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Tecniche d’osservazione

del comportamento
infantile
Prof. Marina Pinelli
b.go Carissimi, 10
43100 Parma
tel. 0521904830
e-mail: mpinelli@unipr.it
Programma
1 modulo:
• Osservazione,metodo osservativo e tecniche
d’osservazione
• L’alternativa tra ricerca osservativa e ricerca
sperimentale
• La ricerca osservativa: fondamenti teorici
• Criteri di descrizione e classificazione
• Scelta e definizione delle unità di comportamento
• Il piano di osservazione
• Tecniche di campionamento
• La ricerca osservativa: aspetti operativi
• La creazione di uno schema di codifica
Programma
2 modulo:
• Strategie di rilevazione di tipo osservativo
• L’osservatore come fonte di errore
• L’osservazione del comportamento infantile umano
• Il gioco libero e le relazioni dei bambini: strumenti e
metodi di ricerca sul campo
• Lo studio delle relazioni e della comunicazione
madre-bambino secondo la teoria dei sistemi dinamici
• L’uso del metodo Q-sort nella ricerca osservativa
• L’osservazione del bambino autistico ai fini
diagnostici
Libri di testo consigliati

D’Odorico:”L’osservazione del comportamento infantile”


Raffaello Cortina Editore 1995

Tartabini:”Tecniche di osservazione del comportamento


infantile”
McGraw-Hill 1998
Osservazione diretta del
comportamento
Osservazione diretta del comportamento etologica

Sul campo e in laboratorio

Osservazione strumentale o indiretta strumenti

questionari
In laboratorio e sul campo
test
L’osservazione diretta del
comportamento
Consiste nel
identificare confrontare
nominare descriver
e
Il comportamento stesso

Devono essere accuratamente e chiaramente definite

Le unità di osservazione I campi di esplorazione


Tre tipi di confusione
1. Opporre tra loro metodo sperimentale e accesso
ai fenomeni per osservazione diretta

2. Ritenere che le ricerche che ricorrono


all’osservazione diretta siano senza ipotesi

3. Confondere l’osservazione diretta del


comportamento con l’osservazione naturalistica
o etologica
Definizione di
comportamento
Riguarda tutta l’attività caratteristica di un
organismo vivente, con un sistema nervoso
individuale, che provoca modificazioni spazio-
Itemporali osservabili
diversi livelli di organizzazione vanno dal più
molecolare al più molare.
Basi neurologiche Basi fisiologiche
La gamma
comprende Basi anatomiche
Le componenti
degli schemi Gli atti individuali Il comportamento
motori di gruppi interi
Le interazioni
Le interazioni Il comportamento
individuali con
sociali tra due e di intere
l’ambiente fisico
più individui popolazioni e di
e sociale
specie
I comportamenti di gruppi di specie, di famiglie e di generi
Definizione del termine
“osservare”
• Considerare con sguardo attento per semplice
interesse o curiosità, a occhio nudo o con
l’aiuto di strumenti.
• Rispetto a guardare segnala un atteggiamento
più critico e scientifico
• Dizionario italiano ragionato (1988)
• Si osserva perché si vuole scoprire qualcosa
• La capacità di apprendere tramite
l’osservazione, rimane un aspetto
fondamentale di acquisizione delle conoscenze
L’osservazione parte integrante
del metodo scientifico

• Formulazione di enunciati IPOTESI


• Sistemi di enunciati TEORIE
• Verifica
• Delle conseguenze empiriche
• Tramite l’osservazione
L’osservazione può essere

• Invocata: l’osservatore non


interviene direttamente sul
fenomeno oggetto di osservazione
• Provocata: oggetto di osservazione
è il risultato di una qualche
manipolazione della realtà
effettuata dall’osservatore
Una ricerca osservativa

• È una registrazione del corso del


comportamento in assenza di
tentativi di influenzarlo
• I soggetti sono liberi di variare le
loro risposte
• Non vi sono limitazioni da parte del
ricercatore
Tecniche d’osservazione

• Le tecniche d’osservazione
riguardano quell’insieme di
procedure che devono essere
messe in atto quando la traduzione
e la codifica del comportamento si
basano sulle capacità
dell’osservatore
Relazione fra i vari metodi di
ricerca e le tecniche di
rilevazione
• Primo esempio
• Ipotesi: una risposta verbale contingente
da parte di un adulto alle vocalizzazioni
infantili produce una modificazione della
qualità delle vocalizzazioni prodotte.
• Campione: 40 bambini di 3 mesi
• distribuiti a caso in 2 gruppi: gruppo con
contingenza e gruppo senza contingenza
• Codifica: suoni di tipo vocalico e suoni di
tipo sillabico
Secondo esempio

• Analisi della relazione tra funzione


comunicativa e alcune caratteristiche
acustiche: altezza e schema intonazionale
• 6 bambini di 12 mesi
• Osservazioni videoregistrate di 30 minuti a
intervalli regolari per 18 settimane in una
stanza dell’asilo
• Si invitavano le madri a giocare con i bambini
con materiale predisposto in modo tale da:
facilitare una situazione di richiesta, facilitare
una situazione comunicativa di denominazione,
facilitare una situazione di gioco
Codifica: richiedere iniziale, richiedere
ripetuto,dare,mostrare, denominare
Le caratteristiche prosodiche furono analizzate con
una tecnica basata sulla percezione del suono da
parte di un musicista esperto

Terzo esempio
Già nel periodo prenatale gli scambi vocali tra madre
e bambino sono interattivi

63 coppie madre-bambino osservate entro il 4


giorno di vita durante l’allattamento

Ogni 5 secondi veniva annotata su una griglia


temporale predisposta la presenza di comportamenti di
suzione e di vocalizzazione
Nei tre esempi la rilevazione del comportamento
viene effettuata tramite il giudizio fornito da un
essere umano

Sono tre rilevazioni di tipo


osservativo
Il primo esempio è una ricerca di tipo sperimentale
Quarto esempio
Il ciclo sonno/veglia del neonato è indice del
funzionamento del SNC, ma nei singoli bambini non vi
sono schemi stabili
20 bambini osservati per 24 ore a scadenza
settimanale per 5 settimane dalla prima settimana di
vita
Un materassino speciale rilevava: sonno quieto,
transizione tra sonno quieto e sonno attivo, sonno
attivo, transizione tra sonno e veglia, veglia
Quinto esempio
Amicizia e presenza di conflitti nel periodo prescolare
53 bambini di circa 4 anni all’asilo in situazione di gioco libe

Osservazioni per 10 settimane per 6 periodi di 6 minuti ciascu


Gli osservatori descrivevano il comportamento del
bambino nei momenti di interazione e annotavano
nome dei compagni con cui interagiva,
comportamento dei bambini partecipanti
all’interazione, le principali caratteristiche
situazionali, gli oggetti di gioco implicati
nell’interazione,gli aspetti emotivi esibiti da ciascun
Conflitto:
bambino venivano descritti gli antecedenti, il
comportamento in sequenza di ogni bambino, le
modalità con cui il conflitto terminava
Categorie relative al grado di amicizia tra i bambini e
relative alle caratteristiche dei conflitti

Il quarto e il quinto esempio non usano procedure di


tipo sperimentale

Sono tutti esempi di ricerca osservativa pura


Vari significati del termine “osservazione”

1. Guardare la realtà per verificare o confutare


specifiche ipotesi
2. Provocare la manifestazione di un comportamento o
osservarlo nella produzione spontanea
3. Utilizzazione dell’essere umano e delle sue capacità
di osservazione come strumento di rilevazione
osservativa e ricerca
sperimentale
Le biografie infantili Mancano di scientificità perché
non oggettive e non replicabili
Sono raccolte
annotazioni che Alcuni aspetti dello sviluppo
sorprendono per infantile notati da Darwin
accuratezza e sono stati poi confermati da
attualità ricerche sperimentali
compiute quasi cento anni
dopo
L’osservazione relativa a come il suono del pianto
cambi a seconda della causa che l’ha provocato è
stata pienamente confermata nel 1968 dal lavoro di
Wasz-Hockert e coll. che analizzarono tramite
l’analisi spettorgrafica le proprietà acustiche di
Al di là delle singole osservazioni, ciò che colpisce è
la capacità di Darwin di osservare ciò che vale
veramente la pena di osservare, infatti è riuscito ad
individuare nodi critici dello sviluppo che
costituiscono ancora oggi temi fondamentali di
dibattito teorico e oggetto di ricerca sistematica
Per un certo periodo in psicologia dello sviluppo
alcuni temi fondamentali vennero abbandonati come
oggetti di ricerca perché non sottoponibili al metodo
sperimentale
Binet riteneva che se un problema non poteva
essere affrontato con metodi sperimentali dovesse
essere abbandonato perché il suo studio non
garantiva alcun criterio di certezza
Watson e l’approccio comportamentista
confermarono sempre più il concetto che la
sperimentazione in laboratorio fosse l’unica strada
della psicologia scientifica
L’approccio cognitivista rafforza la ricerca
sperimentale: il disegno sperimentale diventa il
metodo principale per studiare i cambiamenti nelle
funzioni cognitive collegate con l’età

Il filone di ricerche basato sull’osservazione, pur


non essendosi mai esaurito completamente,
rimane per un lungo periodo di tempo
marginale ai temi centrali che vengono
discussi in ambito di sviluppo
battito teorico riguarda i modelli di sviluppo e i metodi di stu
è riguardo ai metodi che nasce la critica
sull’esclusivo uso del metodo sperimentale
Critiche alla sperimentazione in
laboratorio
• Artificialità
• Mancanza di validità esterna
• Generalizzabilità riguardo a
• Soggetti
• Variabili e valori loro assegnati
• Richieste fatte ai soggetti

Esempio (aggressività e bottoni)

Artificialità del luogo e stranezza delle richieste


sono estranee alla ricerca di tipo osservativo
Quando i soggetti sono
bambini

• L’asimmetria tra b. e adulto porta


ad inibire i comportamenti
spontanei
• L’ambiente estraneo provoca ansia
e timidezza
• Le richieste strane o incomprensibili
vengono reinterpretate
Quando lo scopo non è la
generalizzazione
• Per es. se lo scopo è dimostrare che
l’aggressività non ha origine endogena ma è
provocata da influenze esterne
• Gli esperimenti di Harlow sull’attaccamento
non volevano studiare il comportamento
naturale dei piccoli Rhesus

Il problema si pone solo quando scopo della


ricerca è di predire il comportamento normale
nel mondo reale
La scelta fra ricerca
sperimentale e ricerca
osservativa
• Non può essere fondata su un aprioristico
giudizio di validità dell’una rispetto all’altra e
viceversa
• Ma solo attarverso un’attenta riflessione sul
problema che si intende affrontare e sul tipo di
risposte che si desiderano ricavare
La ricerca osservativa può fornire contributi alla
ricerca sperimentale
• Suggerendo ipotesi
• Fornendo indicazioni su manipolazioni
sperimentali da evitare
Per esempio nelle ricerche sperimentali
sulla produzione di vocalizzazioni infantili
• Ipotesi: il rinforzo sociale aumenta la
produzione di vocalizzazioni infantili
• Disegno sperimentale: 3 fasi (A-B-A)
1. baseline misurazione del C. in assenza di
rinforzo
2. Viene introdotto il rinforzo e si misurano le
eventuali modificazioni del C.
3. Viene ritirato il rinforzo
La logica della procedura è che nella baseline si
generi il livello normale di comportamento del
soggetto, ma di fatto i bambini nel mondo
reale non si trovano mai di fronte ad un adulto
che li fissa inespressivo e senza parlare
Limiti dell’applicabilità della
ricerca sperimentale
• Molti problemi non possono essere affrontati tramite
una ricerca sperimentale
• Vi è l’impossibilità di manipolare o controllare
variabili che sono in realtà estremamente rilevanti
per la spiegazione dello sviluppo umano e dei
processi ad esso sottostanti
• Variabili di tipo dinamico non possono essere
trattate come variabili di tipo statico
• Per spiegare i risultati ottenuti non è possibile
prendere in considerazione solo il trattamento
sperimentale, ma anche l’interazione che questo
può avere con il normale corso dello sviluppo
Oggetto specifico della ricerca
in ambito evolutivo

• Identificazione della descrizione e della


spiegazione dei cambiamenti nel
comportamento o nelle modalità di
funzionamento dell’individuo, che si
presentano in funzione dell’età
• Identificazione del livello di competenza del
bambino a una data età e dei fattori che
possono influenzarlo
Il primo ambito è più specifico della ricerca sperimentale
secondo ambito è più specifico della ricerca di tipo osservat

Lo studio del cambiamento nel tempo di alcune


competenze o di alcune modalità di
funzionamento presenta una serie di problemi
teorici che rendono problematico l’impiego di
procedure sperimentali
Solo un approccio longitudinale è in grado di rilevare
le caratteristiche dello sviluppo di singoli individui

L’approccio longitudinale è impiegato


prevalentemente nella ricerca di tipo osservativo, a
causa di difficoltà sia di tipo metodologico che
pratico
La ricerca osservativa:
fondamenti teorici
L’APPROCCIO ETOLOGICO
• I modelli etologici hanno dato una giutificazione
teorica alla ricerca di tipo osservativo in termini di
validità e di specificazioni metodologiche
• L’etologia è stata definita da Konrad Lorenz una
biologia del comportamento
Metodo comparato metodo usato dalle scienze
biologiche
Ricerca di correlazioni tra “struttura e
comportamento” ed “ecologia e sistema di vita”
Il concetto di adattamento
• È un termine relazionale che connette due
elementi:
1. Un organismo vivente
2. Un ambiente che pone richieste a questo
organismo
• È un processo che porta alla comprensione di
quattro diversi tipi di cause:
1. Causa a breve termine o fisiologica dell’evento
2. Ontogenesi dell’evento
3. Valore adattivo
4. Storia evolutiva del comportamento
Esempio sorriso sociale
Stimoli che lo elicitano

Modificazione della risposta con lo sviluppo

Effetti di questo comportamento sull’ambiente

Come questi effetti dovrebbero essere interpretati da


un punto di vista dei vantaggi nel processo di selezione
naturale
Perché nella nostra specie si è evoluto questo tipo di
comportamento
Un disegno sperimentale rigoroso si
focalizza solo sull’organismo vivente
Nuovi modelli di spiegazione
dello sviluppo

• Teoria dell’attaccamento di Bowlby


1. Osservazione diretta
2. Spiegazione in prospettiva evoluzionistica
• Approccio etologico
1. Studio delle prime relazioni sociali
2. Ricerche longitudinali
3. Studio degli individui anziché dei gruppi
esempi
Il comportamento di suzione usato come variabile
dipendente o studiato per quella che è la sua
funzione a livello di adattamento

“regole dell’approccio “pura osservazione”


etologico”
Prototipici Blurton Jones
comportamento sociale deiPrototipici Richiards e
bambini all’asilo; gioco Bernal interazione
turbolento (C. COMPLESSO)madre-neonato
Individuazione di categorieRifiuto di categorie troppo
ampie e soggettive
descrittive
Rifiuto di interpretazioni del
ricercatore
nello studio del comportamento
infantile
1. Processo di scelta sui comportamenti da osservare
• L’osservazione del comportamento di esseri umani
porta inevitabilmente ad una selezione di tipo
interpretativo
2. Scoprire i comportamenti ha valore per specie
sconosciute non per l’essere umano
• Lo scopo deve essere modificato: si debbono
individuare specifici comportamenti in quel particolare
contesto in quei particolari soggett; si tratta di una
segmentazione del flusso continuo del comportamento
in unità codoficabili.
3. Un’eccessiva enfasi sulla rilevazione di microcategorie
può essere furoviante
4. Quando oggetto di studio
sono le interazioni sociali
• L’osservatore ha anche il ruolo di
“informatore culturale” più che di un
passivo strumento di registrazione
• A volte fermarsi ad una descrizione
dettagliata attraverso un “catalogo
comportamentale” può impoverire
l’osservazione
• Non è vero che solo il livello più
microanalitico garantisce l’oggettività
delle osservazioni
• La scelta deve essere motivata dagli
scopi
laboratorio
interazione uomo-ambiente

• L’interpretazione restrittiva di pura


osservazione in ambiente naturale per essere
osservazione etologica pone limiti non
giustificati
• La manipolazione sperimentale e l’osservazione
naturalistica non si autoescludono, ma sono
complementari all’interno del metodo etologico
• Per quanto riguarda la specie umana, a volte, è
difficile stabilire qual è l’ambiente più naturale
La ricerca osservativa
nella psicologia ecologica
• Con il termine ecologia si intende lo studio della
relazione che gli organismi viventi hanno gli uni
con gli altri e con il loro ambiente
• L’ Ecologia umana (ecologia comportamentale o
psicologia ecologica) si occupa della relazione tra
il funzionamento psicologico di una persona e le
proprietà dell’ambiente in cui il comportamento si
manifesta
• Assumere una “prospettiva ecologica” significa
tenere conto delle interazioni dinamiche tra lo
scienziato, il soggetto e il contesto in cui avviene
la ricerca
Roger Barker
• L’aspetto basilare della psicologia ecologica è la
preferenza per la diretta osservazione dei fenomeni
nelle reali situazioni della vita quotidiana
• Viene data un’enorme importanza alla specificazione
del luogo, inteso sia in senso spaziale che temporale, in
cui l’organismo si trova ad agire
• La psicologia ecologica cerca di individuare e di
studiare unità “ecocomportamentali”, fra cui le
principali sono il
• Behaviour setting e il
• Behaviour episode
Behaviour setting
• L’interesse è rivolto alla determinazione
di quali siano gli schemi costanti nel
comportamento associati ad una
particolare situazione spaziotemporale
• Lo scopo è di identificare gli aspetti
sistematici del comportamento che
sono collegabili alle particolari e
specifiche situazioni in cui il
comportamento si manifesta
I behaviour setting sono
caratterizzati da:
• Comprendono un certo schema
comportamentale umano che è
indipendente dall’individuo che lo mette
in atto
• Lo schema comportamentale implicato è
legato ad un particolare ambiente (in
senso spaziotemporale)
• L’ambiente ha un’esistenza indipendente
dallo schema comportamentale implicato
Behaviour episode
• L’interesse verte sulla registrazione dei
comportamenti molari messi in atto da
una specifica persona
• Fondamentale è il metodo della
compilazione di specimen record
• Lo specimen record
• È una forma sistematica di descrizione di
tipo narrativo per effetturae una
registrazione completa e continua di
comportamenti molari, quali essi si
vrificano spontaneamente in un contesto
naturale
Gli specimen record

• Sono descrizioni di tipo inferenziale e


interpretativo
• Si compongono di
• Unità molari (azioni) e
• Unità molecolari (actoni)
• Le azioni sono caratterizzate da uno scopo e
appartengono all’ambito cognitivo
• Gli actoni non rappresentano unità autonome
di comportamento, possono essere combinati
fra loro in modo vario, differenti combinazioni
possono portare alla stessa azione
La compilazione degli
specimen record
• È focalizzata sulle unità molari
• Vengono fatte annotazioni sulle unità
molecolari
• Vengono fatte interpretazioni
• Deve essere descritto l’habitat psicologico
• La durata massima è di 30 minuti, le
informazioni temporali sul flusso degli eventi
sono a intervalli di circa 1 minuto
• Deve essere fatta un’analisi del contenuto che
consenta di identificare le unità naturali cioè gli
episodi
individuabili sulla base di
3 criteri

• Consistenza direzionale: vi è un
orientamento verso un fine
• La prospettiva del comportamento
normale: sono consciamente percepiti
come tali
• L’eguaglianza della forza: stessa
intensità in tutte le sue parti
Approccio etologico e approccio
ecologico
somiglianze

• Osservare e misurare il
comportamento piuttosto che
manipolarlo
• Importanza dell’osservazione in
condizioni naturali
Approccio etologico e approccio
ecologico
4 importanti differenze
Etologia Ecologia
• Unità • unità di
microanalitiche comportamento
complesse
• Non vi è interresse
ai fini dell’azione • Scopi
• Inferenze
• Le inferenze non
sono scientifiche • Qualità e come le
cose accadono
• Escludono qualità e
come
Ricerca osservativa e contesto
ecologico secondo
Brofenbrenner(1979)
• Vi sono differenze sistematiche nel comportamento di
un individuo nel passaggio da una situazione
ambientale ad un’altra
• La validità ecologica di qualunque lavoro scientifico è
messa in discussione ogni volta che vi è discrepanza
tra la percezione della situazione sperimentale da
parte del soggetto e le condizioni ambientali che il
ricercatore si prefiggeva di ottenere
• Perciò la validità dipende dal tipo di problema
Ciò che è rilevante è che

• Il ricercatore abbia indagato sul significato


psicologico e sociale dell’esperienza propria
del soggetto nella situazione ambientale in
questione
• Il significato soggettivo della situazione
corrisponda all’esperienza relativa
all’ambiente a cui il ricercatore desidera
generalizzare i suoi dati
Il problema è ancora lo scopo dell’indagine
osservativo

• L’esame clinico proposto da Piaget riunisce le


risorse dei reattivi e dell’osservazione diretta
• Bisogna saper osservare, cioè lasciar parlare il
fanciullo, non perdere nulla, non falsare nulla, e
nello stesso tempo cercare qualcosa di preciso,
avere in ogni momento qualche ipotesi di lavoro,
qualche teoria – giusta o falsa – da controllare.
Per studiare lo sviluppo
dell’intelligenza
• Piaget effettua una serie di osservazioni
sui suoi tre figli Jacqueline, Lucienne e
Laurent, nati nel 1925, 1927, 1931.
• L’ipotesi teorica di fondo è che il pensiero
si sviluppi dalle azioni
• Scopo di Piaget è di comprendere il
funzionamento mentale attraverso
l’osservazione delle modalità di azione e
reazione
• Piaget cerca qualcosa di preciso
Lo sviluppo dell’imitazione
• Le osservazioni sono state codificate secondo i
seguenti parametri:
a) Identità del bambino a cui l’osservazione è riferita
b) età in cui l’osservazione è compiuta
c) Tipo di capacità implicata
d) Tipo di comportamento considerato
Il significato è stato codificato in 3 categorie
Riuscita fallimento transizione
Nel primo e nel secondo stadio viene presa in
considerazione solo l’imitazione dei suoni
all’imitazione gestuale
(3,4,5)

• Atteggiamento scientifico: Piaget ha ben chiaro


quali sono le condizioni in cui un comportamento
può essere considerato in dipendenza da un altro
• Probabilità condizionata e probabilità semplice
• Gesti già noti – gesti nuovi
• Osservazione minuziosa e continua nel tempo di
un singolo bambino
• Gesti visibili e gesti fatti su parti del corpo
Capacità imitative (6)

Osservazioni qualitativamente diverse


• Imitazione immediata di modelli nuovi
complessi
• Imitazione differita
• Imitazione di oggetti materiali con funzione
rappresentativa
Interiorizzazione dell’imitazione:
l’accomodamento si effettua interiormente e
senza tentativi esterni
Criteri di descrizione e
classificazione
La classificazione che viene fatta prima va distinta
da quella che viene fatta dopo.
La classificazione a può essere fatta sulla base di
priori è definitiva
criteri concreti o descrittivi

criteri teorici o interpretativi

La classificazione a
Si ricorre a
posteriori è provvisoria e
modificabile
classi più globali Più interpretative Più teoriche
Criteri concreti
I criteri concreti riguardano le proprietà formali,
topologiche o cinetiche dei comportamenti o anche i
loro effetti fisici sull’ambiente
Classificazione secondo la forma
Vi sono diversi Localizzazione nello spazio
modelli di orientamento
comportamento Topografia concreta
caratterizzati da
Proprietà intrinseche
diverse dimensioni
La topografia tridimensionale dell’individuo è una
fonte importante di regolarità che rende possibile la
caratterizzazione e il riconoscimento degli schemi
motori
Classificazione secondo gli effetti

Molti comportamenti hanno effetti diretti sull’ambiente

vantaggi Una sola espressione riassume una


descrizione dettagliata

svantaggi Perdita di dettagli Perdita di informazioni


Criteri teorici e astratti
Sono interpretazioni di indici concreti con l’aiuto di
postulati, di ipotesi o anche di teorie
Es. comp. Sessuali
Classificazione secondo le cause Comp. Materni
Comp. Agonistici

Es. comp. Alimentari


Classificazione secondo la funzione
Comp. Riproduttivi
Comp. epigamici
Scelta e definizione delle
unità
6 condizioni di scelta
Discrete ed esclusive
 Categoria omogenea
 Moltiplicare le unità
 Evitare classificazioni astratte in fase di
osservazione
 Definire precisare giustificare ogni unità
comportamentale
 Osservare un numero limitato di unità
(dipendenti dagli obiettivi della ricerca)
Definizione delle unità

• Criteri necessari e sufficienti perché un


avvenimento sia riconosciuto e classificato
in uno schema
• Fedeltà e costanza dello strumento di
misura per l’osservatore e tra osservatori
• Assegnare una etichetta o un termine che
riunisca varie informazioni essenziali
• Ci deve essere un criterio netto e preciso
per dire se un comportamento è presente o
assente
Il criterio può essere
• formale (topologico e cinetico)
• può designare azioni da compiere o effetti da ottenere
• può esigere che criteri relativi a due o più di questi
aspetti siano soddisfatti
la definizione è detta allora operazionale
• Definire consiste dunque nell’assegnare un’etichetta o
un termine che riunisca varie informazioni essenziali
• Definizione di unità arbitrarie: spostamenti e posizione
spaziale
• Unità di superficie servono per costruire unità più
profonde
Ripetizioni e transizioni
c. che si producono in modo concentrato e ripetuto

• evento puntuale ⇒quando non interessa la durata

• evento stato ⇒quando la durata è significativa

• attività (bout) ⇒serie di eventi apparsi una sola


volta in una unità di comportamento
La fine di un’unità di c. può
dipendere da tre ordini di
criterio:
 messa in atto di un altro c.

 pausa o intervallo più lungo di quello


ritenuto necessario per separare due
insiemi di c.

 cambiamento di oggetto o di luogo


Piano di osservazione
 Obiettivi della ricerca
 Possibilità di procedere a osservazioni
 Precisione, potenza, efficacia
Scelta di una tassonomia
• I modelli di c. di una specie costituiscono la
tassonomia di superficie a partire dalla
quale il ricercatore può costruire una
tassonomia più molare, più profonda.
Registrazione di elementi temporali
Frequenza
Durata
Modalità di registrazione
(apparecchiature, carta e matita)

Sistema di codificazione e di
annotazione (checklist, matrici, contatori,
registratori, poligrafi)

Osservazione continua e completa


(dal campionamento temporale dipende la
validità delle osservazioni, la loro utilità, e
la loro capacità di fornire risultati
generalizzabili)
Tecniche ausiliarie
 Carta e penna semplici e poco costose
 Contatori e cronometri elettrici
 Registratori a cassette audiofoniche o
magnetoscopiche
 Poligrafi e etografi utilizzazione intensiva
dell’informatica
Vantaggi
facilità con cui le ossservazioni possono
essere registrate (arricchite, organiz.
temporale e
sequenziale del c., archivi)
➩ velocità di analisi
analisi quantitativa e statistica
Grado di generalizzazione
Fattori da controllare
Tutti i fattori che possono contaminare e invalidare la
rappresentatività:
 
• effetti di intrusione dell’osservatore l’o. non deve
influenzare i fatti che si svolgono davanti a lui
• attese dei soggetti e degli osservatori invito a fare bella
figura, non registrazione di c. non attesi, interpretazione
non corretta delle osservazioni
• costanza degli strumenti mancanza di precisione,
stanchezza, mancanza di attenzione, effetto pratica,
mancanza di stabilità, incostanza tra più osservatori,
mancanza di fedeltà
Tecniche di
campionamento
• Campionamento non strutturato o “ad
libitum” nessuna condizione è imposta
per quanto concerne i soggetti, l’ordine
delle osservazioni e i momenti di
osservazione – nessuna analisi quantitativa
può essere applicata alle osservazioni
affidate a questa tecnica preliminare.
Campionamento completo e
continuo permette una registrazione
dettagliata, il r. annota la natura del c.,
l’identità dell’attore, il momento di
apparizione e la durata di tutte le unità
che gli interessano.

La registrazione c.c. è la più ricca di


informazioni, in particolare se la durata
del campionamento è sufficientemente
lunga e se i momenti di apparizione
sono tutti annotati.
Campionamento per
osservazioni successive
centrate fornisce una
registrazione continua durante un
periodo limitato, nel corso del
quale in r. è centrato su un
individuo o su un gruppo. E’
particolarmente utile nei lavori
effettuati sul campo.
Campionamento in sequenza il r. si interessa
particolarmente dell’ordine dei c. in un
programma relativamente regolare.
Campionamento per presenza o assenza
annotare se un’unità di c. è presente o assente in
un breve periodo.
Campionamento per analisi istantanea l’o.
annota cosa fa il soggetto in un dato istante (in
genere si osservano gli spazi)
Completamento di una matrice permette di
collocare in una tabella delle relazioni di
asimmetria

Scelta di una tecnica : si può formare una


tecnica mista conforme alle ipotesi di ricerca
Fedeltà strumentale
L’ affidabilità delle osservazioni prodotte dipende
 dall’osservatore,
 dalla complessità del sistema di osservazione,
 dal numero delle unità,
 dal numero di aspetti di ogni unità (tempo,
origine, direzione, destinazione, intensità);
 dalle valutazioni che devono essere:
∀ • costanti cioè non variano da una applicazione
all’altra,
• giuste cioè c’è corrispondenza tra ciò che è
annotato e i fatti.
Aspetti operativi della ricerca
osservativa

Ricerca di tipo osservativo Metodo di


acquisizione delle
conoscenze
Rilevazione di tipo osservativo Modo in cui i
dati sono
raccolti
1. E’ necessario scoprire quali sono i contesti in cui è
più probabile che si manifesti il comportamento
che si vuole studiare:
b) Strutturazione delle osservazioni
c) Rispetto di una serie di regole relative alla validità
interna

2. Selezione dei soggetti da osservare


Selezione dei soggetti
Tre scelte possibili: 1. Campionamento basato su
un individuo focale
focal sampling

2. Campionamento basato su
una scansione veloce e
sequenziale di tutti gli
individui presenti scan
sampling
3. Campionamento basato
sull’individuo che manifesta
un dato comportamento
behaviour sampling
Osservazioni dal vivo e
osservazioni
videoregistrate
pesso la ricerca osservativa è divisa in due fasi distinte:

Fase : i comportamenti vengono videoregstrati

Fase: osservazione vera e propria e codifica

Riflessione critica ed esempi

Problemi di reattività alle


procedure di tipo osservativo
La creazione di uno
schema di codifica
La scelta della tecnica d’osservazione può essere
motivata dal fatto che i comportamenti a cui è
interessato il ricercatore non possono essere rilevati
automaticamente, ma occorre un osservatore
umano che esprima un giudizio
Descrizioni di tipo narrativo Specimen record

Tecnica di osservazione che può Approccio


essere utilizzata solo all’interno di ecologico
ricerche osservative

Fase preliminare della ricerca


Tipi di sistemi di codifica
L’esigenza di ottenere delle quantificazioni più
accurate o più complesse del comportamento può
essere soddisfatta solo dal passaggio a un tipo di
rilevazione molto più formalizzata, quella cioè che
prevede l’utilizzo di uno schema di codifica.

L’utilizzazione di un sistema di codifica prevede


che :
1. la scelta di ciò che dovrà essere considerato
rilevante sia resa esplicita;
2. si scelga il tipo di sistema da utilizzare;
3. si scelga il livello di analisi a cui si devono
collocare le categorie comportamentali
Si distinguono due diversi tipi di sistema di codifica
nominali:
1. sistemi di caratteristiche distintive: una singola
osservazione può essere rappresentata
simultaneamente da uno o più codici;
2. Sistemi categoriali: contengono codici che sono
incompatibili l’uno con l’altro

La dimensione relativa delle categorie


costituisce il livello di analisi a cui la categoria
può arrivare e può essere rappresentato come un
continuum, che va dalla utilizzazione di codici che
classificano il comportamento sulla base di indici
derivanti dalla fisiologia dell’organismo,
all’utilizzazione di codici che classificano diversi tipi di
comportamento sulla base di idee che sono presenti
La determinazione a-teorica delle unità di osservazione
può essere condotta sulla base di 4 criteri:
1. Naturalità le unità naturali si presentano
all’osservatore come già organizzate dalle
caratteristiche del sistema percettivo, dal contesto
in cui si presentano e dalla condivisione tra
osservatore e soggetto osservato delle
caratteristiche socioculturali di quel determinato
contesto
2. Analizzabilità determinazione di unità che o
non sono ulteriormente scomponibili o che indicano
un tutto che perde il suo significato se scomposto
3. Struttura le unità di tipo strutturale sono
suggerite dalla struttura del nostro corpo
4. Funzione le unità funzionali rappresentano una
serie di azioni collegate fra loro da uno scopo unico
e facilmente identificabile
Le categorie possono essere costruite
1. con un processo di tipo induttivo, partendo da
un’osservazione informale del comportamento per
giungere alla determinazione delle unità più adatte
a segmentarlo;
2. con un approccio deduttivo, derivandole da una
teoria o da particolari ipotesi coerenti con lo scopo
della ricerca
In alcuni casi il livello di analisi dipende da
considerazioni di tipo pratico
Qualunque sia il livello di analisi delle categorie
selezionate per la costruzione di un codice debbono
essere sempre rispettati due requisiti fondamentali:
a. Lo stesso schema di codifica non dovrebbe
comprendere categorie che si collocano a livelli di
analisi diversi
b. Ogni categoria deve essere definita in modo chiaro
e univoco
Sistemi di codifica a
confronto
Lo studio dell’attività esplorativo-
manipolatoria

Dai 7 ai 21 mesi: sistema di codifica


Belsky e Most (1981). È uno schema
ricavato in modo deduttivo. Valuta il
livello di sviluppo nell’attività di gioco
Gowen e coll. (1989) hanno aggiunto una
categoria più primitiva la “manipolazione
orale”
Comprende le seguenti categorie:
1. Esplorazione orale
2. Manipolazione semplice
3. Manipolazione funzionale
4. Manipolazione relazionale
5. Manipolazione funzionale relazionale
6. Denominazione rappresentativa
7. Attività di finzione rivolta verso il sé
8. Attività di finzione rivolta verso altri
9. Sostituzione
10. sequenza di attività di finzione
11. sostituzione in sequenza di attività di
finzione
12.Doppia sostituzione
Il sistema di codifica è gerarchicamente
organizzato: l’ordine con cui sono elencate le
diverse categorie rappresenta la sequenza di
sviluppo di questo tipo di attività. Non è esaustivo

Più descrittivo è lo schema di analisi di Benelli e


coll. (1980): l’unità di analisi è determinata dal
concetto di schema di azione. Le categorie sono
a livello più molecolare. Si vuole individuare il
tipo di informazioni che il bambino può acquisire
tramite diversi tipi di schemi sugli oggetti.
Comprende le seguenti due categorie:
1. schemi generici che si dividono in
b. Analitici
c. Massivi
2. Schemi specifici
Franco e Gobbo (1985) analizzano le
capacità esplorative di bambini di circa 9
mesi in un’ottica interattiva: interazione
bambino/madre/oggetto

L’unità di analisi, di tipo microanalitico è costituita da


qualsiasi atto motorio esercitato sull’oggetto con
una o due mani e lo schema di codifica risulta dalla
combinazione di due diversi livelli di analisi:
1. Funzione
2. Contenuto
1. Funzione dell’atto motorio: riguarda lo scopo
immediato dell’atto motorio
b. Autosostegni collaboratori
c. Autosostegni preparatori
d. Azioni

2. Contenuto dell’azione: analizza il livello di variazione


di ogni azione rispetto a quella immediatamente
precedente
a. Azione identica
b. Espansione di referente
c. Espansione di schema
d. Azione diversa
Rochat (1989) ha sviluppato un sistema di
codifica dell’attività con gli oggetti adatto
a bambini dai 2 ai 5 mesi di età che
comprende le seguenti categorie:
Lo scopo è di
1. Esplorazione orale
dedurre dal tipo di
2. Afferramento con la mano destra
schemi messi in atto
3. Afferramento con la mano sinistra
le informazioni che il
4. Afferramento bimanuale
bambino può
5. Esplorazione con le dita
ottenere nei
6. Esplorazione visiva
confronti
7. Passaggio di mano
dell’oggetto e lo
8. Trasporto
sviluppo con l’età
9. Grattare
delle modalità
10.agitare
migliori per acquisire
Lo studio delle interazioni
sociali tra coetanei
Parten(1932) aveva individuato 6
categorie comportamentali,
gerarchicamente ordinate, che definivano
il grado di partecipazione sociale tra
bambini in età prescolare:
1. Assenza di impegno in una attività specifica
2. Gioco solitario
3. Comportamenti di osservazione
4. Gioco parallelo
5. Gioco associativo
6. Gioco cooperativo
Rubin., Maioni e Hornung (1976)
utilizzarono uno schema di codifica che
combinava le categorie di Parten con
quelle elaborate da Smilansky (1968) per
categorizzare i diversi tipi di complessità
cognitiva dei giochi:

1. Gioco funzionale (solitario, parallelo, associativo)


2. Gioco costruttivo (solitario,parallelo, associativo,
cooperativo)
3. Gioco drammatico (solitario,parallelo, associativo,
cooperativo)
4. Gioco con regole (parallelo, associativo,
cooperativo)
Charlesworth e Hartup (1967) codificano i
comportamenti sociali positivi

1. Fornire attenzione positiva e approvazione


2. Esibire comportamenti affettuosi e di accettazione
3. Esibire comportamenti di sottomissione
4. Dare
Aureli, Collecchia e Cappelletto (1987)
analizzano la funzione svolta dalle
interazioni tra bambini di età compresa
tra i 18 e i 24 mesi in presenza o in
assenza di giocattoli
1. Richiesta di attenzione
2. Richiesta di azione
3. Richiesta di informazione
4. Risposta alla richiesta di attenzione
5. Risposta alla richiesta di azione
6. Risposta alla richiesta di informazione
7. Imitazione
8. Ricerca della prossimità
9. Segnalazione dello stato emotivo
10.Condivisione del significato dell’interazione
comportamenti
Risposta alla richiesta di
Richiesta di attenzione: attenzione:
a. Guarda l’altro mentre a. Guarda l’altro e compie
compie un’azione un’azione contingente alla
b. Agisce poi guarda sua
l’altro
b. Guarda l’altro e gli si
c. Guarda l’altro poi
agisce mentre l’altro lo avvicina
guarda c. Guarda l’atro mentre
d. Guarda l’altro poi sorride/ride
agisce poi lo guarda di
d. Dirige lo sguardo sull’altro
nuovo
e. Guarda l’altro mentre e. Guarda l’altro mentre
vocalizza o chiama risponde verbalmente
f. Guarda l’altro mentre
offre/mostra/indica
comportamenti
Segnalazione dello stato emotivo:
Ricerca della a. Guarda l’altro mentre sorride
prossimità: b. Guarda l’altro mentre
carezza/abbraccia/bacia
a. Guarda l’altro e Condivisione del significato
va verso di lui dell’interazione:
a. Si guardano simultaneamente
b. Guarda l’altro e mentre stanno compiendo la
stessa azione o subito dopo
lo segue averla compiuta
c. Si allontana poi si b. Si guardano simultaneamente
sorridendo/ridendo/vocalizzando
gira a guardare mentre stanno compiendo la
stessa azione o subito dopo
se l’altro lo averla compiuta
segue
Sistemi di codifica a confronto: lo
studio dell’interazione madre-
bambino
Als, Tronick e Brazelton hanno sviluppato il sistema
di analisi di interazioni faccia a faccia tra madre e
bambino più dettagliato e più usato in letteratura
senza oggetti o giocattoli in laboratorio
Lo schema permette di codificare secondo per
secondo le:
•Espressioni facciali
•L’attività vocale
•La direzione dello sguardo
•La posizione del corpo
•La posizione della testa
di madre e bambino
Si passa dalle microcategorie alle macrocategorie
per un processo di sintesi
macrocomponenti
comportamentali
dell’interazione

• Quantificazione del livello affettivo


• Quantificazione delle modalità di
regolazione del sistema interattivo
(fasi diadiche)
• Quantificazione delle modalità di
regolazione di ogni individuo
all’interno del sistema interattivo
(fasi monadiche)
Individuazione delle fasi
diadiche

Sono definite da insiemi di


comportamenti di entrambi i
partecipanti all’interazione:
• Disimpegno
• Inizio
• Orientamento reciproco
• Saluto
• Gioco dialogico
È possibile individuare la relazione
madre-bambino anche attraverso due
codici separati
• Lewis e Feiring (1989) classificarono i
comportamento materno e quello infantile in
diverse categorie e in seguito attraverso
un’analisi sequenziale del succedersi dei vari
comportamenti materni e infantili
evidenziarono la qualità dell’interazione in base
a 2 parametri interattivi:
• Inizio dell’interazione
• Risposta interattiva.
È un sistema di caratteristiche distintive: i
comportamenti possono verificarsi
contemporaneamente
Schema di codifica di interazione madre-
bambino nella situazione di gioco con gli
oggetti

• Di Stefano e coll. (1985)


• Lo schema risulta dalla parziale
combinazione di tre livelli di analisi:
• Collocazione temporale
• Effetto dell’intervento materno
• Funzione dell’intervento materno
È un sistema esaustivo e di categorie
escludentisi
COLLOCAZIONE TEMPORALE
Azioni durante
Azioni in pausa

EFFETTO DELL’INTERVENTO MATERNO


Segmentante
Non-segmentante

FUNZIONE DELL’INTERVENTO MATERNO


Orientato
Di sostegno
Di ostacolo
Può essere utilizzata anche
un’unica categoria

• Bornstein e Tamis-LeMonda (1989)


definiscono la “responsività”
nell’esibizione da parte della
madre di comportamenti pronti,
contingenti e appropriati a quelli
del bambino in risposta a
• Attività normali
• Comportamenti di disagio
Responsività in senso stretto
• Linn e Horowitz (1983) considerano
il comportamento come responsivo
solo se la madre risponde al
comportamento del bambino entro
15 secondi.
• I precedenti autori consideravano
responsivi anche i comportamenti
che le madri mettevano in atto nei
confronti dell’esplorazione visiva
dell’ambiente da parte del bambino
per es orientadolo verso un oggetto
Strategie di rilevazione di tipo
osservativo

• La scelta della strategia: modo in cui lo


schema di codifica viene applicato al
comportamento in corso estraendo da esso
valori numerici che possono essere usati per
le analisi successive.
• Gli eventi possono essere momentanei o
durevoli e possono presentarsi con
maggiore o minore frequenza
4 principali tipi di comportamento

• Momentaneo e frequente
• Momentaneo e infrequente
• Durevole e frequente
• Durevole e infrequente
Si può utilizzare una codifica
continua o intermittente e l’unità
di codifica può essere un evento o
un particolare intervallo di tempo
Strategia di rilevazione per
eventi
• È basato sulla rilevazione di eventi momentanei o
duraturi
• È il verificarsi di un determinato comportamento
preselezionato dal ricercatore che fa scattare la
codifica.
• Può verificarsi in tre varianti:
• Codifica di eventi senza informazioni di tipo
temporale
• Registrazione del momento in cui inizia e finisce un
dato comportamento
• Codifica del momento in cui cambia un determinato
schema comportamentale
Codifica di eventi senza informazioni di
tipo temporale

Consente di calcolare:
• La frequenza assoluta
• La frequenza proporzionale
• La percentuale di comparsa di un
determinato comportamento
• Un’analisi sequenziale
inizia e finisce un dato
comportamento

È possibile calcolare:
• La durata media di un singolo
comportamento
• Il tempo totale speso manifestando
tale comportamento
• La percentuale di tempo occupato
rispetto al tempo totale
• Confronto tra proporzioni
Codifica continua di intervalli
temporali
• L’applicazione di questa strategia richiede la
divisione del periodo di osservazione in brevi
intervalli solitamente di 10 o 15 secondi, ciò che fa
scattare la codifica è il trascorrere di un dato
intervallo di tempo
• È possibile ottenere una stima della frequenza dei
vari comportamenti, basta sul numero di intervalli
non consecutivi in cui un dato comportamento si
verifica e una stima della loro durata complessiva,
basata sul numero totale di intervalli in cui il
comportamento si manifesta, moltiplicato per la
lunghezza dell’intervallo
Campionatura temporale
• Non tutti i comportamenti che si verificano in
un dato intervallo di tempo vengono
codificati, ma solo alcuni, scelti sulla base di
criteri stabiliti in precedenza (codifica
intermittente)
• Risparmio di tempo
• Facilità di applicazione
• Maggiore accuratezza
• Griglia di codifica suddivisa in intervalli
temporali e un dispositivo che segna la fine
dell’intervallo
I criteri che possono essere
utilizzati nella scelta dei
comportamenti
• Si rileva l’attività dominante, cioè quella che
si presenta per più di metà della durata di un
dato intervallo
• Ogni tipo di comportamento viene codificato
solo la prima volta che si presenta, a
prescindere dal numero totale di effettive
comparse (metodo della frequenza
modificata)
• Si rileva l’attività in corso alla fine
dell’intervallo prestabilito senza preoccuparsi
di quanto avviene prima (campionatura
momentanea o istantanea)
I metodi più usati sono il secondo e il
terzo
• Permettono la registrazione immediata del
comportamento osservato
• Se nello stesso intervallo si verificano più
comportamenti per calcolare il punteggio di
frequenza modificata più attendibile si deve
dividere l’intervallo per il numero di
comportamenti in esso rilevati: si ottiene un
punteggio che esprime la proporzione di intervalli
in cui il comportamento si è verificato
• Si perde la differenza tra eventi molto frequenti e
poco frequenti
• Il punteggio della frequenza e della durata
correlano col punteggio della frequenza
modificata
Il metodo della campionatura
momentanea

• È tra i più semplici da usare


• È applicabile per la rilevazione di
quei comportamenti che si
verificano con chiarezza
• Non è adatto a comportamenti
poco frequenti
• È utile per periodi di tempo
piuttosto ampi
Utilizzazione e significato
dei vari tipi di misura
• Il tipo di misura che si può ricavare dai dati
dipende dal tipo di strategia impiegata
• Le frequenze possono essere conteggiate partendo
da qualsiasi tipo rilevazione continua e così pure le
probabilità semplici
• La proporzione tra il totale dei cambiamenti
comportamentali e la durata della seduta ci dà
informazioni sulla velocità con cui il
comportamento cambia.
Le principali misure
temporali
• Durata complessiva di un evento=somma delle durate
delle singole comparse
• Durata media=divisione della durata complessiva per
la frequenza
• densità=Proporzione tra la durata complessiva e
tempo totale di osservazione, cioè il tempo speso per
un determinato comportamento rispetto agli altri
Queste misure sono ricavabili sia da una codifica
continua di eventi con tempo di inizio e fine dei
comportamenti, sia da una codifica continua di
intervalli
Le misure possono essere in relazione fra loro o
indipendenti
dalle strategie di rilevazione
considerate

• Intensità: un osservatore valuta su


una scala predeterminata
• Latenza: indice di inibizione,
resistenza, conflitto
Il significato delle varie
misure è legato a

• Scopo
• Tecniche impiegate
• Scelta degli indici
Valutazione della scelta
dell’affidabilità
• Si vuole sapere quanto lo strumento sia
affidabile
• L’affidabilità si valuta sotto due aspetti:
1.accuratezza
2.precisione
• Vi deve essere coerenza nell’applicazione

L’accuratezza viene misurata tramite il criterio,


qualora lo si abbia o tramite l’accordo
Il calcolo dell’affidabilità
dipende dal tipo di misura

• Scale a intervallo = coefficiente di


correlazione
• Scale ordinali = coefficiente di
concordanza (Kendall)
Valutazione dell’accordo tra
osservatori nella codifica di
intervalli temporali
• Se gli osservatori debbono registrare la
comparsa o meno di un singolo
comportamento, la valutazione dell’accordo
viene effettuata confrontando ogni
intervallo temporale e conteggiando quante
volte i due osservatori concordano
nell’avere rilevato o nel non avere rilevato
entrambi il comportamento in oggetto
Numero di intervalli in cui la comparsa del
comportamento “x” è stata rilevata da due osservatori
indipendenti (metodo della rilevazione istantanea)

2 osservatore

“x” Non totale


“x”
“x” 20 6 26
1 osservatore
Non 8 79 87
“x”
totale 28 85 113

Errori di omissione e di commissione


Tre indici di accordo
Il primo prende in considerazione gli intervalli
temporali in cui almeno uno dei due osservatori ha
registrato la comparsa del comportamento e l’indice
viene calcolato dividendo il numero degli accordi più i
disaccordi
Il secondo considera come casi di accordo sia la
rilevazione che la non rilevazione del comportamento
da parte di entrambi. Il totale degli accordi ricavati
viene diviso per il totale degli intervalli osservati
Il terzo valuta l’accordo prendendo in considerazione
solo i casi in cui entrambi gli osservatori concordano
sul fatto che, in un dato intervallo, il comportamento
in oggetto non si è verificato. Tale valore viene diviso
per la somma degli accordi più i disaccordi.
Un quarto indice di
accordo
Consiste nel ricavare la proporzione tra le comparse
rilevate dal primo osservatore e le comparse
rilevate dal secondo osservatore, ponendo al
numeratore sempre il valore più basso.

Il primo gruppo di indici si riferisce all’accordo


dimostrato dai due osservatori sulle singole
comparse del comportamento in oggetto nell’arco di
tempo considerato, mentre il quarto indice valuta
solamente l’accordo sul totale delle comparse
Nel caso di schema di codifica con
categorie mutualmente
escludentesi

• Si valuta l’accordo una categoria per


volta calcolando più indici
• Si costruisce una matrice di confusione
dove le frequenze lungo la diagonale
indicano il numero di intervalli in cui le
rilevazioni dei due osservatori
concordano e le frequenze nelle altre
caselle i possibili tipi di disaccordo
Altri metodi

• Si può calcolare anche l’indice di


disaccordo
• Si calcola la kappa di Cohen; si
utilizza negli schemi di codifica
multicategoriali
osservatori nella codifica di
eventi
• Rilevazione che si è verificato un evento
codificabile
• Codifica appropriata dell’evento

Bisogna stabilire un metodo di identificazione


degli eventi codificabili e poi si applica la
kappa di Cohen
La valutazione dell’accordo tra
osservatori nella rilevazione di
frequenze
• Spesso si deve procedere ad un
allineamento dei protocolli dei due
osservatori
l’affidabilità delle
rilevazioni

• Conoscenza delle ipotesi sperimentali


• Commenti dello sperimentatore
• Complessità della codifica
• Conoscenza di un possibile controllo
• Distorsione consensuale fra
osservatori
L’osservazione del comportamento
infantile umano

Definire
• Cosa osservare
• Dove osservare
• Come osservare
Cosa osservare
La selezione deve essere fatta in base a:
• Unità
• Sequenze comportamentali
• Focus dell’osservazione:
• Singoli soggetti o coppie osservati per un
periodo determinato e uguale di tempo
• Un gruppo di soggetti osservati brevemente e
progressivamente
• Il comportamento ogni qual volta si manifesta
Dove osservare

• In laboratorio
• In ambiente naturale
• Libero
• Strutturato
Registrazione dei dati

• Audioregistrazione
• Videofilmato
• Computer portatile
• Carta-matita
• Check-list
• diari
Tempo e durata della
rilevazione dei dati
osservativi
• Scelta del momento osservativo
• Durata di una seduta osservativa
• Stati
• Comportamenti momentanei
• Tempo di osservazione continuo
• Tempo di ossservazione a intervallo
Osservazione a intervalli
temporali
Vantaggi:
• È di facile uso
• Si utilizza sul campo
• Alto livello di fedeltà e di oggettività
Svantaggi:
• Non dà informazioni su eventi rari
• Se gli eventi non sono uniformemente
distribuiti non fornisce una valida
rappresentazione del fenomeno
• Un comportamento è registrato solo una
volta
Osservazione continua del
comportamento

Vantaggi:
• Riflette più accuratamente la
realtà
• Ampia varietà di misurazioni
• Frequenza e durata
• Contiguità di eventi
Codice di osservazione
• La formulazione di uno schema di codifica
consente di passare da un evento descrittivo ad
un evento quantificabile
• Attraverso l’applicazione di uno schema di
codifica si può giungere a misurare il
comportamento di un individuo e a confrontarlo
sul piano quantitativo a quello di altri individui.
• La formulazione di uno schema di codifica è la
definizione operativa dell’ipotesi di ricerca
La definizione delle categorie
• La definizione delle categorie è possibile solo dopo una
prima fase di identificazione degli eventi che si vogliono
considerare
• Avviene in base alle domande a cui lo studio vuole
rispondere
• Le categorie devono essere strettamente connesse alla
ricerca e ai problemi che il ricercatore vuole risolvere
• Vi sono microcategorie e macrocategorie
• Descrizioni in termini morfologici e in termini funzionali
• Categorie di tipo sociale
La domanda può essere
• Di tipo esplorativo o conoscitivo
(differenze se il bambino gioca da
solo o con l’adulto)
• Di tipo dimostrativo (se la
presenza della madre migliora le
prestazioni del bambino)
• Senza una domanda chiara è
difficile sapere cosa guardare
Quando si utilizza un
codice di tipo sociale
• Occorre un accurato lavoro di preparazione
delle categorie e di training del codificatore
• La ricerca non è solo sul piano conoscitivo, ma
di verifica di ipotesi
• Un codice socialmente basato è un filtro per
cogliere comportamenti che si inseriscono in
quel contesto sociale e interattivo che
maggiormente interessa la ricerca in atto
• L’osservatore non è uno strumento che registra
passivamente, ma diventa una parte attiva del
processo di conoscenza messo in atto con
l’osservazione
qualsiasi schema di
codifica
• Formulare chiare categorie concettuali che siano
essenzialmente allo stesso livello di descrizione.
• I codici devono essere ragionevolmente distinti,
le categorie devono essere omogenee e deve
essere chiaro quale categoria applicare anche
quando i comportamenti sono simili
• Nella fase iniziale della definizione delle
categorie è meglio segmentare queste ultime in
modo da renderle chiare ed esaustive, piuttosto
che tenerle compattate insieme
• Se si vuole uno schema di codifica esaustivo i
codici devono essere rappresentativi dell’intero
fenomeno considerato
Il gioco libero
• La maggior parte degli studi sulle relazioni
preferenziali tra bambini, in età prescolare
all’interno della scuola materna, si basa su
tecniche sociometriche
• Non sono molti i lavori che hanno affrontato
lo studio delle relazioni infantili “sul
campo”, all’interno di un approccio
etologico, attraverso tecniche di tipo
osservativo.
setting naturalistico:
vantaggi
• Il comportamento codificato è simile a quello
prodotto nelle condizioni di vita reale alle quali si
intende generalizzare i risultati
• È possibile identificare degli stili individuali di
risposta che rispecchino la scelta effettiva del
soggetto tra tutte le risposte comportamentali
possibili
• Permette di individuare sia il contenuto
dell’interazione quale comportamento del soggetto
al di là e indipendentemente dal comportamento
dell’interlocutore, sia il processo che caratterizza
l’interazione tra due partner
• Permette di evidenziare la reciprocità o la
complementarietà delle interazioni che
costituiscono la relazione
La rilevazione puntuale delle
relazioni tra bambini e delle
relazioni bambino-adulto
• Analisi in situazioni di gioco libero:
• A scuola due visite di 40 minuti l’una,
intervallate da una o due settimane
• A casa due visite di 40 minuti l’una
intervalla te da una o due settimane
(relazioni con la madre o il padre)
• Veniva studiato un unico bambino
soggetto focale
registrazioni

• Commento narrante dettato in un


registratore audio
• Codifica con manuale di codifica di
tipo etologico - coding manual -,
per misurare la qualità delle
relazioni diadiche
Categorie di analisi
• La codifica si basava su una grammatica
della comunicazione in termini di soggetto
verbo oggetto
• Grado di coinvolgimento
• Durata del mantenimento della prossimità
• Qualificatori che registravano la funzione
• Frequenza e durata
Qualificatori
• In apertura di interazione
• In risposta
• A disconferma
• In accordo
Qualità dell’atto comunicativo in sé
• Con affetto
• Con assertività
• Dandone spiegazione
Risposta dell’interlocutore
• Presta attenzione
• ignora
Qualità della relazione
Quesiti
• Differenze tra relazioni con amici o
compagni di gioco
• Somiglianze tra relazioni con coetanei
o con adulti
• Aspetti delle relazioni genitoriali che
influenzano le interazioni tra coetanei
• Differenze tra maschi e femmine
Qualità della relazione

• Analisi della frequenza assoluta di


interazioni simili
• Frequenza relativa
• Distribuzione delle interazioni
• I qualificatori danno la misura della
distribuzione e della congruenza
del comportamento
Qualità della relazione

Risposte
• In situazioni di gioco libero nella scuola materna sono i bambini più
coinvolti a casa in attività comuni con i genitori a essere in grado di
dividere i propri giocattoli con gli altri e ad essere prosociali
• Il comportamento è diverso se è indirizzato agli amici o ai non-amici
• Le femmine che iniziano frequentemente a interagire con le
insegnanti hanno madri che non sono affettuose
• I maschi che preferiscono mantenere la prossimità con le insegnanti
hanno madri ostili
• Il comportamento aggressivo verso i coetanei è associato sia ad
autoritarismo che a permissivismo da parte della madre
La misura dello sviluppo e
della “storia” delle relazioni
• Le relazioni hanno uno sviluppo
crescente o decrescente
• Che cosa caratterizza il passaggio dal
non essere amici all’essere amici
• Che cosa caratterizza la relazione dopo
un’amicizia finita
• Giocare da soli e giocare in gruppo
• Legami privilegiati o socievolezza non
selettiva
Raccolta dati e codifica
• Osservazione per l’intero anno scolastico
• Riprese videoregistrate due volte alla
settimana, alla stessa ora, gioco libero
• Durata 5 minuti per ciascun soggetto
focale per 40 minuti complessivi
• Numero sedute osservative per ciascun
bambino tra 36 e 41 con una media di
190 minuti per ciascun soggetto
• Unità di analisi 30 secondi campionatura
one-zero
• Coding manual: 83 unità in 43 categorie
Categorie di analisi

• Comportamento affiliativo
• Comportamento agonistico
• Modalità di gioco
Analisi dei dati
• Frequenza relativa dei comportamenti in ognuno
dei tre trimestri dell’anno scolastico
• Calcolo percentuale delle diadi per il contenuto
interattivo
• Test di Spearman per coefficienti di correlazione
• Test t di Student per calcolare la significatività
delle differenze tra percentuali
• Test della probabilità esatta di Fisher per le
differenze nel numero di coppie coivolte nei diversi
pattern comportamentali
Definizioni operazionali
• Presenza o assenza di legami privilegiati
• Criterio:
• Partner preferiti quei coetanei singoli o
quel gruppo di coetanei cui veniva
indirizzato dal bambino focale almeno il
10% del totale dei comportamenti rivolti
a tutti gli altri e quando si
trasformavano in interazioni secondo
una percentuale del 50%
Dimensioni diverse di
partecipazione sociale
• I bambini che formano più relazioni
preferenziali sono meno socievoli in maniera
indifferenziata e instaurano un minor
numero di relazioni con partner saltuari, ma
nello stesso tempo privilegiano l’interazione
con bambini in gruppo.
• La preferenza per i coetanei non esclude
quella verso l’insegnante (le femmine più
dei maschi)
• Le diverse dimensioni sono indipendenti
Influenza dell’amicizia e/o del
grado di familiarità sul
comportamento sociale

• Amicizia a prima vista (primo


trimestre), relazioni decrescenti
(RD)
• Amicizia consolidata nel tempo
(terzo trimestre) relazioni crescenti
(RC)
La teoria dei sistemi
dinamici Fogel, 1993, 1997
• Si fonda su un concetto di comunicazione
che va oltre il contributo individuale nello
scambio interpersonale
• Nel modello tradizionale si dà per scontato
che in ogni momento del processo
comunicativo i partner possano trovarsi soli
in uno stato ben preciso e discreto
• Può esservi conflitto se entrambi i partner
cercano di trasmettere un messaggio allo
stesso momento
Sistema di tipo
transazionale Robert
Hinde (1982)
• Privilegia un concetto di comunicazione basato
su negoziazioni tra individui e su un processo
continuo di interazione
• Usa parametri quantitativi e qualitativi:
• Il contenuto
• La diversità
• La qualità
• La frequenza e la sequenza
• La reciprocità e la complementarietà
• Il grado di intimità
• La percezione interpersonale
• Il grado di coinvolgimento
Sistema di tipo
transazionale Robert
Hinde (1982)
• Si avvicina all’approccio dei
sistemi dinamici di Fogel
• Occorrono dati sia soggettivi che
oggettivi
• Occorrono dati che indicano ciò
che i partner pensano e sentono
quando interagiscono
• Dati longitudinali
Il concetto di frame
• Nella teoria dei sistemi dinamici si utilizza il
concetto di frame consensuale che implica
un processo di negoziazione tra i partner
della comunicazione
• Frame=format di Bruner si riferiscono a una
struttura sociale che risulta da una co-
costruzione negoziata
• Il concetto centrale è la co-regolazione che è
definita dalle azioni congiunte degli individui
che si accordano per raggiungere un set
condiviso di legami reciproci e azioni sociali
Comunicazione co-regolata
• I pattern co-regolati sono caratterizzati da
ripetitività e coerenza nel tempo
• Fogel definisce così i requisiti di una
comunicazione “co-regolata”:
• Esiste un reciproco adattamento nel
comportamento dei partner
• La comunicazione produce atti emergenti di
novità e creatività reciproca
• I frames rappresentano il risultato del processo
di autoorganizzazione in cui la variabilità delle
azioni condivise è limitata all’interno di una
gamma relativamente ristretta
Comunicazione co-
regolata
• Le relazioni sono considerate nella prospettiva
dei sistemi dinamici come sistemi viventi che
possiedono caratteristiche uniche semistabili
(frames) e si organizzano e cambiano nel tempo
attraverso un processo di comunicazione
dinamico (co-regolazione) emergente dalle
coazioni dei partecipanti
• Diventa possibile leggere le relazioni madre-
bambino nei primi mesi di vita attraverso diversi
livelli di analisi qualitativa e quantitativa
L’analisi qualitativa
• Avviene attraverso la valutazione della struttura
comunicativa della diade con l’uso del
Communication Coding System (Fogel, 1994)
che richiede l’identificazione e l’indicazione in
tempo reale della durata delle seguenti
categorie qualitative mutuamente escludentesi:
• Co-regolazione simmetrica
• Co-regolazione asimmetrica
• Regolazione unilaterale
• Coercizione
• Non regolazione
Comunicazione madre-bambino
nei primi sei mesi di vita:
frames
• Frame sociale
• Frame di esplorazione guidata degli oggetti
• Frame di esplorazione non guidata di oggetti
• Frame di gioco sociale con oggetti (misto)
• Non codificabile
Le categorie si escludono reciprocamente e la
decodifica viene effettuata in modo sequenziale,
indicando il tempo di inizio e di termine di ogni
frame.
Identificazione del repertorio
comportamentale espresso dai
partner nell’interazione
• Si focalizza su micro-categorie
comportamentali materne e infantili
• Indica inizio e temine della
manifestazione del comportamento
osservato
Seguono poi un’analisi quantitativa e
l’analisi delle transizioni dei frames
L’analisi delle transizioni dei
frames

• I frames costituiscono degli elementi attrattori stabili


nel sistema delle relazioni.
• Fogel descrive le relazioni madre-bambino nel primo
anno di vita come una serie di frames sequenziali che
segnano le transizioni diadiche dal gioco faccia a
faccia al gioco focalizzato sugli oggetti.
• Il frame di tipo sociale presente al secondo e al terzo
mese subisce un decremento al quarto mese in
corrispondenza con il consolidarsi del frame di
esplorazione guidata e non guidata dell’oggetto
Differenze qualitative
interdiadiche
• Fogel et al. Hanno ipotizzato che le
differenze nello sviluppo sensomotorio
relativo all’esperienza con gli oggetti siano
collegate a differenze intediadiche nel
tempo trascorso nei diversi tipi di frames,
nei tipi di attività condivise, nella
connotazione di piacere e di intenso
scambio emotivo presenti nel processo di
comunicazione e nelle sua evoluzione
ontogenetica
Differenze qualitative
interdiadiche
• L’analisi dei momenti di espressione gioiosa
e di manifestazione di piacere condiviso
nell’elaborazione dei frames (emotional flow
display) diventa una importante
componente di lettura delle differenze
interdiadiche e dei loro processi relazionali
• I processi di manifestazione emotiva nella
diade sono correlati alla qualità della co-
regolazione nel processo di comunicazione
e ai diversi tipi di frames
Globalità del sistema
• La diade madre-bambino è intesa come
un sistema nella sua globalità
• Nessun elemento parziale – iniziative
materne o capacità infantili – viene
privilegiato
Vi sono allora altri livelli di analisi come
l’emotional flow in relazione alla qualità
della comunicazione e ai diversi frames
metacomunicazione
• Si definisce metacomunicazione una strategia
esplicita attraverso cui gli individui impegnati in un
processo comunicativo dirigono la propria attenzione
sul processo stesso o riflettono sulla relazione nel suo
complesso
• La metacomunicazione consiste in un tipo di
comunicazione valutativa che tende a focalizzare
l’attenzione sulla qualità della relazione
metacomunicazione
• Secondo la teoria di sistemi dinamici
proposta da Fogel intenzionalità, memoria e
significato sono inerenti a tutte le forme di
comunicazione interpersonale e pertanto
anche nella comunicazione tra madre e
bambino nei primi mesi di vita
• Per intenzionalità si intende un’azione
diretta al raggiungimento di un fine non
necessariamente orientata al futuro e non
necessariamente congiunta a una
rappresentazione mentale
attaccamento
• La prospettiva relazionale considera le relazioni di
attaccamento madre-bambino come un sistema di
comunicazione che si evolve conitnuamente
• La prospettiva della teoria dei sistemi dinamici
considera l’attaccamento come un insieme di processi
di comunicazione che mantengono i frames collegati
alla prossimità e alla separazione
• La diade è comunque l’unità dell’analisi
• Nel modello originario di Bowlby l’attaccamento era
considerato un sistema di controllo mirato al
mantenimento dell’omeostasi
L’uso del metodo Q-sort
nella ricerca osservativa
• Introdotto da Stephenson (1953) è una delle
tecniche più utilizzate nelle descrizioni dei
comportamenti di tipo globale
• Viene fornita una descrizione dettagliata dei
comportamenti di un soggetto ordinandoli in
un set di item predefiniti
• Un insieme di cartoncini su ognuno dei qual
è riportato un comportamento specifico
costituiscono l’unico vocabolario utilizzabile
per la descrizione richiesta
L’uso del metodo Q-sort
nella ricerca osservativa
• Gli osservatori debbono organizzare i cartoncini in
un numero predeterminato di gruppi (9), sulla
base del loro grado di somiglianza al soggetto o
alla situazione osservata
• I cartoncini che meglio descrivono il soggetto
saranno collocati nei gruppi a numero alto (9,8,7)
• mentre quelli meno descrittivi saranno collocati
nei gruppi con numero basso (1,2,3);
• i gruppi che occupano una posizione centrale
(4,5,6) conterranno tutti gli item valutati
dall’osservatore come né simili, né diversi
L’uso del metodo Q-sort
nella ricerca osservativa
• La metodologia prevede che gli item siano
stampati su cartoncini separati per poterli spostare
da un gruppo all’altro
• Le applicazioni sono le più svariate
• La metodologia prevede tre momenti:
1. Procedure per la costruzione del set di item, cioè
del vocabolario
2. Procedura di suddivisione dei cartoncini in gruppi
distinti (distribuzione forzata)
3. Procedure di trattamento statistico dei dati
La costruzione di un Q-set
• Determina la scelta dei vocaboli base.
• Stephenson ha proposto tre possibili
modalità di costruzione:
1. Definizione del costrutto e identificazione di
una serie di item
2. Definizione operazionale del costrutto
stesso, cioè identificare l’universo di item
che definiscono il campo di indagine
3. Il metodo del Q-set strutturato:
identificazione a priori delle dimensioni
(massimo 3) a diversi livelli con costruzione
di un fattoriale
L’attachment Q-set (AQS)
• Strumento utilizzato per la rilevazione della sicurezza
del legame di attaccamento che i bambini di età
compresa fra i 12 e i 36 mesi stabiliscono nei
confronti dei loro genitori o di altri adulti di riferimento
• La costruzione è avvenuta in 4 fasi:
1. Un’analisi della letteratura ha consentito di creare una
lista integrata da osservazioni a casa
2. La lista di item così risultata è stata utilizzata in
ulteriori osservazioni a casa: sono stati così ridefiniti
gli item
3. Costruzione degli opposti
4. I genitori hanno ridefinito gli item per l’applicazione
Procedura di ordinamento
e distribuzione forzata
• La distribuzione forzata rappresenta
la grammatica
Regole
• Simmetria asimmetria
• Numero di gruppi
• Distribuzione unimodale, rettangolare
o uniforme, con forma a U
Modalità di trattamento dei
dati

• Indice di correlazione
• Definizione del criterio
• Analisi dei cluster o analisi
fattoriale
• Selezionare gruppi omogenei di
soggetti
• Validità e attendibilità
L’osservazione del
bambino autistico ai fini
diagnostici
• L’osservazione può essere fatta sia in ambito
ambulatoriale che a casa e a scuola.
• È particolarmente utile per la diagnosi
differenziale
• È indispensabile quando il bambino è molto
piccolo
• Debbono essere utilizzati specifici parametri
ricavati dall’ICD10 e dal DSMIV

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