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La perversione di Laura

La perversione di Claudia 1

La perversione di Claudia 2

La perversione di Claudia 3

La perversione di Laura

Il viso di Laura era distorto e trasformato dal piacere, ruotava la testa in continuazione da destra a sinistra, e viceversa, come se non sapesse su quale guancia appoggiarla. A tratti apriva gli occhi, sbarrandoli e puntandoli verso un punto non ben identificato, poi li richiudeva premendo forte sulla nuca per inarcare il corpo e spingere in fuori il seno che ondeggiava a causa dei colpi ricevuti nella zona pubica. Sdraiata sul tavolo della sala, il ventre accoglieva conformandosi alla perfezione la fonte del suo piacere. Il bacino si contraeva ad ogni ingresso per rilassarsi alluscita e lei sottolineava questi movimenti con dei leggeri e quasi inudibili sospiri. Ad ogni spinta pi forte della media sobbalzava e gemeva di piacere.

A me piaceva guardala, osservare i dettagli del suo splendido corpo che godeva, studiavo il seno e i suoi leggeri ondeggiamenti; il ventre e le labbra della vagina che si aprivano attorno al membro seguendone fedelmente il contorno, aderendo a lui come le labbra della sua bocca aderivano al mio.

Ogni volta che il suo viso ruotava dalla mia parte appoggiavo il pene alle labbra e lei prontamente le apriva, mi succhiava per un istante poi, presa dal piacere, ruotava velocemente la testa dallaltro lato.

Il membro dellaltro entrava e usciva con matematica regolarit dal suo ventre; si spingeva sino in fondo, sino a sparire del tutto in lei e poi ne usciva lucido e bagnato dagli abbondanti umori della mia donna.

Tempo fa, stufo dei suoi mal celati tradimenti, alcuni addirittura sbandierati come simbolo dindipendenza lavevo invitata, sfidata, e al fine convinta, a consumare davanti a me la sua infedelt. Era questo un tentativo, forse poco ortodosso, di riportarla a considerare lesclusivit del nostro rapporto. Invece, lei dopo avermi studiato per un istante, mi disse: Secondo me, tu non sarai in grado di reggere la vista della tua donna che gode con un altro!. Era una sfida in risposta alla mia.

Ora non potevo, se volevo mantenere viva la nostra relazione, tirarmi in dietro. Un mio rifiuto avrebbe potuto significare una forma dinsicurezza che lei, certamente, non avrebbe accettato dal suo uomo.

Fu cos che mi ritrovai ad aspettarla in una stanza buia del suo ufficio, in una postazione che mi avrebbe consentito di sentirla e vederla mentre si faceva scopare dal suo amico di turno. Il patto era chiaro: non sarei dovuto intervenire per nessun motivo, lei sapeva che io ero l e mi avrebbe dimostrato che era in grado di tradirmi alla mia presenza, senza dubbi, senza remore, senza alcun senso di colpa anzi traendo maggior piacere dalla consapevolezza dessere osservata da me. In fondo, diceva lei, quello era solo sesso. Il sentimento damore lo dava solo a me, ma non riusciva a darmi lesclusiva del suo corpo. Il piacere che otteneva da queste veloci relazioni senza futuro era troppo grande per potervi rinunciare.

Quella volta la vidi allopera con uno sconosciuto e notai che agiva in modo diverso dal solito, non si muoveva come con me, ma in un modo assolutamente animale. Era chiaro che cercava solo ed esclusivamente il piacere senza essere coinvolta mentalmente dalluomo. Il suo corpo prima eccit lamante poi trasse da lui il piacere che cercava. Fece godere anche lui ma solo con il riflesso del suo piacere, non cera quella ricerca, quello studio delle sue reazioni, che lei adottava con me.

Capii molte cose di lei osservandola allopera e al contempo le capii di me.

Dopo quellesibizione il nostro rapporto un po ne pat, lei se lo aspettava e per qualche

tempo si dedico a riparare quello che si era guastato. Mi riserv tutte le attenzioni utili a dimostrare il suo amore: non ebbe pi incontri esterni alla nostra coppia e nemmeno cit quello a cui avevo assistito. Non mi domand mai cosa avevo visto quella sera e cosa avevo provato, le basto osservare il mio sguardo una volta soli.

Quando, per, si sent nuovamente sicura di me torn ad essere quella di prima. Oramai sapevo riconoscere gli indizi dei suoi programmi infedeli dalla biancheria che indossava, dai capi dabbigliamento che sceglieva e da come si truccava per uscire al mattino. Immancabilmente ritornava con un profumo diverso addosso e la sua pelle sapeva di sesso. Quellindefinibile odore che il suo sudore misto a quello dellamante e al profumo che usava, rimaneva su di lei dopo ogni tradimento.

Orami avevo capito che non sarebbe cambiata mai, quella era la sua natura e non poteva andare contro listinto che la spingeva ad essere infedele. Lottando contro questo desiderio non sarebbe pi stata la donna di cui mi ero innamorato, navevo avuto conferma in quel periodo in cui non aveva avuti altri che me.

Ma io, ero disposto ad accettare una donna cos?

A questa domanda non trovai risposta sino al giorno in cui concepii lidea di dimostrarle che io ero pi perverso di lei.

Trovai luomo che mi serviva grazie ad un annuncio in rete, opportunamente supportato da alcune foto di Laura in pose molto erotiche che le avevo fatto per gioco tempo prima. Le risposte, ovviamente, non mancarono! In breve trovai il candidato: un uomo giovane di un'altra citt che aveva gi qualche esperienza. Determinate fu lintesa che nacque tra di noi durante i nostri incontri preliminari, mi ritrovai di fronte una persona molto sensibile con la quale instaurai subito una forte amicizia grazie al fatto che ci capivamo senza bisogno di grandi dis-

corsi.

Lo invitai da noi un sabato pomeriggio. Arriv, come stabilito, nel momento in cui Laura era nella vasca da bagno. Suon al citofono.

Chi ? Non aspettiamo nessuno! chiese lei.

Si, me nero scordato di dirtelo mentii spudoratamente un amico!

Non dissi altro, lo feci entrare e lo accompagnai subito da Laura. Lei ci guard stupita e un po seccata per lintrusione nella sua intimit ma per nulla imbarazzata dalla nudit. In fondo era abituata a farsi vedere nuda dagli uomini. Dopo il primo impatto mi chiese spiegazioni e io le snocciolai il mio programma. Lentamente vidi la sua espressione mutare dallo stupore alla maraviglia. Uscii dal bagno lasciandoli soli, lui sapeva gi che doveva spogliarsi davanti a lei e iniziare a far la sua conoscenza mentre era nella vasca. Avevo studiato tutto nei minimi dettatagli.

Mi fermai al di la della porta socchiusa dopo aver recuperato la telecamera che avevo gi preparata per loccasione. Da quella posizione potei osservare senza essere notato le loro azioni.

Lui, che chiamer Marco, si avvicin al bordo della vasca e si present, poi le chiese se po-

teva spogliarsi. Laura rispose che doveva spogliarsi, in modo da non bagnare i vestiti mentre laiutava a terminare di lavarsi. Prontamente Marco inizi a denudarsi seguito dallo sguardo pi che interessato di Laura che misur mentalmente il suo membro ancora rilassato.

La mia donna lo preg di lavarle la schiena e contemporaneamente si mise in posizione sollevando il busto dallacqua. Potevo vedere i rigagnoli dacqua che colavano sul seno liberandolo poco alla volta dalla schiuma che lo nascondeva, mettendo in mostra i capezzoli gi eretti. Marco, allora, si port alle sue spalle e inizi a strofinarla con la spugna intrisa nella vasca. Restrinsi limmagine nel mirino della telecamera sul viso di Laura che lentamente andava trasformando la sua espressione dal malizioso al goduto. Sembrava una gattona che si godeva le coccole; me la figurai mentre alzava la coda soddisfatta.

Le spugnate delluomo si trasformarono in carezze sempre pi mirate, ad un certo punto abbandon la spugna per usare solo le mani. Frugava ogni anfratto del corpo di lei spingendola poco alla volta a sdraiarsi nellacqua per potersi offrire meglio. In quella posizione riuscivo a vedere solo il viso della mia compagna, ma allimprovviso notai un ginocchio uscire dal bordo della vasca, poi laltro: aveva rannicchiato le gambe aprendole e dalla posizione del braccio di Marco capivo dovera la sua mano. Le mie supposizioni furono prontamente confermate dai gemiti di Laura e da come lei si mordicchiava il labbro inferiore capivo quanto la cosa le piacesse. Continuarono in quel modo sino al punto che la vidi sobbalzare e sollevarsi dallacqua. Evidentemente era giunta tanto vicino allorgasmo da farla fuggire, a lei piaceva sentire qualcosa nel ventre mentre godeva!

Laura usc dalla vasca prontamente accolta dallasciugamano che Marco reggeva, si lasci strofinate a lungo da lui poi lo spinse dolcemente verso il bordo della vasca mentre univa le labbra alle sue. Indietreggiando, lui, non vide il bordo e quasi inciamp rischiando di cadere dentro lacqua. Laura lo trattenne facendolo sedere sul bordo, poi apr le gambe e si posizion sopra di lui sbattendogli il seno sulla faccia. Scese lentamente con i fianchi sino ad appoggiarsi su di lui, movendo il pube percep la presenza del membro eretto, allora si sollev un poco, lo prese in mano e lo posizion sotto di se guidandoselo dentro. La vidi scendere lentamente su di lui facendosi penetrare. Per adattarsi meglio spalancava sempre di pi le gambe, aveva lo sguardo puntato sul suo, la schiena arcuata e i glutei tesi dallo sforzo, era bellissima. Si ferm solo quando lo ebbe preso tutto, allora inarc ancora di pi la schiena per poi iniz-

iare a muovere lenta le anche. Si stava godendo la penetrazione incurante del fatto di essere in casa con me, d'altronde lo aveva gi fatto in mia presenza. Dalla facilit con cui Marco era entrato capivo quanto fosse gi eccitata e mi aspettavo di sentirla urlare e vederla godere da un momento allaltro. Invece lei si manteneva aderente a lui, senza mai sollevare il sedere per scorrere il membro, si limitava a ondeggiare con le anche mentre le sue mani stringevano forte la schiena di Marco, forse per incitarlo a spingere in alto il bacino in modo da offrirle anche gli ultimi centimetri del suo pene, ma dalla mia posizione potevo vedere i suoi testicoli che gi appoggiavano contro il pube di Laura.

Lei si calm, poco alla volta. La presenza che sentiva nel ventre ebbe il potere di rassicurarla dopo il forte desiderio dessere penetrata generatole dalle carezze particolari subite dentro la vasca. Consent quindi a noi di procedere nel piano. Marco la sollev dolcemente dopo averle cinto la vita e quindi la guid fuori dal bagno. Io mi preparai raggiungendo in fretta la sala come eravamo daccordo, posizionai la telecamera in un punto della libreria che gi avevo sperimentato ottimale per la ripresa poi li attesi.

Al suo ingresso Laura mi lanci uno sguardo che mai le avevo visto. Non saprei definirlo, forse era gratitudine mista a libidine e stupore, nei suoi occhi si leggeva comunque lattesa. Lansia di ricevere un piacere che bramava e iniziava gi a provare con la fantasia.

La posizionammo sul tavolo, seduta sul bordo. Io le aprii le gambe e invitai Marco a prenderla. Lei sappoggi sui gomiti e fiss lo sguardo alternativamente sul mio e sul suo pube. Mi fiss mentre lui entrava nuovamente dentro di lei. Mantenne gli occhi aperti sui miei per tutto il tempo che Marco impieg a penetrarla a fondo. Vidi una piccola lacrima, di emozionante piacere, scendere poi gli chiuse godendosi quello che avveniva nella sua parte bassa. Mi spogliai osservandoli, analizzando freddamente il corpo della mia donna preso da un altro. Come appoggia il mi membro eretto alle sue labbra, Laura inizi a godere. Mentre cercava di darmi una parte del piacere che riceveva vedevo sul suo corpo i chiari sintomi dellimminente orgasmo. Era cos presa dalla situazione che aveva perso il controllo delle sue azioni, non era certo la prima volta che si faceva prendere su di un tavolo in mia presenza, anche nelloccasione in cui ero solo spettatore occulto aveva adottato quella posizione, ma ora io ero l e le stavo dimostrando con la mia erezione quello che lei intendeva come unapprovazione.

Vidi il suo corpo sconvolto da una serie di convulsioni sempre pi violente mentre Marco non mollava il ritmo avendo inteso il suo stato. Finalmente Laura url inarcando tutto il corpo, con gli occhi chiusi dimostrava nei tratti del viso un piacere non comune. Era completamente aperta verso il mio complice, il quale ne approfittava per darle dei colpi sempre pi intensi. Lui seguiva fedelmente il suo respiro, utilizzandolo come spia delle ondate di piacere. Verso la fine Laura si rilass tornando ad appoggiare la schiena al tavolo e ruot il viso verso di me aprendo la bocca ancora distorta dal godimento. Appoggia il mio membro a quelle labbra avide e mi godetti il loro calore post orgasmico mentre Marco si muoveva lento in lei.

Aveva appena terminato di godere del primo orgasmo di quel lungo pomeriggio e il suo respiro era ancora ansimante, eppure gi salzava a sedere guardandoci per poi indicare il divano. La accontentammo aiutandola a scendere dal tavolo, come appoggi i piedi in terra si appoggi a me aderendo con tutto il corpo al mio e mi baci. Un bacio carico di passione e tensione erotica, del tutto privo del calore che usualmente aveva appena dopo un orgasmo, chiaramente voleva ancora godere. La sua eccitazione, nata dalla sorpresa della situazione che avevo creato per lei, non era certo scemata e lei, era ancora affamata di piacere. La condussi verso Marco che gi si era accomodato quindi la feci inginocchiare sul divano al suo fianco. Dolcemente spinsi il suo viso verso il membro delluomo che laveva fatta venire e lei cap cosa le stavo chiedendo. Ingoi quel membro con la stessa voracit dimostrata dal suo ventre pochi istanti prima, sia in bagno che sul tavolo. Subito inizi a muoversi su di lui succhiandolo e scorrendolo in tutta la lunghezza. Mentre era concentrata nel suo compito mi mostrava le terga invitanti, le gambe leggermente divaricate mostravano la vulva arrossata e umida. Un sottile strato lucido ricopriva, invitante, le sue grandi labbra e io vi appoggiai il pene. Laura, forse troppo presa da quello che stava facendo, non intese le mie intenzioni quindi fu con suo grande stupore che si sent penetrare allimprovviso. Dimostr di gradire la mia presenza sollevando la testa per puntare al soffitto mentre un lungo gemito usciva dalla bocca. La trovai calda e enormemente dilatata, si percepiva chiaramente il suo recente orgasmo e il passaggio di un altro uomo. Lei accett passivamente il ritmo che le imposi e, mentre stingeva tra le mani il membro di Marco, torn ad ansimare. Alternava lunghi ingoi del pene davanti a lei con sguardi lanciati nella mia direzione. Appena ebbi scaricato la mia tensione erotica rallentai impostando un movimento pi lungo e profondo. Laura, allora dedic maggiore attenzione al pene che aveva tra le mani: lo leccava scorrendolo sopra e sotto per la sua lunghezza, giocava a stuzzicargli il glande con la lingua, poi lo ingoiava succhiando

forte. Mi piaceva vederla cos, ma pi ancora mi piaceva vederla penetrata. Limmagine del suo viso a contatto con il membro di un altro uomo era profondamente erotica e stimolante, ma volevo di pi. Desideravo, ora, poter nuovamente osservare il suo bellissimo corpo violato, vedere i delicati peli biondi della vagina aprirsi per accogliere un pene sconosciuto e guardare il suo viso distorto nel piacere che ne ricavava. Uscii da lei e, approfittando delle sue proteste, le feci sollevare la schiena traendola verso di me. Da dietro le accarezzai il seno scendendo sino al ventre, la strinsi forte sin quando sabbandon tra le mie braccia. Sentivo il suo respiro crescere dintensit, la pelle inumidirsi e diventare morbida al contrario dei muscoli che si tendevano spasmodici. La guidai, allora, a cavallo di Marco ma in modo che volgesse la schiena a lui. Con una mano sul collo, dolcemente, guidai la sua discesa sul membro che gi conosceva e le successive sue evoluzioni. La sollevavo e la spingevo gi, ero io a guidare il suo accoppiamento ora; e a lei piaceva. Dalla mia posizione potevo osservare nei dettagli pi intimi come il suo corpo diveniva pi bello quando provava piacere. La costrinsi a guardarmi per poter leggere nei suoi occhi cosa stesse provando, mi ricambi con uno sguardo appannato accentuato dalla bocca semiaperta in un lungo rantolo. Cerc il mio membro ma il desiderio con cui voleva cavalcare luomo che aveva dentro era pi forte, allora reclin la testa allindietro e si lasci invadere dalle sensazioni che salivano dal suo ventre. Conscia della mia vicinanza e del mio punto dosservazione incav il ventre in modo da consentire al mio sguardo di cadere proprio nel loro punto dunione. Si appoggi con le mani sul divano facendomi capire che ormai voleva essere libera di muoversi come preferiva. Il suo era uno spettacolo, una dimostrazione, per me. Non desiderava, ancora, un incontro a tre; in realt non voleva distrazioni mentre cercava nuovamente il piacere. Un altro membro fra le labbra lavrebbe distratta. Mi allontanai da loro portandomi sulla poltrona e li osservai. Laura si muoveva in modo da alternare lunghe e profonde penetrazioni con delle larghe escursioni delle anche. Saliva e scendeva su quel membro senza apparente fatica, non credevo potesse raggiungere un nuovo orgasmo cos presto e fu con stupore che la vidi buttare il busto in avanti appoggiando le mani sulle ginocchia delluomo e quindi ansimare di piacere. Si contorceva con quel membro profondamente piantato nel ventre e godeva. Mi alzai dalla poltrona appena in tempo per trattenerla in quella posizione. Al termine del suo orgasmo voleva, chiaramente, restituire il favore con la bocca, ingoiando quel membro sino a sentirlo esplodere nella gola. Mentre stava per farlo uscire dolcemente da se la fermai. Lei mi guard incuriosita e rimase seduta su di lui. Allora presentai il mi membro alla sua bocca aspettai.

Laura mi prese e aspir con forza. Trasfer su di me tutta la passione che voleva scaricare

sulluomo che le aveva dato due orgasmi. Era fantastica e rischiavo di non durare a lungo, mi ritrassi e dopo averla presa per le spalle la sollevai leggermente per poi spingerla gi. Guidavo ancora una volta il suo accoppiamento. Lei intu che desideravo ancora osservarla mentre saliva e scendeva a riempirsi di Marco e continu da sola. Ogni volta che saliva mi dispensava una fugace leccata sul pene che si trovava a pochi centimetri dal suo viso. Puntai lo sguardo sulla vulva e osservai lo strato lucido e sempre pi abbondante che lasciava sullaltro. Vedevo anche che si limitava a scorrere il membro senza pi muovere il bacino avanti e indietro, allora abbassai le mie mani sulla sua vita e la guidai in quel movimento. Lo sguardo che mi lanci era carico di passione, apr la bocca e ingoi nuovamente il mio pene senza lasciarlo pi uscire.

Il suo movimento era troppo stimolante per Marco, notai che le sue mani stavano per spingere Laura sulla schiena in modo da farla sollevare poco prima di esplodere, le allontanai. Lei era troppo eccitata e dilatata per percepire limprovviso ingrossamento del glande di lui, sintomo dellimminente orgasmo, e continu a muoversi incurante. Quando notai il viso di Marco contrarsi spinsi gi Laura verso di lui, impalandola sino in fondo, ancora lei non capi e immaginando che io volessi farglielo sentire sino in fondo mi ringrazi con una magnifica serie di leccate e forti aspirazioni che mi portarono allorgasmo nellattimo che anche Marco veniva.

Laura si sent riempire da due parti, sentii la sua lingua bloccarsi nellattimo che cap quello che stava avvenendo nel suo ventre, poi la consapevolezza che io lavevo spinta gi per quello quasi le procur un nuovo intenso piacere. Lei prendeva le opportune precauzioni, quindi non correva alcun rischio, ma pensava che io non potessi sopportare lidea di un altro uomo che le veniva dentro. Non ho mai capito da cosa nascesse la sua convinzione, ma nella sua perversione aveva di queste remore. Ci lasci godere di lei in lei, poi si sollev per portarsi a qualche passo da noi e ci guard.

Nei suoi occhi leggevo un piacere pieno di gratitudine e scendendo lungo il suo corpo riconoscevo i segni di quello che era appena successo. Un rigolo del mio seme le colava sul seno, quel poco che le era sfuggito dalla bocca, mentre tra le sue cosce gli umori della vagina misti allo sperma di Marco stavano lentamente scendendo. Disse che voleva fare subito una doccia e ci abbandon nudi e sconsolati. In fondo, visto che lei aveva tanto goduto di noi,

speravamo ancora in un suo interessamento. Marco mi domand con lo sguardo cosa prevedeva il futuro e io gli risposi con lo stesso mezzo che non ne avevo la minima idea.

Raggiunsi la mia donna in bagno, alla doccia aveva preferito la vasca ancora piena dacqua, che vista la stagione estiva, non si era ancora raffreddata. Immersa sino al collo si limito ad un grazie! quando mi vide entrare. Mi sedetti sul bordo e laccarezzai su una guancia.

Allora? E finita cos? le domandai

Cos cosa? fece di rimando lei

Il gioco non mi dire che ne hai avuto abbastanza?

Sono venuta due volte .. anzi quasi tre! disse lei con la voce ancora rotta dallemozione

E non vuoi godere ancora?

Laura mi guard come se si trovasse di fronte ad un alieno, un uomo che pensava di conoscere, ma che in realt non conosceva affatto.

E ..cosa ti aspetti da me ora? mi chiese

Sei sempre alla ricerca della trasgressione cerchi degli amanti per poter provare il piacere che nasce da un rapporto proibito, infedele, illecito. Dalla trasgressione, appunto, e ora che puoi veramente trasgredire non vai sino in fondo?

Penso di essere gi andata sino in fondo ho preso nel mio ventre il seme di un altro uomo davanti a te, mentre bevevo il tuo non credi che sia trasgressivo questo?

Si! Lo .

Ma, pensavo di farlo in tre!

In tre? mi domand pi stupita che mai e come?

Hai capito benissimo come dai siamo giunti a tanto proviamo!

Tu sei .! non termin la frase, chiuse gli occhi per un lungo istante e poi disse Lo sai che dietro mi fa male se non fai pi che attenzione!

Lo so ..ci star io .. e far attenzione!

Laura mi fiss per lungo tempo. Un periodo in cui, immagino, realizzo con la mente il tipo di amplesso che le stavo chiedendo, valutandone tutti gli aspetti. Poi mi disse:

Non me la sento scusa!

Non c problema ma cosa faccio, congedo il nostro amico o gli dico di rimanere ancora un po?

Salutalo anche per me poi torna qua!

Tornai in sala dove trovai Marco gi vestito. Lo misi al corrente del mio discorso con Laura e lui cap cosa avevo in mente, mi disse che le era gi capitato e di non preoccuparmi, di darle il tempo di adattarsi allidea; che in fondo la trasgressione tanto cercata dalla mia donna, in realt, la spaventava quando era proposta da me. Era un classico! Si dichiar disponibile ad un futuro incontro e non avevo dubbi su questa sua affermazione. Sulla porta mi salut con uno sguardo che intesi come dinvidia per il fatto che rimanevo l con quella donna.

Tornato da Laura laiutai ad asciugarsi, la massaggiai con lasciugamano come poco prima aveva fatto Marco e lei reag allo stesso modo. Era nuovamente pronta a godere, quello che aveva appena vissuto e le mie parole di poco prima, avevano generato in lei uno stato deccitazione che sarebbe durato per giorni. Come aveva agito con Marco fece con me. Mi spinse verso il bordo della vasca e si mise a cavallo sulle mie ginocchia. Inizi a strofinare il pube, umido dal bagno, sul mio pene rilassato portandolo presto in erezione, quindi si sollev guidandoselo dentro. Ader completamente a me mentre si muoveva cercando il piacere. Tentai di favorirla raggiungendo con difficolt il clitoride passando da dietro le natiche, ma lei disse di lasciar stare. Godeva gi a sufficienza e non voleva che la mia stimolazione rovinasse lorgasmo profondo che cercava. Non si stacc da me un istante, mi stringeva forte a se e io ricambiavo. Allimprovviso mi cerc con le labbra e mi baci con una passione che non sentivo da anni; dai nostri primi incontri. Muoveva veloce la lingua sulla mia in netto contrasto con la calma e lintensit con cui agitava le anche.

Sentii il suo respiro fermarsi insieme alla lingua quando venne, allora rilasciai il mio controllo e venni in lei, pochi istanti dopo linizio del suo orgasmo. Laura sent il mio seme spandersi nel ventre ed apr ancora di pi le gambe in modo da scendere il pi possibile su di me. Smise di baciarmi solo quando il mio membro, esausto, si afflosci dentro di lei.

Forse era uno sfogo, uno scarico per leccitazione, o il suo modo unico di ringraziarmi per quello che le avevo concesso di fare. Per non sapeva ancora che io volevo dimostrasse la sua gratitudine in altro modo.

Preparammo la cena insieme come al solito e io ne approfittai per annunciarle il resto della serata.

Non mi hai detto niente su questo pomeriggio! la stuzzicai.

Pensavo davertelo dimostrato?!

Si. Sei stata magnifica, prima e dopo ma non mi hai detto cosa hai provato, come quanto hai goduto .!!!

Ti prego non ora se ci penso mi viene voglia di saltarti addosso dobbiamo nutrirci prima! scherz lei

Dai ! Sii seria, ti piaciuto vero? domanda retorica!

Lo sai!

Dimmi a cosa pensavi mentre eri distesa sul tavolo o mentre eri su di lui sul divano, cosa

provavi, quello che sentivi incrociando il mio sguardo.

Godevo! Traevo piacere dal fatto che tu eri li, che lo facevo davanti a te, il mio uomo!

Pensavo: Guardami, guardami lo vedi come mi entra dentro lo vedi come mi piace?

E impazzivo al pensiero che i tuoi occhi erano su di me poi, quando, mi hai spinta gi su di lui in modo che mi riempisse . Sono quasi venuta solo al pensiero che eri tu a volerlo!

Sei unico! Ma non so come spiegartelo non facile, credo che siano cose che sentiamo e proviamo solo noi donne non so penso che ad un uomo non farebbe lo stesso effetto scopare di fronte alla sua donna, a farsi guidare, spiare da lei non credo, ci vuole quella sottile forma desibizionismo tipicamente femminile.

Credi? fu la mia affermazione

Cosa? mi domand confusa

A quello che hai appena detto, che a me non piacerebbe .. farlo davanti a te e con te con una terza donna, questa volta.

Si .. ne sono sicura, tu sei cos restio a metterti in mostra, cos - non la lasciai terminare

Ma saresti disposta a provare, in fondo me lo devi!

Laura pensava scherzassi, convinta di conoscermi a fondo, e mi disse che era disposta a dividermi con un'altra donna. Sempre che io la trovassi.

Laura cos: sicura e spregiudicata a volte, semplice e innocente altre. Non aveva tenuto conto del fatto che ero stato proprio io a trovare luomo con cui dividerla in quanto nessuno dei suoi saltuari amanti sarebbe stato disposto ad accettare la mia presenza. Allo stesso modo e proprio grazie a Marco avevo trovato la donna da inserire tra di noi. Questa fu la prima cosa che gli chiesi durante i nostri incontri preliminari. Marco si dimostr subito disponibile, giocava con le coppie da molto tempo e conosceva la donna adatta che, per magnifico caso, risiedeva proprio nella nostra citt. Me la present poi ci lasci soli in modo da consentirci di fare reciproca conoscenza.

Mi trovai di fronte una donna, sicuramente molto bella, con una capacit di dialogo unica. Non ebbi alcuna difficolt a raccontarle tutto del mio rapporto con Laura e della prova a cui volevo sottoporla. Forse fingeva comprensione, ma se lo faceva era veramente abile e sicuramente molto intelligente. Finimmo a letto insieme la sera stessa.

Quando annunciai a Laura che la donna lavevo gi trovata rest immobile a fissarmi come se mi vedesse per la prima volta, era il giorno delle sorprese per lei. Si avvicin portando il suo viso sotto il mio e mi chiese:

Te la sei gi .insomma, siete stati a letto insieme?!

Si! risposi con assoluta naturalezza, imitandola quando mi confessava i suoi tradimenti.

Laura spalanc gli occhi dalla sorpresa e notai che faticava a mantenere il controllo delle sue emozioni. Mentre una piccolissima lacrima iniziava a scendere lenta lungo il suo nasino mi disse:

Si, giusto! Anche tu hai il diritto di sfogare gli istinti come me!

Vedevo il suo bacino contrarsi nel tentativo di colmare quel senso di vuoto che sentiva nascere dentro di se, una sensazione che io conoscevo benissimo dalle tante volte che, lei, me laveva fatta provare. Quel turbamento che nasce ogni volta che scopri di non conoscere affatto la persona con cui vivi. Non propriamente gelosia, ma stupore misto ad un leggero dolore dovuto alla morte delle illusioni.

Scollegai la mia coscienza e agii come era solita agire lei. Mi avvicinai riconquistando lo spazio che aveva interposto tra di noi dopo il mio annuncio.

Ma lo sai che io amo solo te! le dissi Quella donna stato solo uno sfogo, solo sesso che ha coinvolto esclusivamente i nostri corpi non il nostro cuore!

Laura ascoltava senza proferire parola, si abbandon al mio abbraccio e, lentamente, si calm. Sapeva di doverlo accettare come io avevo accettato lei, non aveva scelta.

Durante la cena mi domando altre notizie su di lei, voleva sapere comera, quanti anni aveva e quando lavrebbe dovuta incontrare per dividermi con lei. Fui chiaro nella mia esposizione, anche se evitai di guardarla negli occhi mentre descrivevo il corpo di quella donna, temevo di leggervi un dolore che solo un animo femminile colpito nella sua sicurezza sa esprimere. Le dissi anche che lei era disponibile ad incontrarci quella sera stessa. In breve, Laura accett inconsapevolmente di seguire il mio piano sino in fondo.

Dopo cena, mentre la mia donna si preparava allincontro, telefonai a Claudia, questo il suo nome. Le raccontai velocemente il pomeriggio e laggiornai sui miei discorsi fatti a Laura. Combinammo di vederci da l ad un ora a casa nostra. Fatto questo cercai Laura per comunicarle quanto avevamo stabilito. In bagno, dove pensavo di trovarla intenta nei suoi preparativi non cera; allora tentai in camera e qui la trovai. Dalla porta socchiusa la vidi intenta a rimirarsi sul grosso specchio dellarmadio, la scena era carica derotismo e rimasi in silenzio celandole la mia presenza. Sul letto erano sparsi vari capi di biancheria intima, tutti molto belli e sensuali, e lei li prendeva uno per uno presentandoli sul suo corpo. Pareva che dovesse incontrare un altro uomo, non una donna. Evidentemente voleva figurare al massimo della sua femminilit temendo, forse, il confronto con laltra. Questa ipotesi era avvalorata dallespressione del suo viso, solitamente quando si vestiva provocante per un incontro il

volto dimostrava sicurezza e malizia; ora, invece, era concentrata nel dubbio. Si mordicchiava il labbro inferiore mentre spalancava gli occhi studiandosi nel riflesso. In fondo mi faceva tenerezza quella sua insicurezza, anche io stavo vedendo davanti a me una donna sconosciuta. Da sempre lei si era dimostrata spavaldamente conscia della sua bellezza e usava la naturale sensualit di cui era dotata per smuovere il mondo intorno a lei. Ora era l del tutto priva di quelle qualit che inizialmente mi avevano attratto e dimostrava, forse, il suo vero animo. Un aspetto di lei che sicuramente stava attirando la mia attenzione e smuoveva dei sentimenti che pensavo di non provare pi per lei dal giorno in cui mi confess la sua passione per il tradimento.

Era troppo tardi per tornare indietro e, comunque, dovevo andare sino in fondo ora che il mio piano si stava realizzando nel migliore dei modi.

Quando Claudia suon al citofono, Laura era pronta a riceverla. Si era truccata e pettinata con cura, indossava labito leggero e aderente che spesso utilizzava per sedurre i suoi amanti; un vestito che evidenziava le curve del corpo in special modo quelle del suo magnifico seno. And lei ad aprire la porta, non volle che fossi io ad accogliere quella donna; aveva deciso di affrontarla subito. Mi trovavo alle sue spalle quando apr e da quella posizione potei assistere al loro confronto. Non avevo mai visto due donne sfidarsi silenziosamente e, devo ammettere, la cosa mi stava eccitando.

La loro altezza corrispondeva, lo sapevo gi, quindi si scambiarono una lunga occhiata senza che nessuna delle due dovesse abbassare o alzare lo sguardo, questo le mise gi subito sullo stesso piano. Claudia si present per prima vincendo il gelo iniziale subito contraccambiata da Laura che si scost per farla entrare. Prima ancora di salutare me, la mia recente amica, si compliment con la mia donna per lo stupendo abito che indossava e lo fece con un tono di voce tanto sincero da far scattare subito una scintilla di simpatia tra di loro. Poi, mi si avvicin baciandomi sulle labbra e questo smorz un po quella scintilla. Le guidai quindi in sala, nello stesso locale dove Laura aveva goduto pi volte quel pomeriggio. Le feci accomodare sul divano e le lasciai sole per un istante, recandomi in cucina per prendere qualcosa da bere e i bicchieri. Al mio ritorno le trovai in silenzio, si respirava in quella camera una tensione che non si era nemmeno prospettata nel pomeriggio tra me e Marco, non sapevo come agire per sciogliere le due donne e lancia una richiesta di soccorso a Claudia.

Fu lei, infatti, a rompere limbarazzo di Laura coinvolgendola in una conversazione dai toni sempre pi intimi, lentamente si ritrovarono a parlare delle proprie esperienze sia sentimentali che erotiche. Scoprii in questo modo molte cose sia sul conto di Claudia che su quello della mia compagna, le due donne parlavano liberamente tra di loro, interpellandomi per avere il punto di vista maschile su di un dato argomento piuttosto che su di un altro. Le guardavo stupito, in poco tempo stava nascendo tra di loro lintesa che aveva richiesto pi di un incontro a me e Marco, ne ero felice ma temevo che diventassero amiche, non era questo il mio scopo per quella sera. Capii pi tardi che quella era un abile mossa di Claudia per sciogliere Laura. Partecipavo alla conversazione seduto sulla poltrona che mi aveva accolto spettatore delle evoluzioni di Laura sul membro di Marco quel pomeriggio, quando Claudia mi invit a raggiungerle sul divano, evidentemente sentiva che la mia compagna era pronta.

Mi fecero spazio. Una volta seduto Claudia chiese a Laura di raccontare nei dettagli il pomeriggio di trasgressione che aveva vissuto. La mia donna inizi dalla vasca da bagno, convinta che io non li avessi osservati. Mentre raccontava riviveva le sensazioni che aveva provato, sentivo la sua voce divenire sempre pi calda e sensuale; per rammentare meglio chiuse gli occhi perdendosi nei ricordi. Claudia si sistem in modo da poterla vedere meglio, nel farlo la sua corta gonna sal lasciandomi intravedere il delicato traforo della biancheria scura che indossava, era un invito al quale non potevo sottrarmi e, prontamente, appoggiai una mano sulle sue gambe. Il racconto di Laura ci stava eccitando, spinsi la mia mano a incontrare il pube dellaltra donna che subito si apr di pi. Ascoltavo Laura e guardavo negli occhi Claudia, il suo sguardo mi chiedeva di spogliarla e laccontentai. Sbottonai la sua camicetta mentre con lalta mano minfilavo sotto gli slip. La trovai eccitata, pi di quello che potevo immaginare, il mio contatto con le sue grandi labbra risvegli listinto sino allora contenuto. Si chin su di me, mi lecc sulla bocca mentre armeggiava con la chiusura dei miei calzoni. A fatica mi liber dellingombro della biancheria ed estrasse il mio pene quel tanto che era sufficiente per consentirle dingoiarlo. Pensai di venire subito, al primo contatto della sua lingua sul glande, rantolai distraendo Laura dal suo racconto. Come la mia donna apr gli occhi vide la capigliatura nera di Claudia che si sollevava e abbassava sulla mia zona genitale. Spalanc gli occhi spostandoli a fatica da quellimmagine sui miei. Come ebbi il suo sguardo la chiamai e lei si precipit a baciarmi mettendosi in ginocchio sul divano. La lingua di Laura invase la mia bocca togliendomi il respiro, tentai di raggiungere le sue cosce da sotto lorlo del vestito. A fatica trovai la mia meta, salii seguendo linterno delle sue gambe e raggiunsi presto il pube della mia donna. Con mia grande sorpresa incontrai subito i delicati peli invece degli slip, non so quando ma si era gi tolta la biancheria. Anche lei era eccitata, forse

pi dal suo racconto che dalla situazione, la penetrai con un dito facendola gemere.

Claudia mi stava facendo godere troppo, con la mano libera spinsi gi la sua testa mantenendola in quella posizione, lei allora si limit a succhiare il mio membro senza pi scorrerlo, pericolosamente, in lunghezza. Chiusi la bocca a Laura e lallontanai da me. Una volta eretta sulle ginocchia con la mano tentai di sollevarle il vestito. Lei intu e mi aiut, tir labito sino in vita scoprendo completamente il ventre, allora guidai il suo viso verso quello di Claudia. Ben presto sentii le loro lingue leccarmi allunisono. Il sedere di Laura, completamente scoperto era voluttuosamente spinto in alto, un immagine troppo invitante. Pregai le due donne di sollevarsi da me, anche perch ero ormai al limite della sopportazione, ancora pochi colpi di lingua ed avrei imbrattato i loro bellissimi visi.

Lasciai Laura nella posizione in cui si trovava e invitai Claudia ad alzarsi con me, quindi ci spogliammo a vicenda sotto gli occhi della mia compagna che seguiva le nostre mosse con acuto interesse, forse pi concentrato sul corpo della mia amica che sul mio. Slacciai la gonna di Claudia mentre lei mi sbottonava la camicia e sorrisi compiaciuto quando notai che aveva indossato il reggicalze, sapeva quanto mi piaceva. Sciolsi il suo reggiseno mentre ancora indossava la camicetta e mi precipitai a leccare quei capezzoli invitanti, il suo seno era meno prosperoso di quello di Laura ma non sfigurava affatto accanto al suo, come ebbi modo di scoprire.

Naturalmente non si tolse le calze e nemmeno le scarpe. Una volta nudi si port alle mie spalle, prese il mi membro da dietro e mi guid verso Laura, che era sempre inginocchiata sul divano, spinse allora il pene in direzione delle sue labbra. La mia donna lo ingoi per la prima volta quella sera sino scontrarsi con la mano di Claudia che me lo guidava nella sua bocca. Nel mentre con laltra mano mi massaggiava i testicoli, era stupenda la sensazione del suo seno premuto sulla schiena unita al calore del ventre che mi solleticava le natiche. Laura succhiava sempre pi veloce eccitata dallofferta che aveva ricevuto. Avevo lo sguardo fisso sul suo sedere che si muoveva invitante, non resistetti! La presi per le spalle e la feci girare per poterla penetrare. Anche questa volta Claudia mi guid nella mia compagna, appoggi il mio membro tra le sue grandi labbra e come vide che si aprivano spinse il suo corpo sul mio che di riflesso penetr Laura. Era Claudia, in fondo, a guidare il nostro ritmo, dopo avermi cinto la vita mi tirava a se per poi spingermi in avanti. Il calore che emanava era stupendo e mi

disponevo in modo da mettere la maggior porzione di pelle a contatto con lei. Laura, dal canto suo, stava gustandosi il mio membro senza curarsi di quello che avveniva dietro. Solo quando volt lo sguardo e vide Claudia aderente a me sentii la sua vulva contrarsi. Per la prima volta vidi la mia donna recitare il piacere, inizi ad ansimare in un modo del tutto spropositato, nemmeno nel pomeriggio durante gli intensi orgasmi che aveva avuto rantolava in quel modo. Sapevo che non corrispondeva a ci che realmente sentiva da come si muoveva, linterno della sua vagina, invece di dilatarsi come sempre faceva in prossimit dellorgasmo, si stava contraendo e la lubrificazione diminuiva. In quelle condizioni io sentivo troppo bene la sua forma traendone uno stimolo troppo intenso. Prima di raggiungere il punto di non ritorno per me spinsi forte Claudia indietro uscendo, al contempo da Laura. Guardai la donna in piedi al mio fianco e le dissi che ora volevo lei.

Mi accomodai sul divano vicino a Laura e feci cenno a Claudia di salire a cavallo delle mie gambe. Mentre lei saliva Laura si rannicchi in un angolo con le gambe incrociate, vidi i suoi occhi fissi sul mio membro che lentamente entrava nel ventre di Claudia. La quale fece in modo di scendere con un angolazione tale da mostrare quanto fosse ben fatto il suo corpo. Entrai senza fatica in lei, era molto pi eccitata di Laura e tanto bagnata che sentivo i suoi umori inumidirmi i peli pubici. Feci cenno a Laura di avvicinarsi, volevo i suoi baci mentre laltra mi cavalcava, ma lei si rifiut. Rest ferma a guardarci con uno sguardo indefinibile. Claudia si muoveva lenta, completamente appoggiata a me muoveva le anche e il bacino in modo da sentirmi al meglio. Visto che Laura non interveniva portai le mie mani sul corpo della donna che avevo sopra, le strinsi forte le natiche sollevandola un po, poi scorsi verso lalto la sua schiena e raggiunta la nuca la tirai verso di me per baciarla. Ci scambiammo un lunghissimo bacio che estendeva le sensazioni provenienti dal basso verso lalto e, al contempo, spingeva quelle delle nostra lingue a contatto verso il basso. Unendo in questo modo i genitali al cervello. Poich ci ch in alto come ci ch in basso. Mi persi nel nostro amplesso cos come fece Claudia. Il piacere stava nascendo lento ma inesorabile.

Mi ricordai della mia donna e guardai nella sua direzione, era sempre l immobile con gli occhi su di noi. Non riuscivo a decifrare il suo sguardo, mi pareva sconvolta o indifferente, per la prima volta non riuscivo a capire cosa stesse provando. Anche Claudia la osserv, allora mi sussurr nellorecchio che stavo per raggiungere il mio scopo: quello di dimostrare a Laura quanto potesse essere doloroso assistere allunione della persona che si amava con un partner occasionale, se questo avveniva contro la propria volont. Mi disse anche che stavamo

per darle il colpo di grazia, infatti, inizi a muoversi pi intensamente. Intuii cosa intendeva e portai una mano, da dietro le natiche, sul clitoride spingendola inesorabilmente verso lorgasmo.

Claudia miscel abilmente delle lunghe corse con i movimenti circolari del pube, un insieme micidiale e irresistibile. Poco prima di venire mi url di riempirla e quindi si abbandon al piacere. Sentii lorgasmo invaderla dai suoi muscoli prima ancora di sentirla urlare. Mentre godeva si muoveva come una forsennata su e gi sopra di me, era talmente eccitata che non la sentivo quasi pi, la sua vagina era un lago. Non ebbi quindi alcuna difficolt a mantenere il mio membro perfettamente eretto a sua disposizione. Solo verso la fine si calm scendendo tutta su di me, allora mi chiese ancora di riempirla e contraendo forte il ventre si mosse in modo da farmi esplodere. Era abilissima, voltai lo sguardo verso Laura e mi soffermai sui suoi occhi. La fissai sino allattimo che lintenso piacere me li fece chiudere e mi lasciai andare dentro Claudia. Lei segu il mio orgasmo con dei movimenti che parevano intesi a risucchiare nel suo ventre il mio seme. Ebbi un orgasmo lunghissimo, inaspettato dopo quelli del pomeriggio. Claudia mi trattenne dentro sino alla fine e pareva restia a sollevarsi da me. Solo quando senti che mi stavo rilassando si sollevo per cadere esausta al mio fianco. Si sporse allora verso di me e prima di baciarmi mi guard a lungo. Il suo bacio era un eccitante migliore della situazione in cuoi ci trovavamo. Forse era un illusione ma sentivo nuovamente il pene muoversi con intenzioni bellicose. Stupito da questo lo guardai appena lei si stacc da me. Claudia intendendo il mio sguardo come un invito si chin per prenderlo in bocca, poi ci ripens e chiam con un cenno Laura. La mia donna obbed a quel richiamo con lo sguardo spento, pareva priva dogni volont. Tutta la sua decisione e sicurezza dimostrata nel soddisfare due uomini quel pomeriggio era sparita.

Claudia prese il mio membro ormai privo di turgore e lo offr a Laura, la quale lo cinse tra le labbra. Lentamente inizi a succhiarlo e leccarlo, ma con meno passione del solito. Claudia mi guard con un sorriso mentre accarezzava la nuca di Laura. Il mio sguardo cadde sulla zona pubica di lei e il ricordo di quello che avevo appena fatto con quella donna mi fece collegare i suoi umori al mio pene, compresi che in quel momento Laura stava recependo il sapore di un'altra donna e ripensai a tutte le volte che lavevo trovata calda e bagnata per il rapporto avuto da poco con un altro uomo e intrisa del suo profumo. Lidea mi eccit come non mai, la mia parte razionale mi diceva che quello che provavo non era un sentimento di cui esserne fieri, ma la parte animale di me godeva di quella rivincita. Il cuore, spinto

dallirrazionalit, inizi a pompare sangue al mio membro, riportandolo al turgore iniziale. Immagino che Laura stessa si stup nel sentirlo erigersi tra le sue labbra, mai ci era capitato di avere dei rapporti cos ravvicinati. La consapevolezza dessere nuovamente pronto ad un rapporto mi carico esaltando il mio ego di maschio, sollevai il viso della mia donna e la guardai negli occhi mentre le assicuravo che ora toccava a lei. Laura non disse nulla, non protesto e nemmeno si dichiar felice di ricevermi.

La presi per le spalle spingendola a sdraiarsi sul divano, con le gambe gi in terra, io mi inginocchiai davanti a lei e dopo averla presa per le natiche portai il pube sul confine del cuscino. Lei apr istintivamente le gambe offrendosi. Guardai ancora una volta Claudia e spinto dal suo sguardo puntai il membro tra la femminilit di Laura. Lo speravo ma non me lo aspettavo di trovarla cos eccitata, la luce che aveva negli occhi non faceva minimamente supporre il suo stato. La penetrai con dolcezza e decisione, come sapevo piacere a lei, come tante volte mi aveva descritto essere stata presa. La sua espressione non mut, emise solo un leggero sospiro di soddisfazione. Mentre mi muovevo in lei la masturbai con i pollici delle mie mani appoggiate sul suo bacino. Le piaceva, era chiaro, e poco alla volta si sciolse.

Lintenso piacere che mi aveva dato Claudia mi aveva reso insensibile, il mio glande ancora arrossato dal precedente rapporto non coglieva alla perfezione linterno della mia donna, e questo mi permise di stuzzicare e stimolare Laura sino a sentirla pronta al piacere. Mano a mano che percepivo dilatarsi la sua vagina capivo che lei stava vincendo gli stati danimo avversi di quellesperienza, si stava lasciando andare e guidare verso il suo orgasmo. Mi muovevo studiando in ogni istante le sue reazioni e a tempo con le contrazioni del ventre; instancabilmente muovevo le dita sul suo clitoride sino a sentirla finalmente gemere. In genere, una volta giunta a quel punto non le mancava molto allorgasmo, infatti, mi aspettavo di vederla inarcare la schiena e urlare. Invece continuava a muovere il bacino, stringendo forte linterno della vagina contro il mio membro, senza tregua. Non lavevo mai vista impiegare tanto tempo per raggiungere lorgasmo.

Quando pensai che stesse per esplodere si lasci andare completamente sul divano e mi disse, con un tono di voce rassegnato:

Non ci riesco, lasciati andare vieni tu!

Dai che ci sei quasi! - la incitai.

Ci sono con il corpo ma la mente non lo segue dai vieni tu, come vuoi!

Uscii da lei e mi sedetti in mezzo alle due donne, guardai Claudia ma non ottenni nessun aiuto o suggerimento da lei.

Cosa ti succede? Non date questo? domandai a Laura

Non lo so non riesco a togliermi dalla testa alcuni pensieri!

Quali? chiesi preoccupato.

Lascia stare! Dai ne parliamo poi con calma!

Stavo per ribattere ma fui bloccato dalla mano di Claudia, mi voltai verso di lei in tempo per vederla scendere sul mio membro. Me lo ingoi ancora una volta sotto gli occhi di Laura.

Non voleva solamente eccitarmi, il suo scopo era quello di farmi nuovamente venire. Un la mano alla bocca e in pochi e decisi movimenti mi port allorgasmo. Si lasci riempire la bocca dal poco seme che ormai rimaneva a mia disposizione, poi si alz e raggiunse Laura. Avvicin il suo viso a quello della mia donna e appoggi le labbra alle sue. Laura le apr ricevendo il seme che Claudia non aveva ingoiato. Vedevo il mio sperma colare dalla lingua di Claudia in bocca a Laura, limmagine mi simpresse nella memoria in maniera indelebile. Poi sentii Claudia sussurrare:

Ti restituisco il tuo uomo, tieni!

Laura la guardo intensamente, quindi chiuse le labbra e ingoi.

Claudia era giunta in taxi e io la riportai a casa vista lora oramai tarda. Nel tragitto le chiesi spiegazioni sul comportamento di Laura, speravo che una donna potesse capirla meglio di me. Lei sostenne che, molto probabilmente, Laura non era riuscita ad accettare il confronto con lei, oppure non accettava il fatto che anche io potessi avere una relazione esterna alla coppia. Secondo Claudia era stata proprio questultima notizia a distruggere la sua autostima e a metterla, per la prima volta, di fronte al fatto che lei non era lunica donna sul pianeta.

Claudia aveva ragione in parte. Una vota tornato a casa trovai Laura ancora sul divano che mi aspettava.

Quella notte parlammo a lungo e sinceramente per la prima volta da che era iniziata la nostra relazione. Lei tent di spiegarmi cosa la portava allinfedelt, mi disse che era pi forte di lei e non poteva resistere alla tentazione di provare lincredibile eccitazione che una relazione clandestina sapeva donarle. Mi parl, finalmente senza tab, di quello che aveva provato quel pomeriggio confrontandolo con le sue sensazioni della serata.

In pratica non riusciva ad accettare il fatto che io non fossi sufficientemente appagato da lei tanto da cercarmi un'altra donna e da portarla in mezzo a noi. Non capiva come fosse possibile che lei tanto desiderata da tutti non mi appagasse.

Seguivo i suoi discorsi stentando a credere a ci che udivo. Nei suoi monologhi cito sempre se stessa e rifer solo dei suoi sentimenti. Mai si preoccup di chiedermi cosa avevo provato io nel pomeriggio quando era lei tra le braccia di un altro o nelle tante volte in cui mi aveva confessato i suoi tradimenti. Parlava solo di me con un'altra. Disse che stava per impazzire quando mi vide pulsare nel ventre di Claudia e di aver provato un sentimento di profonda gelosia e odio verso quella donna.

Tentai, allora, di calmarla ancora una volta promettendole di non costringerla a ripetere quellesperienza se le procurava tanto dolore. Ottenuta la sua attenzione le dissi, per, che

una coppia si stabilizzava nellequilibrio e quindi non poteva impedirmi di avere una amica molto particolare se lei continuava ad incontrare altri uomini. In fondo la mia non era una ricerca di sensazioni che le non sapeva pi darmi, ma solo il desiderio di qualcosa di pi. Esattamente come nel suo caso.

Dopo un lungo silenzio, Laura mi confess che non era tanto la consapevolezza di sapermi con un'altra donna ad infastidirla ma il confronto che inevitabilmente ne sarebbe nato. Temeva di essere giudicata, valutata, grazie ai nuovi termini che Claudia mi avrebbe fornito. Lei non amava mettersi in discussione! Evidentemente, questo era il suo modo dagire nei miei confronti, chiss quante volte mi aveva valutato dopo aver conosciuto un altro uomo, ed ora temeva di trovarsi nella mia condizione. Ora capivo cosa lavesse sconvolta di pi in quel pomeriggio: non il fatto di dividerla con un altro ma che io ne accettassi il confronto! Purtroppo, per lei, io non mi ero affatto confrontato con Marco.

Il tema del primo incontro tra me e il mio complice fu proprio questo. Marco, forte della sua esperienza nel gioco con le coppie, si permise di darmi alcuni consigli; ed io glie n fui molto grato. Mi disse: Vedi, noi non dobbiamo sfidarci quando saremo con lei, non siamo obbligati a confrontarci tra di noi dobbiamo collaborare. Il nostro obbiettivo sar il suo piacere prima di tutto. Se iniziamo a verificare chi dei due c lha pi lungo, chi la fa godere di pi, chi pi in forma dellaltro .. la fine! La nostra attenzione deve essere solo per lei, al limite di non cercare il nostro piacere ma solo il suo. Ho visto fallire pi di un incontro ben preparato solo per questo banale motivo. Marco aveva ragione, seguendo il suo consiglio avevamo regalato a Laura un pomeriggio fantastico senza rinunciare al nostro piacere. Occorreva, quindi, in questo gioco una buona dose di generosit e di sicurezza in se stessi. Doti che la mia donna aveva dimostrato di non possedere la sera stessa.

Mi ritrovai ad inseguire i miei pensieri senza pi ascoltare le parole di Laura, poco alla volta mi accorgevo di disinteressarmi a ci che aveva da dirmi. Purtroppo avevo visto un aspetto di lei molto pi deleterio della sua infedelt: il suo egoismo o ci che, in quelloccasione, definii in questo modo.

Me ne andai pochi giorni dopo, senza traumi per nessuno, oramai anche Laura aveva capito che non potevo accettare di dividere la mia vita con una donna che adottava due sistemi di misura: uno per lei e uno per tutti gli altri.

Telefonai a Claudia, la quale mi disse che si aspettava tutto questo e che aspettava anche me.

Scoprii in lei una donna completamente diversa da quello che mimmaginavo, ammetto di essermi lasciato conquistare dal suo corpo prima che dal resto. Non la conoscevo affatto e mi dedicai alla scoperta del suo pi intimo essere, innamorandomi perdutamente man mano che la conoscevo meglio.

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La perversione di Claudia (1 parte)

Claudia arriv dopo Laura.

Meglio sarebbe dire che la sostitu la sera stessa in cui misi Laura nella condizione di provare sulla sua pelle ci che mi aveva fatto subire nei lunghi anni del nostro rapporto.

Claudia era completamente diversa da Laura bench simile sotto molti aspetti. Come lei non riusciva a sentirsi pienamente soddisfatta da un rapporto esclusivo, meglio sarebbe dire

che non riusciva a darsi esclusivamente ad un solo uomo. Si ricaricava con la trasgressione e nutriva la sua naturale passione con leccitazione ricavata dai giochi proibiti. La consapevolezza di vivere una situazione che possiamo definire fuori della norma le dava la sensazione dessere una donna in grado desprimere la propria sessualit liberamente, la faceva sentire femmina, spregiudicata, disinibita, realizzata e libera. La libert era il valore al quale teneva di pi, non ammetteva alcunintrusione e nessun limite. Al contempo rispettava la libert degli altri, bisogna ammettere la sua coerenza, non chiedeva mai quello che sapeva di non poter o voler dare.

Laura non chiedeva la libert, se la prendeva; pretendeva anche ci che non dava, il concetto dequilibrio di coppia era rappresentato da una bilancia con il baricentro del braccio spostato dalla sua parte. Non era solo questione degoismo o egocentrismo, ma semplice ignoranza. Termine forte, vero, ma come si pu definire una persona dindole naturalmente buona, generosa in molti aspetti della vita, che per ritiene tutto dovuto dal partner e quasi nulla dovuto a lui?

Io credo che il suo comportamento fosse determinato da una mancata conoscenza delle pi elementari regole di buona convivenza; ignoranza, in una sola parola!

Tornando a Claudia, notai sin dallinizio quella che era la maggiore differenza tra lei e la mia ex compagna: lei voleva condividere con il suo uomo le esperienze che viveva, sentiva il bisogno di rafforzare la trasgressione con la presenza, attiva o passiva, del suo compagno. Mai si sarebbe concessa unavventura senza la presenza del suo uomo, quando la conobbi da sola era libera in quel momento.

Con il tempo imparai a conoscerla meglio e allora capii cosa la spingeva a coinvolgermi: a lei non era sufficiente il sesso, non le bastava la pura trasgressione fisica, voleva il coinvolgimento di tutti i sensi nei suoi giochi. Lamore non poteva rimanere fuori, doveva per forza entrare, agire, ed assumere il suo ruolo di sublime condimento. Poich lei amava un solo uomo alla volta, ne va da se che il suo uomo doveva essere presente durante lesplosione della passione folle e trasgressiva. Una spiegazione forse contorta, ma tremendamente sincera. Mi sono chiesto pi volte come si potesse parlare di sincerit applicando il termine ad una donna

come Claudia, in effetti, lei non aveva mai nascosto la sua passione per il tradimento, il suo bisogno di infrangere le regole del comune senso del pudore e della fedelt. Era sincera con se stessa e con gli altri, pochi conoscevano il suo lato passionale, il concetto di vita di coppia che seguiva, il modo dintendere il sesso, ma il suo uomo non nera certo alloscuro. Ecco un'altra differenza sostanziale con Laura.

Un ultima cosa la distingueva da lei. Se Laura cacciava, inseguiva i suoi amanti, aveva funzione attiva nel gioco di seduzione, prendeva sempre liniziativa, Claudia era piuttosto passiva sotto questaspetto. Lei si donava come solo una vera femmina sa darsi, non prendeva quasi mai liniziativa. Piuttosto stimolava al punto giusto la fantasia degli uomini, spingendoli a farsi avanti senza che lei non avesse mosso nulla verso di loro. Coinvolgeva il suo compagno anche nella pianificazione dellincontro che lavrebbe vista sottoposta alle attenzioni di un altro uomo.

Se verso di Laura avevo provato, inizialmente, una forma di gelosia; con Claudia non poteva capitare. Riusciva a rendermi complice al punto di desiderare io per primo la realizzazione del suo gioco.

Claudia mise in chiaro il suo carattere sin dallinizio; non mi nascose nulla, nemmeno quello che saspettava da me. Mi sconvolgeva positivamente, lo ammetto, ed iniziai a giocare con lei quando notai che la novit del nostro rapporto non era pi di grande stimolo alla sua passione, capii in quel momento che se volevo tenermela dovevo farla sognare. Il problema era quello dinventarsi qualcosa in grado di stupirla, impresa non facile con lei che aveva gi provato diverse esperienze.

La prima occasione si present, inaspettata, una sera come tante. Dopo una buona cenetta a due al ristorante ceravamo recati in uno dei tanti locali della citt per terminare la serata in compagnia di una bevanda alcolica e la musica di un pianoforte. Claudia pareva normale, ma avevo imparato a conoscerla gi in pochi mesi. Notavo il suo sguardo vagare per il locale e focalizzarsi sulle coppie in atteggiamento intimo, le guardava intensamente studiandone i particolari. Dialogava in modo naturale con me ma la sua voce diveniva sempre pi calda ed evitava ogni allusione al sesso, evidentemente si stava eccitando seguendo la sua fantasia;

forse simmaginava al posto di questa o quella donna mentre veniva accarezzata e stuzzicata in pubblico. Tentai, allora, di soddisfarla e di lenire la sua voglia, ma non voleva me; in quel momento si era liberato del tutto il suo vero animo.

Ero indeciso sul da farsi, desideravo soddisfare i suoi desideri, ma non volevo proporle niente di scontato. Sarebbe stato facile trovare qualcuno disposto a giocare con noi, labbigliamento e il modo di porsi di Claudia avevano attirato lattenzione di parecchi uomini non accompagnati. Lei continuava a lanciare messaggi di disponibilit, ammiccava con gli occhi e il resto del corpo ora ad uno, ora ad un altro. Vedevo i loro sguardi fissi su di lei, alcuni spudorati altri timidi tutti, per sfrontati. Claudia veniva sistematicamente valutata, partivano dai dettagli del corpo per analizzarne le forme per giungere al viso in modo da valutarne il desiderio e la disponibilit.

Lei respirava sempre pi veloce, gonfiava il seno mentre il colorito del viso prendeva quella tonalit rosata che denunciava la crescita del desiderio. Decisi di agire, non riuscivo pi a sostenere lattesa, persi per mano la mia donna e uscimmo dal locale. Raggiunta lauto, posteggiata nellampio piazzale, le aprii la porta per farla accomodare sul sedile. Claudia segu il mio invito mentre mi lanciava unocchiata mista di delusione e rabbia. Credeva che io non volessi inseguire la sua perversione ma si sbagliava; invece che salire al posto di guida mi accomodai nel sedile posteriore, proprio dietro di lei, accarezzandole i capelli le domandai:

Cosa hai? Mi hai lanciato uno sguardo tenebroso!

Niente! Solo che speravo in una serata particolare era nata bene: il ristorante, il locale la gente!

Cosa intendi per particolare?

Lo sai!

No. Non lo so! Dimmelo tu!

Sai benissimo cosa mi piace, sai che lo voglio da te e per te!

Conosci la mia sessualit, conosci il mio desiderio .conosci me!

Ti mi hai sempre detto di essere mia e solo mia, di seguire sempre e solo la mia volont!

O sbaglio? era un gioco di parole o poco di pi, sapevo che lei aveva pronunciato quelle frasi nella consapevolezza che io ero pi che disposto a consentirle le sue trasgressioni.

Non ti sbagli, ti ho detto questo.

Allora cosa vuoi da me adesso?

Dammi le mani!

Le mani?

S, passale dietro al sedile cos brava!

Ed ora?

Ferma cos! Presi un cordino di passamaneria da tende che mi ero procurato alcuni giorni prima, nella convinzioni che fosse pi facilmente giustificabile di un paio di manette, durante un eventuale controllo, e legai le mani di Claudia dietro il sedile.

Lei mugol soddisfatta poi chiese Che cosa hai in mente?

Lo capirai! dissi enigmatico.

Terminata lopera discesi dallauto per tornare davanti, aprii la sua portiera e mi chinai verso di lei. La guardai a lungo negli occhi, poi lentamente iniziai ad accarezzarle le gambe spingendo sempre pi su lorlo della gonna. Lei mi aiut sculettando in modo da non bloccare con il suo peso il vestito. Portai il tessuto sin oltre il limite delle calze, quindi spostai la mano sul pube. Claudia era caldissima, un profumo intenso si levava dalla sua intimit mentre una

chiazza umida si andava allargando sugli slip neri. Mentre accarezzavo i delicati e sottili peli del pube gli sfilai via la biancheria, quindi mi misi in tasca gli slip, la baciai sulla bocca e richiusi la porta allontanandomi. Voltandomi verso la macchina notai, divertito, la sua espressione interrogativa. Stranamente non dimostrava alcuna preoccupazione, in fondo era legata al sedile di una macchina aperta, con la gonna sollevata a scoprire il bordo delle autoreggenti e senza biancheria intima! Era evidente che si fidava di me, oppure la voglia di trasgredire era pi forte dogni timore.

Entrai nel locale, subito scorto dai ragazzi che prima ci osservavano in coppia, e mi diressi verso luomo che mi pareva il pi ammirato da Claudia. Attaccai discorso con lui al bancone del bar, subito gli altri si voltarono verso nuovi obbiettivi, avevano capito dessere esclusi dal nostro gioco. Lui era evidentemente avvezzo a queste situazioni inusuali per me, infatti dialog tranquillamente con me riuscendo a infondermi un senso di fiducia tale da spingermi a posare nelle sue mani gli slip di Claudia ed indicargli la vettura dove si trovava. Lui rest ancora un po con me, termin di bere poi, salutandomi come un vecchio amico, usc.

Ero indeciso, non sapevo se uscire pure io o se era meglio restare l. Mi voltai verso i tavoli, ma nessuno mi degnava della sua attenzione, allora guadagnai luscita. Non volevo raggiungere la mia vettura, ma desideravo capire cosa stesse accadendo al suo interno. Oltre al resto, lei, aveva sempre affermato di desiderare la mia presenza, attiva se lo desideravo, durante i suoi amplessi con gli altri uomini. Mentre camminavo verso il luogo dove era ferma la macchia meditavo sul fatto che, la situazione, non era cambiata molto dalla mia precedente relazione, solo che ora mi piaceva e mi eccitava la consapevolezza dellinfedelt della mia donna. Riuscivo a formare, nella mia mente, limmagine di Claudia presa in quel modo, la vedevo spingere il pube verso luomo impedita dai legacci sulle mani, mi pareva di sentire i suoi gemiti. Mano a mano che mi avvicinavo vedevo una figura indistinta attraverso il finestrino che si muoveva con moto alternato. Stranamente lauto non ondeggiava e tutto era avvolto dai soli rumori della notte cittadina. Allungai la mia rotta, in modo da raggiungerli da un lato non visibile da loro, camminavo lento e silenzioso. Giunto a pochi metri deviai verso un angolo oscuro, non illuminato dai lampioni, ero ad una distanza sufficiente da consentirmi di notare lombra di lui che iniziava a muoversi sempre pi veloce e sentire i gemiti soffocati dal finestrino chiuso di Claudia. Allimprovviso un urlo di piacere segnal il raggiunto orgasmo della mia donna, lui rallent visibilmente il ritmo sino a fermarsi dopo pochi minuti. Alla fine usc dallautomobile e si diresse, dopo un cenno di saluto verso il locale. Pensai che ora era

giunto il momento di raggiungere Claudia. Entrai in macchina dal lato guida e volsi lo sguardo verso di lei. Era ancora legata al sedile, sul viso unespressione di beatitudine testimoniava ci che aveva appena fatto. Non disse nulla, si limit ad abbassare lo sguardo sulla sua vulva indicandomi dove appoggiare il mio. Vidi,allora, una chiazza biancastra che si allagava dalla fascia delle autoreggenti sino ai peli pubici e il ventre di Claudia che ancora si muoveva in preda agli ultimi spasmi. La sciolsi liberandole le mani, in silenzio avviai il motore e mi avviai.

Claudia rimase seminuda con lo sperma che diveniva sempre pi liquido senza preoccuparsi di poter essere vista da altri. Con calma prese un fazzoletto di carta per ripulirsi alla meglio, al termine depose nella borsetta anche gli slip, non capivo quella sua mossa ed il suo significato intrinseco, tentava forse di dirmi che non naveva ancora abbastanza? Aspettai una sua parola che non arriv sin sotto casa dove mi sussurr un grazie con una voce cos calda che ancora ricordo.

Una volta entrati si precipit in bagno, subito potei sentire lacqua che scorreva nella doccia, io mi accomodai in sala in attesa della sua uscita e dellinevitabile seguito. Infatti lei mi raggiunse poco dopo, nuda ed ancora gocciolante.

Mi aspettavo che tu entrassi in macchina con lui!

Non sapevo che fare, questa volta ho preferito lasciarti sola!

Per eri l, ci hai visti .. vero?

S e ti ho sentita!

Grazie!

Nessuno mi aveva mai fatto un regalo cos!

stato magnifico sentirsi legata in quel modo e sapere che tu sceglievi luomo che mi avrebbe fatto godere!

Mentre lui mi prendeva ti sembrer strano, impossibile, ma mi sentivo tua. Profondamente tua. Tu mi avevi legata l, tu avevi scelto luomo come se tu mi avessi ordinato di farmi scopare da quello ed io ho eseguito!

Ti piaciuto vedo!

S!

Ed ora?

Voglio te!

Cos dicendo Claudia mi sal a cavallo delle ginocchia, senza attendere altro inizi spogliarmi dei pantaloni estraendo subito il membro eretto dallinizio del nostro gioco. Lei non si stup affatto di trovarmi gi pronto e si sistem in modo da farlo entrare. La trovai molto eccitata e, subito, arrivai in fondo al suo ventre. Claudia aveva gi goduto e aveva deciso di dedicarsi totalmente al mio piacere, si mise a muovere le anche in un modo magnifico, quasi impossibile da resistere a lungo. Presi forte i glutei e strinsi le natiche sino a farle male, a lei piaceva! Era difficile seguire le sue evoluzioni quindi mi ritrovai a sfiorare il suo ano, fu in quel momento che desiderai prenderla totalmente. La sollevai di peso sino ad uscire da lei, quindi tentai di posizionare lano sul membro ma non era impresa facile, fortunatamente lei cap.

Le dissi che volevo vederla impalarsi su di me, che se lei si era sentita mia quando lavevo legata ora doveva sentirsi in mia totale balia dandomi le sue viscere. Claudia apprezzava a fondo tutte le implicazioni psicologiche del rapporto anale, anche quelle fisiche. Senza che dovessi dire altro lei si alz, mi volse la schiena e dilatandosi le natiche scese verso di me. Non lavevo mai presa in quel modo senza una preventiva lubrificazione, ma il recente orgasmo laveva tanto eccitata da dilatare anche lano. La penetrai con fatica, ma incredibilmente senza alcuna preparazione. Lei scese pi cauta questa volta, si muoveva in modo da farmi conquistare centimetro dopo centimetro le sue viscere, saliva e scendeva ogni volta di pi. Quando riusc ad appoggiare le natiche su di me ero completamente in lei, allora si calm e attese che lano si adattasse. Passai, in quel momento, le mani sulla vulva alla ricerca del clitoride. Il mio stimolo la spinse a muoversi. Sentivo che godeva nuovamente ma io percepivo troppo lo stimolo che mi dava, non avrei retto a lungo. Ci tenevo a regalarle un altro orgasmo allora le sussurrai nellorecchio:

La prossima volta vediamo di metterne anche uno qui dentro! dicendo questo le infilai un dito nella vagina.

Claudia ansim pi forte ed url subito dopo. Il suo orgasmo mi colse di sorpresa, rilasciai ogni controllo e mi faci guidare verso il piacere dai suoi movimenti convulsi. Venni in lei, iniettandole il seme nelle viscere. Lei continuava ad ansimare in preda ad un orgasmo lunghissimo, con un ultimo colpo di reni si sollev in piedi, facendomi finalmente uscire da lei, poi croll sul divano al mio fianco. Non resistette seduta quindi si volt in modo da non appoggiare il peso sul sedere e termin di languire in quella posizione.

Dopo quella sera il nostro rapporto, per certi aspetti, miglior. Lei si sentiva legata a me, oltre che dal sentimento e dallattrazione, da una complicit che prima non cera. Non eravamo pi dei semplici amanti vincolati nel nostro menage da quelle regole stabilite da altri ma ci stavamo trasformando in una coppia di perversi adoratori del piacere. Sapevo che lei si aspettava molto da me e questo metteva a dura prova la mia fantasia. Lasciai passare almeno un mese e mezzo prima di riproporle un nuovo gioco, anche perch lei appariva tranquilla sotto questo punto di vista; il lavoro con i suoi problemi aveva risucchiato tutte le sue energie privandola della voglia di giocare. Era un periodo passeggero, lo sapevo, ma iniziavo a sentire la mancanza di quelle sensazioni piccanti, piacevoli e dolorose al contempo, che solo una donna come Claudia sapeva dare.

Organizzai quindi un fine settimana distensivo lontano da casa e dai pensieri di lavoro. Il posto in cui avevo prenotato era splendido: immerso nei boschi delle nostre montagne era dotato di tutto ci si poteva desiderare, dalla piscina alla sauna. In pi, il che non guasta, la cucina era ottima.

Avevamo solo tre giorni per distenderci ed ero intenzionato a sfruttarli sino in fondo, Claudia non sospettava minimamente che non ambivo al solo riposo, infatti mancava nei suoi occhi quella luce particolare che sempre li illuminava quando era eccitata.

Alla sera del primo giorno facemmo lamore nella nostra camera tranquillamente e finalmente ritrovai la donna di sempre; dimenticate le tensioni quotidiane aveva ripreso a darsi completamente. Non che nelle settimane precedenti si negasse, ma sentivo in lei qualcosa di diverso, il cervello era preda di continui pensieri che la distraevano dal sesso, solo il suo istinto le permetteva di godere dei momenti dintimit. Qui, abbandonati in citt detti problemi, Claudia si stava riprendendo magnificamente. Il primo passo era fatto. Il mattino seguente ci svegliammo tardi, lei languiva nuda nel letto coperta solo da un lembo del lenzuolo e insisteva per rimanere l. Le proposi di bere solo un caff, dopo la doccia, e di recarci nella sauna per distenderci del tutto. Accett di buon grado e verso le undici entravamo nella camera piena di vapore. Eravamo soli, d'altronde non cerano molti ospiti in quel periodo, quindi mi levai lasciugamano che pudicamente ricopriva le mie nudit subito imitato dalla mia donna. Quello che Claudia non sapeva era che avevo scelto quel posto dopo un fitto scambio di corrispondenza elettronica con il proprietario e alcune telefonate. La particolarit che mi aveva attirato l era la possibilit di avere in esclusiva luso di certe zone: come la piscina, la sauna, la sala bigliardo e cos via, per intraprendere dei giochini particolari. Feci accomodare Claudia su di una panca in posizione quasi centrale nella sala, quindi mi portai alle sue spalle per poterla accarezzare, mi piaceva scorrere la sua pelle umida di sudore e resa ancor pi morbida dal vapore. Lei apprezzava le mie attenzioni, sentivo infatti i muscoli rilasciarsi, era duro evitare le zone erogene dello splendido corpo che avevo davanti ma volevo portarla verso un eccitazione profonda e non immediata quanto superficiale. La sciolsi nel vero senso della parola, quando lei si abbandon contro di me iniziai a sfiorarle il pube mentre osservavo con occhio clinico i capezzoli per giudicarne la turgidit. Lei emise un leggero mugolio di soddisfazione, segno che iniziava a considerare lipotesi di terminare la sauna con un amplesso, allora decisi che era pronta a soddisfare la mia fantasia. Presi dalle pieghe del mio asciugamano, dove era rimasta nascosta sino ad ora, una fascia di tessuto leggero e delicatamente la passai sulla sua fronte. Claudia non protesto quando la bendai privandola della vista, la sua eccitazione aveva raggiunto quel livello tale da spogliarla dogni volont di resistere. Ora desiderava unicamente godere ed era disposta a tutto pur di appagare i sensi. Restava in silenzio, non chiedeva nulla, accettava dimostrando di gradire tutto quello che avevo intenzioni di farle. Quando mi allontanai dalle sue spalle rimase seduta con le gambe leggermente aperte e la mani appoggiate sulla panca, le girai intorno focalizzando il mio sguardo sul ventre scosso da un respiro sempre pi veloce, quindi la presi per le ginocchia e la spostai su di un lato esterno della panca, quello rivolto verso la porta dingresso, in modo che si potesse sdraiare su di essa in seguito. Appoggiai, quindi, le mani sulle gambe per ac-

carezzarle e aprirle con dolcezza, lei seguiva senza opporre resistenza le mie silenziose richieste, si apr e spinse in avanti il pube come per attirare la mia attenzione l. Linvito era esplicito e troppo allettante per essere ignorato, mi tuffai con la lingua sulla leggera peluria alla ricerca del clitoride. Claudia sobbalz ed emise un lungo ansimo nel preciso istante che sfiorai con la lingua la morbida carne della vagina, mi concentrai meglio attuando tutte le pratiche che sapevo lei adorava. Passavo dal buchino al clitoride disegnando delle figure impossibili con la lingua, la penetravo fin che riuscivo poi succhiavo forte. Con le mani appoggiate sul suo ventre sentivo le ritmiche contrazioni dei muscoli interni e questo mi diceva che Claudia stava cercando lorgasmo. Normalmente si sarebbe rifiutata di venire in quel modo, lei amava sentirsi piena durante lesplosione del piacere, dal suo comportamento intuivo che ora era decisa a provare pi orgasmi, quindi poteva sprecarne uno raggiunto grazie alla semplice stimolazione orale. Purtroppo per lei le mie intenzioni erano altre, il piano che avevo preparato con cura prevedeva una situazione pi trasgressiva di un normale amplesso in un luogo pubblico comera la sauna. Come mi avvidi che era orami prossima ad esplodere, ma non troppo avanti da procurarle un dolore, mi fermai allontanandomi da lei. Claudia non protest pi di tanto, si limit a trasformare un gemito di piacere in uno di delusione, quindi rimase ferma nella sua posizione in attesa. Era uno spettacolo tremendamente eccitante il suo corpo, bendato, che ancora godeva. Il bacino si muoveva al ritmo delle contrazioni precedenti mentre il respiro non accennava a calmarsi. La tensione erotica e il vapore della sauna lavevano ricoperta di uno strato di sudore che luccicava su di lei, cangiando a seconda di come si muoveva. Sarei restato l ad osservarla per ore, ma quello che potevo scorgere del suo viso mi spinse ad agire, volevo trasformare quellespressione di sottile piacere in una di assoluto godimento, il suo corpo doveva essere scosso dalle convulsioni dellorgasmo tanto da lasciarla distrutta e dolorante ma, al contempo, felicemente appagata. Forse lei sospettava o forse lo desiderava tanto da non stupirsi quando quattro mani si posarono sul suo corpo. Mentre la osservavo avevo lanciato un segnale ai due ragazzi che sino a quel momento si erano tenuti in dispare in un angolo oscuro della sauna, aiutati dalle nuvole di vapore. Come dintesa uno di sedette sulla panca alle spalle di Claudia mentre laltro si poneva tra le sue gambe per continuare quello che io avevo interrotto. Lei non poteva vedere nulla e non aveva la minima idea di chi potessero essere quei due, nonostante tutto si lasciava prendere da loro e seguiva i silenziosi ordini delle mani strette sul seno. Focalizzai la mia attenzione sul viso per cogliere almeno nella curva delle labbra un dubbio, un esitazione, ma vidi solo piacere ed eccitazione. Claudia socchiudeva le labbra per ansimare mentre si appoggiava sempre di pi al ragazzo dietro di lei. Li raggiunsi e mi portai sopra il viso della mia donna, le sue labbra erano troppo invitanti e vi appoggia contro il membro. Non penso

che in quelle condizioni fosse in grado di riconoscermi, ma lei allarg le labbra e ingoi lentamente il mio pene. Contrariamente al suo solito non adopr la lingua per stimolare il glande, era troppo concentrata nel sentire cosa saliva dalla sue parte bassa per controllare anche la lingua, si limito a succhiare forte ogni volta che mi spingevo in lei. Guardavo il seno stretto dalle mani del ragazzo e il pube ricoperto dal viso dellaltro, intanto mi muovevo nella sua bocca. La situazione era troppo eccitante e nonostante il delicato stimolo che mi dava rischiavo di venire, stavo per ritirarmi quando lei spalanc la bocca e grid segnalando il suo primo orgasmo. Claudia volt il viso dalla parte opposta alla mia e continu a godere, vedevo il braccio del ragazzo inginocchiato davanti al pube che si muoveva veloce, intuii dalla sua angolazione la posizione della mano: stava spingendo almeno un dito dentro Claudia mentre continuava a leccarla senza perdere il ritmo. La lasciammo venire completamente poi ci allontanammo tutti da lei, abbandonandola sulla panca. Claudia si distese sul legno e lasci cadere le braccia ai due lati, in quella posizione termin dassaporare ci che le avevano appena regalato e dava uno spettacolo stupendo di se. Il ventre incavato raccoglieva i rigoli di sudore e vapore condensato sulla sua pelle; condensa che partiva dal seno per colare lentamente verso il basso ed allargarsi sul ventre. Subito mi immaginai leffetto di una eiaculazione sul seno ed il cammino del seme guidato dalle forme del suo corpo, stavo per indicare ai due cosa avevo in mente ma poi decisi di lasciare liberi gli eventi. Aspettammo, non per molto, che il suo respiro si regolarizzasse. Quando notammo che iniziava nuovamente a muovere lenta il pube, agitandolo verso lalto ed il basso a mo di richiamo, tornammo da lei. Ora che Claudia aveva provato un orgasmo intenso ma superficiale senza dubbio ambiva a sentire qualcosa di solido dentro di se, si capiva da come si muoveva e da quanto aveva spalancato le gambe al primo rumore. Con molto piacere notai che non aveva fatto alcuna mossa verso la benda sugli occhi, aveva accettato il mio gioco ed era decisa a seguirlo sino in fondo, dove le modalit ed il termine gli avrei dettati io. Anche se era al centro dellattenzione, anche se era lei come unica femmina la fonte e la dominatrice dei nostri piaceri, si dava completamente a me e solo a me in un gioco che vedeva s altre comparse, attori del piacere, ma dedicato solo a noi. Lei metteva tutto il suo corpo e tutta la sua femminilit a disposizione delle mie perversioni e questo gioco sarebbe durato sin quando le mie perversioni coincidevano con le sue. Lo sapevamo entrambi. Lei non riusciva a tradire senza la mia complicit ma doveva tradire per sentirsi completa. Lascia i due giovani andare avanti, in modo che si disponessero secondo le loro abitudini, li avevo gi visti in azione con un'altra coppia durante un mio sopralluogo in quella tenuta, in quelloccasione mi chiesero di partecipare con loro al gioco in quanto il marito della donna non voleva prendere parte attiva. Accettai, conscio della silente approvazione di Claudia, e potei conoscere meglio il loro modo di agire e creare una sorta dintesa tra di noi. Il marito si

dichiar felice del fuori programma, spingere la sua donna tra tre uomini lo eccitava oltre ogni misura ed io lo capivo molto bene, la donna grad molto pi fisicamente di lui e si appag di tre membri. Fu in quelloccasione che provai la mia prima penetrazione vaginale mentre un altro si spingeva nelle viscere della donna. Oggi avevo intenzione di riprovarla con Claudia, se il gioco ci avrebbe portato a quello. I due si disposero ai lati della panca, allaltezza del grembo della mia compagna, poi mi guardarono. Volevano da me le istruzioni su come prenderla ora. Feci cenno ad uno di loro prepararsi a penetrarla ed allaltro di portare il suo membro sulle labbra di Claudia. Quindi mi avvicinai a lei e appoggiai entrambe le mani sul suo ventre, massaggiandola scesi ai lati della vagina e la divaricai offrendola al ragazzo. Lui non attendeva altro, guid il pene in posizione quindi la penetr. Sentii un mugolio strozzato provenire dalla sua bocca, mi voltai e vidi che era gi piena del membro dellaltro. A questo punto lascia fare ai due limitandomi a scorrere il corpo di lei lungo lasse che andava dal ventre al seno. Il ragazzo si muoveva lento e spingeva sino in fondo, entrava completamente in lei dandole ancora una spinta supplementare quando era contro. Claudia muoveva il bacino seguendo il pene, si apriva quando lo sentiva arrivare e spingeva verso il basso il pube quando lui usciva. Era fantastico sentire i suoi muscoli del ventre guizzare sotto le mie mani, mi pareva addirittura di percepire la presenza del pene quando lei si stringeva forte su di lui. Un rantolo improvviso richiam la mia attenzione sullaltro ragazzo, vidi il suo viso distorto dal piacere, allora abbassai lo sguardo e notai che stava copiosamente eiaculando sulle labbra e nella bocca di Claudia. Lei tentava di prenderlo tra le labbra per succhiarlo ancora, ma lui si teneva a debita distanza i modo da far cadere lo sperma dentro la bocca aperta e sul viso. Claudia raccoglieva con la lingua quello che riusciva a raggiungere e deglutiva. Quella scena eccit ulteriormente il ragazzo tra le sue gambe, tanto da rischiare di fargli perdere il controllo. Lo vidi uscire precipitosamente da lei e, trattenendo il pene con una mano, quasi correre verso il suo viso. Claudia continuava a muovere il pube come se lui fosse ancora dentro, sapevo che quando faceva cos era troppo prossima allorgasmo per fermarsi, quindi presi il posto del ragazzo e penetrai la mia donna. La conoscevo bene oramai, sapevo come muovermi e dove stimolarla per farla impazzire di piacere. La trovai enormemente dilatata e lubrificata, scivolai in lei sino in fondo senza quasi sentire nulla tranne un intenso calore. Claudia mugol soddisfatta e mincit a muovervi rendendo disponibile il pube, lo sollev sin che mi sent perfettamente allineato, quindi si apr. Iniziai a masturbarla con i pollici che si muovevano allunisono sul clitoride e ad entrare ed uscire da lei con un ritmo consono al suo stato. Il ragazzo di prima appoggi il pene alle sue labbra ancora macchiate dal seme dellaltro, ma lei era prossima ad esplodere quindi non riusciva a coordinare le labbra. Le fugaci leccate e i malriusciti tentativi dingoio furono per suffi-

cienti a spingere verso lorgasmo il ragazzo. Proprio nellattimo in cui lui inizi ad eiacularle sul viso, Claudia inarc la schiena e spalanc la bocca in un lunghissimo ansimo. Sentivo il suo ventre scosso dalle ritmiche contrazioni che seguivano fedelmente la cadenza delle ondate di piacere. Era cos presa da tutto questo da non rendersi conto di cosa accadeva attorno a lei, non sentiva il seme del ragazzo colarle nella bocca spalancata o non se ne curava. Continuava a boccheggiare lasciando che lo sperma le riempisse le labbra sino a colare sui lati della bocca. Quella visione mi fece perdere del tutto il controllo e venni in lei, non per scelta ma perch non feci in tempo ad uscire. Quando percepii lorgasmo arrivare mi spinsi profondamente nel suo ventre e lafferrai per i fianchi, trattenendola. Claudia non poteva sapere che ero io a riempirla, sapevo che prendeva precauzioni ma mi sconvolse il fatto che si mise a muovere il pube in modo da aspirare il mio seme. Le piaceva sentire un membro pulsare dentro e non si faceva scrupoli al riguardo. Eravamo tutti e quattro appagati e affaticati da quellincontro, ma con ancora qualche fantasia da realizzare. Cercammo di recuperare le forze ed il desiderio dedicandoci al corpo di Claudia. La accarezzammo a lungo, prima dolcemente poi sempre pi sensualmente. Il tempo, per, era passato troppo velocemente, non saremmo riusciti a riconquistare le forze e il conseguente turgore prima che i morsi della fame simpadronissero di noi. Ci guardammo e silenziosamente rimandammo a pi tardi ogni eventuale sviluppo, questo avrebbe permesso di creare una situazione diversa da questa appena vissuta e quindi pi eccitante per tutti, ma soprattutto per Claudia. Lei, ignara delle nostre decisioni, pareva facesse le fusa stimolata dalle nostre carezze. Lentamente i due ragazzi ritirarono le loro mani e si allontanarono uscendo dalla sauna. Claudia non disse nulla, non emise neppure un sospiro di disappunto, era appagata sino in fondo e stava bene cos. La coccolai sin quando il suo respiro torn regolare, tanto cadenzato e leggero da farmi supporre che si fosse appisolata. La sbandai delicatamente e mi ritrovai davanti i suoi occhi spalancati che mi fissavano grati. Lentamente si alz dalla panca e, senza dire una parola si diresse verso la doccia. Mi aspettavo un commento, una frase di circostanza, pensavo che la sua curiosit la spingesse a domandarmi dellidentit degli altri due, ma non riusc a dire una parola. Dai suoi occhi emergeva un desiderio non ancora del tutto appagato; nonostante i tratti del viso dimostrassero lintenso piacere appena provato, lei aveva ancora voglia. Sicuramente ero riuscito a centrare in pieno una sua fantasia mai confessata; una fantasia in grado di eccitarla tanto da rendere insufficienti i due orgasmi. Claudia rimase fuori dal mondo per buona parte del primo pomeriggio. Le proposi, quindi, di distenderci in piscina in modo da recuperare le forze in vista della serata. Come comprese il significato della mia affermazione sillumin di speranza e con movimenti automatici si prepar per il bagno di Sole che amava tanto. Rimasi ad osservarla mentre si spogliava del vestito

leggero per indossare il bikini, notai il due pezzi sul letto e mi domandai cosa potessero coprire quei ridottissimi pezzi di stoffa. Mi piaceva guardarla anche mentre si vestiva, indossando il costume riusciva a muoversi sensualmente come quando se lo toglieva davanti a me. Trascorremmo un pomeriggio di tutto riposo, lei pareva sonnecchiare al sole tanto che dovevo richiamarla periodicamente per evitarle dolorose ustioni. Claudia permaneva nel suo stato di etereo languore, non aveva voglia di fare altro che socchiudere gli occhi ed abbandonarsi al calore del Sole, del tutto inutili furono i miei tentativi di instaurare qualsiasi genere di discorso. Ammetto che il suo comportamento mi stupiva lei era sempre pronta al dialogo, parlava anche troppo secondo i mie gusti, ora la vedevo persa nei suoi pensieri e non sapevo che conclusioni trarne. Era la prima volta che creavo per lei una situazione altamente trasgressiva, loccasione precedente non era paragonabile a questa, quindi immaginavo che Claudia sentisse la necessit di assimilare sino in fondo quello che aveva vissuto nella mattinata. La lasciai ai suoi pensieri, rispettando le sue silenziose richieste e mi dedicai alla lettura. Quando tornammo in camera per prepararci alla cena Claudia aveva ripreso il suo consueto modo di fare, si era evidentemente rinfrancata nel corpo e nello spirito tanto da renderla nuovamente pronta a vivere il sogno erotico che avrei voluto farle interpretare. Cenammo senza mai accennare a quello che sarebbe seguito, non mi domand se avevo dei piani o dei desideri nascosti. Pareva che si mettesse a mia totale disposizione, se io le parlavo di un ipotesi damplesso trasgressivo le mi guardava con i suoi occhioni e mi diceva che quel corpo, che avevo davanti, era mio e potevo disporne come meglio credevo. Questa sua ipotetica totale sottomissione iniziava a darmi fastidio, sapevo benissimo di doverle crearle delle situazioni sempre pi eccitanti, sempre pi al di fuori della norma se volevo continuare la nostra relazione. Lei, in realt, non si donava al suo uomo ma richiedeva a lui di organizzarle il tradimento, in modo da non soffrire di alcun senso di colpa. Lei riusciva a vivere sino in fondo ogni situazione trasgressiva godendone solo degli aspetti positivi, eliminando con il consenso del suo compagno ogni aspetto negativo. Claudia stava un passo avanti a Laura, la quale si limitava a tradire senza nascondere. Laura viveva le sue storie al di fuori della coppia oppressa da un latente senso di colpa, il suo piacere era offuscato dalla consapevolezza che al suo uomo quei tradimenti facevano male. Claudia aveva superato questo spingendo il suo compagno a metterla tra le braccia di un altro, sicura che lui godesse di questo, lei non provava rimorsi o altre sensazioni negative. Occorreva essere pi perversi di lei per viverci insieme. Iniziavo a conoscere Claudia e quello che scoprivo di lei mi piaceva sempre di meno, soprattutto il suo egocentrismo mascherato da generosit. Insieme a questo mi chiedevo spesso sin dove potesse spingersi nella sua ricerca del piacere. Mi affascinava ed al con-

tempo mi spaventava la sua teoria del piacere assoluto; era convinta che esistesse un tipo di piacere sessuale tanto intenso da rendere del tutto insignificanti le modalit con cui era stato raggiunto, una versione del pi famoso: Il fine giustifica i mezzi distorto da una mente ninfomane. Poich questo era Claudia. Inutile negarlo o mascherarlo sotto false identit, Claudia non poteva fare a meno di godere sempre pi intensamente. Lei non cercava la quantit degli orgasmi, poteva rimanere anche per intere settimane senza avere un rapporto, ma ogni volta che si univa ad un uomo doveva eccitarsi e godere pi della volta precedente. La mente aveva un ruolo di primo piano in questa ricerca, lei cercava le situazioni intriganti piuttosto che il piacere fine a se stesso. Non era importante quanti orgasmi raggiungesse ma come li conquistava. Quella sera non avevo in mente un piano particolare, anzi il piano era di lasciarla libera di agire. Volevo scoprire quali erano i suoi veri sogni segreti, quelli che non osava confessarmi nonostante la trasgressione insita nel nostro rapporto. Il problema era di trasformare i suoi desideri nei mie, almeno ai suoi occhi. Dovevo farle intendere che lasciandola libera di agire e decidere realizzavo un mio sogno, lei doveva sentire la mia complice approvazione anche in questo caso. Claudia era contorta, non seguiva mai una linea retta nei suoi pensieri , ma io non ero da meno. Per spingerla ad agire di sua volont le dissi che era senzaltro piacevole sentirla a mia completa disposizione, disposta ad interpretare qualsiasi ruolo pur di soddisfare la mia innata perversione, ma ancora non conoscevo tutti i suoi aspetti. Soprattutto mi mancava quella donna che avevo visto in azione allinizio della nostra storia, quella che aveva guidato la mia precedente compagna verso un rapporto a tre. Quella donna che agiva dimostrando una determinazione estremamente eccitante in quanto testimone della volont di trasgredire e di godere di quella trasgressione. Le dissi che volevo vederla in azione mentre ricercava scientemente il piacere, mentre seduceva con uno scopo preciso, durante i preparativi per realizzare la fantasia creata dalla sua mente. Claudia seguiva con interesse il mio discorso, pareva accettare quelle che volevo lei credesse fossero le mie reali intenzioni. Certo non potevo adottare la tattica pi semplice: quella della sincerit. Lei avrebbe trovato la verit poco eccitante e pericolosa. Non amava dimostrarsi per quello che era realmente, temeva di aprire un varco attraverso il quale era possibile colpirla nellintimo. Non intendeva rendere noti i suoi punti deboli e lei considerava tali anche i sogni nascosti in fondo allanima. Sta di fatto che io non cercavo i suoi punti deboli, intendevo solo conoscere a fondo la mia donna.

Lei accett di agire da sola per quella sera solo dopo averle assicurato che io sarei stato comunque presente nellattimo culminante, durante lamplesso! Si alz dal tavolo e si diresse al bar dopo avermi lanciato una lunga occhiata dintesa. La vidi camminare sicura di se, con delle movenze sensuali. Ancheggiava con classe, senza alcuna volgarit, ma riusciva a far danzare il tessuto della leggera gonna dellabito in modo da far scoprire ampie porzioni delle sue lunghissime gambe. Con la schiena eretta e le braccia allineate con il corpo puntava verso uno dei due ragazzi miei complici della mattinata. Riuscivo ad immaginare lo spettacolo del suo seno spinto in avanti da quella postura e sapevo quanto riuscisse ad essere attraente. Non mi spiegavo, per, perch avesse scelto proprio quel ragazzo come prima vittima dei suoi tentativi di seduzione. Non poteva averlo riconosciuto, durante il multiplo amplesso del mattino era sempre stata bendata, evidentemente quel tipo la attraeva segno che una forma di extrasensorialit univa Claudia con quel ragazzo che laveva fatta godere al mattino. La osservai mentre si accomodava vicino a lui per incantarlo con le sue grazie. Quindi, certo della naturale evoluzione di quelle manovre mi alzai per cercare laltro complice. A lui raccontai quello che cercavo e cosa intendevo scoprire su Claudia; lui cap al volo ed insieme stabilimmo lo svolgersi della serata. Mi procur le chiavi di un bungalow libero e posizionato in una zona tranquilla della tenuta insieme alle istruzioni per raggiungerlo velocemente, quindi si rec al bar con lintenzione di raggiungere i due. Lo seguii a debita distanza, Claudia doveva avere limpressione di agire liberamente. Lui raggiunse la mia donna e il ragazzo che lei pensava di aver ormai sedotto, inconsapevole del fatto che lui laveva gi conosciuta carnalmente il mattino stesso, e rimase in disparte. Intendeva anche lui lasciarla libera di decidere i dettagli della serata. Claudia era gi molto eccitata, si intuiva da come si muoveva e da quanto parlava vicina al viso del ragazzo. Pareva che tutti i suoi sogni trasgressivi si limitassero ad un semplice incontro con un bel giovane, infatti non faceva altro che rivolgere a lui tutte le sue attenzioni, quando il ragazzo, con un gesto, chiam lamico vicino a loro. La mia attenzione si risvegli, ora Claudia si divideva equamente fra i due ragazzi: mostrava il suo corpo esponendo ora alluno, ora allaltro il seno o le gambe sempre pi scoperte. Ordinarono ancora da bere mentre lei diventava sempre pi disinibita. Dopo circa unora di convenevoli si alzarono e il secondo ragazzo lanci un segnale nella mia direzione, allora raggiunsi il luogo previsto per la via indicatami. Entrai nel Bungalow conscio di avere poco tempo a disposizione per trovare una sistemazione, non volevo essere visto da Claudia, non subito almeno. Lei doveva pensare di essere sola con quei due e agire di conseguenza. Mi sistemai nella piccola cucina, sicuro che l non sarebbero entrati e da dove potevo dominare con lo sguardo lintera costruzione.

Di li a poco sentii le loro voci, sopra tutte dominava quella di Claudia che rideva e scherniva i ragazzi. Armeggiarono con la serratura poich avevo avuto laccortezza di chiudere la porta come lavevo trovata, quindi entrarono. Il primo fu quello con cui avevo preso accordi, infatti mi cerc con lo sguardo, stavo per farmi vedere da lui indicandogli dove mi trovavo ma gli altri erano troppo vicini. Claudia entr barcollando stretta tra le braccia dellaltro ragazzo e lo stava baciando con passione, il suo vestito era gi calato sino in vita e lasciava il busto scoperto. Come al solito lei non indossava il reggiseno e le mani del ragazzo potevano scorrere sulla sua schiena libere senza incontrare ostacoli. Claudia premeva forte contro di lui in modo da far aderire il suo corpo perfettamente a quello del ragazzo, lo si capiva dal seno schiacciato sulla camicia. Lui tentava di guidarla a fatica verso il letto nellaltra stanza ma lei, dopo aver dato una rapida occhiata in giro, disse che lo voleva fare l, in quel salotto, sul pavimento; quindi si stacc di poco da lui e lenta singinocchi ai suoi piedi. Armeggiando con la lampo dei Jeans lo denud di quel tanto sufficiente ad estrarre il membro gi pronto del ragazzo, quindi vi si tuff contro con la bocca aperta. Non lo ingoi subito come pareva intenzionata a fare dalla partenza, ma prima lo lecc a lungo seguendone il contorno, scorrendo lasta per tutta la lunghezza. Mentre faceva queste mosse si guardava in giro, notavo che forzava la vista verso gli angoli bui del locale, forse cercava me o semplicemente tentava di rendersi conto di dove si trovava, magari cercava un luogo dove laccoppiamento con in due avrebbe eccitato di pi la sia fantasia. Laltro ragazzo si avvicin a Claudia e la osserv mentre stimolava lamico, lei appena si rese conto della sua presenza lo fiss negli occhi mentre ingoiava il membro che teneva tra le mani. Spalanc la bocca e sinfil quel pene sino in gola, poi richiuse le labbra e succhiando forte da incavare le guance inizi a muoversi su di lui. Soddisfatta dai gemiti di piacere del ragazzo lo face uscire ed a beneficio di tutti e sue fece notare la sua lingua che scorreva sul glande come impazzita. Laltro ragazzo, escluso per il momento dal gioco, si spogli senza staccare gli occhi dal viso di Claudia, quindi si port alle sue spalle. Lintesa tra i due maschi era notevole, appena il primo not che lamico era nudo si lasci cadere sulle ginocchia seguito dal viso di Claudia che pareva intenzionata a non mollare la presa sul membro. Abilmente il ragazzo si mise in modo da costringere la mia donna ad assumere una posizione favorevole allamico. Lei era a novanta gradi appoggiata sui gomiti e teneva il sedere ben sollevato, troppo invitante per non prenderla cos! Lamico si inginocchi dietro a Claudia e le sollev la gonna del vestito scoprendole le natiche, come me rimase piacevolmente stupito dal fatto che non indossava biancheria. In quel momento realizzai che per tutta le cena Claudia era stata senza slip eppure non lo aveva dato a vedere. Normalmente avrebbe pubblicizzato a me il suo stato di nudit per eccitarmi e per iniziare a giocare con le nostre sensazioni, quella sera per aveva taciuto su questo particolare.

Il ragazzo ne approfitt subito, senza dare il tempo alla mia compagna di realizzare cosa stava accadendo alle sue spalle, prese il membro con la mano destra e lo guid abilmente verso la vagina, quindi spinse con un colpo secco di reni. Entro in lei senza apparente difficolt, sino in fondo facendola sobbalzare per la spinta. Claudia stacco le labbra dallaltro ragazzo e volt lo sguardo al soffitto reclinando la testa completamente allindietro ed url. La vidi sistemare meglio le gambe, aprendole per favorire i movimenti del giovane, quindi spostare il corpo in vanti e subito allindietro pi volte e velocemente, invitando il ragazzo a prendere quel ritmo mentre lei tornava a far godere laltro con la bocca. Le spinte che riceveva erano tanto forti da renderle difficoltoso mantenere lallineamento con il pene che aveva davanti, ma la sua abilit dovuta allesperienza riusc a portare presto allorgasmo il ragazzo. Laltro continuava a muoversi in lei tentando di variare langolazione dingresso alla ricerca dei punti interni che pi davano piacere a lei; Claudia mugolava ingoiando tutto ci che usciva dal membro del ragazzo contratto dal piacere. Continuarono in quel modo sin quando lei non ritenne di aver dato il massimo al giovane, di averlo fatto venire in un modo che avrebbe conservato per sempre nella memoria, quindi con una rapida mossa si sottrasse alla penetrazione dellaltro. Ruotando sulle ginocchia si rivolse al giovane in ginocchio come lei, abbasso lo sguardo sul pene che aveva avuto dentro il ventre sino a quel momento come per valutarne il piacere che poteva trarne, poi avvicin il viso a quello del ragazzo e lo bacio con la bocca ancora piena dello sperma dellaltro. La vidi allungare la lingua ricoperta di un fluido biancastro verso di lui, poi spingerla nella sua bocca. Provai un improvviso senso di nausea, non mi era mai piaciuta lidea di assaggiare il seme di un altro uomo, sapevo che Claudia amava baciare un uomo nellistante immediatamente successivo al suo orgasmo nella propria bocca. Con me lo aveva fatto pi volte ma si trattava del mio seme, inoltre avendo capito che la cosa non mi faceva impazzire provvedeva ad ingoiare tutto quello che poteva prima di baciarmi. Questa volta aveva tenuto quasi tutto in bocca ed ora lo stava riversando in quella del ragazzo. Questo la eccitava oltre ogni misura, lo sapevo. Quindi mi aspettavo di vederla presto perdere ogni controllo di se. Sazia del bacio spinse il ragazzo con una mano sulla fronte sino a farlo cadere sulla schiena, quindi sollev il busto e si sfil del tutto il vestito rimanendo finalmente nuda ed inizi a posizionarsi su di lui. Allinizio parve che intendesse cavalcarlo nella posizione classica, poi ebbe un ripensamento e si sistem su di lui volgendogli la schiena. Evidentemente sentire il suo membro con la stessa angolazione di prima, era molto pi stimolante per lei. Claudia si sistem con cura, allarg le gambe sino a sentire il pene puntare sulla vagina, quindi lo afferr con una mano le lo guid dentro si s, a questo punto inizi a scendere lentamente su di lui. Il pene affondava nel suo ventre poco alla volta ma senza incontrare alcuna resistenza, era lei a farlo entrare cos lento per riuscire a coglierne al meglio la sua forma e la con-

sistenza. Il viso della mia donna si stava trasformando passando da un espressione di grande eccitazione ad una di piacere. Aveva la bocca dischiusa in un lungo e silenzioso ansimo durante la discesa poi lasci uscire tutta laria dai polmoni quando percep dessere arrivata in fondo. Abbass, allora, lo sguardo sul proprio pube per gustare anche con gli occhi ci che sentiva dentro, non parca si accarezzo il ventre con un mano insistendo nel punto in cui immaginavo dovesse trovarsi la punta di quel pene dentro di lei. Era un immagine estremamente erotica, se non fosse che conoscevo bene quella donna potevo quasi immaginarla alla sua prima esperienza carnale, mentre stupita constatava quanto potesse entrare un pene in lei. Claudia inizi a muoversi, prima angolata in avanti, verso i piedi di lui, salendo e scendendo in modo da far scorrere per tutta la lunghezza il membro in lei, poi si raddrizz e, spinta completamente contro di lui, si limit ad un ampio movimento di anche. Era decisamente eccitata, lo si capiva dal suo respiro e dal lucido segno che lasciava sul membro, ma stranamente non la vedevo godere come il solito. Chiaramente le piaceva quello che stava facendo, notavo che il ventre si contraeva quando scendeva su di lui per sentire meglio il membro e, da come muoveva le anche, capivo che il piacere nasceva in lei partendo dal basso ma evidentemente non raggiungeva lalto. Claudia godeva coinvolgendo la mente, lasciando che il piacere nato nel ventre le esplodesse nel cervello, quando ci avveniva si trasformava perdendo ogni inibizione e qualsiasi controllo, il suo viso dimostrava tutto il godimento e presto raggiungeva lorgasmo. Ora era bloccata nella fase iniziale e non riusciva a spingersi oltre, sapevo che avrebbe raggiunto comunque un orgasmo ma non sarebbe stato intenso quanto quello totale. Non afferravo quale fosse il problema, il blocco che non riusciva a superare. Claudia non era donna da avere problemi di questo tipo, lavevo sempre vista cogliere sino in fondo tutto il piacere che poteva nascere da ogni singolo gioco trasgressivo e non che avevamo messo in atto. Sicuramente il ragazzo non poteva intendere lo stato danimo della mia donna, lei si muoveva sopra di lui in un modo tale da parere pienamente partecipe allamplesso: si manteneva aderente a lui con il membro completamente inserito in lei, quindi muoveva il bacino seguendo un tracciato chiaro solo alla sua mente ma, indubbiamente, efficace. Quello che appariva fuori luogo in quella situazione era lespressione del suo viso: gli occhi, invece di essere chiusi per cogliere meglio le sensazioni che provava esploravano in continuazione la stanza e, nonostante la distanza, riuscivo a cogliervi uno strano senso dinsicurezza. Iniziavo a pensare che sentisse il bisogno della mia presenza, forse non riusciva liberare del tutto i suoi freni se non avvertiva quel senso di protezione che solo il suo compagno poteva darle; oppure, molto pi semplicemente, le mancava quella componente desibizionismo che riusciva sempre portare allestremo la sua eccitazione.

Uscii dallombra, oltrepassando la porta della cucina per avvicinarmi a loro. Appena Claudia mi vide cap che avevo assistito a tutto quello che le era accaduto sino ad allora, seppe che io ero stato sempre l pronto ad intervenire in suo favore. Subito la sua espressione dimostr un certo stupore poi pass, quasi immediatamente, ad esprimere una maliziosa intesa tra noi due. Con un cenno della testa la incitai a muoversi e lei mi obbed felice, riprese a salire e scendere sul membro del giovane con rinnovato vigore. Finalmente il piacere riusc ad espandersi e raggiungere la mente. Claudia godeva con tutta la sua essenza e lo si capiva dalla sensualit dei suoi movimenti, i quali erano solo in apparenza simili a prima, ma tutta una serie di piccoli dettagli che andavano dai gemiti al guizzare di certi muscoli o allintensit intrinseca in ogni mossa dimostravano la sua partecipazione. Ero io la chiave di volta del suo stato danimo, prima era preoccupata per la mia assenza. Restava solo da capire, ora, se era preoccupazione reale o lassenza del destinatario del suo esibizionismo a bloccarla. Da quello che potevo osservare ero tentato di escludere la componente esibizionistica, in quanto lei si muoveva in maniera seducente ma non mi lanciava occhiate o segnali di altra forma, tesi ad attirare la mia attenzione su questo o quel particolare del suo corpo. Semplicemente cercava il piacere ed iniziava a godere intensamente. Per lasciarsi andare doveva sentire la presenza di una persona fidata, necessitava di sapere che qualcuno vegliava su di lei durante la fase in cui non aveva il controllo delle sue azioni. Questa era una forma dinsicurezza che mai mi sarei aspettato in una donna come Claudia. La lasciai seguire il suo istinto per un lungo tratto di tempo senza interferire, ogni tanto lei alzava lo sguardo nella mia direzione per sincerarsi della mia presenza, poi tornava a socchiudere gli occhi concentrandosi sul piacere che nasceva in lei. Godeva sempre di pi, capivo dai suoi movimenti che era molto prossima allorgasmo. Si sollevava completamente da lui lasciando che il pene rischiasse di uscire del tutto dal suo corpo, poi ridiscendeva a volte lenta, a volte decisa. Durante le fasi di completa elevazione potevo notare quanto fosse eccitata dallo strato di muco che lasciava sul pene. Era una situazione troppo eccitante per lasciare che si esaurisse cos semplicemente con quel tipo di accoppiamento. Decisi di intervenire assecondando una mia idea che da tempo mi girava per la testa. Mi avvicinai a Claudia e, dolcemente, le accarezzai la nuca attraverso i capelli. Lei mi rivolse uno sguardo carico di piacere ed emozione, voleva parlare, comunicarmi qualcosa ma non riusciva a formulare alcuna parola. Passai le mie mani sotto le ascelle e per un po la guidai nei suoi sali scendi poi, allimprovviso, la sollevai di pi in modo da far uscire il pene da lei. Claudia mi guard con un espressione tra il deluso e linterrogativo, ma non protesto si lasci guidare nella realizzazione della mia fantasia di quel momento. Le sussurrai solamente la parola: dietro! e lei cap cosa volevo, quindi fece forza sulle gambe e posizion il sedere sopra il membro del ragazzo mentre si apriva le natiche con le mani. Non era stata preparata

a questo, il suo ano era ancora stretto e asciutto, ma la sua forte eccitazione laiut, determinante fu il lubrificante vaginale che aveva lasciato abbondante sul pene del ragazzo sotto di lei. Claudia si sistem e appena sent il membro nella giusta posizione inizi a scendere lenta, con prudenza. Questa volta mi guard negli occhi mentre si impalava da se sul ragazzo, vidi le sue pupille dilatarsi dal dolore ma lei non sembrava decisa a fermarsi. Spinse sin quando sent le mani del ragazzo contro le natiche quindi attese che il fuoco che sentiva dentro le viscere si calmasse prima diniziare nuovamente a muoversi. Sapevo che lei amava quel tipo di rapporto, avevo notato da tempo che i suoi orgasmi pi intensi derivavano dal rapporto anale. Claudia amava i rapporti canonici, culminanti in una penetrazione vaginale, per il significato intrinseco dellatto, ma godeva immensamente dei rapporti anali. Finalmente inizio a muoversi. Saliva e scendeva come prima, solo molto pi lenta anche per non stimolare troppo il ragazzo, mentre con una mano si stuzzicava il clitoride, forse per aumentare il piacere e quindi la dilatazione anale. In breve torn a godere, il suo viso era ancora pi trasformato di prima, era quasi irriconoscibile tanto i lineamenti erano distorti dal piacere. In breve tempo la vidi ansimare sempre pi forte sino al punto di bloccarsi completamente seduta su di lui e contrarre solo i muscoli del bacino mentre lasciava uscire lurlo finale. Insegu lorgasmo senza muoversi come al solito ma restando immobile per cogliere sino in fondo tutte le sfumature di piacere. Il ragazzo la assecond con delle lievi spinte del bacino. Eravamo tutti e tre l fermi ad osservarla, scrutando i dettagli del suo corpo che godeva, era bellissima con i capelli arruffati sul viso. Quando sent scemare il piacere decise di far venire anche lui e torn a muoversi decisa. Stabilii che era giunto il momento di realizzare sino in fondo la mia fantasia: appoggiai le mani sulle spalle di Claudia e lentamente la spinsi indietro sino a farla sdraiare di schiena sul ragazzo, con tutte le attenzioni del caso per non far uscire il pene dal suo ano, lei mi lasci fare senza mai aprire gli occhi. Il ragazzo cap le mie intenzioni e apr le sue gambe per farmi spazio. Mi sbottonai i jeans e quindi minginocchiai davanti a loro, liberato il mio pene lo posizionai contro la vagina della mia donna e la penetrai con un colpo secco e deciso. Lei era talmente eccitata da accettare subito il mio membro nel ventre, spalanc solo gli occhi per la sorpresa nata dal mio intervento. Il corpo di Claudia era strano, conoscevo molto bene il suo ventre ma in quella posizione e con un altro pene nelle viscere la sentivo diversa. Mi piaceva lo stimolo che ne ricavavo ed iniziai a muovermi con mille difficolt. La mia posizione non era delle migliori, inoltre il ragazzo sotto di lei non poteva fare nulla. Lei provava un certo piacere, era chiaro, ma il nostro impaccio non ci consentiva di darle il meglio di noi. Inutile, una doppia penetrazione funzionale deve avvenire in una altro modo: lei deve cavalcare nel modo canonico uno dei due

ed offrire il sedere allaltro. Oramai avevo realizzato il mio sogno di prenderla in quel modo, quindi uscii da lei e le sussurrai di assumere una posizione pi consona. Claudia si sollev animata da una forza inusuale per lei dopo un orgasmo e si sistem a cavallo del ragazzo, presto guid il suo pene nel ventre, si sistem per bene poi mi offr le natiche. Il suo ano era dilatato al massimo quindi la penetrai immediatamente scambiandomi di ruolo con in ragazzo. Restammo fermi tutti e due lasciando a lei il compito di muoversi come meglio credeva, noi ci limitammo ad assumere di volta in volta langolazione migliore per lei. Claudia si allontanava dai nostri membri poi tornava contro di noi facendosi penetrare nelle due vie. Quando spingeva la sentivo contrarre forte i muscoli del bacino e sentivo pure una presenza dura dentro di lei. Non riuscivo ad immaginare cosa provasse ad essere presa in quel modo, ma la sentivo ansimare sempre pi forte sin quando il suo ritmo aument notevolmente. Si muoveva contro di noi con una furia tale da farci temere di procurarle delle fitte di dolore se solo ci fossimo posizionati male rispetto a lei. Tentai di assecondarla spingendo a mia volta con un moto contrario al suo, questa mia mossa fu determinante per il suo piacere, infatti dopo pochi colpi la sentii venire nuovamente. Il ragazzo non poteva pi resistere, era ormai da tempo che si trovava dentro di lei e venne insieme a lei, probabilmente furono i rantoli di piacere o le contrazioni involontarie del ventre a farlo esplodere. Sta di fatto che colsi attraverso il mio pene quello del ragazzo che pulsava nel ventre della mia donna. Mi lasciai andare, allungando la corsa del mio membro per pochi colpi, raggiunsi pure io lorgasmo. Nellattimo che lo sentii arrivare mi spinsi completamente in lei e venni. Lentamente e con grande cautela ci districammo da quella posizione. Appena libera, Claudia raggiunse il divano e si lasci crollare scomposta sui cuscini. I due ragazzi la raggiunsero e si dedicarono ricoprendola di carezze. Io mi sistemai alla meglio ed uscii cercando di non farmi vedere da lei, volevo che nel momento in cui avrebbe riaperto gli occhi fosse colta dal dubbio della mia reale presenza durate il suo multiplo amplesso. Mentre mi dirigevo verso la nostra camera feci il punto della situazione, di quello che avevo scoperto su di lei, guardai lorologio: incredibilmente erano solo le ventitr meno dieci minuti. Il tutto era durato poco meno di un ora! Claudia arriv poco dopo di me, perfettamente vestita nulla lasciava intendere ci che aveva appena fatto. Mi rivolse un saluto poi si diresse subito sotto la doccia. Al mattino, mentre ero ancora in stato comatoso la sentii salire su di me e, approfittando di una mia erezione involontaria, guidarsi il mio pene nel ventre. Poi si sdrai contro il mio corpo e lasci alle anche ed al bacino il compito di portarci verso il piacere. Fu un amplesso molto lungo e molto piacevole, carico di tenerezza oltre che della solita passione.

C ne andammo da quel luogo con lintenzione di tornarci al pi presto, questo almeno leggevo negli occhi della mia donna mentre uscivamo dalla stradina privata che conduceva alla statale. Claudia non cerc altre situazioni trasgressive per lungo tempo, evidentemente ero riuscito a soddisfarla in pieno. In quel periodo si dedic al sesso sperimentando su di me le sue fantasie: non potevo che compiacermene!

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La perversione di Claudia (2 parte)

Claudia mi aveva stupito durante quel fine settimana trasgressivo con la sua insicurezza dimostrata nellultimo incontro della serie, ma ancor pi mincuriosiva il suo comportamento negli ultimi tempi. Non solo non accennava mai a quellesperienza ma, neppure ne chiedeva altre sul genere, pareva costantemente soddisfatta dai nostri semplici rapporti a due. Iniziavo a pensare che avesse deciso di giocare da sola, di cercare la carica vitale della trasgressione senza il mio aiuto. Non era nel suo stile, lo sapevo, ma tutto questo tempo passato come una coppia normale minsospettiva. In quanto non era possibile che lei riuscisse a

vivere felice senza i giochini cui, ormai, era abituata. Tentai pi volte di affrontare il discorso, provai a stuzzicarla portandola nei locali che gi lavevano vista in azione, ma lei evitava accuratamente dimpegolarsi nel discorso. Una sera, dopo cena, stavo appunto meditando su queste cose quando lei entr in sala dopo aver riassettato la cucina. Notai che ancora indossava labito con cui aveva passato il pomeriggio, contrariamente alle sua abitudini non si era cambiata con il comodo abito da casa. La guardai incuriosito, la sua tenuta non passava inosservata nonostante il rigore del tailleur grigio fumo, sforzai lo sguardo per cogliere qualche dettaglio significativo ma nulla mi lasciava supporre cosa avesse in mente. Stavo per chiederle se aspettavamo qualcuno o se intendesse uscire, quando lei mi mostr, senza parlare, un paio di manette che aveva tenute nascoste dietro la schiena. Me le porse con il dito indice infilato in uno degli anelli mentre, con il movimento del polso, imprimeva loro un moto alternato da destra verso sinistra e viceversa. Il mio sguardo fu attirato da quel pendolo improvvisato e rapito dai giochi di luce che le lampade alogene generavano sul freddo metallo. Poco alla volta misi fuori fuoco Claudia per concentrarmi solo sulle manette mentre la mia mente iniziava a generare tutta una serie di pensieri. Finalmente si era decisa a movimentare un po la nostra vita sessuale, mi spiace dirlo ma ultimamente mi mancavano le nostre solite perversioni. Restava da capire ora cosa avesse in mente. Dubitavo, a ragione, che il suo piano per la serata prevedesse solo un gioco tra noi; quando diedi voce al dubbio di prima e le domandai se aspettavamo qualcuno lei, per risposta, indic con lo sguardo il termosifone allaltro lato della sala e si diresse in quella direzione. Giunta nei pressi attese sin che la raggiunsi e mi porse nuovamente le manette, quindi con delle mosse aggraziate si sollev la gonna, scoprendo le calze autoreggenti, e si sfil gli slip gettandoli sulla poltrona. Sistemata la sottana singinocchi davanti a me, per poi lasciarsi cadere sul seduta contro il termosifone con le gambe, pudicamente, raccolte da un lato. Claudia aveva eseguito tutte queste mosse senza dire una parola, ora che era a terra davanti a me si limitava a guardarmi intensamente persistendo nel silenzio. Mi chinai davanti al suo busto e le sbottonai la camicetta, la giacca se la era gi tolta appena entrata in casa prima di cena, sfilai lindumento dalla gonna per poterlo aprire meglio e scoprire del tutto il seno a stento rinchiuso nel reggipetto semitrasparente. La osservai, studiai limmagine del suo corpo semi nudo in quellangolo della casa e trovai linsieme molto eccitante. Sapevo cosa voleva da me ora, il suo sguardo rimbalzava dai miei occhi al termosifone, quindi presi le manette e la imprigionai ad un tubo. Mentre le chiudevo notai che non erano manette normali, o meglio quelle che io credevo normali, non vi era un buco per la chiave, ma lapertura si otteneva spostando una comoda levetta posta su di un lato; lei avrebbe potuto liberarsi quando voleva. Inutile domandarle dove le avesse trovate o da quanto tempo nera in pos-

sesso, una donna deve mantenere qualche piccolo segreto in modo conservare quellaura di mistero in grado di renderla sempre interessante agli occhi del suo uomo.

Ora che avevo compiuto il rito iniziale di quella serata mi stavo domandando cosa avesse in mente quella donna ai miei piedi. S, poich anche se era legata e seminuda, apparentemente, indifesa ed in mia totale balia, sapevo che tutto si sarebbe svolto secondo i suoi piani. Non era sua abitudine lasciare levoluzione dei nostri giochi al caso, in un modo o nellaltro, predisponeva le cose in modo che tutto si svolgesse lungo le linee di un piano precedentemente stabilito. Ero sicuro del fatto che presto avrebbero suonato alla porta gli altri attori della serata, naturalmente mimmaginavo che a presentarsi fosse un uomo. Non conoscevo ancora bene la mia donna.

Lei era troppo invitante e nellattesa mi dedicai a lei, accarezzandola e baciandola nei luoghi che sapevo avrebbero stimolato la sua voglia di muoversi, mi piaceva stuzzicarla in quel modo. Impossibilitata nei movimenti stava, evidentemente, soffrendo per leccitazione crescente e non placata dagli stimoli fisici. Claudia, per, accettava tutto senza emettere un solo lamento, aprendo il suo corpo alle mie mani. La sua vulva era caldissima e incredibilmente bagnata; avevo infilato una mano aperta tra gli slip e la sua pelle, nel ritrarla il liquido che ormai ricopriva i peli pubici aveva lasciato una scia umida sul ventre. Ero io in difficolt, non resistevo quasi pi alla tentazione dinfilarmi in quel corpo cos palesemente accogliente. Mi posi innanzi a lei e iniziai a slacciare la cintura del tutto intenzionato a piazzarle il mio membro davanti alla bocca quando suon il campanello.

Con un lieve sentimento di stizza mi alzai per andare ad aprire, tutto sommato lospite poteva aspettare ancora un quarto dora!

Senza chiedere chi fosse aprii la porta di sotto con il pulsante sul citofono, quindi aprii pure la porta di casa e mi posi innanzi allapertura. Sentivo lascensore salire, dai rumori noti riconoscevo il piano che oltrepassava nella sua corsa; sapevo che mancava poco al suo arrivo, avrei finalmente conosciuto il piano di Claudia. Quando la porta si apr vidi prima le gambe poi il corpo con il viso di una donna a me conosciuta; un amica di Claudia. Lei si affacci alla porta di casa e mi salut prima di entrare. Mi aspettavo anche il suo uomo, infatti, appena

lavevo vista immaginai che la serata si sarebbe svolta con un'altra coppia, ma non cera nessun altro nellascensore. Mi voltai verso la donna con aria stupita, lei intese e mi confermo dessere sola.

Chiss cosa aveva in mente Claudia? Questo mi chiedevo mentre laiutavo a togliersi la giacca.

Avevo visto poche volte Sonia, in quelle rare occasioni in cui Claudia mi aveva presentato i suoi vecchi amici. Una stupenda ragazza, molto alta, circa 10 cm pi della mia donna che gi si faceva notare per laltezza. Bionda, che poi ho scoperto essere il suo colore naturale, con un seno non enorme ma che non sfigurava sul suo corpo magro e slanciato dalle lunghe gambe sottili. Nonostante laltezza appariva una donna minuta in piacevole contrasto con la marcata latinit di Claudia. Anche la pelle sottolineava questo contrasto e gi mimmaginavo la pelle chiara di Sonia contro quella scura e perennemente abbronzata di Claudia.

Sonia mi chiese dovera la sua amica ed io le indicai con lo sguardo la sala. Lei lanci un occhiata esplorativa dalla porta poi si diresse verso di lei. Non la salut neppure, notai solo lo sguardo di Claudia che sincontrava con il suo. La ragazza controllo, strattonandole, la tenuta delle manette poi si allontan di qualche passo da lei, verific che io mi trovassi nella stanza quindi inizi a spogliarsi. Lentamente, sempre fissando Claudia negli occhi, si lev il vestito e, dopo averlo piegato con cura, lo appoggi sulla poltrona vicina. Indossava una biancheria molto seducente composta da un reggipetto delicatamente traforato e un tanga color grigio perla. Una tinta che magnificamente sintonava sulla sua pelle e che richiamava lazzurro tendente al grigio degli occhi. Le calze autoreggenti, di un colore molto chiaro, sottolineavano la lunghezza delle gambe terminando a met coscia. Era veramente molto attraente, sapeva come porsi per mettere in risalto gli aspetti positivi del suo fisico. Sonia, per, non si stava spogliando per me ma per Claudia. Non credevo che la mia donna trovasse quello spettacolo eccitante, Claudia non era propriamente bisex. Lei non aveva problemi a dividere il suo uomo ed il letto con un'altra donna, non disdegnava neppure le carezze femminili, in unoccasione lavevo vista baciare la mia ex; ma non cercava mai un rapporto saffico. Per quel che ne sapevo anche Sonia era cos, quindi il suo spogliarsi davanti a Claudia assumeva un significato pi simile ad una sfida che al gioco erotico di unamante. Se guardavo con attenzioni gli occhi della ragazza vi leggevo, infatti, una durezza ed una determinazione tale da lasciarmi

immaginare la silenziosa competizione in atto tra le due donne. Non mi erano chiari, invece, i motivi di tale tenzone. Loro due erano da sempre grandi amiche, Claudia mi parlava spesso della loro forte intesa e di come lamore per lo stesso tipo di giochi le avesse unite. Se analizzavo tutti questi elementi riuscivo ad immaginare il gioco in atto tra le due amiche.

Sonia si sfil il tanga dopo aver fatto scorrere con malizia le mani sulla pelle appena sopra lelastico, quindi lo abbasso quel tanto sufficiente a lasciarlo cadere scivolando sulle gambe. Lindumento che cadeva aveva scoperto una vulva completamente depilata, quelle labbra glabre su quel corpo quasi acerbo e dalla pelle levigata le davano unaria dinnocenza in netto contrasto con le sue azioni. Sonia era una donna che basava la seduzione sui contrasti e sulle armonie. Accentuava i contrasti tra il corpo e il suo modo di agire mentre studiava con cura le armonie tra labbigliamento e la sua figura. Una donna perfettamente in grado di competere con Claudia.

Il tanga aveva appena raggiunto il tappeto che, Sonia, dopo averlo afferrato con le dita dei piedi pieg la gamba per portarselo allaltezza delle mani, quindi lo getto sulla poltrona a fianco del vestito. Ora lasci stare Claudia e si rivolse verso di me mentre slacciava il reggiseno, se lo tolse con pochi e aggraziati movimenti rimanendo vestita solo delle calze. Butto anche il reggipetto sulla poltrona mentre si posizionava di fronte a me con le gambe aperte e le mani appoggiate aperte sul grembo, senza attendere altro sal a cavallo delle mie ginocchia lasciando scivolare il pube sin contro il mio membro che premeva contro il tessuto dei pantaloni. Sonia mi fiss mentre i suoi occhi silluminavano di una luce tutta particolare accentuata dalla dilatazione delle pupille, segno di grande eccitazione. La ragazza spinse le sue labbra sulle mie e al primo tocco le apr offrendomi la sua lingua. Un bacio avido e passionale fu il nostro primo contatto, mi ritrovai a pensare che se quello era un anticipo di ci che maspettava, allora non avrei resistito a lungo. Senza staccare le labbra dalle mie, Sonia, tent di alzarsi in piedi in modo da poter agire liberamente sulla mia cintura. La lasciai fare, mi eccitavano le sue mani che armeggiavano sui pantaloni alla cieca. Riusc nel suo intento ma ancora insoddisfatta mi prese le mani invitandomi ad alzarmi. Una volta in piedi mi potei spogliare davanti a lei. Il suo sguardo scorreva il mio corpo alla ricerca di quei sintomi deccitazione che io potevo scorgere sul suo. I capezzoli erano perfettamente eretti nel loro turgore, su quel seno minuto parevano enormi ed estremamente invitanti, avrei voluto prenderli subito tra le labbra per succhiarli e leccarli ma lei si allontanava da me giocando con la mia voglia. Sfilai i pantaloni gi aperti e li lasciai cadere in terra mentre spiavo i suoi occhi per

avere la gratificante conferma che si posassero sul mio membro. Lei, infatti, stava studiano con freddo interesse la zona genitale, non mi diede il tempo di terminare di spogliarmi: infil una mano negli slip e mi afferr il membro con forza. Mentre stringeva si avvicino a me e mi baci ancora una volta, quindi si inginocchi ai miei piedi mentre le mani facevano scorrere le mie mutande verso il basso. Il pene si trov, quindi, dinanzi alla sua bocca senza che lei facesse nulla se non osservarlo. Sonia spost lo sguardo su Claudia e si posizion in modo da consentirle di vedere bene la sua lingua che scorreva sul mio pene. Aveva un tocco leggero e delicato, scorreva la lunghezza del membro dai testicoli al glande con la sua lingua umida. Le sensazioni che mi dava erano stupende nella loro dolcezza ma mi ritrovavo a desiderare linterno della sua bocca. Ero troppo eccitato per sopportare a lungo quello stimolo troppo leggero, guardai nella direzione di Claudia in cerca dei suoi occhi. La mia donna sembrava soffrire della sua prigionia. Conoscendola mimmaginavo il desiderio nascente in lei di occupare il posto dellamica. Certamente pensava che, al suo posto, mi avrebbe fatto godere molto di pi, sicuramente voleva sentire il mio sapore in bocca.

Preso da questi pensieri non mi accorsi che Sonia aveva spalancato la bocca e si preparava ad accogliermi dentro. Notai gli occhi di Claudia spalancarsi e le pupille dilatarsi nellattimo che provai un forte calore sul glande; non vidi altro. Sonia, dopo avermi ingoiato per buona met il membro, succhi forte provocandomi una fitta dinteso piacere tale da costringermi a chiudere gli occhi. Era abilissima in questo gioco. Dopo aver stuzzicato il glande con la lingua allinterno della bocca mi fece uscire lentamente, molto lentamente, accompagnando il movimento con la lingua. Subito lo ingoi nuovamente per ripetere ancora il rito di prima. Quando riuscii a dominare le sensazioni che mi dava tornai ad osservare le due donne: Sonia aveva gli occhi chiusi mentre scivolava in avanti con il viso ad ingoiare il mio pene, poi gli apriva per guardare Claudia mentre lo faceva uscire. La mia donna fissava intensamente il viso dellamica, pareva seguire con le labbra quelle dellamica, infatti, le apriva o richiudeva come lei faceva su di me ed il suo respiro si era uniformato a quello di Sonia. Claudia era chiaramente eccitata dallo spettacolo, lo coglievo dai tanti segni che, ormai, sapevo decifrare. Non mi aspettavo questo da lei; avevo sempre pensato che lei godesse solo ed unicamente quando era al centro dellattenzione, protagonista unica del piacere, vittima e dominatrice delle voglie mie e degli altri uomini. Ora si stava eccitando alla vista di un mio incontro con un'altra donna, questo la faceva sempre pi apparire simile a me. Capivo ora quanto lei mi capisse e approvasse la mia perversione, proprio perch era stata lei a farmi diventare cos. Avrei voluto avvicinarmi a lei in modo da avere un qualche contatto fisico con la mia donna in quel momento, ma Sonia mi bloccava con il piacere che mi dava.

La ragazza era certamente conscia del mio stato danimo, molto probabilmente aveva colto la lotta interiore tra ci che desideravo e ci che avrei voluto fare. Il desiderio di godere, e di far godere, la donna ai miei piedi lottava con la voglia di coinvolgere fisicamente Claudia. Sonia risolse la situazione alzandosi in piedi dopo aver interrotto, con mio disappunto, il suo gioco di labbra sul mio pene. Salendo fece in modo da far scivolare il seno lungo il mio busto poi ader con tutto il corpo al mio stringendosi a me con una mano. Mi impressionava molto favorevolmente la sua altezza, era raro per me trovarmi a guardare negli occhi una donna senza dover reclinare il capo. Stupenda era la sensazione del suo pube contro il pene eretto, potevo cogliere il suo respiro che diveniva piano, piano, sempre pi veloce. Sonia stava pensando a ci che sarebbe presto seguito, pareva che tentasse di anticipare attraverso la pelle del bacino la sensazione del mio membro dentro di lei. Notavo dai suoi occhi una crescente eccitazione e un forte desiderio, mi persi in quel grigio macchiato dazzurro e per un istante dimenticai il verde degli occhi di Claudia. Rapito dalla femminilit prorompente di quella donna che avevo contro la pelle iniziai a camminare lentamente all'indietro verso il divano, seguito da lei. Mi sedetti mentre le mie mani scivolavano verso i suoi glutei. Sonia attese che il mio sguardo percorresse ogni centimetro del suo corpo, voleva darmi la possibilit di apprezzare appieno il corpo con cui stavo per unirmi, quindi sal a cavallo delle mie ginocchia. Mi spinse verso lo schienale e risal verso di me per posizionarsi sopra il membro. Si sollev in modo da consentirmi di guidarmi dentro di lei, appena sent il pene sistemato correttamente inizi a scendere. Entrai in lei lentamente, guidato dai movimenti del suo pube. Sonia si apriva dolcemente, calda e morbida. Avevo gli occhi puntati sul suo bacino affascinato dalle curve armoniose e dal gioco dei muscoli che intravedevo sulla pelle sin che un gemito richiam la mia attenzione sul suo volto. Non mi aspettavo di vederla gi preda del piacere, il suo volto testimoniava una soddisfazione profonda. Sonia inizi a muoversi con ampi giri del bacino rafforzati dal gioco delle natiche, mi pareva che la sua vulva si chiudesse su di me e ripetesse il risucchio che gi mi aveva fatto provare con la bocca. Si muoveva ispirata immagino pi dallesibizione verso lamica che dal reale piacere provato, sapeva di avere gli occhi di Claudia addosso e faceva di tutto per dimostrarle quanto si stava godendo il suo uomo. Pensai di aiutarla nella sua rappresentazione stimolandole il clitoride con una mano. Appena percep il mio tocco cambi qualcosa in lei, i suoi movimenti divennero meno perfetti ma pi intensi, ora sollevava il corpo in modo da far uscire ed entrare il mio pene in lei ed i gemiti che sentivo parevano sinceri. Sonia si posizion in modo da favorire il lavoro della mia mano senza per rinunciare a prendere completamente il pene dentro. La sentivo dilatarsi sempre di pi mentre con la mano percepivo i suoi umori. Iniziai a spingere con il bacino, quel

poco che potevo, in modo da farmi sentire meglio da lei. Le contrazioni interne della vagina mi dicevano che lei stava scientemente cercando il piacere, fortunatamente era gi tanto dilatata da ridurre la mia percezione. Il suo corpo davanti ai miei occhi era gi uno stimolo pi che sufficiente.

Mentre lei godeva e trasmetteva a me parte del suo piacere tentai di guardare nella direzione di Claudia, ma poich era seduta in terra non riuscivo a vederla. Provavo ad immaginarla, tentavo di realizzare nella mia mente cosa stesse provando la mia donna in quel momento ma non vi riuscivo. Sapevo perfettamente cosa provavo io quando era lei a godere sotto i colpi di un altro uomo ma non potevo conoscere i suoi sentimenti. Senza dubbio una donna non provava ci che sentivo io e mi sarebbe piaciuto conoscere cosa le passava per la mente e come il suo corpo reagiva in quel momento. Avrei soddisfatto la mia curiosit pi tardi, lo sapevo, ma in quel momento avrei dato qualunque cosa per entrare nella sua mente. Sonia si muoveva sopra di me ed io la stimolavo con la mano oltre che con le mie spinte regolari ma il cervello era con Claudia, con la mia donna. Forse era cos anche per lei quando si dava ad una altro con me presente?

Il corpo di Sonia era davvero stupendo e lei sapeva muoverlo bene, mi faceva godere ma io pensavo continuamente a cosa stava provando Claudia e mi ritrovavo a sperare che lei godesse con noi.

Succedeva anche a lei quando apriva il suo ventre ad un altro uomo?

Iniziai a muovermi per lei e non pi per Sonia. Mentre agivo sulla donna con cui ero unito nellamplesso tentavo di mostrarmi alla mia donna in tutta la mia mascolinit, volevo farle vedere dallesterno come ero con lei quando facevamo lamore, speravo che lei cogliesse dalle mie mosse, dai movimenti che solitamente non poteva vedere, come ero quando la facevo godere. Ero sicuro che lei mi desiderasse di pi ora che mi vedeva in azione, ora che sapeva come il mio corpo agiva con il suo.

Pensava a questo pure lei quando trasgrediva dinanzi a me?

Mi si aprivano muovi orizzonti di comprensione. Due erano le cose meravigliose che stavo apprendendo quella sera: cosa provava veramente Claudia durante i suoi giochi e che lei aveva programmato la serata per insegnarmelo.

La mente impegnata mi aveva permesso di resistere a Sonia, listinto mi aveva permesso di farla godere. Lei venne contraendo forte il ventre mentre spalancava la bocca in un lungo ansimo. Il suono del suo piacere mi riport alla realt, concentrai la mia attenzione su di lei e seguii il suo orgasmo in modo da accentuare le sue sensazioni di piacere. Sonia era bellissima mentre sospirava e saltellava sul mio membro al ritmo delle ondate di piacere. Inarcava la schiena trattenuta dalle mie mani e spingeva il pube contro di me facendosi penetrare sino in fondo, avevo la sensazione che volesse sentirsi aprire dal mio pene, riempire il ventre completamente. In quel momento mi ricordava come veniva Claudia, anche lei voleva percepire quella sensazione nellattimo culminante.

Sonia, lentamente, si rilass. Rallent i movimenti sino a fermarsi contro di me. Sentivo ancora, attraverso il membro, delle lievi contrazioni interne mentre il suo respiro si regolarizzava. Appagata mi baci ancora molto intensamente, nella bocca percepivo ancora il mio sapore e la sua lingua si muoveva sulla mia come prima si era mossa sul glande. Ora toccava a me, lo sapevo. Pensavo che la ragazza intendesse portarmi allorgasmo con la sua abile bocca, davanti agli occhi sognanti di Claudia, ma lei si alz per dirigersi subito sulla poltrona vicina al termosifone dove lei era imprigionata. Si sedette aprendo le gambe invitante. Guardai Claudia negli occhi per tentare di decifrare cosa le passasse per la mente ma la sua espressione era indecifrabile. Le pupille dilatate mi parlavano solo della sua eccitazione.

Raggiunsi Sonia e mi inginocchiai davanti a lei, vicinissimo a Claudia. Mi sporsi verso la mia donna per scambiare un bacio con lei e finalmente la sua espressione mut. Claudia mi baci con ancora pi passione di Sonia, la sua bocca conosciuta era un porto dove le mie labbra trovano sicurezza e calore, ma lei riusc a sussurrarmi: Riempila!.

Guardai negli occhi Claudia per essere sicuro del suo invito molto simile ad un ordine,

quindi mi posizionai davanti a Sonia ed entrai in lei. La ragazza mi accolse con un calore inaspettato, chiaramente aveva sentito la richiesta di Claudia e si stava preparando ad accogliere il mio seme. Mi mossi in lei aiutato dai movimenti del suo pube e del ventre. Sonia ansimava eccitata dallidea di sentirmi pulsare dentro era evidente che questo stimolava la sua fantasia.

Spostavo il mio sguardo da quello di Sonia a quello di Claudia. Nella prima vedevo eccitazione e piacere mista ad un etereo senso di attesa, nella seconda vi scorgevo uninquietante seriet e concentrazione. Sapevo che la mia donna assumeva quellespressione, a volte, mentre ascoltava ogni singolo dettaglio degli stimoli di piacere che riceveva; era sconcertante vederla passare dallassoluta meditazione alla trasfigurazione del piacere nellattimo dellorgasmo, ma mi attraeva anche per questo. Ora, lei, stava osservano i nostri corpi uniti tentando di cogliere lattimo esatto in cui il seme sarebbe passato da me al ventre della ragazza. Notavo, infatti, i suoi occhi fissati sul nostro punto di unione. Iniziavo a pensare che, anche lei, sarebbe stata invasa dallo stesso piacere perverso che avevo provato io quella volta in cui lavevo trattenuta contro un altro uomo nellattimo della sua eiaculazione. Ricordo ancora lespressione di stupore misto a profondo piacere nei suoi occhi mentre il seme sespandeva in lei. Le parti si erano invertite per sua volont. Claudia, bench legata, non subiva ci che i suoi occhi vedevano. In un certo senso lei si stava comportando come me in quelloccasione citata.

Pi che lo stimolo fisico, pi che limmagine del corpo affascinate ed erotico di Sonia davanti a me fu leccitazione dovuta alla nuova conoscenza che avevo appena appreso a portarmi in uno stato estatico propedeutico lorgasmo. Quando venni sentii chiaramente il mio seme percorrere lorgano ed insinuarsi nel corpo di Sonia. Ad ogni pulsione sapevo che stavo dando a Claudia un piacere maggiore di quello provato dalla donna che materialmente stavo prendendo.

Lintensit del mio piacere era tale da non consentirmi di aprire gli occhi per puntarli su quelli della mia donna, avrei voluto assimilare dal suo sguardo ci che provava. Lavevo vista impegnata fisicamente in quella che credevo fosse la massima espressione della sua perversione, ma in quel momento lei stava provando il piacere generato da una depravazione ancora pi grande. Legata al termosifone, prigioniera dello spettacolo del mio corpo unito a

quello dellamica, provava finalmente ci che sentivo io quando era lei ad agire.

Terminato il mio orgasmo riuscii finalmente a spostare il mio sguardo su di lei. Claudia aveva unespressione indecifrabile sul viso, capivo che era eccitata, vedevo il piacere sottile ma intenso appena provato, gli occhi lucidi testimoniavano una forte emozione; ma le labbra erano serrate in una smorfia pi simile al dolore che al piacere. Non capivo se soffriva per il desiderio di agire o se per i fatti appena accaduti. Forse lo spettacolo era stato troppo forte per lei, probabilmente si era fatta ammanettare per resistere alla tentazione di fermarci allultimo istante. Lultimo dei miei desideri era di procurarle un dolore di qualsiasi forma.

Ero in procinto di raggiungerla dopo essere uscito dal corpo di Sonia quando lei mi precedette. La ragazza si sistem a gambe larghe sopra il viso di Claudia e le porse il pube umido dal nostro accoppiamento. Sonia flett le gambe in modo da consentire a Claudia di annusare la pelle che profumava di noi. Non ero in grado di fare altro che osservare le due donne, lo spettacolo offerto aveva un che di erotico e perverso ma dolce allo stesso tempo. Vidi la lingua della mia donna raggiungere le grandi labbra di Sonia e leccarle dolcemente. La ragazza spalanc ancora di pi le gambe aprendosi la vulva con le mani in modo da consentire al mio seme che non aveva raggiunto lutero di colare sulla lingua di Claudia.

Pensavo di aver scoperto tutto della mia donna e mai avrei immaginato di vederla bere il mio seme dalla vagina di un'altra donna. Limmagine non facilmente descrivibile, anche perch in quel momento ero talmente rapito dal loro spettacolo da non riuscire a memorizzarlo nella sua totalit. Leccitazione sessuale si era trasformata, durante il corso della serata, in una forma di esaltazione mentale dovuta alla comprensione di ci che spingeva Claudia ad agire. Ora, questa esaltazione, si univa ad una nuova eccitazione sessuale nata dai corpi delle due donne. Lunione delle due forze era troppo intenso per il mio povero intelletto che ora riusciva solo recitare mentalmente, in un circolo vizioso di parole, la frase: Ci ch in alto come ci ch in basso e ci ch in basso come ci ch in alto. Ed ancora: Sale dalla Terra al Cielo e nuovamente ridiscende in Terra, per ricevere la forza dalle cose superiori ed inferiori. Parimenti il mio intelletto era sottoposto ad una doppia sollecitazione, lo stimolo che ricavava da queste era troppo intenso per poterlo reggere senza unadeguata preparazione, per questo conservo un ricordo sbiadito di quella notte. Credevo dessere stato gi iniziato ai piaceri della perversione sessuale dalla mia donna, ma ora era proprio lei a di-

mostrarmi quanto ero ancora indietro nel percorso del mio cammino. Claudia assumeva sempre pi il ruolo di maestro piuttosto che quello di compagno di cammino.

Questi pensieri mi distraevano dallaspetto puramente fisico del nostro gioco a tre, rimandi ulteriori elucubrazioni a dopo e mi concentrai su di loro. Sonia era in equilibrio instabile sulle gambe divaricate, la sentivo ansimare sotto i sapienti colpi della lingua di Claudia, con le mani appoggiate al muro tentava di mantenere il pube fermo su di lei. La mia compagna tentava di spingere il volto pi in alto possibile nel tentativo di far godere Sonia, le sue gambe erano scompostamente aperte nello sforzo e potevo vedere il pube ricoperto dalla leggera peluria nera apparire ogni tanto.

Il mio membro era nuovamente pronto, grazie allo stimolo visivo dei corpi delle due donne. Volevo partecipare al loro gioco, lunico dubbio era di decidere su quale delle due agire. Nessuna delle due era posizionata in modo da favorire un mio intervento. Avrei potuto scivolare sotto le gambe di Sonia per aggiungere la mia lingua a quella di Claudia, oppure potevo dedicarmi alla mia donna, le gambe semiaperte di Claudia erano davvero molto invitanti.

Mi alzai e raggiunsi le donne, appena appoggiai le mani sulle spalle di Sonia lei inarc la schiena, allora le feci scivolare sino in vita, molto lentamente, percependo i brividi da cui era scosso il suo corpo. Sonia tentava di comunicarmi il suo non completo appagamento spingendo verso di me il sedere sino a spingere contro i miei genitali. La lingua di Claudia laveva eccitata generando in lei la voglia di qualcosa di pi concreto, con il pene appoggiato nel solco delle natiche la presi per le anche e la trassi a me con ancora pi forza, allora indietreggiai e la tirai verso il basso. Sonia intu subito quello che avevo in mente e si mise carponi in modo da avere il viso alla giusta distanza dal pube di Claudia, poi apr le gambe. Senza attendere la mia mossa lei si tuff tra i peli della mia donna ricambiandole il piacere di poco prima. Claudia serr forte gli occhi al primo tocco ed emise un lungo sospiro, poi si lasci andare per cogliere sino in fondo quel delicato stimolo donatole da una lingua sicuramente pi esperta della mia. Il viso di Claudia testimoniava il piacere da cui era invasa e il sedere di Sonia si muoveva lento e sensuale dinanzi al mio membro. Con una mano divaricai le labbra della vagina mentre, con laltra, tenevo il pene guidandolo verso di lei. Appena lo appoggiai, con un colpo di reni deciso, Sonia mi cattur. Ero indeciso sino allultimo se tentare di entrare nel suo ano cos ben esposto, ma non sapevo se lei amava come Claudia quel tipo di rap-

porto. Certamente anelava qualcosa nel ventre, lo sintuiva da come si muoveva ora. Liberatomi da ogni dubbio iniziai a muovermi secondo il ritmo che lei stessa mi dava con le sue contrazioni. Vedevo solo la sua testa muoversi a tempo delle mie spinte tra le gambe di Claudia ma intuivo dallespressione della mia donna con quanta intensit si muovesse la lingua. Entravo nella ragazza facilitato dalla grande dilatazione che ancora, o nuovamente, dimostrava leccitazione di cui era preda, in quella posizione potevo facilmente osservare il mio membro ricoperto di uno strato lucido e vischioso tanto era lubrificata. Quel segnale di piacere mi eccitava ulteriormente, spostavo lo sguardo dai glutei perfetti di Sonia alla massa di capelli biondi sulla schiena, poi saltavo al viso di Claudia, al suo seno scosso dal respiro affannato, al ventre teso in cerca di piacere. Era tutto molto bello ed eccitante, lasciai libera la mente da ogni pensiero e ascoltai cosa saliva dai miei lombi. Ero deciso a lasciarmi andare, senza controllare il mio piacere. Le due donne sapevano come godere tra di loro e io volevo per una volta arrivare ad un egoistico orgasmo. Senza pi pensare a loro iniziai a muovermi secondo la cadenza a me pi confacente, ma Sonia era un lago, una piccola caverna accogliente e morbida, troppo morbida per darmi uno stimolo adeguato. Aumentai quindi la velocit e lintensit dei miei colpi, sentivo limminenza dellorgasmo ma rimanevo sempre su questo limite.

Qualcosa cambi, allimprovviso, nel corpo di Sonia. Langolazione diversa che aveva assunto il suo pube mi stimolava alla perfezione, con un lampo di lucidit la vidi crollare nel mezzo delle gambe di Claudia e ansimare sul suo pube. Le contrazioni che percepivo dentro di lei mi dicevano che stava nuovamente godendo. Rinunciai ai miei propositi egoistici e tentai di incrementare il suo piacere penetrandola con movimenti lunghi e intensi. Le stringevo forte le anche guidando il suo corpo in un moto alternato e contrario al mio.

Un grido rauco di Claudia attir la mia attenzione su di lei, la vidi mentre reclinava la testa indietro e spingeva in fuori il busto. Dalla bocca spalancata emetteva dei rantolanti ansimi di piacere, era in preda ad un orgasmo lento e delicato, armonioso nella sua variet di sensazioni. Il viso non era tirato nella sua solita smorfia di piacere ma appariva disteso in una espressione di beatitudine.

I miei affondi nel ventre di Sonia la facevano gemere sulla vulva di Claudia, in questo modo il piacere che davo a lei si trasmetteva alla mia donna, questa consapevolezza incrementava

la mia esaltazione. Mi avvicinavo ad un nuovo orgasmo, un esplosione che ora ritardavo scientemente a causa dellindecisione. Non sapevo se spargere il mio seme, nuovamente, nel corpo di Sonia o se affondare il membro nella bocca aperta ed invitante di Claudia. Rallentavo sempre pi i miei movimenti, tanto che Sonia intu qualcosa dei miei pensieri. Fu lei a scivolare lentamente via da me liberandomi, esausta scivol di lato lasciando libera la strada verso Claudia.

La mia compagna mi fiss ancora ansimante; nella foga del suo recente piacere aveva tirato forte le mani imprigionate ed un segno rossastro le marcava i polsi. Le labbra della bocca, inturgidite dallintenso afflusso di sangue, mi apparivano estremamente invitanti mentre i suoi occhi erano fissi sul mio membro. Mi avvicinai a lei e le offrii il pene allaltezza della bocca; non attendeva altro, apr le labbra per accogliermi. Provai una forte scossa che si espanse in tutto il corpo, la sua bocca era lunica che sapeva darmi queste sensazioni. Claudia succhiava forte e non lesinava gli sforzi per portarmi subito verso un orgasmo. Sapevo portare indosso lodore di Sonia, dei suoi umori miscelati al mio seme, finalmente anche Claudia poteva provare qualcosa di simile a ci che nutrivo io quando la prendevo subito dopo ad un suo rapporto con un altro uomo. In quelle occasioni la trovavo calda, dilatata e umida, profumava di sesso e la sua pelle era pi morbida del solito; raggiungeva lorgasmo molto lentamente e con evidente fatica fisica, tanto era gi provata. Ora ero io quello esausto, mi appoggiai al muro e spinsi con il bacino verso di lei, mi muovevo nella sua cavit orale come se fosse il suo ventre. Improvvisamente un ostacolo si pose tra me e Claudia: era la testa di Sonia che tentava di raggiungere i miei testicoli. Mi fermai ed attesi. Le due donne si dedicavano al mio membro spartendoselo in buona amicizia: mentre Claudia stimolava il glande, Sonia leccava lasta ed i testicoli. Non resistetti a lungo ed esplosi con un urlo. Sentivo Claudia aspirare il primo getto di seme, poi non intesi pi cosa stava accadendo la sotto. Ad occhi chiusi mi lasciai invadere dal piacere.

Quando spostai lo sguardo verso il basso vidi le labbra delle sue donne contendersi i rimasugli della mia eiaculazione, mi ritirai da loro crollando seduto sulla poltrona prima occupata da Sonia e mi soffermai a spiarle. Le donne si scambiavano delle sensualissime attenzioni, una ripuliva il seme dal viso dellaltra con la lingua e spesso incrociavano le labbra in un fugace bacio.

Sonia accarezzo ancora a lungo Claudia, senza accennare mai a liberarla. Quando si ritenne soddisfatta e ritemprata si alzo per rivestirsi. In tutto questo tempo non aveva scambiato alcuna parola con la mia compagna. Solo i loro occhi mutavano repentinamente espressione dialogando in un linguaggio noto solo a loro. Aiutai la ragazza a ricomporsi, laccompagnai in bagno e rimasi ad osservarla mentre si sistemava i capelli e le labbra, quindi laccompagnai alla porta. Sonia mi gratific di una intensa occhiata seguita da un altro bacio altrettanto energico. Sulla porta dellascensore mi sussurr solamente: A presto! e se ne and.

Incuriosito da quel saluto ero deciso a chiedere delucidazioni a Claudia. Quando entrai in sala fui immediatamente attratto dal suo corpo scompostamente adagiato in terra. I vestiti ricoprivano a stento i suoi punti erogeni e la pelle nuda era un richiamo irresistibile, mi avvicinai intenzionato a scaricarle addosso i rimasugli della tensione erotica accumulata in tutta la serata. Lei si limit a guardarmi con aria fintamente sottomessa, i suoi occhi nascosti dai capelli arruffati mi chiedevano ancora piacere. Considerai la possibilit di farla mettere in ginocchio, le manette consentivano questo movimento, e di prenderla subito in quella posizione. Con grande stupore sentivo un nuovo vigore nelle zone basse. Solitamente dopo quella serie di orgasmi cos trasgressivi anelavo solo un languido riposo. Claudia, per, era dotata di una sensualit innata esaltata in quel momento dalle manette sui polsi. Dopo averle appoggiato le mani sui fianchi stavo per guidarla nella posizione che avevo immaginato, ma lei mi sussurr: Fottimi!.

Lei usava sempre i termini a proposito, se avesse agognato essere penetrata dal mio membro avrebbe chiesto di essere presa o scopata, il termine fottimi indicava il suo desiderio di essere penetrata da qualcosaltro. Non le era sufficiente il gioco appena terminato, evidentemente intendeva continuare ad interpretare il ruolo di donna prigioniera e sottomessa, in completa balia delle mie perversioni. In realt la situazione era molto pi complessa, io non avrei mai fatto nulla contro la sua volont, ora mi ritrovavo a ricoprire il ruolo che lei mi aveva assegnato per quella sera.

Il nostro rapporto era un costante equilibrio tra i desideri di uno o dellaltro con la complicazione dellintreccio dei ruoli; quando uno pareva sottostare alle fantasie dellaltro, in re-

alt, dirigeva il gioco. Ero io a dirigere le trasgressioni di Claudia con altri uomini e lei a dirigere le mie.

Senza darle il tempo di raffreddarsi andai a prendere uno dei falli sintetici di Claudia, ne aveva una piccola collezione accumulata nel tempo, e ritornai da lei. Appena mi vide raccolse le gambe e le apr nella mia direzione indicandomi silenziosamente quale doveva essere il mio obiettivo. Mi inginocchiai nuovamente davanti a lei, con il simulacro fallico percorsi linterno delle cosce divertendomi a contare i suoi fremiti. Il reggipetto che ancora ricopriva il suo seno mi disturbava, senza slacciarlo lo feci saltare sopra le mammelle liberandole quindi mi dedicai a mordicchiare e succhiare i capezzoli. Claudia ansimava impaziente, non resisteva pi al desiderio di sentire qualcosa di solido nel vuoto che turbava il suo ventre, afferrai meglio il fallo di gomma e lo avvicinai alla vulva. Mentre la baciavo sulle labbra cercai la sua lingua, lei si apr e mi lasci entrare completamente nella sua bocca: un chiaro invito a fare altrettanto in basso. Continuai a baciarla mentre mi preparavo a spingere dentro di lei anche il fallo, volevo sentire sulla sua lingua gli spasmi di piacere quando lavrei penetrata. Cercai con un dito di aprirle le grandi labbra della vulva, era umidissima e aperta: loggetto che sospirava entr in lei con estrema facilit e lo spinsi pi in fondo che potevo. Claudia ora riusciva solo pi a rantolare mentre muovevo il fallo dentro di lei. Non mi diede nemmeno il tempo di scivolare gi con la testa in modo da leccarle il clitoride per stimolarla di pi che la sentii ansimare ritmicamente e spingere il pube verso il basso. Claudia aveva raggiunto lorgasmo in pochi istanti, raramente lavevo vista cos eccitata.

Tutto questo, per, aveva eccitato me oltre misura; se gi prima intendevo prenderla ora non riuscivo a pensare ad altro. Lasciai il fallo dentro di lei e laiutai a girarsi per mettersi sulle ginocchia. Loggetto nel ventre doveva renderle molto difficoltoso muoversi ma lei riusc a sistemarsi come volevo. Sollevai completamente la gonna che era caduta sul sedere e divaricai le sue natiche. Il buchino era gi dilatato, forse lei aveva intuito cosa volevo da lei ora e si era gi preparata psicologicamente. Le manette trattenevano le sue mani verso lalto, in questo modo non poteva sostenersi bene, tentai di liberarla ma una sua occhiata fu sufficiente a farmi desistere. Puntai il pene sullano, Claudia era avvezza a quel tipo di rapporto e angol il sedere alla perfezione. Mi chiedevo se sarei riuscito ad entrare in lei senza procurarle troppo dolore visto che la vagina era gi occupata dal fallo sintetico di generose dimensioni. Lei risolse ogni dubbio spingendo verso di me il sedere invitante, a questo punto spinsi pure io ed iniziai a sodomizzarla. Lingombro delloggetto disturbava loperazione, in fondo la doppia

penetrazione non lavevamo provata a sufficienza, estrassi il fallo dalla vulva e continuai nella sodomia. Claudia sottolineava ogni centimetro conquistato con un singulto e presto mi ritrovai dentro di lei per oltre met del membro. Non volevo insistere di pi quindi iniziai a muovermi verso la direzione opposta. Lentamente entrai ed uscii da lei sino a che percepii lano completamente dilatato e rilassato, allora aumentai il ritmo stuzzicandole al contempo il clitoride con una mano. Non speravo in un nuovo suo orgasmo ma intendevo darle pi piacere possibile. Claudia aveva intuito cosa passava per la mia mente e si muoveva per il mio piacere senza pi cercare il suo. In ogni caso la sentivo gemere, forse pi per il significato della mia azione che per il reale piacere. Presto raggiunsi il mio ultimo orgasmo della serata eiaculando per met dentro le sue viscere e per laltra su quelle bellissime natiche che vedevo davanti a me.

Completamente esausto liberai, finalmente, la mia compagna e crollai a terra al suo fianco. Lei mi abbracci forte e rimase a lungo vicino a me. Quando si alz per dirigersi in bagno tentai di comunicare con lei ma una sua tenera carezza mi disse che non era il momento. Andammo a letto senza avere la forza o la voglia di parlare, ci che avevamo provato quella sera andava assaporato con la giusta calma e a lungo. Parlare ora significava rovinare latmosfera che avevamo creato, meglio dormire e sognare. Sapevo che il giorno seguente avremmo avuto modo di confrontarci a lungo, di descriverci a vicenda cosa avevamo provato. Era sempre cos.

Mentre mi coricavo al suo fianco, osservandola, mi domandavo cosa si sarebbe inventata la prossima volta. Claudia era una continua fonte di sorprese trasgressive ed erotiche. Dovevo contenermi, anche perch il fisico non mi avrebbe certo seguito, ma se osservavo la mia donna sdraiata nel sonno sul letto ero tentato di prenderla ancora una volta. In fondo non mi bastava mai almeno a livello fantastico.

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La perversione di Claudia (3 parte)

La serata con Sonia e Claudia mi aveva lasciato carico di curiosit, oltre che di piacere! Il comportamento della mia compagna, rimasta volontariamente legata per tutta la serata, mi aveva stupito in un verso ed eccitato a dismisura nellaltro. Ora volevo capire perch aveva agito cos e cosa aveva provato mentre Sonia ed io eravamo uniti nel nostro amplesso. Avevo immaginato, pensato dintuire cosa le passasse per il cervello, ma ora avevo bisogno di una conferma alle mie supposizioni. Non dimenticavo neppure il suo comportamento con Sonia, come aveva leccato la sua vagina e come aveva goduto quando la ragazza aveva ricambiato il piacere. Sapevo della sua leggera bisessualit, in alcune occasioni lavevo vista scambiare dolci carezze e fugaci tocchi di labbra con un'altra donna, per non aveva mai raggiunto un orgasmo grazie alla lingua di una donna. Intendevo scoprire se questo era sintomo di una sua recente evoluzione sessuale o se era gi radicata da tempo in lei questa componente omosessuale che non mi dispiaceva per niente. Inoltre Sonia mi aveva colpito con il suo comportamento, oltre che con il corpo e la forte sensualit di cui era dotata. Ricordavo molto bene il netto contrasto tra lesterno del suo corpo tonico e magro, reso duro dalla vicinanza delle ossa alla pelle e lestrema morbidezza del suo interno, la bocca e la vagina accoglievano il mio membro avvolgendolo in un completo abbraccio in cui coglievo ogni singolo muscolo interno. Muscoli che lei sapeva muovere,

nelle contrazioni volontarie ed involontarie, stupendamente. Quella ragazza mi stupiva con la sua apparente durezza iniziale, mentre si spogliava di fronte a Claudia legata e con la dolcezza con cui mi aveva portato allorgasmo. Un contrasto crescente di sensazioni che poche donne sapevano dare. Se mentre era sopra di me, e mi cavalcava decisa in cerca del suo piacere, dominava il nostro amplesso, quando era sotto, in attesa di ricevere il mio seme nel ventre, si dimostrava assolutamente sottomessa, ma mai passiva. Un solo termine poteva definirla interamente con la sua semplicit: femmina. Sonia una femmina come tale pure Claudia, ognuna a suo modo, con le singole varianti, femmina.

Lessere femminile completo, la dolcezza e la decisione, la sensualit e la disinibita sessualit, la sottomissione e la dominazione, madre e compagna, la prima e lultima. Infiniti sono i termini in contrasto tra loro che possono aiutare a definire lessere femminile completo, la vera Donna. Inutile tentare una descrizione. Lessere femminile completo non ha definizioni certe ma solo sicure influenze sul suo uomo. Ella continua, come amante, il lavoro iniziato dalla madre: prende luomo e laiuta ad evolversi, spingendolo a conoscere ed accettare la sua parte femminile. Noi rifiutiamo spesso questo nostro aspetto naturale, non vogliamo riconoscere quella che crediamo una fonte di debolezza. Dimentichiamo che la completezza non pu fare a meno dogni nostro aspetto e spesso riteniamo luno come il semplice insieme delle parti. Una Donna, una femmina, cinsegna che luno molto di pi che il semplice insieme delle parti. Lei ripaga i nostri sforzi donandoci il piacere sottile ma profondo della conoscenza e il piacere spesso dellappagamento sessuale. Sta a noi separare il sottile dallo spesso.

Scaricai tutta la mia tensione nata dalla curiosit, dalla bramosia di apprendere, su Claudia subito dopo colazione. La domenica ci aveva sorpresi ancora addormentati a tarda mattinata, esausti dopo la serata con Sonia eravamo rimasti a letto a lungo nel dormiveglia. Subito dopo colazione ci ritrovammo ad oziare sul divano mentre, distrattamente, ascoltavamo cosa ci propinava il televisore. Claudia pareva aver notato il mio stato, sfogliando una rivista lanciava

continuamente occhiate nella mia direzione: un silenzioso invito a parlare.

Presi fiato ed iniziai a domandarle maggiori informazioni sulla ragazza della sera prima: Sonia.

Sai, Sonia una ragazza molto carina ma ecco, mi pare un po strana. Meglio direi particolare. introdussi in questo modo banale largomento.

In che senso strana? domand Claudia abbassando sul seno la rivista.

Non facile da spiegare! Sono le contraddizioni che dominano in lei a farla apparire costantemente fuori luogo o perfettamente ambientata in ogni situazione. Tieni presente che ho avuto la fortuna di conoscerla in unoccasione molto particolare, ma ho notato in lei questi contrasti. Dei disaccordi armonici che la rendono molto interessante ed attraente. continuai

Capisco cosa vuoi dire. Tutti notano questo suo aspetto , infatti, tutti tentano inevitabilmente di renderla coerente senza capire che lei coerente cos! mi rispose lei complicando ancora di pi la mia mente.

In che senso lei coerente cos?

Nel senso che lei cos! disse Claudia sorridendo.

Claudia aveva voglia di giocare. Avrei dovuto lavorare a lungo per arrivare farle descrivere le sue emozioni della sera precedente. Pensavo che partendo da Sonia sarei giunto facilmente al punto, ma mi sbagliavo. Decisi di approfondire la mia conoscenza della sua amica venni cos a conoscere alcuni aspetti di quella ragazza che me la fecero apparire sempre pi interessante.

Sonia intendeva il rapporto di coppia come esclusivo, a differenza di Claudia non avrebbe mai cercato di soddisfare i suoi sensi al di fuori del rapporto con il suo uomo, anche se amava profondamente i giochi trasgressivi. Come la mia compagna aveva provato molteplici combinazioni damplesso ed era alla costante ricerca di una maliziosa situazione trasgressiva in grado di donarle uneccitazione sempre nuova. Amava ogni coinvolgimento erotico, le piaceva giocare con il suo corpo eccitando sia gli uomini sia le donne e non aveva limiti: una volta in preda allesaltazione erotica andava sempre sino in fondo. Era in grado di assumere qualsiasi ruolo; poteva essere sottomessa o dominatrice, dedicarsi ad un uomo o ad una donna indifferentemente. Il suo concetto di coppia le aveva sempre impedito desprimersi, la naturale fedelt verso il suo uomo lappagava quanto la trasgressione, se non fosse stato per due tradimenti subiti non avrebbe mai espresso a fondo la sua sessualit.

Claudia continuava a raccontare di lei. Questo non appagava la mia sete di sapere ma stuzzicava la curiosit, Sonia era una donna dai moltissimi aspetti e tutti molto interessanti. Secondo la mia compagna quello che la eccitava oltre la norma era il mettersi in mostra, il farsi guardare, dagli altri. Le piaceva sentirsi gli occhi addosso mentre esprimeva il massimo del suo erotismo, in quelle occasioni faceva lamore con tutti i presenti e non solo con luomo, o la donna, di turno. La sua era una forma desibizionismo ristretta solo allambito del rapporto sessuale. Si vestiva sempre elegantemente, con generose porzioni del suo corpo esposte nel modo giusto, ma per il piacere che provava ad indossare un bel vestito, non per farsi notare.

Gli occhi gli voleva addosso solo quando era impegnata in un rapporto. Le bastava questo per godere, infatti, raramente si concedeva alle attenzioni di due uomini contemporaneamente. Li voleva presenti, anche pi di due, ma solo uno per volta contro il suo corpo. A differenza di Claudia, la quale amava sentire il calore fisico di pi uomini, Sonia cercava il coinvolgimento cerebrale.

Claudia sottoline queste sue affermazioni con un esempio: una delle storie finite male, Sonia, laveva avuta con un proprietario di un albergo della riviera ligure. Scoperta la sua infedelt, lei lo aveva lasciato immediatamente senza ascoltare le sue preghiere e le richieste di perdono.

una donna determinata. disse Claudia Pensa che, per vendicarsi di lui, prenotava ogni settimana una camera nel suo albergo, per i fine settimana, e ci portava sempre un uomo diverso. La storia andata avanti a lungo, sino al giorno in cui si accorta che lui iniziava a soffrire di meno ogni volta che la vedeva con un altro. Il bello che sceglieva sempre una camera con la finestra sul lato interno, allo stesso piano ed in faccia a quella del suo ex. Tutte le notti lasciava questa finestra aperta in modo che lui potesse vederla impegnata in giochi erotici sempre pi spinti.

in questoccasione che si accorta deccitarsi enormemente con la consapevolezza dessere osservata, spiata, da un altro uomo. Godeva della vendetta ma pi ancora del fatto di esibirsi. Da allora ha sempre cercato situazioni come queste. Infatti, avrai notato che ieri sera faceva di tutto per consentirmi di vedere bene cosa le stavi facendo!

Claudia fece una pausa per riprendere fiato e per consentirmi dassimilare le nozioni ap-

pena apprese su Sonia. Napprofittai per introdurre il tema che mi stava pi a cuore.

S, ho notato il suo modo di porsi di fronte a te. Ora, per, vorrei sapere cosa hai sentito e provato tu.

Sai mi sono immaginato, almeno ci ho provato, i tuoi pensieri e le sensazioni che potevi provare ieri sera; ma vorrei che tu mi raccontassi!

Malizioso. Ti senti malizioso sta mattina, vero?!

No, cio un po!

Vorrei proprio sentire dalla tua voce cosa hai sentito ieri sera.

Tu cosa pensi che io abbia provato? domand Claudia giocando con la mia curiosit e con una crescente eccitazione nata dal discorrere di certi argomenti.

Non vale! La domanda lho fatta io a te. Inoltre sei stata tu ad organizzare la serata senza dubbio lo hai fatto con uno scopo preciso e mi piacerebbe conoscerlo!

Claudia rimase in silenzio per un tempo che mi parve infinito. I suoi occhi vagavano per la stanza sfuggendo i miei mentre le mani sintrecciavano in figure sempre pi complesse. Ormai la conoscevo bene, almeno credevo di conoscerla, quindi non colsi in quellatteggiamento la difficolt che provava in quel momento. Stava per confessarmi un suo aspetto a me ancora sconosciuto, un particolare di lei che non avrei mai sospettato.

Volevo soffrire! sussurr Claudia.

Soffrire? le domandai stupito.

S, soffrire. Rodermi nella gelosia, affannarmi nel mio stato di prigionia, agognare il tuo corpo che in quel momento usavi con un'altra. Provare lumiliazione di vederti riempire un'altra donna, invadere il suo ventre davanti a me; desiderare dessere al suo posto e subire il fatto di non esserlo. Sentire le manette stringere i polsi mentre cercavo la libert subire lunica parola giusta, quella che rende chiaro ci che cercavo.

Le parole uscivano dalla bocca di Claudia come un fiume in piena, non prendeva neppure il fiato e continuava a formulare i suoi pensieri. Pareva in preda ad un estasi fabulatoria, in quel momento si liberava di un peso tenuto dentro per troppo tempo.

So che tu non mi puoi capire. Non un offesa, credimi!

Mi hai raccontato pi volte cosa provi tu quando sono io ad intrattenere altri uomini per me diverso. Vedere te con Sonia un emozione dolorosa, molto dolorosa ma molto piacevole.

Quel dolore che sta al confine col piacere, una sofferenza in grado di darti forti emozioni quanto il puro piacere. In fondo il dolore non altro che il piacere visto dallaltra parte.

Non ti aspettavi questo mio aspetto. Lo vedo nei tuoi occhi!

Ti ho nuovamente stupito!

Mi piace soffrire, a volte, ma il dolore deve essere generato in modo da corrispondere alla mia fantasia erotica di quel momento. Come vedi tutto gira intorno al sesso ed al piacere. Solo che io, forse grazie al fatto che sono una donna, so godere anche con il dolore.

Aspetta fammi finire!

Un dolore non fisico, sia chiaro!

Se fisico deve essere molto limitato, come quelle manette ad esempio .. nulla di pi. la

mente che deve subire lattesa, il desiderio non soddisfatto, lumiliazione, la violazione delle sue attese.

Capisci?

Forse! me la cavai con un enigmatico forse, una risposta tipicamente maschile.

Devi capire! O meglio, devo aiutarti a capirlo, poich a me piace questo tipo di dominazione sottile e cerebrale non sapevo come spiegartela, ho pensato di dartene un esempio.

Ok ci lavorer sopra. speravo di cavarmela cos, tentavo di prendere tempo per assimilare il tutto ma lei insistette.

Non una risposta! Risparmiati le frasi di circostanza, almeno con me! Lo so che la tua mente malata al pari della mia sta gi elaborando possibili strategie per farmi godere sempre di pi. Lo sai che ti amo anche per questo!

La butti sul sentimentale?

Scemo!

Fammi elaborare questa novit. Sinceramente non lo avrei mai sospettato questo tuo aspetto. Come al solito sei piena di sorprese: ti amo anche per questo. dissi rifacendole il verso.

Ancora pi scemo! disse lei ridendo.

Vediamo! ti piace, a volte quando non vuoi dirigere tu il gioco, sentirti presa, dominata e vittima di ogni mio desiderio, anche il pi umiliante per te. Dico bene?

S!

Vuoi godere del desiderio, della voglia dessere presa, penetrata, e portata verso lapice del piacere ma senza che questo accada.

S!

Vuoi essere usata!

S! Ti prego usami ora!

Cos dicendo Claudia abbandon la rivista in terra e si sollev in ginocchio sul divano, quindi mi sal a cavallo. La vestaglia da notte che ancora indossava non lasciava molto da scoprire e presto ebbi la sua pelle sotto le mani. Era calda e morbida, aveva ancora addosso il profumo del sonno ed un tenero languore che contrastava con i movimenti del suo pube. Mi baciava teneramente mentre strofinava vogliosa la vagina sui miei boxer.

Vuoi essere presa? le domandai a fatica

S, prendimi ora! rispose lei sfiorando le mie labbra.

Vuoi essere umiliata trasformandoti nelloggetto del mio piacere?

Oh! S! Ti prego! Disse ansimando.

In realt stavo tentando di prendere tempo. A differenza di Claudia, la quale raggiungeva il culmine della sua potenzialit sessuale al mattino, io mi attivavo verso il tardo pomeriggio. Questa discrepanza dorario non ci aveva mai impedito di trarre il giusto piacere dai nostri rapporti, ma in questo caso dovevo sforzarmi dattivare la mia naturale perversione con grande anticipo. Lei mi conosceva e sapeva di non doversi aspettare il massimo da me a

quellora; il suo piano era di portarmi a conoscenza dellaspetto masochistico della sua sessualit, non prevedeva unimmediata realizzazione.

Comunque qualcosa dovevo inventarmi. Sul momento tutto quello che riuscivo a fare era godermi il suo corpo tra le mani, ascoltare con i palmi le dolci onde prodotte dai suoi fianchi, respirare il suo profumo e analizzare con cura i movimenti del pube contro il mio membro. Mi piaceva quella situazione ed ero tentato di penetrarla subito, godermi lamplesso che sarebbe seguito ed esploderle dentro. Nulla di pi! Per volevo dimostrarle che qualcosa avevo appreso dal suo discorso sul dolore dellattesa e sulla trasformazione in oggetto. Inoltre dovevo staccare il mio cervello in modo da non subire linflusso negativo della delusione provata una volta venuto a conoscenza dei reali motivi che lavevano spinta ad invitare Sonia, cos diversi dai miei quando la spingevo tra le braccia di un altro uomo. Io volevo vederla godere, lei voleva sentire dolore. La stessa differenza che c tra altruismo ed egoismo. Se io cercavo principalmente il suo piacere lei cercava una forma, forse perversa, del proprio piacere. Nulla aveva detto del mio piacere con Sonia, la sera prima, se non che aveva generato in lei quelle forti emozioni contrastanti e dolorose: quelle che cercava. In cosa differiva, allora, Claudia da Laura, la mia ex?

Tutte e due trasgredivano per il proprio piacere, il mio veniva come sottoprodotto desiderato ma non necessario. Ero io che dovevo saper trarre piacere dalle loro trasgressioni in modo aiutarle, supportarle, giustificarle ed incitarle; in caso contrario loro avrebbero trasgredito lo stesso, forse con meno gusto, ma lo avrebbero fatto comunque. Chi era a questo punto loggetto?

Claudia voleva sentirsi tale, ma non saccorgeva che anche ora chiedeva a me dessere loggetto del suo piacere. Un oggetto pensante e creativo ma pur sempre un coautore dellobbiettivo principale: il loro piacere. Ora avrei dovuto trasformare loggetto che io rappresentavo nel fruitore delloggetto che Claudia voleva incarnare, essendo ben conscio della diversa realt.

Ma cos reale?

Il mio punto di vista o quello della mia donna?

Mi odio quando faccio cos, la tentazione di prendere a testate un solido muro in modo da bloccare le rotelle impazzite nel loro vorticoso moto. Impedire, quindi, ai due neuroni solitari dincontrarsi per generare questi pericolosi pensieri.

Dal discorso sugli oggetti e la loro reale dislocazione allinterno della nostra coppia nacque una forma di rabbia blanda ma incontenibile. Quel sentimento ostile verso di lei mi stava, in realt, aiutando ad assumere lidentit che lei saspettava da me. Non me ne resi conto subito, come al solito, ma lei maveva caricato al punto giusto per farmi diventare un utilizzatore doggetti.

Guardavo fisso il suo seno nudo sotto la vestaglia che lo ricopriva solo in parte, attirato dalla macchia scura dei capezzoli: si muoveva spinto in avanti dal respiro e ondeggiava dallalto al basso seguendo armonicamente le mosse delle anche. Era cos che si muoveva quando faceva lamore. Scesi con gli occhi sul ventre, in quel momento, completamente incavato, richiamato da lei in tale posizione nel tentativo di colmare il vuoto che sentiva dentro di esso. Il gioco di ombre generato dalla vestaglia aperta amplificava i suoi movimenti nascondendo nel buio il pube. Potevo facilmente proiettare quelle immagini completandole nella mia fantasia, Claudia stava gi facendo lamore con me: si muoveva come se mi avesse gi dentro ed anche i suoi gemiti avvaloravano questa sensazione. Tutto questo era indice della sua voglia, evidentemente la serata appena trascorsa laveva lasciata con molti desideri insoddisfatti, con il ventre vuoto.

Era sempre pi disinibita e lasciva, non intendeva andare oltre nelle sue iniziative ed as-

pettava che fossi io a prendere in mano il membro per guidarglielo dentro. Pensai daccontentarla, la rabbia si mischiava con la voglia e la delusione con il desiderio. Adesso timpalo! pensai mentre spingevo verso il basso i miei boxer con violenza e puntavo il pene verso di lei. Claudia gemette di sollievo mentre si sollevava quel tanto necessario a consentirmi di puntarla per bene, quindi inizi a scendere su di me. Scivolai dentro di lei quasi risucchiato dal suo corpo; era umida e calda, incredibilmente dilatata. Claudia reclin la testa allindietro e spinse il seno verso di me scendendo sino in fondo, sin quando sent dessere arrivata contro i testicoli, allora apr ancora di pi le gambe iniziando allo stesso tempo a muovere ritmicamente le anche. Mi piaceva sentirla cos premuta contro di me e cos intorno a me, le appoggiai le mani in vita e la lasciai muovere come voleva. Dovevo combattere con la tentazione di crogiolarmi nella passiva contemplazione del piacere che lei generava in me attraverso tutto il suo corpo ed il bisogno di sfogare la rabbia che era montata dentro di me.

Scivolai con le mani sui glutei afferrandoli con forza, stringendoli e dilatandoli come piaceva a lei. Claudia, supponendo un mio intervento pi attivo nellamplesso, sospir rumorosamente e amplific lampiezza delle sue evoluzioni, ma la mia intenzione era un'altra: la sollevai da me sin quando non fui fuori, con suo grande disappunto. La spinsi delicatamente in fondo sulle mie ginocchia quindi le aprii in modo da farle allargare le gambe. Lei mi guardava ansiosa e stupita, certo non saspettava che io la interrompessi. Ricambiai il suo sguardo tentando di mantenere unaura dimpassibilit ma non era facile, il corpo di Claudia mi attirava con una forza pi intensa della rabbia che covavo dentro. Lei non parlava, non ne aveva bisogno, il suo corpo ansimante parlava per lei. Avvicinai una mano al pube per accarezzarle la morbida peluria poi le infilai un dito dentro spingendolo pi che potevo. Tra i suoi sospiri le domandai:

Vuoi qualcosa di pi grosso qui dentro, vero?

Ridammelo! mi preg lei.

Ma non volevi soffrire?

Non ora, ti prego, ridammelo! disse mentre tentava di riconquistare la posizione di prima.

La trattenni lontana da me, lottando con i suoi tentativi davvicinarsi. Claudia usava degli espedienti illeciti per convincermi a prenderla senza attendere altro tempo: ammiccava con gli occhi mentre spingeva in avanti il pube, esponendo in tal modo la vagina aperta e lucida di umori; tentava di baciarmi ma io resistevo. Ora che un idea sera finalmente affacciata alla mia mente non resistevo pi al desiderio di realizzarla. Spostai, quasi in malo, modo la mia donna; lanciandola sul divano al mio fianco, quindi mi alzai in piedi. Lei mi lanci uno sguardo interrogativo ma subito la rassicurai, dicendole che sarei tornato presto con una sorpresa e la pregai di non lasciar attenuare la sua eccitazione. Dopo essermi sistemato alla meglio la biancheria che lei aveva spostato nella foga di prendermi dentro mi diressi subito in cucina per verificare se disponevo di tutto quello che mi occorreva. Soddisfatto del risultato di questa esplorazione preventiva corsi in camera per procurarmi un preservativo. Tornato in cucina presi il panetto di burro dal frigorifero, alla meglio tentai di dargli una forma vagamente cilindrica. Il calore delle mie mani era sufficiente a modellarlo e presto riuscii nel mio intento, soddisfatto della mia opera infilai il cilindro nel profilattico che in seguito annodai per bene dopo averlo srotolato tutto. Osservai la mia creazione: non era del tutto soddisfacente ma, premendo verso la punta riuscii a formare un rigonfiamento di diametro opportuno. Infilai la mia opera nel congelatore per compensare il calore che il burro aveva assorbito dalle mie mani e tornai in camera a prendere il resto. Mi procurai una sciarpa di seta nera, poi dopo averci pensato un attimo presi pure una sciarpa pi lunga e di materiale meno pregiato. Passai dalla cucina per prendere la mia scultura e felice mi diressi in sala.

Claudia mi aspettava seduta in modo da esporre tutte le sue grazie, sicuramente aveva sis-

temato con cura la vestaglia in modo da scoprire le giuste porzioni del suo corpo senza, per, mostrare troppo. Nascosi dietro di me il nuovo fallo studiato per lei e mavvicinai giocherellando con la sciarpa nera.

Lei sorrise a quella vista intuendo un gioco pi complesso del semplice rapporto in cui sperava, porsi a lei la striscia di tessuto e le chiesi di bendarsi. Appena ebbe terminato la presi per le mani e la feci alzare in piedi, passai dietro di lei la legai in modo che non potesse muovere le mani. Claudia si lament quando strinsi forte il nodo, ma liniziale grido di dolore si trasformo presto in un gemito di piacere. Mi allontanai da lei in modo da poterla osservare nellinsieme: bench legata e bendata manteneva una dignit ed unaria di sfida che la facevano apparire molto desiderabile. Mentre pesavo allo scherzo che avevo in mente trattenni a stento la mia ilarit, raggiunsi il divano posizionandomi come prima dinterrompere il nostro incontro, quindi appoggiai le mani suo suoi fianchi e la guidai nuovamente sulle mie ginocchia. Le segu obbediente le mie mani e non protest quando le mantenni lontana dal mio membro; ora il suo corpo era di fronte a me, completamente a mia disposizione. Iniziai ad accarezzarla dolcemente, dapprima sfiorando i suoi punti erogeni, poi sempre pi mirato su di loro. Tastai il suo stato deccitazione penetrandola con un dito, lattesa non laveva raffreddata, anzi la trovai ancora pi calda di prima se mai era possibile. Tutto era pronto per iniziare il gioco, Claudia non proferiva parola: attendeva e basta, si godeva le mie mani sospirando e gemendo ogni volta che le procuravo un impulso di piacere.

Con la mano sinistra aprii le sue grandi labbra mentre con la destra impugnavo, con molta attenzione, il fallo che avevo creato per lei. Claudia intu qualcosa; le mie mosse preludevano una penetrazione e lei si dispose in modo da facilitarmi, assumendo una posizione che la faceva apparire quasi sfrontata nellesposizione del suo corpo. Spinsi loggetto dentro di lei, dapprima lentamente temendo di deformarlo nello sforzo, poi con pi forza penetrandola con tutta la lunghezza. Lei sospir di sollievo pi che di piacere, finalmente sentiva soddisfatto il suo desiderio. La lasciai sistemarsi al meglio poi iniziai a muoverlo dentro di lei, lo tiravo fuori e quindi lo riportavo dentro, avendo cura di non lasciarlo troppo dentro il suo ventre, temevo che il calore sciogliesse il burro al suo interno troppo presto. Claudia iniziava a godere, il suo desiderio era tanto intenso da spingerla subito verso il piacere. Io laiutavo con laltra mano, stimolando le labbra intorno al fallo artificiale senza trascurare il clitoride. Oramai conoscevo bene il suo corpo e sapevo cogliere dal respiro, dai movimenti del ventre, dai suoni emessi dalle labbra, il suo stato. Riuscivo a stabilire esattamente quanto le mancasse per raggi-

ungere lorgasmo. Quello che non sapevo era la durata allo stato solido del burro sottoposto al calore crescente nellinterno di quel corpo che stava fremendo davanti a me, dovevo fare in modo che durasse sino al punto che mi ero prefissato. Era pi questione di fortuna che di calcolo, quindi lasciai allistinto il compito di guidare la durata della permanenza del fallo in lei, e non mi sbagliai.

Claudia era sempre pi concentrata, si muoveva determinata a raggiungere il piacere contraendo ritmicamente i muscoli del pube, al momento giusto allontanai la mano sinistra da lei interrompendo lo stimolo. Lei non protest, ora le bastava loggetto che sentiva dentro per godere. Il burro, per, iniziava a risentire del calore emanato da quel corpo in piena estasi e stava inesorabilmente perdendo consistenza. Poco alla volta mi accorgevo che il fondo del profilattico si stava riempendo di liquido, quindi il diametro e la durezza del resto stava diminuendo. Claudia non se ne rese subito conto, infatti non accennava alcuna variazione al suo ritmo. Le mancava poco, poco ad esplodere, il suo corpo era ricoperto da un velo di sudore e lei ansimava sempre pi forte, quando il fallo usc da lei ridotto ad un palloncino informe ripieno di una sostanza lattiginosa. Lei tent di muovere le mani ma era legata, con il pube cerc loggetto senza trovarlo. Non poteva godere a fondo senza qualcosa dentro. Provai un moto di compassione per lei e le liberai le mani, subito cerco le mie per guidare nuovamente dentro di se ci che aveva prima. Non dimenticher mai la sua espressione quando tast il profilattico floscio tra le mie mani. Non riusciva a capire cosa fosse successo, continuava a premere loggetto stupendosi della sua consistenza. Il suo respiro non accennava a calmarsi. Era ancora guidata dallistinto quando la sbendai, ora quella limitazione alla vista non aveva pi senso, e grugn disperata appena vide cosa tenevo tra le mani.

Ma cosa questa roba? mi domand

Burro! Burro ricoperto di lattice. con questo che ti ho penetrata. Bello no?

Ma ?!

Non eri tu quella che voleva soffrire nel desiderio, nellattesa?

Ma ?!

Cosa si prova a mancare un orgasmo per cos poco?

No! Non puoi farlo!

S, invece. Me lo hai chiesto tu con laggiunta dellumiliazione.

Claudia mi fissava incredula. Pareva non riuscire accettare quello che le stava accadendo, eppure era il suo desiderio!

Forse mi ero sbagliato, avevo interpretato male le sue parole?

Non era cos che amava soffrire?

Eppure, qualcosa dindefinibile nel suo sguardo mi diceva che ero sulla strada giusta. Riposi con cura il profilattico pieno di burro, ormai inservibile, sul divano; studiai bene i tempi in modo da attirare la sua attenzione sulle mie mani, volevo non darle il tempo di pensare. Lasciai scivolare le mani sulle sue gambe salendo sino allinguine, molto lentamente, assaporando la sua espressione dattesa e speranza. Raggiunsi nuovamente la vagina intrufolando un dito tra le labbra per masturbarle, Claudia gemette mentre contraeva forte tutti i muscoli del corpo in uno spasmo di piacere, poi tent in ogni modo di convincermi ad infilarle almeno un dito dentro quella caverna umida e vogliosa. Strofinava il pube contro la mia mano lanciando un messaggio inequivocabile, pi volte tent di afferrare il mio membro ma la respinsi sempre. Alla fine laccontentai, la penetrai con due dita e le ruotai al suo interno in modo da spingere con forza la dove sapevo avrei generato un forte piacere. Lei mugol e port il viso verso di me per baciarmi.

Succhiamelo! la mia non era una dolce richiesta ma un ordine.

Claudia si blocc allistante, percepii chiaramente la sua vagina contrarsi intorno alle mie dita, poi lentamente scivol gi dalle mie ginocchia per sistemarsi ai miei piedi. Appena fu in posizione liberai il membro dai boxer e lo tenni puntato verso le sue labbra. Claudia appoggi le mani sul divano e scese con la bocca aperta su di me. Me lo ingoi subito ed inizi il suo solito movimento con la lingua. Succhiava, aspirava, leccava il glande, scorreva con le labbra tutta la lunghezza mi faceva impazzire di piacere. Non potevo resistere a lungo a quello stimolo, sentivo il piacere montare irrefrenabile. La situazione in cui avevo messo la mia donna meccitava pi del solito e non riuscivo pi a contenermi; riuscii solo a dirle, con un

tono di voce secco pi di quanto volessi: in faccia!. Claudia sollev lo sguardo verso di me, poi lasci uscire il membro dalla bocca e si limit a leccare sotto il glande mentre lo teneva stretto tra le mani. Lei assunse unespressione di profondo piacere, del tutto inaspettata, mentre la lingua continuava a stimolarmi senza tregua. Finalmente sentii il piacere partire verso la sua vetta e subito dopo esplosi tutto ci che avevo dentro su di lei. Il primo getto non riuscii a vederlo, la forte sensazione di piacere mi aveva fatto chiudere gli occhi, poi con grande sforzo riuscii ad aprirli in tempo per vedere le successive spruzzate di sperma colpire il viso di Claudia. Lei non si era ancora fermata, durante tutto il mio orgasmo continuava a leccarmi, in questo modo il mio seme sera allargato dappertutto: sulle guance, sul naso, le ciglia, sulla lingua e nella bocca; ora iniziava a colarle gi dalla gola, molto lentamente e lei continuava a leccare. Quando fu sicura che non cera pi niente in me mingoi nuovamente a fondo e succhi forte mentre scorreva il pene con le mani come per mungermi anche le ultime gocce. Ero combattuto tra sensazioni contrastanti provenienti dalle mia parti basse: il forte piacere provato mi spingeva al languido rilassamento con conseguente afflosciamento del pene, ma il comportamento della mia donna e la consapevolezza del suo stato di desiderio mi spingevano ad eccitarmi nuovamente. Il pene, nel dubbio, rimase a met. N completamente eretto n finalmente rilassato. Il problema fu che Claudia intese quella mia semi erezione come un sintomo di voglia insoddisfatta e continu imperterrita a succhiarmi. La sensazione che provavo era quasi dolorosa, il glande, reso sensibilissimo dal recente orgasmo, coglieva le sue labbra amplificandone allestremo lo stimolo. Era troppo intenso quello che provavo, ma non riuscivo a parlare, ad ordinarle di smettere. La mi stessa posizione, completamente spinto contro lo schienale del divano, mimpediva di fuggire da lei. Mi contorcevo dimenando il bacino, ma Claudia intese questo come un profondo apprezzamento della sua opera e continu sempre pi intensamente. Provavo un piacere stranissimo, intenso sino al dolore ma stuzzicante nella sua novit, sin che Claudia strinse forte le labbra sul glande e tent dintrufolare la lingua dentro, allora provai una fitta di puro dolore. Immediatamente lei addolc la presa e mi fece nuovamente provare piacere, mi rilassai allistante e mi godetti il suo morbido stimolo. Allimprovviso percepii i suoi denti strisciare sul glande, guardai meglio e constatai che era proprio cos: una profonda sensazione dorrore simpadron di me a quella vista. Potevo fuggire da lei, potevo allontanarla di forza, ma sapevo dentro di me che mai nulla di male mi sarebbe arrivato da lei e rimasi fermo ad ascoltare il leggero dolore che mi procurava. Claudia sorrise soddisfatta, aveva intuito i miei pensieri, quindi moll la presa dei denti per scorrere il punto morso solo con le sue morbidissime labbra, continu cos sino a procurarmi un nuovo e piacevolissimo orgasmo. Un piacere che mesplose nella testa tanto intenso che temevo di impazzire dal dolore. Bevuto il poco succo uscito in questa ripresa si sollev in piedi dopo avermi baciato sul petto e mi disse:

Adesso hai capito cosa voglio?

Non riuscivo a parlare tanto ero ancora sconvolto da quello che maveva fatto, sentivo un languore stranissimo dentro di me, diverso dal solito. Mentre mi crogiolavo in quella sensazione lei di distese sul divano per pormi la testa in grembo e rimase l sin che non mi ripresi. Quando riuscii a parlare finalmente le risposi.

Credo di s. Il problema che non saprei proprio come farti provare tutto questo!

Non ti preoccupare, ho fiducia nella tua perversione! disse lei sorridendo.

Tornai al mio silenzioso languore mentre pensavo come potevo renderle tutto ci che maveva appena dato. Innanzi tutto, considerando fatto che lei non aveva raggiunto alcun orgasmo durante questo incontro, decisi di lasciarla cos, senza la sospirata conclusione; quindi chiusi gli occhi e mi assopii gratificato dal calore emanato dal suo corpo.

In realt non dormivo, pensavo a possibili scenari di depravazione e feci il punto di ci che avevo appreso. Claudia si era spiegata benissimo, voleva provare un dolore tanto sottile da poter essere trasformato in piacere nella sua mente, in pratica il dolore diveniva una nuova forma di stimolo sessuale per lei. Questo patimento doveva nascere prima nella mente, grazie ad una situazione adatta, ed in seguito sarebbe dovuto derivare da qualche stimolo fisico, ma molto blando. Non era per niente facile da organizzare!

Nel primo pomeriggio, approfittando di un suo lungo bagno nellacqua caldissima, telefonai a Sonia, sul momento non mi venne in mente un complice migliore di lei.

La ragazza intu subito quello che volevo, in fondo conosceva Claudia da molto tempo prima di me, e mi propose immediatamente tutta una serie di possibili situazioni atte a soddisfare la mia donna. Sonia mi stupiva sempre di pi ed allo stesso tempo iniziava a piacermi molto. Mi resi conto di immaginarmela come lavevo vista la sera precedente e il suono della sua voce, che raccontava i possibili piaceri di Claudia, mi stava eccitando. Dovemmo concludere presto la telefonata, non potevo correre il rischio dessere scoperto dalla mia donna mentre le organizzavo un gioco come questo. Rimanemmo comunque daccordo di vederci quella stessa sera, sia io sia lei desideravamo rivederci presto. Claudia usc dal bagno senza sospettare nulla ed io non le prospettai di certo il programma della serata. Il pomeriggio trascorse tranquillo tra le pagine di un libro e della buona musica, fuori pioveva ed il clima non invitava ad uscire; in ogni caso tutti e due sentivamo il bisogno di non fare assolutamente nulla per qualche ora.

Cenammo leggeri, un pasto preparato con cura ma povero di portate, sfizioso senza essere eccessivo: lideale per predisporre il corpo ad un dopocena dedicato ai sensi. Al termine mi alzai per ripulire il tavolo dai resti, appena mincominciai Claudia tent di fermarmi dicendo di lasciare a lei lincombenza visto che io avevo gi cucinato. Continuai imperterrito nel lavoro iniziato senza badare alle sue parole, alla sua successiva offerta di occuparsi del lavoro le dissi, con voce secca e tendenzialmente autoritaria, dandare in camera a cambiarsi e dindossare quello che avevo preparato per lei sul letto. Lei mi fiss per un istante nel tentativo di cogliere qualcosa dal mio sguardo, poi si diresse camminando con calma verso la cam-

era. La osservai sin quando spar dietro langolo, camminava decisa senza mai voltarsi indietro per cercare qualche spiegazione. Mi piaceva molto questo sua aspetto e mi gratificava la fiducia in me che dimostrava in queste occasioni. Terminai il mio lavoro poi lattesi in sala. Quando arriv da me indossava laccappatoio ed il viso dimostrava la cura che aveva dedicato al trucco.

Hai freddo? le domandai.

No, non in modo particolare.

Vorrei sapere cosa devo mettere qui sopra, se vuoi uscire o vuoi rimanere in casa?

Fammi vedere come stai.

Claudia sciolse laccappatoio, lo apr per farlo scivolare dalle spalle e rimase ferma per consentirmi di vedere.

Lascialo cadere del tutto!- le ordinai rivolto allaccappatoio.

Lei obbed sensualmente, rimanendo finalmente con indosso solo quello che avevo previsto io: le calze nere, ed una gupiere nera molto alta invita e chiusa sul davanti da un gran numero di lacci, molto sensuale, e nientaltro. La adoravo quando indossava quella biancheria, il taglio della gupiere valorizzava i suoi fianchi stringendole le vita e spingeva in alto il seno facendolo apparire ancora pi grosso e prorompente. Le ordinai davvicinarsi, forse pensava che avevo intenzione di far lamore subito, quindi cammin verso di me con un andatura sensuale e maliziosa. Purtroppo la mia intenzione era solo quella di ripiegare allinterno delle coppe il tessuto che copriva le mammelle, per scoprire del tutto ogni suo punto erogeno. Claudia mi lasci fare mentre un espressione innocente si delineava sul suo viso. Trovavo estremamente eccitante il contrasto tra quel suo atteggiamento e la biancheria che indossava: linnocenza che spariva nel pizzo nero della gupiere trasformandosi in malizia sui suoi fianchi.

Lallontanai da me per poterla osservare meglio, le indicai quali posizioni assumere; come porre le gambe, le mani e come angolare il busto. Le feci cambiare pi posture come se i miei occhi fossero lobiettivo della macchina fotografica di un professionista. Claudia, quella sera, doveva appagare tutti i miei sensi, iniziando dalla vista.

Era lei, in fondo, a chiedere dessere usata per il mio piacere!

Sembrava una cosa facile soddisfarla, ma pensate ad un sistema per far sentire un umile oggetto una donna che della trasgressione ha fatto ragione di vita!

Nei suoi giochi la forza dominante era stata la ricerca del piacere, sotto ogni forma in cui si manifestasse. Sino ad oggi aveva ottenuto il puro piacere fisico condito da una ricercata eccitazione nata dalle situazioni che sapevamo creare. Pensai, quindi, come prima cosa di elim-

inare il suo piacere questa volta. Se lei voleva sentirsi un oggetto, ebbene gli oggetti non godevano.

Gi, ma questo lo avevo gi sperimentato al mattino!

Ordinavo a lei come muoversi mentre pensavo a cosa farle.

Quando ritenni che il gioco era durato troppo mi alzai in piedi e la condussi in camera. Lei mi segu senza protestare nemmeno quando le dissi di prendere una delle sedie della cucina, quindi le ordinai di posizionare la sedia davanti al letto e di sedercisi sopra. Lei obbed.

Cosa mi vuoi fare? mi domand con la voce gi rotta dalleccitazione.

Legarti, per ora! le risposi con la voce un po troppo dura, chiaramente artificiale.

Fammi quello che vuoi! Solo una cosa ti chiedo non ti fermare solo perch mi vedi soffrire!

Dopo quella frase il mio membro stava per esplodere, se non mi fossi trattenuto avrei avuto un orgasmo solo guardando i suoi occhi. Era incredibile il potere che la mia donna aveva su

di me, pi tentavo di dominarla pi mi accorgevo di quanto fosse grande lei.

La costrinsi a portare le mani dietro la sedia e la ammanettai in modo che la catenella girasse intorno alla struttura della sedia. Ora per Claudia era impossibile muovere le mani o sollevarsi, poteva per aprire le gambe e muovere bene il pube spingendolo sin sullorlo della seduta. Mi sedetti sul letto per osservare meglio i dettagli della scena, pensai di legarle pure le caviglie una per gamba anteriore della sedia. S, lidea era buona, lei sarebbe stata in grado di aprire di pi le gambe se avessi desiderato penetrarla, ma non avrebbe potuto chiuderle completamente per sentirsi meno esposta e pi protetta. Legai le sue caviglie con una nastro recuperato da un pacco regalo, prestai la massima attenzione a non stringere troppo ma quel tanto sufficiente a farle sentire i legacci. Il dolore fisico non era contemplato nel nostro gioco. Una volta terminato il mio lavoro non resistetti pi alla tentazione e mi posi dinanzi a lei con le gambe aperte e armeggiai per tirare fuori il mio membro. Una volta raggiunto lo scopo lo presentai alle sue labbra ordinandole di succhiare. Claudia obbed solerte, apr la bocca e si lasci spingere dentro il pene sino in gola, mi mossi come se mi trovassi in un'altra parte del suo corpo stuzzicato dalla lingua. Era piacevolissimo quello che mi faceva e non mi sarei fermato sino alla fine se non avesse suonato il campanello. Era senzaltro Sonia che giungeva con un tempismo degno di lei. Mi ritrassi dalla bocca di Claudia e, senza darle il tempo di formulare la minima domanda, andai ad aprire. Mentre attendevo vicino alla porta mi sistemai alla meglio, era inutile tentare di nascondere la vistosa erezione quindi lascia che il membro spingesse contro i pantaloni in modo inequivocabile.

Sonia si affacci alla porta con un sorriso che non mi aspettavo, era chiaramente felice di tornare nella nostra casa, evidentemente ne serbava un buon ricordo!

Questo lamico di cui ti ho parlato al telefono. disse mentre mi presentava Davide, un ragazzo molto giovane ma con uno sguardo intenso, alto quasi come me e ben fatto.

Lui si present subito con unottima stretta di mano, non solo forte ma anche molto calda. Ottimo, era luomo che speravo lei portasse. Ormai avevo imparato a riconoscere i complici in grado di sviluppare a pieno la loro sensualit da un semplice gesto come la stretta di mano. Minformai se Sonia gli aveva spiegato cosa avevamo in mente e se aveva qualche idea originale atta a raggiungere lo scopo. Parlammo subito con una gran complicit sotto lo sguardo divertito di Sonia, ad un certo punto, incuriositi dalla sua espressione le domandammo cosa aveva da ridere.

Nulla, nulla! Solo lo sapevo che vi sareste subito trovati simpatici ed intesi a meraviglia. Sorrido sempre quando scopro di aver imparato a conoscere le persone!

In fondo era ora! rispose lei.

Lilarit generale si smorz di colpo quando lei si avvicin a me per dirmi, a pochi centimetri dal viso, che era venuta qua per uno scopo preciso. Sensuale come non mai mi baci aderendo completamente a me.

Latmosfera si era riscaldata in un istante grazie alla esuberante sensualit di Sonia. Era chiaro che la ragazza intendesse ripetere lesperienza con me della sera prima, infatti consigli allamico di andare in camera ad occuparsi dellaltra donna presente in quella casa.

A proposito, dov Claudia? mi domand Sonia.

legata ad una sedia vicina al letto! le risposi con aria di sufficienza, come se quella fosse una cosa normalissima.

Ma bravi! Iniziate senza di noi! si lament

Non abbiamo iniziato, lho solo preparata per la serata!

Quella ragazza inizia a sconvolgermi. Sai che non lavrei mai detto che amava questo tipo di gioco erotico? Eppure, ieri sera, lho sentita eccitata come non mai ha sempre un buon sapore, vero?

Immediatamente si form nel mio cervello limmagine del viso di Sonia premuto nel mezzo delle cosce di Claudia che gemeva con il viso distorto dal piacere. Quel ricordo diede un forte impulso alla mia erezione che nel frattempo si era calmata, il singulto dei miei genitali fu colto dal ventre di Sonia premuto contro di me ed i suoi occhi silluminarono.

Davide?

Come daccordo ora vai di la, non dirle nulla, non parlare con lei, dalle solo degli ordini. disse lei rivolta allamico incitandolo ad andare.

Falle cosa vuoi, ma ricorda non deve godere troppo, non deve venire per ora! aggiunsi io.

Ed ora a noi due!- disse felice Sonia.

Lei si distacc da me per togliersi la giacca che indossava, poi inizi a sbottonare la camicetta aiutata da me.

Ma non dovremmo andare di l? le domandai.

Prima rinnova il ricordo che ho dellaltra sera, ti prego! sospir Sonia.

Qui? Adesso?

S! Adesso.

Afferrai i suoi glutei per trascinarla sul divano, la sollevai nella foga di soddisfare il desiderio di prenderla nuovamente. Lei gemette per la stretta troppo forte delle mani, ma non mi ferm quando, una volta seduta, tentai di sfilarle la gonna. Lanciai la sottana sul divano e terminai di sbottonarle la camicetta aprendola completamente. Sonia non mi lasci il tempo di denudarla completamente, sollev il sedere e si sfil gli slip da sola aprendo, poi, le gambe a me. Mi tuffai sulla sua vulva con il viso, volevo sentire ancora il suo dolce sapore prima di deturparlo con il mio. Mentre tentavo di penetrarla con la lingua sbottonai alla meglio i miei pantaloni per spingerli gi con violenza, quindi liberai il membro. Appena lo ebbi in mano mi sollevai per posizionarlo la dove prima stava la lingua. La ragazza sospir felice appena lo sent puntare sulla pelle e spinse in alto il pube invitante, insoddisfatta della sua naturale dilatazione si apr con le mani in modo da facilitarmi la prima spinta dentro di lei. La penetrai senza esitazioni, senza alcun timore di farle male, il mio membro entr senza alcuna fatica e spinsi sin che non potei pi avanzare. Sonia rilasci il fiato svuotando completamente i polmoni, poi inspir a fondo prima diniziare a muovere circolarmente il bacino. Tentai di prendere il suo ritmo entrando in lei quando sentivo il suo interno chiudersi, allora spingevo forte dandole dei colp tanto intensi da farla sobbalzare. Lei gemeva sempre pi forte e ansimava urlando. Sapevo che non stava godendo tanto da giustificare quei suoni, il suo era uno spettacolo di soli suoni a vantaggio di Claudia nellaltra stanza.

Quando il piacere inizi ad impadronirsi di lei inarc la schiena spingendo in alto il seno, allora ne approfittai per farle saltare le coppe del reggiseno al di l delle mammelle liberandole.

I suoi capezzoli, spettacolarmente turgidi, erano una calamita che attiravano le mie mani: ne presi uno tra indice e pollice per strizzarlo poi, timoroso di procurare del dolore a quel corpo dallapparenza cos esile, mi chinai per baciarli. In quella posizione, senza staccare le mie labbra dai capezzoli, feci scivolare una mano sotto i glutei della ragazza, quindi la spinsi sino a raggiungere il punto dunione dei nostri sessi. Dilatai ancora di pi le sue labbra sul contorno del mio pene e tentai di far scivolare un dito dentro di lei. Sonia questa volta url veramente di piacere e inizi a muoversi in preda al orgasmo. Mentre godeva lasciai il seno per raggiungere la sua bocca, ho sempre adorato la stupenda sensazione ricavata dal baciare una donna mentre gode.

Sonia minvit a seguirla nel piacere, a lasciarmi andare in quel momento mentre ero dentro di lei. Ero molto tentato di soddisfarla, ma pensai che questo doveva avvenire ancora una volta sotto lo sguardo di Claudia. A fatica uscii da lei, vincendo la forte attrazione che il suo corpo aperto davanti a me esercitava sui miei sensi. Lei subito assunse unespressione delusa, poi cap le mie intenzioni e sorrise mentre si sollevava. Mi richiam ancora una volta a se per avere una lunga serie di baci, poi ci alzammo dal divano e mentre lei si slacciava del tutto il reggiseno io mi spogliai completamente. Sonia rest con indosso solo le calze autoreggenti, mi guardo per domandarmi se togliere anche quelle.

Le indossa anche Claudia, ma nere! Tienile ti fanno delle gambe stupende! le dissi.

Io ho delle gambe stupende! Sottoline, fintamente stizzita lei poi so che a voi uomini piace sentire, con le mani o con i fianchi, la setosit della Lycra per trovare improvvisamente la pelle nuda, segno che la meta dei vostri sogni vicina!

Questa frase non mi nuova, lasciami indovinare chi te lha detta!

La tua donna, mio caro. Lo so che una frase tua e se hai notato, quando vengo da te indosso sempre le calze!

Sei una donna perfetta! Impossibile negarlo. la blandii

Come la tua donna che sta di l! aggiunse lei.

Hai ragione, andiamo a vedere come se la cava e a finire !

Quello che ho iniziato con te! termin la frase al posto mio con un tono di voce e degli occhi in grado di procurare un orgasmo immediato.

Ci recammo in camera tenendoci per mano, ogni volta che lavevo vicina mi impressionavo per la sua altezza!

Come entrammo volgemmo subito gli occhi verso Claudia, la vidi nel posto in cui lavevo legata. Il ragazzo stava alle sue spalle, contro la sedia, e lei aveva la testa reclinata e rivolta completamente alla sua destra. Non capivamo cosa stesse facendo quindi avanzammo. A dire il vero lespressione goduta di lui avrebbe dovuto metterci sulla buona strada. Il ragazzo aveva appoggiato il pene sulla spalla destra di Claudia e lei stava tentando in tutti i modi di

raggiungerlo con le labbra, ma in quella posizione riusciva solamente a baciarlo e leccarlo. Stupenda e carica derotismo era quellimmagine, soprattutto a causa dellespressione di piacere dipinta sul volto della mia donna. Insospettiti dal troppo godimento dimostrato da lei osservammo meglio la scena e capimmo cosa stimolava Claudia: aveva un fallo di gomma piantato per met della sua lunghezza nella vagina e lei muoveva il pube in modo da spingerlo contro la seduta della sedia, nel tentativo dinfilarselo sempre di pi.

Sonia si avvicin a lei in silenzio, sino a quel momento Claudia non ci aveva ancora scorti tanto era concentrata:

Ti piace? le domand Sonia.

Claudia rispose con un lungo mugolio affermativo.

Allora godi! la incit Sonia con un tono di voce duro e determinato.

Mentre proferiva quelle parole, prese il fallo e lo spinse con forza dentro il ventre di Claudia

facendolo entrare completamente in lei. Claudia gemette abbandonando il pene del ragazzo, raddrizz la testa per poi spingerla indietro con la bocca spalancata. Sonia estrasse il fallo e poi lo spinse nuovamente in lei pi volte con un espressione indescrivibile sul volto, pareva che partecipasse al piacere della mia donna. Appena si accorse che Claudia iniziava ad apprezzare troppo quello stimolo estrasse il fallo per portarlo allaltezza del suo viso quindi disse rivolta a lei.

Mi hai sentita godere, prima?

S! gemette Claudia ma continua, ti prego!

Mi ha fatto venire in un attimo e sai come?

Mi ha infilato un dito insieme al suo pene, mi ha sfondata!

Rimettimelo dentro o fallo mettere da lui la preg Claudia.

No! Ora devi guardare mentre mi riempie un'altra volta! termin Sonia, quindi si diresse verso il letto.

Eravamo in gioco e tanto valeva giocare bene. Andai verso Claudia e le posi il pene davanti alle labbra.

Lo senti il suo sapore? le domandai mentre entravo sin nella sua gola.

Mi rispose con un gemito.

Allora preparami affinch possa riempirla con una sola penetrazione. Succhia!

Claudia sollev gli occhi verso i miei, quindi inizi a scorrere il mio pene con la sua solita abilit. La lasciai fare sin che riuscii a reggere il forte stimolo che mi dava, sin quando lei pot percepire il sapore della prima fuoriuscita di seme annunciatrice dellimminente orgasmo. La illusi di aver cambiato idea e di voler venire nella sua bocca. Sottrassi il membro dalla sua bocca e, tenendolo stretto con una mano, andai verso il letto. Sonia mi aspettava distesa con le gambe raccolte, aperte verso Claudia. Quando mi vide allarg anche le braccia invitandomi. Mi sistemai sopra di lei e la penetrai con un colpo secco tra i suoi gemiti

dapprovazione, furono sufficienti poche mosse per raggiungere il pieno orgasmo. Contrassi i muscoli dei glutei e della schiena mentre pulsavo in lei dopo essermi spinto il pi possibile dentro il suo ventre. Non riuscii a trattenere un urlo liberatorio, il corpo di Sonia e le labbra di Claudia mavevano fatto sospirare tanto lorgasmo da farmi perdere il controllo delle mie corde vocali. Al termine crollai sulla ragazza baciandola mentre lei mi avvinghiava con le gambe, trattenendomi dentro. Pareva intenzionata a non lasciarmi pi uscire e muoveva ritmicamente il pube come se stessimo iniziando un amplesso piuttosto di averlo appena concluso. Era comunque una sensazione piacevole quella che mi dava e non feci nulla per andarmene. Rimanevo dentro di lei e la baciavo mentre ascoltavo il suo corpo muoversi sotto di me, percepivo chiaramente linterno della vagina, il bacino, il seno; lentamente sentii anche il mio membro riprendere forza e vigore nonostante il recente orgasmo. Il massaggio portato avanti dai muscoli pubici di Sonia aveva un ch di miracoloso, inoltre la mia pelle a contatto della sua riusciva a percepire ogni singolo movimento di quel corpo cos eccitante.

Sonia si attiv nellistante in cui iniziai nuovamente a muovermi in lei, si apr a me e mincit con le parole ed i gemiti ad aumentare il mio ritmo. Mi appoggiai sulle mani e sollevai il busto in modo da poter spingere meglio con le reni, ad ogni colpo affondato lei chiudeva gli occhi e schiudeva la bocca in un gemito. Per un istante pensai intendesse nuovamente cercare il piacere in quel modo, ma dopo un occhiata dintesa uscii da lei per consentirle di girarsi ed offrirmi le terga. Sonia si bilanci sulle mani, poi apr meglio le gambe e fece assumere al suo corpo uninclinazione tale da esporre sia la vagina che lano. Aspett che io decidessi dove penetrarla poi chiam il suo amico, che nel frattempo stuzzicava Claudia accarezzandole il seno mentre lei gli leccava languidamente il membro, indicandogli il posto davanti a lei. Quando lui si fu sistemato in modo da consentire a Sonia dingoiargli il pene io spinsi il mio nel ventre della ragazza. Sonia inarc la schiena e sollev i viso verso il soffitto, poi torn gi per dedicarsi allamico.

Lanciai un occhiata a Claudia, i suoi occhi erano spalancati come la sera prima mentre ci osservava; senzaltro, la vista dellamica impegnata con due uomini le consentiva di rivivere le sensazioni di tutte quelle volte in cui si era trovata al suo posto. Solo che questa volta lei non poteva intervenire, non erano per lei quei due membri che godevano del corpo della ragazza. Lei era legata a quella sedia a pochi centimetri da noi, nuda o quasi, eccitata, assetata di piacere e a nostra disposizione.

Sonia riceveva i miei colpi riversandoli, tramite la bocca, sul membro di Davide; pi spingevo pi lei lo faceva affondare nella gola e pi la stimolavo con le dita della mano pi lei stuzzicava il glande con la lingua. Questo fece nascere un idea perversa nella mia mente: chiss cosa avrebbe fatto a quel pene se lavessi sodomizzata?

Le mie mani abbandonarono il clitoride per dirigersi sullano per iniziare ad eccitarlo sino al punto giusto. Mentre agivo spostai lo sguardo sulla mia donna e notai che lei aveva capito le mie intenzioni. Claudia amava quel tipo di rapporto ed era stata proprio lei ad insegnarmi come preparare lano alla penetrazione, suo era il consiglio di utilizzare gli umori della vagina per lubrificarlo in modo naturale. Ora mi stava osservando con acuto interesse mentre preparavo Sonia. La ragazza intu cosa stavo per farle e tent di migliorare la sua posizione aprendosi ancora di pi, vedevo il buchino allargarsi lentamente. Stavo perdendo il controllo davanti a quelle natiche perfette e cos disponibili, le infilai lindice dentro mentre le spingevo anche il pene nel ventre, Sonia url abbandonando Davide poi mi preg:

Sfondami! Ti prego mettici il tuo

Non la lasciai terminare la frase. Spostai il membro dalla vagina allano facendolo scivolare tra i due, lo puntai e spinsi con dolcezza. Nonostante le mie cautele mi ritrovai dentro di lei senza difficolt quindi assunsi un ritmo consono allo stato della sua eccitazione.

Claudia non sbatteva neppure le palpebre, aveva gli occhi arrossati e secchi, tanto era attenta a non perdere un istante del nostro accoppiamento.

Ripetemmo la scena di prima con Sonia che stimolava Davide tanto pi io la facevo godere, sentivo le sue contrazioni interne farsi sempre pi veloci tanto da farmi supporre che ben presto, lavrei sentita urlare. Cercai di amministrare il mio piacere in modo da riuscire a mantenere il ritmo sino alla fine per poterle regalare lorgasmo che meritava. Allo stesso tempo tenevo la mente impegnata in mille proiezioni delle situazioni in cui avrei coinvolto Claudia successivamente; erano pensieri pericolosi per il mio controllo e dovetti abbandonarli repentinamente per non correre il rischio di rovinare tutto con un orgasmo improvviso. Finalmente Sonia si contrasse e url il suo piacere, con il viso rivolto verso di me mincit con gli occhi a muovermi sempre pi veloce. Laccontentai sin quando anche io non riuscii pi a trattenermi e le inondai le viscere.

Sonia croll sul letto esausta e languidamente soddisfatta, in un attimo di lucidit si ricord di Daniele che aveva lasciato sul pi bello. Lo raggiunse trascinandosi sul materasso e, dopo averlo baciato e leccato intorno alla zona genitale, riprese il suo membro tra le labbra. Si muoveva lenta e con evidente sofferenza, era chiaro che, in quel momento, desiderava solamente rilassarsi e godersi il languore dopo il piacere. Mi avvicinai alla sue orecchie per chiederle un ultimo sforzo e dintensificare il suo stimolo sul ragazzo. Lei, eccitata, dalle mie parole miglior lazione delle labbra sul membro di Davide. Era quello che lui aspettava per lasciarsi finalmente andare. Attesi sin che notai in lui lespressione annunciante limminenza dellorgasmo, allora presi Sonia per i capelli e le sollevai il viso dai genitali di lui. Dissi solamente rivolto a lui:

Valla a riempire! spostando al contempo lo sguardo verso Claudia.

Davide contrasse il viso in unespressione dintensa concentrazione, nonostante

linterruzione dello stimolo da parte di lei le mie parole rischiavano di dargli il colpo di grazia. Guard Claudia intensamente poi gir gli occhi su di me come per ringraziarmi dellofferta, quindi si diresse verso di lei tenendo il membro stretto tra le mani.

Claudia lo osserv mentre si avvicinava, nel suo sguardo leggevo il piacere che iniziava a pregustarsi. Lei, dalla sua posizione, non aveva potuto intuire quanto poco mancava a lui prima desplodere e gi simmaginava una profonda e lunga penetrazione.

Come Davide si fu sistemato tra le gambe di Claudia lei spinse in avanti il pube invitandolo dentro, lui la penetr subito, senza preamboli e senza esitazioni. Si mosse una due volte dentro di lei poi contrasse i glutei spingendosi sino in fondo al suo ventre ed url di piacere. Claudia spalanc gli occhi dalla sorpresa, non riusciva a credere che lui stesse gi pulsando dentro di lei. Davide si ritrasse da lei appena termin il suo orgasmo lasciandola l con le gambe aperte e carica di voglia insoddisfatta. Mi procurava un forte senso di tenerezza il viso della mia donna che guardava, esterrefatta, il suo pube aperto da cui colava lento un rigolo del seme di Davide.

Sonia, nel frattempo, si era ricaricata grazie allo spettacolo offerto dai due; si alz dal letto per portarsi dinanzi a Claudia e singinocchi davanti a lei dopo aver preso il simulacro fallico che ancora giaceva sul copriletto. Accarezz a lungo le gambe e poi il ventre di Claudia prima di penetrarla con quelloggetto procurandole un sospiro di liberatorio piacere. Pareva che Sonia fosse intenzionata a portare finalmente Claudia allorgasmo dalla foga con cui la stimolava, univa al membro sintetico guidato dalla sua mano la lingua abilmente mossa sulle zone pi ricettive dellesterno della vulva.

Claudia godeva, ansimava e contraeva il ventre a ritmo delle spinte di Sonia. Ad un certo punto la ragazza si sollev per arrivare a baciarla sulla bocca, nel farlo spinse il suo ventre contro quello di Claudia e, tenendo il fallo con la mano, lo spingeva in lei guidandolo con il pube. Dallesterno sembrava quasi che quelloggetto fosse parte integrante del corpo della ragazza, lei si muoveva infatti con le stesse movenze di un uomo in quella posizione.

Era giunto il momento di regalare alla mia donna le stesse emozioni che maveva dato quel pomeriggio con il suo delicatissimo morso post coito. Andai di corsa in cucina e dopo aver aperto il congelatore presi il profilattico pieno di giaccio che avevo preparato. Tornai in camere giusto in tempo per assistere allorgasmo di Claudia: un piacere smorzato dai legacci che le impedivano di muoversi come voleva. Delicatamente spostai Sonia per prendere il suo posto, mimpadronii del fallo e iniziai a muoverlo come sapevo piacere a lei, avrei usato il mio al posto di quello sintetico ma il recente rapporto anale con Sonia mi faceva temere eventuali infezioni interne. Guidai Claudia negli ultimi spasmi di piacere, la penetrai sin che non la sentii rilassarsi. Allora estrassi il fallo da lei e, senza alcun avviso, la penetrai con il profilattico ghiacciato.

Il piacere che genera dolore o il dolore che genera piacere? le domandai mentre lei strabuzzava gli occhi.

Doveva essere terribile sentire un oggetto gelato l dove il calore dellorgasmo si stava espandendo. Penetrai Claudia pi volte con quel blocco di ghiaccio dalla forma vagamente fallica, ammetto che nel dubbio avevo abbondato con le sue dimensioni, ma pareva che lei non faticasse affatto ad accoglierlo.

Con mio estremo stupore notai che, ben presto, lei inizi a godere. Non riuscivo a spiegarmi come potesse trovare piacevole un oggetto gelato nel ventre, ma continuai a stimolarla; in fondo, ero curioso di vedere sino a che punto era coerente con le sue stesse fantasie erotiche.

Claudia gemeva, ansimava e spingeva in avanti il pube offrendolo spudoratamente al blocco di ghiaccio. Stavo pensando che, ora, sarebbe stato molto interessante vedere le sue reazioni allintroduzione di qualcosa di caldo, molto caldo, quando lei raggiunse un sospirato secondo orgasmo. Questa volta il suo viso non dimostrava puro piacere, come il solito, ma una leggere smorfia di sofferenza a causa di un vago dolore tracciava il suo viso. Il piacere dur a lungo, mi parve per un tempo infinito, pi muovevo loggetto fredde in lei pi lei si contraeva e gemeva. La sfiancai, non le diedi tregua sin quando non mi chiese per la terza volta di fermarmi. Allora la lasciai accasciata sulla sedia, senza liberarla e mi rivolsi agli altri due attori della serata: Sonia era sconvolta da quanto aveva visto, anche lei non riusciva a credere al piacere provato da Claudia, mentre Davide era assorto nei suoi pensieri.

Claudia non accennava a muoversi, si crogiolava nel languore disinteressandosi a quanto accadeva intorno a lei, quindi fui io solo a salutare i due amici di quella notte. Sulluscio domandai a Davide cosa frullasse nel suo cervello subito dopo il secondo orgasmo di Claudia.

Nulla! mi disse che non pensavo di vedere una donna godere grazie al dolore. Un sottile e delicato dolore .. come piace molto anche a me!

Laffermazione del ragazzo mi turb e non poco. Dopo aver provato qualcosa del genere grazie a Claudia quel pomeriggio non riuscivo a credere che un uomo potesse apprezzare quel tipo di stimolo. Evidentemente non conoscevo a fondo la sessualit maschile come credevo pur essendone un rappresentante.

Avevo limpressione che avrei avuto modo di colmare le mie lacune grazie a Claudia nellimmediato futuro.

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