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Appunti di diritto internazionale

I criteri per l'interpretazione dei trattati sono diversi, ma quella pi importante quella sistematica, l'idea che i trattati non debbano essere interpretati come se fossero nel vuoto, ma guardare le norme internazionale rilevanti, tenendo conto di esse. si utilitezzeranno normalmente un criterio di interpretazione, che quello con forme, ovvero quella che evita il contrasto tra norme. Non tutti i problemi si possono risolvere in maniera interprativa: la prima soluzione pi frequenta, quella di compatibilit o di subordinazione. Capita spesso che neit rattati vengono inserite clausole con cui gli stati contraenti dichiarano che quel trattato non pregiudica l'applicazione di altri trattati specificamente individuati. Questa situazione individuato nell'articolo 30 della convezione di Vienna. Pi rare sono le clausole di sovraordinazione, cio le clausole che in un ttrattato si manifesta la volont di far prevalere quel contratto rispetto a quelli precedenti o successivi. Un esempio nell'articolo 103 della carta di ONU, stabilisce quindi che gli obblighi degli stati contraenti della carta ONU si impegnano a far prevalere gli impegni della carta su quelli degli altri trattati. Le clausole di subordinazione o di sovraordinazione hanno degli aspetti positivi, tra cui quelli in cui possiamo sapere quali sono le parti in cui prevarranno o verranno subordinati un trattato. Il criterio della lex posterior, o criterio cronologico: quando le parti di un contratto sono anche presenti in trattati successivi, le norme successive prevarranno anche in quelle successive. Cosa succede se tutte le parti dell'articolo successive non contiene quelle precedenti? Se gli stati ABC siglano un accordo e poi un altro, ma ci sono altri stati EFG che avevano siglato quello precedente e si applica il paragrafo 3 dell'articolo. Un altro problema che si pone sono quegli effetti degli stati terzi nei confronti di altri stati: qui possiamo porre un obiezione, perch nei trattati si applicano gli effetti degli stati contraenti; in realt il problema degli effetti nei confronti degli stati terzi, un falso problema che ci si posti nell'ambito dei lavori di stipulazione nei confronti della convenzione di Vienna, che nella realt per non si trovata una soluzione. Nell'articolo 34 della convenzione c' scritto esplicitamente che uno stato terzo non ha effetti fino a quando lo stesso stato non manifesta la propria volont nei confronti nel trattato da cui subir gli effetti.

In realt si tratta di una costruzione tutta teorica, che non ha ragion d'essere: ci deve essere una clausola che esplicita l'obbligo per lo stato terzo, ma ci deve essere il consenso manifestato per iscritto dello stato terzo. Qual la situazione? Lo stato terzo ha concluso l'accordo? Si formato quindi un accordo, in cui lo stato terzo de facto dovrebbe diventare uno stato contraente. Un altro schema quello in cui c' il consenso di uno stato terzo, ma c' un unica variante: qui non si chiede allo stato terzo la volont di manifestare il consenso, ma si chiede di fornire indicazioni in contrario, dovrebbe manifestare una negazione del diritto che gli pone nei suoi confronti. Possono esistere dei trattati regime, che possono produrre effetti anche nei confronti di stati terzi: il caso della Svizzeria o dei territori dei Savoia.

I trattati localizzabili sono trattati che riguardano come oggetto una determinata parte del territorio, pensiamo ed esempio a quei trattati che prevedono un diritto di passaggio su certe zone, i trattati che prevedono il divieto di prelevare dazi in certe zone. Per i trattati localizzabili, la disciplina particolare, che prescinde da quella situazione. Per i trattati localizzabili vale il principio della continuit dei trattati: i trattati del precedente stato passa ad altri stati.

I trattati non localizzabili hanno la regola generale della tabula rasa, cio che questi trattati in presenza di un fenomeno successorio non si trasmettono al nuovo stato, quello successore non sar automaticamente parte contraente degli obblighi del predecessore: questo regime della tabula rasa pi favorevole per lo stato successore, in quanto questo si trova libero da obblighi convezionali, non ha gli obblighi dello stato precedessore. La convenzione di Vienna afferma che lo stato successore viene gravato dagli obblighi del precedessore: quindi solo alcuni stati sono soggetti alla regola della tabula rasa e sono quelli della decolanizzazione.

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