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Clerkship: il problema della comunicazione in inglese

Affido la presente agli amici del SISM affinch venga divulgata agli interessati. Dopo 350 sentenze, credo
sia quanto mai opportuno fornire qualche delucidazione circa le motivazioni. Qui non ci sono codici o
articoli di legge a cui riferirsi ma semplicemente spiegazioni sui criteri di valutazione. Invero, approfitto
delloccasione, anche per me stesso, per rendere esplicito ci che perseguo e applico solitamente come
conoscenza tacita, almeno nella mia esperienza di docente dinglese, e che ho messo in atto in
questesperienza da esaminatore.
In molti vi chiederete, infatti, perch voi o un collega avete preso un punteggio piuttosto che un altro,
specie se il risultato risultato ben diverso rispetto alle aspettative o previsioni. Si tratta di domande
legittime e comprensibili a cui spontaneamente desidero rispondere. Con tale intento vi invito a seguire il
seguente ragionamento.
La ricerca del piacere, direttamente o in modo indiretto, credo rappresenti una sorta di filo conduttore per
innumerevoli attivit umane. Laffermazione sarebbe la banalit del secolo, credo, se non fosse per il
contesto, cio quello di un esame dinglese . Ognuno di voi mi ha raccontato quanto ama uno o pi sport, la
lettura, un hobby, la danza, viaggiare, ecc. Un dialogo, allo stesso modo, pu essere pi o meno stimolante,
piacevole o gratificante. Che ci crediate o no lo stesso anche per gli anglofoni (almeno nei film).
Questa sorta di tango, che la conversazione, pu avere un grado (score) di successo? Certo, infatti
questultimo soggettivamente e qualitativamente determinato dai partecipanti, non tanto dai singoli
elementi, misurati ad uno ad uno, in modo riduzionistico, bens come espressione unitaria e olistica
dellinsieme delle reciproche interazioni. Apprezziamo il dialogo con qualcuno per il suo umorismo, con un
altro per la sua creativit e con un altro ancora per la sua profondit, originalit o semplicemente perch ci
permette di esprimere il nostro pensiero o stato danimo ed essere compresi.
Quanto detto sopra succede sotto condizioni ideali. Qualsiasi elemento che ci distoglie dal nostro piacere
tende a deprezzare la qualit dello scambio. Per esempio, cosa provate quando il vostro interlocutore
sbaglia un congiuntivo? Istantaneamente e involontariamente lattenzione viene focalizzata sullerrore e il
dialogo subisce una perturbazione. E come imbattersi in un giunto deformato invisibile in autostrada. Pi
sono le imperfezioni nellasfalto, i tornanti, i semafori,i tratti di nebbia, ecc. che incontriamo lungo il
percorso, pi lescursione ci pesa.
Per altro verso, ogni limitazione delle nostre abilit espressive, per accomodare i limiti dei nostri
interlocutori, rappresenta una privazione che riduce il nostro piacere. Vi mai capitato che qualcuno vi
proponesse di viaggiare assieme verso la stessa meta, ognuno con la propria macchina, e nei tratti dove voi
solitamente andate a 120 laltro non riesce a superare i 50 Km allora?
In fine, c il problema della percezione. Salvo che ci vengano segnalate, non ci rendiamo conto delle
imperfezioni del nostro linguaggio, n tantomeno quelle degli altri. Anche se nel 99% dei casi non le ho
segnalate, ad un madrelingua non sfuggono le alterazioni del proprio mezzo espressivo, che spiega le
frequenti diversit (distorta percezione) a proposito delle valutazioni, tra voi e me.

Dovrebbe essere pi chiaro a questo punto come formulavo il giudizio qualitativo globale. Cercavo di
creare le condizioni migliori per permettervi di dare il meglio, partecipando attivamente e cercando il mio
stesso piacere. Molti, ancora ignari del punteggio finale, uscivano dalla prova con un sorriso e, credo, con
un senso di sollievo. Per inciso, conoscervi, intervistarvi e dialogare con tutti voi stata unesperienza
estremamente gratificante e piacevole per me. Il punteggio nella prova e la stima della persona sono due
cose diverse. Purtroppo, sono innumerevoli le vittime di un sistema di insegnamento della lingua inglese
che non sa promuovere appieno il potenziale dei discenti.
In conclusione, sono convinto che le nostre probabilit di successo nel mondo, e magari di essere dei
leader, dipendano anche dalle nostre capacit di essere dei gradevoli comunicatori (in inglese). A parit di
titoli, competenze professionali, ecc. chi possiede strumenti linguistici efficaci avr un vantaggio strategico
nel mondo. Questo stato il principio ispiratore della prova. Chiedo, infine, umilmente scusa per tutte le
imperfezioni nei miei giudizi, di cui nemmeno io mi sono reso conto, pur rimanendo convinto della validit
del metodo.
Cordiali saluti
John De Simone

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