Anda di halaman 1dari 22

Lecco, 24/02/08

PREMESSA Secondo le ultime stime, la dislessia e le difficolt di apprendimento in generale, sono diventate un fenomeno che colpisce circa il 5-10% della popolazione scolastica. Ci significa che, in media, in ogni classe ci sono uno o due alunni con difficolt negli apprendimenti. Si parla di Disturbo Specifico dellApprendimento (DSA) quando un soggetto nelle condizioni individuali e ambientali adeguate o almeno sufficienti per raggiungere buoni risultati di apprendimento, manifesta delle difficolt pi o meno gravi in una o pi abilit scolastiche (lettura, scrittura, calcolo, abilit logico-matematica). Le osservazioni cliniche hanno evidenziato che spesso la dislessia (difficolt specifica di lettura) si accompagna, sul piano epidemiologico, ad altri disturbi specifici quali disortografia, disgrafia e discalculia (rispettivamente difficolt a rispettare le regole ortografiche, nella scrittura e nel calcolo). Tutto ci ha delle conseguenze importanti sulla qualit del percorso scolastico del bambino che ancora troppo spesso vengono lette come disinteresse e malavoglia. Le conseguenze, inoltre, non si osservano solo sul piano cognitivo e degli apprendimenti. Va infatti sottolineato (e mai trascurato!!) che solitamente in queste situazioni, si creano effetti negativi reciproci tra gli insuccessi e le difficolt nellapprendimento da un lato e lautostima dellalunno e la motivazione allo studio e le aspettative di insegnanti e genitori dallaltro. Il mancato riconoscimento del disturbo o la sua inadeguata considerazione costituiscono inoltre unimportante causa di abbandono scolastico, oltre che condizionare pesantemente le scelte scolastiche del ragazzo. Infatti, nella maggior parte dei casi sulla base delle difficolt incontrate a scuola (e non delle sue potenzialit, come avviene per gli altri studenti!!) che a questi alunni viene consigliato di proseguire gli studi in un Istituto Professionale (dove infatti la percentuale di dislessici si attesta intorno al 12-15%) piuttosto che verso gli Istituti Tecnici o i Licei, con ricadute importanti a livello personale: bassa autostima, depressione e talora comportamenti a rischio.

Il successo scolastico di questi ragazzi, tuttavia, non compromesso a priori. Molto dipende da quanto il mondo della scuola sia preparato ad accogliere e sostenere questi alunni. bene ricordare che essi hanno un livello cognitivo adeguato (un QI nella norma un criterio di inclusione per porre diagnosi di dislessia e di DSA in generale), cio hanno le stesse potenzialit intellettive dei loro compagni di classe e quindi possono apprendere quanto loro: ci che cambia lo stile di apprendimento che non pu non tenere conto delle caratteristiche peculiari della diagnosi (ma, Sternberg insegna, ognuno di noi ha un proprio stile cognitivo, anche se non dislessico!!!). Una metodologia didattica incentrata sullapprendimento pi che sullinsegnamento, in cui allo studente affidato il ruolo di attore nella costruzione della propria conoscenza e al docente il compito fondamentale e insostituibile di facilitatore di tale processo, diventano la condizione essenziale affinch il successo scolastico (in senso lato e non in termini di voto) diventi anche per lalunno dislessico un obiettivo possibile (e non una meta raggiungibile solo in casi speciali). Lalunno dislessico non ha bisogni educativi speciali (come nel caso di ritardo mentale) ma necessita di una didattica costruita sulle sue potenzialit e non su quelle dei suoi compagni che non hanno difficolt a padroneggiare le strumentalit di base. Il ruolo che la scuola ricopre, anche alla luce delle continue riforme quali linnalzamento dellobbligo scolastico, nella crescita culturale e personale dellindividuo, non gli consente pi di rimanere a guardare ma gli impone di intervenire in maniera adeguata e di rispondere con professionalit alle esigenze degli allievi. E tutto questo deve svilupparsi allinterno di un clima collaborativo fra tutte le parti in gioco: allievo dislessico, compagni di classe, corpo docenti, famiglia e servizi. LASSOCIAZIONE ITALIANA DISLESSIA (A.I.D.) a partire da queste premesse che negli ultimi anni, lAssociazione Italiana Dislessia (A.I.D.) si attivamente impegnata a diffondere le informazioni relative a queste difficolt non solo in ambito scolastico ma anche tra la popolazione in generale. In ambito scolastico, anche grazie al sostegno e allinteressamento delle Istituzioni (in particolar modo del MIUR), sono state attivate numerose iniziative su scala nazionale. La collaborazione fra queste due istituzioni ha permesso di attivare in ogni regione un progetto di formazione specifica dei docenti di ogni ordine e grado, cos da fornire le informazioni necessarie affinch lalunno dislessico venga inserito in un contesto scolastico che gli consenta di avere le stesse opportunit di apprendimento dei suoi compagni (vedi note emanate dal MIUR nella.s. 2004-2005). Lapplicazione di tali direttive ha portato, in tempi pi recenti, il Ministero dellIstruzione a emanare una circolare per lutilizzo di strumenti compensativi e dispensativi a favore dei soggetti con una diagnosi di

dislessia in ogni momento del percorso formativo, dalla lezione in classe allesame di Stato (D.M. 22 del 20/02/06). LA SITUAZIONE NELLA PROVINCIA DI LECCO La realt nella provincia di Lecco in linea con i dati nazionali: si stima che su un totale di circa 35.952 alunni iscritti alle scuole di ogni ordine e grado (fonte USP, 2007), circa 1.797 alunni (pari al 5%) presenterebbero difficolt di apprendimento, anche se non tutti sono attualmente in possesso di una diagnosi di DSA. Attualmente, 54 ragazzi sono in possesso della certificazione di handicap previo ricorso alla Legge 104 e usufruiscono dellInsegnante di Sostegno. Infatti, nei casi di dislessia pi grave e severa, cos valutati dall'ASL, tali quindi da compromettere il raggiungimento degli obiettivi minimi ministeriali, i bambini e i ragazzi dislessici possono seguire quanto previsto dalla legge quadro sull'handicap (1.104/92), vale a dire usufruire di un percorso di maggior tutela e delle garanzie che essa offre, nonostante il bambino dislessico, lo ripetiamo, non sia da considerare handicappato Nelle situazioni in cui i disturbi sono pi lievi, la sensibilit di alcuni docenti contribuisce alla compensazione e a raggiungere pari opportunit di apprendimento. Quando per i disturbi sono vari e complessi, ma non tali da indurre il Tecnico Sanitario a classificarli come handicap, il problema si complica. Per questi motivi lesigenza impellente quella di un supporto concreto nelle classi e nelle famiglie. Nella nostra Provincia, lAssociazione Italiana Dislessia sta attuando da anni una sensibilizzazione dellopinione pubblica sul tema di DSA, attraverso incontri mensili con le famiglie, finalizzati a fornire loro informazioni e supporto anche nel rapporto con le scuola. Da settembre 2007 ha attivato due sportelli mensili ( Lecco e Merate ) rivolti a tutti gli interessati. Collabora inoltre con gli organismi scientifici e i tecnici sanitari e organizza momenti di formazione specifica rivolta alle scuole. LAID infatti, riconosciuta dal Ministero dellIstruzione come ente accreditato per la formazione degli insegnanti, in merito ai Disturbi Specifici dellApprendimento (decreto del 09.12.2004).

Nella.s. 2006/2007 si attuato il Progetto A.P.RI.CO. (Attivazione di interventi di Prevenzione, RIeducazione e COmpensazione con strumenti informatici per soggetti dislessici) i cui obiettivi sono: 1) accrescere informazione e consapevolezza sul tema Dislessia nella Scuola costruendo materiali cartacei/multimediali e attivando Laboratori Informatici per aumentare la conoscenza e luso degli strumenti informatici compensativi da parte di alunni e insegnanti. 2) Utilizzare le potenzialit dellinformatica e di Internet per realizzare strumenti e metodi di intervento che a partire dalla prima elementare consentano di realizzare anche a distanza attivit di screening, supporto alla diagnosi, percorsi di rieducazione.

A.P.RI.CO Obbiettivo Scuola

Attivazione di interventi di Prevenzione, RIeducazione e COmpensazione con strumenti informatici per soggetti dislessici
PREMESSA I DSA (dislessia, disortografia, disgrafia, discalculia) consistono nell'incapacit di leggere e scrivere in modo corretto e fluente, nellavere difficolt ortografiche, nellavere una calligrafia poco comprensibile e nellessere lenti e scorretti nel calcolo matematico. Le difficolt nella letto-scrittura (a seconda della gravit e della comorbilit dei singoli disturbi) ricadono negativamente sia sull'apprendimento scolastico sia sul versante psicologico, soprattutto se non individuate nei tempi giusti (entro la seconda elementare). Questo accade perch, rispetto al resto dellEuropa, lItalia soffre ancora di un grave ritardo culturale e normativo nei confronti del problema. Da un lato linadeguata preparazione della Scuola e dallaltro lo scollamento tra Scuola e Sanit (che a sua volta non ha le forze necessarie per far fronte al problema soprattutto per la riabilitazione) non permettono lutilizzo di strumenti e strategie dintervento adeguate nei tempi appropriati; Infatti solo una precoce individuazione dei disturbi ( e quindi una precoce riabilitazione) assieme alla comprensione delle difficolt emotive che insorgono nei bambini dislessici- pu, se non risolvere, certamente ridurre il disturbo evitando un ritardo nellapprendimento e la conseguente ricaduta negativa sullautostima degli alunni con DSA. In questo contesto la Scuola gioca un ruolo centrale e strategico, proprio perch qui che i DSA emergono in tutta la loro complessit. PROGETTO quindi nella Scuola che il progetto interviene con tre modalit di intervento, ciascuna volta a rispondere alle problematiche sottostanti i DSA. La finalit da un lato di creare fin

dai primi anni della scuola primaria un ambiente in cui tutte le componenti coinvolte siano consapevoli del problema e abbiano imparato a interiorizzarlo e accettarlo; dallaltro lato di sfruttare le tecnologie informatiche per individuare con Screening adeguati i possibili soggetti
a rischio ( con successivo invio alla Sanit pubblica per una diagnosi definitiva); per poter mettere in atto dei programmi di Rieducazione e non ultimo, sempre nella Scuola, diffondere lutilizzo degli Strumenti Compensativi informatici che aiuteranno i ragazzi con DSA a rendersi il pi possibile autonomi nello studio INTERVENTI

Sono state attuate due azioni principali di intervento: 3) accrescere informazione e consapevolezza sul tema Dislessia nella Scuola costruendo materiali cartacei/multimediali e attivando Laboratori Informatici per aumentare la conoscenza e luso degli strumenti informatici compensativi da parte di alunni e insegnanti. 4) Utilizzare le potenzialit dellinformatica e di Internet per realizzare strumenti e metodi di intervento che a partire dalla prima elementare consentano di realizzare anche a distanza attivit di screening, supporto alla diagnosi, percorsi di rieducazione. OBIETTIVI 1. Aumentare nella scuola (insegnanti- allievi- genitori) il grado di comprensione e di consapevolezza del problema 2. creare allinterno del nucleo classe un ambiente favorevole che aiuti lalunno ad essere accettato e ad accettarsi con le proprie difficolt e ad attuare le strategie di identificazione del problema e di riabilitazione e compensazione. 3. introdurre nella scuola competenze adeguate sugli strumenti compensativi con lattivazione di Laboratori di informatica rivolti sia ai ragazzi dislessici sia agli insegnati 4. creare/tarare strumenti telematici e modalit di intervento per: a. screening (Test sulla capacit di: lettura, scrittura, far di conto, cognitiva, etc.) b. supporto alla diagnosi c. percorsi di rieducazione d. gestione dei dati 5. effettuare test nelle scuole (circa 200 per 5000 alunni in 5 Regioni, Sicilia compresa) 6. attivare una rieducazione tempestiva, intensiva, domiciliare (casa/scuola) anche a distanza 7. creare pacchetti formativi per la trasferibilit dellesperienza, da utilizzare a distanza MODALIT DI AZIONE EFFETTUATI Realizzazione in Lombardia di una campagna di sensibilizzazione alle difficolt di apprendimento rivolta a bambini, insegnanti e genitori (della seconda classe primaria) attraverso la realizzazione di un Kit didattico, cartaceo e multimediale che veicoler i contenuti della campagna stessa. (Attuazione anno scolastico 20062007) Acquisizione in Lombardia di Laboratori di informatica da affidare a 1 Scuola Polo per ogni provincia) con cui si realizzeranno corsi (per studenti dislessici e insegnati

referenti) di formazione allutilizzo degli strumenti compensativi. (Attuazione anno scolastico 2006-2007) Progettazione e Realizzazione di software per screening, supporto alla diagnosi, rieducazione e gestione dati: ( Sperimentazione nella Provincia di Brescia ) creazione di un Comitato Scientifico e gruppo di lavoro analisi dellesistente e del bisogno, definizione dei requirement progettazione, sviluppo, collaudo e test delle applicazioni software prove in situazione in ambiente controllato delle procedure previste analisi dei dati e messa a punto delle applicazioni (taratura) predisposizione di materiale formativo per gli utilizzatori delle applicazioni individuazione delle scuole e coinvolgimento degli enti territoriali necessari alla realizzazione del progetto attivazione delle procedure e applicazioni di screening e supporto alla diagnosi su popolazione scolastica ampia (regioni nord, centro e sud Italia) verifiche e messa a punto delle procedure e applicazioni consegna dei materiali (procedure e applicazioni) a AID per una continuit dellazione sul territorio nazionale.

ENTI COINVOLTI

Fondazione ASPHI onlus AID Associazione Italiana Dislessia Universit di Urbino, Universit di Modena e Reggio Emilia Referenti scientifici dellazione 2 del progetto e referenti operativi per la realizzazione delle attivit previste Uffici Scolastici Regionali Supporto allazione 1 e coinvolgimento nellazione 2 per le attivit previste nelle scuole CSA provinciali Supporto allazione 1 e coinvolgimento nellazione 2 per le attivit previste nelle scuole Regione Lombardia Collaborazione nellambito della fase 1 del progetto ASL territoriali Coinvolgimento nella realizzazione delle fasi previste nellazione 2 del progetto.

Il risultato di questo grosso impegno sar apprezzabile a medio e lungo termine. Nel frattempo molti ragazzi che attualmente frequentano le scuole subiscono pesantemente il peso di un grave ritardo culturale e normativo in cui si trova il nostro Paese rispetto al resto dEuropa, nei confronti della gestione del problema dislessia.

ESIGENZA DI CONTINUITA

Affinch il progetto APRICO possa continuare nel tempo e le attrezzature messe in campo trovino personale sufficientemente preparato al loro utilizzo occorre prevedere: 1) La possibilit di attivare percorsi di formazione e di continuit allinterno delle scuole 2) La possibilit di avere personale qualificato allinterno delle scuole che possa operare concretamente con le finalit espresse dal progetto APRICO 3) Che vi sia possibilit nel tempo di affiancare i ragazzi particolarmente problematici in tema di DSA con personale formato anche in campo informatico 4) La necessit di avere sempre personale qualificato che possa affiancare nel tempo gli insegnanti nella stesura e formulazione del Piano di Studi Personalizzato 5) che vi sia sempre la possibilit di prevedere percorsi di formazione allinterno di operatori che agiscono nella scuola. In merito alle esigenze di continuit di cui sopra, lAID Lecco, per lanno scolastico 2006/2007, ha proposto agli Enti competenti ( Assessorato servizi alla Persona della Provincia di Lecco e Istituti scolastici interessati ) la collaborazione alla realizzazione del progetto Educatore-Tutor. Il progetto ha ottenuto un contributo tale da permettere una fase sperimentale di un anno, su quattro scuole Medie Provinciali.

IL PROGETTO TUTOREDUCATORE 2006/2007


Progetto di: Silvia Todeschini, Presidente Provinciale AID Lecco PREMESSA: LA.I.D. in collaborazione con il M.I.U.R. sta lavorando su scala Nazionale, Regionale e Provinciale, affinch il pi alto numero di Docenti partecipi ad una formazione e acquisisca una competenza in materia di DSA. Il risultato di questo grosso impegno per, non sar visibile e fruibile nellimmediato, ma sulla lunga distanza. Nel frattempo molti ragazzi che attualmente frequentano le scuole subiscono pesantemente il peso di un grave ritardo culturale e normativo in cui si trova il nostro Paese, nei confronti della gestione del problema dislessia. Lobbiettivo di creare figure di supporto alla persona e alle famiglie, si inserisce nellottica di questa emergenza. Un alto numero di ragazzi con DSA, se non riconosciuti e adeguatamente supportati nella scuola, sappiamo essere destinati allabbandono scolastico e a creare una considerevole ripercussione sociale. Chi ha a che fare con ragazzi con DSA sa bene quanto questi disturbi possano rendere complicata la vita di un giovane e della sua famiglia, soprattutto quando i disturbi sono diversi e molto incidenti. Il ricorso alla Legge 104 sullhandicap, avviene solo ad opera del tecnico sanitario, nei casi pi gravi o quando questi sono associati ad altre patologie. La diagnosi di dislessia viene effettuata esclusivamente in presenza di un quoziente intellettivo nella norma ( in genere superiore ). Per questo motivo sarebbe altamente ingiusto e pericoloso dal punto di vista psicologico, per un dislessico, il ricorso alla L.104 e al conseguente Insegnante di Sostegno. Tuttavia allinterno delle classi, questi ragazzi ed altri con diverse esigenze particolari, necessitano di un supporto concreto. Almeno sino a quando la didattica non divenga pi favorevole e facilitante per lapprendimento di tutti gli individui.

Il disagio che investe i dislessici quotidiano, in classe e a casa, dove portano una mole di lavoro spesso gravosa e consegnata in maniera inadeguata.. In questo clima emerge lesigenza di una nuova figura professionale: lEducatore Tutor . LEducatore Tutor un esperto nellambito didattico e pedagogico, che funge da intermediario fra ragazzo, famiglia, scuola e servizio sanitario. Il suo obbiettivo agevolare lo studente durante liter scolastico, lavorando in presenza sulla classe e in maniera trasversale creando positivi contesti dapprendimento.. Nel suo lavoro deve interagire anche con eventuali figure specialistiche, come logopedisti, neuropsichiatri, psicologi ect. per integrare il ragazzo in situazioni ottimali che gli permettano di esprimersi al meglio. Oltre che capacit di relazione, creativit e capacit metodologiche e organizzative, il tutor deve possedere competenze culturali e contenutistiche delle diverse discipline scolastiche. In pratica deve padroneggiare sia il sapere pedagogico, per valutare strategicamente problemi, relazioni e situazioni, che quello disciplinare, sia il sapere specifico relativo anche ai DSA. Allinterno di un contesto scolastico, pensiamo che i tutor educatori, debbano rivestire non tanto, o non solo, il ruolo di educatore personalizzato quanto quello di referenti allinterno della scuola, per tutti i fenomeni di dislessia, la cui gravit e complessit viene desunta dalla lettura delle relazioni specialistiche e, contestualmente, dalle analisi e dalla verifica delle effettive difficolt allinterno di un contesto classe. E necessario pensare che ogni caso di dislessia importante, ogni ragazzo abbia diritto ad un percorso personalizzato (non differenziato), percorso che gli permetta di stare al passo con i programmi della classe, di potervi accedere attraverso modalit e metodiche personalizzate. Alludiamo non solamente a quanto previsto dalla legge per quanto riguarda le lingua straniere, ma anche a tutte quegli apprendimenti i cui contenuti fondamentali possano essere appresi solamente attraverso luso di mediatori strutturati. In questo contesto lEducatore assume un ruolo importante, un ruolo che gli consente di monitore tutti i ragazzi della scuola e, assieme agli insegnanti e ai genitori, (non necessariamente con un contatto diretto con i ragazzi) possa cooperare e assistere i Consigli di classe in alcuni processi fondamentali: 1. Stesura e verifica in itinere di percorsi personalizzati per rispondere a tutti i bisogni presenti nella scuola e afferenti a questo tipo di problematicit (sappiamo che ogni fenomeno di dislessia rappresenta in buona parte una originalit, si manifesta con caratteristiche che, seppure riconducibili ad ununica matrice, hanno manifestazioni cos differenti, da fare, di ogni caso, una singolarit.) 2. Ricerca, strutturazione e uso degli strumenti pi appropriati per aiutare e facilitare la partecipazione e lattivazione di autonomie prestazionali per tutti i ragazzi DSA 3. Definizione delle metodiche di apprendimento da utilizzare da parte di tutti gli insegnanti e per tutta la classe: solamente a titolo esemplificativo: - Uso dellanticipazione sui contenuti che si verranno a trattare - Momento finale riassuntivo del tema e dei contenuti trattati - Uso di mappe concettuali - Uso di calcolatrici o altro materiale strutturato - Uso del computer - -----------------------------4. Collaborazione alla stesura di verifiche e prove di valutazione, nonch ricerca delle metodiche pi appropriate per la piena realizzazione e espressione dei propri saperi per tutti i ragazzi con DSA

5. Ricerca degli elementi e delle situazioni pi gratificanti per i ragazzi con DSA per fondare su di esse un riconoscimento personale ed unautovalutazione pi gratificante 6. Partecipare, quando non essere referenti e animatori, alla commissione specifica sui problemi di DSA che ogni scuola dovrebbe avere Pertanto Le specificit del lavoro educativo svolto dal tutor educatore dovr assumere queste connotazioni A SCUOLA 1. Figura riconosciuta e di riferimento allinterno del contesto educativo, per rispondere e collaborare da un punto di vista programmatico, a tutte le problematiche di DSA. 2. Centralit del contesto educativo e creazione di una fitta rete di rapporti tra il ragazzo/i e la realt di apprendimento che lo circonda e il mondo che lo circonda 3. Ricerca o Creazione di relazioni interpersonali, motivazione allapprendimento e costituzione o ri-costruzione di un buon livello di auto-stima nei ragazzi. 4. Utilizzo di mediatori didattici durante lo studio e nelle attivit abilitative o rieducative, o proposta da spendere nei confronti di tutti i consigli di classe 5. Mette il ragazzo sulla via dellautonomia esecutiva. E naturalmente necessario valutare quali possano e debbano essere i tempi di presenza dellEducatore allinterno della classe e quali siano i momenti e le necessit che possono essere gestite indirettamente, con solamente una collaborazione specifica con gli insegnanti. Stabilire il percorso formativo e luso diretto o indiretto dellAssistente Educatore, far parte delle scelte di merito di ogni singola scuola Il tutor-educatore presente nelle classi, quale supporto ai ragazzi con difficolt e al lavoro operativo dei docenti nei casi di maggior problematicit. A CASA Per le situazioni di maggior problematicit, il tutor avr compiti anche di aiuto e sostegno nelle attivit domestiche, aiutando nei compiti scolastici organizzando il materiale di scuola e favorendo lapprofondimento di argomenti; mette il ragazzo in condizione di comprendere i testi ( utilizzando mappe concettuali, programmi di sintesi vocale ect. ) e predispone esercizi rieducativi concordati dagli esperti. Oggi, questi ragazzi sono lasciati soli allinterno delle classi, con le loro difficolt. Oggi la famiglia a dover sostenere la spesa di un tutor, quando se lo pu permettere, diversamente la deriva, linsuccesso, labbandono scolastico, futuri di basso livello o devianze. Per questo la sezione Provinciale di Lecco dellAssociazione Italiana Dislessia , con la presente, intende sensibilizzare la S.V. affinch, come in altre Province Italiane, vengano promossi contributi alla costituzione di una Cooperativa Provinciale o altro organismo appositamente formato, di tutoraggio nelle scuole e di aiuto-compiti, come sostegno concreto alle famiglie e alle persone.

PROPOSTE SPECIFICHE DI UTILIZZO In considerazione che vi possa essere un rapporto Educatore Alunno ogni 3 - 5 casi di disturbi DSA di forte rilevanza, - Pensando che il monte ore di ogni Educatore possa essere suddiviso tra ore dirette con il ragazzo DSA e una parte di monte ore direttamente nella scuola - In previsione di poter dare un senso maggiore e pi vero allinclusione dei ragazzi DSA - In rapporto al numero reale di ragazzi con dichiarazione di DSA - In considerazione del carattere di sperimentazione della tipologia di intervento Proponiamo: 1. La presenza nel territorio della Provincia di Lecco di 8 educatori cos suddivisi: Distretto Alto lago e Valsassina 3 Distretto di Lecco 3 Distretto di Merate 2 2. Che tali Educatori facciano riferimento a cooperative che gi operano direttamente con le scuole e che siano gi in possesso di titoli adeguati allintegrazione inclusione di ragazzi con differenti problematicit 3. Che siano opportunamente selezionati per quanto riguarda la sensibilit e la disponibilit alla relazione, alla cura e allattenzione dei processi formativi dei ragazzi e che operino gi a livello di integrazione/inclusione dei ragazzi 4. Che siano assegnati attraverso una lettura attenta dei bisogni e allanalisi della gravit dei singoli casi opportunamente documentata dal personale tecnico sanitario 5. Che tali educatori siano coinvolti nelle attivit nei periodi strettamente scolastici

LAID, che gi collabora con le scuole e al fine di non disperdere risorse professionali, si assume lonere di offrire percorsi di formazione allinterno delle cooperative o associazioni di riferimento, affinch vengano selezionati e formati Educatori gi con esperienza professionale di carattere educativo. Crediamo infatti che tali persone, prima ancora che esperti di DSA, debbano essere educatori e formatori, capaci di interagire con i ragazzi e mediare con il mondo della scuola

Contributi erogati dalla Provincia di Lecco e loro utilizzo


Lecco, 29 11 06 La Provincia di Lecco, non potendo al momento finanziare il Progetto, stabilisce di erogare un contributo di . quattromila ( 4.000,00 ) per il potenziamento di ore di compresenza nelle classi con alunni aventi diagnosi di DSA, ad opera di altri educatori o docenti gi presenti nelle scuole. Questi ultimi dovranno fare riferimento e collaborare, con il Docente Referente per la Dislessia presente nella scuola. Si concorda con lA.I.D. che il contributo verr erogato alla segreteria della Scuola Media Statale A. Stoppani di Lecco, in quanto sede dei corsi A.P.RI.CO. La Scuola Media Stoppani provveder, su indicazione della ns. Associazione, a dividere il contributo con altri tre Istituti Provinciali di pari grado, che avranno aderito al Progetto e che forniranno un preventivo di utilizzo indicante: 1. 2. 3. 4. numero e nominativo del docente/educatore-tutor, ore impiegate sulla/e classe/i, numero degli alunni dislessici con diagnosi, periodo di utilizzo del contributo.

LAID Lecco, si fa carico di raccogliere e trasmettere alla Provincia, i dati di utilizzo del contributo e una relazione finale e/o materiale utilizzato, redatti dal tutor, su una possibile ricaduta positiva dellintervento, cos da poterlo riproporre in futuro. Silvia Todeschini Presidente Provinciale AID Lecco ________________________________________________________________________

2007 - 2008
PROGETTO PROVINCIALE PER LAIUTO AI RAGAZZI CON D.S.A. E ALLE FAMIGLIE Dal progetto TUTOR EDUCATORE..alle

MAPPE CONCETTUALI
Responsabile Coordinatore Prof. Giuseppe Valsecchi, Comitato scuola AID Lecco,
VERIFICA PROGETTO ANNO 2006-2007

LEducatore Tutor Liniziativa proposta e gestita dallAID per una attenzione specifica ai ragazzi con Disturbi Specifici dellApprendimento , iniziativa che ha visto lAppoggio dellAssessorato ai Servizi

della Provincia di Lecco, ha posto in essere esempi di buone prassi e prodotto materiale di studio che pensiamo valga la pena di mettere a disposizione di tutti gli interessati. Per chiarezza e facilit di lettura e comprensione, si elencano i punti individuati e che appartengono gi ad un vissuto collettivo e ad una elaborazione delle potenzialit e delle finalit del progetto. ORGANIZZAZIONE 1. Si definita una sede organizzative e gestionale del progetto, individuata presso la Scuola Media A. Stoppani, gi scuola polo per la Dislessia 2. Individuate le scuole pilota per la produzione di mappe tematiche: Bellano Cremeno Lecco-Ticozzi Lecco-Stoppani; 3. Svolti incontri organizzativi allinterno delle scuole per definire i compiti dello staff incaricato e coinvolto nel progetto 4. Incontri di verifica in itinere con le quattro scuole coinvolte per una verifica dei lavori, per la raccolta delle criticit, degli orientamenti, delle metodologie e di commenti inerenti 5. Incontri con le segreterie per la stipula degli accordi di assegnazione dei contributi elargiti dallAmministrazione Provinciale 6. Riunione collettiva di tutti gli attori del progetto con la referente Istituzionale per il CSA dott.sa Emilia Vinello e con il Dirigente della Scuola Stoppani Maria Rosaria Righi 7. Verifica dei lavori e delle schede elaborate, condivisione delle metodologie e programmazione per il futuro 8. Individuazione delle scuole pilota come sedi di coordinamento, raccolta e pianificazione dei lavori inerenti le materie disciplinari considerate: a. Cremeno Scienze b. Bellano Storia c. Ticozzi-LC Italiano Stoppani-LCGeografia OBIETTIVI EDUCATIVI 1. Gli obiettivi previsti nellideazione del progetto sono stati pienamente raggiunti, con la sola esclusione del supporto pomeridiano nello studio, a causa delle risorse economiche insufficienti 2. La positivit di utilizzare, costruire, personalizzare e comporre mappe concettuali durante le lezioni ha confermato la maggior facilit con cui potrebbero essere trasmessi messaggi e azioni educative. 3. Pur senza enfatizzare lo strumento proposto e considerando altres la necessit di individuare i tempi, le metodologie, e le strategie pi opportune, risulta proponibile e positivo la diffusione delle mappe per a. Facilitare gli apprendimenti a tutti i ragazzi con difficolt b. Dare uno strumento di supporto agli studi e alle conoscenze a tutti i ragazzi c. Dare rilevanza in differenti momenti, ai ragazzi produttori di mappe da condividere d. Ricercare ruoli attivi allinterno della classe e. Offrire ai ragazzi con DSA e alle loro famiglie degli strumenti di studio da implementare con sintesi vocali e immagini che meglio veicolino i contenuti. CONSIDERAZIONE

Nellambito del progetto di utilizzo di un TUTOR-EDUCATORE IN CLASSE, progetto promosso dallAID e finanziato dalla Provincia di Lecco, sono state definite alcune linee guida per uniformare gli interventi e per dare concretezza alle azioni. Affinch la presenza di un nuovo educatore nelle classi non sia vista e vissuta con un nuovo insegnante di sostegno per ragazzi dislessici, opportuno cercare una differente filosofia di collaborazione. Pensiamo dunque opportuno dare alcuni indirizzi metodologici che possano anche facilitare e orientare lEducatore allinterno della classe.

VALUTAZIONE DEL PROGETTO Il progetto, cui stato dato una connotazione sperimentale per verificare lefficacia degli interventi e la possibilit concreta di poter tradurre in mappe concettuali i programmi scolastici delle scuole medie, ha raggiunto i seguenti risultati: 1. Sono state prodotte un numero superiore del previsto di mappe concettuali da ogni scuola referente. Erano previste e preventivare 40 mappe, ne sono state prodotte 58 2. Gli insegnanti coinvolti e le relative dirigenze, hanno riscontarto una validit importante nel progetto sperimentato, soprattutto per la sua caratteristica di trasversalit a tutti i ragazzi con disturbi dell apprendimento 3. Si sperimentata cos la effettiva possibilit di produrre materiale didattico accessibile a tutti i ragazzi, di favorire cos gli apprendimenti, di favorire il successo scolastico e di prevenire labbandono scolastico. 4. La concreta possibilit di tradurre in mappe le discipline prese in esame e di mappare tutto il percorso scolastico 5. Il progetto, le sue fasi relizzative, le metodologie adottate e le finalit previste hanno raccolto giudizi positivi da parte di numerose professionalit che operano a differenti livelli con la scuola: 6. Dal punto di vista economico, la proposta viene direttamente coordinata, gestita e realizzata allinterno delle scuole, senza intermediari o dinamiche progettuali che non sempre sono in sintonia con quelle previste e pianificate.

INIZIATIVA ANNO SCOLASTICO 2007 - 2008

AZIONI IN ATTO Organizzative 1. 2. 3. 4. 5. Assemblea / Convegno per presentare i lavori effettuati e rilanciare la proposta Allargamento della rete operando direttamente tra scuole di riferimento. Produzione di uno schedario tematico delle schede elaborate Referenzialit delle scuole per la stesura di un indice tematico e disciplinare Incontri organizzativi nonch conclusivi di verifica generale del progetto

Di produzione nuovo materiale

6. Definizione di una metodologia di approccio e di una tecnica di produzione delle mappe 7. Verifica incrociata delle schede da parte delle scuole partecipanti e di tutti i docenti interessati 8. Produzione di nuove mappe sia in riferimento allindice proposto o in alternativa o in ampliamento Formativo e informativo 9. Formazione di docenti che organizzino un comitato tecnico per ogni disciplina e ne verifichino la validit del materiale 10. Incontri di confronto e di verifica del lavoro in itinere. 11. Pubblicazione della mappe attraverso un sito specifico dal quale ogni docente e famiglia possa scaricare il materiale prodotto e contribuire allimplementazione:
WWW.STUDIOINMAPPA.IT

Coordinatore prof. Giuseppe Valsecchi, Commissione scuola AID Lecco

CONTINUITA
Sempre in merito alle esigenze di continuit di cui sopra, lAID Lecco, per lanno scolastico 2007/2008 e con il contributo della Fondazione della Provincia di Lecco Onlus, realizza tre corsi di Informatica per la libert di apprendere rivolti ai ragazzi con DSA e un corso per docenti, cos come strutturati nellambito del progetto A.P.RI.CO. Nasce tuttavia il bisogno di assicurare una continuit metodologica quotidiana a questi ragazzi, ai quali stato suggerito nei corsi attuati un approccio allo studio strutturato e idoneo alle loro difficolt specifiche, garantendo altres che gli strumenti donati attraverso il progetto A.P.RI.CO. al laboratorio della scuola polo A.Stoppani, possano continuare ad essere utili ai ragazzi con DSA della ns. Provincia e ai loro docenti, cos come stipulato nellapposito accordo.

2008 2009: In questottica si configura lidea di:

Centri Educativi pomeridiani e laboratori scolastici per ragazzi con Disturbi Specifici dellApprendimento
Progetto di Silvia Todeschini, Presidente Provinciale AID Lecco ( Dallesperienza del Centro Hip-Hop Up-prendo di Carpi Mo , attiva dal 2004. Responsabile Maria Chiara Buzzega, Associazione Spes Onlus - ACEG. )

Questi centri dovrebbero accogliere i bisogni della scuola, della famiglia e del servizio di Neuropsichiatria infantile, dando un supporto didattico ed educativo in orari extra-scolastici, ai ragazzi della scuola secondaria di 1. Si ritiene infatti che questa sia la fascia det pi sensibile ad interventi metodologici che possano determinare la futura scelta di indirizzo di studio piuttosto che, diversamente, demotivare allo stesso. Lo scopo dei laboratori pomeridiani sar quello di favorire lapprendimento delle materie di studio, tenendo conto delle difficolt di letto-scrittura, attraverso luso delle pi moderne tecnologie, introducendo adeguate metodologie didattiche. Le continue difficolt di apprendimento e i frequenti fallimenti scolastici cui questi soggetti vanno incontro, sono spesso la causa di una bassa autostima che indebolisce limmagine complessiva del s e rende difficoltoso un corretto sviluppo relazionale con i coetanei. Pertanto, necessario, oltre a offrire un attento sostegno scolastico, predisporre anche attivit ludico-ricreative, che possano attenuare o impedire tali vissuti e che diano loro la possibilit di costruire relazioni significative con adulti e coetanei. In specifico i principali obiettivi della proposta sono: Permettere ai soggetti di affrontare lapprendimento scolastico e i compiti evolutivi concomitanti con laiuto e il sostegno di figure professionali competenti e attraverso lutilizzo di strumenti e modalit operative idonee al trattamento dei DSA: Favorire lautonomia nei ragazzi, in modo che possano raggiungere gli obbiettivi prefissati senza necessariamente dipendere da un mediatore; Supportare i ragazzi nello studio e nello svolgimento dei compiti, secondo metodologie ed obboettivi concordati con gli insegnanti. Realizzare con gli insegnanti una programmazione didattica personalizzata con luso di strumenti compensativi e dispensativi, con particolare attenzione ai ragazzi che affrontano lesame di licenza di Scuola Secondaria di 1; Formare operatori con laiuto e la collaborazione di formatori qualificati e in continuit con il servizio di Neuropsichiatria infantile, per allargare e potenziare gli interventi di sostegno scolastico pomeridiano, con strumenti, tempi e materiali didattici adeguati; Sostenere i genitori dei ragazzi dislessici attravero colloqui individuali e incontri di formazione e confronto che rispondano alle problematiche educative che i genitori vivono quotidianamente, fornendo loro alcune competenze specifiche, incoraggiandoli e favorendo il confronto tra i genitori stessi; Aiutare e sostenere i ragazzi/e a inserirsi adeguatamente nella classe del primo anno della scuola secondaria di secondo grado; Accompagnare e sostenere i soggetti attraverso percorsi extra-scolastici che valorizzino le loro capacit e abilit, rinforzino la loro autostima, favoriscano la socializzazione e lintegrazione con il gruppo dei pari e con gli adulti; Potenziare la rete di collaborazione e consulenza , gi esistente e funzionante, tra alcune scuole del territorio provinciale, neuropsichiatri infantili, psicologi, logopediste, famiglie e insegnanti; Potenziare e allargare lofferta, per accogliere un numero sempre maggiore di ragazzi.

I centri e i laboratori pomeridiani dovrebbero trattare con competenza e professionalit i disturbi specifici dellapprendimento, fondamentale quindi la preventiva realizzazione di un apposito e minuzioso corso di formazione rivolto a educatori e insegnanti, con la supervisione del servizio di Neuropsichiatria infantile e il contributo dei formatori dellAssociazione Italiana Dislessia .

La formazione dovr trattare le caratteristiche, le cause, e levoluzione dei DSA, le strategie dintervento e di compenso, realizzando dei laboratori sulla sperimentazione, in piccoli gruppi, delle tecniche di riduzione e semplificazione del testo.. Lintervento specifico dei Centri dovrebbe suddividersi in due momenti principali. Il primo dedicato al recupero e al sostegno scolastico, con lutilizzo di strumenti e ausili adeguati e di attivit specifiche per facilitare la letto-scrittura e il calcolo. Grazie alla formazione degli operatori, agli strumenti informatici e compensativi e al quotidiano lavoro di semplificazione e di studio sul testo, attraverso la redazione giornaliera di mappe concettuali, i ragazzi lavoreranno sullapprendimento degli strumenti informatici e testuali, allo scopo di divenire autonomi nello studio e nella comprensione, vivendo il momento dello studio quotidiano con maggior serenit e tranquillit . In questa prospettiva, i centri pomeridiani, dovranno essere dotati di postazioni informatiche con computer, scanner, stampanti, software didattici specifici; Il rapporto di un educatore per ogni due ragazzi, consentir inoltre di realizzare per ciascun ragazzo un progetto educativo individuale, in collaborazione con gli insegnanti e con lindispensabile supervisione della Neuropsichiatria infantile. Tutto ci, oltre che riflettersi positivamente sullautostima dei ragazzi, permetter loro di trovare il tempo per scoprire i propri talenti e capacit e per scoprirsi capaci di apprendere in autonomia. In questo senso, in un secondo momento, si potrebbe pensare di offrire ai ragazzi opportunit ludico-ricreative che valorizzino le loro capacit e abilit, rinforzando lautostima, favorendo la socializzazione e lintegrazione con il gruppo dei pari e con gli adulti.

Gli strumenti da utilizzare


Lutilizzo dellinformatica offre una nuova e concreta possibilit ai ragazzi di diventare autonomi, senza rinunciare allutilizzo dei testi scolastici. Limpiego del computer, dello scanner e di alcuni software didattici permette al ragazzo di leggere un testo attraverso la sintesi vocale utilizzando lascolto, piuttosto che la decifrazione. La possibilit di trasferire con facilit i testi nel computer, consente anche di eseguire prove di verifica a scuola, superando in tal modo una delle difficolt che la scuola oppone sempre pi frequentemente per la verifica degli apprendimenti. Il computer rende autonomo il ragazzo con DSA e gli consente oltre che di leggere, anche di produrre testi, fare ricerche utilizzando enciclopedie multimediali e internet, scambiare informazioni con altri studenti. Crediamo che si stia lentamente diffondendo nelle scuole lidea che linformatica costituisca per i soggetti con DSA uno strumento di compenso, cio una sorta di protesi, che consente loro di avvicinarsi alle abilit degli altri, uno strumento indispensabile per esprimere le loro potenzialit cognitive, che sono ingabbiate dalla disabilit di lettura e scrittura. La strada ancora lunga, ma certamente in corso un forte processo di sensibilizzazione sul problema. I centri pomeridiani, dovrebbero quindi disporre dei seguenti software: Carlo II Loquendo un ottimo ausilio per lautonomia nello studio. E un programma che facilita i processi di scrittura e di lettura e le attivit di elaborazione di testi. La sintesi vocale trasforma il computer in un lettore, riducendo in questo modo lo sforzo di lettura che costa ad un soggetto dislessico, il quale pu decidere la velocit, le pause e le modalit di lettura della sintesi. E anche presente il controllo ortografico, che permette di identificare le parole sbagliate e di confrontare la parola scritta con il dizionario incorporato riascoltando le parole sbagliate. E possibile ascoltare i testi in diverse lingue.

Carlo Mobile invece costituito da una serie di applicazioni ragruppate in ununica interfaccia ideate per aumentare il grado di autonomia. E, ad esempio, possibile leggere qualsiasi testo, allinterno di qualsiasi programma selezionando con il mouse la parte che si vuol leggere, con la possibilit di sciegliere la lingua o la velocit di lettura. E inoltre munito di una calcolatrice dotata di sintesi vocale che permette di ascoltare i numeri e le cifre digitati, nonch il segno, il risultato e di vedere la procedura nel suo completo svolgimento. Carlo Mobile dotato anche di un traduttore automatico che consente di ascoltare il testo nelle diverse lingue. Inoltre, possibile convertire un testo cartaceo in formato audio MP3 , per poi ascoltarlo senza essere vincolati alluso del computer. Infine, i testi letti da Carlo, vengono salvati automaticamente e con la funzione trova si possono reperire con estrema facilit. Superquaderno un editor di testi multimediale che, supportando i due canali sensoriali, visivo e uditivo, facilita lapprendimento della letto-scrittura, perch dotato di un vocabolario figurato di mille parole ad alta frequenza, che permette di illustrare il testo. Supermappe un programma per realizzare mappe concettuali. Nello specifico le mappe concettuali sono le rappresentazioni grafiche di concetti espressi in forma sintetica ( parole-concetto), allinterno di una forma geometrica, (nodo) collegati fra loro da linee o frecce che esplicitano la relazione attraverso parole-collegamento. Le mappe concettuali sono utili per supportare il ragazzo nello studio, nellesposizione orale e nella stesura di temi e riassunti. In questo software, i concetti sono rappresentati da figure o immagini, e le relazioni da linee che collegano i nodi tra di loro. Il programma utilizza la sintesi vocale che permette il riascolto di ci che stato scritto.

Per sostenere i ragazzi nello studio, gli educatori dovranno semplificare testi e costruire mappe concettuali, che agevolano il lavoro dello studente, allo scopo di migliorare la comprensione del testo e la fissazione dei contenuti. Il testo semplificato il modo pi accessibile per leggere un testo, non una parafrasi n un riassunto. Il testo diventa pi semplice utilizzando alcuni criteri di scrittura controllata quali, ad esempio, frasi brevi, il rispetto dellordine soggetto, verbo e complemento, lutilizzo di tempi e di verbi allindicativo, luso di immagini, di frasi coordinate ecc. considerando sempre il destinatario del testo ( Piemontese, 1996 ). Durante il momento dei compiti, dovranno essere utilizzati con continuit alcuni strumenti compensativi ( sintesi vocale per leggere e scrivere, tavola pitagorica, calcolatrice e libro digitale ), che permettono al ragazzo di raggiungere un buon grado di autonomia, cio che gli danno la possibilit di informarsi, apprendere e comunicare senza necessariamente dipendere da un mediatore.

Sportello metodologico per i ragazzi della scuola secondaria di secondo grado


Sarebbe auspicabile promuovere anche iniziative a favore dei ragazzi che hanno iniziato le scuole secondarie di secondo grado. Siamo consapevoli che la scuola secondaria di secondo grado rappresenta per i ragazzi uno scoglio difficile, sia perch devono allacciare un sistema nuovo di relazioni, sia perch devono affrontare nuove metodologie di apprendimento e una mole notevole di lavoro.

Ci si propone pertanto, di insegnare ai ragazzi un metodo di studio, rappresentato dagli strumenti compensativi e dispensativi, che li faciliti nellassolvimento dei compiti scolastici. Per tale motivo, si potrebbe attivare a scadenza settimanale uno sportello metodologico, in cui i ragazzi, seguiti dagli educatori, potranno essere sostenuti nellacquisizione di un metodo di studio che permetta loro di affrontare in autonomia i compiti scolastici, senza dipendere necessariamente da unaltra persona. I centri e laboratori pomeridiani, intendono realizzare un percorso continuativo che partendo dalla scuola secondaria di 1, continui oltre la scuola dellobbligo, per permettere ai ragazzi di ricevere un trattamento adeguato per ridurre lincidenza dei DSA e vivere serenamente gli anni dellistruzione scolastica. Il successo di questa iniziativa deve passare obbligatoriamente attraverso un profondo impegno di progettazione e di collaborazione tra i differenti enti, servizi e associazioni, presenti sul territorio della Provincia di Lecco; quali le scuole che, gi coinvolte dallAID Lecco nei precedenti progetti di attenzione ai DSA, costituiscono una iniziale rete di condivisione; i loro dirigenti, gli insegnanti, gli operatori del servizio di Neuropsichiatria infantile dellAzienda Ospedaliera e le famiglie. In particolare, agli operatori del servizio di Neuropsichiatria infantile, responsabili della diagnosi e della cura, il compito di tracciare, insieme agli educatori dei centri pomeridiani e agli insegnanti, le linee di intervento educativo e didattico personalizzate per ciascun ragazzo, in modo da realizzare interventi consapevoli, concordati e intenzionali sui ragazzi. Linvio ai centri pomeridiani, infatti, dovrebbe avvenire da parte di differenti soggetti, quali la Neuropsichiatria infantile, le scuole e le famiglie dei ragazzi che presentano una diagnosi di DSA. In particolare modo, risulta indispensabile la collaborazione con gli insegnanti dei ragazzi, i quali riconoscano i Centri pomeridiani come risorsa che facilita i ragazzi nel processo di apprendimento e collaborino con gli educatori per realizzare interventi specifici per ogni singolo alunno, applicando a scuola, in piena continuit con i Centri, gli strumenti compensativi e dispensativi e le tecniche di facilitazione dellapprendimento..

Conclusioni
Nel nostro territorio si sta diffondendo una discreta sensibilit, e solo in pochi fingono che i problemi legati ai DSA non esistano; al contrario, si sta diffondendo un forte impegno per abbattere le barriere ( pregiudizi, scarsa conoscenza del problema, didattica obsoleta ) che non permettono a questi ragazzi, vivaci e intelligenti, di inserirsi pienamente nel contesto scolastico, familiare e amicale. Lesperienza positiva dei ragazzi che hanno partecipato ai corsi A.P.RI.CO e successivi, pur limitata nel tempo, ci permette di affermare che un tempestivo intervento, basato su adeguati metodi rieducativi e rimotivanti allo studio, pu permettere ad un ragazzo , di diventare un adulto brillante e realizzato, pur essendo affetto da dislessia. E quello che si vorrebbe cercare di realizzare sul territorio locale. Qualunque sia la difficolt di lettura, scrittura o calcolo, non si deve dimenticare che il ragazzo dislessico, per definizione, un ragazzo intelligente e che, quindi, lacquisizione di contenuti curricolari non gli preclusa. Anche quando le difficolt che manifesta sono cos severe, il ragazzo con DSA pu apprendere tramite, ad esempio, lascolto e quindi ne ha il diritto.

Limportante trovare strade alternative e idonee da parte di tutti i soggetti coinvolti, per fare in modo che ci possa realizzarsi davvero. Silvia Todeschini Presidente Provinciale AID Lecco Utilizzato come base di progetto per Compiti Point Segue 2010

Centro Servizi Dislessia: Progetto di Silvia Todeschini, responsabile AID-Lecco-Scuola

L8 ottobre 2010, viene varata la Legge n. 170, recante Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico.

Anda mungkin juga menyukai