Elettrofisiologia cardiaca
• I nodi senoatrioale e atrioventricolare sono costituiti da cellule P situate
verso il centro, e cellule T posizionate più in periferia; le cellule P sono in
grado di determinare un potenziale d’azione indipendentemente da stimoli
esterni
• Il potenziale emerge dal nodo seno atriale con una serie di cerchi
concentrici che si espandono in tutto l’atrio (immagine del sasso nello
stagno). L’onda raggiunge anche il nodo atrioventricolare, che costituisce il
punto in cui l’impulso si insinua nel fascio di His; questa è l’unica via che
l’impulso elettrico può utilizzare per raggiungere il ventricolo, anche perché
il cercine fibroso del cuore impedisce la sua propagazione
• Nell’atrio sono presenti tre fasci muscolari a scarsa resistenza elettrica che
facilitano la conducibilità del potenziale dal nodo senoatriale al nodo
atrioventricolare; sono i fasci di Backman, Wenchebach e Thorel
Lezione 04/03/09 – Prof. Colantuoni – Elettrofisiologia Cardiaca II
• Le cellule del nodo senoatriale (NSA) sono particolari perché anche in
condizioni di riposo le loro membrane sono permeabili allo ione sodio. In
queste cellule non c’è un periodo di riposo ma il potenziale è sempre
instabile.
• Il potenziale di riposo delle cellule del NSA è di -65mV, ma si mantiene per
pochi istanti, infatti sale subito al valore di -40mV. Prende il nome di pre-
potenziale il passaggio da -65 a -40mV ed è causato da un aumento della
permeabilità della membrana per il sodio (corrente Funny If)
• La corrente funny è generalmente una corrente cationica, cusata non solo
da sodio, ma ad esempio anche da potassio
• Durante la corrente funny, intorno al valore di -55/-50mV, si aprono i canali
per il calcio voltaggio-dipendenti; questi sono canali transitori, quindi si
aprono per poco tempo facendo entrare il calcio nella cellula, causando un
aumento del potenziale fino al valore di -40mV;
• -40mV rappresenta il valore soglia per l’attivazione delle cellule pacemaker:
si aprono i canali L del calcio (long lasting) che rimangono aperti a lungo e
causano un ingresso rapido e massivo di questo ione, che porta il potenziale
da -40mV a 0/+10mV
• Le cellule pacemaker quindi utilizzano il sodio esclusivamente durante la
corrente funny per raggiungere il valore soglia, usando il calcio per
l’effettiva depolarizzazione
• I fenomeni elettrici delle cellule pacemaker sono 100 volte più lenti di quelli
delle cellule nervose (circa 200ms contro 2-3ms)
• Quando il potenziale di membrana raggiunge il valore di +10mV il calcio non
entra più nella cellula e il potenziale si abbassa; aumenta quindi la
conduttanza in uscita del potassio (attraverso canali voltaggio-dipendenti),
la cui fuoriuscita riporta il potenziale al valore temporaneo di -65mV
• Le cellule T (di transizione) del NSA permettono la fuoriuscita del potenziale
dal nodo stesso. Queste cellule producono un potenziale d’azione in cui la
scarica è più lenta. In seguito il potenziale raggiunge il nodo atrio-ventricare
(NAV) e poi le cellule del Purkinje e miocardiche ventricolari.
• Il potenziale di queste ultime cellule è di -90mV e si mantiene costante nel
tempo fino a quando non sono raggiunte dal potenziale originato da NSA,
che consente l’apertura l’apertura dei canali per il sodio. Comincia la fase 0:
il valore del potenziale sale rapidamente da -90 a +30mV e comincia una
lunghissima fase di ripolarizzazione
• La fase di ripolarizzazione è scomponibile a sua volta in tre differenti fasi:
fase 1, durante la quale il potenziale cala da +30 a +10mV (fase di
ripolarizzazione iniziale); fase 2, in cui il potenziale oscilla intorno a 0 tra
+10 e -10mV ed è una fase molto lunga (fase di plateau); fase 3 (fase di
ripolarizzazione finale) che prevede il ritorno del potenziale a -90mV; fase 4
(di riposo)
• La fase 0 è in rapporto all’ingresso di ioni sodio, la 1 da fuoriuscita di
potassio attraverso i canali voltaggio-dipenti; la fase 2 presenza due correnti
che si bilanciano, una di potassio in uscita e una di calcio in entrata (sempre
canali voltaggio-dipendenti); nella fase 3 vi è sempre fuoriuscita di potassio
attraverso canali voltaggio-indipendenti; nella fase 4 viene infine rientrigata
l’attività di membrana della sodio-potassio ATPasi, interrottasi con la
depolarizzazione della membrana
Lezione 09/03/09 – Prof. Colantuoni – Elettrofisiologia Cardiaca III
• Potenziale dei miocardiociti ventricolari
Fase 1: uscita del potassio da un canale transient outward, che genera la
corrente Ito1; l’ingresso del cloro attraverso degli appositi canali genera
invece la corrente Ito2
Fase 2: corrente ripolarizzante di potassio attraverso canali voltaggio
dipendenti alla quale si contrappone e bilancia una corrente
depolarizzante dovuta ai canali del calcio, che entra attraverso i canali L
(long-lasting); si distinguono tre differenti canali del potassio voltaggio
dipendenti, ultrarapidi (Kur) rapidi (Kr) e lenti (Ks)
Fase 3: il calcio non entra più all’interno della cellula ma continua la
fuoriuscita di potassio. Raggiunto un valore del potenziale di 30/40mV
entra in gioco il canale del potassio voltaggi-indipendente (Kv inward
rectifier) che contribuisce alla parte finale della ripolarizzazione tramite
l’espulsione di K+ dalle cellula
Fase 4: ricomincia l’attività della Na+/K+ ATPasi
• L’ingresso del calcio durante la fase di plateau è importante per l’innesco
della contrazione dei miocardiociti, anche se in realtà non è sufficiente, ma
provoca il fenomeno del rilascio di calcio indotto da calcio (CICR, calcium
induced, calcium release); infatti il calcio entrante si lega ai recettori
sensibili alla rianodina RyrR2, consentendo l’apertura dei canali del calcio
del reticolo sarcoplasmatico. Aumenta quindi il calcio citoplasmatico e
questo si lega alla troponina C, scatenando l’innesco della contrazione
cardiaca. Ca2+ è quindi lo ione che accoppia i fenomeni elettrici con quelli
meccanici ed è anche importante durante la fase di rilassamento
muscolare, infatti attiva una chinasi Ca2+-calmodulina dipendente, che
fosforila il fosfolambano; questa è una proteina presente in monomeri che
polimerizzano in un penta peptide e che normalmente inibisce SERCA
(ATPasi Ca2+ dipendente del reticolo sarcoplasmatico che sequestra
nuovamente il calcio dal citosol al reticolo. La fosforilazione del
fosfolambano ne blocca la funzionalità
+ -
=