attualit politica
17/10/2012 mercoled
Ricorrenza Oggi ricorre il quindicesimo anniversario della sua morte. Rappresent una voce fuori dal coro
IL CONVEGNO
Fascismo
Le influenze in Europa I legami tra i regimi fascisti nel periodo tra le due guerre mondiali ma soprattutto le reciproche influenze tra Paesi democratici e non, pur dai fronti contrapposti della guerra civile europea. Sono questi gli argomenti al centro del convegno internazionale Il regime fascista e lEuropa tra le due guerre. Una storia transnazionale, che sar ospitato dalla Biblioteca del Senato il 18 e 19 ottobre. Il convegno intende avviare un confronto tra studiosi.
c tantissimi libri, soprattutto sul vero volto di tanti cosiddetti liberatori e su episodi della Resistenza rimasti nascosti per decenni, ma anche su altre vicende poco chiare di casa nostra. Nel 1962, molto prima delle testimonianze di Gian Paolo Pansa, diede alle stampe il volume Sangue chiama sangue, in cui per la prima volta si parl di guerra civile, scoperchiando scenari che, secondo i diktat del potere dominante, sarebbero dovuti restare sepolti nel dimenticatoio. Da allora avvi una costante attivit di pubblicazione di testimonianze sul periodo storico della Repubblica Sociale Italiana e sui misfatti nati dallodio antifascista. Nel 1985, con molto anticipo rispetto agli investigatori italiani, luscita del suo libro Lomicidio Calvi svel nuovi scenari sulla morte del banchiere, sollevando non pochi dubbi sullipotesi che Roberto Calvi - trovato impiccato sotto il ponte dei Frati Neri di Londra - si fosse suicidato. Lultima sua inchiesta ricostru la vera fine di Benito Mussolini e Claretta Petacci e fu pubblicata nel libro Gli ultimi cinque secondi di Mussolini, uscito poco tempo prima della sua morte. Uninchiesta, alla quale lavor per decenni e che - basandosi soprattutto su dichiarazioni di testimoni oculari - sment punto per punto le versioni ufficiali e soprattutto la messinscena della fucilazione del Duce ad opera di un plotone di esecuzione. Insieme allattivit giornalistica Pisan combatt sempre una battaglia altrettanto importante: quella per difendere i propri ideali. Appena diciottenne fu alla guida della Giovent Italiana del Littorio nelle operazioni di aiuto alle popolazioni colpite dai bombar-
damenti americani. Divenne, quindi, ufficiale della X Flottiglia Mas, delle Brigate Nere e combatt in Valtellina con i ragazzi della Guardia Nazionale Repubblicana. Catturato dai partigiani dopo la Liberazione, fin in cella a Sondrio, Milano, Perugia, Spoleto, Pistoia, Firenze e, come molti altri combattenti della Rsi, fu internato fino al 1947 nei campi di concentramento angolamericani di Terni e di Rimini. Tornato in libert, fu uno dei fondatori del Movimento Sociale Italiano, diventando primo segretario federale a Como. Nel 1951 fu presidente dei gruppi di studenti medi che tre anni dopo, il 13 novembre del 1954, diedero vita alla Giovane Italia. Nel 1972 venne eletto senatore missino. In quello stesso anno la sua casa di montagna fu distrutta da un attentato, rivendicato dalle Brigate Rosse e applaudito qualche giorno dopo in un articolo del giornale Lotta continua. Rimase a Palazzo Madama per ventanni, durante i quali fu parlamentare attivissimo, ricoprendo, fra laltro, lincarico di componente della commissione Antimafia e della commissione dinchiesta sulla P2. Nel 1991, non accettando i pi recenti risvolti interni del Msi, diede vita al movimento Fascismo e Libert e nel 95, non condividendo la svolta di Fiuggi e la definitiva trasformazione in An, fu fondatore, insieme a Pino Rauti, del Movimento Sociale Fiamma Tricolore. Facendo emergere, anche in questa scelta, la sua tempra di indomito fautore dei propri ideali. Qualche tempo prima di morire, fiaccato da un male incurabile nel fisico, ma non nel morale, disse di s: Ho 73 anni e li ho vissuti bene.
l comandante Francesco Schettino ha partecipato anche al secondo giorno delludienza per lincidente probatorio sulla scatola nera della nave Costa Concordia. Alle 9 in punto arrivato al teatro Moderno di Grosseto passando, come gi luned, dallingresso secondario, presidiato dalle forze dellordine. Al centro delludienza la perizia disposta dal gip Valeria Montesarchio, da cui risultato che Schettino, appena tre minuti dopo limpatto con gli scogli, ha certezza di avere una falla a bordo, con una cospicua entrata dacqua tanto da impedire lingresso nella sala macchine. Schettino avrebbe dunque dovuto informare subito lequipaggio per permettere loro di assumere il proprio ruolo: fronteggiare lemergenza e cooperare per la sicurezza dei passeggeri. Prima dellurto contro gli scogli del Giglio ha spiegato lammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, che presiede il collegio dei periti del gip per la nave Costa Concordia cerano ampi spazi e tantissima acqua e tempo per accostare e portarsi fuori dal pericolo, mentre la manovra dopo lurto fu assolutamente fortuita perch la nave era senza controllo. Cavo Dragone ha detto pure che, durante il passaggio di consegne in plancia di comando tra Ciro Ambrosio e il suo comandante Francesco Schettino, alcune miglia prima del Giglio, tra i due non ci fu scambio di informazioni. Secondo i chiarimenti fatti al gip dal collegio peritale, quindi, la nave si incagli davanti al porto del Giglio per un caso e non per volont e possibilit da parte del comandante Schettino di governarla. Nel rispondere a quesiti specifici del gip, i periti scrivono che mettere la barra tutta a dritta dopo lurto lascia pensare che il comandante volesse allontanarsi dallisola e non, come da lui dichiarato, rimanere sottocosta sfruttando lazione del vento per far andare la nave verso il punto dincaglio. Schettino non pu affermare di aver manovrato prevedendo gli effetti del vento e aver messo tutta la barra a dritta avrebbe potuto anche comportare che la nave dirigesse al largo dove ci sono fondali alti. Sicuramente la manovra del comandante Schettino non stata casuale. Lui, finch pot ancora usare i timoni, impost quella manovra tenendo conto delle correnti e del vento, ha detto lavvocato Francesco Pepe, della difesa di Schettino, a proposito dei rilievi mossi dai periti. Schettino si sempre difeso dicendo di aver salvato migliaia di passeggeri grazie allavvicinamento al Giglio, ma secondo i periti la circostanza non vera. Infine il gip Valeria Montesarchio ha rigettato per la seconda volta la richiesta di estensione dellincidente probatorio al timoniere indonesiano che cap male un ordine di Schettino virando dalla parte sbagliata, motivando la decisione con la circostanza che al gip il timoniere non risulta indagato.
In India
Via libera ai turisti nei 41 parchi dove vive la tigre del Bengala I turisti potranno nuovamente accedere nei 41 parchi nazionali dedicati alla protezione della tigre del Bengala, il famoso felino in via di estinzione, ma anche una delle principali attrazioni per chi visita lIndia. Lo ha deciso ieri la Corte Suprema secondo quanto riportato dai media indiani. Lo scorso 24 luglio i giudici avevano sospeso lingresso turistico nelle aree centrali (core areas) delle riserve dove si trova lhabitat e dove avviene la riproduzione, accogliendo la petizione di unassociazione ambientalista che denunciava lallarmante declino delle tigri.
presente hanno precisato fonti legali che di solito i tempi per una pronuncia della Corte Suprema sono in media di tre mesi. La sentenza dovr essere emessa dal giudice Altamas Kabir, che da fine settembre ha assunto la carica di presidente della Corte Suprema. In un primo momento era stata ipotizzata una scadenza pi breve per la decisione da cui dipende il destino del processo
per omicidio a carico di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, in libert vigilata nella citt portuale meridionale di Kochi. Nel frattempo, visto che i tempi della decisione si allungano, riscuote consensi lappello lanciato da il Giornale al presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, in vista del Gran premio di Formula 1 di automobilismo che si terr il 28 ottobre in
India: far correre le rosse con un fiocco per i due soldati. Caro presidente Montezemolo lappello sappiamo quanto lei abbia a cuore il nostro Paese e la nostra immagine nel mondo, per questo motivo la invitiamo ad accogliere il nostro appello e quello di migliaia di italiani per uniniziativa in favore di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Al Gran premio del 28 ottobre non ci sarebbe occasione migliore per lei, non solo in qualit di presidente della Ferrari, ma come uomo che vuole scendere in campo per rinnovare la politica italiana, di dimostrare che anche dei piccoli gesti possono produrre grandi risultati. Ci che le chiediamo di manifestare la solidariet della Ferrari, e quindi delleccellenza italiana, ai nostri soldati prigionieri, applicando dei fiocchi gialli adesivi sia sulle rosse sia ai box. Nel momento in cui la dignit di una nazione finita sotto i tacchi spiega il quotidiano un gesto della Ferrari, simbolo vincente del nostro
Paese, riempirebbe di nuovo dorgoglio tutti gli italiani. Una cosa certa, i mar torneranno a casa, ha assicurato laltro ieri il ministro degli Esteri Giulio Terzi, convinto che alla fine le posizioni dellItalia prevarranno, pur ammettendo di non sapere quando. Una vicenda che si trascina ormai da otto mesi, da quando due pescatori indiani a bordo del St Anthony sono stati uccisi da colpi darma da fuoco. Di quelle morti sono stati accusati Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, che il 15 febbraio scorso stavano prestando servizio antipirateria sulla nave commerciale italiana Enrica Lexie, al largo delle coste di Kochi, nello Stato meridionale del Kerala. Si appreso infine che previsto stamani in Aula alla Camera il voto su quattro ratifiche, tra le quali una tra Italia e India sul trasferimento di persone condannate, secondo quanto stabilito dalla Conferenza dei capigruppo a Montecitorio.