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SPINOZA

Punto di partenza del sistema filosofico di Spinoza lidea di sostanza, egli si discosta dal
modello cartesiano che ammetteva, oltre alla sostanza divina, lesistenza di res cogitans e res
extensa.
Per Spinoza sostanza ci che in s ed concepito in s. sostanza ci che deve soltanto a
se stesso la propria esistenza, non avendo bisogno di altro per esistere, quindi CAUSA SUI,
causa di se stessa e nel momento in cui viene pensata non sono necessari altri concetti per
spiegarla in quanto si giustifica da se. Si tratta di una realt autosufficiente sia dal punto di vista
ontologico, sia dal punto di vista gnoseologico.
Lunico ente che deve la propria esistenza solo a se stesso, lente NECESSARIO la cui ESSENZA
coincide con lESISTENZA, inoltre essendo questo ente, CAUSA SUI, possiede in se stesso tutte le
spiegazioni pertanto non vi bisogno di ricorrere ad altri concetti per comprenderlo.
La sostanza viene identificata solo e unicamente con DIO, che, in quanto sostanza : INCREATO
(la sua natura lesistenza), ETERNO (non stato generato pertanto c sempre stato e sempre
ci sar), INFINITO (solo gli enti CONTINGENTI hanno limiti nel tempo e nello spazio, la sostanza,
invece pu essere pensata come una grande circonferenza che tutto contiene), UNICO e
INDIVISIBILE (se ve ne fossero due, essi si limiterebbero a vicenda).
La sostanzaDio, non potendo ammettere fuori di se stessa nessunaltra unit sostanziale, deve
necessariamente identificarsi con il TUTTO. Tutto ci che esiste in Dio e nulla al di fuori di Lui.
DEUS SIVE NATURA, DIO OVVERO NATURA.
Lidentificazione di Dio con la natura, si colloca al di fuori del pensiero ebraico-cristiano, il Dio di
Spinoza ben diverso da quello venerato dalle due religioni; esso non un Dio creatore. Per
Spinoza ammettere la creazione significherebbe ritenere che Dio agisca secondo un modello
antropomorfico, cio verso un fine esterno a se stesso, ma il Dio di Spinoza non ha fini esterni a
se stesso, in lui libert e necessit coincidono in quando agisce senza condizionamenti esterni
ma secondo le leggi proprie del suo essere che gli sono intrinsecamente necessarie. Il Dio di
Spinoza autoproduzione, necessaria ed eterna, immanente, perfettamente razionale ed
pertanto la stessa condizione della pensabilit del mondo.
Spinoza critica il pregiudizio FINALISTICO delle religioni secondo cui Dio abbia creato il mondo in
vista delluomo , e luomo per farsi adorare. Si tratta di un pregiudizio secondo cui, gli uomini,
ignari delle cause delle cose sono propensi ad attribuire alle cose uno scopo in vista dellutile
soggettivo. Gli uomini, inoltre, tendono al giustificare le varie catastrofi naturali allira di Dio per i
peccati degli uomini; tutte queste cause finali non sono altro che finzioni umane causate
dallignoranza. Lammettere che Dio agisca secondo un fine sarebbe paradossale: egli sostanza
autosufficiente, eterna e perfetta necessita di un qualcosa di esterno ad essa. Pertanto, tutte le
spiegazioni usate dal popolo per spiegare la natura sono frutto dellimmaginazione .
La conoscenza si divide in 3 ordini:

PERCEZIONE SENSIBILE o IMMAGINAZIONE, rappresenta le cose in modo parziale,


mostrandole slegate tra loro, si tratta di un modo erroneo di guardare il mondo in cui
lintelletto subisce la molteplicit delle sensazioni senza essere in grado di collegarle
adeguatamente.
SCIENZA, collega le cose tra loro secondo rapporti di causa effetto; formula le leggi
naturali.

CONOSCENZA INTUITIVA DELLINTELLETTO o AMORE INTELLETTUALE DI DIO (AMOR DEI


INTELLECTUALIS), costituisce la pi grande soddisfazione che luomo possa raggiungere;
lintelletto umano intuisce la suprema verit del mondo, cio che luniverso uno e infinito
e che Dio e la natura sono la stesa cosa; luomo conosce il mondo ponendosi dalla
prospettiva di Dio (dal punto di vista delleternit, sub specie aeternitatis). Si giunge alla
conoscenza adeguata di Dio e della natura comprendendo che Dio lordine geometrico
delluniverso

Il Dio-sostanza si manifesta allintelletto come essere infinito dotato di infiniti ATTRIBUTI o


QUALITA ESSENZIALI. Tra questi solo due possono essere conosciuti con chiarezza: ESTENSIONE
e PENSIERO, MATERIA e COSCIENZA. Queste, quindi, non sono due sostanze autonome e
indipendenti ma costituiscono due aspetti dellunica sostanza divina: Dio che pensiero ed
estensione, sostanza spirituale e materiale, dotata di movimento ad essa connaturato.
Estensione e pensiero si manifestano, allintelletto umano, secondo MODI concreti e particolari:
CORPI (concretizzazione dellestensione) e MENTI e IDEE (concretizzazione del pensiero). Vi una
connessione tra idee e corpi, in quanto espressione di ununica sostanza; alla rigida connessione
presente nel piano delle idee corrisponde una rigida connessione nel piano dei corpi, di
conseguenza, lUniverso si presenta caratterizzato da un rigoroso ordine geometrico in cui ogni
elemento concatenato allaltro secondo una disposizione necessaria e razionale: la sostanza
infinita, Dio, si manifesta nei suoi infiniti attributi, che trovano la loro concreta attuazione nei
modi di essere. Luniverso quindi geometrico, rigidamente MONISTICO e PANTEISTA in cui Dio e
la natura coincidono. Alla base di questo Universo, vi un forte DETERMINISMO: tutto accade
perch deve accadere, secondo una necessit scandita dalle geometriche leggi della natura che
non ammettono eccezioni; lo stesso Dio non agisce in base ad una volont libera ma in virt
della necessit della propria natura, eterna e perfetta. Non vi spazio n per il caso, n per le
eccezioni, n per il miracolo.
Spinoza ammette una distinzione della natura dal carattere logico e nasce dal voler considerare
la natura come insieme di rapporti causa-effetto:

NATURA NATURANS o natura causante, la natura considerata dal punto di vista della
causa, comprende Dio con i suoi attributi (pensiero ed estensione), esso la causa
dellesistenza dellUniverso
NATURA NATURATA o natura causata, la natura considerata come effetto, comprende
linsieme dei modi, essi sono in Dio e senza di esso non posso essere concepiti.

Per Spinoza, la credenza nei miracoli nasce dallignoranza del volgo che, non sapendo spiegare
alcuni fenomeni naturali, ricorre alla potenza divina che avrebbe mandato la sospensione delle
ordinarie leggi della natura per dare una pi luminosa manifestazione della sua esistenza. Questa
credenza ha origine con gli Ebrei, che volevano spingere i pagani a convertirsi dimostrando loro
quanto potente sia il loro Dio.
Per Spinoza nulla accade che possa violare le leggi universali. Tutto ci che si verifica, avviene in
conformit con le leggi e le regole dellordine necessario. Lattraversamento del mar Rosso pu
essere stato causato da forte vento, le guarigioni di Ges determinate da fattori fisici o
psicologici sconosciuti. Tutto ci che narrato nella Bibbia deve essere considerato come
accaduto in maniera conforme alle leggi della natura, tutte le eccezioni sono erronee
interpretazioni.

Spinoza si fa il promotore di uninterpretazione razionalistica della Bibbia, per questo pu essere


considerato il padre della moderna critica biblica. Egli propose la Bibbia come unopera umana
frutto del lavoro di diversi autori privi di spirito critico. Lo scopo delle Scritture meramente
politico, risentono del clima culturale e riflettono gli interessi dellepoca in cui furono scritte.
Esiste compatibilit tra fede e ragione; bisogna mantenere intatta la propria libert di pensiero
interpretando secondo i dettami della ragione, infatti i lettori devono saper distinguere i validi
consigli morali dalle inverosimili affermazioni riguardanti la realt. Spinoza combatte ogni forma
di superstizione, in quanto essa nasce dallignoranza e tende a tenere gli uomini sotto lassillo
della paura o della speranza; essa serve al potere ecclesiastico per assoggettare il popolo.
La rigida interpretazione razionalistica delle Scritture di Spinoza andava contro le principali
professioni religiose (cattolici, protestanti, ebrei) che lo dichiararono eretico. Egli, tuttavia, non
era ateo, voleva solo combattere ogni forma di fideismo che si presentasse come ostile alla
ragione o anche ogni teologia che volesse prevalere sulla filosofia. Per Spinoza la religiosit di un
uomo non si giudica dalle convenzioni dottrinali ma dalle sue opere; i veri fedeli sono coloro che
praticano amore e giustizia seguendo i retti dettami della ragione senza farsi confondere dal
pregiudizio.

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