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LETTERE S. GEMMA GALGANI PER CURA della POSTULAZIONE dei PP. PASSIONISTI ‘con pReraztows DI S. Ew.2a 1 Canoreat. ERMENEGILDO PELLEGRINETTI In omnia dc dU FI + alongs Pr, Pama i 28 Ape 4 Mina Farcas Bp ws Aginaten, Son Pott erat rt drt « normed lege PREFAZIONE pr Sta Ew.zs ERMENEGILDO PELLEGRINETTI Camo. L Vedisone attuale® propramente ia prima eliions dite Lettere dt 8. Gemma Galgani. I Podre Germano, euo Dire tore Spiritutestraordinario, i babbo, i babbina, i babbo bene- etio, 2 badbo cattivo, com’ela tenéramente 10 ehiama, pub- lcd dete Letterepiuttonto wna buona scsta, wotantologia ab ondante con tapi ericuitur, por Veifcasone dae anime. Dronkine cronologico, di comaletezan, di minusione fodeltd al testo non sera curato che poco, né alorasarebbe stato potsile (od opportung fare altrimeni, Oli bastd Festenialeriverbero della santtaattraverso quetle pagine: Wt ohe bastd pure a gioia « pascolo iamumerevol eto p91 dopo wna pacinte, teligente ¢ amorosn Jaton det PP. Possionsti, che wono come lepateri epiitualt dela Sant, ostediamo in questa. yubbicasione, degna dognt encomio, tutta Gemma, in tutta la sua effloresconsa naturale @ 20 ‘pramnaturae, viva e parlante avant a ok: ¢ con id Ta post Dita di sepuirne, quasi a asso a puss, Je mirabilis asconsiont dei ck wat quatro anni, fin ala consumasione nal amore trasformante di Ges Crocifas. 1B solo W testo soupolosamente ad integralmente rigro- otto of ofrono 4 PP. Passlonist: ma anche it clima spiri- tale dov'esin & nato la chiave ad caattamente torre: (arlo, Riche le mote esplontve ed ilustrative, ma soprattutio resins le Setter e o pari di lettere del Padre Germano, di Mote. Vote, dele Signora Cecile Gionnint (la 24a dedo- owe, la pletosa sostitute dal?Angelo Custode di Comma) @ {alr ede si nifericono a Gonema e alle auc Tettere « ne met tomo in gusta luce Wl arnso e le. eircosanse, Si vedra, yer fesemplo, con quai intent ¢ per quli vie conducesero quel Paina privlegiata 4 due stoi Dettori, Mons. Volpi ¢ i Padre Germano: come divergence @eppreesamento fra loro tsisteasoro circa le manifestasion straordinarie — non cir Te irl: — © come cionondimeno Gemma (in nome di Gesi) © . Germano insistessero sempre perch? Mons. Vol con tutte te sue ttubanse restase, come res0, unico Confessore Ordi- nario di Let, Argomonto non lieve della seretd del Paire Germano, della vsti dt Mons. Valpl, © della aonve Prov densa divina, che togiendo ogni scepeto di collusion, ha per- rmesao un contrllo che come ser aBefinamento deo spirito i Gemma, cos gia ong a meglio convinceci della realta ies fats soprannatural, Del texto se Mons. Voipt 4 guia pradente, riseroatae im parte alquanto dxbitosa, vedlamo pare che it Padre Germano dette direttve cautissime, nor incorangid aatto a propensione a cari esteror, ot mostrdspesto au- tera, gungendo fino a non scrvore er pi dun anno diretan monte alla sue fighwole spriuaie che pure tanto anmirava, f tenendo come massina: «Gemma deve essere nascosta Goma » (rag. 35): criterio e rierbo davvero singolare in cals, che gid nel settembre del 1900 scrivova: «Bto racco- endo materia per srivere Ta vita (p. 42) E Gemma resto in efetto nascante @ ad ¢ al mondo, come del revo ardentssimamente desderava, La sua contsua insistenco, tanto viea erepicata da pareve volte come une {tsa eater pasta im convento, aveva come ragione non secon ria i desiderio ai vivere chisa i Ges, dn tut dimentioata Neasuna meravigia peri, ne quando comparve a prima bioe graf, 0 queta luce abbaglante ropentina molt cccht si sents oes. a BF questo un Rpistolerio assohtemente original, nom ri caloato su nessun altro det tantisontie aonte rifulgent nella Chiesa di Dio. Gemma non sorice yer ammacstramento altr smai,umileetagerua com'er, le pssd per la mente di possader, come prasedera, nel dono del?Amore it dono della Sapienza. ‘Queste letters, nelle massina parte, mon sono che una mae nifestasione deta coscienaa ob proprt Mocstrs Spiritual: una ‘nuasi preparasione 0 eppendice ala Confeione: sone come sortte im ginocchio, nePefusios confdonte aa fil, nell Aevesione sommense dura dscepola, nella compuncion® yro- fonda d'une penitente, B wa nota fondamentale che non va sat perduta di vista. Lint o te sinceritd pd ascii domina. Tutto Gemma svela quanto crede avere in bai mi- seria mana o di depnasione dvina: molto pis proclive a chias smarsi im col che a rconascort predletn del suo Get Tre- ‘ma ald che ari acchi possano leggere § mister deltenima sua, specalmonte gli sraordinari sean det dowi cleat, Serive at Padre Germano: + Lai ha parecchie lettre mia, 1e bruct futte tutte, se nom le Bruck {0 now sono contonta. I’Ro detto ‘che « Monsignore {Valp, luk pure ne ha pareohie > (p 4). 5 insitteoa: «Bruck ogm conn, a& non mai mette in qucto per qesto, non seriverd pid 40, To ho pawras, Infatts avova toriti al eummencionato Mons. Volph fm dat ottobre det 1899 <1 demonio mi dice che tutti miot seit Let I ha sempre fut, che pot um tempo seriraano per tanto cote» (p. 328) 1 demonio aveva ragione, quella volta! Mons. Voli, estante sul fsco ds Gemma, ma sicuro della sua virtd eraica, me cx stdiva le lettere come wn toro, religiceamente ‘Niente dunaue dartefato in considrasione dun pubblico, niente per i tntro wmano aa guisa dale istriche; ma ofu- slone sohetta¢ segreta da couionca a coscenen, sotto Ml se1g0 assduo dt Dio testinone. Legga con cuore di confessore chi ogtia plenamonte comprendore la peiclogia dé quasi tutte questo Tettre m™ 1 simie 2 da dire deta lingus ¢ deo sit. Spontanct scorrevleesa vivakta me sono i pregio principale 8 respira nee Letiere aria dt famigha, aria dt campagna, La leterature non Ja capotin, perohd Gemma aura cove sola x cura: di tutto dire per cosionsae dt espandere 1a pena de’ suoi sent ‘menti. Ea veramente garla quando acrive, ai direbbeansi che con Ta tua vivid immagiasione vade it deatinatario accanto 108, ne ade te risposte, ne scorge i get di osseno 0 di rifuto 0 di maleontnto: insateaiora,richiame Fattonsions, epg, ‘upplioa, repli, si sousa con una conciasione proporeionata ab’emto del mo cuore traboccante rabborise,prendecongeda: ma come cht accompagna Famico ala porta, anche dapo messa a firma, agpiunge wpesso wn posritt, du, tre, con frasi cade, ‘con tterrogacontansioe, con accent rapid a gusto le prome snltanima. Pare, eggendo, ascoltare wna persona che conver aninatamonte al tlofono:eimewacono le risposte dalla parte ‘Di quite frast tanto frequent: «Sti @ sentire» (p. 20) ‘Ora pot vogito parlargh.. sta bow attento > (p, 38): « Fao- ia cost, ha eapto? > (p, 42): «Non einquai, dico tuto @ 7000 per volta» (p. 51): «Ora poi vorre ding wea casa, ma Sinquietra? L/Angelo vuole, stia a sentire> (p. 52): « Per- ‘hd ora (Gest) nom si fa vedere mica tuto: ora qui non 30 8 1m capiwe. Me lo dice e ha capto? > (p. 61). 8 talvolta una specie deeuberansa verbale. S'incontrano parole grows 0 i tipo rusticano come «disperata, scellerata, sia, crudele, tram, arabbiato, rimplatato sappato, scent, tates, nantes sinl, eppicate a a2 0 ale persons pit om ramentediette 0 anche ap esse cleat: ma wi tratta di ter- mini attonuati dauso domestico © popolare tosano, che ne lottunde le punte ed anet loro spesse volte un tono vezeengia- tivo e carezzevoe. Soprattutto& Fescesso amore che si sfoga: eccesso non per Foggetto amato oh? Dio stewo infiaitamente ‘emabite, ma por la sproporzine tra Pomore divorante ¢ 1a Re- rola wana detinata @ signifier, « Quanto vorrei dive, ma son rt rience!» (p. 47). Del veato suia parla o frase qual che volta iperbolion infisce anche un innato istito verso eepressivo o i pitoresco in Tei artista nata, senza saperio nb volerio, Gemma fa nom di rao forza a sb stessa per dire tutto tutto af suo Dirttort, massime quando oi trata det dont din < (p. 351). «B" tanto che 1 dico (a Mons. Volpi corte cose {cariemi cele), e ora la ‘vergogna mi doorebbe esver passat: ma invece wento che ogni volta che dove srivere mi cresce; ma non 9 vergogna, nom To 50 come potret dire, quasi para > (p. 30). Ne¥aseto dk farsi capire Gemma arriver fin at punto di tomere che Vespressioni metaforiche venganointese ala Yettra ‘da guol Direttor,« Mi va vin Ta testa (ora non ereda ohe mi ‘vada viata testa davvero, nk va via i corelo dt dentro, ma {resto come mt nett) @alora now wa pi nessuno > (P16) Soriveva rapiia Gemma, seriveva vention « noi qua nom 1 fa che servore» (p. 25) in un softo @iepiraione @ epesso smandava Ie lettre improveisae senza nemmeno rileggere:« Mi endow, porché non so dawvero che cova curd sertto» (p. 58) ‘Sonat logger nulla do tutto al’Angelo evo» (p. 65): « Quella brutta superbia che oncora now st parte da me, non mi fa Teg ere Is lttere dopo scrtte, per paura di comoscere da me ¢ mit _spropositi» (p. 168): « Non 190 qullo che ho seritto perché ‘mi vergogno » (9243). Sextimento che le foceva dre: « Mi tendo almeno quando servo cost senza alown senso? (p. 59) ‘cN¥on a0 pit che seriv, Berivo a oat > (p. 60) Avra sorriso dP. Germano, Diafana come Pacaua dum vrioo montowo @ la Bagua di Gemma. Lingua varia, fuente, woente, pura, rabescata a quando a quando di Iechesismi € toscanisns, sea rigid grammatical, con inflessont & mo- wenae © conse vernal, che tn oerti moment sano ph dela ‘campagna dovera nate, che dela citta dove abiteva. Bla par. lata det popolo meszonamente colto, quella che potremmo dire plccoa borghesia di Luce. Ha il profumo de pane casa: ingo appena tolto dalla bocen del forno. Chiara, ma ad ogni ‘moot slett editor, ben sapendo che le Letter potranno ca pitare mello mani de pit ume volgo, hanno creiuto essere luttostoabbondant mele spegasion ogni volta che sincontrina parale 0 ras! non duso corrente 0 che devitno dalle normal orme grammatical. ‘La spontancit colorta dello # Test concit dum subito 1a simpatia del lettre. C7 dlParte sonea intensione arte ieuguagtanze, axacolul se no trownno: ma quae canto sear rere pagine iraggiate i candore verginale, concitate apes, ‘commovent, dove eromipono da reat pi post dltanims te Aalcatcze ¢ tencreate pit soav, gh ardori miso pit subi, ant © giciesovrumane, gems dt clomba © volt dt serap tn period oa pesca, ora diffs, brant ¢ scorrevol, dove tim ponsiero fondamentale, quota deltamore a Gesi, insite ‘volte ripetuto si siada Jn variarion’ senza mumero, come oli secigimenti den grande toma sinfonica! B tutto 2, quash af effet di charcseure, milo sfordo conereto una vita di fame hula poverae ignota, in un mondo rlstreto e mediocre, spesso fraintesae cl timore continuo ditudere, dt scambiare per raga Gi Paradiso volgariellucinasion’ @atrica. Seriverd: « Non 6a ‘he ho ta tata duro copaco poco?» (0. 48) ‘Pub forse in meno parole megito exprimerst lo strasio che 4m quate, per ex: «0 come far0? 0 babbo mio, sri e viango inslome, ona. O che ford? Non mi ripwona mia @ patire, ms Atove? € com oM?...o babbo, ametto. Gest, Gesil’» (p. 74). Veiast quanto musulto di desolacione © damore in quest pe riod di wna Dellasima lettera: «Now mil of tenga pit qua, ‘nl metta im quaiche posto a Roma, vicina a Lei; mucio dt do: lore, non vd phi fore peccati, ho in pericolo Vanima ¢ in periolo Wl corpo, sono nelFinferno... Gee mio, misericortia! ‘Ma se la mama mia ha paura di dinolo, come fard io sla tla? Anche ora mi sento struggere, fire, Gea, Gest! Sona toa neo studio del Sig. Lorenzo, 0 babbo mio!... Ges, Ges, fami pronder parte «tutti 4 twot dlor, soffrie amando, sofrire por Ges che ot ama e moive soffendo por Ges, B do- 7d rimamere priva di Geek che da poi che Pho gustato sono Aivenuta quasi affamata? O Geet, avrd perduta la vostra gra: sa? Ma anche in messo a tanta indegnita, vi amo, vi amo Appastionatamente, Morr, Gea, #, morrd, ma @anore e di dolore per te! Babbo mio, riprondo coragpio: quanto pik mi tonto piceina, pit mi sento di voter bene a Ges it suo amore ‘minebria, sempre pit mi fnise >. (pp. 17). a notare che quando Gemma fa garlare a lunge Gesi, i dd um tono iacKitamontesolonne, con wna tile scatenuto (rave, come per es, a p. 217. Bt direbbe uwaltra cloquensa: «Quando sard tuo sposo di sangue, diceoa Ges, io t vor, sma evoifisa: mastrami tu Pemor tuo verao dt me, come io Pho mostrato verso di te, € ai come? Soffrendo none w crock onan numero. Devt pero tenertionorata,a@ ti trato cod © tt fconduco per oie axpre ¢ dolorose:permetto che ti torment ddemoni, chet disput B mondo, che tt aflignano le persone 4 te pia care e con qutidiano martirio « ocoulto permetto che Paina twa sla puricata © provata. E tu, falia mia, pou solo i questo tempo aa exercitare grand vit, hd questo 2 momento; corn zor le ve det divina vlere ¢ umiliat, stoi sicura che ve i tengo im croce, ti amo (. 317 € p. SB). pensare che sdito dopo i passo clato, nel posto, Genoa soggiunge: « Nom creda niente, percha ® a mia testa», come, quatohe meve pia tard, rincarava: «lo ho deto quest, porchd sme lo ha comardato Gost: ma non ct creda, perchd O lx mia testa matta» (p. 392)..Oh Gemma, ma non eo tu che serio “Se fosse la ia testa, non la sopportrei piso la spaccherei tutta? tu ohe dimessamente pregavi: < Mio Gesi, vf ofro lz overs fantasia di Gemma; risaxatoglela > (p, 425). i sono yo dept sbalsi provost in alcune di queste tet tere, che rapscona awn tratto dal quotidiano della vita a som ith vertiginose. B Yestad. Padre Germano svanisce davanti agli occ dele scritrice, che seguia a parlare non pi Iu, ‘ma a Gesu, che Te invade Poxima. Erompono dllora dal cuore seoceano dalla booea yarole amore eppasslonata, ches slan- iano al celo come freace incandescent. Si rscuote, esclema ‘Oh Dio!» (p. 242) 6 non ha corapgi di rlegyee.. Reclama ‘ion, invecasioni, voli a Ges interrompona apes e énfirano 4 testo: di Gesk traboocava Yonima ¢ tutto Vepistolario W® ‘mpregnato, Vi womo lettere che pli Faltro hanno wn garbo Carte, tuvandatura pit compost, per ex, la seconda © 1a quaria 4 Madre Giusepea (p. 416 ¢ 422) 0 quella a p. 434, Deliiose Te due, im fine del volume, a nome duna mamona e dalla ska ‘sortteabambini deta prima Comusione: eapevsinvetira della ‘mua parte! B con che brevt® nervoan sorive cert bigitti: «Vorreh struggere, che it mio cuore divenisse cenere ¢ che tutti diessoro: W ewore di Gemma & inconento zor Gavi» (12: altro epteace a p, 453). Pure quesart, se wha @ chixmare col, inonscia sb, ‘che a belleee della natura @ dt bellesee pastiche mai dice motto, ma tutta veomensa dagetto, non & che i prio mixore ‘dlr Epstlario. Quel che ation, che stupiooe ¢ rapisce & it ume € i fu0co sopranaturale, le rapresentasime vente & sonstite soto immagini ora tenere ora dlorose ora ili ora teri deg stats anima, dele vision, dete cruetetraiture atimmatiche, degli Esseri Cees Sappiamo che‘ dont straor- ark, quell che &tectogh dono gratis dat, apparision, ext, stimmate,rivelaioni private, non sono la misura della sont, consistente eesnsicimente neamore eroico perseverante di ‘io e delte creature in Dio, ne sono bensl meravigono se9n0 © conferma, quando, come nal caso nostro, consti delle vit ferciche della persona priviepiata,accertate da rigoros process @ sanzionate dal giuisio supremo dalla Chiesa Dalle lettre scorgiamo ad ogni passo come Gemma vi ves con git Reser ealeati quasi famigie, i quotidiona di- restchesea, con una spontanciti, una confidensa, una itimit agettuosa da trovarsi pi in casa, i a suo agio con Gesi, on la Madonna, con S. Gabriels del? Addolorata, con gl An- {eli Custods, cho com qualslasi dale persone a Te pia legate 4 engue 0 damiciia, Mons. Volpi dP, Germano avevano fimpotto a Genma di lottare contro le apparision, dt prose serie, di fare scongiurs € fin gest offensivi contro dt lore: ‘vara: Gest gl altrd Bosert Celeati mastravano a dk come Piacerei deta evcca abbedienen,ustergo controle uton della Jantosia ¢ de! demonio; ma tornavano, Padre Germano inpone @ Gemma un conteyno meno disinvlto, pit conforme, t d- rebbe, aPetichetta una Corte Celete. Non dare del tw a Gens © agli Angeli, ma dl v 04, St prooa Gemma com tutto Pimpegne, ansi arriva a inculoare ta repola alla Signora Ime peril, ewggerendole di non dare del «tu» a 8, Gabrile det VAddsenata, perché «if baba non twole», ma won riete che a meta: Fimpulso deamore confidente riprende i opravento. B le mlscle dt ta ¢ & vol in molte lettre, anche pid volte nallo steaso periods, somo curisisime. Bppure ella cssera perfino che anche VAngelo ha imparato lo stile: « Slutatele ‘592800, non dae ("Angelo}salwala, ma salutatela» (p. 302). 1 cerimonile — pass Vesprestione — Gemma lo szpeva da ‘8 6 inpenuamonte ce lo deserive: «B on come faccio quando ono davanti a Lei (alla Madonsa) come pure @ Gea? Mi ietto ix ginoechio in torra: se & Gevk gli bacio 4 pall, ma ‘quai tremando, ma con la monte perck? Ml corgo alle volte qumdo soffro non posso muoverio, E ae & la Mamma, alors ims stringe a 48 6 le baclo le manl, Gi angel lo faxno da loro: Finginocehino ¢ adoranc Gest, io facio quello che vedo are @ loro» (p. 99). ‘Montre Gemma restava spesso attrrita al pensero des sere proprio ic, meachina e peccatrie, degnata dapparicicni, paventave ation, credeva pot cou naturale che anche gli rt vedeesero i oWetavedeva erestava meravighiata dl con- trario, «8i figur, @vewuto (PAngelo} in cucina, mentre Mea Jaceva le poets. 10 dic che proprio Mea non se ne sa av- vvadula > (. 163): «10 ho poura che quest Angelo Custode Yo vedano fn casa > (P. 362), ‘Stupejacente @ vedere come PAngdlo Custole dt Gemma € quello di P. Germano tresmettaxa lettered ambaxcat, condo da messaggeri, proprio nel signionto etimologico della parola Ange. Gemma trovava ct) naturaissina né certo mat le passd per ienpo che i valeral di ta « corrior da gabinetto» enuivalesse in reat ad essere una specie di « Princlpesa del Chae , fit predietta det Re divino: 1a cua umd ingonuitd 12 sua ignoransa diplomation la elvavano da ogni considera. ione che nom fase que della infiita degnacione amorova di eit det suck minitr,Xeranoinsece intrigat 4 aot iret; IP, Germano stupto, ma fident, ¢ Mons Vol, tupito ai dente, che volleo verificare, come ampiamente trove esposto ‘el volume, Di Gemma si avverava ala tetera it deto di San Paolo: « Converaatio nostra in cals et». Gl Bssert clei che 1s apparivano, erono davvero i sui concent: gi air H vene- ava, ma come persone con le quas non avesse dimettchessa Quando ta Signora Imperial Ye euggeri da Roma di pregare S, Rita da Coscia eS, Francesea Romana, Gemma rispondeva: «Ma come dovevo fare se rermeno le conseew! St che penaai? Raccomundat la coon a Confratel Gabriele por mezzo dna letteraindvizata a Iwi € conseynata al mio Angelo Custoe: ‘ma non 2 ancora gia alousa rsposia > (p, 43). Non si vede dale Lettere cho Gemma abbin mai inda- gato sul modo e sud signiicato delle sue apparzion. Sapeoa Derissimo che gli Anges non hanto corpo: sopeva che Gesit rel suo Corpo glorioso non soft © non pange: sore e plange Doel nel suo corpo mistion, che @ la Chieaa mitante én terra. ‘Bla non facova spccwasion dotrinal:accetava ingenuamente 1 foto intiva el sensi i soprannaturale per it dono dele contemplasione infu, ottraverso come wna compenetrasione, se 2 lecito eos esprimers, tra Fimmagine ¢ Ia realtd det Divino, come nok attravers la parla, muono sensible, percepiamo Piden. 1 filolog e fl foxofo studiana i mistoro della corispondensa

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