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SERGIO BERTI (*) ALESSANDRO MONACCHI (**) MARCO ZANICCHI (***)


Abstract - SERGIO BERTI ALESSANDRO MONACCHI MARCO ZANICCHI hydrogeological investigation for drilling well through geophysical and biophysical instrumental methodsThe use of electrical geophysical prospecting is well known and of common appliance in geology an hydrogeology fields. They are normally employed for the quest of underground water resources for the sake of well drilling. It is determinant, to obtain a good result in these prospecting, the possibility to couple more methods to point out the underground water induced anomalies. In the post up case, it was coupled the WADI-VLF prospecting with the Fluxgate magnetometer prospecting. The results of electrical and magnetic prospecting ,after filtering, have put in evidence anomalies in water filled fractures. These anomalies are coincident, in surprising way, with potential productive areas that it was located by means of hydrogeological analysis and aerophotogrammetry interpretation. Subsequently , to obtain the best result from point of view of productivity ,the human heart was used like transducer because it is able to be influenced by natural environmental variations , inclusive of underground water presence. On the different located areas it was superimposed the biophysical instrumental Heart Rate Variability analysis using the human heart like transducer. This type of analysis allows to put in evidence how the environment it is able to stimulate the human autonomous nervous system and to evaluate ,by instrument measurements, the trend of the induced balancing between the sympathetic component and the parasympathetic component. The Heart Rate Variability analysis and measurements, that was done ,have allowed to determine the best point to do the drilling. The well was done subsequently and it has a water production level bigger than the others just done in the area. Moreover ,the detailed study phases ,to drill the well, and final results are explained. Specific flow tests have determined the water productivity of getting system . Riassunto - SERGIO BERTI ALESSANDRO MONACCHI MARCO ZANICCHI - metodologia di ricerca idrica per la perforazione di un pozzo, con sovrapposizione di indagini geofisiche e biofisiche strumentali Lutilizzo delle prospezioni geofisiche di tipo elettrico noto e di uso comune nella geologia applicata e nella idrogeologia e ,normalmente, sono impiegate nella ricerca di risorse idriche sotterranee in previsione della perforazione di pozzi. E determinante ,per la buona riuscita di una di queste indagini, la possibilit di abbinare pi metodiche per rilevare le anomalie indotte dalla presenza idrica. Nel caso esposto , stata sovrapposta alla indagine geoelettrica tipo WADI-VLF l indagine con magnetometro fluxgate. I risultati delle prospezioni elettriche e magnetiche,opportunamente filtrati,hanno evidenziato anomalie attribuibili a fratture con significativa presenza idrica. Queste anomalie sono risultate coincidenti ,in modo sorprendente,con le aree potenzialmente produttive individuate mediante l analisi idrogeologica ed aerofotointerpretativa . Successivamente,al fine di ottenere il migliore risultato in termini di produttivit, stato utilizzato come sensore il cuore umano che capace di risentire delle variazioni ambientali compresa la presenza idrica nel sottosuolo. Sulle zone individuate stata sovrapposta l analisi biofisica strumentale Heart Rate Variability ( HRV ),utilizzante come sensore il cuore. Questa analisi permette di evidenziare come l ambiente in grado di stimolare il Sistema Nervoso Autonomo umano e valutare ,in modo strumentale,il trend del livello di bilanciamento indotto tra la Componente Simpatica e la componente Parasimpatica. Le misure ed analisi HRV eseguite hanno permesso di individuare il punto migliore dove eseguire la perforazione . Il pozzo successivamente realizzato stato caratterizzato da una produttivit idrica maggiore di quelle solitamente possibili nell area. Sono state ,inoltre ,illustrate nel dettaglio le varie fasi di studio per la perforazioni del pozzo ed i risultati finali . Le prove di portata effettuate hanno permesso di determinare la produttivit idrica del manufatto di captazione.

(*) Sergio Berti, ingegnere libero professionista Vezzano Ligure (SP) (**) Alessandro Monacchi, geologo CIS geofisica s.r.l. via Gorizia n. 25/a - Luino (VA) (***) Marco Zanicchi, geologo EPTACONSULT s.c.r.l. via G. Doria n. 74 - LA SPEZIA

PREMESSA E METODOLOGIA APPLICATA Nellambito della ricerca idrica per la realizzazione di un pozzo domestico ubicato nella Provincia della Spezia (Liguria Orientale), stato espletato un dettagliato programma di indagini idrogeologiche e geofisiche secondo la metodologia di seguito descritta: Ricerca bibliografica dei dati di carattere geologico, geomorfologico ed idrogeologico afferenti larea dintervento; Rilevamento geolitologico, formazionale e strutturale dei terreni su una superficie congrua nellintorno dellarea dintervento; Analisi delle foto aeree stereoscopiche relative alla zona in esame; Esecuzione di prospezioni magnetometriche ed in particolare analisi delle microvariazioni indotte sul CMT dalla presunta circolazione idrica su linee di flusso di ampiezza limitata; Esecuzione di prospezioni elettriche VLF per ricerca circolazioni idriche profonde in situazioni tettoniche particolari; Una volta individuato con le indagini suddette un areale di potenziale interesse stata condotta, con il supporto medico del Prof. Dott. Franco Fabiano (Presidente AIMAR Liguria) lanalisi della risposta dellorganismo umano alla presenza idrica sotterranea, attraverso analisi biofisica e metodo HRV (Hearth Rate Variability). Con tale procedura e stata individuata la posizione del pozzo che stato successivamente perforato, completato ed allestito con pompa elettrica sommersa. Il pozzo quindi stato assoggettato a prove di portata ed analisi chimico-fisiche delle acque per definirne gli eventuali limiti di utilizzo e confermare alcune ipotesi di base sui caratteri del serbatoio di alimentazione . LAREA DI STUDIO La ricerca idrica stata condotta sul promontorio del Mesco in Provincia della Spezia Liguria orientale

fig.1 ubicazione area di studio (immagine Google Herth)

fig.2 dettaglio ubicazione area di studio su foto aerea volo 1971 (Fonte IGM Firenze)

Nel versante affiorano terreni appartenenti alla formazione della argille a palombini (formazione sommitale dellUnit del Bracco appartenente al Supergruppo della Val di Vara). Tale formazione, costituita litologicamente da unalternanza di strati calcarei grigio - scuri, con colore dalterazione biancastro, e strati di argilloscisti e marne argillose sfogliettate, ugualmente di colore grigio scuro.

fig.3 stralcio Carta Geologica dellentroterra delle cinque terre e dellentroterra di Levanto (E. Abbate) Rilevamento 1963-1966 Pubblicazione Centro studi per la geologia dellAppennino (CNR sezione di Firenze).

La struttura tettonica del promontorio risulta caratterizzata da una piega anticlinale coricata (con vergenza verso SW). Alla base ed alla sommit del versante si possono osservare rispettivamente i fianchi rovesciati e diritti della piega, costituiti dalla formazione dellarenaria del Gottero dellomonima unit (sovrastante allUnit del Bracco). Le argille a palombini costituiscono il nucleo della piega che a NE viene tagliata da una faglia inversa con immersione di 70-80 verso SW. Nello stralcio di sezione geologica di seguito riportato (fig.4) si osserva come il bacino idrogeologico di potenziale alimentazione della circolazione profonda nel fianco rovesciato dellArenaria del Gottero, sia molto pi esteso del bacino imbrifero sotteso alla zona di ricerca (lettera P).

fig.4 stralcio Sezione geologica contenuta nella Carta Geologica dellentroterra delle cinque terre e dellentroterra di Levanto (E. Abbate) Rilevamento 1963-1966 Pubblicazione Centro studi per la geologia dellAppennino (CNR sezione di Firenze).

Lanalisi aereofotointerpretativa svolta evidenzia la presenza di alcuni allineamenti morfologici di direzione appenninica NW- SE (K2) ed antiappenninica NE-SW (K1).

fig.5 stralcio carta geomorfologica Eptaconsult scrl anno 2009 con allineamenti morfologici e faglie da analisi aereofotointepretativa.

K1 potrebbe rappresentare, in profondit, la via di alimentazione idrica delle arenarie del fianco rovesciato della piega,. Il possibile schema di alimentazione del serbatoio costituito dalla arenarie del Gottero (fianco rovesciato schematizzato nella seguente fig.6.

fig.6 stralcio Sezione geologica contenuta nella Carta Geologica dellentroterra delle cinque terre e dellentroterra di Levanto (E. Abbate) Rilevamento 1963-1966 Pubblicazione Centro studi per la geologia dellAppennino (CNR sezione di Firenze) con indicazione della permeabilit delle formazioni e circolazione idrica ipotizzata.

Le acque di infiltrazione nel complesso ofiolitico, scendono lungo la faglia ed alimentano il fianco rovescio della anticlinale, andando a saturare anche i terreni di base del nucleo della stessa anticlinale costituito dalla roccia maggiormente compatta e meno alterata nella formazione delle argille a palombini

LE ANALISI STRUMENTALI Misura delle microvariazioni del campo magnetico terrestre Sono stati eseguiti, con lausilio di geomagnetometro MFM2 di Rom Elektronik Gmb per campi naturali, profili di variazione in continuo della componente verticale del CMT. La scelta risultava di interesse per gli scopi preposti in quanto con le prospezioni geologiche erano stati riconosciuti incroci di fratture (o allineamenti morfologici) ove le variazioni di CMT potrebbero essere indotte dalla creazione di differenza di potenziale tra due parti delle fratture in cui circola lacqua, con associato passaggio di cariche e campo magnetico indotto; che dovrebbe manifestarsi come una anomalia del CMT (in assenza di anomalie di superficie in grado di mascherare tale aspetto). Gli stendimenti magnetometrici sono stati ubicati rilevati e riportati in cartografia con lausilio di bussola elettronica e sistema GPS (Garmin Etrex Vista Hcx con correzione differenziale Waas Egnos). Lutilizzo del magnetometro con sensore, rigorosamente verticale, posto costantemente a 10 cm da terra e lassenza di accumuli di minerali ferromagnetici di particolare rilievo nella formazione geologica locale, cos come lassenza di elementi metallici in superficie in grado di influenzare la misura, ha consentito lutilizzo del mezzo per determinare la differenza di suscettivit magnetica tra le zone di flusso idrico sotterraneo e le zone esterne. Le misure sono state condotte in un tempo sufficientemente breve da non risentire di variazioni giornaliere del CMT e in un momento di assenza di perturbazioni magnetiche (stazione Castello Tesino TN dal INGV-Roma 2). Si proceduto ad eseguire stendimenti perpendicolari alla massima pendenza del versante (vedi figura 7)

fig.7 ubicazione stendimenti rilievo magnetometrico

Per ogni singolo stendimento eseguito, tra le registrazioni condotte a passo m 1.00, stato calcolato il valore medio e quindi identificati gli scostamenti massimi e minimi dalla media, superanti specifici valori di soglia prestabiliti. La ricostruzione delle variazioni significative del CMT riportata in figura 8 ed evidenzia allineamenti di anomalie positive e negative parallele alla massima pendenza del versante. Questi sono stati interpretati come direzioni di scorrimento idrico misto superficiale e profondo (in quanto questo solo metodo non consente la valutazione della profondit dello scorrimento).

fig.8 risultati del rilievo magnetometrico

Indagine elettromagnetica passiva VLF Questa metodologia sfrutta il campo elettromagnetico generato da potenti trasmettitori radio militari che trasmettono su bande di frequenza molto basse (15-30 Khz). Questo tipo di bande radio utilizzato per comunicazioni a notevoli distanze (ad esempio comunicazione con sottomarini) e il segnale generato da corpi antenna molto lunghi con potenza di trasmissione elevate (300-1000 kWatt) I trasmettitore VLF sono operativi in molte paesi sia in Europa che nel Mondo, ciascuno trasmette su frequenze ben precise e riconoscibili. Il campo magnetico generato dalle antenne trasmittenti orizzontale con le linee equipotenziali circolari e concentriche attorno al corpo antenna, che si propagano nello spazio e penetrano nei corpi rocciosi in profondit e vengono distorti da discontinuit presenti negli ammassi rocciosi. La penetrazione del segnale funzione della resistivit naturale r (Ohm-m) dei terreni e delle rocce in posto e della frequenza di trasmissione f (kHz) secondo la formula:

dove p la profondit espressa in metri.

Conoscendo quindi la frequenza dellantenna trasmittente e stimando approssimativamente la resistivit dellammasso roccioso o dei terreni presenti, possibile calcolare in modo speditivo e durante le operazioni sul terreno la profondit massima dinvestigazione dello strumento WADI VLF che normalmente intorno ai primi 60 metri da piano campagna. Sono stati eseguiti 4 profili VLF coincidenti con gli allineamenti magnetometrici. (passo stazioni 5.00 m)

fig.9a 9b. rilievi VLF

Ogni sezione stata ripetuta con verso opposto per attenuare leffetto della topografia sullubicazione delle eventuali anomalie. Tutte le sezioni VLF evidenziano delle anomalie che si posizionano lungo un allineamento ideale. Questo allineamento attribuibile a una probabile discontinuit tettonica presente nel sito dindagine. Ad ovest di questa si sono riconosciute altre variazioni di conducibilit secondarie, e allestremo ovest, unaltra anomalia significativa che per non trova riscontro in altri stendimenti VLF (fig. 10). In merito alla profondit di indagine nella anomalia pi forte della parte orientale la quota della circolazione idrica stata identificata ad una profondit di circa 25 m dal piano di campagna di notevole intensit (eventuali circolazioni pi profonde non sono rilevabili in quanto mascherate dalla suddetta).

fig.10 risultato rilievi VLF

Analisi della risposta biofisica La valutazione della potenzialit allo sfruttamento idrico stata effettuata per via biofisica, mediante la tecnica HRV. Si tratta di una metodologia innovativa di indagine biofisica strumentale, di recente introduzione ma di comprovata affidabilit, che consiste nella misura ed lanalisi spettrale della Heart Rate Variability. Tale parametro consente di trarre importanti informazioni oggettive sulla tipologia di interazioni che si instaurano tra uomo e ambiente, permettendo cosi di evidenziare quanto lambiente in grado di stimolare il sistema nervoso autonomo e di valutare il livello di bilanciamento indotto tra il sistema Simpatico ed il sistema Parasimpatico. Per la misura dellHRV si utilizza unapparecchiatura dotata di sensore fotopletismografico, applicato al dito indice o medio della mano in grado di rilevare le variazioni cicliche di conduttanza conseguenti alla prevalenza di uno dei due sistemi. Lapparecchiatura utilizzata si avvale di un sistema di condizionamento ed elaborazione segnali e di un Software relativo. La stessa apparecchiatura in grado di rilevare anche la Resistenza Elettrica Cutanea (GSR: ove il tono del GSR e' il valore assoluto della Resistenza Elettrica cutanea, ed e' tanto pi alto quanto pi un soggetto e' rilassato. Viceversa tende a diminuire se il soggetto va in stato ansioso o sotto stress). E possibile quindi rilevare e registrare il livello di attivit Simpatico e Parasimpatico, di un soggetto seduto comodamente e a riposo (fig.11), andando ad effettuare lanalisi spettrale del relativo segnale cardiaco.

fig 11a stazione di misura 1

Fig 11b stazione di misura 2

In sintesi tramite questa metodologia di rilevazione, possibile avere indicazioni al riguardo della influenza ambientale del luogo dove viene effettuata lanalisi in modo strumentalmente ripetibile. Le ricerche effettuate, infatti, durante gli anni 2007,2008,2009 e 2010 su di un campione globale di 110 soggetti femmine e 110 soggetti maschio,utilizzando preliminarmente le tecniche dinamometriche e successivamente la misura ed analisi di Heart Rate Varibililty ,hanno messo in evidenza i seguenti comportamenti : a) La capacit di esprimere la forza,in condizioni controllate, sul territorio non uniforme da persona a persona ed il comportamento medio dei soggetti femmina ,dal punto di vista della distribuzione spaziale della forza media espressa,relativamente al livello massimo, diverso dal comportamento medio dei soggetti maschio. b) Su zone con rocce prevalentemente riflettenti le onde EM nellintervallo biocompatibile, i due campioni esprimono valori di forza media pi elevati e livelli di attivit simpatica pi alti ( vedere fig. 12 )

Fig. 12-Esempio di roccia che tende a stimolare la componente simpatica del sistema nervoso autonomo dell uomo ( Macigno del Chianti Toscana-Italia )

c) Su zone con rocce prevalentemente assorbenti le onde EM nellintervallo biocompatibile, i due campioni esprimono valori di forza media pi bassi e livelli di attivit simpatica pi bassi ( vedere fig. 13 )

Fig.13 - Esempio di roccia che tende a ridurre l attivit della componente simpatica del sistema nervoso autonomo delluomo( Argilliti ed argille alluvionali della fossa tettonica Firenze-Prato-Pistoia Italia)

d) Su zone con sollecitazioni tettoniche dominanti di tipo compressivo, i due campioni esprimono valori di forza media pi elevati e livelli di attivit simpatica pi alti e) Su zone con sollecitazioni tettoniche dominanti di tipo distensivo, i due campioni esprimono valori di forza media pi bassi e livelli di attivit simpatica pi bassi f) Su acquiferi di tipo confinato, le donne in et fertile tendono ad esprimere un livello di forza maggiore e livelli di attivit simpatica pi alti ( vedere fig. 14 )

Fig. 14- Analisi HRV di unsoggetto di sesso femminile in et fertile su incrocio di circolazioni idriche su direzioni preferenziali di ampiezza limitata (acquifero confinato )

g) Su acquiferi di tipo confinato, le donne in et non fertile e gli uomini ,in generale,tendono ad esprimere un livello di forza minore e livelli di attivit simpatica pi bassi ( vedere fig. 15,fig.16,fig.17 )

Fig. 15- Analisi HRV di un soggetto di sesso femminile non pi in et fertile su incrocio di circolazioni idriche su dirazioni preferenziali di ampiezza limitata (acquifero confinato )

Fig.16-Soggetti in prova su acquifero confinato che alimenta il pozzo San Bernardo, portata 16 Litri /Secondo (casupola grigia al centro dell area circondata dalla rete ). Comune di Nepi ( Viterbo).

Fig.17- Curve di risposta dell andamento del livello di attivit simpatica dei due soggetti in prova ( vedere fig. 16) sull acquifero confinato che alimenta il pozzo San Bernardo Comune di Nepi ( Viterbo).Soggetto mascio a sinistra femmina a destra

I risultati ottenuti hanno messo in evidenza dei comportamenti medi sui campioni esaminati che sembrano legati, dal punto di vista del livello di bilanciamento della componente Simpatica e componente Parasimpatica del sistema autonomo delluomo, alla situazione idrogeologica locale. Questa affermazione molto importante ma impegnativa andrebbe verificata anche da altri ricercatori utilizzando la medesima strumentazione biofisica usata nella nostra ricerca. Sarebbe molto interessante, inoltre, utilizzare anche strumentazione biofisica diversa ma sempre legata alla valutazione del livello di attivit simpatica o di altri parametri di tipo biofisico ben definiti( ad esempio : misuratori di livello di sudorazione, analizzatori di spettro a bassissima frequenza per verificare i livelli di attivit dei due lobi cerebrali, Analisi VES,etc, ). Dal punto di vista pratico applicativo, la verifica del livello di bilanciamento delle due componenti del sistema nervoso autonomo sul campo gi stata utilizzata ,con successo, dagli scriventi durante alcune ricerche idriche

selettive e complesse, congiunta ad altre tecniche strumentali pi classiche (utilizzo del magnetometro e del ricevitore VLF e delle prospezioni geoelettriche di vario tipo ), ed nostra intenzione continuare ad utilizzarla nel prossimo futuro in ricerche similari . Ritornando al caso in esame, la presenza idrica interagente sul bilanciamento del sistema nervoso simpatico e parasimpatico risulta maggiormente forte sulla stazione 2 rispetto a quanto rilevato nella stazione 1 (estremo ovest dellarea). Ogni singolo test stato ripetuto per almeno 5 volte su ogni singolo punto per valutare anche la variabilit della risposta nel tempo. Nella figura 18 si riporta la sintesi del lavoro e la posizione individuata con la maggiore probabilit di ottenere la migliore produttivit del pozzo (area 2).

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fig.18 risultato rilievi VLF

FABBISOGNI IDRICI RICHIESTI E DISPONIBILI, Le superfici da irrigare con il pozzo, in base alle informazioni fornite dalla committenza, ammontavano approssimativamente a: 1 ettaro di coltivazione ortiva e floreale 1 ettaro di coltivazione olivicola Per la coltura prevalentemente olivicola gli standard agronomici indicano valori di fabbisogno idrico delle piante di circa 1500-3000 mc/anno per ettaro, con una media di 30 litri giorno per pianta e con la possibilit di dover attuare una irrigazione di soccorso pari ad un massimo di 300 litri/ pianta (in condizioni di particolare siccit). La coltivazione ortiva e floreale nella realt locale richiede circa 2000-3000 litri/giorno (700-1000 mc anno) il fabbisogno totale risulta quindi al massimo di 4000 mc anno. Per definire indicativamente la produttivit dellacquifero stata stimata lestensione del bacino imbrifero sotteso al pozzo, che risulta di circa 180.000 mq verso il crinale, ed il bacino idrogeologico potenzialmente alimentante il pozzo stimato in 960.000 mq, in ragione della geologia locale (affioramento delle argilliti) ed alla presenza di fratture e faglie di potenziale separazione dellacquifero. Considerando un quantitativo medio di pioggia annua di 1000 mm (ossia 1000 litri a mq) si ottengono i seguenti quantitativi idrici disponibili: 180.000 mc anno nel caso pi cautelativo; 960.000 mc anno nellaltro caso. Basandoci su studi di dettaglio, linfiltrazione efficace risulta in questi terreni dellordine del 4 %, pertanto i volumi disponibili risultano rispettivamente di 7200 mc/anno (nel caso della superficie direttamente sottesa al pozzo) e 38400 mc/anno nel caso del bacino idrogeologico pi esteso. Questi rappresentano i quantitativi che possono essere sfruttati senza andare ad intaccare le riserve dellacquifero. Considerando per cautela il solo bacino sotteso al pozzo, ed ammettendo di pompare in continuo, per i 4 mesi estivi, 40 litri/minuto si estrarrebbero 6912 mc che sono inferiori alla ricarica media annua dellacquifero.

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Anche considerando anni molto siccitosi quali il 2003 ed il 2005 dove si sono registrarti cali del valore di pioggia media annua dellordine del 34-35% sarebbero disponibili (sempre senza intaccare la riserva dellacquifero) circa 4680 mc per cui sarebbero sempre estraibili, continuativamente e per 4 mesi, circa 27 litri/minuto.

ATTIVITA DI PERFORAZIONE E COMPLETAMENTO DEL POZZO La perforazione si svolta con metodo a distruzione con aria compressa e martello fondo foro da 127 mm, successivamente alesato sino al diametro di 140-150 mm, utilizzando una sonda Massenza MI 4 la sola in grado di entrare nella stradina sterrata di accesso allarea (fig 19).

fig.19 lattrezzatura di perforazione del pozzo

Lassistenza geologica durante la perforazione ha permesso di ricostruire la seguente colonna stratigrafica: Quote da p.c. Da p.c. sino a 2.00 m dal p.c. Litologia Coltre regolitica a matrice argillosa prevalente con frammenti della roccia argillitica originaria (che ha richiesto la posa del rivestimento da 152 mm) Roccia argillitica molto alterata (che ha richiesto la posa del rivestimento da 152 mm) Roccia argillitica relativamente alterata Roccia argillitica compatta

Da 2.00 a m 9.00 Da 9.00 a m 30.00 Da 30.00 a m 41.50

Nel corso della perforazione ad aria, i cutting fuoriusciti risultavano umidi ad iniziare dalla profondit di m 9.00 dal p.c. mentre alla profondit di m 13.00 dal p.c. stata riscontrata presenza idrica (fig. 20) che si mantenuta, senza cadute di portata o perdite idriche, sino a fine perforazione (-41.50 m da p.c.).

fig.20 la presenza idrica nel pozzo dalla quota di 13 m dal p.c.

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Nel foro di risulta stato posato un tubo in PVC da 125 mm (cieco da p.c. sino a 9.00 m dal p.c.), microfessurato a partire dalla profondit di m 9.00 dal p.c. sino alla profondit di 35.5 m dal p.c. (con gli ultimi 6.00 m di identico tubo cieco). Lo spazio compreso tra il tubo e la superficie del foro stato riempito con risetta calibrata calcarea 2-4 mm sino a circa 1.00 dal p.c. dove stata posata la cementazione superficiale in bentonite. A pozzo ultimato stato eseguito lo spurgo con metodo air lift per circa 3.00 ore, sino alluscita di acqua limpida. Le prove di portata sono state eseguite con installazione di pompa provvisoria sommersa da 70 litri/minuto, posizionata a circa 39 m dal p.c. ed alimentata da gruppo elettrogeno (fig. 21).

fig.21a - 21b. le prove di portata al pozzo.

Il livello statico misurato ad inizio prova risultava di 7.80 m dal p.c. (ben pi elevato del livello di 13.00 m dal p.c. di intercettazione della piezometria in perforazione) indicante un artesianesimo dellordine di 5-6 m (0.5-0.6 bar). Si sono eseguiti i seguenti gradini 0.9 l/sec (56 l/minuto) 1.0 l/sec (60 litri/minuto) 1.1 litri/sec (66 litri minuto) In figura 22 si riporta la curva caratteristica del pozzo che mostra come tali portate siano tutte prossima al ginocchio della curva pertanto si definisce una portata di esercizio di 30-40 litri/minuto (0.5-0.6 litri secondo) rimanendo cos nel tratto rettilineo della curva caratteristica. Per ulteriore conferma il gradino finale (oltre 60 l/min di portata) stato mantenuto per circa 2 ore, arrivando ad un abbassamento finale asintotico di circa 6.00 m rispetto al livello statico iniziale. Successivamente al termine delle seconda ora stata calcolata la curva di risalita (in regime transitorio) che nel complesso ha permesso di definire una trasmissivit di 7.71 *exp5 mq/sec (considerando uno spessore di acquifero di circa 30 m) che diviene di 8.38*exp 5 mq/sec considerando il solo tratto centrale della curva di risalita.

Fig.22. curva caratteristica del pozzo

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Nel corso della prova di portata i parametri chimico-fisici dellacqua sono stati campionati con apposita strumentazione da campo ottenendo i seguenti risultati: Momento di campionamento Dopo 1 ora Dopo 2 ore Temperatura in uscita 16C 16C Temperatura dellaria 10C 12C Ph 7.3 7.2 Conducibilit 900 S/cm 850 S/cm Aspetto Limpido Limpido Odore Nessuno Nessuno La temperatura dellacqua risulta maggiore della temperatura dellaria al momento della misura e nei giorni precedenti (misurata in un range 8-12C) e si avvicina alla temperatura media annua dellarea che appunto prossima a 15C, ad indicare una circolazione idrica abbastanza profonda (come inizialmente ipotizzato). Nel pozzo in questione stata quindi installata una pompa elettrica monofase con prevalenza massima 60 metri con mandata da 2 inch che per tutto il periodo estivo 2010 ha fornito valori di portata di 30-40 litri/min.

CONCLUSIONI La metodologia di studio applicata, consistente in attivit idrogeologiche tradizionali, quali un attento studio del bacino di alimentazione e nella ricostruzione dello schema di circolazione delle acqua sotterranee, supportata da indagini geofisiche di tipo elettrico e magnetico ha consentito di definire la zona di perforazione del nuovo pozzo in maniera tale da raggiungere una elevata probabilit di successo in termini di intercettazione in senso spaziale della circolazione idrica sotterranea. Risultato gi soddisfacente in quanto in acquiferi di questa natura, detta circolazione risulta confinata su direzioni di flusso di estensione molto limitata. La sovrapposizione di indagini biofisiche strumentali quali il test HRV, andando ad evidenziare le aree ove maggiore linterazione della presenza idrica nel sottosuolo sullo stato biofisico umano (interferenza sperimentata in molti e diversificati casi dal gruppo di lavoro) ha consentito di individuare tra i vari scorrimenti derivanti dalle indagini di cui sopra quello contraddistinto dalla pi significativa presenza idrica. Come gi ipotizzato in base al bilancio idrogeologico eseguito, tale circolazione, intercettata con un pozzo accuratamente realizzato e completato, ha consentito di soddisfare il fabbisogno idrico della committenza anche in condizioni di siccit ottenendo una portata emunta maggiore della media delle portate estratte da altri pozzi dellareale di studio.

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BIBLIOGRAFIA
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