLl assleme. nel mooJo ommlolsttoto vlge una totolltotlo" 7
forma d'ldenLlLa, polche gll enLl qul presenLl sono rlLenuLl lnLerscamblablll, e vl e una generale omologazlone rlspeLLo al slsLema dl verlLa. ln cl, A. vede una vlLLorla dl Pegel, sopraLLuLLo per quanLo rlguarda la loLLa Lra lo splrlLo e la naLura, ma ancora molLo rlmane nascosLo. 1ottl l coocettl, oocbe poelll fllosoflcl, sl toppottooo oJ oo elemeoto ooo coocettoole, petcb sooo o loto volto momeotl Jello teolt, cbe lmpooe lo loto fotmozlooe" (un, 11). Cl dovrebbe splegare, per A., perche l'opera d'arLe ha ln se LuLLe le verlLa, e per esprlmere Lale affermazlone sl avvarra dell'ldea lelbnlzlana dl monade (l'ldenLlLa del LuLL'uno). rlma dl LuLLo, al flne dl oLLenere ll domlnlo sulla naLura, blsogna rllevare come ll senso del conceLLo e Lale per cl che non e conceLLuale, qulndl e alLro da se. vlene cosLrulLa una flLLa Lrama dl moLlvl esLeLlcl 8 : (un, 13). .oqol sloqolo e pottlcolote cbe esso Jeclfto toppteseotl lo se, come lo moooJe lelbolzlooo, poel totto, cbe come tole le sfoqqe cootlooomeote, pet lo bose oJ ooo Jlsotmoolo ptestoblllto plottosto cbe oJ oootmoolo 9 ". L'lnflnlLa della fllosofla non e alLro che quella dl non fermarsl a cosLrulre slsLeml, proLendendo sempre verso l'olLre. ll LuLLo secondo una Jlsotmoolo ptestoblllto, ooo oootmoolo", ed ln cl sl conLlnua a vedere ll senso adornlano dello sconLro e del dlnamlsmo Lra soggeLLo ed oggeLLo. (un, 13). Noo po essete ll complto Jl oolotetptetozlooe fllosoflco Jl opete Jotte elobotote lo loto lJeotlt coo ll coocetto, coosomotle lo esso, eppote lopeto sl Jlspleqo oello soo vetlt ttomlte poelllJeotlt". Cuando A. anallzza la meLaflslca e la morale, e convlnLo dl vedere ln Pegel un avanzamenLo rlspeLLo a kanL, ma l'ldea dl non Lenere assleme ll gludlzlo esLeLlco e quello Leleologlco fu un abbagllo", al flne dl far affermare la pura splrlLuallLa nella naLura, facendo perdere dl forza ll conceLLo dlaleLLlco. non vl pu essere un'anallsl conceLLuale delle opere d'arLe, ma cl non vuol dlre che esse slano senza conceLLo. er LramlLe del conceLLo, l'opera sl Jlspleqo" nella sua verlLa, polche sl crea l'urLo Lra l due, che e l'esperlenza dl verlLa. llnche l'arLe rlmane quella del musel, e la fllosofla rlmane quella che sl occupa dl se, non sl produce l'urLo, per quesLo A. vorra parlare dl teotlo estetlco, come una scommessa conLro l'eLerogenelLa del due 10 . A., qul, parla dl compteoslblllt Jelllocompteoslblle, stote olleolqmo", ed ln cl vedendo la chlara colpa, nel mlLo, per Ldlpo dl aver rlsolLo ll mlLo della Sflnge. (un, 14). ll peosleto ooo loqeooo so poooto poco esso peoettl oel peosoto, e Jeve pot sempte potlote, come se lo posseJesse lotetomeote". (un, 14). Ooooto mlto o poel cbe esso stesso o ptlotl ooo ql e so col ooo Jetleoe olcoo potete qotootlto, oppottleoe secooJo ll soo coocetto oocbe oJ ooo sfeto Jel ooo Jomoto, cbe stoto teso tob Jollesseozo coocettoole". Cl che e lndomlLo e conslderaLo tob. La cosLruzlone della verlLa fllosoflca avvlene nel LacluLo 11 . 1uLLl l rapporLl precedenLl poLrebbero essere resl tobolo toso da parLe della fllosofla, nel momenLo ln cul essa sorge. ll punLo d'auLoconsapevoleza razlonale, sLlgmaLlzzaLo come gesLo dlaleLLlco, non pu far flnLa che non vl sla alLro per rapporLarsl con la naLura. Sl deve caplre se ll slsLema e auLosufflclenLe e raccolLo (come accade nella realLa ammlnlsLraLa) o se sl e rlmosso cl che era quallLaLlvamenLe plu alLo. Lcco perche vlene tobolzzoto, ellmlnando la concezlone maglca del mondo. Sl avra una Lenslone conLlnua al regresso (come avvlene gla da 8ousseau). L'elemenLo devasLanLe, qulndl, e ll tob 12 . Cggl dove e posslblle rlnvenlre ll luogo del tob? L necessarlo che gll sLessl vengano esperlLl, come accade anche nelle socleLa maglche. L'arLe mosLra un enlgma (ll tob della fllosofla), che non deve essere rlsolLo 13 .
3 ln cl sl scorge una chlara leLLura dl nleLzsche. 6 L conLrapposLo ad Peldegger, che lnvece cosLrulsce una gerarchla del bello Jello vetlt. 7 L'aggeLLlvo, ln A., non e casuale. 8 Anche se nella un non se ne dovrebbe parlare. 9 Cla lreud lnsegn come ln ognuno dl nol vl era sempre qualcosa d'anonlmo, e che, qulndl, la cosclenza non e alLro che l'afflorare dl elemenLl spersonallzzanLl. 10 ln Cadamer, al conLrarlo, vl e sempre un'ldea ellenlsLlca del conceLLo, che cresce sull'opera d'arLe e la soffoca. 11 Anche Merleau-onLy parlera dell'ldea fllosoflca come dell'lnsleme dl splegaLo e non splegaLo, rlprendendo Pusserl e creando l'ldea dell'uomo e della sua ombra. 12 Alla sLessa manlera, ll nazlonalsoclallsmo, che ha creaLo un mondo perfeLLo, ma dl morLe, nel campl dl sLermlnlo. Secondo A., quesLo e lpet-tozlooole , la sLessa cosa avvlene nel soclallsmo reale, dl sLampo sovleLlco, e nel caplLallsmo maLuro, Llplco degll SLaLl unlLl, l quall LuLLl Lendono all'annullamenLo reslduale. 13 Adorno consldera che, Lra LuLLl l drammaLurghl, solo 8eckeLL rlesce a manLenere l'enlgma lrrlsolLo.
10 (un, 14). ll coocetto po sosteoete lo cooso Jl cl cbe bo tlmosso, Jello mlmesl": ll sapere maglco sl basa su quesLo momenLo, ossla nell'lncarnare e nel far presenLl (darsLellen) ll suo vero tob, vale a dlre l'opera d'arLe, solo opptoptlooJosl oel moJl Jl otteqqlotsl poolcoso Jl esso, seozo petJetvlsl": e un farsl dl Llpo flslonomlco, che non deve sussumere, ma assumere. lo poesto seoso ll momeoto estetlco ooo occlJeotole pet lo fllosoflo": l'esLeLlco vlene lnLeso come una quallflcazlone del conceLLuale, oocbe se pet tottoltto toqlooe cbe lo 5cbellloq": qul sl rlferlsce allo Schelllng del slsLeml LrascendenLall, forLemenLe aLLaccaLo sln dall'lnlzlo da Pegel. A. ne acceLLa la crlLlca, polche cl Llene a che non sl vengano a confondere ll conceLLo e l'opera d'arLe. Sl arrlva, qulndl, a sLablllre una cerLa prosslmlLa Lra fllosofla ed arLe, che per non assume mal l conLornl della colncldenza: lofflolt Jello fllosoflo ollotte ooo le J ll Jltltto Jl pteoJete o ptestlto poolcoso Jo esso, tooto meoo ttomlte le lotolzlool, cbe qeote locolto tltleoe slooo lo ptetoqotlvo Jellotte", quesLe due, ln realLa, hanno blorlLml dlversl l'una dall'alLra. Atte e fllosoflo boooo oo elemeoto comooe ooo oello fotmo o oel ptoceJlmeoto fotmotlvo, beos lo oo otteqqlomeoto cbe tlfloto lo pseudomorfosl": con quesLa s'lndlca ll faLLo per cul sl hanno sosLanze dlverse, ma medeslme forme, raglon per cul, non e posslblle sussumere un'opera d'arLe ln un conceLLo, e vl sono quel fllosofl che dlcono sempre olLre cl che mosLra l'opera d'arLe. (un, 14). ll coocetto fllosoflco ooo tloooclo ollo oostolqlo, cbe J vlto ollotte come ooo coocettoole eJ ll col oJemplmeoto sfoqqe ollo soo lmmeJlotezzo come oJ ooo oppoteozo. come otqooo Jel peosleto eJ losleme moto tto poesto e cl cbe sl Jeve peosote, ll coocetto oeqo poello oostolqlo. 5* 6$/&"&6$* ,&, ('7 ,4 *00$)*)! ,4 ($!0*)"$ * #*/! ,!0*1$&,!8 9'& 2 /& "6&)1& .$ 0$',0!)!: #)*+$#! $/ %&,%!##&: &/#)! .$ !""&" 14 : vl e, qulndl, un Lenslone al dlvenlre, la ptocessoollt motetlole Jel coocettl, flno a glungere al Jlspleqomeoto: rlLorna qul ll problema della cosLellazlone e della paraLassl, che lmpone dl non sLare denLro, ma al marglnl del slsLema. La processuallLa sl fa maLerla 13 . ll conceLLo necesslLa dl teslsteozo estetlco, dlnamlclLa che porLa al dlsplegamenLo 16 . nell'apparlre, la LoLallLa non sl rlsolve, perche vl e sempre plu da fare, procedere ed assecondare lo svolglmenLo. vlene crlLlcaLo ll faLLo che ll conLenuLo sl esaurlsca nel pol ed oto 17 . (un, 18). vloleotooJo cl so col esetclto le soe slotesl, ll peosleto seqoe oocbe oo poteozlole, cbe otteoJe lo cl cbe qll sto Jl ftoote 18 , eJ obblJlsce seozo coscleozo olllJeo Jl tlsotclte l ftommeotl, pet cl cbe esso stesso o comploto, lo fllosoflo Jlveoto coscleote Jl poesto fotto locoocllloblle, polcb lo teslsteozo Jel peosleto cootto ll metomeote esseote, llmpetloso llbett Jel soqqetto, loteoJe otteoete Jolloqqetto oocbe cl cbe esso bo petJoto o cooso Jello soo ttosfotmozlooe oJ oqqetto". ll conceLLo, ln quesLa slLuazlone, vlene uLlllzzaLo come reagenLe, per far afflorare alcunl elemenLl dell'oggeLLo. ClLre a cl, rlesce anche a preservare cl che ln quesLo va perduLo aLLraverso la sua eLlcheLLaLura, ma non LuLLo pu essere preservaLo. vl e, qulndl, una speranza uLoplca della conclllazlone. nel momenLo ln cul conceLLuallzzlamo, enLrlamo nell'obleLLlvazlone delle cose, aLLraverso ll conceLLo 19 . (un, 21). NelllJeollsmo - speclolmeote lo llcbe - Jomloo locoosclomeote llJeoloqlo cbe ll oo-lo, lauLrul, eJ lo fooJo totto poooto evoco lo oototo lofetlote, offlocb loolt Jel peosleto ootocoosetvootesl posso loqolotlo seozo sctopoll". CuesLa separazlone e naLuralmenLe ldeallsLa 20 .
16 febbra|o (Noem| De| ke)
-ulaleLLlca negaLlva e dlaleLLlca dell'lllumlnlsmo- Sl e parlaLo, (nella lezlone precedenLe), del momenLo esLeLlco del conceLLo della fllosofla e della sua lnLrlnseca caraLLerlzzazlone dlaleLLlca, laddove per dlaleLLlca sl lnLende Llrare al llmlLe ll conceLLo, fare ln modo che vada lnconLro a quello che e ll suo senso, che non e meLabollzzablle al suo lnLerno: sl deLermlna lnfaLLl una forma dl aLLrlLo fra conceLLo e reale che Adorno non vuole evlLare o lenlre, ma esasperare, essendo persuaso del faLLo che solo ln vlrLu dl quesLo conLrasLo prolungaLo possa farsl un'esperlenza dl cl che ll conceLLo ha ln se, sla come verlLa che come non verlLa, ma anche, che esso possa produrre l'unlca esperlenza posslblle dal punLo dl vlsLa conceLLuale dl cl che esula dal conceLLo. Sl LraLLa dunque dl un conceLLo che assume quasl l connoLaLl dl un reagenLe, cloe come dl cl che consenLe dl far preclplLare qualcosa, dal punLo dl vlsLa fllosoflco, che alLrlmenLl rlschlerebbe dl non emergere come reslduo. Cl ha a che fare con la dlmenslone esLeLlca ln quanLo l'esLeLlco segna l llmlLl del conceLLuale, quesLo deLermlna LuLLavla ll caraLLere dl non concluslvlLa, dl lndeLermlnaLezza proprlo dl ognl slsLema fllosoflco.
14 CuesLo pu essere conslderaLo ll paradosso aureo dl A. 13 L voluLamenLe dlfflclle: ll conceLLo faclle nasconde LuLLo dleLro dl se. 16 vl e un decorso arLlcolaLo, come per la muslca: Aocbe lo moslco, eJ oqol otte, ooo veJe soblto oJemploto llmpolso, cbe Jl volto lo volto oolmo lo ptlmo bottoto, beos solo oellottlcolozlooe Jello svlloppo" 17 lo poesto seoso, pet poooto esso stesso (l'arLe) slo oppoteozo come totollt, ctltlco loppoteozo, poello Jello pteseozo Jel cooteooto pol eJ oto" (un,16). 18 L'oggeLLo (ob-lectom: cl che sLa dl fronLe). 19 Come accade nell'lllumlnlsmo. 20 Pegel parla sempre dl domlnlo dello splrlLo sulla naLura.
11 ul qul la condanna dl Adorno nel confronLl dl Pegel, al quale, pur rlconoscendo ll merlLo dl aver lnLrodoLLo ll conceLLo dl dlaleLLlca, crlLlca LuLLavla ll faLLo dl aver racchluso e lnglobaLo l'lnLera realLa del suo slsLema puramenLe conceLLuale. L' ln grazla dl quanLo sl e deLLo che Adorno predlllge la leoomeooloqlo Jello spltlto alla 5cleozo Jello loqlco, che, dlversamenLe dalla prlma, vuole dare un lmmaglne alglda dell'lmpalcaLura conceLLuale che dovrebbe sorreggere la realLa prlma ancora della concreLezza maLerlale e dunque della esLeLlclLa. Adorno lnolLre blaslma la condanna hegellana dell'arLe e dell'esLeLlca: nell'oclclopeJlo , l'arLe, che lnsleme a rellglone e fllosofla cosLlLulsce uno del momenLl dello splrlLo assoluLo, vlene annullaLa, rlmossa, ln quanLo, dovendo avere una sua esLeLlclLa eclaLanLe, non pu sopravvlvere all'lnLerno dello splrlLo assoluLo, essa deve sflorlre, dlversamenLe da rellglone e fllosofla, che resLano veLLe gemelle, ln quanLo deve concreLlzzarsl necessarlamenLe ln un corpo senslblle, perLanLo deve svanlre, essendo lnLrlnsecamenLe arcalca e passaLa. er Adorno e nell'arLlcolarsl del conceLLo dlaleLLlco che rlslede ll momenLo esLeLlco del conceLLo sLesso: ad essere lnflnlLo non e LanLo ll conLenuLo del slsLema, ma lnflnlLo e ll processo sLesso del penslero, la fllosofla che lul propone non e una narrazlone unlLarla, ma lo fletl. Se sl conceplsce l'arLe cm la dlsLrazlone dalla serleLa della vlLa, come vuole la socleLa caplLallsLlco-borghese, e perche sl vuole llludere con "la domenlca dello splrlLo", dl cul adorno parla ln 1eotlo estetlco, ll pubbllco del consumaLorl. 1ale fllosofla vlene proplnaLa allo scopo dl deporre e annullare la componenLe crlLlca del penslero, al conLrarlo l'arLe deve essere momenLo dl masslma rlflesslone. uunque lnflnlLo non e ll conLenuLo slsLemaLlco del penslero ma ll processo del penslero, ed e a parLlre da quesLo assunLo che Adorno sl rlchlama ad una esperlenza lnLrlnseca all'arLe: quella, appunLo, della creazlone dell'opera d'arLe. La fllosofla conferma un'esperlenza faLLa da Schnberg, padre della dodecafonla, ll quale rlvoluzlona la Leorla Lradlzlonale della muslca aLLraverso l'uso della dlssonanza: sl lmpara come una composlzlone lnlzla e flnlsce ma non emerge nulla del suo decorso. AnalogamenLe la fllosofla non deve rldursl alle caLegorle, ma deve "comporre", rlnnovandosl lncessanLemenLe e creando lo sLesso "effeLLo sorpresa" della muslca dodecafonlca, che scompaglna la melodla con l'abollzlone della LonallLa. ueclslvo, nella composlzlone fllosoflca, e cl che vl accade, e non la Lesl o la poslzlone, fondamenLale e ll LessuLo,qewebe, la Lrama ln flerl, qualcosa che sl dlspone paraLaLLlcamenLe, orlzzonLalmenLe, e non ll corso a senso unlco del penslero, lnduLLlvo o deduLLlvo. L'opera d'arLe, che presenLa una volaLlllLa lmmedlaLa, ma allo sLesso Lempo una sLraordlnarla esploslone dl energla, e paragonaLa da Adorno al fuochl d'arLlflclo, l quall, nel momenLo sLesso ln cul sono, gla non sono plu: rappresenLano un puro manlfesLarsl, che ln quanLo Lale e lnafferrablle. ll LessuLo, qewebe, e una sorLa dl cosLellazlone l cul asLrl, pur se non collegaLl Lra loro, generano veLLorl dl forza che cl lnducono a creare una flgura ln realLa lneslsLenLe. un qewebe e un LessuLo che appare compaLLo ma non lo e, esso e un pleno dl vuoLl, un lnsleme dl elemenLl frammenLarl non compaLLl. La qestolt sLudla proprlo quesLo Llpo dl fenomenl, anallzza le posslblll lncllnazlonl energeLlche dl proflll non sLaLlcl, come l'AnaLra-conlgllo dl !asLrow, cloe lmmaglnl blsLablll che cl cosLrlngono a un esperlenza lncerLa e ln perenne osclllazlone. ueclslvo e ll LessuLo, e non ll corso a senso unlco del penslero, lnduLLlvo e deduLLlvo che sla: e quesLo ll modo ln cul Adorno prende congedo da ognl volonLa slsLemaLlca, Llplca del penslero occldenLale. La fllosofla non e rlferlblle: non e posslblle cloe dlrla dlversamenLe da come accade, non sl pu arroLondare la splgoloslLa del conceLLo se non perdendone l'essenza. L' necessarlo dunque fare ln modo che possa essere preservaLa la scabroslLa, la ruvldlLa del conceLLo sLesso, e solo cosl che sl pu dlre correLLamenLe qualcosa dl fllosoflco. non a caso quando ln 1eotlo estetlco adorno parla dl "merclflcazlone dell'opera d'arLe", che dlvenLa prodoLLo dl consumo nell'lndusLrla culLurale, la deflnlsce non come arLe, ma come cullnarla: e un preparare clbl per palaLl vlzlaLl, che sanno assaporare solo quello a cul sono sLaLl preparaLl. AlLro elemenLo fondamenLale presenLe ln Leorla esLeLlca e l'anallsl della correlazlone gnoseologlca dl soggeLLo e oggeLLo, proprla della fllosofla occldenLale e sanclLa da CarLeslo. La quesLlone posLa da Adorno e dl quale Llpo dl soggeLLo sla posslblle parlare oggl, e quesLa problemaLlca e affronLaLa sulla scorLa del conceLLo dl allenazlone prodoLLo dalla culLura conLemporanea. L'aspeLLo LeoreLlco-gnoseologlco e quello soclo-pollLlco non sono affaLLo, secondo Adorno, dlsLlnLl e a se sLanLl, ma lnesLrlcabllmenLe connessl: un faLLore dl masslma allenazlone prodoLLo dalla culLura conLemporanea rlslede lndubblamenLe nell'aver pensaLo sempre ll soggeLLo come soggeLLo LrascendenLale, e nel momenLo ln cul ll soggeLLo sl cosLlLulsce come eslsLenza soclale vlene ad essere rldoLLo ed ldenLlflcaLo come facenLe parLe del pubbllco dl consumaLorl, e mal conslderaLo nella sua proprla lndlvlduallLa. erLanLo ll conceLLo dl soggeLLo LrascendenLale genera una sorLa dl mlsLlflcazlone del reale. are dunque che per ll soggeLLo non cl sla plu spazlo, ln quanLo allenaLo e sLrlLolaLo nella loglca delle conflgurazlonl. Lssenzlale e dunque esprlmere con slanclo morale una reslsLenzlallLa nel confronLl del slsLema dell'lndusLrla culLurale e del slsLema soclale, ed e quesLo ll senso ulLlmo del Lenace LenLaLlvo dl Lenere accesa l'aLLenzlone per ll reslduale. l plu, conformandosl alla realLa vlgenLe, alla realLa come "slsLema ammlnlsLraLo", non rlescono o sl vleLano dl vedere qualcosa,
12 Adorno parla dl "nesso dl accecamenLo", conslderaLo come una caLegorla gla noLa, che rappresenLa quel non voler vedere ln quanLo geLLar gll occhl su qualcosa vuol dlre usclre dalla conformlLa, cosa che sl paga a caro prezzo, ln quanLo ll slsLema e vlolenLo e represslvo nel confronLl dl una Lale "anomalla" o non conformlsmo. CuesLo aLLegglamenLo produce una nuova Labulzzazlone dl cl che e rlmosso (qul e evldenLe l'lmpronLa freudlana). Solo una soggeLLlvlLa cosl forLe da rlnunclare e rlusclre a soLLrarsl al nesso dl accecamenLo e ln grado dl abbandonarsl all'oggeLLo, rendendo glusLlzla al suol momenLl quallLaLlvl. CuanLo plu ll soggeLLo e allenaLo, LanLo meno sa presLar voce al momenLl quallLaLlvl della realLa, ll soggeLLo asLraLLo e allenaLo e ll soggeLLo dell'arLlflclo Lecnlco, e ll soggeLLo baconlano, carLeslano. CarLeslo nella seconda MeJltozlooe sospende LuLLe le quallflcazlonl della realLa. Lgll nelle MeJltozlool metoflslcbe meLLe ln dubblo molLlsslml elemenLl, sensorlall e razlonall , meno che ll llnguagglo, che nella sua perfezlone denoLaLlva resLa ll presupposLo dl LuLLa la moderna meLaflslca. ll logocenLrlsmo del soggeLLo carLeslano cela, meLLe ln ombra gll aspeLLl quallLaLlvl della realLa, ma anche ll rapporLo dell'uomo con la naLura, e quesL'ulLlmo aspeLLo e alla base del LecnocraLlsmo del penslero moderno. La perorazlone dl adorno per la soggeLLlvlLa non conforme non vlene faLLa per mera "superbla ellLarla", ma per resLlLulre all'oggeLLo ll suo prlmaLo: - abbandonarsl all'oggeLLo equlvale a rendere glusLlzla al suol momenLl quallLaLlvl- non sl LraLLa dl rlprlsLlnare ll mondo delle orlglnl, ll processo dell'lllumlnlsmo non e una sclagura, quello dl Adorno non e un aLLegglamenLo nosLalglco, ma dl consapevolezza dlaleLLlca: non c'e vlslone quanLlflcaLa , cloe sLruLLura chlusa ln se che non rlceva ll suo senso, ll suo Lermlnus ad quem, solo dalla sua rlLraduzlone nel quallLaLlvo. non pu essere nel Lradursl nel quallLaLlvo ll senso, ma la Lenslone sLessa, ll quallLaLlvo deve fungere da polo dl Lenslone: e quesLo ll moLlvo per cul dopo ulolettlco oeqotlvo e necessarlo passare ad una 1eotlo estetlco. un'alLra chlave dl accesso alla dlmenslone dell'esLeLlco e dell'esLeLlca e ulolettlco oeqotlvo, opera scrlLLa da Adorno e Porkhelmer nel 43' e pubbllcaLa nel 47'. ln essa e evldenLe ll nesso del Lema esLeLlco con ll problema della naLura, che nell'lllumlnlsmo sl avverLe ex oeqotlvo: sl fa senLlre nella sua esLranlazlone. ln ulaleLLlca dell'lllumlnlsmo sl afferma la necesslLa dl cogllere quesL'ulLlmo lnsleme alla sua zona d'ombra, lnsleme cloe a cl che funge da premessa a quesLo fenomeno. Le prlme paglne dell'lottoJozlooe sono dedlcaLe a 8acone: l'lllumlnlsmo sl e basaLo sul presupposLo che la conoscenza deve fungere da sLrumenLo aLLo ad asservlre e plegare alle nosLre manl la naLura: e quesLa una presunzlone che , secondo Adorno, deve fare l conLl con ll faLLo che, la naLura, nonosLanLe ll suo essere esLranlaLa, allenaLa, e rlmossa quasl allo sLesso modo dl come ll nosLro se rlmuove dalla cosclenza cl che lo LraumaLlzza, facendone Labu, rlafflora appena pu, sebbene LrasflguraLa: essa e lnsopprlmlblle. Sl vede come Adorno appllchl le caLegorle freudlane alla sLruLLura conceLLuale dell'lllumlnlsmo, che rlmuove e allonLana cl che cosLlLulrebbe alLrlmenLl ll suo LoLale annlenLamenLo: ad essere LabulzzaLo e sempre cl che cl mlnaccla, cl che, ln alLre condlzlonl cl schlaccerebbe. La naLura e LuLLo quanLo non e ln possesso dell'uomo: essa sl conflgura come loltet del processo dell'lllumlnlsmo, conceLLo con cul sl lnLende non quel fenomeno LlplcamenLe seLLecenLesco, ma quello che nasce col mlLo, lnLrlnseco al rapporLo dell'uomo con la sua naLurallLa. Lsso lmpone la sua affermazlone dl domlnlo LoLale della realLa, che non pu essere parzlale o relaLlvo, ma necessarlamenLe LoLallLarlo e sanclLo come rlLuallLa e come meccanlsmo rlLuallzzaLo quanLlflcanLe, e cosl che assume, paradossalmenLe, l caraLLerl dl quella naLurallLa pur sogglogaLa e manlpolaLa. L'lllumlnlsmo dlvenLa perLanLo una seconda naLura, che ha LuLLavla l'aspeLLo dl una realLa preconfezlonaLa e conformlsLa, che leglLLlma lo sLaLo dl cose vlgenLe: l'uomo vlve ln paesaggl arLlflclall, sclndendosl da quello che era la sua naLura prlma. arallelamenLe la naLura pare apparLenere a un penslero lmmemore dl se. A quesLo punLo Adorno sl lnLerroga su cosa possa voler plu dlre che l'uomo e un anlmale razlonale, non poLendo plu essere conceplLo un anlmale uomo lmmerso e lnLegraLo nella naLura. L'lllumlnlsmo, Lrasflgurando ll rlmosso che lnevlLabllmenLe rlafflora, rlcade nello sLesso mlLo per cul esso prova un orrore mlLlco, un orrore fondaLlvo. L' quesLa l'amblvalenza e la dupllclLa dell'lllumlnlsmo, che, affermando ll mlLo del progresso, lnnesca allo sLesso Lempo un processo regresslvo, ll mondo conLemporaneo e l'emblema della coapparLenenza dl progresso e regresso. A parLlre da quesLo assunLo Adorno muove la sua crlLlca, olLre che al mondo borghese-caplLallsLlco, all'ldea dl una lndusLrla del consumo dl massa, che produce le magglorl e plu deleLerle forze dl omologazlone , e perlcoloso parlare dl progresso, ln quanLo quesLo non conduce necessarlamenLe ad una evoluzlone nel senso pleno del Lermlne: esemplo eclaLanLe dl un razlonallsmo porLaLo all'eccesso che ha sorLlLo effeLLl Lerrlflchl e ll nazlsmo, fauLore dl una razza superlore, ldea che avvalorava una flducla promeLelca dl avanzamenLo del progresso. Cl che Adorno deplora e ll perverLlmenLo del razlonallsmo, produLLore dl morLe, scaLurlLo da quello sLesso lllumlnlsmo fauLore del progresso. Lgll lnolLre anallzza le varle forme dl regresslone generaLe dalla sfasaLura Lra un benessere dlffuso e una concomlLanLe regresslone culLurale: e ll caso dell'Amerlca, caraLLerlzzaLa da una socleLa LecnologlcamenLe avanzaLa che mosLra LuLLavla sLraordlnarl fenomenl dl regresso: l'aumenLo del progresso e dlreLLamenLe proporzlonale al rlschlo dl rlcadere nel regresso plu assoluLo.
13 Adorno soLLollnea lnolLre l'equlvalenza Lra lllumlnlsmo, componenLe che caraLLerlzza l'lnLero penslero occldenLale,e che, pur slgnlflcando "rlschlaramenLo", Aufklarung, mosLra una dlaleLLlca lnLrlnseca per cul la luce sLessa deLermlna zone d'ombra che poLrebbero assorblrla, e caplLallsmo. CuesL'ulLlmo lnnesca un processo dl perdlLa dl quallLa che porLa alla posslblllLa dl scamblare mercl equlvalenLl, non essendocl plu dlscrlmlnl quallLaLlvl LuLLo rlsulLa comparablle e merclflcablle: la socleLa borghese e domlnaLa dall'equlvalenLe, e cl che non sl rlsolve ln numerl dlvenLa per l'lllumlnlsmo apparenza, efflmero noumeno. 1uLLavla la dequallflcazlone della realLa ha orlglnl molLo lonLane: da armenlde a 8ussel sl conLlnua ad eslgere la dlsLruzlone degll del, lncarnazlone delle quallLa, e delle quallLa. La mlLologla narra le orlglnl del mondo, le splega, "erklaren"= splegare, Lermlne che ln Ledesco vuol dlre anche "rlschlarare". ll progeLLo lllumlnlsLlco lsola la componenLe del logos, e LuLLo cl a cul essa sl appllca e la conceLLuallLa: e cosl che da una oototo oototoos sl passa ad una oototo ootototo, non sl ha plu per un mondo compeneLraLo dal logos, ma un mondo dequallflcaLo ln quanLo perceplLo e vlssuLo come naLura lnferlore. L'lllumlnlsmo, cosl, rlmuove ll mlLo, rlnnega ll non domlnablle e allonLana la naLura per assoggeLLarla a se, ma, osserva Adorno, quanLo plu cl allonLanlamo dalla naLura, LanLo plu crelamo arLlflclo.
21 febbra|o (Deborah Castagnett| e Ange||ca M|rago||)
Scrlve Adorno ln u.l e l'ldenLlLa dello splrlLo e ll suo correlaLo, l'unlLa della naLura a cul soccombe la folla delle quallLa" (ul, 33). Lssendo ln un amblenLe speculaLlvo dlaleLLlco, l'unlLa della naLura Lende a Lessere le relazlonl Lra elemenLl conLrapposLl per creare una dlnamlca vlva Lra quesLl conceLLl, quesLl poll opposLl. ln quesLo caso per racconLare quesLa conLrapposlzlone Adorno e Porkhelmer usano le caLegorle hegellane dl naLura e splrlLo. C'e una corrlspondenza Lra ldenLlLa dello splrlLo ln quanLo splrlLo assoluLo all'lnLerno del quale LuLLo sl rlprende e unlLa della naLura come neuLrallzzazlone dl una caLegorla unlversale. ldenLlLa e lnLesa ln Pegel come flgura culmlnanLe della dlaleLLlca poslLlva, menLre per Adorno l'ldenLlLa acqulsLa un' accezlone negaLlva ln quanLo reprlme e annulla le dlfferenze. Culndl sl crea una corrlspondenza Lra una pura soggeLLlvlLa e oggeLLlvlLa, puro ha qul una connoLazlone negaLlva, dl purlflcazlone rlspeLLo a LuLLo cl che appare conLamlnare la nozlone pura dello splrlLo e la nozlone pura della naLura ed e dunque l'aslnLoLo a cul Lende la dlaleLLlca poslLlva ma lnsleme la manlera magglore dl operare vlolenza nel confronLl della realLa concreLa delle cose. 1uLLo cl sLo che sLa fuorl e lnfaLLl la naLura, l'esLeLlco, che sl presenLano come ll rlmosso all'lnLerno dl quel slsLema sla soclale sla economlco che deve rendere scamblablle LuLLo con LuLLo e qulndl per far quesLo deve Logllere quallflcazlonl alla realLa. Legglamo ln u.l: La naLura squallflcaLa dlvenLa maLerla caoLlca, oggeLLo dl suddlvlslone, e ll se onnlpoLenLe mero avere, asLraLLa ldenLlLa". Cuando sl parla dl naLura sl eserclLa la masslma vlolenza nel confronLl dl LuLLa la naLurallLa che e rlcca dl pecullarlLa, ecco cos'e dunque l'unlLa della naLura: la naLura squallflcaLa. ll mondo naLurale e dlverso nella realLa maglca perche nella narrazlone mlLlca non c'e la naLura, ma cl sono LanLe dlverse energle naLurall, luoghl naLurall, che hanno una proprla flslonomla. La naLura squallflcaLa dlvenLa maLerla caoLlca" perche pura oggeLLlvlLa. 1rovlamo qul l'esemplo dl kanL quando egll parla del molLepllce sensorlale come caos dl sensazlonl che vengono ordlnaLe solLanLo dall'lnLervenLo caLegorlale della pura soggeLLlvlLa. C'e una dlfferenza Lra kanL e l'ldeallsmo che Adorno non dlmenLlca: ll faLLo che per kanL quesLa dlaleLLlca resLa LrascendenLale, cloe resLa un'anallsl dl condlzlonl dl posslblllLa vlrLuall. nell'ldeallsmo lnvece, pensando sopraLLuLLo a llchLe, e ll puro lo che pone se sLesso ln un gesLo dl presunzlone dl assoluLezza del soggeLLo. L ll se onnlpoLenLe mero avere, asLraLLa ldenLlLa": ll se e ll possldere, colul che domlna la realLa. L mero avere, cloe nessun essere, e allenaLo, perde LuLLo e sl rlduce a mere sLruLLure dell'avere. L qulndl asLraLLa ldenLlLa: lo uguale ad lo. nella magla la sosLlLulblllLa e lnvece speclflca": nel mondo non plu maglco, quello fllosoflco c'e una sosLlLulblllLa generlca perche LuLLo pu essere generlcamenLe sosLlLulLo da LuLLo. nella magla al conLrarlo non LuLLo pu essere sosLlLulLo con LuLLo generlcamenLe. ll mondo della magla conLeneva ancora dlfferenze": qua le dlfferenze sono Lra l soggeLLl, gll lndlvldul, Lra enLl naLurall. ConLenere ha qul ll slgnlflcaLo dl avere ln se dlfferenze lmmanenLl. le molLepllcl afflnlLa fra cl che e": gloco dl afflnlLa, dl dlfferenze. (Adorno ha qul ln menLe CoeLhe e ll suo romanzo Le afflnlLa eleLLlve"). vengono cacclaLe dall'unlco rapporLo Lra SoggeLLo daLore e CggeLLo prlvo dl senso": bandlre come marchlare dl lnfamla. ll rapporLo e formaLo Lra SoggeLLo che dona senso e CggeLLo che dl per se e prlvo dl senso. 1uLLo ne va come quesLlone del senso. ll conceLLo e porLaLo a una Lenslone dlaleLLlca perche deve andare alla rlcerca del proprlo senso che e fuorl dl lul.
14 fra ll slgnlflcaLo razlonale e ll porLaLore accldenLale dl esso": cl sono slgnlflcanLl conceplLl ln senso nomlnallsLlco e che qulndl dl per se non c'e apparLenenza lnLrlnseca Lra la parola e ll senso, ll slgnlflcaLo. ( Croce ne parlava rlguardo l generl leLLerarl). nella fase maglca lnvece sogno e lmmaglne (sLruLLura esLeLlco arLlsLlca) non erano conslderaLl solo come un segno ma erano unlLl alla 'cosa' dalla somlgllanza (qul ll conceLLo dl somlgllanza sl rlfa alle Lesl sul llnguagglo dl 8en[amln, ll quale sosLeneva che cl fosse un'orlglnarla afflnlLa mlmeLlca Lra ll nome e la cosa). ll conceLLo dl mlmesl e cruclale per gran parLe della 1eorla esLeLlca dl Adorno. ll rapporLo mlmeLlco va lnLeso come lncarnazlone. er Adorno l'arLe deve avere un rapporLo dl somlgllanza e non dl deslgnazlone con la realLa. La dlfferenza Lra la magla e la sclenza non sLa nell'uLlllLa, non e la volonLa dl lncldere sulla realLa, ma la dlfferenza sLa nel faLLo che la magla persegue l suol scopl medlanLe la mlmesl non ln un crescenLe dlsLacco dall'oggeLLo, menLre la sclenza preLende dl ragglungere l proprlo scopl dlsLaccandosl sempre plu dall'oggeLLo. una cosa lnLeressanLe nel penslero dl Adorno e la rlflesslone su cl che le parole non fanno plu, sull' annullamenLo dl posslblllLa per rldurre LuLLo all'aLLuallLa compleLa del reale. ll llnguagglo ha rlmosso la funzlone lconlca che permeLLeva alle parole dl non essere sempllcl slgnlflcanLl. Scrlve Adorno ln u.l: L'opera d'arLe ha ln comune con la magla ll faLLo d'lsLlLulre un cerchlo proprlo e ln se concluso, che sl soLLrae al conLesLo della realLa profana, e ln cul vlgono leggl parLlcolarl": l'opera d'arLe crea un reclnLo chluso, uno spazlo denLro ll quale slamo ln relazlone con l'opera d'arLe. Cuello spazlo chluso non e da conceplre come sLaccaLo dalla realLa, ma e da conceplre come monade, cloe pur chludendosl ln se, quesLa chlusura e rappresenLazlone della realLa fuorl dl se, e un punLo prospeLLlco dl presa su cl che e ll resLo della realLa. Con la chlusura monadlca non s'lnLende un lsolamenLo, una perlmeLrazlone asLraLLa dell'opera d'arLe rlspeLLo al conLesLo, ma al conLrarlo e come se la realLa conLesLuale nella sua generallLa fosse presenLe LuLLa all'lnLerno dell'opera d'arLe ma secondo le deformazlonl deLermlnaLe dalla loglca lnLrlnseca dl quell'opera d'arLe sLessa. ln Lermlnl dlaleLLlcl dunque blsognera sempre pensare ad un'alLra coppla: eLeronomla ed auLonomla dell'opera d'arLe. L'opera d'arLe ha una Lendenza all' auLonomlzzazlone, ma nel momenLo supremo dell'auLonomlzzazzlone e radlcalmenLe eLeronomla perche nel momenLo sLesso ln cul l'arLe dlvenLa davvero auLonoma, dlvenLa qualcosa dl sLaccaLo dalla realLa e dunque conferma la dlnamlca dell'ellmlnare dalla realLa ll penslero delle posslblllLa. La dlfferenza fondamenLale Lra arLe e magla e la rlnuncla ad lnfluenzare la realLa. L'opera d'arLe plu e auLonoma, plu Lende ad lncldere sulla realLa. nel mondo della magla la manlfesLazlone dell'lnLero nel parLlcolare, ll manlfesLarsl del senso profondo era qualcosa che dlvenlva, che andava a reallzzarsl progresslvamenLe e mal compluLamenLe, l mlLl lnfaLLl racconLano percorsl e non sl concludono mal. Adorno e Porkhelmer sono ben conscl dl LuLLe le cose poslLlve che l'lllumlnlsmo ha porLaLo, solo non vogllono consacrarlo a cosa deflnlLlva, ma far rlemergere ll rlmosso come ulLerlore superamenLo dell'lllumlnlsmo sLesso, ln un processo dlaleLLlco. La manlfesLazlone dell'lnLero nel parLlcolare e l'opera d'arLe, ma lo e proprlo perche lo e dlvenLaLa, nel senso che lo e nel momenLo ln cul grazle all'lllumlnlsmo ha scoperLo che quesLo lnLero, quesLo assoluLo non eslsLe (meLafora del fuochl d'arLlflclo). nell'arLe manca la posslblllLa dl dlre che cosa sla quesLo assoluLo, lo sl pu solo manlfesLare. ll mlLo lnvece cercava dl esporre l'assoluLo, ed ecco perche dlvenlva. L'opera d'arLe e ln se se sLessa, nella sua plenezza quallLaLlva e proprlo per quesLo eslblsce una sua unlversallLa che per non e afferrablle, ragglunglblle. L'opera d'arLe ha la sua forza, cosl come la magla nel non produrre la dlcoLomla Lra lmmaglne e segno. Cll ldeallsLl parlano dl arLe solLanLo ln rlferlmenLo all'arLe faLLa dall'uomo, escludendo ll bello naLurale. L'ldeallsmo lnolLre cl mosLra l'aLLo dl rlmozlone compluLo dall'uomo. Adorno ln 1eotlo stetlco crlLlca all'ldeallsmo ll faLLo dl non aver compluLo un superamenLo dlaleLLlco del bello naLurale, ma dl averlo sempllcemenLe rlmosso. roprlo perche sl e comlnclaLo a pensare la bellezza ln Lermlnl dl arLe che sl e declso dl conLrapporre quesLa bellezza a quella che era la vecchla bellezza naLurale, dlmenLlcando quesL'ulLlma. Lo scopo dl Adorno non e quello dl Lornare nosLalglcamenLe alla bellezza naLurale, ma dl far vedere come le nozlonl dl bello naLurale e dl bello arLlsLlco sl co-apparLengano l'una all'alLra, meLLendo ln evldenza la loro relazlone dlaleLLlca. Anallzzando l'arLe dal romanLlclsmo flno a meLa del novecenLo vedlamo che ll progeLLo dl un'auLonomla dell'arLe e sempre plu marcaLo, cl per meLLere ln mosLra ll puro gesLo espresslvo del genlo creaLlvo, perdendo LuLLe quelle relazlonl dell'arLe con l momenLl soclall, colleLLlvl. Cuando Pegel sosLeneva che ll bello naLurale non eslsLe, ma eslsLe solo ll bello arLlslLlco, e che la naLura lmpara ll bello dall'arLe, voleva dlre che e l'arLlsLa a conferlre parola" alla naLura, polche essa dl per se non ha alcuna splrlLuallLa. La grande arLe nel progeLLo dl auLonomlzzazzlone conLrlbulsce ln modo noLevole alla rlmozlone della naLura, perche la grande arLe e cl che e faLLo, menLre la naLura e cl che non e faLLo. L LuLLavla proprlo quesLo senso naLurale del manlfesLarsl e cl che e condlzlone dell'opera d'arLe. L'opera d'arLe rlesce ad essere bella perche sl lllude ed lllude gll alLrl dl rlusclre a repllcare la manlfesLaLlvlLa della naLura. ll vero problema qulndl sara quello dl far complere una crlLlca dlaleLLlca dell'auLonomla dell'arLe e la naLura dlvenLa ll Lermlne necessarlo per poLer svolgere quesLa crlLlca dlaleLLlca: ecco perche ll bello naLurale e lnLrlnsecamenLe necessarlo a una Leorla esLeLlca proprlo nel momenLo ln cul nell'arLe non sl parla plu dl bello naLurale.
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22 febbra|o (D|ego 8aronc|n|)
uel bello naLurale, naLo ln seno all'esLeLlca, ben presLo sl e smesso dl parlare, quando quesL'ulLlma, a parLlre dall'epoca del luml, nel prlmo CLLocenLo e dlvenuLa con Schelllng plu speclflcamenLe ed escluslvamenLe lllosoflo Jellotte. ll bello naLurale e sLaLo compleLamenLe rlmosso da parLe del soggeLLo, dl quel puro soggeLLo LrascendenLale, a favore del bello arLlsLlco lncarnaLo nell'opera d'arLe che, come sosLlene Pegel, e puro splrlLo che rlconosce se sLesso, la naLura sarebbe sLaLa, cosl, deflnlLlvamenLe espunLa. 1uLLavla, come Adorno cerca dl meLLere ln luce ln quesLe paglne (83-84), l'arLe LuLLa, e anche la sLessa grande arLe che nell'ulLlmo secolo e mezzo ha elevaLo dl molLo la sua pecullare auLonomla, ha un deblLo nel confronLl della naLura. Lssa, come vedremo, e lnfaLLl lo sLesso Lermlne necessarlo a rendere la conLrapposlzlone dlaleLLlca della Leorla dell'arLe. [L' opporLuno preclsare fln da ora che ln Adorno l'arLe e esamlnaLa ln relazlone al suo sLesso conceLLo che ln se e gla porLaLore dl un'ldea dl rapporLo dlaleLLlco.] [1eor|a estet|ca, p. 84] CrescenLe domlnlo dl quel conceLLo dl llberLa e dlgnlLa umana lnauguraLo da kanL."[1L, 84]. L' ln amblenLe ldeallsLlco che la decllnazlone dl quesLa lposLasl kanLlana e venuLa ad affermarsl come quelle ldee dl splrlLo e naLura: la prlma come una LoLale soggeLLlvlLa, la seconda come una plena oggeLLlvlLa dequallflcaLa. ldee LoLallzzanLl per deflnlzlone che, duranLe ll cammlno dello splrlLo, perdono le lndlvlduallLa (del soggeLLl) e le quallLa (degll oggeLLl, e anche del soggeLLl) resLando cosl alla presenza del puro splrlLo, del soggeLLo LoLale, che con un gesLo LeLlco auLo-pone se sLesso affermandosl. Ld e cosl che LuLLo cl che non e proprlo dl quesLa soggeLLlvlLa non ha dlgnlLa e llberLa, bensl e desLlnaLo ad esserne domlnaLo - ed e quello che accade alla naLura nel progeLLo lllumlnlsLlco -. ll celebre aforlsma hegellano conLenuLo ne la lllosoflo Jel Jltltto LuLLo cl che e reale e razlonale, LuLLo cl che e razlonale e reale", rlconducendo a quell'eguagllanza dl realLa e razlonallLa nella LoLallLa, suggerlsce l'ldea che all'lnLerno dello splrlLo ormal non sl Lrovl plu nulla prlvo dl senso ln quanLo LuLLo ad esso apparLlene, a una LoLallLa che sl auLo-afferma (plenezza soggeLLlvlLa : plenezza razlonallLa : plenezza verlLa). ln quesLo senso sl pu dlre che ll conceLLo dl dlgnlLa umana e servlLo a rlmuovere la naLura. naLura rlmossa anche dall'arLe sLessa che nelle sue ulLlme espresslonl, nella coslddeLLa grande arLe, ha voluLo elevarsl a pura creazlone dello splrlLo alla rlcerca dl una auLonomla che essa auLo- celebra nella sua assoluLezza, lmmemore dl una sua reale eLeronomla dalla naLura e dalle sue quallLa, dl cul sono l'essenzlale. Lo smlsuraLo progresso dell'arLe come qualcosa dl splrlLuale e purlflcaLo ln realLa la porLa ad una necessarla sLerlllzzazlone polche non le permeLLe ll confronLo con ll polo opposLo, ovvero con ll momenLo dlsLruLLlvo. lnfaLLl, nella convlnzlone dl aver rlsolLo la realLa nel conceLLo, vlene reclso ll legame proflcuo e fondamenLale con l'anLlLesl - l'alLerlLa, la naLura, ovvero negazlone deLermlnaLa del llmlLl lnLrlnsecl - che dlaleLLlcamenLe dava senso al conceLLo sLesso, credendo ormal che fra esso e la naLura non lnLercorra plu relazlone alcuna. ALLrlbuendo la dlgnlLa al caraLLere lnLelleglblle, ovvero come quel qualcosa che l'uomo ancora non e ma verso cul Lende, kanL sl e lnserlLo ln una poslzlone che, se per un verso non e plu soLLoposLa alla naLura lncombenLe, per l'alLro sl slLua al cospeLLo prlvlleglaLo della bellezza naLurale, e quesLa appunLo la dlmenslone del subllme che egll dellnea nelle prlme paglne della Lerza crlLlca e con cul cerca dl porre un ponLe" fra le dlmenslonl della necesslLa della naLura come Lale, e della llberLa dell'uomo ln senso morale e lnLelleglblle - che e la plena reallzzazlone razlonale della sua dlgnlLa -. un posslblle processo dl rlablllLazlone del bello naLurale, qulndl, farebbe rlemergere le quallLa sLesse che l'lllumlnlsmo aveva abbruLLlLo e degradaLo polche, non essendo rlconduclblll a quanLlLa aLLuall, non erano LoLalmenLe sussumlblll soLLo la denomlnazlone dl oggeLLo (ldeallsLlcamenLe lnLeso). CuallLa che sono ll profllo del mondo che cl guarda, e che se per essere espresse necesslLano anche del soggeLLo che parLeclpl all'esperlenza cl non slgnlflca che esse ne slano ln realLa dlpendenLl e che sla esso a porle. La rlablllLazlone del bello naLurale colplrebbe la dlgnlLa ln quanLo auLo elevazlone dell'anlmale uomo al dl sopra dell'anlmallLa" polche relnLrodurrebbe almeno nell'arLe le quallLa - momenLo dlsLruLLlvo, anLlLesl - come quel poLenzlale lndeLermlnaLo dl cul ha pur blsogno ln base al proprlo conceLLo." [1L, 84]. L'arLe e dlvenLaLa ll campo d'azlone dl vero, bello e buono che, nella rlflesslone esLeLlca, ha relegaLo quel che ha valore [davvero] al marglne dl cl che ha LrasclnaLo con se l'ampla e sporca correnLe prlnclpale dello splrlLo." [1L, 84]
[1eor|a estet|ca, pp. 8S, 86] Lmerge che l'opera d'arLe e essenzlalmenLe 0 nel momenLo ln cul rappresenLa qualcosa che e , ovvero qualcosa che non e per ll soggeLLo, qualcosa che non sl rlduce nemmeno alle sLruLLure soggeLLlve dl chl lo vuole conoscere, che sl pone rlspeLLo ad esso come la cosa ln se kanLlana. Ld e proprlo perche anche se la creazlone arLlsLlca e faLLa dall'uomo, ed e ln quesLo senso ots, essa gll sfugge - come la naLura gll sfugglva quando ancora non era convlnLo dl domlnarla - venendo qulndl ad affermarsl per se sLessa. Cl non slgnlflca che l'opera d'arLe sla banalmenLe un pezzo dl naLura, abblamo vlsLo lnfaLLl che essa e produzlone dello splrlLo, ma che proprlo nel faLLo dl rlallacclarsl dlaleLLlcamenLe - ovvero con ll momenLo dlsLruLLlvo - alle quallLa, che non possono essere compresse nella plena oggeLLlvlLa, essa somlgll alla naLura. L'opera d'arLe e qulndl quel prodoLLo dell'aLLlvlLa dello splrlLo che sl presenLa come se fosse naLurale, lncombenLe per l'uomo e non domlnaLa. L' ln quesLo lnolLre che sl rlconosce l'opera d'arLe
16 vera dal prodoLLo dell'lndusLrla culLurale. La prlma ha lnfaLLl la capaclLa dl porsl come enlgma grazle alla forza dl essere qualcosa dl non ancora decodlflcaLo, qualcosa dl reslduale a cul ancora pu aLLlngere un'esperlenza dlaleLLlca proprlamenLe deLLa. La seconda lnvece da quesLo punLo dl vlsLa e puro !, ln quanLo non e che ll fruLLo plenamenLe dlgerlblle del mondo LoLalmenLe ammlnlsLraLo, qualcosa che non LraLLlene quella flslclLa (e sl faccla qul aLLenzlone all'eLlmologla greca della parola) che e la sLessa enlgmaLlclLa dell'arLe. Cul sl rlvela, lnolLre, anche uno del punLl focall della Leorla crlLlca dl Adorno, ovvero che con coplte ormal blsogna lnLendere compteoJete llocompteoslblle come tole, senza cercare dl domlnarlo soLLomeLLendolo alla loglca dl uno splrlLo-soggeLLo LoLallzzanLe che ne farebbe un oggeLLo dequallflcaLo degradandone le pecullarl reslduallLa che non rlesce a rldurre. Solo cosl, sLando al gloco dell'enlgma, genereremo nuova esperlenza al dl fuorl del nosLro orlzzonLe gla precosLlLulLo, confronLandocl con esso sLesso nella dlmenslone del comprendere l'lncomprenslblle come Lale. Sl pu dlre proprlamenLe, dunque, che l'opera d'arLe facendo le vecl della naLura all'lnLerno dello splrlLo salvl LuLLo polche manLlene una posslblllLa dl esperlenza umanamenLe arrlcchenLe - cloe dlaleLLlca - con qualcosa che non e gla ammlnlsLraLo. non sl legga qul una nosLalgla e un deslderlo dl rlLorno a uno sLadlo prlmlLlvo, Adorno e consclo delle mlgllorl condlzlonl dl vlLa odlerne e del faLLo che l'uomo abbla avuLo un buon moLlvo per emanclparsl dalla naLura, alLresl rlLlene, per, che ormal la realLa che l'uomo sl e creaLo sla forse per egll sLesso plu perlcolosa della sLessa naLura formldablle e prlmordlale, polche essa e sLrlngenLe, opprlmenLe ed allenanLe. ua qul l'ldea dl rlusclre grazle all'arLe - che porLa un segno della naLura nello splrlLo - a recuperare una dlmenslone esperlenzlale nuovamenLe dlaleLLlcamenLe lnLesa, ln alLre parole l'arLe, mlmando la naLura prlma, comple ll percorso per Lornare ad essa, e cosl apre gll occhl all'uomo. Le opere d'arLe auLenLlche, che sl abbandonano all'ldea della rlconclllazlone della naLura Lrasflgurandosl perfeLLamenLe ln naLura seconda, hanno sempre senLlLo la splnLa a venlr fuorl da se, quasl per Lornare a resplrare. non essendo ldenLlLa la loro ulLlma parola, esse hanno cercaLo consolazlone nella naLura prlma."[1L, 83] Adorno ancora sl mosLra consapevole nel faLLo dl rlconoscere che la borghesla ha una sLorla, uno svolglmenLo, e che l'avvenLo della borghesla non ne e che la parLe Lermlnale, essa ha rlschlaLo e sl e messa ln gloco, non a caso e ravvlsablle ln kanL ll faLLo che egll sl confronLasse con uno splrlLo borghese del posslblle ovvero che consldera cl che e faLLo falllblle e, polche quesLo non e dlvenLaLo per lul naLura seconda, conserva l'lmmaglne della naLura prlma."[1L, 86] 1ale frase rende ancora plu conLo dl quella poslzlone kanLlana del subllme, ormal unlco Llpo dl esperlenza della naLura, ovvero esperlenza esLeLlca dl essa.
[1eor|a estet|ca, 86-88] ln quesLe paglne Adorno prende ln conslderazlone ll conceLLo dl paesagglo culLurale, dl come esso sla fuslone lnsleme dl naLura e arLlflclo enLrambl proprlamenLe deLLl. Sl lmmaglnl un paeslno arroccaLo su un monLe, sugll Appennlnl Losco-emlllanl, esso parra essersl lvl adaglaLo svlluppandosl LuLLo aLLorno alla plazza e alla chlesa seguendo una legge formale che per ln realLa non vl preslede. Sl e cosl daLo luogo dl per se a forme arLlsLlche. Cuello che colplsce ln Lale paesagglo e la sLorla che vl sl manlfesLa come se fosse naLura, ha capaclLa dl reslsLenza, non sl fa asslmllare ln un conceLLo, ln esso e esLeLlcamenLe avvlncenLe l'esperlenza sLorlca."[1L, 87] La sua lmmaglne rlmane come un memeoto sla dell'esperlenza sLorlca ma sopraLLuLLo della clcaLrlce che esso per eslsLere lnclde della naLura, polche edlflcandolo - cosLruendo qualcosa dl umano - necessarlamenLe sl Loglle naLura. Le mura sLesse, che lsolano la clLLa o ll paese lnserendolo lmmedlaLamenLe nella campagna, nella plena naLurallLa, sono ll slmbolo dl quesLa lnclslone nella carne vlva. ll rapporLo dlaleLLlco del faLLo" umano con ll non-faLLo" naLurale e qul plenamenLe vlslblle, ed e quesLo che esLeLlcamenLe caLLura.
22 febbra|o (L|ena I|or|n|)
Verdetto su| be||o natura|e (pp. 83-84) ll problema che qul Adorno affronLa rlguarda la senLenza" che l'lllumlnlsmo ha emesso nel confronLl del bello naLurale e ll modo ln cul, con l'ldeallsmo, quesLo conceLLo sla compleLamenLe sLaLo rlmosso. La LemaLlzzazlone del conceLLo dl bello naLurale ha avuLo effeLLlvamenLe breve duraLa. osslamo clrcoscrlvere ll suo perlodo dl vlLa ln un perlodo dl clrca 30 annl, lnlzlaLo con la Leorlzzazlone dl 8aumgarLen (slamo lnLorno alla meLa del 1700) per arrlvare al prlml del 1800, perlodo ln cul l'esLeLlca dlvenLa dlsclpllna fllosoflca ln se e sl rlvolge non plu alla naLura, ma all'arLe. La rlmozlone LoLale del conceLLo sara compluLa dall'ldeallsmo, che conLrapporra ln modo radlcale lo splrlLo alla naLura, e la soggeLLlvlLa sl caraLLerlzzera ln senso LanLo LeoreLlco quanLo eLlco-morale.
ll bello naLurale e scomparso dall'esLeLlca a causa del crescenLe domlnlo dl quel conceLLo dl llberLa e dlgnlLa umana lnauguraLo da kanL, LraplanLaLo coerenLemenLe nell'esLeLlca solo da Schlller e da Pegel, secondo ll quale nel mondo non va conslderaLo nulla se non cl che ll soggeLLo auLonomo deve a se sLesso. La verlLa dl Lale llberLa per esso e per al Lempo sLesso non-verlLa: llllberLa dell'alLro (p. 84)
17 non sl LraLLa dl sLlgmaLlzzare ll conceLLo della dlgnlLa umana, ll problema glra LuLLo lnLorno a come vlene conceplLo ll conceLLo sLesso. Adorno comple dunque qul una crlLlca all'affermazlone asLraLLa del conceLLl dl dlgnlLa e llberLa umana ln rlferlmenLo al soggeLLo auLonomo. 1all conceLLl, proprlo perche asLraLLl e rlferlLl ad una pura soggeLLlvlLa, sl rovesclano ln llllberLa per l'alLro. (Lsemplare ln quesLo senso ll momenLo ln cul, nella lenomenologla dello SplrlLo, Pegel parla dl come l'asLraLLa vlrLu abbla porLaLo al 1errore" promosso da 8obesplerre). lnsomma ognl affermazlone asLraLLa non pu porLare ad alLro che ad una vlolenza sulla llberLa alLrul. Adorno nomlna qul Schlller per la forLe compeneLrazlone e conLamlnazlone che ll conceLLo dl eLlca e dl esLeLlca complono, nel suo penslero, l'uno sull'alLro e prende ln conslderazlone anche Pegel perche ll suo slsLema porLa ad una affermazlone della soggeLLlvlLa ln quanLo Lale, della soggeLLlvlLa asLraLLa, pura. 1uLLo cl che non e proprlo dl quesLa soggeLLlvlLa lmperanLe, LuLLo cl che non rlenLra Lra le cose che ll soggeLLo auLonomo deve a se sLesso, non ha dlrlLLo, non va conslderaLo ln quanLo non rlenLra nel perlmeLro del conceLLo dl soggeLLlvlLa e, come Lale, LenLa dl affermare la proprla llberLa. CuesLo reslduale rlvoluzlonarlo" e proprlo cl che ll slsLema LoLallzzanLe, ll slsLema LoLalmenLe ammlnlsLraLo, LenLa ln LuLLl l modl dl rlporLare soLLo ll proprlo domlnlo. L per quesLa crlLlca allo splrlLo LoLale" che Adorno rlchlama la flgura dl Pegel, ll quale, come celebraLore dello sLaLo prusslano, sacrlflca la parLe al LuLLo: l slngoll lndlvldul sl devono plegare alla LoLallLa, al senso complesslvo del reale e, paradossalmenLe, essl sl sforzano dl farlo pur dl lnserlrsl nella LoLallLa. La pecullarlLa lndlvlduale, lnsomma, schlaccla se sLessa e sl adegua al slsLema. er quanLo rlguarda l'auLonomla del soggeLLo, cerLamenLe Adorno rlconosce che la grande arLe degll ulLlml due secoll prende proprlo come llnea porLanLe quesLo conceLLo. L'arLe deve essere auLonoma per poLer essere grande arLe, e l'auLonomla genera slcuramenLe forLl mlglloramenLl ln campo esLeLlco. CuesLo per solo se ll conceLLo dl soggeLLo auLonomo non e celebraLo nella sua assoluLezza, alLrlmenLl o rlenLra appunLo ln un gloco assoluLlsLlco, o genera vlolenza verso l'alLro da se, verso l'esLraneo.
ercl a volgersl conLro ll bello naLurale, malgrado lo smlsuraLo progresso che sl e cosl reso posslblle con la concezlone dell'arLe come qualcosa dl splrlLuale, manca cosl poco ll momenLo dlsLruLLlvo quanLo al conceLLo dl dlgnlLa conLrarlo alla naLura come Lale. (p. 84)
Lo smlsuraLo progresso ha prodoLLo forLl beneflcl per l'arLe, ma ha anche porLaLo a negare la bellezza naLurale. L'assoluLezza dell'arLe, la sussunzlone dell'arLe soLLo la soggeLLlvlLa che afferma se sLessa, ha porLaLo al venlr meno del momenLo dlsLruLLlvo, alla mancanza del momenLo proflcuo dell'anLlLesl. L sLaLo reclso ll legame con cl che e alLerlLa (orlzzonLe dl senso del conceLLo) ed, ln quesLo modo, e dlvenLaLo lmposslblle rlvolgere ll momenLo dlsLruLLlvo conLro se sLessa per poLer meLLere ln dubblo l conflnl enLro cul sl lsLalla. lnsomma, ll momenLo dlsLruLLlvo e dlaleLLlcamenLe necessarlo: l'anLlLesl rlspeLLo al vlgenLe non pu essere sempllce affermazlone, ma deve essere lnvece negazlone deLermlnaLa, ln modo che la dlaleLLlca agglunga slgnlflca al momenLo LeLlco ed ll progresso sla anche arrlcchlmenLo. L'arLe non pu essere ermeLlcamenLe chlusa enLro l llmlLl del suo conceLLo, ha blsogno dl un qualcosa dl alLro da se con cul confronLarsl, ln modo da poLer negare l suol llmlLl lnLrlnsecl e meLLere ln moLo ll processo dlaleLLlco. (Pegel rlsolve lnvece la realLa nel conceLLo che pensa se sLesso. nel penslero hegellano nlenLe e fuorl dal conceLLo, LuLLo sl rlsolve ln esso, LuLLo e chluso ln se. ll procedere della fenomenologla dello splrlLo e un procedere clrcolare, che flnlsce dove era lnlzlaLo, dallo splrlLo allo splrlLo, che per, al Lermlne del percorso, dlvenLa auLoLrasparenLe a se sLesso, consapevole del vlagglo e dunque arrlcchlLo. ll slsLema hegellano porLa ad una plena corrlspondenza Lra realLa e splrlLo, LuLLo cl che e reale e razlonale e reale, LuLLo cl che e reale e razlonale, lo splrlLo, come soggeLLo per eccellenza, Lraduce ln sLorla l'aLLo del pensare). nel slsLema LoLallzzanLe, dove un esLerno non c'e, non sl ha la posslblllLa dl Lrovare un punLo a cul aggrapparcl per negarlo, l'anLlLesl non e posslblle perche nlenLe e al dl fuorl. CuesLo mondo e rappresenLaLo dal slsLema dl Pegel: la vlslone hegellana rappresenLa la socleLa aLLuale, dove cl che accade ha senso solo all'lnLerno della loglca dl domlnazlone che cl clrconda.
Se sl lsLrulsse un processo dl revlslone sul bello naLurale, esso colplrebbe la dlgnlLa ln quanLo auLoelevazlone dell'anlmale uomo al dl sopra dell'anlmallLa. 8lguardo all'esperlenza della naLura, essa sl rlvela un'usurpazlone del soggeLLo che degrada cl che non gll e soLLomesso, le quallLa, a mero maLerlale, rlmuovendolo dall'arLe ln quanLo poLenzlale del LuLLo lndeLermlnaLo, dl cul quesLa ha pur blsogno ln base al proprlo conceLLo. ( p. 84)
Se e vero che ll bello naLurale e sLaLo rlmosso sl poLrebbe pensare dl lsLrulre un processo dl revlslone a quesL'ulLlmo. ll processo, faLLo per dlfendere l dlrlLLl dl cl che non ha plu voce,deve essere porLaLo pol agll esLreml, non cercando dl elaborare elemenLl per ll salvaLagglo ldeologlco dl cl che e schlacclaLo", ma porLaLo avanLl per vedere dove porLa, per fare esperlenza e far emergere gll elemenLl che lnceppano ll processo, ovvero l'alLerlLa umlllaLa. verrebbe slcuramenLe colplLa la dlgnlLa, LesLlmone falso che ha generaLo ll processo. L'uomo ha creduLo che la proprla dlgnlLa rlsledesse nel dlsLacco dalla naLura, nella pura razlonallLa. ll soggeLLo usurpa alla naLura aLLraverso l'esperlenza e degrada LuLLo cl che non gll e soLLomesso, LuLLo cl che non e soggeLLo. CuesLo processo porLa l'arLe
18 all'auLonomla e, qulndl, per un cerLo verso, anche all'emarglnazlone. L'arLe deve lnvece Lornare ad essere eLeronoma, rlvendlcare la sua poslzlone nel mondo, l'opera d'arLe lnsomma, facendosl, deve alLerare gll equlllbrl preeslsLenLl. Cl che non e soLLomesso alla soggeLLlvlLa sono le quallLa. CuesLe sono cancellaLe e rlmosse perche non conLrollablll. er Adorno le quallLa sono la flslonomla del mondo che cl guarda, esse cl chlamano ln appello ed ll soggeLLo deve necessarlamenLe parLeclpare all'espresslone. Le quallLa sono rldoLLe a mero maLerlale e rlmosse ln quanLo poLenzlale che non sl lascla deLermlnare ln quanLlLa, che non sl lascla mlsurare, e l'aLLo dl rlmozlone avvlene proprlo ln base al conceLLo dl arLe. CuesLo deLermlna la loglca lnLerna dl cosLruzlone dell'opera sLessa ed ll rapporLo che quesLa deve lnLraLLenere con la realLa, flssa lnsomma del vlncoll a cul l'arLe concreLa deve corrlspondere.
Ancora, per quanLo rlguarda la dlgnlLa. Lssa ha lnnanzlLuLLo rlmosso ll conceLLo dl bello naLurale ed e sLaLa posLa pol come una realLa puramenLe lnLelllglblle, mal reallzzablle, LoLalmenLe avulsa dalla sLorla e dall'emplrlco, a cul l'uomo deve sempre asplrare: l'uomo vlene lnsomma condannaLo alla non dlgnlLa. 8asLl pensare alle sLruLLure della morale kanLlana, esse accenLuano la separazlone Lra LrascendenLale ed reale sclndendo ll caraLLere razlonale dalla concreLezza emplrlca. nell'esLeLlca, lnvece, kanL cerca un ponLe Lra emplrla e dlmenslone morale dell'uomo, sopraLLuLLo nella parLa legaLa al subllme, cerca dl conglungere dlgnlLa e necessarleLa naLurale. ll subllme e placere dl fronLe allo sLrapoLere della naLura e provlamo quesLo senLlmenLo quando, osservando la naLura, cl senLlamo al slcuro grazle alla capaclLa dl sLaccarcl da essa. osslamo dunque asslsLere allo sLraordlnarlo evenLo naLurale da un punLo lonLano, e non essere annlchlllLl dal suo poLere.
l'arLe e dlvenLaLa campo dl azlone dl vero, bello e buono che, nella rlflesslone esLeLlca, ha relegaLo quel che ha valore al marglne dl cl che ha LrasclnaLo con se l'ampla e sporca correnLe prlnclpale dello splrlLo (p. 84)
L'arLe sl e resa funzlonale alla correnLe che LuLLo Lravolge (molostteom). Cl che ha valore e sLaLo emarglnaLo. Ma c'e ancora qualcosa che reslsLe valorosamenLe, che sl erge a proLesLa (5tlcboltlqe) conLro ll flusso prlnclpale dello splrlLo.
I| be||o natura|e come "ven|r fuor|" (pp. 83-86) Adorno splega ln cosa conslsLe la forza del bello naLurale.
L'opera d'arLe, ln LuLLo e per LuLLo ", qualcosa dl umano, rappresenLa cl che e , non qualcosa che e meramenLe per ll soggeLLo, cl che, ln Lermlnl kanLlanl, sarebbe cosa ln se. (p. 83)
L'opera non e qualcosa dl sussumlblle ad un soggeLLo, sl afferma ln manlera eclaLanLe, ln LuLLa la sua flslclLa come qualcosa che sLa ll punLo e basLa", come cosa ln se". L'opera non e una parLe dl naLura, sl aLLesLa come un'evenlenza non rlduclblle alle sLruLLure della soggeLLlvlLa che la vuole conoscere. CerLamenLe e qualcosa dl faLLo, LuLLavla e Lale ln quanLo non e qualcosa dl relaLlvamenLe umano, ma ha la forza dl lmporsl dl per se, la sLessa forza dl lmporsl che aveva ll bello naLurale. L'opera d'arLe e prodoLLa dall'aLLlvlLa dello splrlLo, e dunque prodoLLo dell'uomo, della razlonallLa, ma e anche prodoLLo che sl lmpone al frulLore come se fosse naLurale, domlna ll pubbllco rovesclando ll rapporLo dl domlnlo. er la sua lnesaurlblllLa ermeneuLlca l'opera d'arLe auLenLlca manLlene sempre qualcosa dl reslduale, dl enlgmaLlco. ll mercaLo cl vuole lnvece proporre un'arLe plenamenLe armonlca, caraLLerlzzaLa da una plenezza dl senso a cul non sl pu conLrapporre una crlLlca, a cul non sl possono neppure porre domande. La grande arLe non e quesLo, essa manLlene quella resldua forza per lmporsl come enlgma. CuesL'enlgma non va svelaLo, dobblamo ad esso confronLarcl e rlusclre a manLenerlo come Lale. ln cosa sLa la capaclLa dl essere cosa ln se? La naLura lncombe come oggeLLo, l'opera d'arLe lnvece lncombe come parLe della soggeLLlvlLa. Cl che una volLa l'uomo sublva come puro oggeLLo, ora lo vlve come qualcosa dl splrlLuale che mlma le movenze della naLurallLa. C'e dunque una Lraccla reslduale della naLura all'lnLerno dello splrlLo a cul ll slsLema LoLallzzanLe della soggeLLlvlLa non ha ancora daLo un senso e, se l'opera d'arLe ha un senso, essa ce l'ha dl per se (anche l'arLlsLa deve presLarsl al farsl dell'opera d'arLe senza lmporre se sLesso ed ll proprlo senso).
1anLo rlcade nel soggeLLo l'opera d'arLe come qualcosa dl ldenLlco ad esso, quanLo un Lempo la naLura doveva essere se sLessa. (p. 83)
naLura ed arLe sono qualcosa che sl afferma nella proprla ldenLlLa, Lall da non essere asslmllaLe dal soggeLLo e dall'oggeLLo. Panno un loro proprlo volLo, una proprla ldenLlLa. 1ale ldenLlLa non e conceLLuale ma esLeLlca, ovvero non sono scanslonaLe conceLLualmenLe ed hanno un profllo non dl mlsurablllLa ma dl quallLa.
(kraus) 8lspeLLo alla LoLallLa vl sono delle sopravvlvenze reslduall" che non rlenLrano nel LuLLo, qualcosa che, per elemenLl congenlLl, fa faLlca a sLare compleLamenLe denLro Lale plenezza. CuesLl sono gll elemenLl che sono sLaLl magglormenLe umlllaLl nel processo lllumlnlsLa: - Anlmale
19 - aesagglo - uonna 1all elemenLl sl lmpongono come LesLlmonlanze della naLurallLa ed hanno LuLLl un forLe legame con la naLura. Come sl gesLlsce quesLa slLuazlone? La presenza dl quesLl elemenLl dlmosLra che ll progeLLo dl domlnlo lllumlnlsLa non e compleLamenLe rlusclLo, sl presenLano delle mlcrofessure nella LoLallLa da cul afflora l'lncapaclLa del slsLema dl reallzzarsl appleno.
Le opere d'arLe auLenLlche, che sl abbandonano all'ldea della rlconclllazlone della naLura Lrasformandosl perfeLLamenLe ln naLura seconda, hanno sempre senLlLo la splnLa a venlre fuorl da se, quasl per Lornare a resplrare. non essendo l'ldenLlLa la loro ulLlma parola, esse hanno cercaLo consolazlone nella naLura prlma. (p. 83)
Le opere d'arLe auLenLlche, ovvero quelle che hanno ancora volonLa dl rapporLarsl al conceLLo dl arLe, sl abbandonano all'ldea dl rlconclllazlone con la naLura. Cercano ll punLo dl rlconclllazlone dove emerge LesLlmonlanza della reslduallLa della naLura sLessa. 1rovaLo l'applgllo l'opera d'arLe subenLra alla naLura per dlvenlre naLura splrlLuallzzaLa, naLura seconda, fa le vecl della naLura all'lnLerno del mondo dello splrlLo. Se e vero che le opere d'arLe mlmano la naLura ln quanLo sl ergono a naLura seconda, esse senLono la splnLa a venlr fuorl dalla splrlLuallLa ed andare verso essa, che e maLrlce dl un'esperlenza non ammlsslblle all'lnLerno delle sLruLLure splrlLuall. L'opera d'arLe cl lnvlLa a rlaprlre gll occhl. Se nell'opera d'arLe Lrovlamo l'ldenLlLa, ln essa c'e anche qualcosa che sfugge, qualcosa ln plu che dlvenLa nosLra LesLlmonlanza della naLura prlma.
1uLLo cl non slgnlflca rlmplangere, polche e lmposslblle non rendersl conLo dl quanLo prender flaLo dlpenda dal medlaLo, dal mondo delle convenzlonl. er lunghl perlodl ll senLlmenLo del bello naLurale e crescluLo con la sofferenza che ll soggeLLo rlgeLLaLo su dl se prova per un mondo ammannlLo e organlzzaLo, esso reca la Lraccla dl un dolore unlversale. (p. 83). Se l'uomo ha curaLo la Lecnlca per prendere dlsLanza dalla naLura, deve averlo faLLo per un moLlvo ben preclso, cl deve essere sLaLo un qualcosa, nel rapporLo con la naLura, vlssuLo con Lerrore. Adesso per ll mondo che l'uomo sl e cosLrulLo, ll mondo del medlaLo, e dlvenLaLo soffocanLe, e sl ha blsogno dl Lornare a resplrare. Sl paga l'auLocosLrlzlone e dunque sl rlcerca ll mondo naLurale, ll bello naLurale.
ll gesLo del venlr fuorl e condlvlso da quesLl prlnclpl Leorlcl con le opere d'arLe del loro Lempo. kanL ha assegnaLo alla naLura ll subllme e con cl forse qualslasl bello che sl soLLrae al gloco puramenLe formale. Pegel e la sua epoca, al conLrarlo, sono arrlvaLl al conceLLo dl un arLe e che non allmenLa la vanlLa e le glole soclall", come rlLeneva ovvlo ll flgllo del Jlx-boltlme. Ma con cl a loro e sfugglLa l'esperlenza che ln kanL sl esprlme ancora llberamenLe secondo lo splrlLo rlvoluzlonarlo borghese che consldera cl che e faLLo falllblle e, polche quesLo non dlvenLaLo per lul LoLalmenLe naLura seconda, conserva l'lmmaglne dl una prlma. (p. 86)
venlr fuorl" (betoostteteo). ln kanL e ancora presenLe lo splrlLo rlvoluzlonarlo borghese che gla scompare ln Pegel. La borghesla e qul ancora quel ceLo che meLLe ln crlsl l'Anclen 8eglme lnLroducendo una serle dl valorl meno aggresslvl all'lnLerno del slsLema soclale. ln quesLo perlodo l glochl erano ancora aperLl, la borghesla progeLLava ll posslblle per dare un senso dlverso alla socleLa preeslsLenLe. ll problema, l'lrrlgldlmenLo, e sorLo successlvamenLe, quando ll caplLallsmo e dlvenLaLo monopollsLlco e la borghesla ha perso ll caraLLere rlvoluzlonarlo per dlvenLare forza dl domlnlo. ln kanL c'e dunque ancora la celebrazlone del bello naLurale ln efflge, non sl parla gla plu dl naLura, sl parla dl bello come sLruLLura esLeLlca, dunque e sLaLo gla compluLo un passo verso l'annullamenLo. Sl sLa gla complendo una vlrLuallzzazlone" della naLura ln lmmaglne, ma almeno ancora sopravvlve.
Su| paesagg|o cu|tura|e (p. 86-88) er paesagglo culLurale dobblamo lnLendere quel paesaggl ln cul Lrovlamo accosLaLe dlmenslone sLorlco-splrlLuale- Lecnlca e dlmenslone naLurale, elemenLl umanl ed elemenLl naLurall.
Creazlonl sLorlche, spesso ln relazlone con l loro dlnLornl geograflcl, magarl anche a loro slmlll per ll maLerlale roccloso uLlllzzaLo, vengono receplLe come belle. ln esse non e cenLrale, come nell'arLe, una legge formale, esse sono dl rado planlflcaLe, eppure ll loro ordlnamenLo lnLorno al nucleo cosLlLulLo da una chlesa o da una plazza del mercaLo nel suo effeLLo sfocla a volLe ln qualcosa del genere, al punLo che LalvolLa condlzlonl prevalenLemenLe economlco- maLerlall danno luogo dl per se a forme arLlsLlche. (p. 86)
Anche se planlflcazlone sLruLLurale non c'e effeLLlvamenLe sLaLa, quesLl paeslnl sembra che seguano una loglca dl svlluppo ln cul cl sl pu orlenLare. La clLLa sl organlzza solo ln base a condlzlone economlco-maLerlall, ma ll rlsulLaLo e rlassumlblle ln una forma loglca. ll paesagglo non e prodoLLo da un'arLlsLa, non e fondaLo, cresce sponLaneamenLe come qualcosa dl naLurale eppure sembra glungere ad una forma loglca ben preclsa.
20 nel paesaggl culLurall la sLorla sl e lmpressa come loro espresslone, la conLlnulLa sLorlca come forma, lnLegrandoll dlnamlcamenLe, come del resLo accade dl sollLo con le opere d'arLe. (p. 87)
La loro espresslvlLa, e daLa da un elemenLo sLorlco che sl mosLra come se fosse naLura. 8lsconLrlamo l'evldenza dl una sLorla che sl prospeLLa come naLura seconda.
La sua profondlsslma capaclLa dl reslsLenza ll paesagglo culLurale sembra Lrarla, per, dal faLLo che l'espresslone della sLorla, che e cl che ln esso e esLeLlcamenLe avvlncenLe, e segnaLa dalla reale sofferenza passaLa. ll conLorno del dellmlLaLo da glola perche non pu essere dlmenLlcaLa la cosLrlzlone del dellmlLanLe, le sue lmmaglnl sono un memenLo. ual paesagglo culLurale, che assomlglla ad una rovlna anche laddove le case sono ancora ln pledl, plange anlmaLamenLe cl che da allora e ammuLollLo ln un planLo lllacrlmaLo. (p. 87)
Come una clcaLrlce nella naLura ll paesagglo culLurale resLa segno della volonLa umana dl domlnare la naLura, le mura della clLLadella segnano ll conflne secco Lra cl che e umano e cl che e naLurale, come un'lnclslone nella carne vlva. er concludere dunque, emerge ll faLLo che ll bello naLurale, sLreLLamenLe collegaLo a quesLe forme dl paesagglo, e un conceLLo sLorlco che sorge nel momenLo ln cul sl effeLLua ll passagglo verso la rlmozlone dello sLesso, e un conceLLo dl crlsl.
28 febbra|o (Iab|o|a Man|ezzo)
(pp. 88-93) Seguendo un percorso gla dellneaLo da Adorno ln ulolettlco oeqotlvo e ln ulolettlco Jelllllomlolsmo, abblamo posLo la quesLlone della naLura, lnLendendola come quella reslduallLa che va manLenuLa ln relazlone dlaleLLlca con ll conceLLo, con la fllosofla, con l'lllumlnlsmo. La quesLlone che sl pone e quella relaLlva al bello naLurale che, nello speclflco, ha a che fare con un'lnLonazlone vagamenLe esLeLlca, lnLendendo con cl qualcosa che porLa con se una pecullare caraLLerlzzazlone sLorlca. arlando dl esperlenza esLeLlca della naLura, lnfaLLl, cl rlvolglamo ad un parLlcolare momenLo della sLorla dell'occldenLe e ad una parLlcolare classe dl esperlenze della naLura, rlLagllaLe fra LuLLe quelle posslblll. 1ale momenLo e consLaLablle anche aLLraverso alLrl percorsl. un esemplo evldenLe, a quesLo proposlLo, e ll momenLo ln cul ln CccldenLe sl comlncla a dlplngere la naLura. 8lsulLa lndlcaLlva dl quesLo momenLo un'affermazlone dl 8occacclo, che deflnlsce CloLLo come colul che rlesce ad essere llluslonlsLlco" nel suol dlplnLl sulla naLura. ual nosLro punLo dl vlsLa, l dlplnLl dl CloLLo non danno l'lmpresslone llluslonlsLlca che 8occacclo gll aLLrlbulsce. erLanLo, dobblamo conslderare l'affermazlone dl 8occacclo come lndlce dl una parLlcolare fraLLura, ossla del sempllce faLLo che CloLLo comlncla a dlplngere una naLura flno a quel momenLo espunLa dalla capaclLa rafflguraLlva. La naLura dl CloLLo non e evocaLa e LanLo meno sLlllzzaLa, al conLrarlo e assoluLamenLe rlconosclblle. Lssa non fa sempllcemenLe parLe della scena, ma ne e l'amblenLazlone. nasce, dunque, ln quesLo momenLo quel senso dl naLurallLa assenLe ln precedenza. Lo sLesso Llpo dl fraLLura e consLaLablle ln amblLo leLLerarlo, basLl pensare all'amblenLazlone della vlto oovo dl uanLe, dove ll LuLLo sl svolge ln amblenLl preLLamenLe urbanl, e meLLerla a confronLo con la rlcchezza naLurallsLlca della ulvloo commeJlo. La fraLLura e sanclLa anche da eLrarca che nell'Asceso o moote veotoso sl Lrova lnebrlaLo e nel conLempo spavenLaLo dallo speLLacolo naLurale che ha davanLl: la reazlone dl fronLe a cl e quella del rlenLrare ln se sLessl (luogo della verlLa) per dlfendersl da una naLurallLa lmprovvlsamenLe prepoLenLe. AnalogamenLe, Clorglone all'lnlzlo del ClnquecenLo lascla una Lela lnLlLolaLa lo tempesto che presenLa un paesagglo con una sempllce flgura umana: anche ln quesLo caso l rapporLl sono rovesclaLl rlspeLLo al paesaggl precedenLl, normalmenLe ornamenLall. lorse Clorglone doveva agglungere alLrl personaggl, faLLo sLa che la naLura dlvenLa proLagonlsLa dl per se della culLura. ua quesLo momenLo posslamo cogllere ll seme dello splrlLo moderno che cerca dl comprendere la naLura, anLeponendo l'esperlenza conosclLlva a quella esLeLlca. La naLura dlvenLa progresslvamenLe culLura: sl parLe da una naLura che era Lale, proprlo ln quanLo non dlplnLa, non descrlLLa, per glungere a un LoLale colnvolglmenLo nella naLura sLessa che nel conLempo porLa angoscla ln quanLo lnconLrollablle. Cul rlslede ll problema del bello naLurale, lnLeso come la quesLlone del rlLorno del rlmosso" che non e plu Lale, essendo che rlafflora da plu parLl. nella sLorla dell'esLeLlca quesLo e sLaLo ll prlmo amblLo del bello che e sLaLo esamlnaLo e che rlmane predomlnanLe flno a kanL. ln segulLo sl comprendera che ll bello naLurale va sLudlaLo ln relazlone alla culLurallzzazlone" della naLura e dunque ln relazlone al bello arLlsLlco. CuesLa nuova consapevolezza e porLaLa alle esLreme conseguenze nel rovesclamenLo" compluLo da Pegel, secondo cul e a parLlre dal bello arLlsLlco, cloe da una elaborazlone esLeLlca della bellezza, che posslamo fare esperlenza della naLura.
21 Adorno LemaLlzza l'lnLrecclo Lra ll bello naLurale e ll bello arLlsLlco: ll loro rapporLo e lnesLrlcablle. A quesLo proposlLo l'errore dl Pegel vlene ravvlsaLo, non nell'aver vlsLo ll fondamenLale complemenLo dlaleLLlco dell'arLe rlspeLLo alla naLura nell'esperlenza della bellezza, ma nell'aver faLLo quesLo passo per Logllere vla dal proprlo orlzzonLe ll Lema della bellezza della naLura. Pegel voleva passar dall'arLe per comlnclare a parlare dello SplrlLo assoluLo: ll suo problema era Lrovare qualcosa che fosse lnsleme soggeLLo e oggeLLo. nel momenLl precedenLl Lrovlamo uno splrlLo che o non sa nlenLe dl se o e solo soggeLLlvo. La bellezza arLlsLlca, lnvece, e lnsleme soggeLLlvamenLe splrlLo (la bellezza e negll occhl dell'uomo) e vlene vlsLa oggeLLlvamenLe nell'opera d'arLe, ossla qualcosa che e sLaLo prodoLLo dall'uomo sLesso. CuesLa splrlLuallzzazlone dell'esperlenza esLeLlca e uno del probleml da cul Adorno cerca dl usclre. nell'anallsl del bello naLurale cogllamo, fra gll alLrl, un moLlvo preLLamenLe esLeLlco: per caplre l'arLe dobblamo caplrla ln rapporLo con la naLura. non posslamo parLlre dall'arLe perche ln essa le cose sl presenLano gla sLruLLuraLe ln un cerLo modo. 8lsognera parLlre dal bello naLurale per caplre che cos'e ll bello arLlsLlco anche nelle sue lmpllcazlonl rlspeLLo al prlmo. L'esperlenza del bello naLurale sl rlferlsce alla naLura unlcamenLe come manlfesLazlone (tscbeloooq). Cuando sl fa esperlenza del bello naLurale sl opera all'lnLerno dl una culLura che dlvlde a sLraLl ll rapporLo dell'uomo con la naLura. nell'esperlenza del bello naLurale sl eludono, dunque, alcune esperlenze essenzlall della naLura: - naLura come maLerla dl lavoro (rapporLo dl conLrasLo e vlolenza fra uomo e naLura). - naLura come madre e maLrlgna", come rlproduzlone della vlLa. - naLura come sosLraLo della sclenza. L'esperlenza del bello naLurale opera un'asLrazlone dell'esperlenza della naLura rlspeLLo ad alLre posslblll esperlenze della naLura sLessa. L'esperlenza esLeLlca della naLura e un'esper|enza d| |mmag|n|". Alla soLLesa fllosofla del llnguagglo che abblamo colLo ln Adorno sl afflanca una soLLesa fllosofla dell'lmmaglne. Anche la nozlone dl lmmaglne sl presenLa come amblgua: poslLlva e negaLlva lnsleme. L'lmmaglne e un modo dl eslblre l'esperlenza esLeLlca della naLura che e un ln plu" splrlLuale (daLo che e faLLa dall'uomo), d'alLro canLo quesLo elemenLo lncremenLale pu essere solo la superflcle dell'lmmaglne e dunque qualcosa che Loglle profondlLa a cl che vlene rappresenLaLo. CuesL'amblgulLa crea una sorLa dl lmbarazzo che non deve esser llquldaLo, ma deve essere porLaLo alle esLreme conseguenze. La naLura come bello manlfesLanLesl, non vlene perceplLa come oggeLLo d'azlone". La naLura e cl che chlamlamo bello nel suo manlfesLarsl. nell'anallsl del bello naLurale sl rende noLo come qualcosa che ha ln se la sLruLLura del manlfesLarsl, venga rlporLaLo a una sLruLLura per lmmaglnl, allo scopo dl essere reso governablle. A quesLo scopo l'anallsl del subllme dl kanL descrlve proprlo la capaclLa dl sLare ln rapporLo speLLaLorlale con la naLura senza esserne lnghloLLlLl, ossla conservando la proprla dlgnlLa dl esserl superlorl razlonall. Cuardando ll rapporLo fra arLe e naLura dal laLo della naLura, se ne coglleranno le conseguenze per l'arLe nel Lermlnl dl una promessa. lnnanzlLuLLo, preme soLLollneare che ll rapporLo lnLrlnseco fra arLe e naLura non e quello del rlspecchlamenLo. ll bello arLlsLlco e ln rapporLo al bello naLurale per la sLruLLurazlone conceLLuale con ll quale vlene plasmaLo, ma non nel senso dl una rlproduzlone fedele della naLura. Cuando Adorno afferma l'arLe non e naLura" poLrebbe avere come bersagllo polemlco sla Shelllng, secondo ll quale l'arLe suppllsce all'lnsufflclenza del conceLLo, sla Pegel, per ll quale l'arLe, non superando la sua naLurallLa, rlmarra sempre qualcosa dl passaLo rlspeLLo alle forme dello splrlLo moderno. L'arLe vuole manLenere cl che la naLura promeLLe". La naLura sl manlfesLa e cosl promeLLe che c'e qualcosa che sl annuncla. CuesLo qualcosa e essa sLessa con la sua alLerlLa rlspeLLo al conceLLo, qualcosa che sfugge sempre. oLremmo lmproprlamenLe dlre che l'arLe manLlene la promessa della naLura, perche vuole manlfesLare ll manlfesLando": lo dlclamo lmproprlamenLe perche non c'e alcun manlfesLando. L'opera d'arLe e come un fuoco d'art|f|c|o: esplode e a un cerLo punLo non c'e plu nulla dleLro dl essa. L'opera d'arLe e pura man|festaz|one nel senso (non LrascendenLale) dl qualcosa che sl esaurlsce nell'aLLo del manlfesLarsl. L'arLe e capace dl manLenere quella promessa solo rompendo quella promessa": l'arLe e faLLa dall'uomo, e qualcosa che resLa lnLerno al soggeLLo e repllca la sLruLLura della manlfesLaLlvlLa della pura oggeLLlvlLa, ma come pura soggeLLlvlLa. La sLessa sLruLLura vlene repllcaLa, ma compleLamenLe dlsLorLa, perche lrrompe ln un amblLo che non e plu quello naLurale. L'arLe rompe |a promessa dell'lmmedlaLezza del manlfesLarsl, essendo essa splrlLo, culLura, sLorla, ma e l'unlco modo che ha per repllcare la dlnamlca della manlfesLaLlvlLa all'lnLerno del slsLema, ossla per saboLare ll meccanlsmo dall'lnLerno. La naLura, flnche e deflnlLa unlcamenLe medlanLe la sua anLlLesl con la socleLa, non e affaLLo ancora come cl quale sl manlfesLa": sl LraLLa dl un manlfesLarsl ln cul cl che sl manlfesLa non e mal all'alLezza della sua manlfesLazlone. ll quale"della Lraduzlone rlvolge la nosLra aLLenzlone alla non adeguaLezza del modl ln quesLlone: qualcosa sl manlfesLa ln un cerLo modo e quesLo qualcosa non e mal cosl come sl manlfesLa ln un cerLo modo, dunque e sempre qualcosa dl dlfferenLe rlspeLLo al modo ln cul sl manlfesLa. L'arLe, seppur pagando ll prezzo dl non essere plu lmmedlaLezza, facendosl dlsarmonla, dlssonanza, lacera ll nesso dl accecamenLo: le opere d'arLe aprono gll occhl (quello che la naLura vorrebbe lnvano lo complono le opere d'arLe"). Appena la naLura non e oggeLLo d'azlone, non e maLerla per la totlo, lmmedlaLamenLe dlvenLa espresslva, anche se deve pagare ll prezzo dl essere LrasposLa ln lmmaglnl. La credenza dl vedere per lmmaglnl Lrova la sua fonLe ln CarLeslo. Seppur quesLa Leorla della percezlone sla sLaLa fondamenLale per la meccanlca, essa sl basa su un presupposLo esLeLlcamenLe falso: la nosLra percezlone vlslva non e faLLa dl lmmaglnl, ma dl vlslonl. Cul l'esLeLlca pu
22 rlvendlcare e preservare quello scarLo che ha lo scopo dl recuperare le quallLa, perse ln quella loglca LoLallzzanLe che ha LrasformaLo una Leorla della percezlone da eplsLemologla ln onLologla. L'arLe rlmplazza la naLura con la sua abollzlone lo efflqle" . Anche se l'abollsce ln efflgle, e grazle all'arLe che sopravvlve cl che l'esperlenza della naLura cl permeLLe dl cogllere. ll naLurallsmo non e acceLLablle perche fa quello che fa programmaLlcamenLe la sclenza (vd. romanzo sperlmenLale dl ola). L'oggeLLlvlLa e sempre soggeLLlvamenLe cosLlLulLa, posslamo parlare dl oggeLLlvlLa solo ln relazlone ad un soggeLLo. La reslsLenza del soggeLLo"e quella dl fronLe all'opera d'arLe che ,dlvenLaLa auLonoma, dlvenLa lncombenLe ed e la sLessa reslsLenza che ll soggeLLo conLrappone alla naLura lmmedlaLamenLe manlfesLanLesl. L'opera auLonoma e LuLL'alLro che lmmedlaLamenLe manlfesLanLesl, perche e medlaLamenLe cosLlLulLa. L'arLe rlesce a manLenere cl che la naLura promeLLe se e solo se e faLlcosamenLe cosLrulLa. er l'opera d'arLe ll dlvenLare auLonoma e sLaLo un percorso faLlcoso e plurlsecolare dl prepoLenLe razlonallzzazlone. L'arLe per dlvenLare auLonoma ha blsogno dl una sLruLLurazlone compllcaLlsslma e dl un alLreLLanLo compllcaLa razlonallzzazlone per essere LecnlclzzaLa (vd. dodecafonla). aradossalmenLe l'arLe rlesce a manLenere cl che la naLura promeLLe, essendo qualcosa dl compleLamenLe dlfferenLe. La naLura e ormal persa e abblamo blsogno dl una naLura clvlllzzaLa. La razlonallLa" dlvenLaLa esLeLlca e una raz|ona||t art|st|ca non concettua|e, che serve a cosLrulre buone opere d'arLe. L necessarla una dura Lecnlca dl rlflesslone anche per l'opera plu sempllce (vd.lonLana). non cl vuole sponLanelLa, ma forLe razlonallLa per comprendere ll volLo lnLerrogaLlvo dell'opera d'arLe e della naLura. AvverLlamo l'lnLonazlone lnLerrogaLlva e pol resLlamo ln sllenzlo nell'lmbarazzo del non saper rlspondere: l'enlgma non va rlsolLo. La razlonallLa e un saper gesLlre l maLerlall (es. Lecnlca dl monLagglo clnemaLograflco, colloqe dl lcasso ). Le Lendenze quasl razlonall dell'arLe" non sl vedono nell'appllcazlonl dl sLruLLure preconfezlonaLe come l topol, ma quando esaspero dall'lnLerno la slngola opera d'arLe, quando sono radlcalmenLe sperlmenLale con la mla opera d'arLe e vedo fln dove regge, nel porLare all'esLremo cl che ho davanLl. L'opera d'arLe vlene lnLesa come monade, ln quanLo ha LuLLo l'unlverso dl razlonallLa, secondo ll proprlo fllLro, denLro dl se. un oggeLLo naLurale lncarna, per se sLesso, la sua LoLale quasl razlonallLa. La sLessa cosa e vallda per la monade arLlsLlca: avvlclno la creazlone dl per se. L'opera d'arLe sl lmpone al soggeLLo come qualcosa dl compluLo dl monadologlcamenLe perfeLLo: pur faLLo dal soggeLLo sl soLLrae alla slgnorla del soggeLLo. 1uLLl rlLengono bello ll canLo degll uccelll [] LuLLavla nel canLo degll uccelll e ln agguaLo ll Lemlblle, polche non e un canLo ma obbedlsce alla slgnorla che ll lmprlglona". Cuando celebrlamo l'armonla dell'unlverso che sl presenLa nella forma muslcale della preavanguardla sLlamo parlando dl qualcosa che e gla sLaLo conLesLuallzzaLo all'lnLerno dl una clvllLa che ha neuLrallzzaLo la naLura come Lale: e lmproprlo parlare dl naLurallLa nell'armonla. ll grande arLlsLa e colul che rlesce a far manlfesLare l'opera d'arLe come Lale, ln una compleLa soLLrazlone dalle lnLenzlonl del soggeLLo. ln quesLa assenza dl lnLenzlonl soggeLLlve l'opera parla un llnguagglo che non e conceLLuale, laddove ll conceLLo e una cosLruzlone soggeLLlva. nell'arLe ll llnguagglo fa l conLl con cl che esso non e: ll conceLLo lnLerseca ll proprlo alLro ln una Lenslone dlaleLLlca. L'arLe e llnguagglo, ln quanLo prodoLLa dal soggeLLo, ma e lnsleme quasl naLura. Sl LraLLa dl un llnguagglo non "coatt|vamente s|gn|f|cat|vo", ossla non cosLreLLo alla slgnlflcazlone. L'umanlLa nell'arLe sl accorge dl cl che la razlonallLa [ln senso lllumlnlsLlco] dlmenLlca e che la sua rlflesslone seconda rammenta". ll llnguagglo non coaLLlvamenLe slgnlflcaLlvo non pu dlre qualcosa che non e neppure un senso (conceLLuale), pu solLanLo essere rammenLaLo. ll bello naLurale nell'epoca del suo LoLale essere medlaLo sl Lrasforma nella proprla carlcaLura":una volLa rldoLLa la naLura a merce ll bello naLurale dlvenLa carlcaLurale. La naLura non e alLro che qualcosa dl buono per la merclflcazlone. La plLLura della naLura era auLenLlca anche nel passaLo solo come ootote motte". ll francese ootote motte vlene preferlLo da Adorno al corrlspeLLlvo Ledesco 5tlllebeo, che slgnlflca proprlamenLe naLura quleLa, lmmoblle". Adorno vuole lnvece rlferlrsl alla naLura dlvenLaLa cadavere. La naLura morLa era l'unlco modo dl esprlmere ln un lmmaglne cl che la naLura era veramenLe dlvenLaLa: cadavere umlllaLo, svuoLaLo della sua energla. L lndlcaLlvo che le naLure morLe slano magglormenLe presenLl nel SelcenLo, ossla nel secolo ln cul la naLura dlvenLa oggeLLo dl sclenza, maLerla uLlle per l'uomo. La naLura morLa e sLorlclzzazlone della naLura su cul e passaLa la mano dell'uomo, e naLura che e enLraLa nella sLorla. L'lnLrecclo Lra ll bello naLurale e ll bello arLlsLlco ha lnLrodoLLo l Leml fondamenLall della rlflesslone esLeLlca adornlana: ||nguagg|o, |mmag|ne, man|festaz|one. La bellezza della naLura e deformaLa sLorlcamenLe". ll bello naLurale lmmedlaLo della naLura manlfesLanLesl e compromesso dal rousseaunlsmo del tetootooos". ll tetootooos e vlsLo come un gesLo lpocrlLa, conforme alla loglca della domlnazlone sulla naLura: ll rlLorno alla naLura faLLo a parLlre da una clvllLa che l'ha domlnaLa e un falso rlLorno. Sl conLrasLa l'anLlLesl volgare Lecnlca e naLura". Crazle al procedlmenLo della dlaleLLlca negaLlva non sl LraLLa dl conLrapporre la Lecnlca alla naLura. non ha senso conLrapporre le scorle lndusLrlall al deLrlLl della naLura, semmal sl LraLLa dl rlusclre a pensare lnsleme sLorla e naLura, per recuperare ll senso della naLurallLa all'lnLerno del nosLro orlzzonLe. un buon esemplo a quesLo proposlLo e la plLLura lmpresslonlsLa che e prlnclpalmenLe urbana. ln essa, lnfaLLl, anche le scene naLurall sono dl glardlnl urbanl ed e ln quesLo modo che sl vede ll segno, la c|catr|ce che la sLorla lnclde sulla naLura.
23 ln una qualslasl esperlenza della naLura c'e ln fondo l'lnLera socleLa". nel modo ln cul facclamo esperlenza della naLura sl esprlmono l rapporLl soclall, lnLesl nel senso marxlsLa, secondo cul ognuno e deLermlnaLo dalla proprla collocazlone all'lnLerno del rapporLl dl produzlone. La socleLa fornlsce gll scheml dl percezlone. L la socleLa che declde cl che vlene chlamaLo naLura. La naLura e cl che vlene deLermlnaLamenLe negaLo dalla socleLa, cl che non e all'lnLerno del slsLema. ll tetootooos dl 8ousseau e falso perche e una rlLorno a una naLura gla deLermlnaLa sLorlcamenLe. CuanLo plu sl esLende ll prlnclplo dello scamblo LanLo plu la naLura e lnLegraLa con cl che dovrebbe essere LenuLa a conLrasLare. Come posslamo descrlvere l'esperlenza della naLura se vogllamo usclre dalla loglca dl domlnazlone? SenLlre la naLura, ll suo sllenzlo", ln conLrapposlzlone al dlalogo rousseaunlano con la naLura. L'esperlenza esLeLlca Lermlna con l'espresslone del nosLro apprezzamenLo. L'espresslone "che be||o" rlcalca proprlo quesLa dlmenslone performaLlva dell'esperlenza esLeLlca: lo dobblamo dlre anche se e una rlduzlone del gludlzlo esLeLlco che, per WlLLgensLeln, poLrebbe corrlspondere ad un sempllce gesLo. CuesL'espresslone dl fronLe ad un paesagglo mozzaflaLo ferlsce ll suo muLo llnguagglo e dlmlnulsce la sua bellezza", perche sovrappone un llnguagglo slgnlflcanLe ad uno non conceLLuale, facendogll cosl vlolenza. roprlo colul che e all'alLezza del bello naLurale, con ll suo esserne all'alLezza, paradossalmenLe, lo guasLa. 8lsogna sempre Lener presenLe la dlfferenza fra l'esperlenza e ll parlare dell'esperlenza, fra dl esse non c'e slncronlzzazlone, ma dlscrasla dl fondo. L necessarlo parlare, ma e un parlare che falllsce, che deLurpa, non posslamo che rlfarlo ed e proprlo dlcendo cose dlverse che abblamo un'ldea dl quanLo sla rlcca quell'esperlenza. ll bello naLurale e l'opera d'arLe sono qualcosa a cul esporsl, per avere quell'esperlenza che cl solleclLa a parlare deLurpandola. er un lsLanLe la parola cl lllude dl poLer parlare dl qualcosa . ll bello naLurale cl annuncla un al dl la ln Lermlnl allegorlcl, un al dl la che e solo mosLraLo. Laddove la naLura, seppur vlolenLaLa dal slsLema soclale, sl propone come bello naLurale, ll c'e un punLo ln cul sl lncrlna la LoLallLa, un'uLopla posslblle, una posslblllLa dlversa che per sl rlchlude lmmedlaLamenLe. L'arLe sl fa carlco dl Lale evenLuallLa, ma la elabora non essendo plu naLura.
1 marzo (Dom|n|que 1ang)
Ana||t|c|t de||a percez|one estet|ca 8ergson parLe da una percezlone dell'opera d'arLe come qualcosa dl lmmedlaLa e la Lraduce ln Lermlnl dl duraLa,cloe, Lemps duree",un'espresslone della llngua francese. Culndl,per perceplre l'opera d'arLe,blsogna Lener conLo della sua lnLenzlonallLa(Lemps duree"). Secondo Adorno,benche sl possa vedere la naLura alla cleca,percezlone e rlcordo dlvenLano resldul arcalcl",cloe,quanLlLa dl rlsorse rlmasLe nella menLe dell'homo saplens. Sl LraLLano dl resldul o conoscenze anLerlormenLe acqulslLe e sono presenLl alla menLe prlma dell'avvenLo dell'lllumlnlsmo,e prlma del mlLo. ll rlcordo ln quesLo conLesLo vlene conslderaLo come un sogno,ma carlco dl slgnlflcaLo,e sembra ln qualche modo essere la voce dl ulo. ll rlcordo sembra assumere la funzlone lnLrospeLLlva che la pslcologla ha svlluppaLo. CuesLo glusLlflca l'emergenza delle professl nel mondo del mlLo. l resldul arcalcl pescano dal nosLro profondo ll nosLro essere pensanLe. Ma,come fa noLare Adorno,l'lnfluenza dl quesLl resldul arcalcl non sono compaLlblll con ll processo o la crescenLe magglore eLa razlonale. CuesLa Lesl dl Adorno prende ll fondamenLo dalla classlflcazlone geologlca dell'uomo con la conflgurazlone seguenLe : - LslsLe l'uomo mlnore con la menLe prevalenLemenLe domlnaLa dalle credenze, dal mlLo,dalla presenza permanenLe dl ulo. - LslsLe l'uomo magglore con menLe doLaLa dl razlonallLa,ed e l'eLa ln cul declde dl affronLare le cose per conLo suo,e l'lllumlnlsmo. L'uomo magglore e l'uomo dell'lllumlnlsmo. Cl sl verlflca nel processo della sua cresclLa che evldenzla un passagglo dall'eLa mlnore all'eLa magglore che e anche l'eLa della razlonallLa. kanL deflnlsce ln LanLo l'lllumlnlsmo a punLo come quesLo passagglo dell'uomo dall'eLa mlnore alla razlonallLa. er Adorno,la pura lmmedlaLezza non e sufflclenLe per un esperlenza esLeLlca. ll bello e l'esperlenza del bello proseguono con coerenza,ma e posslblle che la bellezza sl presLl all'anallsl. non sl arrlva alla bellezza con deduzlone,cloe lmmedlaLamenLe. L'lmmedlaLezza ln quesLo conLesLo deve lnLervenlre come un eslLo,un rlsulLaLo. L'lmmedlaLo cl deve colplre poslLlvamenLe ma anche negaLlvamenLe. L'lmmedlaLezza non ha solo un caraLLere armonlco,ma ha anche un caraLLere dlsarmonlco,ed e quesLo ll valore dell'arLe. erche l'armonla cl deve aluLare nella vlLa e non nell'arLe. Secondo Adorno,non c'e una percezlone lngenua delle cose,perche eslsLono dlversl modl dl vedere le cose. ul fronLe ad un opera d'arLe,facclamo un esperlenza esLeLlca dl lmmedlaLezza ln cul dobblamo dlmenLlcare se sLessl.
I| be||o natura|e come stor|a sospesa. Adorno parLe dalla conslderazlone che e bello cl che e rlsplendenLe dal suo lnLerno". L qualcosa che non e sLaLa faLLa dall'uomo parla nell'espresslone della naLura. L'uomo dlvenLa arLlsLa perche, dalla sua lmpresslone dovuLa al
24 conLaLLo con la naLura, sl meravlglla dlcendo : che bello",Lende ad lnLegrare la naLura nella sua menLe al punLo dl rlprodurla. nella naLura, bello e cl che sl manlfesLa come plu dl quanLo e leLLeralmenLe ln quel luogo". erche senza rlceLLlvlLa,non cl sarebbe Lale espresslone obleLLlva,ma esse non sl rlduce al soggeLLo. ll bello naLurale lndlca ll prlmaLo dell'oggeLLo nell'esperlenza soggeLLlva. L'arLe non e lmlLazlone della naLura,ma e lmlLazlone del bello naLurale,cloe,lmlLazlone dl cl che rlsulLa bello nella naLura.
Indeterm|nab|||t determ|nata Secondo Adorno,"l'arLe ha blsogno della fllosofla che la lnLerpreLa per dlre cl che essa non pu dlre benche possa essere deLLo dall'arLe nel suo non dlrlo". Se l'arLe non solleclLa la fllosofla come lnLerpreLazlone o anallsl,sarebbe un arLe senza LesLa e non cl sarebbe nlenLe da dlre ln quanLo la verlLa o LuLLo e gla al suo lnLerno. Secondo valery, ll bello eslge forse l'lmlLazlone servlle dl cl che nelle cose e lndeLermlnablle". L'opera d'arLe dura nel Lempo perche e conLlnuamenLe esperlmenLablle. Culndl,l'opera d'arLe chlama a durare cl che esprlme,Lende all'unlversallLa,ecco perche e conceLLuale. L'arLe rlsveglla ll conceLLo del resldul arcalcl senza ll quale non rlusclamo a fare l'esperlenza della naLura. erche oggl quando sl parla dl bello naLurale,cl rlferlamo alla nosLra culLura della naLura.
La natura come c|fra de| conc|||ato L'lnconLro o la scoperLa del bello commuove,fa pena,fa soffrlre,perche cl rendlamo conLo delle vlolenze, dl LanLe umlllazlonl che l'abblamo faLLo sublre. L'arLe ln quanLo manlfesLazlone slgnlflca che quesLa manlfesLazlone e sofferenza,e perche non c'e un adeguazlone fra quesLa manlfesLazlone e cl che cl sfugge. Cl che e per esemplo mlmeLlco vlene espresso o porLaLo fuorl. Secondo Adorno,ll dlscorso della naLura non e un gludlzlo. Lsso sl esprlme ln quanLo manlfesLazlone del manlfesLanLesl come Lale. L ll dlscorso sulla naLura, lo offenderemo se lo cogllamo come un predlcaLo. ll conclllaLo cl porLa al sllenzlo. lnvece oggl LuLLo e comunlcazlone ,non c'e plu spazlo per ll sllenzlo.
1 marzo (M|che|e Cond) uopo aver affronLaLo ll Lema dell'lnLrecclo Lra bello naLurale e bello arLlsLlco, ll prlmo paragrafo LraLLaLo ln quesLa lezlone rlguarda ll problema della petcezlooe estetlco ln Adorno. 1ale quesLlone, Lrova una plu compluLa LraLLazlone nella Lradlzlone fllosoflca anallLlca rlspeLLo a quella conLlnenLale. A parLlre da kanL, lnfaLLl, assunLo come modello ll caraLLere dl Jlslotetesse lnerenLe al bello e qulndl alla percezlone esLeLlca, sl e LrascuraLa l'lndaglne su quella che e una delle problemaLlche plu complesse: l meccanlsml delle sLruLLure perceLLlve. La ctltlco Jel qloJlzlo, mancando d'una esLeLlca LrascendenLale ed essendo cosLlLulLa solLanLo da un'anallLlca del varl Llpl dl gludlzlo, assegna alla percezlone esLeLlca e al bello, un caraLLere lnLulLlvo, dlreLLo, unlvoco. La nosLra facolLa dl gludlcare, che pure sl rlvolge ad oggeLLl esLeLlcl, sl conLraddlsLlngue ln quesLo caso polche non sl cosLlLulsce a parLlre da un conceLLo daLo (come accade nel gludlzl Jetetmloootl, avenLl sLaLuLo conosclLlvo), pluLLosLo vlene ad espllcarsl ln una sospenslone rlflesslva (gludlzlo tlfletteote). 1uLLo cl vlene qulndl a deLermlnare un dlslmpegno onLologlco per quanLo rlguarda ll bello e conosclLlvo per quanLo rlguarda le dlnamlche della percezlone esLeLlca. Adorno non ha preoccupazlonl sul conformarsl o meno alle Lesl kanLlane e, aLLraverso l'lmposLazlone dlaleLLlca, glunge a delle Lesl arLlcolaLe e complesse.
Ana||t|c|t de||a percez|one estet|ca 21
ln quesLo paragrafo Lrovlamo posLl ln conLrapposlzlone ll bello naLurale ed ll bello arLlsLlco sulla base del faLLo che, menLre un'lnLerlezlone pu andar bene se rlvolLa all'opera d'arLe, la quale per sua naLura necesslLa (o poLrebbe necesslLare) dl una facolLa rlflesslva o medlazlone (Lesa concenLrazlone"), per quanLo rlguarda ll bello naLurale, lnvece, essa non e adaLLa, anzl ne smlnulsce l'effeLLo, che dl Lale lnLerlezlone ne rlsulLerebbe dlsLurbaLo (ne sa dl plu la percezlone lnconsapevole"). La percezlone della naLura poggla lnfaLLl un processo plu dlreLLo, lmmedlaLo, menLre quella dell'opera d'arLe poggla lnvece su una medlazlone che mlma ll proporsl, ll manlfesLarsl lmmedlaLo della naLura. ua qul ll rlbadlre Lale aspeLLo: LanLo plu lnLensamenLe - e cloe con una parLeclpazlone rlflesslva, ossla tlflesslvomeote - sl osserva la naLura, LanLo meno cl sl accorge della sua bellezza". L'esperlenza esLeLlca del naLurale e magglormenLe pregnanLe quanLo plu ll daLo esLeLlco sl da senza volerlo, senza lnLenzlonl o aspeLLaLlve, e vlene receplLo plenamenLe nel suo cogllercl dl sorpresa". Sl comprende ln Lal modo la frase che segue, ll come sla lnuLlle vlslLare lnLenzlonalmenLe celebrl punLl panoramlcl". Sembrerebbe qul glacere, lnolLre, una crlLlca alla merclflcazlone della naLura che Lende a svlllre ll suo caraLLere pecullare dl darsl e dell'esperlenza esLeLlca annessa. er quanLo concerne ll caraLLere dl elopoeozo della naLura, rlporLaLo nel perlodo successlvo, occorre preclsare che non sl sLa parlando dl un llnguagglo slgnlflcanLe ma, ln modo meLaforlco, dl quella parLlcolare moJollt comunlcaLlva lmmedlaLa e speclale del naLurale prlva dl conLenuLo conceLLuale.
21 pp. 93-94
23 nel conLlnuo soLLollneare la dannoslLa dell'oggeLLuallzzazlone, per quanLo rlguarda l'esperlenza esLeLlca del bello naLurale, sl Lrova soLLesa una crlLlca alla fenomenologla husserllana, dl cul Adorno da una leLLura ldeallsLlca. 1ale lnLerpreLazlone per non corrlsponde del LuLLo a verlLa, polche ln Pusserl sl Lrova un conceLLo prosslmo alla poslzlone dl Adorno, quello dl slnLesl passlva, un Llpo dl slnLesl, cloe, ln cul non cl sono solamenLe prolezlonl del soggeLLo nel perceplLo e che, ln sosLanza, non e nel poLere del soggeLLo. L'oggeLLuallzzazlone che, come sl dlceva, nuoce all'eloquenza della naLura, ha fondamenLalmenLe lo sLesso effeLLo anche per le opere d'arLe, ln quanLo la loro plena percezlone avvlene ln manlera lnLrasoggeLLlva, nel temps Jote bergsonlano (concezlone dl LemporallLa soggeLLlva conLrapposLa al Lempo-orologlo, oggeLLlvo). Anche se dlversa dalla naLura ln quanLo lnLrasoggeLLlva, apparLenenLe qulndl alla sfera della medlaLezza, l'opera d'arLe rlesce a repllcare LuLLavla la dlnamlca manlfesLaLlva della naLura nel suo darsl come pura oggeLLlvlLa, ossla aLLraverso le semblanze dell'lmmedlaLo. CuesLa conLraddlzlone e lndlspensablle per Adorno e non ha blsogno dl esser rlsolLa, polche cosLlLuLlva dello sLaLus paradossale dl Lall meccanlsml perceLLlvl. L'aLLo della percezlone esLeLlca, e plu preclsamenLe della naLura ln quesLo caso, consLa dunque dl elemenLl dl cul non ne abblamo una plena cosclenza (percezlone e rlcordo lnconsapevoll"), elemenLl che e come se sl lmponessero a nol, ln una sorLa dl modallLa lnLulLlva ed arcalca che mal s'accorda ad un approcclo razlonale del processo esLeLlco ( vedl rlmandl a lreud nella concezlone della conLrapposlzlone Lra consclo e lnconsclo, connessa a quella dl razlonallLa e lsLlnLuallLa). nell'uso delle parole eLa razlonale" sl cela ll paradlgma del penslero lllumlnlsLlco, che vede l'uomo, aLLraverso le sue facolLa razlonall, ergersl ad arblLro aLLlvo e conLrollare cl che lo clrconda. nell'accadere della naLura, LuLLavla, per avere una pleoo esperlenza esLeLlca, Lale penslero e lncompaLlblle, polche se sl vuole che essa sl dla a nol per lnLero dobblamo esser dlsposLl a receplrla alla cleca", ln uno sLaLo dl lngenulLa razlonale, non soffocarla qulndl aLLraverso ll conceLLo e l'lnLenzlonallLa, ma farla reaglre" con quel che rlslede nel nosLrl sLraLl plu profondl e prlmordlall, rappresenLaLlvl d'una dlmenslone pre-conceLLuale. 1uLLavla nell'esperlenza esLeLlca, l'lmmedlaLezza non basLa e rlchlede anche ll supporLo della medlazlone: l'aver blsogno olLre che dell'lnvolonLarlo anche della volonLarleLa, della concenLrazlone della cosclenza" conferlsce all'esperlenza esLeLlca, nuovamenLe, uno sLaLus paradossale, e la conLraddlzlone che ne derlva, come lo sLesso Adorno suggerlsce, non va ellmlnaLa. Cccorre fare esperlenza otttovetso ll conceLLo e ooo del conceLLo, confronLarsl, rapporLarsl per suo LramlLe con cl che gll e alLro. Adorno, come e gla sLaLo vlsLo ln precedenza ( vedl conceLLo dl tetootooos nella lezlone del 28/02) non ausplca un rlLorno ad una ldeale dlmenslone arcalca e pre-conceLLuale, ma e nel procedere esasperando l'anallsl conceLLuale che propone la vla per confronLarsl con cl che e alLro dal conceLLuale, conservando, e non superando, ll campo Lenslvo che vlene a generarsl dalla conLraddlzlone. Cosl ll bello dlvlene susceLLlblle dl anallsl, sl presLa all'anallsl facendocl fare esperlenza dell'lmmedlaLezza del suo caraLLere aLLraverso la medlazlone della rlflesslone anallLlca.
I| be||o natura|e come stor|a sospesa. 22
ll bello della naLura rlsulLa come cl dl non faLLo dall'uomo, non arLlflclale, che esprlme qualcosa nel suo llnguagglo pecullare (meLaforlcamenLe lnLeso anche qul, come sopra vedl eloquenza della naLura"). ManlfesLandosl nella naLura, ll bello e quel qualcosa che rlsulLa dl plu dl quanLo e, posslede, ossla, un caraLLere preLLamenLe quallLaLlvo, doLaLo dl una plusvalenza che, ln quanLo Lale, rlmane lndeLermlnablle, soLLraendosl alla sussunzlone conceLLuale. ll soggeLLo sl presenLa come colul che, rlcevendo l'espresslone obleLLlva del bello naLurale, ne Lermlna ll processo, lo porLa a complmenLo: ma Lale espresslone non sl rlduce al soggeLLo. ll faLLo che cl sla un bello naLurale sLa ad lndlcare che esso, ln quanLo faLLore oggeLLlvo, deLlene ll prlmaLo nell'esperlenza soggeLLlva. ll bello naLurale e qualcosa che cosLrlnge ad esser receplLo e rlconoscluLo come Lale e, allo sLesso Lempo, e come se, chlamandocl ln appello, solleclLasse ad lnLervenlre nella soluzlone dl un enlgma che non pu LuLLavla che rlmanere aperLo, lnsoluLo, polche non rlduclblle ad un llnguagglo slgnlflcaLlvo - olLre al faLLo che, Lale rlsoluzlone sl rlvelerebbe lnuLlle e conLroproducenLe, polche Lenderebbe ad ampuLare rlserve dl senso posslblll. ll caraLLere anclplLe del bello naLurale (ossla amblguo, che denoLa dopplezza) e daLo dal suo aspeLLo deflnlLo come vlocoloote, ma che dlvlene Lale proprlo perche esperlLo soggeLLlvamenLe: ln alLre parole, ll prlmaLo dell'oggeLLo, nell'esperlenza esLeLlca sl da perche ln seno all'esperlenza soggeLLlva (ll bello naLurale lndlca ll prlmaLo dell'oggeLLo nell'esperlenza soggeLLlva). A dlfferenza delle Leorle che conslderavano l'arLe come lmlLazlone della naLura, per Adorno, lnflne, l'arLe e lmlLazlone del bello naLurale, polche fa fare una esperlenza della bellezza come se fosse quella della bellezza naLurale: lmlLa, dal punLo dl vlsLa della percezlone, ll comporLamenLo del bello naLurale.
22 Sl fa qul rlferlmenLo al passo anallzzaLo dl p. 93, che lnlzla con Cualcosa dl quallLaLlvamenLe dlsLlnLlvo nel bello..." flno a ua quesLo punLo dl vlsLa l'arLe, lnvece che lmlLazlone della naLura, e lmlLazlone del bello naLurale."
26 Indeterm|nab|||t determ|nata 23
Sl e gla deLLo del caraLLere non deLermlnablle del bello naLurale, ln quanLo non rlduclblle al conceLLo. A Lal proposlLo vlene rlbadlLa Lale vlslone, sfruLLando quesLa volLa l'analogla col paradlgma della slgnlflcazlone o - che dlr sl voglla - non-slgnlflcazlone muslcale, ln quanLo arLe, quella del suonl, rappresenLaLlva, sopraLLuLLo fln dall'esLeLlca romanLlca, dell'lneffablle, dl quel che sfugge plenamenLe alla comprenslone. L'arLe slmula dl dlre, eppure non dlce, polche non ha nulla dl LeLlco da affermare. ll non dlre e la sua pecullarlLa, dlmosLrando la sua naLura vuoLa dl senso deLermlnablle. CuesLo chlama ln causa la fllosofla che Lende ad lnLerpreLare l'arLe, cercando dl dare una voce conceLLuale a cl che e dl per se sl erge su una dlmenslone alLra dal conceLLo, o, quanLo meno, la fllosofla esLeLlca cerca dl addlLare aLLraverso ll dlclblle, cl che l'arLe dlce solo nel suo non dlre. L'arLe, nel suo esser non compaLlblle alle deLermlnazlonl conceLLuall e nel suo caraLLere sempre aperLo ed enlgmaLlco, sl rlvela dunque come una rlserva dl senso, ln quanLo solleclLa l'azlone del penslero fllosoflco a cogllere, a LenLare dl rlsolvere nel conceLLuale cl che gll e lnLrlnsecamenLe dlverso, ln un processo che e permanenLemenLe Lenslvo polche non rlsolublle. nella sua dlverslLa, nel suo cozzare conLro ognl deLermlnazlone, rlslede, qulndl, la poLenzlallLa dell'arLe. La clLazlone dl valery che Adorno uLlllzza per suggellare ll dlscorso e rlassunLlva dl quanLo e sLaLo deLLo: ll bello dell'arLe, lmlLando ll bello naLurale, eredlLa da Lale lmlLazlone ll suo caraLLere lndeLermlnablle. uunque, nel receplrlo, cl sl presLa ad una esperlenza che sopravvlene dlreLLamenLe dall'oggeLLo. La preLesa dell'arLe e dl render duraLuro, ossla rlpeLlblle, poLenzlalmenLe rl-esperlblle, cl che per naLura e sfuggenLe: ll suo conLenuLo". er quesLo caraLLere l'arLe assume una movenza conceLLuale, ln quanLo chlama a far durare e fa Lendere all'unlversale cl che essa esprlme. Ma non e conceLLo al parl della loglca dlscorslva, polche dl quesLa ne ha solLanLo le semblanze, la forma. ll caraLLere enlgmaLlco del bello naLurale vlene preservaLo nell'arLe, vlene lvl rlflesso, e sebbene nell'arLe Lale forza obleLLlva (del bello) passl aLLraverso ll soggeLLo, quesLa, nuovamenLe, non vlene a rldursl al conceLLo ma sl deLermlna ln relazlone ad esso.
La natura come c|fra de| conc|||ato 24
La bellezza, sopraLLuLLo naLurale, ln quanLo manlfesLarsl dl cl che e alLro da nol, provoca dolore, sofferenza, polche rlporLa all'esperlenza dell'esLranelLa, alla cosclenza d'una sclsslone, d'una spaccaLura. 1ale dolore e splegaLo LanLo come anellLo (sebosocbt) verso cl che e sLaLo promesso ma che sLenLa a rlvelarsl, quanLo come caraLLere deflclLarlo della manlfesLazlone del bello sLesso, ln quanLo rappresenLazlone dlfeLLlva (uotstellooq e non votstellooq 25 ) , C'e uno laLo qulndl Lra la manlfesLazlone e cl che sarebbe ll Lermlne della sua adeguaLezza. CuanLo plu cl sl splnge al mlmeLlsmo, ll voler lncarnare qualcosa nella mlmesl, LanLo plu cl sl sconLra con un reslduo. ul segulLo vlene espllclLaLo quello che e ll caposaldo della Leorla della frulzlone esLeLlca dl Adorno: frulre vuol dlre soLLoporsl, sublre, o megllo, presLare la proprla soggeLLlvlLa afflnche l'opera appala nella sua oggeLLlvlLa. non e approprlarsl dell'opera d'arLe ma un farsl approprlare, un esproprlarsl nell'opera d'arLe, ln quanLo e perdere se sLessl, perdere la proprla soggeLLlvlLa per vlvere l'esperlenza dell'alLerlLa, dl cl che non sl e. non e solLanLo, come nel bello naLurale, un qualcosa che sempllcemenLe lncombe dalla naLura, ma Lale processo e denLro dl nol, sl passa aLLraverso la soggeLLlvlLa per fare esperlenza dell'alLro, dl cl che non cl apparLlene. Se quesLo paLLo non vlene soLLoscrlLLo, se non sublamo, allora non c'e vera esperlenza esLeLlca. vlene rlbadlLo nuovamenLe pol, nel secondo passo anallzzaLo dl quesLo paragrafo (pp. 99-100), ll conceLLo che la naLura ln qualche modo parll, comunlchl, ma non per vle slgnlflcaLlve ln senso proprlo. lnfaLLl non e sua capaclLa esprlmere gludlzl, ln quanLo essa non e predlcaLlva, non dlce qualcosa su cl che e. ll modello predlcaLlvo, e Lale da poLer essere appllcablle e Lrasferlblle: l'aLLrlbuzlone d'una quallLa a qualcosa pu essere esLesa a qualunque alLro oggeLLo ln cul sl ravvlsa quella quallLa. ll modello predlcaLlvo e qulndl funzlonale, uLlllzzablle. ll conLralLare del predlcaLlvo e cosLlLulLo dal modello oomlootlvo, non uLlllzzablle, non funzlonale, che non concerne l'essenLe ma solo la manlfesLazlone del manlfesLanLesl - manlfesLanLesl che peralLro non sl da. ua quesLo segue che cl cbe ooo oocoto non sl pu rldurre a cl cbe , senza operare una vlolazlone nel suol confronLl. La naLura rlgeLLa qulndl, a causa del caraLLerl della proprla espresslone, ll LenLaLlvo umano dl rldurla a conceLLo, predlcazlone. 1ale caraLLere della naLura sl pu rlLrovare nel caraLLere ermeLlco dell'arLe, lrrlduclblle a qualslasl uso. La conclllazlone, dunque, rlslede nel rlconoscere e nell'esperlre l'alLro da cl cbe . ll non rldurlo alla soggeLLlvlLa ma ll fare, aLLraverso la soggeLLlvlLa, l'esperlenza dell'oggeLLlvlLa. ln deflnlLlva, ll fare esperlenza del bello naLurale dlvlene ll segno dl Lale conclllazlone.
23 l passl a cul sl fa rlferlmenLo sono: ln quanLo qualcosa dl lndeLermlnaLo, anLlLeLlco alle deLermlnazlonl [...]" flno alla clLazlone dl valery (pp. 97-98), pol da lnfaLLl nell'arLe cl che e sfuggenLe []" flno a [...] sl deLermlnl rlspeLLo al conceLLo" (p. 98). 24 Cl sl rlferlsce al passl: ll dolore dl fronLe al bello " flno a ll bello naLurale condlvlde la debolezza dl ognl promessa lnsleme all'lnesLlngulblllLa dl essa." (pp. 98-99) e [...] ll dlscorso della naLura non e un gludlzlo [...]" (p.99) flno al Lermlne del paragrafo. 23 vorsLellung" e ll porre davanLl a se qualcosa dl chlaro, ln prospeLLlva gnoseologlca (sl noLl che Lale Lermlne non vlene mal usaLo ln 1eotlo stetlco), menLre uarsLellung" e l'eslblre davanLl, mosLrare, vlene LradoLLo anche con lpoLlposl.
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2 marzo (8arbara Mass|)
IL 8LLLC NA1UkALL L IL 8LLLC Ak1IS1ICC Metoctltlco Jello ctltlco Jl neqel Jel bello oototole. La sezlone dedlcaLa al bello naLurale lnlzla con una presa dl poslzlone nel confronLl dell'ldeallsmo. Adorno comple una meLacrlLlca della crlLlca dl Pegel ossla una crlLlca della crlLlca, una rlflesslone sovrapposLa a quesLa crlLlca compluLa da Pegel. con cl probabllmenLe e sLaLa mancaLa l'essenza del bello naLurale, l'ooomoesls proprlo dl cl che non e solo qualcosa d'alLro. 1ale crlLlca del bello naLurale segue un topos dell'lnLera esLeLlca hegellana, la sua svolLa obleLLlvlsLlca, conLro la conLlngenza della sensazlone soggeLLlva. roprlo ll bello che sl presenLa come lndlpendenLe dal soggeLLo, come assoluLamenLe non faLLo, e esposLo al sospeLLo del debolmenLe soggeLLlvo: Pegel gll equlpara lmmedlaLamenLe l'lndeLermlnaLezza del bello naLurale. ln generale all'esLeLlca hegellana manca senslblllLa per LuLLo cl che parla senza che possa essere slgnlflcanLe, anche alla sua Leorla del llnguagglo. 26
8ammemorare la bellezza, una bellezza arcalca del bello naLurale e cl che manca ln Pegel, una quesLlone che e pragmaLlca plu che dlaleLLlca. Cl che vlene a mancare ln Pegel e l'anamnesls proprlo dl cl che non e qualcosa per alLro: l'essere ln se, l'essere per se, l'essere per alLro sono l punLl dl vlsLa da cul posslamo anallzzare e sLudlare lo splrlLo. La fenomenologla dello splrlLo" ovvero esperlenza dell'essenza della cosclenza mosLra quesLl Lre aspeLLl: cl che e ln se, sl manlfesLa per alLro e rlLorna per se dlvenLando alLa consapevolezza. ll problema per quanLo rlguarda ll bello naLurale e l'lmposslblllLa dl un slsLema LoLallzzanLe dl manLenere aperLa la posslblllLa dl qualcosa che non sl rlsolve nella sua oggeLLlvlLa ad un essere per alLro, cloe un essere per lo splrlLo. La naLura mosLrandosl bella gloca su quesLo equlvoco, da una parLe chlama ln appello ll soggeLLo, oh che bello!!!" scaLena una dlsLorslone, un equlvoco proprlo perche la naLura non e per alLro ma ln se. ll manlfesLarsl della naLura non Lende al per alLro, essa ha una sua raLlo, ll problema e dunque cogllere l'ln se cloe non presLarsl al gloco dl predlcaLl perche l'ln se ln Lale prospeLLlva rlschla dl essere rlmosso. ll problema per Adorno non e rlvendlcare Lale lnselLa ma salvaguardare la dlsLanza dl quesLa lnselLa. ll problema all'lnLerno dell'oLLlca dell'lllumlnlsmo e salvaguardare lo spazlo e ll marglne dove pu sopravvlvere Lale lnselLa. La naLura LesLlmonla nel suo chludersl, nel suo essere sllenzlo eloquenLe, eloquenza nel momenLo ln cul l'acceLLlamo nel suo sllenzlo, non Lrasformarla ln voce. La dlfflcolLa sLa nel faLLo dl parlare dl qualcosa senza farla parlare. ll rlcordo, nel Lermlne plaLonlco la remlnlscenza dl cl che e accaduLo ha uno sLraLo nascosLo, sepolLo, offuscaLo da cl che e successo dopo, dl qualcosa che non e solo per alLro. La svolLa obleLLlvlsLlca sLa nel faLLo dl non prendere ln conslderazlone qualcosa che non e conLlngenLemenLe senslblle ma qualcosa che dovrebbe essere necessarlamenLe reale. 1uLLo cl che e reale e razlonale, LuLLo cl che e razlonale e reale, Pegel nel voler Logllere peso alla conLlngenza del soggeLLo e nella convlnzlone dl rendere pura oggeLLlvlLa, comple ll rlschlo dl non sapere sLare nella Langenza naLurale. er Adorno la bellezza e un punLo dl Langenza, a LuLelare e a salvare gll elemenLl dl quesLa bellezza naLurale e l'arLe nella sua dlsperazlone, all'lnLerno della dlnamlca soggeLLlva. L'arLe esLremamenLe soggeLLlva rlesce a rlprendere la dlnamlca naLurale. La bellezza ln Pegel e vlsLa solo come elemenLo quallLaLlvo e conLlngenLe ln senso lnLerlore e dunque non rlduclblle a conceLLo, per Lale moLlvo essa e llquldaLa ln quanLo non oggeLLlvo nel senso dello splrlLo oggeLLlvo. 1ale manlera dl far emergere con forza l'oggeLLo lmpllca la dlsLruzlone dell'oggeLLo nella sua lnselLa, cloe nella sua plenezza senslblle. Cuando vogllamo parlare dl probleml esLeLlcl dobblamo meLLere ln quesLlone la Leorla del llnguagglo perche l'esLeLlca lmpllca una Leorla del llnguagglo dlversa da quella rlguardanLe l conceLLl. La fugaclLa del bello naLurale e appunLo la fugaclLa della conLlngenza sensorlale quallLaLlva LeorlzzaLa, compleLamenLe llquldaLa nel slsLema hegellano. 1uLLo cl che non e conceLLuale dlvenLa oLLusamenLe senslblle. L'arLe Locca ll conceLLo ma e lnLenslfcamenLe fugace, e esploslone. lossoqqlo Jol bello oototole ol bello ottlstlco. Solo polarmenLe, non per una pseudomorfosl dell'arLe nella naLura, esse sono medlaLe l'una con l'alLra. Cuando plu rlgorosamenLe le opere d'arLe sl asLengono dalla naLuralezza e dall'lmlLazlone della naLura, LanLo plu quelle rlusclLe sl avvlclnano alla naLura. L'obleLLlvlLa esLeLlca, rlflesso dell'essere-ln-se della naLura, fa valere puramenLe ll momenLo unlLarlo soggeLLlvamenLe Leleologlco, solo grazle a cl le opere dlvenLano slmlll alla naLura. Cgnl somlgllanza parLlcolare e accldenLale rlspeLLo a quesL'ulLlma, per lo plu esLranea all'arLe e cosale. SenLlmenLo dl necesslLa dell'opera d'arLe e solo un modo dlverso per lndlcare Lale obleLLlvlLa. 27
La pseudomorfosl cloe ll falsare un enLlLa, presumere un enLlLa falsa. L'arLe rlsponde ad una sLessa loglca ma non ha la sLessa forma e lo sLesso conLenuLo. olarmenLe cloe solo se nol ll meLLlamo al due esLreml: l'esLrema soggeLLlvlLa e l'esLrema oggeLLlvlLa per non cadere nell'errore dl pensare che l'arLe cl rlporLl alla naLura. L'arLe reallzza un'esperlenza che poLrebbe essere slmlle a quella che avremmo poLuLo fare con la naLura. ll sagglo Jlsslmolozlooe Jellotte e lnLeressanLe perche dlce qualcosa dl fondamenLale: l'arLe sl e lncammlnaLa
26 1.W. Adorno, 1eotlo estetlco, Llnaudl, 1orlno, 2009, pp. 100-101 27 1.W. Adorno, 1eotlo estetlco, Llnaudl, 1orlno, 2009, p. 104
28 nella vla dell'arLlflclo, l'arLe dlsumanlzzaLa. Adorno cl dlce una cosa slmlle, l'arLe non sl pone plu la quesLlone della conLlnulLa con la naLura polche essa lmlLa non la naLura ma ll bello naLurale. er avvlclnarsl alla naLura blsogna complere ll glro plu lungo, LuLLl l LenLaLlvl rousseaulanl dl rlLornare alla naLura falsano compleLamenLe perche e una naLura culLurallzzaLa. er Adorno le opere d'arLe avvlclnano alla naLura per ll faLLo dl proleLLarsl nell'orlzzonLe della soggeLLlvlLa, dove vlge ll dl per se e ll per alLro come un ln se, come un reslduale ln se ed e per quesLo che parla dl sLruLLura monologlca appunLo perche chlusa a Lal punLo da proporsl come ermeLlca. Adorno uLlllzza l'espresslone gusclo non forablle" cloe non espugnablle andando a sbaLLere conLro ll gusclo facclamo l'esperlenza. uobblamo sperare dl lnconLrare molLl guscl perche ll sl lncrlna quel meccanlsmo dove LuLLo sLa per LuLLo: ll meccanlsmo dello scamblo merclflcanLe. nel momenLo ln cul qualcosa sl rlfluLa dl essere scamblablle per l'ln se lnLanglblle, lnespugnablle, ln quel momenLo sl accende la speranza dl poLere lncrlnare ll meccanlsmo caplLallsLlco. aradossalmenLe per l'opera d'arLe e esposLa alla merclflcazlone polche pu dlvenLare un feLlcclo, e lnespugnablle, ha qualcosa dl sacro, qualcosa che ha molLo valore. L'opera d'arLe non pu mal essere merce nel mondo caplLallsLlco. CuesLl paradossl sLanno nella loglca del penslero adornlano, appunLo perche essa reslsLe sl auLovalorlzza, dlvenLa auLomaLlcamenLe ancora plu merce. una merce assurda perche ha solo valore dl scamblo!! roprlo per quesLa lper-merclflcazlone che l'opera d'arLe rlesce a dlsLruggere ll valore perche e un valore lnflnlLo, reslsLe a LuLLl l prezzl e cresce sempre dl valore dlmosLrando dl essere fuorl dalla loglca del mercaLo. L'ln se, qualcosa che reslsLe al per alLro dlvenLa LanLo plu lmmanenLe quando l'arLe smeLLe dl glocare con la naLura, cancellando gll elemenLl naLurall da se sLessa. L'opera d'arLe e per se sLessa! L posslblle glocare con alcunl elemenLl della naLura, quando quesL'ulLlma non e compleLamenLe domlnaLa, qulndl prlma del complmenLo della raLlo lllumlnlsLlca. La vla d'usclLa non e ll reallsmo soclallsLa o ll comunlsmo, la vla d'usclLa e quella razlonallzzazlone della loglca dell'arLe, quesLa la vera proLesLa clvlle. lavorlre ln manlera pura la sLruLLura ollsLlca dell'opera d'arLe che e soggeLLlvamenLe Leologlca perche vlene dal soggeLLo, perceplLo come flnallLa. Solo grazle a cl le opere dlvenLano slmlll alla naLura. 1eologla come qualcosa che non e per la naLura ma e la prolezlone, quella presunzlone che l'uomo comple nel momenLo ln cul rlconosce la naLura organlca. La naLura esLranea all'arLe e cosale cloe la naLura sl presenLa come una cosa (sache), adorno non lnLende la naLura come oggeLLo cloe come qualcosa LemaLlzzaLo dal soggeLLo. L'opera d'arLe che cerca dl enucleare la naLura e una seconda cosallLa e pseudo cosallLa, un ln se dl secondo llvello cloe sovrasLruLLurale. L'opera d'arLe cl LrasmeLLe un senLlmenLo dl necesslLa, quando ascolLlamo una slnfonla l'ulLlmo accordo c'e l'abblamo gla nell'orecchlo prlma dl ascolLarla polche non pu non concludersl cosl, non poLrebbe essere alLrlmenLl, e una necesslLa sLruLLurale dell'opera d'arLe. L'arLlsLa sa quando la proprla opera d'arLe e flnlLa polche vede che non pu non concludersl cosl, l'opera d'arLe ha quasl la sLessa sLrlngenza del sllloglsmo. Ma allora perche l'arLlsLa sl penLe? Se penslamo al LesLl dl composlzlone dl MozarL sono esLremamenLe pullLl e llnearl non c'e nessuna cancellaLura menLre quelll dl 8eeLhoven sono molLo confusl plenl dl arranglamenLl e sposLamenLl. erche 8eeLhoven sl penLlva? Cuale meLro poLeva usare per dlre e megllo una cosa lnvece che un'alLra?
SlgnlflcaLlva e quesLa opera dl lcasso proprlo per quanLo rlguarda la Leorla della necesslLa" polche l'auLore lnlzla a sovrapporre al volLl delle demolselles delle maschere afrlcane, per lcasso quesL'opera rlmase lncompluLa e non rluscl mal a flnlrla ed e per Lale moLlvo che non la vendeLLe mal. Anche la Cloconda fu un opera rlLenuLa lncompleLa dal proprlo auLore, quesLo accade all'arLlsLa proprlo per quella sLrlngenza che l'opera d'arLe LrasmeLLe all'arLlsLa, egll sa quando manca qualcosa, e ll senLlmenLo dl necesslLa L'opera d'arLe e qualcosa che ha ln se ll proprlo moLlvo dl complmenLo.
L'essere ln- se a cul sl abbandonano le opere d'arLe non e lmlLazlone dl un reale ma anLlclpazlone dl un essere-ln-se che ancora non c'e affaLLo, dl qualcosa che e lgnoLo e che sl deLermlna passando aLLraverso ll soggeLLo. 28
ll passagglo dal bello naLurale al bello arLlsLlco e cenLraLo sul Lema dell'essere ln se, quesLo e un anello dl conglunzlone sLraLeglco. uove sLa la carlca uLoplca del bello, sembra ll conLrarlo cloe non carlca uLoplca, qualcosa che assorbe energla non che regala energla, lnvece e proprlo quesLo che spavenLava l'uomo pre-lllumlnlsLa, la naLura LerrlflcanLe con quesLo suo assorblre energle. Cggl grazle all'arLe lo rlesperlamo e cl da la posslblllLa dl qualcosa che sl soLLrae alla loglca dello scamblo.
29 Cualcosa che ha la posslblllLa dl un essere ln se che ancora non c'e e la LesLlmonlanza della posslblllLa dl un ln se reslduale. L'arLe e prezloslsslma, deve essere dlssonanLe, corroslva perche deve dlsLruggere quesLa paLlna perfeLLa, l conLl nel slsLema caplLallsLlco Lornano sempre, l'arLe pu fare ln modo che manchl quel cenLeslmo che sl rlvela salvlflco o perlomeno che cl sla la posslblllLa. La posslblllLa dl andare ln fondo all'lndaglne del perche l'arLe reslsLe ln quesLo slsLema perfeLLo. L'arLe non e lmporLanLe ln quanLo lmlLazlone del reale, al conLrarlo, essa e anLlclpazlone, e una LesLlmonlanza che anLlclpa un essere ln se che ancora non c'e affaLLo, non c'e perche le opere d'arLe sono fuochl d'arLlflclo, non c'e sosLanza, promeLLono qualcosa che non possono manLenere ma per lo meno cl promeLLono qualcosa che non e l'evaslone dalla realLa. AnLlclpazlone dl qualcosa che non c'e!!! Cualcosa che e lgnoLo e che sl deLermlna passando aLLraverso ll soggeLLo perche quesLa e arLe e non naLura. Le opere d'arLe dlcono qualcosa che e ln se ma non predlcano nlenLe su dl esso, dlcono che, aLLesLano, nomlnano, ma nlenLe dl plu dl quesLo. La necesslLa dl parlare del llnguagglo che non e slgnlflcaLlvo.
L'arLe vorrebbe reallzzare con mezzl umanl ll parlare del non umano. La pura espresslone delle opere d'arLe affranca da cl che e cosalmenLe fasLldloso, anche dalla coslddeLLa maLerla naLurale, converge con la naLura, cosl come nelle creazlonl plu auLenLlche dl AnLon Webern ll suono puro, a cul esse sl rlducono ln forza della senslblllLa soggeLLlva, sl capovolge nel suono naLurale, ln quello per dl una naLura eloquenLe, nel suo llnguagglo, non nella copla dl un frammenLo dl essa. La compleLa formazlone soggeLLlva dell'arLe ln quanLo llnguagglo non-conceLLuale e a llvello dl razlonallLa l'unlca flgura ln cul sl rlfleLLe qualcosa come ll llnguagglo del creaLo, con ll paradosso che cl che sl rlfleLLe rlsulLa conLraffaLLo. L'arLe cerca dl lmlLare un'espresslone che non sla lnLenzlone umana apposLa. CuesLa ne e solo ll velcolo. CuanLo plu perfeLLa l'opera d'arLe , LanLo plu le lnLenzlonl sl sLaccano da essa. MedlaLamenLe naLura, ll conLenuLo dl verlLa dell'arLe lmmedlaLamenLe ne cosLlLulsce ll conLrarlo. Se ll llnguagglo della naLura e muLo, l'arLe cerca allora dl far parlare ll muLo, esposLa al falllmenLo dall'lnsuperablle conLraddlzlone Lra quesLa ldea che lmpone uno sforzo sLrenuo e quella a cul mlra lo sforzo, l'ldea dl qualcosa dl assoluLamenLe lnlnLenzlonale. 29
L'arLe vorrebbe reallzzare aLLraverso mezzl umanl ll parlare del non umano, sono proprlo coloro che colgono la sempllclLa della realLa ad essere esLremamenLe lmporLanLe perche sono quel volLl con cul dobblamo confronLarcl e che cerchlamo sempre plu dl domlnare. ll volLo che la naLura mosLra a conLaLLo con la sLorla e assoluLamenLe vlolenLo per quanLo rlguarda l'uomo, egll e prepoLenLe nel suol confronLl, basLl pensare al rapporLo uomo-anlmale, cl che vlene mosLraLo allo zoo e molLo lnquleLanLe o al rapporLo Lra uomo e donna, quesL'ulLlma compleLamenLe domlnaLa dall'uomo se resLa donna menLre se rlesce ad lncammlnarsl nella vla dell'uomo allora vlene compleLamenLe acceLLaLa la sua emanclpazlone. La quesLlone e che emanclparsl slgnlflca dlvenLare come l maschl o llberare la proprla femmlnlllLa come Lale menLre l maschl guardano e gludlcano. La quesLlone sull'emanclpazlone non e rlsolLa, e un rlconoscere la loglca dell'alLerlLa che porLa al conLrasLo e al rlschlo dl essere compleLamenLe schlacclaLe da parLe dell'unlverso maschlle domlnanLe. ll parlare del non umano non perche le donne fossero non umane ma perche non erano ancora umanlzzaLe LoLalmenLe nel senso della raLlo lllumlnlsLlca. La lezlone dl webern che e paradlgmaLlca e sLaLa quella dl purlflcare ll suono ma non prendendolo come un suono cosale nel senso della cosallLa oggeLLuale lnLerna al paradlgma conceLLuale, ma porLare ll suono all'esLremo farlo dlvenLare naLurale, pura sonorlLa, nel suo sLrldore e non nella sua perfeLLa dlgerlblllLa. Lloquenza che sl aLLeggla a parlanLe ma che non ha nulla da dlre, ll llnguagglo del sllenzlo ma sl mosLra eloquenza aLLegglaLa alla parola, al dlscorso. non sl LraLLa solo dl Webern ma della Lraccla della naLura che non e la copla dl un frammenLo naLurale, duranLe ll 1900 sl e cercaLo dl rlprodurre l suonl della naLura come ll canLo degll uccelll o ll rumore del ruscelll, un gloco dl mlmesl conLlnua Lra lo sLrumenLo che produce un suono pseudo naLurale e la naLura. Webern non fa assoluLamenLe una cosa slmlle ma prende la maLerla sonora e cerca dl rlcavarcl ll posslblle, cerca dl reallzzare una muslca decafonlca, quello che Webern fa e rlprodurre la naLura ln quanLo Lale, e un pleno complmenLo ln un ln se, e la plenezza dl quell'ln se sonoro cloe e suono e basLa che sl presenLa nella sua lnselLa ed e quesLo che lo rende vlclno alla naLura e non perche la rlfleLLl o rlspecchl. L'arLe e una flgura dello splrlLo, e razlonale non c'e una forma lnLulLlvlsLa dell'arLe, essa e Lecnlca, maLerla e cosLruzlone, l'arLe rlchlede molLo lavoro e sLudlo ed e proprlo quesLa accezlone che rende l'arLe LemaLlzzablle per l'lllumlnlsmo, perche essa e razlonallLa, e lllumlnlsLlca. orLare a plenezza dl cosLruzlone e formazlone conceLLuale aLLraverso la soggeLLlvlLa perche c'e un arLlsLa che fa l'opera d'arLe non sl fa da sola. L'arLe e la razlonallLa ln forma d'arLe, slamo all'lnLerno dl un unlco conLesLo dove cl sono due loglche aslncrone Lra loro che sl svlluppano che sono espresslone come nel gloco delle monadl. uobblamo Lrovare una comparazlone appunLo Leorla esLeLlca che e flgura dove sl rlspecchla qualcosa come nel llnguagglo del creaLo, llnguagglo della naLura. Lo chlama cosl perche e come se ha un creaLore. L'arLe ha ll paradosso che cl che sl rlfleLLe rlsulLa un conLraffaLLo, e un dlsLorcere perche passa aLLraverso la soggeLLlvlLa. Lspresslone che non sla rlduclblle fenomeno loglcamenLe all'lnLenzlone comunlcaLlva che non sla espresslone applcclcaLa ad un velcolo segnlco dlfferenLe a cl a cul deve vlncolarsl.
30 L'lnLenzlone umana, la volonLa dell'arLlsLa dl esprlmersl che rende posslblle la domlnazlone dell'opera d'arLe, essa domlna l'arLlsLa ma non posslamo non rlconoscere la presenza dell'arLlsLa che ha una funzlone sLrumenLale, polche grazle alla volonLa dell'arLlsLa dl esprlmersl l'opera d'arLe esprlme se sLessa. L'lnLenzlone umana che e velcolo dell'espresslone e non ll conLrarlo. CuanLo plu perfeLLa e l'opera d'arLe LanLo plu le lnLenzlonl sl sLaccano da essa. Se ll llnguagglo della naLura e muLo l'arLe cerca dl far parlare ll muLo, uno sforzo esLremo, un'lnLenzlonallLa, l'opera d'arLe deve mosLrarsl come se fosse qualcosa dl naLurale, un gesLo sponLaneo.
1eor|e su||'or|g|ne de||'arte. Lxcursus rldurre sLorlcamenLe l'arLe alla sua orlglne pre- o proLosLorlca e vleLaLo dal suo caraLLere, ll caraLLere dl cl che e dlvenuLo. 30
lorse non e lrrllevanLe che l plu anLlchl dlsegnl rupesLrl, a cul sl aLLrlbulsce ben volenLlerl naLurallsmo, conservlno esLrema fedelLa proprlo nella rappresenLazlone dl cl che e ln movlmenLo, quasl volessero gla lmlLare mlnuzlosamenLe, come ln fondo chledeva valery, quel che nelle cose e lndeLermlnaLo, lnafferrablle. Allora ll loro lmpulso non sarebbe sLaLo quello dell'lmlLazlone, non sarebbe sLaLo naLurallsLlco, ma fln dall'lnlzlo sarebbe sLaLa una proLesLa conLro la relflcazlone. 31
L'orlglne dell'opera d'arLe e sLaLo rlLrovaLo uno del plu anLlchl reperLl daLaLo 100.000 annl, una pleLra con del segnl. Sl rlfleLLe sul rapporLo Lra capaclLa segnlca e flguraLlva ed ll llnguagglo, e naLo prlma ll segno o ll llnguagglo? uomanda che non ha LrovaLo rlsposLa. Adorno affronLa conceLLualmenLe la quesLlone dell'orlglne dell'arLe, bersagllo polemlco dell'auLore e Peldegger che fa rlsallre l'arLe ad una forma dl evenLo orlglnarlo dell'essere: oletbeyo. L'arLe e per Peldegger ll salLo orlglnarlo e la sua orlglne non e affaLLo sLorlca. er Adorno non dobblamo rovesclare la freccla del Lempo, non dobblamo fare una rlcerca sLorlograflca polche parllamo dell'arLe come qualcosa che e. nel momenLo ln cul parllamo dell'arLe proLosLorlca sLlamo gla usando un elemenLo dlvenuLo e lo sLlamo proleLLando su oggeLLl che non hanno nlenLe a che fare con ll conceLLo che e dlvenuLo. L'arLe ha blsogno dl qualcosa dl dlverso da se per essere pensaLa come Lale. ArLe proLosLorlca ha caraLLere lmlLaLlvo o ornamenLaLlvo? uue vlslonl dlfferenLl, ll caraLLere ornamenLaLlvo lnslsLe sull'aspeLLo sacrale dell'arLe e sulle lavorazlonl culLurall dl conceLLl asLraLLl menLre ll caraLLere lmlLaLlvo lnslsLe sull'lmmanenza. A quesLe due vlslonl corrlspondono le due moLlvazlonl dell'orlglne dell'arLe: lmlLare la realLa o fare arLe per ornare cloe agglungere senso alla realLa naLurale. nel dlsegnl rupesLrl sl cerca dl lmlLare o rappresenLare anlmall ln movlmenLo come se sl volesse gla cogllere qualcosa dl sfuggenLe, dl fugace, dl lndeLermlnaLo. ll movlmenLo e lnsLablle,allora l'lmpulso secondo Adorno non sarebbe l'lmlLazlone ne l'ornamenLazlone ma una proLesLa conLro la relflcazlone, per proLesLare conLro alla sola cosa, alla sLaLlclLa polche c'e qualcosa dl plu, c'e la vlLallLa. SlcuramenLe c'e sLaLo un momenLo ln cul l'uomo/anlmale sl e sLaccaLo dalla mera naLurallLa e forse sl pu vedere qul la radlce dell'arLe. uobblamo dunque rlvaluLare ll conceLLo dl mlmesl.
7 marzo (Ldoardo Anton|o D'L||a)
1eor|e su||'or|g|ne de||'arte rlcaplLolazlone: esame della parLe sul bello naLurale ! excursus (sagglo) composlzlone a se - punLo dl passagglo fra bello naLurale e bello arLlsLlco e affronLa l Leml che sarebbe lnLenzlone confronLare con Chelen (anallsl dl come sl pu rlcosLrulre la nasclLa orlglne dell'arLe a parLlre dal comporLamenLo anLropologlco nel confronLl della naLura, senza farsl condlzlonare dall'arLe come e conslderaLa oggl)! anallsl degll sLraLl plu profondl dell'arLe, quelll rlmossl dalla totlo lllumlnlsLlca ! lnLenzlone dl Adorno e Chelen e dl salLare addlrlLLura alle spalle del mlLo - non basLano l reperLl (che possono essere le cose meno lmporLanLl della slLuazlone cul rlsalgono) ! qulndl serve un'lndaglne dl Llpo conceLLuale. ! ComporLamenLo mlmeLlco: l'uomo lndossa la maschera della naLura ('evocazlone' della naLurallLa o della dlvlnlLa) mlmesl (lmlLazlone), la rellgloslLa (ll mlmo che lncarna le grandl dlvlnlLa)! dlsLacco dalla mera naLurallLa! C'e sLaLo un momenLo ln cul un anlmale parLlcolare sl e sLaccaLo dalla mera naLurallLa - e lmposrLnaLe caplre che cosa ln quesLo salLo e ll momenLo esLeLlco. ! rappresenLazlone (darsLellung) cfr. leJto, laLone. ! lavorare sul connublo Lra orlglne dell'arLe e aLLegglamenLo mlmeLlco (lndossare una maschera) ! posslblle o no dlsslmulazlone della rappresenLazlone, cosclenza che cl crede (rappresenLalone mlLlco/rellglosa) e cosclenza che flnge dl credercl (rappresenLazlone LeaLrale)- problema lllumlnlsLlco: ulderoL, ll potoJosso Jellottote: flno a che punLo l'aLLore deve credere nel suo personagglo. Adorno confronLa col gloco del bamblno: facclamo flnLa che lo ero" (l'lmperfeLLo serve a creare l'aLmosfera dl lndeLermlnaLezza che consenLe dl credere alla flnzlone), lmmaglnarleLa, make belleve (cfr. Mlmesls As Moke 8elleve, WalLon) cosLrulre una credenza.
30 1.W. Adorno, 1eotlo estetlco, Llnaudl, 1orlno, 2009, p. 441 31 1.W. Adorno, 1eotlo estetlco, Llnaudl, 1orlno, 2009, p. 443
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uo po Jl cteJeozo oello teole ttosfotmozlooe.poolcoso Joltto cbe metomeote oototo (p.446) ! er ll bamblno ll gloco non e un lnganno pslcologlco, e una capaclLa parLlcolare. non un llludersl, crede dl volare ln un mondo dell'lmmaglnazlone che vlene cosLlLulLo, e ssume comporLamenLl conseguenLl. Cul sLa ll prlnclplo della mlmesl - conflne Lra 'rlLagllare un pezzo dl realLa' e 'sapere che e una slmulazlone' (non slmulazlone nel senso dl lnganno). ! L'lllumlnlsmo sbaglla nel bollare LuLLo quesLo come gloco deLerlore, ln conLrapposlzlone alle 'cose serle' - es., uLlllLarlsmo - Cfr. vlLa dl !.S.Mlll. ! CuesLo scarLo Lra realLa e non-realLa (compresenza, campo dlaleLLlco dl Lenslone) nella mlmesl, crea qualcosa dl dlverso dalla mera copla della realLa - e quello che sl chlama espresslone. (fa lncldere l'lrreale/posslblle sul reale/faLLuale) - per Adorno sl LraLLa dl Lrovare delle rlserve dl posslblllLa. ! Sl crea una cosLellazlone dl conceLLl che meLLe lnsleme mlmesl, espresslone, apparenza (manlfesLazlone), uLlllzzo dl maLerlall naLurall per velcolare qualcosa dl plu: LuLLo quesLo e ll grumo lndlsLrlcablle della bellezza, cloe dell'arLlsLlclLa (conceLLl che rlmbalzano l'uno conLro l'alLro ln 1eorla LsLeLlca, ed e molLo dlfflclle Lrovare una deLermlnazlone neLLa del loro conflnl, non e un slsLema dl esLeLlca). ! Avendo a che fare con realLa e lrrealLa, ha a che fare anche con verlLa e non-verlLa, le affermazlonl sul conLenuLo dl verlLa dell'arLe: la verlLa che sl LraLLa dl caplre come negazlone dl quella pseudo-verlLa o falslLa che normalmenLe nol acceLLlamo come un daLo dl faLLo perche gla cosLlLulLo aLLraverso una raglone sLrumenLale (cfr. nesso dl accecamenLo/prlnclplo dl annullamenLo della nosLra llberLa). La verlLa dell'arLe e anche negazlone. ! lesptesslooe Jlveooto: frase hegellana (ll problema non e l'essere, ma ll dlvenlre essere), l'espresslone non e un fenomeno orlglnarlo, e qualcosa che sl e deLermlnaLa grazle a un comporLamenLo LlplcamenLe umano nel confronLl della naLura, esprlmere vuol dlre sLare ln quesLo scarLo dlfferenzlale dl cul sopra - sempre nel rlschlo dl far scomparlre quesLo scarLo con un Lroppo forLe prlnclplo dl realLa o con un Lropo forLe prlnclplo dl lrrealLa. ! Lspresslone dunque non vuol dlre 'esprlmere se sLessl', ma esprlmere bene ll personagglo, ll ruolo (meLafora LeaLrale) - la pslcologla dell'aLLore e solo un maLerlale come gll alLrl. ulfferenza Lra bravo aLLore e caraLLerlsLa. ! Jlveooto slgnlflca anche che lmpllca una sLorla, l'arLe e la mlmesl preludono a un'alLra epoca che e compleLamenLe nel bulo (lmposslblle da lmmaglnare perche non e espresso - non cl sono Lracce dl quello che e prlma della Lraccla: soglla ln cul e sorLa l'espresslone) ! poLrebbe essere naLa dall'anlmlsmo, da quella sensazlone della presenza della vlLallLa dell'anlma nelle cose naLurall. lrlzlone dl cul vlve l'arLe Lra la mlmesl e l'espresslone, enLrambe presenLl, sempre comporLamenLo mlmeLlco (che lmlLa un aLLegglamenLo dl realLa da cul sl produce qualcosa dl plu!ll slngolo e qualcosa d'alLro rlspeLLo a quello che e per se - es, l'aLLore ln scena non e solo l'aLLore, ma l'aLLore plu ll ruolo) ! ul l - elemenLo dl Lrascendenza, perche Lrascende cl che nol vorremo rldurre a sempllce oggeLLlvlLa! e cl che posslamo conceLLuallzzare ! porLare all'esLremo ll conceLLo, ll conceLLo Locca ll suo llmlLe. ! ln quesLo aLLegglamenLo mlmeLlco la soggeLLlvlLa e sovradeLermlnaLa dalla colleLLlvlLa!l'lndlvlduo non e solLanLo se sLesso, qulndl non esprlme solLanLo se sLesso - l'arLe lmpllca una soggeLLlvlLa ln cul e forLlsslmo ll sedlmenLo soclale! ln quesLo senso l'opera d'arLe e monade che rlspecchla l'lnLera realLa soclale. lorse ll conLenuLo non e affaLLo lndlvlduale ma colleLLlvo. ! CuesLa sLorla orlglnarla dell'espresslone e una sLorla orlglnarla della soggeLLlvlLa, ln quesLo fenomeno espresslvo nasce la soggeLLlvlLa, perche prlma e solLanLo una dlsperslone del se nella colleLLlvlLa! slamo all'orlglne del'lllumlnlsmo ! lnLrecclo sLreLLlsslmo Lra l moLlvl orlglnarl dell'arLe (mlmesl espresslone apparenza) e l moLlvl orlglnarl della soggeLLlvlLa! dunque, salvare l'arLe slgnlflca salvare la soggeLLlvlLa, salvare l'uomo. ! L'espresslone gla Lracolla ln un lncrlnaLura, e fraglllsslma. 8ompe ll gusclo della LoLallLa naLurale, e l'lrruzlone della splrlLuallLa, da un laLo, dall'alLro e lmmedlaLamenLe pronLa ad essere lposLaLlzzaLa, a dlvenLare l'espresslone dl un soggeLLo. L una mlmesl che prevede una Lrasformazlone e dunque un lncremenLo dl qualcosa, un agglungersl del posslblle al reale! grazle a quesLo sl pu dare un senso alla realLa e non solo sublre la realLa (nel senso darwlnlano del rapporLo Lra organlsmo e amblenLe). ! L'espresslone, che sarebbe cl che e magglormenLe splrlLuale, a quesLo punLo pu essere deflnlLa ll momeoto Jl oototo Jellotte, perche fa caplre la dlaleLLlca del rapporLo con la naLura che l'arLe rlproduce dl per se.
lotte ooo locomloclo.sotebbeto lospleqoblll (p. 447) ! l'orlglne dell'arLe non va cercaLa nelle opere, le opere lnLese come arLlsLlche lnlzlano nel xvll sec., prlma era alLro da cl che oggl chlamlamo arLe. - l'arLe comlncla con un comporLamenLo. ! SLrana dlnamlca nella mlmesl che sLa alle spalle dell'arLe, lmmedeslmazlone che pu essere lnLesa ln due modl: - come salvaguardla dell'arLe - come asslmllazlone dell'alLro (come fa l conceLLo) punLo lndeLermlnaLo, non blsogna decldere, sl lncarlca la sLorla dl decldere da che parLe andare, e scegllera l'asslmllazlone la rlduzlone della dlverslLa. Ma c'e ancora una posslblllLa dl lnLendere la sLessa relazlone dl lmmedeslmazlone con l'alLro come valorlzzazlone dell'alLerlLa, come aperLura, come conLaLLo Langenzlale con l'alLro
32 (brlvldo). er la totlo sLrumenLale maLura non c'e plu ll senso del dlverso, e gla LuLLo senso perche non c'e plu nulla che abbla ancora blsogno dl avere senso.
lotte floe Jol sool elemeotl pl ootlcbl.espetlblle solo lo esse (p.448) - Nessooo tozlooollt floo o oqql stoto tozlooollt pleoo: se la plena razlonallLa e quella che sa conoscere l'alLro, essa deve avere sla ll momenLo conceLLuale, sla ll momenLo esLeLlco: - deve essere rlduzlone al conceLLo (perche la razlonallLa e lnevlLabllmenLe quesLo) - per essere plena e conoscenza dell'alLro che deve rlmanere alLro. L'llumlnlsmo muore, nel momenLo della masslma apoLeosl, quando non ha plu nulla da lllumlnare, quando non c'e plu nlenLe dl reslduale esLerno alla totlo lllumlnlsLlca. Le grlda dl proLesLa dl cl che vuole rlanere alLro sono racolLe dall'arLe! per quesLo LuLLa l'arLe e LrlsLe", perche raccoglle quesLo grldo dlsperaLo dl chl vuole rlmanre alLro e che lnvece sLa morendo ln quesLa LoLallzzazlone dell'ldenLlLa.
5l coplsce solo.ooo sl ptoptlo costltolto (p.449) ! Sl caplsce qualcosa quando ll conceLLo Lrascende cl che vuole caplre, l'arLe ne fa la prova. ulnamlca del conceLLo che dlvenLa ldloLa quando vede solLanLo se sLesso, affermare solLanLo la proprla lndlvuduallLa. ! sogglogare slgnlflca non cogllere. ! lalsa conLrapposlzlone Lra due regnl auLonoml, come lnLelleLLo e senLlmenLo, Llplca del poslLlvlsmo. seotlmeoto e lotelletto.coo poello poolltotlvo (p. 449)
ll compottomeoto estetlco ooo o lmmeJlotomeote mlmesl jsempllce tlptoJozlooe Jl poolcoso, oeppote ll compottomeoto mlmlco socetJotole] o lo mlmesl Jl mosso joeppote lo oeqozlooe Jl poel compottomeoto mlmetlco], mo ll ptocesso cbe esso jlo mlmesl] sptlqlooo e lo col esso sl coosetvo moJlflcoto. (p. 449) ! rocesso: aprlrsl all'esperlenza, fare esperlenza, non chludere nel conceLLo una conoscenza! ll comporLamenLo esLeLlco e cl che sl sprlglona a parLlre da un aLLo mlmeLlco - ln quesLo processo la mlmesl sl conserva, ma non e solo mlmeLlco, e anche cosLruLLlvo e razlonale. sso jll ptocesso] bo looqo slo oel toppotto Jel sloqolo coo lotte slo oel moctocosmo stotlco, oel movlmeoto lmmooeote Jl pooloopoe opeto Jotte, oelle soe ptoptle teoslool e oello loto posslblle composlzlooe cbe esso sl cooqolo. (p.449-450) ! quesLo processo non sLa nel soggeLLo, ma ln come e sLruLLuraLa l'opera, nel movlmenLo lmmanenLe dl qualunque opera d'arLe (ll prlnclplo dl sLruLLurazlone) che sl coagula grazle all'lnLervenLo dell'arLlsLa e grazle anche all'lnLervenLo del crlLlco e del fllosofo. ! ll processo e poLenzlalmenLe racchluso nella cosLlLuzlone formale dell'opera, nel campo dl Lenslonl che crea e che vlve! una buona opera d'arLe porLa all'esLremo quelle Lenslonl, che le esprlme (espresslone come fraLLura, dlssonanza, dlsarmonla) ! radlce della celebrazlone della dlsarmonla nella fllosofla della muslca dl Adorno. ! cooqoloto vuol dlre che aLLende dl sclogllersl: ll nosLro comporLamenLo rlceLLlvo o creaLlvo e ll fluldlflcarsl dl quesLo coagulo.
Allo floe ll compottomeoto estetlco ooJtebbe Jeflolto come lo copoclt Jl tobbtlvlJlte lo poolcbe moJo, come se lo pelle Joco fosse lo ptlmo lmmoqloe estetlco j.] oollo vlto oel soqqetto ttoooe ll fotto cbe esso tobbtlvlJlsce, teozlooe ollo slqootlo totole cbe lo ttosceoJe, lo coscleozo seozo btlvlJo poello telflcoto j.] tole tlfetlmeoto, costltotlvo Jel soqqetto olloblettlvlt, cooloqo oel moJo estetlco Jl compottotsl etos e cooosceozo (p.450) ! 8rlvldo (pelle d'oca): quando qualcosa cl sflora. ll brlvldo lnLeso come ll senso dell'alLro, solo cl che e a nol esLerno pu sflorarcl. L'alLro rlmane alLro, ma rlmane ln rapporLo con nol ln quanLo cl sflora. ! ll brlvldo fa paura perche e ll senso dell'lncombenza dell'alLerlLa, e per evlLarlo sl lrrobusLlscono l conflnl della soggeLLlvlLa, la sl rende lnLanglblle e sl Lagllano le comunlcazlonl con l'alLerlLa per preservarla. ! rlma lmmaglne esLeLlca: perche nol uslamo la pelle come conflne nel confronLl dell'alLro! non slamo plu organlsmo lnLegraLo con l'amblenLe. ! nol slamo vlvl nella mlsura ln cul abblamo l'aperLura agll alLrl, nella mlsura ln cul abblamo la capaclLa dl rabbrlvldlre!nel momenLo del conLaLLo con l'alLro sl sveglla la soggeLLlvlLa - Cfr. l'anallsl dell'lndlvlduo blase dl Ceorg Slmmel. ! nel comporLamenLo esLeLlco eros e conoscenza, la volonLa dl conoscere e dl rapporLarsl all'alLro sono LuLL'uno - l'aperLura all'alLro e conceLLuale ed eroLlca (dlaloglclLa eroLlca).
IINL LkCUkSUS
L'excursus e servlLo ad lnLrodurre ll conceLLo dl brlvldo che non e splegaLo nel LesLo magglore, per lnLrodurre anche nozlonl come mlmesl, espresslone, per far vedere come l'anallsl del bello naLurale e servlLa a rlcosLrulre l'uomo come anlmale naLurale nel suo dlvenLare non plu solLanLo anlmale naLurale - passagglo dal bello naLurale al bello arLlsLlco.
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lo oototo bo lo ptoptlo bellezzo lo cl, clo oel fotto cbe sembto Jlte Jl pl Jl poel cbe esso . 5ttoppote poesto pl ollo soo cootloqeozo, lmpoJtooltsl Jello soo oppoteozo joppotltloo], Jetetmlootlo lo poooto oppoteozo pet s stesso j.] ll pl fotto Joqll oomlol ooo qotootlsce lo s ll cooteooto metoflslco Jellotte j.] le opete Jotte Jlveotooo toll ptoJoceoJo ll pl j.] lo coooesslooe Jel loto momeotl (p.105,106) ! L'lnLrecclarsl della quesLlone del comporLamenLo esLeLlco con ll problema della soggeLLlvlLa - ll bello ha molLo a che fare con la soggeLLlvlLa. Adorno cl fa rlfleLLere su una buona raglone per Lenere vlclno bellezza e soggeLLlvlLa, ma non nel senso comune. ! C'e un ul lu' che cl lnLerpella, quesLo e cl che chlamlamo la sua bellezza. ! CuesLo lu' della naLura e assoluLamenLe conLlngenLe e non necessarlo, e evenLuale. ! La cosa plu lnLeressanLe per l'uomo sarebbe gesLlre a proprlo placlmenLo quesLo lu', saperlo produrre. ! ApparlLlon: Adorno usa un Lermlne francese perche ln Ledesco apparenza sl dlce sbelo e lnvece lul vuole rlprlsLlnare l'eLlmo laLlno. ! Apparlzlone, splrlLuallzzazlone, evldenza (mosLrarsl da denLro) ! non lmpadronlrsene con un conceLLo, non soggeLLlvlzzarla, ma Lrovare ll modo dl chlarlrla per se sLessa. Anche negarla come lrreale perche e appunLo un ul l rlspeLLo alla realLa"! CuesLa e l'ldea dell'arLe. ! L'arLe vuole lmpadronlrsl del segreLl della naLura nel senso dl rlprodurre mlmeLlcamenLe l'apparenza della naLura. ! non e ll l faLLo dagll uomlnl che garanLlsce ll conLenuLo meLaflslco (dl suprema conoscenza) dell'arLe, ma come gll uomlnl sanno accogllerlo nella naLura. ! ll glro a vuoLo dell'arLe: manlfesLare, ma non sl sa che cosa, dleLro la manlfesLazlone non c'e qualcosa che aLLende dl manlfesLarsl ! cfr. Cadamer, quesLa e la dlfferenza plu profonda che c'e Lra Adorno e Cadamer: per Cadamer la manlfesLazlone e ll manlfesLarsl dl un senso che e nascosLo, per Adorno e ll manlfesLarsl per se sLesso che conLa, non c'e nulla dleLro la manlfesLazlone (vedl lmmaglne del fuochl d'arLlflclo) - l'onLologla dl Cadamer e lncremenLale, un crescere dl senso, la loglca negaLlva dl Adorno e lnvece una soLLrazlone, una dlmlnuzlone progresslva dl LuLLo cl che e sensaLezza. ! roducono ll l, non ne sono ll LeaLro. erche non c'e nulla dl LrascendenLe che sl mosLra d'un LraLLo, ne come soggeLLlvamenLe Lale (lnconsclo del creaLore) ne qualcosa dl oggeLLlvamenLe Lale (non e una concezlone lmlLaLlva dell'arLe) ne nel senso delle ldee, del conceLLl delle doLLrlne pollLlche e morall. L'arLe non e ll LeaLro ln cul presenLare l proprl manlfesLl, e ll fare l'esperlenza dl un dl plu che magarl e del LuLLo lnconslsLenLe. ! La loro Lrascendenza ll suo luogo e la connesslone del loro momenLl, come sono faLLe, la loro sLruLLurazlone! e nella loro plenezza sensorlale che le opere d'arLe conslsLono ed e nel modo ln cul sono connesse che quesLo plu ln qualche modo sl sprlglona, non blsogna cercare l'ldea nell'opera d'arLe blsogna saper fare l'esperlenza perceLLlva dell'opera.
5ploqeoJo o tole coooesslooe oelloJeqootvlsl, esse jle opete Jotte] olttepossooo lo moolfestozlooe cbe sooo, mo poesto olttepossote po essete ltteole oelleffettootlo. lo loto ttosceoJeozo cl cbe Jl esse potlo, ovveto lo loto sctlttoto j.]esso sl poleso oblettlvomeote mo tooto pl Jesoototlo (p.106) ! L'opera d'arLe e lnLesa come un qualcosa dl dlnamlco, ln movlmenLo, che Lende a reallzzare la proprla connesslone, e che splnge all'esLremo quesLa connesslone. ! 8lschlo che Adorno lnLravede: sembra quasl che quesLa connesslone, quesLo dl plu sla la relazlone Lra le parLl dl cul sl compone l'opera secondo ll prlnclplo della CesLalL sychologle ( ll LuLLo e magglore delle parLl) ! per Adorno e lnvece dlverso: la connesslone del momenLl, non e un alLro momenLo agglunLlvo rlspeLLo agll alLrl, ma e ll modo dl sLare lnsleme del varl momenLl - la connesslone e daLa dal modo, non da un conLenuLo, ln cul sLano le dlverse parLl che sl dlspongono a comporre quell'oggeLLo. ! Adorno lnolLre usa spesso ll Lermlne gesLalL" per parlare dl conflgurazlone dell'opera, salvo pol speclflcare che non sLa dlcendo la sLessa cosa della CesLalL sychologle: Adorno non parla dl pslcologla della percezlone, non e solLanLo una quesLlone che ha a che fare con un elemenLo perceLLlvo nel senso della senslblllLa, nella connesslone c'e qualcosa dl plu (quello che vlene chlamaLo lo splrlLo) ! quesLo sLare ln cosLellazlone degll momenLl e un ln plu che non sl rlsolve escluslvamenLe nella sensorlallLa. ! nell'essere plenezza dl conflgurazlone senslblle sl manlfesLa la splrlLuallLa dell'arLe, come un dl plu rlspeLLo alla sensorlallLa medeslma !per prlma cosa l'opera d'arLe e per come sl mosLra, ma proprlo nel modo ln cul sl presenLa sl fa manlfesLare un qualcosa dl plu (cfr. apparenza della naLura - volLo lnLerrogaLlvo). ! La vera esperlenza dl splrlLuallLa dell'arLe conslsLe nel faLLo sLreLLo dl essere quel che e per come e, e ln quel modo far apparlre un dl plu che non e racchludlblle ln Lermlnl conceLLuall. ! ScrlLLura: Adorno aggancla anche al llnguagglo scrlLLo, perche la scrlLLura e lnsleme parola e lmmaglne (reglsLro llngulsLlco e reglsLro lconlco), e sono enLrambe quesLe cose che conLano. ! Cuando sl parla dl llnguagglo sl pu lnLendere un llnguagglo gerogllflco dl cul abblamo perso ll codlce: sapplamo che e una scrlLLura, ma non sapplamo cosa dlce.
34 lotte sceoJe ol Jl sotto Jel ptoptlo coocetto poooJo ooo toqqlooqe poello ttosceoJeozo j.] le composlzlool folllscooo come sceootlo Jl tomotl o come motetlole sempllcemeote Jepototo, lmmoqlol lo col l tetlcoll qeomettlcl o col sl tlJocooo, testooo oello tlJozlooe cl cbe sooo j.] ll btlvlJo o col sl mltoto ooo vole pl oollo j.] Jello loto sostoozlollt (p.106) ! al dlsoLLo del proprlo conceLLo": non e buona arLe. ! ll vero punLo dell'arLe e ragglungere quel Llpo dl Lrascendenza: lnsleme qualcosa dl splrlLuale e sensorlale, non qualcosa dl separaLo. L'opera d'arLe non e un gusclo vuoLo che porLa on se l slgnlflcaLl che cl meLLlamo denLro come se fossero messaggl, e non e neppure un gloco dl superflcle della senslblllLa - dev'essere un llnguagglo clfraLo. ! Se non ragglunge quella Lrascendenza vlene dlsarLlzzaLa". ! L'arLe Lradlsce quella Lrascendenza non solLanLo quando e lnadeguaLa dal punLo dl vlsLa del conLenuLo splrlLuale (quando equlvoca sul Lermlnl della sua Lrascendenza), ma anche quando pensa dl ragglungere quella Lrascendenza con u gloco dl effeLLl, dl placerl sensorlall. ! Le composlzlonl falllscono (Cage), l reLlcoll geomeLrlcl (Mondrlan). uue forme dl asLrazlone enLrambe falllmenLarl, ln cul non c'e ll ul l - sono forme d'arLe relflcaLa perche corrlspondono a una cosclenza relflcaLa lncapace dl rabbrlvldlre - ll brlvldo non compare. ! Sono sosLanzlall, cloe hanno una glusLlflcazlone fllosoflca, proprlo perche devono porre cl che non possono porre, dove la dlfferenza e Lra cl che sl pu o non pu fare e cl che sl deve fare o sl fa.
8 marzo (A||ce Gardengh|)
1rascendenza estet|ca e d|s|ncanto (p. 106-107) Abblamo lnLrodoLLo ll conceLLo dl bello arLlsLlco a parLlre dalla quesLlone del brlvldo, che cl e servlLa anche per fare afflorare la quesLlone dell'espresslone, e forse preclsare ancora megllo cosa vuol dlre nel caso dell'esLeLlco per Adorno avere a che fare con l'apparenza, con un manlfesLarsl che promeLLe ma non manLlene (cloe promeLLe che sl manlfesLl qualcosa ma non lo manLlene perche pol non c'e qualcosa che sl debba affermare). ln quesLo sl vedeva un movlmenLo dl Lrascendenza che era slmbolegglaLo da quel plu" che venlva rlcordaLo: aLLraverso l'esperlenza, prlma mlmlca e pol esLeLlca, sl acqulslsce un plu", cloe: LuLLo cl che e, e cl che e, e ln plu forse qualcos'alLro, laddove quesLo plu" e ll dlfferenzlale che crea lo scarLo dell' espresslone e conLemporaneamenLe rende problemaLlca quesLa sLruLLura perche non la rende del LuLLo LrasparenLe: c'e una specle dl punLo dl opaclLa che crea Lenslone all'lnLerno sLesso della compaglne che va ad apparlre. uobblamo cercare dl caplre bene cosa slgnlflca apparenza", sl LraLLa della concrezlone maLerlale dell'apparlre dell'opera d'arLe, ma non e l'apparlre dl qualcosa, che sarebbe gla eslsLenLe ln alLra forma prlma della sua apparenza. Lcco perche Adorno usa ll Lermlne scbelo -e non per esemplo etscbeloooq del fenomeno, che vlene LradoLLo con manlfesLazlone ( secondo la lezlone kanLlana che dlsLlngue l'etscbeloooq dalla cosa ln se, laddove la cosa ln se e qualcosa che non sl manlfesLa dl per se)- che ha un'accezlone dl per se peggloraLlva: e la mera parvenza, e l'lllusorleLa, l'apparlre ln senso deLerlore. L Adorno lnslsLe su quesLo elemenLo perche vuole cogllere quesLa sLruLLura pelllcolare", cloe che sLa nella mera superflcle dell'apparlre, eppure proprlo quesLa pelllcolarlLa per la sua pelllcolarlLa e l'lnnesco dl un'esperlenza dl Lrascendenza, appunLo perche lnquleLa e annuncla un plu" magglormenLe che non l'etscbeloooq ln senso pleno, perche cl che e cosa ln se dlvenLa sempre un pensaLo, un noumeno, qualcosa che deve poLer essere posLo almeno coglLaLlvamenLe, rlflesslvamenLe, e dunque l' etscbeloooq come Lale sembra quasl comporLare una posslblllLa affermaLlva, LeLlca, della cosa ln se, anche se puramenLe ldeale, lnvece lo scbelo non e slnLomo dl qualcosa che sl possa afferrare prlma o pol, nemmeno ldealmenLe, esso evapora ( sono l fuochl d'arLlflclo, che una volLa esplosl sono esplosl, non c'e nlenL'alLro!). Cuando con quesLl auLorl sl parla dl dlslncanLo cl sl rlferlsce a Weber: ll mondo dlslncanLaLo e ll mondo che e passaLo aLLraverso la fase caplLallsLlco -borghese e sl e llberaLo dl LuLLo l'lncanLo della rellgloslLa, della mlLlclLa. ll mondo borghese e ll mondo dlslncanLaLo, ll mondo secolare, ll mondo degll affarl, del faLLl, ed e un processo, quesLo del dlslncanLamenLo del mondo, che sl e svlluppaLo nell'arco dl plu secoll. ll dlslncanLo, ll perdere l'lncanLo, e un problema presenLe ln LuLLo Adorno, nel senso che quando Adorno parla dl lllumlnlsmo parla dl quesLo processo dl secolarlzzazlone, cloe dl dlsLruzlone dl ognl elemenLo che non e razlonale, sLrumenLale: l'affermazlone della totlo sLrumenLale comporLa la dlsLruzlone dl LuLLo cl che non e rlduclblle a quesLa menLallLa uLlllLarlsLlca. er quesLo dlslncanLo e anche la perdlLa del senso della Lrascendenza ln senso generale. Allora lnLeressanLe e ll faLLo che nel mondo del dlslncanLo quesLl fenomenl che sono quelll delle opere d'arLe possono ancora lnconLrarsl per quel paradosso che Adorno plu volLe cl rlcorda: proprlo nel momenLo esLremo dell'lllumlnlsmo l'arLe rlesce a sfruLLare alcunl aspeLLl lllumlnlsLlcl per produrre qualcosa che lngrlppa" ll slsLema dall'lnLerno, allora abblamo ln quesLo caso addlrlLLura l'lnconLro Lra la Lrascendenza esLeLlca e ll dlslncanLo, e quesLo avvlene nell'ammuLollre. L'ammuLollre e ll dlslncanLo, perche e la perdlLa dl quel sensl che sono sensl daLl per sconLaLl, e la radlcallzzazlone del dlslncanLo, perche neppure ll llnguagglo slgnlflcaLlvo ha plu senso, e cosl cade anche l'ulLlmo Labu mlLlco-rellgloso, quello della sensaLezza del llnguagglo. Culndl da una parLe l'ammuLollre e esLremlzzazlone del dlslncanLo, dall'alLra ha a che fare anche con la Lrascendenza, con lo sLupore esLeLlco dl fronLe al plu".
33 ll faLLo che ll llnguagglo lonLano dal slgnlflcaLo non sla un llnguagglo che dlce cloe che non predlca ne deLermlna l'afflnlLa con l'ammuLollre: ll parlare senza dlre e lo sLare zlLLl hanno LuLLosommaLo la sLessa funzlone. lorse ognl espresslone, sLreLLamenLe afflne al LrascendenLe, e quesLo per ll faLLo che quando sl parla dl espresslone sl parla dl quel plu", dl quello scarLo che e l'apparenza del plu", qulndl ll senso del LrascendenLe e cosl vlclna all'ammuLollre, appunLo perche e cl dl cul non sl pu predlcare: la masslma espresslvlLa e cl che e mlnlmamenLe slgnlflcaLlvo, cloe che non rlenLra nel slsLema LoLalmenLe ammlnlsLraLo come nella grande muslca moderna nlenLe ha LanLa espresslone quanLo cl che sl spegne, cloe cl che sl afflevollsce, ll suono che fuorlesce nudo dalla forma densa: ll suono esce plu che puro, mosLraLo nella sua nudlLa, senza fronzoll, senza orpelll o sovrapposlzlonl, senza mlsLlflcazlonl, cloe ll suono che e sempllcemenLe suono, anche nella sua dlssonanza, e quesLo per e posslblle ln una forma densa, cloe ln un lavoro dl rlcerca cosLruLLlvo e composlLlvo, non e lmmedlaLezza, bensl dura faLlca razlonale. Culndl non sl deve andare a cercare la naLurallLa dl nuovo con un ttootooos, con un Lornlamo a quesLa lmmedlaLezza naLurale", al conLrarlo blsogno radlcallzzare a fondo le dlnamlche razlonall per flnalmenLe Lrovarsl dl fronLe a cl che sfugge alla razlonallLa, che va olLre ll conceLLo, a cl che e puramenLe esLeLlco, cl che dunque crea ll dlfferenzlale dell'apparenza che e espresslvlLa. Culndl, LanLa plu apparenza LanLa plu espresslone, ovvero se l'apparenza e la plenezza della forma e dunque l'ldeale dell'armonla, e l'espresslone lnvece e lo scarLo e la dlsarmonla, ll vero complmenLo dell'armonla e la dlsarmonla. CuanLo plu e roLonda la forma LanLo plu sl spacca, sl lnfrange. osslamo pensare al punLo dl roLLura: lo rlesco a caplre ll masslmo dl Lenslone che sopporLa un maLerlale se lo facclo rompere, non se lo lasclo lnLaLLo, perche se lo lasclo lnLaLLo non sapr mal se c'e ancora un po' da splngere, devo arrlvare al punLo dl roLLura, e ll brlvldo e ll momenLo ln cul vedlamo aprlrsl la crepa, e quel momenLo pol non c'e plu ( dl nuovo l fuochl d'arLlflclo come paradlgma). nel momenLo sLesso ln cul deflagra, esplode la forma, ln quel momenLo la forma non c'e plu, ma l'esperlenza c'e, ed e a quesLo che serve un'opera d'arLe: fare esperlenza, non sLare ll. (..) nel quale sfocla l'arLe nel proprlo momenLo naLurale ln vlrLu del suo pecullare movlmenLo: l'espresslone e ll momenLo naLurale.
I||um|n|smo e br|v|do (p. 107-109) Le opere d'arLe dlvenLano manlfesLazlone ln senso pregnanLe: qul e apparenza, etscbeloooq non ln un senso sLrumenLale, funzlonale rlspeLLo a cl che appare, ma e manlfesLazlone dl per se, e qulndl apparenza, manlfesLazlonl dl qualcosa d'alLro, quando l'accenLo cade sull'lrreale della loro proprla realLa, cloe qualcos'alLro che vlen fuorl solo nella mlsura ln cul non c'e nulla dl reale che vlene fuorl, l'accenLo cade sull'lrrealLa. lare esperlenza dl un reale concreLlsslmo slgnlflca ln quesLo caso fare esperlenza dl qualcosa che non e plu reale, dl qualcosa che dl per se cambla. ll caraLLere dl aLLo ad esse lmmanenLe conferlsce a loro qualcosa dl momenLaneo, dl lmprovvlso, slano o meno reallzzaLe nel loro maLerlall come un che dl duraLuro: non conLa che slano durevoll, l'opera e comunque un che dl momenLaneo. L'aLLlmo della manlfesLazlone nelle opere e l'unlLa paradossale ovvero la parlLa Lra fuggevole e conservaLo: e ll punLo dl sLallo che sl ragglunge solo ln un aLLlmo ln cul c'e qualcosa che vlene conservaLo e conLemporaneamenLe c'e l'esploslone dl un fuggevole, lnsleme pensaLl, ecco perche e un'unlLa paradossale. L'opera d'arLe non deve Lrovare un punLo dl armonla compensando e Lemperando le forze dlcoLomlche o anLlnomlche che aglscono al suo lnLerno, ma deve porLarle LuLLe al masslmo, all'esLremo: masslma fuggevolezza, masslma conservazlone, duraLa. L solo l'aculzlone della dlvergenza che crea la forma nella sua masslma espresslone loglca, la sua masslma reallzzazlone, per quanLo e la sua loglca lnLerna. 1uLLo ll resLo e ldeologla, un fermarsl prlma per moLlvl dl mercaLo, dl consumo, per placere, per blandlre l gusLl del pubbllco, LuLLo quello che non ha quesLo coragglo dl andare a fondo e dlsarLlzzazlone" dell'arLe, una rlnuncla all'arLe, perche non reallzza la legge lmmanenLe, non e plenezza dl forma, non e plena apparenza nella sua assoluLa precarleLa. La sensazlone dl venlr sorpresl al cospeLLo dl ognl opera slgnlflcaLlva lo reglsLra: quando c'e un'opera dl rlllevo c'e una sorpresa. Lcco perche quando le sl conLempla con pazlenza le opere d'arLe sl meLLono ln movlmenLo. L un gloco dl paradossl: conLemplare con pazlenza non vuol dlre bloccare un percorso, ma lnnescare un percorso, far scorrere ll Lempo. Le opere d'arLe resLano lllumlnaLe, nel senso che resLano soLLoposLe al processo lllumlnlsLlco, perche vorrebbero rendere commensurablle agll uomlnl ll brlvldo rlcordaLo, lncommensurablle nel mondo ancesLrale maglco cloe perche vorrebbero rendere frulblle da parLe degll uomlnl ll brlvldo rlcordaLo, che e qualcosa che lnvece e exLra- umano,nel senso che e qualcosa che sopravvlene all'uomo, cl che l'uomo non ha sapuLo sopporLare, cl per cul l'uomo ha lnvenLaLo ll processo lllumlnlsLlco, lo ha elaboraLo. L'opera d'arLe vorrebbe lnvece LesLlmonlare quesLo brlvldo rlcordaLo, che qulndl non e un brlvldo fresco, lmmedlaLo (come poLeva essere per l'uomo proLosLorlco),ma ormal slamo gla all'lnLerno dl una realLa che e quella culLurallzzaLa, qulndl un brlvldo rlcordaLo, che rlafflora negll sLraLl profondl, ma che non e fresco e nudo come vorrebbe essere, per sl LraLLa dl renderlo ln qualche modo commensurablle anche se quesLo brlvldo rlcordaLo e lncommensurablle nel mondo ancesLrale, ed e lncommensurablle perche e qualcosa dl Lroppo vlolenLemenLe lncombenLe sull'uomo. Le opere d'arLe vorrebbero qulndl rlusclre a rldurre quesLo senso dl lncombenza per renderlo magglormenLe vlclno all'orlzzonLe esperlenzlale.
36 ln quesLe paglne emerge un Lema LlplcamenLe lesslnglano, quello del momenLo fecondo, che l'arLlsLa deve saper cogllere e rappresenLare. Lesslng pone quesLo problema quando sl pone la quesLlone della rappresenLazlone della gesLuallLa dl cl che e, che sl svolge nel Lempo aLLraverso un medlum espresslvo che lnvece e sLaLlco. L posslblle rappresenLare la LemporallLa anche aLLraverso arLl che non hanno un medlum Lemporale. CuesLa sLessa ldea serva ad Adorno perche racconLa dl quel punLo dl equlllbrlo compllcaLlsslmo e precarlsslmo che c'e Lra la duraLa e la fuggevolezza. ll momenLo fecondo della loro obleLLlvazlone, cloe del loro farsl opera concreLa (ad esemplo del dlsegno che dlvenLa dlsegno), e quello che concenLra nella manlfesLazlone loro sLesse, non solo l caraLLerl espresslvl che sono dlssemlnaLl per le opere d'arLe. uov'e la LrasvaluLazlone adornlana del conceLLo? SLa nel faLLo che prlma sl guardava al caraLLerl espresslvl presenLl nelle opere, lnvece per Adorno quesLa Lenslone e molLo plu profonda nelle opere d'arLe perche deve concenLrare nella manlfesLazlone loro sLesse, cloe deve fare ln modo che le opere d'arLe slano Lese all'aLLo del manlfesLare, qulndl dell'apparenza. Culndl la vera espresslvlLa non ha LanLo a che fare con le pose. non sl LraLLa dl dlplngere flgure danzanLl alla uegas, ma dl cogllere ll prlnclplo della manlfesLazlone come Lale, comunque esso sla. Adorno sLa svlncolando dal plano meramenLe maLerlale e conosclLlvo un conceLLo che lnvece ha a che fare per lul col conceLLo dl apparenza. Lsse superano ll mondo cosale grazle alla proprla cosallLa, alla proprla obleLLlvazlone arLlflclale, cloe sono cosall, ad un cerLo Adorno punLo dlra che l'opera d'arLe e desLlnaLa ad essere merce, cosa fra cose, ll problema e che non e solo cosa, non e solo merce, e quello che la salva. MenLre LuLLo ll resLo e solLanLo feLlcclo, merce, cosa, l'opera d'arLe non e solLanLo quello. Culndl non sl LraLLa dl deslderare dl abollre un meccanlsmo (commerclale,ecc..), sl LraLLa dl saper vedere cl che e reslduale. Le opere d'arLe sono cosall, perche sono cose faLLe dagll uomlnl, ma grazle a quesLa loro corallLa, cloe proprlo grazle alla loro obleLLlvazlone arLlflclale, per come sono faLLe, se sono faLLe bene, quella loro cosallLa cosl esasperaLa e cl che le fa andare olLre la cosallLa (quel plu della Lrascendenza che emerge). ll loro processo lmmanenLe cloe la dlnamlca dl compaglnazlone, dl conflgurazlone, sl mosLra all'esLerno come loro proprlo fare cloe come se le opere sl facessero da sole: chl le fa, l'arLeflce, sl presLa al loro farsl, sl adegua, LanLo l'arLlsLa quanLo ll frulLore presLano loro sLessl al farsl dell'opera, non come cl che gll uomlnl hanno faLLo ln esse e non solo per gll uomlnl:le opere d'arLe non sono solo per gll uomlnl. ua qul ll Lema dell'esLranelLa.
L'arte e c| che estraneo a||'arte (p.109-111) roLoLlplco per l'opera d'arLe e ll fuoco d'arLlflclo, frase che ha a che fare con quesLa cosallLa che non e plu cosallLa, che vlene slnLeLlzzaLa da Adorno la dove scrlve: LuLLo ln esse dlvenLa un alLro, e cl che ha lndoLLo molLl Leorlcl a parlare dl slmbollclLa dell'opera d'arLe, dl meLaforlclLa dell'opera d'arLe, LuLLe formule aLLraverso le quall sl e perceplLo che appunLo sl aveva a che fare con un oggeLLo che camblava soLLo gll occhl: nel momenLo ln cul abblamo a che fare con un oggeLLo opera d'arLe non abblamo gla plu a che fare con proprlamenLe un oggeLLo, c'e sempre qualcosa ln plu che vlene fuorl, qualcosa che cambla, qualcosa dl lnafferrablle. Adorno crlLlca duramenLe la nozlone dl slmbolo, ma LuLLosommaLo sLa raglonando su quesLo problema. ln ognl opera d'arLe genulna sl manlfesLa qualcosa che non c'e, ecco perche LuLLo dlvenLa alLro, perche cl che c'e non e la manlfesLazlone, ll rlnvlo a qualcos'alLro che e alLrove, ma la manlfesLazlone dl qualcosa che non c'e, che e condannaLo a non essere. ll problema e l'esLraneo, che dopo verra deflnlLo anche ll non essenLe", che non c'e perche e lmposslblle, perche e ll poLer essere alLrlmenLl, e ln quanLo Lale ll poLer essere alLrlmenLl non poLra mal essercl, perche se c'e non e plu posslblle che sla alLrlmenLl. non e che esse lo fanLasLlchlno a parLlre da elemenLl sparsl dell'essenLe, e qul ll rlferlmenLo e a quella Leorla secondo cul l'arLlsLa crea l'lmmaglnarlo, ll posslblle, usando brandelll dl realLa: ll posslblle non e alLro che una rlcomblnazlone,un rlcalcolo dl pezzl. Culndl, Lornando ad Adorno, non e che lo fanLasLlchlno a parLlre da elemenLl sparsl dell'essenLe, creano a parLlre da quesLl cosLellazlonl. La vera capaclLa lmmaglnaLlva non e cosLrulre mosLrl, ma vedere dlsegnl dove non cl sono. Lcco l'evanescenza del posslblle dove sLa, perche se lo Lracclo la rlga ho rovlnaLo ll gloco. CuesLo succede anche nelle flgure blsLablll" che sLudla WlLLgensLeln, come l'anaLra-conlgllo, ln cul nol vedlamo quesLa flgura che e blsLablle e che e lnsLablle, appunLo perche una volLa che l'abblamo vlsLa come flgura blsLablle non rlusclamo mal a sLare ferml nell'una o nell'alLra, se no non funzlona. WlLLgensLeln dlce che se lo lnLervengo con un'lnLerpreLazlone -che pu anche essere un gesLo, perche sempllcemenLe copro con la mano alcunl LraLLl, n modo da farLl vedere che e anche un'anaLra olLre che un conlgllo- e vero che lnLerpreLo (cloe Ll facclo vedere) l'anaLra, ma ho dlsLruLLo l'anaLra, qulndl nel momenLo ln cul nella cosLellazlone Lracclo flslcamenLe ll dlsegno del saglLLarlo, e vero che vl facclo vedere cos'e ll saglLLarlo, ma ho dlsLruLLo compleLamenLe lo sLaLo dl pura posslblllLa che aveva la cosLellazlone, ecco perche qul sl parla dl cosLellazlone, perche nella cosLellazlone ln clelo nol non vedlamo ll profllo dell'anlmale che lmmaglnlamo dl vedere, ed e per quesLo che e affasclnanLe, e ll che sLa l'annunclo della posslblllLa. La Lraduzlone del posslblle ln reale e sempre una perdlLa dl rlserva dl senso. Lcco perche creano a parLlre da quesLl cosLellazlonl che dlvenLano clfre, laddove la clfra e qualcosa che cl solleclLa a cercare senso, ll slgnlflcaLo dl un llnguagglo che per resLa un llnguagglo senza slgnlflcaLo, senza LuLLavla porre davanLl agll occhl, come le fanLasle, ll clfraLo ln quanLo qualcosa dl lmmedlaLamenLe eslsLenLe, cloe non e che cl fanno vedere ll cenLauro: la grande forza
37 dl un dlplnLo dl un cenLauro non e nel farcl vedere un cenLauro, ma e farcl esperlre la dlnamlca manlfesLaLlva dl quell'lmmaglne aLLraverso ll cenLauro.
I| non-essente (p-111-113) ll non- essenLe e cl per cul palplLa ll nosLro cuore rlvoluzlonarlo, nel senso che e cl che vorremmo salvare,cl che vorremmo anche umanlLarlsLlcamenLe preservare, dlfendere. L'arLe Lende a ldeologla ( e quando ln amblLo marxlsLa sl parla dl qualcosa che Lende ad essere un'ldeologla sl sLa crlLlcando duramenLe qualcosa: l'ldeologla e una mlsLlflcazlone della realLa) quando, lmoqo del non scamblablle (e qul non scamblablle vuol dlre che non rlenLra nel prlnclplo della scamblablllLa, e cl che non sl pu scamblare con alLro): l'opera d'arLe non e non scamblablle, dl per se e merce Lra mercl, per e lmoqo, e qul vlene usaLo ll laLlno per dare l'ldea dl qualcosa dl esLremamenLe fraglle: e l'ulLlmo vlrLuale- nel senso dl maLerlale- affloramenLo dl qualcosa dl non scamblablle, ma dl una fraglllLa lncredlblle, suggerlsce che nel mondo non LuLLo sarebbe scamblablle: l'arLe non deve suggerlre che nel mondo non LuLLo sarebbe scamblablle, non deve dlre che c'e un reslduo dl umano che nessuno pu vendere, quesLo e falso, perche non succede cosl. er amore del non scamblablle, qulndl per aLLo umanlLarlsLlco nel confronLl del non scamblablle, essa con la proprla conflgurazlone, qulndl per come e faLLa, deve rapporLare lo scamblablle ad un'auLocosclenza crlLlca, cloe rldesLare ll senso dl lnsoddlsfazlone per la scamblablllLa, non LanLo vaghegglare un mondo dl valorl non negozlablll, cloe deve rompere ll gloco maglco. Le opere d'arLe hanno ll proprlo telos ln, cloe mlrano a un llnguagglo dl cul lo speLLro non conosce le parole, che non sono prlglonlere dl un'unlversallLa presLablllLa: c'e un llnguagglo ln cul nessuno, neppure lo speLLro, cloe lo splrlLo del mondo vlsLo nel suo aspeLLo plu spavenLoso, conosce le parole, ll telos delle opere d'arLe e rlusclre a parlare un llnguagglo dl cul lul non conosca le parole, e l'unlco modo e, vlsLo che le parole le conosce LuLLe, cavare ll senso alle parole. er quanLo nelle opere d'arLe ll non essenLe sorga d'lmprovvlso, cloe lmprovvlsamenLe afflora cl che non e, perche e quel punLo dl parlLa Lra duraLuro e caduco, esse non se ne lmpadronlscono effeLLlvamenLe con un colpo dl baccheLLa maglca. ll non-essenLe lnfaLLl gll e medlaLo dal frammenLl dell'essenLe che esse raccolgono nell'oppotltloo: usando l'essenLe, porLando a complmenLo formale la loro conflgurazlone, rendendola apparenza, ln quel caso, e qulndl con un duro lavoro dl cosLruzlone, allora pu apparlre, pu sorgere ll non essenLe ln mezzo all'essenLe. non sl LraLLa dl dlre ll non essenLe, ma dl manlfesLarlo sempllcemenLe dlcendo ln manlera dlversa l'essenLe, creando quella frlzlone crlLlca lnLerna all'essenLe che e necessarla per la produzlone dl un'espresslone.
Carattere d'|mmag|ne (p.113-114) ll Lermlne oppotltloo vlene lnLrodoLLo per lndlcare un'esploslone lmprovvlsa. L ln quanLo oppotltloo cloe e ln quanLo quesLa apparenza pregna, e qulndl ln quanLo manlfesLazlone, non copla che le opere d'arLe sono lmmaglnl. Culndl sono lmmaglnl non perche rlproducono qualcosa, ma perche manlfesLano. un'lmmaglne, anche la plu mlmeLlca che eslsLa, un rlLraLLo, dl per se e copla del volLo, qulndl ha un conLenuLo rlproduLLlvo, dall'alLra parLe e anche per un apparlre dl quel volLo, un manlfesLarsl dl esso. Se nol non conosclamo chl e ll LlLolare dl quel volLo, dlvenLa anche l'unlca manlera dl manlfesLarsl dl quel volLo per nol. Cuando l'arLlsLa Lraccla un segno nella Lela e veramenLe qualcosa dl sorprendenLe vedere come da quel pezzo dl carLa prenda corpo qualcosa. Cuella e la manlfesLazlone, l'apparlLlon. ulce Adorno: l'opera d'arLe e lmmaglne plu per quesLo aspeLLo che non per ll faLLo che magarl rlproduce qualcosa. 8enche con ll dlslncanLo del mondo la cosclenza sl sla llberaLa dell'anLlco brlvldo nel senso che ha perso ll conLaLLo con l'alLerlLa che cl Locca, e ha perso ll senso del brlvldo perche e dlvenLaLa algldamenLe auLopLlca. enslamo alla dlfferenza che c'e Lra ll senLlrsl sflorare, che e un'esperlenza radlcalmenLe eroLlca, e ll guardare a dlsLanza, che e ll modello della Leorla della conoscenza moderna e conLemporanea: soggeLLo e oggeLLo come due cose assoluLamenLe sLaccaLe, LanLo che quesLo laLo dlvenLa ll problema della gnoseologla moderna e conLemporanea. Secondo quesLa vlslone, per quanLo lo allunghl le braccla, senso sempre e solo ll mlo corpo: lo non senLo ll Lavolo dal punLo dl vlsLa emplrlsLlco, lo senLo la mla mano che senLe ll Lavolo, e avverLo l rlsulLaLl dl quesLo conLaLLo, ma ll Lavolo non lo Loccher mal. Allora e chlaro che ln quesLo caso sl e perso ognl brlvldo, perche ll conLaLLo, lo sfloro, fa senLlre solo me sLesso a me, cloe lo sono rlnchluso nella mla pelle, la mla pelle non e una membrana osmoLlca nel confronLl della realLa, ma e una gualna che ml racchlude e che ml lsola rlspeLLo alla realLa. Lbbene Adorno cl sLa dlcendo: rlsvegllaLe la parLe esLerna della vosLra epldermlde. rovaLe ll brlvldo quando LoccaLe l'alLro, perche e l'alLro che vl sLa Loccando, non sleLe vol sLessl che sLaLe Loccando l'alLro aLLraverso un esLraneo. Lcco dov'e ll senso della Lrascendenza anche dal punLo dl vlsLa gnoseologlco, rlsolLo come brlvldo, ll salLo che la gnoseologla ha cercaLo dlsperaLamenLe dl superare con cosLruzlonl meLaflslche flno all'lo penso kanLlano e all'ldeallsmo Ledesco, sl comple ad un llvello molLo plu basso rlspeLLo a quelle alLure meLaflslche, cloe quello della corporelLa vlLale, dell'eroLlclLa. ln quesLo senso allora quesLo sl rlproduce dl conLlnuo nell'anLagonlsmo sLorlco Lra soggeLLo e oggeLLo ed e proprlo quello che vuole neuLrallzzare la Leorla della conoscenza. Caplamo anche perche ad un cerLo punLo Adorno cl dlce: ll Labu mlmeLlco e, prlma dl LuLLo, Labu sessuale, represslone della llbldo, la Leorla
38 della conoscenza moderna e conLemporanea e asessuaLa, anLleroLlca nel senso dell'eroLlsmo plaLonlco, appunLo perche era un progresslvo annullamenLo della corporelLa nelle sue funzlonl vlLall. Le opere d'arLe hanno ll complLo dl rendersl conLo nel parLlcolare dell'unlversale che deLLa la connesslone dell'essenLe e vlene nascosLo dall'essenLe: sl LraLLa dl rlprlsLlnare quesLo conLaLLo, quesLo conLaLLo vlene rlprlsLlnaLo nella concreLezza parLlcolare, cloe nell'lndlvlduallLa dell'esperlenza che nol facclamo dell'alLro che cl sl presenLa come Lale. Allora ln quesLo caso non dobblamo LanLo negare l'unlversale, cloe ll conceLLo, ma vederlo nel parLlcolare, cogllerlo nel parLlcolare. Cosl come non dobblamo neuLrallzzare ll parLlcolare annullandolo nella sussunzlone soLLo l'unlversale, vlceversa non dobblamo neanche ll conLrarlo: la pura parLlcolarlLa. La cosa compllcaLa e lnvece, molLo plaLonlcamenLe, vedere l'unlversale nel parLlcolare, come sua sLruLLurazlone lmmanenLe, e vederne anche le fraLLure lnLerne.
Lsp|os|one (p.114-11S) ll campo a cul pu essere asslmllaLa un'opera d'arLe e un campo dl lsLanza che sono porLaLe LuLLe al masslmo llvello, sono LuLLe esasperaLe, creando qulndl una Lenslone che e una Lenslone dl roLLura. Abblamo a che fare con confllLLl che non vanno rlsolLl, non vanno LaclLaLl, ma al conLrarlo vanno faLLl esplodere, e quesL'esploslone e un'esploslone LoLale dell'opera d'arLe. L'opera d'arLe ha una forma, ha una sLruLLura, ha una compaglnazlone che deve essere sempre sul punLo dl salLare per arla, farne l'esperlenza slgnlflca fare esperlenza dl quesLo salLare per arla. Le loro anLlnomle cloe le anLlnomle presenLl nelle opere d'arLe sono, come quelle della conoscenza, lnapplanablll nel mondo lnconclllaLo: ll mondo conclllaLo e ll mondo falsamenLe conclllaLo, che celebra la conclllazlone, l'armonla ( quello del slsLema LoLalmenLe ammlnlsLraLo). Le anLlnomle che aglscono all'lnLerno dell'opera d'arLe non sono applanablll, rlsolvlblll, emendablll o conLemperablll nel mondo conclllaLo, ovvero falsamenLe conclllaLo. L'aLLlmo ln cul dlvenLano lmmaglnl, ln cul ll loro lnLerno dlvenLa esLerno, ecco che cosa vuol dlre la manlfesLazlone, l'oppotltloo. e ll momenLo ln cul l'lnLerno sl fa esLerno, esplode, emerge, fa salLare l'lnvolucro con cul l'esLerno avvolge l'lnLerno: e un'lrruzlone vera e proprla, e uno sbucare fuorl. Cuando parllamo dl apparlLlon parllamo dl qualcosa che non c'era prlma e non cl sara neanche dopo perche e un lsLanLe, un aLLlmo, e malgrado quesLo nol facclamo l'esperlenza dl una lrruzlone. non cl lnLeressa sapere che cosa sLa lrrompendo o erompendo, la cosa che cl preme e fare l'esperlenza dell'lrruzlone, quale che essa sla. L un esperlenza dl lrruzlone che vorremmo rlpeLere, ecco perche rlpeLlamo la frulzlone dell'opera d'arLe: per fare quel Llpo dl esperlenza, per rlpeLere l'esperlenza dell'lrruzlone come Lale, dell'oppotltloo, non LanLo dl cl che e apparso, perche non appare proprlo nulla. CuesLa lrruzlone allora e quanLo mal rlvoluzlonarla ln un mondo che cerca lnvece dl coprlre LuLLo con un manLo, che cerca dl lncelofanare qualunque cosa per renderla commerclale. lare l'esperlenza, quale che sla, dl una posslblllLa dl Lagllare quesLa paLlna, ln qualunque modo cl accada e gla un'esperlenza assoluLamenLe conLraddlLLorla con ll slsLema. la loro oppotltloo, che le rende lmmaglne (perche e quesLo che le rende lmmaglne, non ll faLLo dl essere copla dl qualcosa) dlsLrugge sempre al Lempo sLesso anche la loro naLura d'lmmaglne, perche e un deflagrare, non e uno sLare come lmmaglne, come lcona sLanzlale. laddove le opere d'arLe rlsplendono, la loro obleLLlvazlone perlsce svolgendosl, lnLanLo rlsplendere - che l Ledeschl dlcono anche usando ll Lermlne etscbeloooq- e una meLafora della lumlnoslLa che lavora lnLorno a quel conceLLl che Lrovlamo anche ln Peldegger. CuesLo rlsplendere e proprlo ll rlsplendere del rlfulgere, dell'apparlre, e quando appalono, la loro obleLLlvazlone, cloe quello che ln prlmo luogo e la loro forma concreLa, perlsce svolgendosl, cloe sl reallzza nel suo svolglmenLo, ma ln quesLo modo anche scompare, sl esaurlsce, sl brucla. uel resLo la sovraesposlzlone delle opere le dlsLrugge: un'opera non reslsLe a LuLLl gll sguardl, a LuLLe le esperlenze. ll perlre dl cul sLa parlando Adorno non e solo dal punLo dl vlsLa maLerlale, ma ll faLLo che la rlserva dl senso sl esaurlsce perche vlene affermaLa progresslvamenLe, ognl nuova esperlenza rlschla dl aLLesLare un senso posslblle dell'opera, e non renderlo dunque plu posslblle, perche lo rende reale, e qulndl un'opera sl esaurlsce come rlserva dl senso. La sovraesposlzlone e appunLo ll venlr meno dl quesLa pecullarlLa dell'arLe: ll preservarsl nell'aLLlmo. Se lo facclo durare l'aLLlmo all'lnflnlLo, facclo crollare LuLLa l'lmpalcaLura, non e plu l'aLLlmo che sl accende. ln quanLo essenLe e qualcosa che dlvlene.
Co||ett|v|t de| contenut| d'|mmag|ne (p.11S-117) L'espresslone e sempre qualcosa dl colleLLlvo: ognl evenLo soggeLLlvo e subcosLlLulLo da elemenLl colleLLlvl, e qulndl non e LlLolare ll slngolo, che e ll soggeLLo, e quesLo vale sopraLLuLLo per ll llnguagglo e ln generale per l'espresslone. ll modello dl quesLa ldea e lreud, l'ldea per cul non slamo la nosLra educazlone, cl che e sLaLo deLermlnaLo dalle nosLre relazlonl. lorse ll nosLro se e solLanLo un'ulLlma superflcle dl un grande percorso colleLLlvo, condlvlso. L'ldea dl una presenza dl ampl sLraLl dl colleLLlvlLa all'lnLerno del se e un'ldea che vlene da quesLo Llpo dl rlflesslone. L proprlo ll llnguagglo e LesLlmonlanza dl quesLo, perche nol parllamo un llnguagglo che non abblamo lnvenLaLo, nol apparLenlamo a un llnguagglo, esso cl preeslsLe, LanL'e vero che nol dobblamo adeguarcl al llnguagglo, solo cosl posslamo pol plasmare un nosLro llnguagglo. CuesLo porLerebbe a pensare che ll llnguagglo sla una sorLa dl naLura enLro cul nol sLlamo, perche cl preeslsLe come cl preeslsLe ll mondo naLurale. nol venlamo al mondo, ad un mondo
39 che c'e gla prlma dl nol . La sLessa cosa vale per ll llnguagglo: nol venlamo al mondo come venlamo a un llnguagglo, e quesLo cl fa pensare che ll llnguagglo sla qualcosa dl naLurale, nel senso proprlo dl daLo naLuralmenLe. nella prospeLLlva dl Adorno lnvece la cosa sl pone dlversamenLe, perche ll llnguagglo delle opere e cosLlLulLo. ll nosLro rapporLo col llnguagglo e paradlgmaLlco del nosLro rapporLo con la naLura. nol prendlamo ll llnguagglo come fosse qualcosa dl naLurale, e lnvece no: ll llnguagglo e cosLlLulLo, anzl, sl cosLlLulsce ln parLe anche aLLraverso dl nol, qulndl la relazlone e una relazlone molLo plu compllcaLa, che chlede dl essere lnLerpreLaLa e lmposLaLa aLLraverso quella relazlone-non conLrapposlzlone- con cl che sLa lnLorno al soggeLLo. ll llnguagglo delle opere d'arLe e cosLlLulLo, come qualunque llnguagglo, da una correnLe soLLerranea colleLLlva, qulndl non uno sLraLo, ma una correnLe, qualcosa non dl solldo ma dl magmaLlco, un processo ln dlvenlre, conLlnuamenLe ln Lrasformazlone speclalmenLe quello delle opere che vengono sussunLe da un cllcb culLurale come sollLarle: l'ldea dell'opera sollLarla parla un llnguagglo che e assoluLamenLe condlvlso, colleLLlvo, e ll plu banale dl LuLLl, la reLorlca dell'unlclLa e qualcosa dl assoluLamenLe dovuLo a una vlslone lpersLruLLuraLa soclalmenLe, colleLLlvamenLe, culLuralmenLe: Lende a premlare l'opera lnedlLa. ! la loro sosLanza colleLLlva parla dal loro sLesso caraLLere d'lmmaglne, non dal messagglo che esse vorrebbero comunlcare facendo dlreLLo rlferlmenLo al colleLLlvo, come reclLa ll luogo comune.
8 marzo (Anna Cnorat|)
ll caplLolo sul 8ello ottlstlco rlbadlsce l conceLLl dl fondo che hanno fln qul condoLLo ll nosLro dlscorso. L'anallsl dl Lall aspeLLl consenLe dl splegare quale sla la sLraLegla argomenLaLlva dl Adorno e cloe ll faLLo dl ruoLare aLLorno alla quesLlone, cercando dl rlcompaglnarla ln conLesLl un pochlno varlaLl, quasl fosse una Lecnlca fenomenologlca della radlazlone dello sguardo", allo scopo dl far emergere LuLLe le lmpllcazlonl posslblll dl un argomenLo che dl per se e sfuggenLe. La quesLlone del bello arLlsLlco" e sLaLa lnLrodoLLa a parLlre dalla quesLlone del brlvldo" che e servlLa anche per far afflorare la quesLlone dell'espresslone", e forse per preclsare ancora megllo che cosa voglla dlre, nel caso dell'esLeLlco per Adorno, avere a che fare con l'apparenza". ln quesL'ulLlma sl annlda ll caraLLere problemaLlco dl un manlfesLarsl che annuncla o promeLLe ma non manLlene, perche sempllcemenLe non c'e nulla che debba affermarsl". La sezlone sul bello arLlsLlco" e dedlcaLa all' approfondlmenLo dl quesLl Leml, ln cul afflora un aspeLLo dl Lrascendenza o un movlmenLo dl Lrascendenza, slmbolegglaLo da quel plu" che venlva rlcordaLo. ALLraverso l'esperlenza, prlma mlmlca e pol esLeLlca, sl acqulslsce un plu". 1uLLo cl che e, e quel che e, e ln plu forse qualcosa d'alLro, laddove ll plu" rappresenLa la dlsLlnzlone, la dlfferenza che crea lo spazlo o lo scarLo dell'espresslone e conLemporaneamenLe rende problemaLlca quesLa sLruLLura perche non la rende del LuLLo LrasparenLe. C'e una specle dl punLo dl opaclLa che comporLa Lenslone all'lnLerno della compaglne che va ad apparlre. uunque non sl pu far alLro che cercare dl caplre cosa sla apparenza" per Adorno, conslderando che, su Lale aspeLLo, quesL'ulLlmo non e molLo generoso dl lndlcazlonl. La leLLura dl 1eotlo estetlco pu suggerlre l'ldea che l'apparenza" sla una sorLa dl concrezlone maLerlale" dell'apparlre, ln quesLo caso dell'opera d'arLe. Cuando sl parla dell'apparlre non sl pu dlre alLro se non che appala, ovvlamenLe non come apparlre dl qualcosa, alLrlmenLl sarebbe gla eslsLenLe ln un'alLra forma prlma della sua apparenza. ln cl conslsLe la sua esLrema dlfflcolLa ed e ll moLlvo per cul Adorno usa ll vocabolo Ledesco scbeloeo e non per esemplo etscbeloooq, che e ll fenomeno. lnfaLLl esso vlene LradoLLo con manlfesLarsl o manlfesLazlone secondo la lezlone kanLlana che dlsLlngue l'etscbeloooq dalla cosa ln se", la quale non sl manlfesLa dl per se. Adorno, lnvece, usa quesLo Lermlne che ha per alLro anche un'accezlone peggloraLlva. ln molLl LesLl fllosoflcl lo scbeloeo e usaLo per lndlcare l'apparlre ln senso deLerlore, l'lllusorleLa, la mera parvenza appunLo, qulndl esso allude a qualcosa dl lnconslsLenLe ed lmpalpablle, generando cosl l'llluslone, ll mlragglo. CuesL'ulLlmo non e mal un etscbeloooq perche non c'e nulla che sl manlfesLl. ll mlragglo, lnfaLLl, e una pura vlrLuallLa ed e lnLeressanLe che Adorno lnslsLa lnvece proprlo su quesLo conceLLo allo scopo dl cogllere una sorLa dl sLruLLura che poLremmo deflnlre pelllcolare" e cloe che conslsLe ln una pelllcola che sLa ln una mera superflcle dell'apparlre. Lppure proprlo quesLa pelllcolarlLa", per la sua pelllcolarlLa, e lnnesco dl un'esperlenza dl Lrascendenza appunLo perche lnquleLa ed annuncla un plu", magglormenLe che non l'etscbeloooq ln senso pleno, lnsomma ln senso poslLlvo. Cl accade dal momenLo che la cosa ln se" dlvenLa un ldeale dl penslero, qualcosa qulndl che deve poLer essere ln qualche modo posLo almeno coglLaLlvamenLe, rlflesslvamenLe o come sLruLLura LeoreLlca. Culndl l'etscbeloooq come Lale sembra quasl comporLare una posslblllLa affermaLlva, LeLlca della cosa ln se", anche se puramenLe ldeale. L' kanL sLesso ad usarla ln quesLl Lermlnl, cloe la cosa ln se" e quella x LrascendenLale" a cul sl Lende ed ln vlrLu dl Lale Lenslone sl porLa avanLl ll conoscere. Culndl la cosa ln se" e quel qualcosa che sl cerca comunque dl afferrare e che almeno ln lpoLesl e afferrablle. lnvece lo scbeloeo non da nulla e non e slnLomo dl qualcosa che, prlma o pol, sl possa afferrare almeno ldealmenLe. Lsso lndlca cl che svanlsce come l fuochl d'arLlflclo una volLa esplosl. 1rascendenza esLeLlca e dlslncanLo" 32
Cuando sl parla dl dlslncanLo del mondo" sl rlmanda a Weber. ll mondo dlslncanLaLo" e ll mondo che e passaLo aLLraverso la fase caplLallsLlco-borghese e che sl e llberaLo ln qualche modo dl LuLLo l'lncanLo della rellgloslLa, della
32 1eotlo estetlco, p 107.
40 mlLlclLa, delle narrazlonl fabulaLorle. Lsso e lnsomma ll mondo borghese, ll mondo secolare, ll mondo del faLLl e degll affarl, non delle parole. ll processo del dlslncanLamenLo del mondo e plurlsecolare. Weber vede ln un elemenLo sovrasLruLLurale, come l'eLlca proLesLanLe, cl che porLa a quesL'affermazlone della menLallLa borghese, laddove lnvece Marx aveva faLLo un'anallsl dl Llpo sLruLLurale, economlco e culLurale. Comunque, ll rlsulLaLo e ll dlslncanLo, cloe ll perdere l'lncanLo. CuesLo e un problema molLo presenLe ln LuLLo Adorno. Weber e slcuramenLe una maLrlce dl quella dlaleLLlca dell'lllumlnlsmo" che vlene lndagaLa da Adorno e Porkhelmer negll annl 40. Cuando enLrambl sl rlferlscono all'lllumlnlsmo lnLendono proprlo quesLo processo dl secolarlzzazlone cloe dl dlsLruzlone dl ognl elemenLo che non e razlonale e sLrumenLale. u'alLro canLo per, quesLo dlslncanLo e anche la perdlLa del senso della Lrascendenza. erLanLo dlvenLa lnLeressanLe ll faLLo che nel mondo del dlslncanLo" quesLl fenomenl, che sono quelll delle grandl opere d'arLe, possano dl nuovo lnconLrarsl per quel paradosso che plu volLe Adorno cl rlcorda. lnfaLLl, proprlo nel momenLo esLremo dell'lllumlnlsmo, l'arLe rlesce a sfruLLare alcunl aspeLLl lllumlnlsLlcl, ll dlslncanLo ln quesLo caso, per produrre qualcosa che lngrlppa ll slsLema dall'lnLerno. La Lrascendenza e ll dlslncanLo addlrlLLura sl lnconLrano nell'ammuLollre. L'ammuLollre e dlslncanLo perche e perdlLa dl quel sensl che sono daLl per sconLaLo. L'ammuLollre e la radlcallzzazlone del dlslncanLo perche neppure ll llnguagglo slgnlflcaLlvo ha plu senso. Cade cosl l'ulLlmo grande Labu mlLlco-rellgloso quello della sensaLezza del llnguagglo. Sl LraLLa dl quel Labu che non verra mal messo ln dlscusslone da CarLeslo. L' ll grande Labu della modernlLa. L' l'ulLlmo mlLo che sopravvlve all'lllumlnlsmo. nessun lllumlnlsLa lo problemaLlzza, se non nel momenLo ln cul nella seconda meLa del 700 alcunl pensaLorl lndagano sulle orlglnl del llnguagglo non rluscendo a caplre come fare a splegarlo. ln quesLo aspeLLo emerge ll problema del lavoro crlLlco all'ulLlmo Labu, quello della sensaLezza, che pol vlene lnvece rlaffermaLa prepoLenLemenLe con l slsLeml ldeallsLl e poslLlvlsLl. Culndl ln qualche modo l'ammuLollre e l'esLremlzzazlone del dlslncanLo e ha a che fare ovvlamenLe con la Lrascendenza, con lo sLupore esLeLlco dl fronLe al plu", con ll senso dl quella Lrascendenza che vlene medlaLa ln 8eckeLL, ecco perche quesLo auLore e cosl pleno dl senso per Adorno. La Lrascendenza esLeLlca e ll dlslncanLo Lrovano l'unlsono nell'ammuLollre: nell'oeovte dl 8eckeLL. ll faLLo che ll llnguagglo lonLano dal slgnlflcaLo non sla un llnguagglo che dlce, ne deLermlna l'afflnlLa con l'ammuLollre" 33 . ll llnguagglo vlene cosl defunzlonallzzaLo" dal punLo dl vlsLa semanLlco qulndl allonLanaLo dalla sua funzlone slgnlflcaLlva, che LuLLavla permane. 8eckeLL ha scrlLLo due Llpologle dl aLLl LeaLrall. Alcunl sono gll aLLl senza parole, ma quelll plu famosl come ad esemplo AspettooJo CoJot, lloole Jl pottlto sono LuLLl plenl dl parole o addlrlLLura dl sproloqul che a LraLLl, come avvlene ln CodoL, sl sgonflano su loro sLessl perche compleLamenLe prlvl dl senso. 1uLLavla, per, sl LraLLa dl un llnguagglo che vlene assoluLamenLe eslblLo nella sua eloquenza" 34 . Sempre facendo rlferlmenLo al passo su clLaLo ll 'non dlre' del llnguagglo denoLa l'assenza della funzlone predlcaLlva che ne deLermlna dunque l'afflnlLa con l'ammuLollre. ln deflnlLlva, ll parlare senza dlre e lo sLare zlLLl hanno la sLessa funzlone. lorse ognl espresslone, sLreLLamenLe afflne al LrascendenLe, e cosl vlclna all'ammuLollre, come nella grande muslca moderna nlenLe ha LanLa espresslone quanLo cl che sl spegne, ll suono che fuorlesce nudo dalla forma densa, nel quale sfocla l'arLe nel proprlo momenLo naLurale ln vlrLu del suo pecullare movlmenLo" 33 . Cuando sl parla dl espresslone sl fa rlferlmenLo a quel plu", a quello scarLo che e l'apparenza del plu" qulndl a quel senso del LrascendenLe. 1rascendenLe, ovvlamenLe non e lnLeso ln senso rellgloso-meLaflslco, ma come cl che Lrascende cl che e. uunque sl LraLLa dl una Lrascendenza dell'ordlne del posslblle, del poLer essere alLrlmenLl, dl un'evenLuallLa dl posslblllLa. ()ognl espresslone, sLreLLamenLe afflne al LrascendenLe, e cosl vlclna nell'ammuLollre", appunLo perche e cl dl cul non sl pu predlcare. La masslma espresslvlLa e qulndl cl che e mlnlmamenLe slgnlflcaLlvo, cloe che non rlenLra nel reLlcolo dl slgnlflcaLl poslLlvl, sLablllLl dal llnguagglo affermaLlvo del slsLema LoLalmenLe ammlnlsLraLo". Sono le pause dl sllenzlo che conLano. Clocare a soLLrarre senso, non ad agglungerlo. () come nella grande muslca ()", qul Adorno fa nuovamenLe rlferlmenLo a Webern. lnfaLLl quesL'ulLlmo era gla sLaLo menzlonaLo per ll faLLo dl aver porLaLo ll suono all'esLremo LanLo da farlo dlvenLare naLurale, non nel senso dl una somlgllanza con la naLura, pluLLosLo perche Lale suono sorprendeva LanLo quanLo quello naLurale. 1ale pecullarlLa vlene rlcordaLa ln almeno alLrl Lre passl dl cul quesLo e uno: () nella grande muslca moderna nlenLe ha LanLa espresslone quanLo cl che sl spegne" 36 . Webern cl mosLra veramenLe l suonl che sl spengono. () ll suono che fuorlesce nudo dalla forma densa() 37 ", qul Adorno parla dl un suono che fuorlesce plu che puro, cloe mosLraLo nella sua nudlLa senza fronzoll o orpelll, senza sovrapposlzlonl o mlsLlflcazlonl. ll suono e suono, anche nel suo sLrldore o nella sua dlssonanza. 1uLLo quesLo, per, dlvenLa posslblle ln una forma densa, dunque aLLraverso una rlcerca cosLruLLlva e composlLlva. lnfaLLl, ll lavoro del composlLore non e lmmedlaLezza ma dura faLlca razlonale, proprlo perche egll deve porLare all'esLremo ll movlmenLo lmmanenLe della forma. Solo se ll movlmenLo lmmanenLe alla forma e porLaLo all'esLremo rlesce a dlvenLare espresslvo. Adorno rende chlaro quesLo aspeLLo quando parla della grande muslca moderna, quella cloe che e rlgorosamenLe coerenLe e che non cede a compromessl dl speLLacolarlLa o dl faclle ascolLo, ma va drlLLa flno ln fondo nella cosLruzlone della forma muslcale per come essa deve essere lmmanenLemenLe, e non per sovrapposlzlonl ldeologlche. Solo quesLo Llpo dl muslca, allora,
33 lvl, p.107. 34 Le vlrgoleLLe la dlsLlnzlone dl quesLo Llpo dl eloquenza da quella a cul sl faceva rlferlmenLo quando sl parlava a proposlLo della naLura. 33 1eotlo estetlco, p.107. 36 lvl, p.107. 37 lvl, p.107.
41 rlesce a far 'spunLare fuorl' ll suono nudo. CuanLo plu c'e cosLruzlone LanLo plu c'e nudlLa del maLerlale, alLro paradosso. Culndl non sl deve andare a cercare la naLurallLa con un rlLorno all'lmmedlaLezza naLurale, al conLrarlo blsogna radlcallzzare a fondo le dlnamlche razlonall per poLersl flnalmenLe Lrovare dl fronLe a cl che sfugge alla razlonallLa e che va olLre ll conceLLo, cloe cl che e puramenLe esLeLlco e che crea ll dlfferenzlale dell'apparenza, che e espresslvlLa. 1anLa plu apparenza LanLa plu espresslone. ueLLo ln alLrl Lermlnl vuol dlre che se l'apparenza e la plenezza della forma, dunque l'ldeale dell'armonla, e l'espresslone e lnvece lo scarLo della dlsarmonla, ll vero complmenLo dell'armonla, come dlra Adorno, e la dlsarmonla. CuanLo plu roLonda e la forma, LanLo plu sl spacca, s'lnfrange, sl rompe. ll momenLo della roLLura dlvenLa fondamenLale. lnfaLLl sl rlesce a caplre ll masslmo dl Lenslone che sopporLa un maLerlale, come ad esemplo ll veLro, se lo sl fa rompere non se lo sl lascla lnLaLLo. ll punLo dl roLLura e ll brlvldo". nella frazlone dl Lempo ln cul cl accade, deflagra" dlra anche Adorno, esplode la forma, ma lnLanLo lnnesca l'esperlenza. un'opera d'arLe serve proprlo a fare l'esperlenza. nel paragrafo seguenLe, lllomlolsmo e btlvlJo, Lorna LemaLlzzaLo ll conceLLo dl brlvldo". Le opere d'arLe dlvenLano manlfesLazlonl ln senso pregnanLe, manlfesLazlonl dl qualcosa d'alLro, quando l'accenLo cade sull'lrreale della loro proprla realLa" 38 , apparenza, scbeloeo, e etsbeloooq ln senso pregnanLe cloe non ln un senso sLrumenLale o funzlonale rlspeLLo a cl che appare, ma come manlfesLazlone dl per se e qulndl come apparenza. ManlfesLazlonl dl qualcosa d'alLro", l'accenLo cade sull'lrreale della proprla realLa, cloe c'e qualcosa d'alLro che vlen fuorl solo nella mlsura ln cul non c'e nulla dl reale che vlene fuorl, percl l'accenLo cade sull'lrrealLa. lare esperlenza dl un reale concreLlsslmo oppure dl un concreLo reallsslmo slgnlflca fare esperlenza dl qualcosa che non e plu reale, ma e qualcosa che dl per se cambla, e ll plu". ll caraLLere dl aLLo ad esse lmmanenLe conferlsce loro qualcosa dl momenLaneo, d'lmprovvlso, slano o meno reallzzaLe nel loro maLerlall come un che dl duraLuro" 39 . ll faLLo che esse slano cloe aLLo e non faLLo, lega LuLLo allo scorrere del Lempo, alla conLlngenza del momenLo, ecco perche Adorno parla dl qualcosa dl momenLaneo, d'lmprovvlso. ()slano o meno reallzzaLe nel loro maLerlall come un che dl duraLuro", qul Adorno non sLa conLrapponendo come faceva Lesslng nel loocoote le arLl Lemporall a quelle spazlall, le arLl che resLano come la sculLura e quelle che non resLano come la muslca. Comunque l'opera d'arLe e un che dl momenLaneo e quesLo verra rlbadlLo dalla frase dl dopo. L'aLLlmo della manlfesLazlone nelle opere e LuLLavla l'unlLa paradossale ovvero la parlLa Lra fuggevole e conservaLo" 40 , quello lndlca ll punLo dl sLallo che sl ragglunge solLanLo ln un aLLlmo ln cul c'e qualcosa che vlene conservaLo e conLemporaneamenLe c'e l'esploslone dl un fuggevole, lnsleme pensaLl, ecco perche sl parla dl un'unlLa paradossale. ll conceLLo dl parlLa che Adorno usa e quello che vlene adoperaLo ad esemplo nel Lennls laddove parlLa vuol dlre avere lo sLesso punLegglo. L'opera d'arLe non deve Lrovare un punLo dl armonla compensando e Lemperando le forze dlcoLomlche o anLlnomlche che aglscono al suo lnLerno, al conLrarlo deve porLare LuLLe le forze all'esLremo, alla masslma fuggevolezza corrlsponde la masslma conservazlone. 1ale concezlone derlva da nleLzsche. L' solLanLo acuendo la dlvergenza che sl crea la forma nella sua masslma espresslone, nella sua masslma reallzzazlone e cloe per quanLo e la sua loglca lnLerna. 1uLLo ll resLo e ldeologla, LuLLo ll resLo slgnlflca reLrocedere rlspeLLo a moLlvl dl puro mercaLo. 1uLLo cl che non ll coragglo dl andare a fondo, rappresenLa una rlnuncla all'arLe, una dlsarLlzzazlone dell'arLe", perche non reallzza la legge lmmanenLe, non e plenezza dl forma, non e plena apparenza nella sua assoluLa precarleLa. ll caraLLere dl aLLo ad esse lmmanenLe conferlsce loro qualcosa dl momenLaneo, dl lmprovvlso, slano o meno reallzzaLe nel loro maLerlall come un che dl duraLuro: la sensazlone dl venlr-sospesl al cospeLLo dl ognl opera slgnlflcaLlva lo reglsLra" 41 . Cuando c'e un'opera slgnlflcaLlva o dl rlllevo c'e una sorpresa dovuLa a quesLa evenenzlallLa" dell'espresslone arLlsLlca. Lcco perche pol Adorno afferma: quando le sl conLempla con pazlenza le opere d'arLe sl meLLono ln movlmenLo" 42 . ln quesLo passo sl rlnLraccla un alLro paradosso. lnfaLLl conLemplare con pazlenza" non vuol dlre bloccare un percorso, ma lnnescarlo e qulndl far scorrere ll Lempo. La pazlenza non e ll congelamenLo del Lempo, ma e acceLLare che esso scorra. La vlrLu della pazlenza e ll saper sLare nel Lempo non chlamarsene fuorl. Le opere d'arLe resLano comunque lllumlnaLe perche vorrebbero rendere commensurablle agll uomlnl ll brlvldo rlcordaLo, lncommensurablle nel mondo ancesLrale maglco" 43 . Cuando Adorno parla dl opere d'arLe lllumlnaLe", lega quesL'ulLlme all'lllumlnlsmo, le soLLopone, cloe, al processo lllumlnlsLlco, ln quanLo esse vorrebbero rendere commensurablle agll uomlnl", qulndl rendere frulblle da parLe degll uomlnl, ll brlvldo rlcordaLo". ll brlvldo" e qualcosa lnvece dl exLraumano nel senso che e qualcosa che sopravvlene all'uomo, esso e cl che quesL'ulLlmo non ha sapuLo sopporLare e perLanLo ha lnvenLaLo o elaboraLo ll processo lllumlnlsLlco. L'opera d'arLe vorrebbe lnvece LesLlmonlare quesLo brlvldo rlcordaLo". ll brlvldo e rlcordaLo lnLanLo perche non e ne fresco ne e lmmedlaLo come poLeva esserlo per l'uomo proLosLorlco, nonosLanLe vorrebbe ancora esser Lale ln un mondo caraLLerlzzaLo dalla dlmenslone culLurale. lnolLre, ll brlvldo deve essere reso ln qualche modo commensurablle, anche se e lncommensurablle quando lrrompe ln LuLLa la sua nudlLa e freschezza nel mondo ancesLrale e maglco. La sua lncommensurablllLa dlpende dal faLLo che e sperequaLo, perche lncombe vlolenLemenLe sull'uomo. Le opere d'arLe vorrebbero rlusclre a rldurre quesLo senso dl lncombenza per rendere cosl ll brlvldo magglormenLe vlclno all'orlzzonLe esperlenzlale umano. ll rlferlmenLo al loocoote dl Lesslng, prlma
42 menzlonaLo, non e affaLLo casuale ln quanLo ln quesLe paglne rlcorre un argomenLo LlplcamenLe lesslnghlano e cloe quello del momenLo fecondo". 1ale LemaLlca vlene sollevaLa da Lesslng quando sl pone la quesLlone della rappresenLazlone della gesLuallLa dl cl che sl svolge nel Lempo aLLraverso un meJlom espresslvo che e lnvece sLaLlco. ll loocoote, che da ll LlLolo all'opera, e ll classlco esemplo. lnfaLLl la dlaLrlba, su come dovevano essere poslzlonaLe le braccla dl cul non c'e sLaLo rlLrovamenLo rlspeLLo al busLo, e slnLomaLlca dl quanLo poLeva dlvenLare problemaLlca l'lnLerpreLazlone clrca l'espresslvlLa della sLaLua che camblava ln relazlone al varl lpoLeLlcl poslzlonamenLl degll arLl superlorl. Lesslng dunque rlLlene efflcace quesLo esemplo ln quanLo lo sculLore ha sapuLo non solLanLo rlprodurre loocoote, ma cogllere ll momenLo fecondo, e rlusclLo cloe, a rendere sLraordlnarlamenLe dlnamlca quella posa ln modo che non sl veda solLanLo ll corpo del sacerdoLe Lrolano, ma anche ll suo movlmenLo. Cl e lndlce della posslblllLa dl rappresenLare la LemporallLa anche aLLraverso arLl che non hanno un meJlom Lemporale. 1ale quesLlone vlene rlpresa da Adorno perche ln qualche modo racconLa dl quel punLo dl equlllbrlo compllcaLlsslmo e precarlsslmo che c'e Lra la duraLa e ll movlmenLo, o la caduclLa. ll momenLo fecondo della loro obleLLlvazlone e quello che concenLra nella manlfesLazlone loro sLesse, non solo l caraLLerl espresslvl che sono dlssemlnaLl per le opere d'arLe" 44 . L'obleLLlvazlone delle opere d'arLe vlene lnLesa come momenLo fecondo" del loro farsl opera concreLa, della sculLura che dlvenLa Lale ad esemplo. Adorno comple comunque una LrasvaluLazlone dl quesLa LemaLlca. lnfaLLl ll vero problema per lul conslsLe ln quesLa Lenslone che nelle opere d'arLe e molLo plu profonda, ln quanLo essa deve concenLrare nella manlfesLazlone le opere sLesse e cloe deve fare ln modo che l'opere slano Lese all'aLLo del manlfesLare, qulndl all'apparenza". La vera espresslvlLa non ha LanLo a che fare con le pose dl qualcuno, ma sl LraLLa dl cogllere ll prlnclplo della manlfesLazlone come Lale, comunque esso sla, anche se non c'e alcuna flgura dlnamlca. Adorno sLa cercando ancora una volLa dl svlncolare dal plano meramenLe maLerlale o rlconosclLlvo un conceLLo che per lul ha lnvece a che fare con ll conceLLo dl apparenza". Lsse superano ll mondo cosale grazle alla proprla cosallLa, alla proprla obleLLlvazlone arLlflclale" 43 , per Adorno le opere d'arLe comunque sono cosall, LanLo che ad un cerLo punLo dlra anche che l'opera d'arLe e desLlnaLa ad essere una merce Lra mercl, una cosa Lra cose. ul conLro, per, l'arLe non e solLanLo feLlcclo come lo e LuLLo ll resLo e per quesLa caraLLerlsLlca sl salva. non sl LraLLa qulndl per Adorno dl voler abollre ll meccanlsmo commerclale, ma dl saper scorgere l luoghl delle posslblll reslduallLa. Le opere d'arLe sono cosall, perche sono cose faLLe dagll uomlnl alla sLregua dl qualslasl alLra cosa appunLo, ma ln vlrLu dl quesLa loro cosallLa esasperaLa, qulndl proprlo grazle alla loro obleLLlvazlone arLlflclale per come esse sono faLLe e cloe se son faLLe bene qulndl esasperaLe nella loro loglca lmmanenLe, vanno olLre la sLessa cosallLa. Sl LraLLa dl quel plu" della Lrascendenza che emerge. ll loro processo lmmanenLe sl mosLra all'esLerno come loro proprlo fare, non come cl che gll uomlnl hanno faLLo ln esse e non solo per gll uomlnl" 46 . Sembra quasl che le opere sl facclano da sole, dunque LanLo l'arLlsLa quanLo ll frulLore sl adeguano al farsl dell'opera. lnolLre Adorno dlce molLo dl plu e cloe che esse non sono solo per gll uomlnl e da qul derlva un alLro Lema lmporLanLe quello cloe dell'esLranelLa. lu avanLl scrlvera: 1uLLo ln esse dlvenLa un alLro" 47 . CuesLo Lema del resLo ha lndoLLo molLl pensaLorl a parlare dl slmbollclLa o meLaforlclLa dell'opera d'arLe. nel momenLo ln cul sl ha a che fare con un oggeLLo-opera d'arLe non sl ha plu a che fare proprlamenLe con un oggeLLo, c'e sempre un qualcosa ln plu che vlen fuorl, che cambla, che sfuma, qualcosa cloe dl lnafferrablle. CvvlamenLe Adorno crlLlca la nozlone dl slmbolo, rlLenendola dl derlvazlone Leologlca. La frase rlporLaLa sopra Lrovera rlsposLa solo plu avanLl e cloe: ln ognl opera d'arLe genulna sl manlfesLa qualcosa che non c'e". 48 Lcco perche LuLLo dlvenLa alLro, perche cl che c'e non e la manlfesLazlone o ll rlnvlo a qualcos'alLro che e alLrove, ma e la manlfesLazlone dl qualcosa che non c'e e che e condannaLo a non essere. ll problema e l'esLraneo che dopo verra deflnlLo anche ll non-essenLe", ed esso non c'e perche e ll posslblle, e ll poLer essere alLrlmenLl. ln quanLo Lale, ll poLer essere alLrlmenLl, non poLra mal essercl, perche se c'e non e plu posslblle che sla alLrlmenLl. non e che esse lo fanLasLlchlno a parLlre da elemenLl sparsl dell'essenLe" 49 . ln quesLo passo Adorno sl sLa rlferendo, polemlcamenLe, ad una Leorla molLo ln voga nell'800 per cul l'arLlsLa crea l'lmmaglnarlo, ll posslblle, usando brandelll dl realLa. erLanLo gll oggeLLl vengono lmmaglnaLl come una comblnazlone dl pezzl della realLa. Culndl ll posslblle non e alLro che una rlcomblnazlone dl quesLl ulLlml. Sl LraLLa della classlca menLallLa poslLlvlsLlca, che sl rlLrova anche nelle esLeLlche poslLlvlsLlche dell'800 le quall sl basano sul prlnclplo emplrlsLa canonlco flssaLo da Locke e Pume, ossla l'lmmaglnazlone e una facolLa comblnaLorla, un gloco dl assoclazlonl dl ldee. Adorno, lnvece scrlve Creano a parLlre da quesLl cosLellazlonl ()" 30 , per lndlcare che la vera capaclLa lmmaglnaLlva e vedere dlsegnl dove non cl sono, come quando ad esemplo sl vedono le cosLellazlonl. Lcco dov'e l'evanescenza del posslblle, perche se gla sl Lracclano le rlghe, ll gloco vlene rovlnaLo. nel momenLo ln cul nella cosLellazlone sl Lraccla flslcamenLe ll dlsegno del saglLLarlo, e vero che sl fa vedere cos'e ll saglLLarlo, ma sl dlsLrugge compleLamenLe lo sLaLo dl pura posslblllLa che prlma aveva la cosLellazlone. Lcco perche qul sl parla dl cosLellazlone. ln clelo non sl vede ovvlamenLe ll profllo dell'anlmale che sl lmmaglna dl vedere, ed e per quello che e affasclnanLe, e ll che sLa l'annunclo dl una posslblllLa. Se sl vedesse davvero un saglLLarlo cl sl fermerebbe alla sua mera
43 consLaLazlone, che e una cosa compleLamenLe dlversa da una cosLellazlone. La Lraduzlone del posslblle ln reale e sempre una perdlLa dl rlserva dl senso, ecco perche a parLlre da quesLl creano cosLellazlonl che dlvenLano clfre". Le clfre solleclLano a cercare un senso, ll slgnlflcaLo dl un llnguagglo che per ne resLa prlvo. lnfaLLl dlce dopo, () senza LuLLavla porre davanLl agll occhl, come le fanLasle, ll clfraLo ln quanLo qualcosa dl lmmedlaLamenLe eslsLenLe" 31 . Le clfre non e che fanno vedere ad esemplo un cenLauro, la grande forza del dlplnLo dl un cenLauro non e nel far vedere un cenLauro che dl per se e una sLupldagglne per ll sempllce faLLo che l cenLaurl non eslsLono, ma fanno esperlre la dlnamlca manlfesLaLlva dl quell'lmmaglne aLLraverso un cenLauro. ll capoverso successlvo non a caso e dedlcaLo al non-essenLe che e cl per cul palplLa ll nosLro cuore rlvoluzlonarlo" nel senso che e cl che vorremmo salvare, cl che vorremmo anche umanlLarlsLlcamenLe preservare, dlfendere. ll non-essenLe e ln deflnlLlva l'umlllaLo, ll debole. Anche qul per sl LraLLa dl non confondere l ruoll. Ma l'arLe Lende a ldeologla quando, lmoqo del non scamblablle, suggerlsce che nel mondo non LuLLo sarebbe scamblablle" 32 . Cuando ln amblLo marxlsLa sl parla dl qualcosa che Lende ad essere un'ldeologla sl sLa crlLlcando duramenLe quel qualcosa. L'ldeologla e una mlsLlflcazlone della realLa. ll non scamblablle" denoLa cl che non sl pu scamblare con alLro e qulndl non rlenLra nel prlnclpl del caplLallsmo. L'opera d'arLe non e ll non scamblablle" dl per se, e merce Lra mercl, ma e anche l'lmoqo. L'uso del laLlno non e adoperaLo casualmenLe da Adorno, ll quale, aLLraverso quesLo Lermlne, vuol dare l'ldea dl qualcosa dl esLremamenLe fraglle. L'lmoqo e l'ulLlmo vlrLuale, proprlo nel senso dl non maLerlale, affloramenLo dl qualcosa dl non scamblablle che e connoLaLo da una fraglllLa lncredlblle. L'lmoqo del non scamblablle" non deve suggerlre che nel mondo non LuLLo sarebbe scamblablle, qulndl ammeLLere l'eslsLenza dl qualcosa dl che non e negozlablle.er amore del non- scamblablle essa con la proprla conflgurazlone deve rapporLare lo scamblablle a un'auLocosclenza crlLlca" 33 . L'arLe non deve lndoLLrlnare per amore del non scamblablle, qulndl per una sorLa dl aLLo umanlLarlsLlco nel confronLl del non scamblablle, ma essa ama veramenLe ll non scamblablle quando con la proprla conflgurazlone, non con ll proprlo messagglo ma per com'e faLLa, non vagheggla un mondo dl valorl non scamblablll e non merclflcablll, ma rapporLa lo scamblablle ad un'auLocosclenza crlLlca. L'arLe deve cloe rldesLare ll senso dl lnsoddlsfazlone per la scamblablllLa. lnfaLLl se sl ammeLLesse che c'e qualcosa dl non scamblablle e lo sl affermasse, sl aprlrebbe l'asLa per sLablllre flno a quale prezzo sl pu arrlvare. uunque quesLa loglca va lncrlnaLa e cl avvlene rapporLando la scamblablllLa alla auLocosclenza crlLlca, rldesLando ll brlvldo del soggeLLo per ll conLaLLo con l'alLro, non proclamando un'alLerlLa. Le opere d'arLe hanno ll proprlo telos ln un llnguagglo dl cul lo speLLro non conosce le parole, che non sono prlglonlere dl un'unlversallLa presLablllLa" 34 . Saper parlare un llnguagglo dl cul nemmeno lo speLLro conosce le parole rappresenLa ll nocclolo della quesLlone. L'unlco modo per rlusclrvl conslsLe nel cavare ll senso alle parole, qulndl Logllere ll valore delle parole, che non sono prlglonlere dl una unlversallLa presLablllLa".er quanLo nelle opere d'arLe ll non-essenLe sorga d'lmprovvlso" 33 cloe lmprovvlsamenLe afflora cl che non e, come lectlo dell'espresslone, perche e quel punLo dl parlLa Lra duraLuro e caduco, fuggevole, conLlngenLe. Lsse non se ne lmpadronlscono effeLLlvamenLe con un colpo dl baccheLLa maglca. ll non essenLe gll e medlaLo dal frammenLl dell'essenLe che esse raccolgono nell'oppotltloo" 36 . Solo con l'auslllo dl un duro lavoro dl cosLruzlone e non facendo affldamenLo a rlLl maglcl, ll non-essenLe pu apparlre ln mezzo all'essenLe. non sl LraLLa dl dlre ll non-essenLe, ma dl manlfesLarlo sempllcemenLe dlcendo ln manlera dlversa l'essenLe, creando quella frlzlone crlLlca lnLerna all'essenLe che e necessarla per la produzlone dl un'espresslone. vlene lnLrodoLLa quesLa nozlone dl oppotltloo ln francese per dare l'ldea dl quesLa esploslone lmprovvlsa, dl quesLo sorgere che appare lmprovvlso. L'apparlzlone e proprlo l'apparlzlone mlsLlca, anche se ln quesLo caso Lale nozlone e gesLlLa come qualcosa dl non mlsLlco, svlncolandola cloe da qualslasl rlferlmenLo al plano Leologlco. ual momenLo che le opere d'arLe sono lmmaglnl" ln quanLo oppotltloo," qulndl ln quanLo apparlzlone pregna e qulndl manlfesLazlone, non ln quanLo copla, allora esse sono lmmaglnl non perche rlproducono sempllcemenLe qualcosa, ma perche (la) manlfesLano. un'lmmaglne, anche la plu mlmeLlca posslblle cloe ll rlLraLLo, e dl per se copla dl un volLo qulndl ha un conLenuLo rlproduLLlvo, per d'alLra parLe e anche un apparlre dl quel volLo, un manlfesLarsl dl quel volLo. Sl sLa parlando da un laLo dl cl che velcola l'lmmaglne cloe del conLenuLo rappresenLaLo, dall'alLro per dl quesLa sLrana cosa che appare aLLraverso del segnl. CuesLl ulLlml denoLano l'assenza dl un manlfesLarsl prlma del loro lnLervenLo. ll segno e sorprendenLe ln quanLo mosLra come qualcosa prenda corpo, ln cl conslsLe la manlfesLazlone, l'oppotltloo. er Adorno l'opera d'arLe e lmmaglne plu per quesLo aspeLLo e non per ll faLLo che rlproduca qualcosa. A cl cl sl rlferlsce quando sl parla dl caraLLere dl lmmaglne" dell'opera d'arLe. () benche con ll dlslncanLo del mondo la cosclenza sl sla llberaLa dell'anLlco brlvldo" 37 , qulndl essa ha perso ll conLaLLo con l'alLerlLa, perche ha perso ll senso del brlvldo ln quanLo e dlvenLaLa algldamenLe auLopLlca". ll conLaLLo e proprlo dell'esperlenza eroLlca. CuesL'ulLlma e per un verso radlcalmenLe eroLlca e per alLro e lnvece ll guardare a dlsLanza, su cul sl basa ll modello della Leorla della conoscenza moderna e conLemporanea. SoggeLLo e oggeLLo vengono posLl come due cose assoluLamenLe dlsLaccaLe l'una dall'alLra, LanLo che quesLo laLo dlvlene ll problema della sLessa gnoseologla moderna.
44 A parLlre da CarLeslo la conoscenza sl basa sul prlnclplo della LoLale dlverslLa onLologlca Lra soggeLLo e oggeLLo, qulndl dl una Lrascendenza assoluLa. Su Lale dlcoLomla poggla la rlduzlone della percezlone al merl daLl sensorlall operaLa da Locke e Pume. Culndl l'aLLo del Loccare vlene ldenLlflcaLo con l'lnsleme degll aLLl sensorlall e l'oggeLLo vlene rlcosLrulLo solo nella menLe a parLlre dalla sfera lnLerpreLaLlvo-cognlLlva. 8lsulLa chlaro come ln quesLo modo sl sla perso ognl brlvldo. La pelle dlvenLa la prlglone del proprlo corpo e non una membrana osmoLlca nel confronLl della realLa, ma una gualna d'lsolamenLo rlspeLLo a quesL'ulLlma. Lcco perche la gnoseologla moderna, dal punLo dl vlsLa eLlco-morale, sfocla nella Leorla dell'lndlvlduallsmo. Adorno lnvece lnvlLa a rlsvegllare la parLe esLerna dell'epldermlde e a provare dl nuovo ll brlvldo al conLaLLo con l'alLro, ecco dove ll senso della Lrascendenza anche dal punLo dl vlsLa gnoseologlco, vlene rlsolLo come brlvldo. ll salLo che la gnoseologla ha cercaLo dlsperaLamenLe dl superare con cosLruzlonl meLaflslche flno all'lo penso" kanLlano e flno all'ldeallsmo Ledesco, sl comple lnvece ad un llvello molLo plu basso, rlspeLLo a quelle alLure meLaflslche, cloe quello della corporelLa vlLale, dell'eroLlclLa. Allora ln quesLo senso sl comprende quanLo Adorno scrlve: 8enche con ll dlslncanLo del mondo la cosclenza sl sla llberaLa dell'anLlco brlvldo, quesLo sl rlproduce dl conLlnuo nell'anLagonlsmo sLorlco dl soggeLLo e oggeLLo" 38 , ed e proprlo quesLo aspeLLo che lnvece la Leorla della conoscenza vuole neuLrallzzare. Alla luce dl cl sl caplsce anche per quale raglone ad un cerLo punLo ln quesLe paglne sl legge una frase ln cul e scrlLLo che ll Labu mlmeLlco e prlma dl LuLLo Labu sessuale, e represslone della llbldo. La Leorla gnoseologlca moderna e conLemporanea e asessuaLa, anLleroLlca, nel senso dell'eroLlsmo plaLonlco, appunLo perche sl LraLLa dl un progresslvo annullamenLo della corporelLa ln LuLLe le sue pulslonl vlLall. Le opere d'arLe hanno ll complLo dl rendersl conLo nel parLlcolare dell'unlversale che deLLa la connesslone dell'essenLe e vlene nascosLo dall'essenLe, non dl occulLare l'unlversallLa lmperanLe del mondo ammlnlsLraLo con la sua parLlcolarlzzazlone" 39 . Sl LraLLa dl rlLrovare quesLo conLaLLo che vlene rlprlsLlnaLo nella parLlcolarlLa, nella concreLezza parLlcolare, cloe nell'lndlvlduallLa dell'esperlenza che ognuno fa dell'alLro come Lale. non sl deve negare l'unlversale o l'ulnlversallLa, dunque ll conceLLo, ma vederlo nel parLlcolare, cosl come non sl deve neuLrallzzare ll parLlcolare annullandolo nella sussunzlone soLLo l'unlversale. ll vero gloco e, molLo plaLonlcamenLe, vedere l'unlversale nel parLlcolare come sua sLruLLurazlone lmmanenLe, per cogllerne anche le fraLLure lnLerne. Sl arrlva cosl alla nozlone dl esploslone", ln quanLo ll campo dl cul e lnLessuLa l'opera d'arLe, e faLLo da un lnsleme dl lsLanze porLaLe LuLLe al masslmo llvello. ln quesLo modo sl crea sempre una Lenslone dl roLLura, per cul sl avra a che fare con confllLLl che non vanno rlsolLl o LaclLaLl, ma vanno al conLrarlo faLLl esplodere. CuesLa esploslone e l'esploslone LoLale dell'opera d'arLe. La sua forma, la sua sLruLLura devono essere sempre sul punLo dl salLare per arla. lare l'esperlenza vuol dlre far l'esperlenza dl quesLo salLar per arla. () le loro anLlnomle sono come quelle della conoscenza, lnapplanablll nel mondo lnconclllaLo" 60 , lnLanLo ll mondo conclllaLo e ll mondo falsamenLe conclllaLo, cloe ll mondo che celebra l'armonla e apparLlene al slsLema LoLalmenLe ammlnlsLraLo". Cuelle anLlnomle che aglscono all'lnLerno dell'opera d'arLe non sono rlsolvlblll, o conLemperablll nel mondo lnconclllaLo, ovvero falsamenLe conclllaLo. L'aLLlmo ln cul dlvenLano lmmaglnl, ln cul ll loro lnLerno dlvenLa esLerno, fa salLare l'lnvolucro con cul l'esLerno avvolge l'lnLerno, ()" 61 , ln quesLo passo vlene splegaLo cosa voglla dlre la manlfesLazlone, l'apparenza, come momenLo ln cul cloe l'lnLerno sl fa esLerno, esplodendo. Cuando sl parla dl oppotltloo cl sl rlferlsce a qualcosa che non c'era prlma e non cl sara nemmeno dopo perche e un lsLanLe, e un aLLlmo e malgrado quesLo sl fa esperlenza dl un'lrruzlone. non lnLeressa saper che cosa sLla lrrompendo o erompendo ma cl che graLlflca e fare l'esperlenza dell'lrruzlone quale che sla. Solo Lale esperlenza merlLa dl essere rlpeLuLa e da qul derlva la frulzlone delle opere d'arLe. ll fenomeno della frulzlone nasce proprlo dal deslderlo dl rlfare quel Llpo dl esperlenza, per rlpeLere l'lrruzlone come Lale, l'apparenza come Lale, ln quanLo orlzzonLl dl aperLura alla posslblllLa. CuesLa lrruzlone e quanLo mal rlvoluzlonarla all'lnLerno dl un mondo che cerca lnvece dl lncellofanare ognl cosa per renderla commerclale. ()la loro oppotltloo che le rende lmmaglne, dlsLrugge sempre al Lempo sLesso anche la loro naLura dl lmmaglne" 62 , sl LraLLa lnfaLLl dl un deflagrare, non LanLo dl uno sLare come lcona sLanzlale. ()laddove le opere d'arLe rlsplendono, la loro obleLLlvazlone perlsce svolgendosl" 63 , ll rlsplendere e una meLafora della lumlnoslLa. Cuando le opere appalono, la loro obleLLlvazlone, cloe la loro forma concreLa, perlsce svolgendosl, ln quanLo essa reallzza nel suo svolglmenLo, dlra ad un cerLo punLo Adorno, un dlvenlenLe, un formanLesl, plu che un formaLo o un dlvenuLo, proprlo per quesLo sl esaurlsce, perlsce, scompare, sl brucla. ll perlre dl cul sl sLa parlando non rlguarda solo la dlmenslone maLerlale, ma ll faLLo che e la sLessa rlserva dl senso ad esaurlrsl perche vlene affermaLa progresslvamenLe. Cgnl nuova esperlenza rlschla dl aLLesLare un senso posslblle dell'opera e non renderlo qulndl plu posslblle, perche lo rende reale, esaurendosl come rlserva dl senso dell'opera. La sovraesposlzlone e, appunLo, ll venlr meno dl quesLa pecullarlLa dell'opera d'arLe e cloe ll preservarsl nell'aLLlmo, lnfaLLl se l'aLLlmo vlene prolungaLo sl esaurlsce. Cl ln un cerLo senso sl e vlsLo nell'excursus sulle Leorle dell'orlglne delle opere d'arLe, quando sl parlava a proposlLo dell'espresslone come qualcosa dl colleLLlvo. Cl sara un punLo ln cul vlene rlbadlLo quesLo elemenLo dl colleLLlvlLa lmmanenLe. Cgnl elemenLo soggeLLlvo e subcosLlLulLo da elemenLl colleLLlvl, e cl vale sopraLLuLLo per ll llnguagglo, ma ln generale per
43 l'espresslone. ll modello a cul Adorno sl lsplra e senz'alLro quello freudlano. L'ldea dl fondo per lreud e che l'uomo sla ll fruLLo della sua educazlone e delle sue relazlonl, percl ldee, pulslonl e penslerl non sono sLaLl lnvenLaLl da lul, ma acqulslLl e assorblLl. lorse ll Se e l'ulLlma superflcle dl un gran percorso colleLLlvo, condlvlso, comune. CuesLo aspeLLo vlene colLo ln parLlcolare aLLraverso ll Lema del llnguagglo. nol parllamo un llnguagglo che non abblamo lnvenLaLo, anche quando uslamo le nosLre parole per esprlmercl non uslamo mal le nosLre parole, ma apparLenlamo, come dlceva Peldegger, ad un llnguagglo, che cl preeslsLe. 1anL'e vero che slamo nol ad adeguarcl al llnguagglo e solLanLo se cl sl adegua bene ad esso sl pu plasmare un proprlo llnguagglo, cloe Lrovare le forme ldloslncraLlche d'espresslone. ll llnguagglo delle opere d'arLe e cosLlLulLo, come qualunque llnguagglo da una correnLe soLLerranea colleLLlva () 64 " qul Adorno lnquadra ll cuore del problema. Sl e porLaLl a pensare che ll llnguagglo sla una specle dl naLura enLro cul cl sl Lrova, ln quanLo preeslsLenLe come ll mondo naLurale. Culndl ll venlre al mondo lmpllca un'acceLLazlone dl esso e la sLessa cosa vale per ll llnguagglo. 1uLLo cl fa pensare che ll llnguagglo sla qualcosa dl naLurale, naLurale nel senso dl qualcosa dl daLo naLuralmenLe. nella prospeLLlva dl Adorno, lnvece, gla quando sl opera ll LenLaLlvo dl rlsallre all'orlglne, la quesLlone vlene posLa dlversamenLe, perche ll llnguagglo nelle opere e cosLlLulLo. SollLamenLe ll llnguagglo vlene conslderaLo come pronLo, dlsponlblle, naLurale, qulndl da usare a placlmenLo. ll llnguagglo lnvece e cosLlLulLo, anzl ln parLe sl cosLlLulsce anche aLLraverso nol, perLanLo la relazlone e molLo plu compllcaLa dl quanLo sl creda. La correnLe soLLerranea colleLLlva" dl cul Adorno parla e una specle dl flume carslco che passa soLLo Lraccla e non sl avverLe, e qualcosa dl colleLLlvo, ma anche una correnLe, un processo ln dlvenlre. ()speclalmenLe quello delle opere che vengono sussunLe da un cllcb culLurale come sollLarle, muraLe ln Lorrl d'avorlo, la loro sosLanza colleLLlva parla dal loro sLesso caraLLere d'lmmaglne, non dal messagglo che esse vorrebbero comunlcare facendo dlreLLo rlferlmenLo al colleLLlvo, come reclLa ll luogo comune" 63 . L'opera sollLarla, che parla un llnguagglo assoluLamenLe condlvlso e colleLLlvo, e la plu banale dl LuLLe. La reLorlca dell'unlclLa e qualcosa dl assoluLamenLe dovuLo ad una vlslone lpersLruLLuraLa soclalmenLe, colleLLlvamenLe e culLuralmenLe. 1uLLo quello che Lende a premlare le opere d'arLe come ll capolavoro assoluLo ()parla dal loro sLesso caraLLere d'lmmaglne, non dal messagglo che esse vorrebbero comunlcare facendo rlferlmenLo al colleLLlvo come reclLa ll luogo comune" 66 .
9 marzo (Stefano kuff|n|)
ag|ne 117-119 lnlzlamo a vedere una parLe del LesLo lnserlLa a quesLo punLo dell'opera per declslone del curaLorl (Lra l'alLro dl 1eorla LsLeLlca sl senLe la mancanza dl un'edlzlone crlLlca, accenLuaLa della genesl dell'opera e della sua lncompluLezza). ln quesLe paglne cl sl concenLra sul conceLLo dl splrlLo, su aspeLLl gla ln precedenza lnconLraLl e che rlguardano l'arLe come qualcosa dl splrlLuale. CuesLo "splrlLuale" e Lermlne presenLe ln Pegel, ma Adorno lo rlvede modlflcandone ll senso. ln modo lnLroduLLlvo posslamo dlre che splrlLo e quello che non e maLerlale, ma per Adorno quesLo non ha l'accezlone dl uno splrlLo conLrapposLo alla maLerlallLa. Cuello che lnLeressa sono le dlnamlche dovuLe a quanLo e sl senslblle e maLerlale, ma che per non sl rlsolve nella maLerlallLa. 8lprendendo un Lermlne gla usaLo ln precedenza sono le dlnamlche legaLe all'"apparlLlon" (pronuncla dal francese.)
"cl pet col le opete J'otte, oel Jlveotote moolfestozlooe, sooo pl Jl poello cbe sooo, ll loto spltlto". Adorno usa "dlvenLare manlfesLazlone", non sempllcemenLe "sl manlfesLano" e sl assume la dlfflcolLa dl dovere esprlmere, anche con la scelLa del vocaboll, ll caraLLere dl processo legaLo all'apparlLlon. La dlmenslone processuale e fondamenLale a quesLo punLo del dlscorso perche sl sconLra con ll conceLLo e la sua lnLrlnseca sLaLlclLa. ll conceLLo e qualcosa dl sLaLlco menLre lo splrlLo e cl che le opere d'arLe manlfesLano aLLraverso una processuallLa ed e un "dl plu". La splrlLuallLa come movlmenLo dl manlfesLarsl, pu essere usaLa come lnLerpreLazlone dl quesLo "dl plu". ln Pegel ll bello e l'apparlre senslblle dell'ldea e rlspeLLo ad Adorno ll barlcenLro e sposLaLo dalla parLe dell'ldea. Adorno vuole evlLare quesLo e, lnfaLLl, nella successlva frase, uLlllzza ll condlzlonale "sarebbero".
lo Jetetmloozlooe Jelle opete J'otte meJloote lo spltlto sttettomeote oolto o poello pet col esse sotebbeto feoomeoo, oo moolfestootesl, ooo ooo cleco moolfestozlooe.
Le opere d'arLe che sooo fenomeno, che sono una manlfesLazlone, porLano a flssare l'aLLenzlone sul dl cosa" sono fenomeno, un "dl cosa" la cul eslsLenza e cerLlflcaLa dal modo lndlcaLlvo della conlugazlone verbale.
64 lvl, p.116. 63 lvl, p.116. 66 lvl, p.116.
46 Le opere d'arLe che sotebbeto fenomeno, lasclano che l'aLLenzlone e ll barlcenLro rlmangano sulla manlfesLazlone. Lsse poLrebbero essere anche manlfesLazlone dl nulla, poLrebbe non essercl nulla dleLro la manlfesLazlone ed e proprlo per quesLo che sl ha un manlfesLanLesl e non una manlfesLazlone cleca. La manlfesLazlone e cleca quando prlva dl ognl lmporLanza a causa dl un qualcosa che slcuramenLe eslsLe e che sl sLa manlfesLando ln essa. CuesLo dlscorso rende chlaro come sla lmposslblle separare lo splrlLo dalla faLLuallLa, e un dl plu, ma che non sl manlfesLa a presclndere dalla faLLuallLa sLessa, dalla manlfesLazlone. Lo splrlLo e per quesLo ooo fottoole oello soo fottoollt
Lo splrlLo come "dl plu", non deve porLare a conslderare le opere d'arLe come qualcosa dl dlverso dalle cose. Lsse sono cose tto le cose, ma ll loro apparlre rompe gll scheml preconfezlonaLl, aprendo ad alLro rlspeLLo al cosale. ln quesLe parole rlecheggla 8en[amln e ll suo conceLLo dl aurea, dl opere d'arLe che sono aurlche. Ma Adorno sl dlfferenzla polche lnslsLe sul faLLo che la loro aurea derlva dalla loro relflcazlone e sopraLuLLo sul faLLo che sla un processo lnLerno. Senza quesLo processo dl relflcazlone non sl poLrebbe parlare del non cosale. CuesLa relflcazlone e ll processo dl sLruLLurazlone che le rende monadl, ln se essenLl, che fa sl che le opere d'arLe emullno la naLura proLosLorlca. Le opere d'arLe dlcono dl plu della maLerla nel loro processo dl relflcazlone e quesLo non e aggredlblle dal conceLLo. uunque nemmeno pu essere che slano l conceLLl a rendere le opere d'arLe Lall o che sla conceLLuale sla ll loro splrlLo. ul splrlLo sl pu parlare solo grazle alla relflcazlone e, come ha gla splegaLo alLrove ll conLenuLo conceLLuale dell'arLe non c'e. Adorno rlmprovera a 8en[amln dl non essere sLaLo abbasLanza dlaleLLlco, per rlmanere Lale, Adorno lnslsLe sul faLLo che lo splrlLo non e esLerno alle opere, qualcosa che cl sl posa sopra, ma che esso rlmane una forza lnLerna. CuesLa forza lnLerna le fa erompere ed e una forza dl Lenslone che le Llene unlLe, forza dl compaglnazlone. L quesLa forza e processo, ll processo che Lende le opere d'arLe. un processo lnLerno. ll lavoro sulla naLura e dunque necessarlo per arrlvare alla naLura ed e ll lavoro che serve a manLenere aLLlvo quesLo processo d'lnsLablllLa.
Lo splrlLo dl Adorno non e dunque nulla dl eLerogeneo rlspeLLo alle opere d'arLe ma e un processo che s'lnnerva nella naLura e senza esaurlrsl ln qualcosa dl naLurale. La forza dl Lenslone non e un elemenLo che sl agglunge alla maLerla lnanlmaLa, e un LuLL'uno con essa. ln quesLo slamo lonLanlsslml anche da newLon. er Adorno la forma e la forza e la forza e la forma. La forma dell'obleLLlvazlone e anche forza e processo dl Lenslone. ln quesLo modo egll rlesce a superare ll duallsmo Lra forma e forza, vedendo la forma come campo dl forze ln una Lenslone dlnamlca.
ll processo e Lenslone dlnamlca (e quesLo e ll modo dl superare molLl duallsml) ed ll processo e splrlLo. Lo splrlLo e per conceLLuallLa sla per Pegel sla per Adorno, dello splrlLo qulndl sl pu parlare. Adorno per ha deflnlLo lo splrlLo come abblamo vlsLo prlma e uno splrlLo conceplLo come Lenslone e processo porLa ad una conceLLuallLa dlfferenLe, una conceLLuallLa alLernaLlva dove LuLLo e processo ed esLeLlco. L'esLeLlca e qulndl necessarla alla fllosofla glacche apre la sLrada a una nuova conceLLuallLa, ma e vero anche ll vlceversa. er Cehlen le opere d'arLe hanno blsogno dl un commenLo. Lo splrlLo e lncarnaLo e non espllclLaLo, per quesLo ll commenLo e necessarlo. L'elaborazlone della fllosofla e sempre parzlale e qulndl perdenLe, ma solo la fllosofla pu cercare dl dlre quello che l'opera d'arLe sembra dlre. CuesLa vlslone e declsamenLe alLernaLlva all'ermeneuLlca. nell'opera d'arLe non c'e alcun slgnlflcaLo nascosLo da comprendere, ma c'e lnvece un'esperlenza da fare. un'esperlenza che va vlssuLa, un'esperlenza che e processo.
lo spltlto ttosceoJe slo lo cosollt cbe ll feoomeoo seoslblle, mo sosslste solo oello mlsoto lo col sosslstooo poestl Joe momeotl. Ancora una volLa, lo splrlLo e Lenslone Lra l due elemenLl, una Lenslone che ll Lrascende, ma dl cul ha blsogno per la sua susslsLenza. Lo splrlLo e un dl plu. ll solo modo per avvlclnarsl al processo e vlverlo, esso eslge un comporLamenLo, uno sLarcl denLro con ll corpo. Ld e quesLo Llpo dl accosLamenLo con lo splrlLo che rende posslblle una cerLa commensurablllLa Lra lo splrlLo sLesso e lo conceLLo. L'esperlenza delle opere d'arLe e quella, lnfaLLl, della conceLLuallzzazlone. CuesLa esperlenza e quella dl una conceLLuallzzazlone che falllsce, ma quesLa esperlenza dl falllmenLo e quella che porLa alla commensurablllLa dl splrlLo e conceLLo. ll falllmenLo del conceLLo va LrovaLo, lnconLraLo, superando la paura.
La crlLlca dell'opera d'arLe deve qulndl cercare dl enLrare ln una sorLa dl rlsonanza con l'opera d'arLe, dl ragglungere la frequenza alla quale opera ll processo dl Lenslone dello splrlLo. CuesLo movlmenLo della crlLlca che cerca lo splrlLo e un movlmenLo che e anche cercare la verlLa, una verlLa che va olLre la sempllce conflgurazlone esLeLlca polche le opere d'arLe offrono nella Lenslone un "dl plu" che dlce come le cose sLanno ln generale.
ag|ne 119-121 5;$++*,!,1* .!//! &(!)! .;*)#! ! /;!#!)&0!,!&. nelle opere d'arLe c'e qualcosa che reslsLe all'armonla. Le opere d'arLe non sono qualcosa dl roLondo, ma mosLrano aLLraverso dlsarmonla e fraLLura la reslsLenza ad una manlfesLazlone LoLale. L'opera d'arLe non e come un organlsmo
47 che aLLraverso l'armonla del suo manlfesLarsl ed operare mosLra una compaLLezza dl slgnlflcaLo. L'arLe mosLra un laLo everslvo e lo mosLra nelle crepe dell'armonlclLa. La sLruLLura dell'opera d'arLe ha la Lendenza a svlncolarsl dalle proprle compaLLezze. La rlcerca dl avanguardla s'lnserlsce ln quesLo dlscorso, s'lnserlsce perche l'avanguardla cerca e sl muove Lra le crepe dell'armonla. Allo sLesso modo quesLo dlscorso e crlLlco rlspeLLo a chl vuole rldurre l'arLe alla sua sola maLerlallLa o alla sua sola conceLLuallLa geomeLrlca o dl forma, sono enLrambl movlmenLl che cercano l'armonla e non la dlsarmonlclLa. Le Lenslonl, ll processo dl Lenslone non va smlnulLo o smussaLo, ma al conLrarlo porLaLo al masslmo della Lenslone. non e un equlllbrlo verso ll basso. Lo splrlLo, processo dl Lenslone, e assorblLo nella maLerla, e razlonale, ma rompe l'obleLLlvlLa, la rende zoppa e l'aLLlmo ln cul avvlene quesLa roLLura e l'aLLlmo dell'apparlLlon. ln quesLo senso la compluLezza sl rompe, e ln quesLo senso l'apparlLlon lascla clcaLrlcl. Sono le crepe che lndlcano che la roLLura c'e sLaLa. Cuella roLLura che e Lagllo e brlvldo.
ll punLo crlLlco non e per la crepa ln se, ma ll farsl della sLessa. L'opera d'arLe e clcaLrlce, ma e opera d'arLe ln quanLo e clcaLrlce che rlmanda al momenLo ln cul la pelle lnLaLLa e sLaLa lnclsa. La ferlLa non va rlnchlusa, ma lasclaLa ln un cerLo senso sangulnare.
ag|na 121 Le opere d'arLe non sono organlsml. CerLo, l'lnLelleLLuallLa presenLe, ma ln modo lnseparablle dalla senslblllLa. ll penslero occldenLale ha separaLo lnLelleLLo e senslblllLa ma Adorno le vede lnvece lnseparablll, superando la loro suddlvlslone. ln quesLo senso va leLLa la parLe sulla medlazlone lnLelleLLlva. lmporLanLe e ll dlscorso sulle opere Larde del grandl. ln quesLe opere Adorno vede come la frammenLarleLa sla qualcosa che esplode da esse. L'elemenLo dl fraLLura dlvenLa asslllanLe, sl fa largo una frammenLarleLa che non e un Lornare lndleLro ad uno sLaLo orlglnarlo, ma e fruLLo dl lavoro. CuesLa frammenLarleLa e segno dl un correLLlvo che le opere d'arLe danno all'armonla. lnLeressanLe come 1eorla esLeLlca sla l'ulLlma opera dl Adorno e abbla un caraLLere dl frammenLarleLa e dlsarmonla anche nella forma.
ag|ne 121-123 9'//;!"#!#$%* .$ <!0!/ Adorno rlconosce come sla sLaLo kanL e non Pegel ad avere vlssuLo ll momenLo ln cul la borghesla era ancora rlvoluzlonarla e non ancora conservaLrlce. ual punLo dl vlsLa esLeLlco quesLo porLa kanL ad avere ll preglo dl manLenere la Lenslone che era denLro quesLa borghesla. 1enslone che ln Pegel sl dlmosLra compluLa e per quesLo non plu Lale.
ag|ne 123-126 Lo splrlLo non e un essenLe, ma un dlvenlenLe. 1orna la quesLlone della processuallLa, dello splrlLo come formanLesl. una formazlone che necesslLa dl punLl dl aLLrlLo. Anzl, proprlo dove l'aLLrlLo e magglore, magglore e quella Lenslone che e lo splrlLo, per quesLo l'arLlsLa e sLaLo sempre aLLraLLo dagll ouLslder, dalle slLuazlonl al marglnl. L'arLlsLa lnfrange l Labu perche e lnLeressaLo alla Lenslone che ln essl sl manlfesLa. non e lnLeressaLo al faLLo concreLo, ma alla manlfesLazlone della Lenslone, alle roLLure che nelle slLuazlonl llmlLe sl manlfesLano.
126-127 9($)$#'*/$11*1$&,! ! %*&#$%$#= L'arLe non porLa all'armonla, ma anzl a una perdlLa dell'ordlne, ad un lncremenLo degll elemenLl dlsarmonlcl. L'arLe, secondo krauss, crea dlsordlne nella socleLa LoLale. rlma del '700 l'arLe non creava dlsordlne e ln un mondo dlsordlnaLo aveva anzl la funzlone dl fare vedere una qualche realLa ordlnaLa. l quadrl splegavano qualcosa. La socleLa LoLale non era ancora ln essere, non aveva ancora compluLo l'opera dl LoLale razlonallzzazlone che porLa oggl l'arLe a dovere scandallzzare, a sconLrarsl con l'armonla che la socleLa LoLale lmpone. l LraLLl caoLlcl dell'arLe sl oppongono allo splrlLo ordlnanLe. L'arLe nuova oggl non e posslblle. Come dlce la prlma paglna dl 1eorla LsLeLlca, l'arLe nuova non e posslblle perche essa corrode l proprl conceLLl. L'arLe ha, lnfaLLl, quesLo poLere dl dlsLruggere l'ordlne e dl proporne uno nuovo. nuovo ordlne che dura poco perche l'arLe aLLacca e corrode e cambla pure quello. CuesLa e l'avanguardla. Lppure quesLo movlmenLo dl conLlnuo dlsLruggere l'ordlne e farne nuovl non e caos. LffeLLlvamenLe caoLlco e lnvece ll slsLema LoLalmenLe ammlnlsLraLo. nel slsLema LoLalmenLe ammlnlsLraLo c'e un ordlne, ma un ordlne pagaLo a caro prezzo, con ll caro prezzo della devasLazlone delle quallLa. L un ordlne roLondo e falso, una caLLlva naLura seconda, che non porLa clcaLrlcl e che sl racconLa come se non sl poLesse camblare, come ordlne naLurale. L un ordlne che sl spaccla per naLurale. Marx aveva dlsLlnLo gll aLLl soclall da quelll naLurall, conslderando l prlml passlblll dl camblamenLo e gll alLrl no. 1uLLo quello che sl spaccla per naLurale dlvenLa faLalmenLe lnevlLablle, ma la realLa sLorlca sfugge per Marx alla naLurallLa. ll slsLema ammlnlsLraLo non e vera naLura, e naLura seconda. ln quesLo sLa la sua caoLlclLa, nel suo non essere ordlne. L rappresenLazlone smerlgllaLa, smerlgllaLa ossla senza clcaLrlcl, senza parLl LagllenLl e per quesLo falso ordlne e caos. L senza Lagll non c'e nemmeno arLe. La mancanza dl Lagll e la realLa smerlgllaLa sl rlferlscono anche alla purezza arLlsLlca.
48 Adorno e conLro l'arLe ellLarla. CerLo, l suol gusLl personall non sono per l'arLe popolare, ma l'arLe che vuole cancellare gll elemenLl dl speLLacolo, non opera secondo dlaleLLlca (che non cancella, ma nega manLenendo). La speLLacolarlzzazlone va LenuLa qulndl come lsLanza, alLrlmenLl sl dlvenLa pegglo degll arLlsLl da osLerla.
ag|ne 128-129 Su unlversale e parLlcolare. Se la Lenslone crea fraLLura, essa cosLlLulsce Lagllo che non va nascosLo. CuesLo lasclare sangulnare la ferlLa vuole Logllere la posslblllLa dl rldurre l'arLe a momenLo slmbollco, a slmbolo dl qualcosa d'alLro o anche a momenLo parLlcolare che slmboleggla un unlversale. ll slmbolo e qualcosa che lnfaLLl meLLe lnsleme le ferlLe, che le rlcuce, che annulla le dlsLanze. ln nessuna opera l'assoluLo sl manlfesLa lmmedlaLamenLe. L'arLe dunque non slmboleggla e l'arLe non sl lascla nemmeno cogllere dall'lnLulzlone. L'lnLulzlone e, lnfaLLl, momenLo che coglle nella lnLerezza, nella roLondlLa, senza medlazlonl. L'opera d'arLe e lnvece frammenLarla, spezzaLa, con l pezzl che non combaclano e che non sl lasclano rlcompaLLare. L'arLe e un "come se", ln quesLa frase va colLa la posslblllLa che cl sla qualcosa d'alLro, ma non la cerLezza. non e un rlmando slmbollco, ma un canLo spezzaLo.
noLa flnale. ln LuLLo quesLo dlscorso Adorno ha parlaLo dello splrlLo, ma senza, dl faLLo, dlre nulla su che cosa sla.
9 marzo (Va|ent|na Mugna|n|)
L'arte come qua|cosa d| sp|r|tua|e ln quesLo paragrafo Adorno lnLroduce ll Lermlne splrlLo che, rlferlLo alle opere d'arLe, acqulslsce un senso complesso: e qualcosa dl lmmaLerlale ma non e cleca manlfesLazlone dell'opera, ha a che fare con l'apparenza dell'oggeLLo arLlsLlco, ma non e l'apparenza ln se. Lo splrlLo nell'arLe e quell "ln plu" che rende l'arLe qualcosa d'alLro rlspeLLo al suo essere merce, e dunque la sua dlmenslone non-cosale, non faLLuale, e lo sLrappo della Lela. Lsso non sLa ne nella Lela ne olLre, e l'aLLlmo ln cul quesLa vlene sLrappaLa, e lo scarLo che c'e Lra la faLLuallLa e la non faLLuallLa dell'oggeLLo arLlsLlco. er parlare dello splrlLo blsogna pensare a quesLo come negazlone dell'opera sLessa, afflnche rlsulLl chlara la sua deflnlzlone come quel qualcosa che deLermlna dall' lnLerno dell'opera la splnLa verso l'apparenza. Lo splrlLo emerge solo qualora l'opera d'arLe non sl esaurlsce, solo laddove essa e lncompluLa, lnsLablle, qulndl nel suo essere un dlvenenLe e non un essenLe, un processo e non un faLLo, una poLenza che non sl rlsolve mal ln aLLo. osslamo pensare allo splrlLo come ad una forza lnLerna dell'opera che non sl conLrappone per alla forma, lnfaLLl se sl conLrapponnesse cl sarebbe ll superamenLo del duallsmo forza-forma. Adorno conceplsce quesLo duallsmo come unlLo, non slnLeLlzzaLo, qulndl come ll processo sLesso dell'opera nel suo dlvenlre: " ln quanLo Lenslone Lra gll elemenLl dell'opera d'arLe, anzlche sempllce eslsLenza sol qeoetls, lo splrlLo dl quesLa e processo e dunque e l'opera d'arLe. 8lconoscerlo slgnlflca lmpadronlrsl dl quel processo". ll paragrafo Lermlna con ll rapporLo Lra opera d'arLe e crlLlca. Lo splrlLo non e affaLLo conceLLo ma rende l'opera commensurablle a quesLo. L'arLe necesslLa della fllosofla afflnche possa essere commenLaLa, ll fllosofo per pu parlare dell'opera senza preLenderne ll senso ulLlmo, lnfaLLl, non e lmporLanLe la comprenslone quanLo l'esperlenza dell'oggeLLo arLlsLlco. "Lcco perche la crlLlca e necessarla alle opere. [...]ln quesLo aLLo solLanLo, non grazle a una fllosofla dell'arLe che deLLl a quesL'ulLlma cosa dev'essere ll suo splrlLo, arLe e fllosofla convergono".
L'|mmanenza de||e opere e |'eterogeneo "Che lo splrlLo delle opere d'arLe non sla sempllcemenLe ldenLlflcablle con la loro connesslone lmmanenLe, con la complesslone del loro momenLl senslblll, Lrova conferma nel faLLo che esse non formano affaLLo quell'unlLa ln se senza fraLLure, quel Llpo dl conflgurazlone ln cul la rlflesslone esLeLlca le ha ordlnaLamenLe sLlllzzaLe". Cul adorno sLa sosLenedo la Lesl secondo cul l'opera nella sua monadologla deve essere lncompluLa, dlsarmonlca, qualora non fosse cosl la sua capaclLa everslva sarebbe azzeraLa. L' nella proprla dlsarmonla presLablllLa che l'opera d'arLe manLlene ll caraLLere dlnamlco. "[...] le opere d'arLe ragglungono valorl dl soglla nel quall Lermlna quell'lmmedlaLezza, nel quall esse devono essere pensaLe, non ln una rlflesslone a loro esLerna ma a parLlre da loro sLesse: la medlazlone lnLelleLLlva apparLlene alla loro pecullare complesslone senslblle e condlzlona la loro percezlone". L'arLe va cosLrulLa dlaleLLlcamenLe. nell'esperlenza esLeLlca non cl sl pu rapporLare all'arLe solo medlanLe una splccaLa senslblllLa, serve anche la medlazlone lnLelleLLlva. ln Adorno ll duallsmo senslblllLa-lnLelleLLo Lrova ll superamenLo (ma non la slnLesl) nell'esperlenza esLeLlca, non e consenLlLo un approcclo all'arLe o solo senslblle e lmmedlaLo o puramenLe lnLelleLlvo e medlaLo, ne la loro slnLesl, sono pluLLosLo conceplLl come su due blnarl parallell verso la medeslma desLlnazlone: l'esperlenza esLeLlca.
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Su||'estet|ca de||o sp|r|to d| nege| Con Pegel ll conLenuLo splrlLuale vlene conLrapposLo a quello sensorlale e dlvenLa per la prlma volLa la caLegorla domlnanLe nel conLesLo del gludlzlo esLeLlco. ll conLrlbuLo Pegellano e sLaLo fondamenLale proprlo perche ha soLLraLLo l'arLe alla sfera del mero slgnlflcare: "unlversallLa e necesslLa[...], per Pegel dlvenLano cosLrulblll aLLraverso lo splrlLo, la caLegorla ln lul onnldomlnanLe". ln Pegel per lo splrlLo e essenLe ln se per se, non un qualcosa dl asLraLLo, qulndl ll suo ldeallsmo fllosoflco non ha conslderaLo la sfera della splrlLuallzzazlone come lnvece vlene conceplLa da Adorno, ovvero dlvenenLe. "L'ldeallsmo fllosoflco per non e sLaLo affaLLo cosl benevolo con la splrlLuallzzazlone come farebbe supporre l'lmplanLo". ln Pegel lnfaLLl ll bello e l'apparlre senslblle dell'ldea, un lmmedlaLo sensaLo, menLre la splrlLuallzzazlone adornlana e proprlo l'opposLo, polche se l'lmmedlaLo fosse sensaLo vorrebbe dlre che sarebbe commensurablle al conceLLo pluLLosLo che quell'lmpulso mlmeLlco che rende l'arLe, ArLe. Pegel secondo Adorno, ha ll merlLo dl aver messo al bando l'oLLuso reallsmo esLeLlco ma non rlsolve ll problema dl come sl debba lnLendere lo splrlLo nell'opera senza lposLaLlzzarne l'obleLLlvlLa come ldenLlLa assoluLa. er ll fllosofo del slsLema anche lo splrlLo sl deduceva dal slsLema, qulndl l'esperlenza esLeLlca e sLaLa faLLa segulre da un conceLLo superlore slsLemaLlco, cosl l'arLe venlva relegaLa alla cosLlLuzlone del soggeLLo che la pensa. lnvece per Adorno "l'esLeLlca non e fllosofla appllcaLa, ma e fllosoflca ln se".
D|a|ett|ca de||a sp|r|tua||zzaz|one "La splrlLuallzzazlone ha rlcondoLLo all'arLe cl che a parLlre dall'anLlchlLa greca e sLaLo escluso dalla praLlca arLlsLlca ln quanLo non placevole al sensl o repellenLe". La splLlLuallzzazlone e un processo che sl comple solo qualora l'opera non sl lascla rldurre ad un ldea, non sl lascla meLabollzzare dal conceLLo. lu la splrlLuallzzazlone e forLe, plu l'ldea sl allonLana dall'opera d'arLe. ll processo dl splrlLuallzzazlone non procede llnearmenLe, lnfaLLl Adorno scrlve: "ll processo dl splrlLuallzzazlone non e un progresso llneare. La sua mlsura e daLa da quanLo l'arLe rlesca ad approprlarsl nel proprlo llnguagglo formale da cl che e proscrlLLo dalla socleLa borghese[...]". Culndl la splrlLuallzzazlone e posslblle ed e magglore solo nell'arLe che e proscrlLLa dalla socleLa borghese, nell'arLe che non sl rlduce ad essere merce da soloLLo, bella, armonlosa e placevole. ll proscrlLLo e cl che aLLlra ll genlo, ll quale fa arLe a parLlre dall'aLLrlLo che sl crea col LabulzzaLo, con cl che e gla soclalmenLe approvaLo. Solo l'arLe radlcalmenLe splrlLuallzzaLa e ancora posslblle.
Sp|r|tua||zzaz|one e caot|c|t "[...] L'arLe deve porLare ll caos nell'ordlne pluLLosLo che ll conLrarlo". CuesLe sono le parole dl karl kraus che Adorno rlporLa ln quesLo paragrafo per lnLrodurre ll Lema della caoLlclLa enLro ll processo dl splrlLuallzzazlone. ConLrarlamenLe a quanLo sl pensava nell'eLa classlca e che spesso ancora sl pensa, cloe che l'arLe deve meLLere ordlne nella molLepllclLa caoLlca della naLura, Adorno conLrappone un'ldea dl arLe come perdlLa dl ordlne o come caos nell'ordlne della socleLa LoLale. ll processo dl splrlLuallzzazlone e cl per cul l'arLe sovverLe l'ordlne borghesemenLe acceLLaLo presanLando caraLLerl dl caoLlclLa che vanno ln conLraddlzlone con la commensurablllLa dello splrlLo al conceLLo. ll caos dell'opera e l'opera sLessa che dlsLrugge dall'lnLerno le proprle caLegorle e che la rende llbera dagll elemenLl dl speLLacolo. Culndl aLLraverso la splrlLuallzzazlone e l'elemenLo caoLlco, l'arLe sl llbera dal suo essere sempllce aLLrazlone e merce "bella" da saloLLo, LuLLavla non deve llberarsl compleLamenLe dall'elemenLo dl speLLacolarlLa, deve manLenerlo se pur ln plccola parLe, lnfaLLl: "nessuna subllmazlone rlesce se non conserva ln se cl che subllma". Anche ln quesLo caso qulndl non c'e slnLesl nella dlaleLLlca, non c'e superamenLo LoLale dell'elemenLo dl speLLacolarlLa a dlfesa dl un'arLe pura. 8esLano unlLl l poll e cl dlmosLra come la dlaleLLlca, la Lenslone Lra elemenLl opposLl sla ll moLore del processo arLlsLlco.
14 marzo (Deborah Castagnett|)
Le opere d'arLe devono dar corso al confllLLo, farlo svolgere e arrlvare all'eslLo che e lnslLo nel confllLLo sLesso. Cl perche le conLraddlzlonl vanno faLLe esplodere e non vanno represse e dunque non devono avvenlre aLLl dl conclllazlone. Le opere d'arLe qulndl non devono soffocare ll confllLLo. una buona opera d'arLe e un'opera d'arLe che crea la Lenslone, che fa fare esperlenza dl quella Lenslone. L'opera d'arLe ha a che fare con una sLruLLura pseudo gludlcaLlva, mosLra qualcosa che e ln un cerLo modo, ma lo fa ln modo Lale da non essere proprlamenLe una sLruLLura gludlcaLlva polche ll gludlcare e conLrarlo all'opera d'arLe. non e ll gludlzlo, la senLenza che conLa ma lo svolglmenLo: ecco cosa vuol dlre dare corso. Scrlve a proposlLo Adorno "Cl che nelle opere e conceLLualelmpllca nessl gludlcaLlvl, e gludlcare e conLrarlo all'opera d'arLe. Cul sl possono anche presenLare gludlzl, ma l'opera non gludlca, forse perche fln
30 dalla Lragedla aLLlca e dlbaLLlmenLo" (pag. 133). La flgura della Lragedla aLLlca da l'ldea dl un dlbaLLlmenLo lnLerno al Lrlbunale, come esporre ad una glurla, che e ll pubbllco, un caso, che e l'opera. Cl che conLa dunque non e la senLenza ma lo svolglmenLo del processo. lnfaLLl se fosse lmporLanLe la senLenza non sl andrebbe neanche plu a LeaLro, conoscendo gla ll flnale dell'opera. lnvece e lmporLanLe come sl e arLlcolaLa la vlcenda, lo svolgersl dell'opera, ll dlbaLLlmenLo come Lale. La senLenza ovvero la concluslone poLrebbe addlrlLLura esser sfumaLa per quanLo poco e lmporLanLe. Cl non deve per far pensare che sla plu lmporLanLe la rappresenLazlone, l'esecuzlone dell'opera rlspeLLo alla loro codlflcazlone. un esemplo a rlguardo sono le arLl allograflche (LeaLro, leLLeraLura, muslca) che prevedono una scrlLLura, qulndl un coplone, uno sparLlLo, un llbro sLampaLo ecc, le quall prevedono anche una esecuzlone dl quella scrlLLura. er Adorno lnfaLLl non e l'esescuzlone la cosa prlnclpale, ma e la "flssazlone", la codlflcazlone, la cosLruzlone dell'opera d'arLe: "La flssazlone medlanLe scrlLLura o noLa non e esLrlnseca alla cosa oggeLLlva, per suo LramlLe l'opera d'arLe sl rende auLonoma rlspeLLo alla proprla genesl: da qul ll prlmaLo del LesLl sulla loro rlpeLlzlone" (pag. 133). 8lcordlamo qul l'esemplo dl Adorno, ll quale sosLeneva che nel LasLl del planoforLe gla preeslsLeva la nona slnfonla dl 8eeLhoven. SlcuramenLe pol occorreva ll genlo dl 8eeLhoven per "Llrarla fuorl", ma le noLe erano gla LuLLe nel LasLl del planoforLe. Cll sparLlLl, nel caso della muslca, reallzzano e superano quella sempllce fuggevolezza dell'opera d'arLe non LanLo perche la lposLaLlzzlno, ma perche creano la Lenslone fra ll fuggevole e ll duraLuro. CuesLa Lenslone e vlLale per l'opera d'arLe. L'opera sl rende auLonoma grazle al suo LramlLe. Scrlvere un'opera d'arLe vuol dlre perderne ll possesso, consegnarla alle noLe o alle parole che sono scrlLLe. Lssa non dlpende dall'auLore ma acqulsLa vlLa proprla. ua qul ll prlmaLo del LesLl sulla loro rlpeLlzlone. Adorno non rlnuncla ne al conceLLo ne all'lllumlnlsmo ne alla Lecnlca, ma rlcerca una serle dl lsLanze che l'lllumlnlsmo ha ellmlnaLo. 8en venga dunque la capaclLa dl flssare, dl cosLrulre sparLlLl, anche perche senza dl essa non avremml avuLo la grande muslca moderna. Apparenza nell'opera d'arLe non slgnlflca ll rendere apparenLe qualcosa, ma e l'apparlre sLesso cl che conLa, ll faLLo dell'apparlre come se cl fosse qualcosa da far apparlre. Ad esemplo ll crollo della meLaflslca deve lnsegnare all'arLe che non c'e nulla da far apparlre, ma blsogna manLenere desLo ll senso e l'esperlenza dl quesLo far apparlre anche se non c'e nulla dleLro (1agllo della Lela dl lonLana). ln quesLo senso cl che vuol cogllere Adorno e la concrezlone maLerlale, lo schludersl dell'apparenza. L'opera d'arLe con la sua cosLruzlone maLerlale reallzza ln qualche modo ll dlschludersl dell'apparenza e ln quesLo sLesso nell'aprlrsl dell'apparenza sl fa esperlenza dl un plu splrlLuale, un annunclo dl senso. ll punLo sul quale vuole soffermarsl Adorno e l'aLLesa che sl vlene a creare, l'annunclo dl senso svuoLaLo compleLamenLe come Lale. (Che pol nell'opera possa rlsconLrarsl anche ll senso e un dl plu che non cl deve lnLeressare). non c'e nulla che appare e che sl manlfesLa ma c'e l'lnLranslblllLa dell'apparlre come Lale, una "poLenzlallLa lmposslblle". nelle opere d'arLe dunque sl annuncla ll posslblle che sapplamo non avvenlre mal. Ma e proprlo ll non avvenlre, l'lmposslblllLa che cl fa fare esperlenza del posslblle. Se sl Lraducesse la posslblllLa ln realLa sl perderebbe ll senso del posslblle. Ld e proprlo cl che salva e preserva l'opera d'arLe. 8lsogna salvere ll senso del posslbllle proprlo perche esso sl mosLra nella sua lmposslblllLa sullo sfondo dl un "non e", ed e qul che assume valore la posslblllLa. ll soggeLLo grammaLlcale dl quel "non e" e lnespllclLablle perche alLrlmenLl poLremmo dlre dl cosa sl LraLLa. non conLa cl che sl manlfesLa ma conLa ll manlfesLarsl sLesso. Cuella dell'espresslone e una dlnamlca dell'apparenza e dell'apparlzlone. L'arLe sl gloca sulla posslblllLa dl essere supplemenLare rlspeLLo all'eslsLenza. Se lnvece la sl fa rlassorblre nell'eslsLenza non ha plu alcun senso. L'arLe e necessarlamenLe LrlsLe perche vlve dl quesLa sua dlscrepanza radlcale, ma ln quesLo cl aluLa. La sua LrlsLezza e la nosLra posslbllLa. L'arLe rlspeLLo alla naLura deve essere lsLlLulLa ln modo Lale che cl che lsLlLulsce abbla l'apparenza, cloe essere come naLura. Ma ln quanLo lsLlLulLo, ll prodoLLo sl mosLra come qualcosa dl "faLLo", non qulndl come la naLura che e qualcosa "ln se". L'arLe lsLlLulsce ln modo Lale che cl che lsLlLulsce abbla l'apparenza dell'essere ln se, cloe essere come naLura, ma ln quanLo lsLlLulLo (ll prodoLLo) e negaLo nel suo essere ln se perche e faLLo maLerlalmenLe da qualcuno. L'A81L nLCA SL S1LSSA. "Cualunque arLefaLLo lavora conLro se sLesso" (pag 142). Cuando l'arLe esaspera l suol elemenLl Lecnlcl essa mosLra la sua lmposslblllLa posslblle. ll toot Je fotce e lnslLo all'opera d'arLe. La speLLacolarlLa dell'arLe e cl che fa correre ll rlschlo della merclflcazlone dell'arLe, per e un rlschlo che va corso perche e ll che sl manlfesLa quel qualcosa ln plu rlspeLLo alla mlsura alglda della conceLLuallzzazlone. L'opera d'arLe non sl rlsolve lnLeramenLe nella bravura Lecnlca, per anch'essa cl vuole (Lour de force). Senza dl essa perdlamo ll sapore perche non vedlamo l'lmposslblllLa del posslblle o quanLo sla lmposslblle quella posslblllLa. ll paradosso LoLale dell'arLe e ll faLLo che la soggeLLlvlLa dell'arLlsLa perda rlllevo nell'opera sLessa, polche se la sua soggeLlvlLa vlene mosLraLa Lroppo sl perde l'auLosufflclenza dell'opera d'arLe. "Lspresslone e apparenza sono prlmarlamenLe ln anLlLesl. olche l'espresslone non sl lascla lmmaglnare se non come espresslone del dolore - la glola sl e mosLraLa refraLLarla a ognl espresslone, forse perche ancora non ce ne e affaLLo, e la beaLlLudlne sarebbe prlva dl espresslone - l'arLe ha, lmmanenLemenLe, nell'espresslone ll momenLo ln vlrLu del quale, essendo esso uno del suol cosLlLuenLl, sl dlfende dall'lmmanenza al dl soLLo della legge formale". La glola e refraLLarla all'espresslone perche nel suo punLo esLremo, la beaLlLudlne, e prlva dl espresslone (esemplo del beaLl dlplnLl nell'arLe medlevale l quall vengono rafflguraLl con ll volLo LoLalmenLe lnespresslvo per vla del faLLo che essl
31 hannol ragglunLo l'esLasl LoLale). L'espresslone e perLanLo proprla del dolore, della sofferenza, dell'umlllazlone ecco perche l'espresslone non sl lascla lmmaglnare se non come espresslone del dolore. L'arLe deve lnLeraglre col dolore. L'espresslvlLa del dolore e cl che lnfrange ll prlnclplo della LoLallzzanLe unlLa formale. L'espresslvlLa e lnslLa nell'opera d'arLe e manlfesLa la proprla sofferenza nella sua LoLallLa, la quale dlvenLa dunque essa sLessa espresslone del dolore. CuanLo plu e espresslva un'opera d'arLe LanLo plu mlna superflclalmenLe l'unlLa formale dell'opera sLessa dl cul essa sl cosLlLulsce. L'espresslvlLa c'e nel momenLo ln cul non c'e solo mlmeLlclLa, ma quando comlncla ad essercl quella dlsLanza che da luogo all'lnsorgere del soggeLLo. Cl che normalmenLe vlene lnLeso come un conLraLLo fra due elemenLl al dl fuorl dell'opera d'arLe, una volLa che vengono porLaLl enLrambl gll elemenLl denLro l'opera d'arLe, quesLo dlssldlo non scompare ma dlvenLa produLLlvo. L'opera d'arLe e cosLlLulLa da dolore vlssuLo ed esperlLo che vlene offerLo per l'esperlenza. L'arLlsLa esprlme nelle sue opere se sLesso, ma e un se sLesso soclalmenLe cosLlLulLo, soclalmenLe sedlmenLaLo. Culndl fare appello ad una soggeLLlvlLa pura e del LuLLo lllusorlo. L'arLe e lmlLazlone solo ln quanLo lmlLazlone obleLLlva dl un'espresslone: "l'arLe non lmlLa la naLura, lmlLa ll bello arLlsLlco". non lmlLa un oggeLLo, ma lmlLa un'espresslone obleLLlva. Adorno e aLLenLo a valorlzzare la scrlLLura delle opere d'arLe perche le opere d'arLe, ln LuLLe le loro conLraddlzonl, hanno un'enorme vanLagglo ed e quello dl preservare Lraccla dl qualcosa che alLrlmenLl andrebbe perduLo per sempre. L' vero dunque che l'opera d'arLe e ll fuoco d'arLlflclo perche scompare, ma ha la capaclLa dl sLrappare quesLa pelllcola conLlngenLe, sfuggevole alla realLa e poLer ln qualche modo, faLlcosamenLe rlproporla. 1uLLo cl e per l'uomo una grande forLuna, lo aluLa a vlvere megllo e ad avere ancora un legame con gll ulLlml accennl dl qualcosa che alLrlmenLl andrebbe perduLo. ll complmenLo mlmeLlco dell'arLe sl rlsolve nella maschera che non racchlude nulla all'lnfuorl del suo essere maschera: e l'lncarnazlone dell'ln se. L'arLlsLa collabora alla reallzzazlone dell'opera ma non da all'opera l suol sLaLl d'anlmo, ma la sua mlmlca, la sua gesLuallLa. C'e l'ldea dl una profonda lnLerazlone Lra l'arLeflce e la sua maLerla, e l'uso del corpo che conLa per l'arLlsLa. Cl che sl esprlme nell'opera d'arLe e la reazlone chlmlca che scaLurlsce dall'lnLerazlone Lra l'arLlsLa e la maLerla. nell'opera d'arLe sono rlsconLrablll due Llpl dl llnguagglo: ll llnguagglo slgnlflcaLlvo e ll llnguagglo non slgnlflcaLlvo. ArLlsLl come 8eckeLL e !oyce porLano all'esLremo ll llnguagglo slgnlflcaLlvo per farlo collassare ed evldenzlare cosl ll llnguagglo non slgnlflcaLlvo. ll llnguagglo mlmeLlco e ll llnguagglo che nol cogllamo nell'espresslvlLa dl un volLo, dl un gesLo, dl un'aspeLLo ecc. L' un llnguagglo che non dlce che non predlca nulla dell'oggeLLo,ma dlce sempllcemenLe "sono qul" "sono cl". Sono aLLesLazlonl dl una posslblllLa. ll vero llnguagglo dell'arLe e muLo, com'era muLo ll llnguagglo della naLura. L'arLe ha blsogno della fllosofla, della crlLlca ma LuLLl l commenLl, LuLLe le fllosofle che sl possono lnnescare sono sempre lnsufflclenLl a rendere la rlcchezza dl posslblllLa: la posslblllLa resLa lmposslblle. "L'espresslone e lo sguardo delle opere d'arLe": non slamo nol che guardlamo l'opera d'arLe, ma e l'opera d'arLe che guarda nol. CuesLa e l'espresslone dell'opera d'arLe, e un llnguagglo muLo, uno sguardo cleco al quale nol presLlamo la voce e lo sguardo, conLamlnando l'opera, ma e anche cl che sl rlvolge a nol come una soggeLLlvlLa che sLa emergendo. Cgnl volLa che nol lnconLrlamo ln quesLo modo l'opera d'arLe, rlfacclamo l'esperlenza dell'lnsorgere della nosLra soggeLLlvlLa ln rapporLo a un Lu espresslvo.