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Alessandro Manzoni

Alessandro Manzoni nasce a Milano nel 1785 da Pietro Manzoni e Giulia Beccaria. Dopo la
separazione dei genitori egli trascorre la fanciullezza nel collegio dei Padri Barnabiti dove
ricevette uneducazione classica e un profondo senso di rigore morale anche se manifest sin
da questo momento una profonda avversione verso le idee conservatrici e in particolar modo
il formalismo religioso.
Uscito di collegio si inserisce nellambiente letterario milanese favorito anche dallesperienza
salottiera della madre. Risale a quel periodo la prima opera Il Trionfo della Libert, un
poemetto che inneggia alla Rivoluzione Francese e si scaglia contro la delusione di quegli
ideali giacobini di cui Napoleone, primo console, aveva dimostrato lesperienza fallimentare.
La seconda opera rilevante il carme In morte di Carlo Imbonati (uomo con il quale la
madre conviveva) nel quale delineando lideale del giusto solitario egli tratteggia gi il suo
ideale di vita e di poetica Il santo vero mai non tradir, non proferir mai verbo che plauda ai
vizi e la virt derida...
Dopo la morte dellImbonati, Giulia Beccaria si trasferisce a Parigi e qui conosce gli ideologi
della seconda generazione che stavano diffondendo in Europa lideologia romantica e con
questi ha fitti scambi che poi continueranno in forma epistolare al suo rientro a Milano: De
Tracy, Thierry, Fauriel, etc ..
In particolare questultimo diviene il maestro e la guida intellettuale del futuro poeta
influendo sulla sua conversione alla fede cattolica e sulla sua adesione ai principi del
Romanticismo; in particolare sulla sua conversione influirono la moglie, Enrichetta Blondel, e
padre Degola che tuttavia non riusc a scardinare almeno immediatamente dopo la
conversione (1810) dei residui di Giansenismo che rimasero nelle opere dopo la conversione
(i primi Inni Sacri).
Gli Inni Sacri sono infatti lespressione prima del neo-fita (neo-convertito) Manzoni che
sente lurgenza di cantare in poesia le feste religiose della chiesa cattolica; nel progetto
iniziale sarebbero dovute essere dodici, una per ogni mese; in realt ne vennero composti
solo cinque: 1) Il Natale ; 2) La Passione ; 3) La Resurrezione ; 4) Il nome di Maria (tra il 1810
e il 1815) a cui si aggiunsero pi tardi La Pentecoste (1822) e un frammento rimasto
incompiuto intitolato Ognissanti . In questi testi si dimostra gi la profonda novit attuata
dal poeta nei confronti della tradizione:
1) labbandono del soggettivismo (che caratterizzer tutta la carriera manzoniana) e la
scelta della coralit (non c pi lIo del poeta, ma tutto il popolo di fedeli (noi) che
canta gli inni;
2) la scelta di un argomento che il vero di tipo religioso e che sostituisse il falso della
mitologia delle vuote storie e fantastico di cui era piena la poesia;
3) la scelta di un argomento, cio gli episodi della vita di Cristo nel quale si potessero
recuperare quegli ideali illuministici di libert e di uguaglianza ai quali Manzoni non
vorr mai rinunciare (egli sceglie di cantare gli argomenti che si prestavano meglio ai
suoi fini, cio la nascita di Cristo in povert, il riscatto portato a tutti anche agli
schiavi, la dignit data alle donne, ecc..)
Nel 1816 Manzoni aderisce alla battaglia romantica portata avanti dal Conciliatore e alcuni
anni dopo scrisse una Lettera al marchese Cesare DAzeglio nella quale egli espresse i suoi
principi romantici che prendono corpo attraverso la famosa formula La formula per
loggetto, linteressante per mezzo, lutile per scopo.
Prendono poi corpo le sue opere pi importanti: le tragedie, Il conte di Carmagnola (tratta
della figura del condottiero condannato per tradimento nel 400 dalla Repubblica Veneta. Egli
dopo aver prestato servizio presso i Visconti di Milano come capitano di ventura, passa al
servizio di Venezia, nella battaglia di Maclodio, nella quale i veneziani si trovano contro i
milanesi, la sua eccessiva generosit e clemenza nei riguardi dei prigionieri milanesi lo rende
sospetto alla Repubblica che lo condanna allimpiccagione); lAdelchi (che narra la fine del
Regno Longobardo in Italia attraverso le quattro figure di maggior rilievo: Desiderio, ultime re
longobardo, intenzionato a difendere i longobardi; Carlo, re dei franchi, chiamato dal papa per
difendere i longobardi; Ermengarda, figlio di Desiderio e sposa di Carlo da lui ripudiata per la
ragion di stato; Adelchi, fratello di Ermengarda costretto ad una guerra che non condivide).
Contemporaneamente alla stesura delle tragedie, Manzoni scrive: Lettera a Chauvet
sullunit di tempo e di luogo nella tragedia nella quale egli chiarisce che il rispetto delle
regole aristoteliche induce lo scrittore al falso compromettendo la ricchezza poetica del testo
e adducendo come esempio la scelta di Shakespeare che gi nel 600 aveva abolito le unit
aristoteliche. Nella lettera viene anche affrontato il rapporto tra poesia e storia che Manzoni
chiama anche vero poetico e vero storico. Lo storico colui che narra gli avvenimenti
rigorosamente documentati ma ci non basta a fare arte, a fare poesia e per questo

necessario il vero poetico per ricostruire tutto ci che la storia non tramanda, cio gli
strumenti e i pensieri che hanno fatto la storia.
Da qui al romanzo il passo breve che viene scritto in parallelo alle Odi civili: Marzo 1821
e 5 Maggio.
La stesura del romanzo preceduta dalla pubblicazione di un saggio intitolato Osservazioni
sulla morale cattolica nel quale lautore espone tutta la sua visione della storia e della fede
che poi torner. La stesura del romanzo occuper un vasto spazio di tempo intervallato da
revisioni linguistiche e pubblicazioni a carattere storico (tra cui Storia della colonna infame
in cui viene ricostruito il processo agli untori).
Gli ultimi anni della vita del poeta trascorsero tra agi e onori anche se furono funestati da
terribili lutti familiari; la sua lunga vita fu celebrata con una messa da un requiem di Verdi.

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