Anda di halaman 1dari 17
Riscossi Diritti Di Copia / Di Certiicazione Per Euro 57 6.2. u Caneslliere IN NOME DEL POPOLO ITALIANO La Corte di Appello del distretto di Palermo, 3a Sezione Penale [Data Sentenza 15/10/2014 [Sentenza anno 2014 ‘Composta dai Signori: 1. Presidente Dott. LOFORTI RAIMONDO PN. 4058/2014 Sent Iv. 13942013 RG. 2. Consigliere Dott. MESSANA FILIPPO. ee IN. 7076/2009 NR. 3. Consigliere Dott. EGIDIO LA NEVE IN. 4863/2010 R.G.T. fl 15/10/2014 con Fintervento del Pubblico Ministero rappresentato dal Sostituto Procuratore Generale della Repubblica Dott. _Vincenza Sabatino con I'assistenza del Cancelliere B3 _M.Letizia Bivona I. ‘Ha emesso ¢ pubblicato la seguente: Reg. Mod. 3186 SENTENZA | Compilata Scheda per il Letieeecne |Casellario e per lelettorato ANZA'/SALVATORE nato il 21/04/1955 in PALERMO residente in ie PALERMO VIA UMBRIA 6, APPELLANTE ~LIBERO-PRESENTE- Assistito © difeso dall’Avv, FRANCESCA ROMANA DE VITA - del foro di PALERMO, PRESENTE- |Depositata in Cancelleria IMPUTATI ANZA! / SALVATORE del reato Anza’ Salvatore n.q. di drigonte dellAssessorato Regionale Territorio ed Ambiente: art. 81 pv, $95 co. Ie III CP. In Agrigento il 26/11/07 (querela del 22/2/08). Udita la relazione fatta del Dott. La Neve Nonche' la lettura degli ati del processo. Avvertit li imputati della facolta’ di chiedere a parola Intesi il PM. e Ia Difesa, i quali hanno concluso come segue: ® P.G.:ha chiesto la conferma della sentenza impugnata. * DIFENSORE: ha insistito nei motivi d’appello. La Corte ha considerato: Con sentenza del 18.10.2012 il Tribunale di Palermo, in composizione monocratica, ha dichiarato Anza Salvatore colpevole del reato di cui agli artt. 81 cpv. e 595 commi 2 e 3 .p., commesso in Agrigento il 26.11.2007 ¢ lo ha condannato alla pena di anno uno e mesi otto di reclusione, oltre al Ppagamento delle spese processuali; con pena sospesa, Avverso la sentenza ha proposto appello il difensore, che ha chiesto: 1) Tassoluzione, perché il fatto non costituisce teato; 2) la concessione delle circostanze attenuanti generiche con la conseguente riduzione della pena nonché il minimo aumento per la continuazione e la concessione dei benefici di legge. AlPimputato, in qualita di dirigente dell’ Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente, @ stato contestato di avere recato offesa alla reputazione dell’Associazione Legambiente in persona del presidente Fontana Domenico, al di fuori dei casi previsti dall’art. 594 ¢.p., comunicando con pitt persone, in tre diversi atti pubblici: a) nella nota a propria firma Prot. n. 86097/2007 del 27.11.2007 dell’Assessorato Territorio ed Ambiente della Regione Sicilia servizio 3 Tutela dell’inquinamento atmosferico, indirizzata all’Assessore, Dirigente generale della Commissione d’Inchiesta, al Presidente della Regione Sicilia, a Legambiente Nazionale, a Confindustria Sicilia e Legambiente Regionale, avente ad oggetto “Piano regionale di coordinamento per la tutela della qualita dell’aria ambiente. Il silenzio omertoso, le menzogne ed il falso storico dei rappresentanti di Legambiente Sicilia. L’attivita di una banda di lestofanti (Genchi, Fontana e Messina)”; b) nella nota a propria firma prot. n. 87942 del 4.12.2007 dell’Assessorato Territorio ed Ambiente della Regione Sicilia servizio 3 Tutela dell’inquinamento atmosferico, indirizzata al Ministro dell’ Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, alla Direzione Salvaguardia Ambiente Ing. Bruno Agricola e a Legambiente Nazionale avente ad oggetto “Piano regionale di coordinamento per Ia tutela della qualita dell’aria ambiente. Il falso Storico dei responsabili di Legambiente Sicilia, Indagini di Polizia Giudiziaria delegate dalla procura della repubblica presso il Tribunale di Palermo”; nel testo di tale nota si legge inoltre che “i responsabili di Legambiente hanno gravemente diffamato la regione Siciliana con una serie di gravissime menzogne e falsita, raggirando i giornalisti... indegna sceneggiata sia stata allestita da una cricca di imbroglioni che sembrano afferire ad un settore deviato di Legambiente... si chiede di valutare se ~ come sembra Probabile — sussistano gli estremi per depennare Legambiente (o quartomeno Legambiente Sicilia) dall’elenco delle associazioni ambientaliste legalmente riconosciute... cricca di manigoldi... manipolo di cialtroni (Fontana e Messina) banda di diffamatori”; ¢) nella nota a propria firma prot. n.- 640 del 10.12.2007 dell’Assessorato Territorio ed Ambiente della Regione Sicilia servizio 3 Tutela dell’inquinamento atmosferico, indirizzata al Dipartimento Reg. territotio ed Ambiente, Dipartimento Reg. Urbanistica, Ufficio Speciale per la Montagna, Ufficio speciale Aree ad elevato rischio di crisi ambientale, all’Assessore ¢ al Dirigente Generale avente ad oggetto: “Piano regionale di coordinamento 2 la tutela della qualita dell’aria ambiente. Il falso storico det responsabili di Legambiente Sicilia. Attivita diffamatoria di una banda di cialtroni (Genchi, Cammarata, Fontana e Messina) capitanata dalla madre dei Jestofanti: il galeotto Genchi”; nel testo di tale nota si legge, inoltre: “banda di cialtroni... i responsabili regionali di Legambiente hanno Stavemente diffamato la regione Sicilia con una serie di menzogne e falsita raggirando giornalisti... cricca di imbroglioni settore deviato di Legambiente... il gruppo dei tre ciarlatani (Genchi, Fontana e Messina)... atteggiamento omertoso... trio di lestofanti.. i tre illusionisti hanno Sraudolentemente carpito la buona fede dei giornalisti da perfette canaglie.. banda di cialtroni, incompetenti e in malafede, animati esclusivamente dall esigenza di assecondare rancori ersonali e interessi privati, alla ricerea disperata di una improbabile vendetta azioni sconsiderate della cricca di mascalzoni che ha dato 1 ‘avvio, nascondendosi sotto Vinsegna di Legambiente a questa indegna gazzarra... banda di canaglie che si Ja scudo delle bandiere di Legambiente Sicilia... emeriti cialtroni... il dottor Genchi con i suoi amici lestofanti... cascata di castronerie buttate al vento da un gruppo di manigoldi, professionisti della propaganda e della diffamazione... risvegliandosi dal letargo Mimmo Fontana, Presidente regionale di Legambiente... la banda di lestofanti confonde... il trio dei lestofanti imbroglia i giornalisti il presidente di Legambiente Sicilia con una Saccia di bronzo senza limiti... indegna sceneggiatura allestita da una cricca di imbroglioni che sembrano afferire ad un settore deviato di una grande associazion 7 ambientalista... per quanto riguarda la posizione dei signori Fontana e Messina, invece é necessario evidenziare che con le loro menzogne hanno seriamente compromesso la credibilita dell'associazione che rappresentano... ci si chiede inoltre come tali soggetti visto il ruolo ricoperto all'interno di un’associazione che dovrebbe tutelare gli interessi diffust, piuttosto che quelli privati, Possano ancora essere convocati a tavoli istituzionali regionali, dopo che hanno pubblicamente mentito cercando di coprire le magagne di un compare le cui 8esta sono ormai conosciute all’intera Regione”. Con il primo motivo dell’atto di appello il difensore ha chiesto Vassoluzione perché il fatto non costituisce teato, prospettando che il Piano regionale di coordinamento per Ja tutela della qualita dell’area ambiente, assunto con decreto assessoriale ad agosto del 2007 dalla Regione siciliana, non sarebbe come, invece, dichiarato dal responsabile di " Legambiente Fontana frutto di una copiatura maldestra di analogo Piano della Regione Veneto. Per il difensore l’imputato aveva attomo a sé un ambiente ostile che mal vedeva il suo subingresso al posto del suo predecessore dott. Genchi e in tal senso vi é la deposizione dell’Ing. Talluto, dirigente del Dipartimento Territorio ed Ambiente dell’ Assessorato Regionale. Il difensore ha, cosi, Prospettato il riesame dell’esimente della Provocazione esclusa dal primo Giudice. Nell’ottica difensiva, durante la conferenza stampa ~ che ebbe a seguire — sarebbero state effettuate Precise accuse nei confronti dell’imputato (accuse di tipo politico e anche relative alla professionalita e serieta dell’imputato), Diversamente da come ritenuto dal primo Giudice le iniziative assunte dall’imputato si collocherebbero su un piano di pura replica dialettica, sia pure virulenta e dai toni offensivi. Al fine di dimostrare che non vi era una semplice situazione di contrasto con altri funzionari la difesa ha prodotto l’Ordinanza di archiviazione emessa dal GUP del Tribunale di Palermo nell’ambito dei procedimento insorto a seguito della denuncia Presentata contro |’Anza da un dirigente del servizio 3, il dott. Pellerito. L’incarico affidato all’ Anza, inoltre, sarebbe stato Particolarmente onetoso Poiché difettava la normativa Regionale in materia di autorizzazione delle emissioni nell’atmosfera ma anche avuto viguardo all’inadempimento da parte della Regione Siciliana di alcune direttive in materia di gestione della _ qualita dell’ aria, - La Regione, solo con decreto 176/K ad agosto del 2007 si forniva del Piano regionale di coordinamento per la tutela della qualita dell’area ambiente con decreto assessoriale. Nell’ambito del proc. n. 9963/09 RG.NR. Ja consulenza disposta dal PM dava atto che il suddetto decreto assessoriale aveva apportato modifiche non sostanziali del Piano regionale per correggere alcuni errori presenti nel testo iniziale. Cid dimostrerebbe per la difesa |’infondatezza delle accuse rivolte all’Anza della copiatura maldestra telativamente al piano pubblicato nell’agosto 2007 come ritenuto, invece, dal presidente di Legambi Fontana. La difesa ha depositato anche copia del comunicato stampa diffuso da Legambiente per indire la conferenza stampa del 21.11.2007, Ne erano seguiti articoli di stampa su quotidiani nazionali che avevano fatto riferimento alla cattiva copiatura del direttore generale Tolomeo Pietro ¢ del geologo caposervizio Anza Salvatore. Vi era stata anche una serie di iniziative con video servizi e la video intervista del Fontana a “Medianews” nel quale il predetto chiedeva all’assessore di revocare il Piano e di individuare la responsabilita perché qualcuno aveva ingannato I’assessore. Le iniziative dell’Anza sarebbero state in stretto rapporto eziologico con il fatto ingiusto altrui posto in essere dalla persona offesa sia direttamente sia mediatamente attraverso Popera di altri soggetti vicini a Legambiente, non sussistendo quella discontinuita temporale riconosciuta dal primo Giudice. Risulterebbe cosi applicabile, nell’ottica difensiva, l’esimente di cui all’ art, . 599 ep., che richiede il nesso di causalita diretto tra fatto provocante e - fatto provocato, L’atto di gravame risulta fondato e deve, percid, trovare accoglimento. Si osserva che il primo Giudice ha ritenuto non sussistente l’esimente della Provocazione a fronte delle offese -ritenute illegittime- rivolte dall’Anza con le note a sua firma del 27.1 1.2007, 412.2007 e 11.12.2007, nelle quali aveva rivolto le espressioni —ritenute ingiuriose- a Legambiente e al suo presidente Fontana (“Banda di lestofanti, cricca di imbroglioni... cricca di manigoldi, manipolo di cialtroni, banda di diffamatori... perfette canaglie, incompetentt ed in malafede... cricca di mascalzoni, gruppo di/; manigoldi... banda di lestofanti”). UI primo Giudice ha considerato difettante il requisito dell’ ingiustizia del fatto presupposto poiché il piano regionale conteneva degli errori che avrebbero reso legittime le critiche mosse da Legambiente nella conferenza stampa del 21.11.2007 ¢ che non avrebbero coinvolto la persona dell’Anza, Orbene, per ritenere sussistente Vesimente di cui all’art. 599 cp. & anzitutto indispensabile che sussista un nesso di casualita determinante tra il fatto provocante e il fatto Provocato, ancorché non rilevi la proposizione tra la reazione e il fatto ingiusto altrui (Cass, Sez. 5 sentenza n. del 11.5.2012). Se pud concordarsi con quanto affermato in sentenza circa la definizione di fatto ingiusto altrui non circoscritta unicamente allillecito civile o penale, ma estesa a comportamenti lesivi di regole comunemente accettate nella civile convivenza (vedi Cass, Sez, 5 Sentenza n, del . 16.12.2011), va doverosamente rilevato che, nel caso in esame, !’Anza —in * occasione della conferenza stampa del 21.11.2007- non si era trovato al centro di un aspro rilievo politico, come, invece, riferito dal teste Fontana ma si era trovato soprattutto al centro di accuse di incompetenza e sciatteria (delle quali & cenno nella sentenza impugnata) e perfino Prospettando lo sconfinamento nell’illecito, Dunque, l’Anz ayeva ritenuto, legittimamente, di reagire ad un fatto — come vedremo- ingiusto che aveva assunto —non solo- i connotati del comportamento lesivo di regole comunemente accettate dalla civile convivenza, Si legge in sentenza (pag. 16) che nella vicenda in esame non sarebbe stata posta in essere alcuna ingiustizia in danno dell’ Anza, “me 1 Piuttosto, alla legittimita delle critiche mosse dalla Legambiente nella conferenza stampa del 21.11.2007 alloperatore dell’ufficio “non coinvolgenti la persona dell’Anza in quanto tal”. In realta, le accuse di sciatteria e di incompetenza —e non solo queste (vedi deposizione dell’Ing. Talluto)- erano rivolte alufficio del quale I?Anza era il massimo responsabile, perché direttore di quel servizio, di guisa che non potevano non coinvolgere in prima persona l’odierno appellante. La campagna di stampa mediatica iniziata subito dopo la conferenza dimostra che, al di 1a delle accuse di tipo politico, !’Anza era stato considerato il responsabile della maldestra copiatura del piano, Si spiegano, cosi, le richieste di immediato ritiro del piano e di dimissioni dell’Anza dal suo incarico, cosi come Vatteggiamento di derisione in alcuni servizi televisivi. Si rileva che PAnzA aveva trovato una situazione di emergenza nell’assumere Ja dirigenza del servizio affidatogli, poiché era assente la “normativa regionale in materia di autorizzazioni alle emissioni “ nelPatmosfera ed erano gia state avviate due procedure di infrazione da parte dell’Unione europea per Pinadempimento da parte della regione siciliana in materia di gestione della qualita dell aria. Era, quindi, necessario che Ja regione adottasse, nel pil breve tempo possibile, un piano per la tutela della qualita dell’aria, anche per usufruire dell’erogazione dei fondi europei. Cosi, erano stati utilizzati i dati dell’ARPA Sicilia, in applicazione delle direttive del decreto del ministero dell’ambiente n. 261 del 2002 ¢, infine, ad agosto del 2007 con il decreto assessoriale n. 176/GAB la regione si era munita del piano regionale di coordinamento per la tutela della qualita dell’ aria. Orbene, nel corso del primo grado é stata disposta una consulenza tecnica del p.m. al fine di verificare la conformita del piano alla normativa vigente. In detta consulenza, tra l’altro, si precisa che: “Con il Decreto Assessoriale n. 176/GAB del 9 agosto 2007 la regione siciliana ha adottato il paino regionale di coordinamento per la tutela della qualita dell’aria ambiente. Tl provvedimento 2 stato successivamente integrato dal Decreto Assessoriale n 43/GAB del 12 marzo 2008, con il quale sono state approvate alcune modifiche non sostanziali del piano regionale per correggere alcuni errori e/o refusi presenti nel testo iniziale”. Da quanto espresso nella stessa consulenza si evince, invero, che il Piano regionale adottato non era, in realta, solo frutto di una copiatura, poiché . hella stessa consulenza si parla di errori e/o refusi non rilevanti. ~ Come, infatti, dichiarato all’udienza del 29.3.2012, il prof. Barbaro, dell’ universit di Palermo, che insieme al prof. Parmaliana dell’universita di Messina, aveva collaborato per la redazione del piano, tutte le regioni dovevano lavorare su un indice, normativamente previsto, i cui contenuti dovevano essere introdotti nel piano. Dati i tempi strettissimi, imposti anche dalla procedura di infrazione che bloccava la possibilita di ottenere finanziamenti europei, si era utilizzato anche il piano della regione veneta, correttamente indicato tra le fonti del Piano stesso, Per il primo Giudice il piano avrebbe contenuto diversi errori ¢ sarebbe apparso —per come dichiarato dal responsabile di Legambiente, Fontan: 9 7 frutto di una copiatura, peraltro maldestra, di analogo piano elaborato dalla regione veneta. T responsabili di Legambiente avevano, cosi, indetto una conferenza stampa in data 21.11.2007, per rendere noto il “plagio” ed il “falso storico” operato dalla regione siciliana ¢ nel corso della conferenza stampa era Stato sollecitato sia il ritiro (0 Ia revoca) del piano da parte dell’assessorato sia le dimissioni del Dott. Anza, ritenuto da Legambiente responsabile della asserita copiatura del piano ¢ di altre iregolaritd rilevate in quella sede. Si osserva che, in realta, i punti di coincidenza evidenziati dal primo Giudice tra il piano: predisposto per la Tegione veneta e quello per la regione siciliana non dimostrano, invero, la fedele copiatura da parte dell’ Anza il quale, vista la ristrettezza di tempi entro i quali doveva essere varato il piano, ha verosimilmente utilizzato un file preesistente da adattare . alle peculiarita della regione siciliana, a mo’ di falsariga sulla quale ~ lavorare e, comunque, non é dato ravvisare alcun intento truffaldino anche per le modalita con le quali si é proceduto alla correzione dell’elaborato, effettuata dalla segreteria stessa, senza necessiti che si affidasse Tincombenza a personale tecnico specializzato, portando a termine Poperazione nell’arco di mezz’ora e, dunque, in un ristrettissimo ambito temporale, che contrasta necessariamente con Paccusa di integrale copiatura, Va osservato che l’antefatto all’accusa ingiusta mossa all’ Anza é costituito dal clima ostile che Vappellante aveva attomo a sé nell’ambito del dipartimento del quale aveva assunto V'incarico. Cosi, Ping. Talluto Giacomo ha, tra Patro, dichiarato (nel 2007 dirigeva Punita di staff dirigente generale e del coordinamento di attivita istituzionali dell’assessorato territorio e ambiente) che I’AnzA aveva trovato un clima ostile allorquando aveva assunto V’incarico di dirigente del servizio 3, “é stato immediatamente osteggiato da tutti i dirigenti del servizio che erano del tutto sodali con il precedente dirigente”... “tutti i dirigenti scrissero delle riserve al Dirigente Generale, scrissero delle riservate al Dirigente Generale in cui lamentavano una incompatibilita ambientale dopodiché iniziarono tutti un’attivita di pure e vero ostruzionismo fatto in maniera che il servizio non potesse funzionare e in maniera da costringere il dottor Anza a dimettersi”. La stanza dell’ufficio dell’Anza, per vari pretesti, era rimasta chiusa tanto che era stato necessario Pintervento dei Carabinieri per aprire la stanza e per consentire all’Anza di prendere servizio in quegli Uffici. . Detto del fatto ingiusto e della reazione legittima dell’Anza, occorre poi * procedere alla verifica della sussistenza dell’immediatezza che deve sussistere tra il fatto provocante e quello provocato, in sintonia con il costante orientamento espresso sul punto dalla giurisprudenza di legittimita La Corte osserva che nella conferenza stampa del 21.11.2007 tenuta da Legambiente, oltre a muoversi le critiche al piano regionale per la tutela della qualita dell’aria, erano state rivolte, tuttavia, critiche che avevano coinvolto — non solo sul piano politico — la persona dell’Anza per la sua posizione apicale nell’assessorato regionale. In secondo luogo si osserva che sussiste immediatezza tra la conferenza stampa di Legambiente avvenuta if 21.11.2007 e la nota a firma 0 in del 27.11.2007, alla quale poi sono succedute quelle del 4 e dell’ 11.12.2007. Si osserva che la nota del 27.11.2007 a firma del responsabile del servizio 3, Anza Salvatore, @ indirizzata, tra Paltro, anche a Legambiente nazionale ea Legambiente regionale. Nella detta nota — contrariamente a quanto rilevato dal primo Giudice — Vimputato aveva replicato espressamente alle accuse rivoltegli il 21.11.2007 “dal gruppo dei tre ciarlatani (Genchi, Fontana e Messina)” (In tema di ingiuria, il fatto ingiusto altrui idoneo ad integrare la causa di non punibilita della Provocazione di cui all'art. 599, comma secondo, cod. pen. pud essere costituito anche dall'esercizio di un diritto che si svolga con modalita, le quali, alla stregua del costume sociale e delle regole della civile convivenza, siano vessatorie, sconvenienti e rappresentino espressione di iattanza, dispetto, rivalsa.” Cass, Sez. 5, Sentenza n, 42255 del 16/09/2008). ~ Nella nota si ripercorrevano quelli che ’Anza aveva ritenuto alla stregua di attacchi alla sua persona —invero coinvolgenti anche la dignita del dirigente che veniva tacciato di essere un mistificatore, persona non seria e moralmente decaduta- a partire dal giorno successivo alla conferenza stampa, citando per il 22.11.2007 interi passi riportati dal Corriere della Sera e dalla Repubblica. Non é, dunque, un atto contro il suo predecessore da parte deil’Anza, come titenuto dal primo Giudice, anche perché nella conferenza stampe era stata Tivolta l’accusa secondo la quale il piano regionale della tutela della qualita dell’aria era stato copiato dagli atti della Tegione veneta. Invero, il Fontana ha escluso di essere trasceso in quella sede € di avere insultato ’AnzA ma, ferma restando Paccusa mossa, il contenuto della conferenza stampa ha avuto ampia eco su importanti quotidiani che hanno, in realta, consentito il perdurare dello stato @ira da parte dell’ Anza, Si osserva, peraltro, che il decreto di correzione é stato poi effettuato da parte della regione, poiché, come dichiarato dai testi Tolomeo e Barbaro, si é trattato di correzione effettuata dalla segreteria stessa e non ha richiesto pid di mezz’ora. Peraltro, tra il presidente di Legambiente regionale Fontana Domenico e P’Anza vi erano preesistenti motivi di astio in quanto T’associazione ambientalista si era espressa contro la Tealizzazione di quattro inceneritori voluti dal governo regionale ¢ Legambiente, mentre era sostenuta dal predecessore di Anza, Genchi, una volta che questi era stato rimosso, aveva trovato nel suo successore Anza una persona ostile, . Deve ritenersi, pertanto, sussistente il Fapporto diretto ed immediato tra il ~ fatto presupposto (la conferenza stampa di Legambiente) e il fatto presupponente (la nota / le note dell’ Anza), poiché si deve considerare che in quelle circostanze 1’AnzA ha avuto Vopportunita di esprimere le proprie rimostranze — trattasi di tre atti amministrativi indirizzati ad istituzioni ed organi di vertice del Ministero dell’ Ambiente -, Da quanto sopra argomentato ne consegue che risulta integrata l’esimente della provocazione per limmediatezza della teazione da parte dell’imputato — da intendersi in senso relative — avuto tiguardo alla situazione concreta ed alle stesse modalitd di reazione in modo da non esigere una contemporaneitA che finirebbe per limitare la sfera di applicazione dell’esimente (“Ai fini dell'integrazione dell'esimente del} 3B Provocazione, l'immediatezza della reazione deve essere intesa in senso relativo, avuto riguardo alla situazione concreta e alle stesse modalita di reazione in modo da non esigere una contemporaneita che Sinirebbe per limitare la sfera di applicazione dell'esimente in questione e di | frustarne la ratio e tanto pits deve considerarsi il tempo necessario alla reazione quando questa assuma la forma della diffamazione; ne deriva che per Vintegrazione della Provocazione @ sufficiente che lazione reattiva sia condotta a termine persistendo l'accecamento dello stato diva provocato dal fatto ingiusto altrui e che tra Vinsorgere della reazione e tale Satto Sussista una reale contiguita temporale, senza che occorra che la reazione si esaurisca in una reazione istantanea, (In applicazione di questo Principio la S.C. ha censurato Ia decisione con cui il giudice di appello ha escluso lesimente di cui all'art, 599, comma secondo, cod. pen. ~ nei confronti di un soggetto che aveva inviato ad alcuni professori di una . Universita un plico contenente alcuni stralci del diario della moglie ed "una missiva con appellativi offensivi della reputazione di quest'ultima, il tutto dopo averne scoperto il tradimento con il cognato - ritenendo che i tempi intercorsi tra la scoperta della relazione (3 agosto 1999) e Ia Giffusione del plico succitato (successivo 4 agosto) non consentissero di configurare I'immediatezza necessaria ad integrare Uesimente in questione)” Cass, Sez. 5, Sentenza n. 8097 dell’1 1/01/2007); Deve, percid, ritenersi pienamente provato che l’azione reattiva é stata Portata a termine nella persistenza dell’accecamento dello stato d’ira provocato dal fatto ingiusto proveniente dal Presidente di Legambiente. Pertanto, essendo fondato il @tavame, va riformata |’impugnata sentenza “ 7 con la conseguente dichiarazione di non Punibilita dell’imputato ai sensi dell’art, 599 comma 2 c.p.. P.Q.M. Letti gli artt. 605 c.p.p. ¢ 599 comma 2 eps in riforma della sentenza del Tribunale di Palermo, in composizione monocratica, in data 18.10.2012, appellata da Anza Salvatore, assolve il predetto imputato dal reato ascrittogli, perché trattasi di persona non punibile ai sensi dell’art. 599 comma 2 ep. Indica in giorni 30 il termine per il deposito della sentenza. Cosi deciso in Palermo, il 15 ottobre 2014 Ge. T- Utes

Anda mungkin juga menyukai