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SOMMARIO
Introduzione ...................................................................
............................................................... 4
Frammento 1: Postulato sul significato di Scienza iniziatica....................
.............................. 7
Frammento 2: Postulato sul significato di esoterismo di superficie ed esoterismo
del
profondo........................................................................
............................................................... 15
Frammento 3: Note sui significati d'esoterismo di superficie....................
.......................... 18
Frammento 4: Strumenti e metodi della ricerca esoterica ........................
............................. 21
Presentazione
Cos' veramente l'esoterismo? Ne esistono pi modelli?
Quali sono le caratteristiche che differenziano l'esoterista ed il ricercatore d
al comune
curioso d'esoterismo e di nozionismo misterico?
Vi sono degli elementi pratici e speculativi che formano la via iniziatica? Qual
i sono?
Sull'argomento esoterismo ed iniziazione stato detto di tutto ed il contrario di
tutto.
L'argomento sempre sembrato come una coperta troppo corta che ognuno cerca di ti
rare
dalla propria parte riuscendo solo, cos, a lasciare scoperte, con le proprie tesi
, le
affermazioni di tutti gli altri.
Esonet vuole condensare un compendio di riflessioni sull'argomento. Argomento ch
e, per
la sua complessit, inverosimile voler raccogliere nei limiti di un solo tema. Ecc
o sorgere
la necessit di considerare una realt iniziatica attraverso l'analisi della moltepl
icit degli
elementi che la compongono. Elementi che saranno posti come diverse parti di una
stessa
realt. Da qui il titolo del compendio: Frammenti di una Realt Iniziatica.
Frammenti di una Realt Iniziatica un compendio lungo e ponderoso che offrir, per,
al lettore di Esonet il vantaggio di raggiungere una visione sintetica di quella
realt
chiamata Iniziazione.
Introduzione
Nostra nos sine comparatione delectent: nunquam erit felix quem torquebit felici
or 1 Seneca
la
sovrapposizione di differenti livelli di coscienza.
In ogni circostanza le divergenze di pensiero nascono dalle diverse sensibilit di
tono e di
colorazione emotiva dell'osservatore, le cui conclusioni, frutto della propria v
isione
personale, non potranno che essere considerate alla stregua di opinioni personal
i e quindi
opinabili. Inoltre, ogni visione soggettiva comporta un altro fattore limitante:
quello che
1
Che le nostre cose ci dilettino senza fare confronti: chi sar turbato dalla v
ita di uno pi felice non sar mai felice.
ogni frammento di realt, nella sua specificazione d'entit separata, possa finire p
er essere
ritenuto dall'osservatore di per s esaustivo, tanto da considerarlo concluso pur
nei limiti
di un semplice convincimento personale.
Ma la specificazione incosciente sinonimo di superficialit. La specificazione cos
ciente si
rende necessaria per una mente dec isa a penetrare ogni dettaglio di un vasto co
mplesso
d'idee. E questo accade anche per la molteplicit* della realt iniziatica che, sudd
ivisa per
necessit d'analisi, finisce anch'essa per essere fissata per frammenti.
* Il problema della giustificazione logica della molteplicit in contrapposizione
con l'unit
fu posto nell'antica Grecia dal filosofo Elea, secondo il quale la molteplicit la
propriet
caratteristica del mondo sensibile in contrapposizione all'unit dell'Essere. Seco
ndo
Parmenide, attraverso il molteplice si pu raggiungere un'opinione (doxa), mentre
la vera
conoscenza ha per oggetto la comprensione dell'Uno quale rappresentazione della
Sintesi.
La capacit di sintesi ,infatti, una delle prime virt dell'Iniziato.
In una visione mentale incapace di sintesi, la molteplicit delle parti porta alla
formazione
di isole concettuali, separate ed incapaci di rivelare la fonte del proprio sign
ificato. Ci
rende arduo il corretto esito della ricerca. Il ricercatore, allora, dovr accosta
re e
ricomporre pazientemente ogni frammento nella sua debita forma, per ritrovarvi,
nella
loro summa, quella essenziale veridicit altrimenti inafferrabile.
La summa d'ogni parte far sempre trasparire una conclusione essenzialmente divers
a da
quelle che si potranno trarre dalle singole parti prese a s stanti. E se si voles
se riconoscere
la coerenza di questa proposizione, allora si potr evitare di impregnare i propri
pensieri
negli opinionismi di visioni troppo schematiche e parziali adoperandosi, invece,
a ridare
integrit ad ogni realt con cui si viene a contatto.
Con un po' d'umorismo, si potrebbe paragonare la suddivisione di un tema central
e in
diversi frammenti complementari, come stato fatto per l'iniziazione, a quanto ac
cadrebbe
in cucina se si parlasse solo dei condimenti senza pensare all'arrosto, che inve
ce la parte
pi importante, mentre i vari intingoli servono solo a renderne pi godibile le sost
anza. Il
ricercatore, allora, eviter di pensare ad argomenti come il catechismo esoterico,
il
cerimoniale, l'etica e la morale iniziatica, la simbologia o di quant'altri fram
menti si
possano riconoscere in un sistema iniziatico come realt a s stanti e separate, est
rapolate
cio dall'idea radicale ed alla quale ogni adepto dovrebbe ricongiungersi: e quell
'Idea
indiscutibilmente l'iniziazione.
Il concetto la conoscenza dell'Idea da parte della mente umana. Platone
Ma nella sfera d'opinioni in cui anche ogni adepto immerso, questi potrebbe
legittimamente domandarsi da quante interpretazioni stato frammentato il signifi
cato
della propria iniziazione. In quante parti la propria realt iniziatica, stata sud
divisa per
6
conciliare usi, costumi e sensibilit di uomini tanto diversi tra loro? Forse in 3
3 frammenti
come la Massoneria ed il Rito Scozzese? E se cos fosse, sar possibile restaurare i
l
significato ultimo dell'iniziazione partendo dalla considerazione comune che ric
onosce
quelle 33 rappresentazioni come consessi a s stanti, apparentemente disarticolate
nei
nessi e nei significati ? O non sar pi vero che quel significato di tipo sintetico
e
riapparir solo col funzionale di ricollegamento di ogni sua parte? Ma se ci vero,
nel
ricomporre il senso dei 33 consessi, non va dimenticato che il loro collegamento
profondo
non lineare n susseguente come pu apparire in superficie. Infatti, la complessa
geometria delle loro relazioni , per cos dire, asimmetrica, con un andamento che r
icorda
il movimento del cavallo nel gioco degli scacchi.
A rafforzare la necessit di ricomporre la giusta geometria delle relazioni ci si
pone
un'ultima domanda. Com' possibile reintegrare il significato iniziatico della pir
amide
rituale a prescindere dalle interpretazioni exoteriche che la deformano, se il c
omune
massone ha la negligenza di omettere dal proprio processo cognitivo un numero
considerevole di quei 33 parziali consessi iniziatici?
Questo, per quanti ricercano una iniziazione che non abbia solo un valore simbol
ico,
dovrebbe essere un serio spunto di riflessione sul proprio destino iniziatico, i
n una
Massoneria che soffre di tutti i vincoli di un Ordinamento riformato ed exoteric
o.
Tutte le religioni e tutte le scienze si riconnettono ad un'unica Scienza, sempre
nascosta alla
comune moltitudine e trasmessa di epoca in epoca, da Iniziato a iniziat o, sotto
il velo delle favole e
dei simboli. Cos si conservano per un mondo a venire i segreti di un mondo passat
o. Fu chiamata
Scienza Reale e Scienza Sacerdotale, perch innalzava gli Iniziati al grado di Re
(Colui che domina
gli Elementi inferiori) e di Pontefice (Colui che fa da Ponte tra fisico e metaf
isico). Questa Scienza,
nella Bibbia, fu raffigurata in Melchisedec, misterioso personaggio, pacifico, r
e ed eterno sacerdote,
che non ebbe n padre n madre, n genealogia. Perch l'Iniziato sta da se come la Verit .
Abate Louis Constan
t (Eliphas Levi).
Frammento 1: Postulato sul significato di Scienza iniziatica.
La scienza misterica delle diverse Scuole mediterranee tutta riconducibile ad un
a
struttura pi complessa di sistema iniziatico (v. Architktonos). Un vasto complesso
d'idee
che fungeva da contenitore per numerose regole e canoni che si ergevano, nella l
oro
sintesi, a sistema unitario. In questa unitariet, l'armonia dei suoi canoni ha se
mpre
ravvisato come elemento della sua centralit la natura dell'uomo e tutte le partic
elle
d'universo che vi si riflettevano. Perci, per gli iniziati, l'uomo interiore uno
specchio
della natura e dell'universo: l'universo pi prossimo da penetrare ed affascinante
da
7
comprendere.
L'armonia con cui l'iniziato pu fondere in s ogni disciplina iniziatica diventa il
tratto
d'unione tra le tradizioni d'oriente e d'occidente. Questo senso d'unitariet inte
riore,
posto in atto dalla coscienza di ogni iniziato, il segno distintivo dell'univers
alit. A
questa armonizzazione tra simili, anche se formalmente diversi, si oppone il sen
so di
unicit esteriore, assoluta e separativa, evocata da ogni cultura totemica e monot
ematica che,
in ogni cenno di sincretismo e d'universalit riconosce il proprio tab. Il tab della
propria
assoluta univocit causa d'isolamento persino tra parti di stesse culture; un isol
amento
da cui traspare, con forza, l'orgoglioso arroccamento di culture che si muovono
in senso
centripeto, solo attorno ai propri convincimenti. Ma potremo approfondire questo
concetto
in seguito, nell'analizzare i cosiddetti: sistemi chiusi.
Come ogn'altro sistema, anche quello iniziatico definisce un fine e tende al com
pimento d'uno
scopo, con un inizio ed una fine. Inizialmente si tende a far comporre all'adept
o un ponte
volitivo, con cui far dialogare la sua coscienza di superficie con le compulsion
i profonde
della propria natura inferiore. Guidato nella visitazione del proprio essere sub
conscio (la
discesa interiore - VITRIOL) e compensando le diverse origini delle pulsioni pro
fonde
attraverso un dialogo visivo (dalla visualizzazione alla moderna indagine fantas
matica),
l'adepto riordina i fantasmi interiori (le subpersonalit prigioniere che operano
nella
vitalit inconscia) sino a liberarli da se stessi ricomponendo, cos, un nuovo ordin
e. A questo
scopo le cognizioni misteriche di un tempo, al pari delle attuali psicodinamiche
, possono
sviluppare un'armonica compensazione tra l'essenza interiore dell'uomo ed il tur
binio di
impressioni che s'innescano al contatto con il mondo emotivo ch'egli si crea att
orno. Con
questo tipo d'indagine libera la vitalit subconscia dalle reazioni incontrollate
degli
impulsi contraddittori e conflittuali che, seppure formalmente fondati, sono in
realt le
idee fisse, gli incubi e le ossessioni che deformano il giusto equilibrio della
ragione, che
resta, cos, asservita alle loro pressioni.
La vita subconscia la interiora terrae di V.I.T.R.I.O.L. (acronimo di: visita in
teriora terrae
rectificando invenis occultum lapidem ) che, rettificata, ricondotta alla soglia
della comune
coscienza di veglia.
L'affioramento della vitalit subconscia, oramai illuminata dalla volitivit intelli
gente
dell'uomo, segna l'inizio del cosiddetto 3 viaggio iniziatico: un termine simboli
co con cui
indicare la ricerca del proprio cielo interiore che la dimensione dell'elemento
aria.
L'elemento aereo contraddistinto dall'intuito che, una volta sviluppato e reso u
na
costante della psiche, affranca ulteriormente la mente dai limiti della personal
it fisica,
attingendo energia dal proprio superconscio, un elemento inconscio che i mistici
chiamano anima.
8
a (come le
cellule) e d'essenza energetica (come i neuroni e le particelle nucleari). Eleme
nti, quindi,
che vivono nell'uomo fisicamente e immaterialmente. Ed un esempio di vita immate
riale
stato gi trattato nelle forme di pensiero vitale che dimorano nelle sfere subcons
cie
(solitamente negative) ed in quelle superconscie (positive). Queste forme di pen
sieri
viventi sono i dmoni e i demni citati da Socrate. Queste ed altre forme di vita ch
e ci
abitano sono chiamate: le piccole vite che ci sono affidate *.
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*Questa citazione stata scelta, perch la sua analisi offre un notevole esempio di
ricerca
per similitudine (analogia). Gli esoteristi che un tempo composero le immagini m
entali che
scaturiscono dalla frase, figurarono il non-iniziato come un Signore che, diment
ico del
proprio regno (la terra interiore) e del proprio popolo, dorme, ignorando i prop
ri doveri.
Quando il Signore si risveglia (autoaffermazione dell'Ego e ri-nascita dell'Iniz
iato) egli
siede sul trono: Re della propria terra e governatore di giustizia del proprio p
opolo.
L'analisi del testo fa subito balenare alla mente del ricercatore una linea di c
orrelazioni. La
prima quella tra l'allegoria del Signore interiore e l'Ars Regia: arte reale in
cui
racchiuso il potere di una mente, fattasi re degli elementi irrazionali della pr
opria natura
inferiore. La correlazione prosegue nel simbolismo del trono reale dov' assiso il
Signore.
Il trono, secondo l'iconografia orientale, posto tra le sopracciglia dell'Inizia
to, mentre il
re che vi assiso l'immagine exoterica della saggezza che perviene dalla visione
spirituale. La visone interiore raffigurata, altrimenti, come un terzo occhio. Q
uest'occhio
aggiuntivo amplia e approfondisce la visione di una mente che, sino ad allora, s
i era
sostenuta solo sulle sensazioni dei due occhi fisici.
Altrettanto interessante appare la correlazione tra il re di saggezza orientale,
il Raja, ed il
Raja Yoga che l'unione (yoga) con il potere del Serpente Reale, il Naga simbolo
di
saggezza che anche i Faraoni ponevano sulla fronte tra gli occhi. Non pu sfuggire
l'analogia tra il Naga orientale (il serpente reale), i serpenti di sacerdoti de
ll'antichit e di
antichi profeti come Mos ed il Caduceo ermetico. Tutti questi simboli esprimono i
l
medesimo concetto di percezione iperfisica. Ancora oggi l'incantatore di serpent
i resta il
simbolo exoterico del manipolatore di pensieri. Di colui che possiede il potere
della parola
(il suono sull'alito) e la saggezza del serpente (i 7 chakra risvegliati da Kund
alini, il Fuoco
serpentino: la forza generatrice della natura fisica. In altri termini, la subli
mazione totale e
creativa della forza della Libido.)
Possiamo porre in correlazione il Raja, re di saggezza assiso sul suo trono, ed
il re
Salomone della Massoneria. Re Salomone un'immagine che, estrapolata dal contesto
storico che lo dipinge come un personaggio dalla condotta n
on ce
rto esemplare, viene
usata dai massoni come l'analoga allegoria di una saggezza superlativa.
Queste allegorie, costruite per adepti bisognosi d'immagini semplici da comprend
ere e facili da ricordare, si
10
Ramana Maharsi
2
ricordiamo ancora, che pi importante raggiungere il senso del concetto che soff
ermarsi sulla forma di
linguaggio o sul termine usato per esprimerlo.
11
Le vesti rituali sono le allegorie di abiti mentali che, a loro volta rappresent
ano i piani
attraverso cui si sviluppa la forma mentis dell'adepto. Abiti e forma mentis che
, durante la
crescita, passo dopo passo, diventano sempre pi raffinati. I diversi gradi dell'e
voluzione
iniziatica sono dapprima raffigurati solo nei simboli dei paramenti. Poi, ci si
augura che
ogni adepto possa mostrare d'aver raggiunto il suo compimento attraverso s stesso
. Sino
a che la sua presenza sar solo simbolica, i segni dell'evoluzione iniziatica rest
eranno
impressi solo sui paramenti. A questo punto, i paramenti e gli arredi del Tempio
saranno i
migliori libri d'immagini e simboli in cui l'adepto potr vedere i segni del propr
io futuro
di iniziato. Perci questi non vanno solo indossati ma devono essere interpretati
nei loro
pi profondi significati. Perch, come stato detto, i significati velati nei paramen
ti (come
di ogni paramento) sono gli insegnamenti pi prossimi all'adepto.
Questi devono diventare per lui i propri -modelli- di riferimento, da usare tant
o per
ricoprire il corpo, quanto per impressionare la mente. E tanto pi forte sar la lor
o
impressione sulla coscienza, tanto pi facilmente l'adepto potr svestirsi dei model
li (gli
abiti mentali) assunti nel mondo profano.
Svestire e rivestire sono altrettanti simboli di un mutamento che si produce sul
cammino
iniziatico, dove l'aspirante parte dalla consuetudine d'apparire per giungere al
la
consapevolezza d'essere. Ci avviene con la realizzazione di se stesso, con la
consapevolezza di poter essere agente, messaggero e tramite di quella Luce, la c
ui prima
ed ultima fonte chiamata il Grande Architetto dell'Universo.
Tutti quelli che iniziano ad intuire i fondamenti del proprio Ego superiore, poic
h ognuno ha
l'identica intuizione di questa stessa qualit dell'io che trascende il corpo, cap
iscono che esiste un
solo S, che assume diverse forme esteriori. Questo unico S che trascende nettament
e la mente ed il
corpo , dunque, essenzialmente lo stesso in tutti gli esseri consapevoli.
Wilber
La Luce interiore iniz ia ad emanarsi prima con l'intelligenza sino a formare la
Ragion
Pura. Questa la "vera Luce" a cui si riferiscono i catechismi massonici. Essa si
diffonde
nell'oscurit dell'incoscienza materiale ad illuminare l'animo umano e la sua ment
e,
metodo che porta l'adepto a creare il vuoto interiore. Ma il ricercatore non cad
a nel
tranello di voler fermare la propria mente dal modulare onde e vibrazioni poich c
on la
mente non si ferma la mente. Il vuoto piuttosto un silenzio emotivo che permette
di
trascendere il moto della coscienza materiale annichilendola con il concentrarsi
altrove.
Con l'attenzione fissa su un punto concettuale pulsante (perch sar ci che osservato
a
muoversi e non la mente che l'osserva), immobile e concentrata si riesce a perce
pire la
presenza della parte di s rimasta immateriale. Entrando in contatto, la mente fis
ica e la
coscienza astratta si toccano e come per osmosi, si congiungono, formando un uni
co anello
di percettivit cosciente. Questa unione coinvolge nel suo impulso, ogni pensiero
e
sentimento intensificandone potenza e qualit sino a sfociare in quel fenomeno det
to
"sapere per contatto". Cio, il ricevere conoscenza dalla Ragion Pura, attraverso
il contatto
con la propria controparte superiore.
L'erudizione un altro grande idolo che ha molti adoratori e fedeli. L'erudito pen
sa d'essere ma
non ; e gli difficile capirlo perch in genere orgoglioso di s, critico, con la ment
e sovrastimolata.
Egli ha in mano un potere psichico a cui non vuole rinunciare (la memoria). La s
aggezza e
l'erudizione sono cose diverse, e chi si avvicina alla Filosofia dell'Essere dev
e ricordarselo. Un vero
Filosofo amico e ricercatore della Saggezza eterna e universale. La conoscenza t
radizionale mira
alla saggezza, non all'erudizione ed alla quantificazione di nozioni sul mondo d
ei nomi e delle
forme.
Raphael
14
parte della
realt che l'attorniano e la compenetrano. L'illuminazione la capacit di recepire o
gni
brano di realt interiore ed esteriore, al di fuori ed al di sopra di quella perso
nale: e questa
la visione gnostica.
16
17
o e l'antico al
moderno per poter poi proiettare la propria mente nel possibile scenario futuro.
L'esoterista, profondo, paziente ed attento osservatore, ricerca la comprensione
del senso
della vita sperimentando pi campi speculativi. Da quello scientifico e filosofico
a quello
umanistico ed analitico, dall'astronomia all'etnologia comparando religioni a so
ciologia e
tradizioni. Approfondisce la comprensione della semantica (
significato e f
orza delle parole),
della psicologia e delle psicodinamiche, sia orientali che occidentali.
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sentimenti che hanno spinto molti uomini a crearli, sino a fargli assumere un ru
olo di
guida delle emozioni e dei propri ideali ed a scoprire cosa ha spinto parte
dell'umanit a fondare le proprie culture su miti e leggende tra le prime verit riv
elate
dall'esoterismo. Questo porter il ricercatore verso un doppio quesito: risolvere
il
senso della vita e quello dell'esistenza. Per dare senso alla vita, alla propria
vita, il
ricercatore potr trovare vantaggioso applicare il risvolto esoterico della psicol
ogia,
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mentre per svolgere il secondo quesito, quello sul senso dell'esistenza, gli pot
r
essere utile conoscere il risvolto esoterico della filosofia. 3
3
Il senso della vita ed il senso dell'esistenza racchiudono i significa
ti di forma e di sostanza.
Molto si discusso sul senso della vita e molto ancora se ne discuter. Per l'inizi
ato per, cos
riferito, il problema non sussiste, in quanto non esiste uno specifico "senso de
lla vita". Il senso della
vita quello che gli d l'uomo, che ne il regista, attore ed autore d'ogni sua scel
ta. Il senso della vita,
quindi, uno psicodramma che appartiene all'uomo che ne determina le forme, i col
ori e le tonalit
emotive. Ma se il senso della vita appartiene all'uomo ed lui ad appartenere all
'esistenza. E se
l'uomo sceglie anche incoscientemente il senso da dare alla propria vita egli no
n sa di essere uno
strumento inconsapevole dell'esistenza che lo anima per i propri fini. Il senso
dell'esistenza esiste, ma
posto in termini di tempo e di spazio talmente dilatati per una percezione indiv
iduale e passeggera
da apparirgli una pura astrazione, un concetto infinito ed eterno.
Ma l'Iniziato pu raggiungere una dilatazione della propria percettivit cosciente t
ale da riprodurre quei
termini sino a percepire la relazione tra s come entit momentanea ed il contesto d
i un eterno mutare, dove
tutto si muove per evolversi e non per sparire. La relativit del proprio microcos
mo pu rendere pi
prossima all'iniziato la percezione del modello macrocosmico. E
d in questa
percezione la dimensione di
tempo e non-tempo s'intersecano, si fondono e si annullano fino a formare un ter
zo punto di vista,
paradossale per la ragione, che il senso di immensa staticit e d'immobilit in moto
, che i mistici chiamano
beatit udine o nirvana. Ma anche questa, per, ancora un'illusione. Un ultimo e su
premo miraggio
percettivo, che l'iniziato deve frantumare per proseguire nel proprio cammino ve
rso la libert
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che ogni
neofita incontra sul proprio cammino la morale.
La morale iniziatica non quella delle solenni enunciazioni, fatte di formule tan
to
cerimoniose quanto inconcludenti. N sottintende ad occasionali gesti di beneficen
za, atti
pi a compiacere chi li fa che i possibili destinatari. La morale che s'intende in
ambito
iniziatico , per il neofita, soprattutto uno strumento d'indirizzo. Un modello su
cui calibrare i
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propri pensieri e fondare le azioni cos che la morale sia la fonte da cui sgorghi
l'etica
iniziatica.
Il giudizio, che in ambito mondano un'opinione personale, una volta modellato su
i
canoni della morale iniziatica diventa: il retto giudizio. Con questo l'azione i
ndividuale
diverr il retto agire cos come il comune uso della parola, la dialettica discorsiv
a, diverr
un completo strumento d'espressione con il retto parlare. Tutto questo ed altro
ancora
avviene perch la morale iniziatica, al contrario di quanto si fonda sulla visione
egocentrica, basata sul fondamento della ricerca del Bene Comune.
Come accade con molti tipi di moralismo, il modello iniziatico non tende a quali
ficare se
stesso, ma solo ci con cui entra in contatto. Quest'ultimo, armonizzando la forma
dei
concetti pensati e migliorando la qualit dell'agire, assimila i termini di raffro
nto e di
valutazione attraverso cui pu interagire sulla qualit delle intenzioni elevando la
qualit del
movente.
Applicando i canoni della morale iniziatica si finisce, di fatto, per eludere le
influenze
generate da una tipologia egoistica ed egocentrica ispirata dalla visione commer
ciale del
"do ut des", su cui si fonda la logica del mondo profano, caratterizzata dalle s
pinte emotive
di premio-punizione. In questa cultura, prima di ogni altra cosa, l'elemento pre
miopunizione a determinare la valutazione della necessit e del valore di ogni singol
o sforzo.
Ma con la morale s'impara a conoscere anche la tolleranza: che talvolta viene ma
le
interpretata e diventa, allora, il dovere di sopportare il fastidio che altri, c
on fatti o parole,
possono procurare.
Il senso di sopportazione lodevole, ma non basta per essere considerato un eleme
nto di
sensibilit superiore; una sensibilit che comprende il diverso da s ed anche l'oppos
to,
che ci lascia interagire con lui per comprenderne i moventi come fossero propri.
Ma
comprendere un movente o un'intenzione non significa necessariamente accettarli,
ed
qui che la tolleranza diventa un gesto di generosit intellettuale e fors'anche d'
amore. E
questo il segno certo di una sensibilit superiore. Ed in una mente acuta che
s'accompagna ad una p
rofonda generosit intellettuale, l'interazione amorevole
con ogni
causa esterna ingenera quel particolare sesto senso chiamato empatia.
L'empatia un processo psichico che giunge ben oltre l'intuito. Una percettivit ch
e
diventa riconoscimento e conoscenza nei confronti dei propri simili, anche se di
versi, e che
fa provare un senso di partecipazione alle loro emozioni e sentimenti come pure
alle loro
gioie ed ai loro tormenti. La partecipazione porta alla comprensione dei sentime
nti di vita
e porta alla compassione per i dolori del mondo. La compassione il sentimento ch
e
spinge chi la prova ad adoperarsi nell'antica offerta del Consolamentum, che sig
nifica
porre la propria comprensione a consolazione di coloro che attendono, soffrendo,
di
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liberarsi dalle conseguenze dei propri errori e delle scelte inappropriate o ino
pportune. Ma
l'empatia non solo questo.
Sormontare le barriere delle diversit apparenti pu portare, attraverso il contatto
empatico, al riconoscimento di forme d'esistenza del tutto dissimili che sono so
lo prossime
alla comunit umana. Sostanze viventi che la seguono, come animali e piante ad ese
mpio,
e che la precedono anticipandone l'evoluzione.
Anticamente, sviluppare le caratteristiche di questa particolare sensibilit fu si
mboleggiato
con un terzo occhio. Il terzo occhio il simbolo di una visione che s'aggiunge a
quella
fisica. E' la visione della mente intellettiva e poi quella dell'anima. La visio
ne con cui
l'amore e la saggezza spirituale aprono la mente dell'iniziato, illuminandola.
Ciascun "occhio" rappresenta la capacit di osservare e comprendere una particolar
e
dimensione della realt. Dalla vibrazione pi lenta del piano materiale a quella pi e
saltante
dei puri sentimenti, sino al senso pi profondo ed aggregante dell'anima. In sinte
si, il
terzo occhio il simbolo della visione tridimensionale dove, al mascolino-femmini
no dei
due emisferi celebrali s'unisce la visione profonda, per cos dire, della sensibil
it spirituale.
Lo strumento mentale allora completamente ricettivo.
Da un'elevata sensibilit morale scaturisce una corretta azione etica, perch, indir
izzato
dalla misura del giusto, del buono e del bello, l'adepto trover sempre il giusto
peso e
misura per ogni cosa che decider di fare o di dire. E sar questo s apiente equili
brio a
determinare non tanto l'uso della parola, quanto quello del silenzio che far sfoc
iare la
tolleranza in livello superiore. Sar quello, allora, il momento di cercare nuovi
e pi
efficaci strumenti iniziatici.
Osservando le correnti pi pragmatiche del pensiero esoterico si finisce per ricon
oscervi
delle costanti nelle spinte intellettuali. Queste costanti sembrano dimostrare,
pur nella
diversit dei linguaggi, l'esistenza di strumenti simili concepiti per raggiungere
degli
stessi obbiettivi. In questo caso l'apice verso cui convergono le diverse linee
di pensiero,
siano esse mistiche che misteriosofiche, la rigenerazione interiore. Ognuna di l
oro,
anche se in diversa maniera, afferma di voler spingere i propri proseliti a scio
gliere i
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l'intelletto,
il sentimento imparziale e
la volont attiva.
In quest'opera, lo strumento maggiore che ha a disposizione l'iniziato la propri
a psiche.
Chi si trovasse ad operare da solo, privo del sicuro indirizzo di una guida, dov
r evitare
un errore frequente: quello di scambiare i colori della propria aspirazione con
la realizzazione
di ci a cui aspira.
Al giovane ricercatore spesso appare indistinta la differenza tra quanto desider
a
raggiungere e la fonte delle proprie ispirazioni. Solo il pi educato riesce a dis
tinguere il
divario che distingue il desiderio che muove la propria aspirazione e la concret
ezza della sua
realizzazione. Per separare il desiderio dell'aspirante, che pu restare un sogno,
dalla fase
della concreta realizzazione, indispensabile concepire con chiarezza l'obbiettiv
o: che non
la fine, ma solo l'inizio del lavoro che questi dovr compiere su di s. E per ottem
perare
con rapidit alle necessit dell'apprendista, sarebbe utile la presenza di un guida
esperta
ed attenta che lo conduca, senza errore, sulla sua linea di minor resistenza per
poi
mantenercelo. E, naturalmente, nessuno scritto potr mai sostituirsi all'induzione
didattica
che pu nascere solo praticando direttamente i temi proposti dall'esoterismo.
Ogni realizzazione iniziatica inizia sempre con il desiderio di raggiungere un i
deale
d'ordine superiore. Un ideale che prima di tutto deve essere individuato senza f
allo.
Infatti, problemi talvolta fatali insorgono dall'indecisione e dall'incertezza c
he, tra i meno
esperti, sono tra le maggiori cause di perdita dell'orientamento intellettuale.
Ma concepire
anche con chiarezza l'obbiettivo che ci si pone non basta. L'accesso ad un alto
ideale
iniziatico pu essere raggiunto solo compiendo una metamorfosi interiore (v. Trasm
utazione
metallica). E nelle prime fasi di questo processo sar essenziale apprendere come:
1) necessario curare la ricerca della realt riconoscendo i principi ed i processi
mentali
che reggono la coscienza.
2) necessario potenziare la capacit di lavoro su se stessi, che deve essere cicli
co e
persistente, poich la qualit del risultato sempre corrispondente all'intensit della
forza
applicata.
3) necessario anticipare l'influenza che avr su di s il modello prescelto come pro
prio
riferimento. Le prime aspettative sono di solito lacunose e trasudano immaginazi
one. In
altre parole, le prime aspirazioni sono sovente poco attendibili e quindi la sce
lta che si
crede pi congeniale pu poi risultare una cattiva compagna. La scelta del modello d
i
riferimento, dunque, non pu essere compiuta con leggerezza, perch questa scelta
condizioner in maniera irreversibile il percorso della propria via d'esperienza.
L'esperienza iniziatica, dunque, deve essere una via ben indirizzata che si dovr
ebbe
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concludere con una rivelazione ed una illuminazione interiore. Ma, dati i tanti
fattori
imponderabili, per giungere al modello pi adatto alle prime attitudini non resta
che
ricorrere alla sicurezza dei canoni di un insegnamento ben dimostrato, all'aiuto
di una
guida o all'esempio di un Maestro di vita.
4) necessario anticipare l'effetto che avr il tempo su ogni singola azione. Perch
ogni
azione, come ogni movimento il fattore che muove altrettanti fenomeni. E tutti
soggiacciono ad un andamento ciclic o di azione e reazione ai cui effetti va pre
stata la
massima attenzione e cautela, altrimenti ci si potrebbe trovare investiti dall'i
nattesa
reazione ad un'azione, messa in moto addietro nel tempo e poi dimenticata.
Tutti i metodi si avvantaggiano di una particolare attitudine mentale che, se s
viluppata
correttamente, diverr il vero strumento di lavoro dell'iniziato.
La speciale attitudine mentale che caratterizza lo status iniziatico si concreti
zza con lo
sviluppo di doti come la capacit d'attenzione mentale. Questa sviluppa un elevata
capacit
di concentrazione che finisce per coagularsi in un alta focalizzazione delle fac
olt intellettuali.
La capacit di focalizzare pienamente il proprio pensiero indirizzandone la potenz
a
sull'oggetto desiderato produce nel capo della coscienza vigile quello stato di
profonda
attenzione che gli esoteristi orientali definirono il silenzio interiore.
Nel silenzio in cui si spazia sopra le turbolenze delle passioni la volont dell'a
depto pu
imparare a proiettare le proprie percezioni oltre se stesse. Ci significa che sot
to una guida
adatta, si possono attuare degli esercizi di psicodinamica in cui l'impressione
mentale, la
visualizzazione e l'immagine uditiva giocano un ruolo preminente nello sviluppo
dei sensi
fisici, che possono raggiungere una capacit di percezione superiore a quella
semplicemente fisica e soggettiva.
Esercitando l'intuito tattile.
Esercitando l'intuito dell'odorato,
Esercitando l'intuito visivo,
Esercitando l'intuito gustativo,
Esercitando l'intuito uditivo,
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