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Cosa serve per educare un figlio?

Di certo non le prediche. I consigli di


santAmbrogio e santIgnazio di Antiochia
Novembre 14, 2014 Giovanni Fighera

Devo ringraziare una mia studentessa che nel diario, poco tempo fa, ha
trascritto il consiglio che il grande santAmbrogio, vescovo di Milano, offre a tutti i pap e le mamme. Sono
rimasto impressionato dalla bellezza e dallessenzialit del suo pensiero tanto che lho fatto conoscere a tanti
che hanno condiviso le mie impressioni. davvero liberante, perch permette di sbarazzarsi del troppo e del
vano, per usare unespressione dantesca. Consente di andare al cuore della questione e di affidarsi. Qui sta la
vera possibilit di libert e di letizia anche di fronte alla preoccupazione per leducazione dei figli.
Sentiamo allora santAmbrogio:
Leducazione dei figli impresa per adulti disposti ad una dedizione che dimentica se stessa: ne sono capaci
marito e moglie che si amano abbastanza da non mendicare altrove laffetto necessario.
Il bene dei vostri figli sar quello che sceglieranno: non sognate per loro i vostri desideri. Baster che
sappiano amare il bene e guardarsi dal male e che abbiano in orrore la menzogna. Non pretendete dunque di
disegnare il loro futuro; siate fieri piuttosto che vadano incontro al domani con slancio anche quando
sembrer che si dimentichino di voi.
Non incoraggiate ingenue fantasie di grandezza, ma se Dio li chiama a qualcosa di bello e di grande, non siate
voi la zavorra che impedisce di volare. Non arrogatevi il diritto di prendere decisioni al loro posto, ma aiutateli
a capire che decidere bisogna, e non si spaventino se ci che amano richiede fatica e fa qualche volta
soffrire: insopportabile una vita vissuta per niente.
Pi dei vostri consigli li aiuter la stima che hanno di voi e la stima che voi avete di loro; pi di mille
raccomandazioni soffocanti, saranno aiutati dai gesti che videro in casa: gli affetti semplici, certi ed espressi
con pudore, la stima vicendevole, il senso della misura, il dominio delle passioni, il gusto per le cose belle e
larte, la forza anche di sorridere. E tutti i discorsi sulla carit non mi insegneranno di pi del gesto di mia
madre che fa posto in casa per un vagabondo affamato: e non trovo gesto migliore per dire la fierezza di
essere uomo di quando mio padre si fece avanti a prendere le difese di un uomo ingiustamente accusato.
I vostri figli abitino la vostra casa con quel sano trovarsi bene che ti mette a tuo agio e ti incoraggia anche ad
uscire di casa, perch ti mette dentro la fiducia in Dio e il gusto di vivere bene.
(Sette dialoghi con Ambrogio)
Aggiungiamo quanto scriveva santIgnazio di Antiochia: Si educa molto con quel che si dice, ancor
pi con quel che si fa, ma molto di pi con quel che si . Non sono le prediche a muovere gli altri. Pu
bastare un discorso per convincere un uomo, per sfrondare tutte le paure, per suscitare un impavido desiderio
di giungere quanto prima alla meta? Forse, tutti noi capiamo che le parole sono insufficienti, di fronte alle
difficolt della vita, ma, poi, spesso ci accontentiamo di fare prediche, di tenere discorsi e ci stupiamo se
linterlocutore non apprende subito la lezione e non si muove.
Nei primi tre canti dellInferno Dante presenta la sua geniale pedagogia. Alla fine del canto II, dopo che Virgilio
lo rassicura con il racconto delle tre donne benedette che nel Cielo si sono mosse per la sua salvezza, il
viaggio non ancora iniziato, ma Dante sembra essere convinto di intraprenderlo. Ma le sorprese non sono
finite. Infatti, dinanzi allepigrafe posta sulla porta dellInferno (incipit del canto III) ritornano le antiche paure.
Le parole incise sono cupe, orride: Per me si va ne la citt dolente,/ per me si va ne letterno dolore,/ per me
si va tra la perduta gente./ Giustizia mosse il mio alto fattore;/ fecemi la divina podestate,/ la somma sapenza
e l primo amore./ Dinanzi a me non fuor cose create/ se non etterne, e io etterno duro./Lasciate ogne
speranza, voi chintrate.
Di fronte alla paura di Dante, Virgilio lo prende per mano con lieto volto e lo introduce dentro a le secrete
cose. Un discorso non pu avvincere e convincere, non sufficiente neanche conoscere le ragioni e le
motivazioni. Dante non avrebbe intrapreso il viaggio senza la compagnia e la guida lieta e rassicurante di
Virgilio.
Il ragazzo e ladulto hanno bisogno nel viaggio della vita di una compagnia e di una speranza (il lieto volto,
che rappresenta la certezza che vale la pena intraprendere il viaggio, cha c una meta bella, che il destino

buono e positivo). Si cammina nel viaggio con una compagnia, con un maestro, un testimone della bellezza e
della verit incontrate.

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