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Koivtc

ANNO VII N.RO 02
del 01/02/2012


P Pa ag g. . p ps si ic co ol lo og gi ic ca a
D Do on nn na a n ne el ll la a s st to or ri ia a
P Pe el l o o
L L A Am mp ph hi it tr ru uo o
I I g gr ra an nd di i m mi is st te er ri i
N Ni ic co od de em ma at te e
L Le el li io o L Lu ut tt ta az zz zi i
L La a s st tr ra ag ge e d di i U Us st ti ic ca a
S St tr ra an ne ez zz ze e
M Mo om me en nt to o t te en ne er ro o
V Vi ia ar re eg gg gi io o 2 20 01 12 2
P Pr ro ov ve er rb bi i
P Pa ag gi in na a m me ed di ic ca a
A An nt tr ro op po ol lo og gi ia a
G Gi iu us se ep pp pe e V Ve er rd di i
( (2 2^ ^) )

C Co on nc co or rs so o d di i p po oe es si ia a
D Do on nn na a n ne el ll la a l le et tt te er r. .
L L e er ro os s n ne ei i s se ec co ol li i
I In n Q Qu ue es st to o M Me es se e
C Cr ri it ti ic ca a l le et tt te er ra ar ri ia a
P Pi ia at tt ti i t ti ip pi ic ci i
I Il l c co or ra ag gg gi io o
D De en nt tr ro o l la a s st to or ri ia a
U Un n a al lt tr ro o t te em mp po o
A Ai is so op po os s f fa av vo ol le e
D De e c co og gn no om mi in ne e
D De en nt tr ro o l la a c ci it tt t
L Le ev vi io or ra a










LADOLESCENTE E IL GRUPPO
(Parte terza)

I GRUPPI INFORMALI

Nei maschi, a questa et, ci si misura sulla forza. Provocazioni,
spintoni ed altro sono momenti dello sviluppo maschile, per la af-
fermazione della propria potenza. Le ragazze con il gioco del cica-
leccio si predispongono verso l interno, perch a loro sar chiesta
laccoglienza del maschio. I ragazzi al contrario si cimentano nei
giochi di forza, si rendono rumorosi per imporre la loro presenza e
sviluppano, in questo modo, il convincimento di esser capaci di
conquistare e di aver successo con laltro sesso.
Questo sviluppo amicale prelude allultima tappa evolutiva che sar il passaggio al
gruppo eterosessuale, il gruppo
1
.
Nelladolescenza, gli amici diventano misti, maschi e femmine insieme. Il passaggio che
mette insieme maschi e femmine la condivisione di progetti comuni. Nelladolescenza ci si
concentra sulla costruzione di unavventura comune, il tempo dellimmaginare progetti.
Pi immaginare che realizzare. Gli adolescenti passano settimane ad immaginare tre giorni al
mare in tenda e a discutere come ottenere il permesso dai genitori.
Nella strutturazione continua di progetti da realizzare, essi elaborano strategie per
raggiungere autonomia e responsabilit di s. Un Progettare semplice, un ipotizzare soluzioni
possibili ( il campeggio con la parrocchia , iun viaggio con il in sacco a pelo, un torneo di
calcetto e cos via) d loro la possibilit di credere che, attraverso il confronto e il sostegno
dei coetanei possono realizzarsi, fuori delle famiglia. Ed giusto che sia cos: dalla
protezione del mondo familiare devono passare alluso del bagaglio socio culturale, che la
famiglia ha loro consegnato, affinche realizzasse se stesso nel mondo. Ai genitori chiesto di
lasciare che i ragazzi sognino e si grociolino al sole delle loro speranze, senza mortificarli:
non importa se alla fine avranno combinano o meno qualcosa, la loro let dellesplo-
razione, non della realizzazione, della progettazione del futuro, del credere in una speranza c
he non necessariamente va concretizzata
2
.
Occarre, tuttavia, distinguere i gruppi informali da quelli formali: i primi sono gruppi
di formazione volontaria, che sembrano rispondere meglio a certi bisogni tipici di un
preadolescente o di un adolescente. Essi sono caratteristici dei ragazzi della seconda
adolescenza e vi partecipano ragazzi dai 15 ai 17 anni. Essi sono caratterizzati da relazioni,
costruite quotidianamente per strada, nei bar, o ai giardini pubblici e richiedono allado-
lescente molto tempo ed energia, e sono di difficile comprensione per gli adulti
2
.
I gruppi informali sono ragguppamenti di tutte le classi sociali: studenti, lavoratori,
maschi e femmine, e la loro composizione omogenea per provenienza, look esteriore,
linguaggio, modalit dinterazione e stili di comportamento. Infatti, gli adolescenti si cercano
e si aggregano su basi di caratteristiche precise, scegliendo gli amici del gruppo sulla base
della somiglianza. Le specificit che favoriscono la formazione del gruppo diventano
progressivamente elementi di differenziazione fra quel gruppo ed altri gruppi, con carat-
teristiche diverse, presenti nello stesso contesto sociale.
Come in tutte le interazioni sociali anche la vita di gruppo informale comporta delle
regole, percepite dai membri con diversi gradi di consapevolezza, ma fondamentali per il
funzionamento quotidiano e per il processo di identificazione. Anche in queste aggregazioni
nate spontaneamente, si definiscono dei ruoli fra i membri del gruppo. Il prolungarsi
dellinterazione fra i partecipanti porta alla costruzione di regole normative di compor-
tamento che risultano determinanti per la vita del gruppo.
3

Alcune ricerche italiane hanno dimostrato che il gruppo non facilmente disponibile
allingresso di nuovi membri e non ammette fluttuazioni dei suoi membri da un gruppo ad un
altro. Netto appare il rifiuto nei confronti di coetanei che cercano di proporsi come leader
allinterno del gruppo. (continua)
Franco Pastore
_______________________

1. MARROCCO MUTTINI C.; LA PREADOLESCENZA; CENTRO SCIENTIFICO, 2007.
2. PETTER, PROBLEMI PSICOLOGICI DELLA PREADOLESCENZA. ED. LA NUOVA ITALIA.
3. PIETROPOLLI CHARMET GUSTAVO; I NUOVI ADOLESCENTI; RAFFAELLO CORTINA EDITORE.





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Andropos in the world



















































LA DONNA NELLA STORIA

TERESA DI CALCUTTA a cura di Andropos

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Nacque a Skopje, il 26 agosto 1910,
da genitori albanesi originari del Koso-
vo: la madre, Drane, di Gjakova e il pa-
dre Kol, di Prizren.All'et di otto anni
rimase orfana di padre e la sua fami-
glia si trov in gravi difficolt economiche. A partire dall'et
di dieci quattordici anni partecip alle attivit della
parrocchia del Sacro Cuore di Skopje, in particolare quelle del
coro, del teatro e dell'aiuto alle persone povere. Allora
cominci a conoscere l'India tramite lettere di missionari
gesuiti attivi nel Bengala.
Nel 1928, a diciotto anni, decise di prendere i voti, entrando
come aspirante nelle Suore di Loreto, un ramo dell'Istituto della
Beata Vergine Maria che svolgeva attivit missionaria in India.
Dopo un primo colloquio a Parigi, venne inizialmente inviata a
Dublino, in Irlanda, dove si ferm sei settimane per imparare le
prime nozioni di inglese e ricevere il velo di postulante.
Nel gennaio 1929 raggiunse l'India dove, dopo una breve sosta
a Calcutta, venne inviata nel Darjeeling, alle pendici dell'Hima-
laya, per completare la sua preparazione. Qui si ferm due
anni, studiando le lingue inglese e bengali e insegnando nella
scuola annessa al convento. Svolse anche un'attivit come
aiuto-infermiera che la mise in contatto con la realt dei malati.
Il 24 maggio 1931, prese i voti temporanei, assumendo il nome
di Maria Teresa, ispirandosi a Santa Teresa di Lisieux.
Dopo aver preso i voti, Teresa lasci Darjeeling e raggiunse
Calcutta, dove per i successivi 17 anni visse e lavor presso il
collegio cattolico di Saint Mary's High School del sobborgo di
Entally, frequentato soprattutto dalle figlie dei coloni
britannici. Insegnava storia e geografia e pot studiare la lingua
hindi. La regola delle Suore di Loreto non le consentiva di
allontanarsi dal convento ma, grazie alle attivit di volontariato
svolto da alcune sue alunne ebbe modo di prendere sempre
maggiore consapevolezza delle terribili condizioni di vita negli
slum di Calcutta, e in particolare in quello di Motijhil, confi-
nante con la scuola.
Nel 1937 si rec a Darjeeling per pronunziare i voti
perpetui. Divenne cos Madre Teresa, nome che mantenne per
il resto della vita. Tornata a Calcutta, assunse progressivamente
diver-se responsabilit organizzative, fino ad essere nominata,
nel 1944, direttrice della scuola. Gli anni della guerra ebbero
profonde ripercussioni sulle attivit svolte dalle suore, che si
dedicarono sempre pi all'accoglienza di orfani e bambini
abbandonati. Lo stesso convento di Entally venne requisito e,
fino al 1945, trasformato in un ospedale militare britannico.
La sera del 10 settembre del 1946, part in treno per recarsi
a Darjeeling, dove doveva svolgere dieci giorni di esercizi
spirituali. Come lei stessa ricostruir pi tardi, fu proprio in
quella notte di viaggio, a contatto con condizioni di povert
estrema, che lei ebbe una "chiamata nella chiamata":
Quella notte aprii gli occhi sulla sofferenza e capii a fondo
l'essenza della mia vocazione [...] Sentivo che il Signore mi
chiedeva di rinunciare alla vita tranquilla all'interno della mia
congregazione religiosa per uscire nelle strade a servire i
poveri. Era un ordine. Non era un suggerimento, un invito o
una proposta [...] Madre Teresa decise quindi di uscire dal

convento e mettersi al servizio dei "pi poveri tra i poveri",
come si sentiva ora chiamata a fare. Lasciato il convento, si
rec per un breve periodo presso le suore di Patna, nel medio
Gange, per acquisire nozioni sanitarie. Si ferm l quattro
mesi, nei quali si convinse del ruolo che l'igiene e una
migliore alimentazione potevano avere nel migliorare la vita
di coloro che abitavano negli slum.
Tornata a Calcutta, alla fine del 1948 inizi la sua missione
al servizio dei poveri recandosi con cinque rupie nello slum di
Motijhil: qui inizialmente ebbe come base una capanna, dove
cominci ad insegnare e ad assistere i bambini poveri della
zona. Presto attorno a lei si form una piccola rete di volontari
che l'aiutavano nell'insegnamento, nella distribuzione di cibo
e nella diffusione di elementari pratiche igieniche. Fu per
l'aiuto di Michael Gomes, uno dei collaboratori, che, nel feb-
braio de 1949, Madre Teresa pot trasferirsi in una casa. Nel
marzo 1949 una sua ex-allieva, Shubashini Das, si un a lei,
creando le basi per la costruzione di una piccola comunit.
Nel 1950, Madre Teresa fond la congregazione delle
Missionarie della carit, la cui missione era quella di pren-
dersi cura dei "pi poveri dei poveri" e "di tutte quelle persone
che si sentono non volute, non amate, non curate dalla societ,
tutte quelle persone che sono diventate un peso per la societ
e che sono fuggite da tutti". Le prime aderenti furono dodici
ragazze, tra cui alcune sue ex allieve alla Saint Mary. Stabil
come divisa un semplice sari bianco a strisce azzurre, che pare
fu scelto da Madre Teresa perch era il pi economico. Nel
frattempo, il 22 agosto 1952 era stata inaugurata la Casa
Kalighat per i morenti (poi chiamata casa dei puri di cuore:
Nirmal Hriday), nata per offrire cure e assistenza ai numerosi
malati rifiutati dagli ospedali cittadini. A quel tempo, l'abban-
dono dei malati era un fenomeno frequente, legato alle condi-
zioni di estrema povert in cui versava buona parte della
popolazione cittadina. Lo stesso Comune di Calcutta, consa-
pevole della gravit del problema, aveva quindi messo a
disposizione di Madre Teresa un ostello abbandonato nei
pressi del tempio di Kali. Negli anni le attivit delle Missio-
narie della Carit si ampliarono, e compresero il reinseri-
mento lavorativo delle persone guarite e l'assistenza ai
bambini abbandonati o rimasti orfani: quest'ultima attivit, in
particolare, pot essere avviata grazie al sostegno di una
signora ind di Calcutta.
Madre Teresa decise quindi di dedicarsi anche alla piaga
della lebbra, a quel tempo ancora largamente diffusa. Nel
1957, con l'aiuto di un medico, cominci ad accogliere e
assistere alcuni lebbrosi. Poco dopo realizz delle cliniche
mobili per contenere i focolai di infezione, seguendo un
modello precedentemente messo a punto da un medico belga a
Madras per curare i malati a domicilio. Nel 1958 Madre
Teresa apr un centro per i malati di lebbra a Tigarah, in una
zona degradata nella periferia di Calcutta. Ricordando
l'impegno di Gandhi per i lebbrosi, la suora volle dedicare alla
sua memoria la struttura, che venne quindi chiamata Gan-
dhiji's Prem Niwas ("Dono d'amore di Gan-dhi"). (Continua)
______________________
1. Meg Greene, Mother Teresa: A Biography, Greenwood Press, 2004.
2. M. Torri, "Storia dell'India", Laterza & figli, Roma-Bari, 2000.




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Andropos in the world



















































MITOLOGIA GRECO-LATINA







































VESUVIOWEB.COM
Di Aniello Langella
1

Cultura, arte, ricerche di sapore antropologico, sulla vasta area
tra il vulcano ed il mare: La porta di Capotorre Villa Angelica
Le torri aragonesi Vico Equense - Sorrento e Capri - I
Funari La villanella Diz.rio torrese Eros a Pompei La
lenga turrese - Santa Maria di Costantinopoli a Torre del Greco
di A. Langella- Lincendio vesuviano del 26 aprile del 72 Il
monastero della SS.Trinit di Vico Equense Lincendio
vesuviano dellaprile del 1872 Soprannomi sarnesi di A.
Mirabella Il Vesuvio e la sirena Storie di lazzari e briganti
il Vesuvio tra il 21 ed il 23 Lettere di un fante dal fronte.
Novit di Dicembre: Luciano Galassi - Le zandraglie, A
prevasa - Aniello Langella - Polpo Vesuviano - Pompeii old map -
1817 - Consiglia Licciardi interpreta la canzone dal titolo "Rusella e
maggio" - Misteriosi oggetti luminosi a forma di sigaro ripresi sul
Vesuvio - Leruzione vesuviana del 1861 - Otto Storie Turrese .
Ed ancora: Armando Polito - Nard chiama, Napoli risponde - 29
- Pillole linguistiche napoletane - Mazza e ppivezo La cantata dei
pastori - Salvatore Argenziano - Na Capuzzata - 30 Carlo Iandolo -
Pillole Lingistiche Napoletane - Cafone .



re di Ftia, in Tessaglia, fu il padre
d'Achille. Figlio di Eaco, re dell'isola di Egina il quale
era figlio del dio dell'Olimpo Zeus, e di Endeide. Peleo e
Telamone erano i fratellastri di Foco, a cui andavano le
simpatie del padre Eaco, a causa della sua bellezza e
della sua bravura nelle gare atletiche.
Endeide, temendo che il re scegliesse Foco come
erede al trono, convinse i figli ad ucciderlo. Costoro
sfidarono quindi Foco a una gara di pentathlon, e il gio-
vane fu colpito a morte da un disco lanciato da Telamo-
ne. I due nascosero il corpo di Foco in un bosco, ma
Eaco lo trov e cacci i fratricidi da Egina. Peleo e
Telamone dovettero subire lunghe persecuzioni a causa
del loro delitto.
Telamone si rifugi a Salamina e Peleo ripar
presso il re di Ftia, Attore, il cui figlio, Euritione, lo
purific dall'empio fratricidio. In seguito spos Antigo-
ne, figlia del re. Durante la caccia al cinghiale calidonio,
Peleo colp accidentalmente Euritione e lo uccise.
Costretto nuovamente a fuggire arriv a Iolco e si
rifugi presso il re Acasto. Qui la regina Astidamia si
innamor di Peleo, che per la respinse. Per vendicarsi
la donna lo accus di averla sedotta. Acasto allora lo
invit a caccia presso il monte Pelio, frequentato dai
centauri, e, mentre Peleo dormiva, gli sottrasse la spada.
Una volta svegliatosi, Peleo si ritrov disarmato di fron-
te ai mostri, ma Ermes, inviato da Zeus, gli consegn
una spada con poteri divini ed egli riusc a fuggire.
Tornato in citt, si vendic assassinando Acasto e la
moglie.
Dopo aver sposato Antigone, figlia di Attore, ed
aver partecipato alla spedizione degli Argonauti alla
ricerca del vello d'oro, conobbe una nereide di nome
Tetide, o Teti, e il cui matrimonio fu celebrato con
solennit alla presenza di tutti gli dei, tranne Eris. La
dea della discordia, infuriata per essere stata esclusa,
intervenne alle nozze lasciando il pomo d'oro, oggetto
del giudizio di Paride e origine della guerra di Troia.
Da Teti ebbe sette figli, tra cui Achille. Teti ustion
le parti mortali dei suoi sei figli, li rese immortali e li
fece ascendere all'Olimpo uno dopo l'altro. Peleo si
intromise quando Teti oper il rito magico sul settimo,
rendendo il suo corpo immortale, salvo il tallone, ponen-
dolo sul fuoco e ricoprendolo di ambrosia. L'osso del
tallone, leggermente ustionato, non sub la parte finale
del rituale. Sdegnata, Teti respinse Peleo e fece ritorno
alla sua dimora marina, dando al figlio il nome Achille,
perch non aveva posato le labbra sul suo seno. Peleo
s'accinse a sostituire l'osso del bambino con quello tratto
dallo scheletro del velocissimo gigante Damiso, ma il
tallone si rivel in seguito l'unico punto vulnerabile
attraverso cui sar privato all'affetto del padre.


APPROFONDIMENTI:
, Achilleus, in latino chills, soprannominato
pi veloce o pi rapido, eroe leggendario della guerra di
Troia e protagonista dell' Iliade. Nella traduzione del
Monti:
Cantami, o Diva, del Pelde Achille,
l'ira funesta che infiniti addusse
lutti agli Achei, molte anzi tempo all'Orco
generose travolse alme d' eroi,
e di cani e d'augelli orrido pasto
lor salme abbandon ( cos di Giove
l'alto consiglio s'adempia) da quando
primamente disgiunse aspra contesa
il re de' prodi Atride e il divo Achille

Le nozze di Peleo con Tetide sono state un tema figu-
rativo interessante e frequente della iconografia greca.
Crateri, coppe e vasi in ceramica sparsi nei vari musei
del mondo celebrano questo evento. Un cratere a calice
proveniente da Spina, ora al Museo Archeologico di
Ferrara, e in cui viene raffigurata una scena di questo
matrimonio, ha dato il nome a un pittore vascolare della
II met del V secolo a.C., conosciuto appunto come
Pittore di Peleo.
Teti o Tetide era la pi bella delle Nereidi, le ninfe dei
mari figlie di Nereo e Doride, discendenti da Oceano.
Aveva il dono della metamorfosi che contribuiva ad
aumentarne il fascino.
A cura di Franco Pastore

PELEO
1) A. Langella nato a Torre del Greco. Nel 1978, si laurea in
Medicina e Chirurgia alla Federico II di Napoli. In seguito, si
specializza in Ortopedia e Traumatologia a Padova ed in Riabilitazione
a Trieste Assunto in Ente Ospedaliero Monfalcone, nel 2000, fonda il
Gruppo Archeologico del Mandamento Isontino. Ha scritto nume-
rose pubblicazioni scientifiche e, da pi di 30 anni, studia Torre e
il Vesuvio con amore e dedizione.


Andropos in the world




















































IL TEATRO COMICO ROMANO
La parola commedia tutta greca: , "comoda", infatti, composta da , "Kmos", corteo festivo e ,"od",
canto. Di qui il suo intimo legame con indica le antiche feste propiziatorie in onore delle divinit elleniche, con probabile
riferimento ai culti dionisiaci . Peraltro, anche i primi ludi scenici romani furono istituiti, secondo Tito Livio, per scongiurare
una pestilenza invocando il favore degli di. I padri della lingua italiana, per commedia intesero un componimento poetico che
comportasse un lieto fine, ed in uno stile che fosse a met strada fra la tragedia e l'elegia. Dante, infatti, intitol comeda il
suo poema e consider tragedia lEneide di Virgilio. La commedia assunse una sua struttura ed una sua autonomia durante le
fallofrie dionisiache e la prima gara teatrale fra autori comici si svolse ad Atene nel 486 a.C. In altre citt si erano
sviluppate forme di spettacolo burlesche, come le farse di Megara, composte di danze e scherzi. Spettacoli simili si svolgevano
alla corte del tiranno Gerone, in Sicilia, di cui purtroppo, non ci sono pervenuti i testi.
A Roma, prima che nascesse un teatro regolare, strutturato cio intorno a un nucleo narrativo e organizzato secondo i canoni
del teatro greco, esisteva gi una produzione comica locale recitata da attori non professionisti, di cui non resta tuttavia
documentazione scritta. Analogamente a quanto era accaduto nel VI secolo a.C. in Attica, anche le prime manifestazioni
teatrali romane nacquero in occasione di festivit che coincidevano con momenti rilevanti dellattivit agricola, come
laratura, la mietitura, la vendemmia.
PLAUTO: LANPHITRUO
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A partire dal IV secolo a.C. si diffuse a Roma la satura,
unaltra forma di rappresentazione destinata a fornire pi di
uno spunto alla produzione teatrale successiva. Anche questo
genere ebbe origini rituali: secondo un brano molto discusso
dello storico Livio (Ab Urbe condita VII 2), la satira nacque
nel 364 a.C. quando, per far cessare una pestilenza, vennero
organizzati dei ludi scaenici apotropaici durante i quali si tenne
come rito propiziatorio uno spettacolo recitato e danzato da
attori venuti dallEtruria. Ma i giovani di Roma, imitando i
danzatori etruschi, crearono un tipo di spettacolo non pi
legato alla sfera rituale in cui musica e danza venivano
accompagnate dalla recitazione di battute e da unadeguata
mimica. Nacque cos la satira, il cui nome (da satur, sazio,
ricco) allude probabilmente alla mescolanza di pezzi teatrali
non legati tra loro da una trama, e caratterizzati dalla variet
artistica. Al di l dellinterpretazione molto complessa del
brano di Livio, rimane problematico distinguere la forma di
satira da lui descritta, evidentemente di tipo drammatico, dal
genere letterario non drammatico che si svilupp con Lucilio e
che trover in Giovenale uno dei suoi esponenti pi
significativi. Completa il quadro della produzione teatrale
preletteraria romana latellana, che deriva il suo nome dalla
cittadina osca di Atella, da cui ebbe probabil-mente origine.
Come la satura, anche la recitazione dellatellana preletteraria
fu prerogativa dei giovani romani. Essi, nel tentativo di
soddisfare il loro desiderio di recitazione senza incorrere nelle
pene previste dalla legge per un cittadino che si dedicasse in
forma professionale alla carriera dellattore, diedero vita ad una
forma teatrale per dilettanti, caratterizzata da unaccesa
oscenit e da una forte aggressivit verbale, oltre che dalla
ricorrenza di maschere fisse (per esempio, Marcus, "lo
sciocco", Pappus, "il vecchio avaro"). Latellana trovo
collocazione in coda alla rappresentazione degli spettacoli
teatrali regolari di tipo tragico, con il nome di exodium
Atellanicum. Il teatro comico regolare si svilupp a Roma,
insieme a quello tragico, a partire dalla seconda met del III
secolo a.C.: l'aspetto rilevante che di questa produzione
comica non sono sopravvissuti solo frammenti, come nel caso
della tragedia latina arcaica, ma un cospicuo numero di opere
che costituisce un'eccezionale documentazione: ventuno
commedie di Plauto e sei di Terenzio.
Titus Maccius Plautus o Titus Maccus Plautus, nacque a
Sarsina, tra il 255 e il 250 a.C.; i tria nomina si usano per chi
dotato di cittadinanza romana, e non sappiamo se Plauto
labbia mai avuta. Un antichissimo codice di Plauto, il

Palinsesto Ambrosiano, rinvenuto ai primi dell800 dal
cardinale Angelo Mai, port migliore luce sulla questione. Il
nome completo del poeta tramandato nel Palinsesto si
presenta nella pi attendibile versione Titus Maccius Plautus;
da Maccius, per errore di divisione delle lettere, era uscito
fuori il tradizionale M. Accius . Plauto fu un autore di enorme
successo, immediato e postumo, e di grande prolificit. Inoltre
il mondo della scena, per sua natura, conosce rifacimenti,
interpolazioni, opere spurie. Sembra che nel corso del II
secolo circolassero qualcosa come centotrenta commedie
legate al nome di Plauto: non sappiamo quante fossero
autentiche, ma la cosa era oggetto di viva discussione. Nello
stesso periodo, verso la met del II secolo, cominci
un'attivit che possiamo definire editoriale, e che ha grande
importanza per il destino del testo di Plauto. Di Plauto furono
condotte vere "edizioni" ispirate ai criteri della filologia
alessandrina.
LANFITRIONE

Trama: Giove arriva a Tebe per conquistare la bella
Alcmena. Il dio impersona Anfitrione, signore della citt e
marito della dama; aiutato dall'astuto Mercurio, Giove
approfitta dell'assenza di Anfitrione, che in guerra, per
entrare nel letto della moglie ignara. Mercurio intanto
impersona Sosia, il servo di Anfitrione. Ma improvvisamente
tornano a casa i due personaggi "doppiati": dopo una brillante
serie di equivoci, Anfitrione si placa, onorato di aver avuto
per rivale un dio. La commedia occupa un posto particolare
nel teatro di Plauto, perch l'unica a soggetto mitologico.

SINOSSI: una commedia, in cinque atti e un prologo
L'opera trae il titolo da uno dei protagonisti, il comandante
dell'esercito tebano Anfitrione, mentre gli altri personaggi
sono gli dei Giove e Mercurio, i mortali Alcmena e Sosia,
rispettivamente moglie e servo di Anfitrione, oltre a due
personaggi di contorno: il pilota Blefarone e la serva Bromia.
un classico esempio di quella che viene chiamata commedia
degli equivoci, basata sulla confusione, in questo caso creata
tra i personaggi umani e le divinit che ne hanno assunto le
sembianze.La somiglianza tra gli attori che dovevano
rappresentare due personaggi, l'uno la copia dell'altro, era resa
con delle parrucche e degli accessori e forse aiutata dalle
maschere. Differenti sono, in questo caso, i pareri tra gli
studiosi. Le maschere erano sicuramente utilizzate nel teatro
greco, mentre forse non erano adatte al teatro plautino, che
faceva grande affidamento sulla mimica facciale.
La differenza tra il dio e l'uomo era ben visibile
comunque allo spettatore: all'attore che
impersonava Mercurio spuntavano due ali dal
cappello, mentre Giove era munito di una
treccia d'oro (il pubblico ne era stato avvertito
nel prologo).

(A cura di Andropos)


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Andropos in the world



















































I GRANDI MISTERI
LA MORTE CRUENTA DI RASPUTIN
Immorale, senza scrupoli, ambizioso e con una gran sete
di potere, responsabile della rovina dei Romanov, Rasputin
non poteva certo morire per cause naturali. Allapice della
sua influenza politica, grazie allappoggio dello Zar, ma
soprattutto della Zarina, che a lui era molto legata, fu
vittima di un complotto. Ma come avvenne la sua morte?
Nel 1916, in una fredda notte di dicembre, il principe
Felix Felixovic Jusupov lo invit a cena nel suo palazzo per
fargli incontrare la bellissima moglie Irina, nipote dello Zar.
Rasputin accett con entusiasmo, anche se era gi stato
vittima di un paio di attentati e pi di una persona gli aveva
consigliato di uscire il meno possibile. Irina era una delle
poche donne che ancora mancavano alla sua personale
collezione di dongiovanni impenitente e non poteva lasciarsi
sfuggire una simile occasione. Non sape-va che Irina si era
rifiutata di prendere parte al complotto e si trovava molto
lontano dal suo palazzo.
Felix spieg in seguito che aveva ucciso Rasputin per
salvare la Russia, ma il fatto che non si fosse mai dichia-rato
apertamente un fanatico sostenitore della famiglia reale e
che fosse un bisessuale ci porta a concludere che i motivi
furono ben altri. La paura che il monaco potesse rivelare
particolari piccanti sugli incontri avvenuti tra loro si un
allinvidia per un sempliciotto che era entrato nelle grazie
dei sovrani. Il gruppo formatosi per portare a termine
loperazione comprendeva, oltre a Felix, il cugino dello Zar
Gran Duca Dimitrij Pavlovic Romanov, Vladimir Mitrofa-
novic Purikevic, il luogotenente Sukotin e il dottor Laza-
vert. Il piano era semplice: lavrebbero avvelenato. Per
essere sicuro del risultato Felix aggiunse cianuro ai dolci, al
t e al vino (il madera che il monaco adorava).
Rasputin arriv verso le undici e si tuff sullalcol e sul
cibo, ingurgitando abbastanza veleno da uccidere sei uomi-
ni. Felix ment dicendo che Irina sarebbe arrivata molto
presto e attese accanto a lui che il cianuro facesse effetto,
mentre i suoi complici aspettavano al piano di sopra. Invece
Rasputin, mezzo ubriaco, chiese a Felix di suonare la
chitarra per lui fino alle due del mattino, ora in cui propose
di andare a fare un giro in citt. Sgomento, Felix si scus e
sal al piano di sopra dove trov Dimitrij e Vladimir con gli
occhi fuori dalle orbite per lo stupore e soprattutto per il
terrore di trovarsi di fronte a un essere soprannaturale capa-
ce di cenare a base di veleno e accusare poi un semplice
bruciore di stomaco. I tre decisero di passare alle maniere
forti. Felix scese con una pistola e vide il monaco che
pregava ai piedi di un crocefisso. Gli spar nella schiena.
Arrivarono i due complici che aiutarono Felix a spostare
il monaco dal prezioso tappeto di pelliccia sul quale era
caduto. Rasputin era ancora vivo, ma pensarono che presto
sarebbe morto per dissanguamento. Spensero la luce, chiu-
sero la porta e salirono al piano di sopra per discutere su
come liberarsi del corpo. Unora dopo Felix scese a control-
lare. Sembrava che Rasputin fosse morto, ma quando tent
di muoverlo il monaco apr gli occhi e cominci a chiamarlo
per nome: Felix. Felix Felix. Rasputin era stato
avvelenato, trafitto da una pallot-
tola, lasciato a dissanguarsi per
unora, eppure il suo cuore con-
tinuava a battere. Il principe ter-
terrorizzato scapp di sopra e
rifer ai complici che il monaco
era ancora vivo. Vladimir cap che
Felix era fuori di s e ormai incapace di gestire la situa-
zione, perci prese il revolver e si accinse a occuparsi per-
sonalmente della cosa. Mentre scendeva le scale fu costret-
to a soffocare un urlo di orrore. Rasputin stava barcollando
verso la porta, tra gemiti e parole sconnesse. Riusc ad
arrivare in giardino e quindi nei pressi del cancello prima
che Vladimir gli sparasse quattro volte. Uno proiettile lo
colp alla spalla e un altro alla testa. Cadde a terra dove
continu a gemere e a strisciare verso il cancello.
Vladimir lo raggiunse e prese a sferrare calci furiosi alla
testa del monaco con i robusti stivali finch non smise di
muoversi. Non chiaro se sia stato anche ripetutamente
pugnalato e preso a randellate, ma sta di fatto che a quel
punto respirava ancora. Fu avvolto in una coperta pesante,
legato con una corda e quindi gettato in uno dei pochi punti
non congelati del fiume Neva, nel quale infine mor anne-
gato. Si pensa che fosse sopravvissuto allavvelenamento
per via della gastrite cronica causata dallalcolismo,i succhi
gastrici avrebbero attenuato gli effetti del veleno. I sicari
avevano dimenticato di appesantire il cadavere con delle
pietre, e fu tirato fuori dal ghiaccio il 19 dicembre. Gi
poche ore dopo Felix e Vladimir venivano interrogati dalla
polizia. Gli inesperti assassini avevano lasciato tracce evi-
denti del crimine dappertutto, nel palazzo e nel giardino.
Prima dellincontro fatale avevano ordinato al monaco di
non rivelare a nessuno la sua destinazione, ma questi aveva
invece avvertito parecchie persone, incluse le due figlie che
da qualche tempo vivevano con lui. Furono proprio queste
a guidare la polizia alla casa di Felix. Il principe aveva nel
frattempo sparato al suo cane per deporlo in giardino e
confondere le tracce di sangue lasciate da Rasputin.
Gli investigatori non si lasciarono ingannare: cera trop-
po sangue per un cane e molte persone avevano udito gli
spari. Nicola II fece ritorno nella capitale e decise di man-
dare in esilio i due colpevoli. Ironia della sorte, questo li
salv dalla rivoluzione bolscevica che di l a poco avrebbe
rovesciato il trono e mietuto un mare di vittime. La nobilt
vedeva in Felix e Vladimir due eroi che li avevano liberati
dallingombrante presenza di Rasputin. Invece i contadini
considerarono lomicidio del monaco come lennesimo
sopruso ai danni del popolo da parte degli aristocratici. La
sua morte fu quindi la goccia che fece traboccare il vaso.
Come scrisse pi tardi la Grand Duchessa Maria Pavlova:
I partecipanti al complotto compresero in seguito che
agendo con lintento di preservare lantico regime gli
avevano invece dato il colpo di grazia.

(A cura di Franco Pastore)


Andropos in the world




















































NICODEMATE
Il velo








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Spesso ritorna il problema del velo, soprattutto in
relazione alla presenza dei musulmani in occidente.
Anche in Italia ci sono state, nel recente passato,
prese di posizione su uno dei simboli pi contestati.
Ci fu chi era favorevole al velo (Giuliano Amato), consi-
derando il divieto una sorta di manifestazione ideologica
dellimperialismo delloccidente, e chi era contro, e
quindi favorevole al divieto, (Santanch) per garantire
una piena ed effettiva integrazione senza identificazione
di appartenenza a comunit diverse. Il velo rischia cos
di diventare un simbolo di separazione e di diversit
piuttosto che di integrazione tra culture.
Chiariamo anzitutto che il Sacro Corano non
prescrive alle donne di coprirsi il volto o il capo con il
velo., ma obbliga uomini e donne (XXIV,30-31) a co-
prirsi le parti intime (le vergogne, secondo la traduzione
del Bausani), anche se altre letture pi restrittive del
testo affermano che le donne debbano essere tutte coper-
te, ad eccezione del volto e delle mani. Sta di fatto che i
vari hijab, chador, niqab, ed altri tipi usati dalle donne
nei vari paesi musulmani, fino a giungere al burqa, che fa
della donna un fantasma, non sono coranici, ma derivano
da tradizioni pre-islamiche
La tradizione della velatio appartiene, infatti, ad una
cultura arcaica presente sia nel mondo biblico-giudaico,
che in quello greco-romano e che la liturgia cristiana ha
recepito integralmente.
Leggiamo nella Bibbia: Quando si toglier il
campo, verranno Aronne e i suoi figli, smonteranno il
velo di protezione e copriranno con esso larca della
Testimonianza( Nm 4,5);
Allora essa (Rebecca) prese il velo e si copr (Gen
24,65); Cos ogni donna che prega o profetizza senza
velo sul capo, manca di riguardo al suo capo, come se
fosse rasa; che una donna non si copre, si tagli pure i
capelli; ma se vergogna per una donna tagliarsi i capelli
o essere rasa, allora si copra (1 Cor,5-6).
Ma vi una differenza tra il cristianesimo e lislamismo
nel rapportarsi ai testi sacri. Mentre, infatti, il primo si
evoluto ed il velo rimasto solo per le consacrate ed un
ricordo delle nostre nonne (alcune portavano anche la
veletta sul viso), lislam ancorato ad una lettura
letterale di un testo del VII secolo! C, dunque, una
enorme differenza tra il velo di una suora e quello di una
donna musulmana!
Ma il problema non riguarda il velo in s, ma ci
che esso copre: i capelli. E stato osservato che i capelli
non avrebbero nessuno scopo funzionale per la specie
umana, se non quello di proteggere il cuoio capelluto dai

raggi ultravioletti. Di fatto, per, svolgono un im-
portante ruolo estetico e psicologico; sin dai tempi an-
tichi le chiome integre e folte hanno sempre incarnato
un modello di bellezza, giovent, forza e seduzione.
Sulle chiome nellimmaginario letterario e figu-
rativo si tenne pure un Convegno Internazionale Fiscia-
no, nel maggio del 1995, dal titolo Sparsa le trecce
morbide. Una curiosa leggenda vuole che la prima
moglie di Adamo fosse Lilit, una donna dalla contur-
bante chioma rossa di cui il primo uomo non ebbe la
forza di sottometterla chiedendo al Signore unaltra
donna: Eva. Ed a questa potente arma di seduzione, a
questo dirompente simbolo di forza e sessualit che si
voluto imporre il nascondimento. La donna, dunque,
senza questo simbolo viene sottomessa facilmente
dalluomo o da questi punita e privata simbolicamente
della sua femminilit (vedi la rapatura delle prostitute
o delle donne fasciste o ritenute tali da parte dei
partigiani
1
.
Uno degli episodi pi scandalosi narrati dal Van-
gelo quello della Maddalena, che con i capelli impuri
di una prostituta (il fatto che non fosse velata era segna-
le della sua professione, perch allora solo le prostitute
andavano in giro con capo scoperto) asciuga i piedi a
Ges. (Continua)
Dott. Prof. Renato Nicodemo
2

______________
1) GIAMPAOLO PANSA, La grande bugia, Milano 2006, p. 248 s.
2) Renato Nicodemo: nato a Laurito, laureato in Pedagogia e Dirigente
scolastico in pensione. Abilitato per linsegnamento delle lettere, autore di
articoli pedagogicodidattici, di legislazione scolastica e noterelle.
Appassionato di studi mariani, cura la pagina mariana di alcune riviste
cattoliche. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni; qui di seguito alcuni titoli:
La Vergine nel Corano, La Vergine nella Divina Commedia, Antologia
mariana, Umile ed Alta, Il bel paese, I nuovi programmi della scuola
elementare, Verso i nuovi Orientamenti ed altro.

Universit degli Studi di Salerno
Hippocratica Civitas Studium Salerni
Facultates:
Economia; Farmacia; Giurisprudenza; Ingegneria;
Lettere e filosofia; Lingue e letterature straniere;
Medicina e chirurgia; Scienze della formazione; Scienze
matematiche, fisiche e naturali, Scienze politiche.

Rendendo pi sottili i raggi dorati del sole, tre Ore
nude volgevano i fusi lucenti e distendevano lordito
del velo. ( Foscolo)

ACCADEMIA INTERNAZIONALE
TOMMASO CAMPANELLA
di Lettere Arte e Scienze


- 7 -

Andropos in the world



















































OMAGGIO AD UN GRANDE ARTISTA
LELIO LUTTAZZI (a cura di Andropos)

Figlio di Sidonia Semani, maestra elementare a Prosecco, e
Mario Luttazzi, nacque a Trieste il 27 aprile del 1923. La sua
prima formazione musicale avviene grazie a don Crisman, il
parroco di Prosecco, che gli impartisce lezioni di pianoforte.
Dopo la scuola dell'obbligo, si iscrive al Liceo Petrarca di
Trieste; l instaura una grande amicizia con un suo compagno di
classe, Sergio Fonda Savio, nipote di Italo Svevo. Studente
all'Universit di Trieste in giurisprudenza durante la seconda
guerra mondiale, inizia a suonare il pianoforte a Radio Trieste e
a comporre le sue prime canzoni. Nel 1943 avviene l'incontro
che gli cambia la vita: con alcuni suoi compagni di universit si
esibisce al teatro Politeama in uno spettacolo musicale, per
aprire il concerto di Ernesto Bonino, cantante torinese molto
noto all'epoca, che rimane colpito da Luttazzi, al punto di
chiedergli, al termine dello show, di comporre una canzone per
lui. Lelio ci prova e gliela spedisce, con poca convinzione, ma
nello stesso anno Bonino la incide: la celeberrima Il giova-
notto matto, che diventa un grande successo.
Terminata la guerra, apprende dalla SIAE di aver guadagnato
con la canzone 350.000 lire di allora, e decide quindi di fare il
musicista; nel 1948 si trasferisce a Milano e inizia a lavorare
presso la casa discografica CGD, fondata dal suo concittadino
Teddy Reno, con l'incarico di direttore musicale; sempre per
Teddy Reno nel 1948 scrive Muleta mia.Nello stesso anno si
sposa con la concittadina Magda Prendini (da cui si separer nel
1963), e nel 1949 diventa padre di Donatella, che intraprender
in seguito la carriera di cantante.Nel 1950 a Torino assume
l'incarico di direttore, dirige l'orchestra d'archi della Rai; da l
inizia una carriera strepitosa come artista a tutto tondo.
Nel 1952 si trasferisce a Roma per dirigere una delle
orchestre di musica leggera con le quali parteciper a diversi
programmi di variet.
Negli anni 1954/55/56 lavora nel programma radiofonico a
quiz Il motivo in maschera presentato da Mike Bongiorno.
Scrive canzoni dal carattere apertamente jazzistico e piene di
swing, interpretandole al pianoforte e cantandole in uno stile
molto personale: tra le pi note si ricordano canzoni come Senza
cerini, Legata ad uno scoglio, Timido twist, Chiedimi tutto ecc.
Compone brani come Una zebra a pois, cantata da Mina,
Vecchia America per il Quartetto Cetra, Eccezionalmente, s per
Jula De Palma, You'll say to-morrow registrato in italiano da
Sophia Loren, Souvenir d'Italie con la sua raffinata tecnica jazz;
si lancia anche nel divertissement con El can de Trieste, da lui
stesso cantata in dialetto triestino.
Come autore partecipa al Festival di Sanremo 1964 con
Piccolo Piccolo, con testo di Antonio Amurri, interpretata da
Emilio Pericoli e Peter Kraus, canzone che per non accede alla
fase finale. Il debutto televisivo di Luttazzi come direttore
d'orchestra avviene nel programma della Rai Musica in vacanza,
del 1955, programma di variet settimanale, assieme a Gorni
Kramer e agli attori Isa Bellini, Alberto Bonucci, Paolo Ferrari,
Adriana Serra. Presenta poi trasmissioni televisive, come Studio
Uno con Mina, Doppia coppia con Sylvie Vartan, Teatro 10,
Ieri e oggi. anche attore, in L'avventura di Michelangelo
Antonioni e L'ombrellone di Dino Risi, ed in televisione in
Biblioteca di Studio Uno con il Quartetto Cetra, dove recita la
parte di messer Alvise Guaro nella puntata dedicata al Forna-



retto di Venezia; inoltre compositore di
colonne sonore di film, tra i quali Tot,
Peppino e la malafemmina, Tot lascia
o raddoppia? e Venezia, la luna e tu. Ma
sicuramente la trasmissione che gli diede
pi notoriet fu la radiofonica Hit parade,
la vetrina settimanale dei dischi pi venduti, andata in onda
ininterrottamente dal 1967 al 1976: all'ora di pranzo del
venerd (con replica il luned) il motto "Lelio Luttazzi
presenta... Hit Parade!" era un appuntamento seguito da un
altissimo numero di ascoltatori. Nel giugno del 1970, proprio
mentre era all'apice del successo, la vita di Luttazzi fu
travolta: venne infatti arrestato con Walter Chiari, con
l'accusa di detenzione e spaccio di stupefacenti. L'arresto era
avvenuto in seguito all'intercettazione di una telefonata.
Dopo ventisette giorni passati in carcere, Luttazzi fu
rilasciato e completamente scagionato. Si tratt di un errore
giudiziario. Ma Luttazzi non si riprese mai pi da
quell'esperienza, per lui devastante. Nel periodo della sua
detenzione la conduzione di Hit Parade fu affidata dapprima
a Renzo Arbore e poi all'ex-cantante Giancarlo Guardabassi,
gi presentatore della rubrica radiofonica Dischi caldi. Una
volta prosciolto, il 22 gennaio 1971, ritorn in RAI a
presentare Hit parade alla radio, dal 26 febbraio 1971
[2]
fino
alla chiusura della trasmissione nell'inverno del 1976. La
trasmissione Ieri e oggi, terminata il 4 gennaio 1970, prima
dell'arresto di Luttazzi, riprese il 12 marzo 1972 con la
conduzione di Arnoldo Fo e di altri presentatori.
Negli anni successivi, lavor ancora saltuariamente in
televisione (nel 1982 nella trasmissione Cipria di Enzo
Tortora, nel 1984 in Al Paradise di Antonello Falqui, nel
1991 per Telemontecarlo a Festa di compleanno), prima di
ritirarsi a vita privata, amareggiato dalla lapidazione
mediatica cui era stato sottoposto.
Nel 2005 la RAI, per la serie di CD Via Asiago 10,
contenente registrazioni storiche della Radio degli anni '50,
pubblica il CD Lelio Luttazzi and Rai Orchestra 1954,
registrazioni effettuate dal Maestro e trasmesse dalla radio
appunto nel 1954, con brani suoi, ma anche interpretazioni di
Parlami d'amore Mari di Vittorio De Sica, un omaggio a
Cole Porter ed un interessantissimo duetto con Gorni Kra-
mer. Dopo una serie di apparizioni in televisione, il 19
febbraio 2009 partecipa al Festival di Sanremo 2009, condot-
to da Paolo Bonolis, accompagnando al pianoforte Arisa,
con il brano Sincerit, risultando determinante per la sua
vittoria con un'indimenticabile esecuzione al pianoforte;
dopo, rimasto sul palcoscenico, ha proseguito con il brano
Vecchia America. Nel novembre 2008 (dopo 60 anni
trascorsi tra Milano, Torino e soprattutto Roma), decide di
ritornare definitivamente insieme alla moglie Rossana a
Trieste. Per l'occasione il regista Pupi Avati gira un film-
documentario, che va in onda su RAI 5 il 30 ottobre 2011.
L'artista si spegne l'8 luglio 2010, all'et di 87 anni.
_________________________________________________________________________________
Luttazzi e Mina nel 64:
http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=YnFcDwnLN08

Luttazzi ed quartetto cetra:
http://www.youtube.com/watch?v=HCWRipF7kuM&feature=player_detailpage






Andropos in the world



















































IL RACCONTO DEL MESE: Una tragedia ingiustamente archiviata

LA STRAGE DI USTICA



- 8 -

E il 27 giugno del
1980.Ottantuno passeg-
geri,madri conbambini,
adolescenti e giovani,
si imbarcano sul volo
IH870 diretto da Bolo-
gna a Palermo. Sono le
venti ed otto minuti,con
due ore di ritardo, rispetto allorario previsto.
Le operazioni di partenza avvengono normalmente
e con il permesso della torre di controllo laereo si alza
in volo, iniziando a procere agevolmente per la sua
rotta. Nella cabina, il comandante ed Enzo Fontana, il
suo copilota, sono di buon umore, del resto, quello era
un volo di routine e non vi era alcun motivo di preoc-
cupazione. Anche i passeggeri sono tranquilli: i pi
giovani sono allegri ed eccitati, Paola osserva dallobl
i colori della prima sera, mentre Tiziana e Daniela
fanno piccoli progetti per lindomani.
Alle venti e cinquantotto, avviene l'ultimo contatto
radio con il controllore procedurale di Roma: tutto
regolare, un volo come tanti, solo un poco pi vivo, per
la presenza di tredici bambini. La signora Marianna si
sta riposando con gli occhi chiusi, dietro di lei, Luciana
ha in grembo la pagella di quinta elementare, tra breve
la mostrer al pap che lattende a Palermo, mentre
laereo scivola sullaria con il suo bagaglio duomini e
di sogni.
Sono le 20 e ventisei, da Ciambino:
- Qui Ciambino identificatevi!-.
- Qui Ciambino, il segnale piuttosto confuso!-
- Siamo allineati con il radiofaro di Firenze! risponde
il volo IH770
- Si, vediamo che state rientrando, mantenete la rotta!-
- Non ce ne siamo mai allontanati! replicano dal-
laereo. Cosa stava succedendo?
Alle ventuno e 04, chiamato per l'autorizzazione di
inizio discesa su Palermo, il Dc-9 non risponde.
L'operatore di Roma replica le chiamate, ma invano,
laereo sembra scomparso nel nulla.
Inutili i tentativi di contatto dai due voli dell'Air Mal-
ta, che seguono sulla stessa rotta. I minuti scorrono
inesorabili, continuano le chiamate dal radar militare
di Marsala e dalla torre di controllo di Palermo
nessuna risposta.
Alle ventuno e tredici, lora prevista per larrivo,
laereo non atterra. Agitazione nellaeroporto di Paler-
mo, cresce lasia dei parenti in attesa. Le prime notizie
incerte, mentre qualcuno incomincia a piangere. Altri si
precipitano allaeroporto e la speranza lultima a
morire.


Improvvisamente esplode la notizia: laereo di-
sperso!
- Che significa disperso?- chiede qualcuno.
Ventidue minuti dopo, il comando del Soccorso Aereo
di Martina Franca assume la direzione delle operazioni
di ricerca, allerta il 15 Stormo a Ciampino ed alle 21
e 55 il primo elicottero decolla per perlustrare l'area
presunta dell'eventuale incidente, ma dellaereo
nessuna traccia. Si crea unatmosfera di mistero, che
alimenta linquietudine di tutti. Le ricerche procedono
per tutta la notte, senza venire a capo di una bench
minima traccia.
Sul far dell'alba, un HH-3F del Soccorso Aereo,
scopre una chiazza oleosa ad alcune decine di miglia a
nord di Ustica e, quando iniziano ad affiorare i primi
relitti e i primi corpi, si ha la conferma che che l in
quella zona del Tirreno precipitato laereo.
Alla fine delle operazioni, solo trentotto corpi di furo-
no recuperati. Quarantatr vittime rimasero sepolti in
mare, e tra essi, quei bambini che le mamme tenevano
fermi a fatica sulle poltroncine dellaereo.
Da quel momento, inizia il vortice assurdo delle
bugie, delle verit mezze dette, per nascondere chiss
quali fatti e quali vergogne.
Alla fine, un povero muratore aspetta ancora la sua
famiglia ed Antonella, Vincenzo e Giuseppe, in tre non
facevano 18 anni. E che dire di Francesco, un ragazzo-
ne di appena ventanni, convinto di andare in licenza
premio, invece che incontro alla morte?
Il 26 gennaio del 2006, i pezzi dellaereo ritornaro-
no, sui tir, nel luogo di provenienza; sotto la plastica
trasparente, sembravano immobili spettri allultimo
viaggio.
Quelli di Ustica un atto di guerra in tempo di
pace? Da Cossiga lultima fandonia: stato un atten-
tato fallito ad un aereo che si riteneva avesse a bordo
Cheddafi.
Sono parole che non fanno storia, son solo il termo-
metro del nostro tempo, ove gli uomini tacciono e bestie
senza scrupoli seguono le orme di Caino.
Aveva ragione Socrate, che con la lanterna cercava
luomo; oggi, non lo troverebbe pi nelle intricate
foreste di cosche e di interessi, che escludono valori e
democrazie, giustiza e pensieri alla luce del sole.
La forza quella della paura, lanciata l nellombra
e nel silenzo dei diritti fondamentali, con lassurda pre-
sunzione di appartenere allOlimpo degli dei, padroni
del cielo, della terra e dellAde. Ma le Parche, quelle
non si vendono e sciolgono il filo della vita anche per
loro. Troppi sono i morti, dopo i morti, un fiume di san-













Chi sa e non parla non un uomo, chi sa e nasconde ha ucciso per la seconda volta.
I morti gridano vendetta ed essa, prima o poi, giunger inesorabile:.



- 9 -

Andropos in the world



















































ATENEUM
UN OSSERVATORIO SUL MONDO
DELLUNIVERSITA
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UNISA.html

PARTECIPIAMO.IT
portale darte e letteratura
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IL BASILISCO
PERIODICO DI CULTURA
PRESID. ROCCO RISOLIA
E-mail:rrisoli@tin.it
Tel./fax 089.750196-089.7014561


FAEDRUS AISOPOS
Le favole di Esopo e Fedro
in napoletano
di Franco Pastore

gue che , un giorno, si far artiglio contro le ingiustizie
e coloro che le hanno commesse, gli assassini.
Oltre le parole,
langoscia di abbracci vuoti
ed il silenzio della morte.
il fastidio dellipocria
che ti fa urlare,
che fa vuoto nellanima,
e la mente
tu la lasci andare.
Solo sprazzi damore
sono luce
nella notte dei tempi,
nel dolore patito,



nelle infamie subite,
da chi soverchia,
da chi calpesta,
da chi uccide.
Franco Pastore


Da Rai tre:
http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=eWnEyc4Wy7s

http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=L_1eGl8g9YI

http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=O2T08XJxgy4

http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=xnbWMm7wJ5o

http://www.youtube.com/watch?v=oC9rsjZMwN8&feature=player_detailpage

http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=Zkcfjh83ASg

Da Rai due:
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=4oILugBp9A8



Un anno di studio in Svizzera
per perfezionare la lingua inglese
Proposta di Intercultura, in collaborazione con la Provincia di Bergamo

Se sei nato tra il 1 aprile 1994 e il 31 agosto 1996, se
risiedi nella Provincia di Bergamo e uno dei tuoi
genitori un volontario di protezione civile - iscritto
nelle Organizzazioni di Volontariato di Protezione
Civile della Consulta del Volontariato della Provincia di
Bergamo ed operante nel territorio bergamasco - puoi
vincere una borsa di studio gratuita per vivere e studiare
in Svizzera per un intero anno scolastico!
La Provincia di Bergamo in collaborazione con la
Fondazione Intercultura Onlus, sostiene in modo con-
creto la formazione internazionale dei giovani del
territorio mettendo a disposizione una borsa di studio
per partecipare gratuitamente al programma scolastico
annuale di Intercultura in Svizzera.
Per partecipare allassegnazione della borsa di stu-
dio occorreva iscriversi entro il 16 gennaio 2012 sul sito
www.intercultura.it specificando la borsa per cui si
intendeva concorrere. Per informazioni: 06.48882411.


DALLA REDAZIONE DI BERGAMO


Bergamo seconda in Lombardia
per centri massaggi

Dopo le esagerazioni festive si torna alla dieta e alla
cura del corpo. Bergamo seconda in regione Lombar-
dia, per centri massaggi, con 98 imprese.
Milano in testa con 547 centri benessere, con un
forte incremento dei cinesi: pi della met delle iscri-
zioni avvenute in Lombardia nei primi nove mesi del
2011 sono intestate a piccoli imprenditori cinesi, circa
il 73,4% del totale.
Lavanzata asiatica in questo campo notevole mas-
simamente nelle province di Monza e Brianza dove il
totale delle iscrizioni intestato a piccoli imprenditori
cinesi. La specializzazione orientale nei trattamenti
estetico-rilassanti trova conferme anche a livello nazio-
nale con il 50,9% delle iscrizioni totali, pur restando un
fenomeno lombardo.
La Lombardia si conferma prima regione in Italia
per numero di imprese dedicate alla cura del corpo, con
il 35,6% delle attivit nel Paese.


BERGAMO E LA CITTA CON IL MAGGIOR NUMERO DI INCIDENTI.

Bergamo una delle citt in cui si registra il maggior numero di incidenti stradali. La conferma arriva dal
report La mobilit sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 citt: nella classifica complessiva Bergamo
all'8 posto. La cronaca degli ultimi giorni stata purtroppo testimone - soprattutto con gli incidenti che si
sono verificati in via Mai - di come il dato sull'incidentalit della nostra citt sia confermato anche negli anni
successivi al 2009, data alla quale si riferiscono i dati analizzati dallo studio.
L'indagine, appunto per il 2009, dice che fra le 50 citt prese in considerazione Bergamo in assoluto quella
messa peggio sul fronte degli incidenti. Lo studio ha preso in considerazione 50 citt: tutti i capoluoghi di
regione e le province autonome, oltre ai Comuni con pi di 100 mila abitanti. Se vero che gli incidenti sono
veramente tanti, fortunatamente l'indice di mortalit a Bergamo solo di poco superiore alla media.



Andropos in the world




















































- 10 -
STRANEZZE E PINZILLACCHERE a cura di Franco Pastore



La Commissione Bilancio del Senato ha approvato
degli emendamenti alla legge di stabilit, relatore Massimo
Garavaglia (Lega Nord), al fine di stanziare 150 milioni di
euro per la cosiddetta legge mancia. 100 milioni per il
2012 e 50 per il 2013. Il Pd si astenuto, lUdc non ha
partecipato al voto, Idv contraria, mentre Lega e Pdl a
favore. Ogni parlamentare ha a disposizione un Fondo per
gli interventi urgenti finalizzati al riequilibrio socio-
economico, allo sviluppo dei territori e al finanziamento
delle attivit sportive, culturali e sociali: in pratica soldi
indirizzati soprattutto nel proprio collegio elettorale per
esigenze di consenso. Tra i beneficiari, anche oratori,
parrocchie e strutture cattoliche.
Diversi parlamentari hanno protestato contro quella che
pare, scrive Repubblica, lultima unghiata della Casta.
Si parla anche di ben 70 milioni di euro da elargire a
ospedali univer-sitari non statali come il Gemelli e il
Bambin Ges per il 2012, dopo firma di protocolli
dintesa con le Regioni interessate e regolazione condi-
visa di eventuali contenziosi pregressi.
Andropos risponde:
PADOVA - La pensione non mi basta per vivere ha
cos confessato un nonnetto di 77 anni pizzicato ieri a
rubare tre bistecche dal banco frigo di un supermarket a
Piove di Sacco. TREVISO - Una cinquantenne
sudamericana, addetta alle pulizie, stata sorpresa dal
direttore del supermercato dove lavora, mentre caricava in
auto cibo, rubato poco prima dagli scaffali. Davanti agli
agenti, scoppia in lacrime, e spiega che aveva rubato per
fame, dato che con il misero stipendio non riusciva ad
arrivare a fine mese. (da Il Gazzettino)

Zebre, scimmie ed elefanti rischiano l'estinzione. Ma
non per cause naturali, bens per il fatto che molto spesso
vengono serviti a tavola. Nei menu dei ristoranti pi
prestigiosi, da New York a Seattle e a Londra, il trionfo
delle cosiddette prelibatezze chiamate "Crazy food". Tra i
sapori forti, sempre pi ricercati a pranzo o cena sono
Gorilla, orango-tango e scimpanz. Un gruppo di studiosi
ha lanciato un allar-me: queste bestie che si estingueranno
entro 20 anni.
Andropos risponde:
Un giorno leggeremo, e Dio m testimone, che uno dei
piatti pi richiesti nei ristoranti del mondo sar a base di
phalliarrostiti o in umido, se non fritti con patatine
novelle, E la bestia umana che corre spinta dal vento della
follia, quello stesso che ha paralizzato, in Italia, lattivit
politica per perdersi dietro le fantasie erotiche del
bungabunga .

La scienza non finisce di stupire: dopo esperimenti che
hanno dimostrato come una donna possa procreare senza
l'uomo, arrivano dalla Scozia nuove ricerche, in base alle
quali l'ovulo maschio si otterr sostituendo il Dna della
donatrice con quello di un uomo. Baster prendere un
ovulo, cancellare il patrimonio genetico della donatrice e
sostituirlo con quello di un uomo. L'ovulo in provetta verr


poi fecondato con lo sperma di un altro uomo: il risultato
quindi sar un figlio con due padri biologici e niente
madre. Il "padre" di tale esperimento il dottor Calum
Mackellar, docente dell'Universit di Edimburgo, uno dei
maggiori esperti britannici in biotecnologie, secondo il
quale la ricerca nelle procedure di clonazione per trattare
sterilit e disordini metabolici potrebbe consentire ad una
coppia di maschi di concepire un figlio usando solo il loro
Dna. L'intervento della donna sarebbe puramente tecnico,
anche se necessario: fornire l'ovulo da "smemoriz-zare" ed
ospitare nell utero l'embrione fecondato in labo-ratorio.
Andropos risponde:
Alla scuola elementare, tanti anni fa, sicuramente non
meno di cinquantotto, la mia maestra, che si chiamava
Margherita Strianese, ci faceva sempre leggere, dal libro
delle letture, il brano dal titolo La Lanterna. Allora,
non ne capivo il senso, ma oggi La lettura raccontava di
Diogene che con la lanterna andava alla ricerca
delluomo. Infatti, Diogene di Sinope, detto il Cinico, e
vissuto nel 412 a.C., gi ai suoi tempi aveva difficolt a
trovare luomo, nella foresta intricata dei giochi di potere
e dei vizi. Solo per la cronaca, si narra che Alessandro il
grande, affascinato dalla possibilit di incontrare faccia a
faccia il famoso filosofo, una volta che fu in sua presenza,
gli chiese se non ci fosse qualche desiderio che avrebbe
potuto esaudirgli. Diogene gli rispose:- Ti chiedo solo di
non frapporti tra me e il sole! - al che Alessandro replic:
- Se non fossi Alessandro, vorrei essere Diogene -.

Gli americani si sono incavolati perch da loro il
prezzo della benzina aumentato di 0.75 per 5 LITRI.
E noi che lo abbiamo avuto di 1.50 a litro?
Andropos risponde:
La proposta che ci si sforzi di non c omprere pi benzina
dalle 2 pi grosse compagnie, SHELL ed ESSO, che
peraltro ormai formano una compagnia unica. Se non
venderanno pi benzina (o ne venderanno di meno),
saranno obbligate a calare i prezzi. In tal modo, le altre
compagnie dovranno per forza adeguarsi.

Secondo una recentissima statistica effettuata dall'
Associazione italiana di sessuologia clinica, su un largo
campione di donne tra i 25-45 anni, emerso che lei non
ha tab in fatto di sesso e lo chiede di farlo sempre di pi
in modo strano: in cucina, in ascensore, nel parco, in
aereo Inoltre, il gentil sesso, quando si trova a viaggiare,
la sua propensione quella del tradimento. E' quanto
emerge da una ricerca effettuata dal mensile Burda: su un
campione di 700 donne tra i 20 e 55 anni, il 50% ha
ammesso che durante il viaggio (per lavoro o vacanze)
stata tentata di vivere un'avventura sentimentale. Il 22% ha
ammesso, poi, di aver consumato il tradimento. Unica
consolazione che, dopo, quasi tutte ritornano a casa.
Andropos risponde:
Nihil novum sub sole! Poi, qual limprecazione pi
antica nel mondo? - Puttana Eva!-
Alla fine, la donna ci intriga proprio per questo.











- 11 -

Andropos in the world


















































DALLA REDAZIONE DI TORRE DEL LAGO PUCCINI





















a cura di Silvestri Pastore Cesare

VERSO IL CARNEVALE DI VIAREGGIO 2012




La presentazione dei bozzetti il primo signi-
ficativo evento del Carnevale di Viareggio, un momento
molto atteso, dallintera citt,curiosa di scoprire come
prender forma la fantasia e la creativit dei nostri maghi
della cartapesta.
Anche per il 2012, Viareggio sta preparando un
grandioso Carnevale, 11 Carri di Prima categoria, 6
Carri di seconda categoria, 10 mascherate in Gruppo
e 7 Maschere Isolate che, siamo certi, non deluderanno
le aspettative delle migliaia di persone che a Viareggio
arrivano per ammirare la bellezza e il gigantismo delle
nostre costruzioni. E proprio la grandiosit dei carri, lal-
chimia di colori, la modellatura, la cura dei dettagli
rendono il Carnevale di Viareggio uno spettacolo unico
ed ineguagliabile. Questo ci hanno detto gli organizzatori
del Gran Premio di Singapore quando hanno chiesto alla
Fondazione Carnevale di partecipare alla gara automo-
bilistica del 2012, scegliendo di offrire ai milioni di spet-
tatori lo spettacolo dei carri del Carnevale di Viareggio.



Giacomo Puccini nasce a Lucca il 22 dicembre 1858 da
una famiglia di musicisti da cinque generazioni. Fin da
piccolo dimostra di possedere un grande talento musicale.
Riesce ad ottenere una borsa di studio per il Conservatorio
di Milano, ma sua madre, in ossequio alle tradizioni di
famiglia, lo manda a studiare presso listituto musicale di
Lucca.
Il noto esperto di opere pucciniane Mosco Carner scrive
che lascolto dellAida di Verdi a Pisa, dove il giovane
Puccini si era recato l11 marzo 1876 a piedi da Lucca
consumando un paio di scarpe fu per il medesimo
laprirsi di una finestra sul mondo della musica.
Allet di diciotto anni il giovane Puccini presenta la
cantata Juno in un concorso lucchese; non vince il premio
ma ottiene lesecuzione del lavoro, che stimola la sua
ambizione. Sotto linfluenza dellAida di Verdi, rivolge il
suo interesse alle tradizioni operistiche italiane. Con laiuto
finanziario dei familiari e grazie ad una borsa di studio della
Regina Marghe-rita, si iscrive al Conservatorio di Milano,
dove dal 1880 al 1883 studia con Antonio Bazzini e
Amilcare Ponchielli. Questultimo presenta il giovane com-
positore allo scrittore Ferdinando Fontana il quale si occupa
di scrivere il libretto per la prima opera di Puccini: Le
Villi. Presentata ad un concorso, lopera, al pari di Juno,
non riesce a vincere il premio, ma si guadagna il favore del
pubblico quando viene rappresentata a Milano nel 1884.
Questo successo induce leditore Ricordi a commissio-
nare aPuccini una nuova opera, che il compositore scrive
cinque anni dopo chiamandola Edgar; non avr per parti-
colare successo. Sar con Manon Lescaut del 1893 e la
Bohme del 1896, rispettivamente terza e quarta opera di,
Questo quanto ha sostenu-
to il Ministero per i Beni e
le Attivit culturali nel fir-
mare la richiesta di ricono-
scere il Carnevale di Via-
reggio Bene Immateriale
dell Umanit iscrivendolo
nella prestigiosa lista rap-
presentativa dell UNESCO.
Le proposte artistiche che i
nostri costruttori ci presen-
tano attraverso questi 34
bozzetti ci fanno ben dire che il Carnevale di Viareggio
2012 sar ancora una volta una straordinaria esposizio-
ne a cielo aperto di grandiosi opere darte che la creati-
vit, la fantasia, lallegoria, la satira degli artisti viareg-
gini della cartapesta trasformer magicamente nel
Carnevale di Viareggio che ci vedr tutti insieme sui
Viali a mare per le sfilate in programma nei giorni 5-
12-19-21- 26 febbraio e 3 marzo


entrambe rappresentate per la prima volta a
Torino, che trover fama e fortuna. Le due
opere successive, Tosca del 1900 eMa-
dama Butterfly del 1904, vengono accol-
te con minore entusiasmo alla prima ese-
cuzione. Successivamente alla prima alla
Scala, anche la Butterfly ottiene un grande successo.
Il musicista, nel 1904, sposa Elvira Gemignani, fug-
gita da Lucca e dalla sua famiglia per stare con lui. Con
tutte le sue opere fin qui citate, indimenticabili per qualit
melodica, intensit drammatica, il compositore arriva ad
essere ben presto considerato, per certi aspetti, lerede di
Verdi. Lopera successiva, La Fanciulla del West, viene
scritta per il Metropolitan di New York, dove
rappresentata nel 1910 per la prima volta. Seguono La
rondine del 1917, il Trittico del 1918 ed infine
Turandot, il cui ultimo atto sar completato da Franco
Alfano, dopo la morte dellartista, avvenuta a Bruxelles il
29 novembre 1924. La prima di Turandot verr eseguita
alla Scala di Milano nel 1926.
Le doti di Puccini furono soprattutto drammatiche. La
sua intensa e sensibile vena teatrale e le sue opere immor-
tali, ci restituiscono un teatro ancora modernissimo, gran
anticipatore, per certi versi, della sensibilit cinematogra-
fica. Inoltre, Puccini possedeva un gusto eccezionale per il
colore timbrico strumentale ed il senso melodico che lo ha
reso unico. Le sue opere, con quelle di Giuseppe Verdi,
rappresentano in tutto il mondo, la tradizione operistica
italiana al livello pi alto.
Dalla Buttefly, UN BEL DI VEDREMO:
http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=TkgatM3-t4k


IL 22 DICEMBRE E STATO LANNIVERSARIO DELLA NASCITA DI PUCCINI



Andropos in the world




















































PROVERBI, DETTI E MODI DI DIRE
OVVERO, ELEMENTI DI PAREMIOLOGIA




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Sirica Dora
A briscola se jca cu le denare!
Abbffete, dicette 'o puorco, ca 'o pantano chino!
'A carciffola se mnna a' 'na foglia a' vta.
A carne 'e 'lupo, dinte'e cane.
Esplicatio: Nei momenti di caos o di disordine, ciascu-
no deve pu approfittare per fare i propri interessi. Nel
gioco delle carte, come negli affari, occorre contanti..
Ogni cosa vo fatta con criterio e gradualit. Alla
violenza si risponde con energia.
Implicanze semantiche:

JCA: intr. da juc, giocare. Dal verbo latino iocri,
deponente int.. Derivati: jucta, jucatre, juculi.

ABBFFETE: trans. da abbuff, riempirsi, gonfiarsi
di qualcosa;metaforicamente: gonfiarsi dira o di colle-
ra. Etimologia: deverbale dal lat. buf onis=rospo



La paremiologia, dal greco tooio ( proverbio, detto), la
scienza che studia i proverbi, i modi di dire ed ogni frase che ha il
fine di trasmettere la conoscenza basata sull'esperienza.
La paremiologia comparativa studia nei proverbi differenti lin-
guaggi e culture. Essa si occupa dei proverbi, delle informazioni
accumulate in moltissimi anni di storia. Queste informazioni pos-
sono in genere essere di: sociologia, gastronomia, meteorologia,
storia, letteratura, zoologia, linguistica, religione, agronomia.
Un proverbio nasce frequentemente dall'abbreviazione di una
storia bizzarra o di una composizione tradizionale: in esso viene
espressa la credenza popolare, ricca di allegorie, oltre a posse-
dere talvolta un formato letterario.
La metereognostica, dal greco metoro, cose celesti+
gnostiks, conoscenza, si pu considerare come la versione
non scientifica o popolare della meteorologia: si tratta,
infatti, della previsione dei fenomeni atmosferici legata alle
credenze popolari (soprattutto contadine, per le esigenze del
raccolto), basate sull'osservazione di vari fenomeni naturali
(non solo atmosferici, ma anche della fauna e della flora), e
associate ad un determinato periodo, mese, data, ecc. e che si
esprime attraverso le cosiddette regole meteorognostiche,
vale a dire dei proverbi spesso in rima del tipo Rosso di
sera, bel tempo si spera, Una rondine non fa primavera o
Candelora, candelora, de linverno semo fora .
Le regole meteorognostiche, chiamate anche "proverbi
meteo-rologici", sono spesso raccolte nei cosiddetti almanac-
chi meteorognostici o "lunari meteorognostici". Per questo
tipo di previsioni assumono particolare rilevanza alcune date
associate normalmente, nelle regole meteoro-gnostiche al
santo del giorno considerate importanti anche per deter-
minare il tempo dei giorni a venire e che fungono cos da veri
e propri "indicatori meteorologici". Questi giorni, che, secondo
le superstizioni popolari, possono avere anche altri ruoli nella
determinazione del destino (non solo in campo meteoro-
logico), non hanno un vero e proprio nome in italiano, cos
come ce l'hanno, ad esempio in tedesco, dove vengono chia-
mati Lostage (lett.: "giorni del destino").
Sullattendibilit delle regole meteorognostiche si pu
certamente dubitare, anche se - ovviamente - non detto che
Derivati:abbuffata.
PURCHE: sost. masch., porco.
Etimologia: dallacc. lat. prcu-m.
Metaforicamente: persona poco pu-
lita o mal costumata, caratterizzata
ta da eccessi: cibo, sesso ed altro.

MNNA: verbo intr. da munn=
mondare.Etimologia: dal verbo latino mundre, deno-
minativo di mundus.
DINTE: dente, dallaccusativo latino dente-m.

DENARE: sost, masch. denari, soldi. Etimologia: dal
latino acc. denriu-m (moneta da dieci assi). Fraseolo-
gia: Senza denar
e
nun s
e
cantan
e
messe. E denare fanne
ven a vista e cecte. Fmmene e denre ne voglio nu
panre.



le previsioni non si possano verificare. Bisogna poi aggiungere
che, visti gli sconvolgimenti climatici verificatisi nel corso dei
decenni, molte non sono pi valide; altre regole, invece,
fanno riferimento ancora al vecchio calendario (come alcune
per il giorno di Santa Lucia).
Fino a qualche decennio fa, tali proverbi rappresentavano
un importante punto di riferimento per chi viveva di agri-
coltura e doveva conoscere i giorni pi adatti per la semina, il
raccolto ed altro.
Di regole meteorognostiche (o proverbi meteorologici) se
ne trovano nelle varie lingue: in inglese si chiamano weather
proverbs o weather sayings, in spagnolo si chiamano prover-
bios meteorolgicos, in tedesco Bauernregeln (lett. regole
contadine) o Wetterregeln, in nederlandese weer-spreuken, e
cos via. Molte sono corrispondenti anche da un Paese allal-
tro, altre non sono concordanti per via delle diverse condizioni
climatiche a latitudini differenti.
PREZIOSITA METEREOGNOSTICHE CAMPANE:
- Fevrje curte e male ncavte.
- Candelora, candelora stte rnde e virne fora.
- Santa Maddalena lacqua se la mena.
- Si marze ncutgne, te fa cade e ddte cu tutte llgne.
A cura di Andropos
IN TEMA DI GEOPARAMIOLOGIA
P R E M I O
L E T T E R A R I O E U RO P E O

LAssociazione Culturale Versilia Club, al fine
di valorizzare le bellezze paesaggistiche di questa
zona apuana, felicemente situata a confine fra le
Regioni di Liguria e Toscana, organizza e indce la
sesta edizione 2012 del Premio Letterario
Massa, citt fiabesca di mare e di marmo
Per informazioni:
info@premiopoesiamassa.it
telefono: 0585/807912





- 13 -

Andropos in the world






























APPROFONDIMENTO LINGUISTICO




















MOMENTO TENERO



COMBIEN
JE VOUS AIME
di
Franco Pastore

















LE FIGURE RETORICHE DI ELOCUZIONE
A cura di Andropos
L'elocuzione , elocutio in latino, ( lexis) in greco, la parte che riguarda l'espressione, la forma da dare alle idee.
L'elocutio si occupa dello stile da scegliere affinch il discorso risulti efficace, studiando quindi la parte estetica
dell'espressione, la scelta (electio) e l'ordine (compositio) da dare alle parole. Sotto questo aspetto la retorica invade il
campo della poetica, riprendendone gli elementi di ornamento, tra cui le pi importanti sono le figure. Le figure
retoriche di elocuzione appartengono al gruppo dei non tropi, cio riguardano lespressione linguistica e si
costruiscono per addizione, per sottrazione o per mutamentodellordine delle parore.esempi: lasinteto il polisinteto

,

Si je voyais l'aube
d'une nouvelle vie,
j'irais la recherche
de mes rves
et je les vivrais
avec toute la force
de mon coeur.
Je dcouvrirais au monde
mon me,
en brlant ma haine
sur le feu de l'amour.
Avec les larmes j'crirais
sur la douleur des hommes,
en chantant la lune
ma joie de vivre.
En chaque instant,
je crierais mon amour,
en vivant ainsi
comme un enfant,
amoureux de la vie.
Oh, comme l'homme vieillit,
quand il cesse d'aimer!
Et comme l'oubli
c'est la voix de la mort!
Aucun tristesses
pour ne pas avoir souri,
quand tu auras serr toi
qui te fait vivre,
et le remplis d'amour.
Le silence tue le souvenir,
offre tu en temps
les trsors de ton me,
ceux qui sont
ton univers.



La ripetizione o anafora: , dal verbo greco
ovoo, "riporto, ripeto", la figura retorica di paro-
la, che consiste nel ripetere una o pi parole allinizio di
segmenti successivi di un testo (periodi, sintagmi, frasi),
per sottolineare unimmagine o un concetto.
"Tu fiore non retto da stelo,
tu luce non nata da fuoco,
tu simile a stella nel cielo;"
(G. Pascoli, Il sogno della vergine, 39-41)

"Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove su i pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
(G. DAnnunzio, La pioggia nel pineto, vv.8-32)





COME VI AMO

Se vedessi lalba
duna nuova vita,
andrei alla ricerca
dei miei sogni
e li vivrei,
fino in fondo al cuore.
Scoprirei al mondo
la mia anima,
bruciando il mio odio
sul fuoco dell'amore.
Con le lacrime
scriverei
del dolore degli uomini
e canterei alla luna
la mia gioia di vivere.
In ogni istante,
griderei
il mio amore,
vivendo
come un fanciullo,
innamorato della vita.
Oh, come invecchia luomo,
quando cessa d'amare!
E come l'oblio
la voce della morte!
Niente tristezze
per non aver sorriso,
quando avrai stretto a te
chi ti fa vivere,
riempiendolo
damore.
Il silenzio uccide il ricordo,
offri in tempo
i tesori della tua anima,
a coloro che sono
il tuo universo.


Andropos in the world



















































LA PAGINA MEDICA
FUMO PASSIVO ED ASMA DEL BAMBINO
NOI SIAMO QUEL CHE MANGIAMO
- 14 -

Piu' della meta' dei bambini italiani vive in fami-
glie in cui almeno uno dei genitori e' fumatore, e lo paga
a caro prezzo: si stima che il 15% dei casi di asma tra i
bambini e i ragazzi sia attribuibile proprio al fumo dei
genitori.
E' quanto si legge nella relazione sullo Stato Sanitario
del Paese presentata oggi dal ministero della Salute. In
generale, spiega il rapporto, l'inquinamento dell'aria degli
ambienti confinati (indoor), non indu-striali, in
particolare quelli adibiti a dimora, svago, lavo-ro e
trasporto, rappresenta un importante problema di sanita'
pubblica, con grandi implicazioni sociali ed eco-nomiche.
Le principali patologie associate a inquinamento
indoor sono: malattie allergiche, asma e disturbi respi-
ratori nell'infanzia, BPCO, infezioni respiratorie (es.
legionellosi), tumore del polmone, malattia cardiova-
scolare, disturbi irritativi e alterazione del comfort (es.
sindrome dell'edificio malato). Le miscele complesse di
inquinanti indoor, anche a basse concentrazioni, possono
provocare nel tempo effetti nocivi sulla salute delle
persone suscettibili: bambini, donne in gravidanza, perso-
ne anziane, persone sofferenti di asma, malattie respira-
torie e cardiovascolari.
Nei bambini l'esposizione ad alcuni inquinanti indoor
si associa a un maggiore rischio d irritazioni, sintomi
respiratori acuti, iperreattivita' bronchiale, infezioni respi-
ratorie e sensibilizzazione allergica.
L'esposizione a fumo di tabacco ambientale, formal-
deide e altri composti organici volatili, singolarmente o in
miscele, e' stata associata a un'aumentata prevalenza di
sintomi respiratori, suggestivi di asma o diagnosi di asma,
in ambito sia domiciliare sia lavorativo.
Gli acari della polvere, i derivati di animali domestici
e alcuni microrganismi, come funghi e spore, rappre-
sentano le principali fonti di allergeni indoor. L'inalazio-
ne di tali allergeni puo' indurre, in soggetti sensibilizzati,
una rapida risposta infiammatoria, mentre ripetute esposi-
zioni nel tempo possono causare l'insorgenza di asma
bronchiale. Anche la presenza di macchie di umidita' o di
muffa nella camera dove il bambino dorme aumenta il
rischio di sintomi asmatici.
Un piccolo aumento di rischio di malattie respiratorie
e' stato riscontrato in bambini la cui abitazione e'
riscaldata con combustibili ad alto poten-ziale inquinante
(legna, carbone, gas in bombole).
E' emersa, infine, una differenza di frequenza della
malattia respiratoria tra i bambini che vivono in strade ad
alto traffico di mezzi pesanti e quelli che vivono invece in
strade lontane dal traffico. Coloro che vivono in prossi-
mita' di scarichi diesel hanno una maggiore frequenza di
sintomi respiratori e di asma.

Cioccolato e cibi grassi attenuano la tristezza. E'
noto che esiste una stretta relazione tra stato emotivo e
cibo, tanto che si preferisce un cioccolatino a una mela
se si e' stressati e oberati di lavoro. Non a caso alcuni
alimenti si sono guadagnati il nomignolo di 'comfort
food'. Ma ora un team di ricercatori belgi ha dimostrato
l'effetto di questi cibi, 'fotografando' i cam-biamenti
indotti nel cervello di un gruppo di persone sane (e non
obese) in preda alla tristezza.
Il gruppo di Lukas Van Oudenhove dell'Universita'
di Lovanio ha scoperto che la somministrazione di una
soluzione grassa nello stomaco ha attenuato le risposte
delle cellule nervose alle emozioni tristi.
Questi dati, spiegano i ricercatori sul 'Journal of
Clinical Investigation', hanno chiare implicazioni per
una vasta gamma di problemi, tra cui l'obesita', i di-
sturbi alimentari ma anche la depressione. E, come
hanno notato Giovanni Cizza e Kristina Rother del-
l'Istituto Nazionale Diabete e Malattie Digestive dei
Nih (National Institutes of Health) di Bethesda in un
commento, questi dati mostrano che davvero siamo cio'
che mangiamo.
Sanitanews
Regimen Sanitatis Salernitanum

- Caput II -
Lumina mane manus surgens
gelida lavel aqua.
Hac illac modicum pergat,
modicum sua membra extendat,
crines pectat, dentes fricet:
ista confortant cerebrum et
confortant caetera membra.
Lote cale, sta pranse vel i,
frigesce minute.

DELLALLEVIAMENTO DEL CEREBRO

La mattina, in fresche stille
la man lava e le pupille.
Indi, un po qua e l ti rendi
ed i nervi alquando stendi.
Il tuo crin pettina ed arriccia:
i tuoi denti poi stropiccia:
tutto ci confortar sembra,
sia lo spirto che le membra.
Scalda il bagno e dopo il desco,
sta o passeggia
e tempra al fresco.




- 15 -

Andropos in the world


















































NOTE ANTROPOLOGICHE

DOMANDE CHE SALVANO LA VITA
di Vincenzo Andraous
Nonostante i tanti giovani caduti malamente, le famiglie
distrutte dai lutti e dalle rese, i sogni e le passioni rase al
suolo dalla bugia pi grande qual la droga, il risultato un
dispendio irresponsabile di parole, di ottusit, di cecit, che
scadono in una indifferente fatalit, come a voler significare
che cos e sempre lo sar. Contro luso e abuso di sostan-
ze, il suo consumo ad alzo zero, contro questa mattanza
psicofisica, c una offensiva incrinata e finanche dubbiosa,
persino quando questa battaglia riguarda lannientamento
delle persona-lit e delle persone.
Non c unazione chiara e leggibile, rigorismo puro e
attenuanti generiche prevalenti alle aggravanti rendono
impraticabile lobiettivo primario, fortificare le coscienze
per condurre in porto positivamente gli eventi della vita,
usando moderazione con le proprie possibilit, per esser
pronti ad aiutare concretamente laltro.
E incredibile leggere tesi e sintesi completamente slegate le
une dalle altre: le droghe sono differenti, alcune pi usate,
altre assai meno, calano i consumatori, i giovani sono
finalmente pi tutelati, lalcol impazza, le dipendenze
segnano il passo. Grafici e piramidali ci dicono che tutto
sotto controllo, obiettivi e risultati eccellenti sono conver-
genti, inducono a un certo entusiasmo. Ma qualcosa non
quadra, soprattutto nellincontrare, nellaccompagnare, nello
ascoltare, tanti ragazzi in riserva permanente di passioni,
emozioni, giovanissimi rasenti i muri per non scivolare gi,
entrano ed escono da una comunit terapeutica, da un centro
servizio dipendenze, da uno spazio adibito alla raccolta delle
ultime energie rimaste per tentare di risalire la china.
Qualcosa fa intuire che proprio bene non va sul versante
della prevenzione, infatti sulle problematiche riguardanti le
tossicodipendenze ci sono in atto veri e propri tafferugli
ideologici che aumentano linconsi-stenza del contrasto
alluso e abuso di sostanze.
A cominciare dalla scuola, che sul fronte formativo
delude le aspettative degli studenti, per non parlare del-
linformazione spesso e volentieri una vera e propria
induzione a trasgredire, a fare propria la fascinazione del
limite infranto, apparentemente pi piacevole di una fatica
vissuta male, di una sconfitta mai accettata, di una consa-
pevolezza presa a bastonate.
Aggiornamenti, ricerche e traguardi raggiunti, non
consentono di vivere di allori, tanto meno illuderci di ipote-
care un pezzo di futuro, di colmare le distanze che separa-
no le sofferenze dalle follie quotidiane.
Ogni anno lo spartito sempre quello, non mutano le
problematiche adolescenziali, i buchi neri affettivi, le ecci-
tazioni derivanti dalle insubordinazioni, un quotidiano che
furbescamente non coinvolge n riguarda tutti, ma i giovani
se la intagliano, prendono atto di un consorzio sociale che
ha coscienza di s, soltanto quando con le spalle al muro

Nuovamente la comunicazione non aiuta ad accorciare
le distanze, a sostituire la parola paura con la parola
amore, fagocita uno stile di vita basato sulle fandonie,
sulla manipolazione delle emozioni che suscitiamo, fino a
trattenerle sottopelle, perch meglio non fidarsi.
La droga parente stretta di un amore tradito, di un
altro disperato, forse il caso di smetterla con i soliti
sermoni, e ascoltare S. Agostino: il vero maestro non chi
fornisce risposte sempre pronte, ma chi suscita le domande.
Quelle che salvano davvero la vita.
Vincenzo Andraous
NOTA DI REDAZIONE
Domenica 15 gennaio, alle 17, alla libreria
LuccaLibri stato presentato Ho semplicemente
seguito un raggio di sole di Cinzia Dipace.
Sulla sua pubblicazione lautrice dice: Senza
titoli, lascia scorrere le parole, i pensieri di vita che
fra le vostre mani scivolano, senza indice; perch
dare una linea da seguire quando voglio che tu ti
perda tra le parole? Apri questo libro in un posto
qualsiasi e senti dentro la vita che scorre, sono
emozioni che mi appartengono e che con te voglio
condividere. Alla neo-scrittrice, gli auguri della
Redazione di Torre del Lago e della Direzione di
ANDROPOS IN THE WORLD.
Era un'alba...
Era semplicemente un'alba,
e tu l'hai vissuta
come un tramonto.
Erano dettagli,
cos piccoli, impercettibili.
Ma quelle luci, quei colori,
quello squarcio mai ricucito
tu non l'hai notato.
Era un'alba,
e tu tu l'hai vissuta come un tramonto.
Non hai guardato oltre,
persa nella confusione del nulla,
dove soltanto le cose eclatanti vincono.
E ti sei perso l'attimo,
fatto di piccoli respiri.
Li hai lasciati tali senza osservarli.
E dire che stava nascendo qualcosa
che tu hai vissuto come la fine.
Ed Era semplicemente un'alba,
e tu l'hai vissuta come un tramonto.
E ora, notte fonda....
Cinzia Dipace




Andropos in the world



















































STORIA DELLA MUSICA
IL MELODRAMMA: GIUSEPPE VERDI (parte II)
A cura di Ermanno Pastore
- 16 -
Il melodramma italiano defin la sua struttura di opera
seria grazie al compositore Alessandro Scarlatti e si
afferm con Pietro Metastasio, autore di 27 testi, messi in
musica negli anni a seguire pi di ottocento volte.
Metastasio stabil la struttura drammaturgica e la metrica
delle arie, auspicando una assoluta seriet nelle sceneg-
giature. In contrapposizione, a Napoli nacque lOpera
Buffa. Lo spunto venne dagli intermezzi musicali che gli
autori inserivano tra un atto e laltro per intrattenere il
pubblico. Queste brevi scenette, che narravano in chiave
comica episodi tratti dalla quotidianit, avevano un grande
successo tra gli spettatori e nellarco di poco tempo
diventarono un genere teatrale a s stante.
Rispetto allopera seria, lopera buffa era molto pi
libera da schemi precostituiti: i compositori sispiravano a
vicende legate alla vita di tutti i giorni che il pubblico
capiva con maggior facilit, riuscendo ad identificarsi nei
personaggi. Lopera buffa raggiunse lapice della sua
espressione con Il Barbiere di Siviglia di Rossini. Proprio
Rossini, insieme a Bellini, Donizetti e Verdi rappresent il
periodo di maggior popolarit del melodramma che nel
frattempo assunse il nome di Opera. Sul finire dell'Otto-
cento sorse la Scuola verista, un movimento che, pur non
rinunciando alla concezione tradizionale del melodramma,
lo rese pi vero ed aderente alla vita quotidiana. Tra i
musicisti ricordiamo Mascagni, Leoncavallo, Cilea, Gior-
dano, oltre, naturalmente, a Giacomo Puccini.
I Lombardi alla prima crociata a La battaglia di
Legnano, I due Foscari, Giovanna d'Arco, Alzira, Attila, Il
corsaro, I masnadieri, Ernani e Macbeth, opere giovanili,
ad eccezione delle due ultime, che spiccano, per forza
drammaturgica e fascino melodico, pur presentando talvolta
al loro interno pagine di acceso lirismo e una lucida visione
dei meccanismi e delle dinamiche teatrali, non danno
ancora testimonianza di un'evoluzione del maestro verso
forme drammaturgiche pi personali, piuttosto sono legati
alla tradizione melodica italiana precedente. Furono
creazioni generalmente di successo rappresentate in molti
teatri italiani ed europei, ma composte spesso su commis-
sione, con ritmi di lavoro talvolta massacranti e non sempre
sorrette da una genuina ispirazione. Per tale ragione Verdi
defin questo periodo della propria vita "gli anni di galera".
Nel 1849, venne presentata al pubblico napoletano Luisa
Miller, opera meno affascinante di Macbeth, ma importante
per l'evoluzione dello stile musicale e della drammaturgia
verdiana. L'orchestrazione si fa pi raffinata che in passato,
il recitativo pi incisivo e il compositore scava nella psiche
della protagonista come mai aveva forse fatto prima di
allora. Anche nella creazione successiva, Stiffelio, rappre-
sentata per la prima volta a Trieste nel 1850, Verdi port
avanti quel lavoro di caratterizzazione psicologica del
personaggio centrale, iniziato con Macbeth e proseguito in
Luisa Miller. L'opera presentava per alcune debolezze
strutturali, dovute in parte ai drastici tagli operati dalla
censura austriaca, che non le permisero di imporsi al grande
pubblico italiano ed europeo. Ancor oggi Stiffelio rappre-
sentato raramente.
Un anno pi tardi, con Rigoletto (Venezia, 1851), Verdi
si sarebbe imposto come il massimo operista italiano del
suo tempo. Rigoletto fu seguito da altri due capolavori
assoluti, Il trovatore e La traviata, che formano con esso la
cosiddetta "trilogia popolare", o (pi impropriamente)
"romantica", del compositore bussetano. Tratto da una pice
di Victor Hugo, Le roi s'amuse, Rigoletto un'opera pro-
fondamente innovativa, sotto il profilo drammaturgico e
musicale. Per la prima volta al centro della vicenda di
un'opera drammatica troviamo un buffone di corte, cio un
personaggio che, utilizzando una terminologia moderna,
potremmo definire un "emarginato sociale". La dimensione
emotiva dei protagonisti colta da Verdi magistralmente
attraverso una partitura messa al servizio del dramma e di
straordinaria bellezza melodica. Azione e musica sembrano
rincorrersi e sostenersi mutuamente in una vicenda che ha
un ritmo di sviluppo rapido, senza cedimenti n parti super-
flue. Il miracolo si ripet con Il trovatore (Roma, 1853),
opera dall'impianto pi tradizionale, ma altrettanto affasci-
nante. Dramma di grande originalit oltretutto, perch si
struttura su una vicenda povera di avvenimenti e dove i
protagonisti o sono proiettati verso un futuro gravido di
incognite, o immersi nei ricordi di un passato lontano che
ne condiziona l'azione e che li sospinge verso un destino di
morte ineluttabile. Con quest'opera Verdi scrisse alcune fra
le sue pagine pi alte, ricche di patetismo e suggestioni
tardo-romantiche che sarebbero nuovamente emerse pochi
mesi pi tardi, nella terza opera, in ordine cronologico,
della trilogia: La traviata (Venezia, 1853). Questopera,
una vera e propria pietra miliare nella creazione del dramma
borghese degli ultimi decenni dell'Ottocento, ruota attorno
alla storia di una cortigiana travolta dall'amore per un
giovane di buona famiglia. Pi che su alcuni accadimenti
esteriori, la vicenda viene vissuta all'interno della coscienza
della protagonista la cui natura umana scandagliata da
Verdi in tutte le sue minime sfumature.
Con la "trilogia popolare", Verdi si era imposto come il
pi celebre musicista del suo tempo, tanto che il librettista
delloper di Parigi gli propose di comporre Les vpres
siciliennes e nel 1855 ne usc unopera favolosa, ma la
versione italiana ebbe maggior successo, tanto che con essa
si sono cimentati, nel secondo dopoguerra alcuni fra i
maggiori direttori d'orchestra e interpreti della grande lirica
internazionale. (continua)
___________________
Il Trovatore, Di quella pira (Pavarotti):
http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=T0_UG2UnM7o#t=14s
La Traviata, Maria Callas:
http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=I4cSVnqGmOc#t=90s



- 17 -

Andropos in the world



















































LANGOLO DELLA PAURA
Una architettura della sopravvivenza

La ragazzina torna a casa a passi veloci dal centro citt
sfavillante alla periferia meno illuminata, meno controllata,
meno interessata a tutelare lo scambio delle merci e delle
persone. Dal marciapiede alla strada da attraversare, dal
vicolo stretto allo sterrato per arrivare alla propria
abitazione, tuttintorno negozi chiusi, porte sbarrate, luci
inchiodate allo spegnimento, solo un ristorante aperto
lasciato alle spalle.
Pochi metri ancora, il cassonetto sempre l al suo posto,
bisogna passargli dietro, improvvisamente una sagoma pi
nera della tenebra, stagliarsi minacciosa, sbarrare il passo,
obbligare allarresto, con la paura a mordere le viscere,
afferrarti il cuore.
La giravolta, la fuga a perdifiato, cercando disperata-
mente un appiglio, una mano amica a trascinarti via dal
baratro, buio, la carreggiata deserta, ma inaspettatamente il
miracolo in quel ristoratore ancora aperto, spalancata la
porta, catapultarsi dentro, implorare la piet di un conforto.
Dietro langolo non c pi nessuno, la ragazza viene ac-
compagnata a casa, tutto ritorna tranquillo, tranne il rischio
di una violenza che poteva fare davvero male a una donna,
indifesa, innocente.
A fare da sentinella resta qualche parola spesa qua e l,
un po di apprensione sfogata con gli avventori, i vicini di
casa, un paio di righe su un giornale, qualche sottolineatura
di circostanza, niente di pi e niente di meno per raccontare
uno spavento di periferia.
Per una sorta di esorcismo al contrario, voltiamo pagina
immediatamente, materia da contenere sottopelle, non
farne un dramma, un episodio che non ha avuto conclu-
sioni drammatiche, occorre passare avanti, pensare ad altro,
il sangue scorrer domani.
Ma domani sar senzaltro un momento a cui dedicare
pi importanza e attenzione, non ci potr essere dispendio di
banalit scontate del pensare, del dire, del fare, perch una
giovane donna: tua figlia, mia sorella, nostra madre, poteva
essere depredata di ogni bellezza, per una vita intera umilia-
ta e ferita nella propria dignit.
Qualcuno accenna a dire che accaduto in una zona ma-
landata, popolata da molte persone per bene, ma circondata
da trib di reietti, di ultimi rimasti al palo tra bottiglie vuote
a azioni compulsive, altri ripetono che si tratta di una parte
della citt abbandonata allincuria. Forse occorre osare di-
sturbare ogni giorno allorecchio pi ottuso e concluso.
Qualcuno dice, nessuno dice, questa la politica che
non educa alla prevenzione, non aiuta a fare spesa pubblica
necessaria per una luce in pi, una lampadina di riserva, uno
sguardo sensibile mai in doveroso eccesso. E quartiere ab-
bruttito dal disagio, attraversato dal fantasma di una violen-
za condensata, contratta e proiettata sulle persone corrose
dalla povert, dalla malattia, dalle solitudini armate.
Di fronte a accadimenti cos indegnamente miserabili, c
da chiedersi se si tratta di spinte agite dalla violenza pato-
logica, oppure non sia anche una sorta di violenza sopita,
adagiata tra le macerie di una architettura della sopravviven-


za, in un ambiente che appare senza pi uscita, e allora non
pu che degenerare.
La speranza che quanto successo ieri non si ripeta, e
che qualcuno domani non abbia a ricordare che eravamo
stati avvertiti.
Vincenzo Andraous

Tra America Latina ed Europa "esiste un fortissimo po-
tenziale di integrazione" che lItalia "ha tutto linteresse a
promuovere", utilizzando le collettivit italiane come ponte tra
il nostro Paese e gli Stati sudamericani, non senza aver prima
avviato "una politica che faccia riemergere completamente le
potenzialit di queste relazioni troppo spesso "carsiche" tra
lItalia, la sua gente, le sue istituzioni locali e l"altra Italia" in
America Latina".
Lo ha detto il sottosegretario agli Affari Esteri, Marta
Dass, nel suo intervento ieri presso lIILA, in occasione della
visita del vice presidente colombiano, Angelino Garzon.
Negli anni recenti, ha ricordato Dass, lattrazione della
America Latina "non si pi limitata alle risorse naturali ma
anche alla capacit di consumo". Infatti, per la prima volta da
decenni, la crescita economica del Brasile dovuta in larga
parte al consumo interno piuttosto che agli investimenti esteri.
Il che significa che il Brasile, come altri Paesi nella regione,
"costituisce ormai un mercato decisivo per gli investitori
europei". Inoltre, "quanto a valori culturali e sociali, lEuropa
pi vicina allAmerica Latina di quanto lo sia ad altre
regioni emergenti". In questo quadro lItalia "ha due punti
fermi su cui basarsi": lenorme bacino di circa 60 milioni di
persone, in larghissima maggioranza residenti nel continente
sudamericano, e la nostra struttura industriale, fatta non solo
di alcuni grandi gruppi ben presenti nel continente ma anche
delle PMI e dei distretti industriali, "che abbiamo spesso
proposto come modello per le economie emergenti".
Questi due fattori per Dass "devono per essere pragmatica-
mente ripensati e aggiornati". Innanzitutto, "leffettivo coin-
volgimento" delle collettivit italiane come ponte tra lItalia e
lAmerica Latina "passa anche attraverso una politica che
faccia riemergere completamente le potenzialit di queste rela-
zioni troppo spesso "carsiche" tra lItalia, la sua gente, le sue
istituzioni locali e l"altra Italia" in America Latina".
Inoltre, "pu e deve essere rafforzata" la proiezione economica
internazionale delle piccole e medie imprese che costituiscono
la base del modello economico italiano. In tal senso, "
essenziale che la creazione del nuovo ICE, la nuova Agenzia
per la promozione economica internazionale, funzioni da vali-
do strumento per linternazionalizzazione del sistema-paese".
Su questo fronte, ha reso noto il sottosegretario, il ministero
degli Affari esteri Terzi e il ministro dello Sviluppo Econo-
mico Passera "stanno avviando la cabina di regia con le moda-
lit previste dalla nuova legge".Nellottica di un rilancio delle
relazioni Italia-America Latina, quindi, " necessario un
riposizionamento del nostro sistema bancario, quasi del tutto
assente ad eccezione di Intesa San Paolo, e sono necessari
nuovi investimenti in tecnologia e in innovazione: risultato
che potr venire solo dalla sinergia tra grandi impresee uni-
versit, continuando su una via gi tracciata con impegno
e costanza da Enzo Scotti".
LAMICO DEL POPOLO DITALIA
in America Centrale



Andropos in the world



















































UNA DONNA NELLA LETTERATURA

LA VEDOVA (La matrona di Efeso)


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C'era una volta ad Efeso una matrona di cos rinomata
pudicizia che accorrevano ad ammirarla anche le donne dei
paesi vicini. Ora questa donna, dopo aver perduto il marito,
non soddisfatta di accompagnarne il feretro, come si usa
comunemente, con i capelli sciolti e di battersi il petto nudo
sotto gli occhi della folla, volle seguire il defunto anche nella
tomba e, dopo che il suo corpo fu deposto in una camera
sotterranea secondo l'usanza greca, incominci a custodirlo e
a piangerlo giorno e notte senza mai smettere. Cos si
affliggeva e si ostinava a lasciarsi morire d'inedia e n i
genitori n i parenti riuscirono ad allontanarla da l. Da
ultimo perfino i magistrati, respinti, se ne andarono e quella
donna, esempio di singolare virt, compianta da tutti, non
toccava cibo ormai da cinque giorni.
Assisteva quella poverina una fedelissima ancella che
piangeva insieme a lei e che tutte le volte che la lampada posta
dentro la tomba si affievoliva, la ravvivava. In tutta la citt
pertanto non si parlava d'altro e gli uomini di ogni ceto
sociale riconoscevano che non c'era mai stato esempio pi
fulgido di vera pudicizia e di vero amore. Quand'ecco che nel
frattempo il governatore della provincia fece crocifiggere dei
ladroni proprio vicino a quell' edicola in cui la matrona
piangeva il cadavere ancora fresco del marito. La notte
seguente, dunque, un soldato che faceva la guardia alle croci
per evitare che qualcuno sottraesse i corpi e desse loro
sepoltura, avendo notato una luce che risplendeva sempre pi
vivida tra i monumenti funebri e avendo udito il gemito di
qualcuno che piangeva, per umana curiosit fu preso dal
desiderio di sapere chi fosse o che cosa facesse. Scese quindi
nel sepolcro e, vista una donna bellissima, in un primo
momento si ferm sbigottito come davanti ad un fantasma o ad
un'apparizione infernale, ma poi, quando vide il corpo del
morto e consider quelle lacrime e quel volto graffiato dalle
unghie, resosi conto della situazione reale, del fatto cio che la
donna non poteva sopportare la perdita del marito, port nel
sepolcro la sua cenetta e incominci ad esortare la donna in
lacrime a non perseverare in un dolore del tutto inutile e a non
rompersi il petto con singhiozzi che non avrebbero portato
alcun giovamento. Diceva che tutti gli esseri umani devono
fare la stessa fine e che li attende la stessa dimora e
aggiungeva tutte le altre parole con le quali si consolano gli
animi affranti. Ma ella, ferita da quel tentativo di consolazione
per lei senza senso, si lacer con furia maggiore il petto e,
strappatisi i capelli, li depose sul cadavere del marito l
disteso. Non si arrese tuttavia il soldato, ma, continuando ad
esortarla nello stesso modo, tent di dare del cibo alla povera
donna, finch l'ancella, vinta dal profumo del vino che le
pareva un nettare, dapprima proprio lei, senza opporre pi
resistenza, porse la sua mano verso il gentile invito, poi,
rifocillata dalla bevanda e dal cibo, incominci a prendere
d'assalto l'ostinazione della padrona dicendo: "A che ti
giover tutto questo se ti lascerai morire di fame, se ti
seppellirai viva, se esalerai la tua anima innocente prima che
il destino lo voglia? Credi che le ceneri o i mani sepolti
sentano tutto ci? Vuoi tu ritornare a vivere? Vuoi s o no
toglierti dalla testa queste stupidaggini da donnetta e godere
della gioia della luce del sole quanto pi a lungo possibile? Il
corpo stesso di questo morto qui disteso ti deve ammonire a
vivere". Nessuno sordo quando viene invitato a mangiare o a






vivere e cos la donna, indebolita dall'astinenza di alcuni
giorni, lasci che venisse spezzata la sua ostinazione e si
rimpinz di cibo non meno avidamente dell'ancella che si era
arresa per prima. Del resto voi sapete quale altra tentazione
suole farsi avanti quando la pancia piena. Ed ecco che il
soldato con quelle stesse lusinghe con cui aveva ottenuto che
la matrona trovasse la voglia di vivere, diede l'assalto anche
alla sua virt. E a quella casta donna il giovane non sembrava
certo brutto o rozzo nel parlare, anche perch l'ancella
cercava di metterlo in buona luce e diceva ripetutamente:
"Combatterai anche contro un amore che gi ti ha preso il
cuore?"
A farla breve, la donna non tenne a digiuno neppure
quest'altra parte del corpo e il soldato, vincitore, riusc a
piegarla per un verso e per l'altro. Giacquero dunque insieme
non solo quella notte, in cui consumarono le nozze, ma anche
il giorno seguente e quello dopo ancora, naturalmente dopo
aver ben chiuso le porte del sepolcro, di modo che, chiunque
si fosse avvicinato al monumento funebre, conosciuto o scono-
sciuto che fosse, pensasse che la castissima moglie fosse morta
sopra il corpo del marito. [Petronio, Satyricon, sat.111-112]
(1)

Riduzione in versi della Fabula
3
di
Franco Pastore


PROLOGO
Non v dolore
che lamor non cheta,
alcuna donna
muore con Sicheo.(2)
Come fece Didone
col prince Enea,
matrona lacrim,
ma poi fu rea.
Con la sua serva
piangea lo sposo amato,
struggendosi
per ci cavea perduto,
il petto percuotea
con grande strazio,
per altro, nel suo cuor,
non cera spazio.
EPILOGO
Ma il soldato,
che di guardia stava
ai tre rei uccisi
e messi in croce,
volle lenir dolor
con cibo e voce
e prenderne lonor
per darle pace.
E mentre che,

in amor, si copulava,
tra baci ardenti
e languide carezze,
Uno di quei corpi,
che stavano l appesi,
scomparve nella notte,
mentreran stesi.
Per questa colpa
prevista era la morte
ed il soldato
gi vi poneva mano,
quando matrona,
che gi si consumava
per il novello amor
e non le andava
di perdere di nuovo
altra possanza,
ebbe lidea
di gabbar lusanza:
prese lo corpo
del marito amato
e lo fiss al posto
del corpo trafugato.
Fu noto a tutti:
che, in ogni sorte,
lamore vince sempre,
anche la morte.

(1) Il Satiricon, opera di Petronio, I sec. D.C.
(2) Sicheo era il marito compianto della regina Didone e re di Tiro, ucciso dal
cognato Pigmalione. Didone fu fedele alle sue ceneri finch non comparve il
principe troiano Enea, con il quale la regina si un in nuove nozze . (Virgilio
Eneide, I, 399-408)
(3) Introdotte a Roma da Sisenna, storico di Silla, le favole milesie ebbero
grande popolarit soprattutto fra le truppe (delle traduz. di Sisenna abbiamo
dieci frammenti). Di contenuto erotico, la narrazione era in prima persona.

[ Da Un unico grande sogno di F.Pastore]



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Andropos in the world

















































LEROS NEI SECOLI
QUELLE COCCOLE SPECIALI
Di sesso e di sessualit se ne parla molto ma di ma-
sturbazione no. Ancora oggi nel 2010, un argomento tab
coperto da pregiudizi e sensi di colpa anche se per la
stragrande maggioranza di noi, ha rappresentato la prima
esperienza sessuale. Il termine masturbazione significa
stimolazione manuale per appagamento erotico.
Si inizia a parlare di masturbazione nel 1710, finch il
dottor Samuel Tissot un medico svizzero, ne scrive un
manualetto, ma nella seconda met del diciottesimo seco-
lo che nei confronti della masturbazione inizia una condan-
na sostenuta dalla morale cristiana e ancora oggi si vivono i
residui di quel terrore che veniva tramandato alle persone.
Fortunatamente oggi un p meno, ma comunque rimane
una pratica nascosta di cui vergognarsi; allepoca si credeva
facesse diventare sterili (sopratutto gli uomini), ciechi,
provocasse tremori diffusi, depressione e un gran senso di
colpa.
E necessario affermare con chiarezza che la ma-
sturbazione lecita e normale ed un segno di un sano
autoerotismo. Il bambino inizia nei primi mesi a toccarsi,
sperimenta cos il suo corpo, i genitali poi sono sensibi-
lissimi al tatto e crescendo lo si scopre sempre di pi
specialmente nella fase dello sviluppo sessuale in
adolescenza; qui che inizia questa pratica (anche prima ),
e diventa uno strumento di conoscenza del proprio corpo e
delle proprie sensazioni. Nel mio lavoro ho notato che le
donne che si sono sempre masturbate, sono sessualmente
pi attive, si conoscono meglio delle altre e hanno una vita
sessuale migliore con la capacit di sviluppare maggior-
mente lorgasmo e in modo pi intenso. La masturbazione
meno praticata in coppia stabile, tuttavia lavere un atteg-
giamento affettuoso con se stessi ha un significato anti-
stress, acquieta perch lorgasmo favorisce il rilassamento
delle tensioni fisiche e psichiche accumulate durante il
giorno , favorendo cos anche il sonno; meglio ancora se lo
si fa pensando alla persona amata. Il 32% delle donne
americane lo usano per facilitare il sonno! Il discorso cam-
bia se la masturbazione diventa compulsiva allora asso-
ciata ad un disturbo ossessivo compulsivo che va curato sia
farmacologicamente che psicoterapeuticamente.
Il nostro corpo quindi il migliore amico che abbiamo e
merita una scoperta personale, dove ci pu regalare
piacevolissime sensazioni e un p di coccole prima di dor-
mire; se sono desiderate possono rasserenarlo. Per quanto
riguarda il bacio, Saper baciare unarte, non dipende
dalla nostra abilit e non c una tecnica. E seguire un
istinto naturale che nasce soprattutto dal coinvolgimento
emotivo; questo per quanto riguarda il bacio tra innamorati.
Il bacio non solo il linguaggio dellamore tra due amanti
ma un vero e proprio linguaggio: il bacio come saluto per
esempio: in molti paesi europei e in America latina, quando
ci si incontra tra parenti e amici ci si scambia due baci sulle
guance, o anche tre com usanza in Polonia, nei Paesi
Bassi o nei paesi ortodossi: in questo caso e usato non per
affetto ma come saluto. In Italia invece il saluto viene fatto


specialmente tra uomini con una stretta di mano, mentre
differente tra le donne che tendono di piu a comunicare
con il bacio, essendo pi inclini ad esprimere la loro affet-
tivit. Molto elegante, con il sapore di altri tempi il ba-
ciamano, che luomo fa alla donna.
Il bacio sessuale invece un bacio pi profondo,
coinvolge la lingua, accende il desiderio e le emozioni in
modo molto potente ed sempre dato ad occhi chiusi; in
questi casi il bacio uno dei preliminari che precedono
latto sessuale. I giovani iniziano a scoprire e a vivere la
sessualit attraverso questo dolcissimo gesto. Un altro
bacio sessuale il bacio sul collo, che provoca un intenso
eccitamento nella donna e nelluomo in quanto la zona del
collo una delle zone erogene, che creano sensazioni
molto intense e piacevoli. Il primo bacio non si scorda
mai vero. E un momento molto atteso pieno di
aspettative e il cuore a mille e infatti gli adolescenti lo
usano molto. Si baciano tantissimo; tuttavia con il passare
dellet, le coppie tendono a baciarsi sempre meno, lo
fanno durante latto sessuale, ma dimenticano quanto
importante mantenere alto il desiderio per laltro attra-
verso un gesto cos semplice: darsi un bacio. Anche noi
amiche mie, riscopriamo quanto bello baciare, diamoli
con il cuore, con affetto, per amicizia, facciamo sentire a
chi vogliamo bene quanto importante per noi anche
per scaldare il cuore come con un sorriso.
[ Da siamodonne.it ]








































NECROLOGIO

Venerdi 6 gennaio a Salerno, alla
et di 56 anni, si spento il nostro
socio e addetto stampa della sezio-
ne don Giovanni Pirone di Ponteca-
gnano monti Picentini, Sergio Barletta.
Distinto, garbato e riservato, era un uomo dinamico e
lavoratore tenace. Giornalista professionista e luogote-
nente delle forze armate, era impegnato nel sociale e nel
mondo dello sport. Egli ricopriva la carica di Dirigente
nazionale nellUnione Nazionale Mutilati per Servizio ed
era componente di vari comitati, tra cui quello della tu-
tela dei diversamente abili.
Chi, come noi, lha conosciuto da vicino ed ha lavorato
con lui per anni, sa bene il gran vuoto lasciato dallamico
Sergio, che si adoperato tanto per valorizzare
limmagine dellU.N.V.S.
Egli era solito dire: Quando siamo in molti a sognare,
il sogno diventa realt. E sono proprio in tanti a rendere
reale il ricordo del suo valore.




Accademia dei Lincei
Roma: sede di Villa Farnesina


Andropos in the world



















































CRITICA LETTERARIA

LOZARATUSTRADINIETZSCH
diCarlGustaveJung
(Seminario - 2011- 484 pag. 06,75)



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Tantissimi autorevoli filosofi hanno scritto a iosa
su Cos parl Zaratustra, sviluppando interpretazioni
spesso piuttosto distanti tra loro, che ovviamente non
indicano lincoerenza dellopera di Nietzsche, tutto al pi
lenorme ricchezza che questo testo porta con s, una
ricchezza che non si lascia imbrigliare in ununica tesi
interpretativa, lasciando aperta la strada per illimitate
altre interpretazioni.
I temi, che questo testo affronta, sono le vie portanti
dellintero pensiero di Nietzsche, dalla dottrina del supe-
ruomo, alla volont di potenza e leterno ritorno. Tali
temi non vengono affrontati da Nietzsche mediante una
sintassi filosofica, o con i consueti aforismi, come nelle
opere precedenti, qui ci troviamo di fronte ad un nuovo
testo, che fa suo sia il rigore del discorso filosofico che
la proliferazione semantica del testo poetico, nel senso
che i grandi temi del pensiero di Nietzsche sono per cos
dire sciolti in un tessuto poetico di grande impatto, fatte
di visioni che mostrano lo strato profondo del suo discor-
so filosofico. Tuttavia, ci significa che il linguaggio
poetico non semplicemente labito scelto da Nietzsche
per presentare i suo argomenti filosofici, ma questi
ultimi sono un tuttuno con le visioni poetiche. Esporre,
ad esempio, il tema delleterno ritorno attraverso una
visione enigmatica, per Nietzsche una necessit che
inerisce lo stesso significato del tema e la visione un
tuttuno con il senso delleterno ritorno.
Il dottor Jung, nel Club psicologico di Zurigo, il 2
maggio del 1934, apre il seminario su "Cos parl Zara-
thustra". il suo uditorio - un'ottantina di uomini e
donne di varia nazionalit e professione, tra cui medici,
analisti praticanti, allievi in training - a chiedergli di
mettere a tema proprio quell'autore e quell'opera, in un
momento della storia europea che volge al tragico. Fino
al 15 febbraio 1939 continueranno a misurarsi con il
filosofo che, appena oltrefrontiera, il nazismo trionfante
va spacciando come profeta del superuomo. Tenuto in
inglese, stenografato e trascritto inizialmente per un uso
interno, il seminario vedr la luce in un'edizione a stampa
solo nel 1988, senza perdere nulla della viva oralit che
modula il pensiero mentre prende forma. Attraverso la
voce di Jung il registro colloquiale preserva gli indugi,
gli scandagli, ma anche i proficui erramenti di un com-
mento allo "Zarathustra" che agisce sull'elaborazione
stessa della psicologia analitica e diventa una tappa
ineludibile della ricezione di Nietzsche.
" straordinariamente complesso, e vi regna un caos
infernale. Certi problemi sono stati per me un vero rom-
picapo e sar molto dura riuscire a chiarire quest'ope-
ra da un punto di vista psicologico", esordisce Jung.
La lunga, corale discesa agli inferi sar decisiva per
comprendere "fino a che punto lo Zarathustra fosse
connesso con l'inconscio e dunque con il destino della
Europa in generale". [A cura di Andropos]
Carl Gustav Jung, nacque il 26 luglio 1875, da
Paul Achilles Jung, un teologo oltre che pastore
protestante, e da Emilie Preiswerk a Kesswil, nel
cantone svizzero di Turgovia. Dopo pochi mesi la
famiglia si trasferisce a Sciaffusa e nel 1879 a Klein
Hningen, dove il padre diventa rettore della pieve
esercitando in seguito anche la funzione di cappella-
no nel manicomio della citt.
Nel 1895 si iscrisse alla facolt di medicina
dell'Universit di Basilea e nel 1900 si laure in
medicina con la tesi Psicologia e patologia dei
cosiddetti fenomeni occulti, una trattazione sui
fenomeni medianici della cugina, Hlne Preiswerk
detta "Helly" (1880-1911), che pubblic nel 1902.
stato uno psichiatra, psicoanalista e antropolo-
go svizzero. La sua tecnica e teoria di derivazione
psicoanalitica chiamata "psicologia analitica" o,
pi raramente, "psicologia complessa".
Inizialmente vicino alle concezioni di Sigmund
Freud se ne allontan definitivamente nel 1913,
dopo un processo di differenziazione concettuale
culminato con la pubblicazione, nel 1912, di La
libido: simboli e trasformazioni. In questo libro egli
esponeva il suo orientamento, ampliando la ricerca
analitica dalla storia personale del singolo alla storia
della collettivit umana. L'inconscio non pi solo
quello individuale, ma nell'individuo esiste anche un
inconscio collettivo che si esprime negli archetipi.
Disse di s: La mia vita la storia di un'auto-
realizzazione dell'inconscio


Foto di gruppo alla Clark University (1909).
Da sinistra in basso: Sigmund Freud, Stanley Hall,
Carl Gustav Jung


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Andropos in the world


















































IN QUESTO MESE











SALERNO IN THE WORLD
PREMIO INTERNAZIONALE DI POESIA

La Rivista ANDROPOS IN THE WORLD bandisce
il premio internazionale di Poesia Salerno in the
world, riservato a poeti italiani e stranieri.
Si pu partecipare con una lirica edita o inedita, mai
premiata in altri concorsi. I componimenti dovranno
essere redatti in cinque copie e rigorosamente in lingua
italiana, mentre le generalit dellautore accompagne-
ranno gli elaborati, inseriti in busta chiusa ed inviati al
seguente indirizzo:
Al Direttore responsabile di Andropos in the world,
prof. Franco Pastore, via Posidonia, 171/h 84128
Salerno Italy.
Per le spese di segreteria richiesto linvio do
10,00 da spillare alla domanda di partecipazione, re-
datta nei canoni previsti dalla consuetudine: nome,
cognome, indirizzo, numero di telefono, titolo del la-
voro e la dicitura chiede di partecipare al premio.
Le medesime modalit valgono anche per i partecipanti
stranieri.
Il termine ultimo di presentazione degli elaborati
fissato per il trenta aprile 2012. La giuria, composta da
noti esponenti del mondo della cultura, sar resa nota al
momento della preniazione. Il giorno e la sede della
premiazione saranno comunicati sulla rivista entro il 30
aprile. I premi consisteranno in coppe, oggetti ed opere
darte, labbonamento gratuito al giornale per un anno, e
la pubblicazione sulla rivista di tutti i lavori premiati.
N.d.D.




Il Circolo Culturale "Mario Luzi" di
Boccheggiano, con il patrocinio del Comune di
Montieri e della LAV-Lega Anti-vivisezione,
organizza:

IL SESTO PREMIO LETTERARIO
EUROPEO 2011 DI POESIA E NARRATIVA
CITTA DI MONTIERI

per opere in lingua italiana o vernacolo e della
Comunit Europea, o di altri stati, purch accom-
pagnate dalla relativa traduzione in italiano.

Il Bando si articola su tre sezioni ed possibile con-
correre per tutte, previo versamento della corrispondente
quota di lettura. Scadenza 31 Marzo 2012.

Il Bando si articola su tre sezioni:
A - Poesia a tema libero per opere edite o inedite
B - Narrativa breve per opere edite o inedite .
C - Poesia Haiku (versi 5-7-5) a tema libero per
opere edite o inedite.

GLI ELABORATI: le poesie, massimo di 35
versi ed i racconti, massimo 3 pagine A4, con
carattere Arial, dimensione 12 e spaziatura 1,5,
DOVRANNO ESSERE INVIATI ESCLUSIVAMENTE TRAMITE posta
ELETTRONICA A : santoro3000@alice.it .

Per ulteriori informazioni, consultare il sito:
http://www.circoloculturaleluzi.net/

A.Santoro








DA ALTRE RIVISTE

Il Canale di Suez un canale artificiale navigabile situato in Egitto, ad ovest della penisola
del Sinai, tra Porto Said, sul Mar Mediterraneo e Suez, sul Mar Rosso e permette la navigazio-
ne dall' Europa all' Asia, senza la necessit di circumnavigare l' Africa sulla rotta del Capo di
Buona Speranza, come si era fatto fino all'apertura del canale, avvenuta il 17 novembre 1869.
Il canale venne realizzato dal francese Ferdinand Marie De Lesseps su progetto dell' ingegnere
trentino Luigi Negrelli: in 51 anni di lavoro vennero rimossi 73 milioni di metri cubi di sab-
bia e terra per creare una via d'acqua di 162 km nel deserto tra il Mediterraneo e il Mar Rosso. Nessuno mai riuscito a calcolare
il prezzo di vite umane di quelle grandiose costruzioni dell'antichit che furono le piramidi d'Egitto. Si sa invece con sufficiente
precisione quanti fellah, cio proletari contadini egiziani, siano morti per fatica e malattia durante il taglio del Canale di Suez. Nel
1956, quando il canale venne nazionalizzato dall'Egitto, il Governo del Cairo rese nota la cifra, impressionante, di 120 mila
vittime, il prezzo del progresso come lo si intendeva nell'Ottocento, quando i Paesi colonialisti poco si curavano delle perdite e
delle sofferenze umane.
Linaugurazione ufficiale
Per ultimare le opere bisogn attendere fino al 1869. In marzo fu abbattuto l'ultimo diaframma di terra e le acque del Mar Rosso si
confusero con quelle del Mediterraneo. Il 17 Novembre si ebbe finalmente l'inaugurazione ufficiale. Da Parigi arriv l'imperatrice
Eugenia, moglie di Napoleone III, che non sapeva di dover abdicare appena un anno dopo, in seguito alla rovinosa guerra con la
Germania. Al fianco del corteo di cammelli cavalcava un signore in cilindro su un purosangue arabo. Era Lesseps, il trionfatore.
Per il grande evento fu incaricato il sommo compositore Giuseppe Verdi di scrivere unopera il quale, per loccasione, compose la
celebre Aida, rappresentata al Cairo con enorme successo. In quel giorno di novembre fu dunque compiuta la pi vasta e costosa
impresa mai realizzata dall'uomo fino a quell'epoca. Le navi cominciarono a passare, dirigendosi verso l'Oriente.


Da IL BASILISCO bimestrale di cultura e notizie
Presidente: Rocco Risolia E-mail rrisoli@tin.it


Andropos in the world



















































PIATTI TIPICI DEL MEDITERRANEO

A cura di Rosa Maria Pastore


- 22 -

La zucca una pianta erbacea originaria dellAmerica
Meridionale, la cui coltivazione molto diffusa nella nostra
penisola. Ci sono tantissime variet che maturano sia in estate
che in autunno. Specie nel passato, questo ortaggio stato
utilizzato come alimento particolarmente nutritivo di cui si
consumavano la polpa e i semi; ma non ci si dimenticava della
scorza esterna, solida e robusta e nel contempo leggera che,
svuotata e fatta essiccare, era un ottimo contenitore per tra-
sportare liquidi.
Valore alimentare e dietetico
Le propriet della zucca sono numerose: ricca di vitamine e di
amidi, questo ortaggio particolarmente apprezzato per le sue
propriet diuretiche, lassative e vermifughe (combatte
efficacemente il verme solitario). Con la polpa schiacciata si
ottiene una meravigliosa maschera emolliente e addolcente,
per la pelle del viso.
Le variet migliori
Nelle regioni settentrionali, nel Veneto e nellEmilia si coltiva
particolarmente la variet marina detta anche di Chioggia, che
non raggiunge dei pesi eccessivi e ha la polpa piuttosto
compatta e asciutta; ha la tipica forma sferica con i poli
leggermente schiacciati, la polpa di un giallo acceso, quasi
arancio, particolarmente morbida e farinosa, consigliata per
la cottura al forno. Nel Sud maggiormente conosciuta la
variet detta di Napoli, dalla linea oblunga e quasi incurvata e
la polpa meno friabile ma pi dolciastra, ottima per zuppe,
minestroni, passati.
Come si conserva
Intera si conserva in frigorifero per settimane, comprata
tagliata bisogna consumarla rapidamente, perch avvizzisce
piuttosto in fretta.
Come si prepara
La parte pi complessa la sbucciatura, perch la scorza della
zucca molto consistente e c il rischio di farsi male.
Qualsiasi preparazione richiede poi la cottura: si pu mettere
nel forno gi caldo a 200 dopo a verla tagliata a pezzi di circa
cm 5 e lasciarla a questa temperatura per 30 minuti. Oppure si
pu tagliarla a pezzi molto pi piccoli e metterli in una
casseruola che li contenga perfettamente. Aggiungere un dito
dacqua, salare leggermente, incoperchiare e far cuocere a
calore bassissimo per 20 minuti, senza rimescolare n alzare il
coperchio. Una volta cotta schiacciarla con la forchetta o
frullarla.
I segreti per preparare le ricette tradizionali
- Per gli gnocchi di zucca, aggiungere alla polpa pari peso
di ricotta e unire circa un quarto del peso in farina bianca.
Impastare il meno possibile, altrimenti lumidit contenuta
nella ricotta rende limpasto troppo molle. Salare leggermente,
preparare gli gnocchi e farli cuocere in acqua bollente per 3-4
minuti. Condirli con burro fuso o olio aromatizzato con aglio e
erbe e una polverata di parmigiano.
- Per i ravioli ci tantissime ricette che variano da provincia a
provincia.
- Nella preparazione del risotto, la zucca va aggiunta
allinizio della cottura insieme al soffritto. Per stupire gli amici
si pu presentarlo dentro una zucca vuota.






RICETTE:
CREMA DI ZUCCA CON FAGIO-
LI BORLOTTI
Ingredienti e preparazione per 4 persone
Ammollare 150 gr di fagioli in acqua fredda
per circa 2 ore. Nel frattempo sbucciare 500 gr di zucca e
tagliarla a pezzetti piuttosto sottili. Metterli in una casseruola
con 2 cucchiai di olio e uno scalogno. Farli insaporire, poi
diluire con brodo e portare a ebollizione. Far cuocere per
circa 20 minuti o fino a quando la zucca risulter molto
morbida. Scolare i fagioli e farli lessare per circa 40 minuti
con 2 foglie di salvia , poi lasciarli raffreddare nella loro
acqua di lessatura. Frullare la crema di zucca e unirvi alla
fine, oltre al sale e al pepe, 2 cucchiaiate di panna.
Aggiungere alla crema di zucca i fagioli, se necessario con
un po della loro acqua.

MINESTRA CON PASTA E ZUCCA ALLA
PARTENOPEA
Ingredienti e preparazione per 4 persone
Versare in una casseruola 1 dl e di olio, unire 2 spicchi
daglio schiacciati, farli imbiondire ed eliminarli. Aggiunge-
re 1 kg di zucca ben pulita e tagliata a fette, il pepe e un pez-
zetto di peperoncino piccante. Salare, ricoprire di acqua e far
prendere lebollizione a recipiente coperto. Cuocere fin
quando la zucca sar ridotta in poltiglia.
A parte, in acqua bollente leggermente salata, cuocere 400 gr
di pasta a forma di ditalini, scolarla molto al dente, unirla
alla zucca, completare con prezzemolo tritato e portare a
termine .la cottura mescolando bene. Servire la minestra
passando a parte il formaggio grattugiato.

PUREA DI ZUCCA
Ingredienti e preparazione per 4 persone
Sbucciare 1 kg di zucca e lessarla mettendola al fuoco in
acqua fredda salata. Sgocciolarla, passarla allo schiaccia-
patate, raccogliendo il passato in una casseruola, unirvi 50 gr
di burro, porre al fuoco e mescolare in modo che il burro si
incorpori bene al passato. Aggiungere bicchiere di panna
liquida e continuare a mescolare energicamente perch il pur
si gonfi. Insaporire con una grattugiatina di noce moscata.
TORTA CARAMELLATA ALLA ZUCCA
Ingredienti e preparazione per 4 persone
Imburrare abbondantemente una tortiera di circa cm 24 di
diametro. Spolverizzarla di zucchero e metterla sul fuoco per
farlo caramellare. Sbucciare 1 kg di zucca e tagliarla a fettine
sottili. Metterla, poi, sul fondo della tortiera a cerchi con-
centrici. Lavorare 200 gr di pasta di pane con 50 gr di
zucchero in modo da distribuirlo uniformemente. Stendere la
pasta di pane e farla rincalzare sopra la zucca. Mettere la torta
in forno preriscaldato a 200 per 35-40 minuti. Levare la
torta dal fuoco e lasciarla intiepidire. Sformarla su un piatto
da portata e servirla tiepida. importante sformare la tgorta
tiepida, altrimenti lo zucchero caramellato si solidifica e sar
impossibile toglierla dallo stampo.

VINO CONSIGLIATO: un bianco morbido e frizzante.

FRUTTA: quella di stagione





- 23 -

Andropos in the world


















































IN QUESTA FOLLE E STUPENDA ITALIA

IL CORAGGIO DELLA VERITA(I
a
parte)
Fac id quod humanitatis tuae est


Questa storia, iniziata sui piazzali dellAccademia
Aeronautica ed approdata nei Tribunali, si conclusa,
per il protagonista, con la rimozione dal grado di
capitano e la espulsione dalle Forze Armate.
E una storia di cui in molti ne hanno desiderato la
fine, magari ricorrendo a quei sistemi cos in uso presso
le cosche. Trattasi dellaccaduto di eroi, che hanno pa-
gato con la vita la volont di fare chiarezza, scrivendo
le pagine pi fulgide della storia del Movimento
Democratico dei Militari, al quale aderirono uomini
che si riconobbero nei valori e nelle speranze di quel
movimento.
Non facile scegliere linizio di questo racconto, per
la complessit degli eventi che lo determinarono e per
quel sigillo mortis che ancora li caratterizza, una lunga
sequenza di vittime innocenti, causate dalla barbara
arroganza di chi dovrebbe difendere la vita di ciascun
cittadino della nostra nazione.
Il nostro scopo far si che tutti sappiano, affinch pi
nessuno possa arrogarsi il diritto di uccidere inpune-
mente, in nome di un privilegio che offende i principi
della democrazia e della nostra Costituzione.
Non si pu essere spettatori o lettori di questa ed
altre storie, solo per la mera sensazione di una emozio-
ne, senza la consapevolezza che ogni evento, pur essen-
dosi verificato senza la nostra personale partecipazio-
ne, riguarda ognuno di noi. Occorre convincersi, infat-
ti, che loro, i don Chisciotte della storia, continue-
ranno a combattere contro i mulini a vento, e la loro
sorte ci riguarda, perch lottano anche per noi, per un
mondo migliore, per un futuro in cui i nostri figli non
dovranno soccombere per stupide pratiche, o per lem-
piet di un potere male gestito.
La solidariet che saremo capaci di dimostrare ai
perseguitati della storia, potr mutare la loro vicenda
umana, solo se sapremo elevare in tanti il grido di di-
sapprovazione, dal nostro io pi profondo, perch da
stolti permettere ad oligarchie mafiose e delinquenziali
di spadroggiare sulla nostra dignit di persone umane.
Non bisogna dimenticare che sono i popoli che fanno
la storia e cambiano il corso degli eventi, abbattendo
tirannie ed organizzandosi in movimenti, accomunati da
quello spirito di fratellanza che spezza ogni segno di
prevaricazione politio-socio-militare.
Per meglio intenderci, cito lesempio del Generale
Carlo Alberto Dalla Chiesa, che, opponendo il suo
rifiuto alla caccia ai partigiani, sfugg per poco alla
cattura della polizia nazista. Successivamente alla guer-
ra, si impegn fortemente non solo contro la delinquen-
za organizzata, ma soprattutto contro due pericololse
sacche di irregolarit. Le sue parole rappresentano un
comandamento a cui non si pu disubbidire: Ci so-






no cose che non si fanno per coraggio. Si fanno per
potere continuare a guardare serenamente negli occhi i
propri figli e i figli dei propri figli. C troppa gente
onesta, tanta gente qualunque, che ha fiducia in me.
Non posso deluderla .
Certo, la verit difficile distinguerla, quando viene
camuffata o riscritta da chi dovrebbe difenderla, con
laiuto di organismi corrotti, o di certa stampa addo-
mesticata; fortunatamente altre persone ed altri gior-
nalisti riescono a discernere il vero dal falso, veico-
lando la gente verso la giusta informazione e spu-
tando in faccia alla menzogna.
Sedevo, nel maggio del 1983, davanti alla Commis-
sione di Disciplina, che avrebbe proposto, ai responsabili
politici, la mia radiazione. Era presieduta da un Generale
che, violando ogni regola e negando ogni garanzia, aveva
evitato ogni indagine, ogni accertamento, mosso dal solo
fine di certificare la mia indegnit a rivestire il grado di
Capitano dellAviazione Militare.
L'Ufficiale Segretario non pot esimersi dalla rituale
lettura ad alta voce della mia memoria, che risuon nel-
laula come un atto di accusa: Anche senza il volo, an-
che senza divisa, continuer la mia fiducia nelle isti-
tuzioni ed il mio limpido impegno di Uomo Libero. E'
impossibile pentirsi! . Ed era impossibile pentirsi, avendo
sperimentato il vero volto del potere, con i tratti di
unassurda, ingiustificata violenza.
Ho visto il ghigno di un Generale di fronte alle stragi di
cittadini inermi, nel mentre che dileggiava Istituzioni e
Parlamento, perfettamente consapevole del proprio privi-
legio di impunibilit. Ho visto la menzogna elevata a
sistema, di fronte ai corpi smembrati di 38 allievi dell
Accademia Navale, morti con il loro Ufficiale accom-
pagnatore, i quattro uomini dell'equipaggio, nella tragedia
del C-130 sul Monte Serra. Ho visto occultare la verit,
con squallide menzogne sulla loro morte, dai vari generali
di turno, per salvare lonore dellAeronautica militare.
Ho visto un Giudice imporsi di "non-vedere" e "non-
capire", avendo compreso che rischiava la sua carriera e
la vita.
Ho visto, infine, colleghi ed amici incarcerati, pro-
cessati, sospesi per anni dall'impiego e dallo stipendio,
privati di ogni diritto; altri ancora portati via con la
camicia di forza, mentre il loro futuro, le loro famiglie ed
il loro equilibrio si sgretolavano come castelli di sabbia;
ma questa unaltra storia e, per intero, la narreremo pi
avanti. (Continua)
Franco Pastore
___________________
Tragedia del C-130 sul Monte Serra:
http://www.youtube.com/watch?v=Vyk2IyTNM2A&feature=player_detailpage
Dalla Chiesa, sulla Mafia Politica:
http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=AsQ8EeBSysU
Perch Ciancarella ancora vivo:
http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=fNM5CW4N3sg













Andropos in the world




















































DENTRO LA STORIA A cura di Andropos
GLI ORRORI DEI LAGER NAZISTI
La crudelt tipica dellessere umano







- 24 -
Una delle pi terribili pagine della "scienza medica" fu
scritta durante il nazismo. I detenuti dei lager subirono
maltrattamenti perversi, la fatica del lavoro forzato che li
portava alla morte, la fame, tutte le atrocit che cono-
sciamo anche attraverso testimonianze di persone che
hanno vissuto quei momenti e attraverso filmati, che ci
continuano a toccare profondamente in un dolore sempre
nuovo. Oltre a tutto ci furono utilizzati come cavie umane.
I medici nazisti attraverso gli esperimenti volevano provare
"scientificamente" la superiorit della razza ariana, per
giustificare la distruzione di intere popolazioni ritenute
"inferiori". Per quest'ultimo fine furono istituiti esperimenti
sulla sterilizzazione di massa che portarono alla morte
migliaia di donne e uomini attraverso terribili tormenti.
Anche l'industria si rese complice delle torture inflitte ai
prigionieri, sostenendo economicamente la sperimentazione
di nuovi farmaci.
Heinrich Himmler, l'"architetto del genocidio", uno
degli uomini pi potenti della Germania nazista, coman-
dante di tutte le forze di polizia tedesca, si assunse la
completa responsabilit circa la "ricerca scientifica" su
cavie umane e in tal modo diede un'ulteriore giustificazione
alle coscienze di chi effettu tali misfatti; Himmler sem-
plific al massimo le difficolt burocratiche in modo da
poter accelerare le deportazioni. Nell'assurdit degli eventi,
rimane comunque incredibile l'implicazione di importanti
medici, Istituti di Medicina e industrie farmaceutiche. I
farmaci contro il tifo dei laboratori I.G. Farben (Bayer)
furono sperimentati su prigionieri di Auschwitz, quelli
contro la tubercolosi a Dachau e a Neuengamme. In
quest'ultimo caso furono utilizzati 20 bambini fra i 5 e i 12
anni che vennero infettati con il micobatterio della
tubercolosi e sottoposti ai pi atroci esperimenti. Vennero
trucidati per mascherare le nefandezze che erano state
commesse. Il dottor Kurt Heissmeyer, uno dei principali
responsabili, dopo la guerra si trasfer a Magdeburgo dove
fu reputato un grande luminare degli studi sulla tisi fino alla
morte. Il Rutenol e il preparato Be 1034, prodotti dalla
Bayer, furono sperimentati a Auschwitz, Dachau, Gusen,
Lipsia, Sachsenhausen, per curare malattie infettive, fra le
quali l'epatite virale, i cui germi erano stati inseriti
preventivamente nelle vittime. Il dottor Helmuth Vetter
pubblic un lavoro a riguardo sotto gli auspici della Bayer.
Gebhardt fece anche altri atroci esperimenti. Venivano
tagliate parti di muscoli, nervi ed ossa e studiato il processo
rigenerativo. Tagliava parti di ossa e le reimpiantava ad
altre prigioniere, arriv a sostituire clavicola e scapola di
una prigioniera con quelle di un'altra. Furono effettuati
innesti incrociati di osso fra sorelle per verificare la
rigenerazione fra consanguinei.
A Buchenwald Hans Eisele dirigeva esperimenti di vivi-
sezione, Bruno Weber effettuava trasfusioni tra prigionieri
di gruppo sanguigno diverso per studiarne gli effetti morta-
li, Joachim Mrugowski sparava proiettili avvelenati, altri


distribuivano veleni negli alimenti e quelli che sopravvi-
vevano venivano uccisi e sottoposti ad autopsie. Furono
studiati gli effetti della denutrizione in tutti i modi, il
professor Heinrich Bering effettu uno studio sistematico
su prigionieri di guerra russi e ne document tutti i pas-
saggi fino alla morte delle vittime. Hans Wilhelm Koning
sottoponeva donne sane e disabili ad elettroshock ripetuti
ad alto voltaggio. Altri studiavano gli effetti degli psico-
farmaci a dosi elevate. Gli esperimenti sulla sterilizza-
zione di massa furono senz'altro quelli in cui furono
torturate il maggior numero di persone.
Per comprendere il fenomeno basta leggere alcune
lettere. Scriveva Adolf Pokorny, medico plenipotenziario
del Reich per il potenziamento del tedesco ad Himmler:
"Se si riuscisse il pi rapidamente possibile a trovare un
modo per provocare in un tempo relativamente breve una
sterilizzazione non visibile, avremmo una nuova formi-
dabile arma. Quante prospettive si schiudono al solo pen-
siero che i tre milioni di bolscevichi attualmente soggetti
ai tedeschi possano essere sterilizzati e utilizzati come
operai privati della capacit di riprodursi!" Gi dopo la
legge sulla sterilizzazione del 14 aprile 1933 erano stati
sterilizzati 400.000 cittadini tedeschi reputati indegni di
riprodursi, sottoponendo gli uomini a vasectomia e le
donne a legatura delle tube; ma il costo era stato troppo
elevato (14.000.000 di Reichsmark pari a 5.000.000 di
Euro) e proseguire su quella strada parve antieconomico.
Quindi la parola d'ordine fu sterilizzare il maggior
numero di persone nel minor tempo possibile. A tal fine
furono inizialmente utilizzate da Carl Clauberg, insigne
specialista nella cura della sterilit femminile, sostanze
irritanti che venivano introdotte nell'utero proditoriamente
durante una normale visita ginecologica. Fra questi com-
posti uno fu inventato da Johannes Goebel, rappresentante
della Schering Werke. Successivamente uomini e donne
venne-ro sottoposte ad Auschwitz ad irraggiamento dei
genitali con raggi X. Nel giugno del 1943 Clauberg
scrisse ad Himmler una lettera nella quale assicurava che
avrebbe potuto sterilizzare 1.000 donne al giorno con
l'aiuto di 10 assistenti. I risultati furono terribili e non vi
sono parole per descrivere le sofferenze.









Filmato sulle atrocit:
http://www.youtube.com/watch?v=aV3c_3MU3SE&feature=player_detailpage
Rari Documenti nazisti a colore:
http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=CW4rKWVCz4Y







- 25 -

Andropos in the world



















































IL PERSONAGGIO DEL MESE - A cura di Andropos
CELINE DION
Ultima di quattordici fratelli, deve il suo nome a una
canzone di Hugues Aufray, cantata dalla madre durante la
gravidanza. Inizia a cantare da piccolissima. Le sue prime
esibizioni hanno luogo nel locale dei suoi genitori Le vieux
barile, (il vecchio barile) ; ma il vero esordio avviene nel
1980 quando, con alcuni fratelli e la madre, compongono
una canzone intitolata Ce n'tait qu'un rve. (E' stato solo
un sogno). Dopo aver inciso questo brano su un demo-tape,
decisero insieme di inviarlo al manager Ren Angelil,
impresario di Ginette Reno. Ren affid la voce di Cline
ad Eddie Marney (autore di brani per Edith Piaf e Barbra
Streisand) e per Cline scrisse La Voix Du Bon Dieu. Ren
Angelil, diventato suo manager ipotec la propria casa per
finanziare e pubblicare, nel 1981, il suo primo album.
Nel 1982 Celin Dion ottenne il successo con tre album:
"Ce n'tait qu' un rve", ("E' stato solo un sogno"), album
che la fece apparire per la prima volta in uno show
canadese di grande fama, un secondo album di canti
natalizi, e il terzo lavoro: Tellement J'ai D'Amour Pour
Toi.(Mi sento cos per te). Con il brano omonimo, Cline
trionfa al World Popular Music Festival di Tokyo,
ricevendo la medaglia d'oro del primo premio.
Nel 1983 partecipa a Champs Elyse,(Campi Elisi) la pi
famosa trasmissione musicale francese.
Nel 1984 si esibisce per la prima volta all'Olympia di
Parigi, con una piccola partecipazione in uno show
umoristico. Iniziano i suoi primi veri tour che la portano in
diverse localit del Canada. Grazie a questa tourn, realizza
l'album dal vivo Cline Dion en concert, (Celin Dion in
Concerto), dove si cimenta anche in "cover" inglesi come
What a feeling (Che sensazione) e Some-where over the
rainbow, (Da qualche parte oltre l'arco-baleno) nonch in
"cover" di brani di Felix Leclerc e Michel Legrand.
Partecipa anche alla colonna sonora in francese e in inglese
del film per ragazzi Operation beurre de pinottes (ope-
razione burro di arachidi).
Nel 1988 vince a Dublino l'Eurovision Song Contest
rappresentando la Svizzera con la canzone Ne partez pas
sans moi, composta da Nella Martinetti.
Nel 1990 esce Unison, primo album in inglese, lanciato
anche negli Stati Uniti. Il disco ottiene un discreto successo
grazie al singolo Where Does My Heart Beat Now,(Dove
batte il mio cuore) che diventa la sua prima "top 10" negli
USA e vende 3 milioni di copie nel mondo, un milione solo
negli Stati Uniti. Durante la cerimonia del Flix Awards,
Cline rifiuta di ricevere il premio come migliore cantante
di formazione anglofona dell'anno, dichiarandosi sempli-
cemente un'artista francofona che canta in inglese.
Nel 1991 la sua carriera ha una svolta. La Disney le
affida, con Peabo Bryson, la canzone tratta dal film La
bella e la bestia, Beauty And The Beast, con cui vince il suo
primo Premio Oscar. Lo stesso anno esce un nuovo album
in francese, Dion Chante Plamondon (Dion Canta
Plamondon) (in Francia con il titolo Des mots qui sonnent
(Parole che risuonano)), che sancisce il sodalizio Dion-
Plamondon; in esso, oltre a brani origi-
nali, Cline reinterpreta i brani rock
dell' opera di Plamondon e di Michel
Berger, Starmania. Nel 1993 Bill Clin-
ton la chiama per cantare al suo inse-
diamento alla Casa Bianca e pubblica
The Colour Of My Love, ( Il colore del
Mio Amore), album che la impone definiti-
vamente come star mondiale: vende 20 milioni di copie in
tutto il mondo e 6 milioni negli USA, grazie a canzoni
come la "cover" The Power of Love (Il Potere dell'Amore)
di Jennifer Rush. Il singolo del brano vende pi di un
milione di copie, la prima numero 1 di Celine negli USA,
e per quattro settimane in vetta alla classifica dei singoli
pi venduti.
Nel 1996 partecipa ai Giochi della XXVI Olimpiade di
Atlanta, per cui canta The Power of The Dream (Il Potere
del Sogno), composta per l'occasione da David Foster .
[8]

Lo stesso anno intraprende il "Falling into You Tour ".
Nel 1997 esce l'album Let's Talk About Love (Parliamo
d'Amore), che contiene, oltre numerose collaborazioni con
artisti di grande fama come Luciano Pavarotti, Bee Gees,
Barbra Streisand, anche brani originali scritti per lei da
diversi artisti: da Bryan Adams (Let's Talk About Love) a
Carole King (The Reason - La Ragione), ai Bee Gees
(Immortality - Immortalit) con due sole "cover": I Hate
You Then I Love You (Ti Odio, quando ti Amo) (Grande
Grande grande) di Mina e When I Need You (Quando ho
bisogno di te) di Leo Sayer. Ma l'album ricordato
soprattutto per la canzone My Heart Will Go On tratta dal
colossal Titanic, il singolo ancora oggi il maggior
successo della sua carriera ed divenuta la sua canzone
simbolo, in vetta alla classifica in pi di 30 paesi (tra cui
ovviamente USA e Gran Bretagna). La canzone vince
l'Oscar nel 1998. L'album ha venduto oltre 31 milioni di
copie in tutto il mondo, di cui 11 negli Stati Uniti. Nel
2006 festeggia il 500 show a Las Vegas. Il 20 e 21
dicembre Cline ultima le registrazioni dell'album fran-
cese "D'Elles". Con oltre 280 milioni di album venduti
nel mondo, Cline Dion una delle cantanti pi ricono-
sciute e amate della storia della musica pop. Finora nella
sua carriera ha ricevuto oltre 1.000 riconoscimenti tra cui
1 Oscar, 4 Grammy Awards, 3 American Music Awards,
2 Golden Globe Awards, 4 World Music Awards, 5 Juno
Awards, e 2 Flix Awards.


____________________________________________________________

I link seguenti, per le esecuzioni sue di maggior successo:
Titanic:
http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=FHG2oizTlpY
Ave Maria:
http://www.youtube.com/watch?v=vXw3Hj6vRoc&feature=player_detailpage
A New Day Has Come:
http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=NaGLVS5b_ZY
That's The Way It Is:
http://www.youtube.com/watch?v=AvZNr63b_L4&feature=player_detailpage#t=16s
Because You Loved Me:
http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&list=ULJDcuRgk-JEI&v=JDcuRgk-JEI



Andropos in the world





















































IMMAGINI DUN ALTRO TEMPO: La fiat 508 spider balilla
A cura di Andropos

- 26 -
Con la collaborazione di diverse celebri figure dell'auto-
mobilismo di quegli anni, Nebbia, Fessia, Giacosa e Zerbi
costruirono una vettura dalle prestazioni di classe, ma dai
costi relativamente contenuti.
Il modello viene presentato alla Fiera di Milano il 12
aprile del 1932 in occasione del Salone dell'automobile e si
caratteriz-zava soprattutto per il cambio a tre marce non
sincronizzate. Montava anteriormente un motore a quattro
cilindri in linea di 995 cc di cilindrata capace di sviluppare
circa 20 CV a 3500 rpm, e che aveva le valvole situate
lateralmente ai cilindri. La trazione era posteriore e l'auto
montava freni a tamburo su tutte e quattro le ruote, la vettura
poteva spingersi a circa 80 km/h di velocit massima.Tale
versione venne sostituita per due anni dopo dalla Balilla a
quattro marce e munita di carrozzeria aerodinamica a due o
quattro porte.Gli esemplari prodotti fra le varie serie dal '32
al '37 furono ben 112.000, complice il basso costo dell'auto,
10.800 lire contro le 18.500 della Fiat 509 che permise alla
Fiat una produzione senza precedenti di questa fortunata
realizzazione. La Balilla veniva prodotta negli stabilimenti
torinesi del Lingotto e fu venduta in tante configurazioni
diverse berlina, spider, torpedo, coloniale, sport spider e
berlinetta Mille Miglia, facendo anche la fortuna di molti
carrozzieri che ne sfruttarono il telaio: ricordiamo in parti-
colare Garavini, Savio, Balbo, Bertone, Casaro e Ghia.
Oltre che in Italia venne anche prodotta in Polonia e messa
in vendita con il marchio Polski-Fiat 508, al prezzo di 5.400
Z. Fu prodotta in 3 versioni successive. Venne fabbricata
anche in Francia dalla neonata Simca-Fiat. Presentata il 18
settembre 1932, fu prodotta in 26.472 esemplari fino nel
1937. Fu anche fabbricata presso la NSU-Fiat in Germania.
La sua diretta erede fu la Fiat 508C "Nuova Balilla 1100"
(1100A musetto) presentata nel 1937 con nome di progetto
Fiat 508 C. Tra i possessori di tale autovettura ci fu Gigi
Meroni, estroso e sfortunato calciatore di Como e Torino.
L'automobile stata recentemente restaurata.
Quando la "508 Spider" venne presentata il 12 aprile 1932
al Salone di Milano costava solo 9900 lire, contro le 10.800
della "Berlina". Chi compr la vettura protagonista del
nostro servizio 71 anni fa doveva avere i soldi contati: tra le
opzioni offerte, normale e "Lusso", scelse la pi economica,
che non prevedeva i paraurti e aveva la cornice del
parabrezza verniciata, non cromata come sulla "Lusso", e
non abbattibile.
Questa "Balilla Spider", dopo aver trascorso la giovinezza
a Torino, negli Anni 50 fu portata in provincia di Cuneo, per
poi finire in una cascina sotto polvere, paglia e cianfrusaglie.
Qui Giovanni Sforzi l'ha trovata all'inizio degli anni 80. "Fu
in quel periodo che inizi la mia passione collezionistica. Da
ragazzino avevo imparato a guidare su una Fiat '521' e fu per
questo motivo che decisi che la mia prima auto da collezione
sarebbe stata una Fiat".
La "Balilla Spider" era completa sia nel telaio sia nella
meccanica. I particolari, persi nell'uso quotidiano, furono
recuperati dai rottamai e nei "mercatini". Sforzi percorre un
















migliaio di chilometri ogni anno, solo quelli necessari per
partecipare a raduni e manifestazioni. Nel 1992 si spinto
coraggiosamente fino in Germania per partecipare ai
festeggiamenti dei 60 anni della "Balilla".
______________
G.Gaber: La Balilla
http://www.youtube.com/watch?v=9nFbqgwIrng&feature=player_detailpage
Alvaro: Ci avevo una bella Balilla
http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=k638pa-GfEc
La Balilla siciliana
http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=oO-UWfSvkEM


EACCADUTO A

Viareggio (Lucca), Si finto vittima di una rapina, da
lui inventata di sana pianta, per non rivelare alla moglie
una 'scappatella' extraconiugale. Toltosi lo sfizio l'uomo
si era infatti reso conto di non avere pi il portafoglio,
dove aveva nascosto la fede nuziale.
Il castello di bugie per miseramente crollato quando
un onesto cittadino ha consegnato ai carabinieri il
portafogli con i soldi l' anello. La 'fuga d'amore costata
cos all'uomo una denuncia per simulazione di reato.
Quando, dopo l' incontro furtivo in un albergo della
Versilia, si reso conto di non avere con s il portafogli
con la fede, l' uomo stato colto dal panico e, temendo
le indagini della moglie pi di quelle dei carabinieri, ha
chiesto aiuto a questi ultimi.
Recatosi alla stazione di Querceta, ha raccontato di
essere stato rapinato da un extracomunitario che lo
aveva minacciato con un coltello. Interrogato dopo il
ritrovamento del portafogli, il marito fedigrafo stato
costretto a dire la verit, almeno ai carabinieri.

Carnate - Una donna stata travolta da un treno che
percorreva la linea Bergamo-Milano: accaduto intorno
alle 17 di gioved. L'allarme scattato subito, e il 118 ha
inviato sul posto un'ambulanza e un'automedica. La
tragedia avvenuta a Terno d'Isola, nella zona di via Bac-
canello. L'investimento avvenuto in una zona isolata,
lontana dai passaggi a livello della zona: i binari corrono
vicino a un bosco e non lontano passa un sentiero.




Per gli accertamenti sono intervenuti gli uomini
della Questura di Bergamo, la polizia stradale e i
carabinieri delle vicine stazioni.




- 27 -

Andropos in the world


































































































DIOGENE E LOMME CO MELONE
(Chi semina spine nadda i senza scarpe)

Nu bellu jurne,
a mmnte che parlava,
Diogene, filosofo ch palle,
e scucculje a fava
nomme senza caplle.
- Che vvu, che taggia dicere?
laddumandje chiattlle,
- Tavessa ricambi cu na scifzza
e arravuglirte cumme
a na munnzza!
Invece, ascoltami, o lurido mandrillo,
Te voglio fa nelgio a sti caplle,
chhanne lascite,
gi da tempo, a razzo,
tutto lo spazio
e chsta capa e cazzo.
_________
Fabula docet (O 0o oqi) :
Spesso, lironia ben fatta pi efficace di un
sanguigno turpiloquio.

Chi semina vento raccoglie tempesta.

(Da Asopos, favole in napoletano di F.Pastore)

Diogene ed il calvo
( Aiovq ko |ook)

Una volta Diogene, il filosofo
cinico, fu insultato da un tale che
era calvo. E lui:- Che io ricorra agli
ninsulti? Oib! Io voglio invece
fare un elogio a quei capelli che se
ne sono andati da una testa cos
malvagia.
_____________
Asopo CXVII




Lexicon necessarium:
A mmente che parlava: mentre parlava.
E scucculje a fava: lo infastid ripetutamente.
Laddumandje chiattlle: a bruciapelo.
Tavessa ricambi cu na schifezza: dovrei ricambiare
la tua cafonaggine.
Arravugliarte cumma na munnzza: e farti fare una
Gran brutta figura.
Chsta capa e cazzo: testa pelata e da stolto.
LO SAPEVATE CHE

MAFIA La diffusione del del termine deriverebbe da unopera teatrale del 1863, dal titolo I mafiusi de la
Vicaria, ambientata nel carcere della Vicaria di Palermo e scritta da Giuseppe Rizzotto e Gaetano Mosca. Da
questa rappresentazione deriverebbe anche la diffusione in Italia di termini quali omert e pizzo. La presenza di
tale vocabolo precedente, dunque, al 1865 ed infatti, secondo il Pitr, il termine mafiusu indicava una persona,
un oggetto o un ambiente "di spicco" e nell'insieme abbia un non so che di superiore ed elevato. Una casetta di
popolani ben messa, pulita, ordinata, e che piaccia, una casa mafiusedda. Tuttavia il Pitr non ne chiarifica la
sua origine. Secondo Diego Gambetta il vocabolo originario potrebbe provenire dall'arabo mahyas = spavalderia,
vanto aggressivo o, come propone il Lo Monaco, marfud = reietto, da cui proverrebbe il termine mafiusu, che nel
XIX secolo indicava una persona arrogante, prepotente, ma anche intrepida e fiera. Oggi, il termine lo si usa a 360
gradi, riferendosi alla mafia delinquenziale, a quella militare ed a quella politica, unite da un solido cordone
ombelicale.
L'anguria riduce i livelli di colesterolo e previene il rischio di aterosclerosi. La ricerca statunitense stata
condotta su un gruppo di topi: quelli dissetati con succo d'anguria e alimentati secondo una dieta grassa avevano
livelli di colesterolo pi bassi (rispetto all'altro gruppo di roditori cui era fornita acqua) e una riduzione della
massa grassa.
Le donne sedentarie o in sovrappeso corrono un rischio maggiore di essere interessate da diverticolite, un
disturbo dell'intestino crasso.
Grazie ai potenti effetti dellargilla curativa, i disturbi acuti della gastrite si affievoliscono rapidamente. Poich
largilla curativa elimina batteri e germi e neutralizza gli acidi gastrici, la mucosa dello stomaco non verr pi
danneggiata. Inoltre questa importante barriera che protegge dagli acidi gastrici viene ricostruita e stabilizzata in
maniera del tutto naturale grazie alle sostanze contenute nellargilla curativa (minerali e microelementi),
scongiurando cos l'insorgere di una nuova gastrite.


AISOPOS ET PHAEDRUS IN NAPOLETANO



Andropos in the world



















































DE COGNOMINE DISPUTMUS a cura di Gaetano Rispoli


- 28 -
Il soprannome lorma di una identit forte, che si
imposta per una consuetudine emersa dimprovviso, il rico-
noscimento di una nobilt popolare, conquistata in virt di
un ruolo circoscritto alla persona, quasi una spinta naturale
a proseguire nella ricerca travagliata di un altro s. Il
sistema antroponimico era dunque binominale, formato da
un nome seguito o da unindicazione di luogo (per es.:
Jacopone da Todi), o da un patronimico (Jacopo di Ugo-
lino) o da un matronimico (Domenico di Benedetta) o da un
attributo relativo al mestiere (Andrea Pastore), et cetera. Il
patrimonio dei cognomi era pertanto cos scarso, che
diventava necessario ricorrere ai soprannomi, la cui origine
non ha tempi e leggi tali, da permettere la conoscenza di
come si siano formati, e la maggior parte di essi resta
inspiegabile a studiosi e ricercatori.
Spesso, la nascita di un soprannome rimanda ad acco-
stamenti di immagini paradossali ed arbitrari. Inutilmente ci
si sforzerebbe di capire il significato e lorigine di sopran-
nomi come "centrellaro" o come "strifizzo" o "trusiano",
lavorando solo a livello di ricerca storica e filologica. E
cos, moltissimi soprannomi restano inspiegabili, incom-
prensibili, perch si perso ormai il contesto storico,
sociale e culturale o, addirittura, il ricordo delloccasione
in cui il soprannome nato. Solo dunque i soprannomi che
hanno un preciso riscontro nel mondo quotidiano e quelli di
conio pi recente possono essere interpretati, spiegati e
capiti; per gli altri dobbiamo accontentarci di avere le
raccolte. I primi cognomi appaiono in Italia nel IX secolo
come prerogativa distintiva di una classe privilegiata, poi
man manoil fenomeno si diffonde sempre pi, fino ad arri-
vare. in epoca rinascimentale ad essere abbastanza diffuso.
Non ancora comunque una caratteristica ereditaria, ma
piut-tosto un carattere distintivo della persona, solo i
nobili trasferiscono ai figli primogeniti l'uso dell'identifi-
cativo del casato, che cos si perpetua. Verso il XVIII
secolo il bisogno di far un po d'ordine e la necessit di
identificare popolazioni diventate ormai troppo popolose
porta all'imposizione per legge dell'obbligo del cognome.
Questo mese, ci occuperemo del cognomi:
BERSANI
Varianti - Bersa, Bersan, Bersano, Bersini.
Etimologia - Bersani deriva dal dialetto modenese "bersan"
che si traduce in "bresciano" (F. Violi, Cognomi a Modena e
nel Modenese, 1996.).
Secondo M. Francipane, Bersani piemontese dal
toponimo di Bersezio, una frazione del comune di Argen-
tera nel cunese. (M. Francipane Dizionario ragionato dei
cognomi italiani (Ed. BUR 2005). Il cognome diffuso in
tutte le regioni d'Italia, ma si impone in Emilia-Romagna,
nel Veneto e in Lombardia.
Comunque, tipico del nord Italia con epicentro in Emilia e
nel sud della Lombardia, come Bersano, decisamente
piemontese, e deriva dal nome medioevale Bersanus, di cui
abbiamo un esempio nel Codice Diplomatico
Bresciano in una Cartula Venditionis del 15 marzo 1198
redatta a Nuvolento (BS): "...Signum + manum testium ibi
fuerunt Bersanus conversus et Iohannes Verone, Leonardus
atque Truckellus de Cuncis testes rogati..." . In Italia, 1.568
persone hanno il cognome Bersani.
Personaggi:
Chilisto de Bersani da Brescia, eletto, nel 1436, Podest di
Scalve direttamente dalla Repubblica Veneta, nei primi anni
Giulio Cesare Bersani Croce, vissuto nel 1700, capitaneo
della citt di Monza.
Pier Luigi Bersani, nato a Bettola da Giuseppe meccanico e
benzinaio. Presid. della Regione Emilia-Romagna tra il 1993
e il 1996, stato Ministro dell'Industria, Commercio e Arti-
gianato nei governi Prodi I e D'Alema I.
Samuele Bersani, nato a Rimini e cantautore italiano.
BERTI
Varianti: Bertin, Bertini, Bertino, Berto, Bertelli Bertinetti,
Bertinotti, Bertinetto, Bertolini, Bertolucci, Bertolazzi,
Bertolli, Bertagna, Bertone, Bert.
Etimologia: La radice Bert tipicamente piemontese del
torinese, di Torino, Villar Dora, Pinasca, Bricherasio, Alme-
se, Caprie e Pinerolo, con un ceppo a Mezzolombardo in
Trentino e presenze sparse nel Friuli, dovrebbe derivare dal
nome germanico Berth originato dal termine medioevale
germanico berth (lucente, splendido, splendore).
Corrispondenze: Bertin, tipico veneto, sembra essere
particolarmente diffuso nel padovano, Bertina, assolutamente
rarissimo, parrebbe piemontese, Bertinelli ha vari piccoli
ceppi in Lombardia ed in Emilia, con un ceppo significativo
nel parmense e nel bolognese, un ceppo nel perugino ed uno
a Roma, Bertinetti tipicamente piemontese, specifico di
Torino e di Baldissero torinese, Buttigliera Alta e Castiglione
Torinese nel torinese e di Mongrando nel biellese, Bertinetto
specifico del Piemonte occidentale, di Cavour, Torino,
Villafranca Piemonte e Piossasco nel torinese, Bertini
diffuso in tutto il centronord, particolarmente in Toscana,
Bertino ha un nucleo piemontese, nel torinese in particolare
ed uno siciliano, tra messinese e catanese, derivano tutti,
direttamente o tramite alterazioni dialettali o ipocoristiche,
dal nome medioevale Bertinus, di cui abbiamo un esempio
nel Monferrato nel 1300: "Anno domini millesimo cccv,
indizione tercia, die martis VIII mensis marcii, in burgo
Tridini sub caxina marchionatus, presentibus... ...Thome de
Guasto, Bertino de Castagnolio, et pluribus aliis testibus
vocatis et rogatis...".
Personaggi:
Loredana Bert: nata a Bagnara Calabra il 20 sett. 1950, tre
anni dopo sua sorella Mia Martini (Domenica Bert). Il
padre, Giuseppe Radames Bert, professore di latino e greco
e in seguito preside di liceo e la madre Maria Salvina,
maestra elementare.
Fausto Bertinotti, segret. del Partito della Rifond. comu-
nista, nato a Milano, il 22 marzo del 40, da Enrico, macchi-
nista delle Ferrovie dello Stato, e da Rosa, casalinga.
Giovanni Bertone: nato a Mondov (CN), imprenditore
italiano, fondatore della carrozzeria Bertone. Lasci la
conduzione dell'attivit al figlio Nuccio, il quale ha onorato
degnamente il nome del padre.




- 29 -

Andropos in the world



















































DENTRO LA CITTA DI SALERNO

CE UN AEROPORTO A SALERNO?
A cura di Sofia Gargano

Venerd 13, Air Alps, senza nessuna spiegazione, ha
annullato il volo Az 1022, proveniente da Milano
Malpensa. La compagnia regionale, controllata da Wel-
come Air Luftfahrt, stata contattata telefonicamente
ma ha dato risposte evasive, nel contempo, altri quattro
voli cancellati in tutta Italia.
C chi ha ipotizzato uno stato di fallimento finanzia-
rio, confermato da Thomas Widmann, lassessore ai
Trasporti della Provincia di Bolzano che, pur
precisando di non avere ricevuto alcuna comunicazione
ufficiale, ha rivelato che nellultimo consiglio dammi-
nistrazione di Air Alps era stata prospettata, in
contrasto con i soci di maggioranza austriaci, la
necessit di un aumento del capitale sociale.
Con o senza fallimento, laeroporto Costa dAmalfi
s ritrovato senza compagnia e senza aerei, tanto che
gi ieri i due voli quotidiani in partenza da Ponte-
cagnano e diretti a Milano Malpensa sono stati dirottati






motore di ricerca del lavoro in tutto il mondo.
Responsabile:

Eva Alberti
+44 20 3239 2317
E-mail: ea@jooble.com
Skype: eva.alberti1
Per la ricerca analitica:
www.jooble.org

PATOLOGIE EMERGENTI E
RIEMERGENTI
Globalizzazione e Salute:
l'importanza della Vaccinazione
Marted, 24 Gennaio 2012 ore 08.30 - 16.00

CAMERA DEI DEPUTATI

Palazzo Marini - Sala delle Colonne
Via Poli, 19 - Roma (mappa)

Link: scheda di iscrizione - programma aggiornato al 17/01/2012


su Napoli. I passeggeri attesi allimbarco alle 7,05 e alle
17,20, cos, sono stati trasferiti in autobus a Capodichino
e lo stesso accadr anche oggi perch tutti i voli da e per
Salerno sono stati dirottati sul primo scalo della regione.
Chi aveva gi in tasca il biglietto dovr decidere se
accettare di essere dirottoti su Capodichino o rinunciare
al viaggio e chiedere il risarcimento previsto dal regola-
mento della comunit europea.
Sembra proprio non esserci pace, dunque, per laero-
porto Costa dAmalfi. Il crac della compagnia regionale
austriaca arriva a pochi giorni dalla diffusione dei dati
di riempimento del 2011 che certificano la scarsa
attrattivit dello scalo salernitano in assenza dellannun-
ciato ampliamento della pista. In dodici mesi, infatti, i
passeggeri transitati a Pontecagnano sono stati solo
22.576. Troppo pochi per giustificare limpegno finan-
ziario di quasi 8 milioni di euro, tra costi di gestione e
convenzione con Alitalia.





Il Sud
Da uno dei tuoi cortili aver guardato
le antiche stelle,
dalla panchina dell'ombra aver guardato
quelle luci disperse
che la mia ignoranza
non ha imparato a nominare
n a ordinare in costellazioni,
aver sentito il cerchio dell'acqua
nella segreta cisterna,
l'odore del gelsomino e della madreselva,
il silenzio dell'uccello addormentato,
l'arco dell'androne, l'umidit
- queste cose, forse, sono la poesia.

Jorge Luis Borges
[Cisat Arteterapia ]

________________
Jorge Francisco Isidoro Luis Borges Acevedo, noto come
Jorge Luis Borges, nato a Buenos Aires, il 24 agosto 1899 e
morto a Ginevra il 14 giugno 1986), stato uno scrittore,
saggista, poeta e filosofo argentino. ritenuto uno dei pi
importanti e influenti scrittori del XX secolo.
Narratore, poeta e saggista, famoso sia per i suoi racconti
fantastici, in cui ha saputo coniugare idee filosofiche e
metafisiche con i classici temi del fantastico (quali: il doppio,
le realt parallele del sogno, i libri misteriosi e magici, gli
slittamenti temporali), sia per la sua pi ampia produzione
poetica, dove, come afferma Claudio Magris, si manifesta
"l'incanto di un attimo in cui le cose sembra stiano per dirci il
loro segreto".


Andropos in the world



















































LEVIORA

Cose dellaltro mondo
Durante un viaggio aereo su un trielica due dei tre motori smettono di funzionare. Il pilota allora annuncia :
- Signore e signori, mi dispiace comunicarvi che dobbiamo fare un atterraggio di fortuna. Siete pregati di
allacciare bene le cinture di sicurezza ! -.
Poco dopo, quando l'aereo sta per atterrare il pilota chiede alla hostess:
- Sono tutti ben allacciati?-
E la hostess:
- S, sono tutti ben seduti e con le cinture ben allacciate... ad eccezione di un avvocato che sta distribuendo a tutti il
suo biglietto da visita! -
Sui simpatici carabinieri
FONOGRAMMA: "Da Ministero Interno - Servizio Protezione Civile at Comando Stazione Carabinieri
Roccalimbuto": 1) Urgono notizie presunto sisma sospetto epicentro vostra zona; 2) Calcolare danni provocati da
movimento tellurico et controllare scala Mercalli; 3) rispondere stesso mezzo riportando gradi esatti".
RISPOSTA: Stazione Carabinieri di Roccalimbuto: Identificato presunto Sisma.
Trattasi di tale Sisma Giuseppe fu Gaetano - STOP - Per quanto riguarda Epicentro non risulta nel nostro elenco
anagrafico, ne' in quello dei comuni vicini.
Forse, trattarsi vostro errore battitura o di Bepi Centro, figlio del nostro caro concittadino Pasquale Centro,
Maestro elementare - STOP - Il movimento tellurico non ha provocato nessun danno, perche' questa locale stazione
tiene sotto controllo tutti i movimenti, politici et sindacali - STOP
Il sig.Mercalli non ha controllato la scala - E' caduto et si e' rotto la gamba - STOP - Per noi carabinieri i gradi
sono gli stessi di prima: Io Appuntato et mio collega carabiniere semplice - STOP - Infine ci scusiamo per non aver
risposto prima perche' qui c'e' stato un terremoto della madonna - STOP.

Un carabiniere torna in caserma ferito dopo aver sedato una lite in un bar.
Il maresciallo: - Sei rimasto colpito nella rissa? -.
Carabiniere: - No, nelle palle! -.

Son cose da pazzi
Una signora si reca al commissariato del suo quartiere:
- "Da una settimana, un uomo, nel palazzo di fronte al mio, si mette tutti i giorni nudo davanti alla finestra!-
Il commissario si reca a casa della donna per acceetartamenti e vede effettivamente, l'uomo a torso nudo.
- Non c' niente di male in quello che sta facendo, mia cara signora!-
La signora, di rimando:- Questo lo dite voi, non dovete far altro che montare sulla sedia per vedere il resto! -
vecchia, ma sempre efficace
Quanti avvocati servono per cambiare una lampadina? - 54.
Otto per arguire, uno per dare continuit, uno per obiettare, uno per schivare, uno per cercare precedenti, uno per
dettare una lettera, uno per stipulare, cinque per timbrare il cartellino, uno per deporre, uno per scrivere gli
interrogatori, due per patteggiare, uno per ordinare alla segretaria di cambiare la lampadina, e 28 per fatturare i
servizi professionali.
Freddure ed altro -

Cosa dice un elefante davanti a un frigorifero pieno di coca-cole? E le fante? -
Non vero che gli italiani siano degli inguaribili pessimisti. Sono solo degli ottimisti bene informati.
La vita potrebbe essere divisa in tre fasi: Rivoluzione, Riflessione e Televisione. Si comincia con il voler
cambiare il mondo e si finisce col cambiare i canali.
Non possiamo andare all'Inferno...ci siamo gi.
Cosa ci fa un gattino davanti a un edicola? Aspetta che esca Topolino.
Era un uomo cos piccolo che i capelli gli puzzavano di piedi.
Cosa fa un chicco di caff nella doccia? Si Lavazza!
Cosa fa un indiano in frak ? ........ il fico d'India.
La mia ragazza guida cos male che quando c' lei al volante il navigatore satellitare, non parla. Prega.
Le donne amano gli uomini che le fanno sentire nude quando sono vestite e vestite quando sono nude.
Perch il pomodoro non va mai dal barbiere?? Perch pelato!!!
- 30 -


- 31 -

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LA PUBBLICITA DI ANDROPOS





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Renato Nicodemo
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ALBERTO MIRABELLA:
Il valore paradigmatico dei soprannomi a Sarno
Termini, mestieri e giochi finiti nelloblio.
Ovvero ri stuortonmme. strangenmme
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ISBN 978-88-86836-60-9

LA LIBERTA DI
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Note sullinconscio
pag. 80 ed. _Moretti&Vitali
fig. di copertina di L.Carrino:
Senza titolo 2006


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