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De Vulgari Eloquentia (1303)

Pag.251/252 Significato : eloquenza del popolo. Nella prima parte di questopera Dante scrive della storia delle lingue: lorigine delle lingue da ricercarsi nel crollo della torre di Babele. Dante non aveva ben chiara levoluzione linguistica e pensa che il volgare sia sempre esistito, fin dai tempi degli antichi romani. Considera il latino una lingua artificiale cio creata da dei dotti che la utilizzavano per comunicare tra di loro. Invece considera il volgare una lingua naturale perch si impara dalla madre. Dante fa un analisi delle lingue europee dellepoca (greco,doc, oil, ecc.) e dice che in Italia non c una vera e propria lingua, ma 14 dialetti. ( 7 a Ovest e 7 a est) Pensa che bisognava creare una lingua unitaria. Per Dante la lingua che si prestava di pi era il volgare che esso divise in 4: Illustre (perch illuminata dallarte) Curiale ( degno di essere utilizzato nel senato) Regale ( degno di essere parlato nelle corti) Cardinale ( il perno su cui ruotavano i dialetti) In realt dante utilizz come volgare illustre il Toscano che successivamente diventer litaliano vero e proprio. Nellultima parte dello scritto parla di 3 stili: Tragico : temi elevati e difficili. Veniva utilizzato un alto linguaggio. Comico: linguaggio comune, di medio livello e molto vicino al parlato. Elegiaco : DAutore.

De Monarchia (1311)
E un opera poetica perch esprime le idee di Dante su i 2 poteri : papato e impero. Dante in questopera enuncia la distinzione tra essi. Scrive il primo,il secondo e il terzo libro. 1 libro) Parla dellimpero come la migliore forma di potere politico. Per dice che limperatore voluto da dio poich limperatore dovrebbe realizzare il potere divino( un buon imperatore realizza il volere di Dio e la pace e il benessere del popolo). Il simbolo dellimperatore laquila. 2 Libro) Fa un esempio di impero universale, Limpero Romano e il Sacro Romano Impero, che lo mostra come cristianizzazione dellimpero.

3 Libro) Enuncia la sua idea a proposito dei due poteri. Li considera 2 soli e di ugual potere. Limpero autonomo rispetto alla chiesa. Dante dice che la chiesa non una guida politica ma solo spirituale e il suo ruolo la salvezza delle anime.

Epistole
Durante lesilio Dante scrive diverse lettere (13 epistole) aperte alla lettura di tutti. Queste epistole sono scritte in latino. Non si sa con certezza se lultima sia effettivamente da attribuirgli. Possono essere divise in 3 gruppi : epistole che parlano di politica, una rivolta allamico fiorentino e laltra dedicata a Cangrande della Scala. Epistole di tema politico : la 5, la 6 e la 7 le rivolge ad Enrico VII di Lussemburgo, sceso in Italia per portare la pace. La V un incoraggiamento allimperatore in persona. La VI un messaggio daccoglienza rivolto ai principi italiani. La VII rivolta agli scellerati fiorentini (guelfi) perch accolgono la pace. Durante la missione in Italia Enrico VII muore in Toscana a causa della malaria. Epistola dedicata allamico fiorentino (XII) : Lamico gli comunica che a Firenze c un amnistia nei suoi confronti che potrebbe far ritornare Dante nella sua citt natale. Lamico gli dice per che doveva ammettere tutte le sue colpe con un atto di umilt (cospargersi di cenere,vestirsi con un saio e chiedere perdono sul battistero). Nellepistola Dante gli risponde con un rifiuto poich non voleva ammettere le colpe che non aveva. Epistola di ringraziamento a Cangrande Della Scala(XIII): Dante in questepistola ringrazia dellospitalit avuta a Verona.

CAPITOLO II Il capitolo si apre con la descrizione del primo incontro con Beatrice: Dante ha nove anni e lei otto; vestita di rosso sanguigno (nobilissimo colore) e porta una cintura. A questo punto l'autore descrive gli effetti che la ragazza ha sulla sua persona, tramite la definizione dei tre spiriti: lo spirito vitale, che ha sede nel cuore, trema e fa tremare addirittura i polsi; lo spirito animale, cio il cervello, si meraviglia e riconosce in Beatrice la beatitudine, lo spirito naturale, che si trova nello stomaco, afferma che d'ora in poi sar in difficolt, poich chi innamorato perde l'appetito. Questi tre spiriti sono fortemente drammatizzati e personificano i sentimenti; sono tipici della filosofia scolastica e furono ripresi da Cavalcanti. Inoltre si esprimono in latino, che essendo una lingua universale, danno + valore alle loro parole. Da quel momento l'Amore si impadronisce completamente dell'anima dell'autore, portandolo ad andare in giro per la sua citt nella speranza di vedere Beatrice, ke viene definita come essere angelico, quindi donna-angelo. Viene affermata l'identit fra Amore e Ragione, contrastando x il pensiero cavalcantiano: Dante afferma che la visione dell'amata costringeva l'Amore a dominarlo, ma non capitava mai che esso non fosse accompagnato da lo fedele consiglio de la ragione. Infine l'autore annuncia che si dedicher agli episodi di un'et pi adulta (verr a quelle parole le quali sono scritte ne la mia memoria sotto maggiori paragrafi).

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