“STRATEGIA 31”
ovvero
Ogni 31 del mese in tutte le grandi città della Russia decine e centinaia di cittadini si riuniscono
nelle piazze centrali e manifestano per la libertà d’espressione, di stampa e per mandare a casa
Putin e i suoi uomini di governo.
Ogni volta gli Omon, la polizia antisommossa, reprimono con violenza queste manifestazioni.
Feriti, arresti e soprusi da parte delle forze dell’ordine ogni volta denunciati dalle organizzazioni
internazionali che rimangono, però, lettera morta.
Il regime di “Russia unita”, il partito di Putin al governo, controlla stampa, finanza e tribunali col
pugno di ferro. Non disdegnando, peraltro, il lavoro sporco dei tanti gruppi neofascisti cresciuti in
questi anni come funghi che hanno messo a disposizione del sistema le loro truppe violente.
Come nel caso degli omicidi di Markelov e Baburova, attivisti antifascisti ammazzati da due militanti
di estrema destra.
Come nel caso della grande speculazione per la costruzione di una mega autostrada nel bosco di
Khimki dove giovani, militanti di associazioni, semplici cittadini hanno subito gravi aggressioni da
parte di gruppi neofascisti.
Come nel caso dei giornalisti, uccisi o gravemente feriti a decine. Da Anna Politkovskaja, che
denunciava gli orrori dell’esercito russo in Cecenia a Mikhail Beketov che, per aver scritto articoli
sulla speculazione di Khimki, ha subito un’aggressione selvaggia, rimanendo vivo per miracolo
dopo aver perso una gamba per le percosse.
Tutto questo accade nell’indifferenza della comunità internazionale. Anzi, con l’appoggio esplicito
del capo del governo italiano, Berlusconi, che non lesina all’amico “Vladi” grotteschi attestati di
stima, ignorando completamente i suoi crimini.
In Europa e nel resto del mondo, presidi e manifestazioni di sostegno a “Strategia 31” sono state
già organizzate e anche Roma si prepara a far sentire la propria voce.
Portiamo la solidarietà con i difensori della Costituzione Russa nel cuore della città eterna.