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CONDIVIDIAMO TUTTO L’auto, lo scooter, la casa, la cena, l'ufficio. E ersino il tempo. Nell’era della sharing economy, Facononis partecipata, non c’é limite a quello che si pud mettere in comune con gli sconosciuti. Ora che un festival celebra questo nuovo stile di vita, Grazia ha parlato con i protagonisti di una piccola, grande rivoluzione bi Monica Bogliardi roro pt Vincent Capman disera? Probabilmente qualche milaneseiscritt lla piattaforma di turismo collaborative pia- ceremilanait start mangiando, nel suo salotto, con tun turista di Expo che conosce per la prima volta. I padrone di casa potrebbe essere lo scrittore Gianni Biondillo o il regista Maurizio Nichetti, due trai {600 milanesi che si sono resi disponibili a questo esperimento di social eating, condivisione della ce- na. al cittadini visionano sul web i profili dei turisti ‘invitabili”.E li scelgono sulla base degli interessi Se leggendo questo articolo intorno alle nove comunis, dice Gianmarco Bachi, uno dei fondatori della piattaforma, U social eating di piaceremilans.it # uno dei biglietti che Milano stacca ogni giorno per contribuire alla “sharing economy”, economia della condivisio basata sull'accesso ei riutilizzo pit che sullcquisto Un esempio? A meti luglio, dopo il suecesso del car- sharing, a Milano parte lo scooter-sharing lanciato dda Enjoy, societa Eni. La novita& che si affitta un Piaggio Mp3 in un punto della cittae lo si lascia dove si vuole, «l milanesi sono i primi al mondo ad avere questa opzione», racconta Giuseppe Macchia, responsabile del progetto Enjoy. «Su 3 milioni mezzo di machine noleggiate dal dicembre 2013, in quattro citta italiane, 2 milioni e 400mila sono state usate nel capoluogo lombardon. Anche nel resto d'Italia ¢® aria nuova. Ormai si condivide tutto. I lett, visto che si dorme nelle case di sconosciuti grazie a couchsurfing.com. Gli abitacoh delle auto (e i costi di viaggio), con blablacarit e carpooling.t.|locali di lavoro in maultiproprieta, con ilco-working (a Milano fa scuola fesperienza al minile di Piano C, grande ufficio dove si affitta, a 15 ceuro al giorno, una scrivania , per chi ne ha bisogno, pure un‘area bimbi con baby sitter a 5 euro l Le competenze: succede che un manager disoccupato ripari il pe a una persona trovata su fimerepublik com, € accumuli un credito in ore che incassa da un insegnante che dara poi lezioni di latino a suo figlio. 83 GRAZIA’ NOT CHE CONDIVIDIAMO TUTTO Sotto fotopsto Gabriele Galeber, autore dy touch your euch mio dhe €i te iene) ula onditione del con Witouscrain settembre desta, un eepped persone che fo car shang Nel mondo la sharing economy é partita da tempo e alcune piattaforme sono ormai multinazionali, ma in Italia sta esplodendo in questi mesi. E infact il 9 luglio parte il primo Festival interna~ zionale dei beni comuni, a Chieri, in provincia di Torino, che fara il punto sulla via italiana alla con- divisione. «Per vivere consumando quanto facciamo ogi, ci vuole un pianeta ¢ mezzo», dice Ugo Mattei, autore di I! benicomunisma e i suci nemici (Einaudi) ¢ ideatore dellevento. «Bisogna cominciare a riuti- lizzare e condividere. Dagli oggetti che usiamo due volte anno a beni come acqua, cibo, ambiente, che siamo soliti sprecare. E su cui persino Venciclica papale Laudato si’ attra Vattenzione. Non a caso il sottotitolo é: Sulla cura della casa comunes. Si, la formula & questa: consumare meno, meglio, condividendo. Secondo Collabariama.org, centro di ricerca sull'economia collaborativa, in Italia operano 138 piattaforme web che rendono disponibili servizi ¢ beni, di cu il 30 per cento nel crowdfunding, cio il finanziamento di progetti cercando investitori sul web, il 20 circa nei beni di consumo, il 12 nei trasport il 10 nel turismo e il 9 nel lavoro. Soltanto ricette anti-crisi? «No. Condividere non fa solo risparmiare, ma articchisce la vita e can bia i modelli di consumo: tu non possiedi un bene che usi da solo, ma lo metti a disposizione di altri, magari gratis», dice Gea Scancarello, autrice del vademecum Mi fido ai te (Chiarelettere), in cui ha tracciato la mappa delle piattaforme collaborative. E in cui racconta di quando ha soggiornato in uno splendido Bed & Breakfast di Trieste ¢ in cambio ha scritto per il suo sito testi in inglese. «In molti ro, una “trust economy”. Che tradotto vuol dire: mi fido di te oggi, domani te ti fiderai di me. La recensione web é la garanzia. E adesso devo scappare: ho promesso 2 una ragazza di aiutarla a creare un blog. In questo metto da parte unfora,con timerepublit.com, che userd poi per ricevere tun massaggio shiatsu». ‘Mentre alfestero le grandi aziende investono nella sharing economy, da noi le piattaforme sono autofi- nanziate ¢ anche per questo sono partite in ritardo. Spesso le leg italiane frenano il nuovo modello di rapport, sempre pit dretti, tra produttore efruitore, tipico della condivisione. «Molte norme sono anti- ‘quate, tutelano i vecchi business. Invece ci vogliono regole, amministrativeeiscali, per fr si che le novita avanzino. Non si torna indietto, neanche appellandosi alla concorrenza sleale», dice Marco Pierani di Alto «consumo, che il 1 luglio a Roma ha organizzato, in Parlamento, una tavola rotonda per mettere a punto una serie di richieste da fare al governo. Secondo alcuni la sharing economy in Italia decolla solo ora anche per un altro motivo: «Si scontra con il carattere individualista e orientato al possesso degli italiani, soprattutto i meno giovani», dice Rober- ta Paltrinieri, sociologa dei consumi. «Ma la crisi ha cambiato molte persone. Che alfinizio si sono votate alla nuova economia solo per risparmiare, poi ne hanno scoperto la bellezza». E successo a Gabriele Galimberti fotografo: ha viaggiato 24 mesi dormendo a casa di sconosciuti Eo racconta in My couch is your couch (Il mio divano é il tuo divano, che usciria settembre per Random House). «Come si fi? ‘Tiscrivi a couchsurfing com e quando arrivi in una citta ti da Pelenco delle persone che vogliono ospitare. Li contatti via email e scopri chi ha posto», dice. «Nel Sichuan ho dormito da una single mai uscita dalla Ci- na: ospitastranicri con lo scopo di viaggiare atraverso i racconti degli altri, I bello @ che spesso si diventa amici: 8 successo con la coppia che mi ha ospitato in tuna splendida villa a Toronto. F.con i due architett gay che mi hanno alloggiato in un loft a Dallas. La regola? Essere educati. Poi ho un trucco: mi metto ai forneli e improwviso una bella cena italiana. E 8 3 2 rome voumsesnns | 27, J eremy Rifkin: il futuro? Energie rinnovabili econdivisione di servizi Leconomista: sull’ambiente il Papa dice verita che ipoliticinon hanno il coraggio di dire Buona IMA TOAERBUSCO ARES) {i pectagane del eam: ‘onto, Rifkin raceonta ambiamento con metafore® fomervasioni spesto spise. {ant che ipercorronoun pot testo a La ne le ‘Lavo aifltino La soe a ‘costo marginale ers «Ete 25 ani ~=piegn—nonusere- ‘mo pl enegla derivate dal etrolo dal meleare:pro- ‘err itegralente da font “inovabil Rifkin, bo tra ‘ol tal ruol ht gull at fonsslente dell eanceliors ‘Angela Merkel, pos esen- lo della Germania, dove in ercenttale delle ol rinno- ‘abil ogg @ part al 27 per fentoe'nel 2020 arrverh al Sepercanto KTenergla sls re costerd sempre meno, ‘mano sarin grado a pro- (dla da sole vendere qualia she ion gllaerve ‘ena restormezione rsd cae da consumator &

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