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100 COSE DA SAPERE SU NUTRIZIONE, SALUTE,

IGIENE E BELLEZZA
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INDICE
Quali sono le cose importanti da sapere sulle ossa e la loro salute? Come posso prevenire
l'osteoporosi? Cosa devo mangiare per rafforzare lo scheletro?
Qual il miglior sistema di illuminazione per la casa e lo studio disponibile sul mercato?
Gli occhi mi si arrossano per la lettura. Quali accorgimenti posso usare e quale medicinale
utilizzare?
E' preferibile acquistare il farmaco generico, oppure quello originale?
Un'insalata con crescione selvatico? No, grazie!
Perch mi converrebbe acquistare farmaci via internet in Inghilterra?
L'aspirina cardio acquistabile solo su ricetta medica. Dove posso trovare una aspirina in compresse
gastroresistenti, acquistabile liberamente?
Il sesso intenso e regolare fa bene alla salute?
E' meglio il Parmigiano o il Grana Padano?
Di quanto andrebbe limitato il consumo di sale? Il sale fa male solo agli ipertesi o ha altre
controindicazioni?
Cosa dice in sintesi il famoso China Study di cui ho sentito tanto parlare e discutere? Dove posso
trovare online il testo italiano?
Quali sono le malattie a trasmissione sessuale meno note e pi sottovalutate?
Quale shampoo dolce per uso giornaliero potrei usare?
Quali sono i pericoli del pesce crudo o poco cotto?
Quali sono i pericoli di una eccessiva acidit dei tessuti? Hanno ragione i fautori della "dieta
alcalina"?
T verde o t nero?
Ho la scoliosi: devo andare in palestra a fare ginnastica correttiva e continuare a frequentarla per
tutta la vita?
Cosa potrei fare per prevenire le emorroidi e le ernie addominali di cui soffre mio padre?
Lana, pile, piumino: quale dei tre tiene pi caldo?
Quali sono gli alimenti particolarmente sconsigliati da Umberto Veronesi, l'autore de La dieta del
digiuno?
In caso di urgenza, qual la miglior sostanza spermicida e antivirale facilmente reperibile per un
immediato utilizzo?
Cosa devo pensare delle affermazioni che la carne di maiali magri (i cosiddetti "magroni")
perfettamente comparabile con quella bovina?

Esiste un farmaco che mi consente di "smaltire" le calorie dovute ad una occasionale eccessiva
ingestione di grassi?
Qual il miglior preparato per prevenire la caduta dei capelli?
Cosa fa realmente la caffeina al nostro cervello?
Perch sconsigliabilissimo acquistare occhiali da sole di bassa qualit o, peggio ancora, da un
venditore abusivo?
Il glutine: un nemico per la nostra salute?
Il dibattito sull'olio di pesce: medicina per il cervello o costoso placebo?
Zucchero e cervello.
Un nuovo e insospettabile alleato del nostro cervello: la gomma da masticare.
Un'aspirina al giorno toglie il cardiologo di torno ... e riduce della met il rischio di tumori ereditari.
Un trucco per ingannare il cervello e perdere peso.
Grassi finti, rotoli di ciccia veri.
Non riesci a dimagrire? Forse tutta colpa del cervello.
Perch al cervello non piacciono le bibite light
Niente paura, la carne non fa male al cervello.
I reali effetti dell' alcool sul cervello.
Inconsapevolmente distratti per colpa dell' alcool.
Ma in un uovo del fast food cosa c'?
Due Tylenol, e 1'angoscia esistenziale solo un brutto ricordo.
E se il nostro micio ospitasse un parassita che ci induce al suicidio?
Una festa in casa per pochi intimi: voi e 37 milioni di carissimi amici.
E se i farmaci ci fornissero una scusa per continuare a mangiare troppo e male?
Attenti all'effetto placebo: truffe in agguato sullo scaffale della farmacia.
Credete nell'uguaglianza? Allora non sapete resistere alla cioccolata.
Un consiglio: non comprate le riviste di moda.
Rilassati e spendaccioni
Se non vuoi diventate diabetico, ragiona come un diabetico.
Ho l'herpes labiale. C' un medicinale per farlo andar via?
Alla larga dagli antiacidi pericolosi: usiamo il rimedio della nonna.
Iperico contro la depressione? Ma stiamo attenti agli occhi.
Un medicinale da portare sempre con s, che vi salva la vita nel 60% dei casi di attacco cardiaco.
Sgranocchiate le arachidi intere ma state alla larga dal burro di arachidi
Il caff fa male al cuore? Quali sono i danni del caff?
Devo mangiare uova da allevamenti a terra?
Quante uova posso mangiare a settimana? Troppe uova fanno male? E' vero che contengono
colesterolo? C' pericolo di salmonelle nelle uova?
Cos' la "frittata proteica" di uova, di cui parlano alcuni libri di dietologia? E' pi sana?
Esiste un buon blog di dietologia su internet che potrei guardare ?

Cos' che pu danneggiare seriamente i denti, oltre gli zuccheri?


Da cosa provocata la carie?
Come dovrei fare l'igiene orale?
Ci sono dentifrici e colluttori migliori di altri?
Leggere eccessivamente fa diventare ciechi come Giacomo Leopardi? Cosa devo fare per
preservare la vista?
Qual l'illuminazione ottimale per leggere? Leggere con la luce bassa fa male agli occhi?
Devo stare attento a non acquistare cibi provenienti da organismi geneticamente modificati?
Ho da sempre difficolt digestive: posso fare qualcosa?
Cos' la celiachia? Perch, se ho difficolt digestive persistenti dovrei fare un esame per
l'intolleranza al glutine?
Quali controlli medici, poco consigliati, dovrei far fare ai miei figli?
Mangiare cibi "bio" meglio? Dovrei passare al biologico?
Esiste un elenco di cibi per i quali c' un rischio maggiore di inquinamento?
Oggi va di moda fare il "runner", persone che corrono da dieci a venti chilometri al giorno e dicono
di stare benissimo. Fare molta attivit fisica consigliabile?
Quali sono i fattori di rischio cardiovascolare da tenere sotto controllo, e con quali misure?
Esiste un semplice elenco di consigli per dimagrire e rimanere magri?
Digiunare, per dimagrire o per filosofia di vita, un giorno a settimana, dannoso per la salute?
Cos' la "restrizione calorica"? E' vero che recenti studi scientifici mostrano che pu allungare la
vita fino a 120 anni?
Cosa devo fare per prevenire il cancro?
Ci sono sostanze anti-invecchiamento?
Un moderato consumo di vino consigliabile?
Come possibile evitare o ritardare l'invecchiamento del cervello? Cos' il paradosso del "pupazzo
nel cervello"?
Quanta attivit fisica devo fare giornalmente per rimanere in buona salute?
Quali sono le malattie da temere di pi nella vecchiaia?
Come devo fare la spesa per risparmiare?
Perch tutti fanno la dieta Dukan? In cosa consiste?
Quali sono i latticini che dovrei mangiare? Devo continuare ad assumere il latte anche da adulto?
Ci sono alimenti di pessima qualit che devo evitare?
Qual il miglior insaccato?
Mangiare il fegato fa bene?
Mangiare le alghe fa bene?
Abbandonate la dieta a base di carne e sostituitela con una a base di pesce
Cosa devo fare se soffro di insonnia? Devo prendere sonniferi?
Abbronzarsi consigliabile? Cosa devo fare per mantenere la pelle del volto e delle mani senza le
macchie dell'et?

Dove trovo i grassi omega-3 che fanno bene per la salute?


Devo abbandonare la carne e diventare vegetariano? Cosa devo pensare dello stile vegano?
La soia un alimento che pu sostituire la carne e il pesce? Il latte di soia pu sostituire il latte
vaccino per i bambini.
Quali sono le migliori fonti di ferro? Esistono danni da eccessivo consumo di ferro?
Qual la frutta pi vitaminica, e quella meno vitaminica?
Quali sono le migliori fonti di fibre?
Cos' la terapia delle "megativamine", proposta dal premio Nobel Linus Pauling?
Quali sono i prodotti migliori contro le mialgie, i mal di testa, i mal di gola e simili?
Quali sono i benefici della vitamina C?
Ci sono sostanze utili da assumere per tutelare la salute mentale?
Devo evitare del tutto gli psicofarmaci? Devo curare la mia depressione con psicoterapia anzich
con psicofarmaci? Quali sono i principali danni provocati dagli psicofarmaci? Esistono sostanze
dannose per la salute mentale?
Esistono medicinali di uso comune che provocano effetti collaterali dannosi importanti?
Cosa fare in caso di influenza? Come posso evitare di ammalarmi troppo spesso di malattie da
raffreddamento? La vitamina C efficace contro il raffreddore e l'influenza?
Quali sono le principali e pi gravi malattie a trasmissione sessuale? Cosa posso fare per evitarle?
Quali sono le vaccinazioni e gli accorgimenti pi importanti?
E' possibile migliorare la mia intelligenza e la mia memoria? Esistono delle tecniche apposite?
Esistono delle sostanze che potenziano memoria e attenzione?
Dove posso trovare tabelle che mi informino sul valore degli alimenti e sul loro contenuto calorico
e vitaminico?
La psicoterapia serve?
Cosa sono gli "zuccheri semplici" e perch dovrei evitarli?
Qual la nutrizione migliore per il cervello?
Cosa devo fare per evitare osteoporosi e malattie legate alla decalcificazione?
Cos' la "dieta del digiuno" proposta da Umberto Veronesi?
Nei panini, nei biscotti, nei crackers, e in altri alimenti ci sono grassi industriali nocivi? Li posso
individuare leggendo le etichette nutrizionali?
Dopo i 50 anni opportuno assumere una aspirina al giorno per migliorare la circolazione e
prevenire infarto e ictus?
La vista: un grande dono da preservare
L'udito: un altro grande dono da preservare
Non usate il talco
L' epatite
Senilit e alzheimer
I calcoli: come evitarli
I coaguli sanguigni possono danneggiare seriamente il vostro cervello
I radicali liberi sono pericolosi per la salute? Come si formano?

Invecchiamento e sistema immunitario


Ilcolesterolo e altri grassi dannosi
Due persone su dieci, dopo i sessant'anni, divengono gravemente invalide per una emorragia
cerebrale (ictus). Cosa posso fare per prevenirlo?
Gli aromi naturali sono pi sani degli aromi artificiali?
Leggiamo su libri e riviste che ogni giorno assumiamo con frutta e verdura una micidiale quantit
di pesticidi (prodotti contro parassiti ed insetti). Quali rischi corro? Devo passare ai prodotti
biologici?
Zucchero, melassa, miele. lo zucchero di canna migliore dello zucchero raffinato?
Gli alimenti biologici nutrono di pi?
Cosa sono i grassi idrogenati? Perch devo evitarli a tutti i costi?
Bere un succo di frutta la cosa pi stupida che possiate fare

Quali sono le cose importanti da sapere sulle ossa e la loro salute? Come posso
prevenire l'osteoporosi? Cosa devo mangiare per rafforzare lo scheletro?
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Consulta il documento Tutto ci che c' da sapere sul calcio e le vostre ossa, in questo sito
www.learninsourges.altervista.org
Contiene tutto ci che c' da sapere sulle ossa e la loro salute, spiegato con chiarezza e
completezza da Robert Heaney, uno dei maggiori esperti mondiali in materia.

Qual il miglior sistema di illuminazione per la casa e lo studio disponibile sul


mercato?
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Il miglior sistema di illuminazione attualmente disponibile il sistema hue della Philips. Esso
consiste in lampade led, ciascuna in grado di produrre 12 milioni di colori diversi, comandabili
singolarmente tramite una app scaricabile gratuitamente sul vostro telefonino e attraverso il
router della vostra rete domestica wi-fi.
Ciascuna lampadina hue ha una luminosit corrispondente a quella di una lampada a
incandescenza da 60 watt.

L'app hue pu controllare fino a 50 lampade. Pu essere generata qualsiasi tipo di luce: dalla
luce fredda, adatta allo studio, alla luce calda, adatta al salotto, alla luce azzurra adatta alla
stanza da letto.
Tra i vantaggi delle lampadine led, oltre il bassissimo consumo (un decimo di quelle ad
incandescenza) e la durata assai superiore a quella delle lampade a incandescenza (ben 18.000
ore in media), c' il fatto di avere una luce priva di raggi infrarossi o ultravioletti, che
potrebbero danneggiare o dare fastidio all'occhio.
Il livello di luminosit di ogni lampadina regolabile come con un dimmer, sempre tramite
telefonino. Questa una caratteristica molto importante, perch la maggior parte delle
lampadine led in commercio non dimmabile. Quelle poche che sono dichiarate dimmabili in
realt non accettano tutti i dimmer in commercio - o meglio sono compatibili solo con quelli
dichiarati dai costruttori. E anche con un dimmer compatibile, spesso il cambio di luminosit
avviene a scatti ed poco controllabile, mentre con una lampadina Hue perfettamente fluido
e completamente controllabile.
Lo Starter Kit hue costa 100 e comprende due lampadine e il bridge da collegare ad un
ingresso USB del vostro router wi-fi. Ogni lampadina costa 50 .
Tra le funzionalit pi interessanti c' quella delle "scene": una volta selezionato un gruppo di
lampadine e impostato il tono e la luminosit di ciascuna, questa combinazione pu venir
registrata nel telefonino come una "scena", richiamabile a piacere.
E' anche possibile fotografare una luce che ci piace particolarmente (ad es. quella di un cielo
terso o la luce uniforme fuori della finestra con un tempo chiaro ma nuvoloso) e registrarla
come scena: il sistema hue riprodurr ogni volta fedelmente la tonalit originale.
Sono acquistabili a parte gli interruttori Tap hue, dotati di quattro pulsanti, a ciascuno dei quali
pu venir abbinata una scena. Questi interruttori non necessitano di fili di collegamento per
l'alimentazione, perch sono autoalimentati dal movimento di pressione del dito che genera
elettricit con un sistema piezoelettrico, e possono essere avvitati o incollati ovunque.
Numerosissime altre possibilit sono disponibili collegandosi al sito Hue della Philips.
Esistono diverse altre app di terze parti a pagamento (qualche euro) che ampliano le possibilit
del sistema Hue con altre funzionalit.
Unico accorgimento: i telefonini con sistema Windows Phone non sono in grado di scaricare
correttamente l'app, che funziona invece perfettamente con Android.

Gli occhi mi si arrossano per la lettura. Quali accorgimenti posso usare e quale
medicinale utilizzare?
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Quando si legge, la retina umana "consuma" vitamina A come fosse un carburante.


L'assunzione di compresse di Rovigon (vitamina A + E) quando si comincia a notare un
bruciore o quando si prevede una lunga giornata di lettura o sotto luci violente come quelle dei
neon degli esercizi commerciali pu ridurre sensibilmente il bruciore.
Il tuorlo d'uovo preso alcune volte a settimana un buon coadiuvante, perch apporta sostanze
nutritive utili all'occhio, a cominciare dalla vitamina A. Sono noti i casi di persone che sono
guarite da semi-cecit con una dieta ricca di tuorlo d'uovo.

Gli occhi, con l'et, perdono una parte della funzionalit di umidificazione. A questo proposito,
pi efficienti dei colliri sono le cosiddette "lacrime artificiali", delle gocce che creano una
pellicola che protegge l'occhio pi a lungo di un normale collirio. Un ottimo prodotto, che
viene da un marchio come Novartis, Gen Teal, che disponibile anche nella formulazione
con acido ialuronico (Gen Teal HA).

E' preferibile acquistare il farmaco generico, oppure quello originale?


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Acquistare farmaci generici decisamente sconsigliabile per varie ragioni: a) gli standard di
efficacia terapeutica a cui devono soddisfare sono ridotti rispetto agli originali; b) gli eccipienti
sono di dubbia qualit; c) la sperimentazione clinica, essendo farmaci a basso costo, fatta in
modo insufficiente; d) si sono addirittura verificati casi di generici che non bloccano le crisi
epilettiche mentre il farmaco originale lo fa. A buon intenditor poche parole.

Un'insalata con crescione selvatico? No, grazie!


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Per quanto lo si lavi bene, nel crescione selvatico si possono ancora annidare le larve delle
cercarie, che, attraverso l'intestino passano nel sangue e si riproducono nell'uomo, ad esempio
nel fegato, con effetti disastrosi e talvolta mortali.

Perch mi converrebbe acquistare farmaci via internet in Inghilterra?


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Per il semplice fatto che i prezzi dei farmaci in italia sono scandalosi. Quelli degli integratori
e dei prodotti da banco sono quasi criminali, assai superiori a quelli praticati nei paesi civili.
Facciamo qui solo due esempi: 20 compresse da 500 mg di vitamina C in Italia costano circa
5 euro. Via internet, una confezione da 100 compresse si acquista a 7 euro, pi due euro di
costi di spedizione (rimborsati se l'ordine supera un modesto ammontare), e contiene anche
estratti di acerola e rosa canina per aumentare la digeribilit del preparato.. Propecia (l'unico
prodotto funzionante contro la caduta dei capelli) in confezione da 30 compresse costa online
in Inghilterra 30 euro, contro i 60 a cui viene venduto da noi. E si potrebbe continuare
all'infinito.
Farmacie online come ChemistDirect nel Regno Unito sono strettamente controllate dalle
autorit e vendono prodotti assolutamente comparabili a quelli italiani. Unico lato negativo: a
parte pochi casi, per molte categorie non si trova il prodotto di marca. Cos, si pu acquistare
un multivitaminico a un quarto del prezzo praticato in Italia, ma non Multicentrum (Wyeth
Laboratories) n Supradyn (Bayer). Ci sono tuttavia eccezioni: ad esempio ChemistDirect
vende tutti i prodotti della gamma Garnier a prezzi stracciati rispetto all'Italia. Vale comunque
la pena di fare una visita ad uno di questi siti. Ecco un elenco di prodotti che potrebbero
interessarci: integratori di Omega-3; prodotti anti-age e anti-macchia per la pelle (che in Italia
sono costosissimi); aspirina cardio da 80 mg; multivitaminici; vitamina C in compresse;
integratori di calcio e vitamina D; Integratori di vitamine del complesso B, in particolare B12,

molto costosa; Melatonina; detergenti per la pelle, shampoo e saponi neutri (Garnier); prodotti
contro la degenerazione articolare a base di Glucosammina e Condroitina; integratori proteici;
Propecia; Alli (compresse per ridurre l'assunzione di grassi).

L'aspirina cardio acquistabile solo su ricetta medica. Dove posso trovare una
aspirina in compresse gastroresistenti, acquistabile liberamente?
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L'aspirina cardio ha un dosaggio troppo alto (150 mg), adatto per l'assunzione giornaliera da
parte di persone che hanno avuto infarto o ictus, ma non di persone sane. Il dosaggio ottimale
a scopo preventivo per queste ultime di 75-80 mg al giorno. In Italia questa formulazione
non venduta, ma acquistabile all'estero, per esempio in Inghilterra (vedi quanto detto sopra
sugli acquisti di farmaci online), dove non richiesta ricetta medica. La legge italiana richiede
la ricetta solo per l'aspirina da 150 mg, ma tace sui dosaggi pi bassi, cosicch l'acquisto online
perfettamente legittimo.

Il sesso intenso e regolare fa bene alla salute?


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De gustibus non disputandum est. Ma il sesso intenso e regolare non fa n bene n male alla
salute. Per ogni persona che dichiara di essere in buona salute grazie ad una sana attivit
sessuale ce n' una che dice che arrivata sana e attiva a tarda et grazie alla continenza.
Quanto all'affermazione che sarebbe vera attivit sportiva che brucia calorie e tonifica i
muscoli ci asteniamo da commenti. C' tuttavia qualche considerazione da tenere presente. Il
sesso intenso e regolare mantiene alto il livello del testosterone e del desiderio: pi sesso si fa
e pi si vorrebbe farne (qualsiasi endocrinologo pu confermare che l'appetito vien
mangiando). Un livello eccessivo di testosterone pu provocare, oltre che perdita di capelli,
anche ipertrofia prostatica (lo sapeva bene uno scrittore ex-medico come Archibald Joseph
Cronin, che nel romanzo L'albero di Giuda fa parlare un personaggio a cui le esagerate pretese
sessuali della partner hanno procurato a lungo andare una ipertrofia prostatica). Purtroppo, con
la nostra dieta carnivora assumiamo gi ingenti quantit di testosterone, e un elevato livello di
questo ormone un fattore che pu accelerare (si badi: non causare) lo sviluppo di un cancro
alla prostata.

E' meglio il Parmigiano o il Grana Padano?


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Certo, il Grana Padano sembra buono quanto il Parmigiano, e avete notato che ci sono sempre
quelle offerte speciali di Grana, mentre non facile trovarne di altrettanto vantaggiose per il
Parmigiano? Vi siete mai chiesti il perch? La risposta ce la d la legge (s, proprio le norme
giuridiche), che disciplina il tipo di lavorazione che deve avere un formaggio per poter
utilizzare una denominazione tipica.
Leggiamo dunque che il Parmigiano pu essere prodotto solo da latte di mucche che hanno
mangiato foraggi freschi, non insilati. Il Grana padano invece pu essere prodotto anche con

latte di mucche nutrite con foraggi stoccati nei silos, che sviluppano una notevole quantit di
batteri. Questi batteri passano nello stomaco del bovino e di l nella forma di formaggio,
provocandone la fermentazione e la spaccatura. E' per questo che fino a qualche anno fa i
produttori di Grana Padano erano autorizzati ad utilizzare un potentissimo conservante,
l'aldeide formica. Si pensi che viene impiegato nelle facolt di medicina per conservare sotto
vetro tessuti ed organi umani ed animali. Come se ci non bastasse, la norma non fissa limiti
all'utilizzo del conservante: infatti il testo della norma dice "aldeide formica q.b.", e "q.b." vuol
dire "quanto basta", cio "fai un po' tu".
Ecco il perch delle offerte speciali del Grana: poich viene usato un conservante, praticamente
nessuna forma si spacca, e quindi la produzione molto alta, e per venderla si ricorre a
periodici ribassi, mentre i controlli rigorosissimi e il divieto assoluto di utilizzare conservanti
per il Reggiano ne rendono la produzione sensibilmente pi ridotta.
Si vede che qualcuno ha lanciato un allarme, perch recentemente i produttori di Grana Padano
sono passati al conservante lisozima, che viene dichiarato "totalmente naturale e senza effetti
dannosi per la salute". Sar vero? Fossi in voi, se avessi la possibilit di sborsare qualche euro
in pi, opterei per un formaggio completamente privo di conservanti e prodotto da persone che
hanno sempre pensato che la formaldeide deve stare negli obitori e nelle sale anatomiche e
assolutamente non sulla tavola degli italiani.

Di quanto andrebbe limitato il consumo di sale? Il sale fa male solo agli ipertesi o
ha altre controindicazioni?
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Molti di noi sono perplessi riguardo la giusta quantit di sale da consumare. Il fatto che
l'informazione al riguardo lacunosa e contraddittoria a dire il meno. Ecco alcune idee errate
che facilmente si ricavano dalla letteratura divulgativa al riguardo: a) Il consumo di sale da
cucina andrebbe moderato ma non abolito. Il grosso dei vantaggi si ha con la moderazione,
mentre l'abolizione servirebbe solo per i casi gravi; b) Una quantit eccessiva di sale fa
aumentare la pressione, e quindi rappresenta una minaccia solo per gli ipertesi; c) Alcuni studi
mostrerebbero che l'abolizione completa del sale pu portare ad una lieve compromissione
delle funzioni cognitive degli anziani; d) Il sale una sostanza fondamentale per l'organismo,
il cui consumo non pu essere abolito totalmente.
In realt ognuna di queste affermazioni errata. Come rileva Jared Diamond nel suo recente
best-seller Il mondo fino a ieri, gli studi sulle societ primitive che solo in tempi recentissimi
sono venute in contatto con la civilt e l'alimentazione occidentale, come i Papua della Nuova
Guinea, mostrano che queste popolazioni sanissime, che non conoscono ictus, ipertensione,
malattie cardiovascolari e diabete, assumono pochissimo sale. Il record del pi basso consumo
di sale al mondo si ha tra gli Yanomani dell'Amazzonia. Le conclusioni di Diamond, che cita
studi epidemiologici sul drammatico incremento di malattie "da civilizzazione" tra le
popolazioni convertite alla dieta occidentale sono nette: il consumo di sale da cucina va abolito
totalmente. E anche l'abolizione totale non ci mette al riparo dal consumo di sale presente in
pressoch tutti gli alimenti conservati che assumiamo giornalmente.
La seconda preziosa informazione che ci fornisce lo studio di Diamond (che un biologo
evoluzionista) che il sale un vero killer nascosto: non solo responsabile dell'ipertensione,

ma il suo consumo incontrovertibilmente legato all'ictus e ad altre patologie degenerative,


come l'arteriosclerosi e i disturbi cardiaci.
Particolarmente impressionante la correlazone tra sale e ictus. Nei villaggi giapponesi in cui
il consumo di sale pi alto, pressoch il 60% della popolazione muore di ictus in et
relativamente giovane.
La conclusione di Jared Diamond lapidaria: Salt: never, ever.

Cosa dice in sintesi il famoso China Study di cui ho sentito tanto parlare e
discutere? Dove posso trovare online il testo italiano?
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Il China Study in traduzione italiana si pu trovare online in questo sito


www.learningsources.altervista.org
Il China Study un libro del medico ed epidemiologo Colin Campbell, basato sull'omonimo
studio clinico che ha indagato per diversi anni sulle abitudini alimentari di milioni di cinesi
delle pi varie aree del paese, fornendo una impressionante quantit di dati statistici sulla
correlazione tra dieta e malattie metaboliche e cardiovascolari.
A dispetto della mole (387 pagine nell'edizione italiana) le conclusioni sono estremamente
semplici:
Un eccesso di proteine favorisce invariabilmente il cancro, aumentandone la probabilit
fino al 30%. Una dieta a basso tenore di proteine (5%) mette al riparo persino dal cancro
provocato dall'aflatossina, la pi potente sostanza carcinogena esistente. Le diete
ipoproteiche rallentano anche sensibilmente il progredire del tumore
La quantit di proteine in grado di favorire l'insorgere del cancro quella presente in una
normale dieta occidentale (20% delle calorie della dieta).
La quantit di proteine consigliata non deve superare il 10% delle calorie totali
Le proteine vegetali, anche se somministrate al livello del 20% non favoriscono il cancro
Le proteine che maggiormente favoriscono il cancro sono quelle di origine animale. Tra
esse la caseina presente nei latticini ha una incontestabile azione che favorisce il cancro. Le
proteine sane sono quelle vegetali, comprese quelle del frumento e della soia.
I soggetti che si nutrono prevalentemente di cibi animali sono quelli che si ammalano delle
patologie pi croniche. Persino le assunzioni relativamente ridotte di alimenti animali sono
associate a effetti sfavorevoli.
Cardiopatie, diabete, obesit possono essere fatte regredire con una dieta vegana, del tutto
priva di prodotti animali
Una notevole quantit di disturbi apparentemente non collegati all'alimentazione possono
invece essere evitati con una dieta vegetariana: disturbi visivi e cerebrali in et avanzata (tra
cui Alzheimer), malattie autoimmuni, malattie delle ossa e dei denti, tra cui osteoporosi,
diabete, ictus, ipertensione, artrite, cataratta, obesit, malattie renali.
Va in particolare abolito ogni consumo di carne, latticini e uova

Le proteine potenziano l'azione delle principali sostanze cancerogene: aflatossine, nitriti,


DDT, dolcificanti sintetici (ciclamati e saccarina), virus dell'epatite (che provoca cancro al
fegato)
Le cosiddette "malattie del benessere" (cancro, diabete, ictus, cardiopatie coronariche) sono
legate tra loro e all'alimentazione.
Una dieta vegetariana mantiene estremamente bassi i livelli di colesterolo. Le proteine di
origine animale sono collegate alla produzione di colesterolo da parte dell'organismo
(colesterolo endogeno), che si va ad aggiungere a quello proveniente da fonti animali
(colesterolo esogeno). Il consumo di caseina (latticini) e di altre proteine animali mantiene
alti i livelli di colesterolo.
Esistono comprovate relazioni tra diversi tipi di cancro (es. al seno) e consumo elevato di
grassi (oltre il 30% della dieta), che sconsiglia ulteriormente l'assunzione di alimenti
animali, i pi ricchi di grassi. La soglia massima di grassi nella dieta andrebbe rivisto al
ribasso: 10-15%
Solo il 2-3% dei cancri sono di origine ereditaria; tutti gli altri possono essere controllati o
influenzati dall'alimentazione e dallo stile di vita
Una dieta ricca di fibre, come quella vegetariana, ha importanti benefici preventivi.
Occorrerebbe assumere almeno 30-35 grammi giornalieri di fibre.
I vegetali sono ricchi di sostanze antiossidanti, ben pi che gli alimenti di origine animale
Contrariamente a quanto pensano oggi i nutrizionisti, la dieta pi sana e che favorisce la
perdita del sovrappeso e il mantenimento del peso forma ad alto contenuto di carboidrati,
e non di proteine, come la famosissima dieta Dukan. Ma si deve trattare di carboidrati non
raffinati, provenienti da frutta e verdura integrali.
La dieta migliore una dita a basso contenuto di grassi e proteine e ad alto contenuto di
carboidrati.
Le culture che hanno tassi (notevolmente) inferiori di coronaropatie sono quelle che
consumano meno grassi saturi e proteine animali e pi cereali integrali, frutta e verdura,
sostentandosi principalmente con cibi di origine vegetale con prevalenza di carboidrati
complessi.
Una dieta vegetariana fa dimagrire e tiene sotto controllo il peso senza bisogno di privazioni
caloriche e senza provare alcun senso di fame.
Il diabete di tipo II (quello non autoimmune) correlato non solo col consumo di zuccheri,
ma anche con quello di grassi, di proteine e di alimenti animali.
I benefici della dieta vengono potenziati dall'esercizio fisico
Gli integratori vitaminici non sono una panacea per la salute. Gli studi al riguardo hanno
dato risultati incerti.

La stessa alimentazione che previene la malattia negli stati iniziali pu anche arrestare e far
regredire la malattia negli stadi successivi.
Una alimentazione che sia benefica per una particolare malattia cronica sar di vantaggio
alla salute su tutta la linea.
Il pesce, grazie agli acidi grassi Omega-3, pu prevenire alcuni aspetti della cardipatia, ma
in definitiva non ha nessun effetto sulla mortalit causata da questa patologia e neppure sul
rischio di attacco cardiaco. In compenso, i grassi contenuti nei pesci, come tutti i grassi,
possono in qualche caso favorire l'insorgere di alcuni tipi di cancro, come il cancro al seno
nelle donne, che molto sensibile alla quantit di grassi nella dieta.
La dieta occidentale sbilanciata dal lato delle proteine;
Una alimentazione vegana, con proteine di origine vegetale, mette al riparo pressoch da
tutti i disturbi cardiovascolari e metabolici che affliggono le popolazioni delle nazioni
ricche

Quali sono le malattie a trasmissione sessuale meno note e pi sottovalutate?


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Accanto alle analisi sull'HIV, l'herpes genitale, la mononucleosi, la gonorrea e la sifilide, ci


sono altre analisi e precauzioni da prendere.
In realt, oltre ad usare sempre il preservativo, la prima cosa che dovrebbe fare una persona
che pratica il sesso con partner diversi nel corso del tempo vaccinarsi contro l'epatite B, che
si trasmette con estrema facilit tramite rapporti sessuali e il contatto con il sangue. Come
noto, durante i rapporti sessuali, specie quelli protratti che vanno tanto di moda oggi (sesso
tantrico e cose del genere) gli organi maschili ma soprattutto femminili subiscono delle
dilatazioni che provocano delle micro-ferite invisibili, che non danno fastidio o dolore, ma che
sono altrettante porte aperte per il contagio. E questo tanto pi probabile nel caso di soggetti
che fanno sesso con discontinuit, in modo che l'organo sia costretto all'improvviso a
dilatazioni non graduali. E' noto a tutti i medici legali che il modo pi veloce per stabilire se
un cadavere appartiene ad una persona omosessuale analizzare con una lente la corolla anale
per individuare le micro-ferite che sono immancabilmente presenti in questi casi.
La seconda vaccinazione riguarda il papilloma virus, che nel maschio asintomatico, mentre
nella donna pu portare allo sviluppo di tumore al collo dell'utero, ci che la costringer a
ripetere ogni anno fino alla fine della vita costose analisi, e di condilomi cornei all'interno della
vagina, che rendono il rapporto molto doloroso e, anche se abrasi col laser, si riformano
regolarmente.
La terza analisi che potrebbe riservare amare sorprese quella della clamidia, un batterio
responsabile di un altissimo numero di casi di sterilit femminile totale.

Quale shampoo dolce per uso giornaliero potrei usare?


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Lo shampoo Ducray un ottimo shampoo. E' stato consigliato a chi scrive da un dermatologo
di fama internazionale.

Quali sono i pericoli del pesce crudo o poco cotto?


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Uno tra tutti: recentemente arrivato anche nel Mediterraneo un parassita che depone le sue
uova nel pesce azzurro. Le uova penetrano nel corpo umano e danneggiano fegato e altri
organi. L'unico modo di inattivare il parassita cuocere bene il pesce (anche se purtroppo
vero che il modo migliore per acquisirne i principi nutritivi cuocerlo il minimo
indispensabile) o congelarlo per qualche giorno: il freddo uccide le uova del parassita. State
attenti a panini con alici di dubbia provenienza.

Quali sono i pericoli di una eccessiva acidit dei tessuti? Hanno ragione i fautori
della "dieta alcalina"?
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Secondo non pochi nutrizionisti, tenere sotto controllo il grado di acidit dei tessuti
dell'organismo aiuta a mantenerlo sano. Sono in particolare alimenti acidificanti: carni rosse e
lavorate, cibi fritti e grassi, latticini, pane lievitato e prodotti a base di grano, snack e bevande
zuccherate. Il consumo di proteine innalza l'acidit dei tessuti e produce acido urico.
Tra i danni che i fautori della dieta alcalina additano vi sarebbe anche l'osteoporosi, e questo
in base ad un semplice meccanismo: per ridurre l'acidit dei tessuti e ristabilire il corretto ph
l'organismo, non potendo procurarsi dall'esterno sostanze alcaline come il calcio, se le procura
"sciogliendo" una parte della massa ossea. Ecco perch le persone che seguono una dieta
acidificante hanno un elevato livello di calcio nel sangue e nelle urine, che a lungo andare
provoca il danneggiamento al patrimonio osseo.

T verde o t nero?
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Per quanto si moltiplichino gli studi finanziati dai produttori di the nero, pare che non vi sia
niente da fare: le propriet antiossidanti, anticancro e anti-infarto appartengono in modo
predominante al the verde. Uno studio recente mostrerebbe che il consumo di the nero
preventivo del diabete, ma l'efficacia su questo come su tutti i fronti inferiore a quella del the
verde.
I t sono suddivisi in quattro categorie: neri o rossi, verdi, Oolong e, infine, bianchi o gialli.
Queste differenze non dipendono dalla diversit della pianta di provenienza, dato che la pianta
del t una sola, una pianta sempreverde della famiglia delle camelie, la Camellia sinensis,
quanto dai diversi metodi di lavorazione. Da questi quattro colori, o categorie, si possono
ottenere molte varianti se combinati con fiori, frutta o mescolati fra loro.
Il t nero, chiamato rosso dai cinesi, un t fermentato. Dopo la raccolta le foglie vengono
fatte appassire, distese su griglie ventilate ad aria calda. Successivamente vengono arrotolate
su se stesse in modo tale che le foglie si spezzino e possa, cos, cominciare il processo di

fermentazione. Quest'operazione la pi delicata e la pi importante nella preparazione del t


nero. Da una buona fermentazione dipendono, infatti, l'acidit, gli aromi e il colore. Le foglie
vengono, poi, fatte essiccare, in modo da bloccare la fermentazione e permettere che
conservino tutte le loro propriet organolettiche (gusto, colore, profumo, consistenza ... ). Si
arriva, quindi, all'operazione conclusiva, quella della selezione che consente di classificare le
foglie. Di tutte le variet dei t neri, il Pu-Erh quello che grazie alle sue propriet medicinali,
si avvicina maggiormente al t verde.
Il t verde un t non fermentato: ci significa che il processo di fermentazione stato bloccato
sul nascere. Subito dopo la raccolta, le foghe sono passate al vapore o tostate; poi essiccate e.
arrotolate. Questo procedimento molto semphce impedsce la fermentazione, fondamentale,
invece, per i t neri. Il metodo a vapore un metodo tradizionale molto praticato dai giapponesi
e in uso soltanto in qualche rara provincia cinese. Per semphficare: si pu, dunque, distinguere
tra t verde cinese, tostato, e t giapponese a vapore.
Da sempre, in Oriente, il t, di qualsiasi tipo si tratti, considerato una vera e propria panacea:
stimola la concentrazione mentale, diminuisce la fatica, procura longevit. A partire dal XIX
secolo, con l'affermarsi della medicina scientifica, furono pubblicati i primi studi sulle virt
terapeutiche del t. Esso indicato tanto per i problemi cardiovascolari quanto per i disturbi
digestivi ed epatici. Altri studi mostrano, inoltre, che il t ricco di antiossidanti, sostanze che
proteggono l'organismo dall'assalto dei radicali liberi, fra i maggiori responsabili
dell'invecchiamento.
Ma il t verde, che non fermentato e che subisce un minor numero di trasformazioni rispetto
agli altri tipi di t, possiede propriet terapeutiche ancor pi sorprendenti.
sufficiente berne con regolarit una tazza al giorno. Sarete voi stessi a stabilire la quantit
che fa al caso vostro: in base al tempo che avete a disposizione e in base alla vostra soglia di
tolleranza alla teina. Perch proprio questo derivato della caffeina, l'unica controindicazione
del t: se eccedete, possibile che vi renda nervosi, vi procuri palpitazioni e vi causi insonnia.
Se amate un t piuttosto forte, limitatevi a tre tazze al giorno, evitando di berlo nel tardo
pomeriggio. Se il vostro obiettivo , invece, quello di dimagrire o di curarvi, evidente che
sar necessario aumentarne la quantit. In tal caso, dovrete scegliere un t a basso contenuto
di teina, da bere sei o sette volte al giorno.
Da molto tempo, il t stato oggetto di ricerca da parte di studiosi nel tentativo di
comprenderne i misteri chimici . La teina fu scoperta, per la prima volta, nel 1827 dal
francese Jean-Baptste Oudry, sette anni dopo la caffeina. Sono, dunque, quasi due secoli che
gli scienziati cercano d'individuare tutte le straordinarie sostanze che compongono questa
enigmatica bevanda. E ogni anno una nuova sostanza viene scoperta, e soprattutto quasi
sempre compatibile con quelle prodotte dal corpo umano - il che spiega il rapido assorbimento
del t. stata dimostrata, sino adesso, la presenza di tannini, metilxantine, polifenoli
(catechina, flavonoidi), caffeina, vitamine (A, B ed E), oligoelementi (fosforo, manganese,
potassio, fluoro, rame, sodio...), carboidrati e amminoacidi e naturalmente la teina. La presenza
nei germogli di acidi organici, quali l'acido citrico, tartarico e malico, responsabile di
quell'aroma particolare che molto spesso si sprigiona dal t verde. Sono tutte queste sostanze,
ma soprattutto la loro combinazione che fanno s che il t verde, molto pi ancora del t nero
agisca direttamente sul sistema immunitario, sanguigno, nervoso e digestivo.
Ecco un elenco delle propriet del the verde:

Stimolante della concentrazione e dell'umore


I grandi t verdi sono ricchi di teina. Questa sostanza, che non altro che una variante della
caffeina, solubile nell'acqua e, se il t di buona qualit, al momento dell'infusione, forma
un sottilissimo velo in superficie. Proprio come la caffeina, la teina stimola il sistema
nervoso, cerebrale e sanguigno, ma ha il grande vantaggio di essere biodisponibile - cio
facilmente assorbibile e utilizzabile - per un tempo pi prolungato. La caffeina, infatti, ha
un potere eccitante immediato, ma di breve durata. li t, invece, e in particolare il t verde,
ha effetti stimolanti pi blandi, ma che si protraggono nel tempo. In ogni caso le propriet
terapeutiche del t verde non sono legate esclusivamente alla teina, ma alla totalit dei
componenti che lo costituiscono.
Abbronzatura
Se siete amanti della tintarella, ma soprattutto se desiderate prolungare la vostra
abbronzatura, sostituite il vostro tonico abituale con un'infusione ben filtrata di t, alla quale
aggiungerete alcune gocce di limone. Mi raccomando, applicate questa miscela soltanto
nelle stagioni in cui c' poca luce o quando siete perfettamente abbronzate, ma mai prima
dell'esposizione al sole, in quanto il limone fotosensibilizzante e rischia di macchiare la
pelle.
Acutezza visiva
Nell'antica Cina si credeva che il t migliorasse la . vista. La spiegazione che oggi gli
scienziati danno di questa teoria che nel t contenuta la provitamina A. Ma non solo ...
presente la vitamina B1 che, oltre a giovare al sistema nervoso, agisce direttamente sui
nervi ottici, tanto che viene prescritta nei trattamenti, anche a scopo preventivo, delle nevriti
ottiche. E vi contenuta anche la vitamina B2 che svolge un'azione preventiva contro la
diminuzione dell'acutezza visiva, in quanto contrasta il processo di opacizzazione della
cornea e la xeroftalmia (secchezza della cornea e della congiuntiva con conseguente perdita
di luminosit dell'occhio) .
Allergie
Numerosi gruppi di ricercatori, studiando otto differenti variet di t, hanno dimostrato che
il t non solo rallentava, ma addirittura bloccava la produzione d'istamina, un composto
organico derivato dall'istidina e responsabile di molte reazioni allergiche: vasodilatazione,
secrezione lacrimale, asma ... Tale scoperta risulta essere ancor pi interessante se si
considera che, a tutt'oggi, non stato completamente spiegato il processo di liberazione
dell'istamina. Il t verde (cos come altri t) pu essere, dunque, un trattamento
complementare per prevenire e curare la maggior parte dei fenomeni allergici. Una dieta
mirata quanto di pi indIcato per le forme pi gravi di allergie: un valido esempio di
programma alimentare quello illustrato alla voce dimagrire . Un'alimentazione
sbagliata, infatti, pu trasmettere informazioni erronee che bloccano le difese immunitarie
dell'organismo, provocando reazioni alquanto spiacevoli: alcune persone ingrassano, altre
sviluppano disturbi cronici, da cui le allergie.
Antibatterico e "superdisinfettante"
L'quipe del professor Tadakatsu Shimamura del dipartimento di microbiologia e
immunologia dell'universit di medicina di Tokyo, ha dimostrato che il t risultava essere

uno dei rimedi pi efficaci contro il colera: stato per caso che abbiamo scoperto che il
t verde distruggeva in pochi secondi i vibrioni, i batteri responsabili del colera . Tale
scoperta di fondamentale importanza in quanto il colera ha effetti devastanti
sull'organismo e non stato ancora trovato un vaccino veramente efficace contro la malattia.
Ma la sua importanza sta anche nel fatto che essa prova l'azione antibatterica del t verde.
Lo stesso staff di ricercatori, infatti, ha dimostrato, in vitro, che la maggior parte dei batteri,
se a contatto del t verde, venivano uccisi in meno di ventiquattr'ore. Da allora, le ricerche
sono state orientate non soltanto verso la prevenzione e la cura del colera, ma anche verso
il trattamento di altre malattie infettive d'origine batterica o virale.
Asma
Sono ancora in atto studi che dimostrino - come sostiene la tradizione - l'efficacia del t
verde contro l'asma. Proprio per la sua azione antibatterica, indicato nella cura delle
infezioni polmonari.
Aterosclerosi e malattie cardiovascolari
L'aterosclerosi la conseguenza del depositarsi patologico di sostanze grasse, gli ateromi,
sulle pareti delle arterie. responsabile di numerose malattie vascolari, come l'nsufficienza
coronarica, l'infarto e altri disturbi di origine cardiaca. Le malattie cardiovascolari sono fra
le principali cause di mortalit nei Paesi occidentali e i rischi aumentano notevolmente in
caso di sovrappeso, percolesterolemia e ipertensione. Bisogna, quindi, contrastare tutti quei
fattori che possono provocare lesioni delle arterie coronarie: fumo, consumo eccessivo di
sale, sedentariet, alcol, cattiva alimentazione. Si pensi soltanto che il nostro consumo
giornaliero di sale venti volte superiore rispetto a quello richiesto dal nostro organismo.
Tale eccesso non dato tanto dalla quantit che utlizziamo per insaporire gli alimenti,
quanto al sale contenuto nei cibi gi pronti, negli affettati e nelle conserve. Tuttavia, per
limitare davvero rischi cardiovascolari , comunque, necessario eliminare gli altri fattori
aggravanti: fumo, colesterolo cattivo, ipertensione (il sale, dunque). E soprattutto
ricordatevi di fare un po' di esercizio fisico, almeno venti minuti per tre volte la settimana,
Scegliete uno sport dolce e che sia praticabile regolarmente, come la bicicletta, il nuoto, il
jogging ... E naturalmente ricordatevi di bere il t verde!
Nel 1993, uno studio aveva permesso di dimostrare che bere tre tazze di t nero al giorno
riduceva del quarantacinque percento i decessi dovuti a malattie cardiovascolari, e tale
scoperta fu confermata sei anni dopo, nel 1999, da un altro studio: ancor pi del caff e del
caff decaffeinato, il consumo abituale di t diminuiva del quaranta percento il rischio di
malattie cardiovascolari.
Cancro
Il t verde, se assunto con regolarit, pu svolgere tale funzione preventiva. Il professor
Waun Ki Hong, oncologo dell'Anderson Cancer Center di Houston, le cui ricerche in ambito
medico sono note in tutto il mondo, uno dei primi scienziati ad aver studiato gli effetti
protettivi del t verde contro diverse forme tumorali. Wuan Ki Hong ha, inoltre, stabilito le
soglie di tolleranza dei pazienti al t verde: dosi troppo forti determinano insonnia,
irritabilit e nervosismo. Su persone neoplasiche, il t verde, somministrato regolarmente a
dosi controllate per sei mesi, in grado di ridurre nettamente la percentuale dei rischi di
cancro al colon, al pancreas e al retto. Altri gruppi di ricerca, come quello del dipartimento

di patologia dell'universit di Nagoya in Giappone, mostrano come il t verde svolga


un'azione preventiva sul tumore della mammella. Dagli studi condotti da un team di
ricercatori dell'universit di Toronto su un campione di milleduecento uomini, risulta che il
consumo abituale di t pu abbassare del trenta percento il rischio di tumore alla prostata.
Ma il t verde avrebbe un ruolo importante anche nella prevenzione di altre gravi forme
tumorali: della pelle, del polmone, dello stomaco, del pancreas, del retto, del colon ...
giusto, comunque, ricordare che stato dimostrato che anche l'uso regolare di olio d'oliva
di prima spremitura a freddo e di lapacho (sotto forma di tisana) svolge un'importante azione
antitumorale.
Per la regione di Shzuoka, la principale area geografica in cui viene coltivato e lavorato il
t verde, le statistiche parlano chiaro: il tasso di mortalit per tumore il pi basso registrato
in tutto il Giappone. Nella citt di Nabakakawane, il tasso di mortalit maschile per cancro
cinque volte inferiore rispetto alla media nazionale.
Carie dentaria
Una delle scoperte scientifiche pi sorprendenti senz'altro quella a cui pervenuto un
gruppo di ricercatori del dipartimento di biotecnologia dell'universit di Hiroshima.
Conoscendo le propriet antibatteriche del t verde, hanno collocato una certa quantit di
streptococchi (Streptococcus mutans e Streptococcus sobrinus) in un estratto di te verde.
Ci che hanno potuto verificare che il processo di riproduzione degli streptococchi, di
solito molto veloce, si bloccato. Tali effetti sono stati sperimentati con esiti positivi prima
sui ratti, poi sull'uomo. Dimostrata, cos, l'azione antimicrobica del t verde, i ricercatori
hanno potuto affermare, a ragione, che bere t dopo i pasti pu essere di grande efficacia
nella prevenzione della carie dentaria. Il t verde, inoltre, ricco di fluoro, un
oligoelemento che protegge lo smalto dei denti.
Far bere una tazza al giorno di t verde ai bambini sarebbe sufficiente per ridurre del
cinquanta percento l'insorgenza della carie. L'idele sarebbe far risciacquare loro la bocca
con un po d te verde, dopo essersi lavati i denti con lo spazzolino. Vi , poi, un'altra nota
positiva a favore di questa portentosa bevanda: stato provato che Il te verde non soltanto
uccide i batteri della bocca, ma ha il potere di eliminare anche il metilmercaptano, una
sostanza prodotta dai batteri stessi, responsabile dell'alito cattivo, ancor pi della clorofilla.
Eliminerebbe anche l'odore di tabacco.
Colesterolo
Esistono due tipi di colesterolo: uno buono e uno cattivo. Di solito, per, quando si dice che
si ha , o si produce il colesterolo, si tratta, evidente, di quello cattivo, denominato
LDL. Un eccesso di colesterolo cattivo (che in una situazione di normalit dovrebbe essere
controbilanciato da quello buono, ossia l'HDL) facilita il deposito di placche di ateroma
(deposito di grasso) sulle pareti delle arterie ed responsabile della formazione di
aterosclerosi (vedi sopra). Il professore Muramatsu ha dimostrato che la catechina contenuta
nel t verde in grado di ridurre l'eccesso di colesterolo nel sangue. Gli studi rivelano che
a cavie di laboratorio, cui stato somministrato colesterolo cattivo, sufficiente dare nel
contempo un certo quantitativo di t verde, perch i valori rientrino nella norma! Fra i vari
prodotti di comprovata efficacia contro il colesterolo, da annoverarsi la lecitina di soia,
reperibile sia in negozi specializzati sia nei reparti dietetici dei grandi magazzini (inutile

dire che molto importante verificare che la lecitina non provenga da soia geneticamente
modificata). Si tratta di perline, assolutamente insapori, da spargere sugli alimenti.
Congiuntivite
Un trucco molto semplice per eliminare questa fastidiosa infiammazione: su ogni occhio
appoggiate una compressa di garza imbevuta di t verde. Lasciate per dieci minuti.
Depressione
La depressione pu manifestarsi in numerose forme, pi o meno gravi, ma qualunque sia la
sua entit non deve mai essere sottovalutata. Uno choc emotivo, un problema di carattere
psicologico, una situazione familiare o economica particolarmente difficile, un
cambiamento sul lavoro, la menopausa, problemi di sonno e, persino, la cattiva stagione
possono essere tutti fattori scatenanti o aggravanti. In ogni caso, occorre evitare l'uso
regolare di ansiolitici, di tranqullanti e di sonniferi che non solo mascherano
momentaneamente il problema, ma provocano soprattutto effetti secondari disastrosi (in
particolare disturbi della memoria e dell'attenzione), nonch dipendenza. La fitoterapia (con
l'uso dell'iperico, il kawa-kawa, la genziana), pu essere di grande efficacia per riprendersi
psicologicamente. Fra le piante che hanno effetti sicuri sulla depressione, ancora una volta,
da annoverare il t verde.
Diabete
Gi sessant'anni fa, i medici avevano notato che il tasso di zucchero nelle urine dei pazienti
ospedalizzati precipitavano letteralmente quando partecipavano al Cha No Yu, la cerimonia
del t. Il tasso di zucchero nel sangue regolato dall'insulina, un ormone secreto dal
pancreas. L'insufficienza di quest' ormone determina il diabete e pu provocare seri disturbi
a livello vascolare e renale. Fra le numerose propriet del t verde, vi anche quella di
ridurre il tasso di zucchero nel sangue (e nelle urine).
Digestione
Il t verde giova molto all'intestino. La costipazione un disturbo particolarmente diffuso
tra le donne e ancor pi tra le persone di una certa et. Le cause principali possono essere:
l'assenza di attivit fisica, l'alimentazione scorretta, la poca masticazione e la scarsa
idratazione. Occorre evitare l'uso prolungato di lassativi per non correre il rischio di
aggravare il problema o pi semplicemente di scatenare quella che viene chiamata
malattia da lassativi, che provoca ora costipazione ora diarrea, dolori addominali e
meteorismo. Vegetali come fichi, rabarbaro, cavolo, radicchio e prugne secche sono
considerati un toccasana per ristabilire il transito intestinale. In alternativa, potreste ricorrere
anche al polline e all'ispaghul (quest'ultimo svolge anche un'azione dimagrante). Molto
spesso, tuttavia, anche semplici tisane di erbe riescono a risolvere il problema con effetti
sull' organismo dolci, progressivi e prolungati nel tempo. Si pensi alle tisane a base di
verbasco, di malva, di violetta del pensiero selvatica, di cappuccina, di soffione... senza
contare, naturalmente, il t verde!
Il t verde, infatti, stimola i movimenti peristaltici dell'intestino tenue e crasso, i quali hanno
la funzione di spingere gli alimenti verso il retto. Il t verde proprio perch scioglie la
tensione mentale, elimina l'ossessione di dover evacuare. Ossessione che scatena
inevitabilmente il problema della costipazione. Inoltre, i polifenoli in esso contenuti
svolgono un'azione importante sulla flora batterica: contrastano batteri nocivi, come il

dostridium botulinum, mentre favoriscono lo sviluppo di altri, come il bifidus,


indispensabili alla trasformazione dei materiali di rifiuto. Grazie a questa triplice azione che
svolge - meccanica, psichica e chimica - il t verde senza ombra di dubbio uno dei rimedi
pi efficaci per ripristinare il transito intestinale.
Gli amminoacidi
Il t. verde contiene numerosi amminoacidi. Questi composti organici sono di fondamentale
importanza per l nostro organismo. Se il corpo non in grado di sintetizzare un numero
cospicuo di amminoacidi, pur vero che ne esistono alcuni, chiamati amminoacidi
essenziali , che non in grado di elaborare e che perci devono essere. introdotti. dagli
alimenti. L'organismo,ogni giorno, deve ricevere tutti gl amminoacidi di cui ha bisogno; se
soltanto ne manca uno, gli altri non possono, essere assimilat. La conseguenza pu essere
una serie di disturbi quali affaticamento, nervosismo, problemi della pelle, rallentamento
della crescita. Chi pratica body-building, infatti, tende ad assumere grandi quantit d
amminoacidi, dato che accelerano lo sviluppo della muscolatura. per questo. motivo che
per molti anni, nutrizionisti hanno consigliato il consumo, almeno una volta al giorno di
proteine sotto forma di carne, pesce o uova.
Gli amminoacidi sono comunque presenti nche nei vegetali. Se si associano, in un pasto,
legumi, quali soia. fagioli, fave, piselli, lenticchie, a cereali. come riso, pasta o pane, mais,
avena, il nostro organismo riceve, nel giusto quanttatvo, . tutti gli amminoacidi di cui ha
bisogno. Non sempre la carne riesce a soddisfare il fabbisogno giornaliero e in pi pu
incidere negativamente sui livelli di colesterolo cattivo nel sangue.
Vero che non sempre si disposti a mangiare ogni giorno cereali e legumi! La cosa
miglore, per concludere, variare i pasti, mangiare di tutto... e bere t verde che fornisce
alcuni rari amminoacidi.
Dimagrimento
L'uso di tisane consigliabile per eliminare il senso di fame ed accelerare il processo di
dimagrimento. Bevete molto, bevete molta acqua (di sorgente o di rubinetto se filtrata) e,
naturalmente, bevete tisane che vi permetteranno di lottare contro i problemi specifici del
sovrappeso (ritenzione idrica, cellulite, eccesso di massa adiposa, costipazione), delle sue
cause (cattiva digestione, cattiva funzionalit epatica...) e delle sue conseguenze
(ipertensione, colesterolo cattivo, problemi circolatori, calo della libido, disturbi
cardiovascolari, depressione... ).
Non dimenticatevi della regina delle tisane: il t verde!
In attesa di avere conferma dalle ricerche attualmente in corso sulla capacit del t verde di
aumentare il dispendio energetico del corpo umano, accontentiamoci delle sue gi note
propriet dimagranti. Come il Pu Erh e l'Oolong, il t verde svolge un'azione fortemente
dimagrante in quanto disintossica l'organismo, lotta contro la ritenzione idrica, riduce la
formazione del colesterolo cattivo, stimola il fegato e tutto il sistema digestivo, regola il
transito intestinale, attiva il funzionamento dei reni. E ciliegina sulla torta, il t verde svolge
una straordinaria azione antistress. Tutti sanno che lo stress non solo responsabile dei
disturbi del comportamento alimentare, ma inibisce anche i meccanismi di dimagrimento.
Disintossicazione

In caso d'intossicazione, il t verde, per l'organismo, una vera e propria panacea. Apporta
vitamine e olgoelementi, svolge una straordinaria azione drenante e disintossicante del
sistema epatobiliare e favorisce l'eliminazione delle tossine. Occorre sapere che l'uso
regolare di tabacco, alcol, farmaci come ansiolitici e antibiotici distrugge sia la vitamina C
sia quella B. Ci determina un senso di affaticamento, un certo nervosismo interiore, la
sensazione di un bisogno ... che viene colmato con un bicchiere di superalcolico, di una
sigaretta o di qualche capsula colorata! Ebbene, nel t verde queste due vitamine sono
presenti. Forse non sono in un quantitativo sufficiente, tanto che pu essere necessario
assumerne attraverso altri alimenti. La vostra macchina", comunque, ha bisogno di essere
depurata e il t, grazie alla sua azione diuretica, epatica e cardiovascolare, pulisce reni e
fegato e purifica il sangue. Infine, per l'apporto bilanciato di oligoelementi, permette
all'organismo di rimettersi perfettamente in pista.
Febbre (influenza)
Il professore Tadakatsu Shimamura, nelle sue ricerche sulle propriet antibatteriche e
antivirali del t verde, ha dimostrato la sua efficacia persino contro i virus influenzali: in
presenza di t verde, il virus veniva distrutto in meno di 5 minuti. Tale effetto - come
spiegano gli studiosi - da attribuirsi alla catechina, sostanza in grado di bloccare il
passaggio del virus nelle cellule. Al Congresso internazionale sul t e la scienza, tenutosi
a Shizuoka, in Giappone, nel 1991, il professore Tadakatsu Shimamura ha concluso il suo
intervento con questa dichiarazione: Le catechine presenti nel t possono essere impiegate
per combattere forme di infezioni come !'influenza e il colera. Ne suggerisco l'impiego nelle
aree geografiche maggiormente a rischio di epidemie di colera e come profilassi
antinfluenzale.
Gravidanza
Il t verde particolarmente indicato per donne in stato interessante, in quanto in gravidanza
abbastanza frequente che si verifichi un deficit di zinco. Quest'oligoelemento, come il
potassio e altre vitamine, si trova in grande quantit nel t verde. TI consumo regolare di
questa bevanda ancor pi consigliato se si considera la sua capacit di limitare le infezioni
di origine microbica, di regolare la pressione sanguigna, di contrastare la costipazione e la
fatica: disturbi che si verificano assai spesso in gravidanza. Il t verde si sarebbe rivelato
efficace anche nel ridurre il rischio di ragadi anali e di emorroidi, abbastanza frequenti sia
prima sia dopo il parto. auspicabile, comunque, un uso moderato di t verde per non
turbare il ritmo cardiaco del feto.
Herpes Zoster
Cicatrizzante e disinfettante, antiossidante e nutriente, antinfiammatorio e antimicrobico, il
t verde utilizzato sia in forma di compresse sia di cataplasmi pu dare buoni risultati per i
problemi di pelle, come micosi, dermatiti, ulcere, psoriasi e persino herpes. Non
matematico che funzioni, ma quando si provato gi tutto, perch non tentare? Dopo aver
inumidito una piccola manciata di foglie di t verde in un po' d'acqua calda, applicatele sulla
lesione in uno strato uniforme. Fissatele con una compressa e una fasciatura: la prima volta
tenete la medicazione per dieci minuti. Se non si manifestano reazioni spiacevoli (un
pizzicore), ripetete l'operazione dopo qualche ora, lasciando il tutto per un periodo pi
prolungato. Dopodich, due volte al giorno, applicate una compressa sulla lesione per una

mezz'ora. Sospendete il trattamento se il sintomo persiste. Non insistete se non notate un


miglioramento nel giro di quattro o cinque giorni. Nel caso contrario, proseguite sino a
completa guarigione.
Ictus
La gravit di questa malattia dipende dal fatto che si manifesta senza sintomi premonitori.
Il cervello riceve ossigeno e nutrimento da due paia di arterie. In caso di ictus si verifica o
l'ostruzione (ictus ischemico) o la rottura (ictus emorragico) di una delle due arterie. In
entrambi i casi indispensabile il ricovero d'urgenza, e il rischio di mortalit o di postumi
invalidanti (paralisi, emiplegia, ecc.) molto elevato. Se l'et, il sesso -l'uomo
maggiormente colpito rispetto alla donna - e l'ereditariet sono fattori contro cui non si pu
fare nulla, ve ne sono altri, invece, su cui si pu intervenire efficacemente, e cio il fumo,
l'ipertensione, l'ipercolesterolemia, l'obesit e la sedentariet. Il t verde avrebbe il potere
di ridurre il rischio di ictus cerebrale. Uno studio condotto in Olanda nel 1996 dimostra che
persone di sesso maschile con una dieta ricca di flavonoidi (presenti nel t, in alcune piante
medicinali, nella frutta e nella verdura) avrebbero il settantatr percento in meno di
probabilit di essere colpite da ictus.
Infezioni delle vie urinrie e calcoli renali
Secondo alcuni studi in vivo e in vitro realizzati da una trentina di ricercatori di tutto il
mondo e soprattutto dal professor Y okozawa, i polifenoli del t verde esercitano un'azione
molto positiva su un apparato urinario indebolito, in quanto tendono a riportare il tasso di
uremia nel sangue a livelli normali. Il team del professore Yokozawa ha dimostrato che una
dose di 200 mg di polifenoli di t verde somministrata quotidianamente a cinquanta pazienti
in emodialisi ha ridotto del 70 percento in sei mesi il tasso di metilguanidina (tossina
prodotta in caso di cattivo funzionamento dei reni, responsabile di affezioni di una certa
entit).
Insufficienza epatica
Il t agisce direttamente sul buon funzionamento del fegato: ci spiega in parte anche la sua
azione contro il colesterolo cattivo. sempre la catechina, la sostanza cui si deve questa
capacit di preservare il fegato, anche contro affezioni gravi come l'epatite B. Del resto sia
in Russia sia in Giappone la cura contro l'epatite prevede un trattamento che associa dosi di
catechina alla terapia classica a base d'interferone.
Invecchiamento
Nel 2040 le persone che avranno superato i 65 anni di et rappresenteranno oltre il 20
percento della popolazione. Restare giovani senz' ombra di dubbio il sogno di ogni essere
umano. Naturalmente, invecchiare bene significa avere un'alimentazione sana... e bere t,
possibilmente verde. Un gruppo di ricercatori del dipartimento d'alimentazione e nutrizione
dell'Universit di Nagoya, in Giappone, ha dimostrato come, su cavie da laboratorio, il
processo d'invecchiamento venisse rallentato nel momento in cui si somministrava loro una
miscela di t verde e di vitamina E. La spiegazione di questo fenomeno da ricercarsi
nell'azione della catechina, presente nel t verde, sui radicali liberi, responsabili
dell'invecchiamento delle cellule. I topi, cui era stata somministrata una dose di t verde,
vivevano pi a lungo. Lo stesso gruppo di ricercatori giapponesi ha avanzato l'ipotesi che il
t potrebbe avere benefici effetti sulla fertilit .

Il professor Takuo Okada dell'Universit di Okyama, ha dimostrato che il t verde era venti
volte pi potente della vitamina E nell'inibire la formazione di perossidi nell'organismo.
Numerose altre ricerche hanno provato gli effetti positivi del t - e soprattutto del t verde
- nel contrastare il processo d'invecchiamento. Nel 1996, una squadra di studiosi della
Boston Tufts University ha confrontato le capacit antiossidanti del t verde con quelle di
22 vegetali, in grado di svolgere questa funzione, come l'aglio, i broccoli, la cipolla, il mais,
la carota: il t verde ha superato di gran lunga il confronto.
Un altro studio ha dimostrato che nel t verde . contenuta la proantocianidna, un
antiossidante presente anche nel vino rosso, di cui nota l'azione positiva contro le malattie
cardiovascolari. Se esiste un paradosso francese, esiste anche un paradosso cinese :
questi due popoli, infatti, rispetto ad altre popolazioni (soprattutto quella americana) sono
meno soggetti ad ammalarsi di malattie cardiovascolari.
Ipertensione
Per ipertensione arteriosa s'intende un innalzamento anormale della pressione sanguigna.
Questo disturbo si verifica in seguito a un restringimento dei vasi sanguigni o a una cattiva
irrigazione dei reni. Le cause dell'ipertensione possono essere molteplici: gravidanza,
consumo eccessivo di sale, contraccezione orale, fumo... E altrettanto molteplici sono le
conseguenze: problemi cardiocircolatori, emorragie cerebrali, retinopate, riduzione della
funzionalit renale, alterazioni delle funzioni cerebrali, quali perdita della memoria,
dell'attenzione e della concentrazione... Per prevenire o ridurre tale disturbo vi sono
principalmente due strade da seguire: la prima quella d'intervenire sulle cause scatenanti,
vale a dire evitare il fumo e ridurre il consumo di alcol, grassi e sale; la seconda consiste
nel praticare con regolarit un'attivit sportiva dolce, come camminare, andare in bicicletta,
nuotare. Vi sono, inoltre, due piante che possono esservi di grande aiuto: l'ulivo, le cui
foglie, assunte in infusione, hanno dato prova di grande efficacia; e, come potete
immaginare, il t verde, naturalmente.
In caso di ipertensione arteriosa, per l'effetto di un enzima secreto dal fegato, le sostanze
ipotensive prodotte dall'organismo si trasformano in potenti sostanze vasocostrittrici e
ipertensive. La catechina presente nel t verde, inibendo tale enzima, permette non solo di
bloccare tale processo di trasformazione, ma anche di ripristinare un equilibrio
compromesso. Ci significa che l'uso regolare di t verde fortemente consigliato a tutti gli
ipertesi e che una tazza di t in un momento in cui i valori sono piuttosto elevati pu
riportare la pressione arteriosa a valori pi vicini alla norma.
Micosi e piede d'atleta
Fate prolungati pediluvi in un infuso concentrato di t verde. Di questa ricetta, molto
utilizzata in Cina, stata scientificamente provata l'efficacia. Un altro rimedio al problema
adottato dai cinesi quello di far scivolare alcune foglie di t verde nelle scarpe o nelle
calze. Utilizzate, per, un t di media qualit: i vostri piedi meritano certamente tutta la
vostra attenzione, ma non un t raro e raffinato come uno Huo Qiang o un Gyokuro.
Nervosismo
In Oriente si ritiene che il t abbia effetti calmanti sui bambini, mentre in Occidente
opinione diffusa che la teina li innervosisca. Occorre, invece, ricordare che il t verde

presenta una quantit minima di teina e che in esso sono contenuti altri componenti che
agiscono positivamente sull'umore e sul sistema nervoso.
Una o due tazze di t verde la mattina non possono fare altro che bene.
Nei libri di ricette della tradizione popolare cinese si. consiglia di somministrare a bambini
troppo vivaci o soggetti a crisi convulsive infusi a base di barba di cipolla e di t verde.
Occhi
Occhi gonfi, borse, tratti tirati; consiglio lo stesso rimedio utilizzato per curare la
congiuntivite: compresse imbevute di t verde! L'unica differenza consiste nel collocarle in
un piattino e lasciarle nel frigo per una mezzora in modo da applicarle sugli occhi belle
fresche.
Pelle
La pelle il principale organo del corpo umano. un organo emuntorio, vale a dire
destinato all' eliminazione dei materiali di rifiuto, cos come lo sono l'intestino. e l'apparato
urinario. Se la pelle ha del problemi, le tossine non vengono eliminate nella maniera dovuta;
ci determina non soltanto problemi di carattere dermatologico, ma anche disturbi che
vanno a ripercuotersi su altri organi. Viceversa, se un organo, come il fegato ad esempio,
SI ammala, la pelle ne risentir moltissimo... La credenza popolare secondo la quale una
buona cera sinonimo di salute non poi cos sbagliata. Il t verde, grazie ai suoi benefici
effetti su fegato e apparato digestivo, contribuir a rendere la vostra pelle bellissima. E,
inoltre, nulla v'impedisce di rutilizzare le foglie della vostra infusione per farvi un bel
cataplasma.
Radiazioni
L'Istituto fisiologico di Kiev ha potuto constatare come il t verde risultasse utile nella
terapia contro i postumi delle radiazioni. Un altro studio condotto dal dottor Hayashi ha
dimostrato come i tannini presenti nel t verde siano in grado di bloccare e di eliminare sino
al trenta percento l'assorbimento dello stramonio 90, sostanza radioattiva sprigionata
dall'atmosfera in seguito a incidenti nucleari. Tutti coloro che in qualche modo sono venuti
a contatto con la nube di Chernobyl dovrebbero, pertanto, bere t verde in quantit.
Retinopatia
Dovuta spesso a fenomeni d'ipertensione o di diabete, tale affezione caratterizzata da una
degenerazione dei capillari che portano sangue e nutrimento alla retina; le conseguenze
possono essere pi o meno gravi: abbassamento della vista, emorragia, sanguinamento del
corpo vitreo... Il t verde riducendo il diabete e l'ipertensione agisce direttamente sui
capillari dell'occhio proteggendoli.
Stanchezza
Sono la caffeina (o la teina) e alcuni alcaloidi a fornire al t effetti tonificanti; gli
permettono, infatti, di stimolare il sistema cardiaco, epatico e nervoso e, nello stesso tempo,
di ridurre la sensazione di dolore e di fatica. Tali effetti sono ancora pi evidenti quando ci
si sente affaticati o si ha sonno. Una tazza di t verde vi aiuter a stare svegli e lucidi anche
dopo un periodo prolungato senza riposo. Scienziati sostengono che il t verde svolga
un'azione benefica sui muscoli, contrastando la formazione di crampi. Tali effetti di
stimolazione dolce e prolungata dipendono non solo dalla biodisponibilit della caffeina

contenuta nel t, decisamente meno aggressiva rispetto a quella presente nel caff, ma anche
da altri componenti contenuti nel t, quali la catechina che svolge un'azione regolatrice.
Stress
Contrariamente a un'opinione alquanto diffusa, bene sapere che lo stress non produttivo.
Alcuni uomini d'affari ritengono di essere pi efficienti quando sono stressati. Alcuni
principali stressano i loro sottoposti pensando di farli avanzare nella loro carriera pi
velocemente. Non solo tutto questo non corrisponde a verit, ma lo stress provoca malattie
l'una dietro l'altra. Perch lo stress, nel vero senso della parola, avvelena la vita!
Attualmente, squadre di ricercatori stanno seguendo una pista molto interessante secondo
la quale lo stress sarebbe il responsabile della formazione di sostanze tossiche che, a loro
volta, produrrebbero stress. Tali sostanze possono essere prodotte dal cattivo
funzionamento di altri organi, quali ad esempio, i reni. Il t verde avrebbe il potere di
neutralizzarle e di ridurre conseguentemente lo stress. In attesa che questa teoria sia
definitivamente dimostrata, il semplice fatto che il t verde regoli e stimoli il sistema
nervoso e cerebrale sufficiente a spingerei ad assumere t verde quando ci sentiamo sotto
stress. Non bisogna assolutamente esitare a sostituire il caff con il t verde.
Ulcere varicose
Per piaghe, varici, lesioni cutanee, la ricetta molto semplice: applicare un cataplasma sulla
parte interessata a base di foglie di t verde lasciate in infusione per qualche minuto in acqua
calda.
Cosmesi
Antinfiammtorio, ricco di antiossidanti, cicatrizzante, antibatterico, tonificante e
rinfrescante. Con propriet terapeutiche cos straordinarie e apprezzato da un pubblico
sempre pi numeroso e entusiasta, sarebbe stato davvero sorprendente se le case cosmetiche
e parafarmaceutiche non ci avessero preparato cremine rigeneranti, maschere esfolianti o
prodotti per i capelli a base di t. Niente paura: ci hanno accontentato! Molti laboratori
propongono creme antirughe. Numerose case cosmetiche hanno lanciato intere linee di
prodotti di bellezza a base di t verde. Esistono, addirittura, paste dentifricie al t verde.
Senza mettere in dubbio l'efficacia di questi prodotti, occorre, tuttavia, riflettere che
giungono sul mercato al momento giusto, proprio quando esplosa una vera e propria moda
del t verde. Se volete beneficiare al cento percento degli effetti straordinari del t verde, vi
sar pi semplice e sicuramente meno dispendioso prepararvi voi stessi i vostri cosmetici
utilizzando per di pi un grande t verde.
La maschera perfetta
Una volta la settimana, dopo esservi gustati la vostra tazza di t, conservatene il fondo con
tanto di foglie. Imbevetene alcune compresse che applicherete, lasciandovele una decina
di minuti, su guance, fronte, naso come se fossero fettine di cetriolo o dischi di melone.
Sciacquate con succo di limone (per eliminare l'odore erbaceo, o di melma come direbbero
alcuni), e applicate una crema idratante o, meglio ancora, qualche goccia di olio d'oliva di
prima spremitura a freddo oppure d'olio di nocciola. Rimuovetene l'eccesso con un
batuffolo di cotone. Qualunque sia il vostro tipo di pelle, grassa, mista, normale o secca,
sicuramente apprezzerete!
La lozione ideale

Per struccarvi o lavarvi il viso, potete utilizzare tranquillamente un infuso di t verde. Tra
l'altro il segreto di bellezza delle donne giapponesi pi eleganti e raffinate. Non
dimenticatevi, per, di ripristinare il film idrolipidico della vostra pelle, terminando la
vostra pulizia quotidiana con una goccia di olio di nocciola o con la vostra abituale crema
idratante.

Ho la scoliosi: devo andare in palestra a fare ginnastica correttiva e continuare a


frequentarla per tutta la vita?
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La ginnastica correttiva non corregge proprio niente, se non il conto in banca del gestore della
palestra, ritoccandolo al rialzo. In realt la scoliosi ha fattori ereditari e cause che rimangono
ancora in gran parte poco studiate, e ben poco possono su di essa la palestra e gli esercizi
correttivi.
Questo stato confidato a chi scrive da un bravissimo ortopedico, sovente consultato dai
Tribunali per perizie sull'attivit dei colleghi.
Non si equivochi quel che qui stiamo dicendo: andare in palestra a fare ginnastica per la
schiena, per mantenerla tonica e prevenire le malattie della colonna vertebrale un'ottima
abitudine, ma andrebbe osservata da tutti. Coloro che sono affetti da scoliosi non dovrebbero
fare cose diverse da una moderata ginnastica con i pesi. E' tra l'altro falso il pregiudizio che
una colonna vertebrale curvata sia estremamente fragile e necessiti di manutenzione continua.
In realt, sin dalla et pi tenera, il sistema osseo si adatta alla posizione anomala, sviluppando
una resistenza sorprendente e una capacit di sollevare pesi ragionevoli pressoch equivalente
a quella di un individuo normale.

Cosa potrei fare per prevenire le emorroidi e le ernie addominali di cui soffre mio
padre?
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Una cosa semplicissima: evacuare in posizione accosciata, come facevano i nostri antenati e
come fanno coloro che hanno un gabinetto alla turca. Questa la posizione migliore per
favorire l'espulsione delle feci con il minimo sforzo per le pareti del retto e il fatto di essere
piegati contro le cosce previene anche il formarsi di ernie dovute ad una eccessiva pressione
addominale. E' sufficiente un simile accorgimento per ridurre fino al 50% il rischio che si
sviluppino lesioni anali dolorose che richiedono intervento chirurgico.

Lana, pile, piumino: quale dei tre tiene pi caldo?


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Per capire perch il piumino batte di gran lunga gli altri due, occorre rivolgersi alla fisica. Il
calore si trasmette (e quindi anche disperde) secondo tre meccanismi: conduzione, convezione,
irraggiamento. Il miglior isolante termico il vuoto. Pensate che una intercapedine di un metro
di vuoto potrebbe tenerci caldi anche nel freddo siderale, vicino allo zero assoluto. Il piumino
quello che si avvicina di pi a queste condizioni, perch consiste di una intercapedine

riempita di piume d'oca, che con le loro barbette inibiscono i moti convettivi dell'aria che
trasportano calore dall'interno del corpo all'esterno, creando un isolamento termico superiore
a quello di qualsiasi altro tipo di abito.

Quali sono gli alimenti particolarmente sconsigliati da Umberto Veronesi, l'autore


de La dieta del digiuno?
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Formaggi grassi con pi del 25% di grassi saturi; condimenti di origine animale (burro, strutto,
panna); condimenti con oli vegetali idrogenati o di tipo tropicale (cocco, palma, colza) o ancora
con oli vegetali o di semi vari che non specificano il prodotto di provenienza; tutta la carne e i
salumi; insaporitori ricchi di sale (olive, capperi, sottaceti, prodotti marinati o affumicati, dado
da brodo); bevande zuccherate. Non sono invece sconsigliati gli alimenti conservati, in
particolare in scatola: contengono antiossidanti, vitamine (qualche volta in quantit superiore
all'alimento fresco) e fibre. E infine attenzione al consumo di zuccheri: il cancro si nutre di
zuccheri.

In caso di urgenza, qual la miglior sostanza spermicida e antivirale facilmente


reperibile per un immediato utilizzo?
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Il succo di limone, applicato localmente, un potentissimo spermicida ed inattiva pressoch


istantaneamente anche il virus dell'HIV. La sua azione spermicida era ben nota alle donne
bizantine, che ne facevano un largo uso per le lavande vaginali.
Invece non ha alcun fondamento la convinzione che, in mancanza di meglio, la coca cola
sterilizzi dopo un rapporto sessuale, ci che pensano a torto molte ragazze.

Cosa devo pensare delle affermazioni che la carne di maiali magri (i cosiddetti
"magroni") perfettamente comparabile con quella bovina?
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Fate un semplice esperimento: nutrite per un mese il vostro gatto o cane con carne bovina. Poi,
il mese successivo, nutritelo con carne suina. Noterete che mentre nel primo mese il suo peso
si mantiene stabile, dal secondo mese comincia costantemente ad aumentare fino ad arrivare
all'obesit. A voi le conclusioni.

Esiste un farmaco che mi consente di "smaltire" le calorie dovute ad una


occasionale eccessiva ingestione di grassi?
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Esiste. E' prodotto dalla multinazionale Roche e si chiama Alli. Il suo principio attivo
l'Orlistat, una sostanza che impedisce la digestione dei grassi, che vengono escreti con le feci.
In passato era acquistabile solo con la ricetta medica, mentre ora in libera vendita, essendone

stata riconosciuta la completa innocuit. Due o tre compresse di Alli ingerite poco prima o
poco dopo il pasto riducono del 50% l'assorbimento intestinale dei grassi, evitando che essi
entrino nel sangue.

Qual il miglior preparato per prevenire la caduta dei capelli?


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La caduta dei capelli negli uomini ha un solo agente principale: l'ormone maschile
(testosterone) che, prodotto in parte dalle gonadi, in parte dalle ghiandole surrenali, circola nel
sangue in forma inattiva per attivarsi poi sugli organi-bersaglio: prostata, organi sessuali
maschili, sistema pilifero. Purtroppo, uno dei tessuti bersaglio la cute ricca di sistema pilifero.
Nei capelli, il testosterone in forma attiva provoca lo strozzamento e atrofizzazione del bulbo,
con conseguente caduta.
Propecia, della multinazionale Merck, uno dei pochi rimedi realmente validi. Contiene
finasteride, che inibisce una delle forme attive del testosterone, il diidrotestosterone. Nata
originariamente come prodotto antiandrogeno per bloccare il progresso del cancro alla
prostata, per il quale il testosterone un potente fattore di sviluppo, a dosaggi pi bassi stato
proposto per la cura dell'alopecia androgenica. Va assunto giornalmente per lunghi periodi per
prevenire o arrestare la caduta.

Cosa fa realmente la caffeina al nostro cervello?


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Non vero che la caffeina "amplifica" l'attivit cerebrale nel modo in cui tanti di noi pensano.
La spiegazione del funzionamento della nostra droga preferita non elementare quanto si crede
comunemente.
Primo punto: cosa non fa la caffeina.
La caffeina, da sola, non ci trasforma in automi superproduttivi, superveloci,
superchiacchieroni. Se riusciamo a concentrare 6 ore di lavoro in 45 minuti o se dalle 8 alle 11
di mattina siamo le persone pi affascinanti del mondo non merito esclusivo di quel caff
americano che ci siamo scolati.
Ci che la caffeina invece fa spacciarsi per qualcos'altro. Nel cervello la caffeina il sosia
per autonomasia di una sostanza neurochimica chiamata adenosina. L'adenosina prodotta in
continuazione dall'attivazione dei neuroni, e pi ne viene prodotta, pi il sistema nervoso
comincia ad arrancare. Il sistema nervoso monitora i livelli di adenosina attraverso i recettori,
in particolare il recettore A1 che si trova nel cervello e nel resto del corpo. A mano a mano
che i recettori intercettano l'adenosina, il conto dell'adenosina sale, finch il sistema nervoso
induce il sonno per riportarlo a zero.
La straordinaria propriet della caffeina quella di essere simile per forma e dimensioni
all'adenosina e di legarsi ai recettori senza per attivarli. A questo punto i recettori sono di
fatto bloccati dalla caffeina (in termini clinici, la caffeina un'antagonista del recettore A1
dell'adenosina).
L'importanza di questo fenomeno non sta solo nel fatto che bloccando i recettori la caffeina
sabota il sistema di monitoraggio dei livelli di adenosina da parte del sistema nervoso, ma

anche nelle altre sostanze che entrano in gioco nel frattempo. Ora che il livello di adenosina
registrato sotto controllo, la dopamina e il glutammato, due neurotrasmettitori a effetto
stimolante autoprodotti dal cervello, possono pi liberamente svolgere la loro azione
eccitatoria, ed a loro che si deve l'effetto di un triplo mocaccino con latte scremato.
In altre parole, non la caffeina a stimolare, ma piuttosto la caffeina tiene le porte bloccate
mentre i veri festaioli del cervello si dedicano alla loro attivit preferita.
Come sa ogni buon bevitore di caff, col tempo l'effetto stimolante della caffeina diminuisce.
Per ottenere lo stesso livello di stimolazione da parte dei propri neurotrasmettitori eccitatori
ne occorre un quantitativo sempre maggiore: si tratta di quell'odioso fenomeno noto come
assuefazione.
A quanto pare la ragione per cui bere caff o t al mattino diventato un rito che la caffeina
contribuisce a combattere la sonnolenza che ci resta addosso dopo una notte trascorsa a
riportare a zero i livelli di adenosina. E questa una cosa che la nostra droga legale preferita
sembra saper fare molto bene.
Ci che non brava a fare, anche se ci farebbe molto comodo che lo fosse, mantenerci attivi
e scoppiettanti nonostante il sonno arretrato. Per un po' si ha l'impressione che la caffeina possa
combattere gli effetti della privazione del sonno, ma l'effetto dura poco: alla fine il sistema
nervoso ad avere la meglio.
Ovviamente gli effetti della caffeina dipendono da molte variabili, fra cui costituzione fisica,
peso, et. A qualcuno baster una tazza per restare sveglio e pimpante, a qualcun altro ne
occorreranno tre. E, come accennato prima, l'assuefazione alla caffeina una variabile
fondamentale, qualunque sia il modo in cui ci piace assumere la nostra droga pi usata.
Dunque, nel caso voleste perdere il vizio di bere caff, quanto ci vorr per superare la fase di
astinenza? Dipende da quanta caffeina assumete di solito, anche se per il bevitore medio di
due-tre tazze di caff quotidiani c' da aspettarsi una decina di giorni di sintomi come mal di
testa, stanchezza, e una generica voglia di sbraitare in faccia a chiunque.

Perch sconsigliabilissimo acquistare occhiali da sole di bassa qualit o, peggio


ancora, da un venditore abusivo?
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Quando si indossano occhiali la pupilla si dilata per far entrare pi luce, col rischio, soprattutto
d'estate, di assorbire una dose nociva di ultravioletti. Se la lente di buona marca in grado
di filtrare gli ultravioletti, mentre se di marca scadente, l'occhio potrebbe risultare
danneggiato da questa esposizione.

Il glutine: un nemico per la nostra salute?


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Negli ultimi anni il glutine stata una delle sostanze nutritive pi discusse, anche se di recente
dalla discussione si sta piuttosto scivolando verso l'allarme alimentare vero e proprio. Ogni
volta che nell' opinione pubblica si diffonde il panico non posso fare a meno di domandarmi
se davvero siamo informati su ci che scatena il nostro terrore.

La ricerca ci sta svelando particolari molto interessanti sugli effetti del glutine sul cervello (o
sugli effetti che non ha) e se opportuno o meno che la folla dei consumatori di glutine (cio
chiunque non sia stato dichiarato intollerante al glutine) abbia di che preoccuparsi.
Prima di affrontare tali questioni, vorrei discutere per di un aspetto fondamentale: che cos'
il glutine e perch entra a far parte della nostra alimentazione?
Il glutine una proteina contenuta nel grano, nell'orzo e nella segale (nella dieta degli
americani
l'attenzione si concentra soprattutto sul glutine del grano). Dal latino gluten (colla, materia
vischiosa), il glutine la sostanza che d elasticit e consistenza agli impasti e in tutto il
mondo utilizzato come sostituto della carne (lo si potrebbe considerare la versione
frumentaria del tofu). Poich permette di aggiungere proteine a basso costo a qualunque
alimento ne sia sprovvisto e in pi migliora la consistenza e la masticabilit dei cibi, il glutine
diventato un additivo fondamentale. presente in molti pi alimenti di quanti non si pensi e
lo si utilizza comunemente anche nei medicinali, nelle vitamine e nelle colle.
Ma perch questa proteina estratta dal frumento causa di tante preoccupazioni?
Iniziamo da ci che sappiamo con certezza.
L'organismo di una percentuale relativamente ampia della popolazione sensibile al glutine,
fatto che comporta sgradevoli conseguenze a livello digestivo. Non c' bisogno di scendere nei
particolari in questo contesto, ma se una persona intollerante al glutine mangia qualcosa che
appartenga alla gamma del pane, dei cracker e dei biscotti passer una nottataccia. Non si
conosce il numero esatto degli individui che rientrano in questa categoria, ma secondo certe
stime nei soli Stati Uniti ammonterebbe a oltre 20 milioni.
Poich la nostra dieta piena di alimenti che possono provocare problemi digestivi (grassi, oli,
latticini ecc.), sono in parecchi a ignorare di essere intolleranti al glutine. Oltretutto,
l'intolleranza al glutine pu presentarsi in forma pi o meno grave, il che rende ancora pi
difficile poter risalire alla causa esatta dei crampi addominali e degli altri sintomi associati.
Una percentuale pi ridotta della popolazione affetta da una forma genetica e pi grave di
intolleranza al glutine nota come morbo celiaco o celiachia, in cui l'organismo reagisce
all'esposizione al glutine con l'infiammazione dell'intestino tenue. Si tratta di una patologia
autoimmune che pu sfociare in danni permanenti all'intestino e in tutta una serie di altre
problematiche; sfortunatamente, l'unico rimedio consiste nell'astensione totale dagli alimenti
contenenti glutine, cosa non facile a farsi. probabile che 2,5 milioni di americani soffrano di
celiachia, anche se alla maggior parte di loro non stata ancora diagnosticata: questo perch
in genere passano anni prima di potersene accorgere.
Dal momento che nei celiaci il glutine danneggia l'intestino tenue, provocando carenze
nutrizionali, le ricerche hanno rilevato che molte parti del corpo possono risentirne, cervello
compreso:
ed logico che sia cos, dato che l'assorbimento delle sostanze nutritive avviene in gran parte
proprio nell'intestino tenue. Se al cervello non arriva una quantit sufficiente di vitamine B6 e
B12, per esempio, probabilmente si avr una sensazione di mente annebbiata, come riportano
sovente i malati di celiachia.
Nei pazienti celiaci gli studi hanno collegato l'esposizione al glutine a una pi elevata incidenza
di emicrania, danni cerebrali, epilessia, demenza e disturbi dell'apprendimento. Le
conseguenze sono particolarmente serie nei bambini, anche se le ricerche evidenziano

problemi neurologici in quasi tutte le fasce di et. Secondo il Center for Peripheral Neuropathy,
circa il 10% dei pazienti celiaci sviluppa problemi neurologici.
Se sui fatti esposti fin qui non vi sono dubbi, da questo punto in poi le acque dell' evidenza
scientifica si fanno pi torbide.
L'interrogativo se il glutine possa indurre sintomi a livello neurologico anche nei non celiaci.
Secondo alcuni scienziati, chiunque abbia un'intolleranza al glutine, di qualunque grado essa
sia, rischia ogni volta che va a fare la spesa al supermercato. Altri (come per esempio la Gluten
Free Society) sostengono che il glutine sia potenzialmente una neurotossina che chiunque
abbia un'ipersensibilit al glutine dovrebbe eliminare il prima possibile dalla propria dispensa.
Le ricerche su cui si fondano queste posizioni non sono assolutamente incontrovertibili. In
quella partita a ping pong che sono le ricerche nel campo della scienza nutrizionale (il mio
studio pi attendibile del tuo) si giunti a conclusioni sufficienti a supportare posizioni sia
moderate sia estremistiche riguardo all'intolleranza al glutine, senza per mai averne trovata
una definitiva che inchiodi una volta per sempre la proteina del grano alla sua croce.
Ci che lascia perplessi nella questione del glutine in parte il fatto che nessuno sa dire con
sicurezza quanti individui rientrino nella sfera dell'intolleranza a questa sostanza, e questo, a
livello planetario, fa del glutine un facile bersaglio dell'opinione pubblica generale.
Ecco, per esempio, alcune patologie legate al consumo di glutine cos come sono elencate sul
sito web della Gluten Free Society:
- Reflusso gastroesofageo o bruciori di stomaco
- Anemia
- Malattie autoimmuni (incluse le tiroiditi autoimmuni, l'artrite reumatoide e il diabete di tipo
I)
- Depressione
- Emicrania
- Decalcificazione ossea (comprese osteoporosi e osteopenia)
- Sindrome dell'intestino irritabile
- Sindrome di affaticamento cronico
- Gas intestinali e meteorismo
- Inspiegabili episodi di vertigini o ronzii alle orecchie
- Eruzioni cutanee (fra cui dermatite erpetiforme, eczema e psoriasi)
- Infertilit inspiegabile
Soffrite di uno o pi di questi disturbi? La colpa potrebbe essere del glutine? Forse s, forse
no, anche se con un ventaglio di patologie cos ampio sembra quasi certo che possiate essere
intolleranti al glutine senza saperlo, no?
Ed proprio questo il problema con il vortice di panico alimentare che ruota intorno al glutine:
in pratica non esistono parametri per identificare che cosa causato dal presunto colpevole e
cosa no.
E cosa accade quando un'interpretazione troppo ampia incontra la confusione dell'opinione
pubblica? Che si scatenano gli interessi commerciali. E cos ecco che le diete senza glutine,
o gluten-free, vengono proposte come la panacea per ogni cosa, dalle malattie della pelle all'
obesit. Negli Stati Uniti una star della TV, Elizabeth Hasselbeck, ha costruito uno strepitoso
successo editoriale sulla promozione dello stile di vita G-free. E non si pu dire che sia la
sola: su Amazon si trova un'offerta di 4000 libri sull'alimentazione gluten-free.

La maggior parte di questi libri contiene informazioni attestate e attendibili. Tuttavia, la


magica forza commerciale che alimenta il loro successo non necessariamente si fonda sulle
evidenze scientifiche pi assodate di cui disponiamo. Ovviamente, non indispensabile che
questi libri abbiano un fondamento scientifico: una volta che il tornado del marketing si
messo in moto, a che serve parlare di evidenze scientifiche quando c' da vendere quanti pi
libri e quanti pi prodotti dietetici possibile?
A ogni modo, ecco una rassegna delle evidenze scientifiche di cui finora disponiamo:
Esistono ampie prove che una certa percentuale della popolazione possa soffrire di gravi
problemi di salute a causa dell' esposizione al glutine? S, assolutamente s. Per chi non
appartiene a questa categoria di individui, tali prove giustificano il fatto di buttare tutti gli
alimenti contenenti glutine che abbiamo in casa e darsi a uno stile di vita gluten-free? No,
probabilmente no.

Il dibattito sull'olio di pesce: medicina per il cervello o costoso placebo?


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Se si confrontano i dati sulla salute mentale relativi al Giappone con quelli della grande
maggioranza degli altri Paesi sviluppati si nota un fatto caratteristico e lampante: il Giappone
ha uno dei tassi di disturbo bipolare pi bassi del mondo civilizzato, il pi basso in assoluto
fra i Paesi ad alto reddito.
In Giappone il tasso di incidenza del disturbo bipolare nel corso della vita di un individuo
dello 0,07%, pari a una frazione di quello degli Stati Uniti (che vantano il triste primato
mondiale del tasso di bipolarismo fra la popolazione: 4,4%). In effetti, con la rilevante
eccezione del Giappone, sono i Paesi a pi alto reddito quelli a registrare i pi elevati tassi di
malattia bipolare.
Come si spiega questo fatto? Se si analizzano le differenze nello stile di vita dei giapponesi
con quello degli abitanti delle altre nazioni pi ricche, il Giappone non si guadagna dei gran
voti in quanto a stress e a equilibrio fra lavoro e vita privata: in genere i giapponesi lavorano
molte ore al giorno e la cultura aziendalistica diffusa in quel Paese fa s che sugli impiegati
agiscano forti pressioni che inducono alla massima produttivit; in questo senso il Giappone
assomiglia molto agli Stati Uniti e alle altre nazioni sviluppate; anzi, forse sotto certi aspetti
se la cava persino peggio.
La grande differenza sta nel regime alimentare.
Un giapponese in media consuma circa 70 kg di pesce all'anno (ovvero 230 g al giorno). Nel
complesso, i giapponesi occupano il 12% del consumo mondiale di pesce, pur costituendo solo
il 2% della popolazione del pianeta. A confronto, in media un americano consuma poco pi di
7 kg all'anno fra pesce e molluschi.
La conseguenza di un consumo cos massiccio di pesce che il cervello dei giapponesi in
media contiene livelli di acidi Omega-3 molto pi elevati rispetto alla media americana (o alla
media di qualunque altra popolazione, fatta eccezione forse per quella cinese, il cui consumo
annuo di pesce si avvicina a quello dei vicini del Sol Levante).
Sulla carta la correlazione fra un forte consumo di pesce e una bassa incidenza di disturbi
bipolari molto stretta. Il cervello composto in gran parte da acidi grassi essenziali e una
carenza di tali sostanze potrebbe avere un ruolo fondamentale nell'insorgenza di malattie
mentali. In teoria mangiare molto pesce, o integrare l'alimentazione con olio di pesce, che

ricco dei grassi acidi essenziali di cui ha bisogno il cervello, pu servire a correggere la carenza
nutrizionale di questi elementi e a migliorare la salute mentale. Secondo alcuni studi tali
benefici non riguardano solo i disturbi bipolari, ma anche la depressione e la sindrome da
deficit di attenzione.
Le conseguenze economiche dei risultati a cui sono giunti gli scienziati che l'olio di pesce e
gli Omega-3 sono tra i pi richiesti fra gli integratori alimentari in commercio. Gli americani
spendono circa 15 miliardi di dollari all' anno in integra tori di Omega-3 (a cui vanno ad
aggiungersi gli altri integratori che si dice facciano bene al cervello, come l'iperico).
Sono soldi spesi bene? Dipende dalle fonti a cui fate capo e da quanto vi disturba la presenza
di qualche grossa lacuna negli studi scientifici quando si tratta di spiegare perch gli Omega3 farebbero bene al cervello.
Nell'ultimo decennio almeno 20 ricerche hanno evidenziato un legame positivo fra il consumo
di integra tori di Omega-3 e una migliore salute mentale. Nell'ottobre del 2008 in Archives
of Psychiatric Nursing stato pubblicato un resoconto sistematico sulle propriet terapeutiche
degli Omega-3 nei casi di disturbo bipolare. Raccogliendo dati da vari studi condotti con
grande oculatezza, gli autori dell'articolo hanno concluso che esistono prove che gli acidi grassi
contenuti nell'olio di pesce possano ridurre i sintomi del bipolarismo.
Uno studio recente suggerisce che l'olio di pesce possa anche ridurre l'incidenza della psicosi
nell'adolescenza. Nel corso della ricerca gli adolescenti presi in esame sono stati sottoposti a
12 settimane di somministrazione di integratori a base di Omega-3, e il risultato stato che
l'assunzione di olio di pesce quasi eguagliava i risultati di una terapia farmacologica
antipsicotica. In questo come negli studi precedenti, i ricercatori sono stati attenti a sottolineare
che non si conoscono con precisione le ragioni dell'effetto benefico di queste sostanze, ma che
semplicemente per certi individui funzionano.
Ma quanto olio di pesce occorre per ottenere tali benefici? Secondo gli Istituti Nazionali di
Sanit americani (NIH), nella maggioranza delle ricerche condotte sono stati utilizzati
quantitativi di acido eicosapentaenoico (EPA) e acido docosaesaenoico (DHA) compresi fra
300 e 3000 mg.
Gli studi evidenziano che nel disturbo bipolare DHA ed EPA sono efficaci solo se usati in
combinazione. Quando siete in un negozio che vende integra tori alimentari, leggete le
etichette e vedete le percentuali di DHA ed EPA contenute nei prodotti: teoricamente, pi alte
sono meglio .
L'importante precisazione da fare riguardo ai risultati di queste e altre ricerche che se vero
che studi ben condotti hanno evidenziato l'esistenza di una qualche correlazione, non abbiamo
ancora la prova definitiva che l'olio di pesce sia quel favoloso elisir per il cervello che i
produttori di integratori vogliono farci credere. Tutto ci che possiamo dire che s, in effetti,
sembra che gli Omega-3 migliorino i sintomi in alcuni individui affetti da disordini mentali,
soprattutto in chi soffre di disturbo bipolare e negli adolescenti psicotici.
Tuttavia, ogni studio sull'utilizzo degli Omega-3 per il trattamento dei disturbi mentali
accompagnato dall'invito a non attribuire troppa importanza a questi risultati, perch di fatto
non ne sappiamo ancora abbastanza da poter fare dichiarazioni sperticate a favore dell'utilizzo
in dosi massicce degli Omega-3. Alcuni studi condotti di recente sollevano dubbi sull'utilit,
in generale, del ricorso agli integratori alimentari.

Detto questo, disponiamo di prove pi consistenti sul fatto che integrare gli acidi grassi
Omega-3 abbia effetti benefici sul sistema cardiovascolare, soprattutto perch riducono i livelli
dei trigliceridi nel sangue.

Zucchero e cervello.
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Sovralimentazione, difficolt di memorizzazione, disturbi dell'apprendimento, depressione:


sono tutti fenomeni correlati, secondo studi recenti, al consumo eccessivo di zuccheri. I legami
scoperti indicano tutti un problema che solo ora cominciamo a comprendere: quali
conseguenze comporti la cronica assunzione di zuccheri aggiunti per il nostro cervello.
Secondo il Dipartimento Statunitense dell' Agricoltura (USDA), annualmente un americano
consuma in media oltre 70 kg di zuccheri aggiunti, il che equivale a tre scaffali di supermercato
con sopra 20-25 confezioni di zucchero da un chilo. Se vi sembra incredibile, probabilmente
perch lo zucchero talmente onnipresente nella nostra alimentazione che la maggior parte di
noi nemmeno si accorge di consumarne cosi tanto. I CDC (Centers for Disease and Control, il
principale organismo di controllo della sanit pubblica degli Stati Uniti) calcolano il consumo
in 27,5 cucchiaini da t pro capite al giorno, equivalenti a 440 calorie: quasi un quarto di una
tipica dieta giornaliera da 2000 calorie.
La parole chiave in tutte queste statistiche aggiunti. Con un'alimentazione sana si avrebbe
un significativo apporto di zuccheri di provenienza naturale (come quelli contenuti nella frutta
e nei cereali, per esempio), ma il vero problema il consumo cronico di un quantitativo assai
maggiore di zuccheri aggiunti che provengono dai cibi trasformati dall'industria alimentare.
bene mettere in chiaro questo fatto, perch il nostro cervello per funzionare ha bisogno ogni
giorno di un certo quantitativo di zuccheri. I neuroni richiedono un' energia doppia rispetto a
tutte le altre cellule dell'organismo, che significa pi o meno il 10 del nostro fabbisogno
energetico quotidiano. Tale energia ricavata dal glucosio ematico, lo zucchero circolante nel
sangue, il combustibile del nostro cervello. Se lo zucchero non nemico del cervello, lo
zucchero aggiunto, invece, lo eccome.
Gli studi scientifici indicano che una dieta ricca di zuccheri aggiunti riduce la produzione di
una proteina del cervello nota come fattore neurotrofico cerebrale (BDNF). Senza il BDNF il
cervello non pu formare nuovi ricordi e abbiamo forti difficolt ad apprendere (e a ricordare).
Chi ha un metabolismo glucidico compromesso, come i diabetici e chi in fase di pre-diabete,
presenta livelli particolarmente bassi di BDNF e, al diminuire del BDNF, il sistema metabolico
di controllo dell'utilizzo degli zuccheri rallenta ulteriormente. Detto in altre parole,
l'assunzione cronica di zuccheri aggiunti induce una riduzione del BDNF, e l'abbassamento
dei livelli di questa sostanza neurochimica con tribuisce all' insulinoresistenza, che il preludio
del diabete di tipo 2 e della sindrome metabolica, i quali alla fine sfociano in tutta un'altra serie
di patologie. Una volta accaduto questo, il nostro cervello e il nostro organismo sono entrati
in un circolo vizioso distruttivo dal quale difficile, se non impossibile, tornare indietro.
Gli scienziati hanno inoltre trovato una correlazione fra bassi livelli di BDNF e depressione e
demenza. possibile che i bassi livelli di BDNF alla fine si rivelino essere la pistola fumante
in queste e in altre patologie, come l'Alzheimer, che negli studi epidemiologici tendono a
comparire in cluster. Sulla questione sono in corso altri studi, ma ci che sembra comunque
evidente che un ridotto livello di BDNF rappresenta un fattore negativo per il nostro cervello,

e che uno dei maggiori responsabili dell'inibizione di questa sostanza il consumo abituale di
zuccheri.
Altre ricerche si sono focalizzate sul ruolo degli zuccheri nella sovralimentazione. A livello
intuitivo si sa che esiste un legame tra zuccheri e obesit, ma la ragione precisa di questo
legame stata compresa esaustivamente solo di recente. Gli studi hanno evidenziato che il
consumo cronico di zuccheri aggiunti inibisce il meccanismo cerebrale che regola la saziet,
il quale consiste nel ridurre l'attivit anoressizzante del sistema ossitocinergico, che quel
sistema che ci d il segnale di stop per impedirci di abbuffarci troppo. Quando le cellule del
cervello che producono ossitocina sono indebolite da un consumo eccessivo di zuccheri, il
semaforo non funziona pi correttamente ed ecco che si comincia a chiedere un secondo e
un terzo piatto e a spiluccare dal frigo a mezzanotte.
Ci che emerge con forza da questi e da altri studi che la maggior parte di noi si sta facendo
del male con alimenti industriali arricchiti di zuccheri aggiunti, e i primi danni riguardano il
cervello. Vista sotto questa luce, l'assunzione abituale di zuccheri aggiunti non un problema
meno grave del fumo o dell'alcolismo. E la verit pi scomoda che forse questi sono solo i
primi effetti evidenti di cosa ci sta facendo questa continua valanga di zuccheri.

Un nuovo e insospettabile alleato del nostro cervello: la gomma da masticare.


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Credereste mai che mentre siete in fila alla cassa del supermercato siete solo a poche decine di
centimetri di distanza da un potente catalizzatore neurochimico che costa meno di una
compressa di antidepressivo?
Ma si, il chewing gum, la magnifica, succulenta gomma da masticare che tiene attive le nostre
mandibole, rappresenta un improbabile oggetto di studio delle scienze cognitive che dimostra
invece di possedere qualit che nemmeno William Wrigley Jr., storico magnate americano che
fond le sue fortune sull'industria della masticata gommosa, avrebbe mai sospettato.
Sono stati studiati gli effetti benefici della gomma da masticare sulla memoria, sull'attenzione,
sui disturbi ansiosi, sulla riduzione dell'appetito, sull'umore e sull'apprendimento. Fra le
caratteristiche del chewing gum che sono state analizzate vi sono, fra le altre, sapore, densit
e consistenza.
Tali studi sono stati ispirati dall'intuizione che la gomma da masticare potesse aumentare
l'afflusso ematico al cervello, e che questo si esplicasse in altri importanti effetti. Alcune
ricerche, come quella condotta dall'Universit di Cardiff, sono consistite in un'analisi generale
delle varie potenzialit della gomma da masticare sotto vari aspetti: apprendimento, umore,
memoria e intelligenza. I risultati hanno evidenziato che durante la masticazione di una gomma
si ha un miglioramento sia dell'attenzione sia delle performance intellettive, mentre nessun
effetto significativo si registra sulla memoria.
Altri studi concludono, invece, che il chewing gum sembra migliorare solamente alcuni aspetti
della performance mnestica, soprattutto la capacit di ricordare parole nell'immediato o a
distanza di tempo, senza influire sugli altri.
Da uno studio particolarmente interessante condotto nel 2011 emerso che masticare una
gomma prima di sottoporsi a un test migliora la prestazione, mentre invece masticarla durante
il test non d miglioramenti apprezzabili. Forse questo si spiega con il fatto che masticare un
chewing gum potrebbe scaldare il cervello, metterlo in azione, fenomeno per cui alcuni

ricercatori hanno trovato l'espressione arousal indotto dalla masticazione. In effetti,


masticare una gomma per zo minuti equivale a un blando esercizio fisico nel senso di favorire
un maggiore afflusso di sangue al cervello. A quanto pare, continuare a masticare dopo questo
periodo di riscaldamento richiede un eccessivo sforzo per i muscoli del viso e questo
dispendio energetico annulla i benefici fin l prodotti.
Le ricerche hanno inoltre dimostrato che la gomma da masticare un efficace antistress, per
quanto i motivi di questo suo effetto ansiolitico non siano per niente chiari. Da uno studio del
2009, per esempio, emerso che secondo i test di laboratorio masticare un chewing gum
provocava un abbassamento dei livelli di cortisolo, sostanza comunemente definita come
l'ormone dello stress, e una riduzione generale dell'ansia.
Dunque, potrebbe essere vero che gli antidepressivi prescritti dai medici hanno un concorrente
molto pi a buon mercato in questi cubetti avvolti di carta stagnola che aspettano solo di essere
masticati. Alcuni studi scientifici, uno dei quali condotto a Tokio, suggeriscono che masticare
a lungo una gomma attiverebbe una porzione del cervello (la parte ventrale della corteccia
prefrontale) che a sua volta scatena una serie di effetti che inducono una minore percezione di
sentimenti depressivi. In effetti sembra che masticare gomme induca una generica
soppressione delle risposte nocicettive (espressione del gergo scientifico che pi o meno si
potrebbe tradurre come dolore avvertito a livello cerebrale).
Certo, le ragioni di questo fenomeno sono ferme al piano delle ipotesi, ma non si pu ignorare
che un gran numero di studi evidenzi i benefici della masticazione dei chewing gum. Sebbene
ancora non si comprenda bene perch faccia bene al cervello, poche attivit sono tanto
semplici, economiche e poco rischiose quanto mettersi in bocca una cicca e farsi una bella
masticata.

Un'aspirina al giorno toglie il cardiologo di torno e riduce della met il rischio


di tumori ereditari.
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Una ricerca pubblicata sulla prestigiosa rivista medica The Lancet sostiene che assumere
regolarmente una dose di aspirina non solo eviterebbe le patologie cardiache, ma ridurrebbe
anche della met il rischio di sviluppare un tumore del tipo familiare.
Lo studio, che ha monitorato 1000 pazienti in 16 Paesi per pi di quattro anni, stato condotto
da ricercatori di due universit britanniche, la Queen's e la Newcastle University, e si
concentrato principalmente su persone affette da sindrome di Lynch, un'alterazione genetica
ereditaria che provoca l'insorgere del cancro agendo sui geni che sono responsabili
dell'individuazione e della riparazione del DNA danneggiato.
Il 50% circa degli individui affetti da sindrome di Lynch sviluppa il cancro, e si stima che su
100 casi di tumore al colon tre siano causati da questa sindrome. Ogni anno nel mondo pi di
600.000 persone muoiono di cancro del colon-retto, che negli Stati Uniti la seconda causa di
morte sia per gli uomini sia per le donne.
La ricerca ha preso in esame tutti i tipi di tumore correlati alla sindrome (fra cui quello al colon,
al retto, allo stomaco e dell'endometrio), evidenziando che quasi il 30% dei pazienti che non
assumeva aspirina (bens un placebo a base d'amido) aveva sviluppato il cancro, a fronte del
15% di quelli che assumevano l'aspirina ogni giorno. Nel caso del tumore del colon-retto, la
riduzione dell' incidenza era del 63%.

Fatto interessante che chi aveva assunto aspirina sviluppava polipi in percentuale analoga
rispetto a chi aveva assunto il placebo. I polipi sono delle crescite anormali di tessuto che si
originano dalle mucose dell'intestino e che sovente vengono identificate come strutture capaci
di evolvere in formazioni tumorali. La differenza rilevata nei pazienti che assumevano aspirina
che i loro polipi non evolvevano verso la forma tumorale, dal che si ipotizzato che l'aspirina
potrebbe essere in grado di indurre le cellule precancerose all'autodistruzione prima che
degenerino verso il cancro.
Vale la pena notare un paio di cose riguardo a questa ricerca.
La prima che, diversamente dalla dose giornaliera di 80 mg di aspirina raccomandata ai
pazienti a rischio di patologia cardiaca, in questo caso i pazienti ne assumevano 600 mg al
giorno (in due compresse da 300 mg): si tratta di una dose molto elevata, che aumenta il rischio
che insorgano altre problematiche collegate al deterioramento dei tessuti gastrici, come le
ulcere, e complicanze emorragiche. L'aspirina ha la capacit di fluidificare il sangue, il che fa
di questa sostanza un efficace antiaggregante. Il lato negativo di questa sua caratteristica
benefica che un quantitativo eccessivo di aspirina pu impedire la coagulazione del sangue
quando questa sarebbe provvidenziale, aumentando il rischio di emorragie interne in seguito a
un incidente o nel corso di un intervento chirurgico.
Seconda cosa: bisognerebbe ricordare che fra gli sponsor di questa ricerca c'era l Bayer. Il
che non una novit, perch la Bayer finanzia la ricerca sul cancro da molti anni come parte
dell'esplicita missione aziendale mirata a scoprire farmaci antitumorali.
Gi altri studi osservazionali condotti in passato avevano suggerito che l'aspirina potrebbe
essere un valido strumento contro il cancro, ma quello citato il primo studio randomizzato
che ha verificato direttamente - con esiti positivi - tale ipotesi.

Un trucco per ingannare il cervello e perdere peso .


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Possibile che per dimagrire basti pranzare a zuppa e cracker qualche giorno alla settimana?
E quanto suggerisce una ricerca condotta da un team di scienziati della Cornell University, ma
il motivo non quello che sembrerebbe di primo acchito.
Lo studio ha monitorato l'alimentazione di 17 volontari che per una settimana hanno pranzato
a buffet rimpinzandosi a loro piacimento. Nelle due settimane successive la met di loro
passata a pranzare con un cibo a porzione controllata fra sei disponibili in commercio (zuppa,
chili di carne, pasta in scatola), mentre durante gli altri pasti, snack e merende comprese, i
soggetti potevano mangiare a volont. Nelle ultime due settimane dello studio a questo regime
alimentare si adattata anche la restante met dei soggetti monitorati.
A fine esperimento emerso che nutrendosi di porzioni controllate a pranzo, ogni volontario
assumeva 250 calorie in meno al giorno, perdendo in media 0,5 kg di peso.
Ci sembrerebbe spiegarsi con il fatto che, mangiando porzioni pi piccole a pranzo, i
volontari avrebbero assunto meno calorie. Tutto qua. Ma le cose non sono lineari come
sembrano. La ragione del minore introito di calorie e del dimagrimento consiste piuttosto nel
fatto che mangiare porzioni controllate di cibo a pranzo non li aveva indotti a compensare con
l'assunzione di pi calorie durante il resto della giornata: un risultato che contraddice le
opinioni comuni sulle diete.

Come spiegano questo fatto i ricercatori? Secondo gli scienziati della Cornell il nostro cervello
non dotato di un efficace meccanismo in grado di valutare le piccole variazioni nella quantit
di calorie assunte. Se pi volte nel corso della settimana si mette in atto una minima riduzione
dell'introito calorico, il meccanismo di sovracompensazione non scatter, e nel complesso
questo fatto pu tradursi in una perdita di peso significativa. I volontari di questo studio,
seguendo questo semplice regime alimentare, in un anno perderebbero almeno una decina di
chili.
Certo, lo studio menzionato molto limitato e per confermarne le conclusioni non sarebbe
male condurne altri con un numero maggiore di volontari, ma c' da dire comunque che i
risultati sono promettenti. E badate bene che per seguire un regime alimentare a porzioni
controllate non occorrono alimenti costosi o diete liquide che lasciano lo stomaco
gorgogliante, n ingurgitare un quantitativo di proteine tale da far costipare un cavallo: i cibi
pronti delle marche comunemente in commercio vanno pi che bene.

Grassi finti, rotoli di ciccia veri.


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Quando si tratta di diete, cercare di ingannare il cervello offrendogli dei surrogati non una
buona idea. Da uno studio sugli effetti dei sostituti dei grassi emerge che i grassi artificiali non
sono solamente una scelta poco felice dal punto di vista alimentare, ma possono addirittura
farci aumentare ulteriormente di peso.
Nell'ambito della ricerca sono stati utilizzati dei ratti suddivisi in due gruppi, dei quali uno
alimentato con mangime ad alto contenuto e l'altro a basso contenuto di grassi. La met di
ognuno dei due gruppi riceveva inoltre delle patatine Pringles, cibo ricco sia di grassi sia di
calorie; i restanti animali di entrambi i gruppi potevano mangiare Pringles, molto caloriche, in
certi giorni e patatine della stessa marca ma versione light (a basso contenuto di calorie) negli
altri giorni. Le Pringles Light contengono olestra, un sostituto sintetico dei grassi che ha zero
calorie e che non viene digerito dall' organismo umano.
Fra i ratti tenuti a un regime alimentare ricco di grassi, quelli a cui venivano offerte entrambe
le tipologie di patatine si ingozzavano di pi, ingrassavano di pi e sviluppavano pi tessuto
adiposo rispetto ai ratti che si nutrivano solo delle patatine ad alto contenuto di grassi. Non
riuscivano a perdere peso nemmeno una volta eliminate le patatine dalla loro dieta.
Questo fenomeno si spiega con il fatto che il cervello, pur essendo un organo straordinario,
soggetto a essere ingannato. I grassi artificiali stimolano risposte biologiche molto simili a
quelle stimolate dai grassi veri, fra le quali aumento della salivazione, reazioni a livello
ormonale e modifiche nel metabolismo: insomma, il cervello prepara l'organismo a un enorme
introito di calorie. Se per queste calorie non arrivano, il cervello va - per cos dire - nel panico,
e passa subito alla modalit di inedia accelerando la conversione delle calorie in adipe.
Nel passato altre ricerche hanno evidenziato come un simile effetto sia innescato anche dai
dolcificanti artificiali. Il sapore del dolcificante segnala al cervello che l'organismo sta per
assumere un grosso quantitativo di calorie, ma quando queste non arrivano il processo di
accumulazione dell' adipe subisce un' accelerata.
Certamente va concesso che questi studi sono stati condotti sui ratti, e non si pu non
ammettere che esistano delle differenze fra il nostro metabolismo e quello dei roditori. C' da
dire, tuttavia, che a livello biologico le risposte dell' organismo nel ratto e nell'umano sono

sorprendentemente simili, ed esse ci forniscono quantomeno un forte indizio che anche in noi
si possa verificare lo stesso tipo di reazione quando ingeriamo grassi e zuccheri in forma
surrogata.
Considerato quanto sono aumentati i consumi dei sostituti dei grassi e degli zuccheri negli
ultimi decenni, e la ricca documentazione che attesta nel medesimo periodo un aumento dei
casi di obesit, si tratta di una correlazione su cui vale la pena indagare.
La soluzione la conosciamo gi: mangiare alimenti naturalmente poveri di grassi e di calorie
ed evitare i sostituti artificiali. Il nostro cervello ci ripagher evitando di aggiungere altri
indesiderati strati di adipe al nostro girovita.

Non riesci a dimagrire? Forse tutta colpa del cervello .


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Neurogenesi: magnifica parola che significa che il nostro cervello continua a produrre nuovi
neuroni per tutta la vita.
Fino a non molto tempo fa si riteneva che il cervello fosse una massa statica di tessuto che
dopo una precoce potatura nei primi anni di vita, smette definitivamente di crescere. Poi,
col passare degli anni, la ricerca neuroscientifica ha scoperto due aree dell'encefalo in cui
stata dimostrata attivit neurogenica: l'ippocampo, connesso alla formazione della memoria, e
il bulbo olfattivo, da cui dipende il senso dell'odorato.
Ebbene, un nuovo studio ha evidenziato che - perlo meno nei topi - esiste una terza area del
cervello che d segnali positivi di un'attivit neurogenica: si tratta dell'ipotalamo, dal quale
dipendono la temperatura corporea, il metabolismo, il sonno, la fame, la sete e altre funzioni
fondamentali.
Questa particolare forma di neurogenesi, tuttavia, porta con s anche delle notizie non proprio
esaltanti.
Alcuni ricercatori del Dipartimento di Neuroscienze della School of Medicine della Johns
Hopkins University hanno iniettato nei ratti delle sostanze che vengono inglobate nelle cellule
che si duplicano. In questo modo gli scienziati si sono accorti di una rapida proliferazione di
alcune cellule dell'ipotalamo chiamate taniciti; prove successive hanno poi dimostrato che
quelli generati dai taniciti sono nello specifico neuroni e non altri tipi di cellule.
A questo punto, volendo capire a cosa servono, i ricercatori hanno studiato le nuove cellule
generate dall'ipotalamo in cavie che fin dalla nascita erano state sottoposte a un regime
alimentare molto ricco di grassi. Poich l'ipotalamo associato alla fame e al metabolismo,
l'quipe di studiosi aveva ipotizzato che quei neuroni potessero essere legati all'aumento del
peso. Alla fine emerso che proprio cos.
In giovane et i topi alimentati secondo un regime ricco di grassi non evidenziavano differenze
nella neurogenesi rispetto ai giovani topi sottoposti a una dieta normale. In et adulta, tuttavia,
nei topi sottoposti a dieta ipercalorica si registrava una neurogenesi quattro volte pi elevata
rispetto a quella dei topi normali: ingrassavano molto di pi e avevano una massa grassa
corporea molto pi elevata.
Per essere davvero sicuri che l'aumento di peso dipendesse dai nuovi neuroni, con l'uso mirato
di raggi X i ricercatori hanno provveduto a uccidere i neuroni incriminati in alcuni esemplari
di roditore: in questi soggetti si registrava un minore aumento di peso e una minor quantit di

grasso corporeo non solo rispetto alle altre cavie sottoposte a un regime alimentare
ipercalorico, ma addirittura rispetto ad altri esemplari fisicamente pi attivi.
In altre parole, evidente che i neuroni ipotalamici hanno un impatto notevole sulla
regolazione del peso corporeo e sull'accumulo di adipe nei topi, ed altamente probabile che
lo stesso meccanismo agisca anche nell' organismo umano.
Si dovranno condurre altri test clinici per capire se davvero cos, ma da un punto di vista
evolutivo il fenomeno ha una sua logica. Il dottor Seth Blackshaw, a capo dell' quipe di
ricercatori della Johns Hopkins, commenta che la neurogenesi ipotalamica potrebbe essere un
meccanismo che si sviluppato per favorire la sopravvivenza degli animali selvatici, e
probabilmente anche dei primi ominidi. In natura tipico che gli animali, quando scoprono
una fonte abbondante di cibo, si alimentino quanto pi possibile, visto che un' evenienza simile
in genere abbastanza rara.
In una cultura in cui il cibo abbonda, tuttavia, quello che un tempo era un vantaggio in termini
di sopravvivenza pu trasformarsi in uno svantaggio del tutto peculiare. Nel caso degli
animali di laboratorio, cosi come per gli abitanti dei Paesi sviluppati che hanno un accesso
quasi illimitato al cibo, spiega Blackshaw, questa forma di neurogenesi non per niente
positiva, in quanto potenzialmente stimola l'acquisto eccessivo e non necessario di peso e
l'accumulo di adipe. Insomma, forse il nostro regime alimentare a indurre il nostro cervello
a non farci dimagrire.
Il lato positivo di questa scoperta, se i risultati verranno confermati anche negli esseri umani,
che forse la ricerca riuscir a scoprire un farmaco che blocchi la neurogenesi nell'ipotalamo.
Ma ne dovr scorrere ancora parecchia di acqua sotto i ponti.
La ricerca condotta dal dottor Blackshaw apparsa sulla rivista Nature Neuroscience.

Perch al cervello non piacciono le bibite light


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Le bevande ipocaloriche sono uno dei bersagli preferiti dei ricercatori nel campo della
psicologia e della neurobiologia. In passato alcuni studi hanno scoperto un legame fra il
consumo di bibite cosiddette light e un'incredibile quantit di effetti nocivi, tra i quali quello
pi paradossale l'aumento di peso (dubito, invece, che tali studi abbiano minimamente
intaccato la vendita di queste bevande. La Coca-Cola Zero entrata in commercio poco tempo
dopo la pubblicazione delle scoperte emerse dagli studi scientifici e, l'ultima volta che ho
controllato i dati di vendita, stava avendo pi successo della Coca-Cola light). Uno studio
pubblicato sulla rivista Psychological Science porta avanti la tradizione esaminando l'ipotesi
secondo cui bere bibite ipocaloriche induce le persone a un comportamento pi impulsivo.
Per dimostrare la loro teoria i ricercatori sono ricorsi a uno stratagemma che d sempre buoni
risultati, quello della ricompensa differita: i soggetti partecipanti rispondevano a una serie di
quesiti che, con diverse formulazioni, presentavano la possibilit di scegliere se ricevere una
piccola somma di denaro l'indomani o una cifra pi sostanziosa ma in un periodo di tempo pi
lungo.
I primi quesiti venivano formulati prima che i soggetti bevessero una bibita normale
(contenente zucchero) o light (contenente aspartame), le ultime domande venivano fatte una
volta che avevano bevuto.

Ed ecco i risultati: quelli che avevano bevuto la bibita zuccherata, e che dunque avevano un
tasso di glicemia pi elevato nel sangue, dimostravano una maggior propensione a scegliere
una ricompensa pi sostanziosa seppur differita di qualche giorno, mentre chi aveva
consumato le bevande light (con un tasso glicemico nel sangue pi basso) aveva la tendenza a
optare per la cifra pi modesta ma da riscuotere subito.
Secondo gli autori della ricerca il motivo per cui chi aveva bevuto la bibita light non era
disposto a differire la ricompensa che valori ematici di glucosio pi alti forniscono pi
carburante al cervello, rendendolo maggiormente propenso a proiettarsi nel futuro. Questo
forse dipende dal fatto che per immaginare il futuro, in tutta la sua confusa astrattezza, occorre
pi energia cerebrale rispetto a quanta ne serve per analizzare il pi concreto qui e ora.
Pertanto, quando si beve una bevanda ipocalorica, pensata per ingannare il cervello e fargli
credere che gli stiamo fornendo una bella dose di zucchero, il nostro cervello resta in fremente
attesa di questa scarica di energia. Ma poi questa non arriva, e allora scatta l'allarme: il cervello
interpreta la carenza di glucosio nel sangue come un deficit calorico e parte l'impulso
insopprimibile che spinge l'organismo a ottenere ci di cui ha bisogno. E, in queste condizioni,
differire la ricompensa nel tempo non sar facile.
Il punto di questa ricerca non che dobbiamo cominciare a scolarci bevande zuccherate al
posto di quelle light, ma che dobbiamo smettere di bere bibite gassate o qualunque altro genere
di bibita, piene di zuccheri veri o surrogati che siano. Le responsabili dello scatenarsi
dell'impulso, secondo la ricerca qui menzionata, non sono in realt le bevande light, ma
piuttosto il continuo fluttuare dei livelli di glucosio nel sangue provocato da un carico
eccessivo di zucchero o di altre sostanze che sostuiscono lo zucchero. In teoria, stabilizzare la
glicemia su un valore costante, senza picchi in un senso e nell' altro, agevolerebbe il processo
decisionale.
E il cervello la smetterebbe di prendersela con voi!

Niente paura, la carne non fa male al cervello.


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Da anni, ormai, si sente dire che mangiare carne rossa, specialmente se trattata con conservanti,
aumenta il rischio di sviluppare certi tipi di cancro. Tale affermazione si basa sul legame
riscontrato in alcuni studi scientifici fra l'assunzione di nitrosammine, composti chimici
utilizzati nella carne stagionata o conservata, e la comparsa di tumori. Rientrano in questa
categoria tutti gli alimenti contenenti nitrati e nitriti, da cui la raccomandazione di un consumo
moderato di salami, salsicce, pancetta, wiirstel e simili.
Il fatto che queste molecole riescano a oltrepassare la cosiddetta barriera ematoencefalica - la
struttura che regola in maniera selettiva il passaggio di sostanze chimiche da e verso il cervello
- solleva il forte timore che esse possano essere la causa della forma pi frequente di tumore
cerebrale maligno, il glioma.
Uno studio apparso sull' American Journal of Clinical Nutrition, tuttavia, ha dimostrato che
non esiste correlazione fra il consumo di carni contenenti nitrosammine e una maggiore
incidenza di gliomi. I ricercatori hanno utilizzato come campioni quelli esaminati in altri tre
studi in svolgimento da tre decenni, su un totale di 238.000 individui di entrambi i sessi.
In questo lungo periodo, solo a 335 dei 238.000 soggetti (personale medico e paramedico di
cui si sono analizzati a scadenze regolari la dieta e lo stile di vita) stata fatta una diagnosi di

glioma cerebrale, e non emersa alcuna relazione fra la malattia e il consumo di carne,
insaccati o qualsiasi tipo di carne contenente nitrati o nitrosammine.
Poich i soggetti presi in esame sono tutti adulti, va comunque precisato che gli stessi esiti
potrebbero non essere applicabili ai bambini e agli adolescenti: questi, teoricamente,
potrebbero correre un rischio pi elevato. Finora non sono stati condotti studi su larga scala
che abbiano indagato questa eventualit.
E comunque, naturalmente, ci sono mille altre buone ragioni per ridurre quanto possibile il
consumo di salsicce e insaccati: tanto per fare un esempio, uno studio recente ha indicato che
l'obesit potrebbe avere un legame con la riduzione del volume cerebrale e con la disfunzione
erettile.

I reali effetti dell' alcool sul cervello.


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Che cosa succede quando la vodka al mirtillo che avete bevuto attraversa il vostro sistema
circolatorio e raggiunge quell'organo che sta in mezzo alle vostre orecchie?
Si sentono dire molte cose, anche contrastanti, sugli effetti dell'alcool sul cervello e
sull'organismo; in particolar modo che ha un effetto tranquillante. Ma questo rappresenta solo
una parte della questione. L'alcool s una sostanza sedativa, ma funge anche indirettamente
da stimolante e svolge un ruolo anche in altri fenomeni che forse vi sorprenderanno.
L'effetto diretto dell' alcool sul cervello avviene attraverso l'alterazione della concentrazione
dei neurotrasmettitori, i messaggeri chimici che comunicano a tutto il corpo i segnali che
controllano i processi cognitivi, il comportamento e le emozioni. L'alcool agisce sia sui
neurotrasmettitori eccitatori, sia su quelli inibitori.
Un esempio di neurotrasmettitore eccitatorio il glutammato, che in condizioni normali
stimola l'attivit e il metabolismo del cervello. L'alcool inibisce il rilascio del glutammato, e
la conseguenza un rallentamento delle vie di comunicazione cerebrali.
Fra i neurotrasmettitori inibitori c' il GABA (o acido -amminobutirrico), che riduce i livelli
energetici e ha un effetto rilassante. Certi farmaci, come il Valium e lo Xanax (e altre
benzodiazepine) inducono un effetto tranquillante aumentando la produzione di GABA a
livello cerebrale. L'alcool agisce nello stesso modo, incrementando gli effetti del GABA. Per
inciso, questo il motivo per cui si deve evitare di assumere alcool contemporaneamente alle
benzodiazepine: sommando si gli effetti delle due sostanze, il battito cardiaco e la respirazione
potrebbero rallentare fino a livelli di pericolo.
Dunque, quanto scritto fin qui spiega gli effetti depressivi dell'alcool: questa sostanza inibisce
il glutammato, che un neurotrasmettitore eccitatorio, e stimola il GABA, che un
neurotrasmettitore inibitorio. Ci significa che ragionamenti, parola e movimenti subiscono
tutti un rallentamento, e pi si beve pi questo effetto amplificato (ed ecco spiegato perch
gli ubriachi barcollano, cadono dalle sedie e si muovono tanto goffamente).
Ma ecco il colpo di scena: l'alcool stimola anche il rilascio della dopamina nel nostro centro
cerebrale della ricompensa. Il centro della ricompensa costituito da quelle aree cerebrali
(in particolare lo striato ventrale) che sono attivate in pratica da qualsiasi attivit piacevole,
dallo stare in compagnia degli amici all'andare in vacanza, dall'ottenimento di un importante
riconoscimento monetario sul lavoro al consumo di droghe (come cocaina e metanfetamina) e
alcool.

Aumentando i livelli di dopamina nel cervello, l'alcool ci inganna, suscitando in noi l'illusione
che stiamo benissimo (o, se si beve per superare qualche difficolt emotiva, semplicemente
facendoci sentire un po' meglio di prima). Di conseguenza si continua a bere per mantenere
alti i livelli di dopamina, anche se nel contempo stiamo provocando un'alterazione di altre
sostanze cerebrali che a sua volta induce un effetto depressivo.
Da alcuni studi emerge che l'effetto dell'alcool sulla dopamina pi significativo negli uomini
che nelle donne, il che spiegherebbe perch in media gli uomini bevano pi delle donne.
Secondo i dati raccolti dall'indagine epidemiologica nazionale sull'alcool e i problemi a esso
correlati (NESARC) condotta negli Stati Uniti nel biennio 2001-2002, l'alcolismo un
problema pi maschile che femminile: nel corso della propria vita diventa alcolista il 10%
degli uomini contro il 3-5% delle donne.
Col passare del tempo, e aumentando l'assunzione d'alcool, l'effetto sulla dopamina diminuisce
fino praticamente ad annullarsi, ma ormai a questo punto il bevitore diventato schiavo della
sensazione scatenata dal rilascio di dopamina nel centro cerebrale della ricompensa, anche
quando la ricompensa non arriva pi. Una volta che si instaurato questo bisogno compulsivo
di riattivare il rilascio di dopamina, ecco che ha inizio la dipendenza. Il tempo necessario
perch questa si instauri varia da caso a caso: alcuni individui sono geneticamente predisposti
all'alcolismo e sviluppano una dipendenza molto in fretta, per altri pu essere una questione di
settimane o di mesi.
Qui di seguito ecco un riassunto dei meccanismi con cui l'alcool agisce sulle varie aree del
cervello.
Perch l'alcool fa sentire pi disinibiti
Corteccia cerebrale: in questa regione che hanno sede i processi cognitivi e la coscienza, e
qui l'alcool deprime i centri che sovrintendono all'inibizione comportamentale, il che rende la
persona pi disinvolta ed estroversa; l'alcool rallenta l'elaborazione delle informazioni fornite
da occhi, orecchie, bocca e altri organi di senso; inoltre, inibisce i processi cognitivi, rendendo
annebbiati i pensieri.
Perch l'alcool rende goffi
Cervelletto: l'alcool agisce su questo, che il centro del movimento e dell'equilibrio, causando
quell'andatura traballante e incerta che tipica delle persone ubriache.
Perch l'alcool accresce la libido ma peggiora la performance sessuale
Ipotalamo e ipofisi: sono gli organi che regolano le funzioni cerebrali automatiche e la
secrezione degli ormoni. L'alcool inibisce i centri nervosi dell'ipotalamo che controllano
l'eccitazione e la performance sessuale. Sebbene la libido possa aumentare, l'alcool ha un
effetto negativo sulla performance sessuale.
Perch l'alcool induce sonnolenza
Midollo: quest'area del sistema nervoso sovrintende a funzioni automatiche come respirazione,
stato di coscienza, temperatura corporea. L'alcool agisce sul midollo provocando sonnolenza.
Altri effetti possibili sono il rallentamento della respirazione e l'abbassamento della
temperatura corporea, condizioni potenzialmente pericolose.

Inconsapevolmente distratti per colpa dell' alcool.


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Vi mai capitato di bere un paio di drink e di accorgervi che la vostra mente cominciava a
vagare per colpa dell'alcool? No, non vi ricordate? Allora vuol dire che un paio di drink ve li
eravate scolati per davvero! Secondo uno studio apparso sulla rivista Psychological Science
l'alcool ha un duplice effetto: non solo ci fa perdere la concentrazione, ma fa anche si che non
ce ne rendiamo conto.
Dopo una valutazione preventiva per assicurarsi che non si trattasse di individui gi
perennemente con la testa fra le nuvole, i soggetti partecipanti allo studio sono stati condotti
in una sala bar e fatti assistere alla preparazione di un cocktail alla vodka e mirtillo. I soggetti
sono stati invitati a consumarne una piccola dose in un arco di 10 minuti, poi per un periodo
di 20 minuti e poi ancora di 30. Ad alcuni ignari soggetti in realt erano stati offerti dei cocktail
analcolici a base di solo succo e acqua tonica, anche se per rendere pi plausibile l'inganno il
bicchiere era stato spruzzato di vodka.
A quel punto i ricercatori hanno chiesto ai partecipanti se avessero mai letto Guerra e pace
(no, non lo avevano letto), invitandoli allora a leggere il testo per 30 minuti. Subito prima che
iniziassero la lettura stata fornita loro una definizione del termine deconcentrazione, nei
seguenti termini: A un certo punto, durante la lettura, vi renderete conto che non avete capito
nulla di quello che avete appena letto, e non solo che non stavate pensando a cosa stavate
leggendo, ma che con il pensiero eravate da tutta un'altra parte.
I soggetti dovevano premere il tasto di una tastiera che riportava le lettere 20 ogni volta che
durante la lettura si fossero accorti di aver perso la concentrazione. Premuto il tasto, dopo 2-4
minuti sullo schermo sarebbe comparsa una finestra con la domanda stavi perdendo la
concentrazione?, alla quale i soggetti dovevano rispondere con un si o con un no.
Cosa emerso alla fine dell'esperimento? Che per il 25% del tempo dedicato alla lettura i
soggetti che avevano assunto alcool si deconcentravano senza accorgersene, il doppio rispetto
al gruppo cui era stato fatto bere il drink in versione placebo. Visto che chi aveva ingerito
alcool aveva avuto il doppio delle possibilit di accorgersi che stava vagando coi pensieri,
viene naturale pensare: se ne saranno accorti un po' pi spesso dell'altro gruppo di soggetti,
no? Macch. Sembravano essersi accorti poco o niente del fatto che la propria mente avesse
preso il volo.
Cosa si pu concludere da questi risultati? I ricercatori che hanno condotto questo studio
ritengono che l'alcool amplifichi lo spostamento involontario dell'attenzione, ovvero la
tendenza a trasferire la propria concentrazione su situazioni o oggetti che esercitano su di noi
un'attrazione immediata (sto morendo di fame, dove ho messo il mio panino?), con in pi il
fatto che nemmeno ci rendiamo conto che non siamo pi concentrati su ci su cui avremmo
dovuto concentrarci. Insomma, a rischio di scadere nell'ovvio, ecco un altro effetto negativo
sull' autocontrollo procurato dall' alcool. Come se gi non fossimo tanto bravi a perderlo da
soli, l'autocontrollo!

Ma in un uovo del fast food cosa c'?


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Pensate all'uovo: un cibo semplice, gustoso, facilissimo da preparare.


Eppure, se ci si prende la briga di leggere con attenzione le liste degli ingredienti fornite dalle
catene di fast food pi amate dagli americani, ecco emergere un ritratto assai diverso dell'uovo;
e si scopre anche che di semplice l'uovo ha poco o niente.
Diamo un'occhiata alle tabelle di composizione degli alimenti messe a disposizione da sei
colonne portanti della ristorazione veloce che offrono ai clienti la tipica colazione americana
comprendente anche uova: McDonald's, Burger King, Chik-fil-A, Subway, Dunkin' Donuts,
Hardee's. Cosa c' dentro le loro uova?
Si trovano diversi ingredienti interessanti e una grande sorpresa. Si potrebbe pensare che il
premio per gli ingredienti pi enigmatici sarebbe andato a McDonald' s o a Burger King, e
invece il primo premio per le uova pi manipolate va a Subway. Sebbene McDonald's si piazzi
comunque al secondo posto, come vedremo di fatto l'azienda che ha adottato lo slogan Eat
Fresh! (Mangia fresco!) a offrire l'elenco di ingredienti pi sconcertante.
Dall'altro lato della classifica, Hardee's, Burger King e Dunkin' Donuts, con le loro liste di
ingredienti relativamente brevi, se la cavano tutti benino. Nella maggior parte dei casi si
limitano a offrire il gusto che la natura sa offrire. A met classifica troviamo Chick-fil-A, con
un mix di ingredienti normali e altri pi dubbi.
La cosa pi divertente confrontare le varie liste di ingredienti: Hardee's, per esempio, vende
ai suoi clienti uova contenenti solo un conservante aggiunto, mentre Subway offre un intruglio
che include uova e premium egg h/end, letteralmente una miscela di uova di prima qualit,
nella quale compaiono almeno dieci fra conservanti e additivi che non si trovano in quasi
nessuna delle tabelle di composizione degli alimenti della concorrenza.
Sottolineiamo qui che queste informazioni sono state rese disponibili dalle stesse aziende e
chiunque pu liberamente consultarle (almeno fino all'aprile del 2012): basta cliccare i link
presenti sui loro siti web (non troverete alcuna formula segreta, ma solo fatti). Le spiegazioni
sugli ingredienti che compaiono sotto gli elenchi sono aggiunta e non compaiono nelle tabelle
pubblicate dalle aziende.
1. SUBWAY
Egg Omelet Patty (normale): uova intere, albume d'uovo, acqua, latte scremato in polvere,
miscela di uova di alta qualit (isolato di proteina di pisello, sale, acido citrico, destrosio,
gomma di Guar, gomma di xantano, estratti di spezie, antiaddensanti: glicole propilenico e
max. 2 silicato di calcio e glicerina), olio di semi di soia, burro surrogato salato (olio di soia
liquido e idrogenato), lecitina di soia, aromi naturali e artificiali, colorante: betacarotene,
esaltatori di aromi: TBHQ e acido citrico, additivo antischiuma: dimetilpolisilossano, sale.
Qualche parolina sugli ingredienti.
Il glicol e propilenico, solvente per coloranti e aromi alimentari, utilizzato anche
nell'antigelo, per lubrificare i compressori per condizionatori e nei deodoranti in stick.
L'isolato di proteina di pisello una proteina aggiunta spesso utilizzata come sostituto per le
proteine di origine animale.
La gomma di Guar un addensante.
La gomma di xantano utilizzata come emulsionante delle sostanze oleose.
La glicerina un solvente che si pu trovare nei saponi, nelle creme idratanti e in alcune
marche di crema da barba.

Il.TBHQ (butilidrochinone-terziario) previene l'ossidazione degli oli vegetali e si pu trovare


anche in vernici, smalti e profumi.
Al dimetilpolisilossano si ricorre per impedire che dopo l'utilizzo ripetuto gli oli di cottura
producano schiuma. Oltre che in molti lubrificanti, compare nella composizione del silly putty.
Il silicato di calcio un antiagglomerante, oltre che un diffuso antiacido. Inoltre, utilizzato
come sigillante per strade, tetti e calcestruzzo.
2. MC DONALD'S
Uova intere pastorizzate addizionate con fosfato di sodio (conservante), acido citrico e fosfato
monosodico (per conservare il colore), nisina (conservante). Preparato con margarina liquida:
olio di semi di soia in forma liquida, oli idrogenati di semi di cotone e di soia, acqua, olio di
semi di soia parzialmente idrogenato, sale, lecitina di soia, monogliceridi e digliceridi,
benzoato di sodio e sorbato di potassio (conservanti), aromi artificiali, acido citrico, retinolo
palmitato, colorante: betacarotene.
Qualche parola sugli ingredienti.
Monogliceridi e digliceridi sono emulsionanti, ovvero rendono facilmente mescolabili
sostanze che altrimenti non lo sarebbero (l'acqua e l'olio, per esempio).
Il sorbato di potassio un conservante che inibisce la crescita di muffe e lieviti. utilizzato
anche nei prodotti per l'igiene personale al posto di una sostanza discussa, i parabeni.
L'olio di semi di cotone, quando completamente idrogenato, composto al 94 da grassi saturi.
3. CHICK-FIL-A
Uova intere, acido citrico, burro disidratato (olio di semi di soia, olio di palma, lecitina di soia,
aromi naturali e artificiali, conservanti: TBHQ e acido citrico, coloranti artificiali).
Qualche parola sugli ingredienti.
L'olio di palma composto all'incirca al 50 da grassi saturi.
Del TBHQ (butilidrochinone-terziario) si dice sopra.
4. DUNKIN' DONUTS
Uova intere, latte intero, olio di soia, acqua, amido modificato, sale, gomma di xantano, pepe
bianco, acido citrico.
5. BURGER KING
Uova intere, latte scremato (acqua, latte seremato in polvere), oli vegetali (olio di soia e/o di
mais), sale, gomma di xantano, aroma naturale d'uovo, aroma naturale di burro.
6. HARDEE'S
Uova intere, preservante del colore: acido citrico diluito con acqua (0,I5).

Due Tylenol, e 1'angoscia esistenziale solo un brutto ricordo.


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Secondo lo scrittore e pensatore francese Albert Camus il mito greco di Sisifo la perfetta
rappresentazione della condizione umana. Sisifo fu condannato a svolgere per tutta la vita
un'attivit senza senso, ossia spingere in cima a un monte un grosso macigno, all'infinito, senza

scopo o risultato alcuno. Se il re che aveva mancato di rispetto agli di poteva mai sperare di
dare un senso alla propria esistenza, questo senso avrebbe dovuto trovarlo dentro di s.
questa la condizione esistenziale degli uomini, cosi come l'hanno descritta i filosofi
dall'Ottocento in poi. La presa di coscienza della sua assurdit, e del fatto che ciascun individuo
abbia la responsabilit di dare un significato alla vita, pu suscitare un'ansia e un'inquietudine
intollerabili: a questo sentimento i filosofi hanno dato il nome di angoscia esistenziale.
Ma in quale modo il cervello umano elabora tale angoscia? Che cosa accade nel cervello
quando la vita sembra perdere ogni significato e noi cerchiamo disperatamente di ritrovarlo?
Si tratta di interrogativi affrontati sempre pi spesso non solo dai filosofi, ma anche dagli
studiosi di psicologia. Fra questi, due ricercatori della University of British Columbia, Steven
Heine e Daniel Randles, i quali si sono domandati se la sofferenza esistenziale abbia la stessa
origine neurologica di altri tipi di dolore: quello provocato dal rifiuto sociale, per esempio, o
persino quello che si prova quando ci si schiaccia un dito.
Come hanno analizzato questa idea provocatoria a livello sperimentale? Da precedenti studi i
due scienziati sapevano che quando il senso della vita minacciato (da pensieri sulla mortalit,
per esempio), la reazione tipica dell'essere umano compensare i pensieri negativi con la
riaffermazione dei propri valori fondamentali. I due sapevano anche un'altra cosa, ovvero che
sia la sofferenza fisica sia quella provocata dal rifiuto sono rese pi sopportabili dal ricorso a
un comune antidolorifico. Cosi, Heine e Randles hanno deciso di verificare se questo farmaco
potesse attutire anche l'insorgenza di angosce esistenziali e ostacolare la normale reazione
psicologica.
Reclutati dei volontari, i due ricercatori hanno somministrato alla met di loro 1000
milligrammi di Tylenol. All'altra met, una pillola di zucchero. Assunto l'analgesico o il
placebo, i soggetti hanno dovuto scrivere dei brevi saggi, alcuni sulla morte, altri sul mal di
denti. L'idea era che scrivere sul tema della morte avrebbe costituito una minaccia esistenziale
al senso della vita; anche scrivere del mal di denti avrebbe avuto ripercussioni psicologiche
negative, ma senza minacciare il senso della vita. Finito di comporre il loro saggio, i volontari
hanno affrontato un test di valutazione della propria eccitazione emozionale; infine, a tutti
stato chiesto di immaginare di dover fissare l'ammontare di una cauzione per una prostituta
appena arrestata.
Lo scenario della prostituta serviva come test per misurare la riaffermazione dei valori. I
ricercatori si aspettavano che i volontari che sentivano minacciata la propria integrit
esistenziale avrebbero riaffermato i valori tradizionali e avrebbero giudicato pi severamente
la violazione etica commessa dalla prostituta: dunque avrebbero stabilito una cauzione pi alta.
Nel caso dei volontari che avevano assunto una compressa di TylenoI, l'ipotesi di Heine era
che non sarebbero stati molto duri con la prostituta, e questo perch l'analgesico avrebbe
attutito l'eccitazione emozionale legata alla minaccia esistenziale.
Ed ecco cosa hanno scoperto i due ricercatori.
Soltanto i volontari che avevano avvertito una minaccia al senso della propria esistenza e
avevano assunto il placebo avevano un atteggiamento significativamente pi risoluto e critico
nei confronti della prostituta. Chi, pur avendo subito la stessa minaccia, aveva preso il Tylenol
non si dimostrava altrettanto bisognoso di riaffermare i valori tradizionali. Di fatto questi
ultimi avevano curato l'angoscia esistenziale grazie a un banalissimo farmaco per il mal di
testa.

I ricercatori hanno voluto approfondire i risultati del loro studio, apportando qualche modifica
all'esperimento. In questo caso sono ricorsi a una minaccia culturalmente affine a quella di tipo
esistenziale: l'arte surrealista. Il test era in tutto e per tutto identico al precedente, ma questa
volta ad alcuni soggetti veniva mostrato un cortometraggio del regista David Lynch intitolato
Rabbits. Molti di voi conosceranno Lynch per la sua singolarissima serie TV Twin Peaks o per
i suoi film, altrettanto originali, come per esempio Velluto blu. Non meno surreale delle altre
opere del regista, Rabbits una serie sconnessa e disturbante di battute senza senso, improvvisi
scrosci di risate registrate e lunghi silenzi, che viola in modo deliberato ogni regola della
narrazione comunemente intesa.
Al gruppo di controllo, invece, stato mostrato un episodio dei Simpson, Dopo la proiezione,
al posto della situazione della prostituta, al giudizio dei partecipanti stato sottoposto un
recente episodio in cui i tifosi della squadra di hockey dei Canucks, dopo aver perso la Stanley
Cup, avevano messo a ferro e fuoco il centro di Vancouver. Li avrebbero sbattuti in prigione,
avrebbero comminato delle severe sanzioni o gliel'avrebbero fatta passare franca? Come nel
caso precedente, ci si aspettava che a esprimere i giudizi pi severi sarebbero stati i soggetti
che si erano sentiti pi minacciati.
Ed stato proprio cosi, almeno per quelli che non avevano preso il paracetamolo. Come
riferisce l'articolo pubblicato su Psychological Science, i soli a dimostrarsi pi intransigenti
rispetto ai gruppi di controllo sono stati quelli che avevano visto lo strano cortometraggio di
Lynch e avevano assunto un placebo. Anche questa volta sembra che l'analgesico abbia curato
il disagio esistenziale e la sofferenza psichica da questo causata.
Heine e Randles ritengono di aver individuato un tipo particolare di sofferenza legata alla
frustrazione delle aspettative. Quando le cose non vanno come ci aspettiamo, dobbiamo agire
per difenderci dalla perdita di senso. Secondo i due psicologi, inoltre, questo disagio avrebbe
origine in una specifica area del cervello che funziona un po' come un allarme corticale. Tale
allarme ci dice che dobbiamo escogitare una linea di azione, e questo sia che la minaccia derivi
da un alluce schiacciato, da una sensazione di solitudine o dall'assurdo destino di Sisifo.

E se il nostro micio ospitasse un parassita che ci induce al suicidio?


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Uno studio condotto su oltre 45.000 donne, il pi ampio nel suo genere, suggerisce un possibile
legame tra la toxoplasmosi e casi di suicidi nella popolazione femminile. La toxoplasmosi,
causata da un organismo parassita noto come Toxoplasma gondii, spesso associata alla
pulizia della lettiera dei miei, poich spesso si trasmette per contatto con le feci del gatto (vale
la pena notare, tuttavia, che l'infezione da Toxoplasma gondii si trasmette anche per contatto
con carne o verdure crude contaminate; il contatto con le feci di gatto non il solo mezzo di
trasmissione).
Circa un terzo della popolazione mondiale ha contratto un'infezione da Toxoplasma gondii,
che rimane silente nel cervello e nelle cellule dei muscoli senza mettere in allarme il sistema
immunitario. Nella maggior parte dei casi l'organismo ospite non sviluppa i sintomi
dell'infezione vera e propria, ma molti studi dimostrano che la presenza del Toxoplasma gondii
pu provocare patologie mentali, tra cui la schizofrenia e il disturbo bipolare, e persino un
aumento del rischio di incidenti stradali.

Le ultime ricerche evidenziano per la prima volta un legame fra il Toxoplasma gondii e casi
di suicidio in una grossa fetta di popolazione. Come afferma Teodor T. Postolache, il medico
prima firma dell' articolo scientifico a cui mi riferisco e fra i pi grandi esperti di quel ramo
della neuroimmunologia che studia il comportamento suicidiario, non possiamo affermare
con certezza che sia stato il parassita della toxoplasmosi a provocare i tentativi di suicidio in
queste donne, ma abbiamo riscontrato un legame di tipo predittivo tra l'infezione ed episodi
successivi di tentato suicidio che merita di essere approfondito con altri studi. nostra
intenzione proseguire le ricerche per indagare su questa potenziale correlazione.
Postolache e i suoi colleghi hanno esaminato i dati provenienti da un campione di 45.788 donne
danesi che avevano partorito fra il 15 maggio 1992 e il 15 gennaio 1995 e i cui bambini erano
stati sottoposti a screening per rilevare la presenza di anticorpi contro l'infezione da
Toxoplasma gondii. Poich i neonati non producono anticorpi al Toxoplasma gondii nei primi
tre mesi di vita, la positivit al test significava che la mamma era infetta.
Esaminando i registri sanitari della Danimarca, l'quipe di ricercatori ha controllato se
qualcuna di quelle donne avesse successivamente tentato il suicidio, comprendendo casi di
tentato suicidio con metodi violenti, con uso di armi da fuoco, strumenti taglienti o gettandosi
da grandi altezze. Gli studiosi hanno poi incrociato questi dati con quelli provenienti dal
Danish Psychiatric Central Research Register per vedere se a queste donne fosse mai stata fatta
una diagnosi di malattia mentale.
Lo studio ha evidenziato che le donne positive all'infezione da Toxoplasma gondii avevano
probabilit 1,5 volte maggiori di tentare il suicidio rispetto a quelle che non erano mai entrate
in contatto con l'organismo parassita, e il rischio aumentava all'aumentare della concentrazione
di anticorpi presenti nel sangue. I casi di suicidio correlati a un forte tasso di immunoglobuline
nel sangue erano anche quelli commessi con metodi pi violenti. Prove di episodi precedenti
di patologia mentale non influenzavano significativamente i dati emersi dallo studio. Il
Toxoplasma gondii stato anche messo in correlazione con comportamenti, per cosi dire,
suicidiari fra i roditori: da studi precedenti emerso che nei ratti infettati dal Toxoplasma
gondii si assiste a un calo della risposta di allarme quando vengono esposti all'odore dei gatti,
il che fa si che siano pi propensi ad avventurarsi nel territorio che un gatto ha segnato con le
sue urine. Quando poi mangia il topo, il gatto ingerisce anche il parassita, che nell'intestino del
felino trova un posto ideale dove insediarsi.
Lo studio condotto da Postolache e dalla sua quipe presenta alcuni limiti, fra i quali uno di
non poco conto, cio il fatto di non riuscire a determinare una causa specifica per il
comportamento suicidiario. Forse l'infezione da Toxoplasma gondii non un evento casuale,
e si pu anche immaginare che i risultati emersi dal nostro studio possano avere una
spiegazione alternativa, ossia che gli individui con problemi psichiatrici siano pi a rischio di
contrarre l'infezione da Toxoplasma gondii prima ancora di entrare in contatto con le strutture
sanitarie, specifica il dottor Postolache.
Se non altro, i risultati emersi da questo studio dovrebbero stimolare in futuro nuove ricerche
per capire una volta per tutte se vero che i parassiti di cui i nostri gatti sono gli organismi
ospite preferiti si divertono a mandare in tilt il nostro cervello.

Una festa in casa per pochi intimi: voi e 37 milioni di carissimi amici.
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Forse mentre state leggendo questo articolo siete a casa, soli soletti. O meglio, voi pensate di
essere soli soletti. Ma non cosi. Ogni ora si uniscono a voi pi o meno 37 milioni di amici.
questa la conclusione cui sono giunti alcuni ricercatori di Yale che hanno cercato di calcolare
quanti batteri immette ognuno di noi in una stanza con la sua semplice presenza. In definitiva,
si tratta di cifre difficili da stabilire.
Viviamo in un brodo microbico, e un ingrediente importante sono i nostri stessi
microbiorganismi, ha dichiarato John Peccia, professore associato di ingegneria ambientale
a Yale e leader della sua quipe di ricercatori. Per lo pi gli individui rimettono in sospensione
ci che si era depositato. Si visto che i batteri che respiriamo provengono per la maggior
parte dalla polvere dei pavimenti.
Gli scienziati hanno misurato e analizzato per otto giorni le particelle biologiche presenti in
un'aula universitaria posta al pianoterra: l'aula presa in esame veniva occupata per quattro
giorni ogni tanto e negli altri quattro restava sempre vuota. In ogni momento porte e finestre
venivano lasciate chiuse, mentre l'impianto di riscaldamento e ventilazione operava a regime
normale. Gli studiosi hanno classificato le molecole per dimensioni, da loro descritta come la
variabile principale, in quanto dalla dimensione dipendono le probabilit che le particelle
vengano filtrate oppure restino nell'aria per entrare infine in ricircolo.
Gli scienziati hanno evidenziato come la presenza umana nella stanza si associasse a una
concentrazione aerea significativamente pi elevata di batteri e funghi di varie dimensioni.
In particolare, l'occupazione del locale aveva come conseguenza dei forti picchi di particelle
fungali di grosse dimensioni e di particelle batteriche di medie dimensioni.
I ricercatori di Yale hanno scoperto che il 18% circa di tutte le emissioni batteriche nella stanza
- compresi i batteri appena immessi e quelli gi depositati in precedenza - derivava dagli
umani invece che dalle piante o da altre fonti. Fra le 15 variet di batteri pi abbondanti
identificate all'interno dell'aula, quattro erano di origine umana, inclusa la pi abbondante in
assoluto: i propionibatteri, comunissimi sulla nostra cute.
Per nostra fortuna, solo lo 0,1% dei batteri provoca infezioni nella specie umana. Tuttavia,
poich trascorriamo la gran parte del nostro tempo fra le quattro mura, questa quantit seppur
minima di organismi patogeni ha pieno accesso al nostro organismo. Nel caso vi servisse un
altro motivo per passare un po' pi di tempo all'aria aperta, eccolo qua.

E se i farmaci ci fornissero una scusa per continuare a mangiare troppo e male?


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Tipica cena tra amici in USA: tutti i commensali hanno ordinato piatti nel complesso poco
salutari. Fra tutte le portate ordinate, soltanto una non include una bella porzione di carne rossa,
e anche quella (a base di pesce) talmente affogata nel burro da far rabbrividire un cardiologo.
Qualcuno, scherzando, commenta: Per compensare dovr passare tre giorni a mangiare solo
insalata! E qualcun altro risponde, sempre in tono scherzoso: Be', niente paura: ti prendi la
tua compressa di statine e non ci pensi pi!
Oggi molta gente d per buono che la scienza medica ormai talmente progredita da poterei
tutelare dalle conseguenze delle nostre scelte comportamentali. E questo soprattutto quando si
tratta di patologie cardiovascolari. Oggi che sul mercato disponibile una variet sempre pi

ampia di farmaci per ridurre il colesterolo e abbassare la pressione, si sta rafforzando troppo il
convincimento che possiamo tranquillamente mangiarci bombe e bombe di colesterolo.
E' probabile che ciascuno di noi preferisca non assumere farmaci, ma non di rado si sentono
rispondere dal medico che certo, non impossibile, ma secondo la sua esperienza un'opzione
comunque inopportuna. L'argomentazione che negli individui in cui una forte componente
genetica e comportamentale contribuisce a mantenere elevati i valori di pressione e colesterolo,
in genere nemmeno un cambiamento radicale nello stile di vita sufficiente a riportare
totalmente sotto controllo il problema.
Forse hanno ragione. Ma lasciamo per un momento da parte la componente genetica e
concentriamoci sui comportamenti. La risposta del medico sarebbe: Be', dal momento che il
problema dovuto soprattutto ai comportamenti, si, sarebbe possibile smettere di assumere
farmaci se si cambiasse lo stile di vita. Ma il nostro pensiero immediato spesso : Mmm ...
per facendo il piccolo sacrificio di buttare gi un paio di pillole al giorno potrei continuare a
ordinare gustose bistecche e torte alla panna ... Cosa me lo impedisce?. Finch sono in grado
di pagarmi le medicine, posso continuare con la terapia.
Quel che interessa qui la tacita approvazione che circonda questa forma di costosa
sconsideratezza. L'approvazione su due fronti: sociale e interiore. Potremmo discutere per
giorni e giorni se la nostra societ si possa permettere o no di legittimare i comportamenti
dannosi per la salute (e nella discussione dovrebbe rientrare ovviamente anche l'argomento
fumo). Tale dibattito offre molti spunti di riflessione, ma qui interessa piuttosto soffermarsi
sul meccanismo psicologico che ci porta a giustificare i nostri comportamenti.
Chiunque si autogiustifichi nella forma descritta sopra sta in realt mentendo. Non si tratta
necessariamente di una bugia esplicita: essa consiste nel fatto che queste persone negano una
verit fondamentale riguardante la propria salute, ossia che la ragione per cui assumono dei
farmaci conseguenza di un comportamento a rischio, e non un presidio che permetta loro di
perseverare ancor di pi nel medesimo comportamento.
Nel corso degli anni l'onnipervasivit della pubblicit dei farmaci, insieme al bombardamento
pubblicitario (di cibo ecc.) che ci induce all'autoindulgenza, abbia modificato la nostra
percezione fino a farci credere a questa bugia. E poich gli esseri umani hanno una propensione
a optare per la strada pi semplice, basta molto poco per convincerci. Ci viene messa a
disposizione una serie di prodotti molto gradevoli e facilmente accessibili ma potenzialmente
nocivi, e poi un' altra serie di prodotti che ci consente di concederci il primo set di prodotti
senza patirne conseguenze negative. Come si fa a resistere?
Per accorgerci della menzogna bisognerebbe trovare la volont di sollevare il manto che il
marketing vi ha posato sopra, ma non un'impresa facile. Ancora meno facile difendersi
dalle spiegazioni razionali. Se si vive un' esistenza frenetica, se si costantemente vittime dello
stress, come accade a molti di noi, comprensibile che si guardi ai farmaci come a una sorta
di misura di profilassi nei confronti degli effetti collaterali di uno stile di vita convulso. Anche
in questo caso, la freccia del marketing punta dritta alla nostra tendenza alla razionalizzazione,
e se centra il bersaglio soltanto perch siamo disponibili a lasciarglielo fare.
Non esiste una soluzione facile. A parte i messaggi che ci incitano a comportamenti
autodistruttivi, in realt il problema in tutta questa faccenda la volont di raccontarsi la verit.
La civilt del commercio nella quale siamo immersi non fatta per aiutarci a essere sinceri
con noi stessi. Al contrario, impostata in maniera tale che si continui a mentire e a farlo con
soddisfazione. Fa impressione pensare che una delle sfide pi grandi della psicologia (e

dell'istruzione) nei prossimi anni sar contribuire all'inversione di questa tendenza. Una sfida
titanica, sotto ogni punto di vista.

Attenti all'effetto placebo: truffe in agguato sullo scaffale della farmacia.


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Quando un prodotto non soddisfa i requisiti pubblicizzati da chi ce l'ha venduto, noi americani
lo definiamo snake oil, olio di serpente. un' espressione che potrebbe essere utilizzata per
molti prodotti da banco che troviamo in farmacia, i quali non si basano su alcuna prova
credibile e contano sull'effetto placebo.
Buffo a dirsi, esistono prove assodate sulle effettive propriet del vero olio di serpente, un olio
ricavato da un rettile acquatico cinese. L'olio di serpente in questione contiene pi acidi grassi
Omega-3 del tipo EPA rispetto al salmone, e di prove scientifiche a supporto degli effetti
benefici degli Omega-3 ce ne sono in abbondanza. Quindi, se riuscite a trovare dell' olio di
serpente (quello vero, anche se magari vi toccher andare in Cina), compratelo pure.
Se invece incappate in uno dei prodotti di cui si parla qui, il consiglio non solo di non
comprarli, ma di assicurarvi che nemmeno le persone che vi stanno a cuore si lascino
abbindolare, perch sono solo un imbroglio.
[Breve premessa: 1'effetto placebo pu produrre risultati in un certo senso tangibili se la
persona che utilizza il placebo convinta che funzioner. Si tratta tuttavia di effetti di breve
durata, e il problema di fondo non verr risolto. In questo articolo mi riferisco a quei prodotti
che sono pubblicizzati come in grado di produrre effetti reali, diversi da un semplice placebo,
anche se in realt non hanno il supporto di test clinici che ne attestino l'efficacia].
Rimedi omeopatici contro le allergie
La teoria che sta dietro questi prodotti che l'esposizione ripetuta a dosi minime di sostanze
allergeniche aumenti la resistenza dell'organismo. Nella composizione di questi prodotti
entrano microdosi di pollini, polveri, muffe e tutte le altre sostanze che noi allergici evitiamo
come la peste. Come con tutte le medicine omeopatiche, il principio sottostante che il simile
cura il simile.
Forse solo per caso, o per precisa intenzione, se questa teoria ha qualche analogia con
l'immunoterapia. Le persone allergiche che si sottopongono a vaccinazione (come successo
a me per una ventina d'anni) ricevono delle piccole dosi degli allergeni a cui sono sensibili.
L'organismo risponde con una reazione immunitaria e con il tempo esiste la possibilit (ma
non la certezza) che esso finisca con l'immunizzarsi agli allergeni. Con me non ha funzionato,
ma non critico questa metodica perch conosco persone che hanno riscontrato esiti positivi.
La differenza sostanziale fra la pratica medica dell'immunoterapia e la cura omeopatica delle
allergie, e che determina l'inefficacia di quest'ultima, il modo in cui la dose viene introdotta
nell'organismo. Il vaccino antiallergico, una volta inoculato, entra direttamente nel circolo
sanguigno; i prodotti omeopatici, invece, v,engono assunti per via orale e la gran parte delle
componenti non supera la barriera acida dello stomaco, e quel poco che riesce a oltrepassarla
troppo diluito per avere effetto. In conclusione, chi vende rimedi omeopatici contro le allergie
per smerciare i propri prodotti si appoggia su una teoria medica che ha un fondamento
scientifico, sebbene non abbiano la stessa efficacia delle terapie mediche (e a volte non ne
abbiano affatto).

Magnetoterapia
Qualunque tipo di prodotto o di pratica basato sull'uso di magneti che dichiari di poter curare,
lenire, trattare, massaggiare o far regredire una patologia un imbroglio. Poco importa che vi
dicano che i risultati sono garantiti. Questa gente conta sul fatto che la vostra fiducia nel
prodotto venga rafforzata dalla presupposta garanzia, che a sua volta dar pi corpo
all'effetto placebo. Un altro fattore che alimenta l'effetto placebo il costo elevato di questi
prodotti.
Non esiste prova scientifica a supporto dei benefici medici che si vorrebbero attribuire alla
magnetoterapia. Gli studi che in genere vengono citati da chi commercializza questo tipo di
pratica e di prodotti sono studi pilota non conclusivi e condotti su piccoli campioni. Tutti gli
altri studi di una certa rilevanza hanno evidenziato che i campi magnetici non fanno un bel
nulla. La menzogna originale da cui ebbe avvio l'industria della magnetoterapia fu di un
medico che, nei primi anni settanta, assicurava che i suoi magneti curavano il cancro: un'
affermazione falsa e spregevole, che non mai stata provata n mai lo sar. La magnetoterapia
una truffa.
Fenilefrina
Fino a qualche anno fa gli americani potevano entrare in un supermercato e, servendosi
direttamente dallo scaffale dei parafarmaci, prendere una scatola di compresse
decongestionanti e acquistarle senza sentirsi dei criminali. Il problema che i tossici che si
facevano di metanfetamina acquistavano in misura massiccia questo farmaco contro i sintomi
del raffreddore a base di pseudoefedrina (uno degli ingredienti base dei cristalli di
metanfetamina), e cos quelli che una volta erano dei decongestionanti a poco prezzo e
accessibili a tutti, nel 2005, grazie a una legge federale - il Combat Methamphetamine
Epidemie Act -, sono diventati farmaci acquistabili e utilizzabili solo dietro ricetta medica.
La pseudoefedrina stata allora rimpiazzata dalla fenilefrina, un principio attivo pubblicizzato
come altrettanto efficace rispetto all'efedrina. C' soltanto un problema: che non ha la stessa
efficacia dell' efedrina; anzi, potrebbe non averne affatto. Il principio attivo viene assorbito in
elevata quantit se somministrato come sospensione (spray nasale), ma le ricerche hanno
dimostrato che quando la forma in compressa arriva nello stomaco solamente il 38% della
fenilefrina resta biodisponibile. Considerando la dose standard di 10 mg, di sostanza assorbibile ne rimane proprio poca. Svariati
studi hanno dimostrato che una dose simile non ha pi efficacia di un placebo.
L'unica eccezione degna di nota rappresentata da uno studio condotto da un'azienda
farmaceutica, nonch produttrice di prodotti a base di fenilefrina, la GlaxoSmitheKline, che
nei suoi test di laboratorio sostiene di aver riscontrato un effetto superiore al placebo. Ma
preferibile aderire agli studi condotti da chi non ha interessi diretti in materia; probabile che
lo studio della GlaxoSmitheKline sia una grande, plateale truffa per propinare un placebo a
qualche poveraccio con il raffreddore.
Pillole dimagranti
L'efedrina, sostanza ricavata dalle piante del genere Ephedra e ingrediente principale di molte
pillole ad azione dimagrante, fu messa al bando dalla FederaI Drug Administration diversi anni
fa in seguito ad alcuni episodi di morte sospetta. Il divieto poi stato rimosso nel 2009, dando

il via immediatamente a un rinnovato battage sul prodotto. In realt, tuttavia, al momento


attuale solo un' azienda produce prodotti veramente a base di estratti di efedra (contenenti i 10
mg consentiti di alcaloidi efedrinici naturali). Tutte le altre vendono sostituti dell'efedrina e
pseudoefedrina, e/o si stanno dando da fare per riorganizzare il processo di produzione che
avevano modificato al tempo del divieto della FDA. Tutte quante sperano che i clienti
continuino ad acquistare i loro prodotti grazie all'effetto placebo.
Il consumo di prodotti a base di efedrina spesso provoca negli individui un dimagrimento. I
motivi sono due: uno che la sostanza provoca un'accelerazione del metabolismo, e dunque
un maggiore consumo di calorie, e inoltre il prodotto contiene forti dosi di caffeina che
amplificano questo effetto. Il che pericoloso: accelerare forzatamente il metabolismo
corporeo per un periodo prolungato di tempo pu provocare danni ai vasi sanguigni, e
oltretutto innalzare i livelli di ansia. Per di pi, nel caso abbiate problemi di cuore (di cui
potreste anche non essere consapevoli), gli effetti possono essere molto pi drammatici.
L'altro motivo che spiega il dimagrimento che l'assunzione di queste pillole si accompagna
a una aumentata attivit fisica. In parte ci attribuibile agli effetti sul metabolismo, in parte
all'effetto placebo (ovvero: Le pillole mi aiutano a fare pi esercizio fisico).
Quando l'efedrina torner a essere facilmente accessibile sul mercato, torneranno anche tutti i
rischi registrati in passato riguardo l'uso di questa sostanza: sar dunque buona norma evitarne
l'uso.

Credete nell'uguaglianza? Allora non sapete resistere alla cioccolata.


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Domanda: qual il vostro atteggiamento riguardo alle disparit di potere all'interno della
nostra cultura (avere/non avere, potenti/senza potere, individuo/genere umano), di
accettazione
o di avversione?
Se siete come la maggioranza degli americani, il vostro atteggiamento di avversione e,
secondo uno studio apparso sul Journal of Marketing, avete una maggiore propensione
all'acquisto compulsivo.
Lo studio, pubblicato con il titolo Power-Distance Belief and Impulsive Buying, ci arriva dalla
Jones Graduate School of Business della Rice Universitye conclude che gli americani che
credono nell'uguaglianza sono shopper pi impulsivi. In confronto a gran parte del resto del
mondo, questo fa di noi un po' delle mosche bianche.
Si definisce Power-Distance Belief (PDB, letteralmente giudizio di distanza dal potere) la
misura in cui la disparit di potere viene data per scontata o accettata da una certa cultura. Si
misura con una scala da o a 100: maggiore il valore di PDB, pi un individuo accetta la
disuguaglianza e d per scontata una disparit nell'accesso e nell'uso del potere. Secondo lo
studio della Rice University le persone che hanno un punteggio PDB elevato tendono a
dimostrare maggiore autocontrollo e un approccio meno impulsivo negli acquisti. Questo
effetto, secondo i ricercatori, particolarmente pronunciato per beni voluttuari come
cioccolata e dolciumi e meno nei confronti di alimenti sani come latte di soia e yogurt.
I ricercatori sono ricorsi a vari esperimenti e questionari: fra questi ultimi, uno in cui
chiedevano a 901 americani con un reddito medio di 50.000 dollari di descrivere il loro
atteggiamento verso il concetto di uguaglianza. Fatto questo, avevano osservato il

comportamento dei soggetti partecipanti nello shopping online, mettendo loro a disposizione
10 dollari per acquistare una scelta di articoli e specificando che avrebbero potuto tenersi i
soldi non spesi. Pi basso era il PDB dei soggetti, pi impulsivi erano i loro acquisti.
Secondo gli autori dello studio la correlazione fra PDB e acquisto impulsivo sta tutta
nell'autocontrollo. A quanto pare, chi sente di avere meno diritto ad accedere a un certo livello
di potere (di tipo finanziario, politico, aziendale ecc.) ha maggiori probabilit di saper
controllare i propri impulsi.
Studi precedenti avevano rilevato un nesso analogo fra culture individualiste e impulsivit,
contrapposto a quello tra culture collettiviste e autocontrollo. Un esempio tipico dato dalla
cultura americana (individualista) in raffronto alla cultura cinese (collettivista), al quale
talvolta ci si riferisce per sostenere la tesi secondo cui gli americani spendono, i cinesi
risparmiano.
Ma come se la cavano gli americani in confronto al resto del mondo?
Il PDB americano medio 40 (basso).
Austria (II), Germania (35) e Nuova Zelanda (22), basso.
Giappone (54), Vietnam (45) e Sud Africa (49) si attestano in posizione intermedia.
Russia (93), Filippine (94), Singapore (74), Cina (80), e India (77) registrano un punteggio
alto.

Un consiglio: non comprate le riviste di moda.


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Non certo sorprendente il fatto che vedendo la foto di modelli magrissimi una persona
sovrappeso possa subire un calo dell'autostima. Tuttavia, secondo una ricerca pubblicata dal
[ournal of Consumer Research, guardare modelli, di qualsiasi taglia essi siano, sempre una
cattiva idea se si lontani dal peso forma.
Lo studio ha preso in esame le variazioni di autostima in donne sovrappeso e sottopeso quando
esposte a foto pubblicitarie che ritraevano modelle di varie corporature. Quando le donne
sottopeso vedevano foto di modelle magre, si sentivano meglio con se stesse. Quando a
guardarle erano le donne sovrappeso, la loro autostima ne risentiva.
Presumibilmente ci accade perch le donne sottopeso si sentono sullo stesso piano rispetto
alle modelle magre e si giudicano meglio rispetto a quelle sovrappeso; le donne sovrappeso,
invece, si sentono in difetto rispetto alle modelle magre e trovano deprimente il fatto di
riconoscersi simili alle modelle pi in carne.
Come scrive uno degli autori di questa ricerca: L'autostima delle donne magre aumenta
sempre, indipendentemente dalla modella che hanno di fronte agli occhi [ ... ] Dall'altro lato,
l'autostima delle donne sovrappeso subisce sempre un calo, sia che vedano una modella molto
magra sia una sovrappeso come loro.
Il problema sta qui: prima di guardare le pubblicit, l'autostima delle donne magre e di quelle
in carne in pratica si equivaleva. Ma dopo aver visto le foto la situazione cambiava.
Oltre a fornirci un altro motivo per convincerci che le persone ultra magre siano un'
aberrazione della natura, secondo me questo studio ci dice qualcosa di importante: l'industria
della pubblicit non solo si fonda sull'irrealt, ma ha la capacit di far perdere la stima di s a
chiunque non abbia un indice di massa corporea che rientri nella fascia tanto glorificata (al di
fuori della quale, del resto, si posiziona la stragrande maggioranza di noi comuni mortali).

Pertanto, la prossima volta che fate la fila alla cassa del supermercato, astenetevi dal comprare
l'ultimo numero di Cosmopolitan: vedrete che la mattina dopo vi sentirete molto pi in pace
con voi stessi.

Rilassati e spendaccioni
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Per quanti benefici possa portare con s una situazione di relax, essere rilassati potrebbe avere
un importante rovescio della medaglia quando si tratta di fare scelte d'acquisto oculate.
Secondo uno studio apparso sul Journal of Marketing Research, quanto pi rilassati ci
sentiamo al momento di entrare in un negozio, tanto pi tenderemo a spendere soldi.
Utilizzando dei video e delle musiche di cui in un esperimento precedente era stato valutato
l'effetto pi o meno rilassante sulla psiche, i ricercatori avevano indotto nei 670 soggetti
partecipanti due diversi stati di rilassamento: alcuni, a cui erano stati proposti video e musiche
molto gradevoli, erano ora in uno stato di profondo rilassamento; 1'altro gruppo era stato
esposto a musiche e immagini altrettanto gradevoli, ma con effetti meno rilassanti (senza per
raggiungere livelli di stress).
A questo punto a tutti i soggetti stata mostrata una scelta di prodotti con l'invito a valutarli
in termini monetari. La loro valutazione avveniva secondo varie metodiche (per scongiurare
che il ricorso a un singolo metodo di valutazione producesse un certo tipo di risultati), fra le
quali la partecipazione a un'asta online.
Nel primo dei sei test condotti, le offerte fatte per una fotocamera digitale dai soggetti molto
rilassati superarono dell' 11% quelle dell' altro gruppo di soggetti, meno rilassati. Al contrario,
le offerte degli individui meno rilassati si avvicinavano molto al valore stimato effettivo della
fotocamera. La stessa tendenza si registrava nelle aste per gli altri prodotti, e il risultato finale
era che i soggetti pi rilassati li sovrastimavano in media del 15%.
Fra gli altri oggetti e servizi utilizzati per il test comparivano un trattamento benessere, una
crociera, un lancio col bungee jumping, del gelato. In tutti i casi, gli individui pi rilassati
avevano attribuito a questi prodotti un valore molto pi alto rispetto alloro valore commerciale.
La spiegazione di questo comportamento fornita dal responsabile della ricerca, il dottor Michel
Tuan Pham, che in un contesto rilassato il cervello non percepisce la minaccia, e ci gli
consente di riflettere in maniera astratta sul valore di prodotti e servizi. Quando deve valutare
una fotocamera, per esempio, una persona pi rilassata prender in considerazione i vantaggi
derivanti dal possedere un oggetto che serve a catturare ricordi. Una persona meno rilassata,
invece, tender a focalizzarsi su singole caratteristiche dell'oggetto e se questo valga
effettivamente il prezzo richiesto.
Cosa ci insegna questo studio? Che prima di entrare in un negozio o di fare acquisti online
bene valutare qual il nostro stato d'animo. Un pizzico d'ansia potrebbe farci risparmiare un
sacco di soldi.

Se non vuoi diventate diabetico, ragiona come un diabetico.


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I problemi cardiaci e il diabete di tipo 2, da cui sono afflitte molte famiglie, come ci ricorda
una messe incredibile di ricerche mediche, sono patologie correlate fra loro. Spesso il diabete
precede la cardiopatia, ma pu succedere anche l'inverso.
Il succo della faccenda che occorre stare all'erta.
L'esame del sangue per controllare la glicemia pu rivelarci che siamo l l per varcare la soglia
del prediabete (termine con cui si indica quella fase in cui la glicemia si attesta fra 100 e 124;
superato 125, si considerati diabetici), e a questo punto opportuno consultare un
nutrizionista prima che la situazione peggiori.
Il dietologo mi ha fornito una lista di buoni consigli su come tenere sotto controllo la glicemia
attraverso l'alimentazione e l'esercizio fisico. Il miglior suggerimento, a ogni modo, : il modo
pi efficace per scongiurare il diabete ragionare come farebbe un diabetico e comportarsi di
conseguenza.
Una semplice battuta, ma geniale. La gente si affanna tanto a fissare ogni dettaglio della propria
alimentazione, a tenere il conto delle calorie, a informarsi sull'ultima teoria alla moda su quali
sono o non sono le propriet di questa o di quella sostanza nutritiva, ma quanto pi
conveniente partire dal punto pi importante: cambiare il modo di ragionare.
Molti si trovano gi a stretto contatto con questa problematica, con parecchi fra parenti e amici
che soffrono di diabete e hanno visto quali modifiche hanno dovuto fare nei loro
comportamenti e nella loro attitudine mentale per stare dietro alla salute. Tuttavia, se anche
questo non fosse il vostro caso, non ci vuole molto a scoprire come funziona. E poi non sar
strettamente indispensabile che imitiate per filo e per segno le abitudini alimentari e l'attivit
fisica di un diabetico (sebbene potrebbe essere necessario, a seconda dei vostri valori
glicemici), ma almeno cercate di avvicinarvici.
Un buon modo di procedere il seguente: ridurre il consumo di tutto ci che contiene troppo
amido o che stato trattato o processato al punto da assomigliare ormai poco a un alimento:
ci include pane bianco, riso raffinato, gran parte della pasta alimentare, e ogni genere di cibo
a base di patate o mais processati industrialmente. Per gli italiani veramente dura, dal
momento che a noi piacciono i carboidrati ricchi di amido. Poi vengono gli indiziati numero
uno: biscotti, torte, dolciumi. L'inizio non facile, ma una volta che nel giro di qualche
settimana ci si disintossicati da questi alimenti, la voglia smaniosa di mangiarli viene
meno. Andateci piano anche con i succhi. Il problema che nella preparazione gran parte delle
fibre va persa e resta invece un enorme quantitativo di zucchero. Infine - non c' bisogno di
dirlo - guai a voi se vi avvicinate alle bibite gassate.
Dunque, cosa resta? Proteine magre, frutta secca, verdure, frutta (fresca, non sotto forma di
succo), yogurt (preferibilmente greco, e senza zucchero), burro di arachidi naturale, t (non
zuccherato), molta acqua, poco alcool (due-tre bicchieri alla settimana), pane integrale (a me
piace quello tipo pita o arabo), pasta integrale (ogni tanto), riso integrale. Insomma, ci siamo
intesi. Lo so, sembra un elenco di alimenti per quando si inizia una cura dimagrante, ma il fatto
che non si tratta propriamente di una dieta. Se avete il diabete, non state facendo una dieta,
ma state seguendo un regime alimentare allo scopo di restare in salute per il resto della vita.
in questi termini che bisogna ragionare.
Aggiungete un po' di esercizio fisico, ed ecco fatto. Basta una camminata di 45 minuti qualche
volta a settimana per ottenere risultati strabilianti. Mettete nel conto qualche esercizio di
tonificazione muscolare e vi sentirete ancora meglio. L'attivit fisica particolarmente
importante nel diabete, perch ha il beneficio aggiunto di rendere l'organismo pi sensibile

all'insulina che produce. E poi indispensabile per aiutare a mantenere il giusto peso nel
tempo.
Quali risultati si pu sperare di ottenere grazie a questa immedesimazione con chi soffre di
diabete? Il calo di peso l'effetto pi gradito. In due mesi una persona sovrappeso pu perdere
pi di 7 kg.

Ho l'herpes labiale. C' un medicinale per farlo andar via?


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Purtroppo no: i virus della famiglia dell'herpes non sono eradicabili, e rimangono per sempre
nell'organismo. Questo vale per l'herpes labiale, per l'herpes genitale, per il papilloma virus e
per il virus dell'HIV. Ogni volta che le difese immunitarie del nostro organismo si abbassano
(ad esempio per scarsa nutrizione, surmenage, o altre condizioni debilitanti) il virus si rif vivo
con i caratteristici arrossamenti e piaghe. La pomata all'aciclovir l'unica che abbia un effetto
contenitivo (non spendete soldi per le altre pomate!), ma, appunto, si limita a diminuire gli
effetti della fase acuta e la sua durata.

Alla larga dagli antiacidi pericolosi: usiamo il rimedio della nonna.


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L'alluminio una neurotossina capace di danneggiare il cervello. Produce nel cervello dei ratti
danni identici a quelli dell'Alzheimer. Il contenuto di alluminio nei cervelli di malati di
Alzheimer da dieci a trenta volte superiore che negli adulti non affetti da demenza. Il medico
americano Isadore Rosenfeld conosce ricercatori che sono stati cos impressionati da questi
risultati delle loro ricerche che hanno bandito qualsiasi contatto con l'alluminio, non usano
antiacidi n deodoranti contenenti alluminio e hanno tolto tutti gli utensili da cucina in
alluminio.
Purtroppo l'alluminio utilizzato in molti antiacidi in commercio, come ad esempio il Riopan.
Emanuele Djalma Vitali, professore di nutrizione umana dell'Universit di Roma consigliava,
qualche anno or sono, di tenere in casa del bicarbonato alimentare e di prenderne all'occorrenza
qualche cucchiaino eventualmente con un po' di succo di limone. Non esiste un antiacido che
abbia effetti superiori a questo rimedio tradizionale. Non spendete i vostri soldi per Riopan o
Maalox, e buona digestione.
E considerate la possibilit di fare il test sulla celiachia per vedere se i vostri disturbi digestivi
derivano da una allergia al glutine non diagnosticata.

Iperico contro la depressione? Ma stiamo attenti agli occhi.


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L'iperico una pianta che ha una cattiva fama tra gli allevatori di bestiame in libert, perch
pu provocare danni anche gravi agli occhi delle bestie che lo ingeriscono.

Un medicinale da portare sempre con s, che vi salva la vita nel 60% dei casi di
attacco cardiaco.
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E' molto strano, ma non di rado il cardiologo si scorda di consigliare al paziente cardiopatico
una delle misure pi efficaci per salvargli la vita in caso di attacco improvviso: tenere presso
di s dell'acido nitrico, che un potentissimo vasodilatatore delle coronarie, e perdipi agisce
in pochi secondi, consentendo l'arrivo dei soccorsi. Nella formulazione commerciale (col nome
di Trinitrina) si tratta di nitroglicerina in compresse.

Sgranocchiate le arachidi intere ma state alla larga dal burro di arachidi


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L'aflatossina una tossina prodotta da un fungo che infesta tra gli altri alimenti le arachidi. Vi
siete mai chiesti perch pressoch tutte le arachidi sono tostate? Perch queste piante sono
infestate da muffe e funghi e la tostatura necessaria per inattivarli. Ma la parte pi deteriorata
del raccolto contiene una quantit tale di muffe, tossine e batteri che questa passa nei prodotti
alimentari. E per produrre il burro di arachidi si usano proprio quelle di qualit pi bassa, le
pi ammuffite, mentre quelle di qualit migliore vanno a riempire i barattoli di noccioliine.
L'aflatossina considerata la sostanza carcinogena pi potente sinora scoperta. Provoca in
particolare il cancro al fegato. E' talmente potente che nei laboratori la si somministra ai ratti
che si vuol far ammalare di cancro al fegato. In brevissimo tempo tutti gli animali sviluppano
il tumore.
Nelle Filippine si cercata per decenni la causa di una epidemia di tumore al fegato che colpiva
in particolare i bambini. La causa era proprio l'aflatossina annidata nel burro di arachidi, che
ne conteneva una quantit trecento volte superiore a quella ritenuta pericolosa. I barattoli di
arachidi intere, invece, avevano livelli di aflatossina trascurabili, comparabili con i prodotti
occidentali.

Il caff fa male al cuore? Quali sono i danni del caff?


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La caffeina provoca una vasocostrizione, che interessa anche le coronarie, quindi il cuore
potrebbe essere meno irrorato. Ma fino a cinque caff al giorno non dovrebbero esistere effetti
negativi.
Comunque, di solito il corpo ci manda segnali di avvertimento per tempo: se si sente anche un
minimo dolorino al petto, soprattutto dopo aver bevuto caff, bene abolire subito il suo
consumo.
Si dice che un altro danno del caff la decalcificazione, ma questa una (quasi) bufala: la
decalcificazione interessa chi consuma pi di dieci caff al giorno.

Devo mangiare uova da allevamenti a terra?


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In un recente libro (2014) il ricercatore Dario Bressanini cita studi di varie universit che hanno
prelevato dai supermercati cartoni di vari tipi di uova e li hanno confrontati. In realt non c'
alcuna differenza tra le uova di galline allevate a terra e di quelle allevate in batteria. Anzi,
pare addirittura che le prime siano meno fresche, perch, dato il maggiore costo, sono
acquistate meno e quindi permangono per pi tempo sugli scaffali.

Quante uova posso mangiare a settimana? Troppe uova fanno male? E' vero che
contengono colesterolo? C' pericolo di salmonelle nelle uova?
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Il tuorlo d'uovo colesterolo puro. Per contiene numerose vitamine, tra cui le vitamine A, D.
Tutti i nutrizionisti concordano che tre uova a settimana una quantit assolutamente innocua.
Le uova sono sconsigliate a chi ha allergia al tuorlo o all'albume.
Le salmonelle sono batteri che possono essere contenuti nelle uova e provocare nell'uomo una
infezione intestinale chiamata salmonellosi. La salmonellosi in s, a parte gli effetti sgradevoli
(dura 15 giorni) non una malattia grave. Non si dovrebbero demonizzare le uova per paura
delle salmonelle. Le salmonelle spesso non entrano nelle uova nell'ambiente dell'allevamento,
ma nelle uova tenute troppo nel frigorifero, e soprattutto nei preparati a base di uova (creme,
maionese), perch le salmonelle sono ghiotte del tuorlo e infettano gli alimenti non freschi. E'
sempre comunque buona norma, dopo aver maneggiato uova, lavarsi bene le mani.
Alcuni medici le sconsigliano perch i grassi del tuorlo stimolano la cistifellea e provocano
contrazioni della colecisti, il condotto che porta la bile dalla cistifellea nell'intestino. Ma questa
una cosa assolutamente innocua, anche se per qualcuno potrebbe essere sgradevole
sperimentare un lieve dolore in corrispondenza del fegato.
L'albume dell'uovo andrebbe ben cotto, perch contiene avenina, una sostanza che impedisce
l'assimilazione degli altri alimenti, e che viene inattivata dal calore. Invece il tuorlo andrebbe
mangiato crudo. La preparazione migliore sarebbe dunque una frittata ad "occhio di bue" con
pochissimo olio in una pentola antiaderente, col bianco ben cotto e il rosso poco cotto. Anche
l'uovo lesso, sebbene il tuorlo venga cotto insieme all'albume (ma meno dell'albume, perch
all'interno) va bene, ma non deve essere stracotto: allora il tuorlo prende una colorazione
verdina, che indica che si sono creati dei solfati.

Cos' la "frittata proteica" di uova, di cui parlano alcuni libri di dietologia? E' pi
sana?
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L'albume dell'uovo assolutamente privo di colesterolo, e contiene tutte le proteine in


proporzione ottimale. Alcuni quindi, versano nella padella tre bianchi d'uovo e un solo tuorlo,
o addirittura niente tuorlo, e fanno cos una frittata con pochi grassi e ricchissima di proteine.

Esiste un buon blog di dietologia su internet che potrei guardare ?


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Esiste l'ottimo blog di Dario Bressanini: Scienza in cucina

Cos' che pu danneggiare seriamente i denti, oltre gli zuccheri?


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Anche pasta e pane non rimossi dopo il pasto, essendo appiccicosi, si attaccano al colletto
del dente ed essendo ricchi di glucidi (zuccheri) possono provocare carie
Il succo di limone scioglie lo smalto dei denti: dopo cinque minuti che mangiamo fettine di
limone con zucchero (ghiottoneria che alcuni bambini prediligono) iniziano a formarsi delle
micro-carie. In pratica il succo di limone scioglie i denti. Le nostre nonne, per preparare uno
zabajone pi ricostituente lasciavano sciogliere il guscio dell'uovo nel succo di limone, prima
di togliere l'albume, lasciare il tuorlo e battere il tutto con l'aggiunta di zucchero.
L'acido ascorbico scioglie lo smalto dei denti. L'acido ascorbico contenuto come
conservante in molti cibi (es. carciofini sott'olio ecc.) ma in quegli alimenti non fa molto
danno. Bisognerebbe per evitare di masticare a lungo le compresse di vitamine (es. di
vitamina C) perch contengono acido ascorbico che pu danneggiare a lungo andare i denti.
Il bruxismo non diagnosticato la peggiore cosa che possa capitare ai vostri denti. E' il
digrignamento dei denti, che inizia in tenera et e, se non diagnosticato e curato con
l'applicazione di una placca la notte, pu distruggere i denti nell'arco di una diecina d'anni. I
genitori devono stare molto attenti. Non tutti i dentisti, per fretta e per non perdere tempo
fanno finta di non vedere le "abrasioni masticatorie", cio delle rigature dei denti che rivelano
che il bambino, senza accorgersene, e soprattutto di notte, digrigna.

Da cosa provocata la carie?


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La carie provocata dalla flora batterica del cavo orale. Questi batteri si nutrono di zuccheri,
e producono come sostanze di scarto l'acido piruvico e l'acido lattico, che sono potenti agenti
corrosivi dei denti.

Come dovrei fare l'igiene orale?


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Lo spazzolino dovrebbe avere setole dure, perch lo spazzolino con setole morbide o medie
non in grado di penetrare bene gli interstizi tra i denti. Le setole naturali, preferite da molti,
non vanno assolutamente bene, perch sono troppo morbide.
Negli spazzolini di buona qualit la punta di ciascuna setola di plastica arrotondata, in modo
da non abradere il dente. Questo dichiarato sulle confezioni degli spazzolini migliori.
L'uso del filo interdentale indispensabile. Se il filo non scorre bene si pu passare al filo
cerato, e, se questo ancora non funziona, al filo di seta (satin floss) che scorre perfettamente e
rende l'operazione pi rapida.
Lavarsi i denti la mattina appena alzati una solenne stupidaggine, perch non c' proprio
niente da pulire e un eccesso di pulizia inutile rovina lo smalto.
L'uso eccessivo del dentifricio rovina lo smalto. Tutti i dentifrici contengono acidi sbiancanti,
necessari per evitare la formazione del tartaro, che molto duro, e non si rimuove solo con lo

spazzolino. Ma questi acidi possono alla lunga intaccare lo smalto. Lo smalto dei denti molto
spesso sulla parte superiore, masticatoria, ma sottilissimo intorno al colletto. Una eccessiva
igiene orale distrugge questo smalto, che si riforma con difficolt, ed quello che d
bianchezza al vostro sorriso. Alcuni dentisti consigliano addirittura, dopo aver pulito il colletto
del dente (zona tra il dente e la gengiva) con lo spazzolino, di pulire le superfici laterali dei
denti con una pezzuola di cotone, ma questo sembra eccessivo. Va comunque osservata la
regola di pulire la parte superiore, il colletto, e di passare solo sommariamente sulle superfici
laterali.
Lo spazzolino non va passato solo sopra i denti, ma soprattutto a lato dei denti, suo colletto
(zona tra il dente e la gengiva), perch l che si formano le carie, con movimenti rotatori o
dal basso in alto.
Va impiegato pi tempo per i denti inferiori che per quelli superiori, perch da questi ultimi il
cibo va via pi agevolmente, mentre tende a ristagnare sui denti inferiori e posteriori.
L'uso dello spazzolino elettrico utilissimo, fa impiegare molto meno tempo, e inoltre le
testine si muovono nel modo "giusto" per pulire. Molte persone troppo pigre per una igiene
orale regolare, hanno scoperto che con lo spazzolino elettrico non hanno difficolt a pulirsi
regolarmente.
Cambiare lo spazzolino ogni due mesi almeno per evitare la formazione di batteri e che la
punta delle setole non sia pi arrotondata.
Dopo l'igiene orale la bocca andrebbe risciacquata con cura, perch il fluoro, sebbene benefico
per i denti, estremamente tossico per l'organismo.
L'uso del colluttorio perfettamente inutile, perch gi nel dentifricio sono contenute sostanze
disinfettanti. Il colluttorio andrebbe usato come ulteriore difesa da coloro che sono molto
soggetti alla carie.

Ci sono dentifrici e colluttori migliori di altri?


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Ci sono persone pi predisposte alla carie, e persone che all'estremo opposto, possono
mangiare di tutto senza prendere una carie.
In generale, se si nel mezzo, qualsiasi dentifricio va bene, con l'unica accortezza di evitare
alcuni dentifrici in commercio, che hanno una quantit assolutamente eccessiva di acidi
sbiancanti.
Se si particolarmente soggetti alla carie, allora bene passare a un dentifricio salino come
AZ15 della Pierrel, uno dei migliori in commercio, che contiene un agente anticarie, l'azulene,
utilizzare anche un colluttorio e alternare i colluttori normali con un colluttorio come Curasept,
che contiene un potente disinfettante antibatterico, . Ci sono varie colluttori Curasept con varie
concentrazioni, e occorre stare attenti a prendere quello con la concentrazione pi alta.
Si ricordi tuttavia che l'unica misura nel caso di carie che ritornano di frequente, la cessazione
completa dell'uso di alimenti contenenti zucchero: questo sufficiente a bloccare
completamente la carie, mentre anche l'igiene orale pi accurata e tempestiva non pare in grado
di arrestare la carie in questi casi.

Leggere eccessivamente fa diventare ciechi come Giacomo Leopardi? Cosa devo


fare per preservare la vista?
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Giacomo Leopardi non mor per lo "studio matto e disperatissimo", ma perch a Napoli, in
piena epidemia di colera, si ferm ad un chiosco a comperare un sorbetto. Quello fu
effettivamente un gesto suicida.
Gli oculisti dicono che potete leggere quanto volete, anche 16 ore al giorno, e non ne avrete
alcun danno.
Il mal di testa e lo sfarfallio della vista che potrebbero sopraggiungere non sono indicatori di
un danno all'occhio, ma di un affaticamento dei centri della visione del cervello, che sono
costretti ad un superlavoro: niente che una buona notte di sonno non rimetta in sesto. Il bruciore
agli occhi effettivamente un indice di affaticamento dell'occhio stesso, ma a parte il fastidio
non indice di alcuna lesione o danno: come aver corso molto e sentire le gambe far male.
Se per il bruciore sopravviene dopo poco tempo e diventa normale, allora indice di qualche
patologia che andrebbe individuata.
Ecco alcuni consigli per preservare la vista (senza alcuna pretesa di completezza):
Utilizzate occhiali da sole. Il buco dell'ozono ha aumentato la radiazione ultravioletta che
pu danneggiare la retina, specie in persone con iridi chiare, di tipo nordico, che sono meno
protette da essa
Il succo di mirtillo ha un effetto protettivo nei confronti della porpora retinica e della
microcircolazione degli occhi (non usare il succo di frutta pieno di zucchero, ma il succo di
mirtillo concentrato e non zuccherato o i mirtilli surgelati che si possono trovare in alcuni
supermercati)
Colui che scrive ha sempre preferito la luce bassa o soffusa alla luce piena della lampada sul
foglio, e a distanza di molti anni ha mantenuto una vista buona. Lavorare con la luce pi
bassa possibile affatica forse un po' di pi gli occhi ma un eccellente modo per mantenerli
integri.
Evitate di prendere sul serio gli "esercizi per migliorare la vista" e "sconfiggere la miopia":
accettate la vostra miopia e non perdete centinaia di ore della vostra vita dietro a chimere
Zuccheri e diabete danneggiano la vista ed occorre vigilanza
Andate da studi oculistici che possiedano tutti gli strumenti pi all'avanguardia. Difficilmente
un piccolo studio oculistico avr le apparecchiature computerizzate, che costano centinaia di
migliaia di euro, per un esame computerizzato del campo visivo, una misurazione della
pressione della retina e altri esami sofisticati che possono diagnosticare per tempo eventuali
malattie
Il consiglio, per tutti comunque: spendete di pi e recatevi da un luminare, almeno una
volta, e sottoponetegli i risultati dei vari esami. Saltate i medici di medio livello o quelli di
cui semplicemente "si parla bene"

Qual l'illuminazione ottimale per leggere? Leggere con la luce bassa fa male agli
occhi?
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La luce non tutta uguale. Ecco un elenco di vari tipi di luce che pu essere utilizzata per la
lettura:
Luce solare: senz'altro la migliore!
Lampadina ad incandescenza trasparente: una luce "calda" (ha una buona percentuale di
radiazioni vicine al rosso), che sfarfalla al ritmo di 50 cicli al minuto dinanzi al nostro occhio
(con l'alimentazione domestica a corrente alternata della casa, infatti, la lampadina si accende
e spegne 50 volte al secondo, anche se noi non ce ne accorgiamo), ma pare che questo microsfarfallio non danneggi l'occhio.
Lampadine ad incandescenza azzurre: hanno il vetro azzurro, e sono prodotte specificamente
per la lettura, perch l'occhio trova la luce pi riposante, e in tal modo si ritarda il bruciore e
la lacrimazione della lettura protratta
Alogene di grande potenza (da 300 W in su): le alogene producono raggi ultravioletti che
danneggiano l'occhio, ma questi vengono bloccati dalla piastrina di vetro che viene messa
sopra l'elemento a incandescenza; oppure questo elemento viene racchiuso in un bulbo di
vetro che blocca gli ultravioletti. E' una luce che alimentata da corrente alternata, e quindi
ha micro-sfarfallii. Normalmente ha una tonalit un po' meno calda della luce delle lampadine
a incandescenza. Non possibile mettere un filtro blu alle alogene, perch la luce talmente
intensa che non esiste vetro blu che possa resistervi a lungo
Alogene di bassa potenza (i tipici faretti, da 20 a 100W): sono alimentate da corrente continua
di trasformatore e non presentano micro-sfarfallii.
Led: esistono led a luce calda e led a luce fredda. Sono alimentati dalla corrente continua di
un trasformatore, consumano pochissimo, non hanno controindicazioni, ma per ora sono
molto costosi: una lampadina equivalente ad una da 60 W costa 20 euro
Leggere con la luce bassa, come preferiscono alcuni, non fa male agli occhi, affatica solo un
po' di pi i centri della vista nel cervello, e potreste avere un lieve mal di testa.
Leggere con la luce pi bassa compatibile con il vostro comfort una regola che alcuni di
coloro che leggono moltissimo ritengono utile. I cercatori di uova di tartaruga dei paesi
tropicali sviluppano una cecit precoce dovuta al riflesso della sabbia bianca. 8-10 ore di
riflesso di un foglio bianco non danneggiano certamente a quel livello l'occhio, tranne che
provocare un maggior utilizzo di vitamina A, che viene "consumata" in gran quantit per la
lettura. Tuttavia queste persone pensano che si debba evitare di leggere a luce altissima.
Utilizzare per ore una lampada che getti una luce violenta sulla pagina, con l'idea che "una
buona illuminazione necessaria per la lettura" sia eccessivo. Preferisce la luce soffusa di una
alogena.

Devo stare attento a non acquistare cibi provenienti da organismi geneticamente


modificati?
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E' molto raro che un OGM produca danno all'uomo. A parte pochi casi, nella stragrande
maggioranza dei casi, non c' nessuna dimostrazione che gli OGM abbiano prodotto un simile
danno.
Il nostro organismo molto pi resistente di quel che sembra. Si tenga presente che tutta la
frutta e la verdura ordinaria contengono delle tossine naturali destinate ad uccidere gli animali

e gli insetti che mangiano una quantit eccessiva di quella pianta impedendone la riproduzione.
La quantit di veleni naturali che con la nostra dieta ipercalorica introduciamo nell'organismo
non piccola. Si tenga presente che tutta la pasta che mangiamo, i pomodori, le melanzane, le
patate, sono state geneticamente modificate tramite irradiazione con i raggi gamma gi fin
dagli anni '50 per produrre variet pi produttive e resistenti. Ma questo non ha arrecato alcun
danno evidente al nostro organismo.
Per esempio, il grano duro utilizzato dalla Barilla (come da tutti gli altri produttori di pasta di
migliore qualit) il grano CresoTM, ottenuto irradiando con radiazioni nucleari (raggi gamma)
il grano Senatore Cappelli, prodotto negli anni '30 da uno straordinario agronomo italiano,
Nazareno Strampelli, incrociando ben 100 variet di grano provenienti da tutto il mondo
In Francia i consumatori mangiano tranquillamente patate e cipolle irradiate con i raggi gamma
perch durino a lungo e non facciano germogli, senza alcun problema, perch, cessata la
brevissima irradiazione, sparisce ogni traccia di radioattivit.

Ho da sempre difficolt digestive: posso fare qualcosa?


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Non tutti sanno che moltissimi alimenti che riteniamo innocui possono dare allergia: kiwi,
pomodori, soia, crostacei, e molto altro ancora
La quantit di alimenti che ingeriamo ad ogni pasto importante: se superiamo un
determinato limite, le ghiandole dello stomaco hanno una ipersecrezione, e si produce
automaticamente acidit. Un gastritico digerisce perfettamente anche cibi indigesti o polpette
con formaggio, a patto che siano in quantit non eccessive: diversamente inizia l'acidit
gastrica
Per chi ha uno stomaco sensibile, mescolare i tipi di alimenti non consigliabile: pu provare
a mangiare in pasti separati carne (proteine) e pasta (carboidrati), mentre le verdure e la frutta
si sposano con tutto
Molti trovano che una mela cotta o anche cruda a fine pasto sia un ottimo digestivo, anche a
causa dell'elevatissimo contenuto di fibre
Se le difficolt digestive persistono, occorrerebbe provare a mangiare alimenti per celiaci,
cio alimenti privi di glutine. Se la digestione migliora si tratta di un caso di celiachia
(intolleranza al glutine) dovuta all'eccessivo tenore di glutine del grano che stato selezionato
per uso alimentare.
Chi ha uno stomaco sensibile dovrebbe tenere presente che il latte non un alimento
facilmente digeribile per tutti dopo i trent'anni, perch non tutti hanno conservato l'enzima
lattasi che avevano quando erano piccoli. Se si vuole provare, si provi il latticino pi
digeribile, lo yoghurt.

Cos' la celiachia? Perch, se ho difficolt digestive persistenti dovrei fare un


esame per l'intolleranza al glutine?
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6000 anni fa l'uomo impar a coltivare i cereali (grano, miglio, avena, orzo ecc.) e questi
vennero introdotti nella dieta. Alcuni cereali sono molto ricchi di glutine (il grano ne ha molto,

l'orzo e la segale poco), e il sistema digerente di una certa percentuale dei nostri antenati,
abituati a cacciagione, bacche, radici e frutta non riusc ad adattarsi. Un conto preciso di quante
persone morirono in questa transizione all'agricoltura non esiste, ma certo dovettero essere
moltissime, se ancor oggi i loro discendenti soffrono di intolleranza al glutine. Questa malattia,
che oggi solo un distgurbo, ma che per i primi agricoltori era mortale chiamata celiachia.
Prima di fare un test per la celiachia, che costoso e non sempre d indicazioni chiare,
consigliabile semplicemente entrare in una farmacia o in un negozio di alimenti per celiaci ed
acquistare una confezione di pasta e pane senza glutine. Se i disturbi di stomaco spariscono, si
tratta proprio di questo.

Quali controlli medici, poco consigliati, dovrei far fare ai miei figli?
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Controllo dentistico sul bruxismo (vedi)


Test sulla celiachia, se ha difficolt alimentari persistenti (vedi)

Mangiare cibi "bio" meglio? Dovrei passare al biologico?


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Consiglio d'oro, che vi far risparmiare un sacco di soldi: mangiate normale e lasciate stare il
biologico.
I cibi biologici sono costosissimi, e non sono n pi ricchi n meno inquinati di quelli non
biologici
Le principali cause di morte in occidente sono il tumore al polmone e le malattie
cardiovascolari. Abolire le sigarette, la riduzione dell'attivit fisica, una alimentazione troppo
ricca di calorie totali, di grassi animali e carboidrati raffinati far molto di pi per la vostra
salute della conversione al "biologico".
Ecco una serie di ragioni per lasciar perdere il biologico:
I controlli non sono sempre seri. In Italia, poi, paese della corruzione per eccellenza, si pu
presumere che siano quasi sempre poco seri. Molti prodotti biologici vengono da regioni
italiane che sono in testa alle classifiche delle truffe all'Unione Europea.
I cibi biologici non sono pi "ricchi" di quelli non biologici. Perch un vegetale produca
frutti, necessario apportargli con un concime tutto ci di cui necessita. Il concime biologico
(letame) non in grado di apportare ai vegetali tutti i principi necessari per produrre cibi
pieni di sostanze utili.
Non strettamente necessario mangiare biologico se si vogliono evitare i "veleni nel piatto".
E' sufficiente (e molto meno costoso) stare alla larga da una semplice lista di cibi, che
contengono pi additivi o sostanze chimiche di altri (vedi)
I controlli di qualit di supermercati come Carrefour, Auchan o Esselunga sono molto
rigorosi, e impediscono quasi sempre che cibi con una quantit di residui chimici superiore
alla soglia fissata dalla legge finiscano nella nostra tavola. Con la frutta e la verdura acquistate
al mercato un altro discorso
La normativa sugli alimenti biologici a dir poco ambigua:

Non sono permessi molti dei pesticidi (erbicidi, insetticidi, fungicidi, ecc.) dell'agricoltura
normale, ma alcuni s: piretro (veleno di origine vegetale utilizzato anche nelle bombolette
di insetticidi in commercio), rotenone (prodotto tossico in via di eliminazione dal
biologico), solfato di rame (prodotto tossico, che non si lava via bene con l'acqua), idrossido
di rame (idem), zolfo, paraffina, alcuni oli minerali e cos via. Alcuni di questi prodotti non
sono meno tossici dei pesticidi dell'agricoltura normale (il rotenone pi tossico)
La legislazione italiana ed europea stabiliscono controlli e quindi limiti ai pesticidi e
conservanti riguardo il metodo di produzione, cio riguardo le coltivazioni. Non proibisce
di aggiungere conservanti o sostanze chimiche in fase di trasporto o stoccaggio. Non
prevede controlli del limite di pesticidi, che potrebbero essere gi presenti nel terreno e
passare alla frutta e verdura anche se l'agricoltore in regola perch non glie li somministra
direttamente.
L'agricoltore biologico autorizzato ad utilizzare pesticidi chimici nel caso che le colture
siano a rischio.
Il ministero della sanit in Italia come in tutti i paesi europei, compie una costante azione di
monitoraggio dei prodotti alimentari non biologici. Negli ultimi anni questa azione ha fatto
s che i cibi trovati con quantit di pesticidi fuori norma siano stati solo una piccola
percentuale (3,44%). Quindi non necessario mangiare biologico per sentirsi tranquilli.
Il fatto che un alimento abbia residui di pesticidi superiori a quelli di legge non implica
assolutamente che sia tossico, perch i limiti di legge sono fissati molto, molto al disotto del
livello tossico.
I vegetali sono pieni di sostanze tossiche naturali, evolute allo scopo di scoraggiare animali
e insetti dal divorarli. Il nostro organismo quindi notevolmente resistente a tossine e velini
provenienti da ci che mangiamo. La nostra specie si adattata con successo a migliaia di
sostanze nocive presenti nel mondo vegetale e perci in molti alimenti. Prendiamo una patata,
un cavolfiore o un cespo di lattuga biologici. Cosa c' di pi sano? direte voi. Eppure sono
impregnati di sostanze naturali pericolose - almeno potenzialmente - per la nostra salute. La
patata contiene due alcaloidi, la solanina e la chaconina, che sono dotati di potere inibitorio
sulle colinesterasi, un gruppo di enzimi importanti per molte funzioni dell'organismo: la
stessa propriet del malathion, un pesticida sintetico. In due etti di patate sono presenti 15
mg di alcaloidi e solo tracce infinitesimali di malathion, di cui arriviamo a ingerire non pi
di 0,015 mg al giorno. N la solanina n la chaconina sono state studiate per accertarne il
potere cancerogeno, mentre il malathion stato oggetto di approfondite sperimentazioni.
Eppure ingurgitiamo mille volte pi alcaloidi della patat che malathion. I cavolfiori, i
broccoli e il cavolo contengono notevoli quantit di indol-3-carbinolo, un composto che come la famigerata diossina - pu proteggere o aggravare la cancerogenicit di un altro
cancerogeno naturale, l'aflatossina, a seconda della sequenza di somministrazione. Secondo
alcuni calcoli il rischio di cancro insito in una porzione di cavolfiori sarebbe parecchie volte
superiore a quello della dose massima giornaliera consentita di diossina. Le piante si sono
evolute per almeno 500 milioni di anni affinando le loro armi chimiche contro i predatori.
Gli animali si sono a loro volta adattati a questi pericoli, elaborando delle difese, come per
esempio il continuo ricambio delle cellule pi vulnerabili (pelle, bocca, esofago, stomaco,
intestino e polmoni). L'Homo Sapiens, essendo l'ultimo arrivato, non ha fatto in tempo a
provvedersi di un analogo apparato difensivo. Per giunta la sua dieta cambiata
drasticamente nel corso dell'ultimo millennio, allargandosi via via a comprendere piante e

frutti - caff, t, patate, pomodori,manghi, avocado, kiwi - sconosciuti ai suoi progenitori, o


prima impiegati essenzialmente a scopi medicinali (cavoli,broccoli, cavolfiori). I nostri piatti
sono dunque infarciti di incognite, e noi siamo impreparati a farvi fronte. Naturalmente
abbiamo imparato a scartare quei vegetali che avevano effetti tossici immediati. Ma nessuno
in grado di garantirci che certi tipi di piante che noi mangiamo abitualmente non siano
responsabili di fenomeni a lungo termine, quali il cancro, che insorge a distanza di anni o di
decenni rispetto alla causa che lo ha scatenato.
Come ha messo in luce. il biologo di Berkeley, Bruce Ames, moltissimi alimenti contengono
sostanze naturali che si sono dimostrate cancerogene nel ratto o .nel topo. Tanto per fare
qualche esempio: anice, mele, banane, basilico, melone, carote, sedano, succo di pompelmo,
funghi, succo d'arancia, prezzemolo, pesche, pepe nero, ananas ... E la lista potrebbe continuare. Sono i cosiddetti pesticidi biologici, i veleni che le piante secernono per difendersi
dagli aggressori. Ne sono stati scoperti decine di migliaia, ma soltanto su una cinquantina
sono stati condotti dei test appropriati. E ben la met di essi sono risultati cancerogeni: una
percentuale piuttosto elevata per farci concludere che la natura sia solo benigna.
probabile, dunque, che quasi tutta la frutta e la verdura che compriamo al supermercato
contenga qualcuna di queste sostanze. Non c' da allarmarsi: l'effetto cancerogeno ad alte
dosi osservato negli animali non pu essere automaticamente trasferito all'uomo che assume
questi cibi in dosi molto pi basse in rapporto alla sua massa corporea. Ames ha calcolato
che. un americano medio (e perci, probabilmente, un cittadin medio di qualunque paese
sviluppato), ingerisce giomalmente.1,5 grammi di pesticidi biologici, 10 mila volte di pi dei
residui di natura sintetica, comunque pochissimo rispetto alla dose che induce effetti tossici
negli animali di laboratorio.
E poi, assieme ai veleni, le piante contengono anche degli antidoti naturali, vitamine e
antiossidanti. Non per nulla una dieta ricca in vegetali, lungi dall'essere sconsigliata,
ritenuta una buona prevenzione contro il cancro. E non c' ragione di pensare che tali sostanze
protettive non agiscano anche nei confronti degli inquinanti industriali.
L'80% delle ricerche sui composti chimici contenuti negli alimenti ha finora riguardato quelli
sintetici: additivi, coloranti, pesticidi, farmaci. Quasi il 50% di essi ha rivelato propriet
cancerogene nei topi o nei ratti alla dose massima tollerata. Molto ancora resta da fare in
questo campo: secondo un rapporto dell'Ocse del 1990, circa met dei prodotti chimici pi
diffusi attende ancora una adeguata valutazione tossicologica. Ma considerato che il 99,99%
della nostra razione quotidiana di molecole tossiche fornito da madre natura, sarebbe
opportuno che lo sforzo di ricerca non si concentrasse solo sul restante 0.01%.
Non si tratta di minimizzare i problemi ambientali del pianeta in cui viviamo, ma di pensare
e di agire in maniera pi razionale anche in campo scientifico, per evitare ingiustificate
ondate emotive a senso unico che non aiutano a migliorare le condizioni di salute della gente.
Qualcuno propone di sostituire ai pesticidi chimici delle piante geneticamente manipolate,
pi resistenti agli insetti - e perci anche pi velenose. Ma forse sarebbe meglio che gli
scienziati si dessero da fare per la identificazione e la purificazione di sostanze naturali
ottenibili dai vegetali, con l'obiettivo di valutarne il potenziale tossico e - perch no? - magari
anche terapeutico. E sarebbe importante che i chimici chiarissero all'opinione pubblica la
natura e gli scopi della loro attivit, per scrollarsi di dosso l'ingiusta etichetta di inquinatori.
Del resto, questi moderni alchimisti non hanno nemmeno bisogno di difendersi, perch se
spesso imitano la natura, qualche volta sono riusciti perfino a fare meglio di lei.

Il nostro organismo abituato a smaltire una dose quotidiana di veleni. Oltre ai veleni naturali
contenuti da millenni nei vegetali (vedi), smaltisce le tossine animali e della digestione, i
prodotti tossici dei medicinali e altri veleni ancora. Una minima quantit di fitofarmaci e
pesticidi non rappresenta un pericolo immediato
Quello che rilevante per la salute la quantit totale di pesticidi ingeriti. Chi mangia in
modo non eccessivo, o coloro che praticano la restrizione calorica (vedi paragrafo) possono
mangiare una porzione di alimento con un livello di pesticidi superiore a quello consentito e
tuttavia assumerne di meno di chi mangia enormi quantit di cibo.
Inoltre, coloro che stanno attenti agli altri veleni che arrivano nel piatto sotto forma di additivi
(conservanti, coloranti ecc.) nel cibo, pur mangiando frutta e verdura e cereali non biologici
assumono meno veleni di coloro che non stanno attenti agli additivi.
Prodotti non trattati con conservanti o fitofarmaci, sviluppano muffe e batteri ben pi dannosi
per l'uomo. L'aflatossina ad esempio un fungo che si sviluppa in vegetali non ben conservati
e si accumula nell'organismo, che non riesce ad espellerla, provocando, grazie a tale
accumulo, anche a distanza di anni, effetti tossici, danni al fegato e cancro.
In tutto il mondo si stanno facendo sforzi per limitare e controllare l'impiego di fitofarmaci,
insetticidi e diserbanti, che spesso vengono somministrati in quantit eccessive e senza alcuna
razionalit, inquinando il terreno e le falde acquifere. Tuttavia, l'uso della chimica in
agricoltura non pu per ora essere bandito se non a prezzo di un crollo della produzione, che
innalzerebbe i prezzi in modo impossibile, e andrebbe anche a scapito del Terzo Mondo.

Esiste un elenco di cibi per i quali c' un rischio maggiore di inquinamento?


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Ecco alcune indicazioni solo esemplificative; un elenco completo non qui fornito:
Fragole: crescendo a terra, dove sono attaccate continuamente da parassiti, richiedono una
quantit enorme di antiparassitari per maturare senza danno
Peperoni: anche loro sono tra la verdura pi inquinata dagli antiparassitari, anche se molto
meno che le fragole
Tonno (vedi)
Cibi che provengono dal Terzo Mondo, dove spesso vengono utilizzati pesticidi banditi in
Occidente, come ad esempio il DDT.
Mele, pesche, frutta e verdura nostrana o europea sono forse meglio di mele cilene o cinesi.
Prodotti in scatola: i metalli pesanti della banda stagnata possono finire nell'alimento
Le cioccolate di scarsa qualit o discount sono piene di additivi tossici
The sfuso o caff di marchi poco noti provenienti dal terzo mondo potrebbe essere inquinato
da DDT, che in quei paesi viene utilizzato estensivamente
Trote di allevamento: sono animali dalla salute molto delicata, gli allevatori somministrano
alte quantit di antibiotico, che si trovano nel prodotto finale
Pomodori fuori stagione: pieni di antibiotici
Frutta fuori stagione: non di rado prodotta utilizzando pi sostanze e ormoni chimici della
frutta di stagione
Mele: LE MELE SONO UN CIBO OTTIMO: tenere solo presente che certi contadini mettono delle
sostanze antimuffa sulla buccia. Se non sono bio bene lavare accuratamente la buccia o
sbucciare.

Biscotti o dolci che tra gli ingredienti indicano "grassi vegetali". I "grassi vegetali" sono da
evitare, che siano idrogenati o non idrogenati (vedi)
Affettati: non c' un affettato "naturale": sono tutti pieni di conservanti tossici e cancerogeni.
Quelli privi di nitriti e nitrati hanno comunque altri conservanti tossici.
Cibi che indicano "aromi" invece che "aromi naturali": nel primo caso sono permessi additivi
chimici, nel secondo caso no
La frutta secca ha normalmente aggiunti degli antimicrobici come conservanti. Il meno
dannoso il sorbato di potassio. Ma molta frutta secca proviene dal Medio Oriente o dal
Sudamerica, ed quasi impossibile sapere cosa vi abbiano aggiunto i produttori all'origine.

Oggi va di moda fare il "runner", persone che corrono da dieci a venti chilometri
al giorno e dicono di stare benissimo. Fare molta attivit fisica consigliabile?
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Senza voler prendere posizione contro una attivit sportiva intensa come quella del runner che
corre dieci chilometri al giorno, riportiamo qui una serie di aspetti negativi di uno sport troppo
intenso.
Non esiste nessuno studio conclusivo che una attivit sportiva molto intensa favorisca la
longevit
Una eccessiva attivit fisica, a livello agonistico professionale o amatoriale pu provocare
una accelerata ossidazione dei tessuti, perch produce un maggiore consumo di ossigeno, e
l'ossigeno in qualche modo tossico per i tessuti, nella misura in cui favorisce la produzione
di radicali liberi.
Dati clinici mostrano che il grande sportivo ha un sistema immunitario stressato e pi
soggetto a malattie infettive, perlomeno immediatamente dopo grandi sforzi fisici.
Il grande sportivo mangia dal 50% al 300% in pi della persona normale. Studi scientifici
mostrano che invece la strada per evitare l'invecchiamento esattamente l'opposto: la
restrizione calorica (vedi). La digestione di grandi quantit di cibo aggiunge lo stress
digestivo allo stress sportivo, affaticando ancora di pi l'organismo
Il grande sportivo spende molte energie, che non avr quindi a disposizione per altre attivit
faticose: studio, lavoro, sesso, ecc.
E' vero che il grande sportivo magro, ma esistono vie alternative per rimanere magri (vedi),
e forse una attivit sportiva importante in un periodo di dieta affatica troppo un organismo
gi provato dalla restrizione calorica
I medici considerano sufficiente, ai fini di un buon invecchiamento, mezz'ora di attivit fisica
aerobica al giorno, integrata con qualche seduta di palestra settimanale per esercitare i
muscoli (es. quelli del torso) che non sono tenuti in esercizio dall'attivit svolta (es. corsa).
Il ballo, la danza, lo yoga, le passeggiate di buon passo o meglio in montagna sono forme di
attivit fisica ottime e sufficienti. Il nuoto due-tre volte a settimana pu sostituire benissimo e
con pi profitto la palestra per tenere allenata la muscolatura del torso.
Esercizi per il torso con piccoli pesi e flessioni possono completare egregiamente la vostra
attivit fisica.

Se siete sportivi che giocate a tennis o correte, continuate pure, a patto che pratichiate a livello
non agonistico, ma sappiate che i benefici per la longevit sono ottenibili anche con forme pi
moderate di attivit fisica.
Nel libro Scoppiare di salute, il famoso farmacologo Silvio Garattini si occupa del mito
dell'attivit fisica. Riportiamo qui il brano.
IL PARERE DI ISADORE ROSENFELD SULL'ATTIVIT FISICA

Oltre la dieta, ci sono altri sistemi in grado di ritardare le conseguenze dell'invecchiamento?


L'attivit e la forma fisica, per esempio? lo non finisco mai di sorprendermi per la continua
controversia esistente riguardo l'argomento attivit fisica. Quando i cervelloni di Harvard,
o di qualsiasi altro prestigioso gruppo di ricerca, sbandierano qualche statistica favorevole
all'attivit fisica ecco che tutti noi ci buttiamo sulla diligenza e concludiamo che l'attivit
fisica ci fa bene per poi smorzare di botto l'entusiasmo quando sentiamo che Jim Fixx, il pi
grande sostenitore del jogging, o il fratello della principessa Grace sono morti mentre
praticavano tale sport.
Il fatto che nessuna di queste osservazioni dice tutta quanta la verit. Correre la maratona
non vuoI dire fare attivit fisica come la intendiamo noi medici. A mio parere una follia,
anzi, un'ossessione, un'attivit estrema. Quando in queste pagine io parlo di attivit fisica mi
riferisco a un tipo di attivit che ci permetta di mantenere un certo grado di forma fisica per
tutto l'arco della nostra vita. Personalmente sono convinto che questo stato serva effettivamente a migliorare la qualit della vita e abbia un impatto positivo sull'individuo in fase di
invecchiamento. Quel che indubbio che tra i miei pazienti quelli che rimangono
fisicamente in forma si sentono giovani pi a lungo degli altri, hanno un aspetto pi
giovanile e come tali si comportano.
Anche se il momento migliore per dare inizio a un programma di fitness sia prima che le
funzioni corporee comincino a declinare (fatto che di solito si verifica dopo i trent'anni) in
realt non mai troppo tardi per cominciare. Ip sono convinto che un piano di forma fisica
continuato per tutta la vita e che sottoponga a sforzi le ossa in modo che mantengano il loro
calcio, e aumenti la forza muscolare per aumentare la resistenza, la coordinazione e la
flessibilit, possa rallentare molti dei sintomi associati all'invecchiamento. Uno dei casi in
oggetto il meccanismo respiratorio. La buona forma fisica ha un profondo e misurabile
effetto positivo sull'efficienza della funzione polmonare. Qui si tratta di un fatto reale, non di
teoria. A partire dai trent'anni, la capacit che ha il corpo di estrarre ossigeno dall'aria che
respiriamo comincia a rallentare a un ritmo di circa l'un per cento annuo. Ma un individuo
scattante, di qualsiasi et, pu estrarre l'ossigeno con maggiore efficienza di chi non in
forma. Cos, nonostante quell'uno per cento di declino annuale, l'individuo in forma di
settant'anni pu essere in grado di ossigenare i polmoni con la stessa efficienza di un
trentenne non allenato.
L'attivit fisica regolare migliora anche l'efficienza del cuore e aiuta a prevenire la
formazione di pericolosi coaguli sanguigni; abbassa il colesterolo e alza i livelli di Hdl;
stato anche messo in luce che fa diminuire il livello degli ormoni dello stress e abbassa la
pressione del sangue. Anche la rigidit delle articolazioni, un fenomeno che si va
accentuando con l'et, pu essere controbattuta con un'appropriata e regolare attivit fisica.
L'esercizio regolare ha poi un effetto positivo pure sul sistema nervoso. Gli individui fisicamente attivi hanno maggiori probabilit di avere riflessi pi rapidi degli individui inattivi. E
la capacit di reagire rapidamente in un momento di crisi permette a volte di salvare la vita.

Non c' dubbio che i miei pazienti anziani che sono fisicamente attivi hanno in media un
minor livello d'ansiet, soffrono meno di depressione e di nervosismo, di disturbi del sonno,
di stanchezza e godono di una maggiore stabilit emotiva e di una maggiore sicurezza di s
rispetto a coloro che attivi non sono. In breve, godono di una migliore qualit di vita.
Poi c' l'effetto protettivo dell'attivit fisica sulla ghiandola ptutaria e sulle ghiandole
surrenali. Queste ghiandole producono ormoni che ci aiutano a gestire lo stresso sia fisico sia
emotivo. Se per esempio doveste essere sottoposti a una dura prova, insolita e inaspettata
(come per esempio un attacco cardiaco, un intervento chirurgico di rilevanti proporzioni, una
grave infezione, un profondo choc emotivo), lo affronterete meglio se sarete. in forma .
Ma se il vostro sistema ghiandolare o endocrino letargico perch avete sempre condotto
una vita sedentaria, potr darsi che esso non riuscir a secernere una quantit di ormoni
sufficienti ad affrontare quella situazione traumatica.
L'inattivit fisica, inoltre, pu di per se stessa provocare diversi sintomi importanti. Per
esempio gli anziani che hanno condotto per anni una vita sedentaria e non sono in forma,
spesso vanno incontro a un brusco calo di pressione accompagnato da vertigine e visione
offuscata quando si alzano di colpo in piedi, un fenomeno molto spesso lamentato dalle
persone di una certa et. Cos pure lo zucchero non viene metabolizzato cos efficacemente
dagli organismi non in forma che hanno la tendenza a presentare alti tassi di glucosio nel
sangue. In questi individui anche maggiore del normale la secrezione del calcio nelle urine
e i muscoli perdono di tono. Tutti fattori che contribuiscono a molti dei sintomi
dell'invecchiamento.
Questo per quanto riguarda l'attivit del corpo. E per la mente?
La chiave di tutto sta nel mettere a punto fin dalle prime fasi della propria vita quelle
abitudini intellettuali che vi manterranno svegli e psicologicamente scattanti anche man
mano che invecchierete. La lettura, per esempio, un'attivit mentale importante non solo
per via delle informazioni che fornisce, ma perch pi vengono utilizzate le facolt mentali,
pi queste si rafforzano. Una buona idea quella di continuare a seguire, mentre si invecchia,
dei corsi su argomenti che affascinano e che per la loro novit risultino anche una sfida alle
proprie capacit. Se rimarrete elastici e aperti a nuove esperienze per tutta la vita, avrete
buone probabilit di godere un maggior benessere mentale da anziani. Il sentire di avere sotto
controllo quelle cose che vi succedono e di potere essere in grado di fare la maggioranza
delle cose se solo vi sforzate di farle un atteggiamento che vi torner molto utile nella fase
pi tarda della vita. Le prestazioni non proprio brillanti di molti anziani non sono dovute a
un.cervello che si esaurisce , ma piuttosto a mancanza di motivazioni. Il guaio che i
vecchi cessano di interessarsi alle cose. Non gli interessa pi un accidente di niente . Ma
la realt che molte facolt sbocciano proprio negli anni pi tardi negli individui sani. Ed
proprio l'atteggiamento nei confronti della vostra macchina mentale negli anni giovanili che
determina la maggiore o minore efficienza operativa pi avanti.
lo sono un sostenitore del peso forma e dell' esercizio fsco perch sono due elementi
che vi fanno sentire bene e vi fanno apparire pi sani, ma in tutta franchezza non me la sento
di sostenere che servono effettivamente a ritardare il processo di arteriosclerosi e non sono a
conoscenza di dati che confermino come uno stile di vita definibile sano in base ai due
suddetti elementi influisca minimamente sull'incidenza del colpo apoplettico.
IL PARERE DI SILVIO GARATTINI SULL'ATTIVIT FISICA

In un pomeriggio assolato del luglio 1984, un motociclista di passaggio sulla strada che
costeggia il lago Caspian, nel Vermont, scorge un uomo riverso sull'asfalto, in tuta e scarpette
da corsa. Non c' pi niente da fare per lui, se non chiamare la polizia - e pregare per la sua
anima. La notizia, che in altre circostanze sarebbe stata relegata in un trafiletto sui giornali
locali, fa subito il giro del mondo. Perch quel cadavere risponde nientemeno che al nome di
James Fuller Fixx: l'inventore del jogging, l'autore del bestseller The Complete Book of
Running (Il libro completo della corsa) - tre milioni di copie, un milione di dollari di diritti
d'autore, la vera bibbia dei maratoneti amencani.
Ma il dato pi sconvolgente emerge qualche giorno dopo dai risultati dell' autopsia che il
maestro stato stroncato da infarto, a soli cinquantadue anni, e proprio mentre praticava il
suo sport preferito. Una fine tragicamente ironica, quasi una vendetta postuma della natura,
che getta una luce sinistra sulle decantate virt terapeutiche della corsa e scatena i facili
sarcasmi degli accidiosi e dei pantofolari di. ogni continente.
Fixx, in apparenza stava benissimo, e si era appena sottoposto a una delle sue periodiche
visite mediche. Da quando, dodici anni prima, aveva lasciato la professione dell'ingegnere
per dedicarsi interamente alla predicazione del verbo salutista, i suoi calcagni affilati da
gazzella martellavano centocinquanta chilometri la settimana. Sulla sua scia, trentacinque
milioni di trentenni e quarantenni in maglietta e calzoncini si erano riversati sulle strade degli
Stati Uniti, inseguendo il miraggio di una forma olimpica, nell'illusione di esorcizzare lo
stress, le malattie cardiache, la depressione e l'anoressia. Il presidente Jimmy Carter e il
Dustin Hoffman, nel film "Il maratoneta" avevano dato un notevole contributo alla diffusione
della moda.
Ma il guru indiscusso, il punto di riferimento dei vari Runners Club che riuniscono i patiti
della corsa, restava lui, James Fixx. So che non ci sono prove conclusive - continuava a
ripetere nelle conferenze e nelle interviste - ma molti elementi dimostrano che il jogging, se
praticato con intelligenza, allunga la vita e rafforza l'attivit cardiaca, la rende pi efficiente.
Il guru non sapeva di avere le arterie coronariche seriamente danneggiate, probabilmente
grazie ai due pacchetti di sigarette al giorno che aveva fumato per anni, prima di convertirsi
all'atletica. E qualche' amico ricorda che anche suo padre era morto d'infarto poco pi che
quarantenne. Il jogging, dunque, potrebbe aver soltanto accelerato - o chiss, all' opposto
ritardato - un evento comunque ineluttabile. Del resto, in questo mondo di cardiopatici, quanti
sedentari schiattano sulle gradinate degli stadi, o guardando la partita in televisione?
Tra fanatici e detrattori della corsa per la saIute, noi per preferiamo la saggezza di un
veterano come Jeff Darman, gi presidente del Road Runners Club of America: lo jogging
non allunga la vita, semplicemente aiuta a vivere meglio giorno per giorno. Bisogna guardarsi
dal diventarne dipendenti fisicamente ed intellettualmente .
Che la quotidiana uscita in calzoncini possa trasformarsi in una vera e propria droga provato
dalla cosiddetta sindrome del maratoneta, quella sensazione di euforia, di movimento
senza sforzo, che prende i fanatici del jogging dopo qualche miglio di corsa. E cos pure i
sintomi di astinenza (ansia e nervosismo) che alcuni di .essi lamentano quando le
circostanze li tengono lontani dal loro esercizio prediletto.
Certi studiosi ricollegano questi fenomeni alle endorfine, sostanze chimiche simili alla
morfina prodotte dal cervello, che regolano i meccanismi del piacere e del dolore. Una ricerca
compiuta nel 1980 a Milwakee su un gruppo. di persone che' avevano corso per venti minuti
su un nastro continuo ha rivelato un enorme aumento, talvolta oltre il 400%, dei livelli di

beta-endorfina nel sangue. E anche altri studi hanno confermato che la corsa e l'esercizio
fisico in genere fanno salire le endorfine. Tuttavia non stato ancora provato un rapporto di
causa-effetto tra questo fenomeno e l'euforia dei maratoneti.
In ogni caso, ammesso che questo rapporto esista, non sarebbe un buon motivo per drogarsi.
Anche nello sport, come in tutte le cose, dobbiamo farci guidare dalla razionalit, calcolando
attentamente costi e benefici. I costi del jogging selvaggio, quando non sono irreparabili
come per il povero Fixx, possono essere comunque spiacevoli, e tradursi, ad esempio in danni
alle articolazioni: gli ortopedici dicono che la corsa triplica la normale pressione sulle
ginocchia, ed all' origine di un preoccupante aumento delle lesioni alle rotule, soprattutto
nelle donne.
E quanto ai benefici, non sono affatto garantiti. Uno studio pubblicato recentemente dalla
rivista dell'Associazione medica americana ha messo seriamente in dubbio la diffusa
credenza che l'esercizio fisico sia di per s sufficiente a far calare la pressione arteriosa. Il
dottor Blumenthal della Duke University ha reclutato un centinaio di volontari, uomini e
donne con abitudini sedentarie e con livelli di pressione mediamente pi alti del normale, e
li ha divisi a caso in tre gruppi. Il primo gruppo doveva fare aerobica tre volte la settimana,
il secondo un altro tipo di ginnastica, il terzo nessuna attivit fisica. I partecipanti erano tenuti
a non cambiare alimentazione, n a ridurre il loro peso corporeo. Al termine dell' esperimento, durato quattro mesi, si visto che la pressione era calata in ugual misura in tutti e
tre i gruppi.
Il che non significa, ovviamente, che il moto non sia importante, ma che se manca una dieta
adeguata che aiuti a recuperare il peso-forma, l'ipertensione pu restare, e continuare a
rninacciarci, anche se facciamo dieci chilometri al giorno con le Reebok ai piedi.
In nome della forma fisica si fa di tutto, e non solo in' Amenca.
Una recente indagine ha rivelato che sulla mensa di un contadino cinese ci sono in media pi
calorie che in quella di un cittadino americano, ma vengono abbondantemente compensate
da un elevato dispendio di energie: il lavoro nei campi, gli spostamenti a piedi o in bicicletta.
Ci contribuisce almeno in parte a spiegare la ridotta incidenza tra quelle popolazioni, delle
patologie cardiovascolari tanto diffuse in Occidente. Nessuno di noi, naturalmente, farebbe
cambio con un contadino cinese. Per il privilegio di vivere in un universo urbano dominato
dalle attivit terziarie e intellettuali, dai computer e dai robot, dalle auto e dai jet, non privo
di costi. Lo sforzo fisico tende a scomparire, sostituito dalle macchine, il corpo si atrofizza.
Allora ecco l'obesit, l'ipertensione, l'aumento dei grassi nel sangue, l'arteriosclerosi in
agguato. E a sentire certi scienziati, perfmo il cancro del colon, che colpirebbe di preferenza
i sedentari: la ridotta attivit fisica spesso sinonimo di intestino pigro, e questo implica un
prolungato ristagno di sostanze cancerogene nell' organismo. Insomma, dopo esserci
affrancati dalle fatiche del mondo arcaico e rurale, siamo costretti a rimpiazzar1e con dosi
artificiali di lavoro. muscolare. Ci facciamo prescrivere un po' di moto dal nostro medico
curante.
Le persone preoccupate dalla mancanza di moto fisico tengono la Cyclette in bagno, il
vogatore nella stanza da letto e la spalliera in ufficio, e pagano parcelle milionarie a fsiatri,
fisioterapisti, massaggiatori e Health Center. Il.egioni di coach poratoes, di letargici
teledipendenti, di Oblomov tutti .quattroruote e scrivania, sudano e pedalano a ore fisse, come
in un rituale propiziatorio contro l'artrosi e il colesterolo. Leggono avidamente i consigli dei
settimanali su come mantenersi in forma, come prevenire mal di schiena e dolori cervicali,

quali sport praticare d'estate e d'inverno. E pendono dalle labbra dei vari esperti, sempre
pronti a scodellare una nuova infallibile ricetta per conservarsi agili e scattanti, mettendo al
contempo in guardia contro le insidie e gli inganni delle ricette altrui.
Come tutto il resto, anche l'esercizio fisico soggetto all'avvicendarsi delle mode, a
improvvise febbri collettive seguite da altrettanto brusche defezioni. Per quasi un decennio
siamo stati afflitti dalle esibizioni di Jane Fonda e di altre Erinni in tuta ginnica, che ci
magnificavano le virt dell'aerobica: finch un bel giorno si scoperto che i ritmi frenetici di
questa danza atletica, oltre a mettere a repentaglio il cuore, strappano i tendini e
irideboliscono la muscolatura, tanto che certe veterane della specialit, giunte alla soglia dei
cinquant'anni, non riescono pi a sollevare nemmeno i sacchetti della spesa al supermercato.
Sono pi salutari la danza classica o lo yoga, con i loro movimenti lenti e armonici, che le
rapide estensioni e contrazioni dell'aerobica ("Fate bruciare i muscoli!", incitava la Fonda).
Poi venuto il turno del body building, e le palestre si sono trasformate in sale di tortura
dove i penitenti soggiacciono a complicati macchinari irti di pesi e di carrucole: ma ben presto
nelle sale d'aspetto dei fisiatri hanno cominciato ad accalcarsi i reduci da questi supplizi,
lamentando parestesie agli arti e disturbi circolatori dovuti all'ipertrofia dello scaleno o di
altri muscoli.
Tramontano i miti e le sette, ma la religione del corpo rimane, e conserva intatta la sua
capacit di mobilitazione. In ogni momento, in ogni parte del mondo, masse di
fondamentalisti del bicipite sono sempre pronte a immolarsi per la causa.
E davvero una causa giusta? Che l'attivit fisica - in dosi appropriate - faccia bene, che
costituisca anzi un passaporto indispensabile per la buona salute, un fatto talmente assodato
da essere ormai entrato nel dizionario delle idee ricevute.
Stando fermi - diceva il filosofo Kierkegaard, che era un grande camminatore - si arriva
sempre pi vicini a sentirsi malati. Perci basta continuare a camminare e andr tutto bene.
Studi recenti hanno confermato che una muscolatura ben allenata pu aiutare a prevenire l'
osteoporosi e altre malattie della terza et. Ma per raggiungere questi risultati non c' nessun
bisogno di diventare tutti culturisti o maratoneti.

Quali sono i fattori di rischio cardiovascolare da tenere sotto controllo, e con quali
misure?
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Tenere il colesterolo sotto i 200 mg


Tenere i trigliceridi nei limiti
Far aumentare il rapporto HDL/LDL
Magnesio
In questi ultimi anni stato messo sotto accura!o esame il magnesio. un minerale che nel
nostro corpo ~ presente In tracce e la cui carenza si sospetta possa contribuire all'insorgere
delle coronaropatie. E risaputo ormai da tempo che gli individui che vivono in zone di
acqua dura presentano una minore incidenza di coronaropatie rispetto a coloro che. vivono
dove l'acqua dolce . Questo fatto potrebbe essere imputato alle maggiori quantit di
magnesio contenute nell'acqua dura. Questo minerale del resto svolge un ruolo importante in
circa trecento processi enzimatici umani. Bassi livelli di magnesio possono contribuire

all'ipertensione e si visto che aggiungendo questo minerale alla dieta degli ipertesi si ottiene
un effetto terapeutico. Gli animali privati del magnesio sviluppano grassi anormali nel sangue
che promuovono l'arteriosclerosi e quando nella dieta di un ratto da laboratorio si elimina il
magnesio, il cuore della cavia va incontro a una forma d'aritmia che pu portare addirittura
alla morte. Fino a che punto, per, queste osservazioni sugli animali si applichino anche agli
esseri umani non ancora chiaro. Ma in pratica, che cosa potete farne di questa informazione?
Se ritenete di avere un basso contenuto di magnesio (perch l'acqua che bevete povera di
questo minerale o perch siete sottoposti a terapia diuretica e quindi perdete magnesio con le
urine o perch prendete un qualsiasi antibiotico della famiglia degli amminoglcosidi) fate un
esame del sangue con particolare riguardo a questo minerale, e se il suo livello basso
integrate la dieta con magnesio in compresse. Ricordate anche che certi alimenti come, per
esempio, i grassi, lo zucchero, il sodio, i fosfati e la vitamina D,.fanno aumentare il
fabbisogno di tale minerale. E sappiate che se bevete alcol con regolarit e in quantit
eccessiva, gran parte del magnesio pu andare perso nelle urine. Se quindi rientrate in una
qualsiasi di queste categorie opportuno prendere integrazioni di magnesio.
Aglio e cipolla
Questi due ortaggi sono sinonimo di buona salute e lunga vita nel folklore di moltissime
civilt diverse tra loro. Per anni non stata disponibile alcuna documentazione scientifica
che confermasse o meno questo punto di vista; di recente per si scoperto che le cipolle
contengono ingredienti che abbassano la pressione sanguigna e diminuiscono la tendenza del
sangue a coagularsi all'interno delle arterie. Anche l'aglio inoltre sembra veramente ridurre
la coagulabilit del sangue grazie alla sua azione sulle piastrine. Ma c' di pi, perch
mangiando aglio si alza il livello di Hdl e per far questo non neppure necessario diventare
un paria sociale in quanto si possono acquistare compresse d'aglio che non agiscono sull'alito,
per cui non sarete scansati da tutti coloro che si trovano nelle vostre immediate vicinanze.
Bevete due bicchieri di vino al giorno (ma vedi quanto si dice altrove contro il consumo di
alcol
Anticoagulanti
Oli di pesce e dieta a base di pesce

Esiste un semplice elenco di consigli per dimagrire e rimanere magri?


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Il modo pi veloce di dimagrire non facendo (molta) attivit fisica, ma non mangiare.
Il fabbisogno calorico di una donna che non svolge un lavoro pesante 1800-2000 calorie;
quello di un uomo 2200-2500 calorie. In una dieta si pu arrivare per diversi giorni a 8001300 calorie, sia per la donna che per l'uomo.
Questo il modo pi veloce di dimagrire.
L'individuo "normale" assume giornalmente troppo cibo. Il risultato che il nostro apparato
digerente in perenne fase digestiva, e noi iniziamo il nuovo pasto in stato di semi-saziet.
Questo ha la conseguenza che privilegiamo i cibi che sono pi gustosi (e calorici, perch
gusto per gli esseri umani legato a grasso o zucchero), perch gli altri non ci attirano, e
quindi assumiamo molte pi calorie, snobbando il cibo meno calorico ma meno gustoso,
come verdure crude, frutta ecc.

Occorre indurre uno stato di fame moderata fino a quando non si trova che il cibo che prima
ci lasciava indifferenti ci appare appetitoso. A questo punto saremo in grado di saziarci con
una patata bollita o con un pezzetto di mela.
I pasti ipocalorici, da assumere in sostituzione dei pasti normali aiutano a tenere sotto
controllo la quantit di calorie, perch il loro apporto quantificato.
Si tratta di soluzioni liofilizzate di proteine, carboidrati, vitamine e minerali, con un basso
contenuto di grassi e talvolta con l'aggiunta di fibre, in grado di fornire all'organismo una
dose appropriata e controllata di calorie.
L'unico inconveniente che l'intestino rimane privo di fibra e di massa, e si pu arrivare alla
stitichezza. Occorre quindi assumere anche fibre o scegliere i pasti sostitutivi che dichiarano
nella etichetta una adeguata quantit di fibra come ingredienti.
Questo il trattamento che per la sua efficacia adottato dalle cliniche che si occupano dei
casi di obesit pi gravi. Il programma Optifast prevede una prima fase di tre mesi, nel corso
dei quali il paziente non pu assumere altro che la porzione da 80 calorie cinque volte al
giorno, perdendo fino a cinque chili la settimana. Segue una fase intermedia, in cui pasti
leggeri (insalate, carne magra) prendono gradualmente il posto delleproteine liquide, e infine
il ritorno alla normalit. Nelle cliniche questi trattamenti vengono eseguiti sotto il diretto
controllo dei sanitari, che verificano giorno per giorno la pressione sanguigna, la funzionalit
cardiaca, il contenuto delle urine, i livelli di potassio e di elettroliti.
La matematica del dimagrimento semplice: quando non mangi o fai attivit fisica il corpo
elimina prima le riserve di grasso. Un grammo di grasso contiene 9 calorie. Per eliminare
quindi un chilo di peso (1000 grammi di grasso) bisogna "tagliare" (mangiando meno o
digiunando) o "bruciare" (con l'attivit fisica) 9000 calorie.
Il metabolismo basale di una persona, cio le calorie che consuma il corpo di una persona
immobile e seduta in 24 ore sono 1000-1200 calorie.
Un'ora di attivit fisica intensa sottrae al massimo 700 calorie (nuoto).
Pertanto, in teoria, per smaltire un chilo occorrono 9 giorni di digiuno o 20 ore di bicicletta.
In realt l'esperienza mostra che il calo pi rapido, sia con lo sport che con il digiuno: ad
esempio, occorrono 4 giorni di digiuno al massimo per smaltire il primo chilo, e nel prosieguo
ne occorreranno solo tre. Non molto "matematico" ma cos. Lo stesso vale per l'attivit
fisica.
Assumete molta acqua. La mancanza di acqua pu provocare un senso di fame, perch il
corpo vi spinge a mangiare alimenti per sfruttare la loro acqua
Assumete per tutto il tempo della dieta o del digiuno integratori vitaminici, perch anche la
mancanza di vitamine provoca fame
Utilizzate la polvere proteica. L'utilizzo di polvere proteica in sostituzione di almeno un pasto
giornaliero un programma un po' drastico, che andrebbe monitorato da un medico, ma che
pu far perdere fino a cinque chili la settimana. In farmacia e nei negozi di integratori sono
in vendita confezioni di proteine in polvere aromatizzate, che si possono shackerare nel latte
magro per ottenere un ottimo pasto mattutino o pomeridiano o anche sostituire il pranzo. Le
migliori sono le proteine estratte dal siero del latte. Evitate le proteine della soja perch sono
incomplete e possono dare allergia e mal di testa.
Sia che utilizziate proteine in polvere che pasti sostitutivi che una dieta iperproteica ricordate
che dovete bere moltissimo, perch la digestione delle proteine altrimenti pu danneggiare i
reni.

I falsi-magri: ecco una lista di alimenti che non sono magri:


Mozzarella (ha il 18% di grasso, contro il 5% o meno dei fiocchi di latte, il 4% dello yoghurt
intero e l'1% dello yoghurt magro
Prosciutto, cotto o crudo: ha troppi grassi visibili e invisibili (nelle fibre della carne rossa)
Scarica da internet una tabella col valore calorico degli alimenti e impara le calorie di quelli
che mangi pi frequentemente.
Molti avvisi pubblicitari ed "esperti" consigliano di assumere sostanze che aumentino il
metabolismo, perch cos si bruciano pi velocemente i grassi. Cos, bisognerebbe fare
consistente attivit fisica durante il dimagrimento, in modo che il metabolismo rimanga alto
e il peso diminuisca pi velocemente. In realt il metabolismo varia di ben poco, e non
consigliabile intraprendere un'attivit fisica importante durante una seria cura dimagrante,
perch si aggiunge stress (quello dell'attivit fisica) a stress (quello del dimagrimento).
Sostituisci gli alimenti meno calorici a quelli pi calorici. Ecco alcuni esempi:
pasta (250 cal.) fagioli (95 cal.)
pasta (250) gnocchi (150 cal.)
pasta (250) patate (80)
latte intero (70 cal) latte scremato (35)
tonno all'olio di oliva tonno al naturale
yoghurt intero yoghurt magro
pane bianco pane di segale
Dosa tutti i grassi e gli oli con un dosatore, non versarli liberamente. Un cucchiaino da cucina
sar sufficiente come misurino, sia per il burro che per l'olio. Cerca di non utilizzare non pi
di un certo numero di cucchiaini alla volta.
La pasta e il pane sono da evitare il pi possibile, almeno nel periodo di dimagrimento, forse
pi dei grassi.
Il primo passo stabilire un limite. Non c' alcuna fretta di dimagrire, perch il nostro corpo
ha un meccanismo di omeostasi per cui mantiene un peso costante anche se mangiamo di pi
di quanto ci necessita. Questo meccanismo si guasta con l'et, e il nostro peso aumenta, di
qualche etto l'anno a partire dagli "anta", ma assolutamente graduale. Quindi il primo sforzo
quello di bloccare l'aumento di peso, per poi avere tutto il tempo di dimagrire. Qui dovete
essere molto rigidi: quando avete superato di un chilo il limite, dovete saltare dei pasti o
assumere pasti sostitutivi fino a che non siete rientrati nel limite.
L'attivit sportiva aiuta a mantenere sotto controllo il peso, una volta che siete calati, ma non
la via migliore per perdere peso. Pensate che una maratona di 40 chilometri vi fa perdere
solo 1500-200 calorie, cio all'incirca 222 grammi di massa grassa. Avreste ottenuto
praticamente lo stesso effetto stando tranquillamente seduto a casa a guardare la televisione
e a digiunare bevendo tisane.
La dieta dimagrante iperproteica: meno pasta, pane, fagioli e farinacei e pi carne, pesce,
latticini magri, affettati magri.
Una proteina ha lo stesso numero di calorie di un carboidrato (4 calorie) ma viene assimilata
pi lentamente. I carboidrati invece, nel sangue, provocano un picco di insulina che li
trasforma quasi subito in grasso di riserva. Questo il segreto dei dietologi e della dieta
Dukan.

Se volete avere un elenco completo delle proteine da sostituire ai carboidrati, acquistate un


libro che illustri la dieta Dukan: contiene l'elenco completo delle carni, del pesce ecc.
permessi.
Utilizzate molta verdura, cotta e cruda. La verdura quasi a "calorie zero". 100 grammi di
verdure hanno sempre un valore calorico intorno alle 25 calorie
Un minestrone o un passato di verdura Knorr hanno pochissime calorie (25 calorie) e sono
molto sazianti.
Le tisane, il the, con un pezzetto di cioccolato o un pezzo di biscotto sono un ottimo ausilio
per combattere il senso di fame. Una tazza di the con un dito di latte scremato (al limite anche
intero) sazia per un'ora.
Consulta, sul sito www.learningsources.altervista.org la tabella delle proteine pi magre.
Avrai delle sorprese.
State attenti all'indice glicemico
Quando si cerca di perdere peso diventa essenziale evitare i cibi che hanno un alto indice
glicemico e consumare invece cibi a basso indice glicemico
Alcuni anni fa i medici bandivano severamente i carboidrati dalla dieta dei diabetici, col
risultato che dovevano far fronte al ridotto apporto di calorie con una dieta ad alto contenuto
di grassi.
Albicocca
Ananas

32
68

Kiwi
Latte scremato

55
33

Patate bollite
Patate stufate

51
84

Arancia

44

Mela

38

Pere

37

Banana

60

Miele

80

Pesche

43

Carote
Fagioli
Farina d'avena
Fibre integrali

80
31
42
43

Pane bianco
Pane integrale
Pasta fresca
Pasta secca

65
75
32
41

Pomodori
Pop-corn con pochi grassi
Riso basmati
Uva

38
55
58
50

Uva passa
Yoghurt magro
Yoghurt magro
con aspartame
Yoghurt magro
con fruttosio

64
33
15
34

La concomitante assunzione di grassi, proteine, fibre, abbassa l'indice glicemico: il latte


intero ha un IG minore del latte scremato. Un panino farcito con verdura ha un IG inferiore
di un panino di solo pane e affettato.
Il grasso, come la fibra, agisce in modo simile a una sorta di freno durante il processo
digestivo: quando si combina con altri cibi diventa un abarriera per i succhi gastrici. Inoltre
d un senso di saziet, togliendo il desiderio di altri cibi.
Mantenendo basso il livello di insulina si conrasta la trasformazione degli zuccheri in grassi
e si promuove contemporaneamente la trasformazione dei grassi in energia.
Per abbassare l'IG cerchiamo di consumare alimenti proteici in ogni pasto o spuntino
Consultate le tabelle delle calorie bruciate con i vari tipi di attivit fisica e scegliete quella
migliore per voi
GINNASTICA E ATTIVITA' SVOLTE IN CASA (30 MINUTI)

ATTIVITA' DOMESTICHE (30 MINUTI)


adulto del
peso del
adulto
del peso
adulto
peso
adulto del peso
adulto
peso
adulto
deldel
peso
di
60
kg
di
70
kg
di
90
kg
di 60 kg
di 70 kg
di 90 kg
Fare giardinaggio
140
173
216
Aerobica
in acqua
125
192168
Fare le pulizie
domestiche
109 154
134
Aerobica
(intensa)
218
269
336240
Giocare con i bambini
156
192

Aerobica (moderata)
172
Bicicletta
da
camera 328
Bicicletta
da
camera 213
(intensa)
Circuit
training
1
250
(moderata)
Sollevamento pesi
94
Sollevamento
pesi 187

211
403
269
307
115
230

264
504
336
384
144
288

Praticare una moderata attivit sessuale


Rastrellare il prato
Spaccare la legna
Spalare la neve

47
125
187
187

ATTIVITA' ALL'APERTO O IN PALESTRA (30 MINUTI)


adulto del peso
di 60 kg
Arrampicata su roccia (discesa)
250
Arrampicata su roccia (salita)
343
Arti marziali
312
Beach-volley
250
Bicicletta (circa 20 km/h)
250
Bicicletta (circa 25 km/h)
312
Bicicletta (mountain bike)
265
Boxe (allenamento)
281
Calcio (una partita)
281
Calcio (palleggi)
250
Camminata (circa 6 km/h)
125
Camminata (circa 7 km/h)
156
Camminata con jogging per pi di 10 minuti
187
Canottaggio
156
Corsa campestre
281
Corsa (circa 8 km/h)
250
Corsa (circa 12 km/h)
390
Corsa (circa 16 km/h)
515
Equitazione
125
Frisbee
94
Ginnastica (in generale)
125
Golf
172
Nuoto
187
Palla a mano (in generale)
374
Pallacanestro (una partita)
250
Pallanuoto
312
Pallavolo (agonistica
125
Pallavolo (non agonistica)
94
Passeggiata in montagna
187
Passeggiare con le racchette da neve
250
Pattinaggio a rotelle
218
Pattinaggio su ghiaccio
218
Salto della corda
312
Sci alpino
187
Sci di fondo
250
Sci nautico
187
Squash
312
Squash per dilettanti
218
Tennis
218

58
154
230
230

72
192
288
288

adulto del peso adulto del peso


di 70 kg
di 90 kg
307
384
422
528
384
480
307
384
307
384
384
480
326
408
346
432
346
432
307
384
154
192
192
240
230
288
192
240
346
432
307
384
480
600
634
792
154
192
115
144
154
192
211
264
230
288
461
576
307
384
384
480
154
192
115
144
230
288
307
384
269
336
269
336
384
480
230
288
307
384
230
288
384
480
269
336
269
336

Digiunare, per dimagrire o per filosofia di vita, un giorno a settimana, dannoso


per la salute?
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Cosa si intende per "digiuno"? Il "digiuno" pu assumere diverse forme:


(1) Restrizione calorica: non digiuno ma limitazione delle calorie all'essenziale, per
allungare la vita evitando i processi ossidativi che invecchiano l'organismo le cui cellule
bruciano troppi nutrienti. Non implica il digiuno, ma pu attuata anche tramite digiuno.
(2) Digiuno per dimagrire. Dura solo il tempo della terapia "d'urto". Una volta che si siano
persi dieci chili o pi si ritorna ad una dieta meno drastica. Consiste nel sopprimere
(3) Digiuno per consolidare gli effetti del dimagrimento. Viene talvolta consigliato di
digiunare una volta a settimana o una o pi volte al mese per continuare a mantenere
sotto controllo il peso.
(4) Digiuno "regolare" per motivi etici (mangiamo troppo cibo che va sottratto al Terzo
Mondo; mangiamo troppa carne, provocando sofferenze agli animali che sono macellati
in maniera barbara e costretti in gabbie strettissime negli allevamenti),
(5) Digiuno occasionale, per disintossicarsi, quando si ha l'influenza, quando si ha un
imbarazzo di stomaco. Dura uno o due giorni al massimo.
(6) Digiuno religioso. Si ricordi il "venerd di magro" o la "Quaresima" della religione
cattolica.
(7) Il digiuno utilizzato dagli asceti, dai santi e dai santoni yoga per controllare gli istinti.
La restrizione calorica o il digiuno sono un metodo ben noto per controllare l'impulso
sessuale e ottenere il controllo delle pulsioni, praticato da tutti gli asceti. I membri di
molte trib di pellerossa praticavano il digiuno e l'isolamento quando volevano avere
visioni.
I digiuni del tipo da (2), (4), (7) consistono nel saltare i pasti per 24 ore nel corso della
settimana (alcuni digiunatori digiunano per due giorni la settimana) o, in modo meno
impegnativo, nel saltare un certo numero di pasti nel corso della settimana.
I danni del digiuno protratto per un tempo eccessivo sono:
Pericolo di calcoli biliari: la mancanza di cibo fa s che la bile prodotta dalla cistifellea
ristagni inutilizzata nei dotti biliari, dove pu cristallizzare e creare calcoli.
Diverticolite: chi digiuna non introduce fibre, e nello stomaco e nell'intestino, per le
contrazioni, si formano dei diverticoli, cio delle deformazioni delle pareti
Questo effetto riguarda solo digiuni di parecchi giorni o diete a bassissimo contenuto di fibra
protratte per molto tempo.
Mal di testa (occasionalmente, in caso di digiuno protratto)
Insonnia. In caso di digiuno protratto per pi di uno-due giorni il soggetto stenta a prendere
sonno
Crampi muscolari
Abbassamento della temperatura corporea. Il soggetto sente freddo, anche in piena estate, e
deve coprirsi con maglioni e abiti caldi.
Rallentamento del metabolismo: l'individuo si muove pi lentamente e accusa una certa fatica
a compiere i movimenti.
Diminuzione della massa muscolare. Quando non ci sono pi grassi da bruciare l'organismo
comincia ad intaccare i muscoli
Corpi chetonici. Quando l'organismo a digiuno brucia proteine invece che grassi si formano
nelle urine dei prodotti chimici chiamati corpi chetonici, che sono segno di lieve
intossicazione dell'organismo. In realt la chetonuria diventa grave solo in caso di digiuno
estremamente protratto. Esistono degli appositi stick reattivi che immersi nelle urine

permettono di tenere tranquillamente sotto controllo la chetonuria. L'unico effetto negativo


che i chetoni assorbono molta acqua, che viene ritirata da altri organi, che potrebbero
soffrirne.
Caduta dei capelli o capelli fragili e indebolimento delle unghie. Quando l'organismo deve
risparmiare calorie "taglia" alcune funzioni non vitali, come la produzione di calore e di
capelli.
Visioni e allucinazioni (solo in una minima parte di soggetti, e si tratterebbe di esperienze
non sgradevoli)
Il digiuno pu avere effetti depressivi ed accentuare la depressione di soggetti gi predisposti.
Questi inconvenienti non sono assolutamente riscontrabili in modo serio in un digiuno
razionale, condotto per un giorno o due a settimana, anche per periodi protratti, purch nei
restanti giorni ci si attenga a una dieta sana e nutriente.
Il digiuno razionale non fa male. Il professor Umberto Veronesi ha recentemente scritto un
libro sul digiuno, rivelando che lo pratica da decenni, digiunando due giorni a settimana, e non
ne ha alcun danno. Non solo: unisce al digiuno il vegetarianesimo, privandosi di carne e di
pesce, e nonostante tutto questo sta benissimo (ha 85 anni ed in forma perfetta) e lo
raccomanda a tutti i conoscenti ed amici.
Ecco una serie di falsi allarmismi sul digiuno:
Se digiuni diventi anoressico. In realt vero il contrario: l'anoressico digiuna perch
malato, mentre non vero che una persona psichicamente sana possa sviluppare anoressia.
Il digiuno danneggia l'organismo in modo permanente.
Il corpo dell'uomo adattato perfettamente a periodi di carestia. Si pu dire che la dieta del
contadino dei secoli passati, con le carestie e l'inefficienza delle tecniche di coltivazione, i
parassiti e le malattie delle piante, fosse una dieta con non pochi giorni di digiuno al mese.
Un digiuno moderato e razionale non danneggia assolutamente il corpo.
Se digiuni ti privi del cibo e rischi di morire
No comment
Il digiuno distrugge il piacere di vivere, perch distrugge il piacere di mangiare, sostituendolo
con il tormento continuo della fame, e provoca una grave crisi depressiva.
Le crisi depressive riguardano principalmente persone gi predisposte per eredit familiare o
per cause biochimiche alla depressione, ma non tocca che occasionalmente le persone senza
simili problemi di salute mentale.
Chi digiuna, dopo le prime dieci ore o dopo il primo giorno non prova assolutamente senso
di fame. Chi si astiene dal cibo per determinati periodi a settimana, viene appagato da una
minore quantit di cibo, e riferisce che anche una minima quantit di cibo viene gustata in
modo straordinario, molto di pi di quanto non succeda in un regime normale, dove abbiamo
sempre lo stomaco mezzo pieno e il senso del gusto come attutito.
L'idea che ripetute diete e digiuni abbassino il metabolismo, in modo che l'organismo impara
sempre pi a risparmiare calorie fino a che diventa impossibile dimagrire uno spauracchio
agitato da molti esperti, ma assolutamente infondato e terroristico.
Alcuni ricercatori giungono fino a dipingere un quadro fosco: "Il digiuno provoca turbe del
metabolismo. Infatti quando sottoposto a un cos intenso stress ipocalorico, il corpo si adatta
a quella che percepisce come una carestia, e si sforza di conservare energia, costringendo la
tiroide e il sistema nervoso simpatico a lavorare a un regime sempre pi basso, "tagliando",
per cos dire, alcune funzioni non vitali. In altre parole, sapendo che ogni giorno gli viene

somministrato un certo ammontare di calorie, l'organismo evita di spenderle per riscaldarsi o


per produrre capelli. Molti esperti ritengono che dopo ripetuti cicli di dieta-shock, il corpo
tenda ad assestarsi in uno stato di semi-astinenza, come se si preparasse per la prossima
carestia. Il che spiegherebbe il cosiddetto "effetto yo-yo" che tanti digiunatori sperimentano
sulla propria pelle: pi digiunano, pi il loro metabolismo rallenta, e pi devono abbassare la
dose giornaliera di calorie per poter perdere altri chili o addirittura per mantenere i risultati
ottenuti. E' un circolo vizioso che genera frustrazioni tanto pi profonde quanto pi elevate
sono le aspettative e che sottopone l'organismo a un inutile stress. Le statistiche dicono che
tra tutti coloro che abbracciano una dieta "rapida", uno su due getta la spugna prima di averla
ultimata, non riuscendo a reprimere le pulsioni della gola. Ma intanto, nelle sue cellule, il
brusco su e gi della bilancia ha scardinato i meccanismi metabolici con la furia di un tifone,
e presto o tardi se ne vedranno le conseguenze".
Tutto questo stato smentito radicalmente da un articolo su Scientific American, dove si
afferma che "non ci sono prove o studi che confermino queste idee su un presunto e imporante
rallentamento del metabolismo, anche se esse appaiono (ingannevolmente) plausibili"
In ogni caso, se anche ci fosse un rallentamento del metabolismo, esso non impedisce che
digiuni successivi perdano efficacia: essi restano sempre validi per dimagrire: quale che sia
il numero di digiuni gi fatto, il corpo non pu "rallentare" al disotto di una certa soglia e
vivere d'aria, quindi, tagliando le calorie sar sempre costretto a dimagrire.
Il "rallentamento del metabolismo" non poi, in s una cosa negativa: esso vuol dire
semplicemente che l'organismo ha bisogno di meno cibo, che utilizza pi efficacamente il
nutrimento che gli diamo e soprattutto che invecchia pi lentamente.

Cos' la "restrizione calorica"? E' vero che recenti studi scientifici mostrano che
pu allungare la vita fino a 120 anni?
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Le principali cause di morte in occidente sono il tumore al polmone e le malattie


cardiovascolari.
Il fumo, la riduzione dell'attivit fisica, una alimentazione troppo ricca di calorie totali, di
grassi animali e carboidrati sono i nemici della longevit.
La restrizione calorica tende ad eliminare l'eccesso di calorie che danneggia il nostro corpo.
Il dottor Edward Masoro, dell'Universit del Texas, ha provato a dimezzare l'alimentazione
quotidiana di un gruppo di ratti del suo laboratorio e si accorto che la vita media degli animali
si allungava sensibilmente rispetto a quelli delle altre gabbie che continuavano a mangiare
come prima. Non solo: dopo due anni, et gi venerabile per un roditore, i ratti con restrizione
alimentare erano pi attivi e pi pronti all'apprendimento nei confronti degli altri. Dunque il
loro cervello si manteneva pi giovane.
Numerosi altri studi sono seguiti, e otto anni fa Scientific American pubblicava i risultati
impressionanti di esperimenti condotti su animali del pi vario tipo: insetti, uccelli, rettili,
piccoli mammiferi. Essi mostravano tutti che una riduzione dal 20 al 40% delle calorie assunte
giornalmente non solo allungava la vita media delle cavie, ma allungava anche la vita massima.
Nei piccoli roditori (topi e cavie) esso allungava la vita da tre a quattro anni (un terzo in pi).

Le ragioni per cui questo avvenga sono poco chiare. Per produrre l'energia che muove il corpo
le cellule utilizzano glucosio che viene "bruciato" nei mitocondri, piccoli organi di ciascuna
cellula. La combustione del glucosio avviene mediante l'ossigeno, e in tal modo si creano dei
radicali liberi: ioni positivi di ossigeno, che danneggiano i tessuti. Una minore quantit di cibo
rallenta la combustione e quindi la produzione di radicali liberi.
Da 8 anni sono in corso almeno due esperimenti pilota con due colonie di macacus rhesus, una
piccola scimmia che vive fino a trent'anni.
Ci si aspettava una conferma dei risultati ottenuti con i mammiferi pi piccoli, ma i risultati
sono alquanto controversi: alcuni studi indicherebbero che i parametri fisiologici (glicemia,
colesterolo ecc.) dei macachi soggetti a restrizione siano migliori che nel gruppo che viene
cibato normalmente, ma altri parametri, come la mortalit, sono identici. I sostenitori
dell'efficacia della restrizione calorica (si possono vedere i loro interventi sui numerosi siti
internet dedicati all'argomento) sostengono che sono state utilizzate scimmie procreate da
madri non in buona salute e allevate in un ambiente poco salubre (gabbie strette, poca igiene).
Il dibattito per ora prosegue.
Nel frattempo, sempre pi persone decidono di attuare la restrizione calorica. Sono
numerosissimi i siti in cui si scambiano opinioni, consigli e pubblicano le analisi che mostrano
i loro parametri fisiologici
Non esistono protocolli ufficiali, redatti dalla comunit scientifica per la restrizione calorica
nell'uomo, per cui si tratta largamente di un "fai da te", o dei consigli di singoli medici (che
l'aspirante dovrebbe sempre interpellare). La restrizione dovrebbe essere iniziata non prima
che una persona abbia raggiunto il pieno sviluppo fisiologico cibandosi in modo normale (2325 anni); dovrebbero essere assunti integratori vitaminici e forse anche proteici. Necessita un
monitoraggio periodico dei parametri fisiologici, perch pare che il limite di restrizione
calorica oltre il quale invece che vantaggio si avrebbe danno sia piuttosto variabile e non
facilmente fissabile. Comunque tutti dovrebbero farsi monitorare da un medico.
ECCO

LA RICETTA PER LA RESTRIZIONE CALORICA FORNITA DAL CELEBRE CARDIOLOGO

STATUNITENSE ISADORE ROSENFELD:

Negli esperimenti di ,laboratorio stato osservato che la vita degli animali da laboratorio.
pu essere prolungata mantenendo basso il loro peso e riducendo il consumo totale di
proteine. Risulta insomma che meno proteine ha a disposizione la cellula, minori sono le
probabilit che essa traligni e trasmetta informazioni genetiche negative o comunque si
comporti in modo non positivo. Viene cosi suggerito a tutti noi, indipendentemente dall'et
(non mai infatti troppo tardi per approfittare di questa dieta), di ridurre in modo sostanziale,
ma graduale, le nostre calorie nell'arco di cinque anni fino a portarle al sessanta per cento del
consumo normale. La dieta deve contenere tutti gli elementi e gli amminoacidi essenziali. Le
proteine devono essere consumate in quantit sufficiente durante l'infanzia per permettere
una crescita normale e, in gravidanza, per nutrire il feto, ma in seguto le quantit devono
venire progressivamente ridotte. Cosi quando arriviamo a met della vita adulta dovremmo
mangiare soprattutto carboidrati con poche proteine e pochi grassi. Si reputa che questa dieta
povera di calorie, di grassi e di proteine e ricca di carboidrati sia soprattutto utile perch
genera un minor numero di radicali liberi dannosi .
Anche per mantenere attivo il sistema immunitario con l'avanzare dell'et e per impedire che
sviluppi una tendenza autoimmune gli scienziati ritengono che modificando la dieta, e
soprattutto riducendo le proteine, e fornendo specifiche integrazioni di quelle sostanze di cui

il corpo carente, sia possibile controbattere entrambe queste tendenze e proteggere


l'organismo durante la fase di invecchiamento. Sulla base di queste teorie sembrerebbe quindi
ragionevole che tutti cercassero di perdere peso, di consumare meno grassi e meno proteine
(il che significa ridurre .la quantit di carne e pesce) per concentrarsi sui carboidrati e
aggiungere quel tanto di vtamne e di minerali che serve per non presentare carenze in tal
senso.
BRANI TRADOTTI DALLA VOCE "CALORIC RESTRICTION" DI WIKIPEDIA
DEFINIZIONE

Restrizione calorica (CR) un regime dietetico che basato su un basso consumo di calorie.
"Basso" si intende riferito al consumo calorico del soggetto prima della restrizione o al
consumo medio di un soggetto di corporatura simile. La restrizione calorica senza
malnutrizione si dimostrata per una notevole variet di specie, tra cui pesci, lieviti, roditori,
cani, efficace nel rallentare il processo biologico di invecchiamento, permettendo di ottenere
pi a lungo una forma fisica giovanile e un incremento sia della durata media che della durata
massima della vita.
Sono stati effettuati due studi sui primati, ma non hanno dimostrato incrementi nella
lunghezza della vita. Nell'agosto del 2012 sono stati pubblicati i risultati di uno studio sui
macachi rhesus cominciato nel 1987 dal National Institute of Aging, che dimostrano un
miglioramento della salute, ma non un incremento della vita media. Uno studio
dell'Universit del Wisconsin, iniziato nel 1989 ancora in corso. Le ricerce di questo studio
sull'estensione della vita sono ancora in corso.
La restrizione calorica una caratteristica di numerosi regimi dietetici, tra cui la dieta di
Okinawa e la dieta CRON. Talvolta invece dell'acronimo CR (caloric restriction) utilizzato
quello CRAN (caloric restriction with adequate nutrition) per mettere in evidenza che la
restrizione attuata mantenendo adeguati e sani livelli di proteine, vitamine e sali minerali
contemporaneamente alla riduzione delle calorie.
STORIA DELLE RICERCHE

Nel 1934, Mary Crowell e Clive McCay della Cornell University osservarono che i ratti di
laboratorio sottoposti a una forte riduzione di calorie mantenendo al contempo adeguati livelli
di micronutrienti mostravano una durata di vita doppia di quella che ci sarebbe potuta
aspettare. Queste scoperte furono approfondite in una serie di esperimenti con topi condotti
da Roy Walford e dal suo studente Richard Weindruch. Nel 1986 Weindruch rifer che la
restrizione delle calorie dei topi di laboratorio aumentava proporzionalmente la durata della
loro vita rispetto a topi nutriti con una dieta normale. I topi sottoposti a restrizione calorica
mantenevano un aspetto e livelli di attivit giovanili pi a lungo e ritardo nella comparsa di
disturbi legati all'et. Il risultato dei numerosi esperimenti di Walford e Weindruch furono
sintetizzati nel loro libro Il ritardo dell'invecchiamento e della malattia mediante restrizione
calorica (1988).
Queste scoperte sono state accettate ed estese a tutta una serie di altri animali. I ricercatori
stanno indagando la possibilit di correlazioni fisiologiche tra primati umani e non umani.
Nel frattempo molte persone hanno iniziato a praticare la restrizione calorica in qualche
forma.
Attualmente ci sono due studi a controllo randomizzato in corso sugli effetti della CR sui
primati non umani: il Wisconsin National Primate Research Center Monkey Study e il

National Institute of Aging Monkey Study. Nel 1989 scienziati dell'universit del Wisconsin
iniziarono uno studio che riguardava 46 maschi adulti e 30 femmine di scimmia rhesus. Lo
studio del National Institute of Aging, iniziato nel 1987, riguarda 60 maschi e 60 femmine di
scimmia rhesus. Le scimmie sono state assegnate a caso, secondo una proporzione 1:1 ad una
dieta CR o ad una dieta di controllo normale. I risultati sono stati pubblicati periodicamente.
Un gruppo di scienziati dell'Universit di Washington a St. Louis ha studiato gli effetti
fisiologici, metabolici e molecolari a lungo termine della CR in un gruppo di adulti sani e
non grassi, uomini e donne.
Nel maggio del 2007 uno studio clinico multicentrico chiamato CALERIE (Comprehensive
Assessment of the Long-term Effects of Reducing Energy Intake) stato iniziato allo scopo
di esaminare l'effetto di due anni di restrizione calorica continuata del 25% su: a) ritardo
dell'invecchiamento mostrato da indicatori; b) protezione da processi morbosi legati all'et.
Sono stati reclutati 220 volontari in buona salute in tre centri (Tufts University, Pennington
Biomedical Research Center, Washington University School of Medicine).
Uno studio dell'UCSF chiamato CRONA iniziato nel dicembre del 2010 e ha studiato 28
praticanti di lunga data la restrizione calorica per alcuni mesi. Lo studio stato completato il
20 Settembre del 2011. Al 20 Agosto 2012 i risultati non erano ancora stati pubblicati.
EFFETTI POSITIVI SUGLI ESSERI UMANI

Biomarcatori per il rischio cardiovascolare


Nel 2004, Fontana et alt.hanno pubblicato i dati ricavati da uno studio di 18 individui che
hanno osservato la CR in media per un periodo di 6 anni e e 18 individui di et simile che
seguivano una dieta americana tipica. Lo studio effettu una misurazione dei fattori di
rischio dell'aterosclerosi da ciascun gruppo e confront i risultati, trovando che "appare che
la CR a lungo termine ha un potente effetto protettivo nei confronti dell'aterosclerosi". Lo
studio notava che la dieta di alta qualit seguita dai soggetti che praticavano la CR poteva
essere responsabile per questi benefici effetti.
Dati dai soggetti nella prima fase dello studio clinico randomizzato CALERIE finanziato
dal National Institute of Aging mostrano come una CR del 20% per 12 mesi in individui
sovrappeso produca una riduzione significativa del grasso viscerale, del colesterolo LDL,
dei trigliceridi, della proteina C-reattiva e migliori la sensibilit all'insulina.
Biomarcatori per il rischio di cancro
CR di lungo periodo induce negli esseri umani una riduzione di numerosi fattori metabolici
e ormonali che sono stati associati con un aumento di rischio di alcuni dei pi comuni tipi
di cancro nei paesi sviluppati. Coloro che praticano la CR senza malnutrizione hanno livelli
pi bassi di grasso addominale e totale, insulina in circolazione, testosterone, estradiolo e
citochine infiammatorie. Tuttavia, a differenza che nei roditori, la CR di lungo periodo non
riduce i livelli sierici di IGF-1 negli esseri umani, a meno che non sia ridotto anche l'introito
di proteine.

Cosa devo fare per prevenire il cancro?


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ATTENZIONE:

spigolatura:

Non viene qui fornito un insieme di misure completo, ma solo qualche

Evitare un eccessivo consumo di carne e, se possibile passare al pesce. La carne bovina, suina
ecc. subisce un procedimento di "frollatura", cio di "putrefazione controllata" in cella
frigorifera, per 3-4 giorni dopo la macellazione, che serve a rendere commestibile una carne
altrimenti troppo dura. L'inizio di putrefazione rompe le cellule rendendo la carne morbida
ma produce anche sostanze tossiche, tra cui, cancerogene, la putrescina e la cadaverina. La
carne, che ha una digestione pi lenta di quella delle verdure, ristagna nel basso intestino: i
grandi mangiatori di carne hanno un'alta incidenza di cancro al colon o al retto. Inoltre le
carni bovine e suine contengono ormoni, tra cui il testosterone, che non in s cancerogeno,
ma una sostanza che favorisce potentemente il progredire di cancri come il cancro alla
prostata.
Numerosi studi mostrano che una dieta povera di frutta e di verdura associata ad un rischio
pi elevato di tumore (del polmone, del colon, della prostata, del seno e della cervice).
Occorre quindi consumare almeno cinque porzioni di frutta o verdura al giorno (ogni
porzione di circa 100 grammi)
L'obesit aumenta il rischio di cancro della colecisti e dei dotti biliari, della prostata,
dell'utero, della mammella in post-menopausa. Mantenere un adeguato peso-forma
importante.
Evitare un uso eccessivo di sale. I giapponesi, che usano moltissimo sale, hanno un
elevatissimo tasso di cancro allo stomaco
Mangiare frutta, verdura: le fibre in esse contenute "spazzano" l'intestino assorbendo le
sostanze tossiche
Assumere sostanze anticancro, come crucifere (cavoli, broccoli, verze), the verde, vitamina
C
Non assumere alimenti industriali (caramelle, insaccati, prodotti in scatola, merendine con
conservanti, cioccolate di scarsa qualit ecc.), perch contengono additivi i cui effetti
cumulativi, nell'arco di decenni, possono creare neoplasie
Abolire gli insaccati, che contengono nitriti e nitrati e nitrosammine cancerogene
Non friggere fino a rendere gli alimenti, specie la carne, troppo croccanti, perch la crosta
croccante e nerastra che si forma ad es. nella cottura col barbecue contiene una potente
sostanza cancerogena, l'acroleina. Se possibile abolire i fritti.
Evitare sostanze notoriamente cancerogene: l'aspartame il basilico (alcune parti sono
fortemente cancerogene), i semi di sesamo (contengono sesamolo, cancerogeno)

Ci sono sostanze anti-invecchiamento?


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The verde. Contiene flavonoidi (i pigmenti colorati) che sono potenti antiossidanti
Vitamina C
In misura minore:
Crucifere (cavoli, broccoli, verze)
Mele (contengono un potente antiossidante, la quercetina)
Il dottor Regelson, uno dei pi accreditati gerontologi americani ha dichiarato di assumere
quotidianamente vitamina B6 e B3 e magnesio, ma aggiunge: " una scelta personale. Non
consiglierei a nessun paziente di seguire il mio eempio perch non sarebbe serio: non ci sono

evidenze cliniche conclusive. Quelli che propagandano rimedi anti-invecchiamento come


sperimentalmente provati sono per lo pi dei ciarlatani".
Ecco appunto un elenco di sostanze di cui NON stata ancora sufficientemente provata
l'efficacia anti-invecchiamento.
Selenio
Non assolutamente provata l'efficacia del selenio, che secondo presunte ricerche
biomediche contrasterebbe i radicali liberi responsabili della ossidazione delle cellule e
garantirebbe una pelle giovane, energia del corpo e freschezza della mente. Lasciate quindi
stare le patate al selenio. Il selenio, perdipi estremamente tossico, e a dosi superiori a
quelle che l'organismo abituato ad assumere, provoca gravissime patologie.

Un moderato consumo di vino consigliabile?


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Chi scrive ha rinunciato ai due bicchieri di vino al giorno che garantirebbero la salute del
sistema cardiocircolatorio. E cos dovrebbero fare tutti coloro che hanno precedenti familiari
di alcolismo o genitori che sono forti bevitori o che durante l'adolescenza hanno mostrato una
propensione ad assumere eccitanti, droghe leggere e superalcolici, anche per gioco.
L'alcolismo una insidia molto pi pericolosa della droga.
Questo per due ragioni:
Pare che l'attivit utile al cuore e alle coronarie sia dovuta in parte non al solo alcol, ma al
resveratrolo, il pigmento rosso contenuto nella buccia dell'uva. E' quindi sufficiente bere
succo d'uva (reperibile nei negozi bio) e mangiare uva d'estate
Nell'alcolismo si cade con estrema facilit, aumentando insensibilmente le dosi giornaliere
di vino e poi passando ai superalcolici. Tante sono le storie di persone che, per un rovescio
commerciale o amoroso, o per altre ragioni hanno cominciato a bere e sono caduti
nell'alcolismo.
Le cifre sono impressionanti. Ogni anno l'alcol manda all'altro mondo 20 mila italiani per
cirrosi epatica o per vari tipi di tumore dovuto all'alcol. Gli alcolisti, lievi o gravi, sono
centinaia di migliaia. Per ogni drogato ci sono cento alcolisti.
Gli effetti dell'abuso di alcol sono particolarmente devastanti, e a torto ritenuti inferiori a
quelli della droga:
danno irreversibile agli occhi
distruzione della mucosa dello stomaco (gli alcolisti prima di mangiare devono ingerire una
compressa di paraffina, altrimenti il cibo danneggerebbe seriamente la parete dello stomaco,
che l'alcol ha deteriorato)
emorragie interne e sangue nelle urine
Osteoporosi. Isadore Rosenfeld riferisce che dal dieci al quindici per cento dei maschi
ammalati di osteoporosi sono alcolizzati
distruzione del fegato (cirrosi epatica)
tumori del fegato e di altri organi
distruzione del cervello. L'alcol particolarmente tossico per le cellule cerebrali.
Radiografie del cervello di alcolisti mostrano cavit piene di pus che prendono il posto di
aree del cervello distrutte dall'alcol

demenza da avitaminosi. L'alcolista trascura la propria alimentazione, e quindi non assume


il quantitativo di vitamine necessario per mantenere in buona salute il cervello, con effetti
di danno irreversibile sulle funzioni cerebrali e persino di pazzia
deliri e allucinazioni, (il cosiddetto delirium tremens) che rimangono anche a distanza di
anni dalla disintossicazione
Il cardiologo Isadore Rosenfeld ammette che stato osservato che gli astemi presentavano
un'incidenza di coronaropatie superiore a quella di coloro che bevevano con moderazione e
che probabilmente due bicchieri di vino servono probabilmente ad alzare il livello di Hdl.
Nota per che se i trigliceridi sono gi alti (indipendentemente dal tasso di colesterolo)
farete bene a scordarvi dell'alcol perch questo li fa aumentare.
Rosenfeld in verit alquanto dibattuto sull'utilit di raccomandare l'alcol come terapia per
il cuore, perch in molti individui anche quantit ridotte deprimono la funzione cardiaca. In
altri, invece, l'alcol provoca aritmie. E in alcuni, per usare le sue parole, "combina guai
notevoli".

Come possibile evitare o ritardare l'invecchiamento del cervello? Cos' il


paradosso del "pupazzo nel cervello"?
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Il nostro cervello possiede cento miliardi di neuroni, tanti quanti le stelle della via lattea. E' un
numero enorme, ma purtroppo i neuroni sono cellule particolari: non si rigenerano. Un neurone
morto non viene rimpiazzato, e il cervello "rimpicciolisce". A partire dai 30 anni il nostro
cervello perde da 10.000 a 20.000 neuroni al giorno.
Secondo alcuni studiosi, il numero di neuroni del cervello talmente grande che questa perdita
non ha effetti apprezzabili, anche perch il cervello plastico: si visto che in persone colpite
da ictus o altri accidenti cerebrali si sono creati nuovi circuiti al posto di quelli andati distrutti.
Tuttavia sempre bene evitare il logoramento del cervello: fumo, alcol (particolarmente
tossico per le cellule cerebrali), caff dovrebbero essere banditi. Un sonno adeguato tutti i
giorni uno degli strumenti migliori per mantenere un cervello sano, perch la notte
quest'organo si autoripara e vi si svolgono importanti processi di sintesi proteica.
Un altro accidente che capita al cervello la diminuzione dell'apporto di ossigeno: con
l'arteriosclerosi diminuisce l'irrorazione di sangue delle sue cellule. Prevenire l'arteriosclerosi,
tenere basso il colesterolo, mangiare pesce, che tiene pulite le arterie, quindi importante.
Come prevenzione generale, utile assumere vitamine anti-invecchiamento come la vitamina
C e le vitamine del complesso B. Inoltre occorre fornire al cervello una adeguata scorta di
grassi omega-3 ed omega-6 (vedi paragrafo). Non eccedere con gli zuccheri semplici
(saccarosio, glucosio), perch un loro eccesso pu essere tossico per il cervello.
Studi recenti hanno dimostrato che giochi di abilit come i giochi di carte sono in grado di
tenere apprezzabilmente in funzione le facolt cognitive.
I neuropsichiatri raccomandano, per mantenere giovane il cervello, non di studiare
intensamente, ma di dedicarsi ad attivit che coinvolgano anche le aree della motilit, che sono
molto pi estese di quelle delle abilit cognitive superiori. La risonanza magnetica e la PET
mostrano che quando di studia si accendono delle piccole aree laterali del cervello, mentre
quando si suona il pianoforte o si balla si accende tutto il cervello. Questo dovuto al

paradosso del "pupazzo nel cervello". Nel cervello noi abbiamo una immagine sensoriale del
corpo che ha grosso modo la forma di un pupazzo. Questo pupazzo ha la testa piccolissima e
le mani, la bocca, la lingua, i piedi grandissimi, perch le aree della motilit sono quelle pi
estese. Perci, se si vuole mantenere tutto il cervello giovane, occorre impegnare anche queste
aree.
Esiste poi il mercato dei farmaci per conservare il cervello giovane.
L'OPINIONE DI SILVIO GARATTINI SULL'INVECCHIAMENTO DEL CERVELLO

Il cervello l'organo pi complesso del nostro corpo - cento miliardi di neuroni, tanti quante
le stelle della via Lattea - e come tale uno dei pi esposti ai guasti dell'invecchiamento. Si
calcola che sette. anziani su cento, nei paesi occidentali, siano affetti da demenza senile, e
che questa percentuale salga al 20 tra le persone che superano gli ottant'anni. Si tratta di
malattie, come il morbo di Alzheimer, per le quali non sono ancora state trovate terapie
effcaci. Eppure il mercato inondato di farmaci che promettono risultati miracolosi:
recupero della memoria e della lucidit mentale, miglioramento dell'umore, attenuazione
dell'irritabilit. Sono i cosiddetti cerebroattivi - noti anche come psicogeriatrici o
nootropici - una categoria ibrida che in Italia comprende almeno quaranta composti chimici
e circa duecento nomi commerciali. Ne fanno parte vari tipi di medicinali: vasodilatatori
come cinnarizina, flunarizina, diidroergotossina, ecc.; preparatI. a base di ginseng, vitamine,
colina; farmaci attivi sul sistema nervoso centrale (citicolina, fosfatidilserina, pracetam).
Nessuno di questi farmaci ha una precisa indicazione terapeutica n alcuna documentazlone
di effcacia nel trattamento dei disturbi per i quali sono propagandati. Eppure la loro
diffusione tra le pantere grige in continuo aumento. Una ricerca effettuata alcuni anni fa
su un gruppo di anziani torinesi. ha rivelato che il 26 degli interessati prendeva un
cerebroattivo, e che questo tipo di medicine veniva al terzo posto nei consumi dopo i
cardiovascolari e i diuretici. i medici di base prescrivono i cerebroattivi per i motivi pi
diversi, ma circa il 70% delle ricette sono legate a problemi neuropsichiatrici (malattie cerebrovascolari, ansia o depressione) o a problemi caratteristici dell'anziano (vertigini,
indebolimento della memoria). Le restanti diagnosi spaziano su un ventaglio quanto mai
variegato di patologie: dalla trombosi alla sordit, dal parkinsonismo ai disturbi dell' occhio.
L'aspetto pi paradossale che, tra gli stessi medici che prescrivono i farmaci cerebroattivi,
molti sono pronti ad ammetterne la completa inutilit. Ma confessano di ordinarli ugualmente
per tre ordini di ragioni: 1) perch male non fanno; 2) perch in alcuni casi ottengono un
miglioramento transitorio dovuto all' attivazione di energia psichica nei pazienti o nei Ioro
familiari: autosuggestione o desiderio di star meglio, in altre parole quello che si definisce
effetto placebo; 3) perch spesso sono i pazienti a chiederli con insistenza.
Questi argomenti, tuttavia, non reggono a una pi attenta analisi. Primo, non vero che i
cerebroattiv siano esenti da effetti indesiderati. Alcuni di essi, come la flunarizina e la
cinnarizina, ne hanno manifestati di assai gravi, tanto da determinare in certi casi un quadro
clinico simile al morbo di Parkinson (tremori della testa e delle mani, rigidit dei muscoli,
rallentamento dei movimenti). E comunque, quando i benefici attesi sono nulli, perch
correre dei rischi? In secondo luogo, l'effetto placebo pu dare forse un sollievo passeggero,
ma non giustifica l'uso disinvolto di queste sostanze in mancanza di un reale approfondimento
diagnostico.
vero, infine, che sovente sono i pazienti a esigere la ricetta, ma responsabilit esclusiva
del medico prescrivere farmaci. In molti casi il medico si fa schermo di questi prodotti per

guadagnare credibilit professionale agli occhi del paziente: pi comodo fingersi aggiornato
scientificamente ordinando l'ultimo tipo di nootropico che occuparsi seriamente dei
problemi dell'anziano. I cerebroattivi vengono propagandati dalle case produttrici come
farmaci contro l'et. Quasi che uno, acquistando quelle pillole, si comprasse la speranza di
non invecchiare, o di invecchiare bene. Quasi che la vecchiaia fosse una malattia, una
condizione non conforme alle leggi di natura, nella quale si perde anche il diritto a
dimenticare o a essere tristi.
Ora che avete letto l'opinione di Garattini sapete il nome dei farmaci e sta a voi documentarvi
e decidere se usarli o meno.

Quanta attivit fisica devo fare giornalmente per rimanere in buona salute?
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Un po' di moto e di ginnastica pu ritardare il calo della massa muscolare e ossea che comincia
tra i quaranta e i cinquant'anni e si accelera intorno ai settanta. Anche solo 40 minuti di
"stretching" e di "riscaldamento" due volte la settimana alleviano sensibilmente pressione
sanguigna e dolori articolari. Persino in et molto avanzata si possono rinvigorire i muscoli e
le ossa e migliorare la deambulazione con moderati esercizi di sollevamenti pesi. Inoltre
l'attivit fisica serve a scongiurare il pericolo dell'osteoporosi, insieme ad una dieta ricca di
calcio.
I medici considerano sufficiente, ai fini di un buon invecchiamento, mezz'ora-quaranta minuti
di attivit fisica aerobica al giorno, che pu anche consistere in una camminata a passo veloce,
integrata con qualche seduta di palestra settimanale per esercitare i muscoli (es. quelli del
torso) che non sono tenuti in esercizio dall'attivit svolta (es. corsa).
Il nuoto due o tre volte la settimana sarebbe ottimo e sufficiente.
Per "attivit aerobica" si intende uno sforzo fisico che mantenga le pulsazioni cardiache sopra
una certa soglia.
Non ci sono studi che mostrino in modo convincente che una attivit fisica importante oltre
quanto indicato sopra, e in particolare agonistica possa allungare la vita. Al contrario, diversi
medici attirano l'attenzione che un'attivit fisica di tal genere aumenti l'ossidazione dei tessuti
e indebolisca il sistema immunitario.

Quali sono le malattie da temere di pi nella vecchiaia?


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Diabete: Il nostro eccessivo consumo di pane bianco e carboidrati finisce per distruggere le
cellule che producono insulina, creando incapacit di assimilare gli zuccheri e diabete. Ormai
una epidemia che interessa il 20% della popolazione e che potrebbe essere evitata con una
corretta informazione medica.
Apparato visivo e uditivo. Isadore Rosenfeld, il pi noto clinico statunitense, afferma che gli
apparati pi fragili dell'uomo sono quello visivo e uditivo: composti da molti raffinati organi
essi si guastano molto rapidamente, e vanno conservati con ogni cura, ad esempio utilizzando
occhiali scuri per evitare raggi ultravioletti, controllare la pressione oculare e non ascoltare
musica in cuffia

Osteoporosi: nei paesi scandinavi a tutte le donne viene raccomandato di assumere vitamina
D, che facilita la fissazione del calcio. Nei paesi mediterranei una giusta dose di sole va presa
ogni estate, ma un errore dei medici quello di non prescrivere supplementi di vitamina D
durante l'inverno. L'assunzione regolare di latticini utile.
Logoramento delle anche. Nel 40% delle persone anziane le anche si logorano dopo gli 80
anni e devono essere sostituite da protesi, perch, a differenza dei quadrupedi, la postura
eretta fa gravare il peso del corpo su due soli punti anzich quattro. Le persone in sovrappeso
e con carenza di calcio rischiano di doversi sostituire le anche gi verso i 60 anni. Controlli
radiografici periodici (TAC, RMN) andrebbero fatti sulle proprie anche.
Carenze cognitive non-alzheimer. Molte persone anziane oltre gli 80 anni vanno incontro ad
una sensibile degenerazione delle facolt cognitive dopo gli 80 anni, pur senza avere
l'Alzheimer: stentano a riconoscere o a ricordare. Questo perch il nostro cervello, a partire
dai 30 anni perde 30.000 neuroni al giorno, e bisogna fare ogni sforzo per non stressarlo,
dormendo regolarmente non assumendo eccitanti o alcolici per mantenerlo ben funzionante.
Ictus. Per quanto l'anziano viva in modo sano, dopo una certa et a rischio di ictus
(emorragie all'interno del cervello) che possono avere effetti da lievi a gravi, reversibili o
irreversibili. Per questo, in taluni casi i medici consigliano l'assunzione di un fludificante del
sangue (es. aspirina) ogni giorno dopo i 60 anni
Patologie dell'occhio: glaucoma, retinopatie
La luteina contenuta nelle crucifere si rivelata utile
Disturbi circolatori del cervello. E' un processo inevitabile: le arterie si irrigidiscono e
calcificano, e meno sangue va al cervello. Da qui disturbi di apprendimento e memoria. Pu
essere contrastato tenendo basso il livello di colesterolo e limitando l'assunzione di grassi
saturi.
Patologie della colonna vertebrale. L'uomo un quadrupede che ha assunto una postura
bipede, per cui la colonna vertebrale non si mai completamente ben adattata, ed rimasta
il suo punto debole. Evitare assolutamente di portare pesi di qualsiasi genere.
Artrosi e degenerazione delle articolazioni

Come devo fare la spesa per risparmiare?


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Acquista secondo i reali bisogni nutrizionali, soprattutto quelli delle proteine, le cui fonti
sono le pi costose (carne, pesce, insaccati). Consulta le tabelle nutrizionali. Un adulto non
ha bisogno di 150 gr. di carne al giorno. Perci, se ad es. fai la spesa per te, scegli il vassoio
con la pesata di 100 gr. anzich quello con la pesata di 180 gr. Non sono consigliate pi di
tre noci al giorno per le coronarie, perci tu comprane solo due.
Controlla sempre le offerte speciali. Oggi molti supermercati le segnalano con appositi
cartelli
Alcuni supermercati scontano del 20% prodotti vicini alla scadenza, come insalata e verdura
Controlla sempre, nell'etichetta del prezzo, il prezzo al kg e confronta i vari prodotti
Preferisci cibi poco trasformati a quelli ad alto grado di lavorazione. Ad esempio:
il pesce impanato costa il 40% in pi di quello non impanato, il nasello surgelato costa il
40% in meno dei tranci di nasello

il minestrone knorr precucinato in scatola costa il 30% in pi di quello surgelato e


quest'ultimo costa il 40% in pi di un minestrone fatto con verdure fresche (eh, s, il
minestrone surgelato, anche quello Carrefour, non proprio a buon mercato)
l'arrosto affettato di pollo o tacchino costa il 100% in pi del tacchino da cuocere
I pasti precucinati (melanzane precucinate, lasagne precucinate ecc.) costano il doppio di
quelli cucinati in casa
I prodotti di rosticceria costano il doppio di ci che prepari a casa con ingredienti acquistati
separatamente
Una confezione di tortellini, per la lavorazione, eleva il prezzo rispetto alla pasta e alla carne
presi separatamente anche del 50% (a meno che non siano tortellini-schifezza): al loro posto
proponi della pasta con un sugo di carne fatto da te.
Lo yoghurt o la ricotta costano meno dei fiocchi di latte, perch questi sono molto lavorati
Utilizza qualche prodotto discount. Nei supermercati Carrefour, Coop, Esselunga esiste la
linea "discount", che ha prodotti controllati che costano la met: yoghurt, latte, fagioli
discount possono essere tranquillamente utilizzati al posto dei prodotti di marca senza nessun
danno per la salute.
Su prodotti come carta igienica, fazzolettini orientati decisamente sul discount
Utilizza i prodotti a marchio del supermercato (Carrefour, Auchan ecc.) anzich quelli con
marchi non del supermercato: sapone liquido, fagioli, spazzolini, dentifrici marchiati
Carrefour sono perfettamente utilizzabili al posto di quelli pi costosi.
Controlla sempre, sull'etichetta, qual la ditta che produce i prodotti per Carrefour o Auchan:
molto spesso sono ditte molto buone, come Polenghi Lombardo per il latte Carrefour, Icam
per la cioccolata Coop ecc. In questo caso acquista senza esitare.
Patti estremamente chiari con i familiari (soprattutto i figli): nessun capriccio alimentare.
Non sono ammessi "sofficini che mi piacciono" e "sofficini che non mi piacciono", "yoghurt
che mi piacciono" e "yoghurt che non mi piacciono"; "pasta che mi piace" e "pasta che non
mi piace", "fazzolettini di carta che preferisco" e "fazzolettini di carta che non mi piacciono".
L'unico criterio il rapporto prezzo-qualit.
Utilizza i naselli surgelati: risparmi l'80% sui surgelati in trancio o impanati
Evita cibi come sofficini, olive ripiene surgelate, pasti precucinati, perch il costo per kg
altissimo
Evita come la peste gli insaccati: il banco formaggi e insaccati il banco del massacro
economico con prezzi che vanno da 25 a 70 al kg.
Evita i prodotti di rosticceria: stesso discorso che per gli insaccati
Evita il latte "arricchito", "a digestione facilitata"; evita gli gnocchi con il "ripieno di
formaggio" e simili: acquista il prodotto base, e non quello "arricchito", che sovente costa
anche il 30% in pi.
Evita i cibi biologici (vedi).
Evita la frutta e la verdura fuori stagione. I pomodori fuori stagione, le fragole fuori stagione
e il radicchio fuori stagione sono una vera follia.
Ci sono delle ditte che praticano prezzi alti non giustificati dalla qualit, che per gli altri
prodotti appena un po' inferiore (es. Yomo o Abit): individua questi marchi ed evitali. Per
latticini, pasta, detersivi, saponi, olio, aceto, biscotti, cioccolate, esistono marchi che si fanno
pagare un prezzo esageratemente alto. Evita i produttori che praticano prezzi assurdamente
alti con l'etichetta degli ingredienti esattamente identica a quella degli altri.

Fai la spesa con la calcolatrice e datti un budget. In questo modo tieni sotto controllo quanto
spendi. Se vedi che hai sforato il budget, qualche semplice sostituzione o eliminazione dal
carrello ti faranno risparmiare tantissimo.
Consulta, sul sito www.learningsources.altervista.org la tabella delle proteine meno care.
Avrai delle sorprese.
Oggi ci sono molti siti che pubblicano i prezzi comparativi dei prodotti presso i vari
supermercati, e addirittura delle app per telefonino. Usale.
Evita cibi come creme, tiramis, tranci di torta, gelati, perch il prezzo al kg. di queste
preparazioni altissimo (a parte il danno per la salute)
Patatine, caramelle, cioccolatini hanno pure un prezzo per kg altissimo (le Pringles costano
70 al kg, quasi come il caviale)
Evita i prodotti sfiziosi come le aragoste, i pesci costosi, le uova di quaglia, le cioccolate con
ripieno di caramello, i biscotti Mulino Bianco ripieni di crema; i pomodorini sardi; l'aceto
balsamico o di mele invece di quello di vino; le margarine arricchite con omega-3 e simili
Acquista il pane tipo 00 con farina, acqua, lievito sale. Evita il pane di semola, le biovette
con aggiunta di grassi ecc. perch la lavorazione raddoppia il prezzo.
Per certe categorie di alimenti, esistono differenze di prezzo non giustificate dalla reale
qualit: i pinoli costano quattro volte le nocciole e queste costano due volte le mandorle o i
semi di girasole, che hanno la stessa quantit di omega-6; la carne di tacchino o pollo ha le
stesse qualit nutrizionali (o poco meno) della fesa di vitello; l'aceto di mele o balsamico non
hanno alcun pregio rispetto a quello di mele; la margarina non vale pi del burro di qualit
ordinaria; i fogli per fotocopia da 80 g/m2 non valgono pi di quelli da 70 g/m2, eccetera

Perch tutti fanno la dieta Dukan? In cosa consiste?


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La dieta Dukan una dieta in tre fasi. Nella prima fase di attacco sono ammessi solo alimenti
proteici in quantit illimitata, e sono completamente esclusi pasta, grassi e persino verdure:
Carni, bovine, suine, pollami ecc.
Pesce
Latticini magri
Formaggio di soia
Nella seconda fase sono ammesse anche verdure e poco pi
Nella fase di stabilizzazione vengono ammesse piccole quantit di pasta, pane, legumi
Nella fase finale la gamma viene ancora allargata, ma un giorno a settimana, per tutta la vita,
va dedicato ai soli alimenti proteici.
In questo modo Dukan asserisce che in una settimana si possono perdere fino a quattro kg e
soprattutto che, rispetto ad altre diete, si conservano i risultati ottenuti.
Le proteine, a differenza dei grassi e dei carboidrati, sono assorbite pi lentamente e non
provocano il picco di insulina che trasforma il cibo in grasso. Inoltre danno un maggiore senso
di saziet.

Quali sono i latticini che dovrei mangiare? Devo continuare ad assumere il latte
anche da adulto?
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La questione non mangiare o non mangiare il parmigiano, ma: quanti grassi saturi assumo
giornalmente/settimanalmente? Detto questo, passiamo a dare alcuni consigli.
Umberto Veronesi consiglia di eliminare decisamente i latticini con pi del 25% di grassi
saturi.
Dopo i 30 anni molte persone perdono l'enzima lattasi, che consente all'apparato digerente
umano di digerire il lattosio (lo zucchero del latte) in glucosio e galattosio. Tre quarti degli
adulti soffrono di questa mancanza, ma gli altri possono tranquillamente bere latte.
Il latte UHT un latte "bruciato" dal trattamento ad alta temperatura, e andrebbe preferito il
latte con la dicitura "fresco" o "alta qualit".
Il latte totalmente scremato lasciamolo per la dieta. La quantit raccomandata al giorno per
non eccedere una tazza (250 ml). Dobbiamo preferire latte intero o parzialmente scremato?
Se ne beviamo quantit non eccessive (150-20 ml) possiamo senz'altro bere latte intero, che
molto pi ricco di vitamine liposolubili (che si trovano nel grasso): vitamina A, D, E.
Oggi c' una polemica che dice che bere latte fa male, perch il latte un alimento per i
mammiferi piccoli. I vitelli, una volta cresciuti non bevono latte, e anche gli uomini perdono
la lattasi. Segno che la natura non vuole che si beva latte da adulti. Perdipi noi beviamo il
latte di un'altra specie (bovina) che non sarebbe del tutto adatto a noi (troppo grasso ecc.). I
ricercatori pi seri pensano che queste siano solo stupidaggini (vedi il libro di Dario Bressanini
Le bugie nel carrello).
A parte la tazza di latte la mattina, quali altri latticini dobbiamo mangiare per assumere calcio
ed evitare l'osteoporosi?
Il formaggio fuso il massimo degli orrori, sia che si tratti di formaggini per bambini o di
sottilette: formato da un mix di formaggi di scarto di bassissima qualit.
I formaggi veri e propri sono da evitare, perch il loro tenore di grasso elevatissimo:
raggiunge il 30% per il Parmigiano, e gli altri formaggi (Emmenthal, Tomino, Fontina) non
scendono mai sotto il 20%. Molti formaggi sono prodotti con una cottura prolungata per giorni
(vedi Parmigiano o Grana), e non pare che grassi e proteine stracotte facciano tanto bene.
Quello del Parmigiano un mito costruito tramite una attenta propaganda. Periodicamente
compaiono articoli che citano studi scientifici (guarda caso sempre di universit dell'Emilia
Romagna, e magari sponsorizzati dal consorzio Parmigiano Reggiano) che decantano le
propriet nutritive e persino la "leggerezza" che lo rende un alimento utile ai bambini. In realt,
con il 38% di grasso, il Reggiano pesantissimo, e non certo l'alimento pi leggero per i
bambini. Il giro di interessi economici enorme. Il Consorzio Parmigiano Reggiano esporta
ovunque, una impresa agricola a cui sia concessa dal consorzio (che poi cura il controllo
qualit) l'autorizzazione a produrre il Reggiano arriva a fatturare fino a 500.000 euro l'anno.
Si capisce che qualche spinta pubblicitaria esiste. Una delle affermazioni ripetute pi
ossessivamente che il calcio "buono" solo in formaggi come il reggiano, che hanno anche
un'alto tenore di fosforo, necessario per fissare il calcio. In realt, per fissare il calcio
sufficiente un buon apporto di vitamina D (che possiamo ottenere dallo yoghurt intero o dagli
integratori vitaminici) e un buon apparato digerente.

Comunque, in tutto va usata misura: come condimento sulla pasta o in piccola quantit, come
bocconcino, pu essere assunto qualche volta. Preferite allora il Parmigiano al Grana Padano,
che ha caratteristiche nutrizionali inferiori (vengono usati antimicrobici e a differenza del
Reggiano foraggi insilati, e non foraggi freschi).
La mozzarella una finta-magra: ha il 18% di grassi, e potrebbe essere meglio sostituita da
ricotta magra (10%), fiocchi di latte (5%) o, meglio di tutto, da yoghurt intero (3,8%)
Lo yoghurt in assoluto il latticino pi sano, assimilabile e consigliabile. Persino lo yoghurt
intero (il cui sapore ottimo quanto quello di un formaggio, col vantaggio che ha 10 volte
meno grassi) molto meglio di qualsiasi formaggio. Anche perch un prodotto preparato
senza cottura del latte, a differenza di quasi tutti i formaggi. Gli yoghurt sono prodotti con
batteri che digeriscono il lattosio trasformandolo in acido lattico, da cui il sapore acido. Gli
yoghurt pi venduti sono pi dolci, perch al consumatore non piace uno yoghurt dal sapore
troppo marcato, e quindi il processo viene arrestato prima che tutto il lattosio sia consumato.
Quindi: pi lo yoghurt acido, pi digeribile. Gli yoghurt Yomo, da questo punto di vista,
sono i migliori. Ma sufficiente acquistare uno yoghurt, togliere il coperchio di stagnola e
tenerlo fuori del frigorifero un giorno intero perch diventi pi acido senza assolutamente
andare a male (tra l'altro lo yoghurt, mangiato a temperatura ambiente, molto pi buono dello
yoghurt freddo, perch se ne pu godere appieno il sapore). Quegli stessi batteri producono
anche vitamine del complesso B. Il calcio contenuto nello yoghurt pienamente assimilabile.
Lo yoghurt intero contiene anche una quantit di vitamina D che ne aiuta la fissazione nelle
ossa.
Lo yoghurt, a differenza del formaggio, digeribilissimo: ne potete prendere anche 500
grammi, come pasto serale, e andare tranquillamente a dormire senza pesantezza.
Sostituite dunque lo yoghurt (bianco, non dolcificato) ai formaggi, e scordatevi completamente
mozzarelle, fiocchi di latte e Parmigiano (quasi del tutto).
Per imparzialit di informazione, riportiamo qui sotto una posizione diversa da quella fin qui
illustrata circa il consumo di latticini. Il dott. Robert Heaney dell'Universit di Creighton, uno
dei maggiori esperti mondiali sul sistema osseo e il metabolismo del calcio, decisamente
favorevole al loro consumo.
QUANTE FANDONIE SI DICONO SUL LATTE!
(DA COME FARSI LE OSSA NELLA VITA, DI ROBERT HEANEY)

Spesso si evitano i latticini perch non si conoscono o non si capiscono bene le cose. Ci si
preoccupa per il colesterolo, il lattosio, le calorie. In realt, i latticini hanno un basso tenore
di colesterolo. E soltanto il latte fresco e quello in polvere pongono dei problemi a quanti
hanno un'intolleranza per il lattosio. Infine, il latte parzialmente scremato ha meno calorie di
quanto si creda.
Ogni volta che sottolineiamo l'importanza dei latticini, siamo bombardati da una serie di
domande e commenti a base di S, ma, S, ma il colesterolo non pericoloso?, S,
ma che cosa fare per l'intolleranza al lattosio?, S, ma contengono troppe calorie ... ,
Ciascuna di queste domande ha una sua giustificazione, ma ci sono anche molti pregiudizi in
proposito.
Colesterolo

Per una persona normale, il colesterolo una brutta parola. Ma questo atteggiamento
tradisce una profonda mancanza di comprensione per come stanno le cose. Il colesterolo
essenziale per la vita animale. presente nella membrana di ogni cellula organica, la
materia prima con cui l'organismo produce gli acidi biliari necessari per la digestione dei
grassi, ed anche il materiale di partenza di molti ormoni, inclusi gli ormoni sessuali maschili e femminili. Perci non c' dubbio che sia importante. In effetti, un individuo,
normalmente, ne produce 700-800 milligrammi al giorno nei propri tessuti organici. Questa
quantit tre o quattro volte superiore a quella assorbita dagli alimenti. Tra quello che
l'organismo produce e quello che assumiamo con il cibo, abbiamo complessivamente circa
1000 milligrammi di colesterolo "fresco" al giorno.
Il colesterolo ha una cattiva reputazione perch si accumula sotto forma di depositi di grasso
nelle pareti delle arterie e contribuisce al problema dell'aterosclerosi. Non c' dubbio che
alti livelli di colesterolo nel sangue (superiori a un valore di 240, espresso come
milligrammi di colesterolo per 100 millilitri di siero di sangue) aggravino l'aterosclerosi.
Inoltre, chi ha ereditato qualche anomalia nel trasporto del colesterolo ha elevati livelli di
colesterolo ematico e rischia maggiormente una malattia cardiovascolare. evidente che il
colesterolo ha un aspetto negativo.
In certi individui si possono raggiungere elevati livelli ematici di colesterolo con
un'alimentazione ricca di grassi saturi (animali). Per controllare il colesterolo nel sangue,
molti cardiologi raccomandano una dieta in cui i grassi complessivi di qualsiasi origine non
costituiscano pi del 30 delle calorie complessive, i grassi saturi siano scarsi e il rapporto
tra grassi saturi e insaturi sia alla pari. I latticini, persino il burro e la panna, in effetti
contengono ben poco colesterolo. Un bicchiere di latte intero ne contiene soltanto circa 30
milligrammi, e il latte scremato niente del tutto. (Paragonatelo a un solo uovo, che ne
contiene circa 275 milligrammi.) Potete bere un mucchio di latte e mangiare un sacco di
certi formaggi senza modificare granch la vostra assunzione complessiva di colesterolo.
Tuttavia, il latte intero, il gelato e molti tipi di formaggio contengono grassi. Il grasso nei
latticini effettivamente dello stesso tipo dei grassi animali saturi. Perci i grassi contenuti
nei latticini fanno salire l'assunzione complessiva di grassi e modificano il rapporto tra
grassi saturi e grassi insaturi in un senso che secondo molti esperti negativo. Ci sono,
ovviamente, latticini a basso tenore di grassi, come per esempio il latte parzialmente
scremato e magro, lo yogurt parzialmente scremato, la ricotta magra e persino il comune
parmigiano (che ha un contenuto di grassi inferiore a quello di molti altri formaggi).
Che cosa significa tutto questo per voi? Tanto per cominciare, solo circa il 20-25 degli
adulti ha un livello di colesterolo superiore a 240. Per costoro la dieta pu contare veramente
molto. Ma per l'altro 75-80 - la grande maggioranza - molto difficile modificare anche di
poco il colesterolo ematico, persino con la pi drastica delle diete. Quando riduciamo il
colesterolo nel cibo, l'organismo compensa la mancanza producendone di pi, almeno
quando i livelli ematici del colesterolo sono inferiori a 240. Perci per la maggior parte delle
persone non ha molto senso preoccuparsi delle piccole quantit di colesterolo presenti nei
latticini.
Perch, allora, si parlato tanto di colesterolo, usando anche tattiche allarmistiche? Il 2025 della popolazione rappresenta una discreta quantit di persone che possono trarre
giovamento da un abbassamento del livello del colesterolo nel sangue. Sfortunatamente, di
solito non sappiamo chi siano queste persone, cos la pubblicit negativa nei confronti del

colesterolo viene rivolta a tutti, partendo dal presupposto che toccher sia chi pu trarre
giovamento dal controllo della quantit di grassi assunta, sia chi non ha davvero motivo di
preoccuparsi.
Di solito questa una strategia valida nei confronti della salute pubblica, almeno fintantoch
il cambiamento auspicato non sia nocivo. Ma in corso una polemica infuocata riguardo
all'atteggiamento da assumere nei confronti del colesterolo. Parecchi esperti affermano che
una dieta povera di grassi non solo non serve alla maggioranza delle persone, ma pu essere
nociva ad alcuni (ad esempio ai bambini). Un altro problema importante nel contesto di
questo libro l'effetto che la maggioranza delle diete povere di grassi ha sullo stato di salute
delle ossa . Di sicuro non c' bisogno di molto grasso per avere delle ossa sane, ma c'
certamente bisogno di calcio. Molte diete povere di grassi escludono il latte intero, come
pure i formaggi fatti con latte intero. Anche se tecnicamente possibile assumere 800 milligrammi di calcio al giorno con una dieta del genere, rimane sicuramente non facile. Inoltre,
se si segue una dieta di questo tipo praticamente impossibile raggiungere lo scopo fissato
dal Consensus Panel del NIH per le donne di mezza et (1000 e 1500 milligrammi di calcio
al giorno). Pu non essere facile risolvere questo conflitto di raccomandazioni a livello
generale, perch non c' un'unica risposta valida per tutti. Ma ci sono risposte ragionevoli a
livello individuale.
Tanto per cominciare, il problema del colesterolo meno comune nelle donne che negli
uomini. Donne in cui le ovaie producono ancora estrogeno, o che seguono una terapia
sostitutiva di estrogeno, sono molto meno a rischio degli uomini per quanto riguarda le
malattie cardiovascolari. Inoltre, il loro colesterolo ematico, anche quando ha valori alti,
tende a essere del tipo "innocuo" o "buono". Non vediamo nessuna ragione perch la
maggioranza delle donne che producono o ricevono estrogeni debba preoccuparsi del
colesterolo. Sicuramente non dovrebbero preoccuparsene se sono donne giovani, che stanno
ancora facendosi le ossa e hanno bisogno di tutto il calcio possibile. Negli anni dopo la
menopausa occorre un approccio diverso. Se una donna sa che il suo colesterolo inferiore
a 240 milligrammi, probabilmente non deve preoccuparsi. (Se avete dei dubbi, fatevi
misurare il colesterolo.) Oppure, se sa di essere ad alto rischio per l'osteoporosi ma non sa
qual il suo livello di colesterolo, molto probabilmente far meglio a scegliere
un'alimentazione ricca di calcio, anche se questo comporta un'alta assunzione di grassi. Per
lei il rischio dell'osteoporosi maggiore del rischio di una malattia cardiovascolare. Se sa
di essere a rischio per entrambe le malattie (e ben poche donne lo sono), allora una dieta
povera di grassi e un integratore di calcio potrebbero rappresentare la strategia vincente.
Se decidete di seguire una dieta povera di grassi, importante capire che le raccomandazioni
riguardano solo l'assunzione complessiva, non i singoli alimenti. Dopo tutto, un rapporto
alla pari tra grassi polinsaturi e saturi vuol dire che state ancora prendendo met dei grassi
consentiti sotto forma di grassi saturi. Se dovete ridurre l'assunzione di questi, farete meglio
ad assumerne di pi sotto forma di latticini e meno sotto forma di carne. Le donne tendono
a consumare pi proteine di quante occorrano, perci un approccio di questo tipo molto
ragionevole.
Quest'ultima osservazione significa che per la maggioranza delle persone, e particolarmente
per chi maggiormente a rischio riguardo all'osteoporosi, la quantit di colesterolo nei
latticini non assolutamente un problema.
Lattosio

Il problema successivo quello dell'intolleranza al lattosio. Il lattosio lo zucchero presente


nel latte. composto da due zuccheri semplici e per essere assorbito deve essere scisso nei
suoi costituenti. A questo scopo l'intestino produce un enzima chiamato lattasi e nel corso
della digestione lo mescola al cibo. Tutti i neonati e i bambini producono questo enzima,
perch il latte ovviamente l'alimento naturale fondamentale nell'infanzia.
La maggior parte dei bianchi continua a produrre lattasi per tutta la vita, ma un gran numero
di neri e di orientali non riesce pi a produrre questo enzima una volta raggiunta la maturit.
Si dice che essi sono "carenti di lattasi" o, pi accuratamente, "non lattasi-permanenti"
(perch la loro capacit di produrre lattasi ha smesso di esistere). La mancata permanenza
della lattasi pu creare un problema, perch il lattosio non assorbito passa nell'ultimo tratto
dell'intestino dove i batteri presenti lo fanno fermentare, con produzione di gas spesso
accompagnata da crampi, gonfiore e qualche volta diarrea. Non tutti quelli a cui manca
l'enzima presentano questi sintomi, ma molti s. Quindi per molti adulti neri e orientali, una
grossa quantit di latticini freschi non la fonte migliore di calcio. Per i neri questo non
un grosso problema, perch hanno ossa particolarmente robuste, si adattano meglio dei
bianchi a basse assunzioni di calcio e non hanno la tendenza ad ammalarsi di osteoporosi.
Gli orientali, invece, vi sono predisposti e per loro una adeguata assunzione di calcio
alimentare critica.
Soltanto il latte fresco e in polvere presentano difficolt per chi ha un'intolleranza al lattosio.
I formaggi non creano nessun problema; perch le muffe che hanno prodotto il formaggio
hanno gi demolito la maggior parte del lattosio. Persino lo yogurt, che contiene ancora
quasi tutto il lattosio, solitamente tollerato molto bene. La ragione che nello yogurt ci
sono dei batteri che contengono essi stessi la lattasi. Quando mangiamo lo yogurt, ingeriamo
anche i batteri; questi liberano la lattasi contenuta, che agisce nell'intestino proprio come se
l'avesse prodotta il nostro organismo. Inoltre, oggigiorno vengono prodotti molti tipi di latte
con un ridotto contenuto di lattosio. In realt, relativamente poche donne bianche hanno
un'intolleranza al lattosio. Molto pi comune la frase il latte non mi fa bene oppure
sono allergica al latte. Alcune dicono che il latte gli fa colare il naso o aumenta il muco
in gola. Altre sono molto vaghe. difficile che queste lamentele abbiano un fondamento
concreto. Quando il latte o altri latticini vengono somministrati in condizioni controllate,
quasi sempre sono ben tollerati. Eppure, improbabile che questo tipo di persone abbandoni
l'abitudine ben radicata di escludere il latte dall'alimentazione, se pensa che non gli "faccia
bene".
Alcuni bambini smettono di bere latte nell'infanzia perch sono "allergici". Molti bambini
piccoli hanno problemi di alimentazione, ma in genere questi problemi non sono vere e
proprie allergie. Hanno piuttosto cause che non vengono mai chiarite completamente e la
maggioranza dei bambini le supera con l'et. Si pu cambiare preparato dopo preparato per
l'allattamento artificiale, eliminare un alimento dopo l'altro, senza mai sapere quale
alimento o quale sostanza sia responsabile, e di solito senza nessuna sicurezza che il
problema sia dovuto al cibo. Quando un bambino del genere raggiunge l'et scolare, i
genitori dovrebbero chiedere alloro pediatra se il caso di aggiungere - prudentemente - dei
latticini all'alimentazione del bambino. Se risulta che non c' una ragione specifica per
escludere il latte, una buona idea introdurlo nell'alimentazione quotidiana in un momento
in cui le abitudini alimentari sono ancora in formazione.
Calorie

Molti dicono: Bene, mi piace il latte e mi piacciono i formaggi, ma non mi piacciono tutte
quelle calorie. Ecco alcuni dati. Una porzione da 240 grammi di latte parzialmente
scremato contiene solo 120 calorie, e se si usa latte magro solo 86. Confrontatelo con una
lattina di birra a 148 calorie (persino la birra "lght" ne ha ancora 100), una lattina di coca a
144, o un bicchiere di succo d'arancia a 110. E il latte molto di pi di una semplice
bevanda; una buona fonte di calcio e di fosforo, come pure di riboflavina, proteine e altre
sostanze nutritive. Per poche calorie, fate un grande affare dal punto di vista nutrizionale.
Faremmo molto meglio a ridurre gli spuntini, le caramelle, i dessert dolci, dove le calorie,
oltre all'apporto energetico, non hanno un valore nutritivo di rilievo, e le patatine fritte. Ma
forse, per quanto riguarda il calcio, l'affare migliore, perch privo di calorie, un'acqua
minerale ricca di calcio. In un litro d'acqua di questo tipo possono esserci pi di 300
milligrammi di calcio.

Ci sono alimenti di pessima qualit che devo evitare?


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A parte gli alimenti che contengono sostanze cancerogene (vedi) ci sono altri alimenti-bidone
che il consumatore farebbe meglio ad evitare:
Tonno. Oggi molti nutrizionisti consigliano mangiare il tonno con moderazione. E' meglio
non mangiarne troppo per diversi motivi:
Il tonno, come il pescespada, un pesce di grossa taglia che ormai vive in mari
inquinatissimi, e assorbe metalli pesanti come cadmio, piombo e mercurio, che poi passano
nel nostro organismo
Molto del tonno in commercio subisce un processo chimico di "degrassamento" con derivati
del petrolio per rendere il suo gusto pi accetto al consumatore. Se sull'etichetta di tonno o
sgombro in scatola leggege "grassi 3% o meno" sicuro che il prodotto abbia subito il
procedimento
Brioches nel bar
Piene di grassi idrogenati per mantenerle morbide, sono il peggio del peggio per cuore e
coronarie. Eppure milioni di italiani mangiano ogni mattino il croissant al bar!
Alcune note marche di miele in commercio (non facciamo nomi!): Come dice l'etichetta, si
tratta di mieli comunitari ed extracomunitari. Quelli extracomunitari sono mieli di origine
sudamericana con una altissima carica batterica, che viene inattivata facendo bollire il miele
a lungo. Questo anche per renderlo pi filante e farlo passare per filtri che tolgono le impurit
del miele di bassa qualit.
Polvere di the in bustina. Il the in bustina, propagandato come "nuovo raccolto", o "di prima
qualit" in realt lo scarto peggiore, costituito dai detriti che cadono dai tralicci su cui
vengono messe a essiccare le foglioline. Questo prodotto che si raccoglie sul pavimento di
bassissima qualit, viene ramazzato con la scopa e venduto ai produttori italiani che lo
spacciano per the di altissima qualit e per decenni hanno fatto enormi profitti a danno dei
consumatori. In realt il the di alta qualit quello a foglioline distese o ripiegate in piccoli
grani.
Wurstel: i wurstel di qualsiasi tipo contengono poca carne magra suina, molta acqua e
moltissimo grasso.

Prosciutto cotto: la cottura serve ad inattivare i batteri e i parassiti del prosciutto di peggiore
qualit, che non potendo essere venduto fresco viene cotto
Mortadella: tralasciando il fatto che enormemente grassa, la mortadella viene fatta con le
carni peggiori, degli animali malati o vecchi o di scarto.
Succhi di frutta ordinari: hanno una quantit enorme di zucchero e pochissima frutta. Una
volta un oculista ha commentato ad un paziente che gli chiedeva se doveva bere regolarmente
succo di frutta al mirtillo: "certo le migliorerebbe l'irrorazione della retina; avrebbe solo un
piccolo effetto collaterale: il diabete, per tutto lo zucchero che contiene".
Biscotti con "grassi vegetali"
Grana Padano: non di pessima qualit, ma usa un antimicrobico (anche se dichiarato
"naturale"), perch il latte pu provenire da allevamenti che utilizzano anche foraggi non
freschi ma "insilati". Invece il Parmigiano Reggiano deve utilizzare latte da allevamenti con
foraggi freschi e non contiene antimicrobici.
Alimenti che recano scritto "aromi" invece di "aromi naturali": in quel caso si tratta di aromi
chimici
Alimenti in scatola: la banda stagnata della scatoletta rilascia sostanze tossiche e cancerogene
che vanno nel cibo.
Trote di allevamento: sono allevate con antibiotici perch sono molto sensibili alle malattie
Pomodori fuori stagione: contengono antibiotici

Qual il miglior insaccato?


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Premesso che la presenza di nitriti e nitrati (cancerogeni) rende gli insaccati sconsigliabili, il
migliore e il pi magro, utilissimo per l'apporto di ferro biodisponibile la bresaola.

Mangiare il fegato fa bene?


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Il fegato bovino non grasso come si immagina, e un piccolo pezzo di fegato a settimana
ricchissimo di ferro e di vitamine del gruppo B e di vitamina D. Ovviamente dovete prenderlo
dal macellaio di fiducia, che utilizza solo bestie di prima qualit.

Mangiare le alghe fa bene?


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Le alghe non sono niente di eccezionale, sono molto costose, di cattivo sapore e il nostro
apparato digerente non le vede molto di buon occhio. Sono straricche di iodio, ma sarebbe
sufficiente prendere il sale iodato. Lasciatele alle foche e ai giapponesi.

Abbandonate la dieta a base di carne e sostituitela con una a base di pesce


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Sui possibili effetti benefici dell'olio di pesci di mare (salmone, sardine, merluzzo e sgombro)
ha cominciato a concentrarsi l'attenzione quando si notato che alcune popolazioni, la cui
dieta ricca di questi alimenti, risultavano praticamente immuni da malattie delle arterie
coronarie. Tra gli esquimesi della Groenlandia, per esempio, il tasso di morte per infarto solo
del 3,5 per cento, in confronto al cinquanta per cento dei loro vicini danesi. L'analisi delle diete
di queste due popolazioni ha messo in luce che mentre gli esquimesi consumano da cinque a
otto grammi al giorno di grassi polinsaturi presenti nei pesci di mare pi ricchi d'olio, i danesi
(e noi americani) ne consumano meno di un grammo al giorno. Anche il quadro lipidico del
sangue degli esquimesi molto pi favorevole: i tassi del colesterolo e dei trigliceridi sono pi
bassi e l'Hdl pi alto; il loro sangue si coagula meno facilmente e anche la pressione sanguigna mediamente un po' pi bassa. Il merito di tutto questo attribuito ai grassi polinsaturi
di cui essi, a differenza di noi, fanno grande uso.
Di grassi polinsaturi ne esistono di vari tipi, a seconda della loro struttura molecolare. La
maggior parte di quelli presenti nella nostra dieta americana appartengono al gruppo Omega6, derivati soprattutto dagli oli vegetali. Gli acidi grassi polinsaturi provenienti dal pesce,
invece, appartengono alla variet Omega-3 e la loro struttura biochimica diversa. Di questi
grassi ne esistono due tipi, l'acido eicosapentanoico (Epa) e, in minor misura, l'acido docosaesanoico (Oha).
In base a queste osservazioni, gli scienziati si sono allora chiesti quali effetti potrebbe avere
sugli occidentali una dieta ricca di acidi grassi del tipo Omega-3, Hanno cos scoperto che ai
volontari ai quali erano state somministrate integrazioni di Epa e Dha i tassi di colesterolo e
trigliceridi erano diminuiti mentre l'Hdl era aumentato. E questo non tutto. Cos come
avveniva per gli esquimesi, i grassi del tipo Omega-3 rendevano il sangue dei soggetti
occidentali analizzati meno incline alla coagulazione a causa dell'azione sulle piastrine.
Secondo alcuni scienziati questo effetto antipiastrinico costituirebbe appunto l'azione pi
importante esercitata dagli acidi grassi del gruppo Omega-3. Ora la normale coagulazione del
sangue un meccanismo molto importante che impedisce di morire dissanguati dopo una
ferita, ma questa maggiore coagulabilit risulta dannosa quando le arterie sono ostruite.
L'effetto dell'Epa e del Dha sulle piastrine assai simile a quello dell'Aspirina; questi due acidi
ritardano la formazione di coaguli e contribuiscono cos a prevenire l'infarto e il colpo
apoplettico nei soggetti a rischio. Un'altra conseguenza positiva degli acidi grassi del gruppo
Omega-3 che riducono la pressione sanguigna.
Guardate un po' che pacchetto di benefici si ottiene da questi semplici oli di pesce:
miglioramento dei tassi di colesterolo, trglceridi e Hdl, ridotta tendenza al coagulamento del
sangue e minore pressione arteriosa! E i pazienti affetti da angina pectoris a cui sono stati
somministrati Epa e Dha, non solo hanno goduto di queste alterazioni chimiche positive, ma
hanno anche segnalato minori dolori toracici e minor bisogno di compresse di nitroglicerina.
I pi recenti dati riguardanti il pesce nella dieta sono apparsi verso la met del 1985. Uno
studio della durata di vent'anni, iniziato nel 1960, coinvolgente circa ottocentocinquanta
uomini di mezza et abitanti in Olanda ha rivelato che la morte per malattie cardiache era del
cinquanta per cento inferiore tra coloro che mangiavano almeno trenta grammi di pesce al
giorno (il che fa poco pi di duecento grammi alla settimana) rispetto a coloro che non
consumavano questo alimento.
Allora, il caso o no di aggiungere questi acidi grassi del gruppo Omega-3 alla dieta? La scelta
la lascio a quei miei pazienti che godono di buona salute. con tassi di colesterolo al di sotto di

200, l'Hdl a 50,0 pi, e che non hanno problemi di pressione. Ma a coloro che hanno gi subto
eventi cardiaci, si tratti di angina o di infarto, o che presentano fattori di rischio elevati, la
raccomando caldamente.
Il modo migliore per procurarsi questi acidi, l'Epa e il Dha, consiste nel mangiare pesce. Ma
si possono anche comperare capsule contenenti questi oli nella maggior parte dei negozi di
prodotti dietetici. Queste capsule sono commercializzate sotto vari nomi. Cercate quelle
marche che contengono soprattutto Epa, e una quantit minore di Dha, e in cui ogni capsula
contiene un grammo di grassi. Poich i dati finora ottenuti sono soprattutto sperimentali, sulle
etichette non compare nessuna dose raccomandata . La maggior parte delle avvertenze dice:
Una o pi capsule al giorno , lo raccomando due o tre capsule al d. Perch non di pi?
Soprattutto per via dei rischi che comportano i grassi presi in grandi quantit. C' sempre il
sospetto che quantit eccessive di grassi - siano essi mono-insaturi, polinsaturi, totalmente
saturi, Omega-3 o Omega-6, di origine animale, ittica o vegetale - se presi per periodi di tempo
troppo lunghi possano aumentare il rischio cancro specialmente della mammella e del colon.
Inoltre, nonostante il minor tasso di coronaropatie, gli esquimesi e i giapponesi (i quali fanno
anche loro gran consumo di pesce e presentano analoghe statistiche positive nei confronti dei
disturbi cardiaci) presentano in compenso un'alta incidenza di malattie cerebrovascolari.
L'incidenza del colpo apoplettico per emorragia in entrambi i gruppi pi alta di quanto sia
dalle nostre parti. E non prendete queste ntegrazoni in capsule se avete disturbi emorragici.

Cosa devo fare se soffro di insonnia? Devo prendere sonniferi?


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Se si ha la possibilit e l'insonnia resiste ai rimedi tradizionali, la cosa migliore in assoluto


andare da una "clinica del sonno". Tutti i grandi ospedali, comprese le Molinette a Torino
possiedono tali reparti, con personale e attrezzature di alta qualit e professionalit. Se
necessario, il paziente sar monitorato per tutta la notte in clinica per capire le cause del
disturbo.
La carenza di sonno non un disturbo facile, e quelli che segono sono solo consigli che
potrebbero apportare qualche miglioramento, ma non sempre risolvere il problema.
Iniziate a leggere un libro: il trucco del libro soporifero potrebbe funzionare con voi
Bere una tazza di latte o mangiare un po' di pasta o una piccola quantit di cibo pu favorire
il sonno, perch la digestione stimola il sistema parasimpatico, che provoca rilassamento
degli organi corporei e inoltre, richiamando il sangue dal cervello allo stomaco produce
sonnolenza.
Non fare pasti pesanti prima di andare a dormire
Fare una moderata attivit fisica (passeggiata di buon passo) prima di andare a dormire, in
modo che l'organismo produca endorfine che facilitano il sonno. Evitare di andare
direttamente a letto dopo una giornata completamente sedentaria.
Fissate un circuito di pensiero: le famose "pecore" da contare potrebbero essere invece la
trama di un libro o di un film che ripercorrete lentamente, o gli avvenimenti della giornata.
Dopo alcuni mesi che la mente cos condizionata, sufficiente iniziare a rivedere il film, la
giornata, ecc. per cadere addormentati
Fissate l'orario della coricata e non lo variate

In alcune cliniche del sonno consigliano la melatonina, non il tipo ad assunzione lenta, ma
quello ad effetto immediato.
Non negatevi il sonno che arriva nel corso della giornata, dopo i pasti, in auto, in treno, ecc..
In particolare il sonno pomeridiano che viene dopo il pasto, un sonno molto efficace.
Prima di utilizzare i sonniferi, provate con i calmanti (es. Tavor, Xanax) presi un'ora prima
di dormire
Abolite completamente caff e the. Il the ha una azione pi lunga del caff, che si pu
insidiosamente protrarre fino alla prima parte della notte. Molti hanno ottenuto notevoli
miglioramenti, anche di umore, abolendolo.
Dopo una certa et, se l'insonnia rimane ostinata, vanno usati i sonniferi. Ma con molta
moderazione. Le benzodiazepine, famiglia a cui appartiene la maggior parte degli attuali
sonniferi non sono fatte per uso quotidiano, e le stesse case produttrici consigliano di non
prolungarne l'uso per pi di tre-quattro settimane. Dovete quindi darvi una regola e una
disciplina. Potete provare a utilizzare un sonnifero una sola volta a settimana per recuperare
il sonno che l'insonnia vi ha fatto perdere. Evitate sonniferi a lunga emivita. Ci sono
benzodiazepine che rimangono nel sangue anche fino a due giorni dopo! Sonniferi come
Stilnox, anche se potenti, possono rendere sonnolenti anche nelle prime ore del mattino.
Inoltre diversi sonniferi sono noti per dare "effetto rebound": il giorno dopo che si usato il
sonnifero si stenta ad addormentarsi.
Ci sono poi sonniferi e tranquillanti da evitare perch hanno mostrato da tempo effetti
negativi alquanto pesanti: Halcion, Valium, Tavor.
Oggi i medici conoscono sonniferi che non danno effetto rebound e che vengono
completamente eliminati con le urine la mattina (ad es. Minias)
Diversi medici, prima di iniziare col sonnifero, provano a prescrivere un calmante (es. Xanax)
un po' di tempo prima di addormentarsi.
Provate a potenziare l'effetto del sonnifero assumendo un po' di succo di pompelmo prima di
andare a letto. Non si sa perch ma il succo di pompelmo potenzia gli effetti dei sedativi (ma
da solo non funziona!)
Alcuni farmaci che possono dare insonnia: farmaci per la tiroide; la maggior parte degli
anoressizzanti; gli antidepressivi triciclici; i farmaci con nilpropanolammina (Ppa) ammessi
alla vendita da banco per promuovere la perdita di peso o alleviare le congestioni nasali o
altri sintomi da raffreddamento; i diuretici che costringono a svuotare la vescica a intervalli
frequenti. Alcuni pazienti riferiscono che le vitamine potenziate che prendono lo stimolano
al punto da provocare insonnia
State lontani di sera dalla camera da letto finch non avete sonno.
L'ora di andare a letto non dovrebbe essere determinata dall'orologio ma dallo stato di
sonnolenza. Non ignorate il desiderio di dormire conteinuando a lavorare. Ignorare questo
segnale ritardando il sonno pu portare all'insonnia.
Cercate di stabilire orari regolari. L'abitudine pi efficace di alzarvi al mattino sempre alla
stessa ora, indipendentemente dall'ora in cui siete andati a letto. Anche se avete dormito
pochissimo o siete stanchi e assonnati, mettetevi in movimento e non fermatevi fin quando
non sarete pronti ad andare a dormire alla sera.
Un libro o uno spettacolo televisivo stimolanti non sono adatti a favorire i sonno.
Non lavorate a letto

Anche se non opportuno fare un pasto pesante all'ora di andare a letto, ci sono certi alimenti
che favoriscono il sonno perch contengono L-triptofano, un amminoacido che provoca il
sonno agendo sul cervello. Il latte, il tonno, i fagioli di soia, l'acagi, il pollo, il tacchino, le
uova. Accompagnandolo con qualche carboidrato e con un bicchiere di succo d'arancia,
questa combinazione facilita la trasissione dell'L-triptofano al cervello, dove viene convertito
in un neurotrasmettitore responsabile della sonnolenza.
L'L-triptofano viene venduto nei negozi della salute. Assumete da tre a 6 compresse da 500
mg prima di andare a letto.
Alcuni oftalmologi ritengono tuttavia che l'L-triptofano acceleri la formazione della cataratta.
Se l'L-triptofano non funziona, prendete un'aspirina al momento di andare a letto.
Oggi molti medici del sonno consigliano, contro l'insonnia ostinata, di fare moto fisico nel
tardo pomeriggio. Si formano dei composti naturali, endorfine, che favoriscono potentemente
il sonno
Un (solo) bicchiere di vino o 30-60 grammi di brandy aiutano a fare una buona notte di sonno.
La nicotina uno stimolante che pu rendere pi difficoltoso l'addormentarsi
Il moto tipo corsa, cyclette o vogatore utile un paio d'ore prima di andare a letto, non quando
si vuole andare a dormire.
Fare delle respirazioni profonde provoca un accumulo di biossido di carbonio nel sangue,
che in certi casi ha effetto tranquillante. Ispirate tre volte a fondo e molto lentamente e ogni
volta espirate totalmente. Al temrine della terza esalazione, fate un apausa trattenendo il
respiro pi a lungo possibile. Ripetete questo ciclo da cinque a otto volte, poi tornate a
respirare normalmente.
La sensazione di freddo inibisce il sonno
Una stanza troppo fredda d'estate o troppo calda e asciutta d'inverno provocher irritazioni al
naso e insonnia. Mantenete 18 di temperatura.
Il letto deve essere abbastanza largo da permettervi di stiracchiarvi senza difficolt.
Lasciate divagare l'immaginazione, pensate a cose piacevoli. Se non riusce a escludere i
problemi, focalizatevi su uno solo.
L'indivuo affetto da apnea ostruttiva si sveglia alla fine di ocni ciclo di apnea anche se non
se ne ricorda e dal momento che questo avviene a intervalli di pochi minuti nel corso della
notta, non solo viene privato in continuazione dell'ossigeno, ma presenta anche una carenza
di sonno che lo rende sonnolento durante il giorno
Contro l'apnea ostruttiva stata messa a punto una tecnica secondo la quale si colloca una
mascherina di plastica sopra il naso del paziente attraverso la quale viene somministrat aria
ambiente, non ossigeno, da un compressore accanto al letto ad una pressione leggermente
superiore al normale (da 5 a 10 cm d'acqua). Il flusso d'aria, cos sincronizzato con la
respirazione del paziente e con la pressione positiva, impedisce il collasso delle vie aeree e
l'apnea. Questo rimedio il primo tentativo da fare. Spesso funziona.

Abbronzarsi consigliabile? Cosa devo fare per mantenere la pelle del volto e delle
mani senza le macchie dell'et?
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Quella dell'abbronzatura "noir" una fissazione decisamente italiana. I maschi italiani vanno
pazzi per le donne "annerite" come altrettanti tizzoni. Da cui una furiosa corsa del gentil sesso,
per il tipico spirito di competizione femminile, ad annerirsi pi della vicina di ombrellone con
interminabili sedute di asciugamano e lozione solare.
Nel passato i poeti occidentali e orientali cantavano il candore della pelle come un miracolo di
bellezza e perfezione.
Le gentildonne fin de sicle sfoggiavano un seducente pallore, mentre la pelle scura era segno
di volgarit: era quella delle contadine, costrette a lavorare per ore sotto il sole. Poi, negli anni
del dopoguerra, il significato dell'abbronzatura cambi: ora potevano abbronzarsi non i
contadini, ma i ricchi, che potevano oziare sul ponte del proprio yacht senza avere niente da
fare, o giocare a tennis in una bella giornata di sole mentre l'umanit ordinaria sgobbava nel
chiuso degli uffici e delle fabbriche. Il nero da quel momento diventa uno status symbol: rivela
che si passato un periodo senza fare niente, come i ricchi. Oggi solo pochi italiani
considerano wonderful quella che una volta era definita "pelle di pesca", la pelle naturalmente
dorata e senza imperfezioni delle donne pi belle, da Kim Novak ad Ava Gardner a Hilary
Blasi. Ma la maggioranza degli italiani non vuole sentire ragione: pretende il look africano e
la tostatura integrale.
Non cos in altri paesi: qualche anno fa uno scrittore francese ha fatto una battuta: "in Francia,
se hai la pelle dalla tonalit scura o fai ridere o sei un extracomunitario". A New York un
opuscolo distribuito da Kielh's, il pi famoso farmacista di New York suggerisce di utilizzare
filtri solari per tutto l'anno, perch il buco dell'ozono ha aumentato l'intensit della radiazione
ultravioletta, col rischio di sviluppare un cancro alla pelle. Che sia vera o no la faccenda del
buco dell'ozono (molti notano che gli effetti si vedranno solo tra dieci-vent'anni e che la
riduzione delle emissioni di carbonio proprio un tentativo di evitarli, per cui forse non li
vedremo mai), certo che la vera e propria epidemia di melanomi (cancro della pelle) che ha
colpito i paesi pi ricchi negli ultimi due decenni stata messa in relazoine con la diffusione
del benessere e del conseguente rito collettivo dell'esodo annuale sulle spiagge, con la moda
del bikini e dell'abbronzatura integrale. Bench l'insorgenza del melanoma sia associata anche
ad altri fattori (lesioni cutanee, et, razza, latitudine di residenza, precedenti familiari), la
radiazione solare l'unica variabile che si possa controllare e prevenire. Pertanto giusto
raccomandare prudenza ai soggetti bianchi di carnagione, che avendo una produzione scarsa
di melanina (il pigmento naturale della pelle) sono meno protetti dai raggi ultravioletti del sole,
e in particolare ai bambini e ai giovani sotto i vent'anni. "Non ci si pu abbronzare senza
danneggiare la propria pelle" ammoniscono i dermatologi. "Una salutare tintarella una
contraddizione in termini" rincara la dose la Fondazione americana per il Cancro.
I raggi solari sono radiazioni di energia che penetgrano nelle cellule e nei tessuti del nostro
corpo, modificandone la struttura. Alcuni effetti sono desiderabili, altri meno. La "cura del
sole" o "elioterapia" indicata solo in alcuni casi: per la psoriasi, la dermatite seborroica,
l'eczema topico dei bambini, la vitiligine; ha effetti benefici sul metabolismo, sull'apparato
circolatorio, perfino sulla psiche. Per contro, pu essere dannosa per gli albini e in generale
per chi ha la pelle chiara. Una scottatura profonda, un'esposizione troppo intensa e prolungata,
possono avere conseguenze anche permanenti sulla pigmentazione e possono distruggere il
collagene e l'elastina, compromettendo la tenuta dell'epidermide. Il patito della tintarella "noir"
ne paga prima o poi le conseguenze. Magari non subito, ma dopo dieci o quindici anni
l'epidermide si ricopre di chiazze scure, di grinze e di rughe. Invecchia precocemente. Come

ha detto un famoso dermatologo italiano, senza mezzi termini: "le patite dell'abbronzatura sono
quelle che nella mezza et avranno la pelle da prugne secche"
Se anche non si vuol rinunciare ad una giudiziosa abbronzatura c' da dire che l'abbronzatura
del volto quella meno necessaria e pi dannosa. Una abbronzatura del torso produce molta
vitamina D e rafforza lo scheletro, mentre il volto non avrebbe proprio bisogno di una dose
massiccia di raggi UVA. Le persone che hanno evitato di "scottare" eccessivamente il volto
conservano a lungo una pelle elastica e senza rughe.
Tutto ci premesso, ci limiteremo a indicare gli svantaggi e i vantaggi dell'abbronzatura:
SVANTAGGIO: I raggi ultravioletti distruggono il collagene, che dona elasticit alla pelle,
accelerandone l'invecchiamanto. Un esperimento condotto negli USA consistito
nell'irrorare la pelle del fondo della schiena dei volontari con raggi UVA. Dopo poche
esposizioni si scoperto che tali raggi attivavano un gene che distruggeva il collagene. Per
riassumere, un celebre dermatologo ha detto che "le donne che oggi si abbronzano sono le
prugne secche di domani". L'esposizione solare prolungata del volto provoca, oltre alle rughe,
macchie, che a loro volta innescano un circolo vizioso: per nascondere gli inestetismi
provocati dall'abbronzatura si ricorre all'abbronzatura.
VANTAGGIO: le ragazze che hanno imperfezioni della pelle, nei ecc, le mascherano a
meraviglia con l'abbronzatura
VANTAGGIO: i raggi solari, attraversando la pelle, favoriscono la formazione di vitamina D,
che serve a fissare il calcio alle ossa (ma la vitamina D si pu prendere anche per compresse!)
SVANTAGGIO: i raggi ultravioletti, attraversando le palpebre, possono danneggiare il fondo
dell'occhio, specie delle persone con occhi chiari, che sono pi sensibili ai danni di tali
radiazioni
SVANTAGGIO: i raggi UVA possono provocare cancro alla pelle
Molte persone che rifiutano la corsa all'abbronzatura, fanno una passeggiata di un'ora sulla
spiaggia, (alcuni, ancora pi prudenti, scelgono la mattina prima di mezzogiorno, quando i
raggi del sole non hanno una intensit eccessiva), in costume o con un vestito leggero e
trasparente e un cappello a tesa larga per proteggere il volto. Oppure nuotano
per mezz'ora-un'ora: questo sufficiente a prendere tutto il sole che serve a fissare il calcio
alle nostre ossa. L'acqua funge da ottimo filtro per i raggi ultravioletti e per prevenire scottature
della pelle.
Si sta poi diffondendo l'uso di lozioni autoabbronzanti, anche perch non possibile
abbronzarsi tutto l'anno con la lampada senza farsi veramente danno. Oggi esistono lozioni
molto migliorate, della Lancome, Shisheido, L'Oreal, ecc. che donano un bel colore dorato alla
pelle del volto senza doverlo esporre alle radiazioni ultraviolette dannose per gli occhi e
responsabili delle rughe.
Tuttavia occorre assolutamente utilizzare i cosmetici di case note e affidabili, perch nei
prodotti a basso costo vengono utilizzate sostanze coloranti della pelle gravemente tossiche:
cantaxantina, psoraleni, furocumarina e betacarotene sono assolutamente da evitare (leggere
le componenti!). Sarebbe bene farsi consigliare il prodotto da un dermatologo.
Vanno assolutamente evitate le sedute di solarium abbronzante presso i centri estetici, perch
all'interno dei "sarcofaghi" i raggi sono potenziati al massimo per esaltarne il rendimento,
sicch sui tessuti hanno pi o meno l'effetto di un bombardamento al napalm, con le
conseguenze (macchie, rughe, ecc.) che abbiamo gi descritto.

Le macchie della pelle dovute all'et cominciano a manifestarsi sulle mani e gli avambracci.
In parte sono dovute alla degenerazione della pelle, in parte sono grassi assunti dall'organismo
e che hanno subito un processo di degradazione per la cottura ad alta temperatura, e che
finiscono per accumularsi sulla pelle. Evitate quindi tutti i piatti fritti o con grassi portati ad
alta temperatura, come gli arrosti anneriti o con la crosta.
E' stato dimostrato che un minore apporto di grassi nella dieta evita degenerazioni della pelle.
Poich la carenza di vitamina A associata a fenomeni degenerativi della pelle, sono stati
messi in commercio preparati a base di "Retinolo-A", un derivato della vitamina A che in
laboratorio si dimostrato efficace nel riparare le epidermidi danneggiate da esposizionio
prolungate al sole. L'uso regolare di una crema a base di Retinolo per le mani e gli avambracci
a partire dai 30 anni dovrebbe mantenerli senza macchie per lungo tempo. Per le macchie del
volto, se esiste una predisposizione familiare (genitori con pelle precocemente macchiata) si
pu usare per tempo sempre il Retinolo o i preparati "anti-macchie" che le principali case
cosmetiche hanno immesso sul mercato.
IL PARERE DEL FAMOSO MEDICO STATUNITENSE ISADORE ROSENFELD SUL SOLE E LA SALUTE
DELLA PELLE

Se dovessi limitarmi a dire solo tre parole sull'argomento dell'invecchiamento della pelle,
riassumerei tutto il discorso dicendo evitate il sole . L'eccessiva esposizione al sole, infatti,
accelera il processo di invecchiamento della pelle, specialmente negli individui di carnagione
chiara o con capelli biondi o rossi. Chi invece ha una arnagione pi scura meno vulnerabile
ai danni prodotti dal sole perch le cellule della sua pelle contengono una maggiore quantit
di un pigmento protettivo chiamato melanina che protegge appunto da tali danni. Purtroppo,
per, per ogni decennio che passa, queste cellule contenenti il pigmento diminuiscono in
numero di circa il dieci per cento. Cos, man mano che invecchiamo, rimanere esposti al sole
diventa sempre pi dannoso. Eppure ogni anno c' una migrazione in massa al sud dalle zone
a clima freddo da parte di milioni di persone, per lo pi anziane. Queste persone non solo
cercano il tepore del sole, ma si crogiolano sotto i suoi raggi. Sulle spiagg!e, lui campi di
golf, nelle piscine, la loro pelle, esposta ai raggi solari, assume un'ingannevole abbronzatura
che viene scambiata per salute , mentre in realt perde di elasticit e di tono. Alla fine
questa pelle destinata a raggrinzirsi come un'asse per lavare, per non parlare poi dei rischi
di formazioni maligne. Mi viene in mente a questo punto la storia di un uomo, morto mentre
era in vacanza in Florida. I suoi amici erano venuti a rendergli omaggio all'obitorio e mentre
era l steso sul tavolo, una signora che ne ammirava il viso abbronzato, si era rivolta al proprio
compagno e aveva esclamato in tono ammirato: "S, questo s che vivere I .
E tra coloro che non possono permettersi di andare al sud o di rmanerci abbastanza da
riceverne una profonda abbronzatura durevole, sono venute molto di moda le lampade
abbronzanti dei saloni specializzati. Ricordate per che anche questi surrogati istantanei di
abbronzatura portano con s gli stessi rischi della sovraesposizione cronica al sole.
A volte, quando ricordo a una paziente che una pelle scottata una pelle lesionata, questa
cerca di rassicurarmi dicendomi di fare ampio uso di creme idratanti e altri unguenti.
Purtroppo, pur con tutto il debito rispetto alle centinaia di milioni di dollari spesi in pubblicit
dall'industria cosmetica per convincerci che i loro prodotti sono cos efficaci, la realt che
mentre tali creme possono conferire temporaneamente alla pelle una certa morbidit, in effetti
non servono affatto a ritardare, prevenire e neppure minimizzare i danni prodotti dal sole.

Per prevenire il prematuro invecchiamento della pelle, tenetevi quindi al riparo dal sole
intenso. Se per qualche ragione non siete in grado di evitare i suoi raggi, utilizzate almeno un
filtro solare. Questi unguenti e creme bloccano la luce ultravioletta del sole che appunto la
parte dannosa della luce. I prodotti di pi vasto impiego sono quelli che contengono acido
para-aminobenzoico (Paba). Mettetene un po' sulla pelle venti-trenta minuti prima di esporvi
al sole e se andate a nuotare applicatene con frequenza un nuovo strato. Controllate sempre
sull'etichetta del filtro solare il numero del fattore protettivo e scegliete quei prodotti il cui
fattore non sia inferiore a 8.
Ricordate che usare un filtro solare non significa tornare a casa da una splendida vacanza alle
Hawaii o nei Caraibi con la pelle pallida pallida. Una parte dei raggi solari raggiunger
comunque la vostra pelle, ma non in quantit sufficiente a danneggiarla. Del tutto
spassionatamente poi, vi dir che una leggera abbronzatura, oltre a presentare molti pericoli
in meno, ha, secondo me, un aspetto pi sofisticato di un'abbronzatura intensa.
Riguardo al colore della pelle ho trovato una splendida soluzione. Anni fa stavo
chiacchierando con quella decana della bellezza che Estee Lauder. Lei ha un aspetto cos
pallido e stanco , mi aveva detto. (Pallido, per forza, perch evitavo il pi possibile il sole;
stanco ... be', questa un'altra storia.) Perch non usa un po' della mia lozione abbronzante?
Le dar un aspetto pi sano e sentir che differenza. Be', io non mi sono mai fatto incantare
dai cosmetici per uomini e non ero rimasto colpito dalla sua raccomandazione. Ma lei si era
ricordata della nostra conversazione e qualche giorno dopo era arrivata con un paio di tubetti
del suo abbronzante per uomo . Non mi sembrava giusto che il loro posto fosse nel mio
armadietto dei medicinali, cos li avevo messi in quello dei cosmetici di mia moglie. La
settimana seguente, uno dei miei pi solleciti pazienti aveva espresso la sua preoccupazione
per il mio aspetto. Cos, il mattino dopo, quando ero. rimasto solo, mi ero applicato un po'
dell'abbronzante della signora Lauder sul viso. Mi ero guardato nello specchio e quello che
avevo visto mi era piaciuto, eccome! Quando ero sceso a colazione mi ero sentito in effetti
pi giovane. Mia moglie, di solito molto percettiva e osservatrice, non era sembrata per
accorgersi della nuova persona che le stava davanti. Ottimo avevo pensato. Si tratta di
un prodotto leggero e sfumato. ~) Ero andato poi in studio dove, con mia grande sorpresa, un
paziente dietro l'altro aveva espresso commenti sul mio aspetto fresco e riposato . Era
evidente che nessuno sospettava che il mio colorito "sano" avesse un'origine cosmetica.
Quella sera a cena, durante una breve pausa nella conversazione, mia moglie aveva alzato gli
occhi e aveva detto: "Be', qualcuno l'ha notato?". Francamente devo ammettere di essere stato
ormai conquistato dagli abbronzanti maschili, perfino quando vado al sud. In ogni caso cerco
di evitare l'eccessiva esposizione al sole. Se non mi possibile, porto un cappello, tengo la
pelle coperta e uso un filtro di fattore 10. Basta con le lente rosolature di ore e ore al sole.
Datemi retta, starsene seduti all'ombra a leggere, mentre sorseggiate un long drink fresco
senza pi imprecare contro le nubi non poi tanto brutto.

Dove trovo i grassi omega-3 che fanno bene per la salute?


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I grassi omega-3 sono straordinari per la salute delle coronarie e la prevenzione dell'infarto.
Le popolazioni eschimesi che consumano grandi quantit di omega-3 non conoscono le
malattie cardiovascolari.

Gli omega-3 non sono da confondere con gli omega-6, contenuti nelle noci e nei semi oleosi
(anche loro necessari per la salute del cervello)
I pesci pi ricchi di omega-3, contrariamente a quanto si pensa, non sono i salmoni, ma gli
sgombri, che costano molto poco, sono di piccola taglia e quindi non inquinati da piombo
mercurio o altri metalli pesanti come i pesci di grossa taglia (pescespada, tonno), sono ancora
abbondanti nel mediterraneo e nell'atlantico, e quindi non sono di allevamento.
I salmoni di allevamento, nutriti con mangimi, hanno pochi omega-3, perch questi grassi sono
contenuti nel plancton che mangiano gli animali in libert.
Crostacei (aragoste ecc.) e cacciagione selvatica contengono anch'essi buone dosi di omega-3.
Gli integratori (pillole di omega-3) non sono fonti da disprezzare, ma occorre scegliere solo
prodotti sottoposti a ultrafiltrazione, perch i grassi dei pesci sono contaminati da metalli
pesanti. Un ottimo prodotto, microfiltrato, Omega3-rx della enervit, prodotto su licenza di
Barry Sears (l'autore dellla dieta della "zona")
I grassi omega-tre proteggono il cervello da epilessie e ischemie e prevengono le malattie
cardiovascolari. Sui meccanismi, per, fino a poco tempo fa, era buio completo. E recente
una incredibile scoperta: una differenza di potenziale elettrico nella membrana dei neuroni
determina tutto. A controllare la differenza sono le proteine Trek-1, che aprono e chiudono i
canali della membrana. Lepilessia e gli stati comatosi sono causati dal blocco di questi canali.
Lesperimento stato fatto su tre gruppi di cavie. Al primo stato tolto il gene della proteina
Trek-1: nutrito con e senza grassi ricchi di omega-tre, si mostrato molto vulnerabile a
epilessie e ischemie. Il gruppo di cavie con Trek-1 stato suddiviso in due: uno alimentato
senza rassi omega-tre, laltro con. Questo terzo gruppo ha mostrato una formidabile resistenza
a ischemie e epilessie. Ecco cosa accade: i grassi non saturi si legano alla proteina Trek-1 per
aprire i canali della membrana dei neuroni, permettendo cos luscita degli atomi di potassio
carichi di elettricit positiva. Il blocco dei canali impedisce ilriequilibrio delle differenze del
potenziale elettrico tra parte interna ed esterna della membrana dei neuroni. Il blocco pu
essere prodotto dalle tossine. Linterazione tra omega-tre e Trek-1 apre i canali e salva le
strutture neuronali dal blocco. I crostacei sono ricchi di omega-tre.
PURTROPPO SGOMBRI E ARINGHE SONO STATI IN QUESTI ULTIMI ANNI AGGREDITI DA UN
PARASSITA CHE DEPOSITA NELLE LORO CARNI UOVA MICROSCOPICHE CHE PENETRANO NEL
CORPO DELL'UOMO E SVILUPPANO VERMI NEMATODI. MA NIENTE PAURA: PER DISTRUGGERE LE
UOVA SUFFICIENTE CUOCERE BENE O SURGELARE IL PESCE PER 2-3 GIORNI.

Devo abbandonare la carne e diventare vegetariano? Cosa devo pensare dello stile
vegano?
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Come dice Umberto Veronesi, un consumo eccessivo o anche solo regolare di carne fa venire
il cancro al colon-retto (vedi quanto detto a proposito delle precauzione per evitare il cancro)
e inoltre piena di testosterone, utilizzato di routine per aumentare la massa dell'animale.
Questo non vuol dire che una volta a settimana non si possa mangiare una normale porzione
di carne rossa acquistata dal macellaio di fiducia.

Non necessario diventare vegetariani per abbandonare la carne: la dieta pi equilibrata


quella a base di pesce. Il pesce contiene grassi che fanno bene alle coronarie e mantengono
giovane il cervello. I danni dell'et sono nettamente minori.
La dieta vegetariana senza carne e senza pesce spesso una dieta latto-ovo-vegetariana che
abusa dei grassi saturi delle uova e dei formaggi.
La dieta vegana, che abolisce anche le uova e i latticini, e ammette solo la soia, poi da evitare
assolutamente, perch dannosa per la salute
Fino ai diciotto anni la dieta dei bambini e dei giovani dovrebbe essere ricca di proteine di
origine animale, come quelle provenienti dai pesci. Gli organismi in crescita non vanno mai
sottoposti allo stress di una dieta vegetariana stretta.

La soia un alimento che pu sostituire la carne e il pesce? Il latte di soia pu


sostituire il latte vaccino per i bambini.
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La soia un alimento decisamente sopravvalutato, per diverse ragioni:


Il tanto decantato tenore proteico della soia molto variabile. Solo il latte di soia e il tofu
prodotti con soia proveniente dalle migliori coltivazioni hanno una accettabile quantit di
proteine
La soia un potente allergene, e quindi va attentamente verificata la compatibilit individuale
La soia priva di tutte le vitamine e sostanze utili del latte umano e vaccino, e non andrebbe
mai somministrata come unico alimento ai bambini
La soia estremamente grassa (anche se si tratta di grassi insaturi), e quindi non adatta a
diete dimagranti
Le proteine della soia sono meno facilmente assimilabili e complete di quelle del latte, della
carne, del pesce, dell'albume d'uovo
Una dieta a base di pesce non ha controindicazioni, ed elimina la necessit di una dieta
completamente vegetariana

Quali sono le migliori fonti di ferro? Esistono danni da eccessivo consumo di ferro?
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La quantit di ferro di un alimento (es. le lenticchie) un pessimo indicatore della bont come
fonte di questo elemento, perch il ferro deve essere biodisponibile. Il ferro biodisponibile
quello in forma eme, legato ad una molecola di globina. Il ferro dei vegetali, compreso quello
delle lenticchie praticamente non biodisponibile. Il ferro in forma eme si trova nella carne,
nel pesce (calamari, uova di pesce, caviale ne sono ricchissimi) e negli insaccati (la bresaola
ricchissima di ferro biodisponibile) e nel fegato bovino.
Da evitare se possibile le compresse economiche di ferro, che contengono solfato di ferro. Il
ferro non ben tollerato dallo stomaco, e una assunzione di ferro sotto tale forma d luogo a
malassorbimento del cibo.
Uno dei prodotti farmaceutici migliori (e pi costosi) Proteoferrina, preparata in
microgranuli gastroresistenti con il ferro in forma biodisponibile.

Un eccesso di ferro ispessisce il sangue (lo sanno benissimo i ciclisti, che per poter sfruttare al
meglio l'ossigeno si iniettano emoglobina, ma poi non riescono a dormire per l'affanno
cardiaco che ne consegue) e pu provocare infarti.
I preparati a base di ferro diffusament eprescritti per curare l'anemia non solo fanno apparire
nere le feci come se ci fosse stata un'emorragia nella parte superiore del tratto gastrointestinale,
ma possono facilmente provocare anche stitichezza. la maggior parte degli individui in buona
salute possono ricavare una quantit sufficiente di ferro dalla dieta senza ricorrere a
inte3grazioni di sorta, mentre possono averne bisogno le donne con mestruazioni troppo
abbondanti.

Qual la frutta pi vitaminica, e quella meno vitaminica?


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Arance, fragole, kiwi, fichi (ricchi di sali minerali), albicocche sono tra la frutta pi vitaminica
Pere, mele, pesche, banane prugne, ciliegie sono la frutta pi povera di vitamine e sali minerali
Le banane contengono solo potassio
L'uva contiene perlopi zuccheri e poche vitamine. La sua buccia ha le antocianine, pigmenti
rossi antiossidanti.
Le pesche contengono solo quantit di vitamina A reperibili anche nelle carote
I meloni contengono vitamina A ma poco altro
Le mele non hanno molte vitamine, ma hanno un potente antiossidante, la quercetina e preziose
fibre idrosolubili, migliori di quelle della crusca (vedi)

Quali sono le migliori fonti di fibre?


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Le fonti di fibre migliori sono le pectine, fibre della frutta, seguite da quelle dei legumi (fagioli,
ceci, lenticchie).
Ultime vengono le fibre della crusca: del pane integrale, del pane di segale ecc.
Le fibre della crusca sono da sostituire quando possibile con le fibre della frutta, perch il
nostro organismo non le digerisce: formate da cellulosa, che uno zucchero indigeribile per
l'uomo (mentre viene digerito dagli insetti che mangiano il legno, come i tarli), e provoca per
questo una enorme formazione di gas intestinale che gonfia l'apparato digerente e crea
flatulenza.
Le fibre dei fiocchi Kellogg's sono quindi proprio le meno indicate per la digestione e il transito
intestinale! Provate a mangiare invece la parte bianca sotto la buccia delle arance, che
preziosissima fibra idrosolubile
Le fibre sono benefiche ma non vi sono tuttavia grandi evidenze che proteggano dal cancro
Le fibre ritardano o prevengono emorroidi, stitichezza, cancro colonrettale, arteriosclerosi,
colon irritabile, diverticolosi, diabete, calcoli biliari, colesterolo e trigliceridi alti, appenditite,
ernia iatale, vene varicose, obesit, carie dentaria, gotta, ipertensione, osteoartrite.
La diverticolosi una malattia dell'intestino crasso che consiste nella formazione sulle pareti
intestinali di estroflessioni allungate, diverticoli, che pi tardi si infiammano e possono
provocare disturbi di ogni genere.

Le fibre sono formate da quei componenti degli alimenti di origine vegetale che resistono agli
enzimi digetivi dell'intestino. Essenzialmente ci sono due tipi di fibre: cellulose ed
emicellulose da un lato e gomme e pectina dall'altro.
Le cellulose assorbono acqua nella parte inferiore dell'intestino o colon. Le feci diventano pi
morbide e pesanti.
La pectina e le varie gomme come il guar, fanno s che lo stomaco e l'intestino trattengano gli
alimenti per un tempo maggiore. Ne consegue un cerico di zucchero digerito in modo pi lento
e uniforme
Aumentando la velocit del transito nel colon, le fibre fanno s che le sostanze cancerogene vi
rimangano meno tempo
L'ernia iatale una condizione in cui una porzione della parte superiore dello stomaco invade
il corace a causa di un indebolimento del diaframma. Pi si stitici, pi ci si deve sforzare
durante l'evacuazione e maggiore diventa la pressione nella cavit addominale. Questa
pressione dollevba il diaframma e lo indebolisce, rendendo cos l'individuo pi vulnerabile
all'ernia iatale.
Probabilmente questa pressione che provoca anche vene varicose
La pectina e le gomme imprigionano il colesterolo. Possono combinarsi con gli acidi biliari
che sono ricchi di colesterolo, facendo abbassare ancora il livello di quest'ultimo, e
scongiurando i calcoli biliari, che sono co,posti di colesterolo. Il tasso di colesterolo nel sangue
pi basso e rende pi improbabile la formazione di calcoli biliari. Gli stessi acidi biliari sono
stati ritenuti concause del cancro al colon
La pectina e le gomme riducono la quantit di zucchero nel sangue. La minore quantit di
zucchero abbassa la pressione, perch minore sar l'insulina, e minore la pressione arteriosa.
Cercate di consumare 30-40 g di fibre.
Bastano quattro fette di pane integrale (5g per fetta) per fornire il doppio della dose media
USA.
Se vi limitate alla crusca ne trarr beneficio solo la parte ineriore dell'intestino. Ma se vi
aggiungete pectina e gomme presenti nalle mele, arance, banane, piselli, carote, baccche varie
e patate, sar possibile anche abbasare il tasso dello zucchero e del colesterolo nel sangue.
I batteri presenti nella parte inferiore dell'intestino provocano la feermentaizone delle fibre e
producono gas metano. Gli individui che seguono diete ricche di fibre in genere sono pi fongi
di gas degli altri, e soprattutto se esagerano hanno crampi, diarrea e gas. Ma col tempo il loro
organismo si abitua e i sintomi sono ridotti al minimo.
Quando le feci sono morbide e passano agevolmente e con regolarit non sar pi necessario
aumentare la dose

Cos' la terapia delle "megativamine", proposta dal premio Nobel Linus Pauling?
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Secondo una scuola di pensiero capeggiata dal premio Nobel Linus Pauling, che trova largo
seguito tra i medici negli Stati Uniti, possibile che assumendo dosi di vitamine superiori a
quelle necessarie per evitare malattie da avitaminosi si abbiano notevoli vantaggi per la salute.
Nessuno sa infatti quali siano le dosi ottimali di vitamine, che probabilmente sono molto
maggiori di quelle raccomandate.

Come rileva infatti Pauling, le dosi giornaliere raccomandate sono quelle strettamente
indispensabili per non sviluppare patologie. Cos, la dose raccomandata di vitamina C quella
strettamente necessaria per evitare lo scorbuto.
Negli anni Settanta e Ottanta, Pauling e altri promossero la teoria delle megativamine che
propone l'assunzione di dosi doppie o quadruple di quelle normalmente raccomandate. Di
questa teoria si tratta in un apposito paragrafo.
Questa teoria ha incontrato lo scetticismo di una parte del mondo medico, e, prima di illustrare
le raccomandazioni di Pauling, sentiamo il dovere di riportare l'opinione negativa del
farmacologo Silvio Garattini:
Gradualmente, nel nostro immaginario le vitamine, da fattori che ristabiliscono un equilibrio
in organismi debilitati o compromessi, sono assurte a corroboranti di organismi sani, a
panacee universali, a cardini indiscutibili della religione salutista. Mass-media e clinici alla
moda le idealizzano come concentrati di sostanze naturali, pacchetti quantici di energia
verde, precipitati di benessere cosmico cui si attribuisce il potere di cicatrizzare le ferite
inferte al nostro corpo e ai nostri nervi dalla civilt industriale.
Ogni fibra, ogni organo, ogni funzione dell'organismo ha la sua vitamina. La vitamina B
tonifica il sistema nervoso, la D irrobustisce le ossa, la A fa bene agli occhi, la E mantiene
giovane ed elastica la pelle. E infme la E, la regina di tutte le vitamine, vero toccasana buono
per tutti gli usi, dal raffreddore al cancro. Effervescente, aromatizzata al limone, all'arancio,
ai frutti di bosco, la vitamina C va a ruba nelle farmacie durante ogni epidemia di influenza,
e c' gente che ne consuma due o tre grammi al giorno nell'illusione di preservarsi dal
contagio. Senza rendersi conto che ogni dose supplementare rispetto al fabbisogno normale
che il corpo in grado di assimilare va solo a ingorgare inutilmente i reni e le vie urinarie.
li profeta indiscusso della vitamina C stato il premio Nobel per la chimica e per la pace
Linus Pauling, al quale si devono tra l'altro importanti studi in materia. Sulla sua scia, in anni
recenti, molti medici e biologi hanno esplorato le potenzialit dei cosiddetti micronutrienti,
vitamine, antiossidanti e carote.noidi, nella prevenzione del cancro. Numerose ricerche
epidemiologiche hanno fornito elementi per ritenere che una dieta povera di frutta e di
verdura sia associata a un rischio pi elevato di tumore (soprattutto del polmone e del colon,
ma anche della prostata, del seno e della cervice). Di qui l'ipotesi a contrario, che un men
ricco di questi cibi allontani il pericolo della malattia.
Ma questi risultati non autorizzano alcuna conclusione definitiva. Non ci sono elementi per
dire che l'effetto preventivo sia dovuto alle vitamine e non a un'altra delle numerose sostanze
contenute nei vegetali e nella frutta e - quel che pi conta - non afe fatto provato che un'
overdose di vitamine in compresse possa accrescere queste difese. Anzi, esistono evidenze
che dosi elevate possano in qualche caso provocare danni di vario tipo all'organismo.
Le vitamine influiscono anche sul rendimento del cervello? Tre anni fa, un' articolo
pubblicato sulla rivista medica britannica The Lancet dava notizia di un esperimento
condotto su sessanta scolari inglesi tra i 12 e i 13 anni ai quali era stato somministrato per
otto mesi un complesso multivitaminico e minerale. Rispetto ai loro compagni ai quali,
contemporaneamente, era stato fatto trangugiare un semplice placebo, questi ragazzi
rivelarono un sensibile incremento del Quoziente di Intelligenza (QI.) non verbale.
L'indagine fu per molto criticata negli ambienti scientifici per l'incompletezza dei dati
raccolti. Un analogo esperimento stato ripetuto in seguito da un gruppo di ricercatori
californiani guidati dal criminologo Stephen Schoenthaler. Dopo tredici settimane di

trattamento vitaminico, il QI. non verbale dei ragazzi trattati ha registrato un incremento di
3,7 punti, mentre il QI. verbale restava praticamente invariato. Prima ancora di venire
pubblicato e discusso sulle riviste accademiche, lo studio del professor Schoenthaler finito
sotto i riflettori della Bbc, che ne ha ricavato un programma ad alto gradimento. Questo modo
di procedere alquanto disinvolto per uno scienziato ha suscitato un coro di proteste, anche
perch la ricerca californiana servita da rampa di lancio per un nuovo preparato,
Vitachieve, molto reclamizzato sulla stampa britannica.
Ancora una volta i mercanti della salute sono stati pronti a cogliere la palla al balzo e a
speculare sull' ossessione di tanti genitori per il rendimento scolastico dei propri figli. Un
bombardamento ipervitaminico scattato fulmineo come un blitz nei cieli del Regno Unito,
senza aspettare che un'indagine pi approfondita consentisse di valutare con maggiore
ponderazione, e sulla base di riscontri oggettivi, l'efficacia e la non pericolosit di questi
trattamenti. E senza tenere conto del fatto che i bambini californiani hanno diete e abitudini
di vita completamente differenti dai bambini inglesi. Ma la macchina pubblicitaria non fa
caso a queste sfumature.
Ed ecco, dopo aver sentito la campana contraria di Garattini, le semplici raccomandazioni di
Pauling:
Assumere vitamina C ogni giorno (6-18 g o pi). Non saltare un solo giorno.
Assumere vitamina E ogni giorno (400 UI o pi)
Assumere vitamine del complesso B ad alto dosaggio ogni giorno:
B1 50-100 mg
B2 50-100 mg
B3 300-600 mg
B6 (piridossina) 50-100 mg
B12 (cobalamina) 0,1-0,2 mg
Acido folico 0,4-0,8 mg
Acido pantotenico 100-200 mg
Assumere vitamina A ogni giorno (25.000 UI)
Assumere un multiminerale che garantisca almeno 100 mg di calcio, 18 mg di ferro, 0,15
mg di iodio, 1 mg di rame, 25 mg di magnesio, 3 mg di manganese, 15 mg di zinco, 0,015
mg di molibdeno, 0,015 mg di cromo, 0,015 mg di selenio
Mantenere basso l'apporto di saccarosio. Non dolcificate the o caff, non mangiate cibi
molto dolci. Evitate i desserts. Non bevete bibite.
Bere abbondantemente acqua
Mantenersi attivi, fare qualche esercizio. Non esaurirsi fisicamente oltre le proprie
possibilit normali.
Bere alcolici con moderazione
NON FUMARE
Evitare lo stress. Fare un lavoro che piaccia. Essere felici nella propria famiglia.

Quali sono i prodotti migliori contro le mialgie, i mal di testa, i mal di gola e simili?
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Ecco, nell'ordine di potenza e di cautela, i prodotti che si dovrebbe assumere:

Aspirina (acido salicilico)


Tachipirina e simili (paracetamolo)
Antinfiammatori non steroidei blandi (ibuprofene)
Antinfiammatori non steroidei forti (Oki e simili)
Preparati con codeina (oppioide, molto potente, disponibile con ricetta anche in Italia; in altri
paesi in libera vendita)
Cortisonici o antinfiammatori steroidei o corticosteroidi
Ecco una lista dei principali antinfiammatori non steroidei:
Ibuprofene
Salicilato di lisina (Aspegic, Flectadol, ecc.)
Aminofenazone (Farmidone, Termidon, ecc.)
Feprazione (Zepelin)
Noramidopirina (Novalgina)
Indometacina (Indoxen, Liometacen, ecc.)
Fenprofene (Fepron)
Naproxene (Naprosyn)
Pirprofene (Rengasil)
Ketoprofene (Fastum, Orudis)
Flurbiprofene (Froben)
Diclofenac (Novapirina)
Oxicam (Feldene, Riacen)
Diacereina (Artrodar, Fisiodar)
Ecco una lista dei principi attivi dei principali antinfiammatori steroidei
Idrocortisone
Prednisone
Metilprednisolone
Triamcinolone
Desametasone
Betametasone
Deflazacort

Quali sono i benefici della vitamina C?


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Il rifiuto della medicina ufficiale di utilizzare molecole naturali, in particolare la vitamina C,


contro le infezioni batteriche ha un ulteriore aspetto negativo nel fatto che l'alternativa sono
gli antibiotici, il cui uso dovrebbe essere cautamente limitato. Gli antibiotici sono agenti
antisintomatici, che non rafforzano in alcun modo il sistema immunitario, come potrebbe
invece fare una regolare assunzione di molecole essenziali naturalmente presenti nel nostro
corpo, tra cui la vitamina C.
Pauling not che gli umani, a differenza della maggior parte degli altri animali, che la produce
nel fegato e nei reni, hanno sviluppato con l'evoluzione un difetto genetico che impedisce al
loro organismo di sintetizzare la vitamina C. Questo difetto genetico non limitato alla
vitamina C, ma a un gruppo estremamente numeroso di sostanze che l'uomo deve assumere
dall'esterno. Questo forse una conseguenza del successo evoluzionistico di una razza di

cacciatori-raccoglitori la cui intelligenza garantisce un costante rifornimento di prede ricche


di principi nutritivi. Prendendo in esame le quantit di vitamina C prodotte dai reni e dal fegato
prodotte dai mammiferi, ad es. topi o capre, e facendo la proporzione tra il loro peso corporeo
e quello umano, Pauling vide che la produzione di un animale selvatico, rapportata ad un
umano sarebbe di 13-19 grammi al giorno. E questo solo nel caso di organismi sani, non
attaccati da batteri. Durante la produzione di vitamina C nei reni e nel fegato degli animali
aumenta notevolmente, mentre gli umani sono incapaci, in tali situazioni di procurarsi un
supplemento di vitamina C.
Anche due paleontologi che hanno confrontato la dieta pre-agricola con la moderna notano
che l'ammontare di vitamina C era pi alto (400 mg contro 88 mg) e che la carne era pi magra
(4%) e consumavano meno sodio e pi potassio e calcio.
Altre ragioni a sostegno dell'idea che la quantit di vitamina C richiesta dall'organismo sia
molto alta che essa partecipa a molti dispendiosi processi biochimici: la produzione di
collagene (dove, a differenza di altri enzimi, viene in parte consumata), che ha grossi volumi,
visto che il collagene presente in tutti i tessuti; la sintesi della carnitina, che serve per la
contrazione muscolare.
I gorilla assumono 4,5 g di vitamina C. In proporzione ad un ratto un umano ne dovrebbe
assumere 10 g.
Pauling dice: "E' molto difficile credere che gli umani, che non sono poi differenti dagli altri
mammiferi, che utilizzano da 4 a 10 g di acido ascorbico al giorno, possano avere come livello
ottimale di acido ascorbico un centesimo di tale quantit". "Se i mammiferi avessero bisogno
di soli 45 mg di acido ascorbico al giorno la mutazione del gene della produzione di acido
ascorbico sarebbe avvenuta 6 milioni di anni fa, nei progenitori dei mammiferi e non ci
sarebbero ancora mammiferi con il gene per la sua produzione". Tanto pi che, come nota
Pauling, per gli altri nutrienti il fabbisogno umano non si discosta da quello degli altri primati.
Studi sulla salute delle scimmie di laboratorio raccomandano 1.75-3,5 g di acido ascorbico
(rapportato a 70 kg).
Al disotto di un apporto che rapportato ad un umano di 3,5 g le cavie mostrano meno
prontezza nel guarire da ferite e shock fisiologici vari (operazioni ecc.)
Pauling conclude che la dose ottima per gli umani tra 2.3 e 10 g. La variabilit individuale
pu portare questi valori a oscillare tra 250 mg e 20 g.
Pauling ha pi volte criticato i protocolli utilizzati per determinare le Recommended Dietary
Allowances (RDA) delle vitamine e degli altri nutrienti. I livelli di assunzione giornalieri
raccomandati (RDA) dalla FDA americana non rappresentano in alcun modo il dosaggio
ottimale, ma quello minimo. La RDA di vitamina C in particolare la quantit minima per
evitare lo scorbuto. In altre parole: se un individuo assume la RDA di vitamina C ogni giorno
egli semplicemente eviter lo scorbuto o la morte per avitaminosi. Senza tacere del fatto che
non viene presa in alcuna considerazione la situazione individuale n la presenza di un
eventuale stato patologico. Rappresentanti della FDA hanno pubblicamente ammesso che le
RDA "non sono in alcun modo raccomandazioni per la dieta ideale", e che anzi nella loro
determinazione " stata volutamente evitata ogni considerazione riguardante l'optimum o il
riferimento ad una qualsivoglia finalit" come ad esempio quella di rinforzare il sistema
immunitario o combattere processi patologici o infiammatori o detossificare l'organismo.
Perdipi, come Pauling fece notare, lo scorbuto non semplicemente una malattia, lo stadio
finale di disgregazione fisiologica conseguente ad una avitaminosi protratta, stadio finale che

conduce al collasso biochimico e alla morte. Evitare lo scorbuto vuol quindi semplicemente
dire evitare il collasso biochimico e la morte, non la avitaminosi. Una RDA determinata come
livello minimo per evitare la morte da scorbuto non sicuramente una RDA ottimale, perch
consente uno stato di avitaminosi cronica subletale, con tutti i disturbi fisici e psichici che ne
derivano.
L'acido ascorbico considerato "virtualmente non-tossico" per l'organismo. L'unico effetto del
sovradosaggio la diarrea.
La vitamina C, presa a dosi fino a 1 g, viene assorbita all'80%, mentre a dosi pi alte non pi
del 50% entra nel sangue. Quando la concentrazione di acido ascorbico nel plasma raggiunge
i 14 ml per litro (corrispondente ad una assunzione giornaliera di 140 mg) i tubuli renali
smettono di pompare indietro nel sangue l'ascorbato filtrato dai glomeruli.
Da un lato questo conferma che la RDA comunemente accettata inferiore a quella ottimale
(140 mg). Ma questo vuol dire che non dovremmo assumere pi di 140 mg di vitamina C al
giorno? La risposta negativa per diverse ragioni: a) quantit addizionali di vitamina C
possono entrare nel sangue, anche se oltre i 140 mg solo il 38% della vitamina assunta arriva
al flusso sanguigno; b) La presenza di vitamina C nell'escreto dei reni protegge l'apparato
urinario da cancro alla vescica e da infezioni; c) Una frazione di vitamina C rimane
nell'intestino e previene la formazione di polipi; d) non si tiene conto delle variazioni
individuali: alcuni individui tollerano una concentrazione di sodio ascorbato nel plasma di 20
ml per litro; e) persone che hanno basse riserve di vitamina C, per avitaminosi o processi
infettivi, captano subito la vitamina C in organi come i leucociti, il cervello, la milza, in modo
che la pompa dei tubuli renali riesce ad eliminare molto meno acido ascorbico di quanto si
pensi; soggetti con particolari disturbi o processi patologici, come gli schizofrenici, rivelano
una necessit molto pi alta di vitamina C.
L'uso di dosi molto alte di vitamine contro le malattie, chiamato terapia delle "megavitamine",
una procedura importante. E' opinione di Pauling che col tempo sar possibile controllare
centinaia di malattie con la terapia a base di megavitamine. Hoffer e Osmond hanno dimostrato
che molti pazienti schizofrenici ne hanno beneficiato. Il trattamento includeva
somministrazione di niacina (3-18 g) e acido ascorbico (3-18 g) insieme a generose dosi di
altre vitamine.
A differenza dei farmaci di sintesi, che hanno la capacit di interferire solo su determinate
sostanze e reazioni del corpo, sostanze come le vitamine, la vitamina C in particolare, presenti
in tutti I tessuti, svolgono su tutti una azione benefica.
Vista la quantit di acido ascorbico richiesta, non possibile ottenerla tutta dagli alimenti,
secondo Pauling.
Una assunzione di 50-100 mg in studi effettuati sulla durata di vita di soggetti umani hanno
mostrato di prolungare la vita rispetto a coloro che ne assumevano meno di 50 mg. Nessun'altra
vitamina produceva effetti cos marcati.
Linus Pauling scrisse che "vi una incontrovertibile evidenza clinica che un aumento deciso
della dose giornaliera di vitamina C rispetto ai 45 mg della RDA fornisce una significativa
protezione nei confronti del raffreddore". Numerosi studi in doppio cieco condotti tra il 1942
e il 1975 confermano l'intuizione di Pauling che un aumento della dose giornaliera di acido
ascorbico (ma anche di altri nutrienti) rafforza i meccanismi di protezione del corpo e riduce
sia il numero che la gravit delle malattie da raffreddamento. Le percentuali di diminuzione di

incidenza della malattia variano in questi studi dal 25% al 68%. Le quantit somministrate
variavano da 200 mg a 2 grammi.
La vitamina C interviene nel meccanismo pi potente di neutralizzazione delle infezioni: la
distruzione dei microrganismi invasori ad opera dei leucociti. Questo processo chiamato
fagocitosi. Gi da tempo stato scoperto che la vitamina C uno degli ingredienti
fondamentali per una efficiente attivit fagocitica da parte dei leucociti. I leucociti devono
essere saturati di vitamina C per poter assolvere questo compito. I globuli bianchi sono in
grado di ingerire i batteri e contemporaneamente producono perossido di idrogeno. Il perossido
di idrogeno si combina con la vitamina C per produrre una sostanza chimica che letale per la
quasi totalit dei batteri conosciuti. I ricercatori pensano che l'ossidazione della vitamina C ad
opera del perossido produca lo splitting del dna del virus ad opera dei radicali liberi che si
vengono a formare da tale ossidazione. Se il livello di vitamina C nei leucociti basso, questo
meccanismo non si attiva. Durante gli attacchi infettivi la quantit richiesta di vitamina C
notevole. Una dose di 250 mg giornalieri (pi di cinque volte la RDA) assolutamente
insufficiente. Le concentrazioni utili variano da 1 g a 15 g giornalieri di vitamina C, a seconda
della gravit dell'infezione. In certi casi neanche queste dosi sono sufficienti.
I medici ortomolecolari hanno stabilito il criterio della "bowel tolerance" (tolleranza
intestinale): il soggetto dovrebbe aumentare l'assunzione di vitamina C fino al punto che questa
gli provochi diarrea, ed assestarsi non troppo sotto questo livello.
La cosa sorprendente e interessante che la "bowel tolerance" si modifica nelle situazioni di
attacco batterico: in quel caso il soggetto scopre che pu assumere fino a 5 volte pi vitamina
C senza accusare sintomi gastroenterici. Questo il segno che in condizioni patologiche il
corpo richiede una quantit molto pi alta di vitamina C.
Ad altissime dosi (fino a 200 grammi al giorno) la vitamina C si mostrata efficace anche
contro infezioni virali, come polmoniti e mononucleosi.
Secondo alcuni medici ortomolecolari, gli esperimenti volti a confutare l'intuizione di Pauling
sull'utilit della vitamina C sono stati condotti con dosi variabili da 2 a 4 grammi, che risultano
insufficienti nella maggior parte dei casi. Nel caso di raffreddore serio la "bowel tolerance"
dell'organismo si eleva a 15 grammi; nel caso di influenza fino a 100-150 grammi; nel caso di
polmonite virale o mononucleosi fino a 200 grammi, senza che gli individui accusino sintomi
grastrici.
Come regola generale occorre tener presente che i sintomi acuti non sono minimamente
intaccati fino a che non si raggiunta il 90% della "bowel tolerance" e in genere mai meno di
350 mg per chilo di peso corporeo. Queste percentuali andrebbero ancora aumentate in pazienti
anziani o debilitati. Le quantit utilizzate negli esperimenti che confutavano le tesi di Pauling
erano normalmente molto inferiori. A queste dosi sono stati riportati casi di polmoniti virali
risultate resistenti a tutte le cure antibiotiche risoltesi nel corso di un giorno.
Le vitamine richieste per un buon sistema immunitario sono la vitamina A, B12, acido
pantotenico, acido folico e vitamina C. La vitamina C quella che ha la maggiore efficacia.
La vitamina C aumenta la produzione di anticorpi (IgA e IgM). La vitamina C interviene nella
formazione della CL-esterasi, che entra nella composizione dei "complementi", proteine che
si aggiungono agli anticorpi che hanno marcato le cellule batteriche per prepararne la
distruzione.
La vitamina C consente il funzionamento dei linfociti, che sembrano molto attivi nella battaglia
contro il cancro e altre malattie. Studi successivi hanno dimostrato l'efficacia della vitamina C

nella prevenzione del cancro. Pare che i linfociti si dirigano pi rapidamente nel luogo
dell'infezione.
Un tessuto danneggiato o disturbato rilascia prostaglandine, che producono infiammazione,
che l'effetto del movimento del sangue, dei leucociti e di altre cellule accelerato da tali
ormoni. L'aspirina controlla gli effetti delle prostaglandine. La vitamina C inibisce la sintesi
di importanti prostaglandine e quindi esercita anch'essa un effetto anti-infiammatorio.
Inoltre: a) la vitamina C battericida e batteriostatica di per se; b) la vitamina C detossifica le
tossine batteriche
La somministrazione di megadosi di vitamina C fa sparire i sintomi dell'epatite in un periodo
variabile da 3 a 5 giorni e, nei pazienti sottoposti a trasfusioni elimina del tutto il rischio di
contagio da sangue infetto.
La vitamina C pu essere considerata come un agente protettore-curativo nei confronti di
qualsiasi tipo di infezione.
La protezione contro infezioni batteriche o virali non comunque completa se alla vitamina C
non si associano altri aminoacidi e vitamine, in particolare la vitamina B6 e l'acido pantotenico.
La vitamina C un potente agente detossificante dell'organismo. Ad esempio, nel caso di
fumatori con organismi gravemente intossicati, riduce i sintomi di astinenza e fa s che gli
effetti del fumo (irritazione della gola, catarro ecc.) spariscano pi rapidamente.
La vitamina C protegge l'organismo da stress provenienti da sostanze ambientali, in particolare
dalla esposizione a metalli tossici, incluso mercurio, piombo.
La vitamina C si dimostrata efficace anche contro intossicazioni da veleno di serpenti,
botulino, tetano o da overdose di farmaci.
La somministrazione di un grammo di vitamina C al giorno, in uno studio in doppio cieco
relativo a pazienti schizofrenici ha dimostrato significativi miglioramenti nei soggetti trattati.
Pauling scopr che in un gruppo di 106 pazienti almeno il 76% mostrava un serio deficit di
acido ascorbico.
La vitamina C protegge il fegato dalle tossine e veleni che possono provocare epatite provocata
da agenti tossici.
Un eminente chirurgo scrisse a Pauling per dirgli che la vitamina C lo aveva liberato da
infezioni respiratorie e infezioni dell'orecchio interno che lo avevano tormentato sin
dall'infanzia. Una singola dose di 8 g presa ai primi segni della malattia normalmente la faceva
cessare, sebbene spesso fossero necessarie dosi addizionali.
Lo stesso chirurgo riport che in caso di malattia le dosi diventano efficaci solo quando
raggiungono l'80-90% della bowel tolerance.
Molte condizioni patologiche distruggono le riserve di vitamina C dell'organismo: infezioni,
cancro, malattie cardiache, interventi chirurgici, ferite, sigarette, stress mentale ed emozionale.
Un deficit di acido ascorbico, oltre che lo scorbuto, pu provocare disordini del sistema
immunitario che provocano infezioni secondarie; artrite reumatoide e altri disturbi del
collagene, reazioni allergiche a farmaci, cibi e altre sostanze, infezioni croniche come herpes,
ripetersi di infezioni acute, disordini della coagulazione del sangue come emorragie, attacchi
cardiaci, ictus, emorroidi, trombosi; incapacit di far fronte a stress dovuti alla soppressione
della funzionalit delle ghiandole surrenali come flebite, altri disturbi infiammatori, asma e
altre allergie; problemi di formazione disordinata di collagene coma diminuita capacit di
guarire, cicatrici, piaghe da decubito, vene varicose, ernie, strie, rughe, forse anche
indebolimento della cartilagine e dei dischi spinali; compromessa funzionalit del sistema

nervoso come malessere, diminuita tolleranza al dolore, tendenza a spasmi muscolari, persino
disordini psichiatrici e senilit; cancro per la soppressione dell'azione immunitaria e la non
detossificazione dei carcinomi. Anche se non la sola causa, il deficit di ascorbato certamente
predispone a tali malattie.
La vitamina C cura efficacemente la mononucleosi.
La vitamina C incrementa la chemiotassi dei neutrofili (un tipo di linfociti), cio la motilit
verso l'obiettivo.
La guarigione delle ferite e la cicatrizzazione richiedono vitamina C
La vitamina C protegge da ulcere
La vitamina C partecipa alla sintesi della carnitina, che ha un ruolo importante nel
funzionamento dei muscoli.
Un decremento del colesterolo tramite la colesteramina porta a un decremento triplo del rischio
di infarto
Un aumento nell'assunzione di vitamina C protegge dal colesterolo, diminuendo il colesterolo
totale, il colesterolo LDL e i trigliceridi e aumentando il colesterolo HDL.
1 g di vitamina C riduce il colesterolo del 10% e I trigliceridi del 40%
ogni 1% di diminuzione di colesterolo porta un 2% in meno di rischio cardiovascolare
Cavie con una dieta a zero vitamina C videro aumentare il livello di istamine, quando
iniziarono a mostrare segni di scorbuto. Questo suggerirebbe che una delle funzioni della
vitamina C regolare il livello delle istamine
250 mg di vitamina C sono sufficienti a garantire che l'istamina sia nel range normale
La vitamina C pare essere efficace contro l'asma
La vitamina C controlla l'allergia da polline. Holmes e Alexander riportarono gi nel 1942 che
200 mg di vitamina C al giorno erano efficaci nel trattamento della febbre da fieno. La faccenda
per si fece confusa, perch altri studi sostennero che non vi era effetto rilevabile. Una delle
probabili cause dei risultati negativi di questi studi la bassa dose di vitamina C utilizzata.
Dosi da 1 a 2.25 grammi si sono mostrate utili. Pauling raccomanda alle persone sensibili ai
pollini di assumere queste dosi, e di aumentarle fino al livello di "bowel tolerance" ("tolleranza
intestinale", cio fino alla soglia della diarrea) nella stagione dei pollini.
Per prevenire un attacco di gotta occorre ridurre il consume di carne e bere molta acqua,
almeno tre quarti di litro al giorno. Le urine andrebbero mantenute alcaline, perch il sodioidrogeno-urato pi solubile in urina alcalina che in urina acida. L'urina alcalina pu essere
ottenuta assumendo bicarbonato di sodio, citrato trisodico o ascorbato di sodio. Pauling
raccomanda quest'ultimo.
Pazienti artritici hanno mostrato di rispondere prontamente alla vitamina B3. Pauling ritiene
che niacina e vitamina C possano controllare il disturbo.
Ancora Pauling che si difende dalle accuse di inconcludenza della medicina ortomolecolare e
in particolare delle vitamina C.
Herbert and Jacob sostennero tra I primi che la vitamina C non dovrebbe essere assunta con la
carne, perch distrugge la vitamina B12.
Le emorroidi sono meglio controllate con vitamina C che con la preparazione H.
La vitamina C potrebbe servire a controllare reazioni allergiche.
Vi sono studi sull'efficacia della vitamina C sul glaucoma
La vitamina C, controllando le infezioni orali, pu controllare otiti e sinusiti che ne seguono
La vitamina C pu contrastare la piorrea

La vitamina C ha un controllo simile a quello dell'aspirina sulle prostaglandine e in pi, dice


Pauling, mentre l'aspirina controlla solo i sintomi dell'attacco batterico e virale, la vitamina C
efficace contro i virus e batteri.

Ci sono sostanze utili da assumere per tutelare la salute mentale?


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Nei secoli scorsi la prima fonte di pazzia e di internamento in manicomio era la carenza
vitaminica.
Secondo la teoria delle megativamine (vedi) sviluppata negli anni Settanta da Linus Pauling
e dai suoi seguaci, un iperdosaggio di vitamine potrebbe essere un fattore terapeutico
sufficiente per prevenire e curare molti disturbi mentali (vedi le vitamine pi importanti per
il cervello)
Vitamina C e vitamine del gruppo B sono le pi importanti per il cervello. In particolare le
vitamine del gruppo C non sono disponibili in quantit sufficiente per i vegetariani stretti e
talvolta esiste un malassorbimento gastrico di alcune di esse (es. B12) che ne consiglia
l'assunzione.
Una buona integrazione di acidi grassi Omega-3 si dimostrata, ad alte dosi, efficace contro
la depressione e altre turbe psichiche. Non bisogna quindi mai trascurare di rifornire il
cervello di grassi omega-3 e omega-6

Devo evitare del tutto gli psicofarmaci? Devo curare la mia depressione con
psicoterapia anzich con psicofarmaci? Quali sono i principali danni provocati
dagli psicofarmaci? Esistono sostanze dannose per la salute mentale?
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Per quanto riguarda la terapia della depressione, il consiglio leggere il libro di Serena Zoli,
E liberaci dal male oscuro, che un intervista della giornalista allo psichiatra di fama
internazionale Piero Cassano. Nel libro si afferma che la psicoterapia pu fare ben poco contro
una depressione che ha basi fisiologiche, e che in questo caso gli psicofarmaci sono una forma
di terapia necessaria, che pu far riconquistare a migliaia di persone la salute perduta.
La prima ed ovvia raccomandazione di leggere molto attentamente il foglietto illustrativo.
Nel caso di disturbi mentali ed emozionali, somministrato un gruppo di farmaci conosciuti
come "neurolettici" in dosaggi che variano da molto modesto a molto alto. Alcuni esempi di
ben conosciuti antipsicotici di questa categoria sono Stelazine, Chlorpromazine, Haloperidol,
Fluphenazine.
Usati regolarmente per un certo periodo di tempo, rischiano di infliggere danni permanenti
al fegato, alla pelle, alla cornea, al midollo osseo, cuore e specialmente al sistema nervoso
centrale (vedi discinesie tardive). Ad esempio reazioni allergiche della pelle, reazioni
allergiche del midollo che producono agranulocitosi, distruzione del fegato, epatite, morte
per infarto coronarico causato da silente deterioramento del sistema di irrorazione del cuore.
State attenti se il farmaco vi provoca contrazioni della bocca e tic del viso. Si tratta dei
cosiddetti "sintomi extrapiramidali", che potrebbero divenire permanenti.

Probabilmente l'effetto pi conosciuto dell'uso prolungato dei neurolettici la tendenza a


produrre un disturbo molto serio del sistema nervoso centrale noto come discinesia tardiva.
Questa condizione caratterizzata da turbe dei movimenti muscolari, specie della faccia, e
da tremito e rigidit nelle pani e nei piedi. La memoria e la capacit di concentrazione sono
pure spesso drasticamente deteriorate. Il discinetico si trova involontariamente a fare smorfie,
a compiere atti di masticazione, a mostrare a lingua e a strizzare gli occhi; pu anche ridere
o piangere senza sentire le emozioni che provocherebbero tali azioni.
Passate indagini di soggetti cronicamente istituzionalizzati ha mostrato la prevalenza di
discinesia tardiva dall'uno al 55 per cento, con gli studi pi recenti che mostrano percentuali
pi alte. Questi studi hanno mostrato che i pazienti con alto rischio di discinesia tardiva sono
donne che abbiano usato neurolettici per pi di due anni e di et superiore a 55 anni.
Prodotti antipsicotici come l'Olanzapina (Zyprexa) possono provocare improvvise
depressioni, con esiti anche suicidi. Interrompere immediatamente l'assunzione al primo
comparire di pensieri e sintomi depressivi.
Secondo certe scuole di naturopatia l'assunzione di zuccheri semplici pu provocare sbalzi
di umore, a causa dei picchi di glicemia/ipoglicemia
The, caff andrebbero banditi completamente in soggetti con basso controllo degli istinti e in
particolare della rabbia e dell'aggressivit. L'attivit eccitante del the in particolare non
meno subdola di quella del caff.
In generale, l'effetto collaterale immancabile e pi pesante di antipsicotici e antidepressivi
che provocano un grande senso di affaticamento: qualsiasi lavoro o azione diventa faticosa,
fino ad arrivare a difficolt di articolare la parola. In questo caso occorre rivedere il dosaggio
col proprio terapeuta. Soprattutto quando questo affaticamento costante rischia di
trasformarsi esso stesso in un fattore di depressione.

Esistono medicinali di uso comune che provocano effetti collaterali dannosi


importanti?
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Per i pericoli degli psicofarmaci vedi sezione apposita


Ecco una lista di farmaci che riducono il potenziale della memoria e possono produrre deficit
cognitivi temporanei:
antistaminici (impiegati per il trattamento delle allergie);
anticolinergici (usati in passato per curare la depressione);
benzodiazepine (ansiolitici);
beta bloccanti (impiegati per il trattamento dell'ipertensione);
oppiacei
Con l'et gli effetti collaterali dei farmaci si fanno pi marcati perch aumenta la
vulnerabilit. Con l'et il metabolismo rallenta; di conseguenza il farmaco rimane pi lungo
nel nostro corpo, aumentando il rischio che soffriamo per gli effetti indesiderati come la
perdita di memoria.
i farmaci infine, possono interagire talvolta tra loro e causare cos una diminuzione delle
capacit mnemoniche.

Esistono farmaci capaci di stimolare la memoria? I soggetti che assumevano farmaci


antinfiammatori non steroidei come L'ibuprofene avevano meno probabilit di contrarre il
morbo di Alzheimer. Gli estrogeni possono contribuire a mantenere in forma la memoria
delle donne mature, anche se la loro validit stata recentemente messa in dubbio. Esistono
infine diversi integratori a base di erbe considerati efficaci per migliorare la memoria. Ma
tali erbe sono comunque farmaci a tutti gli effetti, e per questo possono comportare rischi e
avere conseguenze indesiderate.
Considerate in generale che i farmaci e gli integratori che assumete possono avere effetti sulla
memoria.
E' un segreto ben conservato che Viagra, Cialis, e altri coadiuvanti dell'erezione hanno
provocato occasionalmente infarti, ma soprattutto sono riportati casi di abbassamento o totale
perdita dell'udito a seguito anche di una sola somministrazione del medicinale.
L'aspirina pu provocare malformazioni fetali e favorire il glaucoma (studi recenti)

Cosa fare in caso di influenza? Come posso evitare di ammalarmi troppo spesso di
malattie da raffreddamento? La vitamina C efficace contro il raffreddore e
l'influenza?
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Importante avere un abito caldo.


Poche persone saprebbero dire, tra abiti con imbottitura di lana, abiti di pail e piumino cosa
sia pi caldo: l'abito che tiene pi caldo il piumino, e per una ragione che riguarda la fisica:
il calore viene disperso, dall'interno all'esterno, dai moti convettivi dell'aria tra le fibre
dell'abito. Le piume delle oche impediscono, con le loro barbette i moti convettivi, cosicch
non ci sia moto dell'aria nelle fibre e quindi perdita di calore.
Una cosa che poche persone sanno che, contrariamente a quanto si pensa, non tanto la
quantit di abiti caldi o di coperte o piumini che conta, quanto la temperatura della stanza.
Anche se siamo ben coperti ma respiriamo la temperatura di una stanza non riscaldata, come
se dormissimo in mezzo alla strada.
Il freddo non causa direttamente le malattie da raffreddamento, ma ne favorisce l'insorgenza,
perch quanto pi intenso, tanto pi blocca le difese dell'organismo. Le statistiche parlano
chiaro: l'incidenza delle malattie respiratorie molto pi alta nelle regioni settentrionali d'Italia
e d'Europa.
Le malattie da freddo sono infezioni dell'apparato respiratorio per lo pi di natura virale con
complicanze dovute all'azione di batteri che attaccano le difese dell'organismo gi provato
dall'offensiva di un virus. Sono influenze, raffreddori, sinusiti, otiti, mal di gola, laringiti,
tonsilliti, tracheiti, bronchiti, broncopolmoniti, polmoniti.
Gli antibiotici sono efficaci solo contro i batteri, non hanno nessuna efficacia sui virus. Questo
vuol dire che deve essere il sistema immunitario del nostro organismo a sconfiggere queste
malattie. E che l'unica misura efficace la vaccinazione, anche se la sua efficacia solo del
70%. Questo pu ad esempio accadere perch durante l'epidemia il virus muta, rendendo
inefficace il vaccino. Inoltre il vaccino ha efficacia limitata a due mesi.
La primavera non va sottovalutata, perch c' una recrudescenza della patologia influenzale e
ci si riammala facilmente. Questo perch alla fine dell'estate il corpo si rinforzato, e riesce a

superare le insidie virali dell'autunno, mentre all'inizio della primavera indebolito


dall'inverno.
Gli antinfiammatori non steroidei (NSA o FANS) agiscono sui sintomi, come la temperatura,
il mal di testa ecc. e anche i fludificanti con funzione sintomatica alleviano dolori, bruciori
senso di ostruzione. Essi hanno anche una funzione di protezione dell'apparato respiratorio
dagli agenti batterici riattivando la essenziale funzione mucociliare.
La sempre efficace terapia tradizionale stare caldi, assumere liquidi caldi come latte col miele
o t caldo e utilizzare la borsa di acqua calda o il mattone caldo della nonna.
* Alcuni medici somministrano anche un supplemento di vitamine. Ma forse per gli
antibiotici
In genere bronchiti e influenze iniziano col raffreddore.
Le riniti batteriche sono secondarie a un'infezioni ai seni paranasali (sinusiti) che possono
essere anche di natura batterica: germi aerobi e anaerobi che in questi seni si trovano molto
bene perch c' l'aria, ci sono le secrezioni che servono da terreno di coltura, la temperatura
di 37 gradi e quindi un habitat ideale. Nei bambini, dove le comunicazioni tra naso e seni
paranasali sono molto facili, l'infezione da sinusite pu essere grave.
Nel naso troviamo di tutto, proprio perch filtra l'aria: hemophilus, meningococco,
stafilococco, streptococco, batteri anaerobi
Quando il muco assume colore giallastro vuol dire che c' la fase purulenta del raffreddore:
purulentano germi normalmente saprofiti presenti nelle fossse nasali.
Nel naso colpito da raffreddore il filtraggio, l'umidificazione e il riscaldamento diventano
insufficienti
Tra le complicanze del raffreddore sono da ricordare le adenoiditi, le otiti catarrali nei bambini
e le sinusiti nell'adulto.
Da un po' di tempo si guarda con sospetto all'aspirina, perch esistono soggetti ipersensibili e
perch pu determinare danni alla mucosa gastrica ed anche importanti manifestazioni
emorragiche
Qualche sollievo pu essere dato dai vasocostrittori, da non usare per per pi di qualche
giorno.
I vasocostrittori di sintesi sono temibili. Il loro uso protratto determina assuefazione e
dipendenza.
Le sinusiti acute possono diventare subacute o croniche. In questo caso la sintomatologia pu
essere molto povera e rendersi evidente solo durante le fasi di riacutizzazione, talora con gravi
conseguenze. Esistono anche sinusiti da causa dentale.
I farmaci sintomatici con effetto antinfiammatorio, antipiretico, analgesico che si utilizzano in
caso di influenza sono:
Acido acetilsalicilico (Aspirina)
Paracetamolo (Tachipirina)
Aminofenazone (Malivan)
Noramidopirina (Novalgina)
Ci sono poi preparati antibatterici per inalazioni o gargarismi, come tantum verde
Possono servire instillazioni nasali a base di sali d'argento (argento proteinico: p. 89)
Le malattie da freddo sono infiammazioni che colpiscono la mucosa e i parenchimi
dell'apparato respiratorio. Dalla mucosa del naso si possono trasferire ai seni paranasali,
faringe, laringe, trachea e a tutte le alte vie respiratorie.

La prima barriera il velo di muco disteso sulla mucosa nella parte che ha rapporto con
l'esterno. Questo film di muco contiene anticorpi che si legano a particolari composti chimici
sulla superficie di batteri e virus chiamati antigeni.
La mucosa dotata di piccole ciglia, il cui movimento ha la funzione di trasporto del film
mucoso. Col freddo la motilit delle ciglia diminuisce, rendendo pi vulnerabile la mucosa.
Il clima rigido provoca vasocostrizione della mucosa.
Freddo e umidit elevata sono tra le cause pi importanti dell'0insorgenza di molte malattie
dell'apparato respiratorio, perch ne bloccano le difese.
La flora batterica normalmente presente nel nostro corpo, attacca solamente quando le difese
sono state indebolite dal freddo e dal virus.
Si visto che animali che inalano virus e batteri in ambiente freddo ed umido contraggono la
malattia, mentre quelli in ambiente normale li espellono. Evitare quindi i contatti con i malati
che avvengono in ambienti freddi e umidi o quando si gi infreddolito.
La trasmissione delle malattie virali da raffreddamento avviene mediante goccioline di saliva
che vengono emesse con tosse o sternuti. Le gocce pi grandi sono pi virulente ma pi pesanti
e cadono subito a terra, quelle pi leggere sono meno virulente ma rimangono pi a lungo
nell'aria.
Tenere la sciarpa sui mezzi pubblici utile
Gli anticorpi abbondano e sono molto attivi nelle mucose del naso, faringe, vie respiratorie in
genere.
La tosse anche un meccanismo di depurazione delle vie aeree, in particolare dal catarro dei
bronchi
La tosse grassa, che mira ad espellere catarro, non si deve toccare. Poi c' la tosse irritativa,
secca, stizzosa, squassante. Questa seconda tosse, durante il colpo di tosse, fa aumentare
enormemente la pressione nelle vie aeree; all'apertura della glottide vengono danneggiate le
mucose e anche l'apparato respiratorio pi profondo. Questa tosse deve essere calmata.
Occorre intraprendere azioni per fludificare il muco mattone caldo della nonna, borsa di acqua
calda sul petto, liquidi e tisane, farmaci fluidificanti bronchiali, bevande calde, sono utili, e
attenuano la tosse.
E' sempre bene tenere un antibiotico ad ampio spettro a casa, e intervenire prima di andare dal
medico,
ma se possibile il tipo, il dosaggio e la durata dell'uso dell'antibiotico devono essere prescritti
dal medico. In particolare scegliere un tipo di antibiotico inutile per quei germi pu portare ad
un peggioramento della malattia
Quando c' influenza in giro bene limitare i contatti sociali, perch la vita in un ambiente
urbano, a continuo contatto con un gran numero di persone, e particolari ambienti, come i
locali pubblici, la scuola, i mezzi di trasporto pubblico, favoriscono l'espandersi della malattia
L'anziano, che non ha un buon metabolismo proteico, stenta a sintetizzare gli anticorpi
*Occorre vaccinarsi
Il fumo non un fattore di rischio per le malattie da raffreddamento. Per i fumatori che
prendono un raffreddore hanno sintomi pi gravi e prolungati.
*Comunque io non rischierei di irritare le mucose con il fumo proprio in un periodo di
influenza.
Anche una atmosfera troppo secca pu provocare il dissseccamento del film della mucosa: si
creano delle fissurazioni da cui passano gli agenti patogeni.

I virus sono parassiti che a differenza dei batteri, vivono del patrimonio della cellula, la
invadono ed arrivano a distruggerla moltiplicandosi a spese del Dna e dell'RNA della cellula.
Il raffreddore dovuto a uno qualsiasi di trecento e pi virus diversi e il loro numero in
costante crescita a causa delle mutazioni. Quindi un vaccino impossibile, e l'unica cura
preventiva. Una volta che si sia preso il raffreddore necessario attendere che il corpo ne
venga a capo.
I virus del raffreddore penetrano nel nostro corpo attraverso il rivestimento (membrana
mucosa) degli occhi, del naso e della bocca.
L'organismo contrasta virus e batteri con anticorpi: speciali proteine, prodotte in risposta alle
infezioni virali, che attaccano e distruggono l'invasore. Nel corso degli anni il corpo arriva a
possedere molti di questi anticorpi appunto perch stato messo ripetutamente sotto attacco
da diversi tipi di virus del raffreddore. Questo spiega perch invecchiando il numero di
raffreddori diminuisce.
Recenti esperimenti mostrano che tamponcini imbevuti di interferone, messi a contatto con le
mucose del naso infettate da virus, bloccano completamente il raffreddore. Secondo Linus
Pauling un effetto identico potrebbero avere gocce di soluzione di vitamina C (acido
ascorbico).
Precauzioni
Mettersi a letto, al caldo
Liquidi in abbondanza
Vitamine
Digiuno
Per la febbre e i doloretti e le infiammazioni (di mucose ecc.) antinfiammatorio come aspirina
o paracetamolo
Gettare immediatamente via e non toccare i fazzoletti di carta usati. Lavarsi accuratamente le
mani di frequente.
Stare attenti agli sternuti o ai colpi di tosse: allontanarsi.
Non toccare con le mani i fazzoletti, gli utensili e altri oggetti contaminati di un individuo
ammalato
TRATTAMENTO DELL'INFLUENZA

Il periodo di incubazione breve, normalmente due giorni.


La febbre normalmente dura da due a quattro giorni. La temperatura pu andare da 38,3
(casi lievi) a 40,6 (casi severi)
Ai primi sintomi necessario mettersi subito a letto, interrompendo tutto quello che si sta
facendo e continuare a rimanere a letto fino a 24-48 ore dopo che la temperatura si
normalizzata.
La dieta dovrebbe essere leggera, con molta acqua e succhi di frutta
Bisogna anche assumere vitamina C
Il medico va contattato solo se la febbre dura pi di due giorni o molto severa
LA VITAMINA C IN GRADO DI PREVENIRE IL RAFFREDDORE?

Studi degli anni Ottanta hanno mostrato che la vitamina C a dosi modeste (fino a 3-4 mg. al
giorno) non ha effetti apprezzabili sul raffreddore. Al massimo, se presa sin dall'inizio, ne
accorcia il periodo di virulenza, ma non di molto. In realt l'uso della vitamina C contro il
raffreddore fu raccomandato per la prima volta dal premio Nobel per la chimica Linus

Pauling. Le dosi raccomandate erano ben pi alte: Pauling consiglia di assumere da 2 a 3 mg.
di vitamina all'ora per 12 ore come dose di attacco, e poi di dimezzare la dose se c'
remissione.
La vitamina C in grado di prevenire il raffreddore? La comunit scientifica non in genere
d'accordo. Nonostante questo molti medici fanno uso regolare di vitamina C d'inverno e ne
aumentano la dose ai primissimi segnali di un raffreddore
Linus Pauling sostiene che la contestata inefficacia della vitamina C dipende dal fatto che se
ne devono prendere megadosi: da 20.000, 30.000 e persino 40.000 unit al giorno.
*Bisogna distinguere l'uso preventivo da quello curativo della vit. C
Anche Rosenfeld ammette che si potrebbe digiunare, per non ritiene che faccia grande
differenza.
Occorre chiamare il medico quando la temperatura rimane al disopra dei 38 per pi di 24
ore, quando il raffreddore persiste per pi di sette giorni, quando respirando o tossendo si
sentono dolori al torace, quando cominciano a far male gli orecchi, quando la gola si fa
dolente o si ha difficolt di deglutizione
La prima raccomandazione : non usare gli antibiotici se non c' un significativo aggravamento
dell'influenza, ma al massimo dei farmaci come aspirina, tachipirina e simili. Questi farmaci
hanno anche un effetto antipiretico (abbassano la febbre). Ma gli antipiretici potenti vanno
usati solo quando la temperatura rischia di salire oltre i 42 gradi e danneggiare tra gli altri
organi anche il cervello: un aumento di temperatura a 39 gradi favorisce invece la lotta alle
infezioni batteriche e non andrebbe contrastato.
L'influenza proviene da virus, e non da batteri. Contro i virus gli antibiotici non sono efficaci,
e andrebbero utilizzati solo quando, vi siano complicazioni infettive.
L'ammalato dovrebbe quindi unicamente stare al caldo e a letto, bere liquidi e mangiare il
meno possibile. Infatti, mangiare riempie il sangue di sostanze estranee e impegna
eccessivamente il sistema immunitario, che deve riconoscere le sostanze buone da quelle
cattive, e cos non ha tempo di occuparsi della malattia La cosa migliore sarebbe digiunare
quasi completamente, almeno per il primo giorno.
Le malattie da raffreddamento si prendono soprattutto la notte, quando il riscaldamento
centrale cessa, la temperatura scende sotto i 17 gradi, i muri della casa, soprattutto se
comunicanti dall'esterno, funzionano come radiatori negativi che irradiano freddo e assorbono
il calore del corpo scoperto, non adeguatamente protetto dal pigiama, e lo raffreddano molto
rapidamente.
Un consiglio, soprattutto per gli anziani e i bambini e neonati di riscaldare la stanza da letto
anche di notte, con un termosifoncino elettrico collegato ad un termostato (attenzione: il
termostato del termosifoncino inutile: occorre collegarlo ad un termostato simile a quello a
cui collegato il riscaldamento domestico) evitando che la temperatura scenda al disotto dei
17 gradi (e preferibilmente dei 18). Questo semplice accorgimento pu dimezzare il numero
di malattie di raffreddamento.
Importante evitare che il muco raggiunga i piccoli bronchi, e inizi un processo infettivo pi
grave, come la polmonite. Non assumete quindi preparati anti-tosse: la tosse assolutamente
necessaria per espettorare il muco e liberare i polmoni. Se prendete uno sciroppo anti-tosse,
soprattutto per una tosse "grassa": il muco ristagna nei polmoni e produce processi infettivi
pi gravi.

Quali sono le principali e pi gravi malattie a trasmissione sessuale? Cosa posso


fare per evitarle? Quali sono le vaccinazioni e gli accorgimenti pi importanti?
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Candida
La Candida albicans un fungo generalmente responsabile delle forme pi frequenti di
vaginiti. Tuttavia linfezione pu essere provocata anche da altre specie di Candida e dalla
Torulopsis glabrata, il lievito pi comune dopo la Candida.
Si pu trasmettere con contatto sessuale con partner infetto (per ragioni anatomiche la
Candida pi frequente nelle donne che negli uomini).
I sintomi sono pi evidenti e fastidiosi nella donna che nelluomo, che a volte infetto senza
neanche saperlo.
Nella donna i sintomi tipici sono: leucorrea (perdite biancastre e di una consistenza simile
al latte cagliato), intenso prurito accompagnato talvolta da gonfiori alla vulva e dolori
durante i rapporti (dispareunia). Spesso le infezioni si estendono allesterno, provocando
vulvo-vaginiti. IN questo caso il prurito talmente fastidioso che a forza di grattarsi le
donne si autoprovocano lesioni intorno alla vulva.
Nelluomo si ha prurito, eritema e una sensazione di bruciore al pene.
Citomegalovirus
Si tratta di un virus appartenente alla famiglia degli Herpes viridae. La trasmissione si
verifica per via sessuale ma non solo, attraverso saliva, urine, sperma, secrezioni vaginali e
cervicali, latte materno, sangue, ma anche gli organi trapiantati.
I sintomi sono simili a quelli della mononucleosi: febbre, mal di testa, una modesta epatite,
dolori muscolari. Il Citomegalovirus anche responsabile di una quota delle mononucleosi
infettive.
Clamidia
Si tratta di un batterio endocellulare, cio che vive dentro le cellule, in grado di provocare
infezioni vaginali e cerviciti. Il canale di trasmissione il rapporto sessuale con partners
infetti.
La Clamidia produce numerose particelle infettanti capaci di fissarsi a una cellula ospite
che le fagocita. Una volta allinterno della cellula, ognuna di questa particelle si trasforma
in una pi grande, che acquista capacit di dividersi. Ed ecco che, quindi, linfezione si
estende a macchia dolio, interessando un numero sempre maggiore di cellule.
Negli Stati Uniti, secondo i Centers for Disease Control, la met delle donne sessualmente
attive si ammala di clamidia entro i 30 anni.
Molto spesso questo tipo di infezione non provoca disturbi, a parte lievi perdite bianche,
che il pi delle volte passano inosservate. Possono comparire anche secrezioni gialle o verdi
raccolte sul tampone cervicale. E proprio la mancanza di sintomi che la rende pi
pericolosa: perch, quando finalmente si manifesta chiaramente, linfiammazione non
interessa pi solo la vagina o la cervice, ma si estesa a tutto lapparato genitale, specie le
tube.
Talvolta linfezione da Clamidia si accompagna a quella da Gonococco (gonorrea) il che
rende ancora pi difficile la sua diagnosi, in quanto i suoi deboli sintomi vengono
ulteriormente mascherati. Negli uomini, poi, questa infezione spesso del tutto sconosciuta.

Il 75% delle donne e met degli uomini affetti da chlamydia non si curano, ma se trasmessa
alla partner femminile essa pu renderla infertile.
Nelluomo linfezione da Clamidia causa del 50% delle uretriti non gonococciche. I
sintomi sono: disuria (difficolt a urinare) accompagnata da scarsa o moderata secrezione
chiara o biancastra. Luretrite da Clamidia si manifesta dopo un periodo di incubazione fino
a tre settimane. Non mancano i casi di uretrite asintomatica.
Sempre nelluomo la Clamidia causa la maggior parte di quei disturbi definiti epidimiti
idiopatiche (infiammazione dellepididimo, formazione allungata posta sopra il testicolo)
che colpiscono principalmente gli uomini giovani. Lepididimite da Clamidia provoca
dolore unilaterale allo scroto, gonfiore e febbre. La proctite, ossia una infiammazione del
retto, pu invece colpire gli omosessuali con dolori, sanguinamento dal retto, secrezioni e
diarrea.
Nella donna le conseguenze pi frequenti sono le cerviciti, a volte asintomatiche, altre volte
larea della cervice gonfia e arrossata e facile al sanguinamento. Altra conseguenza
femminile rappresentata dalluretrite, che per nella maggior parte dei casi non manifesta
disturbi della minzione. La Clamidia pu provocare una infiammazione dei dotti del
Bartolini. Quando la Clamidia si diffonde dalla cervice attraverso la cavit dellutero
provoca una endometrite (infiammazione dellendometrio, membrana che tappezza le pareti
dellutero) e da qui pu raggiungere le tube di Falloppio, dando luogo ad una salpingite che
pu danneggiare le tube al punto tale da rendere impossibile la gravidanza. La Clamidia
pu anche provocare una infiammazione del basso ventre, con dolore spesso associato ad
una cervicite con perdite mucopurulente. Se infine lagente finisce in circolo nel sangue si
possono avere anche epatiti, artriti e polmoniti.
Donovanosi o Granuloma venereo o Granuloma inguinale
Infezione batterica a trasmissione sessuale causata dal Calymmatobacterium granulomatis,
un batterio gram-negativo.
E abbastanza rara nei paesi industrializzati, mentre molto frequente nei paesi in via di
sviluppo e in particolare nelle regioni tropicali e subtropicali. E solo moderatamente
contagiosa.
Produce, nel retto e nella vagina, dei noduli duri che successivamente si ulcerano
lentamente, producendo altri noduli e conseguenti ulcere. Queste lesioni sanguinano con
facilit ma si ingrandiscono lentamente. Le parti pi colpite sono i genitali, linguine e la
regione perineale.
Epatite A
La trasmissione oro-fecale: a rischio sono le pratiche sessuali che prevedono il contatto
bocca-ano.
A differenza delle altre malattie sessualmente trasmesse linfezione determina unimmunit
duratura e la persona infetta contagiosa per un periodo di tempo abbastanza breve.
Il periodo di incubazione abbastanza breve, dopodich i sintomi compaiono
allimprovviso. Perlopi si tratta di febbre, occhi gialli, mal di testa, dolori muscolari,
accompagnati da mancanza di appetito, nausea, vomito e diarrea.
Non esiste una cura definitiva e in genere lepatite guarisce da sola con laiuto di
gammaglobuline.
Epatite B

Si trasmette attraverso il sangue e i suoi derivati, lo sperma, le secrezioni vaginali e la saliva.


I principali fattori di rischio sono i rapporti anali e la promiscuit sessuale, cio il fatto di
avere molti rapporti sessuali con partners diversi.
Pu trasmettersi facilmente tramite microferite che la dilatazione e lo sfregamento degli
organi sessuali frequentemente provoca, ovvero da ferite aperte nella bocca o in altre parti
del corpo esposte al contatto.
Circa il 6% delle persone infette sviluppa uninfezione cronica del fegato e, di queste, una
su 4 muore di epatopatia.
Se la donna infetta, il virus presente in quasi tutti i suoi fluidi corporei: si potrebbe
contrarre questa malattia potenzialmente fatale anche col semplice uso dello spazzolino da
denti della partner.
Epatite C
Si sa ancora molto poco riguardo i mezzi di contagio di questa malattia, che potrebbero
essere simili a quelli dellEpatite A. Recenti ricerche mostrano che la percentuale di
trasmissione dellEpatite C per via sessuale sia molto bassa e non superi il 6%.
Il periodo di incubazione va da 2 a 15 settimane. I sintomi comprendono una profonda
debolezza, inappetenza, a volte nausea dopo aver mangiato, cattiva digestione, mal di
stomaco, dolore al fegato simile a trafitture, occhi gialli. Nessun sintomo viene invece
avvertito ai genitali. La fase acuta della malattia pu trasformarsi in unepatite cronica
oppure in una cirrosi epatica, cio in un lento deterioramento del fegato provocato dalla
graduale cicatrizzazione interna dei suoi tessuti (fibrosi). Queste alterazioni rendono il
fegato sempre meno in grado di svolgere le sue funzioni. Ecco che quindi pu comparire
uninsufficienza epatica che dannegga le cellule del fegato; quando queste cellule sono
molto danneggiate il fegato non riesce a sostituirle e queste si trasformano in aree fibrose.
A lungo andare questo determina la cirrosi, che una insufficienza epatica seria, che
compromette le capacit depurative del fegato, fa aumentare la bilirubina nel sangue.
Funghi
Lenzuola poco pulite (es. in stanze di albergo frequentate utilizzate come luoghi di
prostituzione), e la stessa pella di partner malati o poco puliti possono ospitare colonie
fungine come ad es. la pitiriasi, che, in presenza di sudore e sfregamento aggrediscono
facilmente la pelle.
Gardnerella vaginalis
Bacillo che provoca una infiammazione della vagina infetta, con sintomi di solito meno
intensi rispetto alle vaginiti classiche. Se trascurata, pu rendere i rapporti sessuali dolorosi
e creare difficolt per il concepimento.
La sua presenza stata riscontrata anche in partners maschi di donne infette.
Gonorrea
Chiamato volgarmente scolo, provoca perdite di muco e notevoli bruciori e dolori durante
la minzione, perch favorisce la formazione di piaghe allinterno delluretra.
E comune soprattutto tra donne adolescenti e 20-25enni.
Negli uomini stata collegata allepididimite (una dolorosa infezione dei testicoli) e ai
disturbi alla prostata. Viene curata con massicce doti di un potente antibiotico
(ciprofloxacina) utilizzato anche nella cura dellantrace.
Herpes genitale

E una delle malattie a trasmissione sessuale pi diffuse, in costante crescita tra gli
adolescenti, lherpes genitale ha una sintomatologia pi grave di quello labiale e, anche se
i suoi sfoghi sono curabili, come malattia virale, non estirpabile.
I preservativi potrebbero essere inutili, perch la trasmissione pu avvenire con qualsiasi
contatto con la pelle infetta, anche oltre larea coperta dal lattice, se il rapporto avviene
mentre il partner ha uno sfogo di herpes.
Lherpes genitale ha pesanti conseguenze sul piano dei rapporti personali. Normalmente le
donne rifiutano di fare sesso con un partner che sanno avere lherpes. La convivenza con
un partner che ha lherpes genitale meno serena e pi difficile che non quella con un
partner sano, per la continua necessit di prendere precauzioni che evitino di contrarre
linfezione.
La probabilit di contrarre herpes genitale da un rapporto non protetto di 1 su 9.
Herpes labiale
Qualsiasi dermatologo pu confermare che sufficiente un semplice bacio sulla guancia da
parte di un soggetto con micropustole aperte ai lati della bocca (non sempre facilmente
rilevabili) a trasmettere lHPV di tipo A, che si insedia nelle mucose orali e non pi
estirpabile.
HIV
In Italia, dal 1982 al 2002 sono stati registrati circa 50.000 casi di AIDS; le donne sono
circa 10.000 e hanno unet media di 31 anni.
Non esiste ancora una cura definitiva. La caratteristica pi preoccupante dellAIDS che il
periodo di incubazione del virus con mancanza di rilevabilit ai tests di circa sei mesi.
Questo vuol dire che nessuno pu essere ragionevolmente certo, a seguito di un controllo
mediante il test ELISA o Western Blot, di non essere un portatore del virus. LHIV si pu
contrarre anche facendo sesso orale o scambiandosi baci intensi.
Infezioni intestinali
Diverse sono le cause delle infezioi intestinali sessualmente trasmesse, ma tutte sono
riconducibili a rapporti sessuali anali. In particolare possono essere provocate dai seguenti
microrganismi: Clamidia trachomatis, Neisseria gonorrhoeae, Treponema pallidum, Herpes
virus simplex, Papilloma virus.
La proctite (infiammazione del retto) provoca costipazione, fastidio e dolore rettale, feci
miste a sangue, secrezione purulenta dal retto.
La proctocolite (infezione del tratto superiore del retto) d, in aggiunta ai sintomi della
proctite, colite, diarre, crampi e febbre.
LEnterite (infiammazione dellintestino nei tratti del duodeno, digiuno e ileo) d diarrea,
dolori addominali, gas addominali e secrezioni mucose.
Linfogranuloma venereo
Si verifica pi di frequente verso i 30 anni; una malattia del tessuto linfatico, in quanto la
diffusione dellinfezione avviene attraverso i linfonodi nei tessuti circostanti. In genere gli
uomini sono pi colpiti delle donne in un rapporti di 5 ad 1. E una malattia cronica,
caratterizzata da una serie di manifestazioni, alcune acute, altre tardive.
E provocato da una delle tre sierovariet della Clamidia trachomatis, presenti soprattutto
nei paesi subtropicali. Molto probabilmente le clamidie penetrano nellorganismo attraverso
abrazioni o lacerazioni.
Linfezione avviene di solito in occasione di rapporti anali passivi non protetti.

Nella prima fase, dopo circa 12 giorni, appare una piccola papula (macchia rossa) a livello
dei genitali oppure una piccola ulcera. Queste lesioni guariscono rapidamente.
Nella seconda fase si ha un ingrossamento dei linfonodi, co febbre e altri disturbi generali.
Dopo un periodo di incubazione che varia da 10 a 50 giorni fino a 4-6 mesi, compare un
bubbone unilaterale che si presenta come una massa dura e dolente destinata ad aumentare
di volume nellarto di una o due settimane. Trascorso questo tempo la pelle del bubbone
diventa rossastra e si lacera. Altri sintomi sono febbre e fuoriuscita di pus, che pu durare
qualche mese e la comparsa di ferite e restringimenti del retto, dellorifizio anale e della
vagina.
Nella terza fase la circolazione linfatica risulta compromessa dalla presenza di fibrosi che
finisce per ostruire i vasi linfatici. La fibrosi compromette anche lafflusso di sangue alla
pelle e alle mucose. Entro breve tempo i microrganismi si diffondono nel torrente
circolatorio linfatico e possonopersino entrare nel sistema nervoso centrale.
Mollusco contagioso
Piccole punte rosse intorno alle parti intime del partner possono essere una eruzione cutanea
del virus del mollusco contagioso, estremamente infettive per contatto, che provocano la
crescita di escrescenze che vanno estirpate ad una ad una con apposite pinzette taglienti
(curette)
Mononucleosi
Detta anche malattia del bacio, per la facilit con cui la si pu contrarre con un semplice
contatto delle mucose orali, provoca uno stato protratto (anche per mesi) di debilitazione
fisica
Papilloma virus umano. Condilomi genitali.
Qualsiasi tecnico di laboratorio pu confermare che le lesioni tissutali provocate dal
papilloma virus sono impressionanti: al microscopio i tessuti appaiono simili a quelli
cancerosi fino al punto di essere quasi indistinguibili per un occhio non allenato. In un certo
numero di casi le lesioni evolvono in un cancro vero e proprio, ad esempio al collo
dellutero.
Il papilloma virus provoca condimoli genitali: formazione di creste cornee dolorose
allinterno della vagina e dellutero. La maggior parte delle donne portatrici di uno dei virus
che provocano i condilomi genitali non sa nemmeno di essere infetta. In molte donne le
infezioni sembrano temporanee e il sistema immunitario elimina il virus prima che possa
provocare complicanze mediche (come il cancro della cervice).
In un campione casuale, addirittura il 46% delle donne sotto i 25 anni pu essere Hpvpositivo. Esattamente come per lherpes, i preservativi proteggono solo quello che coprono.
In quanto virus, inestirpabile. Pu essere tenuto sotto controllo con esami periodici e
periodica abrasione (viene utilizzato anche il laser) delle creste (che si riformano).
Pediculosi
Malattia a trasmissione sessuale (e non solo) provocata da parassiti che vivono sulla
superficie del corpo: i pidocchi del pube e le cosiddette piattole.
I pidocchi del pube si trasmettono per scambio diretto di oggetti personali o per contatto.
Scabbia
Malattia infettiva caratterizzata da lesioni cutanee pruriginose. Il contagio pu avvenire sia
attraverso i rapporti sessuali che per contatto diretto. La scabbia provocata da un acaro, il
Sarcoptes scabiei. La femmina dellacaro scava piccoli cunicoli nello strato corneo

dellepidermide, che quello pi superficiale, fino ad arrivare al limite dello strato


granuloso. In essi depone le uova che si schiudono dopo 10 giorni. La vita media dellacaro
10 giorni.
Sifilide
La sifilide ha unevoluzione progressiva che nella fase terminale attacca il cervello. La cura
deve essere tempestiva: entro un anno dalla infezione (sono sufficienti dosi ridotte di
antibiotico), altrimenti diviene progressivamente pi difficile e di esito pi incerto e si deve
ricorrere un massiccio impiego di penicillina.
Le statistiche dimostrano che chi fa sesso con persone conosciute in chat corre un rischio
molto maggiore di contrarre la sifilide rispetto a chi conosce le proprie partner ad una festa
o in discoteca.
Trichomonas vaginalis
Parassita che provoca irritazione ed emissione di pus dal pene. Negli USA colpisce circa 5
milioni di persone allanno.
Ulcera molle
Malattia caratterizzata da un bubbone che si forma a livello inguinale, dovuto a infezione
da Haemophilus ducreyi, un batterio gram-negativo. Colpisce pi gli uomini che le donne,
in particolare i maschi non circoncisi. Le donne sono spesse portatrici della malattia, in
quanto le loro lesioni non impediscono la possibilit di avere rapporti sessuali.
Uretrite
E uninfiammazione che interessa luretra, il canale che conviglia lurina dalla vescica fino
allesterno. E caratterizzata da disturbi della minzione, secrezioni e prurito.
Le cause di uretriti possono essere diverse. Si ha una uretrite gonococcica e non
gonococcica, provocata da agenti come la Clamidia trachomatis, lUreaplasma urealyticum,
il Trichomonas vaginalis, i miceti (funghi) in generale e lHerpes simplex.

ECCO COSA RACCOMANDA ISADORE ROSENFELD SULL'HERPES

Un giorno di qualche mese fa irruppe tutto agitato nel mio studio uno dei miei pazienti, un
operatore di borsa di quarant'anni, sposato e di solito in buona salute. Devo vedere
immediatamente il dottore! insisteva. Non aveva telefonato in anticipo per fissare un
appuntamento, come la prassi da me eccetto che in casi di emergenza, ma la mia segretaria lo
conosceva .e. sap~va che e~a un tipo tranquillo e quadrato, abbastanza tradzlonalsta, ch~ In
genere si teneva le proprie emozioni per s. Questa manfestazione emotiva in pubblico era
quindi decisamente fuori carattere.
Il dottore al momento impegnato con un paziente e ne avr ancora per qualche minuto, ma
se prova dolori o le manca il fiato lo chiamo subito.
No rispose l'uomo. Niente di tutto questo... ma si tratta lo stesso di un caso d'emergenza.
Non potrebbe infilarmi tra questo paziente e il prossimo?
Qualche minuto dopo questo paziente turbatissimo fu introdotto nel mio studio. Subito venne al
dunque, saltando le solite formalit. Dottore, sono nei guai e in guai grossi. Un paio di
settimane fa sono andato a Boston per partecipare a un seminario sugli investimenti. BIanche
non voluta venire con me. Era un viaggio troppo breve per lei e poi Boston non le. piace.
Senta, non. sta~ a menare il can per l'aia. lo mi trovavo m albergo. Il semmano era finito ed
ero al bar per rilassarmi con un drink quando mi si siede accanto una tizia molto carina che
comincia a parlare. Era un tipino ben vestito. proprio di classe. ~os salt~ fuori che lei. si trovi!

in citt per un paio di giorni. Mi dice che e la responsablle degli acquisti di un grande magazzino
o roba del genere.
E io mi comporto da stupido. Non sapevo niente di lei, non avevo neppure ragione di
chiacchierare con lei. Mi creda, dottore, non sono di solito il tipo che abborda le sconosciute.
Ma probabilmente avevo bevuto troppo. E poi quella sembrava avermi davvero preso in
simpatia. Sa, una cosa molto eccitante dopo tanti anni di matrimonio. Non che intenda
lamentarmi di BIanche, badi bene, niente del genere. Comunque sia, io abbocco come un pescione. Poi una cosa tira l'altra e .. : e be', ecco dottore, adesso mi trovo con questa fiacchetta proprio
l in quel posto. Sono sicuro che si tratta di herpes. E non andr pi via. Dicono che l'herpes
dura "per sempre". Mio Dio, come far adesso a spiegarlo a BIanche? Qui in gioco il mio
matrimonio, dottore. Mi aiuti. Le dica che l'ho preso dal sedile di una toilette o da un
asciugamano dell'albergo. Le dica che le capita in continuazione di vedere pazienti che prendono
l'herpes da contatti non sessuali. Le dica tutto quel che vuole, dottore, ma per favore mi aiuti.
Poich capivo bene il suo panico, cercai di calmarlo un poco. Gli assicurai che esistono molte
.malattie trasmesse per via sessuale e anche che ci sono altre cause di ulcerazioni che non hanno
nulla a che fare con l'herpes.
Quando esaminai quella che aveva sul pene, notai che non gli procurava dolore. In realt a me
sembrava piuttosto un segno di sifilide, ma non potevo esserne certo. Da quando esercitavo era
parecchio tempo che non mi capitava un caso di sifilide primaria. Cos lo mandai
immediatamente da uno specialista di malattie infettive e chiesi per conferma un test di
illuminazione in campo scuro, in cui la spirocheta, cio il microrganismo che provoca la sifilide,
pu essere esaminata direttamente al microscopio. (L'esame del sangue per la sifilide, il Vdrl,
infatti potrebbe anche non risultare positivo quando il male si trova ai primissimi stadi.) Nel
giro di qualche minuto il collega mi richiam e mi conferm che si trattava proprio di sifilide.
Ora non passato motto dai tempi in cui quando si diceva a un paziente che aveva la sifilide lo
si faceva sentire colpevole e pieno di vergogna e di preoccupazione. Adesso per diverso,
anche perch sulla scena comparso l'herpes e soprattutto l'Aids.
Cos comunicai la notizia al mio paziente, pronto a dargli tutto il mio sostegno morale, ma non
fu affatto necessario. Grazie al cielo si tratta solo di sifilide esclam questi e con un sorriso,
adesso che si sentiva rincuorato, si pieg per ricevere la prima iniezione intramuscolare di
penicillina .
"Reparto acquisti" diceva quella bambola, eh, dottore? Ma avrebbe dovuto presentarsi come
venditrice, non come acquirente!
Ma perch il mio paziente si senti cosi sollevato quando scopri di avere la sifilide e non l'herpes?
Perch la sifilide curabile perfettamente se si fa per tempo la corretta diagnosi e si somministra
la penicillina nel dosaggio appropriato. Naturalmente la sifilide non curata rimane
potenzialmente fatale. ~ un male che pu colpire quasi ogni organo del corpo, ma se colpisce il
cervello pu portare nel giro di qualche anno alla follia.
II nostro amico operatore di borsa aveva ragione: fino a oggi almeno, l'herpes a vita. Una volta
infettati, non si sa quando capiter il prossimo attacco. E questo non ha nulla a che fare con
nuove esposizioni al male. Anche se dite addio al sesso per il resto della vostra vita e scegliete
invece la strada delle docce gelate, soffrirete comunque di ricorrenti infezioni erpetiche. Questo
perch una volta che il virus dell'herpes penetra nel vostro corpo con l'infezione iniziale, non se
ne andr pi.

Di solito il decorso clinico questo. Prima c' un contatto sessuale con qualcuno che gi
contagiato. (Lasciate perdere i sedili delle toilette e tutte queste sciocchezze. Potete ricorrere a
questi truechett per sottrarvi ai sospetti di un coniuge furioso, ma non credeteci neanche per un
secondo.) Poi, qualche giorno dopo, trovate una o pi ulcere dolenti nel punto in cui il virus
penetrato nel corpo: di solito i genitali o il retto, a seconda delle vostre particolari preferenze
sessuali. Dopo dieciquattordici giorni di disturbo locale, le lesioni della pelle scompaiono, ma
la cosa non finisce qui. II virus che ha provocato l'infezione elegge residenza in qualche altro
punto del corpo e dalla pelle risale lungo una fibra nervosa fino a raggiungere il ganglio nervoso
o il corpo cellulare vicino al cordone spinale dove ha origine la fibra. Qui si ferma per un periodo
imprevedibile di tempo - tre settimane, quattro mesi, sei mesi - impossibile dire quanto. Poi
quando gli gira, o quando vi trovate sotto stress, o siete incinta O avete qualche infezione. il
virus ritorna sui suoi passi lungo la fibra nervosa e riappare nel punto in cui era inizialmente
penetrato. E allora, ecco che ricompaiono le uIcerazioni. Cosi il virus continua il suo percorso
ad altalena, su e gi, su e gi ... all'Infinito.
Nella maggior parte dei casi, l'herpes solo una seccatura, uno stigma una fonte di imbarazzo
sociale. Ci sono per anche alcune eccezioni. Per esempio pu provocare l~ meningite, una
malattia che pu essere mortale. Nelle donne, pu predisporre al cancro della cervice. Ecco
perch le donne affette da herpes 'dovrebbero sottoporsi a un Pap test almeno una volta all'anno.
E c' un cinquanta per cento di probabilit che, partorendo quando ha un'eruzione erpetica
vaginale in piena fioritura, la donna infetti il bambino, per il quale l'herpes potr creare una
miriade di problemi che vanno dalla cecit alla morte. Ma anche se l'eruzione non visibile. ma
si sa che la madre ha contratto in passato l'herpes, il piccolo corre ugualmente dei rischi. Perci,
se rimane incinta una donna affetta da herpes, attivo o in fase di remissione, bene che questa
informi il ginecologo, il quale potr consigliare un taglio cesareo. E se non c' la certezza che
l'ulcera comparsa mesi prima nella zona vaginale fosse herpes, e nel frattempo la donna
rimasta incinta, c' un nuovo test in grado di diagnosticare questa infezione. Tale esame molto
preciso e i risultati si possono avere nel giro di due giorni.
Negli individui la cui resistenza in generale bassa - come per esempio coloro che dopo un
trapianto di organi ricevono farmaci immunosoppressivi per prevenire il rigetto, i pazienti
cancerosi in chemioterapia o omosessuali affetti dal sarcoma di Kaposi (la malattia che spesso
accompagna l'Aids) ._ l'infezione erpetica, invece di presentarsi sotto forma di ulcere nel punto
di contatto, pu essere disseminata per tutto il corpo con conseguenze che possono rivelarsi
anche fatali.
L'infezione erpetica a cui mi sono finora riferito provocata dal virus dell'herpes simples, di cui
ci sono due tipi, l e 2. Il tipo 1 che in genere si acquisisce in modo del tutto innocente colpisce
la bocca, gli occhi, le labbra e la pelle al di sopra della vita. Il tipo 2, invece, la forma erpetica
genitale, che colpisce al di sotto dell'ombelico. Con tutte le varianti sessuali esistenti oggi,
troviamo un sempre maggior numero di herpes di tipo l l dove dovremmo trovare il tipo 2 e
viceversa. Se pu servire da conforto, aggiunger che ci sono indizi che fanno ritenere che
quando un'infezione di tipo l colpisce sotto l'ombelico, essa non sar probabilmente cosi grave
come un'infezione di tipo 2. E il tasso di ricorrenza del tipo l decisamente inferiore a quello
del tipo 2.
Negli Stati Uniti il numero degli individui affetti da herpes genitale si aggira almeno sui quindici
milioni. Gli studi dei medici hanno visto trentamila casi di questa malattia nel 1966, duecentosessantamila nel 1979 e oggi si documentano cinquecentomila nuovi casi ogni anno. Perci

l'herpes veramente un problema reale e in espansione, non semplicemente una questione di


isterismo dei media.
Ma pu essere prevenuto? Che cosa si pu fare per ridurre la frequenza delle ricadute e la loro
gravit? E ancora, tra le misure che prendiamo attualmente, ce ne sono alcune che
rappresentano solo uno spreco di tempo e di denaro?
Se volete sapere qual il metodo di prevenzione assoluta dell 'herpes, una garanzia che non
potrete comunque avere, non c' che una soluzione: l'astinenza dall'attivit sessuale. Purtroppo,
cosi come l'assenza, l'astinenza non che renda pi affettuosi i rapporti tra gli individui, n del
resto accettabile per la maggioranza degli individui o realistica.
Dopo l'astinenza, il miglior modo per ridurre i rischi di contrarre l'herpes la prudenza.
Attualmente il panico che regna riguardo malattie come l'herpes e l'Aids ha avuto il beneficio
di portare a una diminuzione di sifilide, gonorrea e altre malattie trasmesse per via sessuale,
perch ora gli adulti consenzienti stanno pi attenti alla scelta dei partner. Ma ricordate che
impossibile giudicare 8 occhio se un uomo o una donna sono contagiati e pochi individui sono
motivati 8 sottoporsi a un'adeguata visita preventiva quando sono presi nel vortice della
passione. La malattia inoltre pu essere trasmessa anche quando le lesioni non sono evidenti.
Infine, se avete contratto l'herpes, non siete necessariamente al sicuro da ulteriori infezioni,
come mette in risalto il seguente racconto.
Uno dei miei pazienti, un uomo di quarantaquattro anni, aveva di recente divorziato e sua
moglie, per cui lui ancora stravedeva, lo aveva lasciato per un altro uomo. Improvvisamente,
mentre era sconvolto da grandi reazioni emotive, senti tutto d'un tratto una grave oppressione
dietro lo sterno, cominci a sudare profusamente e si sent debole e in preda alla nausea. Era un
attacco cardiaco. Cos fu ricoverato in ospedale e se dal punto di vista puramente fisico si riprese
bene, rimase emotivamente molto depresso. Quando giunse il momento di tornare a casa, mi
estern tutta la sua ansiet riguardo il futuro. Adesso sono ritornato scapolo, ma io non ho
voglia di rimare solo per sempre. Crede che sar capace di tornare a corteggiare una donna,
condurre una normale vita sessuale e risposarmi? Poich il suo infarto era stato davvero
leggero, lo rassicurai dicendogli che sarebbe andato tutto bene. Ma allora, direte. che cosa c'entra
l'herpes in tutto questo? Be'. a quanto sembra sia lui sia l'ex moglie erano affetti da una
manifestazione erpetica, per cui fintanto che vivevano insieme non c'erano stati problemi. Ma
adesso l'uomo temeva che la sua afflizione , come la chiamava lui, interferisse con una nuova
eventuale relazione, perch, essendo una persona per bene. non aveva alcun desiderio di
contagiare qualche ignara signorina.
Qualche mese dopo l'infarto (era gi tornato al lavoro e stava benissimo) gli capit di sfogliare
una rivista popolare dove trov un annuncio che diceva: Donna di trent'anni, aspetto gradevole,
intelligente, eccetera ... eccetera ... affetta da herpes cerca compagnia di uomo brillante ma
solo, eccetera ... eccetera ... il cui messaggio. in pratica, era questo: Perch non ci mettiamo
insieme noi due che gi abbiamo l'herpes? . Dal momento che l'idea dell'infezione l'aveva
tormentato a lungo. questo annuncio l'interess. Prese contatto con la giovane donna che aveva
messo l'inserzione e la cosa funzion, nel senso che in breve finirono a letto insieme. Due settimane dopo, per, il mio paziente sub un attacco di herpes insolitamente virulento per lui. La
cosa lo stup. C'erano forse controindicazioni che due persone afflitte dall'herpes avessero
rapporti sessuali tra di loro? Una volta colpiti dal virus, non si era forse immuni dall'infezione?
La risposta. gli dissi. si e no nello stesso tempo. L'herpes simplex di tipo 1 e quello di tipo 2
sono in realt due ceppi virali diversi che si possono distinguere solo mediante raffinati esami

di laboratorio. E il fatto di essere stati contagiati da uno di essi non rende per questo immuni
dall'altro. E c' anche di pi, perch con tutta la ginnastica sessuale praticata di questi tempi,
non si pu mai sapere con certezza se l'herpes genitale del tipo 1. relativo alle zone basse. o
del tipo 2 andato fuori strada. Cosi se avete un herpes di tipo 1 e poi avete contatti con una
persona affetta da herpes di tipo 2. vi aspetta una doppia stangata. Come probabilmente
successo proprio nel caso del nostro amico. Ma allora, se adesso al di sotto della cintura ospita
sia l'herpes di tipo 1 sia quello di tipo 2, vuol dire che libero come un uccello e pu avere
rapporti con chiunque senza pericolo? Ebbene, per quanto possa sorprendervi, la risposta
ancora no, perch all'interno di ogni tipo 1 o 2 ci sono abbastanza varianti da rendere rischioso
il contatto con un'altra persona affetta da herpes. E cos ecco sistemati, a mio avviso, i club di
erpetici e i dating services .
Tra l'astinenza e la prudenza c' per il preservativo. Tra tutti i mezzi contraccettivi a nostra
disposizione, il preservativo, pur non essendo neanch'esso sicuro al cento per cento, quello
che offre il maggior grado di protezione contro l'infezione genitale. (Per contro l'herpes non
cos efficace come contro la gonorrea.) Se c' una minima possibilit di rischio, e specialmente
durante incontri fuggevoli come quello del nostro amico a Boston, il preservativo dovrebbe
essere sempre utilizzato dal maschio e richiesto dalla sua compagna. E qualsiasi donna che abbia
contratto un'infezione erpetica e che abbia a cuore il proprio compagno, far bene a utilizzare
una schiuma contraccettiva o un diaframma con gelatina spermicida ogni volta che avr rapporti
sessuali, anche in assenza di ulcerazioni erpetiche. Come ho gi detto prima, c' un rilevante
numero di donne prive di lesioni visibili che continuano a seminare virus. In queste circostanze
il diaframma con la gelatina e la schiuma contraccettiva offrono una certa protezione al
compagno perch possono uccidere i virus dell'herpes.
Oggi sono in atto intensi studi scientifici diretti a trovare un vaccino che possa proteggerei
dall'herpes in modo che il contatto non porti pi al contagio. Al momento in cui scrivo, si stanno
svolgendo ricerche su almeno due di questi vaccini antierpetici.
Ma esaminiamo ora il decorso naturale di questa malattia. Immaginiamo che abbiate avuto la
sfortuna di contrarre l'infezione! A questo punto ormai troppo tardi per parlare di prevenzione.
Adesso i nostri obiettivi sono: 1. cercare di minimizzare la gravit dell'infezione; 2. abbreviare
il periodo di contagio virale (vale a dire la durata delle ulcerazioni); e 3. prevenire o ritardare le
inevitabili ricadute. Fortunatamente oggi le armi a vostra disposizione sono maggiori di quelle
che avevate fino a poco tempo fa.
II pi recente successo nel campo della terapia, e fino a un certo punto anche della prevenzione,
la disponibilit dell'aciclovir in forma orale. Questo farmaco, commercializzato negli Stati
Uniti col nome di Zovirax", era stato inizialmente introdotto in forma endovenosa per i casi di
infezioni gravi e generalizzate. In seguito stato seguito dalla preparazione topica e oggi pu
essere preso anche per bocca. A tutt'oggi si tratta del miglior farmaco per l'herpes ed ecco come
funziona.
Nelle prime infezioni, l'acic1ovir orale riduce la durata della presenza effettiva del virus nelle
ulcere da nove giorni a due; le lesioni si rimarginano in dodici giorni invece che nei sedici giorni
mediamente necessari; invece dei soliti sette, il periodo di sofferenza sar ridotto a cinque giorni;
e dopo quarantotto ore le vostre probabilit di contrarre nuove ulcere passeranno dal sessantadue
al diciotto per cento.
Se invece per quanto riguarda l'herpes siete ormai dei veterani, e avete sofferto di ricadute,
l'aciclovir orale ridurr le probabilit, che passeranno cos dal novantaquattro al ventinove per

cento, di subire un attacco entro quattro mesi dall'ultimo episodio. Ma c' anche di pi, perch
qualsiasi riacutizzazione sar di durata pi breve. Dovrete per continuare a prendere il farmaco,
perch, se lo interrompete, tornate al punto di partenza. Poich si tratta di un nuovo farmaco,
inoltre, sar bene non protrarne l'uso oltre i sei mesi, finch non saranno disponibili maggiori
dati sulla sua sicurezza a lungo termine. E non prendete l'aciclovir se siete in stato di gravidanza
o dovete allattare al seno. Se decidete di limitare l'uso dell'aciclovir al trattamento delle riprese
dei sintomi, prendetelo subito, non appena questi compaiono, cos ridurrete notevolmente il
periodo di contagio e il tempo che impiegano le lesioni a rimarginarsi, riducendo
contemporaneamente la tendenza alla formazione di nuove ulcere. Tenete sempre dell'aciclovir
a portata di mano in modo da poter cominciare immediatamente. Se aspettate di contattare il
medico, in particolare durante i fine settimana, e poi dovete uscire di casa per andare a
comperare il farmaco, avrete perso inutilmente quarantotto ore e l'effetto sar inoltre minore.
L'aciclovir venduto in capsule da 200 mg; il dosaggio usuale di cinque capsule al giorno. Se
lo prendete per un attacco iniziale, dovete continuare a prenderlo per dieci giorni. Questo vi
coster circa trenta dollari, o anche pi, a seconda del ricarico del farmacista (che lo paga
ventisei dollari). Per il trattamento degli attacchi ricorrenti avrete bisogno deIl'acicIovir per soli
cinque giorni. Per prevenire le ricorrenze, avrete bisogno da due a cinque capsule al giorno (la
maggior parte dei pazienti risponde bene a tre capsule). Ma ricordate di limitare la terapia a sei
mesi. lo non mi imbarcherei certo in un regime profilattico se gli attacchi non sono ripetuti e
molto forti.
Il farmaco in s ha una buona tollerabilit, anche se alcuni pazienti lamentano mal di testa,
disturbi intestinali, vertigini e dolori alle articolazioni, tutti sintomi che scompaiono quando si
interrompe la terapia.
Contro l'herpes allo studio anche l'uso dell'interferone. I primi risultati della sperimentazione
indicano che potrebbe essere utile sia nel trattamento sia nella prevenzione delle ricorrenze.
Poich l'herpes un problema cronico per cui, almeno fino a tempi recenti, non c'era alcuna
terapia efficace, milioni di pazienti in tutto il mondo hanno sprecato sforzi, tempo e soldi con
terapie inefficaci. Ecco alcuni tipi di intervento che sospetto siano inutili: vari vaccini - per il
vaiolo, Bcg, per la poliomielite e l'influenza, etere applicato localmente (che pu essere tossico)
e cloroformio. Anche la L-lisina, un amminoacido preso per via orale, molto popolare tra i
pazienti erpetici che mi hanno detto di sentirsi meglio quando lo prendono e di non risentire
di effetti collaterali. Non sono per a conoscenza di conferme scientifiche riguardo i presunti
benefici di questo agente.
A questo punto vi interesser forse sapere come andata a finire col mio paziente agente di
borsa affetto da sifilide. Be', l'abbiamo curato. E abbiamo curato anche sua moglie. A quanto
sembra, non si era accorto per tempo della piccola ulcera tumida I

E' possibile migliorare la mia intelligenza e la mia memoria? Esistono delle


tecniche apposite? Esistono delle sostanze che potenziano memoria e attenzione?
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Purtroppo gli studi pi seri dimostrano che intelligenza e memoria sono strettamente
ereditarie. Questo non vuol dire che non si deve avere cura di coltivarle e addestrarle sin dalla
prima infanzia e mantenerle in allenamento nella maturit e nella vecchiaia, perch queste

facolt, se non possono essere aumentate, possono per essere menomate da uno sviluppo
carente di stimoli, e possono affievolirsi significativamente con l'et.
Per un panorama delle tecniche di memoria, che per servono solo da aiuto ad una memoria
ereditariamente buona, si pu consultare il sito www.learningsources.altervista.org e cliccare
sul link "Tutte le tecniche per ricordare" nella sezione PSICOLOGIA.
I numerosi farmaci venduti come ricostituenti o potenzianti dell'attenzione e della memoria, a
base di fosforo, aminoacidi, glucamina, ginseng, come Sargenor, Fosglutamina, Acutil,
Rekord B12 sono assolutamente inutili: sufficiente una dieta ricca di nutrienti e un
supplemento vitaminico e minerale come Multicentrum per ottenere lo stesso effetto con un
costo molto minore.
Ci sono poi gli "energy drink" come il Red Bull (a base di vitamine del complesso B,
glucoronolattone, caffeina, taurina), IronPower (caffeina, teina, estratti di mat, noce di cola,
ginseng, guaran e altre piante dall'effetto stimolante). Ma la quantit di caffeina presente nel
Red Bull veramente scarsa: in una lattina c' a malapena la quantit di caffeina presente in
una tazzina di caff. La vitamina B non ha un immediato effetto stimolante sul sistema nervoso.
Quanto a taurina e glucoronolattone, il loro effetto sulla efficienza mentale non provato.
Meglio quindi ripiegare sulla tazza di caff o di t.
C' poi la moda degli aminoacidi: creatina, tirosina, ecc. Esistono preparati come Friliver, che
forniscono tutta la gamma di aminoacidi ramificati.
Esiste infine una categoria di sostanze chiamate "smart drugs", molto in voga tra gli studenti
americani, che possono avere un effetto transitorio di potenziamento dell'attenzione e della
memoria, come il Ritalin, o il Deadyn (pemolino di magnesio), ecc. Ma il loro uso in Italia
scarso, e tale dovrebbe rimanere per diverse ragioni:
Molti medici statunitensi denunciano effetti collaterali negativi del Ritalin o di altri farmaci
simili
In Italia le autorit hanno preso una ferma posizione contro le smart drugs. Molti di questi
farmaci, come il Ritalin, sono ottenibili solo con ricetta medica e non per generiche difficolt
di concentrazione, ma solo per patologie particolari, come il disturbo di attenzione dei
bambini. Alcuni farmaci, come il Deadyn della Schering, che negli anni '80 venivano
raccomandati dalle rubriche mediche di noti quotidiani come ausili allo studio sono stati
addirittura banditi, perch utilizzati impropriamente per lo "sballo" in discoteca.
Tra le smart drugs che vengono continuamente immesse sul mercato molte sono costituite da
principi vegetali (es. l'estratto di geranio tropicale, la salvia divinorum) i cui effetti tossici o
di assuefazione non sono stati sufficientemente studiati, e portano a vietarne il commercio
solo dopo diverso tempo che il consumatore ignaro ne fa uso.
Ritalin
Deadyn o Pemolino di magnesio
Infine, riportiamo l'opinione fortemente critica del farmacologo Silvio Garattini:
Il rendimento mentale diventato un fattore di importanza strategica nelle societ
postindustriali, dove soprattutto a chi occupa posizioni di comando si richiedono prontezza
di apprendimento, creativit e rapidit decisionale. Di qui l'interesse che molte case
farmaceutiche stanno dimostrando per quelle che in gergo vengono defmite smart pills,
pillole intelligenti. Noti anche come nootropi (dal greco noos, mente) questi farmaci
- ancora in fase sperimentale - avrebbero il potere di incrementare o rivitalizzare la memoria
e i processi cognitivi.

In America sono di gran moda, e decine di migliaia di persone in perfetta salute ne fanno uso
abituale per apparire pi brillanti e competitivi. La.California, dopo essere stata la patria della
marijuana e dello Lsd, si prepara a fare da culla al nuovo movimento. A Los Angeles e a
San Francisco spuntano smart bar dove al posto degli alcolici servono drink dai nomi
fantasiosi - Renew-U, Intellex, Psuper Psonic Psy-ber Tonic, Memory Fuel - che stimolerebbero le capacit intellettive. Per lo pi sono frullati alla banana o al kiwi con l'aggiunta di
un'overdose di vitamine e di amminoacidi (fenilalanina, tirosina]. C' anche chi preferisce le
sostanze nootrope vere e proprie (come il piracetam), molte delle quali importate
illegalmente dall'Europa (la Food and Drug Adrninistration non ne ha ancora autorizzato la
vendita) o prescritte per tutt'altre indicazioni. E intanto va a ruba nelle librerie una guida
all'uso delle smart drugs, che in copertina promette ai lettori di aumentare enormemente
il potere del loro cervello.
Parole. Ciance da imbonitori da fiera. Nessuna vitamina, nessuna molecola naturale o
artificiale potr mai mutare un asino in purosangue o farci vincere il premio Nobel. Ma
intanto i venditori di illusioni sono l, pronti ad approfittare delle nostre megalomanie. Ancora
una volta, invece di farsi carico dei malati e dei perdenti, la medicina sforna false ricette per
i sani che vogliono stravincere.
Se proprio si vuole utilizzare un aiuto alla concentrazione, una tazza di caff nero la scelta
migliore. A dosi non eccessive, il caff un farmaco straordinario, che non d assuefazione n
effetti dannosi e pu essere assunto per tutta la vita.
Agli studenti raccomandabile anche il the, che contiene una forma di caffeina, la teina, che
ha un effetto pi graduale ma pi prolungato.
L'assunzione di una dose giornaliera di un multivitaminico-multiminerale, insieme ad un
supplemento di vitamine del complesso B (es. Be-Total), particolarmente importanti per il
buon funzionamento del cervello, dovrebbe essere sufficiente per mantenere vita l'attenzione
di chi studia e contrastare la fatica. Pochi sanno che la vitamina C un potente stimolante,
tanto che i medici sconsigliano di assumerla prima di andare a letto, e se proprio si vuole, si
pu assumerne qualche compressa nei periodi di pi intenso studio.
Se il caff o il the possono essere presi per aiutare lo studio di qualche pomeriggio o per gli
esami, per, se continua la mancanza di concentrazione e la sonnolenza, probabilmente si tratta
di un problema di scarso sonno, molto diffuso tra gli adolescenti che chattano o girano per i
locali fino a tarda notte, e andrebbe risolto con delle buone nottate di riposo ristoratore.

Dove posso trovare tabelle che mi informino sul valore degli alimenti e sul loro
contenuto calorico e vitaminico?
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Nel sito www.learningsources.altervista.org, nella sezione NUTRIZIONE, ci sono:


Una tabella delle proteine pi magre
Una tabella del valore calorico degli alimenti e del loro contenuto di nutrienti (proteine,
grassi, carboidrati)
Una tabella delle dosi consigliate di vitamine e minerali dai vari testi medici

La psicoterapia serve?
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Il consiglio : usa il buonsenso, cerca di renderti conto se le cose procedono o non portano
alcun risultato. Ecco, di seguito, alcuni aspetti negativi o trappole di cui tenere conto:
Il mercato della psicoterapia una giungla. In italia qualsiasi persona uscita dalla facolt di
psicologia pu esporre il cartello "psicologo". Il tirocinio infatti necessario solo se ci si
vuole fregiare dell'appartenenza a determinate scuole come quella psicanalitica, adleriana,
junghiana, ecc. A norma di legge non lo .
A differenza che nei paesi anglosassoni, in cui la pratica del self enhancement e della
psicoterapia molto diffusa, in Italia, fino a poco tempo fa non era cosa frequente andare da
un terapeuta. Quindi da noi non esiste un adeguato background di formazione e di esperienza
e i nostri terapeuti sono normalmente di livello (anche molto) inferiore a quelli stranieri.
Le scuole psicoterapeutiche sono numerosissime. E' praticamente impossibile orizzontarsi.
Ognuna propone la sua soluzione. Un paziente, a seconda del caso, pu diventare oggetto di
sperimentazione di teorie e pratiche di tipo del tutto opposto: freudiane, lacaniane, scuola di
Palo Alto, cognitivismo, psicomagia, ecc.
Da molte parti si afferma ormai che le terapie basate sulla esplorazione della propria infanzia
e dei relativi traumi sono lunghe, costosissime e improduttive, perch quello che conta
come la persona ora. La psicanalisi (freudiana, lacaniana ecc.) sta diventando sempre pi
svalutata, perch lunghissima (tre, cinque anni e pi) e costosissima (una o due sedute
settimanali) a favore di terapie brevi.
Ecco una storia emblematica di una persona intrappolata in una terapia lunghissima e
costosissima, che alla fine riuscito a liberarsene. Ivano G. Casamonti, un giornalista, ha
raccontato che quando era ancora insegnante, per risolvere i problemi personali, che
includevano un rapporto in crisi con la moglie, sia lui che lei si erano rivolte alla stessa
terapeuta. La terapia, costosissima, si era protratta per diversi anni. La psicoterapeuta aveva
addirittura consigliato alla moglie di Casamonti di "sperimentare la propria libert" e tradire
il marito. Finch un giorno un incidente stradale banale e grave (sfiguramento del volto con
necessit di pagare una impegnativa chirurgia estetica ricostruttiva) mise Casamonti di fronte
alla scelta di continuare a fare terapia o rimanere sfigurato. Ne parl con la psicanalista, la
cui risposta fu che doveva senz'altro continuare a fare psicoterapia e rimanere sfigurato.
Improvvisamente, a lui e alla moglie si aprirono gli occhi. Gettarono via il quadernetto da
"pirla in analisi" (cos lo chiama Casamonti) dove giorno per giorno la terapeuta pretendeva
che venissero annotati tutti i pensieri, il marito si sottopose a interventi chirurgici, rifece la
pace con la moglie, cambi professione (giornalista) con un deciso aumento di soddisfazione
e di stipendio. E non torn mai pi in analisi.
Certe terapie (psicanalisi) sono lunghissime (fino a 5 anni), costosissime e estremamente
impegnative in termini di tempo (due sedute a settimana di almeno 60 euro ciascuna).
Andrebbe valutato se utilizzarle solo in casi molto gravi e impegnativi.
Il fatto che lo psicoterapeuta esponga una laurea in medicina non vuol dire assolutamente
nulla: molti medici si riciclano come psicoterapeuti con l'aggravante di non avere n una
laurea in psicologia n una specializzazione in psichiatria
Come consiglia Vittorino Andreoli nel suo libro I segreti della mente (la cui lettura
consigliata), una strategia da mettere in atto indipendentemente dal ricorso al terapeuta
quella di monitorare e riconoscere subito i segni di disordine mentale e intervenire

immediatamente. Per far questo occorre leggere un buon testo che descriva i principali
sintomi e variet delle nevrosi e psicosi.
Certe situazioni (es. coniugali) si sbloccano con un consiglio che potrebbe darvi qualsiasi
persona di buonsenso (sacerdote, amico, parente, avvocato), senza ricorrere ad una
impegnativa psicoterapia
Per certe patologie (vedi il paragrafo sulla depressione) la terapia farmacologica
inderogabile e quella psicologica inutile o al massimo di supporto
In alternativa alla psicoterapia si pu provare:
La consulenza filosofica. Il consulente filosofico cerca di fornire al paziente un modo di
elaborare razionalmente e individuare i propri problemi e i propri valori, promovendo un
agire pi consapevole
Il counseling: focalizzato sul superamento di determinate situazioni problematiche, senza
investire l'intera personalit del paziente
Training autogeno e autoipnosi. Sono tecniche di rilassamento che hanno importanti effetti
terapeutici e di auto-coscienza
Meditazione. Esiste una offerta vastissima di corsi di meditazione: dalla meditazione
buddhista, alla meditazione tantrica ecc.
Ipnoterapia: l'ipnoterapeuta agisce sul sintomo (timidezza, rabbia, ecc.) cercando di
rimuoverlo, e questo talvolta sufficiente
self therapy : esiste una importante manualistica statunitense, che sta venendo sempre pi
tradotta in italia, su come fare esercizi per aumentare da soli autoconsapevolezza, volont
ecc.

Cosa sono gli "zuccheri semplici" e perch dovrei evitarli?


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Oggi il consumo di farine raffinate e zuccheri semplici (glucosio e saccarosio, contenuti in


biscotti, cioccolate e dolci in genere) ha fatto aumentare enormemente la quantit di zuccheri
che giornalmente il nostro corpo deve smaltire. Rispetto alla dieta di uno-due secoli fa, noi
assumiamo da tre a dieci volte tanto la quantit di zuccheri a cui il corpo umano si adattato
nel corso della sua evoluzione.
Il picco glicemico che ne risulta nel sangue attiva le isole di Langerhans, cellule del pancreas
che secernono l'insulina, provocandone un superlavoro che dura decenni. Finch alla fine esse
non si guastano, e insorge il diabete.
Le pressioni dell'industria dolciaria e lo scarso coraggio dei medici impediscono che si denunci
questa moderna "epidemia silenziosa" che fa s che almeno tre persone su dieci sviluppino
entro i cinquant'anni una qualche forma di diabete che non avrebbero sviluppato se fossero
stati correttamente informati.
Anche l'entit esagerata dei pasti e dell'uso di pasta e farinacei contribuisce al diabete. Un pasto
di 1000 calorie o pi, decisamente sovrabbondante ma decisamente non infrequente in una
giornata-tipo di una qualsiasi persona, riempie lo stomaco di pasta, pane e farinacei che
provocano ugualmente un picco glicemico e un superlavoro del pancreas.
Gli zuccheri peggiori sono il glucosio e il saccarosio e gli altri "zuccheri semplici" che entrano
immediatamente in circolo nel sangue e stimolano immediatamente la secrezione di insulina,

mentre gli "zuccheri complessi" come gli amidi del pane e della pasta sono smontati pi
gradualmente e senza danno.
Un altro fattore di diabete, che pochi conoscono, il consumo di succhi e concentrati di frutta
anzich della frutta non frullata
Gli zuccheri semplici, estremamente calorici e privi di nutrienti, "sbattono fuori" dalla dieta i
nutrienti di cui abbiamo bisogno, sebbene recenti studi mettono in guardia dal catastrofismo
totale e mostrano che l'assunzione dei nutrienti pu ancora essere sufficiente.

Qual la nutrizione migliore per il cervello?


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Tutto ci che avete bisogno di sapere al riguardo contenuto nel libro di Jean-Marie Bourre
La nutrizione del cervello. Qui ne diamo un breve riassunto.
Le membrane delle cellule cerebrali sono formate essenzialmente da grassi. I grassi giusti sono
importanti per la salute del cervello.
Esistono due acidi grassi polinsaturi essenziali ("essenziale" vuol dire che l'uomo non in
grado di sintetizzarlo): l'acido linoleico e l'acido alfa-linolenico, che sono rispettivamente a
capo delle famiglie omega 6 e omega 3. Essi sono presenti in quantit troppo basse nella nostra
alimentazione attuale, ragion per cui l'olio (di colza, soia o noce) non dovrebbe mai mancare
in alcuna dieta. Questi grassi venivano compresi sotto il termine di "vitamina F".
Gli apporti nutrizionali consigliati sono di 10 g e 2 g rispettivamente di acido linoleico e alfalinolenico.
Grammi di alimenti
che forniscono il 50%
dell'ANC
7
7,5
8
9
14
23
50
60
20
36
12-40
25
50
60
1000-2500

Grammi di acido
Alimento
linoleico per 100 g
di alimento
olio di vinacciolo
70
olio di girasole
65
olio di noce, mais
60
olio di soia
53
olio di arachide americana 36
olio di arachide africana
22
olio di oliva
10
olio di palma
8
noci
26
burro
14
Margarina
15-40
grasso di tacchino, pollo
20
grasso d'oca, anatra
18
grasso di cavallo, maiale
8
formaggi
0,2-0,5

Grammi di alimenti

Alimento

Grammi di acido

che forniscono il 50%


dell'ANC
12
14
100
125
350
500
1000
30
200
500
600
1000
800
3000

linoleico per 100 g


di alimento
olio di noce
8
olio di soia
7
olio di mais
1
olio di oliva
0,8
olio di vinacciolo
0,3
Olio di girasole, palma
0,2
Olio di arachidi
0,1
noci
3,5
fagioli, mandorle
1
olive, lamponi, ribes
0,4
broccoli, insalata, spinaci 0,3
latte intero
0,2
pane integrale, insalata,
0,25
ribs nero
cetriolo
0,006

A capo della famiglia omega 3 vi dunque l'acido alfa-linolenico, il cui primo derivato
l'acido timnodonico (detto anche EPA, acido eicosapentaenoico), che condivide la gloria degli
oli di pesce nell'ambito della prevenzione e cura delle malattie cardiovascolari. Il secondo
derivato porta il nome di acido cervonico (DHA o acido docosaesaenoico) in quanto il cervello
la struttura vivente che ne contiene in maggiore quantit ed proprio in tale organo che
stato scoperto; in particolare la zona frontale del cervello, quella specifica dell'uomo e la pi
nobile, la regione che ne contiene di pi.
Servono notevoli quantit di acidi grassi essenziali per costruire e mantenere le membrane di
tutte le cellule e soprattutto quelle dei neuroni. Ben un terzo della struttura lipidica delle
membrane cerebrali proviene necessariamente e direttamente dall'alimentazione. Di fatto, nel
cervello, un acido su tre polinsaturo.
Fortunatamente difficile non ingerire acido linoleico, dal momento che esso presente
seppure in quantit variabile, nella maggior parte degli alimenti. Nell'uomo non stato
osservato un grave deficit specifico anche se tuttavia possibile che le ricerche non siano state
finora sufficientemente approfondite.
Sono state invece rilevate carenze specifiche di acido alfa-linolenico: storicamente la prima
osservazione riguardava una bambina sottoposta ad alimentazione artificiale che presentava
vari disturbi, tra i quali delle anomalie neurologiche. L'effetto terapeutico che ebbe
l'integrazione con l'acido rivel la sua importanza. I bambini nei primi sei mesi di vita sono i
pi sensibili alla carenza di acido alfa-linonenico.
E' stata descritta una patologia da deficit di acido alfa-linolenico nella scimmia e persino
nell'uomo. Una sindrome delle societ moderne, a forte connotazione psichiatrica. stata
appunto interpretata come una carenza di acidi dell afamiglia alfa-linolenica ed stata messa
in relazione con alcuni regimi alimentari da fast food e altra ristorazione rapida. E' pertanto
fondamentale controllare le quantit di acidi grassi di questa famiglia presenti
nell'alimentazione: un apporto minimo necessario per permettere alle membrane, soprattutto
cerebrali, di avere una composizione adeguata e un funzionamento normale

Per quanto riguarda l'acido linoleico non ce ne deve essere una quantit eccessiva (la scelta
tra olio di nore di mais, di soia, girasole o al limite di arachidi e colza); per l'acido alfalinolenico la scelta limitata agli oli di colza, noce e soia. La noce l'olio che contiene meno
acidi saturi.
Colza, noce e soia sono oli ricchi di acido alfa-linolenico
Nei topi e ratti di laboratorio una carenza alimentare specifica di acido alfa-linolenico provoca
drammatiche alterazioni nella composizione delle membrane del sistema nervoso. Una volta
interrotta la carenza, il recupero da parte del cervello estremamente lento: i diversi mesi
necessari per l'animale lasciano supporre diversi anni per il bambino.
La presenza di acido alfa-linolenico nell'alimentazione conferisce una maggiore resistenza
rispetto ad alcune sostanze neurotossiche (gli animali esposti muoiono molto pi lentamente)
il che significa che l'efficacia della barriera encefalica migliore e il cervello pi protetto.
Le attivit enzimatiche vengono meglio controllate, in particolare quella detta "ATPasi" che
utilizza approssimativamente la met dell'energia utilizzata dal cervello, vale a dire 1/10
dell'energia totale consumata da tutto lorganizmo a riposo. La carenza di acido alfa-linolenico
danneggia d'altra parte l'approvvigionamento di energia del cervello
La retina uno dei tessuti pi ricchi. I ratti di 4 settimane (equivalenti all'et di setti anni per i
bambini) presentano garvi alterazioni dell'elettroretinogramma come effetto della carenza di
acido alfa-linolenico: la soglia di rivelazione dell'elettroretinogramma necessita di
un'illuminazione dieci volte pi potente che negli animali nutriti normalmente.
Una mancanza simultanea di acido linoleico e alfa linolenico altera le capacit di
apprendimento degli animali, li indebolisce li istupidisce e infine li uccide. La carenza di uno
solo si rivela meno catastrofica: l'assenza di acido alfa-linolenico danneggia, per esempio,
l'apprendimento.
Vista, udito, odorato sembrano essere danneggiati dal deficit di acido alfa-linolenico a due
livelli: da un lato a livello dell'organo sensoriale recettore, dall'altro a quello della regione
cerebrale che lo interpreta. Durante l'invecchiamento la riduzione dell'udito e della vista
provengono tanto dalla diminuzione dell'efficienza delle regioni del cervello interessate,
quanto da disturbi dell'orecchio interno e della retina. Persino la percezione del gusto viene
alterata: un dato livello di percezione del dolce richieder pi zucchero negli animali privati di
acido alfa-linolenico. Tale carenza riduce inoltre la percezione del piacere, alterando
lievemente l'efficienza degli organi sensoriali e andando a colpire le strutture cerebrali
corrispondenti.
Una ricerca recente ha mostrato che vengono danneggiati alcuni neuromediatori, in particolare
nella zona frontale del cervello.
I nascituri accumulano nel cervello imponenti scorte di EPA e DHA.
I bambini godono di un migliore sviluppo psicomotorio se ricevono nel latte acidi grassi
polinsaturi a catene molto lunghe, come quelli del latte materno.
Lo sviluppo neurologico (studio britannico su bambini di 9 anni) migliore per quelli allattati
al seno. Questo effetto con tutta probabilit dovuto agli acidi grassi polinsaturi.
Nei topi gli effetti della deprivazione di EPA e DHA sono recuperati in tempi lunghi, tuttavia
il danno all'apprendimento permane.
Quantit di acidi grassi essenziali da assumere giornalmente (grammi/giorno)
saturi mono
18:2 omega 6 18:3 omega 3
polinsaturi

di cui

uomo adulto 19,5


donna adulta 16

insaturi (linoleico)
49
10
40
8

(alfa-linolenico) a catena lunga DHA


2
0,5
0,12
1,6
0,4
0,1

Le raccomandazioni relative agli acidi grassi sono spesso definite in percentuali che variano a
seconda delle finalit perseguite. Gli "apporti nutrizionali consigliati" propongono per gli acidi
saturi un tenore del 24%, per i monoinsaturi del 60% e i polinsaturi del 16%; nella categoria
del polinsaturi si raccomanda un rapporti di 1/5 circa per gi omega 6 e omega 3
(nell'alimentazione normale varia da 1/15 a 1/50. Per un adulto ci significa 10 g al giorno di
acido linoleico e 2 g di alfa lonolenico. Per la prima volta si consiglia che gli acidi grassi
polinsaturi a catene molto lunghe raprpesentino il 3% di cui lo 0,5% di DHA, che corrisponde
a 120 mg al giorno.
Solo di recente, dunque, l'acido alfa-linolenico stato riconosciuto indispensabile per l'uomo.
Una certa confusione persiete tra gli acidi grassi indispensabili (gli acidi linoleico e alfalinolenico) e quelli essenziali, loro derivati a catene carboniose pi lunghe e pi insature, che
rientrano in talune funzioni biologiche.
Tra i monoinsaturi quello degno di maggiore interesse l'oleico, mentre i suoi derivati sono
importanti nelle membrane biologiche, in particolare in quelle cerebrali. L'acido oleico
potrebbe essere quindi essere semi-indispensabile (almeno parzialmente o in determinate
condizioni, come il gruppo di Bourre ha dimostrato.
Gli acidi grassi saturi, per quanto avversati da tutti, rivestono probabilmente ruoli importanti,
soprattutto per le membrane biologiche e in particolare a livello cerebrale. La loro presenza
nel cervello nota, ma non chiara la loro esatta funzione n l'origine, che potrebbe essere
parzialmente alimentare.
Gli acidi grassi "trans" sono natuaralmente presenti nelle carni e nei latticini, come
conseguenza della fisiologia dei ruminanti. In alcuni alimenti se ne trovano in quantit
considerevoli soprattutto a causa dei processi di idrogenazione industriale utilizzati per rendere
solidi gli oli vegetali al fine di trasformarli in margarine. Gli acidi grassi monoinsaturi o
polinsaturi sono chimicamente idrogenati per ottenere acidi grassi saturi, molto meno instabili.
Le insaturazioni (i legami chimici doppi tra due atomi di carbonio) sono fisiologicamente di
natura "cis"
Gli acidi grassi servono a costruire il corpo e in particolare il cervello,ma hanno anche effetti
curativi. Questa funzione ricoperta soprattutto dagli oli di pesce, che non vanno confusi con
gli oli di fegato di merluzzo e di halibut.
Abbondanza di pesce e di frutti di mare significa meno rischio di demenza legata all'et. Il
consumo regolare di pesce riduce in misura significativa i rischi di disturbi quali il morbo di
Alzheimer. Gli acidi grassi presenti nel pesce garantirebbero un migliore rinnovamento delle
cellule nervose.
Gli eschimesi ignorano le malatte cardiovascolari ostruttive come l'arteriosclerosi in quanto
mangiano molto pesce. Sono inoltre ben protetti contro determinati disturbi dermatologici,
esempio la psoriasi e talune affezioji allergiche e infiammatorie.
eschimesi danesi
infarto del miocardio 3
40
sclerosi a placche
0
5

epilessia
psicosi
psoriasi
asma bronchiale
diabete
tumore
ulcera gastrica

16
10
2
1
1
46
19

8
8
40
25
9
53
29

I meccanismi d'azione degli acidi grassi polinsaturi omega 3 sono relativamente poco
conosciuti. Si sa che essi agiscono direttamente nella composizione delle membrane
biologiche e partecipano dunque alla loro fisiologia. Intervengono inoltre direttamente
attraverso i loro derivati. Nell'ambito delle complesse interazioni fra le cellule e le pareti
vascolari, gli oli di pesce diminuiscono l'aggregazione delle piastrine, riducendo il rischio di
ostruzione delle arterie. La migliore deformabilit dei globuli rossi favorisce una migliore
ossigenazione dei vasi sanguigni. La fluidit delle membrane biologiche viene di fatto
controllata dalla struttura dei lipidi che le compongono e in particolare dalla natura e quantit
dei loro acidi grassi polinsaturi. Essendo pi deformabili,i globuli rossi si insinuano pi
facilmente nei capillari, aspetto molto apprezzabile a livello del cervello. Inoltre aumenta
l'efficienza del muscolo cardiaco poich la struttura delle sue cellule e le funzioni delle
membrane dipendono dalla composizione di acidi grassi polinsaturi. Gli oli di pesce
contrastano l'aritmia cardiaca.
L'effetto pi rilevante l'abbassamento dei trigliceridi.
Mangiare pesce due volte la settimana dimezza il rischio di malattie cardiovascolari. Questa
prescrizione, derivante da osservazioni epidemiologiche ha fatto s che l'olio di pesce venisse
considerato un vero e proprio farmaco.
Con la frittura i grassi del pesce si sciolgono e mescolano con quelli della frittura e vanno
pertanto perduti. Il valore nutrizionale del pesce impanato o fritto dipende quindi quasi
integralmente dal valore nutritivo dell'olio utilizzato per la cottura. Un olio troppo saturo
quindi un errore fatale.
Il pesce dovrebbe essere non di allevamento ("malnutrito")
Alle donne norvegesi si raccomanda di evitare di mangiare pesce pi di una volta al mese,
perch c' una massiccia contaminazione dei banchi di pesce del mare del nord, tra l'altro con
diossina (non si parla ancora di radioattivit, perch per ora, per quanto il mare sia una
discarica di sottomarini atomici, stando alle fonti ufficiali non vi sarebbero fughe). Il pesce
proveniente dal Mar Baltico estremamente inquinato.
Numerosi sono i mari inquinati, a tutte le latitudini e da sostanze di ogni tipo, tra cui il
mercurio. E' impossibile praticare un controllo allo sbarco del peschereccio.
Le specie di allevamento sono numerose (salmone, branzino, trota, storione, orata, halibut e
rombo) ma bisognerebbe che i loro mangimi fossero selezionati in modo da far s che gli
animali siano in grado di elaborare e quindi contenere i preziosi nutrienti di cui abbondano
quando vivono in libert.
Non tutti i pesci contengono gli omega 3: sono in fatti in grado di fabbricarli solo coloro che
mangiano ci che la natura ha previsto per loro, vale a dire zooplancton e altri pesci; in caso
contrario, essi ne conterranno ben pochi. Il salmone di allevamento contiene una quantit venti
volte minore di questi grassi "medicinali", a meno che non venga nutrito con oli di pesce

Fortunatamente alcune aziende ittiche allevano il pesce con grassi selezionati a conformi ai
loro bisogni, gli omega 3. La brutta notizia che diverranno sempre pi rare, a causa di una
normativa sempre pi severa; infatti molti di questi grassi non vengono commercializzati ma
distrutti, in quanto contaminati dalla diossina che supera i valori consentiti.
Almeno i 2/3 del pescato vengono convogliati nella produzione di alimenti per animali.
I pesci di allevamento carnivori hanno bisogno di molte pi proteine dei mammiferi
nell'alimentazione. Le proteine vegetali sono insufficienti. Anche integrandole con aminoacidi
molto difficile far crescere i salmoni. L'associazione casuale di aminoacidi insufficiente, la
fisiologia dei pesci rimane per molti aspetti misteriora (quella degli umani ancora pi
enigmatica).
Poich i salmoni riescono difficilmente a elaborare gli acidi grassi omega 3 a catena molto
lunga a partire dai precursori presenti negli oli vegetali restano due possibilit: nutrirli con
grassi di altri pesci o far produrre questi composti da piante OGM.
I pesci reperiscono l'energia principalmente nei grassi poich non sanno digerire bene i glucidi
complessi.
Si pu aumentare pi facilmente il tenore di omega 3 nel latte o carne di animali monogastrici
come maiali che in animali poligastrici, perch i batteri degli stomaci di questi trasformano i
polinsaturi in saturi, distruggendoli.
Nonostante i latticini contengano solo basse quantit di omega 3 il fatto di essere consumati in
forti quantit rende il loro apporto significativo e lo stesso vale per le carni, soprattutto quelle
dei monogastrici, come pollame e maiale.
Le lievi variazioni che potrebbero essere ottenute rimpinzando gli animali con l'uno o l'altro
micronutriente non consentirebbero comunque di migliorare significativamente la copertura
del fabbisogno umano. Verrebbero arricchiti in effetti solo gli organi di stoccaggio naturali,
cio le frattaglie (soprattutto il fegato), ma il loro consumo estremamente ridotto.
Gli accidenti cerebrali sono dovuti non solo alle placche ateriosclerotiche che si distaccano,
ma alle emorragie. L'aterosclerosi cerebrale pi tarda di quella cardiaca. Il cuore subisce tutta
una serie di patologie le cui cause sono estremamente varie: complicanze dell'aterosclerosi (tra
cui infarto del miocardio e angina pectoris), valvulopatie, insufficienza cardiaca, disturbi del
ritmo e conduzione. Con l'invecchiamento le cellule muscolari tendono a scomparire col
rischio di aritmie cardiache. La responsabilit delle alterazioni del muscolo cardiaco delle
proteine, che diminuiscono sia come quantit sia come qualit.
I soli apporti che possono contribuire sensibilmente all'equilibrio degli omega 3 in forma di
acido alfa-linolenico sono gli oli vegetali (colza, soia, noce), i frutti che ne contengono (noci)
e le uova omega 3; per le catene lunghe carboniose di omega 3 sono ancora le uova e i pesci
grassi.
L'olio di colza stato a torto ritenuto dannoso per il cuore a causa dell'acido erucico. Accuse
infondate. Ora la colza normale sparita e si coltiva solo colza "doppio zero" con zero acido
erucico e zero glicosinolati. Viene anche chiamata canola.
Per arricchire la dieta del capofamiglia degli omega 3 la scelta limitata agli oli di soia
La dieta mediterranea migliore quella cretese, che trova gli omega 3 nell'olio di noce, nelle
noci, nell'insalata della variet portulaca che ne contiene elevate quantit, nonch nelle uova,
lumache e coniglio.
Per quanto riguarda le catene lunghe carboniose la fonte principali sono i pesci

GRAMMI
PESCE
DI DHA
OGNI 100 G
sgombro 2,3
aringa
1,5
salmone 0,8
storione 0,7
trota
0,5
rombo
0,4
merluzzo 0,3
nasello
0,25
sogliola 0,2
persico
0,15

I prodotti di origine animale (carni rosse e bianche, salumi, pollame, pesce, uova, latte e
latticini) costituiscono la principale fonte di vitamine, a eccezione di quelle C, E, K; per la B12
essi rappresentano addirittura la fonte quasi esclusiva

Vitamina

Malattia
principale
collegata
al deficit

Sintomi

dige
stivi
A
D
E
K
B1
B2
PP
B5
B6
B8
B9
B12
C

Xeroftalmia
Rachitismo
Degenerazione
neuromuscolare
Emorragie
Beriberi
Dermatosi
Pellagra

X
X

X
X
X
X

Anemia
megaloblastica
Anemia
perniciosa
Scorbuto

cute/
psi car
ocu neuro
san
muc
chia dia
ossa
lari musc.
gue
ose
trici ci
X
X
X

X
X
X
X
X

X
X
X
X
X

X
X
X

X
X

X
X

Cosa devo fare per evitare osteoporosi e malattie legate alla decalcificazione?
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Oltre che a leggere quanto qui scritto sui latticini, leggere l'ottimo libro di Robert Heaney e
Janet Barger-Lux, Come farsi le ossa nella vita, Edizioni il Sole 24 ore. Leggete poi quanto
segue.
Alcuni si ammalano di osteoporosi a causa dell'eccessiva perdita di calcio nelle urine dovuta
a disturbi renali. Una percentuale dal dieci al quindici per cento sono alcolizzati. In una
particolare fascia di rischio sono quegli uomini che bevono in eccesso e fanno uso di antiacidi
contenenti alluminio per combattere ulcere e iperacidit. La combinazione di alcol e di questi
antiacidi prova un forte impoverimento di calcio.
Una dieta dimagrante o povera di colesterolo una dieta a basso apporto di calcio.
Gli individui normali necessitano di 1000 g al giorno (la quantit raccomandata di 800 troppo
bassa per Rosenfeld).
Con l'invecchiamento la capacit dell'intestino di accettare il calcio attraverso la sua mucosa
si riduce.
Prendere integrazioni di vitamina D favorisce l'assorbimento intestinale del calcio. Rosenfeld
non prescrive pi di 400 unit al giorno, una quantit che si trova nella maggior parte delle
integrazioni multivitaminiche. Una quantit superiore potrebbe risultare dannosa. Uno studio
inglese ha mostrato che donne sottoposte a un regime di calcio e vitamina D sono meno colpite
dal cancro al colon.
Pur essendo importante mangiare una quantit sufficiente di proteine e fibre, l'eccesso pu
impoverire il corpo di calcio. Lo stesso effetto l'hanno quantit eccessive di sale, bevande tipo
coca-cola, vitamina A e alimenti con additivi a base di fosforo. Non che queste sostanze vadano
evitate, solo non bisogna esagerare con alcuna di esse a scapito di altri alimenti.
L'osteoporosi favorita dall'inattivit fisica. La quantit di massa ossea accumulata da una
donna fino al momento di compiere i 35 anni determiner in modo significativo la sua
vulnerabilit all'osteoporosi dopo la menopausa. Un'attivit fisica regolare il modo migliore
per incrementare la massa ossea. Come avviene per i muscoli, quando si sottopongono le ossa
a sforzi, si favorisce l'assorbimento continuo delle vecchie cellule e il loro ricambio con quelle
nuove.
Un individuo confinato a letto arriva a perdere fino al quattro per cento della sua massa ossea
dopo un mese. Ecco la principale ragione per cui i pazienti anziani sono fatti alzare dal letto e
camminare.
Isadore Rosenfeld raccomanda flessioni giornaliere per mantenere i muscoli sciolti e una bella
camminata di quattro-cinque chilometri a passo svelto per rafforzare lo scheletro.
Agli uomini utile prescrivere testosterone, perch riduce la quantit di calcio escreta con le
urine
La calcitonina ha lo svantaggio che deve essere somministrata per iniezione.

Cos' la "dieta del digiuno" proposta da Umberto Veronesi?


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La dieta del digiuno il titolo di un libro pubblicato da Umberto Veronesi nel 2013, che
propone una combinazione di vegetarianesimo e restrizionie calorica.

Il vegetarianesimo motivato dal fatto che secondo Veronesi la carne cancerogena, e abolire
il suo consumo considerato necessario. Ma motivato anche da principi morali: la
considerazione delle persone che non hanno di che vivere, mentre l'Occidente mangia troppa
carne animale impiegando troppe risorse per produrla; il rifiuto di uccidere animali.
La restrizione calorica (vedi paragrafo), cio la riduzione delle calorie giornaliere al minimo
necessario collegata a studi che mostrano che la riduzione dell'apporto calorico prolunga la
vita degli animali di laboratorio fino al 25% in pi e li mantiene pi sani fino alla fine della
loro esistenza.

Nei panini, nei biscotti, nei crackers, e in altri alimenti ci sono grassi industriali
nocivi? Li posso individuare leggendo le etichette nutrizionali?
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Contrariamente a quanto si crede, i grassi nocivi non sono solo quelli di origine animale ricchi
di colesterolo, e provenienti da uova, frattaglie come fegato, rognone, cervello, carni rosse
(manzo, agnello, maiale, prosciutto), latte intero, burro, formaggi, gelati ai gusti crema,
cioccolata al latte, lardo e strutto. Ecco un elenco di grassi "cattivi" a cui dovete stare attenti
in aggiunta a quelli di origine animale ricchi di colesterolo:
Questi grassi "cattivi" provengono anzitutto da oli vegetali estremamente dannosi per le
coronarie, come gli oli tropicali (cocco e palma in testa), che in paesi come la Polinesia sono
responsabili di un altissimo tasso di malattie e mortalit cardiovascolare.
Questi oli vegetali vengono impiegati largamente per il loro basso costo rispetto ad oli e
grassi pi pregiati, come mais, girasole, burro, olio di oliva. L'Italia ne importa migliaia di
tonnellate, e si trovano quasi ovunque: nelle impanature dei bastoncini di pesce, per
insaporire i piatti pronti, ma soprattutto nei biscotti e nei dolci di produzione industriale e nel
pane morbido per tramezzini o hamburger. Dovreste anche controllare che panini come le
biovette e altro pane prodotto con grassi contenga al massimo strutto (che in piccole quantit
non fa realmente male) e non grassi vegetali di origine ignota. Ricordate: quando le etichette
riportano "grassi vegetali" tra gli ingredienti, si tratta sicuramente di grassi di scarsa qualit,
non provenienti da oli pregiati come mais, olio d'oliva, burro, girasole, ma da oli tropicali.
Gli oli di mais e girasole sono oli insaturi che non sono dannosi. Ma sono estratti
chimicamente e il procedimento di estrazione chimica pu lasciare qualche residuo. Inoltre
la spremitura li ossida, producendo sostanze nocive.
Le margarine prodotte con tali grassi polinsaturi godono di molto favore in sostituzione del
burro. ma anche

Dopo i 50 anni opportuno assumere una aspirina al giorno per migliorare la


circolazione e prevenire infarto e ictus?
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Ecco cosa dice Isadore Rosenfeld in proposito.


Il fatto di fluidificare il vostro sangue dopo un colpo apoplettico pu aiutarvi a prevenirne un
secondo? La maggior parte dei neurologi ritiene di no. Una volta che un particolare vaso
sanguigno si occluso, per esso non c' pi niente da fare. I sintomi hanno fatto il loro corso,

e anche se possono passare mesi prima che sappiate con precisione qual la portata della vostra
invalidit permanente, sempre che tale invalidit ci sia, il colpo apoplettico in s si esaurito,
finito.
L'Ait (attacco ischemico transitorio), invece, in cui i sintomi durano solo per qualche istante o
poche ore e poi scompaiono completamente, un avvertimento che vi dice che il peggio pu
ancora venire. Il vaso sanguigno solo in parte occluso. E la gran parte dei medici ritiene che
in queste circostanze sia giustificato il ricorso a qualche tipo di anticoagulante.
Purtroppo gli anticoagulanti stessi non sono privi di rischi. n pi grave dei quali il pericolo
di emorragia interna, specialmente se sono stati presi abbinati ad altri farmaci che intensificano
il loro potere diluente del sangue o se avete. precedenti di emorragie in qualsiasi punto del
corpo o un'ulcera o soffrite di ipertensione.
Cos io personalmente consiglio ai miei pazienti che hanno avuto un Ait di prendere come
anticoagulante il warfarin per tre o quattro mesi, per poi passare all'Aspirina in piccole dosi,
80 mg al giorno (dose pediatrica). Il trattamento a base di Aspirina lo faccio continuare
indefinitamente. Attenzione, per, chiunque abbia sofferto di Ait far bene a sottoporsi a esami
per accertare se c' la possibilit che nell'arteria carotide ci siano placche correggibili per via
chirurgica che diano origine a emboli. Prescrivo per lo stesso Aspirina, mezza compressa al
giorno, anche nel caso che il colpo apoplettico sia stato completo e non un semplice Ait,
nell'eventualit che ci sia una o pi arterie malate che potrebbero provocare disturbi in futuro.
Alcuni medici mettono in guardia dall'usare aspirina con i bambini, perch sospettata di
provocare la sindrome di Reye, un grave disturbo neurologico, quando viene somministrata a
bambini colpiti da affezioni virali.
Gli anticoagulanti sono assunti regolarmente ad es. da coloro che soffrono di fibrillazione
atriale, una aritimia del cuore che pu far staccare coaguli che danneggiano cervello, reni e
altri organi.
Il farmaco anticoagulante pi impiegato il Warfarin (Coumadin). Vanno fatte analisi mensili
per assicurarsi che il dosaggio non sia troppo elevato o troppo scarso: il Warfarin impiegato
anche come veleno per topi.
In alternativa al Coumadin si pu prescrivere degli agenti che, pur non essendo anticoagulanti
in senso stretto, servono a ridurre per altra via la tendenza alla coagulazoine. Questi agenti
sono gli antiaggreganti piastrinici e interferiscono sulla funzione piastrinica. Le piastrine sono
particelle microscopiche contenute nel sangue le quali hanno il compito di facilitare la
coagulazione di quest'ultimo. Uno di tali farmaci l'Aspirina; un altro il Persantin
(dipiridamolo). Alcuni medici li prescrivono abbinati: il Persantin in dosaggi da 50-100 mg tre
o quattro volte al giorno, l'aspirina in dosaggio mini, da 80 mg. una volta al giorno. Questo
rappresenta il modo pi efficace di prevenire embolie da coaguli.
Ho conosciuto pazienti che hanno perso l'udito, di solito in via temporanea, ma qualche volta
in via permanente, dopo aver preso l'Aspirina; un fenomeno che si verifica undici volte su
mille. Ci sono anche vari
L'aspirina ha due effetti: antinfiammatorio e fluidificante del sangue (trombolitico: impedisce
l'aggregazione delle piastrine nel sangue). L'aspirina (acido acetilsalicilico) non eserciti il suo
effeto antinfiammatorio solo direttamente, ma anche attraverso il suo principale metabolita
(l'acido salicilico). Questo agisce in modo differente, cosicch l'azione antinfiammatoria
deriva da due meccanismi diversi. Invece il metabolita salicilato, ad alte concentrazioni,

antagonizza l'effetto trombolitico. Quindi il dosaggio per fludificare il sangue e impedire


infarti inferiore (da 70 a 150 mg contro i 500 mg della dose antinfiammatoria)
Non detto che un medicinale antitrombotico, capace di prevenire o dissolvere trombi venosi,
sia necessariamente attivo anche sui trombi arteriosi.
L'attivit terapeutica non sempre discende, come un corollario automaico, dall'attivit
funzionale o biochimica. Tipico il caso, che ha avuto larga econ nella stampa specializzata, dei
farmaci che impediscono l'aggregazione delle piastrine del sangue. Dal momento che le
piastrine giocano un ruolo rilevante nei processi di coagulazione, qualcuno ne ha dedotto il
banale sillogismo: rallentamento dell'aggregazione piastrinica, ergo diminuzione della
coagulabilit, ergo prevenzione della trombosi. Il guaio che mentre la riduzione
dell'aggregazione piastrinica facile da dimostrare con prove di laboratorio relativamente
semplici, la prevenzione della formazione di trombi (coaguli intravasali) molto pi difficile
da provare, perch richiede studi di lunga durata e gruppi di potenziali pazienti molto
numerosi. Cos, se nessuno pu mettere in dubbio l'efficacia di questi farmaci nell'ostacolare
l'aggregazione delle piastrine,non stato finora possibile raccogliere per tutti i medicinali
antiaggreganti in commercio prove convincenti dell'utilit terapeutica di questo effetto (per
esempio, una diminuzione dei trombi coronarici e un'eventuale riduzione della mortalit nei
pazienti portatori di questa patologia). Perfino nel caso dell'aspirina, di cui stat dimostrata
senza possibilit di dubbi l'attivit nella prevenzione delle trombosi, non ancora stato chiarito
fino in fondo se tale effetto sia dovuto alle sue propriet antiaggreganti o ad altri fattori.
Certi medici, di fronte a questo tipo di obiezioni, alzano le spalle e dicono: "Non stiamo a
sottilizzare troppo. Val la pena di tentare in ogni caso, perch comunque male non pu fare".
In realt, se non siamo sicuri che non faccia bene, non possiamo neanche scartare la possibilit
che faccia male. Nessun medicinale innocuo per definizione. E presoch infinita la gamma
degli effetti tossici chepossono essere generati da un composto chimico su una delle
innumerevoli funzioni del nostro corpo. Magari un danno che sul momento non si percepisce,
che viene a galla solo a distanza di mesi, a volte di anni; e pu anche succedere che la tossicit
derivi non dal farmaco preso isolatamente ma dall'effetto combinato di pi farmaci. Quel che
certo che ogni farmaco ha degli effetti collaterali, per quanto blandi: la razionalit del suo
uso dipende solo dalla dimostrata presenza di benefici.
PRECAUZIONI DA PRENDERE CON GLI ANTICOAGULANTI

Ulcera sanguinante, disfunzioni nella coagulazione del sangue, malattia di fegato, ipertensione
elevata). Vanno fatte analisi mensili per assicurarsi che il dosaggio non sia troppo elevato o
troppo scarso.
Per quanto riguarda l'Aspirina, prima di affidarvi a una terapia a lungo termine, accertatevi che
la cosa non presenti pericolo per voi. Questo farmaco sar per esempio da evitare se soffrite di
asma bronchiale, se avete precedenti di ulcere emorragiche o in presenza di gravidanza. Ma
anche nel caso abbiate ricevuto il benestare dal vostro medico, non prendetene troppa. Per
quanto riguarda il vostro stato vascolare, pi ridotta la dose, migliori saranno i risultati ottenuti. Il fatto che noi non sempre teniamo conto di questa realt spiega perch i primi studi
condotti sull'efficacia dell'Aspirina nella prevenzione delle malattie cardiache avessero dato
risultato negativo. Il problema era che le dosi impiegate erano troppo alte. L'Aspirina presenta
due effetti opposti rispetto alla coagulazione del sangue: uno ne previene l'agglutinamento,
l'altro lo favorisce. E pi Aspirina si prende, maggiore l'effetto negativo. lo personalmente
raccomando l'Aspirina pediatrica da 80 mg in dose di una al giorno o una a giorni alterni.' s

stato dimostrato che questo dosaggio porta a una riduzione del cinquanta per cento
nell'incidenza degli infarti acuti nei pazienti con gravi forme di angina instabile, quella che di
solito progredisce fino a giungere all'attacco cardiaco.

La vista: un grande dono da preservare


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Nonostante ogni anno negli Stati Uniti ben trenta milioni di pazienti si facciano visitare negli
studi degli oftalmolog, ogni undici minuti c' qualcuno che diventa cieco. In cifre,
cinquecentomila americani sono ufficialmente ciechi, tre milioni e mezzo di persone non
vedono da un occhio, e dodici milioni hanno una menomazione visiva; tra questi ultimi un
milione e mezzo non riescono a leggere il giornale neppure con gli occhiali pi potenti che
esistano. E un cieco americano su cinque nato cosi per cause ereditarie o congenite.
La soluzione di questo enorme problema sta idealmente nella prevenzione. Sia ben chiaro che
tutto sarebbe molto pi facile se potessimo sceglierci noi i genitori, in quanto proprio
l'ereditariet genetica che sceglie chi dovr essere colpito da disturbi visivi e quando. Fino al
momento in cui riusciremo a manipolare il materiale genetico, per, non potremo fare altro
che concentrare la nostra attenzione su un tipo di intervento pi pratico. E per fortuna
orma.molt dei disturbi che portano alla cecit possono essere prevenuti se affrontati per
tempo.
IL GLAUCOMA

La principale causa di cecit tra adulti negli Stati Uniti il glaucoma, un disturbo che non
prevenble, ma che pu essere curato per tempo in modo da evitare la cecit. Cosi in effetti un
caso di cecit su sette pub essere prevenuto negli Stati Uniti se la diagnosi di questa malattia
viene fatta per tempo.
Si ha il glaucoma quando la pressione del liquido nel bulbo oculare aumenta in modo tale da
comprimere la retina, la cui funzione quella di trasmettere al cervello i raggi di luce che
entrano nell'occhio. Man mano che la pressione all'interno dell'occhio aumenta, le cellule e le
fibre del nervo retinico vengono sempre pi compromesse e la vista comincia a deteriorarsi.
Questo fenomeno pu verificarsi in forma acuta e allora si ha un improvviso dolore agli occhi
e offuscamento della vista, oppure, come pi frequente, in modo graduale. Anzi il decorso
cronico spesso cosi insidioso nel suo procedere che stato definito ladro nella notte .
Man mano che il glaucoma procede per la sua strada senza che sia stata istituita un'idonea
terapia, la vista continua sempre pi a deteriorarsi. La reazione tipica degli individui colpiti da
questa malattia che faticano a regolare la vista nei luoghi bui, come quando entrano in un
cinema passando dalla strada illuminata al buio del locale. Questi individui possono vedere
anelli ad arcobaleno attorno alle luci luminose e le loro immagini si fanno indistinte o nebulose.
Lo stadio seguente quello della perdita della visione laterale, cosicch il paziente in grado
di veder solo ci che si trova direttamente di fronte a lui. (La visione laterale la prima a
scomparire perch l'aumento della pressione del fluido all'interno del bulbo oculare agisce
proprio sulle cellule nervose e le fibre retiniche che sovrintendono alla visione periferica.)
Quando poi pi tardi viene menomata anche la visione centrale, si ha la cecit completa.
C' anche un'altra forma di glaucoma, detta iatrogena (ossia indotta dal medico), e si verifica
nel dieci-trenta per cento dei pazienti reattivi agli steroidi che sono stati sottoposti a una terapia

di steroidi per gravi infiammazioni oculari o acute reazioni allergiche. Questo problema si
verifica con minore frequenza quando gli steroidi, invece di essere usati localmente. vengono
presi per via orale. In ogni caso, se siete sottoposti per qualsiasi ragione a una lunga terapia a
base di steroidi in qualsiasi forma, necessario che vi facciate controllare di frequente e con
estrema attenzione la pressione intraoculare.
Potrete evitare di entrare a far parte di quei seimila adulti che diventano ciechi ogni anno a
causa del glaucoma se starete sempre all'erta nei confronti di questo disturbo. Basta infatti un
po' di attenzione per arrivare alle diagnosi precoci e intervenire quindi immediatamente fin
dalle prime fasi. Il glaucoma colpisce raramente prima dei trentacinque anni d'et ed
prevalente tra i quaranta e i settant'anni. Chiunque abbia una storia familiare di questa malattia
risulta pi vulnerabile a essa (il glaucoma infatti ha una forte predsposizione genetica), che
spesso associata a diabete e miopia. Tenete sempre presente che la cecit una condizione
irreversibile. Perci se avete pi di trentacinque anni, se siete diabetici, se siete affetti da
miopia, e se nella vostra famiglia ci sono stati episodi di glaucoma, fatevi controllare gli occhi
ogni due anni. Qualsiasi medico internista in grado di misurare la pressione sul bulbo oculare
(che, a proposito, non ha nulla a che fare con la pressione sanguigna) e molti in effetti lo fanno,
ma comunque meglio che vi rivolgiate direttamente a uno specialista, l'oftalmologo .
Se questi trova che la pressione intraoculare alta, probabile che all'inizio veniate curati con
un collirio. Se questa terapia non ha successo, potr rendersi allora necessario un intervento
chirurgico.
Ed ecco ora alcuni consigli importanti per chi affetto da glaucoma. Sappiate che il pi recente
farmaco impiegato nel trattamento di questa malattia un betabloccante chiamato timololo e
messo in commercio col nome di Timoptol. Come tutti i betabloccanti il Timoptol pu ridurre
la frequenza cardiaca e abbassare la pressione sanguigna. Pu far peggiorare l'insufficienza
cardiaca e causare attacchi d'asma negli individui a essa soggetti. Anzi sono stati perfino
segnalati alcuni casi di mortalit tra gli asmatici che prendono il timololo. Perci se il vostro
medico ve lo prescrive per il glaucoma, non dimenticate di informarlo se soffrite d'asma o di
disturbi cardiaci.
Per i pazienti che gi soffrono di glaucoma sono diversi i farmaci di uso comune che possono
fare aumentare la pressione intraoculare. In altre parole, questi agenti non la provocano come
fanno gli steroid, ma la fanno peggiorare. Tra di essi figurano gli antistaminici, i nitrati
(comunemente impiegati nel trattamento dell'angina) e gli antispastici (impiegati per le
irritazioni della vescica o del tratto intestinale). Se perci soffrite di glaucoma fate in modo
che ci sia un reciproco scambio di informazioni tra voi, il vostro oftalmologo e lo specialista
che eventualmente vi ha in cura per qualche altra malattia.
DEGENERAZIONE MACULARE SENILE

La seconda causa di cecit in ordine di importanza (uno su ogni nove casi) la degenerazione
maculare senile (Dms), responsabile ogni anno negli Stati Uniti di tremila nuovi casi. Questa
fondamentalmente una malattia dell'invecchiamento, ma sebbene la maggior parte dei
pazienti abbia pi di sessantacinque anni, c' anche una forma ereditaria a volte presente nei
giovani.
La cecit dovuta alla Dms imputabile al danneggiamento della macula, quella porzione di
retina che sovrintende alla visione centrale. In questo caso per la causa vascolare e non ha
nulla a che fare con la pressione intraoculare, perch sono i piccoli vasi sanguigni che nutrono
la retina che si ammalano, scoppiano o perdono fluido. Ne consegue che la macula rimane

priva di sangue e ossigeno. In genere le cose vanno cos: un uomo o una donna, quasi sempre
di et superiore ai sessantacinque anni, e pi facilmente anche ai settantacinque o pi anni,
nota che il centro del suo campo vIsivo oscurato da una macchia scura. Poich questa macula
piccola di dimensioni minori della testa di una puntina da disegno, all'inzio il resto della
retina non coinvolto. Perci questi individui possono vedere pressoch tutto, eccetto ci che
sta Proprio ?i fronte. La visione laterale rimane inalterata fino a molto piu tardi (contrariamente
al caso del glaucoma in cui va persa per prima proprio questa). Ecco il motivo per cui i pazienti
affetti da Dms preferiscono che i loro interlocutori siedano di fianco a loro invece che di fronte.
E sempre per la stessa ragione, questi individui quando guardano la televisione preferiscono
quasi sedersi ad angolo retto di fronte allo schermo. .
Se si eccettuano questi problemi visivi, per il resto i pazienti affetti da Dms possono godere di
buona salute. Talvolta abbiamo una anamnesi di lesioni oculari o di eccessiva esposizione a
una luce intensa, ma in genere no
Purtroppo la Dms non prevenibile n, nella maggior parte del casi realmente curabile. La
perdita della vista comunque procede di solito con molta lentezza. La maggior parte dei
pazienti continua a vedere abbastanza bene ancora per molti anni dopo l'Insorgere dei primi
sintomi. Per rimedi~re a.lmeno par~ial~e?t: a questa. SItuazione, si pu ricorrere a diversi
strumenti ausiliari per la vista che comprendono lenti d'ingrandimento, alcune delle quali
lluminate da lampade a forte intensit, e perfino lenti telescopiche. Sar il vostro oftalmologo
a decidere quali potranno essere maggiormente d'aiuto a ogni stadio della malattia.
Di recente ho indirizzato diversi miei pazienti affetti da Dms al trattamento mediante laser al
krypton, che consiste nell'indirizzare un sottilissimo pennello di luce sui vasi sanguigni
degenerati per arrestarne l'emorragia. Quando si interviene con sufficiente anticipo sui soggetti
adatti, questa terapia laser riesce a volte a prevenire o almeno a ritardare la cecit totale.
LA CATARATTA

La terza causa di cecit in ordine di importanza negli Stati Uniti prevenibile ed la


formazione della cataratta. Nel trattamento di questo disturbo risultano di importanza
fondamentale la scelta dei tempi (che sta a voi) e l'abilit professionale (che riguarda il vostro
medico). Quarantun milioni di individui al di sopra dei quarant'anni hanno gi cominciato tra
di noi a sviluppare i primi sintomi di cataratta, ma solo nel cinque per cento dei casi sar
necessario intervenire per via chirurgica. E tra le seicentomila operazioni di cataratta effettuate
ogni anno, il novantasette per cento ha successo.
Quando la lente, detta cristallino , dietro la pupilla comincia a offuscarsi, finendo con
l'assomigliare al bianco d'uovo bollito, vuol dire che avete la cataratta. Ora, le immagini che
vedete, vengono messe a fuoco da questa lente, trasferite alla retina e da qui al cervello, ma
dal momento che la formazione della cataratta interferisce con la trasmissione dei raggi di luce
attraverso il cristallino, la visione ne resta menomata. Gli oggetti rimangono cosi confusi, i
nuovi occhiali non servono a un gran che, la luce non sembra mai sufficiente per leggere e
anche strofinando gli occhi non si riesce a eliminare il velo che sta davanti .
Ancora oggi noi non sappiamo con precisione quali sono le trasformazioni chimiche che
provocano l'opacit del cristallino, perch anche se i diabetici sembrano pi soggetti alla
formazione di cataratta di chi ha il metabolismo degli zuccheri normale, pur vero che la
maggior parte degli individui affetti da questo disturbo paiono in buona salute. La cataratta,
come la degenerazione maculare senile, anch'essa di solito associata all'invecchiamento. Ci

sono per certe condizioni ereditarie, e le infezioni materne da rosolia o herpes durante la
gravidanza, che possono portare all'insorgenza della cataratta anche in et pi giovane.
A differenza del glaucoma, dove la diagnosi precoce e l'immediata terapia sono necessarie per
prevenire la cecit, per l'estrazione della cataratta di solito il paziente che decide se e quando
intervenire. E dopo l'intervento, la visione ripristinata. Spesso mi sento dire da un paziente:
Il mio oculista mi dice di farmi operare di cataratta il. pi presto possibile. lo per non so
ancora se farlo o no . Chiunque abbia di questi dilemmi, non ha probabilmente bisogno di
operazioni. Una cataratta matura quando pronta per essere estratta, non perch ci sia
necessit di estrarla. Se per quanto vi riguarda godete di una vista sufficiente, aspettare non vi
far di solito danno. Naturalmente se fate il pilota d'aviolinea e volete continuare a volare la
questione ben diversa.
L'intervento chirurgico sulla cataratta comporta la rimozione del cristallino malato che, dopo
l'operazione, verr sostituito da qualcos'altro. 'f: appunto questo qualcos'altro che molto
importante. Ricordate i giorni in cui tanti anziani attorno a noi camminavano incespicando
dappertutto dopo l'intervento con espressioni da gufi? Al posto del cristallino asportato, questa
gente portava occhiali dalle spesse lenti che provocavano fortissime distorsioni. Oggi invece
si vedono raramente di questi occhiali, perch abbiamo a disposizione altre tecniche pi
recenti. Esistono per esempio lenti a contatto che si adattano direttamente all'occhio. Le pi
recenti sono permeabili ai gas e permettono all'ossigeno di raggiungere la cornea passando
attraverso di esse, in modo che l'occhio pu per cos dire respirare . Alcuni anziani tuttavia
trovano difficolt a togliersi e a rimettersi le lenti ogni giorno o ogni due giorni e per loro sono
state messe a punto lenti, sempre permeabili ai gas. di lunga portata, che possono rimanere in
loco per periodi fino a tre mesi dopo di che possono venire cambiate dal medico o dalpaziente
stesso.
Il passo pi rivoluzionario della tecnologia delle lenti la lente che il chirurgo trapianta
nell'occhio nello stesso momento in cui effettua l'intervento sulla cataratta e che rimane in sede
in modo permanente. Ebbene, appunto questo il tipo di lente da rchiedere, perch ripristina
la vista in modo eccellente e non ci sar pi bisogno di tribolare quando va inserita la lente a
contatto. Agli inizi questi trapianti di lenti procuravano sempre gravi problemi di infezione e
rigetto, ma oggi ci sono chirurghi oftalmici di grandissima esperienza che ottengono eccellenti
risultati con questa tecnica. Quindi, quando prendete accordi per farvi operare di cataratta,
chiedete sempre se nel vostro caso consigliabile questo trapianto di lenti.
Abbiamo visto cos che nei pazienti affetti da cataratta si pu prevenire la cecit estraendo il
cristallino degenerato. Ma possibile prevenire semplicemente la formazione della cataratta?
Alcuni ricercatori ritengono che le trasformazioni chimiche responsabili dell'offuscamento del
cristallino possano essere ritardate da piccole dosi di Aspirina. Questa teoria per non gode di
un ampio favore. Alcuni ricercatori hanno detto che la formazione di cataratta accelerata
dall'L-triptofano, un amminoacido che un importante costituente del latte ed anche
impiegato sia come leggero sonnifero sia come antidepressivo.
Gli individui che stanno parecchio esposti al sole presentano rischi maggiori di formazione
della cataratta e c' anche una maggiore incidenza di questo disturbo tra coloro che rimangono
esposti a qualsiasi fonte di luce ultravioletta, come per esempio chimici, scrutatori di
banconote, dentisti e dermatologi. Probabilmente la cataratta in questi casi il risultato

dell'azione della luce ultravioletta a onde lunghe sull'L-triptofano contenuto nel corpo. Se quindi avete a che fare con una di queste professioni, fate uso di lenti speciali che eliminano per
filtraggio questi raggi dannosi.
Bastano solo 200 rad di radiazioni ionizzanti provenienti da qualsiasi fonte per promuovere la
formazione di cataratta anche diversi anni dopo l'esposizione. E le basse dosi cumulative
possono risultare altrettanto dannose di una sola dose massiccia. Perci chiunque rimanga
espost nell'arco di un lungo periodo ai raggi X, come tecnici, radiologi e ricercatori, far bene
a proteggersi gli occhi facendo ricorso a occhiali contenenti piombo.
Ci sono infine anche alcuni farmaci che possono portare alla formazione di cataratta. Tra questi
figurano i colliri utilizzati nei casi di miopia e gli steroidi. Chiunque abbia continuato a
prendere anche solo 10 mg di prednisone al giorno per un anno per qualsiasi motivo - di solito
a causa di artrite o di malattie polmonari croniche - far bene a farsi visitare almeno una volta
all'anno per individuare l'eventuale formazione di cataratta.
DIABETE E CECIT

La parola patia in medicina significa malattia o alterazione . Perci la parola retinopatia


diabetica significa malattia o alterazione della retina nei diabetici . La retinopatia diabetica
una delle principali cause di nuovi casi di cecit a qualsiasi et. Chiunque dei dieci milioni
di diabetici esistenti negli Stati Uniti pu esserne colpito.
Nel paziente diabetico, i piccoli vasi sanguigni che alimentano e nutrono la retina sul retro
dell'occhio si gonfiano, scoppiano e perdono sangue. L'emorragia e il fluido che si accumulano
nella retina finiscono cosi per lacerarla, staccarla e cicatrizzarla. Poi, come non bastasse, i vasi
sanguigni non pi a tenuta stagna possono anche invadere il fluido gelatinoso dell'occhio, il
cosiddetto corpo vitreo, riducendo ulteriormente la visione. Si tratta di un processo lento, ma
costante. E pi a lungo ha avuto problemi col metabolismo dello zucchero, pi l'individuo
vulnerabile e rischia di andare incontro a questa grave affezione oculare. Basti dire che circa
il sessanta per cento di coloro che hanno avuto il diabete per quindici o pi anni soffrono di un
certo grado di retinopatia diabetica. Ma solo nel cinque per cento dei casi essa sar cosi grave
da provocare la cecit.
Se questo capitolo fosse stato scritto solo qualche anno fa l'avrei terminato qui con
l'affermazione che nel caso della retinopatia diabetica non c'era niente da fare ed era
impossibile prevenirla. Questo oggi non pi vero, perch sono stati compiuti rilevanti
progressi e cio:
fotocoagulazione: una luce intensa ad alta energia viene diretta mediante raggi laser contro i
vasi sanguigni in questione, sglIandoli e impedendo ulteriori perdite.
Vitrectomia: i depositi ematici e i tessuti cicatriziali del vitreo sono asportati chirurgicamente.
Questa un'operazione complicata e rischiosa: assicuratevi che chi la deve effettuare su di
voi abbia parecchia esperienza prima di firmare l'assenso.
Sull'orizzonte delle ricerche si profila, ormai speriamo non troppo lontana, la messa a punto
di un farmaco, gi allo stadio sperimentale, che potrebbe prevenire la degenerazione dei
piccoli vasi sanguigni nei diabetici. Questa degenerazione causata da un enzima chiamato
aldoso-riduttasi che agisce sull'eccesso di zucchero presente nel diabete e lo converte in una
sostanza che indebolisce dei piccoli vasi sanguigni. Ora, inibendo al corpo la produzione di
questo enzima si potrebbe prevenire la retinopatia diabetica (come pure diverse altre complicanze vascolari e nervose del diabete mellito). Il prototipo di diversi inibitori dell'aldosoriduttasl negli Stati Uniti il Sorbinil", le cui prime sperimentazioni appaiono promettenti.

ARTERITE A CELLULE GIGANTI

Tra gli anziani, l'arterite' a cellule giganti costiuisce un'altra importante causa di cecit. lo
stesso ne ho viste abbastanza nella mia pratica da giustificare l'inclusione di questo argomento.
Ed ecco come si presentava il problema con l'ultima paziente che mi capitata. La donna aveva
sessantasette anni ed era stata benissimo per tutta la vita. Circa un paio di settimane prima le
era venuta qualche linea di febbre, accompagnata da dolori di varia entit in tutto il corpo, per
cui era sicura si trattasse di influenza. Aveva cominciato inoltre ad avere mal di testa, i muscoli
erano indolenziti e la zona temporale sinistra era diventata improvvisamente sensibile al tocco.
Quando la visitai, l'unica scoperta significativa che feci fu di individuare un certo,
indolenzimento muscolare diffuso. Gli esami del sangue, per, rivelarono la presenza di
anemia, uno stato non raro in donne di questa et, e una velocit di eritrosedimentazione
piuttosto alta. (La velocit di eritrosedimentazione un test non specifico . Quando elevata
indica che c' qualcosa che non va, ma l'esame in se stesso non in grado di precisare che
cosa. In effetti potrebbe trattarsi di qualsiasi malanno, dal raffreddore al cancro.) A ogni modo,
in questo caso la mia diagnosi fu di arterite a cellule giganti, un'infiammazione delle grosse
arterie della zona. temporale. Quasi sempre per confermare questa diagnosi necessaria una
biopsia, inoltre, se non si interviene con la terapia giusta, l'arterite a cellule giganti una
malattia potenzialmente grave che pu portare alla cecit. La terapia avviene a base di alte dosi
di steroidi da somministrare non appena fatta la diagnosi. Talvolta la somministrazione dei
farmaci deve continuare in dosi di mantenimento per uno o due anni.
I RISCHI PER L'ALTRO OCCHIO

Quando si riassumono tutti i casi di cecit, solo la met di essi sono imputabili a malattia;
l'altra met dovuta a incidenti durante il gioco, a scuola, a casa o sul lavoro. Nove volte su
dieci le lesioni si sarebbero potute prevenire osservando appropriate misure di sicurezza e
portando appositi occhiali protettivi. Ogni anno si verificano ben centosessantamila casi di
lesioni agli occhi in ragazzi di et tra i cinque e i diciassette anni, due terzi dei quali avvengono
durante giochi non tenuti sotto controllo. Gli incidenti si verificano soprattutto durante le
partite di baseball, ma anche durante partite di calcio, di basket o in uno di quegli sport che si
giocano con le racchette, come il tennis, il badminton o lo squash. Portare protezione agli occhi
O un casco apposito durante uno di questi sport significa essere saggi, non fifoni .
Ogni 4 luglio, sono circa milleduecento i ragazzi che vengono portati al pronto soccorso degli
ospedali locali a causa di un mOItaretto esploso in faccia o vicino a un occhio. Molti di questi
bambini alla fine si ritrovano ciechi di quest'occhio. Gli oftalmologi dei nostri pronto soccorso
asportano ogni anno pallini da caccia dagli occhi di pi di seicento bambini e frecce, dardi e
sassolini tirati con la fionda da altri seicento. Si tratta appunto di tipi di incidenti che possono
e dovrebbero essere prevenuti da tutti gli insegnanti e i genitori che hanno a cuore la sorte dei
giovani. Non si fa del bene ai figli regalando loro giocattoli che per la giovane et non sanno
usare correttamente. E metteteli in guardia perch non gettino matite, forbici O fermagli verso
le persone che stanno dall'altra parte della stanza.
Ma correte forse meno pericoli a casa che non sul lavoro o mentre giocate? A quanto pare no.
Quasi la met delle lesioni oculari negli Stati Uniti avvengono proprio tra le mura domestiche.
Ecco qualche esempio: immaginate di essere impegnati nella pulizia del forno, di lucidare
qualche oggetto, di sturare il lavandino o di fare il bucato. Se le sostanze che state impiegando
vi finiscono negli occhi potreste riportarne qualche danno. Usate particolari cautele quando la

sostanza pulente si trova in un contenitore pressurizzato. Prima di premere il pistoncino,


cercate sempre il foro d'uscita dello spruzzo. Se doveste ricevere in faccia il getto perch avete
puntato il foro nella direzione sbagliata, non dovrete preoccuparvi solo della sostanza in s,
ma anche della violenza con cui questa ha colpito l'occhio.
LAMPADE SOLARI E ALTRI DANNI

Racconta il dottor Isadore Rosenfeld: uno dei miei pazienti mi venuto a trovare l'altro giorno
nel cuore dell'inverno esibendo una splendida abbronzatura.
" stato in Florida?" gli ho chiesto.
"Scherza? Con quel che prendo di stipendio?"
" Come mai quella tintarella, allora? "
"Tutto merito della lampada solare, che altro?"
"Ha messo gli occhialini protettivi?"
"No, mi lasciano sotto gli occhi una striscia bianca davvero ridicola e si vede lontano un miglio
che l'abbronzatura artificiale. No, mi sono limitato a chiudere gli occhi"
Ebbene, questo mio paziente un potenziale e probabile candidato a disturbi visivi. Le lampade
solari non sono solo un veleno per la pelle, ma anche un anatema per gli occhi.
Anche chi porta lenti a contatto pu danneggiarsi gli occhi se non abile a inserirsi le lenti.
Questo vale in modo particolare per gli anziani la cui coordinazione spesso difettosa. Se
quindi non siete in grado di compiere l'operazione con assoluta sicurezza, vi conviene ricorrere
agli occhiali o chiedere informazioni al vostro oftalmologo sulle nuovissime lenti a lunga
portata permeabili ai gas e andare da lui a intervalli regolari di settimane o mesi per farle pulire.
A proposito, se negli occhi vi finisce qualche sostanza dannosa (e tutte lo sono finch non
dimostrato il contrario) agite immediatamente. Non strofinatevi gli occhi. Fate invece un bagno
oculare all'occhio colpito per un quarto d'ora con acqua contenuta in un recipiente pulito, poi
recatevi al pi vicino pronto soccorso O nello studio del vostro medico, se sapete che c'. Non
infiammate di pi la lesione usando qualche prodotto neutralizzante .
Se nell'occhio vi penetrata qualche particella solida, sollevate la palpebra superiore verso
l'esterno e abbassatela sulla palpebra inferiore, lasciando che siano le lacrime a lavare via il
corpo estraneo. Se questo sistema non funziona, non strofinate ugualmente l'occhio, ma
tenetelo chiuso, metteteci sopra un leggero bendaggio e raggiungete senza indugi l'oftalmologo
o il pronto soccorso pi vicino.
QUANTO SAPETE ORA SULLA VISTA?

Adesso che, come spero, sono riuscito a farvi pensare a questi problemi e avervi resi pi
prudenti riguardo il prezioso dono della vista, vediamo qual il livello delle vostre conoscenze
sui consigli che vengono pi spesso dati riguardo gli occhi. Le affermazioni che seguono sono
vere o false? Troverete le risposte dopo l'ultima dichiarazione.
(1) Non c' nessun pericolo a guardare direttamente il sole purch si portino occhiali scuri.
(2) La cataratta una pellicola sopra l'occhio che pu venire sfilata mediante intervento
chirurgico.
(3) E' bene che gli occhi vengano lavati regolarmente con un collirio.
(4) Guardare una immagine televisiva molto luminosa per troppo tempo in una stanza
scarsamente illuminata pu danneggiare gli occhi.
(5) Chi porta gli occhiali dovrebbe fare controllare la vista ogni anno per vedere se ha
bisogno di nuove lenti.

(6)
(7)
(8)

A volte la cataratta pu riformarsi anche dopo l'intervento chirurgico.


Lo strabismo ha buone probabilit di correggersi da solo con la crescita del bambino.
Se avete occhi deboli, farete bene a tenerli a riposo per lunghi periodi di tempo in modo
da rafforzarli.
(9) Gli anziani che non vedono bene non dovrebbero usare troppo gli occhi perch lo sforzo
li danneggia ancora di pi.
(10) I bambini che siedono troppo vicino al televisore, o tengono i libri troppo vicino quando
leggono, corrono il rischio di rovinarsi la vista.
Ognuna di queste dieci affermazioni falsa. Ecco una rielaborazione di queste dichiarazioni.
(1) Guardare direttamente il sole sempre pericoloso e gli occhiali scuri, anche se offrono
una certa protezione contro il bagliore, non sono in grado di proteggere bene dai raggi
ultravioletti che possono danneggiare la retina e portare addirittura alla cecit.
(2) Una cataratta non una neoformazione n una pellicola che si pu sfilare, ma- un
offuscamento del cristallino, per cui questo deve venire completamente asportato e
sostituito con occhiali speciali, lenti a contatto o trapianto di lenti.
(3) Non sprecate soldi in colliri. La natura ci ha fomiti di una quantit sufficiente di tluido
per mantenere umidi gli occhi quanto necessario. ( vero che ci sono alcune malattie
associate a una marcata diminuzione della formazione lacrimale, ma questi pazienti
hanno bisogno di una terapia particolare, non di colliri.)
(4) L'occhio non mai danneggiato dal modo in cui entra la luce. Guardare la televisione
con un forte contrasto potr darvi una sensazione di disagio, questo s, ma non procurarvi
danni. Ma regolatevi come meglio credete.
(5) Questo potr magari sorprendervi. Prima ho detto che chunque abbia pi di trentacinque
anni dovrebbe farsi controllare gli occhi almeno una volta ogni due anni per accertare
l'assenza di glaucoma. Ma se vi trovate bene con gli occhiali che avete, non c' bisogno
di sottoporvi a una visita solo per cambiarli. A differenza delle scarpe, gli occhiali non
si consumano. Se il vostro indice di riferimento mutato, ve ne accorgete presto da soli
e allora s che sar il caso di rivolgervi al vostro oftalmologo.
(6) Il cristallino, come altri organi quali l'appendice, l'utero, o la cistifellea, una volta
asportato non ricresce pi.
(7) Questa una domanda importante, di cui dovete assolutamente conoscere la risposta se
siete genitori di un bambino affetto da strabismo o con gli occhi pigri . Un occhio
veramente strabico se non viene curato diventer cieco. Le immagini di due occhi in
posizione normale si abbinano e si fondono nel cervello per offrire una visione
stereoscopica. Quando invece il cervello riceve immagini che cadono in campi diversi,
si ha lo sdoppiamento della vista e una delle due immagini viene soppressa. Cos, se la
condizione non viene corretta mediante esercizi speciali o con un intervento chirurgico,
quella parte del cervello che continua a sopprimere un'immagine col tempo non riuscir
pi a rappresentarla con precisione.
(8) E' probabile che abbiate bisogno di occhiali, non di riposo.
(9) Questa una vecchia fola priva di fondamento. La maggior parte degli organi del nostro
corpo, occhi compresi, si rafforzano con l'uso; non vero che si indeboliscano.
Immaginatevi un po' quali sarebbero le conseguenze se ve ne steste sempre seduti
tenendo a riposo i muscoli, il cuore o addirittura il cervello. Gli occhi non fanno
eccezione.

(10) lO. Sia voi sia i vostri figli fareste bene a tenere il materiale di lettura o a scegliere dove
sedere in relazione allo schermo del cinema o della televisione alla distanza che pi vi
far sentire

L'udito: un altro grande dono da preservare


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PREVENIRE LA SORDIT

Helen Keller, che era contemporaneamente cieca e sorda, una volta fece un confronto tra
queste due invalidit esprimendosi cosi: La cecit separa l'uomo dalle cose, ma la sordit
separa l'uomo dall'uomo . Sono circa trentadue milioni negli Stati Uniti gli individui affetti
da sordit, che si pu considerare il disturbo pi diffuso nel campo della salute. Molti individui,
per, o non si rendono conto della perdita d'udito o non sono disposti ad ammetterla. Pu
capitare che un bambino che non senta bene venga erroneamente classificato come ritardato
o caratteriale . Tra gli anziani, la sordit pu dare origine a sospettosit, paranoia,
depressione e isolamento; tutti elementi che simulano uno stato di senilit.
La capacit di udire il risultato di diversi meccanismi piuttosto complessi che vengono messi
in azione dal suono. Le strutture che vi prendono parte comprendono il canale auricolare che
trasporta i suoni al timpano, il quale vibra in risposta facendo oscillare tre ossicini posti dietro
di esso. Questo movimento stimola a sua volta i ricettori ciliari posti nell'orecchio interno che
quindi trasmettono l'impulso a speciali nervi uditivi, i quali, a loro volta, lo ritrasmettono in
particolari zone del cervello dove finalmente viene decodificato in modo da diventare un
messaggio coerente.
La sordit pu essere causata da un disturbo insorto in qualsiasi punto del percorso. L'udito
per esempio pu risentirne se i canali auricolari sono occlusi da cerume. Ora, poich la masticazione rallenta la formazione e l'accumulo di cerume, gli anziani che hanno una dentatura
insufficiente e mangiano soprattutto alimenti morbidi o teneri corrono pi facilmente il rischio
di accumulare cerume nei canali esterni. Si pu avere sordit anche quando il timpano perde
parte della sua capacit di vibrare a causa di infezioni precedenti, oppure quando gli ossicini
dell'orecchio si fondono assieme cos da non poter pi spostarsi correttamente in risposta alle
vibrazioni, o quando i nervi che trasmettono i suoni al cervello sono danneggiati, o ancora
quando il cervello stesso rimasto lesionato.
La perdita d'udito pu essere temporanea (quando per esempio ci si soffia il naso con troppo
vigore durante un raffreddore) o permanente (come quando i nervi che vanno dall'orecchio al
cervello rimangono lesionati a causa di qualche agente tossico, per esempio dall'antibiotico
streptomicina). Pu essere improvvisa (una scarica di pistola vicino all'orecchio), congenita
(perch per esempio la madre ha preso la rosolia durante la gravidanza), acquisita (per esempio
sul lavoro a causa del fracasso nel reparto presse).
Una delle forme di perdita d'udito pi diffusa, importante, ma anche prevedibile la
presbiacusia, o sordit nervosa. Verso i cinquantacinque anni, un individuo su quattro non
sente pi in modo normale. I primi ad andarsene sono i toni acuti, seguiti dalla perdita di una
certa parte delle basse frequenze. Diventa cosi difficile sentire le voci femminili, i suoni della
musica sono meno ricchi e pieni, non si riesce pi a distinguere tra loro le consonanti ad alta
frequenza come le s, I, se (O, specialmente se seguite da vocali ad alta frequenza come la I.

Il bello che spesso riuscite a identificare questo problema in altri, ma non sempre siete
disposti ad ammetterlo nel vostro caso. Sono sempre gli altri che parlano in maniera confusa
o inutilmente forte: alzano sempre il volume per sentire la televisione, la radio o lo stereo;
spesso non capiscono la battuta finale di una barzelletta che fa schiattare gli altri dalle risa:
chiedono troppo spesso come?: sorridono in modo inappropriato durante una conversazione, specialmente durante i cocktail troppo rumorosi: e sembrano osservare con troppa
intensit le vostre labbra ogni volta che gli parlate assieme.
A differenza di altre cause di sordit in cui la chirurgia spesso risolutiva, per la presbacusa
non c' attualmente nessuna terapia efficace. Gli apparecchi acustici servono a poco e spesso
danno pi disturbo che altro. Se non altro per adesso ne fabbricano sempre di pi piccoli e
meno visibili. (Alcuni si adattano perfettamente al canale auricolare e si vedono appena, di
modo che l'unica persona che sa con certezza la verit il parrucchiere.) Adesso poi che
risaputo che anche il presidente Reagan ne porta uno, il pubblico li accetta molto pi volentieri
di prima. A questo punto non resisto alla voglia di raccontarvi la storiella di un uomo che stava
dicendo a un amico come funzionava bene il suo apparecchio acustico. Mi spiace solo di
averci rinunciato per tanto tempo solo per vanit ammette l'uomo. Avrei dovuto portarlo
gi da anni, anche quando erano apparecchi piuttosto evidenti. Insomma, che importanza
aveva? E chi vuoi che ci badi? b fantastico ci che riesco a sentire adesso. E pensare che ci ho
rinunciato per tanti anni, sai che cosa ho perso? Guarda un po' quant' piccolo questo apparecchietto. Non riesci neanche a vederIo, vero?
No, ammette l'amico non si vede proprio. Che tipo ? Le sei e trenta risponde il primo,
guardando l'orologio. Per sconfiggere la presbiacusia la risposta sta nella prevenzione.
Un tempo si pensava che la diminuita capacit auditiva fosse una inevitabile conseguenza
dell'invecchiamento e, fino a un certo punto, lo anche, ma il fenomeno pu essere ridotto al
minimo e ritardato. Per riuscirei, bisogna stare attenti a dieta, farmaci e decibel.
LA DIETA

I Mabaan, una trib primitiva scoperta solo di recente nella parte sudorientale del Sudan,
conservano un udito normale fino a tardissima et, come stato constatato, per diverse ragioni.
Innanzi tutto vivono in un ambiente tranquillo, almeno secondo i nostri standard; la loro
pressione arteriosa bassa, e la loro dieta, a differenza della nostra, contiene pochissimi grassi
saturi.
Noi abbiamo la tendenza a pensare che i grassi saturi che si trovano nelle bistecche pi
succulente, nel burro, nel rosso delle uova, nei prodotti lattiero-casearl e in certi crostacei
portino all'arteriosclerosi e, ultimamente, anche a certe forme di cancro. I ricercatori che si
occupano per dell'udito sono ora convinti che una dieta ricca di grassi acceleri anche il
processo di presbiacusia. Il dottor Samuel Rosen, un mio vecchio amico morto di recente e
una delle pi famose autorit d'America sulle malattie degli orecchi, aveva valutato il possibile
impatto dei diversi fattori ambientali sull'udito in molti paesi di diversa civilt. Cosi in uno
studio condotto in Finlandia (dove la dieta ricca di grassi saturi) era riuscito a stabilire una
relazione tra presbiacusia e il tasso di grassi nel sangue. Pi i grassi erano presenti nel sangue,
insomma, minore era la qualit dell'udito. E aveva inoltre messo in luce che quando i grassi
venivano ridotti, l'udito migliorava in modo significativo. Altri studi condotti negli Stati Uniti
hanno poi confermato questa reversibilit. Visto quindi che la riduzione dei grassi porta a
evidenti benefici cardiaci, sembra ragionevole raccomandare la stessa dieta per ridurre
contemporaneamente i rischi della sordit.

I FARMACI CHE POSSONO FARVI DIVENTARE SORDI

C' un'ampia gamma di farmaci, compresi alcuni di uso molto comune, che sono
potenzialmente ototossici . (Tre pazienti ospedalieri su mille soffrono di temporanea perdita
d'udito a causa dei farmaci loro somministrati.) Anni fa una delle mie pazienti in ospedale era
una bambina affetta da disturbi cardiaci. Noi le somministravamo diversi farmaci per
rafforzarIe il cuore e farlo battere con regolarit, poi una mattina, durante il solito giro di visite,
le chiesi come si sentiva. Lei mi guard con espressione incerta. Come? Non riesco a sentirla
con tutto quel rumore che fanno i muratori l fuori. Non dovrebbero permettere che si lavori
di notte nei pressi di un ospedale. Non sono riuscita a chiudere occhio. Fui in linea di principio
d'accordo con lei, ovviamente, solo che io non sentivo affatto tutto n fracasso che disturbava
la bambina. Tanto per essere sicuro, guardai fuori della finestra: il cortile era vuoto. Il fracasso
che la paziente sentiva, come pure la sordit, erano letteralmente nella sua testa ... tutto per
colpa della chinidina che prendeva per il cuore. Quando interrompemmo n farmaco, i sintomi
scomparvero. La bambina fu fortunata perch il suo era un disturbo reversibile e aveva attirato
subito la sua attenzione su di esso, ma in altri casi la sordit indotta da farmaci pu essere
insidiosa, progressiva, spesso Inosservata e talvolta destinata a diventare permanente.
Ho conosciuto pazienti che hanno perso l'udito, di solito in via temporanea, ma qualche volta
in via permanente, dopo aver preso l'Aspirina; un fenomeno che si verifica undici volte su
mille. Ci sono anche vari antibiotici diversi tra di loro che possono portare alla perdita d'udito,
il pi importante dei quali la streptomicina (sei per mille); vengono poi la neomicina
(impiegata per abbassare il tasso d colesterolo troppo elevato, dodici per mille), la kanamicina
(sedici per mille) e la gentamicina (dodici per mille). In rari casi lo stesso effetto possono
provocarlo l'ampicillina, n cloramfenicolo, la polimixina-E, la vancomicina e la viomicina.
L'ototossicita pu essere anche indotta da diuretici come l'acido etacrinico (dodici per mille) e
talvolta da un diuretico di vastissimo impiego come la furosemide (Lasix). Responsabili della
sordit possono inoltre essere la chinina che si prende di sera per i crampi alle gambe, o si
trova nell'acqua tonica, e la chinidina che avevo somministrato alla bambina per il cuore (tre
per mille). Infine lo stesso effetto possono averlo alcuni farmaci antinfiammatori non steroidei
pi recenti prescritti per il trattamento dell'artrite, farmaci come l'indometacina (Indium) e il
Nalfon.
Cosi, se per qualsiasi ragione state prendendo medicinali e avete notato qualche cambiamento
nell'udito o vi siete accorti di sentire ronzii, trilli, tonfi, sibili o rombi nella testa, chiedete
informazioni al vostro medico sulla possibile ototossicit dei farmaci che vi ha prescritto, in
particolare se avete pi di sessant'anni e/o avete disturbi renali. E naturalmente non dimenticate
di controllare bene tutti quei farmaci in libera vendita che prendete per vostro conto.
DECIBEL

Con tutto il rispetto nei confronti della dieta e dei farmaci, la pi importante causa di
presbiacusia nella nostra societ il rumore. Ogni giorno ognuno di noi sottoposto, per
periodi di tempo variabili, a un bombardamento sonoro il cui livello esiziale per la nostra
salute. Perch bisogna dire che, quando l'apparato auditivo viene tormentato, l'inquinamento
sonoro influisce generalmente su tutto il corpo.
Noi siamo condizionati a reagire in difesa contro certi stimoli. Quando un rumore forte e
improvviso ci spaventa, ecco che entrano in gioco alcuni meccanismi di difesa naturali che
coinvolgono reazioni chimiche e ormonali. Poi, quando la minaccia passata, anche le reazioni
fisiologiche hanno termine e la sensazione di allerta scompare. Se per la minaccia (o il

rumore) diventa cronica, croniche diventano anche le reazioni. Cosi, le conseguenze del meccanismo d'allarme persistente o molto frequente, come per esempio un forte rumore, sono
ipertensione, aumento della frequenza cardiaca, spasmi muscolari e vulnerabilit nei confronti
di certe malattie, tra cui la sordit. Che poi queste conseguenze siano leggere o gravi,
transitorie o permanenti, ci dipende dall'intensit del rumore come pure dalla sua durata e
dalla frequenza dell 'esposizione. L'Epa (Environmental Protection Agency, l'Ente per la
protezione ambientale) valuta che circa la met di noi si assoggetta a un livello sonoro che ha
effetti perniciosi. E non neanche necessario avere un misuratore di decibel per rendersi conto
di quando ci succede. Basta infatti che dobbiate alzare la voce al di sopra dei rumori di fondo
per poter asserire che quei rumori sono troppo forti.
lo per esempio evito il pi possibile la rete metropolitana di New York, non a causa del crimine,
della sporcizia, dei deragliamenti dei guasti degli impianti, ma perch quando mi trovo sulla
piattaforma provo un capogiro al rumore che fanno i treni in arrivo, specialmente se devono
fare una curva. (I treni dei metro di Londra. Parigi, Montreal e Mosca sono dotati di ruote di
gomma appunto per eliminare questo stridore insopportabile.) Ma esistono innumerevoli altre
fonti di rumori dannosi e assordanti nel nostro ambiente: aeroplani (si rilevato che gli
individui al di sopra dei settantacinque anni nel raggio di tre chilometri dall'aeroporto di Los
Angeles presentavano pressione e incidenza di colpi apoplettici pi alte degli individui del
gruppo di controllo di pari et le cui case erano situate a maggiore distanza dall'aeroporto);
martelli pneumatici; e rumori negli ambienti di lavoro. Tra gli individui a rischio figurano i
lattonieri, i musicisti rock, gli addetti alle presse, gli agenti del traffico, i soldati (specialmente
gli artiglieri), gli addetti agli aeroporti (in particolare quelli che lavorano sulle piste) e tantissimi altri. Tutti questi individui hanno probabilit, se non portano protezioni agli orecchi, di
diventare sordi prima del tempo. Il fatto che l'apparato auditivo utnano non stato solamente
studiato per resistere ai rumori della civilt .
Qual allora il limite di sicurezza? L'Osha (Occupational Safety and Health Administration,
l'ente per la sicurezza e la salute sul lavoro) afferma che l'esposizione da 85 a 90 decibel (dB)
per otto ore al giorno non dannosa; 115 dB non costituiscono ancora un pericolo ma solo se
sono limitati a quindici minuti. Tutti noi probabilmente siamc in grado di tollerare una costante
esposizione a circa 80 dB, dove la soglia dell'udito zero. Ed ecco a quanto assommano i
decibel generati da fattori che si verificano ogni giorno:
Un debole sussurro 25 db
Guidare un'auto scoperta sull'autostrada 95 db
Conversazione normale 60 db
Rombo di una motocicletta 90-100 db
Falciatrice a motore 106 db
Discoteca 100-140 db
Motore a reazione a 30 m di quota Frullatore 93 db
Concerto rock dal vivo 90-130 db
Treno del metro di New York che entra in stazione in curva (il rumore che mi procura
capogiri) 104 db
Se non potete evitare questi rumori perch fanno parte del vostro lavoro, servitevi di auricolari
o cuffie che li ridurranno di 25 dB, portando la maggioranza di essi entro i limiti di sicurezza
(sotto i 90 dB).

Ma in realt noi siamo dei masochisti che amiamo il fracasso, tanto che ci sottoponiamo
deliberatamente a ci che evitabile. Quanti giovani individui e vecchi passano ore e ore ad
ascoltare radioline portatili o registratori, spesso attraverso auricolari, con livelli sonori che
arrivano a 130 dB? lo non riesco a ricordare di essere mai andato a un ricevimento o a un
pranzo matrimoniale senza trovarmi esposto al fracasso quasi doloroso della musica amplificata, fosse essa in diretta o registrata. E i nostri figli grazie alle loro pistole a salve, i
mortaretti, gli apparecchi stereo e la passione per le discoteche si stanno assicurando la
presbiacusia in et molto anticipata rispetto alle precedenti generazioni. Oggi la pi importante
azione che possiamo intraprendere per prevenire o ritardare la sordit, e probabilmente anche
colpi apoplettici e attacchi cardiaci, una campagna diretta a educare il pubblico sui pericoli
dei rumori, per insegnargli come evitarli e quali misure adottare per rdurne l'intensit.
Anche il telefono senza fili, il pi recente dei ritrovati, rappresenta un potenziale pericolo per
l'udito. Infatti gli squilli di un normale telefono si interrompono quando si stacca il ricevitore
dall'apparecchio, ma il telefono senza fili continua a suonare o gracchiare anche mentre lo si
porta all'orecchio fino al momento in cui si sposta un interruttore. E poich il campanello
situato nell'auricolare, si segnalano fenomeni di sordit specialmente nei bambini che
avvicinano troppo il ricevitore all'orecchio. Il problema anzi di tale rilevanza che la U.S.
Consumer Product Safety Division (l'ente americano di difesa dei consumatori) ha dato
l'allarme riguardo appunto questi telefoni portatili. Fate quindi che questi apparecchi stiano
alla larga dalle mani dei vostri figli e imparate voi stessi a usarli in modo corretto.
IL TABACCO

E' interessante notare come i principali fattori di rischio delle malattie cardiache (ipertensione,
iperlipidemia e sigarette) siano stati messi tutti quanti in relazione anche con la perdita
dell'udito. Nel corso di uno studio in cui !\ confrontata l'acutezza uditiva di centocinquanta
fumatori con quella di centocinquanta non fumatori, risultato che l'ottantatr per cento dei
secondi presentava un udito normale in confronto al solo trenta per cento dei fumatori. Perci
ai miei pazienti duri d'orecchio do lo stesso consiglio che rivolgo a quelli affetti da malattie
cardiache, colpo apoplettico e arterie occluse nelle gambe: per prima cosa non cominciate a
fumare. E se avete gi cominciato, ricordatevi che non mai troppo tardi per smettere.
IL VOLO

I mutamenti di pressione atmosferica all'interno degli aerei possono menomare le facolt


uditive, specialmente quando si vola col raffreddore. Il disturbo di solito leggero e
temporaneo, ma talvolta pu sopravvenire in forma grave ed essere permanente. Per prevenire
questa complicazione ricordate: 1. non volate quando avete un'infezione alle alte vie
respiratorie o vi cola il naso o avete il naso chiuso; 2. se proprio dovete volare in queste circostanze, fate uso di un decongestionante nasale, preferibilmente in gocce, mezz'ora prima del
decollo e mezz'ora prima dell'atterraggio; 3. deglutire o masticare chewing-gum pu servire a
minimizzare gli effetti negativi dei mutamenti di pressione sugli orecchi quando l'aereo perde
quota. Non dormite perci quando l'aereo in fase di discesa, una regola particolarmente valida
nel caso dei neonati.
La sordit il risultato finale di un'ampia gamma di agenti causativi che operano dalla vita
fetale fino alla senescenza. Gli agenti. inquinanti presenti nel nostro ambiente - ci che
mangiamo, le pillole che prendiamo, il tipo di lavoro che facciamo, il tipo di ricreazione che.
preferiamo, i rumori che cerchiamo per nostro diletto o a cui siamo esposti sul lavoro - sono

tutti elementi che hanno un forte impatto sul fragile meccanismo dell'udito. Riuscire a identificare quelli che sono prevedibili - la dieta aterogena, i farmaci specifici, e una congerie di
agenti inquinanti sonori il cui impatto pu essere modificato o evitandoli o indossando apposite
protezioni sulle orecchie - pu servire a ridurre in modo efficace la sempre crescente incidenza
della sordit.

Non usate il talco


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Quando utilizzate il talco, le sue microparticelle penetrano sotto la pelle e invadono i tessuti.
Il corpo, che non sa che fare con questa sostanza estranea, la raccoglie in determinati punti, in
modo che non possa fare danni. Purtroppo questi punti sono le articolazioni. E' proprio cos:
usare troppo talco pu portare a lievi danni alle articolazioni, specie quelle fini delle mani e
dei piedi.
Le bambine trattate col talco nelle parti intime possono andare incontro al cancro alle ovaie in
et pi tarda a causa dell'effetto irritante delle particelle di talco.

L' epatite
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L'epatite A si prende dal cosiddetto virus A, che si annida nell'intestino e da l finisce nelle
falde acquifere contaminate da scarichi fognari e nei frutti di mare che filtrano tali acque. Il
virus A si annida nel tratto intestinale e lo si contrae per contaminazione da feci. Dilaga
rapidamente in ambienti chiusi e affollati, come scuole, prigioni, caserme, dormitori, centri
sociali. Lo possono trasmettere coloro che sovrintendono agli approvvigionamenti se non si
lavano le mani. Cos pure gli omosessuali dediti ad attivit oro-anali. Il modo pi comune il
consumo di frutti di mare provenienti da acque contaminate dalle fogne.
Chiunque viene colpito sviluppa anticorpi specifici che possono essere individuati.
Se sospettate di essere rimasti esposti all'epatite A fatevi un'iniezione di gammaglobulina.
Iniettata nei primissimi giorni a coloro che sono venuti a contatto con una persona affetta da
epatite A, riduce il rischio di contrarla o perlomeno ne attenua la gravit. E' anche usata come
misura di prevenzione dalle persone che si recano in aree a rischio, perch rafforza le difese
immunitarie nei confronti di certe infezioni virali.
Se venite colpiti da epatite A, il peggio che potr succedervi sar di venire colpiti da ittero
(occhio e pelle ingialliscono), perdere appetito, avere qualche grado di febbre per diversi giorni
e vedere in generale declinare per qualche settimana il vostro livello d'energia. Si tratta di una
malattia relativamente benigna. In pratica non capita a nessuno di morire per essa e neppure di
stare molto male. La possibilit che il fegato rimanga danneggiato in modo permanente
remota. Inoltre, una volta colpiti si rimane probabilmente immuni per il resto della vita.
L'epatie da virus B molto pi grave. Solo uno su cinque contagiati sviluppa l'ittero, il 5% sta
cos male da richiedere il ricovero. Il 10% di coloro che si riprendono diventano porattori della
malattia, una potenziale fonte di infezione per gli altri individui con cui vengono a contatto,
specie i neonati. Tra questi portatori il 25% sviluppa un'epatite cronica, il 20% muore di cirrosi
epatica (una grave degenerazione del fegato), il 5% muore di cancro al fegato anni dopo.

La si contrae dal sangue infetto e dai prodotti del sangue e in minor percentuale dalle secrezioni
del corpo come sperma e saliva. La pi alta incidenza si ha tra omosessuali maschi in seguito
ai loro contatti oro-genitali, durante i quali ingeriscono il seme infetto, e alla attivit oro-anale,
che li pu portare a inghiottire piccole quantit di sangue da abrazioni delle mucose rettali. I
drogati possono contrarre l'epatite usando gli stessi aghi di portatori o pazienti affetti dal virus.
Un tempo correvano rischi quelli che ricevevano frequenti trasfusioni
Contro l'epatite B ci si pu vaccinare
Se ritenete di essere venuti a contatto con l'infezione fatevi vaccinare immediatamente e nello
stesso tempo fatevi praticare una iniezione di una specifica immunoglobulina contro l'epatite
B (diversa dalla gammaglobulina). Questi interventi riducono rischio e gravit della malattia
Il virus che continua a colpire individui trasfusi nonostante i controlli contro l'epatite B stato
chiamato non-A non B. Si diffonde tramite il sangue ma non si riesce ad individuarne la
presenza. Contribuisce al 25% dei casi di epatite e al 90% delle epatiti da trasfusione

Senilit e alzheimer
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Una persona su 20 di et superiore ai 65 anni soffre di "demenza" mentre una su dieci colpita
da qualche forma di menomazione intellettuale.
L'autopia rivela che non sempre Alzheimer. Il 25% subisce piccoli colpi apoplettici, che
avrebbero forse potuto essere individuati e prevenuti nella loro progressione. Un altro 20% ha
tumori o lesioni cerebrali. In altri casi non vi erano anomalie fisiche in grado di spiegare quelle
comportamentali. Sono almeno 50 le condizioni che possono essere scambiate per Alzheimer.
Una importante causa di demenza il restringimento delle arterie che alimentano di sangue il
cervello (arteriosclerosi cerebrale). Quando l'arteria si chiude del tutto il risultato il colpo
apoplettico. Ma pi frequentemente l'evento si svolge in modo graduale. Si possono avere mal
di testa transitori, visione sdoppiata o offuscata, qualche minuto di difficolt nella ricerca della
parola giusta o una leggera sensazione di debolezzsa, un intorpidimento o un pizzicore in un
braccio o in una gamba. Una serie di questi "minicolpi", ognuno dei quali cos leggero da
venire appena riconosciuto come tale, possono nel corso degli anni provocare alla fine un
danno cerebrale sufficiente a causare alterazioni della personalit tali da venire confuse con
l'Alzheimer. Questa malattia ha maggiore probabilit di verificarsi in individui con la pressione
alta, in coloro nei quali insorge fibrillazione atriale, un disturbo che pu provocare il distacco
dal cuore di piccoli coaguli che raggiungono i piccoli vasi sanguigni del cervello dove si
depositano e provocano ostruzione (embolia cerebrale) e quando dalle grandi arterie (carotidi)
che alimentano il cervello si distaccano placche che finiscono col bloccare pi in alto le arterie
di calibro pi piccolo
Persino piccole lesioni alla testa possono provocare coaguli di sangue sotto la calotta caranica
degli anziani all'esterno del cervello (ematoma subdurale).
Ci sono anziani che sono lenti, ottusi, apatici per una scarsa funzionalit tiroidea. Per risolvere
il loro problema era bastata la somministrazione di un estratto tiroideo.
Qualsiasi individuo, giovane o vecchio, che presenta alterazioni com,portamentali deve essere
sottoposto a un'approfondita visita neurologica
Un professore di Rosenfeld ricordava costantemente di sottoporre il paziente a test per la
sifilide, "vostra nonna compresa". Questo vale ancor oggi nel caso di un disturbo della

personalit che compaia con gli anni. La sifilide pu danneggiare silenziosamente il cervello
nel momento del contagio iniziale. I sintomi comportamentali per possoo comparire anche a
uno stadio molto vanzato della vita. Questa condizione definita paralisi progressiva
dell'alienato (Ppa). La penicillina pu guarire le forme di sifilide allo stato iniziale.
Sfortunatamente, una volta instauratasi, la Ppa non c' pi nulla da fare.
Quando il fluido che di norma circola attraverso il cervello e lo orrora non viene assorbito con
la stessa velocit a cui viene prodotto le cavit all'interno del cervello si ingrossano e
comprimono i tessuti nervosi e finiscono con l'alterare le funzioni cerebrali.
Tra le condizioni che influiscono sul comportamento degli anziani una nutrizione sbagliata.
Mangiando troppo poco, o cibi economici magari perch sono depressi, assumono farmaci,
trovano faticoso andare a fare la spesa per procurarsi cibi pi appetitosi. Spesso gli anziani non
sono in grado di assorbire efficacemente gli alimenti che consumano in quanto si ha una
diminuzione della secrezione degli acidi digestivi dello stomaco, che richiede persino il triplo
di tempo per svuotarsi. La circolazione nel tratto intestinale pu diventare arteriosclerotica.
Quando tutto ci avviene si ha una diminuzione del potere di assorbimento e una carenza di
micronutrienti e minerali assai importanti. Carenze vitaminiche o proteiche possono impedire
il normale funzionamento del cervello.
In un recente studio USA un gruppo di anziani che vivevano soli e alcuni dei quali
presentavano anormalit simili all'Alzheimer hanno registrato un significativo miglioramento
della memoria e altre reazioni dopo essere stati ammessi ai servizi di un ricovero in cui la dieta
era bilanciata e gli alimenti venivano presentati in modo attraente.
Moti farmaci consumati dagli anziani sono potenzialmente tossici, specie quando vengono
presi contemporaneamente. Bisogna stare in guardia da tranquillanti, antidepressivi, sedativi
cardiaci e gli antipertensivi, tra cui in particolare i betabloccanti.
Anche gli anticolinergici (es. gli antispastici contro crampi intestinali) provocano un transitorio
calo di memoria, perch neutralizzano o distruggono l'acetilcolina.
L'alluminio una neurotossina capace di danneggiare il cervello. Produce nel cervello dei ratti
danni identici a quelli dell'Alzheimer. Il contenuto di alluminio nei cervelli di malati di
Alzheimer da dieci a trenta volte superiore che negli adulti non affetti da demenza. Rosenfeld
conosce scienziati che hanno bhandito qualsiasi contatto con l'alluminio. Non usano antiacidi
n deodoranti contenenti alluminio e hanno bandito utensili da cucina in alluminio.

I calcoli: come evitarli


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In qualsiasi liquido possono formarsi particelle solide. Calcoli possono formarsi nella
cistifellea, dove immagazzinata la bile, nei reni, dove viene prodotta l'urina, nella prostata,
nella parotide, la ghiandola che produce la saliva, nella vescica urinaria. I calcoli biliari e renali
per sono quelli che provocano maggioro dolori
Ci sono due ragioni per cui il calcio, l'acido urico o gli ossalati o qualsiasi altro cristallo
presente in forma fluida nell'urina passi allo stato solido: che ve ne finisce una quantit
eccessiva o che avviene qualche alterazione nell'ambiente urinario. Se l'urina troppo acida o
troppo alcalina potete prendere qualcosa. Se c' troppo acido urico nel sangue o nele urine pu
essere necessario modificare la dieta o prendere un farmaco.

Se si predisposti ai calcoli la cosa migliore mantenere un flusso copioso di urina chiara. I


soldati distaccati nel deserto, dove l'acqua scarseggia, hanno un'alta incidenza di calcoli renali.
Atleti e runners che sudano in abbondanza sono vulnerabili se non rimpiazzano l'acqua
perduta.
Se l'acqua potabile della vostra zona ricca di calcio, utilizzate quella distillata. Le stesse
acque minerali possono favorire la formazione di calcoli.
Il novanta per cento di calcoli sono costituiti da ossalato di calcio. il dieci da acido urico, cistina
o struvite (magnesio, ammonio e fosfati. La maggior parte contengono pi di una sostanza, ma
il calcio presente comunque in pi nel novanta per cento di essi.
Una quantit eccessiva di vitamina D pu far aumentare la quantit di calcio nel sangue e urine
e provocare calcoli.
Gli ossalati sono sostanze presenti soprattutto nel t. Se avete problemi di assorbimento di
grassi nell'intestino evitate le quantit eccesive di ossalati nella dieta riducendo il consumo di
cioccolata, succhi di frutta e specialmente the.
I calcoli di acido urico vanno prevenuti rendendo l'urina meno acida. Si pu prendere
bicarbonato di sodio
I malati di gotta hanno un tasso di acido urico troppo alto nel sangue, che passa nelle urine,
provocando calcoli.
C' un 20% di pazienti con calcoli di cui non si riesce a capire l'origine.
Ogni anno si scopre un milione di nuovi casi di calcoli biliari e si asportano 500.000 cistifellee.
I calcoli biliari sono la conseguenza della cristallizzazione di alcuni componenti della bile,
esattamente come i calcoli renali sono conseguenza della cristallizzazione di sostanze presenti
nelle urine. Cosi la maggior parte dei calcoli biliari sono composti in larga maggioranza dal
principale costituente della bile: il colesterolo. La bile, sostanza necessaria per digerire i grassi
della dieta, fabbricata dal fegato e viene' inviata attraverso il dotto comune negli intestini
dove raggiunge i grassi assorbiti e ne agevola l'emulsificazione. Ora il fegato produce in
continuazione bile, ma i grassi non sono consumati con la stessa regolarit, cos, allo scopo di
immagazzinare la bile in eccesso non utilizzata in un particolare momento, c' una diramazione
del dotto epatico comune (il dotto cistico) che porta a un organo cavo detto cistifellea. Quando
nell'intestino non ci sono grassi la bile che scende dal dotto epatico comune devia per il dotto
cistico e finisce immagazzinata nella cistifellea. Dopo un pasto molto ricco di grassi, non
appena il cibo raggiunge l'intestino tenue, l'organismo emette una serie di segnali alla
cistifellea per ingiungerle di inviare altra bile. A questo punto la cistifellea normale si contrae
e invia uno schizzo di bile in quantit sufficiente a digerire i grassi contenuti nell'intestino. Se
per la cistifel1ea contiene dei piccoli calcoli, uno o pi di essi possono sfuggire durante la
contrazione. Ecco perch il segreto per prevenire le coliche epatiche sta nel tenere lontani i
grassi dagli intestini, evitando alimenti grassi e fritture.
Fino a non molto tempo fa, quando si riscontravano in un paziente calcoli biliari, messi in
evidenza da una radiografia dell'addome o da un attacco di colica, si consigliava l'asportazione
della cistifellea. In base alle pi recenti esperienze, invece, si riscontrato che la gran
maggioranza di questi pazienti non ha bisogno di interventi chirurgici. Se per le coliche, la
febbre e l'ittero si ripetono, allora sar inevitabile ricorrere all'asportazione della cistifellea. I
pazienti mi chiedono spesso come si possa vivere senza quest'organo. La cosa possibile e
senza neppure grandi disagi, in quanto il corpo provvede a compensare la mancanza della

cistifellea dilatando i dotti della bile che assumono cos la funzione di magazzino che aveva
quell'organo.
Pu darsi che abbiate sentito parlare, e magari l'abbiate anche presa in considerazione, della
terapia della dissoluzione medica dei calcoli. Questa soluzione per io personalmente la
consiglio solo a quelle persone che correrebbero rischi notevoli con un intervento chirurgico,
perch nonostante l'entusiasmo iniziale generata dall'osservazione che certe sostanze chimiche
(come l'acido chenodesossicolico e l'acido ursodesossicolico) sono in grado di sciogliere i
calcoli biliari, ulteriori esperienze hanno messo in luce che ci avviene solo per una
percentuale molto ridotta di pazienti. Inoltre, col farmaco oggi disponibile negli Stati Uniti, il
Chenex" (a base di acido desossicolco), si comincia a vedere che gli effetti collaterali sono
piuttosto fastidiosi. Infine, nel cinquanta per cento dei casi in cui si avuta la dissoluzione
completa dei calcoli, questi si sono ripresentati nell'arco di cinque anni.
A questo punto vi sarete forse chiesti come mai non ho finora accennato all'influenza della
dieta sui calcoli biliari. Questa non stata una svista, ma una scelta deliberata. Finora a tutti i
pazienti di questo tipo era stata tradizionalmente consigliata una dieta a basso contenuto di
grassi. lo, da parte mia, la prescrivo tuttora ai miei pazienti, in base alla seguente logica: la
presenza del grasso negli intestini stimola la cistifellea a contrarsi per fornire la bile extra
necessaria per la digestione dei grassi, ma quando questa bile viene schizzata fuori dalla sacca,
i piccoli calcoli in essa presenti possono penetrare nei dotti della bile e ostruirli provocando
coliche e ittero. Alcuni studi recenti, tuttavia, arrivano a sostenere che il passaggio di questi
calcoli nei dotti un fatto del tutto casuale che si verifica indipendentemente da quanto si
mangia. Questo un concetto rivoluzionario e io consiglio a tutti coloro che hanno calcoli
biliari di non correre rischi e stare sul sicuro. Continuate quindi a evitare i grassi e aspettate
che questa nuova teoria venga suffragata da prove convincenti.

I coaguli sanguigni possono danneggiare seriamente il vostro cervello


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Brutte notizie per tutti. Ogni giorno ci sono migliaia di persone che si mettono allegramente al
lavoro senza minimamente sospettare di vivere sotto la spada di Damocle. Questo perch sono
a ogni istante esposte a un improvviso sconquasso (embolia) provocato da un coagulo di
sangue (detto embolo) che viaggia per il corpo. Questo embolo pu alla fine arrivare al
cervello, provocando un colpo apoplettico, ai polmoni. danneggiando gravemente questi
organi, ai reni, alle gambe, alla milza, agli occhi ... insomma a una qualsiasi parte del corpo
fornita di vasi sanguigni. C' per anche una buona notizia e cio che ci si pu in larga misura
proteggere dai rischi dell'embolia.
Il fumo e la pillola anticoncezionale, nelle donne dopo i trentacinque anni provocano
alterazioni nel processso di coagulazione del sangue, per cui possono subentrare colpi
apoplettici, o perfino infarti (quando sono coinvolte le arterie) o flebiti (in special modo in
presenza di vene varicose).
La flebite un'infiammazione di una vena che di solito in una delle gambe. E' accompagnata
dalla formazione di coaguli. Se si staccano possono risalire lungo la gamba e attraverso il
sistema delel vene dell'addome arrivare al cuore e ai polmoni dove si fermano. I danni da
ostruzione di un grosso vaso del polmone possono rivelarsi addirittura mortali.

Anche chi tiene le gambe per molte ore in posizioni sacrificate (ad es. viaggia spesso in classe
economica) pu sviluppare una simile flebite. Quando vene varicose sono costrette a penzolare
per ore la gravit favorisce ancora di pi la formazione di coaguli. Fattori aggravanti sono il
sovrappeso e la prolungata immobilit. Per impedire che questo avvenga opportuno
camminare, in modo che i muscoli delle gambe possano esercitare un'azione di spremitura
sulle vene e agevolare il ritorno del sangue verso il cuore. Lo stesso effetto si ottiene potrando
calse o calzini elastici.
La maggior parte delle persone normali subisce di tanto in tanto una pulsazione extra, detta
appunto extrasistole. Ma nel caso della fibrillazione atriale come se ogni pulsazione fosse
un'extrasistole. La contrazione cardiaca non segue alcuno schema prevedibile. Se si riesce a
mantenere la pulsazione tra sessanta e novanta battiti al minuto la fibrillazione atriale non fa
grossi danni. E' un disturbo molto comune che non necessariamente indice di malattia
cardiaca. Rosenfeld ha diversi pazienti che si trovano conteinuamente in questo stato di
fibrillazione eppure si sentono in perfetta salute. Alcuni hanno uno stato di fibrillazione atriale
intermittente.
Queste aritmie possono verificarsi in chi beve troppo caff o fuma troppe sigarette.
I casi di fibrillazione si vedono soprattutto negli anziani nei quali riflettono qualche altro
disturbo di origine cardiaca o non: ad es. iperattivit della tiroide, arteriosclerosi delle coronrie,
anormalit interne del cuore
Pu capitare che il coagulo finisca nel cervello e provochi un colpo apoplettico, oppure nelle
arterie della gamba, interrompendovi la circolazione, o ai reni, danneggiandoli e cos via.
Chi soffre di fibrillazione atriale far bene a seguire una terapia anticoagulante a tempo
indeterminato o almeno per tutto il tempo della fibrillazione, a meno che non ci sia una
controindicazione agli anticoagulanti (ulcera sanguinante, disfunzioni nella coagulazione del
sangue, malattia di fegato, ipertensione elevata). Il farmaco pi impiegato il Warfarin
(Coumadin). Vanno fatte analisi mensili per assicurarsi che il dosaggio non sia troppo elevato
o troppo scarso: il Warfarin impiegato anche come veleno per topi.
In alternativa al Coumadin si pu prescrivere degli agenti che, pur non essendo anticoagulanti
in senso stretto, servono a ridurre per altra via la tendenza alla coagulazoine. Questi agenti
sono gli antiaggreganti piastrinici e interferiscono sulla funzione piastrinica. Le piastrine sono
particelle microscopiche contenute nel sangue le quali hanno il compito di facilitare la
coagulazione di quest'ultimo. Uno di tali farmaci l'Aspirina; un altro il Persantin
(dipiridamolo). Alcuni medici li prescrivono abbinati: il Persantin in dosaggi da 50-100 mg tre
o quattro volte al giorno, l'aspirina in dosaggio mini, da 80 mg. una volta al giorno. Questo
rappresenta il modo pi efficace di prevenire embolie da coaguli.
Ci sono due altre circostanze in cui nel cuore si possono formare mortali coaguli anche in
presenza di un ritmo normale. La prima una condizione detta cardiomiopatia (dove cardio
si riferisce al cuore, mio al muscolo e patia significa malattia o disturbo . Quindi
cardiomiopatia sta a indicare una condizione in cui il muscolo cardiaco non funziona a
dovere, insomma debole ). Questo fenomeno pu verificarsi per diversi motivi. Il cuore
pu essere stato avvelenato dall'abuso d'alcol (cardiomiopatia alcolica); da un virus che sul
momento poteva essere sembrato innocente (cardiomiopatia virale) - ritenuto magari quello di
un brutto raffreddore - ma che invece ha danneggiato il muscolo cardiaco; da una prolungata
malattia coronarica che ha privato il muscolo cardiaco di nutrimento (cardiomiopatia
ischemica); da infezioni croniche; dall'ipertensione che nell'arco degli anni ha sottoposto il

muscolo cardiaco a sforzi intensi (cardiomiopatia ipertensiva); o dall'infiltrazione nel cuore di


alcune sostanze chimiche del corpo (amiloidosi). Qualunque sia la causa, il muscolo cardiaco,
invece di contrarsi vigorosamente per espellere il sangue contenuto al suo interno, pulsa
sfiancato, come una vecchia sacca sfibrata. Purtroppo, con un'azione cardiaca cos debole, il
sangue all'interno delle cavit non riesce a fluire con vigore dentro e fuori di esse e si limita a
vorticare pi1 o meno debolmente permettendo cos la formazione di coaguli. Quando poi uno
di questi lascia il cuore, non si 5'8 mai dove possa finire, ecco perch sostengo che la maggior
parte dei pazienti affetti da miopatie bene che vengano sottoposti a terapia anticoagulante
per ridurre la possibilit di formazione di coaguli.
Il guaio, nel caso delle miopatie, che i pazienti affetti non sempre se ne rendono conto. Di
recente mi ha consultato un uomo di cinquantotto anni perch avvertiva palpitazioni, vale a
dire che avvertiva le pulsazioni senza che ci fosse una spiegazione evidente. Si

I radicali liberi sono pericolosi per la salute? Come si formano?


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Una teoria popolare sull'invecchiamento che ha anche implicazioni dietetiche fa riferimento ai


radicali liberi , prodotto chimico collaterale del metabolismo. I radicali liberi sono prodotti
nei processi energetici in cui ha parte l'ossigeno (non tutti i processi metabolici infatti
coinvolgono questo elemento). Ora, proprio come succede con alcuni uomini politici, il corpo
non va molto d'accordo con questi radicali liberi, i quali si ritiene accelerino i processi
d'invecchiamento e svolgano un certo ruolo nell'insorgere di cancro, ipertensione, demenza
senile e disordini del sistema immunitario (diminuita resistenza). Quando noi riduciamo il
numero dei radicali liberi nelle piccole cavie di laboratorio manipolandone la dieta, succedono
tre cose: la loro vita media si allunga, la resistenza complessiva si rafforza e certi tipi di cancri
vengono inibiti. La dieta che ha questi effetti salutari contiene solo quantit minime di grassi
polinsaturi ed abbastanza scarsa di calorie da ridurre il peso corporeo totale. (Ricordate
quando i cardiologi spingevano i grassi polinsaturi perch ritenuti in grado di prevenire le
malattie coronariche? Solo dopo che diversi studi hanno messo in luce una maggiore incidenza
del cancro negli individui che consumano quantit abbondanti di questi grassi tale consiglio
stato ritirato!) Anche il selenio, un minerale in tracce che rispunta costantemente nella
letteratura anticancro, pare ridurre i danni provocati dalle reazioni dei radicali liberi in questi
studi condotti su animali. Quindi possibile che gli esseri umani che seguono un regime
dietetico analogo, vale a dire una dieta adeguata nei nutrienti essenziali, ma scarsa di calorie e
di grassi polinsaturi e integrata magari da una quantit giornaliera di selenio da 50 a 100 mg,
possano vivere pi a lungo di quanto non riescano oggi.
Due parole adesso sugli antiossidanti, dal momento che anch'essi rientrano nel quadro dei
radicali liberi. Gli antossidant. pi noti, le vitamine E e C, si visto che riducono sulle cavie
di laboratorio gli effetti negativi dei radicali liberi. Proviamo a considerare queste due vitamine
come spazzini di radicali liberi. Esse servono ad asportare dall'organismo quelle scorie
indesiderabili che vengono prodotte dal metabolismo. E questo lo sappiamo in base a un
semplice esperimento.
Noi siamo in grado di provocare il cancro nelle cavie di laboratorio somministrando loro certe
sostanze chimiche. Se per prima gli somministriamo abbondanti quantit di vitamine E e C,
il cancro non riusciamo pi a provocarlo. E inoltre si allunga anche la durata media della vita

degli animali.Che insegnamento possiamo quindi trarre da questa informazione? ~ opportuno


allora integrare la nostra dieta con dosi extra di vitamine E e C, e se la risposta si, in quale
quantit? lo non dispongo di risposte scientifiche basate su esperimenti condotti su esseri
umani, ma proprio per le prove induttive disponibili prescrivo alla maggioranza dei miei
pazienti da 200 a 400 unit di vitamina E e almeno 500 mg di vitamina C al giorno oltre a
un'integrazione multivitaminica giornaliera. Queste dosi non sono dannose e alla lunga
possono risultare protettive.

Invecchiamento e sistema immunitario


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Per meglio comprendere il fenomeno dell'invecchiamento, dovreste anche sapere qualcosa


riguardo il funzionamento del sistema immunitario. Questo un meccanismo naturale molto
complicato la cui funzione di difendere il corpo dall'aggressione di elementi ostili provenienti
dall'esterno (batteri, virus, funghi, eccetera) e da quelli provenent dalI nterno (cellule
cancerose vaganti a cui non viene permesso di radicarsi e proliferare). Man mano che noi
invecchiamo, il sistema immunitario diventa gradualmente sempre meno efficiente. Quando
ci si verifica, esso non pi capace di distinguere sempre tra le cellule e le proteine che fanno
naturalmente parte del corpo ( self ) e quelle che gli sono estranee ("nonself"). A questo
punto il sistema immunitario genera anticorpi che distruggono anche i tessuti normali
dell'organismo. Questo processo chiamato autoimmunit ed dannoso. (L'immunit, invece,
quel processo che ci protegge dalle sostanze dannose ed positiva.) Cosi sono due gli aspetti
negativi del sistema immunitario che invecchia. Il primo, che detto sistema non riesce pi a
combattere gli agenti invasori o a smaltire i materiali tossici con la stessa efficienza di prima.
Il secondo, che imbocca una strada autoimmunitaria e cio "autodistruttiva". Gli scienziati
per ritengono che modificando la dieta, e soprattutto riducendo le proteine, e fornendo
specifiche integrazioni di quelle sostanze di cui il corpo carente, sia possibile controbattere
entrambe queste tendenze e proteggere l'organismo durante la fase di invecchiamento.
Sulla base di queste teorie sembrerebbe quindi ragionevole che tutti cercassero di perdere peso,
di consumare meno grassi e meno proteine (il che significa ridurre .la quantit di carne e pesce)
per concentrarsi sui carboidrati e aggiungere quel tanto di vtamne e di minerali che serve per
non presentare carenze in tal senso.

Il colesterolo e altri grassi dannosi


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Pare che per ogni un percento di riduzione del colesterolo corrisponda una diminuzione degli
attacchi cardiaci del due percento.
Oggi i cardiologi consigliano un colesterolo inferiore a 200, anche se fino a 300 non c' ragione
di particolare allarme nel breve periodo.
Oggi la maggior parte dei medici ha per obiettivo un tasso di colesterolo di 200 mg per cento
nei propri pazienti. Anche il mio compreso tra 180 e 200 mg per cento, ma non inferiore al
limite minimo. Alcuni medici, tuttavia, respingono del tutto l'esistenza di un limite inferiore,
in quanto ritengono che minore il colesterolo, meglio staranno i loro pazienti, e li

incoraggiano cos a raggiungere i valori pi bassi possibili. Secondo me non si tratta di una
posizione molto ragionevole. Valori estremamente bassi di colesterolo richiedono di solito una
fedelt a un regime dietetico e/o farmacologico che, nell'arco di un lungo periodo di tempo, si
rivela poco pratico o sgradito per la maggioranza degli individui, cosicch alla fine questi
finiscono col lasciare perdere tutto, disgustati e frustrati. C' poi un sottofondo di sospetto che
quando il tasso di colesterolo si abbassi troppo, finisca con l'aumentare il rischio di cancro
dell'intestino, anche se le prove di questa associazione non sono affatto documentate. Di pi,
un recente rapporto suggerisce l'ipotesi che i bassi livelli di colesterolo riscontrati in alcuni
pazienti affetti da cancro dell'intestino sono una prova della presenza del cancro, non la causa.
Ma in ogni caso, perch sfidare il destino? Se riuscite a mantenere il vostro tasso di colesterolo
tra 180 e 200, consideratevi fortunati e non andate a sfidare la sorte!
Di recente si anche molto parlato di altre anormalit del sangue oltre a quella del colesterolo
che indicherebbero una certa vulnerabilit all'arteriosclerosi. I pi noti di questi indicatori sono
l'Hdl, l'Ldl e le apolipoproteine. Ma che cosa sono?
L'Hdl (proteine ad alta densit) e l'Ldl (proteine a bassa densit) sono proteine a cui si aggancia
il colesterolo nella circolazione sanguigna. Il loro compito di trasportare le molecole di
colesterolo nella circolazione; possono insomma essere considerate delle specie di canoe
su cui il colesterolo fa la parte del passeggero . Il valore di colesterolo totale comprende la
quantit di colesterolo legata sia all'Hdl che all'Ldl. Ma l'H dI fa bene, pi si hanno di queste
proteine, meglio sta l'organismo, mentre per l'Ldl vero proprio il contrario. Quando la
canoa dell'Hdl si avvicina a una parete arteriosa col suo passeggero di colesterolo si vede
rifiutare il permesso di sbarco. Il passeggero non scende cos dalla canoa. In altre parole il
colesterolo rimane in soluzione all'interno del flusso
sanguigno, e fintanto che non penetra nelle pareti dei vasi sanguigni per formare le placche,
non fa alcun danno. L'Hdl non solo si tiene il suo colesterolo, ma arriva addirittura a
risucchiame una parte gi . presente nelle arterie cosicch, almeno in via teorica, riduce le
dimensioni della placca. Per queste ragioni, anche se il tasso di colesterolo nel siero pi alto
di quanto vorremmo vedere, potreste anche non subime danno alcuno fintanto che risulta
elevato il valore dell'Hd1. Il dato importante quindi il rapporto colesterolo/Hdl (detto fattore
rischio) che non dovrebbe essere superiore a 5. Pi questo rapporto basso, tanto meglio sar
per tutti. Per esempio, un individuo con un tasso di colesterolo di 270 mg per cento (che alto)
ma con un Hdl di 90 ha un rapporto di 270/90, ossia 3. Un valore di colesterolo di 220, invece,
con un Hdl di 22 vi dar un rapporto di 10 che veramente troppo alto. In questo caso, starete
certo meglio, almeno in via teorica, con un tasso di 270 che con uno di 220. Quindi, partendo
da un ideale valore massimo di 200 mg per cento di colesterolo, i valori dell'Hdl dovrebbero
essere superiori a 40.
A differenza dell'Hdl, invece, la canoa dell'Ldl scarica prontamente il suo passeggero di
colesterolo nella parete arteriosa dove esso contribuisce alla formazione di placche e alla
riduzione del calibro dei vasi sanguigni. Perci, pi alto il valore dell'Ldl, peggiori sono le
condizioni in cui vi trovate.
Permettetemi ora un accenno all'apolipoproteina B (apo B) che potrebbe rivelarsi il pi
importante dei nuovi indicatori in grado di individuare la vulnerabilit alle coronaropatie,
un indicatore pi sensibile della quantit di colesterolo contenuto nel sangue e forse di valore
prognostico superiore perfino allivello dell'Hdl. L'apo B una proteina che si trova presente
nell'involucro del cattivo Ldl e che non pu essere identificata dalle attuali tecniche che

misurano i livelli di Hdl, Ldl e colesterolo. Ora finalmente il fenomeno dell'apo B potr
spiegare perch tantissimi individui con tassi di colesterolo normali e perfino bassi vengono
colpiti da cardiopatie di origine arteriosclerotica, mentre altri con tassi alti ne sono immuni.
Studi recenti hanno messo in luce che gli individui con un alto apo B costituiscono un rischio
prevedibile di attacchi cardiaci indipendentemente da altri parametri lipidici, colesterolo
compreso. In un interessante studio condotto sui bambini di famiglie con alta incidenza di
cardiopatie premature, quelli con maggiori quantit di apo B hanno finito per andare incontro
a forme premature di arteriosclerosi, e questo indipendentemente dai livelli di colesterolo,
mentre coloro che avevano valori normali o bassi, no. Questo vuoI dire che quando si riuscir
a mettere a punto un metodo accurato e economico di misurazione dell'apo B, questo potr
diventare il test di routine al posto degli esami del colesterolo e di altro genere oggi in auge.
Importante anche la percentuale totale dei grassi nella dieta: non pi del 30% delle calorie
dovrebbero provenire da grassi.
Noi abbiamo la tendenza a pensare che i grassi saturi che si trovano nelle bistecche pi
succulente, nel burro, nel rosso delle uova, nei prodotti lattiero-casearl e in certi crostacei
portino all'arteriosclerosi e, ultimamente, anche a certe forme di cancro. I ricercatori che si
occupano per dell'udito sono ora convinti che una dieta ricca di grassi acceleri anche il
processo di presbiacusia. Il dottor Samuel Rosen, un mio vecchio amico morto di recente e
una delle pi famose autorit d'America sulle malattie degli orecchi, aveva valutato il possibile
impatto dei diversi fattori ambientali sull'udito in molti paesi di diversa civilt. Cosi in uno
studio condotto in Finlandia (dove la dieta ricca di grassi saturi) era riuscito a stabilire una
relazione tra presbiacusia e il tasso di grassi nel sangue. Pi i grassi erano presenti nel sangue,
insomma, minore era la qualit dell'udito. E aveva inoltre messo in luce che quando i grassi
venivano ridotti, l'udito migliorava in modo significativo. Altri studi condotti negli Stati Uniti
hanno poi confermato questa reversibilit. Visto quindi che la riduzione dei grassi porta a
evidenti benefici cardiaci, sembra ragionevole raccomandare la stessa dieta per ridurre
contemporaneamente i rischi della sordit.

Due persone su dieci, dopo i sessant'anni, divengono gravemente invalide per una
emorragia cerebrale (ictus). Cosa posso fare per prevenirlo?
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IL COLPO APOPLETTICO

Un colpo apoplettico non un infarto, come pensa molta gente. Questo termine si riferisce
invece al danno subto da una parte del cervello .: Qualsiasi processo che interferisce con
l'afflusso di sangue al cervello, o addirittura lo interrompe, pu originare un colpo apoplettico.
I tessuti nervosi infatti sono molto sensibili e richiedono un nutrimento costante, fornito da
una rete di arterie che corrono sopra la superficie del cervello e penetrano in profondit al suo
interno. In questa rete di vasi sanguigni pu in pratica succedere qualsiasi incidente. Le
modalit poi con cui si manifesta un colpo apoplettico, paralisi, perdita della parola, cecit,
coma e perfino morte, dipendono innanzi tutto dalla causa che ha provocatol'attacco, poi dalla
particolare zona del cervello che ne stata colpita e infine dalla quantit di tessuto rimasto
lesionato.
FORMAZIONE DI COAGULI NELLE ARTERIE DEL CERVELLO

Spesso si dice in termini popolari che la trombosi, o l'ostruzione di un'arteria a opera


dell'arteriosclerosi, si verifica quando arrugginiscono i condotti (vascolari) . Quando questo
processo si verifica nel cuore si ha l'infarto (attacco cardiaco). Se nelle gambe, invece,
insorgono dolori durante la deambulazione. Quando ne sono colpiti gli occhi, pu sopravvenire
la cecit; nei reni, si verifica la ritenzione delle scorie metaboliche e cosi via per ogni altro
organo o tessuto del nostro corpo. Nel cervello, la trombosi provoca il colpo apoplettico.
Nella maggior parte dei casi di apoplessia cerebrale, non riuscirete neppure a capire cos' stato
che vi ha colpito. I segni d'allarme si verificano solo in meno di un quarto dei casi e sono
chiamati attacchi ischemici transitori (Ait). Questi sono caratterizzati dall'intorpidimento di
un arto (di breve durata), da uno stato di debolezza, da impaccio nel discorso, O da
sdoppiamenti di vista. Di solito per capita di sentire dire dal paziente: Ecco, ero l che stavo
guardando la tlevisione (o parlando con la moglie o col marito o cenando) - quando
all'improvviso mi venuto un mal di testa. Questo durato per un paio d'ore, poi mi sono
accorto che non riuscivo pi a muovere il braccio destro - (o la gamba sinistra, oppure non
riuscivo pi a parlare o a tenere in mano la forchetta). - E pensare che fino a quel momento
stavo perfettamente. Naturalmente, questi individui non stavano affatto perfettamente ...
Lo. credevano solo. Se per qualche ragione infatti gli avessi fatto qualcuno degli esami atti a
valutare la circolazione cerebrale, avremmo visto evidenti segni di stenosi (cio restringimento
di un vaso sanguigno) in qualche punto della circolazione arteriosa del cervello.
Se l'arteria colpita da trombosi piccola, o si tratta solo di un ramo secondario di un vaso
sanguigno di maggiori dimensioni, la zona danneggiata del cervello sar anch'essa piccola. In
tali casi la ripresa sar molto probabilmente veloce e totale. Ma pi grande l'arteria, pi gravi
sono i sintomi e maggiore il rischio di una invalidit permanente o della morte.
QUANDO LE ARTERIE CEREBRALI SCOPPIANO

Il colpo apoplettico pu anche verificarsi quando improvvisamente una delle arterie cerebrali
esplode (invece di richiudersi gradualmente). Questa rottura di solito ha luogo dopo anni di
ipertensione non curata, quando il sangue dopo aver pulsato senza sosta e con sempre maggiore
pressione contro le pareti delle arterie di tutto il corpo ha finito con l'indebolirle. A un certo
punto, uno di questi vasi sanguigni scoppia all'improvviso e quando ci avviene nel cervello,
i sintomi sono istantanei e il sangue si riversa dal vaso lacerato nei tessuti circostanti (a
differenza del mal di testa avvertitore che precede di diverse ore il colpo apoplettico da
trombosi ). Se il paziente poi sopravvivr o meno, e la qualit di vita che potr condurre,
dipender dalle dimensioni del vaso sanguigno lesionato e dal punto in cui la lesione si
verificata. .
Le arterie cerebrali possono scoppiare anche nelle persone con pressione sanguigna normale,
ma che sono nate con una arteria dalle pareti congenitamente deboli. La rottura associata
all'improvviso scatenarsi di un terribile mal di testa, paralisi e spesso morte. Qualche volta,
per, i sintomi premonitori permettono di effettuare la diagnosi prima della rottura. In tal caso
un intervento chirurgico d'emergenza pu salvare la vita al paziente, come successo appunto
nel caso che segue.
Un giorno mi fu indirizzata una donna sulla trentina perch valutassi la gravit del murmure
cardiaco che le aveva individuato il suo medico di famiglia. Dalla visita da me effettuata e
dall'ecocardiogramma risult la presenza di un prolasso della valvola mitrale, un difetto del
funzionamento delle cuspidi della valvola mitrale posta sul lato sinistro del cuore che. nella

gran maggioranza dei casi, non limita n interferisce minimamente con lo stile di vita del
paziente.
Qualche mese dopo, il medico della donna mi telefon di nuovo per dirmi che la sua paziente
era stata colpita nelle ultime due settimane da un forte mal di testa continuo. Il suo parere era
che si trattasse di un'emicrania (un sintomo spesso associato al prolasso della valvola mitrale),
ma mi chiese se ero disposto a visitarla. Quando lo feci, la descrizione dei sintomi fatta dalla
donna non corrispondeva affatto a quella di un'emicrania. Per esempio non c'era nessuna
aura o costellazione di sintomi che di solito precede un'emicrania. Inoltre il mal di testa non
la colpiva da una parte sola, come succede di norma in tali casi; non c'era nessuno dei disturbi
visivi collaterali e non c'erano n nausea n vomito. C' da aggiungere inoltre che l'emicrania
associata al prolasso della valvola mitrale di solito comincia a manifestarsi ancora in giovane
et, al di sotto dei vent'anni. Il mal di testa della paziente invece era accecante, le colpiva tutta
quanta la testa e, anche se nel corso delle due settimane precedenti si era leggermente calmato,
in effetti non era mai cessato.
Quando la visitai, mi dette l'impressione di una persona ben pi malata di una donna che soffre
di semplice emicrania. Quando le chiesi di posare il mento sul petto mentre era sdraiata sulla
schiena, non le riusc di farlo per via dei dolori che il movimento le procurava. Questo segno
di irritazione meningea dovuto di regola o a infezione o a emorragia cerebrale.
A quel punto ricoverai d'urgenza la paziente in ospedale dove fu immediatamente visitata da
un neurologo e gli appositi esami rivelarono che la donna presentava un'emorragia nel tessuto
cerebrale. Per fortuna non si trattava di una emorragia massiccia, ma solo di un sottilissimo
rivolo di sangue, che se per non fosse stato curato avrebbe probabilmente provocato la morte
della paziente. Nel nostro caso fummo cos fortunati da avere tutto il tempo di operare e
riparare quell'aneurisma congenito (indebolimento della parete di un'arteria cerebrale) per cui
le salvammo la vita. (Il prolasso della valvola mitrale era un falso allarme.)
COAGULI IN MOVIMENTO

Naturalmente ci sono ancora altre cause di apoplessia. Un'arteria cerebrale pu essere ostruita
da un coagulo di sangue la cui origine si trova in altro punto della circolazione. Anche in questo
caso le prospettive dipendono dalle dimensioni dell'arteria in cui si trova il coagulo (embolo).
Un grumo di grosse dimensioni in una delle principali arterie provoca disastri, ma quando il
frammento minuscolo e il vaso sanguigno in cui finisce piccolo, i sintomi neurologici
prodotti sono minimi e dopo qualche giorno si risolvono. Questo evento deve tuttavia servire
d'allarme perch indica che potrebbero esserci anche altri coaguli per strada. A proposito,
questi emboli viaggiano sempre all'interno delle arterie. Non dovete temere quindi" di subire
un'embolia cerebrale a causa di un coagulo (trombo) presente nelle vene varicose delle gambe,
perch tale trombo finir nei polmoni, non nel cervello.
Gli emboli che raggiungono il cervello possono avere origine da diversi punti in seguito a una
vasta gamma di condizioni. Pu capitare, per esempio, che un cuore gi in precedenza
danneggiato dalla febbre reumatica possa originare un'irregolarit cronica del ritmo chiamata
fibrillazione atriale. Quando ci si verifica, si possono formare coaguli all'interno dell'atrio
sinistro ingrandito (l'atrio la piccola cavit che si trova al di sopra del ventricolo sinistro, il
quale la pompa del cuore). Quando un frammento di questo coagulo raggiunge il ventricolo
sinistro e finisce nella circolazione, potr in
pratica depositarsi in qualsiasi parte del corpo: nell'occhio, provocando la cecit; nella milza,
provocando dolori; nei reni, danneggiandoli; o nel cervello, provocando un colpo apoplettico.

Come potrete vedere qui .ntto, queste embolie possono essere spesso prevenute mediante la
sommlnistrazlone a lungo termine di anticoagulanti.
Oggi ormai i chirurghi hanno raggiunto un livello di grande esperienza nella sostituzione delle
valvole con deformazioni congenite o danneggiate dalla febbre reumatica. La valvola malata,
che non si apre completamente o che lascia filtrare il sangue dopo che avrebbe dovuto
richiudersi in maniera ermetica, viene asportata e sostituita con una artificiale , la maggior
parte delle quali fatta di metallo o plastica. Alcune per sono coperte da un tessuto ricavato
da altre specie animali, e di queste il miglior esempio quello della valvola di maiale. I
trapianti con questo tipo di valvole del primo tipo sono detti eterotrapianti, mentre si chiamano
omotrapianti quelli effettuati con valvole di tessuto umano. Sono detti infine autotrapianti
quelli che fanno ricorso a tessuti dello stesso paziente. Queste valvole artificiali funzionano
bene e grazie al loro meccanismo di apertura e chiusura al momento giusto permettono di
salvare la vita al paziente. Purtroppo i vari frammenti pi o meno grossi dei costituenti solidi
del sangue possono aderire a varie porzioni delle valvole cardiache, specialmente di quelle
degli eterotrapianti, per poi staccarsi pi tardi, raggiungendo il cervello e provocando un colpo
apoplettico. Anche in questo caso pu risultare efficace (anche se non totalmente) un'idonea
terapia anticoagulante.
L'embolia cerebrale pu verificarsi anche in altre circostanze, sempre prevedibili, come si vede
dal caso che segue.
IL CASO DI MARTIN

Ecco il racconto del dott. Rosenfeld sul caso di Martin.


Martin F. era un uomo di settant'anni che amava ripetere a tutti coloro che erano disposti ad
ascoltarlo che lui lavorava sodo, si divertiva intensamente e amava la buona tavola. Non
sono mai stato malato un solo giorno in tutta la mia vita era la sua frase preferita. Le uniche
volte che venne da me era per farsi fare alcune vaccinazioni prima del solito viaggio all'estero
che faceva ogni anno o per farsi visitare per poter stipulare una polizza d'assicurazione sulla
vita. Un giorno di giugno lui e la seconda moglie. pi giovane, erano in partenza per l'Europa
e non facevano mistero delle loro intenzioni: intendevano fare una crociera gastronomica
attraverso tutta la Francia.
Cos partirono con un aereo dell'Air France ("dove potr cominciare subito a entrare nello
spirito francese") aspettandosi al massimo di mettere su qualche chilo in pi da quel viaggio.
Ma arriviamo subito al punto di questa storia. Dopo sei giorni di follie gastronomiche e di
buoni vini, Martin ebbe un attacco cardiaco.
Cos pass due settimane in un ospedale di Nizza e qualche giorno dopo torn a casa in aereo.
Poco dopo il suo rientro negli Stati Uniti, mi telefon in studio per fissare un appuntamento e
port con s tutti gli elettrocardiogrammi e i risultati degli esami di laboratorio effettuati in
Francia. Mi disse anche che aveva provato dolori ricorrenti e senso d'oppressione al torace
prima di consultare un medico. Lo visitai e scoprii che, anche se era sopravvissuto all'infarto,
il suo cuore era rimasto considerevolmente danneggiato. (Non appena viene diagnosticato un
attacco cardiaco, si fa di tutto per limitare la distruzione del muscolo cardiaco e tra le varie
cose si cerca di ridurre il lavoro del cuore limitando l'attivit fisica, somministrando ossigeno
e farmaci appropriati, tutte cose per che Martin non aveva ricevuto proprio quando ne aveva
avuto pi bisogno. Lui, vero, aveva superato bene l'attacco cardiaco, ma la porzione di
muscolo cardiaco che era stata danneggiata era adesso molto sottile, e si deformava all'infuori
ogni volta che il cuore si contraeva.)

Non rividi pi Martin per quattro mesi, perch continuava ad annullare gli appuntamenti
fissati. Sto benissimo. Quell'infarto finito in niente. Devo essere veramente forte per
essergli sopravvissuto senza cure diceva.
Poi un giorno ricevetti alle sei del mattino una telefonata isterica dalla moglie di Martin:
Dottore, non riesco a svegliarlo. Credo sia morto . Purtroppo la donna aveva ragione. Mi
chiesi quali potessero essere le cause della morte. Forse un'improvvisa alterazione del ritmo
cardiaco che a volte si verifica anche settimane o mesi dopo un grave infarto? O l'aneurisma
cardiaco sopravvenuto era alla fine scoppiato, procurandogli una morte istantanea? O Martin
aveva semplicemente avuto un altro infarto, questa volta di rilevanti proporzioni e
istantaneamente fatale? Ebbene, nessuna di queste cause possibili fu quella vera. Il medico
legale chiese un'autopsia e la causa della morte si rivel essere stata un colpo apoplettico di
rilevanti proporzioni. All'interno della tunica muscolare danneggiata si era formato un coagulo
di sangue, o aneurisma, che aveva provocato l'attacco cardiaco. Questo era successo perch
quando una porzione di muscolo cardiaco lesionata, questa non si contrae pi normalmente,
il sangue turbina al suo interno e non viene pi espulso come dovrebbe, cosicch all'interno si
possono formare coaguli. Questi coaguli sono per friabili e, nel caso di Martin, un minuscolo
frammento staccatosi da un coagulo era stato pompato nel cuore da dove aveva poi raggiunto
l'arteria carotide sinistra e l si era depositato interrompendo l'afflusso di sangue al cervello. Il
risultato: un improvviso e massiccio colpo apoplettico che aveva procurato una morte
istantanea. Fra un momento vedremo come quest'evento si sarebbe per potuto prevenire.
Dicevamo che gli emboli, o coaguli vaganti, che possono provocare apoplessia, possono avere
origine dal cuore in certi pazienti che gi hanno subto un infarto. In effetti non neppure
necessario che si sia formato un aneurisma, anche se ci sono maggiori probabilit che gli
emboli si formino dopo tale evento. E gli emboli possono formarsi all'interno della cavit
cardiaca anche in presenza di un infarto miocardico privo di complicanze, per poi staccarsi dal
cuore e finire col depositarsi nel cervello.
C' poi ancora un'altra condizione, molto sfuggente e ingannevole, e spesso non diagnosticata,
che pu sfociare in un colpo apoplettico. Ed proprio questa che capit a un altro mio paziente.
Questi era un uomo di sessantaquattro anni che aveva sofferto per anni di leggera ipertensione,
tenuta per sempre sotto stretto controllo. Improvvisamente quest'uomo divenne cieco d'un
occhio. E quando dico improvvisamente, intendo dire che un istante prima era li che leggeva
il giornale, e un istante dopo, la met superiore del suo campo visivo era completamente
oscurata, per l'occlusione di un vaso sanguigno dietro un occhio. L'ultima volta che si era fatto
visitare era stato circa due anni prima, quando non gli avevo riscontrato nulla che lo indicasse
quale probabile candidato per quel tipo di disturbo. Questa volta per, quando gli auscultai il
collo con lo stetoscopio, avvertii quello che noi chiamiamo un bruit , un termine francese
che vuoI dire rumore , al di sopra delle grandi arterie carotidi che salgono a lato del collo.
Inoltre, quando cercai di sentirgli il polso in queste stesse carotidi, lo trovai assai ridotto di
volume. Che cosa fare quindi di fronte a questa constatazione con un paziente che non presenta
sintomi stato sempre oggetto di diatriba tra i medici, che nel corso degli anni hanno finito
per dividersi in due gruppi, uno che sostiene l'opportunit dell'intervento chirurgico e uno che
lo sconsiglia. In generale la maggior parte dei neurologi ha finito per concordare che, fintanto
che il paziente si sente bene e non presenta sintomi neurologici di sorta, meglio intervenire
coi farmaci e non per via chirurgica. Di contro, i neurochirurghi e i chirurghi vascolari
raccomandano di solito di allargare il lume dell'arteria incriminata, dal momento che il rumore

che si percepisce sopra di essa dovuto al sangue che scorre in una porzione ristretta del vaso
sanguigno.
E affermano che la placca che riduce l'afflusso pu frammentarsi, seminando i pezzetti lungo
tutto il percorso di modo che possono alla fine raggiungere varie parti del cervello e provocare
cos un colpo apoplettico. Concludono quindi che se il paziente in condizioni di tollerare
l'operazione, bene che vi venga sottoposto. Oggi, fortunatamente, non dobbiamo pi tirare a
indovinare sulla presenza della placca, il punto in cui situata o le sue dimensioni. Grazie a
tecniche che sono allo stesso tempo semplici, sicure e indolori, siamo in grado di determinare
con grande precisione se il caso o meno di operare. Tra queste procedure figurano la
tomografia computerizzata o un apparecchio di Doppler che registra la velocit del flusso
attraverso un vaso sanguigno. Quest'ultimo ci permette di calcolare il calibro dell'arteria in
qualsiasi punto. L'estensione e la collocazione dell'ostruzione possono poi essere ulteriormente
accertate iniettando un mezzo di contrasto, non nelle arterie del collo, come facevamo fino a
qualche anno fa, ma in una vena (una tecnica chiamata angiografia intravenosa digitale, Diva).
Questo mezzo di contrasto raggiunge le arterie in questione e ne permette la visualizzazione.
Se il mio paziente fosse venuto a farsi visitare da me nel corso degli ultimi due anni e io avessi
rilevato il suo bruit, l'avrei sottoposto a tutta una serie di accertamenti per vedere se aveva
bisogno di questa operazione o se sarebbe bastata una terapia di anticoagulanti. In un caso e
nell'altro, avremmo probabilmente ridotto il rischio di un colpo apoplettico.
Questa volta, pur essendo gi tardi, decisi di vedere lo stesso se c'era la possibilit di impedire
per via chirurgica che si verificasse un'altra embolia in qualche altra parte del cervello. Cosi
mentre stavamo approntando i vari esami da fare, gli prescrissi dell' Aspirina da prendere tutti
i gomi, Poi effettuammo gli esami Doppler e Diva che mostrarono una stenosi di rilevanti
proporzioni di entrambe le arterie. carotidi in punti facilmente raggiungbl dal chlrurgo, Dal
punto in cui erano situate queste placche e dalle loro dimensioni era chiaro che quest'uomo
correva un grave rischio di un improvviso e massiccio colpo apoplettico. Cos il paziente fu
sottoposto a intervento chirurgico, che fu effettuato senza complicazioni, e oggi gode ancora
di buona salute, fatta eccezione per la parziale cecit dell'occhio sinistro.
Questa esperienza sottolinea l'importanza del fatto che l'afflusso di sangue al cervello pu
essere gravemente compromesso da importanti malattie vascolari e che il disastro di un colpo
apoplettico pu essere prevenuto grazie a visite a intervalli regolari, alla diagnosi precoce e a
un efficace intervento di tipo farmacologico o chirurgico.
COME IL CUORE PU INFLUIRE SUL CERVELLO

Per concludere, il colpo apoplettico pu verificarsi negli anziani anche in un altro insieme di
circostanze, in assenza di coaguli, di emorragie e di emboli. Ricordate che il cervello ha
bisogno di un costante rifornimento di sangue per portare avanti le sue delicatissime funzioni.
Questo rifornimento pu ridursi al di sotto del livello critico se il cuore non riesce, anche solo
per breve tempo, a pompare una quantit di sangue sufficiente. Ci ha soprattutto buone
probabilit di verificarsi in un individuo anziano che avverte all'improvviso un'alterazione del
ritmo cardiaco, vale a dire che il cuore si mette a battere o troppo in fretta o troppo lentamente.
A ogni modo, la quantit di sangue che viene espulsa durante questo tempo risulta
drasticamente ridotta, provocando un minicolpo apoplettico (che non poi tanto mini).
Ecco perch quando viene ricoverato un paziente colpito da un recente minicolpo , Ait
(attacco ischemico transitorio) o da qualsiasi altro evento neurologico temporaneo, noi
effettuiamo sempre 1. una visita neurologica completa, 2. ascoltiamo l'eventuale presenza di

bruit sulle arterie del collo, 3. facciamo una tomografia computerizzata del cervello per vedere
se rimasto danneggiato del tessuto ed eventualmente la sua estensione, 4. registriamo un
ecocardiogramma, alla ricerca delle eventuali vegetazioni che potrebbero essersi distaccate
da una valvola cardiaca e aver raggiunto il cervello e 5. registriamo un elettrocardiogramma
alla ricerca di tracce di un recente attacco cardiaco o di alterazioni del ritmo. Se il secondo
normale, 6. effettuiamo di solito un monitoraggio Holter per ventiquattro ore o, in ambulatorio,
un tracciato per cercare segni di irregolarit cardiache che potrebbero essere responsabili dei
sintomi. Quando viene poi identificata una tale aritmia, abbiamo a nostra disposizione farmaci
che ci permettono di impedirne la ricorrenza.
COME PREVENIRE IL COLPO APOPLETTICO

Adesso che avete sentito la parte pi brutta della storia, e cio come si verificano i colpi
apoplettici, ascoltate per anche la parte migliore, cio come si possono prevenire. Avrete
notato che il sottotitolo di questo capitolo era Come fare per non sbagliare . Ho aggiunto
questa specificazione, perch qui negli Stati Uniti e in molti altri paesi l'incidenza del colpo
apoplettico andata vistosamente calando in questi ultimi trentacinque anni (eccetto in Giappone, dove al primo posto come causa di morte, probabilmente a causa dell'alto contenuto di
sale della dieta). E questa tendenza all'ingi continua.
In merito a questo trend positivo ci sono diverse spiegazioni. La maggior parte dei medici
ritiene che tutto ci sia il risultato delle ricerche fatte sull'ipertensione e di conseguenza delle
sue misure preventive. Un'altra teoria sostiene che il merito del minore consumo di sale
dovuto al sempre pi diffuso ricorso ai frigoriferi che ha portato di conseguenza a un meno
frequente utilizzo del sale come conservante. E' stato perfino ipotizzato che il calo di mortalit
per apoplessia abbia origine dal maggiore consumo di vitamina C e riboflavina presenti nella
frutta e nelle verdure che consumiamo oggi in maggior quantit.
Nonostante questo indubbio calo di mortalit, pur sempre vero che ogni anno negli Stati Uniti
si verificano quattrocentomila casi di apoplessia di cui la met con esito fatale. Due milioni di
americani sono sopravvissuti ai colpi apoplettici, ma alcuni di loro sono ridotti in condizioni
non proprio brillanti.
COME PREVENIRE IL COLPO APOPLETTICO DOVUTO A TROMBOSI

Su come prevenire la trombosi si parla pi a fondo nel capitolo dedicato agli attacchi cardiaci.
A mio parere la cosa pi importante smettere di fumare sigarette. Se voi siete particolarmente
preoccupati dalla possibilit di un colpo apoplettico perch molti dei vostri parenti di sangue
ne hanno sofferto, la miglior misura preventiva che potete prendere per proteggervi di
smettere di fumare. Il 12 aprile 1960 ebbi l'occasione di apprendere una lezione che mi indusse
a buttare via immediatamente le sigarette e a non tornare mai pi a fumare. Mia moglie e io
stavamo dando una dimostrazione dell'elettrocardiogramma radiotelemetrato che a quei tempi
era una tecnica del tutto nuova. II prototipo di apparecchio da noi impiegato era stato messo a
punto dalla Nasa e fissato sulle scimmie che venivano messe in orbita. Grazie a questo
apparecchio era cosi possibile trasmettere l'elettrocardiogramma dallo spazio e captarlo coi
radioricevitori di Houston. lo ero particolarmente interessato alla radiotelemetria per il
monitoraggio di pazienti che avevano subito attacchi cardiaci e anche perch tale tecnica ci
permetteva di effettuare una prova di sforzo con pazienti non collegati direttamente
all'elettrocardiografo. Cosi quella volta ci trovavamo in un grande auditorium. Mia moglie
stava al ricevitore mentre io passeggiavo a qualche centinaio di metri di distanza con indosso

il mio radiotrasmettitore elettrocardiografico e fumando una sigaretta. A un certo punto, alcuni


medici che presenziavano all'esperimento fermarono lo schermo dell'oscilloscopio e attirarono
l'attenzione di mia moglie sul fatto che erano chiaramente visibili numerose extrasistoli.
Chi il soggetto? chiesero a mia moglie. Mio marito rispose lei.
Davvero? Ed malato?
No, affatto. Poi mia moglie venne a cercarmi e mi port alla stazione base per dare
un'occhiata alle premature contrazioni registrate sul mio tracciato. Ebbene, queste contrazioni
comparivano ogni volta che inalavo il fumo della mia sigaretta.
Al banco vicino al nostro c'era un altro medico che era interessato invece alla valutazione della
circolazione nelle estremit, il quale aveva messo a punto una manichetta che si infilava sul
dito ed era in grado di misurare la quantit di sangue che fluiva all'interno dei minuscoli vasi
sanguigni che alimentavano le punte delle dita. Questo medico propose allora di verificare
l'impatto del tabacco sul flusso sanguigno digitale. Cos mi applic la manichetta attorno al
dito indice, misur il flusso in condizioni normali, poi mi fece inalare a fondo. Quando lo feci,
il volume di sangue nel dito cal drammaticamente. Questo minore afIlusso di sangue nelle
dita mi disse il collega si verifica anche nel cuore, nel cervello e in ogni punto del corpo in
cui fluisce il sangue. Per me quelle prove furono pi che sufficienti. Le extrasistoli abbinate
alla diminuzione della circolazione che sopravvenivano ogni volta che tiravo una boccata di
sigaretta, mi convinsero definitivamente a prendere di tasca il pacchetto appena aperto e a
gettarlo nel cestino dei rifiuti. E da allora non ho pi fumato una sigaretta.
Due parole adesso sulla dieta. Da tempo ormai vado consigliando ai miei pazienti, e
specialmente a quelli con alto tasso di colesterolo, di ridurre il consumo di colesterolo e di
lipidi totali. I dati pi recenti indicano in modo pi che convincente, che presentiate o meno
tracce di arteriosclerosi (attacco cardiaco, colpo apoplettico, eccetera), che l'effettiva riduzione
del colesterolo mediante la dieta e/o i farmaci abbassa effettivamente le probabilit di venire
colpiti da qualche evento vascolare, tra cui la trombosi cerebrale.
lo sono un sostenitore del peso forma e dell' esercizio fsco perch sono due elementi
che vi fanno sentire bene e vi fanno apparire pi sani, ma in tutta franchezza non me la sento
di sostenere che servono effettivamente a ritardare il processo di arteriosclerosi e non sono a
conoscenza di dati che confermino come uno stile di vita definibile sano in base ai due
suddetti elementi influisca minimamente sull'incidenza del colpo apoplettico.
Se la vostra pressione sanguigna alta, bisogna abbassarla ... con la dieta (minor consumo di
sale e maggior consumo di calcio e potassio, e diminuzione di peso); con altre tecniche non
farmacologiche (rilassamento, meditazione e biofeedback); e se tutto il resto non funziona, coi
farmaci.
Supponiamo, allora, che abbiate vissuto sempre in maniera sana in relazione alla prevenzione
della trombosi e che la cosa non abbia funzionato. Cos un giorno, senza nessuna ragione
evidente, vi accorgete che parlate in modo ingarbugliato e, guardandovi allo specchio, . vi
accorgete che la bocca sbilenca e che quando tirate fuori la lingua anch'essa ricade nella
stessa posizione. Andate dal medico e questi conferma la diagnosi del colpo apoplettico. Questi
sintomi durano tre o quattro giorni, poi, pi o meno spariscono. Dico pi o meno perch,
anche se riuscite a muovere mani e piedi in modo normale e nessun estraneo sarebbe in grado
di intuire che vi successo qualcosa, la vostra calligrafia rimasta un po' tremolante e voi non
vi sentite del tutto a posto. Comunque siete soddisfatti che quelli che noi chiamiamo i
postumi del colpo apoplettico siano minimi. Adesso la vostra principale preoccupazione di

prevenire una ricaduta. Naturalmente sto partendo dal principio che l'apoplessia sia da
imputarsi a trombosi e non a emorragia, a coagulo sanguigno o ad aritmia. Che cosa fare allora?
Be', per prima cosa dovrete raddoppiare l'attenzione prestata al controllo dei fattori di rischio.
Se in precedenza avete accettato un compromesso limitandovi a ridurre il numero delle
sigarette o a passare alla pipa o ai sigari, dovrete dire addio al tabacco in qualsiasi quantit e
sotto qualsiasi forma.
E gli anticoagulanti? Il fatto di fluidificare il vostro sangue dopo un colpo apoplettico pu
aiutarvi a prevenirne un secondo? La maggior parte dei neurologi ritiene di no. Una volta che
un particolare vaso sanguigno si occluso, per esso non c' pi niente da fare. I sintomi hanno
fatto il loro corso, e anche se possono passare mesi prima che sappiate con precisione qual
la portata della vostra invalidit permanente, sempre che tale invalidit ci sia, il colpo
apoplettico in s si esaurito, finito.
L'Ait (attacco ischemico transitorio), invece, in cui i sintomi durano solo per qualche istante o
poche ore e poi scompaiono completamente, un avvertimento che vi dice che il peggio pu
ancora venire. Il vaso sanguigno solo in parte occluso. E la gran parte dei medici ritiene che
in queste circostanze sia giustificato il ricorso a qualche tipo di anticoagulante.
Purtroppo gli anticoagulanti stessi non sono privi di rischi. n pi grave dei quali il pericolo
di emorragia interna, specialmente se sono stati presi abbinati ad altri farmaci che intensificano
il loro potere diluente del sangue o se avete. precedenti di emorragie in qualsiasi punto del
corpo o un'ulcera o soffrite di ipertensione.
Cos io personalmente consiglio ai miei pazienti che hanno avuto un Ait di prendere come
anticoagulante il warfarin per tre o quattro mesi, per poi passare all'Aspirina in piccole dosi,
80 mg al giorno (dose pediatrica). Il trattamento a base di Aspirina lo faccio continuare
indefinitamente. Attenzione, per, chiunque abbia sofferto di Ait far bene a sottoporsi a esami
per accertare se c' la possibilit che nell'arteria carotide ci siano placche correggibili per via
chirurgica che diano origine a emboli.
Prescrivo per lo stesso Aspirina, mezza compressa al giorno, anche nel caso che il colpo
apoplettico sia stato completo e non un semplice Ait, nell'eventualit che ci sia una o pi arterie
malate che potrebbero provocare disturbi in futuro.
Probabilmente avrete anche sentito parlare dell'impiego del. diprdamolo, meglio conosciuto
col suo nome commerciale di Persantin. Aspirina e Persantin sono due termini che assieme
vengono usati quasi con la stessa frequenza con cui si parla di burro e marmellata . Tutti e
due questi farmaci hanno effetto sulla viscosit del sangue agendo sulla funzione
piastrinica. Le piastrine sono minuscoli elementi presenti nel sangue responsabili di uno dei
diversi meccansimi che sovrintendono alla normale coagulazione. Sia l'Aspirina che il
dipiridamolo interferiscono con questa funzione, ma agendo in modo diverso. La maggior
parte dei medici continua a prescrivere entrambi ogni volta che ne deve somministrare uno, e
questo sebbene non ci siano prove che aggiungendo il dipiridamolo all'Aspirina ci sia qualche
differenza. Il dprdamolo per particolarmente utile quando un paziente non in grado di
tollerare l'Aspirina per qualche ragione (precedenti di ulcera sanguinante, attacchi d'asma
imputabili a sensibilit all'Aspirina) e abbisogna di terapia antipiastrinica.
IL TRATTAMENTO DELL'IPERTENSIONE PER PREVENIRE L'EMORRAGIA CEREBRALE

Prevenire i colpi apoplettici dovuti a emorragia cerebrale vuoI dire tenere sotto controllo
l'ipertensione. Di tanto in tanto capita di leggere in qualche articolo divulgativo, ma perfino
sui periodici medici specializzati, che un certo rialzo della pressione permesso o non

pericoloso , per cui meglio non intervenire. lo, in base alle mie esperienze, ho per visto
troppi pazienti con pressione moderatamente elevata, per esempio 170/95, che sono stati in
seguito colpiti da gravi colpi apoplettici dovuti a emorragia cerebrale dopo aver rifiutato la
terapia a causa degli effetti collaterali dei farmaci impiegati. Ora, se vero che pi alta la
pressione, maggiore il rischio, anche una pressione da leggera a moderata non priva di
pericoli e non si dovrebbe lasciarla esente da terapia. Secondo la mia opinione, i valori di
confine dovrebbero essere sempre normalizzati. Per fare questo per non il caso di partire
subito coi farmaci pi potenti ai massimi dosaggi. Ecco invece che cosa raccomando
personalmente. Per prima cosa accertarsi che l'ipertensione sia reale e che non ci si trovi di
fronte alla sindrome del camice bianco , il fenomeno per cui la pressione risulta elevata solo
nello studio del medico, ma perfettamente normale in tutte.le altre circostanze. Se quindi vi
dicono che avete la pressione alta, fatevela misurare pi volte in luoghi diversi e in orari
variabili della giornata. Oggi ci sono diversi apparecchietti automatici piuttosto precisi per la
misurazione della pressione che non solo danno le letture ma forniscono anche i valori
stampati. Provatene uno anche voi, ma prima accertatevi che lo strumento sia preciso,
confrontandolo con altri, compreso quello dello studio del vostro medico.
Se per la pressione risulta effettivamente elevata anche dopo diverse misurazioni, allora
tempo di agire, ma non passate subito ai farmaci a meno che i valori non siano pericolosamente
alti, per esempio 200/110. Se siete in sovrappeso riducete le calorie (e l'alcol) e aumentate
invece l'attivit fisica. Riducete il consumo di sale. Assicuratevi che il vostro consumo di calcio
sia adeguato. C' infatti una relazione inversa tra calcio e pressione sanguigna. In altre parole,
minore il livello di calcio, maggiore la pressione arteriosa. Ricordate che i prodotti lattierocaseari ricchi di colesterolo e di grassi saturi sono anche ricchi di calcio, per cui se state
cercando di ridurre il tasso di colesterolo, limitando il consumo di prodotti lattiero-caseari,
potrete intgrare il consumo di calcio con le apposite compresse. Anche la carenza di potassio
stata implicata nei casi di ipertensione, perci fate buon consumo di albicocche, prugne,
banane e succo d'arancia, specialmente se prendete contemporaneamente dei diuretici.
Smettete di fumare. Abbinato all'ipertensione e ad alti livelli di colesterolo, il tabacco letale
per il sistema vascolare.
Provate il biofeedback e le altre tecniche di rilassamento. A volte possono servire.
Concedetevi cinque o sei settimane di tempo. Se dopo questo periodo la pressione non scesa,
ora di passare ai farmaci. Ma non cominciate subito con l'artiglieria pesante. lo di solito inizio
a prescrivere piccole dosi dei farmaci pi leggeri, per poi aumentarle gradatamente,
attenendomi sempre all'agente iniziale. Se la reazione continua a mancare, passo allora a un
secondo, un terzo o a volte perfino a un quarto farmaco... sempre a bassi dosaggi. Parlando dei
farmaci impiegati nella terapia dell'ipertensione avrete probabilmente sentito parlare dei loro
effetti collaterali che, anche se a volte vengono esagerati, fondamentalmente sono veri. Questi
agenti possono provocare un'ampia gamma di sintomi che vanno dalla secchezza delle fauci
alla spossatezza pi totale, dai brutti sogni all'eiaculazione retrograda (in cui il liquido seminale
durante l'orgasmo finisce nella vescica urinaria invece che fuori dal pene), dall'intollerabile
frequenza dell'impulso a orinare alla perdita dell'impulso sessuale e alla capacit di erezione.
La maggior parte di tali sintomi pu per essere prevenuta scegliendo il farmaco giusto per
ogni particolare paziente e somministrandolo al pi basso dosaggio necessario. A volte per
raggiungere questo risultato occor-. rono esami raffinati e molta pazienza, ma non conosco
nessun uomo o donna la cui pressione troppo elevata non possa essere messa sotto controllo

in modo efficace e senza troppi disagi. ~ importante tuttavia che non vi accostiate alla terapia
antiipertensiva con paura e pregiudizi nei confronti dei farmaci. Buona parte degli effetti
collaterali possono anche essere psicologici. Voi nella lotta contro l'ipertensione partite con
due colpi di svantaggio e se pensate subito al peggio pu capitare che la prima pillola vi metta
subito KO, specialmente in campo sessuale.
Ogni medico affronta l'ipertensione con una tecnica diversa. lo di solito comincio col captopril,
una sostanza che neutralizza la renina, responsabile di molti casi di ipertensione, o un betabloccante (Lopresor, Tenormin, Inderal). Poi, se necessario, aggiungo l'Apresolin o un diuretico.
A proposito, di tutti i farmaci utilizzati nel trattamento dell'ipertensione, quelli che trovo
causino meno problemi alla potenza sessuale maschile e all'impulso sessuale femminile sono
l'Apresolin (idralazina), il Minipress (prazosin) e il Capoten (captopril). Sotto questo punto di
vista la mia esperienza
nettamente negativa invece con agenti come l'Aldomet e l'Aldactone.
ALTRE CAUSE DEL COLPO APOPLETTICO

Esaminiamo ora alcune delle altre cause prevenibili di apoplessia descritte prima. Ricordate
Martin? Dopo il suo attacco cardiaco, non diagnosticato, in conseguenza del quale continu
per la sua strada invece di sottoporsi a cterapia, gli subentr un aneurisma ventri colare, ma il
paziente a causa dei meccanismi di diniego in lui connaturati, annull tutti gli appuntamenti
che aveva in studio con me. Se li avesse mantenuti, io avrei senza dubbio individuato
l'aneurisma, che spesso non si forma che diverse settimane dopo l'infarto. La diagnosi pu
essere fatta in base all'esame clinico, pu apparire evidente sull'elettrocardiogramma, inoltre
l'aneurisma spesso visibile sulle radiografie al torace e la sua presenza pu essere quasi
sempre confermata dall'ecocardiogramma, tutti parametri che noi controlliamo sempre quando
un paziente ha avuto un attacco cardiaco. Se l'elettrocardiogramma avesse indicato la
formazione di coaguli all'interno dell'aneurisma, io avrei prescritto a Martin degli
anticoagulanti per impedire appunto quell'improvviso e fatale colpo apoplettico che poi lia
subto.
Le altre cause di apoplessia, fibrillazione atriale con o senza valvulopatie, o distacco di coaguli
o frammenti dalle valvole artificiali. sono tutti stati che richiedono una terapia anticoagulante
a lungo termine. Per quanto riguarda poi la fibrillazione atriale, tutti i dati oggi in nostro
possesso indicano che gli individui affetti da questo disturbo del ritmo cardiaco dovrebbero
sottoporsi comunque a terapia anticoagulante, indipendentemente dalle cause. Un tempo si
riteneva che i colpi apoplettici da embolia si verificassero solo in quei casi di fibrillazione
atriale associati a valvulopatie, ma non cos. lo oggi sottopongo a trattamento anticoagulante
quasi tutti i miei pazienti affetti da fibrillazione atriale cronica... quasi tutti coloro che lo
accettano, cio. Perch purtroppo c' anche chi rifiuta .
La maggior parte delle valvole cardiache artificiali per eterotrapianto ricoperte da tessuti
animali non richiedono anticoagulanti. lo somministro questi agenti per i primi tre mesi dopo
l'intervento chirurgico. poi Ii interrompo. Ma, tanto per sicurezza. raccomando di prendere
l'Aspirina a lungo termine.
Per quei pazienti i cui colpi apoplettici o Ait sono dovuti a insorgenze prolungate di frequenze
cardiache rapidissime (compresa la fibrillazione atriale, ma non necessariamente limitata a
essa) o a periodi di blocco cardiaco (durante il quale la frequenza car: diaca cosi lenta da

risultare inadeguata a rifornire il cervello di sangue fresco), sono disponibili farmaci per coloro
che rientrano nella prima categoria e un pacemaker cardiaco per chi rientra nella seconda.
Mi sembra di poter concludere qui questo capitolo sulla prevenzione dei colpi apoplettici. Ma
per coloro che ne hanno subito uno e sono sopravvissuti con una paralisi residua, questo
l'inizio di un nuovo tipo di vita. Con le giuste prospettive e le nuove tecniche di riabilitazione,
si pu impedire che molti di tali pazienti finiscano i loro anni come vegetali. Ho visto
spessissimo ritornare funzioni praticamente normali, nonostante le difficol.t di movimento,.
coordinazione o parola. Ho imparato, mentre mi prendevo cura di questi individui e ne
osservavo le reazioni, che in effetti non si pu mai predire il grado di ripresa di un paziente
che ha avuto un colpo apoplettico. Moltissimo dipende dalla volo~t di viver~ del paziente e
dalla sua ostinazione a lottare. Non si tratta n di banalit n di parole senza significato Provate
a chiederlo a chiunque abbia subto un colpo apoplettico o a qualsiasi medico che abbia curato
casi del genere. Due sono le chiavi perch la vittima di un colpo apoplettico possa tornare a
vivere con successo, indipen~entemente dal suo grado di invalidit. La prima consiste in un
vigoroso, ottimistico e costante programma di riabilitazione fisica supervisionato e/o prescritto
da specialisti. Il secondo aspetto del trattamento, che altrettanto importante, rappresentato
dalla terapia antidepressiva. In pratica ogni paziente che ha subto un colpo apoplettico stato
sottoposto a una devastazi?ne psicologica che l'ha lasciato, a ragione, depresso. Tale
depressione soprattutto acuta nei primi tre o quattro mesi dopo l'evento. Stando alle mie
esp.erienze, solo un positivo supporto psicologico abbinato a un ampio impiego di farmaci
antidepressivi per tutto il tempo che necessario, pu prevenire il peggiore di tutti i possibili
esiti ... la morte vivente della sfortunata vittima.

Gli aromi naturali sono pi sani degli aromi artificiali?


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Un esame della legislazione europea fa capire quanto l'indicazione dell' origine naturale delle
sostanze aromatizzanti sia considerata importante dai consumatori. Una direttiva del 1988
distingueva le sostanze aromatizzanti ammesse nell'industria alimentare in tre categorie:
(1) gli aromi naturali
ottenuti con opportuni procedimenti fisici (comprese la distillazione e l'estrazione con
solventi) oppure con procedimenti enzimatici o microbiologici a partire da una materia
di origine vegetale o animale allo stato naturale o previa trasformazione per il consumo
umano con procedimenti tradizionali di preparazione di prodotti alimentari (comprese
l'essiccazione, la torrefazione e la fermentazione);
(2) gli aromi naturali identici
ottenuti per sintesi chimica o isolati a mezzo di procedimenti chimici e chimicamente
identici a una sostanza naturalmente presente in un prodotto di origine vegetale o animale
descritto al punto 1;
(3) gli aromi (artificiali)
ottenuti per sintesi chimica, ma non identici chimicamente a una sostanza naturalmente
presente in una materia di origine vegetale o animale.
L'Unione europea per ha cambiato di recente la classificazione, in considerazione del fatto
che il termine naturale identico viene considerato fonte di confusione dal consumatore.

L'uso del termine naturale quindi dovrebbe essere riservato a quegli aromatizzanti che sono
ottenuti unicamente da fonti naturali.
Per i tossicologi non c' ragione di aspettarsi una differente tossicir tra aromi naturali, naturali
identici e artificiali, e tutti devono essere valutati secondo le stesse procedure, indipendentemente da come sono stati prodotti."
Il nuovo regolamento europeo, approvato nel dicembre del 2008, distingue quindi soltanto tra
aromi naturali e i generici aromi, che includono sia sostanze identiche a quelle presenti
in natura sia quelle inventate dai chimici. La vanillina sintetica dunque, pur essendo
chimicamente indistinguibile da quella presente nella vaniglia, classificata in una categoria
diversa."
La distinzione delle molecole in naturali e non naturali quindi basata su criteri culturali,
economici, filosofici, anche psicologici se vogliamo, ma non certo chimici.
Il chimico in grado di sintetizzare molecole che non sono mai esistite in natura. Se alzate gli
occhi da questa
pagina e guardate un po' in giro non avrete difficolt a individuare sostanze sintetiche mai
esistite in natura: dalla plastica a certi coloranti alle fibre di alcuni capi di vestiario. Tuttavia
non esiste alcun motivo per considerare queste molecole come innaturali e, in qualche modo,
pi pericolose o da guardare con sospetto. La tossicit di una molecola non dipende
assolutamente dal procedimento utilizzato per sintetizzarla ma solo dalle sue caratteristiche
intrinseche.

Leggiamo su libri e riviste che ogni giorno assumiamo con frutta e verdura una
micidiale quantit di pesticidi (prodotti contro parassiti ed insetti). Quali rischi
corro? Devo passare ai prodotti biologici?
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I PESTICIDI NELLA FRUTTA E NELLA VERDURA CHE MANGIAMO

Bisogna sbucciare la frutta prima di mangiarla per paura dei pesticidi presenti sulla buccia? Si
sente e si legge di tutto al riguardo: che non si dovrebbe comperare frutta trattata, e che
addirittura i pesticidi utilizzati sono cancerogeni. La paura dei residui di pesticidi nel cibo
abbastanza diffusa, e probabilmente anche per questo che negli ultimi anni gli alimenti da
agricoltura biologica hanno aumentato le loro quote di mercato e godono del favore di molti
consumatori. Ma si tratta di una preferenza fondata?
L'agricolrura moderna fa largo uso della chimica per proteggere le colture da infestanti e
parassiti. Le sostanze impiegate sono collettivamente identificate dal termine pesticidi e
comprendono gli erbicidi per eliminare le piante infestanti, gli insetticidi, i fungicidi e cos via.
Queste sostanze sono strettamente regolamentate. Alcune si possono usare solamente per
determinate colture e in dosi ben specificate. In pi l'agricoltore deve rispettare i cosiddetti
tempi di carenza, ossia un intervallo di sicurezza tra l'ultimo trattamento e la raccolta. Il
rispetto dei tempi di carenza serve a garantire la salubrit delle derrate alimentari in
commercio, lasciando il tempo al pesticida di degradarsi e di ridurre la propria concentrazione
sul prodotto destinato al consumo.
La gran parte di queste sostanze non pu essere utilizzata da chi coltiva alimenti biologici, la
cui produzione disciplinata in Europa da un regolamento del Consiglio della CEE. l Secondo

i principi enunciati in quel documento, la protezione delle colture da insetti, piante infestanti,
funghi o altro deve avvenire senza l'ausilio di pesticidi di sintesi ma solo utilizzando quelli di
origine naturale (ad esempio la famiglia di molecole chiamate piretroidi, il batterio Bacillus
thuringiensis o il rotenone) oppure alcune sostanze usate tradizionalmente quali il solfato e
l'idrossido di rame, lo zolfo, la paraffina, alcuni oli minerali e cosl via. Abbiamo gi discusso
del fatto che naturale- non significa necessariamente innocuo. Limpatto ambientale di
alcune di queste sostanze tutt' altro che trascurabile. Il rotenone ad esempio, per via della sua
tossicit, in via di eliminazione dai protocolli di coltivazione biologica mentre i sali di rame,
ampiamente utilizzati ad esempio nella coltivazione della vite, sono sostanze tossiche che non
vengono eliminate facilmente dal terreno. Esistono prodotti di sintesi meno dannosi di alcune
sostanze ammesse in agricoltura biologica, ma poich sono contrari alla filosofia del biologico non si possono utilizzare, anche se il loro impatto ambientale minore.
In alcuni rari casi l'agricoltore biologico pu fare uso di sostanze normalmente non permesse,
ad esempio quando vi un incombente pericolo per le coltivazioni, oppure quando le autorit
nazionali impongono la cosiddetta lotta obbligatoria a particolari parassiti.
indubbio tuttavia che l'agricoltore biologico disponga di armi pi ridotte (e meno efficaci)
per proteggere le proprie piante rispetto a chi coltiva in modo tradizionale, ed anche per
questo che il metodo biologico considerato da molti amico dell'ambiente. Di questo aspetto
in relazione alla biodiversit ci occuperemo in un prossimo capitolo.
Il consumatore di cibi biologici non si aspetta di trovare residui di pesticidi di sintesi (quanto
a quelli naturali, non detto che sappia che si possono usare) e ritiene, per questo motivo, che
questi alimenti siano pi sicuri. Un sondaggio di Eurobarometro riporta che il 28 per cento
dei cittadini europei si ritiene molto preoccupato per i residui di pesticidi nella verdura, nella
frutta e nei cereali. Il 42 per cento si dichiara abbastanza preoccupato. In Italia queste
percentuali sono rispettivamente addirittura del 37 cento e del 49 per cento.!
La legislazione (sia europea sia nazionale) stabilisce che i residui presenti nei prodotti in
commercio non debbano superare un certo limite'. Questi valori sono spesso interpretati dal
consumatore come soglie di sicurezza. In realt, come ci ricorda l'Autorit europea per la
sicurezza alimentare (EFSA), nella maggior parte dei casi queste soglie sono ben al di sotto
dei livelli tossicologicamente accettabili: anche quando i residui eccedono i limiti di legge,
non significa necessariamente che la salute del consumatore sia a rischio. In questo caso
necessario fare una stima dell' esposizione probabile e confrontare questi dati con i valori di
riferimento tossicologici, al fine di stabilire se il cibo pone un rischio sanitario al
consumatore."
LIMITI PER IL BIOLOGICO

importante chiarire che le colture biologiche non sono sottoposte a livelli pi restrittivi di
pesticidi rispetto a quelle tradizionali. Ovviamente ci si aspetta che ce ne siano meno, o che
non ce ne siano del tutto, ma la certificazione non sul prodotto finale bens sul metodo di
produzione. Questo uno degli equivoci di fondo che l'agricoltura biologica si porta dietro sin
dalla nascita. I controlli a cui le aziende del settore sono periodicamente sottoposte accertano
che la produzione non si avvalga, ad esempio, di sostanze non autorizzate. Questo per non
implica che non si possano trovare nel prodotto finale, perch potrebbero provenire da una
contaminazione del suolo o dell' acqua, o essere stati aggiunti nelle fasi di trasporto o di
stoccaggio. Non c' nulla nei regolamenti che obblighi i prodotti finali ad avere determinate
caratteristiche, proprio perch la legislazione si occupa solo del metodo di produzione. Vi

ricordate quando, nel capitolo precedente, abbiamo discusso di come si dia spesso molta
importanza ai metodi di produzione mentre si dovrebbe pi correttamente spostare
l'attenzione verso i prodotti finali? Ecco, questo un caso da manuale.
I controlli sulla salubrit dei prodotti venduti in Italia vengono effettuati dal ministero della
Salute attraverso vari laboratori autorizzati sparsi sul territorio. Vengono monitorati, con
controlli a campione, i livelli massimi accettati di residui di pesticidi, i livelli di tossine dovute
a funghi e muffe, i livelli di contaminazione microbiologica e cos via. I prodotti biologici e
quelli convenzionali debbono sottostare agli stessi limiti di legge, non essendo previsti valori
specifici per il biologico.
Le ricerche svolte negli ultimi anni dimostrano che gli alimenti convenzionali con residui di
pesticidi oltre i limiti sono una piccola percentuale (nell'Unione europea il 3,99 per cento). Per
i prodotti biologici il dato ancora inferiore (1'1,24 per cento). Nel caso degli alimenti per
bambini, che hanno vincoli pi restrittivi, solo lo 0,6 per cento non era conforme alla legge.
I campioni fuori norma solitamente non rappresentano una minaccia per la salute. Nel caso di
rischi potenziali considerati inaccettabili si agisce riducendo i livelli permessi elo revocando
il permesso d'uso di alcune sostanze.
In Europa il continuo monitoraggio degli alimenti che assumiamo ne garantisce la sicurezza e
rende i rischi sanitari derivanti dai residui di pesticidi estremamente piccoli (non possono
essere nulli perch nessuna attivit umana esente da rischi, per quanto ridotti). Sono molto
pi elevati, a volte anche con esito fatale, ad esempio i rischi da avvelenamento e
intossicazione microbiologica.
L'uorno tuttavia non un essere perfettamente razionale e spesso basa le sue decisioni e il suo
agire non sui rischi effettivi ma sulla loro percezione. Nel caso dei pesticidi il rischio percepito
sicuramente molto superiore a quello effettivo. Ecco perch alcune persone si rivolgono ai
prodotti biologici, anche se sono pi costosi. C' chi fuma, ad esempio, ma acquista prodotti
biologici per ridurre il rischio da pesticidi. Una delle paure pi diffuse che queste sostanze
possano provocare il cancro. Per capire che cosa c' di vero dobbiamo esaminare che cosa si
intende con la parola cancerogeno.
GLI AGENTI CANCEROGENI

L'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARe) classifica gli agenti cancerogeni sostanze chimiche, muffe, virus, batteri, radiazioni e altri elementi che potrebbero causare il
cancro negli esseri umani - in cinque categorie.
Il Gruppo 1, cancerogeni per l'uomo, comprende gli agenti sicuramente cancerogeni per
gli esseri umani. Potr stupire sapere che sono sorprendentemente pochi gli agenti di cui
dimostrata senza ombra di dubbio la cancerogenicit in determinate dosi e circostanze.
Accanto ai ben noti benzene, amianto, cadmio, fumo e formaldeide, abbiamo agenti biologici
come il virus di Epstein-Barr, i virus dell'epatite B e C e il papilloma virus. Ma abbiamo
anche la radiazione solare e i raggi X, alcune aRatossine (tossine prodotte da alcune muffe
che possono attaccare gli alimenti) e le bevande alcoliche, l'arsenico presente in tracce anche
nell' acqua che beviamo e le esposizioni professionali all' alluminio, al catrame per pavimentare le strade e cos via. Sono in tutto 108 agenti.
Il Gruppo 2A, probabili cancerogeni per l'uomo, comprende quegli agenti per cui vi sono
prove sufficienti di cancerogenicit sugli animali in laboratorio e prove limitate che lo siano
anche per l'uomo, perch ad esempio mancano delle indagini epidemiologiche specifiche.
Questo gruppo comprende 66 agenti, tra cui i gas esausti dei motori diesel, le radiazioni

ultraviolette, i composti del piombo, il tricloroetilene, alcune nitrosammine che si generano


anche dai nitriti e nitrati che assumiamo dai cibi, un parassita come il Clonorchis sinensis, e
il cloramfenicolo, un antibiotico.
Il Gruppo 2B, possibili cancerogeni per l'uomo, comprende agenti sui quali esistono prove
limitate di cancerogenicit sia sull'uomo sia sugli animali. La lista comprende 248 agenti.
Oltre a molte sostanze chimiche che conosciamo, composti clorurati, aniline e cos via,
troviamo anche prodotti curiosi o inaspettati come i vegetali sottaceto preparati alla maniera
asiatica, il caff, il fenobarbital, il biossido di titanio usato in vari cosmetici naturali e il
safrolo contenuto nella noce moscata, nel pepe, nello zafferano e in molte altre spezie.
Il Gruppo 3, non classificabili come cancerogeni per l'uomo, comprende 515 agenti la cui
cancerogenicit per l'uomo o per gli animali non comprovata da dati sufficienti. Insomma,
sono solo sospettati. Anche qui molti nomi noti: ci sono alcune aniline (sono una classe di
molecole), l'atrazina, la caffeina, la polvere di carbone, alcuni coloranti, la cumarina presente
nella cannella e in molti altri vegetali, il diazepam, l'aciclovir, i campi elettrici a bassa
frequenza, i fluoruri nell' acqua potabile, il paracetamolo, il t, le tinture per capelli e molti
altri agenti.
Nel Gruppo 4, probabilmente non cancerogeni per l'uomo, c' una sola sostanza, il
caprolattame, da cui si ricavano varie fibre sintetiche, tra cui il nylon.
Insomma, sappiamo con certezza che 108 agenti sono cancerogeni per l'uomo, e abbiamo
fondati sospetti che lo siano altri 66. Altri 248 potrebbero esserlo ma non ne siamo sicuri,
mentre 515 agenti non hanno dato prove certe neppure sugli animali. In tutto, meno di mille
agenti.
E tutti gli altri? Nel campo delle sostanze chimiche, naturali di sintesi, conosciamo milioni di
diversi composti chimici, in grande maggioranza sostanze naturali. Che cosa sappiamo del loro
effetto sull'uomo? Quasi nulla di certo. Eppure non passa giorno che una certa sostanza o
molecola non venga bollata come cancerogena sui giornali. Come possibile?
I TEST SUI RODITORI

Solamente per poche sostanze incluse nei gruppi dello IARe descritti sopra si sono accumulate
indagini epidemiologiche sufficienti per poterle classificare con sicurezza come cancerogene
O probabilmente cancerogene per l'uomo. Alcune categorie professionali, per esempio,
vengono a contatto durante il loro lavoro con determinate sostanze per tempi prolungati, per
cui si sono potute condurre indagini epidemiologiche sugli effetti a lungo termine dell'
esposizione. Tuttavia non possibile effettuare le stesse indagini per sostanze chimiche per
cui si hanno esposizioni molto piccole e brevi, come appunto i residui di pesticidi sulla mia
mela. Un eventuale effetto nocivo non emergerebbe chiaramente perch verrebbe nascosto da
moltissimi altri fattori quali la dieta e le abitudini di vita.
In linea di principio potremmo scoprire se una determinata sostanza cancerogena per l'uomo
effettuando sperimentazioni sugli esseri umani, somministrando volutamente in modo
controllato e continuativo delle sostanze sospette, e verificare poi quanti soggetti a lungo
andare sviluppano il cancro. Ma ovvio che un tale esperimento non sarebbe eticamente
accettabile.
Come si comporta allora chi deve regolamentare l'utilizzo di sostanze come i pesticidi, gli
additivi alimentari, i prodotti che finiscono nei cosmetici e cos via? Vista la mancanza di studi
epidemiologici, normalmente ci si basa sui test di cancerogenicit sugli animali, i roditori in

particolare. Lassunzione di fondo che le sostanze chimiche che inducono il cancro nei roditori
sono anche potenziali cancerogeni per l'uomo. Potenziale per non significa certo.
In un test standard sui roditori si somministrano in modo continuativo per un certo periodo dosi
elevate della sostanza che si vuole valutare, fino alla massima dose tollerata. Si osserva poi
l'eventuale insorgenza di patologie, nel nostro caso i tumori.
A questo punto, attraverso modelli matematici che di solito assumono che la probabilit di
sviluppare un cancro sia direttamente proporzionale alla dose somministrata, si stabilisce una
dose virtualmente sicura, che corrisponde, secondo il modello, a un massimo rischio
ipotetico sugli esseri umani, solitamente l'insorgenza di un cancro ogni milione di persone.
UN DATABASE DELLE SOSTANZE CANCEROGENE

Andiamo dunque a vedere che cosa dicono questi test. Il Carcinogeni c Potency Database
(CPDB)6 un archivio sviluppato all'Universit di Berkeley da molti scienziati tra cui Lois
Swirsky Gold e Bruce N. Ames, e comprende i risultati di 6540 test a lungo termine di 1547
sostanze chimiche di varia natura testate su animali.
Bruce Ames un tossicologo molto autorevole e famoso, docente di biochimica e biologia
molecolare all'Universit di Berkeley, autore di pi di 450 pubblicazioni scientifiche e
ventitreesimo nella classifica degli scienziati di ogni campo pi citati negli articoli
specializzati. l'inventore del famoso test di Ames, che consente di valutare in modo veloce
la mutagenicit dei composti chimici, cio la loro capacit di indurre mutazioni genetiche.
Insomma, uno scienziato rispettato e serio.
Esaminando i 193 pesticidi commerciali inseriti nel database si scopre che 79 di questi causano
il cancro nelle condizioni specifiche dei vari test," Ci corrisponde al 41 per cento dei pesticidi
testati. I prodotti in commercio sono molti di pi di 193, ma probabile che la percentuale
totale di positivi al test non si discosti molto da quella ottenuta con il campione pi piccolo.
Questo dato, apparentemente allarmante, dovrebbe preoccuparmi. Analizzando il database
emerge un fatto ancora pi interessante. Se invece di limitarci ai pesticidi consideriamo in
generale le sostanze chimiche di sintesi presenti nell' archivio e non esistenti in natura ma
inventate dall'uomo, scopriamo che il 60 per cento di queste sostanze positivo ai test: sono
cancerogene per i ratti e i topi.
Lopinione pubblica generalmente tende erroneamente a identificare le sostanze chimiche
solo con le molecole sintetizzate in laboratorio, e in pi associa mentalmente questa
artificialit a una potenziale tossicit. Lanalisi del database di Ames e Gold parrebbe
confermare tale visione. O no?
LA MAGGIOR PARTE DEI PESTICIDI CHE INGERIAMO "NATURALE"

Da chimico per non posso fare a meno di pormi alcune domande: cosa ci sarebbe di
intrinsecamente cancerogeno nelle molecole create dai chimici e non esistenti in natura?
Sono talmente varie come struttura e propriet che difficile immaginare una caratteristica che
le accomuni tutte se non, appunto, quella di non esistere in natura. E poi perch mi dovrei
preoccupare solo delle molecole di pesticidi sintetici eventualmente presenti sulla buccia e non
anche delle molecole naturali che mi sto ingoiando con la mela?
E questo non vale solo per la mia mela, ma per ogni cibo e bevanda: il 99,99 per cento delle
sostanze chimiche che ingeriamo sono naturali." Certo, ci sono le vitamine, le proteine e altre
sostanze che normalmente non associamo a pericoli. Ma i vegetali ad esempio producono anche
una serie enorme di pesticidi naturali per proteggersi dagli attacchi dei funghi, dagli insetti

e da altri predatori. Dovrei considerarli innocui solo perch sono naturali? Dopo tutto assolvono
lo stesso compito dei pesticidi sintetici: proteggere la pianta dalle pesti, gli organismi nocivi.
Gli studi del gruppo di ricerca di Bruce Ames hanno stimato che l'americano medio ingerisce
ogni giorno circa 1,5 grammi di pesticidi naturali (e stiamo parlando di migliaia di molecole
diverse), contro 0,09 milligrammi al giorno di pesticidi di sintesi usati in agricoltura: una dose
almeno diecimila volte pi bassa." Insomma, la stragrande maggioranza dei pesticidi che
ingeriamo di ori~ine naturale. Come dobbiamo interpretare questo dato? E sensato
preoccuparci dei pesticidi sintetici e non di quelli naturali? C' una qualche differenza tra le
due classi? Il nostro corpo non ha certo modo di sapere se una sostanza l'ha prodotta la natura
da qualche parte o un chimico in un laboratorio.
LE NOSTRE DIFESE SONO QUELLE DEI CACCIATORI-RACCOGLITORI

Ci sono motivi per pensare che le sostanze di sintesi debbano essere, a causa della loro origine
non naturale, intrinsecamente pi pericolose? Qualcuno ne convinto, e l'argomento pi o
meno il seguente: le sostanze naturali esistono da migliaia o addirittura milioni di anni, e l'uomo
si evoluto in loro presenza, in qualche modo adattandosi e producendo delle difese, che invece
non ha potuto sviluppare per le sostanze di sintesi che esistono solo da meno di un secolo.
Potremmo chiamare questa argomentazione l'equilibrio uomo - sostanze naturali. Potrebbe
sembrare ragionevole a prima vista. In realt non lo , per vari motivi che ora andiamo a
esaminare.
Prima di tutto l'uomo, come gli animali, ha sviluppato delle linee di difesa piuttosto generali,
che non dipendono dalla particolare struttura di una molecola, e quindi funzionano altrettanto bene sia con
le molecole naturali sia con quelle di sintesi. Ad esempio, una linea di difesa costituita dalle
cellule superficiali della bocca, dell' esofago, dell'intestino, dello stomaco e cosl via, che
intrappolano le sostanze dannose per il nostro organismo impedendone l'ingresso e
l'assimilazione. Il nostro corpo poi scarta e rimpiazza queste cellule periodicamente. Se,
nonostante le difese esterne, qualche agente estraneo (molecola o microrganismo) riesce a
penetrare in una cellula e a danneggiare il DNA, allora si mettono in funzione gli enzimi che
cercano di ripararlo. Anche qui, non ha molta importanza quale sia l'agente che ha causato il
danno. Forse una radiazione, forse una molecola contenuta in una tazzina di caff o nella tisana
alla menta, oppure un pesticida di sintesi o una tossina prodotta da una muffa sul mais
biologico.
Abbiamo poi degli altri meccanismi di difesa chimica piuttosto generali, che agiscono su
famiglie di composti piuttosto che su singole molecole. E meno male che cosl. Dal punto di
vista evoluzionistico sensato che gli animali (uomini compresi) si siano sviluppati in questo
modo: avere difese generali invece che molto specifiche ha permesso loro di sopravvivere
anche quando l'ambiente circostante e quindi il cibo cambiavano. I nostri avi cacciatoriraccoglitori migravano per cercare territori migliori e tro~avano nuovi frutti a cui non erano
abituati, ma le loro difese funzionavano comunque. Da allora sono passate poche decine di
migliaia di anni, un tempo troppo breve per raggiungere un equilibrio con i pesticidi naturali.
Levoluzione e la selezione naturale hanno bisogno di tempi molto pi lunghi. I nostri geni sono
ancora praticamente quelli del nostro antenato cacciatore-raccoglitore, solo che, rispetto a lui,
noi mangiamo in modo completamente diverso.
Pensate a tutti quegli alimenti che abbiamo introdotto solo da poche centinaia di anni: le patate,
i pomodori, il caff, il cioccolato, il t, il mais e cos via. Alcuni addirittura sono arrivati in

Italia soltanto di recente. Il caso del kiwi, introdotto nel nostro paese poche decine di anni fa,
emblematico. Gli italiani non l'avevano mai mangiato. Il nostro DNA non poteva certo essere
in equilibrio con qualcosa che non aveva mai incontrato. I nostri geni, insomma, non possono
essersi evoluti con pomodori, patate, caff e kiwi. La selezione naturale lavora molto
lentamente, e non possibile che l'uomo sia in armonia con il proprio cibo, come a volte si
sente dire. una posizione che di scientifico non ha nulla. A meno che, ovviamente, uno non
sia creazionista e creda che siamo stati creati direttamente da Dio in armonia con i pesticidi
naturali.
D'altra parte, l'uomo convive da sempre con molte sostanze tossiche, ma non per questo il
nostro corpo ne diventato immune. Alcuni metalli come il cromo e il cadmio, o elementi
come l'arsenico che possiamo trovare nell' acqua che beviamo, sono cancerogeni a dosi elevate.
Anche alcuni agenti biologici con cui l'uomo ha contatti da sempre, come le muffe, producono
delle tossine estremamente tossiche, ad esempio le aRatossine della frutta secca e le fumonisine
che a volte contaminano il mais. Anche con queste niente equilibrio. Purtroppo.
ANCHE LE MOLECOLE N ATURALI POSSONO SESERE CANCEROGENE

Come abbiamo visto, molti degli agenti classificati dallo IAR.C come cancerogeni per l'uomo
sono molecole natuali. Non pare quindi esserci una differenza di principio Ila pesticidi
naturali e artificiali. Nel tentativo di ottenere vegetali pi resistenti agli attacchi dei parassiti e meno dipendenti dai pesticidi di sintesi
sono state selezionate variet che producono quantit maggiori di pesticidi naturali. Come dire:
se non la proteggiamo noi, la pianta ci pensa da sola. capitato ad esempio che una nuova
variet di sedano sviluppata per essere naturalmente resistente agli insetti producesse delle
sostanze tossiche in quantit cos elevate (otto volte superiore al normale sedano) da imporne
il ritiro dal commercio: alcune persone avevano manifestato forti reazioni cutanee in seguito
al semplice contatto con la pianta. IO
Quindi se il nostro corpo ci protegge efficacemente dai pesticidi e dalle molecole naturali
potenzialmente tossiche che ingeriamo ogni giorno, ci avviene sulla base di meccanismi
generali, non perch il nostro organismo distingua in modo magico e misterioso le molecole
create dalla natura da quelle inventate dagli scienziati in laboratorio, per il semplice motivo
che non esiste alcun modo per distinguerle.
Queste sensate osservazioni si possono mettere alla prova analizzando il database che abbiamo
citato prima e considerando la cancerogenicit delle sostanze chimiche naturali. ci che ha
fatto Ames. Considerando 139 sostanze chimiche naturali, 79 di queste (ossia il 57 per cento)
sono risultate cancerogene per ratti e topi. Andando invece a considerare 451 sostanze
chimiche di sintesi, il 60 per cento di queste sono risultate cancerogene. Come vedete, le
percentuali sono molto simili. Certo, non stupisce che esistano sostanze naturali tossiche,
velenose e pure cancerogene. L'esempio banale viene dai funghi mortali. Ma se credete che le
sostanze naturali classificate nel database come cancerogene per i ratti siano solo noti veleni
vi sbagliate di grosso.
Se vi dicessi che nella tazza di caff che sorseggiate ogni mattina ci sono delle molecole che
risultano cancerogene
per i ratti continuereste a berla? In realt, su circa mille molecole diverse contenute nel caff,
soltanto trenta sono state esaminate nel saggio di cancerogenicit. Di queste, ben ventuno (ossia
il 70 per cento) hanno causato il cancro sui roditori. 11 Una tazzina di caff ne contiene lO
milligrammi: una quantit equivalente secondo Ames ai residui di pesticidi sintetici che un

americano assume in un anno. Degli altri quasi mille composti chimici presenti nel caff non
sappiamo nulla, ma potrebbero risultare anch' essi per il 70 per cento positivi ai test di
cancerogenicit, come le sostanze chimiche che sono state testate.
Se avete intenzione, a questo punto, di evitare il caff per non ingerire quelle sostanze vi devo
disilludere. Le molecole cancerogene per i ratti sono presenti sicuramente anche nei seguenti
alimenti (e probabilmente in molti altri): mela, albicocca, banana, basilico, cavolo, melone,
carote, cavolfiore, sedano, ciliegie, peperoncino, cioccolato, cannella, chiodi di garofano, mais,
ribes, melanzane, cicoria, finocchi, aglio, pompelmi, uva, miele, limoni, lenticchie, lattuga,
liquirizia, tiglio, mango, maggiorana, menta, funghi, senape, noce moscata, cipolla, arancia,
paprika, prezzemolo, pesca, pera, piselli, ananas, prugne, patate, ravanello, lamponi, rabarbaro,
rosmarino, rape, salvia, santoreggia, semi di sesamo, soia, anice stellato, dragoncello, t, timo,
pomodoro, curcuma, cime di rapa e molti altri.
Insomma, una sostanza chimica non potenzialmente pi cancerogena solo per il fatto di essere
stata sintetizzata in laboratorio, e una sostanza naturale non necessariamente pi benigna solo
perch l'ha prodotta la natura. Questo fatto va contro il diffuso pregiudizio secondo cui ci che
naturale anche benefico. Sarebbe bello che fosse cosl, ma purtroppo solo un luogo
comune, ampiamente sfruttato dal marketing (e vi giuro che mi fa una rabbia!).
Il numero di sostanze sintetiche esistenti di gran lunga inferiore al numero di sostanze
naturali, ma il database utilizzato da Ames ne prende in esame una percentuale molto ampia,
il 77 per cento. Questo in parte il risultato anche del pregiudizio a cui accennavo: poich le
sostanze di sintesi sono spesso considerate intrinsecamente (ma erroneamente) pi pericolose,
allora sono pi spesso sottoposte a verifica, mentre della stragrande maggioranza delle
molecole naturali con cui veniamo in contatto tutti i giorni non sappiamo nulla. Anche andando
a considerare altre categorie di molecole osserviamo che, grossolanamente, almeno la met
induce il cancro nei ratti. Ci avviene ad esempio per il 61 per cento delle tossine presenti nei
funghi, ma anche per il 44 per cento dei farmaci presenti nel database della Food and Drug
Administration (FDA), l'ente pubblico statunitense che si occupa della regolamentazione degli
alimenti e dei farmaci.
E IL MODO DI CUCINARE NON LO CONTIAMO?

Anche cucinare il cibo porta alla formazione di sostanze chimiche potenzialmente


cancerogene. Il furfurale (o furfuraldeide), ad esempio, una molecola che si forma quando si
scaldano gli zuccheri ad alte temperature (avete presente quando caramellate lo zucchero, la
cipolla o altri cibi?) ed cancerogena per i ratti.
Le nitrosammine sono molecole cancerogene presenti nel fumo del tabacco, ma che si possono
formare cuocendo o trattando cibi contenenti nitrati o nitriti. La N-nitrosodietilammina (DEN),
ad esempio, induce il tumore al fegato nelle SCimmie.
Un' altra categoria di molecole cancerogene e mutagene -le ammine eterocidiche - si formano
quando carne e pesce
vengono cotti ad alte temperature, specialmente alla brace o alla griglia. In media negli Stati
Uniti (ma in Italia probabilmente non siamo molto lontani) ogni persona mangia circa due
grammi al giorno di materiali bruciacchiati che contengono sostanze cancerogene e mutagene
per i ratti. Alcune delle sostanze nocive contenute nel caff vengono prodotte durante il
processo di tostatura e ce le ritroviamo anche in altri alimenti tostati: dall'orzo per la birra al
cioccolato.

Ci sono poi sostanze come l'alcol etilico che sono debolmente cancerogene per i ratti, ma che
causano cancro al fegato e all' esofago a chi consuma grandi quantit di bevande alcoliche.
Queste infatti sono inserite nel Gruppo 1 dello IARC.
Anche gli additivi e gli aromi che si usano nei cibi, siano essi naturali o sintetici, possono essere
cancerogeni per i ratti. La saccarina (E954), un dolcificante che ora stato parzialmente
sostituito da altre sostanze come l'aspartame, cancerogena per i roditori, ma il suo
meccanismo di azione nei ratti non pare rilevante ai fini del metabolismo umano, e quindi lo
IARC la classifica nel Gruppo 3.
Non c' che l'imbarazzo della scelta: le sostanze naturali potenzialmente tossiche contenute nei
cibi sono numerose. Alcuni vegetali, ad esempio, hanno la capacit di produrre cianuro: le
piante pi diffuse di questa classe sono la cassava o manioca (da cui si ricava l'omonima farina,
chiamata anche tapioca) e i fagioli di Lima.
LA DOSE CHE FA IL VELENO

In una normale dieta non pare insomma possibile evitare le sostanze che risultano cancerogene
o tossiche per i roditori. Il che per non significa che tutte rappresentino necessariamente un
pericolo per l'uomo. Ecco cosa dice Ames:
Attraverso i test si stanno accumulando sempre pi prove che la divisione cellulare causata
dalle alte dosi di sostanza somministrata a contribuire all'insorgenza del cancro, piuttosto che
la sostanza chimica in s. Le alte dosi causano lesioni croniche dei tessuti, morte delle cellule
e una conseguente divisione cellulare delle cellule vicine: un fattore di rischio per il cancro.
Ogni volta che una cellula si divide vi la probabilit che avvenga una mutazione, quindi un
incremento della divisione cellulare porta a un rischio di cancro pi alto."
Ogni volta che una cellula si divide per duplicarsi c' la possibilit che intervenga un errore
che aumenta il rischio di cancro. Secondo Ames, i livelli di sostanze chimiche a cui gli esseri
umani sono esposti (a parte i casi di esposizione professionale) non sono tali da provocare un
aumento delle divisioni cellulari.
Insomma, in assenza di dati aggiuntivi, il fatto che un roditore nel corso dei test di laboratorio
abbia sviluppato il cancro potrebbe essere dovuto alle alte dosi a cui stato sottoposto, oppure
a un meccanismo che non funziona allo stesso modo nell'uomo. Ad esempio tra le sostanze
analizzate nel caff c' il d-limonene, che induce il tumore al rene nei ratti maschi. Ma questo
risultato non predittivo di quello che accade nell'uomo: dunque possiamo tranquillamente
mangiare le arance e i limoni, che contengono questa sostanza. Senza altre informazioni su
come tali sostanze causino il cancro nei ratti si deve essere molto cauti nell'interpretare i
risultati di questi test. Vale comunque la pena di ricordare che fortunatamente la maggior parte
dei pesticidi naturali vengono ingeriti insieme a sostanze che invece esercitano un effetto
positivo e anticancerogeno sul nostro corpo. Sono inutili quindi i test sui roditori? Certo che
no. Tutti gli agenti cancerogeni sull'uomo sono risultati caneerogeni anche per i ratti. In assenza di studi epidemiologici non possiamo basare le nostre stime
su null' altro.
UNA CLASSIFICA DEI RISCHI

Il punto che Ames vuole sottolineare che siamo esposti ogni giorno a moltissime sostanze
chimiche naturali risultate positive agli stessi test i cui esiti ci allarmano quando riguardano i
pesticidi. E della stragrande maggioranza delle sostanze chimiche che ingeriamo non sappiamo
nulla, anche se probabile che solo pochissime possano essere potenzialmente dannose per

l'organismo. quindi necessario, per dare una graduatoria di possibile pericolosit, tenere
in conto le quantit tipiche di assunzione giornaliera per le varie sostanze, naturali o di sintesi.
Ci importante anche perch, visto che siamo continuamente esposti a sostanze
potenzialmente cancerogene e non possiamo evitarle tutte, non prudente focalizzare
l'attenzione su sostanze che si trovano al fondo della classifica, mentre sensato concentrarsi
su quelle che stanno in cima.
Ovviamente i criteri quantitativi su cui si basa la classifica possono variare molto. Il gruppo di
ricerca di Bruce Ames ne ha identificati alcuni e ha costruito, in base a questi, una
graduatoria di possibili rischi di cancro per l'uomo (scala Herp). Non stupisce che in cima
alla classifica vi siano sostanze a cui sono esposte continuativamente varie categorie
professionali: ad esempio il tetracloroetilene per chi lavora nelle lavanderie a secco, l' 1 ,3butadiene per i lavoratori dell'industria della gomma e la formaldeide, usata in vari processi
industriali. Molto in alto nella classifica si trova per anche un estratto botanico naturale, la
consolida, della famiglia della borragine. Le pasticche digestive a base di quest' erba vendute negli Stati Uniti rappresentavano infatti un fattore di rischio
per chi ne faceva un uso continuativo. E pure il vino e la birra, a causa del contenuto di alcol
etilico. Al terzo posto della classifica c' un sonnifero: il fenobarbital.
Nell' elenco troviamo anche cibi insospettati come il succo d'arancia, simbolo di salute. E
questo perch contiene il d-limonene, cancerogeno per i ratti. Vale la pena di ricordare che
quella di Ames non una graduatoria di sostanze cancerogene per l'uomo, ma solo un tentativo
di razionalizzare i rischi potenziali per l'uomo dovuti all'assunzione giornaliera di sostanze
cancerogene per i ratti. Un modo, diciamo cos, per indirizzare la ricerca e gli studi sulle
sostanze che potrebbero dare pi problemi a causa della maggiore esposizione per l'uomo
combinata con i risultati di cancerogenicit sui ratti. Abbiamo gi detto che il d-limonene non
pare (la scienza non fornisce sicurezze, solo probabilit) essere cancerogeno per l'uomo. Le
idrazine invece, contenute naturalmente nei funghi, anche quelli commestibili e prelibati,
hanno anche loro una posizione elevata in classifica, anche se sono classificate dallo IARe nei
gruppi 2A e 2B. Tornando alla mela che mangiucchiavo all'inizio del capitolo, al
trentunesimo posto, perch contiene acido caffeico. E quindi non stupisce trovare al
diciannovesimo posto proprio il caff, che ovviamente lo contiene.
MA C' CHI CREDE CHE NATURALE EQUIVALGA A SICURO

L'approccio di Ames solo uno dei tanti possibili e la sua scala Herp stata criticata perch ad
esempio si basa su una stima dell' esposizione alle varie sostanze che difficile da valutare
correttamente.P La nostra ignoranza sugli eventuali rischi legati all'assunzione di sostanze
naturali sta diventando sempre pi un problema, soprattutto da quando aumentato l'uso di
estratti vegetali in vari prodotti - dai cosmetici agli alimenti, dagli integratori alimentari ai
detersivi - che non sono controllati come i farmaci o altre categorie di sostanze, quali gli
additivi alimentari. Il pericolo segnalato dalla stampa specializzata:
Molti consumatori associano naturale a sicuro quando considerano gli integratori
alimentari o le preparazioni farmaceutiche a base di vegetali. Sfortunatamente il presupposto
che i prodotti naturali siano per definizione sicuri falsa. In realt, nonostante una lunga storia
di uso sicuro di molti preparati botanici o alimenti a base di erbe, alcuni preparati botanici
contengono singoli ingredienti riconosciuti come tossici e addirittura genotossici e
cancerogeni, che potrebbero creare motivo di preoccupazione a determinati livelli di esposizione.'"

Molti consumatori associano naturale a sicuro quando considerano gli integratori


alimentari o le preparazioni farmaceutiche a base di vegetali. Sfortunatamente il presupposto
che i prodotti naturali siano per definizione sicuri falsa. In realt, nonostante una lunga storia
di uso sicuro di molti preparati botanici o alimenti a base di erbe, alcuni preparati botanici
contengono singoli ingredienti riconosciuti come tossici e addirittura genotossici e
cancerogeni, che potrebbero creare motivo di preoccupazione a determinati livelli di esposizione.'"
cannella o di basilico che contiene quelle molecole, ma non posso aggiungerle a una
preparazione. Parleremo in dettaglio in un apposito capitolo del basilico cancerogeno, che
ha avuto comprensibilmente un certo risalto sui giornali italiani. Per il momento mi interessa
soltanto sottolineare i paradossi che si creano quando si considerano automaticamente sicure
le molecole prodotte in natura.
RISCHI TRASCURABILI E PERICOLI REALI

Gli studi di Ames sui rischi di cancro legati al consumo di un certo alimento non hanno certo
lo scopo di creare allarme. Al contrario:
Bisogna essere cauti nel trarre conclusioni dalla presenza nella dieta di sostanze chimiche che
sono cancerogene per i roditori. Non intendiamo affatto sostenere che queste esposizioni, nella
dieta, abbiano necessariamente molta rilevanza per il rischio di cancro nell'uomo."
Ames sostiene infatti che ci stiamo focalizzando troppo su eventuali piccoli rischi, sottraendo
attenzione e risorse, sia umane sia finanziarie, alla lotta contro rischi di cancro pi gravi e ben
documentati:
Gli ormoni endogeni, diete sbilanciate, infiammazioni dovute a infezioni e fattori genetici sono
i maggiori responsabili del cancro nell'uomo, e nessuno di questi coinvolge sostanze cancerogene esogene.
Un elevato consumo di frutta e verdura associato a un rischio minore di malattie degenerative,
tra cui il cancro, le malattie cardiovascolari, la cataratta e le disfunzioni al cervello. Pi di
duecento studi epidemiologici rivelano una corrispondenza significativa tra il basso consumo
di frutta e verdura e una elevata incidenza di cancro. 16
Ames spiega che il 25 per cento della popolazione americana che mangia meno frutta e verdura
ha una possibilit circa doppia (!) di sviluppare il cancro rispetto al 25 per cento di popolazione
che ne mangia di pi. Ci vale per vari tipi di tumore - al polmone, alla laringe, all' esofago,
allo stomaco, alla cervice, alle ovaie ecc. - anche se l'effetto protettivo del consumo di frutta e
verdura pare pi debole e meno consistente per i tumori al seno e alla prostata.
L'80 per cento dei bambini e il 68 per cento degli adulti americani non consuma frutta e verdura
a sufficienza, il che fa aumentare in modo considerevole il rischio di cancro.
L'atrenzione verso centinaia di piccoli rischi ipotetici, come i residui di pesticidi, pu provocare
una perdita di prospettiva su cosa importante: met della popolazione statunitense non sa che
consumare frutta e verdura una protezione contro il cancro. Frutta e verdura sono di
importanza fondamentale per ridurre il cancro. Se questi prodotti diventassero pi costosi a
causa del ridotto uso di pesticidi sintetici, la diminuzione dei consumi potrebbe causare un
aumento dei casi di cancro. Le persone con basso reddito mangiano meno frutta e verdura e
spendono una percentuale pi elevata del loro reddito in cibo.
Dopo tutto lo scopo dei pesticidi di uccidere organismi viventi, e sicuramente la presenza di
residui di pesticidi nel cibo non porta ad alcun beneficio. La sanit pubblica quindi sarebbe

meglio perseguita se si eliminassero o si riducessero i residui di pesticidi, specialmente quelli


sospettati di essere potenziali cancerogeni. 17
Ames sostiene per che continuare a demonizzare i pesticidi di sintesi in generale, spesso per
promuovere l'agricoltura che non ne fa uso, potrebbe portare a un aumento dei prezzi della
frutta e della verdura che influirebbe negativamente sul consumo, specialmente fra le persone
con reddito pi basso, che correrebbero maggiori rischi di contrarre un cancro.
Non vorrei essere frainteso. Qui non si vuole certo sostenere che i pesticidi che si usano in
agricoltura siano equivalenti al succo di arancia, ma solo mettere la loro pericolosit, come
categoria, nella giusta prospettiva per il consumatore. Come sostiene Aaron Wildavsky, noi
dovremmo essere guidati dalla probabilit e dall'ampiezza del danno, non dalla mera
possibilit. La ricerca delle possibilit senza fine e banalizza l'argomento."
UNA RICERCA IN LOMBARDIA

Presso l'ospedale Luigi Sacco a Milano attivo il Centro internazionale per gli antiparassitari
e la prevenzione sanitaria, noto anche come ICPS (International Centre for Pesticides and
Health Risk Prevention). Il centro responsabile per la Lombardia del piano di monitoraggio
dei residui di pesticidi sugli alimenti di origine vegetale ed coordinato a livello nazionale dal
ministero della Sanit. Alcuni suoi ricercatori hanno pubblicato uno studio che riporta i risultati
delle analisi su 3508 campioni, di cui 266 da agricoltura biologica, effettuate in Lombardia dal
2002 al 2005:
I risultati mostrano come la grande maggioranza dei prodotti da agricoltura biologica sono in
conformit con la legislazione di riferimento, e non contengono residui rilevabili di pesticidi.
Una quantit limitata di campioni aveva una concentrazione di residui inferiore ai limiti
massimi di legge. Solo in un campione il livello di residui era superiore al consentito, tuttavia
non poneva alcuna preoccupazione per la salute pubblica, come dimostrato dai risultati di una
stima del rischio alimentare associato.'
Scendendo nei dettagli, il 27 per cento dei prodotti convenzionali conteneva residui di pesticidi,
ma soltanto nell' 1 per
cento dei casi (36 campioni) i livelli erano superiori ai limiti di legge. Insomma, il 99 per cento
dei campioni rispettava le no.rme e ~on'p0nev~ rischi sanitari. Addirittura il 73 per cento del
camplom ~on npo~tava ~lcu_n residuo. Diamo spesso per scontato che l prodotti dell
agncoltura convenzionale siano sempre in qualche modo contaminati, ma non cos.
Nei prodotti biologici esaminati la percentuale di campioni del tutto esenti da pesticidi saliva
al 97,4 per cento, mentre. soltanto il 2,6 per cento dei test risultava positivo. In particolare, le
analisi positive riguardavano mandarini riso, kiwi, patate, limoni e mele. Tranne in un caso le patate - i residui riscontrati erano inferiori ai limiti di legge, che sono gli stessi validi per i
prodotti tradizionali. Quel campione di patate invece, oltre a superare i limiti, riportava anche
residui di ben quattro pesticidi diversi. Sforare la soglia tuttavia non significa che vi sia un
rischio immediato per la salute pubblica. I ricercatori hanno infatti stimato c~e, persino
nell'ipotesi che dei bambini consumassero ogni gIorno quelle patate in quantit molto superiori
alla norma, l'assunzione dei pesticidi riscontrati rimarrebbe molto al di sotto dei valori di
sicurezza.
A qualcuno pu venire spontanea la domanda: Ma se quei pesticidi non sono ammessi per il
biologico, come fanno a trovarsi nel prodotto finale?. I ricercatori formulano alcune ipotesi:
magari il suolo su cui crescono le colture biologiche era contaminato in precedenza, oppure ci
sono state delle infiltrazioni di sostanze chimiche attraverso il terreno. Magari l'agricoltore ha

usato prodotti non autorizzati, oppure il vento ha portato sul suo campo sostanze spruzzate sui
campi vicini, o ancora ci sono stati dei trattamenti durante il trasporto, lo stoccaggio e la
trasformazione.
Poich i limiti di legge per i residui non sono tali da destare, secondo l'opinione scientifica
corrente, alcun timore
per la salute umana, i ricercatori osservano che nel tentativo di confrontare cibo
convenzionale e biologico in termini di rischio potenziale per la salute dovuto all'esposizione
alimentare ai residui di pesticidi, non si possono trarre facili conclusioni perch in entrambi i
casi la presenza di residui al di sopra delle soglie di legge molto bassa. E aggiungono:
Vi ~ una diffusa convinzione che i prodotti dell' agricoltura biologica sono pi sicuri e pi sani
del cibo convenzionale. difficile trarre delle conclusioni in merito, ma ci che deve essere
chiaro al consumatore che biologico non significa automaticamente sicuro. In assenza
di adeguati dati di confronto, sono necessari ulteriori studi in questa area di ricerca.?
Insomma, non si pu dire che i prodotti biologici siano generalmente pi sicuri di quelli
convenzionali perch in entrambi i casi i parametri di legge sono rispettati. Per qualsiasi
prodotto, la sicurezza dei prodotti alimentari garantita dal rispetto dei limiti consentiti e non
dal tipo di produzione.
LA SITUAZIONE IN ITALIA

Volendo dare un' occhiata alla situazione italiana nel suo complesso possiamo fare riferimento
al rapporto presentato nel 2007 dal ministero della Salute, che ha analizzato 6845 campioni di
frutta e verdura senza distinguere sulla base dell' origine dei vegetali (da agricoltura biologica
o con~e~zi?~al~) visto che entrambi debbono rispettare gli stessi limiti di legge." La
percentuale di irregolarit, cio di prodotti contenenti residui superiori alle soglie consentite,
risultata dell' 1,1 per cento:
I campioni ortofrutticoli regolamentari, intesi come somma di campioni privi di residui (4563)
e di campioni con residui inferiori al limite di legge (2206), sono stati 6769, pari al 98,9 per
cento del totale; nell'ambito dei campioni regolamentari il 66,7 per cento risultato privo di
residui, mentre il 32,2 per cento con residui entro i limiti previsti dalla legge.
In particolare, la frutta ad avere una percentuale leggermente superiore di campioni con
residui superiori al limite di legge (1,4 per cento) mentre gli ortaggi (0,7 per cento di campioni
irregolari) hanno addirittura 1'84 per cento dei campioni senza residui rilevabili.
Il documento riporta anche i risultati delle analisi sui cereali (0,2 per cento di campioni
irregolari), sull' olio (1,3 per cento) e sul vino (nessun campione irregolare).
Questi numeri mostrano, a mio parere, come la frutta e la verdura in commercio in Italia nella
stragrande maggioranza dei casi siano prodotte rispettando i limiti di legge e quindi non
pongono, dal punto di vista dei pesticidi, problemi alla salute.
curioso rilevare come, tra la frutta, hanno presentato maggiori irregolarit, in ordine
decrescente, cachi, fragole, clementine, albicocche, pere e limoni, mentre non hanno presentato
alcuna irregolarit mandarini, banane, olive, ananassi e pompelmi.
Tra la verdura irregolare troviamo, sempre in ordine decrescente, sedano rapa, prezzemolo,
sedano, ortaggi a foglia, indivia, cetriolo e peperone. Nessuna irregolarit riscontrata invece
per patate, carote, cipolle, finocchi, fagiolini, melanzane, spinaci, cavoli, radicchio, cavolfiori,
meloni, cicoria, piselli e lenticchie.
Loccasionale superamento dei limiti di legge non deve creare allarme. Il rapporto del ministero
precisa:

Relativamente al livello di esposizione della popolazione italiana con la dieta, le stime di


assunzione elaborate con i dati relativi ad anni precedenti, ma simili nei risultati, indicano che
i residui dei singoli pesticidi ingeriti ogni giorno dal consumatore rappresentano una
percentuale molto modesta dei valori delle dosi giornaliere accettabili delle singole sostanze
attive e molto al di sotto del livello di guardia preso come riferimento per assicurare la qualit
igienico-sanitaria degli alimenti.
Il ministero riporta inoltre che nel 14,7 per cento dei campioni analizzati era presente pi di un
pesticida. Vari prodotti con residui di pesticidi superiori alla norma erano di provenienza
straniera. Andiamo quindi a vedere un rapporto analogo per l'Unione europea.
IN EUROPA

Nel 2009 l'EFSA (l'Autorit europea per la sicurezza alimentare, con sede a Parma) ha
pubblicato il suo primo rapporto annuale sui residui di pesticidi sugli alimenti nell'Unione
europea, relativo all'anno 2007.4 Sono stati analizzati 74.305 campioni di circa 350 prodotti
alimentari diversi. Il 96,01 per cento dei campioni sono risultati conformi ai limiti di legge
mentre nel 3,99 per cento dei casi sono stati superati i limiti legali per uno o pi pesticidi. Negli
alimenti per bambini, che hanno limiti pi restrittivi, le irregolarit riguardavano solo lo 0,6
per cento.
Se si considerano gli alimenti biologici, la percentuale di prodotti con residui nella norma del
98,76 per cento, mentre 1'1,24 per cento era fuorilegge. Quest'ultimo dato ha stupito prima di
tutto le associazioni che promuovono l'agricoltura biologica. Il noto portale dell' agricoltura
biologica Green Planet titolava: Pesticidi negli alimenti, ma che ci fanno nel bioi?
Questi risultati, avverte l'EFSA, sono da intendere come indicativi e non come veramente
rappresentativi della situazione degli alimenti in vendita in Europa. I valori reali per non si
dovrebbero scostare di molto, e possiamo sicuramente concludere che la quasi totalit rispetta
i limiti di legge ed quindi sicura per quel che riguarda i residui di pesticidi.
Il rapporto dell'asse ricco di dettagli. Scopriamo per esempio che le categorie pi inclini a
sforare i limiti di legge sono la frutta e la verdura per l'agricoltura convenzionale (4,19 per
cento) e i prodotti trasformati per i cibi biologici (4,21 per cento), mentre i campioni fuori
norma di frutta e verdura bio scendono allo 1,09 per cento. I dati mostrano anche come sia pi
probabile che un prodotto extraeuropeo superi i limiti di legge rispetto a un alimento prodotto
in Europa.
Riguardo alla presenza di residui multipli, il rapporto EFSA riporta che la maggioranza dei
prodotti (il 53,6 per cento) non ne conteneva. Nel gruppo restante si riscontravano residui di
un solo pesticida (20,4 per cento) o di due
pi (25,9 per cento).
Come abbiamo detto, un residuo di pesticidi superiore al limite di legge non necessariamente
pone un rischio sanitario. La valutazione del rischio deve essere fatta stimando l'esposizione
del consumatore e applicando a quella determinata sostanza fuori norma i limiti tossicologici
di riferimento riportati in letteratura. In particolare si deve consultare un valore chiamato ADI
(accettable daily intake, in italiano tradotto con DGA, dose giornaliera ammissibile) e l'ARFD
(acute reference dose, dose acuta di riferimento).
LADI rappresenta la quantit di sostanza, espressa in milligrammi. per chilogrammo di peso
corporeo, che pu
essere assunta giornalmente e per tutta la vita da una persona senza rischi significativi. LARIO
invece la quantit di sostanza, sempre espressa in milligrammi per chilogrammo di peso

corporeo, che pu essere assunta in un breve periodo di tempo, solitamente un giorno, senza
correre rischi apprezzabili, anche tenendo conto di gruppi di persone particolarmente sensibili
come i bambini. I livelli di residui di pesticidi ammessi sono fissati anche tenendo conto di
questi valori di soglia di sicurezza e possono venire ridotti anche in seguito alle azioni di
monitoraggio come quella presentata nel rapporto.
In presenza di campioni fuori norma, l'EFSA esegue una stima del rischio potenziale, sia per
l'assunzione prolungata sia per quella a breve termine. A tale scopo si preferisce sovrastimare
di molto il rischio, ipotizzando situazioni estreme in cui un potenziale consumatore assuma
quantit giornaliere dell' alimento molto superiori alla media del campione con il pi alto valore
di residui. In pi questo valore viene moltiplicato per un ulteriore parametro di sicurezza (per
mele o pomodori, ad esempio, questo fattore pari a sette) per tener conto di un' everituale
disomogeneit nella distribuzione dei residui. A questo punto i valori presunti di pesticida
assunto vengono quindi confrontati con i livelli di soglia ADI e AREo.
Dopo aver effettuato questo calcolo, si visto che per tutti i pesticidi tranne uno la possibile
assunzione cronica non desta preoccupazioni per la salute. Lunica eccezione rappresentata
da un insetticida, il diazinone: dal 2007 tutte le autorizzazioni che lo riguardano sono state
revocate e i residui ammessi ridotti. Per tutti gli altri prodotti, il rapporto sostiene:
Anche la valutazione dell'esposizione acuta (a breve termine) stata basata sui peggiori
scenari. Di conseguenza, le stime hanno tenuto conto di un elevato consumo alimentare
combinato con il residuo pi elevato osservato nel programma di monitoraggio dell'Unione
europea del 2007. Nella realt assai improbabile che si verifichino tali casi critici di
assunzione. Supponendo che si presenti un tale scenario, per taluni dei risultati con riferimento
a 52 combinazioni di pesticida/prodotto alimentare non potrebbe escludersi un potenziale
rischio per i consumatori; per la maggior parte di questi sono gi state ritirate le autorizzazioni
o sono stati abbassati gli LMR
IN NUOVA ZELANDA

Risultati analoghi si riscontrano in vari paesi extraeuropei. Un gruppo di ricercatori


neozelandesi ha analizzato i residui di pesticidi su un certo numero di alimenti (lattuga, patata,
broccolo, pomodoro, banana, uva, vino) ottenuti sia in modo tradizionale sia secondo i
protocolli dell' agricoltura biologica, che consente l'utilizzo di alcuni pesticidi di origine
naturale ma non ammette quelli (la maggioranza) di origine sintetica. Dunque il consumatore
in genere si aspetta che i prodotti bio siano privi di residui di pesticidi di sintesi. Lo studio ha
riscontrato tracce di pesticidi nel 42 per cento degli alimenti prodotti in modo convenzionale
(130 su 307) e nel 22 per cento degli alimenti biologici (9 su 41). Solo il 9,8 per cento dei
campioni biologici presentava residui di pi pesticidi contemporaneamente, mentre questa
percentuale arrivava al 24 per cento per i prodotti convenzionali,"
Nei casi in cui stato possibile confrontare direttamente prodotti convenzionali e biologici che
presentavano residui di pesticidi, si visto che nei secondi le concentrazioni medie erano pi
basse che nei relativi prodotti convenzionali. Tuttavia queste tracce
sono generalmente pi elevate di quanto ci si attenderebbe da una contaminazione occasionale.
Nonostante la presenza di questi residui non rappresenti un rischio significativo per la salute
umana, la loro presenza non consistente con le aspettative dei consumatori verso i prodotti
biologici .
Il tipo di contaminazione varia a seconda del tipo di prodotto: nessuno dei sei campioni di
patate biologiche ha mostrato tracce di pesticidi. Al contrario ben sei campioni su undici (il 55

per cento) di pomodori bio ne riportavano tracce, una percentuale non troppo dissimile da
quella rilevata per i pomodori convenzionali (46 per cento).

Zucchero, melassa, miele. lo zucchero di canna migliore dello zucchero raffinato?


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Lo zucchero di canna al 99,9% saccarosio. Il saccarosio, il comune zucchero da tavola, viene


estratto sia dalla canna da zucchero sia dalla barbabietola. La molecola esattamente la stessa,
indistinguibile da parte del nostro corpo.
Lo zucchero grezzo ricco di minerali? Certamente 100 grammi di zucchero grezzo
contengono fino a 35 volte pi minerali rispetto allo zucchero raffinato. Ma la quantit totale
irrilevante anche per 100 grammi, e non che noi mangiamo 100 grammi di zucchero al
giorno! Ad esempio 100 grammi di zucchero grezzo contengono 133 mg. di potassio, ma in
cento grammi di zucchero, una quantit che se ingerita fa malissimo alla salute. E se anche
mangiassimo un etto di zucchero grezzo, avremmo assunto meno potassio di una piccolo pezzo
di banana (100 grammi di banana contengono 358 milligrammi.)
Campagne allarmistiche mettono in guardia dal fatto che lo zucchero raffinato, essendo estratto
chimicamente, contiene pericolosi residui della lavorazione, come l'anidride solforosa. A parte
il fatto che l'anidride solforosa alquanto innocua a piccole dosi, e viene ampiamente utilizzata
come conservante "naturale" degli alimenti, la sua presenza nello zucchero raffinato in tracce
infinitesimali.
Certe volte si dice che melassa e miele sono pi "ricchi" di minerali. Ma vale lo stesso discorso
che per lo zucchero di canna: si tratta di due composti ricchi di fruttosio e saccarosio, che sono
zuccheri semplici, che vengono assorbiti troppo velocemente dal sangue e provocano un picco
glicemico che pu danneggiare le cellule del pancreas che producono insulina. Anche per
miele e melassa vale quindi il discorso sullo zucchero di canna: non ci si pu arricchire di
minerali assumendo quantit rilevanti di miele e melassa: si pu solo prendere il diabete. E' la
stessa storia dei succhi di frutta commerciali al mirtillo che contengono il 50% di zucchero
saccarosio: salvi la retina ma diventi diabetico.

Gli alimenti biologici nutrono di pi?


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Gli alimenti biologici sono pi nutrienti? Per rispondere a questa domanda sono state effettuate
centinaia di ricerche. Abbiamo gi detto come spesso studi diversi abbiano portato a
conclusioni diverse, generando confusione fra i consumatori. Alcune rassegne non sistematiche
sono state pubblicate di recente allo scopo di indagare meglio la faccenda. Purtroppo questo
uno dei casi in cui la selezione degli articoli pu dare risultati differenti. Alcune rassegne
concludevano che gli alimenti biologici hanno un contenuto superiore di alcuni nutrienti, altre
invece non riscontravano differenze significative.
Per cercare di dirimere la questione, la Food Standard Agency (FSA), l'agenzia britannica per
la sicurezza alimentare, ha commissionato una rassegna sistematica sull' argomento a un
istituto scientifico, la Nutrition and Public Health Intervention Research Unit della prestigiosa
London School of Hygiene & Tropical Medicine. Lo scopo della ricerca era vagliare la

letteratura sull' argomento e confrontare la composizione di alimenti prodotti in modo


convenzionale o biologico, fornendo un rapporto aggiornato, oggettivo e indipendente.
La rassegna stata completata nel luglio 2009 e ha generato un terremoto nel mondo dell'
agricoltura biologica. stata pubblicata sulla rivista American Journal of Clinical Nutrition
ma disponibile gratuitamente sul web. l La FSA ha anche commissionato una seconda ricerca
sui presunti effetti benefici sulla salute derivanti dal consumo di cibi biologici. Ne parleremo
pi avanti.
Nessuno aveva mai effettuato prima una rassegna sistematica sull' argomento. A questo
proposito, gli autori osservano che un approccio sistematico offre chiari vantaggi in termini
di riduzione degli errori, perch ad esempio l'inclusione o l'esclusione degli studi pu essere
influenzata dalle idee preconcette dei ricercatori.
Lo studio era dedicato agli aspetti nutrizionali, quindi ha esplicitamente escluso tutte quelle
ricerche volte a indagare l'effetto sull' ambiente dell' agricoltura biologica, o a rilevare tracce
di pesticidi e fungicidi su frutta e verdura. Qualcuno, sulla stampa e sul web, ha criticato il fatto
che questi articoli fossero stati esclusi a priori. Si tratta di un' osservazione priva di senso: le
rassegne sistematiche, come ho spiegato, si focalizzano su un aspetto e cercano di trarre delle
conclusioni, e non certo possibile mescolare fattori diversi come gli aspetti nutrizionali, quelli
ambientali e quelli sui residui di pesticidi, di cui abbiamo gi parlato.
Gli scienziati incaricati dalla FSA hanno cercato su tre grandi database di pubblicazioni
scientifiche tutti gli articoli pubblicati dal 1958 al febbraio 2008 che confrontavano le sostanze
nutrienti nei cibi biologici e convenzionali. I testi
potevano essere scritti in qualsiasi lingua, ma il riassunto (abstract) doveva essere in inglese,"
Utilizzando parole chiave come organic agriculture, comparison, nutrients e cosi via, la ricerca
nei database ha indi~iduato 52.417 citazioni di possibile interesse. Come sa benissimo
chiunque abbia provato a fare una ricerca su Google, i possibili documenti candidati devono
poi essere esaminati uno a uno per verificare che siano realmente pertinenti. Questo controllo
ha selezionato 292 possibili pubblicazioni rilevanti per lo studio. Pu sembrare una riduzione
notevole, ma poich lo scopo di una rassegna sistematica quello di dare la miglior opinione
possibile su un certo argomento, necessario escludere a priori le pubblicazioni che non soddisfino i requisiti minimi di qualit. In questo caso si deciso di scartare qualsiasi pubblicazione
non sottoposta a peer review, ossia comunicazioni a congressi, rapporti, tesi di laurea e altre
fonti con un grado di affidabilit basso. I ricercatori poi hanno escluso i lavori non direttamente
rilevanti (ad esempio quelli che si focalizzavano sul contenuto di elementi contaminanti come
piombo e mercurio).
Gli articoli meritevoli di essere inclusi nella rassegna sono risultati 162, di cui 30 scritti in una
lingua diversa dall'inglese; 120 articoli selezionati sono stati pubblicati dopo il 2000. Il numero
di articoli presi in considerazione non molto elevato, e questo probabilmente la dice lunga
sulla qualit globale dei lavori pubblicati in qu~sto c~po: 44 di essi sono stati esclusi perch
erano stati pubblicati senza il processo di revisione dei pari (insomma, non valgono nulla, e mi
chiedo quante volte magari siano stati citati sui giornali). Ogni articolo stato passato al setaccio da due ricercatori per estrarne i risultati e costruire un database globale. Su un totale di
cento alimenti e 455 tra nutrienti e altre sostanze analizzate, solamente per 23
potevano essere scritti in qualsiasi lingua, ma il riassunto (abstract) doveva essere in inglese,"
Utilizzando parole chiave come organic agriculture, comparison, nutrients e cosi via, la ricerca
nei database ha indi~iduato 52.417 citazioni di possibile interesse. Come sa benissimo

chiunque abbia provato a fare una ricerca su Google, i possibili documenti candidati devono
poi essere esaminati uno a uno per verificare che siano realmente pertinenti. Questo controllo
ha selezionato 292 possibili pubblicazioni rilevanti per lo studio. Pu sembrare una riduzione
notevole, ma poich lo scopo di una rassegna sistematica quello di dare la miglior opinione
possibile su un certo argomento, necessario escludere a priori le pubblicazioni che non soddisfino i requisiti minimi di qualit. In questo caso si deciso di scartare qualsiasi pubblicazione
non sottoposta a peer review, ossia comunicazioni a congressi, rapporti, tesi di laurea e altre
fonti con un grado di affidabilit basso. I ricercatori poi hanno escluso i lavori non direttamente
rilevanti (ad esempio quelli che si focalizzavano sul contenuto di elementi contaminanti come
piombo e mercurio).
Gli articoli meritevoli di essere inclusi nella rassegna sono risultati 162, di cui 30 scritti in una
lingua diversa dall'inglese; 120 articoli selezionati sono stati pubblicati dopo il 2000. Il numero
di articoli presi in considerazione non molto elevato, e questo probabilmente la dice lunga
sulla qualit globale dei lavori pubblicati in qu~sto c~po: 44 di essi sono stati esclusi perch
erano stati pubblicati senza il processo di revisione dei pari (insomma, non valgono nulla, e mi
chiedo quante volte magari siano stati citati sui giornali). Ogni articolo stato passato al setaccio da due ricercatori per estrarne i risultati e costruire un database globale. Su un totale di
cento alimenti e 455 tra nutrienti e altre sostanze analizzate, solamente per 23 stato necessario
per poter confrontare studi diversi. In altre parole, indagando per esempio il contenuto di
vitamina C nei vari alimenti (latte, mele, pomodori ecc.) si verificato quale fosse la deviazione
percentuale tra la quantit di vitamina presente negli alimenti bio e in quelli convenzionali.
Confrontando tutti i dati disponibili, la rassegna concludeva che per 16 delle 23 categorie di
sostanze analizzate non ci sono prove che esista una differenza tra i vegetali prodotti in modo
biologico e quelli ottenuti in modo convenzionale." Questi ultimi hanno mostrato livelli
significativamente pi alti di azoto rispetto ai prodotti biologici . Nei prodotti biologici invece
sono stati riscontrati livelli significativamente pi alti di zuccheri, magnesio, zinco, materia
secca, composti fenolici e flavonoidi rispetto ai prodotti convenzionali.'
Quindi moltissimi nutrienti, tra cui la vitamina C, il calcio e il potassio, sono statisticamente
presenti in misura simile nelle due tipologie di prodotti, e non pare proprio che si possa parlare
di superiorit. Questi risultati sono stati ottenuti analizzando tutti i 162 articoli. Se per si
utilizzano solo quelli di alta qualit, le categorie di nutrienti sui quali non si rilevano differenze
sono ancora di pi: 20 su 23. Pur confermando i dati sui diversi livelli di azoto, pi alti nei
vegetali prodotti in modo convenzionale, nei prodotti biologici si registravano soltanto livelli
pi alti di fosforo e di acidit.
Che i contenuti di azoto siano diversi non stupisce troppo, visto che si tratta di un elemento
presente nei fertilizzanti. Non potendo utilizzare prodotti di sintesi, l'agri-

Cosa sono i grassi idrogenati? Perch devo evitarli a tutti i costi?


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I grassi idrogenati sono oli vegetali trattati a caldo per renderli pi densi [ed evitare che
irrancidiscano]. E' lo stesso procedimento che, spinto ancora pi avanti, serve a produrre i
lubrificanti per auto. L'idrogenazione una reazione chimica mediante la quale si introduce
idrogeno in un composto chimico. Durante queta reazione, l'idrogeno pu: a) addizionarsi a
composti non saturi con formazione di composti saturi o con grado di insaturazione minore;

b) sostituire l'ossigeno, gli alogeni, lo zolfo (riduzione di un chetone ad alcol secondario; c)


provocare la rottura di legami carbonio-carbonio. Questi oli, cosiddetti idrogenati, presentano
in forma maggiore le peggiori caratteristiche dei grassi saturi. Sulle etichette sono indicati
come "oli idrogenati" o "parzialmente idrogenati"

Bere un succo di frutta la cosa pi stupida che possiate fare


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Bere un succo di frutta la cosa pi stupida che possiate fare, e per varie ragioni:
I succhi di frutta commerciali sono pieni di saccarosio, cariano i denti, ingrassano, provocano
diabete nel lungo termine
I succhi di frutta fatti in casa perdono vitamine in modo velocissimo, per ossidazione, a meno
che non li si assuma entro pochi minuti.
Mangiare la frutta invece che farne un succo permette di conservarne tutte le fibre, e inoltre
abbassa l'indice glicemico di ci che mangiamo, consentendo una maggiore saziet e
innalzando meno l'insulina nel sangue.
I succhi sono calorici: un bicchiere di aranciata contiene 2 volte e mezzo la quantit di calorie
presenti in un'arancia
Se si leggono le etichette, si vede che la quantit di succo di frutta infima
Non si pu controllare la qualit della frutta
Il procedimento con cui si ottiene il succo lo priva delle fibre, che rallentano l'assorbimento
degli zuccheri, evitando il picco glicemico
Ricordiamo che i nostri antenati non avevano a disposizione tutta la frutta dolce che abbiamo
noi. Alzare ulteriormente l'indice glicemico fa male.

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