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Capitolo 1 - I cristalli viventi

Le sapienti ricerche e osservazioni di Sir Chandra Bose3 hanno dimostrato senza possibilit di contestazioni la profonda sensibilit e lintensa vita che regnano nel mondo vegetale. Ma se ci spostiamo fra i minerali ecco che un sorprendente parallelismo ci spinger a riflettere sulla misteriosa vita che vi si sviluppa, senza che le nostre conclusioni in questambito esigano di forzare la spiegazione concreta dei fatti. In effetti, anche le rocce pi inerti non sono immutabili. Esiste unevoluzione mineralogica e litologica cos come esistono unevoluzione metallica e, a livello superiore, unevoluzione organica. Nel fissarsi per assorbimento colloidale di nuovi corpi chimici alcune specie minerali danno vita a specie diverse di complessit crescente. cos che la stilpnosiderite (ossido ferrico idratato) si trasforma in delvauxite se fissata fisicamente dallacido fosforico. A sua volta la delvauxite pu fissarsi per assorbimento dellanidride solforica e si arriva allora a una terza categoria: la diadochite. In questa discendenza levoluzione dunque progressiva e procede per interiorizzazione. In altri casi ci sono azioni inverse, esteriorizzanti, che regolano il trasformismo minerale. il caso dellevoluzione delle rocce silicate, che sono state ben definite da A. Vialay. Lazione lenta ma continua dellacido carbonico, che elimina i corpi solubili e attaccabili, fa diventare acide le rocce basalti-

Ai piedi dei menhirs, Niclaus, 1945. 33

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che. E la roccia mentre si modifica chimicamente si evolve mineralogicamente in una determinata direzione. Che dire poi del meraviglioso regno dei cristalli? stato gi sufficientemente ammirato il cristallizzarsi di una soluzione in via devaporazione? Si pu constatare che i successivi stadi della formazione di un cristallo non sono meno animati n meno straordinari di quelli dello sviluppo embrionale (ontogenesi) di un organismo vivente. E se si vuole a tutti i costi vedere un miracolo nella creazione delluno bisogna ugualmente credere a un prodigio nella genesi dellaltro! In effetti, se si prende una soluzione un po concentrata di zolfo e solfuro di carbone e la si esamina al microscopio si potranno vedere su tutta la superficie innumerevoli granuli rotondi di meno dun millesimo di mm di diametro. Queste sfere minuscole ingrossano, poi precipitano le une verso le altre e i gruppi si solidificano bruscamente fino a formare un cristallo. Pi la rarefazione si manifesta intorno a centri dattrazione pi il fenomeno diventa chiaro da esaminare: le sferette oscillano sul posto e si muovono lentamente, infine precipitano sui cristalli, dove si solidificano geometricamente dato che sono in contatto Le osservazioni minuziose di Cartaud, di Dauzre, di Mary, di Von Schroen sono tutte concordi al riguardo. I primi elementi figurati apparsi nelle soluzioni saline sono corpuscoli piccolissimi e arrotondati che si riuniscono spesso in figure pseudo-cellulari, le quali poi, attraverso una transazione generale, passano allo stato di cristalli poliedrici. Com accaduto per i vegetali, anche dei minerali si filmata levoluzione cristallina e un simile spettacolo riesce a convincere lo spirito pi fanaticamente ottuso! Per questo una scienza del tutto nuova, la Plasmogenia, simpegna con precisione crescente a individuare tutte le dimostrazioni morfogeniche e dinamiche della vita minerale e a determinare gli innumerevoli punti di parallelismo e di sovrapposizione fra la materia cosiddetta inerte e gli esseri cosiddetti viventi. Oltre ai cristalli solidi esistono inoltre quelli liquidi, su cui Lehmann, Brucks, Vohrlander, Nernst e Gaubert ci hanno offerto
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informazioni sorprendenti. Quasi 200 sostanze chimiche sono suscettibili di fornire produzioni intermedie tra i corpi amorfi e i cristalli perfetti, tra le quali ci sono gli amidi, gli infusori, i vibrioni. Tali sostanze mostrano fenomeni di accrescimento interno, germogliazione, copulazione e segmentazione. Alcune si spostano per mezzo di contrattibilit generale, altre emettono filamenti lunghi e sottili, animati da movimenti rapidi. Non si tratta di fenomeni accidentali, soggetti a errori dinterpretazione. I cristalli liquidi sono composti chiaramente definiti di oli, di eteri, di glicerina, di cinnamati, di cui lapparizione, levoluzione e il dinamismo sono sottoposti a precise condizioni fisico-chimiche, entro limiti di temperatura al di qua e al di l dei quali si solidificano e si immobilizzano, o si convertono in liquidi omogenei. Sommerfeld ha filmato questi strani fenomeni, autentiche scene di un altro mondo Lo stadio ultimo e finale di unesistenza minerale generalmente una dissociazione identica a quella che segue la morte di un essere vivente. Il caso si presenta anche per i feldspati, che si sdoppiano in silicati alcalini, solubili, e in argilla. Si pu pure avere una dispersione totale, che per non necessariamente seguita da una distruzione morfologica. Ecco perch cristalli di quarzo, siderite, smithsonite, cassiterite, periodato, piroxene e anfibolo hanno subito la pseudomorfosi, cio una sostituzione molecolare che, senza alterare minimamente la loro apparenza, li ha trasformati in calcarei, ferro perossido, galena (una delle materie prime dellalchimia tradizionale insieme alla pirite di ferro), ortosio e serpentino. I minerali dunque, come le ossa e le conchiglie dei grandi animali scomparsi, giungono a noi allo stato fossile! Che dire di pi? Nellargomento che tratteremo il cristallo di rocca la materia prima essenziale per la preparazione dello specchio concentratore. Il cristallo di rocca una variet di quarzo. I giacimenti pi importanti di questo minerale sono il massiccio del San Gottar35

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do, le montagne del Tirolo, il massiccio dellOisans e lisola del Madagascar. Lo si trova sotto laspetto di masse abbastanza considerevoli, che possono andare da 1 a 2 m di circonferenza e pesare pi di 400 kg. Questo cristallo, che rientra fra i tipi di prismi piramidali (sorta di esagoni che terminano in una punta piramidale a sei lati), comprende diverse categorie secondarie: il quarzo ialino, incolore, limpido, usato nelle arti e nellottica; quello delle nostre sfere di cristallo classiche; il quarzo affumicato, nero o bruno, la cui colorazione dovuta a un composto di idrogeno, carbone e azoto pu apparire nel corso di una calcinazione a 200 gradi in unatmosfera priva di ossigeno; il falso topazio, giallo citrino; il quarzo cloritico, colorato di verde a causa della clorite; il quarzo ferruginoso, solitamente di color giallo miele e talvolta con sfumature rosso sangue nel giacinto detto di Compostella o rosa (perossido di ferro) nel quarzo ematoide; la selce del Reno, che un quarzo ialino rotante; lametista, cara ai vescovi: un quarzo violetto pi o meno scuro il cui colore dovuto al manganese o a un composto di calce di magnesio e ferro secondo la sua sfumatura; se la si scalda a una temperatura di 250 gradi la bella sfumatura violetta sparisce; lolio di gatto, una graziosa pietra fine di un verde eclatante che un quarzo con fibre di amianto; il girasole, quarzo lattiginoso e opalescente; lavventurina, bruna o rossastra, contenente lamelle di mica con punti brillanti. Il quarzo, e pi particolarmente il cristallo di rocca, possiede propriet fisiche rilevanti, principalmente nel campo della piezo-elettricit, e costituisce un elemento essenziale nella preparazione dei rilevatori per ultrasuoni. Se si preleva da un bloc36

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co di quarzo una lama tagliata perpendicolarmente al suo asse e la si comprime si caricher di elettricit positiva, se al contrario la si dilata si caricher di elettricit negativa; e se simporranno cariche elettriche sia positive sia negative si dilater o comprimer. proprio questa propriet particolare a far del quarzo un agente alternativamente emettitore e ricevitore, giustificandone il ruolo di medium naturale e organico negli esperimenti di teurgia a forma evocatoria. La sfera di cristallo dunque un radar, poich dotata unantenna che capta al contempo le trasmissioni provenienti dalla mente umana e quelle di un mondo del tutto extraumano. a questo medium che lOperatore pone il quesito ed questo stesso medium che, registrando in modo ancora mal conosciuto leco psichica della domanda, la traduce in modo inverso: quello della sua risposta. Risposta che pu venire sia da un mondo spirituale, sia da un piano mentale connesso al questionante. Ecco perch il nostro cristallo di rocca non da considerarsi privo di vita La sua azione insomma doppia. Da una parte registra ci che emette lOperatore, dallaltra gli traduce e trasmette quel che gli destinato. Si pu allora affermare che gioca un ruolo di agente suggestivo emettendo immagini sufficientemente potenti da assumere e rivestire tutta lattivit immaginativa dellOperatore: se costui preparato psichicamente le immagini si esteriorizzano e cos viene messo in grado di vederle. Ma - se ci atteniamo alla nostra esperienza personale, come pure alle istruzioni di Tritemio e di Barrett - non necessariamente nella sfera che le immagini si sviluppano, bens a lato (in genere a sinistra) della sfera (che alla destra dellOperatore) e in un campo assai ristretto. Come una proiezione fissa o animata che la chiaroveggenza contempla in una vaga visione, accompagnata da una sonnolenza e da reale torpore. Si tratta di un semisonno, di un sogno vivace. Cos precisa Ibn Khaldun: Lindovino contempla fissamente questa superficie finch scompare ai suoi occhi. Allora un velo, simile a una nebbia luminosa, sinterpone tra lui e lo
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specchio e su questa cortina si disegnano le forme che egli desidera percepire. Mentre sono in questo stato gli indovini non percepiscono pi quello che riflette realmente e naturalmente lo specchio: un altro stato percettivo nasce e opera in loro.4

Prolegomeni, I, 6.

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Capitolo 3 - Gli Urim e i Tummin


Nel XXVIII capitolo lEsodo precisa ci che il Gran sacerdote dIsraele portava sul petto. Unirai al pettorale del giudizio gli Urim e i Tummin. Saranno cos sopra il cuore di Aronne quando entrer alla presenza del Signore: Aronne porter il giudizio degli Israeliti sopra il suo cuore alla presenza del Signore per sempre (Esodo XXVIII, 30). Nel Levitico ritroveremo queste misteriose cose che erano appunto gli Urim e i Tummin. Mos fece accostare Aronne e i suoi figli e li lav con acqua. Poi rivest Aronne della tunica, lo cinse della cintura, gli pose addosso il manto, gli mise lefod e lo cinse con la cintura dellefod, in cui avvolse lefod. Gli mise anche il pettorale e nel pettorale pose gli Urim e i Tummin. Poi gli mise in capo il turbante e sul davanti del turbante pose la lamina doro, il sacro diadema, come il Signore aveva ordinato a Mos. [] Vers lolio dunzione sul capo di Aronne e unse Aronne per consacrarlo (Levitico VIII, 6-12). Infine il Deuteronomio sottolineer il carattere eminentemente sacro di quei due oggetti nella benedizione profetica di Mos. Per Levi disse: D a Levi i tuoi Tummin e i tuoi Urim, alluomo a te fedele, che hai messo alla prova a Massa (Deuteronomio XXXIII, 8).7
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Vedi: Esodo XVII, 1-7; Deuteronomio IX, 22 e XXXIII, 8. Luomo santo (o 45

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Coserano dunque questi due misteriosi oggetti? A questo punto cediamo la parola allabate H. Lestre, che nel Dizionario della Bibbia di Vigouroux ha svolto sul tema uno studio approfondito, superiore a quanto gli occultisti classici ci hanno tramandato. Noi qui raccogliamo le opinioni di diversi autori, rilevando alcuni aspetti diversificati dellorizzonte religioso o filosofico, e quando avremo passato in rassegna tutto ci che stato detto potremo allora trarre qualche conclusione. Urim e Tummin derivano dallespressione ebraica della sacra scrittura Urim ve-Tummin, che i Settanta traducevano dlosis o dlo ka alteia o osites e la Vulgata come doctrina e veritas. Leggendo la Bibbia si scopre che si trattava di un oracolo per mezzo del quale gli antichi israeliti venivano a conoscenza delle volont di Yahweh. Ma ci dice Lestre: Ci che concerne gli Urim e i Tummin avvolto da oscurit Gli antichi traduttori hanno attribuito a questi due termini etimologie che tradiscono il loro imbarazzo. Se Urim viene da or luce o ur fuoco, parole il cui senso era ben conosciuto, perch stato tradotto dlosis o dlo, indicazione e azione di rendere invisibili?8 Aquila9 rende pi letteralmente illuminazione. A sua volta la Vulgata traduce dottrina, dando cos a Urim un senso intellettuale che non ha e peraltro inadatto, poich non si tratta di una rivelazione sul dogma o sulla morale. Quanto a Tummin, che non potrebbe derivare che da tm, pienezza, totalit, perfezione10 (la versione di Aquila d tloss), non si
uomo fedele) Israele nel suo complesso. Questo nome significa in effetti uomo di Dio. 8 [Nota dei curatori. Se non ci sono errori di stampa sfugge il motivo della domanda che si pone lautore, visto che dlos vuol dire invece visibile, manifesto.] 9 [Nota dei curatori. Il riferimento alla versione di Aquila, una traduzione in greco dellAntico Testamento compilata nel II secolo dallerudito Aquila di Ponto e nota agli esegeti come scrupolosamente letterale rispetto alloriginale ebraico.] 10 Si pu qui vedere il richiamo al Pleroma gnostico, allUomo Totale penetrato dallo spirito di Dio. 46

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vede come possa approdare regolarmente al senso di alteia, cio veritas, verit, o osites, santit. dunque da credere che gli anziani traduttori non conoscessero esattamente il significato originale dei termini Urim e Tummin e lo abbiano reso in modo approssimato, in tal modo allontanandosi notevolmente dal significato corrente di or e tm. Hanno peraltro supposto, a ragione, che la loro forma plurale non avesse altro scopo che sottolineare leccellenza di ci che significavano piuttosto che la loro pluralit. come accade con Elohim, il femminile plurale che indica il Dio eterno e unico. Gerber in Die hebraisch, Verba denominativa11 ritiene che Urim deriverebbe piuttosto da rar detestare, in assiro arru. E Schwally in Zeit-schrift fur die alttest Wissenschaft12 d a Tummin il senso di barkh benedizione. Cos Tummin rappresenterebbe ci che favorevole e Urim ci che contrario. Alcuni commentatori credevano di trovare in Egitto lorigine di Urim e Tummin. Il Gran sacerdote egizio, quando rendeva il suo giudizio come sovrano-giudice, portava infatti un pettorale sul quale erano rappresentati R, dio della luce (da cui Urim) e M, con larticolo tma (M-t), dea della verit e della giustizia.13 Dopo Dhorme, con la sua opera I libri di Samuele,14 il senso dei due termini stato fatto risalire allassiro: Urim deriverebbe da ur, che la stessa radice di urtu precetto-legge e Tummin, plurale di tummu, da tam pronunciare uno scongiuro, una formula magica. Gli Urim e i Tummin sono generalmente nominati assieme. Una volta il Deuteronomio (XXXIII, 8) inverte i loro termini e altre volte (Numeri XXVII, 21 e I Samuele, XXVIII, 6) gli Urim sono nominati da soli.

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Pagina 195 delledizione 1896. XI tomo, p. 172. 13 Cfr. Riehm. Handwrter-bruch des biblischen Altertum, 2. ed., l893, tomo I, p. 931. 14 Parigi, 1910, p. 124.
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Ma nelle Scritture vetero-testamentarie pi spesso questione di consultare Yahweh. Secondo la tradizione giudea Mos ricevette questordine da Dio: Unirai al pettorale del giudizio gli Urim e i Tummin. Saranno cos sopra il cuore di Aronne quando entrer alla presenza del Signore: Aronne porter il giudizio degli Israeliti sopra il suo cuore alla presenza del Signore per sempre (Esodo XXVIII, 30; vedi anche Levitico VIII, 8). Lespressione usata in questi versetti, ntatta el hosen metterai sul pettorale, identica a quella con cui Dio ordina di mettere nellArca dellAlleanza le Tavole della Legge: ntatta el hron (Esodo XXV, 16). Si pu gi concludere che loggetto in questione era distinto dal pettorale, che certamente qualcosa di reale, di visibile, di tangibile. La sua destinazione d al pettorale il nome di pettorale del Giudizio, cio mezzo tramite il quale Dio fa conoscere le sue decisioni e i suoi ordini. necessario che sia sul cuore di Aronne. Ora, nel poema caldeo della Creazione (1, 137) la dea Tiamat - notare la rassomiglianza con il nome egiziano M-t, che invertito tM - offre le Tavolette del Destino al suo aiutante Qingu, che le appende sul petto.15 E gli Urim e i Tummin sono appunto fissati sul petto del Gran sacerdote dIsraele, cos lo era il pettorale del pontefice egiziano. Dopo Aronne sar Eleazaro a servirsi delloggetto per far conoscere a Giosu le volont di Yahweh: Egli si presenter davanti al sacerdote Eleazaro, che consulter per lui il giudizio degli Urim davanti al Signore; egli e tutti gli israeliti con lui e tutta la comunit usciranno allordine di Eleazaro ed entreranno allordine suo (Numeri XXVII, 21). Si pu dunque concludere che gli Urim e i Tummin sono loracolo di Yahweh, lorgano del suo potere teocratico, che nelle mani del Gran sacerdote, il solo che lo pu consultare da-

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Cfr. Dhorme. Testi religiosi assiro-babilonesi, Parigi, 1907, p. 19.

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Capitolo 3 - Gli Urim e i Tummin

vanti a Yahweh, cio con lintenzione di ottenere da Dio una risposta. Tuttavia loracolo non si occupa degli affari particolari delle cose profane e serve esclusivamente per un uso generale su questioni che riguardano linteresse dellintera Israele o del suo capo, finch ci saranno re in Israele. Il testo sacro non d altre precisazioni sulla natura e sul funzionamento delloracolo. I libri dellAntico Testamento registrano un certo numero di consultazioni rivolte a Yahweh attraverso gli Urim e i Tummin, ma evidentemente ci non consente di affermare che siano state le sole. Queste domande ci forniscono diverse informazioni sul modo con cui risponde loracolo. Probabilmente vi si ricorreva quando i mezzi ordinari con i quali si potevano ricavare informazioni risultavano insufficienti. Ad esempio quando Giosu e gli israeliti si lasciarono ingannare dallastuzia dei gaboniti ci avvenne senza consultare loracolo del Signore (Giosu IX, 14): avrebbero dovuto, in questa occasione, parlarne a Yahweh! plausibile che in conformit allordine ricevuto (Numeri XXVII, 21) Giosu non abbia mancato di usarlo in altre circostanze importanti. Ed possibile che le comunicazioni che gli venivano trasmesse dalloracolo avessero gli Urim e i Tummin come tramiti (Giosu I, 1; III, 7; IV,1 e cos via). Dopo la morte del capo dIsraele gli israeliti domandano a Yahweh chi altri deve guidare linvasione contro le nazioni di Canaan e loracolo risponde: Andr Giuda: ecco, ho messo il paese nelle sue mani (Giudici I, 2). E durante la guerra contro i beniamiti consultato tre volte ordina ancora a Giuda di marciare e a tutta Israele di seguirlo contro Beniamino (Giudici XX, 18, 23, 28). Dopo lelezione di Saul loracolo svela il nascondiglio del nuovo re (I Samuele X, 22). Per due volte Saul, che si era rivelato infedele a Dio, consulta loracolo di Yahweh per sapere se deve proseguire in Palestina (I Samuele XIV, 35-37) e cosa deve fare a Gelboe (I Samuele XXVIII, 6), ma loracolo ambedue le volte
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tace e i sogni e le profezie risultano negativi. Yahweh si rifiuta dunque formalmente di dirigere il re reprobo. David, gi unto da Samuele, si rifugia a Nob presso il Gran sacerdote Achimelech. Il traditore Doeg riferisce a Saul che costui ha consultato Yahweh per David e Achimelech per discolparsi dice allora a Saul: forse oggi la prima volta che consulto Dio per lui? (I Samuele XXII, 15), alludendo alle consultazioni ufficiali gi svolte per conto di David con il consenso di Saul. A Ceila David dice ad Abiatar, successore di Achimelech: Porta qui lefod (I Samuele XXIII, 9-12) e gli domanda se Saul verr e se gli abitanti di Ceila lo tradiranno. Loracolo risponde: Scender e Ti consegneranno. Si comprende dunque che gli Urim e i Tummin sono inseparabili dal pettorale e dallefod. Unaltra volta David domanda allo stesso modo se deve inseguire una banda di amalecitesi che ha rapito due delle sue donne e quelle dei suoi servitori. Gli viene risposto attraverso loracolo di proseguire e che recuperer ci che gli stato preso (I Samuele XXX, 7-8). David dopo la morte di Saul consulta ancora loracolo per sapere se deve salire in una citt di Giuda e in tal caso in quale. Loracolo risponde: A Hebron (I Samuele II, 1). Pi tardi domanda se bisogna marciare contro i palestinesi e se gli data lassicurazione che li batter (II Samuele V, 19). Quando i nemici attaccano loracolo suggerisce di circondarli e assalirli da dietro e assicura che Yahweh avrebbe marciato con David per assicurargli la vittoria (II Samuele V, 23-24). Vale la pena sottolineare che queste risposte non sono solo costituite da un s o un no bens forniscono spesso indicazioni circostanziate che travalicano i termini delle domande. Sono risposte molto chiare, non hanno niente di vago n di ambiguo come invece accadeva in tante risposte degli oracoli pagani. Ci che indicano si compie sempre alla lettera. Non le si ottengono che attraverso la mediazione del pontefice di Israele, senza che alcun altro - neppure lo stesso re - possa provocarle direttamente.
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Capitolo 3 - Gli Urim e i Tummin

Ma nonostante il carattere ufficiale e legittimo della domanda e malgrado la promessa iniziale di Yahweh a Mos (che in effetti un patto o alleanza) Dio si riserva di rifiutare la sua risposta quando lo ritiene opportuno, cos come ha fatto due volte per Saul. Daltronde lesempio di Giosu quando aveva sbagliato nellaffare dei gaboniti mostra che talvolta si ometteva dinterrogare loracolo. Bisogna ancora osservare che Yahweh non prende mai liniziativa di far conoscere la sua volont attraverso gli Urim e i Tummin e non risponde che quando lo si interroga. Peraltro la Scrittura mostra Dio che nel debir, o santuario propriamente detto, si rivolge a Mos o al pontefice per comunicare i suoi ordini senza essere stato da loro interrogato: ci distingue nettamente gli oracoli ottenuti nel debir da quelli ottenuti attraverso gli Urim e i Tummin. Dopo David la storia dIsraele non registra pi consultazioni di Yahweh attraverso gli Urim e i Tummin, per cui bisogna forse concludere che cessarono a partire dalla costruzione del Tempio di Salomone. Da quel momento i profeti intervennero direttamente, peraltro, negli ultimi tempi del regno di David, anche per far conoscere la volont di Dio su ci che era da fare o da evitare. Il profetismo rimpiazz cos gli Urim e i Tummin. Questa una data importante nella storia sacerdotale dIsraele, perch durante la cattivit di Babilonia verranno esclusi dal sacerdozio coloro che non saranno in grado di giustificare la propria genealogia (o sacerdotale o di successione e familiare, essendo ereditaria) - finch non sorgesse un sacerdote per consultare gli Urim e i Tummin, capace cio di consultare Dio tramite lantico oracolo - in relazione alla loro origine sacerdotale, oppure, com pi probabile, che non potranno far risalire tale genealogia allepoca in cui si consultavano ancora gli Urim e i Tummin, cio quella di David (Esdra II, 63 e Neemia VII, 65).16
[Nota dei curatori. I libri di Esdra e Neemia nella Vulgata sono rispettivamente denominati Esdra I e II. Lautore, poich segue il testo della 51
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Senza dubbio cera una trasmissione iniziatica segreta che non possedevano pi i nuovi rami del vecchio tronco sacerdotale, rami spuntati dopo la cattivit di Babilonia e che il luogo e lambiente non avevano permesso di ammaestrare completamente per timore che i sacerdoti di Babilonia venissero messi involontariamente al corrente di arcani prettamente giudaici. Le versioni di Esdra I e II traducono kohn le Urim letummin in sacerdote per le cose luminose e perfette (e si sa che luce e perfezione sono le traduzioni correnti di Urim e Tummin) o ancora in sacerdote istruito e perfetto. Flavio Giuseppe nelle sue Antichit giudaiche17 afferma che alla sua epoca gli Urim e i Tummin erano spariti da soli 200 anni. Ma linformazione sospetta. I rabbini sostenevano infatti che cinque cose mancavano gi nel secondo tempio costruito da Zorobabel dopo la cattivit: lArca dellAlleanza, il Fuoco Celeste, gli Urim e i Tummin, la shekinah (la gloria di Dio) e lolio dunzione.18 La scomparsa degli strumenti delloracolo risale dunque molto indietro nel tempo, forse alla stessa fondazione del primo tempio. Si sa che lArca dellAlleanza, il tabernacolo e laltare dei profumi furono nascosti in una caverna sul monte Nebo (dove fu anche sotterrato Mos) dal profeta Geremia (II Maccabei II, 4-8). Pu essere che insieme ci fossero anche gli Urim e i Tummin, il pettorale e lefod. Tutto ci permette di dedurre lobiettivit e il carattere indubbiamente soprannaturale delle risposte indirizzate al pontefice dIsraele tramite gli Urim e i Tummin, ma non svela come le risposte venivano ottenute. Allepoca in cui furono scritti i Libri Santi pu darsi fosse un fatto noto a tutti e sarebbe stato quindi inutile spiegare il funzionamento delloracolo.

Vulgata, cita Neemia VII, 65 sotto la denominazione di II Esdra VII, 65; cfr. nota 7]. 17 III, 8-9. 18 Vedi: Gemara Yoma XXI-2. 52

Capitolo 3 - Gli Urim e i Tummin

Un altro motivo potrebbe essere che linformazione non doveva filtrare fra i profani. Ma se i Libri Santi erano riservati alla corte sacerdotale sar arduo ricostruirne il funzionamento Comunque sia, il segreto non stato trasmesso, bench siano state avanzate varie congetture per spiegare in quale maniera gli Urim e i Tummin esprimevano gli oracoli divini. Flavio Giuseppe19 confonde gli Urim e i Tummin con il pettorale del giudizio e ci dice che prima di una battaglia le gemme del pettorale risplendevano con un bagliore che annunciava il soccorso divino e la vittoria finale. Sembra anche delimitare limpiego delloracolo al tempo di guerra, il che si giustifica solo in due casi: loracolo, cio Yahweh, viene interrogato da Samuele per sapere dove si trova Saul (I Samuele X, 22) e da David per conoscere il nome della sua residenza (II Samuele II, 1). In seguito Abarbanel e altri studiosi e storici giudei adottarono e svilupparono la teoria di Flavio Giuseppe. Secondo loro il pontefice dIsraele avrebbe ottenuto la risposta decifrando le lettere che brillavano successivamente ai suoi occhi attraverso quelle che erano incise sulle pietre del pettorale a comporre i 12 nomi delle 12 trib. I termini Urim e Tummin rappresentavano la luce e loscurit che passavano di fronte al pettorale: posto davanti al candeliere a sette rami accesi qualcuna delle lettere incise sulle gemme silluminava mentre le altre rimanevano impregnate dalloscurit. Pu essere allora - secondo le regole che rimangono uno dei segreti del santuario - che il Gran sacerdote raggruppasse i caratteri luminosi per comporre la risposta delloracolo. Ancessi nel suo Atlante geografico ed archeologico20 ritiene che linsieme delle lettere formassero i nomi dei 12 figli di Giacobbe, fonti e radici delle 12 trib di Israele; ne mancavano 4 per fare un alfabeto ebraico completo: la Heth, la Mem, la Tzade e la

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Vedi: III Antichit giudaiche VIII-9. Parigi, 1874, Indice archeologico, p. 19. 53

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Qof. Cos non si era potuto leggere il nome di Hebron ottenuto in un oracolo (II Samuele II, 1), iniziando questo termine appunto per Heth. Qualche rabbino supponeva che oltre a questi nomi ci fossero quelli dei patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe, che aggiungevano al totale le tre lettere Heth, Tzade e Qof. E altri ancora complicavano la lettura facendo intervenire le quattro lettere del Nome Tetragramma. difficile prendere in considerazione queste differenti ipotesi perch non tengono conto della distinzione segnalata dai testi fra pettorale e Urim e Tummin, osserva giudiziosamente R. Lestre. Philon21 ipotizza che al pettorale fossero congiunte due immagini (dlosis e aleteia, gi segnalate). Daltra parte sappiamo da Diodoro Siculo22 e da Elien23 che i grandi giudici egizi portavano sul petto unimmagine chiamata Verit, come gi si detto. Ma questinsegna non aggiungeva alcunch al valore personale di quei giudici, mentre gli Urim e i Tummin erano organi essenziali nelle consultazioni delloracolo di Yahweh, tanto che se sparivano il pontefice non era in grado di ottenere pi niente. Nelle grandi occasioni i sacerdoti di Babilonia portavano appesa al collo una stoffa rossa guarnita da numerosi tipi di pietre preziose, simili al pettorale del pontefice dIsraele, come segnala Lagrange nel suo Studio sulle religioni semitiche.24 Tuttavia non bisogna affrettarsi a trarre conclusioni di rassomiglianze esteriori, insufficienti a giustificare laffinit tra le istituzioni ebraiche e quelle di altri popoli. Gli ornamenti dei sacerdoti babilonesi potevano non essere altro che un ornamento e il pettorale del pontefice dIsraele anche; ma ci che aveva di particolare erano due altri oggetti, appunto gli Urim e i Tummin. Ora

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Vita di Mos III e Della Monarchia II, p. 152, 226 (ed. Maugey). I, 48, 75. 23 Variet storiche XIV, 34. 24 Parigi, 1905, p. 236.
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Capitolo 3 - Gli Urim e i Tummin

Lagrange non dice che i sacerdoti di Babilonia avessero qualcosa di simile applicato a quella stoffa rossa ornata di gemme. Secondo altri autori gli Urim e i Tummin erano due piccoli terafim, cio effigi divinatorie e oracolari. Si avranno maggiori dettagli su questi terafim rifacendosi ai capitoli XVII-XVIII dei Giudici. Ora, in Osea si legge che i terafim facevano parte degli oggetti sacri dIsraele: Poich per lunghi giorni saranno gli israeliti senza re e senza capo, senza sacrificio e senza stele, senza efod e senza terafim (III, 4). Per Spencer25 gli Urim e i Tummin sarebbero stati tipi di diamanti (perch non cristalli?), uno brillante e laltro rossastro, sui quali era inciso il nome di Yahweh e con cui il pontefice dIsraele interpretava le combinazioni generalmente davanti allArca della Testimonianza.26 Per Braun27 gli Urim e i Tummin non sarebbero stati altro che simboli e le comunicazioni divine al Gran sacerdote avrebbero avuto un carattere esclusivamente interiore. Sarebbe certo difficile giustificare con fatti evidenti queste diverse ipotesi, ma F. Martin sembra abbia trovato una spiegazione. Ce la espone nella sua opera Testi religiosi assiro-babilonesi,28 dove fra laltro scrive: Alle consultazioni precise richieste dal re sullopportunit o il successo delle sue imprese gli dei Samash e Adad dovevano rispondere con: s o no (annu o ullu) una risposta propriamente detta (suppitu) un oracolo (tamit o tertu, o piristu o parsu) un giudizio (dna, dnu) una sentenza (purussu) unilluminazione mentale (napahu) una visione o una parola.
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Delle Leggi rituali degli Ebrei, La Haye, 1886, cap. III, 7. Cfr. Zullig. Commenti sullApocalisse, Stoccarda, 1834, capitolo II. 27 Vest. Sacerdot. hebr., Amsterdam, 1701, vol. II, p. 614. 28 Parigi, 1903, p. XXVI. 55

Lo specchio magico

Il Dio diceva dunque o ispirava il suo oracolo (abtu) ai suoi sacerdoti. Se si fosse trattato di un semplice tiro a sorte sul tipo di testa o croce non ci sarebbe mai stato il silenzio o il rifiuto di rispondere Invece il rituale dellinterrogazione (Martin ce lo segnala con questi testi) permetteva di attivare nel Gran sacerdote fenomeni metagnomici relativi alla chiaroveggenza (visione) e alla chiaroudienza (parole). Il pontefice veniva impossessato da Dio e il fenomeno iniziava quando costui indossava lefod, una tunica di lino abitualmente allacciata sulla statua del Dio e impregnata della sua sapienza occulta. Poi veniva fatta la domanda, a cui seguiva la risposta. Ora, niente si oppone al fatto che gli Urim e i Tummin fossero piccoli solidi di cristallo di rocca, tagliati in modi diversi senza dubbio, poich la tradizione platonica che attribuisce a questo o a quel solido un certo elemento - e il dodecaedro alletere divino - certamente anteriore al filosofo. In effetti, il cristallo fu sempre un corpo sacro per lantica nazione giudea. Un dato che non in discussione. Nella simbologia vetero-testamentaria il cristallo di rocca frequentemente associato per le sue qualit al ghiaccio e alla grandine, che sono lopposto della fiamma e del fuoco riservati al mondo infernale. Lebraico gbis viene allora rimpiazzato dallebraico qerh che ha il senso del ghiaccio - col senso di prezioso, puro, di gran valore - o dallebraico zekukit vetro. Targum traduce qerh in ghiaccio, mentre altre traduzioni e versioni propongono cristallo. Ecco qualche esempio: Coralli e perle [o cristalli] non meritano menzione: vale pi scoprire la sapienza che le gemme (Giobbe XXVIII, 18). Al di sopra delle teste degli esseri viventi vi era una specie di firmamento, simile a un cristallo splendente, disteso sopra le loro teste (Ezechiele I, 22).
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Capitolo 3 - Gli Urim e i Tummin

[] sette lampade accese ardevano davanti al trono, simbolo dei sette spiriti di Dio. Davanti al trono vi era come un mare trasparente simile a cristallo (Apocalisse IV, 5-6). Langelo mi trasport in spirito su un monte grande e alto e mi mostr la citt santa, Gerusalemme, che scendeva dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. Il suo splendore simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino (Apocalisse XXI, 10-11). Mi mostr poi un fiume dacqua viva limpida come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dellAgnello (Apocalisse XXII, l). Egli arriv dopo che la mia anima, nascosta, poteva cavalcare attraverso i cieli. E vidi allora i figli degli angeli santi camminare sulle fiamme del fuoco, le loro vesti erano bianche cos come le loro tuniche e le loro facce risplendevano come cristallo (Libro di Enoch LXXI, 1). E langelo Michele nascose il mio spirito e io Enoch fui anche nel pi alto dei cieli e l, al centro di questa luce, vidi come una dimora costruita in blocchi di cristallo che parevano lingue di fuoco viventi (Libro di Enoch LXXI, 7). Possiamo dunque ammettere che gli Urim e i Tummin fossero solidi di cristallo di rocca, tagliati in un certo modo e destinati alla divinazione sacra. Lesperienza prova infatti che i veggenti che usano il cristallo non vedono necessariamente le visioni rotolarsi nella massa cristallina, ma a volte di lato. Cos sarebbe il cristallo a suscitare le visioni e a emettere le onde premonitrici, ripercuotendosi nella psiche del chiaroveggente o chiaroudiente (e cos suscitandone le allucinazioni sensoriali necessarie alla premonizione) tramite i chakra.29 Il che evoca lanimazione preliminare del cristallo
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Nel suo studio sulle Piante divinatorie (Parigi, 1927, G. Doin e Cie ed.) il dottor A. Rouhier scrive: queste piante cos diverse tra loro, tanto per origine botanica che per azione fisiologica, non hanno che un elemento di somiglianza, una sola virt in comune: sono allucinatorie. Ecco dunque un punto fermo: tutte le piante metagnomiche sono allucinatorie. Il feno57

Lo specchio magico

Per la loro purezza e limpidezza ai cristalli veniva attribuita dagli antichi una preminenza particolare. Si suppone siano in relazione col mondo divino, come dimostrano i passi sopra citati. Il greco gabis, che significa eminente, si ritrova nellebraico gbis cristallo.

meno supernormale di divinazione che provocano scaturisce in genere nel corso di unebbrezza che pu essere delirante, ma che sempre fortemente orinogenica, cio produttrice di immagini o allucinazioni visive, auditive, olfattive, e cos via. Vi ho appena detto che tutte le piante divinatorie sono allucinatorie. Ma il contrario non vero. Non tutte le piante allucinatorie sono profetiche. perch non voglio parlare n delloppio, n della canapa indiana (o hashish). Ce ne sono di potenti che producono sogni e queste favoriscono eccezionalmente la dissociazione psichica (che alcuni chiamano sdoppiamento), ma bench i loro seguaci si contino a migliaia nel mondo non ho mai saputo che un fatto di metagnomia si sia prodotto sotto la loro influenza (p. 8-9). 58

Capitolo 9 - I 28 Cerchi Operatori


Francis Barrett nella sua traduzione inglese del manoscritto latino di Giovanni Tritemio ha proposto alcuni modelli di Cerchi Operatori. Ma poich probabile che numerosi studiosi dellAlta Scienza ignorino che nel cerchio si deve tener conto degli elementi che cambiano secondo lora, il giorno e la stagione forniamo questi dati nelle pagine che seguono. Rari sono in effetti gli occultisti contemporanei capaci di comporre correttamente un cerchio. Li riportiamo in lingua volgare, ma evidente che gli schemi vedranno il loro ruolo occulto decuplicato se saranno tracciati: a) in lingua ebraica, cio con la vera trascrizione, utilizzando lortografia ebraica per i nomi che vi figurano b) non con i caratteri dellebreo quotidiano abituale bens con le 21 lettere dellAlfabeto di Enoch. LAlfabeto Enochiano figura in alcune opere del passato. John Dee lha fornito nel suo celebre libro A true and faithful relation of whai67 e Israel Regardie lha riprodotto in The Golden Dawn al capitolo intitolato Le Tavolette Angeliche. Introduzione al Sistema Enochiano;68 infine la rivista La Tour Saint Jacques in un numero speciale sulla magia lha riprodotto nellarticolo che Grard Heym ha consacrato a Dee: Il sistema magico di John Dee.69
67 68

Londra, l659. Chicago, 1940, IV libro, p. 299. 69 Dicembre 1957, p. 80. 125

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Ecco dunque questo Alfabeto.

Fig. 3 - LAlfabeto di Enoch Ed ecco i 28 Cerchi Operatori. Vogliamo attirare lattenzione del lettore sulla costruzione di questi schemi, sorta di simulacri delle regioni spirituali nelle quali lOperante desidera agire e che devono necessariamente comportare, secondo la nostra tradizione occidentale, i seguenti elementi: 1. il nome dellora (vedi appresso) 2. il nome dellangelo dellora (vedi Capitolo V) 3. il sigillo dellangelo dellora (vedi a p. ?)70 4. il nome dellangelo del giorno e quelli dei suoi ministri 5. il nome del tempo attuale 6. il nome degli spiriti del tempo attuale 7. il nome del segno regnante

70

I sigilli figurano sui cerchi.

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Capitolo 9 - I 28 Cerchi Operatori

8. il nome della terra nella stagione 9. il nome del sole e della luna nel giorno dellOperazione 10. agli angoli di un quadrato immaginario che circoscrive il cerchio un pentagramma 11. dentro il cerchio pi grande (verso lesterno) i nomi degli angeli dellaria di quel giorno 12. nel cerchio interno quattro nomi divini, separati da croci 13. al centro: verso oriente alpha ( ) e verso occidente omega ( ) I 28 Cerchi Operatori che seguono sono stati stabiliti in base allora dellalba, secondo la tradizione (dalle 6 alle 7 del mattino). Se lOperante desidera lavorare in unaltra ora dovr in ciascun cerchio sostituire il nome di questa ora (Yayn) con quella dellora in questione. Ecco i nomi delle 24 ore del giorno: NOMI DELLE ORE GIORNO Dalle 6 alle 7 Dalle 7 alle 8 Dalle 8 alle 9 Dalle 9 alle 10 Dalle 10 alle 11 Dalle 11 alle 12 Dalle 12 alle 13 Dalle 13 alle 14 Dalle 14 alle 15 Dalle 15 alle 16 Dalle 16 alle 17 Dalle 17 alle 18 NOTTE Dalle 18 alle 19 Dalle 19 alle 20 Dalle 20 alle 21 Dalle 21 alle 22 Dalle 22 alle 23 Dalle 23 alle 0 Dalle 0 alle 1 Dalle 1 alle 2 Dalle 2 alle 3 Dalle 3 alle 4 Dalle 4 alle 5 Dalle 5 alle 6

Yayn Janor Nasina Salla Sadedali Thamur Ourer Tanir Nron Jayon Abay Natalon

Bron Barol Thann Athir Mathon Rana Netos Tafrac Sassur Aglo Calerna Salam

Quanto ai sigilli degli angeli di ciascun giorno, sono tracciati vicino al loro nome sul cerchio corrispondente:
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Lo specchio magico

Domenica: Michael Luned: Gabriel Marted: Samael Mercoled: Raphael Gioved: Sachiel Venerd: Anael Sabato: Cassiel Diamo di seguito una variante di questi sigilli.

Fig. 4 - Varianti dei sigilli angelici


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