LA CLASSE V C
IL NOSTRO VIAGGIO
BASILICATA -PUGLIA
24/29 marzo 2011
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
DOTT.SSA ANNA MARIA SERMENGHI
LICEO CLASSICO "EMPEDOCLE" AGRIGENTO
FRASE DI GHOETE
APPUNTI DI VIAGGIO
LE NOSTRE METE
Empedocle
Itinerario primo giorno
Agrigento-Castellaneta
24 Marzo 2011
Inizia il viaggio “Attraversando la storia …”
I bronzi di Riace
Pronti per intraprendere il viaggio che ci porterà a conoscere da vicino luoghi, usanze e costumi di una
parte del nostro Paese. Alle cinque: scatta l’ora X. La mattinata trascorre in fretta: finalmente
traghettiamo, ritrovandoci in soli venti minuti, dalla Sicilia allo “Stivale”. Percorriamo il Lungomare di
Reggio Calabria, uno dei più soleggiati d’Italia. La via Marina è
suddivisa in quattro vie, Lungomare Falcomatà, Lungomare
Matteotti, Corso Vittorio Emanuele II e Viale Genoese Zerbi,
ricche di palme e numerosi alberi secolari, palazzi in stile liberty
e monumenti commemorativi.
Il Lungomare di Reggio Calabria è stato definito “il più bel
chilometro d’Italia”, dal quale tra l’altro, è possibile ammirare
anche il nostro Etna. Siamo a Palazzo Campanella, dove possiamo
osservare i Bronzi di Riace, coricati su un piedistallo:
sono in restauro…
Stanchi di anni d’ esposizione al pubblico o è l’età che avanza?!
Le due statue sono chiamate Bronzi di Riace perché si tratta di una coppia di colossi bronzei, ritrovati
sul fondale marino al largo di Riace, un paese della provincia di Reggio Calabria, il 16 Agosto 1972. La
statua A, che raffigura l’uomo più giovane, ed è stata ritrovata per prima, è alta 205 cm, mentre la
statua B 198 cm.
Questi “colossi di perfezione” sono una produzione dell’arte ellenistica di straordinaria fattura,
risalenti circa al V secolo a.C.
I Bronzi che non sono ancora stati attribuiti ad uno specifico
scultore, sono già stati sottoposti a due precedenti restauri,
attraverso i quali è stato possibile svuotarli internamente, per
evitare che la cosiddetta “terra di fusione”, antico materiale
con cui sono stati realizzati, li corrodesse.
Le due statue, oltre ad essere fisicamente prestanti, hanno
anche una espressione del viso molto realistica, sottolineata
dagli occhi e i denti in avorio, e dalle ciglia e le labbra in rame.
Dopo la tappa di Reggio Calabria, la nostra prossima destinazione è l’hotel, dove ci sistemiamo e ci
concediamo un attimo di tregua.
La nostra guida:Francesco
Pranzo…..a Reggio:
Pasta ‘ncasciata 7
Pesce spada alla ghiotta
Dolci farciti con crema di bergamotto
Itinerario secondo giorno
25 Marzo 2011
Il Barocco…Lecce e Galatina
Pranzo… a Matera!
Fusilli freschi con pomodoro
Pezzenta con pane di Matera
Dolcetti con ricotta
Itinerario quarto Giorno
27 Marzo 2011
...Testimonianze archeologiche...
I Trulli…
Metaponto e Alberobello
Pranzo… a Policoro!
Ziti con i funghi
Lombata di Agnello
Frittelle dolci
Itinerario quinto Giorno
28 Marzo 2011
…Dal castello alla Certosa…
Melfi e Padula
Si parte per
Melfi. La prima tappa è la chiesa rupestre di Santa Margherita,
interamente scavata nel tufo, che risale al 12OO; una sola navata e
quattro cappelle. Gli affreschi di natura bizantina, purtroppo non sono tutti integri per via dell’umidità.
Tra le cappelle laterali colpisce soprattutto la prima di sinistra. Qui si trova un affresco, primo esempio
di pittura macabra, un’arte che ricorda all’uomo il predominio della morte, una
sorta di “Memento mori”. Il tema dell’affresco è quello dell’incontro tra i vivi
e i morti. Si pensa che i soggetti siano Federico II in tenuta da caccia
accompagnato dalla moglie Isabella e il figlio Corrado e tre scheletri. I tre
scheletri invece hanno lo stomaco divorato dai vermi e sembrano ammonire il
re tedesco. Quest’affresco è uno dei più visitati al mondo. L’artista
dell’affresco si pensa che abbia voluto lanciare il messaggio che la morte non
risparmia neppure i sovrani. Dopo questa non convenzionale escursione, eccoci
al castello di Melfi, da cui Federico II ha emanato le
“Costitutiones”. Che davano un assetto legislativo completo alla
vita amministrativa, sociale ed economica del suo Regno.
Edificato dai normanni nell’XI secolo,serviva per difendersi da
attacchi esterni. Federico II però lo trasformò in sede sfarzosa.
Oggi è di proprietà dello stato. Dal 1976 ospita il Museo
Nazionale, come richiesto da uno degli ultimi eredi. E’ composto di
dieci torri di cui sette rettangolari e tre pentagonali.
Successivamente abbiamo osservato il panorama che dal
castello si poteva godere e le mura dell’antica città, che
superano i 4 km.
Seconda tappa: Padula. Eccoci alla Certosa di san Lorenzo,
patrimonio dell’UNESCO edificata intorno al 1300. Il chiostro della
certosa è il più grande al mondo. Bello il giardino e il panorama che abbiamo
scorto dalla sinuosa scala. La Certosa ospita una prestigiosa biblioteca
ricca di volumi anche rari. Le celle, a differenza di ciò che immaginavamo
sono grandissime. La cucina ha una cappa enorme! Una curiosa leggenda
narra che i monaci ospitarono il re Carlo V, a cui prepararono una frittata
di mille uova. Ancora oggi,nel giorno di san Lorenzo si ripete questa
tradizione.
La nostra guida:Giorgia
Pranzo… a Melfi
Strascinati con ricotta
Carne alla griglia
Calzoncelli
Itinerario sesto giorno
29 MARZO 2011
...UN TUFFO NEL TIRRENO...
SCILLA
Se la Calabria è uno scrigno, Scilla è uno dei suoi gioielli più belli. Il
paesino sul mare è dominato da un castello edificato su una roccia. La
prima fortificazione risale all’inizio del V secolo a.C. La rupe divenne
fortezza nel III secolo. Alcuni scavi hanno portato alla luce la
struttura muraria di un monastero edificato nel IX secolo, come
difesa delle incursioni
saracene. In epoca
posteriore fu considerato
sempre punto forte di
difesa per poi passare nelle
mani dei veri signori. In
epoche più recenti venne
acquistato dal principe
Ruffo di Calabria che lo restaurò, annettendo il palazzo
baronale che gli era vicino. Nel 1860, invece, Garibaldi lo
convertì in presidio militare. Risalire le stesse scale che circa
150 anni fa aveva percorso un personaggio così importante per
la storia d’Italia è stato per noi veramente emozionante. Scilla è una località che provoca sensazioni
piacevoli. Vari miti sono fioriti intorno a questo posto. Tutti i racconti si sono concretizzati... Per noi è
stato come entrare in u n mondo mitologico, dal paesaggio
incantevole. Il panorama che si è presentato alla nostra vista è
favoloso. Il paesino, affacciato su una costa ornata di ciottoli
levigati che brillano dentro l’acqua quieta e cristallina, è molto
tranquillo. Passeggiare per le sue strade è molto rilassante.
La nostra guida:Sharon
Pranzo... a Scilla
Pasta di casa con sugo di maiale
Salsiccia calabrese
Sorbetto al bergamotto
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