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ASIS news Anno VI numero 10 - 30 maggio 2007

Cultura - Pagina 5

Giornalisti scomparsi
Renato Calapso LItalia stata, nel Novecento, un paese di grandi giornalisti. Ma il loro lascito testamentario si va perdendo se non sono gli eredi a coltivarlo. Il caso migliore certamente quello di Giovanni Ansaldo (1895-1969), grande direttore de Il Telegrafo di Livorno (1936-43) e poi nel dopoguerra de Il Mattino di Napoli, di cui oggi, grazie allimpulso pi che encomiabile del figlio Giovanni Battista, anchegli giornalista, si possono leggere praticamente tutte le opere e si sa quasi tutto. Infatti la magnifica edizione dei diari in tre volumi per i tipi de Il Mulino un piccolo capolavoro del genere. Siamo giustamente pervasi dal culto critico della memoria di Indro Montanelli, incardinata nel prestigio del suo Corriere della Sera e accuratamente coltivata dagli allievi, ma non abbiamo notizie recenti di personaggi pure assai ragguardevoli come Arrigo Benedetti, che ha impos tato un nuovo s tile giornalis tico rinnovando i settimanali italiani da LEuropeo all' Espresso, di cui fu fondatore nel 1955. Se non fosse per il benemerito libro di Luigi Simonelli, che risale al 1997, non si troverebbe nulla in circolazione su di lui, quanto ai suoi libri non sono ristampati dai primi anni Novanta, pur se risultano ancora in commercio. Il caso di Arrigo Benedetti non isolato. Un vero e proprio maestro di giornalismo fu di certo Fausto Coen che invent con il suo Paese Sera (1962-67) un giornale insieme di opposizione e di servizio, critico ma non allarmante, di area (era vicino al PCI) ma libero e aperto, affettuosamente vicino alle esigenze del lettore. Tanto che da attribuire a lui linvenzione delle brevi trame dei film che impreziosiscono oggi il tamburino di molti quotidiani. La morte di un simile personaggio, Coen si spento a Roma il cinque Gennaio del 2006, non ha destato emozione particolare n ha avuto risonanza al di l della cerimonia e dei brevi articoli di rito. Le sue opere meno recenti, tra cui due importanti libri sul giornalismo: Locchio di carta, Tre anni di bugie, non sono del resto pi in commercio. Vi si trova ancora la sua autobiografia, Una vita tante vite, ma uscita solo tre anni fa. Il fatto che non c una famiglia, una testata o un qualunque ente che si sia dedicato a tenerne davvero viva la memoria e lindustria culturale non ha la forza o lattenzione sufficiente per farlo di sua iniziativa. Luigi Pintor, qualunque cosa si voglia pensare della sua ideologia in ultimo apocalittica, stato u n co r s iv is ta d i u n a f o r za s in tetica impressionante e di una chiarezza marmorea, ma che sarebbe di lui se il giornale che ha fondato nel 1972, Il Manifesto, non ne facesse la sua bandiera? Si pensi a un uomo come Mario Melloni (1902-1989) meglio noto con il glorioso pseudonimo di Fortebraccio, che ha portato la satira politica a un grado di dignit (non fu mai acre n volgare a detta degli stessi avversari) e di godibilit prima ignoti. Si potrebbe obiettare che egli fu uomo di parte, scriveva su LUnit dopo la sua dolorosa espulsione dalla democrazia cristiana nel 1954, si potrebbe obiettare che il suo vecchio giornale ha cambiato linea e stile, che entrambi i partiti in cui aveva militato non esistono pi e dunque nessuno direttamente interessato a ricordarlo. Fatto sta che nessuno dei suoi libri in commercio, che non si parla praticamente pi di lui e solo un gruppo di appassionati gli dedica un sito. Il personaggio per tanti motivi assai fuori moda ma intere generazioni hanno imparato cos un corsivo sulle sue folgoranti immagini, sulle chiuse sapide ed equilibrate. Se Fortebraccio legato a un mondo che non c pi e questo pu spiegarne leclisse, cosa si dir del silenzio che circonda Camilla Cederna che, caustica e raffinata, rappresenta proprio quel mondo alto borghese le cui squisitezze sono in cima ai pensieri e ai sogni di tanti. Ma non si ripubblica nemmeno la Cederna, tranne il libro su Pinelli legato a una vicenda che suscita ancora scalpore e incide sullattualit. Ma soprattutto non se ne parla, manca un libro, un saggio, una discussione su di lei. Chi la cerca trova solo i pettegolezzi postumi su un presunto amore con Dino Buzzati.

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