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SARDEGNA
lcoa, ultimo atto. Sar completato tra alcune settimane il processo di fermata del forno, della fonderia e del reparto produzione anodi della fabbrica di alluminio primario del Sulcis, che Alcoa ha annunciato di voler avviare a partire da domani. I dipendenti continueranno a essere impiegati fino alla fine del 2012 si legge in una nota della multinazionale americana per mettere in sicurezza limpianto e assicurare la possibilit di un suo futuro riavvio, da parte di un nuovo operatore, nei 12 mesi seguenti il completamento del processo di fermata. |PAGINA 2
TARANTO |PAGINA 3
I giudici: LIlva non pu continuare a produrre. Stop alle polveri sul quartiere Tamburi
GIANMARIO LEONE
Il fantastico piano aeroporti del ministro Passera: chiudiamo quelli gi chiusi, ne apriamo un paio dove gi ci sono
LANALISI Claudio Mezzanzanica pagine 2-3
CASO ASSANGE
La scuola delloca
FOTO DANIELE VENERI- EMBLEMA
FRANCIA
MARTED
LARTICOLO Enrico Pugliese
Ricomincia lanno scolastico e torna la lotteria delle cattedre: precari storici contro giovani laureati. Il ministro dellIstruzione Profumo vuole imporre concorsi biennali per linsegnamento a oltre 200mila docenti gi abilitati da anni. Dopo il flop dei quiz per aspiranti professori, nuova gaffe sul modello asiatico per i prestiti donore: sono gli studenti pi indebitati dopo quelli Usa PAGINA 4
Nel nome di Tupac Amaru, Che Guevara ed Evita Pern. Un movimento comunitario nellera post-neoliberista argentina. Osservata da San Salvador de Jujuy
VENEZIA 69
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il manifesto
FINO IN FONDO
Alcoa
Nessuna trattativa smuove gli yankee. La svizzera Glencore attende di avere garanzie su infrastrutture e prezzo dellenergia. Palazzo Chigi in mezzo al guado
Ieri assemblea di tutti i dipendenti a Portovesme. Sindacati infuriati con la multinazionale americana, che per non cambia programma. Da domani comincer lo stop dello stabilimento
Costantino Cossu
PORTOVESME
CARBOSULCIS
lcoa, ultimo atto. Sar completato tra alcune settimane il processo di fermata del forno, della fonderia e del reparto produzione anodi della fabbrica di alluminio primario del Sulcis, che Alcoa ha annunciato di voler avviare a partire da domani. I dipendenti continueranno a essere impiegati fino alla fine del 2012 si legge in una nota diffusa in serata dalla multinazionale americana per mettere in sicurezza limpianto e assicurare la possibilit di un suo futuro riavvio, da parte di un nuovo operatore, nel corso dei 12 mesi seguenti il completamento del processo di fermata. Ai manager Usa non basta linvito del governo Monti a considerare lofferta di acquisto arrivata in extremis dal gruppo svizzero Glencore. Di fatto la trattativa ancora non stata neppure aperta, anche perch gli elvetici chiedono al governo garanzie sul costo (da ridurre) dellenergia e sulle infrastrutture (trasporti) che difficilmente lesecutivo presieduto da Mario Monti potr concedere in tempi utili. Ieri gli operai Alcoa si sono riuniti in assemblea. Erano in tanti, ma alla fine non s fatto altro che prendere atto della situazione di stallo. Da domani gli impianti cominceranno ad essere bloccati e al momento solo una molto improbabile rinuncia di Glencore al pacchetto di richieste presentate laltro ieri, durante il vertice al ministro dello sviluppo economico, potrebbe indurre Alcoa a fare marcia indietro. Dure le reazioni contro Alcoa sia sul fronte sindacale sia su quello politico. Alcoa deve vergognarsi a non concedere il tempo necessario per trovare una soluzione dice Augustin Breda, dirigente nazionale della Cgil e coordinatore lavoro e societ della Fiom Per decenni lAlcoa ha ricevuto dallo stato e dallEnel lenergia elettrica a prezzi di favore; vantaggi che sono per stati pagati da tutti i cittadini italiani con un sovraprezzo di scopo sulle loro bollette, a compensazione totale del minor prezzo pagato dalla multinazionale. Centinaia di milioni di euro passati dalle tasche degli italiani direttamente alla multinazionale americana per abbattere il prezzo dellenergia e quindi dellalluminio prodotto per stare sul mercato europeo. La situazione aggiungono il segretario nazionale Fim Cisl Marco Bentivogli e il segretario regionale Rino Barca oramai fuori controllo, nonostante le rassicurazioni emerse dalla riunione al ministero dello sviluppo economico sullipotesi Glencore. La decisione di Alcoa di avviare lo spegnimento degli impianti inaccettabile. Alcoa ha avuto tanto dallo stato e dai lavoratori italiani, il governo deve assolutamente impedire che la rigidit della multinazionale Usa sia un pericoloso detonatore per la disperazione e lesasperazione dei lavoratori . Resta decisivo il costo dellenergia: da un lato perch non pu essere rivendicato a costi irrealizzabili, dallaltro la soluzione e la scarsa competitivit dei costi energetici passa per un nuovo piano energetico che scomodi i gestori dellenergia, a partire da Enel e Eni, la cui scarsa competitivit una zavorra per tutto il sistema industriale italiano. Come consiglio regionale dice Luciano Uras, capogruppo Sel nellas-
semblea sarda abbiamo votato limpegno a porre in essere ogni mezzo politico, normativo, finanziario e legale per scongiurare lavvio delle procedure di fermata degli impianti. Il presidente della Regione Sardegna Ugo Cappellacci, che ha direttamente trattato con il governo, dica se questo impegno rimane. Abbiamo unanimemente votato questo e lindirizzo politico generale di ridisegnare la qualit del confronto-scontro istituzionale con il governo, inadempiente verso la Sardegna e i sardi su troppe questioni: difesa e rilancio delle attivit industriali ed economiche, trasferimento delle risorse sulle nuove entrate, trasporti e continuit territoriale, sistema energetico regionale, per citare le pi rilevanti. Il presidente della Regione aggiunge Uras deve rinunciare alle modalit di trattativa condotte fino ad oggi, che frammentano linsieme della vertenza, non organizzano il coinvolgimento generale di tutti i soggetti istituzionali, politici, sociali ed economici sardi, non hanno ad oggi dato origine alla generale mobilitazione dellopinione pubblica sarda sul futuro di tutta lisola e non solo del Sulcis.
PALERMO
Niente stipendio per i 1.800 lavoratori della multiutility comunale: Una scelta politica per privatizzare
gi atterrano 10 aerei al giorno), Montichiari (a 60 km da Bergamo e 40 da Verona, con prevalenza di scalo merci), Treviso (a 30 km da Venezia, nuovoo aeroporto intercontinentale e chiave per loriente), Ancona (nove voli giornalieri), Perugia (tre voli giornalieri).
Previsioni molto ottimistiche sullo sviluppo del traffico aereo, che sta rallentando
Nel 2011 a Perugia hanno fatto scalo 175.000 persone, 480 al giorno. Tra i non strategici troviamo Albenga (chiuso da tempo), Aosta (fermo da due anni, di propriet della Regione, che ha 24 contenziosi legali con la societ di gestione), Siena, Fano (poco piu di un aeroclub), Foggia (chiuso per mesi dopo il ritiro della compagnia
low cost che vi faceva scalo). La distinzione tra strategici e non non si basa sulla propriet. Tutti gli aeroporti italiani sono di propriet degli enti locali. Ogni qualvolta abbastanza spesso le perdite impongono la ricapitalizzazione, sono le regioni, provincie o comuni ad intervenire. Quindi queste strutture sono a carico del contribuente. Difficile parlare di razionalizzazione nel piano del ministero. Sullasse dellautostrada Torino-Trieste, poco piu di 500 km, continueranno ad insistere 9 aeroporti, uno ogni 56 km. I passeggeri per questanno dovrebbero essere circa 48 milioni, con Malpensa e Venezia che ne fanno 29. Se poi guardiamo le rilevazioni statistiche, scopriamo che lEnac censisce solo 40 aeroporti operativi. Il piu importante Fiumicino con 36 milioni di passeggeri, il pi piccolo Siena, con meno di 5.000. Lannuncio di un taglio del 50% non trova dunque riscontro nella realt: nel presunto conto so-
il manifesto
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FINO IN FONDO
Ilva
Gli impianti continuano a lavorare al 70 per cento. Ma la magistratura e i custodi ribadiscono che non si pu continuare a produrre come prima e presentano le soluzioni
PER VENDOLA CASINI ANTITETICO. Grande freddo Pd-Sel. Su SkyTg24 Vendola ha riibadito il no al patto di governo con lUdc, piatto forte del programma elettorale di Bersani. Per Sel molto meglio lIdv, che appartiene al centrosinistra, un pezzo di coalizione, governa con Pd e Sel in tanti comuni e regioni. La strategia di Casini invece antitetica. Casini replica su twitter: per lUdc accordi con chi si oppone a Monti e definisce il governo di macelleria sociale sono impossibili. Con buona pace di Pdl e Pd.
per mettere definitivamente i puntini sulle "i", dopo settimane in cui tra ricorsi e provvedimenti, si era persa di vista lessenza dellintera vicenda dellIlva di Taranto. Al termine della riunione, il procuratore capo Sebastio ha ribadito che saranno i custodi a stabilire i tempi di intervento sui vari impianti: da oggi si passa alla definitiva fase di attuazione. Negli ultimi giorni, diverse erano state le critiche rivolte alla magistratura, rea di procedere troppo lentamente. LIlva non unofficina dove per chiuderla basta abbassare una serranda: qui siamo in presenza di impianti complica-
no finiti anche gli aeroclub. Gli aeroporti reali sono 40, il piano ne definisce strategici 32. possibile razionalizzare? possibile superare la logica frazionistica che ha caratterizzato il sistema del trasporto aereo in italia? Misure immediate possono essere prese se si guarda lesperienza di questi anni. Nellestate del 2011 Treviso ha chiuso per lavori. Venezia ha assorbito completamente il traffico; gli aerei per Treviso, ma atterrati a Venezia, hanno persino incrementato i passeggeri. Nessuno ci ha perso. Perch allora mettere in cantiere due nuovi aeroporti (Viterbo e Salerno), potenziare Cuneo che oggi ha 225.000 passeggeri (600 al giorno), sviluppare Montichiari per un traffico merci di nuovo in
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AEROPORTI NUOVI Viterbo e Salerno indicati tra le opere indispensabili, nonostante siano a due passi da quelli di Roma e Napoli
concorrenza con Malpensa? Abbiamo poi le previsioni per il futuro. Ovviamente si parla di grande incremento del traffico ae-
reo, solo cos si pu sostenere un programma che include nuovi aeroporti. Ma fanno specie i numeri, soprattutto per Malpensa. Questanno laeroporto milanese avr circa 17 milioni di passeggeri: dieci in meno del suo anno migliore. Secondo il piano ministeriale ne avr 46 milioni nel 2030, tre volte tanti. Su Malpensa siamo abituati alle sparate. Sono sempre state funzionali a gonfiare i costi e gli investimenti, perch i soldi si fanno con la spesa pubblica e non con lesercizio. Nel 1972, il primo piano per lampliamento di Malpensa prevedeva 40 milioni di passeggeri nel 2000. Sappiamo come andata. Lapproccio del ministero di Passera non contiene nulla di nuovo. Aggredire il sistema italiano vuol dire scontrarsi con una miriade di interessi locali fortissimi. Il fatto che le province (quelle che si voglio abolire) siano spesso le proprietarie degli scali ha prodotto un intreccio formidabile tra ceto politico e imprenditoria del settore. Sia nelle grandi che nelle piccole cose: nelle opere di ampliamento, in quelle di manutenzione, nei servizi a terra, ecc. Spezzare questo intreccio richiede non solo una visione, ma una forza che questo governo sembra non avere. Il piano Passera richia dunque di passare perch non fa male a nessuno.
Commesse trasferite nel Sud, dove il lavoro costa meno. Marted sciopero unitario di quattro ore
ti e delicati. Vi basti pensare che le ultime due relazioni consegnate oggi dai custodi, hanno le dimensioni di libri di centinaia di pagine. Tra le aree dalla maggiore complessit, figurano i parchi minerali e ferrosi: oltre 70 ettari a cielo aperto che da decenni ricoprono e avvelenano Taranto. Che fare dunque? La strada indicata ieri dalla Procura in tal senso netta: da oggi non sar pi possibile portare altro minerale allinterno dei parchi, pericolosamente a ridosso del quartiere Tamburi. Si dovranno trovare le soluzioni adatte per diminuire laltezza dei cumuli di minerale attualmente presenti. Inoltre, per sgomberare il campo dalle facili e sterili polemiche, la Procura ha servito un jolly non da poco allazienda: Per attuare tutti gli interventi necessari al risanamento degli impianti e alle varie operazioni di bonifica ha dichiarato Sebastio servir ulteriore manodopera: dunque lazienda, se vorr, potr assumere altro personale. La nostra azione non prevede licenziamenti di massa: non siamo degli sprovveduti. Ma se alla Procura e ai custodi nominati dal Gip Todisco la situazione appare molto chiara, lo stesso non per lazienda. Che, ad esempio, continua a produrre mantenendo gli impianti al 70% della loro effettiva potenza. Sostenendo la tesi che per essere risanati, gli impianti devono restare in funzione e, per questo, tanto vale produrre. Informato di ci dai cronisti presenti allesterno della Procura, Sebastio ha risposto alquanto infastidito: Andatevi a rileggere lordinanza del Tribunale del Riesame: non c alcuna facolt duso per la produzione. Dunque lIlva non deve assolutamente continuare a pro-
Niente pi minerali allinterno dei parchi. Sebastio: Per fare la bonifica lIlva dovrebbe assumere
durre, come invece avvenuto senza soluzione di continuit sino a oggi. Cosa accadr adesso? Come reagir il Gruppo Riva? In attesa delle prossime mosse, il presidente Ferrante sceglie ancora una volta la via della diplomazia. Al termine del vertice, ha infatti dichiarato che i magistrati inquirenti hanno dato indicazioni operative e obiettivi precisi: soprattutto di contenimento delle emissioni. Ora ha concluso spetter ai custodi tecnici e a me, operare collegialmente riferendo al procuratore e operare nel senso indicato da loro. Lobiettivo posto dal Tribunale del Riesame, infatti, risanare gli impianti: la chiusura degli stessi vista come lultima possibilit dintervento. Che per rischia di diventare presto realt qualora lazienda continui a produrre, non rispettando i diktat della Procura.
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il manifesto
LA SCUOLA DELLOCA
Il ministro Profumo annuncia lanno zero dellistruzione: 163mila docenti e 40mila idonei allinsegnamento devono riabilitarsi
Roberto Ciccarelli l 2014 sar l'anno zero della scuola, sostiene il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo. E non potrebbe essere altrimenti visto che non baster essere iscritti da un decennio e pi ad una graduatoria ad esaurimento (Gae) per aspirare ad un posto di ruolo da insegnante. Centosessantatre mila docenti precari, decine di migliaia abilitati alle scuole d'insegnamento (Siss), dovranno sperare di superare, ogni due anni, un concorso sgomitando con i neolaureati e coloro che avranno superato il tirocinio formativo attivo (Tfa). La prova generale di questa guerra senza quartiere avverr il prossimo 24 settembre quando sar bandito un concorso per 11.892 posti (i test preliminari sono previsti a ottobre, gli scritti a dicembre), oppure la prossima primavera quando sar bandito un altro concorso per 10 mila persone. I precari che non riusciranno a strappare un posto in questa doppia tornata resteranno in graduatoria, in attesa di una supplenza, ma senza diritto allassunzione. Per raggiungere questa chimera dovranno sottoporsi ad un infernale gioco delloca in cui saranno obbligati a ripetere la stessa prova che hanno gi superato nel 1991, nel 1999, oppure con lesame di stato conclusivo del corso abilitante delle Siss o del Tfa. Coloro che invece non ci sono mai entrati in una graduatoria, dovranno saltare un turno e attendere il concorso successivo. Ammesso, e non concesso, che i posti messi a concorso ogni biennio saranno sempre gli stessi, per esaurire le graduatorie ci vorr probabilmente una generazione, o forse pi, sfidando i limiti biologici degli aspiranti docenti in ruolo la cui et media sfiora i 47 anni. Da questi calcoli vanno escluse le 21.112 stabilizzazioni autorizzate dal precedente governo (Gelmini-Tremonti) che si sono concluse il 31 agosto, una misura resa necessaria per assorbire il numero dei pensionamenti. Tutto questo avverr con le procedure concorsuali in vigore dal 1990, e mai pi aggiornate. Allora erano riservate a semplici laureati, oggi serviranno impropriamente a valutare abilitati iscritti alle graduatorie, quelli che non hanno potuto farlo visto che l'accesso alle Gae precluso dal 2009, e i laurea-
LAZIO
LINTERVENTO
CONCORSI Addio alle graduatorie, in cattedra si andr solo vincendo un concorso biennale
n controtendenza con le politiche montiane, Enrico Panini lassessore al lavoro della giunta De Magistris insieme ad Annamaria Palmieri che ha la delega allistruzione, dopo poco pi di un mese dal suo arrivo al Sud, ha firmato la delibera che d il via allassunzione delle maestre e dei maestri precari nelle scuole comunali. Assessore Panini, le polemiche sono gi dietro langolo. C infatti chi afferma che dei 300 lavoratori precari in servizio lo scorso anno ne saranno riconfermati solo 150, mentre non si hanno numeri precisi sui neostabilizzati... Sono notizie prive di fondamento. Con la nostra delibera tra qualche settimana riapriranno tutte le sezioni della scuola dellinfanzia e gli asili nido, motivo per cui ver-
ranno impiegate e riconfermate tutte le insegnanti che servono a garantire il servizio. Quanto ai numeri degli assunti, li daremo presto. Ma mettendo da parte polemiche strumentali vorrei sottolineate il fatto che siamo il primo comune che invece di ridurre il numero dei lavoratori, come richiesto dalle politiche governative degli ultimi anni, decide di stabilizzare, di applicare larticolo 5 della Costituzione, di garantire il diritto allistruzione in unarea in cui la dispersione scolastica altissima. una manovra impegnativa. Con le casse del comune in rosso dove prenderete i fondi considerati i tagli del governo agli enti locali? Ridurremo altre voci. Abbiamo lautonomia per farlo ma allo stesso tempo siamo consapevoli che non si possa fare finanza allegra. Abbiamo voluto dare un segnale a livello nazionale, spero che sia preso da esempio e altri comuni facciano come noi. Anche a livello nazionale le tensioni sono forti, lei che ha guidato per tanto tempo la Cgil scuola, cosa pensa dei provvedimenti del ministro Profumo? Credo che le scelte del ministro Profumo non vadano nella direzione giusta: non rispettano le attese dei precari con anni e titoli di abilitazione alle spalle e non sono sufficienti al rinnovo della scuola. Basti pensare al pasticcio del concorso per i dirigenti scolastici con i quiz sbagliati, una marea di ricorsi e soldi buttati, mentre le graduatorie cerano gi. La verit che servono politiche di investimento e non solo annunci. In Italia abbiamo un tasso di invecchiamento della classe docente che rappresenta la media pi alta di Europa. il momento di invertire questa tendenza. Seguendo questo ragionamen-
to, per, il ministro ha fatto bene a bandire un concorso per aprire le porte della scuola ai neolaureati senza stabilizzare prima tutti i 170mila precari. Ma cos non finiamo per istituzionalizzare lidea stessa dellincertezza lavorativa? Noi abbiamo bisogno di dare certezze ai precari sfoltendo questa lista che non finisce mai, allo stesso tempo per dobbiamo aprire ai giovani che si sono laureati in questi anni e chiedono uno sbocco sul mercato del lavoro. Questo potrebbe essere possibile solo invertendo la rotta delle politiche che fino ad ora hanno puntano esclusivamente alla riduzione delle risorse per fare cassa, hanno cancellato gli istituti, hanno tagliato le classi. Se non si investe nellistruzione inevitabile lo scontro tra chi ha anni di precariato alle spalle e i ragazzi che escono dalle universit. Unultima domanda pi politica. vero che il suo ingresso nella giunta De Magistris servito per fare da ponte tra lamministrazione napoletana e la sinistra del Pd? E stato detto cos ma io sono entrato come assessore al lavoro e allo sviluppo perch credo che i comuni possano incidere su le politiche nazionali uscendo dalla marginalit. Abbiamo deciso di giocare una partita di primo piano a Napoli ribaltando un percorso che sembrava destinare la citt a seguire la scia della crisi economica. dunque un sostenitore del movimento arancione che sar presentato a giorni dal sindaco? Penso che la scelta di dare vita a movimenti che partano dai territori sia un modo positivo per fare politica. Serve al centrosinistra e serve a mettere in campo programmi seri sul lavoro e sullo sviluppo.
endere fumo pare essere lazione che meglio riesce a questo governo. Magari con stile (certo, deve piacere il genere ma ammettiamo che dopo i predecessori persino questa condotta somiglia a un approdo), ma pur sempre fumo. Il ministro dellistruzione, universit e ricerca, Francesco Profumo, si sta dedicando al suo compito con encomiabile impegno (o spaventoso accanimento, a seconda dei punti di vista). Non pago di aver agitato come una clava il feticcio della meritocrazia allinterno delle universit attraverso il suo braccio armato (lAnvur) e di essere il mandante della micidiale operazione valutativa in corso negli atenei, si sta applicando al mondo dellistruzione di base, il settore della formazione pi delicato e bisognoso di ogni cautela. Dopo la trovata notevolmente pacchiana dello studente dellanno e la magra figura fatta col tirocinio formativo attivo - zeppo di domande errate, scuse ufficiali del ministro ai partecipanti al concorso, caos sulle graduatorie successive. Ora tira fuori dal cilindro il concorso a cattedre. A parte gli articoli di sfrontata propaganda della stampa mainstream, persino il pallido Pd ha dovuto mostrare una soddisfazione imbarazzata: in un contesto di sofferenza drammatica in cui 200mila precari garantiscono da anni il funzionamento della scuola italiana, per i pi giovani questo concorso rischia di essere solo una trovata pubblicitaria. Quello che fa davvero rabbrividire la procedura di selezione della nuova classe docente annunciata ieri con unintervista a Repubblica. Si parla di una modalit telematica: si starebbe lavorando a una prova selettiva da svolgere sul computer, utilizzando i supporti presenti nelle scuole (ammesso che, in strutture ridotte allo stremo, tali supporti esistano e risultino funzionanti). Ottima idea! Cosa c di male si dir a voler snellire la burocrazia delle scartoffie? Non dubitiamo, infatti, che lidea piacer a buona parte della sinistra, incapace da tempo di abitare un orizzonte culturale diverso da quello cui dovrebbe contrapporsi. Il fatto che una simile procedura la dice lunga sullimpostazione della prova di preselezione. Si scopre con raccapriccio che tale prova dovrebbe consistere in un test con domande di carattere logico-deduttivo, alcuni in lingua, inglese, francese, tedesco e spagnolo, e le altre per misurare le competenze informatiche (citiamo dallintervista del ministro). La scrematura della massa degli aspiranti docenti, lungi dallaccertare in modo rigoroso conoscenze disciplinari e maturit critica complessiva, viene affidata a una prova modesta e degradante, come mortificante stata quella del tfa: quiz da televisione e/o da scuola guida. Ancora una volta, la disinibita opzione fra una prova scientificamente fondata e la cultura da videogiochi si risolve a favore di questi ultimi, mostrando a chiare lettere, da parte del ministro e dei suoi collaboratori, una considerazione virtuale e bassa della cultura. Quello che Profumo ignora proprio lesistenza di un orizzonte complesso della conoscenza, lontano anni luce dallattitudine furbesca necessaria per districarsi nei test a risposta multipla. Da questo tipo di prova resta inevitabilmente esclusa e sanzionata ogni possibilit di problematizzazione teorica: che si tratti di quiz o di videogame, lesperienza che si suggerisce quella della suzione televisiva, della realt epidermica, del gioco reversibile. La complessit delle conoscenze filosofiche, storico-letterarie o scientifiche rinvia, invece, a un orizzonte alto, che mette chi ne faccia esperienza in condizione di collocarsi alla sua stessa altezza (per accoglierli o per respingerli), di riconoscersi in unidea o in una possibilit di umanit alta, generosa e libera. *Universit di Bari, dipartimento di Scienze dellAntichit
il manifesto
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INTERNAZIONALE
CASO ASSANGE Il blitz di Londra contro lEcuador sarebbe inaudito. Il diplomatico Barbarani racconta la Santiago del golpe
LONDRA, MANIFESTANTI FUORI DALLAMBASCIATA ECUADORIANA DOV RIFUGIATO ASSANGE /FOTO REUTERS IN BASSO, EMILIO BARBARANI
IL MEDIATTIVISTA A TELESUR
PRESIDENZIALI USA
SANTIAGO DEL CILE, NATALE 74 NELLAMBASCIATA ITALIANA LA MESSA DI NATALE CELEBRATA DA PADRE PRECHT NELLA RESIDENZA, OCCUPATA IN QUEL MOMENTO DA 120 ASILATI. IN BASSO A DESTRA, FRA GLI ALTRI, ALLA FUNZIONE PARTECIPANO IL DIPLOMATICO DE VERGOTTINI E LA MOGLIE ANNASOFIA
OMICIDIO DI LUMI VIDELA,CARABINEROS FUORI DAL CANCELLO NOVEMBRE 74, IL CORPO DELLA MIRISTA LUMI VIDELA VIENE LANCIATO NEL PARCO DELLAMBASCIATA. NEL 2008 PER LOMICIDIO E CONDANNATO IL GENERALE CONTRERAS E CINQUE APPARTENENTI ALLA DINA, I SERVIZI SEGRETI DI PINOCHET
La polizia cilena non entr mai? No. O quasi. Dopo la morte di Lumi Videla, la giunta militare incaric il giudice Araya di entrare nella residenza per interrogare gli asilati. Ma il giudice temeva per lincolumit e pretese di entrare accompagnato dalle guardie del corpo. Da Roma arriv un fermo no. Dopo un mese di discussioni troviamo una soluzione. Il giudice entr accompagnato solo dai suoi segretari, mentre fuori dal cancello rimasero i carabinieri per intervenire in caso di bisogno. Anche se i segretari avevano occhialoni neri e forse qualche arma nascosta. Ma il giudice fu tranquillo, anche grazie al caff italiano che il nostro maggiordomo, giacca bianca e vassoio dargento, gli offr in un servizio da caff ancora con gli stemmi sabaudi. Assange prevede di restare un anno in ambasciata. Alcuni vostri asilati rimasero cos a lungo? Il militare della Forza aerea rimase l con la famiglia per tre anni e mezzo. Altri ricevevano lautorizzazione per andare allaeroporto anche in un mese. Per altri, come per il capo mirista Humberto Sotomayor, fummo sottoposti allorrenda proposta di creare un falso incidente stradale nel tragitto per laeroporto, durante il quale se lo sarebbero portato via. De Vergottini rispose mai, e da allora tutti gli accompagnamenti dei rifugiati avvennero con corteo di auto di altri diplomatici, in caso servissero testimoni. Scongiurato il blitz, a Londra manca proprio il lasciapassare. La vicenda di Assange lontana nel tempo e nello spazio a quella nostra di Santiago. Ma in ogni caso la scelta di forzare lambasciata, anche se Londra si appellaa una legge che consentirebbe di farlo in casi estremi, sarebbe grave, inaudita.
ettembre sar il mese di mobilitazione sulloccupazione. la risposta di Franois Hollande ai primi segnali di delusione da parte degli elettori, impazienti perch non vedono arrivare nessun effetto del cambiamento adesso promesso in campagna elettorale. Di fronte a una crisi di gravit eccezionale, il presidente francese accelera il calendario: Nei prossimi giorni vedr la luce uno dei 60 impegni elettorali, la fondazione di una banca pubblica, in un primo tempo programmata per linizio del 2013, destinata a finanziare la piccola e media impresa, per favorire lexport. Lidea di avere a disposizione una struttura che concentri gli interventi a favore delle imprese pi innovative, che oggi hanno difficolt a trovare finanziamenti presso le banche, rese prudenti dalla crisi. Avr sportelli in ogni regione, per essere pi vicina al mondo produttivo e anche i presidenti degli enti locali verranno coinvolti nelle decisioni. La Banca pubblica dinvestimento (Bpi) non si sostituir per alle banche, ha precisato il governo. In un primo tempo, concentrer in un unico organismo le strutture esistenti, cio Oseo (controllata al 61% dallo Stato), la parte della Caisse des dpts et consignations che si occupa del sostegno alle imprese e il
Il numero 2 delladvisor privato azionista di Le Monde e molto vicino al ministro Monterbourg. La Bpi avr sportelli in ogni regione per essere pi vicina alle imprese. Gli enti locali verranno coinvolti nelle scelte
ressi. stata indetta una gara dappalto per lexpertise, vinta dalla banca daffari Lazard, che piloter la creazione della nuova struttura pubblica. Numero due di Lazard France il banchiere Matthieu Pigasse, azionista di Le Monde e proprietario del settimanale Inrockuptibles, che di recente ha affidato la direzione a Audrey Pulvar, giornalista che stata costretta ad abbandonare il suo lavoro alla tv e radio pubbliche perch compagna del ministro Montebourg. Chi ha scelto Lazard, un gigante della finanza? Montebourg afferma di non essere neppure stato messo al corrente della scelta, di cui si rammarica: Trovo che una banca pubblica non debba venire realizzata da banchieri ha spiegato perch il nostro obiettivo non fare una banca che assomigli alle altre banche. La scelta stata fatta dal ministro delle finanze, Pierre Moscovici, che difende il suo operato: Non c stata nessuna forma di intervento politico in questo caso ha affermato la procedura stata normale, trasparente e irreprensibile. Lazard d consigli tecnici, mentre le missioni della Bpi saranno definite dalla politica.
Fondo strategico dinvestimento, creato da Sarkozy nel 2008. Avr inoltre accesso a nuove risorse, in particolare al risparmio delle famiglie collocato nel libretto sviluppo durevole, il cui tetto massimo stato raddoppiato. Si tratta di uno dei bracci armati del ministero del Rilancio produttivo, che ha il compito di reindustrializzare la Francia. Ma per creare la nuova struttura c bisogno di expertises (giuridiche, finanziarie, contabili). E qui, in questo dettaglio operativo, si inserito un demonio, su cui lopposizione di destra si buttata, accusando Arnaud Montebourg, ministro del Rilancio produttivo, di conflitto di inte-
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il manifesto
VISIONI
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Roberto Silvestri
VENEZIA
Paul Thomas Anderson ricorda al Lido lAmerica delle sette religiose con il suo The Master. E legiziano Ibrahim el Batout, dopo la primavera araba, presenta Linverno degli scontenti
unghi minuti di applausi per Ibrahim el Batout dopo Linverno degli scontenti (Egitto), fuori gara, dettagliata ricostruzione, dinterno pi che di piazza, degli avvenimenti che hanno portato alla caduta di Mubarak, ma non ancora al crollo della pluridecennale dittatura militare. Amir, giovane informatico, e Farah, presentatrice di un talk show edulcorato di regime che trova la forza di ribellarsi, saranno i testimoni di un cambiamento epocale, la riconquista della dignit nazionale, ma anche delle torture nelle carceri speciali e del sistema repressivo messo in atto da generali e polizia come disperato tentativo di impedire alla moltitudine in piazza di farsi potere costituente. Secondo il film in realt il tentativo riuscito perch, dopo la cacciata del Faraone e la vittoria elettorale dei Fratelli musulmani, migliaia di oppositori politici sono stati arrestati, uccisi e torturati. El Batout, con il precedente Hawi, dedicato ai giovani artisti (metallari, graffitisti, skateboardisti...) di Alessandria dEgitto che avevano preparato underground la rivolta, si era imposto come esponente della new wave egiziana e conferma in questa suite sul prima del 25 gennaio e sul dopo il 25 gennaio la capacit di lettura non superficiale del paese, mettendo in primo piano, sotto traccia ma visibile, la forza emotiva indistruttibile che in quei giorni nata e che nessuna immagine girata in Egitto potr pi nascondere o umiliare. Chi vuole venire al Lido e vedere degli ottimi film gratis si procuri un maglione e vada alla Pagoda, di fronte al fantasmatico Grand Hotel Des Bains (in restauro). Tutte le sere larena scodella un programma di ottima qualit e tra poco perfino corsaro, e finora n la pioggia n il controllo delle tessere (si pu entrare senza essere schedati) hanno disturbato le proiezioni sulla spiaggia di The Golden Temple di Enrico Masi, che una maniera davvero obliqua di ripensare alla grande festa dei giochi olimpici, o Le cose belle di Agostino Ferrente e Giovanni Piperno, sui bimbi belli di Napoli, o Tralal di Masbedo sullIslanda dei vulcani, degli elfi e dei mostri (anche della finanza) che si sta spaccando in due, forse punizione divina per la sua inguaribile impermeabilit al cristianesimo. A proposito di cristianesimo. Sempre pi ambizioso e concentrato, il pi bertolucciano dei cineasti hollywoodiani (ricordate i lussuriosi affreschi epici volanti Magnolia e Il petroliere?), anche se parte della generazione Betacam, cio Paul Thomas Anderson, porta in concorso al Lido che gli rifiut Boogie Nights nel 1997, il suo sesto lungometraggio, The Master, un racconto metaforico tra John Huston (Wise blood), Sam Fuller (Shock corridor) e Jacques Tati (Playtime), che analizza le fondamenta spiritual-materiali del paese di Dio. Il rapporto di fiducia tra salvezza eterna e conto in banca alle origini della fondazione puritana e proprietaria del paese e anche dello sterminio dei nativi, benedetto certamente dal cielo calvinista che tifa sempre e solo per le mentalit vincenti. Lo stato etico si trova altrove, qui lindividuo solamente etico (se vuole) ma lo stato meglio che non si faccia troppo vedere in giro. Lo spirito del capitalismo ha delle regole molto precise, anche se spietate. Se sei povero colpa tua. Niente assistenza sanitaria per te, sarebbe una aberrazione mentale. Siamo in uno stato di cittadini eguali? E allora? Se sei incapace di aggredire e asservire gli altri, sei subumano come un nigger. La grazia di dio quella forza interiore che si misura in profitti (e, al limite, in charity compassionevole). E fin qui siamo al Petroliere. La libert non avere nessun padrone, fosse anche lo stato o il senso di col-
PHOENIX RIVER IN THE MASTER DI P.T ANDERSON; SOTTO IL REGISTA CON GLI ATTORI IN CONFERENZA STAMPA /FOTO REUTERS
deipnotizzare i deipnotizzatori, come si vanta di essere Lancaster Dodd (Hoffman, qui potente come Mitchum in La morte corre sul filo), il suo anti-eroe, scrittore, filosofo, scienziato, mago weelesiano, fondatore di una fede contagiante, demagogica, con lobbligo del sorriso e sessualmente e alcoolicamente tollerante, che render tutti pi sicuri, felici, ricchi ed eterni. Tra karma e Kools al mentolo. Il marinaio Freddie Quell (Phoenix, quasi irriconoscibile, ingobbito e con locchio della tigre, ma quella dellEra glaciale 3) reduce disturbato della guerra nel Pacifico, mamma in manicomio, gran distillatore di paradisiache pozioni, ritrattista fotografico squassato da una storia damore interrotta, affiancher come pupillo cavia e guardia del corpo, dopo essersi catapultato per caso, e dopo un doppio gioco di focali, nel suo yacht di lusso, il Papa della Causa, dando quiete ai suoi fantasmi - attraverso quella tecnica deipnotizzante - ma proteggendo boss e famiglia con tecniche da mascalzone, a retrogusto gay, da San Francisco a New York, da Filadelfia a Londra, fino al presumibile divorzio o raddoppiamento apostolico. Il meccanismo interessante. Una cultura esige chiarezza e pragmaticit. Chi risolve tutti i perch, i dubbi, le angosce e le ambiguit merita una fiducia sconfinata. Quella che venne conferita allinventore del football Usa quando riusc con un sistema di regole chiare a perfezionare il rugby togliendone le incertezze collegate allinterpretazione britannica dellarbitro sullintenzionalit di un gesto. Ecco: se anche la religione venisse trasformata in un sistema dalle procedure e dalle tecniche chiare? Freddie picchia a sangue un critico di Dodd quando osa definirlo: un ottimo mistico. Lo stesso obiettivo se lera prefissato, per liberare le persone e non per asservirle, e sempre nellimmediato secondo dopoguerra, lepoca in cui si svolge il film, la scatola orgonica di Wilhelm Reich, che avrebbero distrutto la corazza nevrotica che la repressione sessuale scolpisce dentro di noi disalienandoci e distruggendo il sistema gerarchico capitalistico. Reich s che fu punito davvero, incarcerato e perseguitato dai media...Questi santoni faranno invece parte del panorama all-american, conquistando la generazione di King Vidor con il cristianesimo scientifico e quella di Tom Cruise con Scientology.
Il mio non un film su Scientology. Conosco la biografia di Ron Hubbard e il metodo di auto-aiuto di Dianetics, ma questa soprattutto una storia damore tra due persone che si sentono profondamente simili
la sala strapiena per lincontro con Paul Thomas Anderson e i protagonisti di The Master, film attesissimo e molto applaudito, di sublime coraggio anche nelle imperfezioni, sfida al sogno americano e alla narrazione tradizionale e gesto damore per un cinema potente, fisico, nutrito dal mito di una frontiera che ha perduto le sue illusioni. Anderson ha laria stanca, a volte sembra imbarazzato dalle domande, specie quelle pi cinefile, o da chi gli chiede di spiegare, puntualizzare, mettere troppo a fuoco. Accanto a lui ci sono gli attori, Philip Seymour Hoffman e Joaquin Phoenix che per si dilegua quasi subito... Non un film su Scientology - ci tiene a sottolineare il regista - Anche se conosco la biografia di Ron Hubbard e il metodo di auto-aiuto di Dianetics. Nel film parlo pi degli inizi, affronto gli anni Cinquanta, non ho idea di cosa sia Scientology adesso. The Master soprattutto una storia damore tra due persone che si sentono profondamente simili Un padre e un figlio? un rapporto questo che ritorna spesso nel suo cinema... Forse, anche perch mi piace tornare a una storia con caratteristiche simili cercando ogni volta dei nuovi punti di partenza. Lincontro tra i due protagonisti di The Master pu accadere a tutti nella realt. Ognuno di noi potrebbe avere trovato un maestro in un certo momento della propria vita, e anche averlo abbandonato. un passaggio anchesso comune, il fatto cio che lallievo abbia bisogno di un di-
stacco, di percorrere la propria strada. In questo caso per non si tratta di un rapporto filiale ma di una relazione amorosa anche se atipica. The Master girato in 70 millimetri. Perch avete scelto questo formato cos desueto? Mi hanno suggerito questa cinepresa che era grande come una scrivania. Faceva anche un sacco di rumore, infatti abbiamo utilizzato dei ventilatori per coprirlo ... Mi sembrava rispondere meglio alle esigenze
del paesaggio e dei primi piani ... The Master anche una storia molto americana ... Non so, in effetti credo che potrebbe essere ambientata ovunque. Tutti i personaggi sono universali, ci sono un mentore e un seguace. Il mentore soffre perch il suo seguace lo abbandona. In questo non vedo aspetti sociologici legati in modo specifico allAmerica. Ci che forse americano il clima degli anni Cinquanta. Era un periodo pieno di speranze e di ottimismo, la guerra era da poco finita e la gente si spostava nel paese alla ricerca di una nuova collocazione. Per non era facile lasciarsi alle spalle i tantissimi cadaveri dei soldati uccisi nel conflitto. E per la scelta degli attori? Con Philip siamo molto amici, ero sicuro che avrebbe detto di s. Per quanto riguarda Joaquin, volevo lavorare con lui da tempo, anche se un attore un po difficile e aveva sempre rifiutato le mie proposte. Stavolta per sono riuscito a convincerlo... Aggiunge Seymour Hoffman: Forse devo ancora capire certe sfumature del rapporto tra The Master e il suo allievo. Quello che certo che sono entrambi selvaggi. Anche se provengono da ambienti diversi hanno una stessa tendenza, vogliono addomesticarsi a vicenda e liberare se stessi nellaltro. Paul d grande libert di scelta. Lui ama gli attori, li rispetta, ma vuole che siano responsabili delle loro azioni. Il dibattito che si aperto allinizio della lavorazione ancora in corso. Continuiamo a sviluppare i personaggi parlandone, ma dato che Paul molto intelligente sulla carta sono gi scritti alla perfezione.
il manifesto
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VISIONI
LUCHINO VISCONTI Lampedusa ospiter, il 19 settembre, la versione restaurata de Il Gattopardo, film di Luchino Visconti tratto dal romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, nellambito de Il vento del Nord, rassegna cinematografica in programma dal 14 al 20 settembre. Fra gli altri titoli, Quasi amici, Carnage, Cose dell'altro mondo, Immaturi-Il viaggio, Midnight in Paris. MARCO BELLOCCHIO In concomitanza con la presentazione a Venezia e l'uscita nelle sale del nuovo film di Marco Bellocchio La bella addormentata, Rai3 trasmetter alle 23.10 Vincere. Il film ispirato alla storia tragica di Ida Dalser, prima moglie di Mussolini, che da lui ebbe un figlio, Benito Albino Mussolini, che mor con la madre in un ospedale psichiatrico di Milano dove il duce li aveva fatti internare.
Lex critico dei Cahirs, sceneggiatore di Rivette, Ruiz, Tchin, autore del Lumumba di Raoul Peck, presenta in Laguna un film che affronta le seduzioni delle (tante) identit incerte
KRISTIN SCOTT THOMAS IN CHERCHEZ HORTENSE DI PASCAL BONITZER
Il mondo capovolto
Mariuccia Ciotta
VENEZIA
ioiello veneziano da esportare nelle sale, si spera al pi presto, Cherchez Hortense di Pascal Bonitzer, ex critico dei Cahiers, sceneggiatore (soprattutto) di Rivette, Ruiz, Tchin, autore del Lumumba di Raoul Peck. E regista di cinque film, perlopi a basso budget, indipendenti, originalissimi come questultimo, chiss perch fuori concorso. La penna del regista francese in tandem con Agns De Sacy, sceneggiatrice pluripremiata, vola di qua e di l tra politica e letteratura, elegante e corrosivo, aria di nouvelle vague parigina, dialoghi affilati e irresistibilmente seduttivi. Enigmi e coincidenze, sciarada linguistici e mentali (la vita assomiglia a una partita di scacchi), labirinto che incrocia personaggi rubati a fotogrammi e a romanzi cult per una storia vera, quella di Aurore, in serbo Zorica, interpretata dalla francese al 100% Isabelle Carr. Primo dtour tanto per dislocare lidentit etnica in altri corpi. Le minoranze, dice Bonitzer, non sono sempre visibili, comprese quelle sessuali per cui un austero e anziano esponente del Consiglio di Stato (Claude Rich) si pu trasformare in cocotte seduto al tavolo di un ristorante giapponese e cinguettare con il sensualissimo cameriere dalla pelle dambra sulla bont del gelato al t verde. E dimenticare cos il figlio, larruffato Damien (Jean-Pierre Bacri), professore di mentalit asiatica, che cerca disperatamente udienza per risolvere il caso di Zorica, cameriera lavapiatti diventata clandestina dopo il divorzio. Quando Damien prender coraggio e si presenter alla villa dellinfluente uomo politico, lHortense del titolo, che il padre distratto e indifferente non vuol disturbare per una serbetta e servetta qualsiasi, ci troviamo in pieno Big Sleep, nella serra odorosa e umida dove si avventura Humphrey Bogart/Marlowe. Coincidenze, o casualit obiettive, sciocchezze filosofiche dice Bonit-
zer ma potenzialmente poetiche, che il regista afferra e manipola come un prestigiatore. Dietro un vetro, come un sogno appare la sconosciuta, Aurore/Zorica, motore delluomo codardo, spinto ad agire e ad attraversare lo specchio per ritrovarsi in un mondo capovolto. Damien sapr creare le sue grandi coincidenze, sfuggire alla linea retta di unarida esistenza e di un eterno complesso edipico. E di imprevisti (lanima del cinema) si tratta, di deviazioni narrative surreali che tracciano zigzag sulla strada maestra di Damien, barba lunga, espressione sconfortata, marito dellinquieta Iva (magnifica come sempre Kristin Scott Thomas) regista teatrale alle prese con un testo di Cechov e di un attor giovane e passionale, stanco della sua partner esangue. Esilaranti le prove dello spettacolo con lattricetta impalata che si ritrae come se avesse un topo tra le gambe quando lui le bacia i piedi ( Agathe Bonitzer, la figlia del regista). Iva, fumatrice folle, torner a casa alle 2,30 di notte, mentre Damien sta salvando dal suicidio un vecchio amico, solitario e depresso, a cui il regista d un tocco dostoevskiano troncando il nome russo Lobatchevski in Lobatch. Damien si ritrova in mano una pistola, sparo fuori quadro... Ma non basta, laspirante suicida scrive una lettera damore a una donna misteriosa, la Liza del romanzo di Nabokov, Pnin, dove un professore emigrato, perso e vagabondo si perde sui treni americani. Bonitzer lo segue e dissemina il film di mille
trabocchetti, compreso un monologo del protagonista copiato dallOdile di Queneau sulle bellezze della Cina. Il cumulo di citazioni corre leggero in una commedia ad alto quoziente di comicit, un Jerome K. Jerome francofono. Ma dietro i godibili misteri, francesi ancora uno sforzo..., il regista parla di un minimo di coraggio per superare lera Sarkozy e i suoi abusi contro gli immigrati dai volti anonimi che per Damien assumono i lineamenti delicati di Zorica, pronta a partire per lIndia e fare un figlio, se non fosse per quellomone disorientato... Iva ha ceduto allattor giovane, e il genitore consigliere di Stato ha respinto ogni etichetta di genere, sono andato con gli uomini ma non sono omosessuale. Liberi tutti, naturalmente anche di sposare giovanette serbe di cui si potrebbe fare da padre, obiettivo massimo per Damien, che d pessima prova di s con il figlioletto dodicenne No, un piccolo nerd, odioso e odiato. Pascal Bonitzer ha scelto JeanPierre Bacri per il suo eccentrico protagonista, con i suoi tic e debolezze da orso in gabbia, ma non possiamo dimenticare in una parte altrettanto bizzarra il Fabrice Luchini di Rien sur Robert (1999), insuperabile partitura surrealista su un critico che ha stroncato un film mai visto. Non la finiremo mai con i Balcani!, il grido viene proprio da l, feroce satira dellintellettualit parigina, autoironia e dolcezze per i mangiatori di lumache, cosce di rana, testa di vitello in salsa alluovo... Nessuno perfetto.
immagine che commuove del film di Daniele Cipr nel finale, col bimbo solitario che nel cortile deserto sembra salutare per sempre infanzia e innocenza. Ed come se tra quei palazzoni anche il regista si congedasse dalle sue esperienze passate, gli anni di Cinico tv e del cinema insieme a Franco Maresco, omaggiando e in modo pi che esplicito, unaltra compagna di avventure, Roberta Torre. stato il figlio infatti il primo film di Cipr-regista da solo, e anche il primo anche dei tre film italiani in gara alla Mostra, non certo un esordio in senso stretto vista la sua importante filmografia (basterebbe ricordare Lo zio di Brooklyn e Tot che visse due volte). Nel tempo Cipr divenuto anche uno dei direttori della fotografia pi intuitivi del nostro cinema firma anche la fotografia del film di Marco Bellocchio, in gara, Bella addormentata. E di Bellocchio ritroviamo alcuni attori, a cominciare da Toni Servillo, e il montaggio di Francesca Calvelli, quasi a dichiarare un cortocircuito di factory creativa che pu essere molto interessante. La storia sceneggiata dallo stesso Cipr insieme a Massimo Gaudioso e a Miriam Rizzo, si ispira al romanzo di Roberto Alajmo, radicato nella Kalsa di una Palermo astratta, resa qui ancora pi remota dalla scelta della Puglia per il set quasi un sud dellanima. E situata fuori dal tempo, nella struttura narrativa di un flashback, che somiglia pi a un cunto dei cantastorie tra un presente e un passato i cui dettagli, vestiti, automobili hanno il sapore vintage degli anni Settanta. Dalle parole di Buso, bizzarra presenza in un ufficio postale, prende vita la vicenda della famiglia Ciraulo; il padre Nicola (Servillo) campa tutti rivendendo il ferro delle navi in disuso. Lo aiutano nonno Fonzio e il figli Tancredi, ventenne stonato e silenzioso (Fabrizio Falco). A casa restano la moglie di Nicola, Loredana (Giselda Volodi), nonna Rosa e Serenella la figlia pi piccola, un po la capobanda dei ragazzini in cortile, amatissima dal padre. C anche il cugino Masino, piccolo mafiosetto, e un giorno per ammazzarlo i killer uccidono la povera Serenella. Nicola disperato, poi un amico gli suggerisce di chiedere il risarcimento allo stato per le vittime della mafia...Il miraggio dei soldi fa soffocare i Ciraulo nei debiti, e quando i milioni arrivano Nicola decide di comprare la macchina: una Mercedes nera che diventa il centro della sua vita. Beffardo, irriverente, cattivo, barocco: la scommessa pi difficile
era cercare nelle immagini la corrispondenza di questo universo poetico che Cipr, senza affidarsi alla sola impudica bellezza della fotografia, prova a tradurre in un paradosso grottesco e tragico insieme. Nel quale riconosciamo il cinema realizzato insieme a Maresco, i cieli vuoti, gli spazi allucinati, le facce in primissimo piano a svelare un mostruoso sentimento di sopravvivenza. E le canzoni, il musical pop dei primi film di Roberta Torre di cui Cipr stato direttore della fotografia. Ma questo fraseggio di (auto) citazioni sembra impedire al regista di manifestarsi, quasi non permet-
Un cunto famigliare nella Palermo astratta della Kalsa, tratto dal romanzo di Alajmo. E una bambina indocile in Arabia Saudita
tendoci di capire dove sta lui, dove il suo sguardo, E anche la sua iconografia esasperata rischia di trasformarsi in una collezione di cartoline, senza la follia personalissima e necessaria (vedi The Master di P.T. Anderson) di unerratica libert. Filastrocca del cinema corsaro: cinema traditore, cinema compromesso, poco chiaro. Cinema assoldato. Il film-sorpresa di questa eccentrica-sezione che si apre oggi Les Eclats di Sylvain George, di cui vedremo anche il work in progress stasera ore 21.30 sugli indignados a Madrid. Les Eclats invece racconta i migranti, altra rabbia, stessa rabbia, stessa civilt sgretolata di occidente. un grandissimo autore Sylvain George, il suo progetto estetico forte e investe il contemporaneo di cinema: non largomento che lo rende politico ma il suo lavoro sullimmagine e sugli immaginari, sulle iconografie del tempo e sulla rappresentazione della realt. Wadjda, una bella sorpresa in Orizzonti. Oltre a essere il primo
film di una regista dellArabia saudita un ritratto profondo, grazie alla sua semplicit, di un paese dominato dal controllo sociale, politico, personale di cui la religione principio e strumento. Haifa Al Mansour ci racconta una storia piccola, e importante, nella quale al di l del velo e delloppressione delle donne, affiora la realt di un sistema che soffoca tutti. Ci che infatti governa la vita quotidiana loppressione, e linvenzione per sfuggirne, ma inevitabilmente anche quellinsieme di sospetto, cattiveria, falsit, delazione che si ritrovano in tutte le societ totalitarie. Wadjda una ragazzina indocile, mal sopporta le leggi della scuola, lipocrisia della severissima preside, il padre che fa soffrire la bella mamma con la minaccia di risposarsi perch non gli d il figlio maschio, le compagne che cercano di piacere frequentando i corsi di Corano. Il sogno di Wadjda (la bravissima Waad Moahammad) comprarsi una bici per gareggiare con lamichetto naturalmente innamorato pazzo di lei... Solo che in Arabia Saudita una ragazza non pu nemmeno andare in bici, come non pu guidare difatti senza autista la mamma di Wadjda perduta o uscire da sola ... E guai farsi vedere, anche se sulla terrazza di casa senza velo sulla testa... Ma Wadjda ostinata, risparmia, vende braccialetti, corre qua e l con le sue Converse malviste da tutti, sorride sincera e impara il Corano per vincere il premio in denaro. Lei che guarda tutti negli occhi, lo dice che vuole la bicicletta e per questo viene di nuovo punita ... Costruito sulle sue attrici, stupenda anche Reem Abdullah che intrerpreta la madre, e sulle relazioni dentro le mura - a cominciare dallintenso rapporto tra la ragazzina e la madre il film di Hafaa Al Mansour ci restituisce la dimensione di un vivere lontana dai clich occidentali, nella sua durezza ma anche in quella che una possibile nuova partenza. Di cui le donne sembrano essere le prime e pi importanti protagoniste.