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Res Novae
Gennaio 2010 Res Novae "CLAUDIA"

Periodico di informazione cronaca attualità cultura sport a distribuzione gratuita - ANNO I N°2 GENNAIO 2010 - Aut. del Tribunale di Napoli n° 81 del 9/12/2009
Finanziaria
di Mario Iazzetta

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imparziali ma non indifferenti

Il liceo Gandhi tra disagi e difficoltà:

la parola ad alunni e docenti
Il liceo Gandhi è stato, per de-
cenni, il più importante e impo-
nente polo culturale di Casoria.
Oggi le cose sono in parte cam-
biate perché parallelamente alla
crescita di questo liceo, sono
nate delle questioni e delle pro-
blematiche che, non avendo mai
avuto una degna risoluzione,
appaiono ora come disagi insor-
montabili. Il Gandhi, dapprima
ad indirizzo esclusivamente
classico e poi
come poli-
specialistico
(diviso in
classico,
scientifico e
scienze so-
ciali), è cre-
sciuto forse
troppo preci-
pitosamente,
tanto è vero
che ora è di-
viso in ben
quattro plessi: via Torrente, via
Aldo Moro, plesso Madrinato
San Placido e via S. Pietro
quest’ultimo a Casavatore. Que-
sta esagerata eterogeneità di
plessi distanti tra loro comporta
enormi problemi. Sulle tante
problematiche che attanagliano
tale struttura abbiamo ascoltato
il parere della prof.ssa Teresa
Cerullo, insegnante dal 1998 nel
suddetto e da sempre in prima
linea a difesa dei diritti degli
alunni, del prof. Antonio
D’Addio docente e membro del
consiglio d’istituto, ed infine
della rappresentate d’istituto
Maria Ranieri. Dalla loro testi-
monianza si evince che le sedi
sono afflitte
da numerosi
problemi
logistici: per
la carenza di
aule molte
classi per- ginazione nonché la mancanza
dono un di sicurezza visto
giorno di l’incrementarsi di episodi di mi-
studio alla crocriminalità. Dal rammarico e
settimana, dalle delusioni di docenti, alunni
molte aule e genitori intrappolati in queste
sono troppo vicissitudini viene da chiedersi:
piccole ri- “ Perché in Italia si critica tanto
spetto al numero di alunni, non è la scuola e poi non si mettano
previsto l’utilizzo della palestra docenti e discendi nelle condi-
e i docenti sono costretti a paga- zioni tali di poterla frequenta-
re ben 15 euro mensili per il par- re?” A questa domanda, noi non
cheggio delle proprie auto. Inol- riusciamo a dare una risposta.
tre nella sede di Casavatore gli Anna Di Giovanni
studenti lamentano la loro emar-

COME ERAVAMO...
2 GENNAIO 2010 Res Novae Res Novae GENNAIO 2010 7
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Sarà discussa nella pri- che. Si aprono dunque possibile grazie ad una delle arti più antiche che ancora oggi coloro che non hanno tanta dimestichezza con computer, software
ma metà di Febbraio la giorni di riflessioni, in- continuano ad evolversi e a regalarci emozioni: la fotografi- ed internet, ma che sono ammaliati ed affascinati da simili argomen-
mozione di sfiducia pre- contri e dibattiti. Per a. Gino Marzano, fotografo professionista di Casoria, di ti. La rubrica avrà un carattere “interattivo” – e se non questa, quale
sentata da quindici con- l’opposizione questa splendida arte ha fatto la sua professione. Ha iniziato altra?! n.d.r. – che consentirà, qualora lo desideriate o ne abbiate
dal 2002 facendo l’operatore video per raggiungere dopo bisogno, di trattare argomenti da voi suggeriti e di dare spiegazione
siglieri comunali nei l’esperienza Ferrara è da
pochi anni l’obiettivo che si era preposto: aprire il suo stu- e risposta ai vostri problemi con il pc; a tal proposito, potete utiliz-
confronti del sindaco ritenersi conclusa ed è il dio fotografico. Sicuramente all’ inizio non è stato facile, zare l’indirizzo email resnovae.giornale@gmail.com per sottopor-
Stefano Ferrara. Dopo momento di andare a ma con caparbietà e passione, e soprattutto mosso dalla celi. In questo numero si discorrerà della P.E.C., acronimo di Posta
la mancata approvazio- nuove elezioni. Diverso grande scommessa di voler sorprendere se stesso, ha realiz- Elettronica Certificata. L’introduzione di una casella di posta elet-
ne di atti importanti co- il parere di Stefano Fer- zato il suo sogno. Casoria l’ha aiutato soprattutto nel dargli tronica “speciale”, certificata appunto, accanto alle classiche email
la spinta per crederci e provarci e alla fine per riuscirci, di- che siamo abituati ad utilizzare, è stata necessaria quando si è avuta
me assestamento e rie- rara e dei suoi sostenito-
mostrando che quando si vuole una cosa poco importa se sei l’esigenza di dover fornire agli utenti la garanzia, a valore legale,
quilibrio di bilancio Ste- ri. Emergenza rifiuti, cresciuto e vivi in un paese di provincia, se ci credi davvero dell’invio e della consegna dei messaggi email. La funzione dunque
fano Ferrara, con grande questione CPR3 ed ora la ottieni. Secondo Gino la digitalizzazione ha un po’ smi- della PEC non si discosta da quella della semplice email: la diffe-
senso di responsabilità e la rivolta dei dissidenti nuito il vero senso del fotografare, lasciando diventare renza è che ha caratteristiche tali da tutelare l’utente, qualora ne
per favorire il dialogo hanno di fatto impedito quest’arte appannaggio di tutti. Si fotografa di tutto profes- avesse bisogno, sulla spedizione elettronica di tutti i tipi di informa-
sionisti e non, oggi rispetto al passato, riescono a fotografa- zioni e documenti. Ha dunque lo stesso valore legale della tradizio-
politico, aveva presenta- finora a Ferrara ed alla
re con estrema facilità, ma ciò che contraddistingue lo spiri- nale raccomandata con avviso di ricevimento, garantendo quindi l’
to alla fine dello scorso anno le sue dimissioni. Il sua coalizione di lavorare seriamente e di essere eventuale opponibilità a terzi dell’avvenuta consegna, ma apportan-
to del fotografo da uno ordinario è quella particolare e unica
pieno appoggio innanzitutto della città e poi delle giustamente valutati. La città non vuole assoluta- capacità di dare valore ad una semplice foto, rendendola do notevoli vantaggi in termini di tempi e costi, a cominciare dalla
segreterie provinciali dei partiti che lo sostengono mente un nuovo commissariamento, che porterebbe spontanea e naturale anche lì dove le circostanze sembrano semplicità ed economicità della trasmissione e dell’archiviazione,
lo hanno legittimamente convinto a ritirarle. In ri- ad altri mesi di paralisi bloccando qualunque pro- non permetterlo. Per il futuro Gino conta di continuare per finire alla velocità di invio e di consultazione, potendovi accede-
questa sua carriera da fotografo nel migliore dei modi cer- re da qualsiasi computer con accesso ad internet. E’ una casella di
sposta i suoi oppositori hanno formalmente presen- cesso di sviluppo economico e sociale. Chiede dun-
cando di conciliarla quanto più possibile con la famiglia. posta elettronica indicata specialmente per effettuare comunicazioni
tato una mozione di sfiducia. Mozione firmata dai que alla politica locale di superare divisioni di parte "ufficiali" per le quali il mittente vuole avere delle evidenze
cinque consiglieri dissidenti del centrodestra An- e personali e mettersi a lavorare seriamente per il dell’invio e della consegna del messaggio; quindi, fatta eccezione
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drea Capano, Gennaro Casolaro, Sergio bene comune. Troverà questo appello riscontro nel per alcune categorie professionali che già da ora sono obbligate a
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D’Anna, Mauro Ferrara e Fortunato Polizio senso di responsabilità della maggioranza del Con- possedere un indirizzo di PEC, è consigliabile a tutti quanto prima
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Casoria di istituire una email certificata, attraverso uno dei tanti gestori di
nonché da tutti quelli del centro sinistra ad eccezio- siglio Comunale cittadino? Non resta che attendere Avv. Guido Nuovo
Direttore responsabile Contatti di redazione e per la PEC che offrono questo servizio. In Italia, una di queste società è
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quotidiani, non ne condivide le motivazioni politi- amore per la propria città. Comitato di redazione
Questo numero è stato chiuso il 27 smissioni effettuate. Per maggiori informazioni: www.pec.it.
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di Santi e di Beati “il teatro vuoto”
“Anche le pietre devono parlare!” La politica è una faccenda troppo seria per essere lasciata
Disagi al quartiere Stella La seconda tappa, del viaggio nella terra dei Santi e dei Beati, è
ai politici” riferiva giustamente ed ironicamente Charles
de Gaulle. Interesse individuale versus interesse colletti-
dedicata alla “Strage del Pilastro”, avvenuta a Bologna il 4 genna-
di Guido Nuovo io 1991, in cui rimase coinvolto il giovane carabiniere di Casoria vo: quando il pendolo è interamente spostato verso il pri-

FOTO DI FRANCESCO SCALAMOGNA

VIA PRINCIPE DI PIEMONTE
Ancora disagi al Quartiere Stella, un quartiere che sembra
non trovar pace nella morsa dei problemi: già da qualche
giorno su via Indipendenza si può notare una vistosa discarica
a cielo aperto. Inutili le segnalazioni agli organi competenti.
Via Indipendenza, tristemente nota, durante l’emergenza ri-
fiuti fu completamente ripulita, ma oggi c’è il serio rischio
che possa ritornare il vecchio stato di cose. Tutto il quartiere,
dopo le piogge degli ultimi giorni, è stato completamente
invaso dalle buche: alcune già esistenti e mai chiuse, alcune
nuove ed altre che hanno completamente sollevato il manto
stradale come in via Etna, via Monviso, via Monteccasino.
Insomma il Quartiere Stella, nonostante la notevole densità di
abitanti ed alcune sporadiche iniziative dell’attuale ammini-
strazione, continua a soffrire. Il rammarico, come ci spiegano
alcuni abitanti, è che il quartiere viene ricordato solo durante
Scene di degrado urbano: mura crollate in via Cesare
i periodi elettorali: mero bacino elettorale vittima di promesse
Battisti e sulla Statale Sannitica sopra; lavori in corso
e soprattutto della carenza di un valido rappresentante negli
(?) da mesi, manco fossero restauri di quella cinese...
scanni del locale consesso civico.
Mauro Mitilini. Tale ec-
cidio si riallaccia alle vi-
cende dei fratelli Savi,
più noti come la Banda
della Uno Bianca; tre fra-
telli, due poliziotti e un
carrozziere, che per pagar-
si il mutuo decidono di
diventare dei criminali. 24
morti, 114 feriti, 120 rapi-
ne, per un bottino di poco
più di 2 miliardi di vec-
chie lire, sono i numeri
delle loro gesta criminali compiute dall’87 al’94, anno del loro
arresto. La notte del 4 gennaio Mauro e gli altri due carabinieri
Andrea Moneta ed Otello Stefanini, tutti poco più che ventenni,
VIA CESARE BATTISTI sono di ronda fra i palazzi di quel difficile e tormentato quartiere
bolognese, il Pilastro; qui la vita di Mauro e dei suoi colleghi si
spegne sotto i colpi dell’arsenale da guerra dei Savi, i quali aveva-
no aperto il fuoco per timore che i carabinieri avessero registrato
la targa della loro auto. “Anche le pietre devono parlare!”, griderà
la gente. Ma questa è anche la storia di incredibili errori giudizia-
ri: in risposta alla gente che chiede giustizia, sono arrestate decine
di persone innocenti, la cui unica colpa è di essere ricollegate al
Pilastro. È grazie al minuzioso lavoro svolto da due poliziotti ri-
minesi, l’ispettore Baglioni e il sovrintendente Costanza, che la
verità verrà alla luce. Dopo l’arresto dei Savi e la scarcerazione di
detenuti innocenti, nel carcere di Bologna tutte le celle hanno fe-
steggiato i due poliziotti che hanno fatto giustizia dei tanti errori
VIA CESARE BATTISTI
giudiziari. Probabilmente senza quell'eccidio la realtà del Pilastro
non sarebbe mai cambiata così radicalmente: Mauro ed i suoi col-
leghi, con il loro martirio, hanno donato al Pilastro una nuova
vita. Carabinieri quindi anche dopo la morte. Ecco perché gli abi-
tanti del Pilastro avranno per loro una eterna riconoscenza. Rico-
noscenza che dovrebbe avere an-
che la nostra città. Non bastano
solo delle targhe ricordo presenti
di De Dominicis Giancarlo
mo, c’è davvero di che preoccuparsi per le sorti di una
comunità. Da qualche anno, i sondaggi demoscopici regi-
strano un grande paradosso: gli italiani guardano con fidu-
cia e speranza al loro futuro individuale, ma hanno una
visione negativa del futuro del proprio paese a causa di un
calo di fiducia verso la classe politica dirigente. Non si
può dar torto a questi sondaggi visto i risultati delle varie
“governance” locali: amministratori pubblici impreparati
e spinti solo dal loro interesse individuale contrassegnano
questo fenomeno. Il Comune di Casoria, purtroppo, non
sfugge a questo drammatico dato: un Sindaco, una Giunta
ed un Consiglio Comunale incapaci di dare slancio ad
una città rinnovata nel sociale ma abbandonata a se stessa
dalle istituzioni. La democrazia e soprattutto la politica
(quella autentica) si nutrono di passione civile, di amore
per una comunità e per il suo futuro, di desiderio diffuso
di partecipazione. Non c’è amore per la comunità casoria-
na quando a poco più di 18 mesi dalle elezioni ammini-
strative si è punto e a capo: tutta l’attività amministrativa
è bloccata per dare spazio ai nuovi equilibri politici piut-
tosto che ai problemi dei cittadini e ciò che è peggio è che
per l’ ennesima volta la politica ha tradito quel depositario
supremo di sovranità popolare che il grande accordo costi-
tuzionale concede ai cittadini. Sarebbe facile interpretare
o schierarsi su una teoria piuttosto che un’altra, che spiega
come e perché si è arrivati a questo punto, ma solo un
dato fondamentale tengo a sottolineare: le conseguenze di
questa situazione ricadono solo sui cittadini, spettatori
inermi di un teatrino di risse, accordi, maldicenza, ricatti,
dove il rispetto per le regole e per le istituzioni è stato
sostituito da interessi comuni di parte e di mera spartizio-

PLANET SUN in alcune vie ed edifici cittadini, ne partitocratica. Tantissimi progetti, programmi, inter-
ma sarebbe giusto istituire una
CENTRO ABBRONZANTE giornata in memoria di questo
venti, aree da risanare rimarranno per chissà quanto tempo
ED ESTETICO giovane casoriano che ha perso la ad aspettare che qualcuno si ricordi di loro. Fortunatamen-
vita in seguito al suo servizio per te, per chi come me è ottimista di natura, c’è fiducia per il
- la legalità, termine che in paesi futuro. Il sogno è quello di vedere una città in grado di
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6 GENNAIO 2010 Res Novae Res Novae GENNAIO 2010 3
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di Mauro Picardi La festa di tutti i casoriani: di Mauro Picardi
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San Mauro Abate

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Forse non tutti sanno che come numero di appartenenti alla
stessa categoria quella dei commercianti è la più numerosa a
Casoria, così come in altri comuni limitrofi. Questa circostan-
za non è casuale. Infatti viene storicamente collegato
all’incremento demografico verificatosi fin dagli anni 60, peri-
odo in cui la periferia nord-est di Napoli divenne famosa come
triangolo industriale più prospero del sud Italia. La politica
nazionale trovò facile consenso locale nella trasformazione
improvvisata e senza scrupoli da zona agricola a zona indu-
striale. La vita sociale in quel tempo appariva dinamica, il
resto lo fece la speculazione edilizia e così Casoria e i comuni
confinanti divennero una delle aree più densamente abitate
d’Italia. Insieme alle industrie sorsero una miriade di attività
artigianali e commerciali a sostenere l’aumentata richiesta di
servizi e consumi. Nacquero diverse imprese familiari e
l’intero sistema commerciale creò numerose opportunità di
lavoro e mise in circolo prodotti soprattutto di origine nostra-
na. La crisi dell’industria cittadina, soprattutto sviluppatasi
nel settore chimico, ha lasciato in ricordo solo scorie inquinan-
ti, aree dismesse e gravi danni alla salute pubblica. A questo
punto i politici nazionali, come al solito spalleggiati da quelli
locali, incuranti della sorte di migliaia di piccole imprese arti-
gianali e commerciali, hanno deciso di dare impulso alla
grande distribuzione commerciale, soprattutto straniera
(francese, svedese e statunitense se non addirittura cinese). E’
questa la strada per rilanciare lo sviluppo e l’economia di Ca-
soria e nuove opportunità di lavoro? Favorendo lo sviluppo
dell’imprenditoria straniera? Creando solo occupazione part-
time o a tempo determinato? Intanto è crollata la presenza
dell’artigianato e del piccolo commercio che, dopo strenui ten-
tativi di resistere alla spietata concorrenza, ha dovuto arren-
dersi, grazie anche allo scarso aiuto che viene dalle banche,
che spesso portano sulla strada dell’usura, per i troppi debiti
che spesso si accumulano anche per un carico di tasse esage-
rato in molti casi fino all’inverosimile ed all’insopportabile. Ed
oltre al danno economico la scomparsa dei piccolo negozi,
delle loro vetrine, toglie vitalità alle strade cittadine. In questo
desolante panorama, quale futuro c’è per Casoria?
Ciro Savino
Egregio lettore,
l’argomento da ella gentilmente posto all’attenzione dei nostri
lettori è senza dubbio di grande attualità stante la crisi economi-
ca che attanaglia l’intera economia ed in particolare il commer-
cio. Può essere magari l’occasione per l’apertura di un dibattito
che coinvolga fattivamente le autorità competenti affinché ipo-
tizzino strategie di sviluppo che tengano in debito conto anche
le legittime esigenze della piccola e media impresa.
il direttore
Un più incisivo controllo del territorio, una più efficace lotta
all’immigrazione clandestina, maggiore disciplina della viabilità e
continuo appoggio all’attività di volontariato: sono le direttrici
dell’attività della Polizia Municipale di Casoria dal giorno
dell’insediamento alla sua direzione del generale di brigata
dell’Arma dei Carabinieri in congedo Raffaele Imondi risalente ad
alcune settimane fa. Dopo una brillante carriera nell’Arma svolta in
Italia ed all’estero quali le prime iniziative intraprese da Raffaele
Imondi dal suo insediamento ad oggi? “E’ stata intensificata
l’attività di controllo del territorio non solo in zone centrali come
via Marconi” comunica Imondi “ma anche in zone periferiche co-
me Arpino, grazie anche all’incremento dell’attività di pattuglia-
mento, all’utilizzo di servizi alternativi come quello del nonno vigi-
le, alle segnalazioni provenienti dai cittadini ed alla collaborazione
delle altre forze attive nel controllo del territorio cittadino, in pri-
mis l’Arma dei Carabinieri. Contiamo anche su un’attività di coor-
dinamento con le Polizie Municipali dei comuni limitrofi e sulla
collaborazione proveniente da altri settori comunali. Questa’attività
ha permesso di scovare ritrovi di immigrati spesso clandestini e
depositi di auto abbandonate come nella zona di via Indipendenza o
di camion abbandonati come ad Arpino. E per quanto riguarda la
viabilità cosa cambierà in città? “Riscontrata un’eccesiva presenza
di auto in relazione alla conformazione del sistema stradale di Ca-
soria, secondo Imondi, si dovrebbe incentivare un cambiamento di
mentalità attraverso l’utilizzo di mezzi alternativi alle automobili
come biciclette e mezzi di trasporto pubblici, con l’istituzione di
percorsi destinati proprio a questi mezzi alternativi, parcheggi ed
isole pedonali. Da segnalare inoltre anche l’attività tesa a una mag-
giore disciplina nell'utilizzo dei marciapiedi, che troppo di sovente
sono illecitamente occupati da merci commerciali e mezzi in sosta
selvaggia” Quali altre iniziative ritiene degne di nota in questo
periodo? Vorrei citare, ricorda Imondi, “la collaborazione fornita
dalla Polizia Municipale cittadina ad attività di carattere sociale
come avvenuto, ad esempio, il giorno di Natale nell’organizzazione
del pranzo per i meno abbienti, attività svolta in collaborazione con
le organizzazioni che a Casoria prestano il servizio di Protezione
Civile”. Come procederà nell’attività futura? Potenziamento ed
aggiornamento saranno i principi ispiratori dell’azione dei prossimi
mesi della Polizia Municipale casoriana, per essere quotidianamen-
te presenti ed offrire ai nostri concittadini un apporto costante
nell’ambito di nostra competenza.
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Tra il successo dell’aspetto sacro dell’evento ad una tradizione che sta svanendo
Il 15 Gennaio è stato un giorno importante per la città di
Casoria, è stato venerato il nostro patrono San Mauro
Abate. Della sua storia poco si conosce e le poche fonti a
noi pervenute sono quelle di alcuni dialoghi di Papa Gre-
gorio Magno, che ha tracciato la sua figura. La storia nar-
ra che visse come discepolo di San Benedetto da Norcia e
presumibilmente, quando questi lasciò Subiaco per Mon-
tecassino, gli successe come abate. E’ stato in grado di
camminare sulle acque, vedere e scacciare i demoni. Ol-
tre ad essere protettore della nostra città, egli è anche
patrono di altre cittadine italiane. San
Mauro Abate viene invocato per guarire
da ogni sorta di malattia. Molto caratteri-
stica e ricca di tradizioni è la festa che la
città di Casoria dedica al suo patrono. Il
tutto ha inizio alle ore due, quando nume-
rosi fedeli attendono l’apertura della Basi-
lica. Tra i tanti devoti posti ai lati
dell’altare ci sono i “fujenti”, uomini e
donne vestiti di bianco, i quali hanno rag-
giunto la basilica a piedi nudi. Tra le tante
tradizioni antiche, tramandate di genera-
zione in generazione, c’è anche quella di
coloro che attraversano la navata centrale della Basilica
in ginocchio fino ad arrivare all’altare, dove sono collo-
cate le reliquie del santo. Alla prima messa, come nelle
altre, è stato mostrato ai fedeli l’olio che alimenta una
lampada votiva perenne, segno di gratitudine, ricono-
scenza e devozione a San Mauro, olio offerto quest’anno
dall’Associazione Madre della Consolazione ONLUS
presieduta da Antonio Brandolini. Si è rinnovata anche
quest’anno la visita del Cardinale di Napoli Crescenzio
Sepe. Forti sono state le sue parole: “Per diventare santi
non c’è bisogno di gesta eroiche, ma bensì basta compie-
re il proprio dovere e fare costantemente la volontà di
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Dio nella vita di ogni giorno”. L’alto Prelato ha, inoltre,
indicato San Mauro come ideale compagno nel quotidia-
no cammino di fede per i casoriani, invitando i suoi de-
voti a seguirne l’esempio di obbedienza e fedeltà alla
volontà di Dio. Al sacro della giornata però si unisce an-
che il profano, gustosamente rappresentato da alcune fan-
tasie culinarie, simbolo della festa. Tra queste “ o’ suf-
fritto”, il quale dopo esser stato cucinato dal macellaio
del centro storico di San Mauro, viene consumato dopo la
prima messa della notte accompagnato da un bicchiere di
vino locale. Anche a mezzogiorno, tutti a
tavola con la lasagna o con un’ alternativa
meno calorica ma altrettanto saporita det-
ta :“e ricc’ca ricotta”. Tutte queste usanze,
simbolo di una tradizione antica, ogni
anno stanno svanendo sempre più. Questa
città sempre più popolata da cittadini non
casoriani “Doc”, sta dimenticando la pro-
pria storia. A lanciare questo allarme è
stato lo stesso preposito curato della Ba-
silica Sac. Mauro Zurro, il quale ha fat-
to notare ai presenti come le antiche fami-
glie casoriane battezzavano uno dei propri
figli “Mauro”, mentre oggi si danno ai bambini nomi al
passo con i tempi. Sulla rivalorizzazione della festa pa-
tronale hanno delle colpe anche le istituzioni passate e
presenti: a differenza della Chiesa che ancora una volta
ha dimostrato, in maniera egregia, di onorare degnamente
il patrono, l’Amministrazione comunale invece, indipen-
dentemente dal periodo che sta attraversando, non ha
fatto nulla per incentrare l’attenzione su uno degli eventi
che dovrebbe toccare tutti i cittadini che risiedono in que-
sta città. Mentre in altre si onora al meglio, qui a Casoria
si dimentica del primo cittadino in assoluto “San Mauro”
nonostante il titolo di “Città di Santi e di Beati”.
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Dir. Artistica di Pina Terracciano