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Mantia Virginia e Manoni Martina I A

L'Islàm: origini, contenuti religiosi e


confronto con il Cristianesimo

Introduzione

L'Islam è una religione fondata in Arabia nel VII secolo d.C. da Maometto (Muhammad) ed è l'ultima delle
grandi religioni monoteiste rivelate dopo il giudaismo ed il cristianesimo.
Maometto, attraverso l'Arcangelo Gabriele, ha ricevuto da Dio il Corano, testo rivelato in arabo, definito
<<parola di Dio>> e come tale perfetto e immutabile. Si dichiara religione universale, aperta a tutta
l'umanità. Per appartenere alla comunità dei credenti (umma), è sufficiente al seguace pronunciare la frase
"non c'è altro Dio che Allah e Maometto è il suo inviato".

L’Arabia prima dell’avvento di Maometto

Per capire a fondo i contenuti dell'Islam è importante conoscere ciò che fu l'Arabia prima dell'avvento di
Muhammad. Questa premessa appare necessaria in quanto l'epoca pre-islamica è stata profondamente
diversa, da tutti i punti di vista, dalla civiltà arabo-musulmana che l'ha seguita. Prima del 622 d.c., data che
corrisponde all'anno 1 dell'Egira (fuga di Muhammad e dei suoi seguaci dalla Mecca a Medina), non
esisteva una nazione vera e propria, ma un sistema tribale.
Da tempi remoti gli Arabi abitavano questa terra arida e immensa. Terra grande come un terzo dell'Europa,
ma poco popolata e in parte desertica a causa della scarsità delle piogge. Il nomadismo era il genere di vita
che tali condizioni ambientali imponevano. Il latte di cammella e i datteri coltivati nelle oasi, dove vivevano
pochi sedentari, costituivano il cibo dei Beduini. Alcune popolazioni semi-nomadi coltivavano cereali,
legumi e frutta, ma solo se le condizioni climatiche lo permettevano. Queste popolazioni vivevano in stretto
rapporto e avevano bisogno le une delle altre. Le relazioni tra di loro erano generalmente pacifiche e di
natura economica. Il cammello, animale resistente e veloce poteva portare carichi pesanti. Le carovane
raggiungevano le zone più fertili dell'Arabia del Sud, caricavano le merci prodotte localmente e quelle che
provenivano dall'India, dall'Africa e dall'Estremo - Oriente per poi rivenderle nell' Arabia del Nord e nel
Medio Oriente.

Su scala territoriale più ristretta tra nomadi e sedentari avvenivano parecchi scambi. Numerosi mercati e
fiere costituivano occasione di incontro e talvolta presso un'oasi o un santuario assumevano un carattere
permanente. Nascevano così città disseminate nel deserto oltre a quelle che sorgevano nelle oasi. Nelle città
le strutture sociali erano simili a quelle dei nomadi. Le cellule di base erano le sotto-tribù o clan, piccoli
gruppi umani il cui numero era stabilito dalla legge della necessità vitale. Più clan formavano una tribù.

DONNE CON IL VELO NERO ISLAMICO

Queste relazioni erano perlopiù pacifiche, ma la miseria di cui spesso soffrivano questi gruppi arabi,
rendevano abbastanza frequenti le razzie per impossessarsi delle ricchezze, spesso relative, dei più fortunati.
Le regole delle razzie erano codificate dall'uso: si cercava ad esempio di non uccidere mai, perché l'omicidio
comportava gravi conseguenze. Non vi erano leggi scritte, poiché mancava uno Stato che le imponesse con
la forza, ma ciascuno sapeva a quali conseguenze andava incontro in caso di omicidio. " Occhio per occhio,
dente per dente ". La vendetta era uno dei pilastri della società beduina e si basava sull'egalitarismo tribale.
Ogni gruppo sceglieva un capo la cui autorità dipendeva esclusivamente dalle sue qualità personali e umane.
Il disaccordo di un solo membro su una decisione importante poteva rimetterla in discussione.
Le arti non avevano grande spazio in questa società sempre in movimento ad eccezione dell'arte della
parola. Gli Arabi ammiravano l'eloquenza e gli uomini che sapevano utilizzarla. Ancor più ammirata era la
poesia.
La religione non costituiva una grossa preoccupazione per i Beduini che dovevano ogni giorno lottare per
sopravvivere. Credevano in una terra popolata da spiriti, generalmente invisibili, ma che si potevano
manifestare sotto forma di animali, di alberi o rocce. Anche le divinità erano numerose, ma nessuna
prevaleva sulle altre. Alcune avevano un carattere astrale come Venere e la dea del Sole, altre incarnavano
nozioni puramente astratte come il dio dell'Amore o la dea della Morte.
La città della Mecca, da tempi remoti, era diventata un importante centro commerciale grazie al fatto che si
trovava alla confluenza di una strada che andava da nord a sud, dalla Palestina allo Yemen, e di strade che
raggiungevano l'Ovest e l'Est, la costa del Mar Rosso, da dove si potevano raggiungere l'Etiopia e il Golfo
Persico. Nella città di Mecca il gran dio era Hobal. Per ottenere la protezione degli dei e degli spiriti si
edificavano santuari, si facevano offerte, si ricorreva a sacrifici dapprima umani e in seguito di animali.
Gli Arabi praticavano la divinazione attraverso il volo degli uccelli e la magia era diffusa. Temevano il
malocchio e si proteggevano con amuleti. In realtà come è già stato fatto notare, queste tribù nomadi,
disperse, fameliche, anarchiche seguivano un ideale morale che era loro peculiare, nella cui formazione la
religione non era fondamentale. L'uomo modello possedeva nel suo grado più alto la virilità che comportava
la fedeltà al proprio gruppo, il coraggio, il rispetto alla parola data, il senso dell'ospitalità, la fierezza nel
sopportare il dolore. Tutti questi valori non facevano riferimento a nessun aldilà. Per l'uomo il valore
supremo era l'uomo stesso.
A Sud dell'Arabia si trovava un paese che, pur facendo parte della grande penisola, era molto diverso dal
Nord. Gli antichi chiamavano questa terra l' "Arabia felice" ricca com'era di vegetazione e di bestiame.
Bagnata dal mar Rosso e dal mar Persico, il clima era salubre, i porti numerosi e ricchi. Le sue montagne
venivano raggiunte dai monsoni dell'Oceano Indiano, l'acqua non mancava e permetteva lo sviluppo
dell'agricoltura. Vi crescevano la mirra e l'incenso e la produzione dei profumi era fonte di ricchezza. Questi
Arabi del Sud che non si riconoscevano tali, parlavano una lingua vicina all'arabo, la loro civiltà era
sedentaria e cittadina e si fondava sull'agricoltura e sul commercio.
Gli Arabi del Sud erano maestri di architettura e avevano costruito sofisticati sistemi di irrigazione. Il grado
di civiltà raggiunto era elevato e si dimostrava in tutte le arti. Erano molto religiosi e avevano innalzato
molti templi amministrati da una classe di preti che godeva di grande considerazione. Gli dei e le dee che
adoravano erano numerosi ed alcuni erano gli stessi degli Arabi del Nord. Tra queste popolazioni che
vivevano sedentarie nel lusso, all'interno di Stati organizzati in modo complesso e i nomadi dai costumi
qualche volta selvaggi, il contrasto era grande. Dopo il trionfo dell'Islam nel VII secolo dopo Cristo, gli
Arabi del Sud furono rapidamente convertiti e tutti partirono alla conquista del mondo, ma il ricordo di
questa brillante civiltà sopravvisse a lungo. La penisola arabica non era comunque quel paese impenetrabile
che molti pensavano fosse, molte idee straniere, soprattutto ellenistiche, circolavano. Del resto lo si può
notare nella lingua che, ben prima dell'avvento dell'Islam, presentava molte parole straniere. Le lotte dei
grandi imperi bizantino e sassanide ebbe ripercussioni importanti sul mondo dei nomadi. La conquista
dell'Arabia del Sud da parte degli Etiopici e poi dei Persiani significò l'inizio del declino di questa civiltà. Le
guerre intestine tra i prìncipi, così come le guerre straniere in cui era stata coinvolta, cambiò il ruolo dei
Beduini. Essi potevano di nuovo farsi pagare più caro il ruolo di mediatori o di guida per il traffico terrestre.
Vecchi Beduini sedentari da poco, si rivelarono abili uomini d'affari che potevano assumere la complessa
organizzazione delle carovane. Le città prosperavano, soprattutto Mecca. Il processo di dissoluzione della
società tribale iniziava.
Questa trasformazione economica comportava una trasformazione intellettuale e morale, non erano più le
tradizionali qualità dell'uomo del deserto che portavano al successo, ma la capacità di condurre gli affari a
buon fine. L'avidità si diffondeva, i legami di sangue diventavano meno importanti e cedevano il posto a
quelli fondati su interessi comuni. I poveri e gli onesti soffrivano di fronte all'arroganza crescente dei nuovi
ricchi, ma il vecchio ideale tribale attraverso il quale si poteva criticarli era morto. Nuovi valori si
diffondevano. Le grandi religioni monoteiste e universaliste, giudaismo e cristianesimo presente nella
penisola arabica, esercitavano il loro fascino. Da esse derivarono varie forme di religiosità in cui trovavano
ancora spazio motivi pagani, ma il cui orientamento era monoteista. Da ricordare a questo proposito il
fenomeno dell' hanif, così venivano chiamate alcune persone religiose e oneste che professavano un
monoteismo semplice senza riconoscersi nelle religioni esistenti. Fu in questo paese mobile e in crisi che
Muhammad fece la sua apparizione.

Le radici delle tre religioni monoteiste

Dio si è rivelato ad Abramo.(1850 a.C.).


Da Abramo discendono Ismailiti, Ebrei e Cristiani.
Dio ha dato tre diverse rivelazioni da cui sono nate tre diverse religioni: Ebraismo, Cristianesimo ed Islam.
L'ultima rivelazione in senso cronologico è quella data a Maometto. Questo fatto viene interpretato dai
Musulmani come il compimento di tutta la rivelazione divina: le prime due rivelazioni sarebbero
incomplete e ad esse ebrei e cristiani non avrebbero risposto con la dovuta osservanza

La Rivelazione (Fonte: www.arab.it)

La tradizione islamica considera Rivelazione la discesa del Corano dal Cielo di Allah.
L' evento di rivelazione è di tipo profetico e le parole dell'evento sono il Corano.
Il Corano è " disceso dal Cielo", una notte, facendo Maometto profeta di Allah, poi, per alcuni anni,
l'arcangelo Gabriele ha comunicato al profeta visioni e parole profetiche.

Questo periodo viene suddiviso dalla Tradizione in due fasi :


1-la fase nella città di La Mecca
2-la fase nella città di Medina
L'evento che divide le due fasi, l'evento centrale, è l'Egira di Maometto cioè il trasferimento del profeta
dalla città di La Mecca alla città di Medina.

Rivelazione - fase 1
A La Mecca dilagava l'immoralità e Maometto, religiosamente sensibile e affascinato dal monoteismo
ebraico-cristiano, si ritira in meditazione nella Grotta di Hira, nei pressi della vetta di Jabal al-Nur, la
Montagna della Luce, vicino alla Mecca.
Dalle montagne Muhammad sentiva delle voci e le sue notti erano abitate da visioni. Poi ritornava a casa
dove trovava la moglie che raccoglieva con affetto le sue confidenze. Questa fase movimentata della sua
vita durò cinque anni fino al giorno in cui, meditando nella grotta Hira, senti all'improvviso una voce che gli
parlava. Infine una notte, secondo il racconto del Profeta, l'Essere Potente gli disse: " Leggi". Per ben due
volte Muhammad rispose all'Arcangelo Gabriele di essere analfabeta. Allora questi recitò e fece recitare al
nuovo Profeta quanto segue:
1 Leggi! In nome del tuo Signore che ha creato,
2 Ha creato l'uomo da un'aderenza.
3 Leggi, ché il tuo Signore è il Generosissimo,
4 Colui che ha insegnato mediante il càlamo,
5 Che ha insegnato all'uomo quello che non sapeva. (Sura numero 96, Al-'Alaq, L'Aderenza).

Era la notte del 27 del mese di Ramadan, notte che sarà chiamata la notte del destino. Tutti gli anni i
musulmani aspettano questa notte. Si era verso il 610 dell'era cristiana.

Esce dalla caverna e Gabriele dice:"...tu sei l'apostolo (=inviato) di Dio e io sono Gabriele.."
Da allora Maometto non ha più rivelazioni e crede di essere stato posseduto dal demonio.
Dopo 2 o 3 anni in modo inaspettato le rivelazioni riprendono e ricompare Gabriele assiso su un trono posto
tra cielo e terra. Le rivelazioni successive avvengono per apparizioni di Gabriele in aspetto umano così che
egli potesse ascoltare la rivelazione del Corano(=Libro che si salmodia). Le Rivelazioni private durarono 23
anni,in parte a la Mecca, in parte a Medina. Ci si chiede: come mai Dio ha memorizzato la sua Parola nella
mente di Maometto in un solo evento miracoloso e nel contempo ha inviato l'angelo Gabriel a rivelarla a
"puntate" , allo stesso, durante ben 23 anni ?
La contraddizione è spiegata dallo stesso Corano: presso Dio esiste un archetipo del libro-della-sua- Parola,
LA MADRE DEL LIBRO , conservato su tavole.
Questo libro fu rivelato tutto insieme nella notte del destino alla mente di Maometto ma il suo contenuto fu
rivelato a spezzoni per mezzo dell'angelo affinchè Maometto potesse trasmetterlo a poco a poco agli uomini
attraverso la sua predicazione e questi potessero memorizzarlo salmodiandolo. Di fatti Corano significa
parola-in-salmodia.
Maometto memorizzò la rivelazione e la trasmise ai discepoli che la memorizzavano:
"ti faremo recitare e tu non dimenticherai".
Ecco il QURAN, la recitazione salmodica, la cui finalità è la memorizzazione.

Rivelazione - fase 2
Muhammad divenne il Profeta glorioso, incaricato da Dio di trasmettere il messaggio liberatorio a tutti gli
uomini.
I primi seguaci del Profeta furono, oltre a Khadija, il cugino Alì e l'inseparabile amico Abou Baker che più
tardi succederà a Muhammad alla guida della Comunità dei Credenti.
Poco a poco le adesioni al piccolo gruppo dei Musulmani aumentarono. La nuova religione predicata da
Muhammad aveva in sè un contenuto rivoluzionario più che riformatore e sconvolse profondamente sia le
strutture socio - economiche che la mentalità dei poveri come dei ricchi.
Le persecuzioni contro il gruppo dei Credenti in generale e contro il Profeta in particolare, diventavano
sempre più intollerabili. Questi, vedendosi abbandonato dal suo stesso clan hascimita, nel 622 decise di
fuggire a Yatrib (futura Medina) con 80 discepoli. Prima di questa data per ben due volte Muhammad si era
incontrato segretamente con alcuni cittadini di Yatrib che si convertirono all'Islam e gli giurarono fedeltà. A
seguito di questi incontri, la Comunità musulmana usciva dall'isolamento. L'Islam in quanto dogma, legge e
civiltà era nato.
L'anno 622 diventa l'anno uno dell'era musulmana chiamato Hejira che significa letteralmente "espatrio". La
Città di Yatrib fu chiamata Madinet Annabi "Città del Profeta".
La prima preoccupazione di Muhammad fu quella di fondere in una sola Comunità gli emigrati della Mecca
e gli alleati di Medina. Cercò anche senza successo di integrare gli Ebrei che erano abbastanza numerosi e
organizzati. Fu formulato un testo scritto, conosciuto sotto il nome di Costituzione di Medina. Questa
costituzione fu la prima del genere al mondo e comprende una cinquantina di articoli che riguardano
l'amministrazione, la giustizia, la difesa ecc. . . E' necessario precisare che questo testo non fu imposto dal
Profeta, ma fu concepito collettivamente sotto la sua presidenza, in presenza persino dei rappresentanti degli
Arabi ancora pagani.
L'Islam contrariamente al paganesimo si rivolge a tutte le collettività della terra attraverso un'unità
spirituale. Dopo la celebre battaglia di Badr, ci fu quella di Ohod in cui il Profeta fu ferito, ma i meccani
indeboliti e sconcertati, avevano accettato il fatto compiuto. Nel 628 firmarono con i Musulmani un
armistizio che permise al Profeta di ritornare nella sua città natale. Molte tribù, fino allora relativamente
neutrali, abbracciarono la nuova religione. Nel 630 Muhammed entrò trionfalmente alla Mecca alla testa dei
suoi seguaci.
A Yatrib, Maometto convertì molti alla fede in Allah. Col passare dei tempo i cittadini attribuirono a
Maometto anche poteri politici, affinché mettesse pace tra le varie tribù in lotta. Maometto, prendendo
esempio dall'Ebraismo e dal Cristianesimo, sviluppò l'idea di costituire un «popolo dei fedeli», la UMMA,
che superasse le differenze tra le tribù.
Introdusse anche il concetto di JIAD ossia lo «sforzo» per convertire alla fede nell'unico Dio se stessi e tutti
i popoli «infedeli».
Maometto muore nel 632 d. C., dopo aver visitato, sempre in quello stesso anno, la Mecca proveniente da
Medina, città nella quale aveva fissato la residenza. E' il cosiddetto «pellegrinaggio di commiato».

La storia dell'Islam dopo Maometto

Alla morte di Muhammad, che non aveva lasciato alcuna indicazione relativa alla sua successione, la
sopravvivenza dell'islam si dovette in parte a Omar, compagno del profeta, che investendo Abu Bakr
dell'autorità prima detenuta da Muhammad, diede origine alla figura del califfo, halif ovvero del "vicario"
del profeta. Omar stesso, dopo la morte di Abu Bakr, divenne califfo e a lui spettò, come già ad Abu Bakr,
la direzione politico-religiosa delle genti che avevano aderito all'islam nonché la direzione dell'espansione
militare del nascente impero musulmano.
L'Islam si presenta diviso in due gruppi sorti dopo la morte di Maometto: i Sunniti e gli Sciiti.
I Sunniti costituiscono la stragrande maggioranza degli islamici e sono presenti in Arabia, in Africa, in
Pakistan e nei paesi Medio-orientali (Iran escluso). Essi ritengono che l'eredità spirituale di Maometto sia
passata ai successori, i Califfi, degni di tale onore per fedeltà al suo insegnamento e per esemplarità di vita.
Gli Sciiti vivono prevalentemente in Iran e nello Yemen. Essi ritengono che Maometto abbia nominato un
successore, un imam, nella persona del cugino ALI' (656-651 d.C.). Le doti spirituali di Maometto
passarono, ereditariamente, ad Alì, ai suoi figli e via via alle generazioni successive. La successione degli
imam avviene per consanguineità.Nonostante la duplice suddivisione, l'osservanza della dottrina religiosa è
abbastanza uniforme, pur con alcune differenze.Negli ambienti rurali e nelle piccole città l'osservanza della
legge coranica è scrupolosa. Molto diffusa tra il popolo è la venerazione di "santi" locali, i marabutti, il cui
intervento è richiesto in molteplici occasioni: per guarire dalle malattie, per benedire i matrimoni, per
accrescere la fede personale. Nelle grandi città si sono sviluppate delle tendenze più aperte al dialogo col
mondo occidentale, a una più libera e personale interpretazione del Corano e della Tradizione.
Gli islamisti moderati e liberali considerano la 1^ fase della vicenda di Maometto quella originale e più
autentica. Essi dunque mettono in evidenza il fondamento religioso e spirituale dell'Islam e sono aperti alla
integrazione nell'islam di valori di altre culture.

Il credo islamico

Il Credo islamico (Iman) consiste nel fatto che il seguace abbia fede in Allah, nei Suoi Angeli, nei Suoi
Libri, nei Suoi Apostoli, nella vita futura e che creda che il bene e il male provengono da un decreto divino.
Cosa significa Islam? Il termine arabo Islam significa semplicemente sottomissione e deriva da una parola,
salam che significa pace (nel medioriente pace risuona come piena felicità).

Allah insegna nel Corano: "In verità, la religione presso Allàh è l' Islàm"
In un altro passo del Corano Allàh ammonisce "E chi preferisce una religione diversa dall' Islàm, non se la
vedrà accolta e nella vita futura egli sarà nel numero dei perdenti"
Quindi, poiché Allàh è Verità, solamente l'Islàm , tra le diverse religioni praticate dagli uomini, è la vera
religione divina.
Nel Corano Allàh ordina: "Obbedite ad Allàh ed ubbidite all'Apostolo e a coloro che di voi detengono
l'autorità islamica."
Con queste parole Allàh sottolinea un'importantissima verità: gli insegnamenti, i precetti e gli esempi di vita
dell'Apostolo (il Profeta Muhammad) hanno valore di regola di condotta. L'Islàm è il Codice di vita, che si
fonda sul Corano e sulla Sunna del Profeta.
La parola Sunna significa "pratica di vita" e nella pratica di vita del Profeta ci sono esempi da imitare e
modelli di comportamento da mettere in atto, per chi vuole vivere l'Islàm.
Il nome di colui che possiede l'identità islamica è quello di muslim (plurale musliman, in italiano diventa
Musulmani). Musulmano è, quindi, solo ed esclusivamente colui che è sottomesso ad Allàh, ha fede nel
credo islamico e pratica l'Islàm con un codice di vita che si fonda su cinque regole essenziali: i pilastri.

Commettono un grave errore tutti coloro che legano l'appartenenza all'Islàm a un'area geografica, a una
nazionalità, a un passaporto, piuttosto che all'obbedienza ad Allàh, che ha il suo momento interiore nell'
Imàn (il credo islamico) e il suo momento comportamentale nell' Islàm (la pratica di vita che si fonda sul
Corano e sulla Sunna).
Il termine Allah è il nome di Dio in lingua araba, usato dai Musulmani come anche dai Cristiani arabi.

L'osservanza religiosa: i cinque Pilastri dell'Islam

Il Corano ha fissato con chiarezza gli obblighi fondamentali per un credente musulmano.

Essi sono comunemente chiamati i cinque pilastri dell'Islam e sono:

1 La professione di fede (shahada)


Il primo e fondamentale pilastro dell’islam ‘Non c’è Dio all’infuori di Allah e Maometto è il suo profeta”
Questa professione di fede viene fatta più volte al giorno ed è recitata in arabo da tutti i musulmani del
mondo . Dovunque, nelle miniature, nei disegni, sugli intonaci delle case c’è sempre la scritta Dio è unico

2. La preghiera rituale (salah)


Viene fatta cinque volte al giorno e indica anche visivamente che la fede per un musulmano è
‘sottomettersi’ prostrandosi davanti a Dio.
La moschea è per i musulmani il luogo dove ci si prostra: un edificio dedicato alla preghiera, soprattutto
quella pubblica del venerdì, ma anche un posto per incontrarsi e discutere. La preghiera in moschea non è
obbligatoria.
L’imam, il muezzin e il khatib sono le tre persone che svolgono una funzione pubblica nella moschea.
Il muezzin dal minareto, invita i fedeli alla preghiera cinque volte al giorno; l’imam, capo della comunità
islamica, guida le preghiere della comunità e il khatib predica il sermone del venerdì, in cui si trattano
anche temi sociali.
Ogni moschea è fornita di una vasca dove il fedele può fare le abluzioni prima della preghiera. Si prega
sempre in direzione della Ka’ba, la casa di Dio o la Mecca. Nelle case musulmane , tale direzione è indicata
da un segno, nelle moschee i fedeli pregano rivolti verso una nicchia, il mirhab.

3. Il digiuno (sawm)
Il digiuno rituale più noto e praticato è quello del mese di Ramadan. Consiste nell’astenersi da ogni cibo e
bevanda e anche dai piaceri (tabacco, profumo, alcol) dall’alba fino al tramonto . Vi è obbligato ogni
musulmano che abbia raggiunto la pubertà . Sono previste eccezioni in caso di malattia, maternità. Si
interrompe il digiuno con un pasto abbondante la sera, vissuto come momento di gioia, di incontro. Nel
mese del Ramadan ogni musulmano è invitato a sopportare la sofferenza, a praticare la preghiera, a recitare
il Corano, a impegnarsi per i più bisognosi.

4.L’elemosina legale ( zakat)


E’ una forma di tassazione. E’ considerato un dovere e un obbligo sociale di ogni buon musulmano.. Poiché
tutto ciò che si possiede appartiene a Dio, i poveri partecipano alle proprietà e ai guadagni altrui e hanno
diritto di esigerne una parte. L’elemosina è il segno esteriore, concreto, della benevolenza, della
misericordia, della compassione che ogni musulmano deve dimostrare verso i propri fratelli.

5. Il pellegrinaggio (hajj)
Per chi ne ha la possibilità è prescritto un pellegrinaggio a La Mecca , almeno una volta nella vita.Questo è
un grande momento di unità per l’Islam e si svolge nell’ultimo mese lunare. I pellegrini si rivestono di un
lungo abito bianco senza cuciture (che simboleggia l’abolizione delle differenze di razza e di condizione
sociale) e poi compiono alcuni riti come la ‘deambulazione’ che consiste in sette giri intorno alla Ka’ba il
grande cubo in pietra che racchiude un meteorite di basalto, detto la ‘Pietra nera’.

Che cosa pensano i Musulmani di Gesù (Fonte: http://www.lega-musulmana.it/ )

I Musulmani rispettano e onorano Gesù e aspettano la sua seconda venuta. Lo considerano uno dei più
grandi messaggeri divini.
Un Musulmano non si riferisce mai a lui chiamandolo semplicemente Gesù, ma aggiungendo sempre le
parole la pace sia con lui. Il Corano conferma la sua nascita da una donna vergine (un capitolo del Corano si
intitola Maria), e Maria è considerata la donna più pura dell'universo.
Così il Corano descrive l'Annunciazione: "In verità!" disse l'Angelo, "O Maria! Dio ti ha prescelta, ti ha
purificata e ti ha eletta fra le donne di tutte le nazioni". "In verità!" disse l'Angelo, "O Maria! Dio ti
annunzia la buona novella di una Parola che viene da Lui, il suo nome sarà il Messia, Gesù figlio di Maria,
eminente in questo mondo e nell'altro, ed uno di coloro che sono più vicini a Dio. “Egli parlerà al popolo
dalla culla alla maturità, ed egli sarà tra i giusti." Ella disse: "O mio Signore! Come potrò avere un figlio se
nessun uomo mi ha toccata?" Egli disse: "E' così, Dio crea ciò che Egli vuole. Allorché ha deciso una cosa
non ha che da dire: Sii, ed essa è".
Gesù nacque miracolosamente attraverso lo stesso potere che portò Adamo in vita senza che vi fosse un
padre: “La somiglianza di Gesù di fronte a Dio è come quella di Adamo: Dio lo creò dalla polvere e poi gli
disse: Sii. Ed egli fu.” (Corano 3:59).
Durante la sua missione profetica Gesù operò molti miracoli. Il Corano ci dice che egli disse: “E ne farà un
messaggero per i figli di Israele, che dirà loro: "Io son venuto da voi con un Segno dal Vostro Signore. Ecco
io plasmerò per voi con dell’argilla una figura di uccello e poi vi soffierà sopra e con il permesso di Dio
diventerà un uccello: ed io con il permesso di Dio guarirò coloro che sono nati ciechi , ed i lebbrosi, e
risusciterò i morti. E vi dichiaro, ciò che mangiate, e ciò che accumulate nelle vostre case, certamente in ciò
vi è un Segno per voi, se siete veramente credenti"
Il Profeta Muhammad disse: Chiunque crede che non vi sia altro dio all'infuori di Allah, e che Muhammad é
il suo Profeta, che Gesù è il servitore e il messaggero di Allah, sua parola soffiata in Maria e spirito da Lui
emanato e che Paradiso ed Infermo sono verità, sarà accolto da Allah in Paradiso.

L’Islam e il Cristianesimo

L’islam presenta alcune analogie con la religione cristiana. Sono entrambe religioni monoteiste che
riconoscono un solo Dio come creatore e giudice e riconoscono Abramo come primo profeta cui Dio si è
rivelato. I musulmani riconoscono e venerano la figura di Gesù come profeta di Dio, figlio della vergine
Maria.
L’islam non riconosce Gesù come figlio di Dio e non condivide il concetto di Trinità (un solo Dio in tre
persone: Padre, Figlio e Spirito Santo) fondamento della religione cristiana.
Sia il cristianesimo che l’islam affermano la salvezza per i credenti che osservano i comandamenti , i
precetti di Dio e la dannazione per i cattivi e i non credenti.
Le due religioni riconoscono quindi l’esistenza dell’inferno e del paradiso, ma con una differenza: per
l’Islam il paradiso è un luogo fisico (dolce brezza, ruscelli, fiori, frutti…), mentre per il cristianesimo è una
realtà spirituale. Per l’Islam anche l’inferno è un luogo fisico in cui vengono descritte pratiche di atroci
sofferenze.
Anche sul piano sociale ci sono divergenze rilevanti. Nella visione cristiana, ripresa poi dalla cultura
occidentale, l’individuo ha una posizione centrale, mentre in quella islamica è il gruppo, inteso come
famiglia allargata, che ha un ruolo dominante. Nella concezione di vita islamica si dà molta importanza a
forme di solidarietà all’interno della propria famiglia, del gruppo o della società. Nello stesso tempo la
libertà dell’individuo è condizionata maggiormente dalla volontà della famiglia o dal gruppo di
appartenenza per quanto riguarda le scelte individuali.

CRISTIANESIMO ISLAM
Luogo e tempo di Palestina circa 2000 anni fa Penisola Arabica VII secolo d.C.
origine
Fondatore Gli Apostoli che, dopo la Maometto (570-632 d.C.) affascinato
Pentecoste, seguono gli dal monoteismo ebraico e cristiano
insegnamenti di Gesù
Divinità Unico Dio in tre persone uguali e Allah è l’unico dio e Maometto il suo
distinte. (Trinità divina) profeta
Luogo di culto Chiesa Moschea

Giorno sacro Domenica Venerdì

Persona sacra Sacerdote Imam

Libro sacro La Bibbia Il Corano

Credenze I dieci comandamenti che si • Professione di fede in Allah e in


fondamentali traducono in due comandamenti Maometto, suo profeta
fondamentali: • Preghiera da recitare 5 volte al
giorno con il viso rivolto verso la
• Ama Dio con tutto il cuore, con Mecca
tutta l’anima e con tutte le tue • Elemosina per i poveri
forze • Il digiuno nel mese di Ramadan
• Il pellegrinaggio da compiersi a
• Ama il prossimo tuo come te La Mecca almeno una volta nella
stesso vita
Simbolo La croce, simbolo di salvezza per i La mezzaluna e la stella.
credenti. Secondo l’antica simbologia del
mondo arabo , rappresentano due
divinità maschili che proteggono e
orientano il cammino notturno nel
deserto.

Culto dei santi E’ ammesso e diffuso Sconosciuto. E’ vietato rappresentare


Allah con immagini (iconoclastia)

Alimentazione Nessun cibo e nessuna bevanda sono Sono vietate le carni grasse (maiale e
vietate, a condizione che se ne faccia cinghiale) e le bevande alcoliche.
un uso moderato
GESU’ MAOMETTO
Non lascia alcuno scritto Non lascia alcuno scritto
Annuncia al mondo la buona novella: Dio è Recita all’assemblea quanto gli viene rivelato
padre e noi siamo i suoi figli. chiedendo ai suoi seguaci di impararlo a
Dopo la sua resurrezione, gli evangelisti memoria. Dopo la sua morte i discepoli
scrivono i Vangeli. raccolgono i suoi detti nel Corano.

Si proclama figlio di Dio e accetta fino alla Non si proclama mai Dio, ma il profeta del
sua morte il progetto di salvezza. Dio unico Allah.

Il messaggio di Gesù si può riassumere Il messaggio di Maometto consiste nella


nell’invito ad amare Dio e il prossimo. rivelazione di una legge per il popolo dei
credenti di Allah.

Il Cristianesimo è spesso definito ‘la religione L’islam si può definire ‘la religione della
dell’amore’ giustizia’

Nel Cristianesimo Gesù è figlio di Dio fatto Nel Corano Gesù è visto come un profeta,
Uomo. figlio di Maria che lo ha concepito per grazia
dello Spirito Santo; non è però Dio, ma solo
un suo grande inviato.

Secondo la dottrina cristiana Gesù è morto Il Corano afferma che , per la sua grandezza,
crocefisso ed è risorto. Dio non ha permesso che Gesù morisse in
croce ma lo ha rapito presso di sé, mettendo
sulla croce un altro uomo a morire al posto
suo. Egli ritornerà dunque nel giudizio
universale.
Piccolo glossario dell'Islam

IMAM (=colui che confida pienamente in Dio) nei Sunniti sono i capi di una Moschea.Il primo imam fu
Abramo.Negli Sciiti erano i discendenti di ALI' che possedevano le doti spirituali religiose e politico-
militari di Maometto.Il 12° Imam della storia secondo gli sciiti è scomparso in Cielo e quando ritornerà
l'Islam trionferà. E' necessario affrettare questa venuta intensificando la Jihad.

HALIF o Califfi sono capi religiosi e civili in genere discendenti (in qualche modo) dalle famiglie di
Maometto .

SULTAN erano I capi religiosi e civili non discendenti da Maometto durante il dominio dell'Islam turco.

MULLAH= erudito, studioso della Shariah, dottore.

ULEMA sono coloro che hanno raggiunto la vetta della scienza religiosa. Dottori, teologi, mistici
dell'Islam.

MUFTI' sono coloro che interpretano la Legge Islamica quando si tratta di casi che non sono esplicitamente
contemplati dalla Legge Scritta..Essi decidono in base al Corano ed alla tradizione, la Sunna cosa è peccato
e cosa è osservanza. Essi emettono le FATWA, le sentenze che hanno valore di legge, e sono esecutive.

MARABUT(TI) sono coloro che hanno raggiunto un particolare stato di venerazione da parte del popolo a
causa della testimonianza esemplare di vita e dottrina. Nel corso della storia furono missionari-guerrieri
presso le tribu' nordafricane.Oggi sono i santoni locali il cui intervento è richiesto dal popolo per guarire
dalle malattie, per benedire i matrimoni, per accendere la fede personale, per gli esorcismi, etc.

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