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(diapositiva 52) In figura troviamo un elenco delle principali memorie di massa.

Esse sono ordinate in ordine decrescente: i registri, che sono allinterno della CPU, sono il tipo di memoria pi veloce, mentre i nastri e dischi ottici sono i dispositivi pi lenti. Inoltre, dallalto verso il basso la capacit di memorizzazione cresce, nel senso che ci che si pu immagazzinare in un registro inferiore a ci che si pu memorizzare nella cache, nella memoria principale, nei dischi magnetici, nei nastri e nei dischi ottici. Questo, comunque, era vero quando stato costruito questo grafico, ma non pi oggi, che ci sono dischi ottici di capacit di GB e dischi magnetici di capacit di TB. Come abbiamo detto nelle lezioni precedenti, il registro di un processore moderno ha dimensioni nellordine dei 64 bit, la cache nellordine di 1MB (107 bit), la memoria principale nellordine dei GB (1010 bit), i dischi magnetici sono nellordine dei TB (1011 bit), mentre i nastri hanno una capacit potenzialmente infinita, dal momento che la lunghezza pu essere qualsiasi (vengono usati in grossi centri di calcolo in cui bisogna backuppare velocemente molti dati), anche se in realt da qualche anno esistono dei robottini che sostituiscono il nastro in canna una volta terminato, mentre il singolo nastro ha dimensioni di alcuni GB. Si capisce, dunque, che le unit a nastro non hanno ragione di esistere in unabitazione, ma sono dedicati alle aziende. Dischi magnetici Nota bene: le informazioni della lezione, come anche quelle del libro, sono un po antiquate, ma lidea di base la stessa. C stato un lungo periodo di tempo in cui, prima che venissero inventati i nastri magnetici, per fare le registrazioni venivano usati i dischi in vinile (come quelli degli impianti stereo) come i 33 giri. Ad esempio, le grandi trasmissioni radiofoniche, tanti anni fa, venivano registrate su dei grandissimi dischi in vinile che poi andavano a costruire larchivio. Questa tecnologia rimasta invalsa fino allutilizzo, intorno agli anni 60, delle unit a nastro, antecedenti a quel periodo, ma utilizzati molto meno prima di quel periodo. Sostanzialmente, il giradischi in vinile costituito da un motore che fa girare il disco e da un braccio sullestremit del quale c la testina, testina che viene appoggiata allinizio del solco, percorre tutto il solco con delle variazioni di profondit allinterno del solco e ci che viene letto viene trasformato in segnali elettrici, che a loro volta vengono codificati in audio. Questa tecnologia stata applicata allinformatica in tempi recenti: i primi dischi rigidi risalgono a circa 25 anni fa ed erano a circa 20 MB, che non potevano nemmeno essere considerati una vera e propria memoria di bassa perch ogni disco rigido andava suddiviso in delle sezioni che potevano essere di massimo 12 MB. Quindi mentre il braccio della testina va dalla periferia verso il centro del disco, in un disco rigido il percorso della testina radiale, ovvero va dal centro alla periferia. Ci dovuto al fatto che c una differenza tecnologica importante: i dischi in vinile viaggiano a 33 rpm, mentre con la moderna tecnologia si sono superati i 10.000 giri al minuto, e questa differenza si traduce anche in una differenza di comportamento. Il fatto che il braccio rimanga ferma e non insegua la traccia al ruotare del disco impone delle conseguenze importanti concernenti il trasferimento dei dati. Si ricordi che esiste un solo canale di comunicazione allinterno del computer, e questo canale il bus. Per quanto possa sembrare strano, per questioni tecnologiche hanno pi priorit nellutilizzo del bus non i dispositivi veloci come il processore e la RAM ma i dispositivi pi lenti, perch quando un disco comincia a trasmettere dati non si pu arrestare questo processo perch ci significherebbe dilatare ulteriormente i tempi di trasferimento, quindi bisognerebbe aspettare che il dato ricercato passi nuovamente sotto la testina. Ma considerando che i piatti dei dischi magnetici come quelli dei notebook hanno una dimensione di 2,5 (meno di 7cm, visto che un pollice = 2,54 cm), mentre nei desktop siamo a 3,5 (sotto i 10cm), nonostante ci, esiste una differenza

di prestazioni, legata alla natura elettromeccanica degli Hard Disk, che enorme. Si pensi che il tempo di accesso alla memoria RAM di circa 10 ns (1 ns = 1x109 secondi), per un disco rigido di circa 1 ms (1 ms = 1x103 secondi). Uninformazione su un disco strutturata lungo cerchi concentrici (quindi quanto pi ci si avvicina al centro, tanto pi diminuisce il raggio), organizzati in maniera tale che ogni cerchio contiene la stessa quantit di bit: si tratta quindi di una differenza di densit (nel cerchio pi esterno i bit sono pi lontani che nel cerchio pi interno). Ogni cerchio di un disco rigido viene chiamato traccia, ed strutturato cos: (diapositiva 53) Il preambolo una regione che annuncia al calcolatore che sta iniziando un settore. Dopo il settore vero e proprio, che contiene esattamente 4096 bit, vi unulteriore sezione che chiude il settore, che contiene i codici di correzione degli errori, che utilizza il metodo della parit. Il numero di settori presente in ogni traccia dipende da quanto siamo lontani dal centro. Per aumentare lo spazio di memorizzazione, i piatti che contengono le tracce non uno ma maggiore di uno. Il numero variabile, dipende da una serie di parametri. E per aumentare ulteriormente la superficie di memorizzazione, i piatti vengono magnetizzati su entrambe le facce (si ricordi che gli hard disk sono composti di materiale magnetico). Per fare questo necessario anche modificare la composizione del braccio e delle testine: non pi come in un giradischi, ma il braccio somiglia molto ad una sorta di pettine che si inserisce tra un piatto e laltro, in maniera tale da scrivere su entrambe le facce del disco che si sta considerando. Comunque sia, non cambia la direzione del movimento del braccio, che continua ad essere soltanto radiale. A met degli anni 80 venne introdotto uno standard per la memorizzazione delle informazioni su disco, chiamato IDE. Sostanzialmente venivano utilizzati 20 bit per avere lindirizzo di un dato sulla superficie di un disco. Questi 20 bit erano divisi in 4 bit per la testina, ci vuol dire che ci potevano essere al massimo 16 (24) testine, 6 bit per il settore per un totale di 64 (26) settori per traccia, 10 bit per il cosiddetto cilindro, che costituisce linsieme dei dati letti dalle testine su entrambe le facce, per un totale di 1024 (210) cilindri. Se si considera che ogni settore contiene 4096 bit (ovvero 512 byte), il numero massimo di settori 1.032.192 (64x1024x16), che costituiscono 504 MB. Era cos straordinaria la disponibilit di questo standard, che ovviamente venne superata nel 1994 con il rilascio di un formato che estendeva lIDE detto EIDE (Extended IDE), in cui, sostanzialmente, rispetto al sistema IDE, si nasconde la architettura costruttiva del disco rigido, per cui non hanno pi importanza tracce, cilindri e testine, ma si limita a numerare ogni singolo settore da 0 a 228-1 (il numero massimo di settori memorizzabili, molto maggiore rispetto a quello dello standard IDE, tant che la dimensione massima del disco rigido pu arrivare fino a 128 GB). Questa tecnica si chiama LBA (Logical Block Addressing). Tuttavia, si consideri che la divisione solo in cilindri unastrazione, non si elimina il sistema di cilindri, tracce e piatti, ma ci si limita a costruire un altro sistema di indicizzazione. Anche la tecnologia EIDE venne superata nel 2003 dallATA (Advanced Technology Attachment), in cui i settori sono numerati da 0 a 248-1, il formato ancora in uso per i dischi rigidi. Nel corso degli anni, aumentata anche la velocit del trasferimento dati (vedi diapositiva 56). Si tratta, ovviamente, di velocit massime di trasferimento dati, ottenute solo in determinate condizioni (ad esempio se si leggono pi dati presenti tutti sulla stessa traccia), ma se si cambia traccia la velocit si abbassa. Accanto ai dischi IDE, esiste una tecnologia che, negli ultimi anni, ha perso molta popolarit, la tecnologia SCSI (si legge scasi e sta per Small Computer System Interface), che nacque come tecnologia non costruttiva, ma di controllo e trasferimento dati per prestazioni pi elevate. Inutile dire che prestazioni pi elevate indicano anche costi pi elevati (qualche tempo fa erano addirittura il doppio), quindi non erano

dedicati alluso domestico, ma servivano per server che richiedevano determinate prestazioni, non tanto come velocit di prestazioni quanto per affidabilit di trasferimenti. La struttura del disco assolutamente identica: piatti, testine e cos via. Quello che cambia lelettronica che controlla il disco e linterfaccia. Secondo la tecnologia SCSI, le unit SCSI (che possono essere non solo dischi rigidi ma anche stampanti) vanno disposte in serie, nel senso che ogni dispositivo ha due ingressi, uno di input e uno di output, per cui al computer va collegato il primo dispositivo attraverso la porta di input, dal dispositivo esce un cavo di output e cos via, vi era un massimo di 7 dispositivi e al termine dellultimo andava piazzato un tappo chiamato terminatore. Esistono varie versioni della tecnologia SCSI: (diapositiva 58) Unaltra tecnologia il RAID (Redundant Array of Indipendent/Inexpensive Disks). La parola Inexpensive indica il fatto che per ottenere le stesse prestazioni in termini di prestazioni o di capacit, invece di acquistare il disco rigido di un supercomputer, dal costo di centinaia di migliaia di euro, si preferisce comprare dei dischi rigidi normali (ad esempio 10), cos da spendere una spesa nellordine delle migliaia di euro per collegarli in serie. La parola Redundant indica che quando si scrivono dati su un disco rigido, si ha la necessit di avere dei dati che non si possono perdere. Purtroppo, i dischi rigidi non ci danno alcuna garanzia di durare per sempre. Ci sono situazioni in cui non ci si pu permettere di perdere informazioni su un disco rigido. Inoltre, se uno stesso dato viene spezzato in pi parti scritte su pi dischi diversi, il tempo richiesto per la scrittura e/o la lettura la met. La tecnologia RAID caratterizzata dallesistenza di pi livelli. Il livello base il RAID 0: dato un insieme di dischi, uninformazione viene scritta dopo essere stata divisa in pi parti dette strip, e ogni parte scritta su un livello diverso. Il livello 0, come si pu facilmente capire, non offre alcuna garanzia dal punto di vista dellaffidabilit: lunica cosa che permette un aumento dellinformazione, perch uninformazione viene suddivisa su pi dischi, quindi si ha una ideale divisione di uninformazione (in realt, invece, vi un sovraccarico, ovvero c bisogno di prevedere un software che suddivida uninformazione in pi parti, il che fa perdere tempo), e il tempo di lettura/scrittura pari al tempo richiesto per leggere/scrivere da un disco diviso il numero di dischi. Se, invece, si cerca una certa affidabilit per i dati, si pu utilizzare il sistema RAID 1, in cui abbiamo, ad esempio, 4 dischi deputati a contenere una copia dellinformazione richiesta scritta come se fosse in RAID 0, e altri 4 deputati a contenere una seconda copia dellinformazione. Questo sistema funziona: in pi occasioni capitato che dischi costosi si siano guastati ma, grazie al RAID 1, stato sufficiente sostituire il disco, il software ha riconosciuto il disco modificato e ha riversato i dati dal disco di backup al disco sostitutivo. Al livello RAID 2 linformazione non viene divisa a livello di strip, ma a livello di bit: sostanzialmente, il primo bit di un byte viene scritto su un disco, il secondo sul secondo disco e cos via. Per ovvi motivi, non utilizzato. Al livello RAID 3, linformazione viene suddivisa (sempre a livello di bit) su pi dischi, mentre in un disco separato vengono inseriti i codici di parit dellinformazione, cosicch se si guasta, ad esempio, il disco numero 1 si ha il codice di parit relativo a quellinformazione. Dopodich, vi sono altre soluzioni, che sono il RAID 4 e il RAID 5, in cui, sostanzialmente, vi sono 4 dischi per i dati e un disco per la parit: il RAID 4 lo stesso sistema del RAID 3 solo che i dati vengono suddivisi in strip e non in bit, mentre al livello RAID 5 i dischi con i bit di parit vengono mescolati ai dischi coi dati. Vediamo, in sintesi, tutti i sistemi RAID: (diapositive 62 e 63) CD-ROM.

La tecnologia dei CD-ROM venne creata da Philips e Sony, e per molti anni rappresent una sorta di monopolio: per molti anni, infatti, le due aziende furono le uniche ad essere in possesso delle tecnologie per produrli e leggerli, quindi ci lucrarono molto. I CD hanno diametro di 120mm, spessore di 1,2mm e un foro centrale di 15mm. Essi vengono preparati incidendo su un disco di vetro detto glass master dei buchi di 0,8 micron, dopodich sul disco master viene colato un materiale plastico allo stato liquido, e quando si solidifica viene tolto e su questo disco di plastica che viene creato vi sono dei rilievi nelle scanalature. In fase di lettura, un laser a diodo legge le alternanze tra i rilievi (pit) e le scanalature (land). Il valore 1 letto dal laser corrisponde al passaggio da pit a land, mentre il valore 0 corrisponde allassenza del passaggio. (diapositiva 64) Anche in questo caso abbiamo delle tracce, solo che la lettura simile a quella di un disco in vinile, pi che a quella di un Hard Disk. (vedere se sul libro vi sono sezioni su DVD e BD e leggerle) (diapositiva 65) Guardando questo schema, ci si rende conto che ogni dispositivo ha bisogno di essere controllato da un pezzo che costituito da una parte hardware e una parte software che detta controller. Per cui, la corretta funzionalit del monitor assicurata da una parte che prende il nome di videocontroller, che si occupa di gestire la periferica e il flusso del sistema verso questa periferica (che unidirezionale, a meno che non si parli di un touchscreen che invia con la pressione in un punto e riceve quando vengono rappresentate le immagini dati). Il tutto gestito da un bus che collega tutto il sistema secondo priorit dipendenti dalla velocit del dispositivo. Quando si schiaccia un tasto sulla tastiera, il carattere viene tradotto in un codice ASCII (o Unicode) e deve essere memorizzato da qualche parte. Per un lungo periodo, questa operazione stata gestita dalla CPU. Ed essendo la CPU il cervello del computer, era essa a gestirla. Ci si resi presto conto che facendo ci si distoglieva la CPU dallelaborazione di altri compiti: ragion per cui si deciso di gestire la memoria senza coinvolgere la CPU. Il transito delle informazioni si chiama DMA (Direct Memory Access) sia in input (ad es. nel caso della tastiera) sia in output (ad es. nel caso del monitor) e non richiede laccesso alla CPU. Nel momento in cui si digita un tasto, il controller effettua la traduzione nel codice Unicode, si accerta che il bus libero, lo impegna e si occupa di trasferire linformazione, cosicch il codice relativo al tasto premuto viene trasmesso e arriva fino alla memoria. Una volta che questo viene completato, bisogna avvertire il controller che ha preso lutilizzo esclusivo del bus. Una volta terminato, il controller deve informare la CPU del termine del processo, e questa informazione si chiama interrupt della CPU. Ogni interrupt riservato ad un dispositivo. La CPU in alcune situazioni gestisce linterrupt: ad esempio, quando si preme un tasto, si invia alla CPU un interrupt non mascherabile, ovvero che non ignorabile dalla CPU, quindi parte una certa elaborazione che fa s che la lettera premuta appaia a schermo. E questo si chiama gestione dellinterrupt. Questa non la prassi, perch in alcuni casi si pu premere qualunque tasto senza che avvenga nulla, ma ci sono situazioni in cui deve andare in questo modo. Una volta che la procedura di visualizzazione del carattere A terminata, la CPU riprende da dove aveva lasciato. La gestione dellinterrupt una parte importante: si tratta di interrompere le attivit del processore per poi riprendere in un secondo momento, ma una cosa fondamentale, perch non si pu permettere che si prema il tasto A e la A compaia solo quando la CPU ha terminato le operazioni in corso. Vi sono degli interrupt che sono

ancora pi importanti, e che hanno a che fare con la vita del computer: a maggior ragione, diventa fondamentale gestirli subito. Luso concorrente del bus da parte di dispositivi e della CPU viene regolato da un arbitro del bus: se vi sono due dispositivi, uno pi lento e uno pi veloce, si d priorit a quello pi lento, ma se si hanno due dispositivi dotati della stessa lentezza, viene data generalmente priorit ai dischi. Inizialmente la tecnologia utilizzata per costruire i bus si chiamava ISA. Esso prevedeva una parte detta ISA bridge, che permetteva delle estensioni del bus. Il bus costituito cos: (diapositiva 68) Codifica dei caratteri. Quando si digita un tasto, si desidera che il carattere corrispondente appaia a schermo. Ci richiede una codifica. La codifica emersa nella notte dei tempi dellinformatica era la codifica ASCII, che affidava ad un carattere 7 possibili bit, per un totale di 128 bit, che sostanzialmente erano le 26 lettere dellalfabeto latino maiuscole, minuscole, 10 cifre numeriche e alcuni caratteri di controllo usati soprattutto dalle telescriventi, ovvero una sorta di fax che funzionavano in modalit testo (si collegavano due macchine da scrivere poste agli estremi di un cavo che faceva passare i dati, e richiedevano determinati caratteri come errori, inizio messaggio, fine messaggio, fine riga e cos via). I caratteri di controllo dellASCII sono: (diapositiva 70) Inutile dire che 128 caratteri, come nella prima codifica, o 256 caratteri, come nella codifica estesa di un bit, non erano sufficienti per la sola lingua inglese. Le lettere accentate utilizzate dalla lingua italiana trovarono spazio nellottavo bit. Inutile dire anche che non vi certo la possibilit di archiviare tra 128 (e poi, con lottavo bit che costituiva unestensione, 256) caratteri anche gli alfabeti non latini. Venne cos introdotta la codifica Unicode, che varia da paese a paese (vi la codifica Unicode per gli alfabeti latini, quella per larabo etc).

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