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Adolescenti terribili Huck lopposto di Tom Sawyer, laltro personaggio di Mark Twain che crede nel potere dei

i libri e dellimmaginazione

di PIETRO CITATI
uckleberry Finn, il pi grande personaggio di Mark Twain (Le avventure di Huckleberry Finn, Einaudi, traduzione di Enzo Giachino, introduzione di T. S. Eliot, pagine 356, e 12) appare per la prima volta nelle Avventure di Tom Sawyer (traduzione di Enzo Giachino, e 10). Figlio dellubriacone ufficiale del paese, Huck era cordialmente detestato e temuto da tutte le madri, perch era un fannullone, un senza-legge, uno screanzato, e perch tutti i loro figli lo amavano senza riserve, si dilettavano della sua compagnia e avrebbero voluto avere il coraggio di vivere come lui. Quando faceva bello, Huck dormiva sugli scalini di qualche casa: quando pioveva, in qualche botte vuota. Non era costretto ad andare a scuola o in chiesa, non aveva padroni, non doveva obbedire a nessuno. Andava a pescare e a nuotare dove e quando voleva, e ci restava quanto gli piaceva. Nessuno gli proibiva di fare a pugni: poteva restare alzato quando gli pareva; era sempre il primo ragazzo che di primavera usciva a piedi nudi, e lautunno lultimo a infilare le scarpe. Alla fine del Tom Sawyer, Huck divent ricco, grazie a un tesoro scoperto in una grotta. La vedova Douglas lo prese sotto la sua protezione: gli apr le porte della societ, anzi ve lo spinse dentro, ve lo scagli nel bel mezzo, causandogli sofferenze che non era quasi in grado di sopportare. I servi della vedova lo mantenevano sempre lindo e ravviato, ben pettinato e spazzolato: lo mettevano a letto di sera tra lenzuola odorose che non avevano la minima macchia. Doveva mangiare servendosi di coltelli e forchette, usare tovaglioli, tazza e piatto, andare a scuola, parlare con tanta raffinatezza, che le parole gli diventavano insipide in

Huckleberry Finn
Il meraviglioso realista che affronta la vita con lallegria dei ragazzi (e dei vecchi) geniali
bocca. Dovunque volgesse lo sguardo, vedeva le inferriate e le manette della civilt, che lo imprigionavano inesorabilmente in una gabbia. Ma presto cominci ad abituarsi a leggere e a scrivere, e a recitare la tavola della moltiplicazione, e ad accettare le maniere della vedova Douglas. Certo che vivere in una casa e dormire in un letto Huck diceva era un tormento, e prima che cominciasse a far freddo, ogni tanto scappavo e andavo a dormire nei boschi, e cos potevo riposarmi e riprendere coraggio. Una mattina, fugg. La vedova lo cerc dappertutto: inutilmente. Lintero paese condivise la sua ansia. Il terzo mattino di buonora, Tom Sawyer and a curiosare tra le vecchie botti vuote che si trovavano presso il mattato-

Scorribande Nella continuazione del libro lamico Tom viene sostituito da Jim, lo schiavo fuggiasco Carattere Il suo uno sguardo adulto che affronta la luce splendida e accecante del mondo

io, e in una di queste scopr il fuggitivo. Huck aveva dormito l, fatto colazione con quello che era riuscito a rubacchiare, e adesso se ne stava, tranquillo e beato, a farsi una pipata. Era tutto sporco, coi capelli spettinati, e indossava quegli indumenti sbrindellati che, nei suoi giorni di felice libert, lo avevano reso cos pittoresco. Tom gli parl di tutte le noie che aveva procurato, e lo esort a tornare a casa. La faccia di Huck si rabbui e assunse unaria infelice. Infine, disse: No, Tom, non insistere. Mi ci sono provato, e non ci riesco, non ci riesco proprio, Tom. Non fa per me, non sono abituato a vivere cos. La vedova buona con me, e mi vuol bene, ma io non ce la faccio. Mi fa saltare gi dal letto il mattino, sempre alla stessa

ora, poi mi obbliga a lavarmi e poi mi pettinano, e non mi lascia dormire nella legnaia, e devo portare quei dannati vestiti, che mi pare di soffocare. Mi sembra che non mi lasciano passare laria, e poi sono cos maledettamente belli che non oso sedermi per terra, o stendermi, o rotolarmi come facevo una volta. Devo andare in chiesa, e sudare, e rompermi la testa... io le odio quelle noiose prediche! Non posso neanche acchiappare una mosca, non posso ciccare, e devo portare le scarpe ogni domenica. La vedova mangia a suon di campanella, va al letto a suon di campanella, si alza a suon di campanella, e tutto cos regolare che non posso, non riesco a farcela. Tutti vivono cos, Huck, disse Tom Sawyer. Tom rispose Huck non me ne

importa niente. Io non sono come tutti, e non ce la faccio. una cosa terribile sentirsi legato in questo modo. E devo chiedere il permesso per andare a pescare: che il diavolo mi porti se non devo chiedere il permesso per tutto. E poi devo parlare cos fine, che mi sento gelare le parole in bocca, tanto che devo andare in soffitta, e per qualche minuto mettermi a parlare come ho parlato sempre, per sentire il gusto, se no sarei gi morto, Tom. La vedova non vuole lasciarmi fumare, non vuole che urli, non vuole che resti a bocca aperta, o che stiri le braccia, o che mi gratti davanti alla gente. E quello che batte tutto aggiunse Huck che lei non comanda, non urla, ma solo mi prega. Mai visto una donna cos. Sono dovuto scappare, Tom, non potevo far diverso. E poi c la scuola che presto si riapre, e io devo magari andarci. Credi a me, Tom, essere ricchi non poi quella fortuna che si crede. No, Tom, non voglio essere ricco, e non voglio vivere in quelle dannate case che ci soffoco dentro. A me piacciono i boschi, e il fiume, e le botti, e voglio vivere cos. **** Huck immagin di fuggire unaltra volta

Qui sopra: Huckleberry Finn e il suo amico Jim in un disegno di Lorenzo Mattotti, tratto da Le avventure di Huckleberry Finn, graphic novel di Antonio Tettamanti con le illustrazioni di Mattotti, in libreria da Orecchio Acerbo Coconino Press

con Tom Sawyer, che progettava continua- scorreva come lacqua: anzi era la stessa acmente avventure e birichinate, come gli enfan- qua. Trascorsero due o tre giorni e altrettanti ts terribles della narrativa ottocentesca. Eppu- giorni, e direi quasi commenta Huck re Tom non era molto diverso dalla vedova che ci nuotavano accanto, tanto scivolavano Douglas. Come lei, credeva soltanto nei libri via tranquilli, uguali, incantevoli. Era solen questa dannazione degli uomini. Le avven- ne scendere a valle per quel gran fiume tranture che proponeva a Huck erano copiate da quillo, stesi sulla schiena a guardare su le stelvecchie storie di pirati e di masnadieri, dalle le: Non si aveva molta voglia di parlare forte, Mille e una notte e dal Don Chisciotte: immagi- e non capitava sovente che ci mettevamo a rinazioni romanzesche, farneticazioni lettera- dere: al pi, una risatina soffocata, in gola. Il rie, che rinchiudevano nelle catene della civil- fiume aveva laria di distendersi per miglia e t come la Bibbia e le preghiere mormorate a miglia. La luna era cos chiara che Huck poteva contare tutti i tronchi dalbero che gallegbassa voce dalla vedova Douglas. In realt, Huckleberry Finn era lanti-Tom giavano sul fiume, neri e tranquilli a centinaia Sawyer. Egli era un meraviglioso realista, per di iarde dalla riva. Discendendo il fiume in zatteil quale esisteva soltanto la difera, Huck e lo schiavo negro navisa delle cose che si vedono, si Lautore gavano di notte e si fermavano sentono e si toccano. Il suo era di giorno, cercando di nasconlo sguardo degli adulti, lucido e dersi dai bianchi. Appena la notcrudele, ma non amaro e dispete stava per finire, interrompevarato: senza nessuna di quelle illuno il viaggio, e si ormeggiavano, sioni, di quelle consolazioni sensotto i rami dei giovani pioppi e timentali, di quelle medicine idesalici. Tendevano le lenze, pescaologiche, con cui cerchiamo di vano magnifiche perche, pesci difenderci dalla luce splendida e persici, piccoli pesci gatti, o sciaccecante della realt. Qualcuno volavano in acqua per nuotare. avrebbe potuto sostenere che il Restavano seduti sul fondo sabdolore incrinava la sua gioia di vibioso, dove lacqua arrivava a vere. Egli era orfano di madre; e mezza gamba. Non il minimo ruuna notte il coltello del padre almore tranquillit assoluta colizzato si lev sopra di lui per come se tutto il mondo dormisucciderlo. Ma Huck non provava ] Mark Twain se solo qualche rana-toro che nessun desiderio di amore ma(1835-1910) muggiva. Guardando sulle acterno; non conosceva il bisogno trascorse i primi anni que, la prima cosa che si notava, di una figura paterna; consideradella sua vita a era una specie di linea scura i va i genitori come uno dei tanti Hannibal, sulle rive boschi sullaltra riva. Non si difastidi sul cammino della vita. Il del Mississippi, stingueva altro. Poi una striscia suo animo era libero da ogni noesperienza che pallida nel cielo, che si allargava, stalgia e sofferenza. La realt gli influenz molto il suo si allargava sempre pi, e poi il ispirava soltanto allegria; e quelimmaginario letterario. fiume si ammorbidiva in lontala pazienza amorosa, quella dut] Nel 1876 uscirono nanza, e non era pi nero, ma tile capacit di adattamento, che Le avventure di Tom grigio, e si potevano vedere picposseggono i ragazzi e i vecchi Sawyer e nel 1884 cole macchioline scure che si geniali. Le avventure di muovevano lente e lontane, barNella continuazione del libro, Huckleberry Finn. che, piccoli scafi, e lunghe linee la figura di Tom venne sostituita dove introdusse una nere, zattere. Qualche volta si da quella di Jim, lo schiavo nelingua che utilizzava sentiva un remo che cigolava, o gro fuggiasco. Alle fantasie librei dialetti e le voci confuse. Era tutto tranquilsche di Tom, Jim surrog la sua espressioni del parlato lo. fantastica fiducia nella magia, Appena calava la notte, Huck che colmava la sua intelligenza di negro. Tutto portava male. Non bisognava e Jim prendevano il largo, e quando avevano mai raccontare le cose che si preparano per il portato la zattera verso il centro del fiume, la pranzo, perch portava male; se un morto non lasciavano navigare dove la corrente la portaera stato sepolto, portava male a tutti i vivi; e va. Accendevano la pipa, e si mettevano a partoccare con le mani nude una spoglia di ser- lare di tutto quello che gli passava per la testa. pente risvegliava il turbine della superstizio- Era una vita magnifica vivere sopra una zattera. Sulla testa il cielo, tutto pieno di stelle, e ne. loro stessi sulla schiena: guardavano lass, e **** Le avventure di Huckleberry Finn sono, in discutevano se le stelle erano state fatte, o eraprimo luogo, il libro del grande fiume, o dei no semplicemente spuntate come fiori, cos grandi fiumi, che si incontrano e si fondono da sole. nel cuore vertiginoso dellAmerica. Il tempo RIPRODUZIONE RISERVATA

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