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Birapporto

Ercole Suppa
12 gennaio 2010

Sommario
Esaminiamo alcune proprietà del birapporto, grandezza associata
a una quaterna di punti di una retta o di una conica.

1 Introduzione
Il birapporto è una grandezza associata a una quaterna di punti di una retta.
Si tratta di uno strumento importante in geometria proiettiva: risulta infatti
definito anche se uno dei quattro punti è all’infinito (la retta in questione è
quindi una retta proiettiva) ed è invariante tramite trasformazioni proiettive.
La retta su cui giacciono i punti può essere definita su un campo diverso
dai numeri reali. Ad esempio, se definita sui numeri complessi, la retta è in
realtà la sfera di Riemann, ovvero il piano complesso a cui va aggiunto un
punto all’infinito.
Il birapporto ha nella geometria proiettiva un ruolo vagamente simile a
quello della distanza tra punti in geometria euclidea.
Il birapporto viene chiamato anche rapporto anarmonico, termine
coniato da Michel Chasles per una nozione nota prima delle sue ricerche
geometriche.

2 Geometria euclidea
Nella geometria euclidea, il birapporto è una quantità associata a quattro
punti allineati sul piano.
Definizione. Siano A, B, C, D quattro punti allineati nel piano euclideo. Si
fissi una orientazione della retta che li contiene. Il birapporto della quaterna
(A, B, C, D) è la quantità
AC
BC CA · DB
(A, B, C, D) = AD
=
BD
CB · DA

1
dove AC, AD, BC, BD denotano le lunghezze (con segno) dei segmenti
orientati.
La scelta iniziale dell’orientazione della retta è solo uno strumento ausil-
iario: il birapporto è in realtà indipendente da questa scelta. Infatti cam-
biando orientazione alla retta cambiano di segno tutti e quattro i numeri CA,
DB, CB, DA) e quindi il risultato della frazione resta invariato.

Siano A, B, C, D quattro punti posti su una retta nel modo seguente.

A B C D

Figura 1
Si suppone che la distanza fra due punti successivi sia sempre 1. Fissiamo
una orientazione della retta da sinistra verso destra: in questo modo AB = 1
e BA = −1. Il birapporto è

CA · DB (−2) · (−2) 4
(A, B, C, D) = = =
CB · DA (−1)(−3) 3

2.1 Invarianza
Il birapporto non cambia se la retta su cui giacciono i 4 punti è sottoposta
ad una traslazione, rotazione o omotetia. Più in generale il birapporto non
cambia se il piano è sottoposto ad una qualsiasi trasformazione affine.

A' B' C' D'

D
C

B
A

Figura 2

2
Il birapporto non cambia inoltre se i 4 punti A,B,C,D vengono proiettati
su un’altra retta tramite una proiezione centrale su un punto come in figura.
In questo caso
(A, B, C, D) = (A0 , B 0 , C 0 , D0 )
L’invarianza rispetto alla proiezione centrale è una conseguenza del teo-
rema di Talete. Il birapporto non cambia neppure per inversione circolare.

2.2 Permutazione dei punti


Il birapporto dipende dall’ordine dei 4 punti. Ci sono quindi 4! = 24 possi-
bilità. Sia (A, B, C, D) = k. Il birapporto diventa 1/k se vengono scambiati
i primi due o gli ultimi due punti, mentre diventa 1 − k se vengono scambiati
i due punti centrali. Tramite questi scambi è possibile ottenere qualsiasi
trasposizione e quindi qualsiasi permutazione dei 4 punti. Si ottengono le
uguaglianze seguenti:

(A, B, C, D) = (B, A, D, C) = (C, D, A, B) = (D, C, B, A) = k,


1
(A, B, D, C) = (C, D, B, A) = (B, A, C, D) = (D, C, A, B) = ,
k
(A, C, B, D) = (D, B, C, A) = (C, A, D, B) = (B, D, A, C) = 1 − k,
k−1
(A, D, B, C) = (C, B, D, A) = (D, A, C, B) = (B, C, A, D) = ,
k
k
(A, D, C, B) = (B, C, D, A) = (D, A, B, C) = (C, B, A, D) = ,
k−1
1
(A, C, D, B) = (B, D, C, A) = (C, A, D, B) = (D, B, A, C) = .
1−k

2.3 Valori assunti


Il birapporto di quattro punti distinti è un numero reale diverso da zero.
Quando i quattro punti non sono distinti, è possibile che si annulli il numer-
atore e/o il denominatore. In questo caso:

• se si annulla solo il numeratore il birapporto è zero;

• se si annulla solo il denominatore si può assegnare per convenzione al


birapporto il valore infinito;

• se si annullano entrambi il birapporto non è definito.

3
In particolare, se ci sono tre punti distinti il birapporto è sempre definito
ed assume il valore 0, 1 o ∞ a seconda della coppia di punti coincidenti. Più
in generale, vale il fatto seguente:

Il birapporto di quattro punti è definito e diverso da 0,1, ∞ se e solo


se i quattro punti sono distinti.

3 Quaterna armonica
Definizione. Una quaterna armonica è una quaterna di punti A, B, C,
D tali che (A, B, C, D) = −1.

A C B D

0 1 2 3 4 5 6

Figura 3

Pertanto una quaterna A, B, C, D è armonica se e solo se vale la relazione


CA DA
=− .
CB DB
In altre parole, i punti C e D dividono il segmento AB all’esterno o all’in-
terno nello stesso rapporto. Si dice che i punti C e D dividono armonicamente
il segmento AB.

4 Definizioni correlate
Il birapporto è una quantità determinata da quattro punti su una retta.
A partire da questa definizione base, se ne ricavano generalmente altre in
contesti lievemente differenti.

4.0.1 Birapporto di quattro rette incidenti


È possibile definire il birapporto di quattro rette nel piano passanti per un
punto. Tale numero è definito come il birapporto dei quattro punti A, B,
C, D che si ottengono intersecando le quattro rette con una retta r qualsiasi
(che non sia parallela a nessuna di queste). Come illustrato precedentemente,
il birapporto è effettivamente indipendente dalla scelta di r ed è quindi una
grandezza che dipende solo dalle quattro rette.

4
4.0.2 Birapporto di quattro punti su una conica
Il birapporto di quattro punti appartenenti ad una conica è definito fissan-
do un punto ausiliario P sulla conica e prendendo le quattro rette passanti
per P e ciascuno dei quattro punti. Il birapporto dei quattro punti è quindi
il birapporto delle quattro rette ottenute, tutte passanti per P . Si può di-
mostrare che tale valore risulta essere indipendente da P . In particolare, è
definito il birapporto di quattro punti che giacciono su una circonferenza.
Il birapporto dei quattro punti dipende però dalla conica che li contiene
(per quattro punti passa una infinità di coniche differenti).

4.0.3 Birapporto di quattro punti, di cui uno è all’infinito


Il birapporto è una quantità che può essere definita in un ambito leggermente
più ampio della geometria euclidea: quello della geometria proiettiva. La
geometria proiettiva aggiunge ai punti usuali del piano i ”punti all’infinito”.
Ad ogni retta r del piano è quindi aggiunto un punto ∞. Il birapporto di
quattro punti A, B, C, D su r si estende per continuità al caso in cui uno
di questi punti è ∞. In altre parole, gli strumenti del calcolo infinitesimale
mostrano che esiste il limite
CA
(A, B, C, ∞) = lim (A, B, C, D) =
D→∞ CB
ed è quindi ragionevole definire tale limite come birapporto di A, B, C, ∞.

5 Geometria proiettiva
Il birapporto può essere definito e usato nella geometria euclidea e nella
geometria affine: la geometria in cui questo concetto viene inquadrato meglio
è però la geometria proiettiva. Questo è dovuto essenzialmente a due fatti:
• Il birapporto è definito anche quando alcuni dei quattro punti sono
”punti all’infinito”

• Il birapporto non cambia per trasformazioni proiettive.


Definizione. Sia r una retta proiettiva su un campo K e siano P1 , P2 , P3 ,
P4 quattro punti in r. Si fissi un riferimento proiettivo che identifichi r con
K ∪ {∞}. Ciascuno dei punti Pi è descritto come un elemento di K oppure
∞. Il birapporto dei quattro punti è definito come
(P1 − P3 )(P2 − P4 )
(P1 , P2 , P3 , P4 ) = .
(P1 − P4 )(P2 − P3 )

5
Il birapporto non dipende dalla scelta del riferimento proiettivo. L’invar-
ianza per la scelta del riferimento permette di dare la definizione seguente
nel caso in cui gli ultimi tre punti siano distinti. Un riferimento proiettivo
è fissato assegnando i valori 1, 0 e ∞ a tre punti qualsiasi della retta. Se si
assegnano questi valori rispettivamente ai punti P2 , P3 , P4 si ottiene

(P1 )(1 − ∞)
(P1 , P2 , P3 , P4 ) = = P1
(−∞)1

quindi il birapporto di quattro punti è il valore che assume il primo di questi


in un riferimento proiettivo che pone gli altri tre nei punti 1,0,∞.

5.1 Invarianza
Il birapporto di quattro punti è invariante per ogni trasformazione proiettiva.
Da questo fatto generale seguono le invarianze in geometria euclidea: possono
infatti essere interpretate come trasformazioni proiettive le trasformazioni
seguenti del piano euclideo:

• tutte le trasformazioni affini, come traslazioni, rotazioni, omotetie,


riflessioni nel piano euclideo;

• proiezione fra due rette centrata in un punto (una prospettività in


geometria proiettiva);

• inversione circolare.

6 Campo complesso
Quando K è il campo C dei numeri complessi, la retta proiettiva è la sfera di
Riemann, ottenuta aggiundendo un punti all’infinito al piano complesso. In
questo contesto, le trasformazioni proiettive sono le trasformazioni di Möbius
az + b
f (z) = , ad − bc 6= 0.
cz + d
Il birapporto è quindi invariante rispetto a queste trasformazioni.

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