LEditoriale
di Enrico Dello Sbarba
Ventanni dopo
Nella cronaca dei trenta giorni che sconvolsero lItalia nellautunno 2011, la Repubblica colloca il venerd 11 novembre come un giorno da cabalisti. Dopo 900 anni, palindromo a cifre uguali: 11.11.11. A dire che le cifre restano uguali sia lette da destra a sinistra sia da sinistra a destra. Mah! Quel giorno il Senato della Repubblica salut il nuovo senatore a vita Mario Monti, nominato il giorno prima. Se la cabala una tecnica per indovinare il futuro ben si addice alla politica italiana. Da l a poco pi dun anno la XVI legislatura della Repubblica anticiper la sua fine. Una legislatura perduta? Luca Cordero di Montezemolo e i suoi colleghi ci dicono che si va verso la terza repubblica, si va verso il nuovo. Come ventanni fa. Con dolente asprezza scrive Antonio Politico sul Corriere della Sera: dopo un anno e mezzo di cose noiose, siamo tornati al referendum sul Cavaliere e sui tempi dei dibattiti nelle televisioni; un altro pubblico ministero scende in politica; lultima novit un comico che scende in politica pure lui, estimatore degli ayatollah e sostenitore della uscita dalleuro (23 dicembre 2012). A fronte, il dignitoso sacrificio della maggioranza degli italiani che pagano con disciplina la speranza del futuro. Ma cosa siamo diventati? Tutto sembra ruotare intorno ai costi della politica. Ma la crisi della politica sono i suoi costi o la sua incapacit di governare i conflitti e risolvere i problemi al livello possibile? Costasse meno, sarebbe accettabile anche la cattiva politica? La politica costi il giusto e faccia il dover suo. Questo il punto della crisi. Gianfranco Brunelli il direttore della rivista bolognese Il Regno. Lucido analista, nel numero 20 della rivista (novembre 2012) scrive che il problema del sistema politico italiano si posto nello spazio del centro-destra con lesplosione della Democrazia Cristiana e del pentapartito ed in quello spazio che bisogna agire. Da allora la sinistra ha bruciato Occhetto, DAlema, Rutelli e Veltroni. Nemmeno Romano Prodi ce lha fatta. Il centro-destra ha ruotato intorno a Berlusconi con alterni impazzimenti. Secondo Brunelli se il centro-destra andasse ad un disastro
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Luned 14 Gennaio h. 18
nella sede sociale de Il Centro Via Trieste 7 - Livorno conferenza sul tema:
Paolo Pacini
terr una conferenza sul tema
dott.Francescalberto De Bari
consigliere comunale de Il Cambio
Politica
e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com
Aut.ne Tribunale Livorno n 683 del 2/3/2005 Redazione ed Amministrazione: Via Trieste 7, tel. 0586/427137 - Livorno e.mail: ilcentro.livorno@gmail.com www.circoloilcentro-livorno.it
sti ultimi anni, un accordo che salvasse la dignit del nostra paese palesemente lesa. La crisi del bipolarismo non impedisce per alle due componenti politiche, corresponsabili del misfatto, di combattere il lodevole tentativo di altre forze che cercano di collocarsi in una posizione centrale e quindi di essere seriamente alternative a PD e PdL. La salita in politica del Presidente del Consiglio Mario Monti che si concretizzata con la nascita di una coalizione di centro ha naturalmente creato allarme ed imbarazzo nei due partiti maggiori che con le dichiarazioni dei rispettivi leader stanno letteralmente uscendo dalle righe. E certo che la nascita di un polo di centro, comprensivo di espressioni importanti della societ civile e del coinvolgimento corretto e significativo di alcune forze politiche (UDC e FLI) , ma anche della componente europeista e montiana che ha responsabilmente lasciato un PdL indirizzato, ormai, verso quello che sempre stato il suo dna e cioe la deriva populista ed antieuropa, provochi preoccupazioni in ambedue gli schieramenti bipolaristi. Sono componenti, quelle pi sopra indicate,che hanno sostenuto con lealt e convinzione il governo Monti ,chiamato dal Presidente della Repubblica nel novembre del 2011, per salvare il Paese ormai sullorlo del baratro finanziario a seguito dellincapacit del governo Berlusconi di intervenire tempestivamente e privo di nessuna credibilit in Europa e nel mondo. Questa terza forza centrale - denominata Scelta civica con Monti per lItalia - sta ponendo con grande chiarezza e assoluta determinazione lesigenza di una seria alternativa al fallimentare sistema bipolare che ha letteralmente sgovernato il paese per quasi venti anni e che porta con se precise ed inequivocabili responsabilit per la grave crisi che stiamo attraversando. Ci sembrano, pertanto, fuori luogo le aspre dichiarazioni del candidato premier del PD - PierLuigi Bersani - nei confronti del ruolo che il Presidente Monti si appresta a svolgere alla guida di questo importante ed innovativo asse centrale che si opporr con grande determinazione allo strumentale tentativo di circoscrivere il tenzone politico ad una esclusiva partita a due tra il PD ed il decadente PdL del Cavaliere. Lemergere di componenti che fanno del mero populismo la loro carta vincente, ci riferiamo sopratutto ai cosiddetti grillini che propongono una fantasiosa uscita dellItalia dallEuropa e dalleuro e a Ri-
voluziojne civile guidata dal giudice Ingroia in compagnia di quel che resta dellIDV di Di Pietro, oltre a sbiadite figure delloltranzismo vetero comunista , per non ricordare quello rozzo ed integralista della Lega, lacerata e sconvolta dagli scandali, rende essenziale la salita in campo di questa forza centrale che avr come suo leader - il Presidente Mario Monti - che ha acquisito indubbi meriti per la salvezza del nostro paese dal default. Una candidatura che ha trovato ampi consensi anche nella gerarchia della Chiesa Cattolica che sembra, finalmente, uscita dalle nebbie nella quali era sembrata avvolta durante il regime berlusconiano. Per quanto ci riguarda eviteremo qualsiasi coinvolgimento del Circolo Culturale Il Centro che rester, naturalmente estraneo, alla tensone elettorale. Questo nostro periodico che ha sempre sostenuto con grande equilibrio ma convintamente le posizioni di centro, intende confermare questo orientamento anche nel corso delle prossime e lezioni.
Ventanni dopo
elettorale, la crisi italiana sarebbe ancora pi radicale. Si rischia una scelta tra il vecchio e il vuoto. Sono in allestimento le carovane elettorali che hanno sostituito i partiti, legge elettorale porcellum alla mano. Visione politica? Ci pensi il professor Monti. Anche noi cattolici portiamo il nostro carico di responsabilit nella crisi italiana. Larcivescovo di Firenze cardinale Betori vede i cattolici distribuiti in molte aree diverse, ma non gli sembrano chiari i loro progetti, n gli pare che risorga in maniera evidente una formazione di ispirazione cristiana. Il Presidente del Consiglio Monti, parlando delle sue esperienze nei primi contatti con i leaders europei, ha fatto un riferimento a De Gasperi. Primo Presidente del Consiglio della Repubblica italiana, il 10 agosto 1946, De Gasperi aveva sostenuto la sostenuto le ragioni dellItalia a Parigi, nel silenzio gelido dei vincitori della guerra. Tornata a Roma, trov gli intrighi della sinistra e di una parte dellestrema destra. Batt pure i pugni sul tavolo. Narrando i fatti, la figlia Maria Romana lo chiama il capo del partito democristiano, penso a intendere responsabilit particolari di rappresentanza popolare e di visione politica nazionale. Gi. Alcide De Gasperi, senza la Democrazia Cristiana, sarebbe stato De Gasperi?
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occupate i primi posti della tavola in modo che non venga il padrone a dirvi: fatevi da parte. Un discorso diverso per Fini. Anche per lui vale il consiglio di non apparire troppo protagonista, ma sarebbe necessario che questa nuova formazione facesse un gesto di orgoglio per Fini, che stato troppo maltrattato per i suoi meriti ( e troppo poco per le sue colpe). La lapidazione di Fini va presentata per quel che : un complotto ( non a caso uso un termine berlusconiano ) per uccidere un avversario. Ed il metodo Boffa pi feroce del metodo Matteotti. E veniamo a quelli di Todi sui quali riversammo speranze e preghiere e che furono il primo grande sostegno gratuito a Monti. (Ben tre ministri). Spero che qualcuno riesca a renderli visibili. Sarebbe triste se si nascondessero o non si presentassero per malintesa umilt. (Maria fu scelta per la sua umilt, ma sotto la croce cera. Chiedo perdono per laccostamento sacrilego). Berlusconi pericoloso. Riesce a dire oggi lesatto contrario di quello che ha detto ieri e questo non scandalizza nessuno ed ritenuto normale, perfino dai suoi pi acerrimi disistimatori. Questo, dicono, perch un comunicatore. No. parlandone sine ira, ci troviamo di fronte ad una sindrome. Berlusconi crede fermamente in quello che dice ed sincero quando nega di aver detto il contrario il giorno prima. In quel momento convinto che sia effettivamente cos. Le maestre elementari conoscono questa sindrome in alcuni bambini bugiardi e pieni di fantasia. Sono pericolosissimi perche riescono a convincere perfino i giudici a condannare cose che non sono mai successe perche i bambini sono convinti che, quello che hanno immaginato, sia vero. Berlusconi ha avuto ragione a voler essere lui a scendere in campo. Le mezze verit dette da Alfano apparivano false, mentre ora, il vero di oggi ed il suo contrario di domani, in bocca a Berlusconi, sono convincenti. Lui si realmente convinto che ha avuto a
che fare con la nipote di Mubarak, che stato vittima di un complotto ordito dalla Merkel, che lo spread stato inventato per danneggiarlo, che lui stato il pi grande statista da quando nata lItalia, vittima della sinistra e dei comunisti. Il suo slogan, quello che ripeter nella campagna elettorale, sar che il mediocre Monti la ruota di scorta del comunista Bersani, a sua volta prigioniero del catastrofico Vendola. La forza di Berlusconi che lui fermamente convinto che le cose stanno cos, per cui i suoi accenti saranno convincenti ed appariranno veritieri a tutti quelli che vorrebbero che le cose stessero veramente cos. Quelli che sperano che tutto si possa rimediare uscendo dalleuro e liberandosi dalla dittatura europea. Una cosa trattiene ancora il suo vecchio elettorato dal ridare a lui la fiducia: un certo disagio per i suoi comportamenti poco puritani. Ma egli certo che superer anche questo ostacolo, convincendoli che Monti molto peggio di lui. A questo punto se fossi un consulente elettorale consigliere di non distrarsi, di non accettare provocazioni, di evitare la discussione sugli argomenti marginali, di ignorare gli slogan degli avversari, restando fermi sul perfezionamento della necessaria Unit europea e sulla salvezza di una Italia unita , sulla modulazione dellAgenda Monti con lAgenda Bersani (che, dice Scalfari non sono poi molto diverse), in un governo di larga intesa di centro sinistra, come auspica Napolitano
E il Presidente del Consiglio? No problem: lo sceglier Napolitano, per la gioia di Ingroia. Alla fine di questo panorama io constato che la battaglia si combatter sul corpo di Monti. Nel discreditare Monti, Berlusconi avr come alleati Di Pietro, Vendola, Ingroia, Grillo, la Lega e la C. G. I. L. Berlusconi il fruitore finale di un fronte variegato e contradditorio, che non potr mai essere una maggioranza politica, ma che potrebbe essere benissimo una maggioranza numerica. In questo caso il risultato elettorale potrebbe essere una sofferta maggioranza di Bersani - Monti alla Camera e nessuna maggioranza al Senato. In pratica la vittoria di Berlusconi. Bartolo Ciccardini (travestito da Babbo Natale) P.S. Ho sempre pensato che la estrema sinistra , i compagni che sbagliano, non avrebbe avuto alcuno scrupolo nel favorire la destra, per danneggiare la sinistra democratica ed impedire il suo accordo con un centro democratico. Come fecero nel 1922 favorendo il fascismo, come fecero con Prodi, favorendo Berlusconi. Della serie non abbiamo imparato nulla dalla nostre sventure, immancabile arriva da Ingroia linvito a Grillo per unire le loro forze. Non potevo aspettarmi prova pi inconfutabili a quanto ho scritto pocanzi.
Politica
Palazzo Chigi
rettamente il consenso arrischiando una candidatura personale, ma lascia che una lista una e quadruplice, n di destra n di sinistra, lo scelga a bandiera. Dovrebbe rinascere un centro moderato, resta piuttosto da chiarire se uninsieme cos eterogeneo rester unito dopo il 25 febbraio. O dopo che Monti avr ottenuto per s Palazzo Chigi, o il Quirinale o un incarico in Europa. Anche qui, siamo alla politica personalista che tanti problemi ha creato negli ultimi anni. E ci si ricordi che Lamberto Dini, in circostanze analoghe, part con il 15 % dei consensi e termin, il giorno delle elezioni con il 4.
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Mentre il mondo muta rapidamente, lItalia rischia di rimanere costretta fra inerzia e localismo
Spigolature
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re tu la go pi S
Lex Ministrone ci riprova
Ha riunito quello che resta del PdL livornese. Ha garantito, ancora una volta, che le gloriose truppe pidielline, unite come un sol uomo, saranno in grado di sconfiggere lesercito dei rossi (i comunisti). Quasi ottuagenario sar probabilmente il leader della destra livornese agli ordini del Cavaliere. Lui ci ha promesso leliminazione dellIMU, invece il nostro limmediato inizio dei lavori per la realizzazione del Lotto Zero. Naturalmente in caso di successo la riproposizione del Ponte sullo Stretto di Messina!!!
ra nel collegio Nord-Est con Giulio Andreotti - capolista - che laccolse, la coccol e fece in mdo che fosse eletto parlamentare del parlamento europeo sacrificando il mio vecchio amico Gustavo Selva. Cos dopo avere assaggiato il Nord, avere consolidato la sua lunga presenza in Toscana attraverso quattro e cinque legislatura, ora assaporer il profondo Sud.
...e la Rosy
c lhanno scaraventata in Calabria!
Povera Rosy Bindi -la nostra immarcescibile pasionaria - che non intende demordere - pur di avere la riconferma in parlamento ha accettato, senza colpo ferire, la candidatura in un collegio della Calabria ed stata promossa. Grande Rosy: la ricordiamo alle elezioni europee degli anni ottanta allorch, gi vicepresidente dellAzione Cattolica, accett la candidatu-
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CONFINDUSTRIA LIVORNO
Sezione Costruttori Edili
Livorno
Il sindaco Alessandro Cosimi durante la conferenza stampa di fine anno. (foto Onorati)
LAgenda Livorno
Cristiano Toncelli Mario Monti ha appena diffuso la sua famosa Agenda, proponendo alle forze politiche un programma serio e realistico per dare a questo paese una guida autorevole ed una prospettiva che serva ad uscire dalle secche finanziarie e a far ripartire lo sviluppo. LAgenda elenca alcuni temi fondamentali che devono essere il faro di una azione politica concreta e lontana dalle illusioni dei populismi e dalle nostalgie ideologiche. Parla di Europa, perch il futuro dellItalia non deve essere quello di chiudersi in se stessa, ma di far parte a pieno titolo e a testa alta della famiglia europea. Parla di liberalizzazioni, perch per ripartire uneconomia ha bisogno di creare opportunit, non di chiudersi in congreghe interessate solo alla difesa dei propri privilegi. Parla di spending review, non intesa tanto come meno spesa quanto come migliore spesa. Se allora facciamo mente locale alla nostra citt, ecco che appaiono chiare le similitudini con la situazione di Livorno e le sfide che deve affrontare. La nostra Europa sono i comuni vicini, lArea Vasta, la Toscana intera. Livorno deve superare la sua autoreferenzialit, la sua visione limitata ai propri confini, per aprirsi ad essere parte di un insieme pi grande, autorevolmente e a testa alta. Deve per questo rinunciare ad avere il controllo totale su se stessa, a favore di una crescita che sia di tutti. Come non vedere tradotta in questo ragionamento lopportunit di far entrare il Comune di Collesalvetti nellAutorit Portuale e di attuare un Piano Strutturale di area? Le liberalizzazioni, invece, corrispondono alla necessit di smantellare la politica dellorticello, quella logica da cortile che ha ingabbiato Livorno in un bailamme di di lobby, comitati, categorie che hanno soffocato lopportunit di agire per un obiettivo comune. Infine, la spending review. Livorno non certo al dissesto finanziario, visto che lazione amministrativa di questa citt stata virtuosa ed attenta e di questo va dato atto, per deve comunque rivedere tutti i propri parametri. Abbiamo oltre 3000 case popolari, ma ci sono famiglie che restano senza casa (in presenza del record italiano degli sfratti). Abbiamo in generale una spesa sociale elevata, ma i cui esiti si perdono in meccanismi stanchi perpetuati dalle consuetudini. Per questo anche qui abbiano necessit non tanto di una minor spesa, quanto di una migliore spesa. Probabilmente potremmo trovare ulteriori punti di similitudine con lAgenda Monti, ma gi questo ci fa capire che ci serve una Agenda Livorno. Dobbiamo tracciare la strada verso il futuro, e per farlo dobbiamo affrontare nuovi problemi e nuove sfide. Per creare nuove opportunit, ci servono strumenti nuovi.
Vi forse una qualche assonanza tra il giorno in cui la civilt Maya predisse la Fine del Mondo e levento apicale dellanno, quello in cui il governo cittadino tira le somme di ci che ha fatto e di quello che realizzer?! Sicuramente lo stesso giorno e forse lo stesso lasso di tempo. E una domanda che se la devono essere posta in molti ascoltando il Sindaco Alessandro Cosimi alla Conferenza Stampa di fine anno in una data dir poco apocalittica; e mentre il primo cittadino divulga con nonchalance i risultati ottenuti per il 2012, in tutto il mondo l Web impazza con avvertimenti, congetture e premonizioni su quello che sar la sua fine. Ma i Maya centrano poco con le vere intenzioni del sindaco labronico che vuole battezzare Livorno come la capitale della Toscana sul mare, attribuendole unidentit ricca di interessi economico -culturali, contrariamente a chi lha definita come citt delle gabine popolata da abitanti rivestiti da infradito. Il sindaco va avanti per unora e mezza in una sorta di Dictatus Papae declamando il potere decisionale e sostenendolo attraverso un post in latino (decidere deriva dal latino deciduo e che vuol dire dividere). Continua Cosimi elencando, comunque, risultati superiori a quelli previsti, soprattutto, sul fronte della casa (55 alloggi consegnati da Casalp nellultimo anno, 731 contributi in conto affitti), il sociale, la cultura, la scuola (nei primi sei mesi ab-
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e integrazione. Iniziativa edilizia - Si prevede lobiettivo consumo zero di terreno verde, cio niente nuove case sulla collina di Montenero, n al di l dalla variante Aurelia. Uniche eccezione per qualche impresa ad alta intensit di lavoro o nuovi impianti sportivi o ricreativi a basso impatto edilizio. E possibile far crescere gli agglomerati abitativi minimi che circondano la citt anche per poterli dotare di migliori infrastrutture. Il centro storico - ha perso la sua connotazione popolare, risulta anonimo e poco attrattivo, va ripensato, in chiave delle moderne citt europee: pedonalizzato, arredato, e collegato con direttrici importanti ed efficienti con i quartieri. Rinnovare le parti brutte abbattendole e facendo cose belle. Colline - rappresentano una risorsa non utilizzata, necessario un progetto unico che riqualifichi tutta larea collinare da Collesalvetti a Rosignano M. mo. Chiarezza una volta per tutte sulle costruzioni abusive. La costa - Tenere in equilibrio lambiente e la libera fruibilit con la necessaria infrastrutturazione volta a favorirne luso turistico. Tra gli interventi da segnalare quello dellarch. Greco che, critica lassegnazione allo studio Gregotti autore nel passato Piano, denuncia il pericolo di cer-
te enunciazioni troppo generali. La qualit delle costruzioni pu essere raggiunta rendendola appetibile agli imprenditori e liberando i costruttori dai lacci di tanta burocrazia autoreferenziale e incompetente. Ling. Toncelli invece rivolge una serie di quesiti e di critiche. A Livorno c il record degli sfratti, ma il comune non ha scontato lIMU per chi affitta come poteva e doveva fare. C carenza di nuove aree industriali e quelle storiche spesso sono in pericolosa commistione con le aree residenziali. Perch non fare un progetto comune di edilizia industriale con Collesalvetti e Rosignano? Abbiamo difficolt e lentezze nella realizzazione dei progetti, a Pisa non accade, ma perch un problema solo livornese? Rivedere le norme sulle colline: troppo strette le norme teoriche ma troppo larghi nel lasciar fare. Bisogna valorizzare il patrimonio rappresentato dallippodromo a due passi dal mare, magari scorporando il parco della Ceschina dalle piste. Ling. Bacci sottolinea come tutto il panorama sociale ed economico livornese ha bisogno di ritrovare carattere e vivacit, ma manca una categoria imprenditoriale che voglia e sappia fare cose belle. Il vecchio Piano regolatore ha danneggiato il commercio nel centro storico, favorendo il degrado e de
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Livorno
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primendo i valori immobiliari. Importante riqualificare e attrezzare il lungomare e la costa. La nautica da diporto, non le barchette sui fossi che non portano alcun beneficio economico, pu divenire una risorsa importante. Nella replica lassessore Grassi concorda con molti dei temi citatati dagli intervenuti e non si sottrae alle critiche. Ammette che bene sarebbe stato fare il Piano strutturale allinizio della legislatura per evitare di impegnare lamministrazione futura in una cosa che non pensato, ma essendo a Livorno da poco pi di un anno cosa da dire al Sindaco. Concorda sullutilizzo, rispettoso dellambiente, della costa e invoca lapplicazione della direttiva Bolkestein (asta delle concessioni demaniali) per portare dinamismo nella gestione dei bagni cittadini. Anche la Rotonda dArdenza, assicura, sar inserita nel Piano della costa ma non le fortezze di cui i costi di gestione sono insopportabili per il comune. Non vorrebbe limitare lurbanistica allindicazione degli indici ma usarla per far scegliere agli imprenditori di fare cose belle, anche guadagnandoci, e, dice lassessore, spero sia bello anche il Piano sia Gregotti, (il quale ci tiene a ricordare ha vinto il concorso davanti ad una commissione senza alcun membro appartenente ai dirigenti del Comune), appronter, senza fallo, prima del prossimo autunno. Le colline avranno un progetto innovativo, redatto con la collaborazione della Regione, per sprovincializzare il problema e sottrarlo ai mille legami locali. Le aree industriali di Collesalvetti sono a disposizione delle imprese che
riusciamo a far venire a Livorno, laccordo c gi. Concorda con il cattivo servizio che la macchina burocratica spesso riserva alleconomia, e quella del Comune di Livorno, ammette, forse un po peggiore della media, ma si pu aggiustare. Spesso le decisioni non sono sollecite perch, come nel caso dellippodromo, non si sa quello che avverr dellippica nazionale. Essere arrivato da poco a fare lassessore, lascia capire, non lo impegna a condividere alcune scelte (ospedale?, nuovo centro?) fatte in precedenza che avrebbe visto meglio coordinate nel futuro Piano Strutturale. Questo accadeva il 17 dicembre alle ore 20. N.d.r.: Poi, accaduto limprevisto. Lassessore Grassi scivolato su di una classica buccia di banana: si dimenticato di avvertire il Sindaco Cosimi che sarebbe stata sua intenzione partecipare alle primarie del PD in vista delle prossime elezioni politiche ed il Sindaco non ha potuto ignorare linscusabile omissione: lo ha immediatamente defenestrato dallincarico di assessore, come gi evidenziato da Franco Spugnesi nel suo servizio. Poi, stata proprio una settimanaccia per lex assessore perch scivolato su una seconda buccia di banana: non ha trovato il numero di firme necessarie per partecipare alle primarie nel collegio di Livorno. E stato un convinto sostenitore di Matteo Renzi alle primarie nazionali. Peccato, ci spiace veramente perch Livorno aveva trovato un assessore intelligente, bravo e forse capace di dare una sterzata alla politica livornese in un settore nevralgico come quella del suo futuro sviluppo.
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Perch Mattei ritorna a Gela appena sette giorni dopo? La mattina del 19 ottobre 1962 a chi gli chiedeva quando sarebbe tornato in Sicilia aveva fatto capire che impegni improrogabili lavrebbero tenuto lontano per qualche tempo. Ma i fatti lo smentiranno clamorosamente. Il 26 ottobre, infatti, Mattei ritorn in Sicilia. Cosa lha spinto a cambiare i suoi programmi? A ritornare cos presto? A dare assoluta priorit al viaggio? Di certo saranno stati motivi urgenti, incalzanti; una occorrenza grave e imprevista. Il fratello Italo ha fornito questo racconto: Tornato a Roma, il 20 ottobre, Enrico fu raggiunto da una telefonata tra le 23,30 e la mezzanotte. A chiamarlo era il suo collaboratore Graziano Verzotto il quale gli aveva prospettato la necessit di tornare urgentemente in Sicilia perch la popolazione di Gagliano era nervosa, parlava di barricate e voleva essere tranquillizzata da una visita di Mattei. Minacciose nubi di tempesta saddensavano quellanno fra Gela, Gagliano e Ragusa, cio nel triangolo del petrolio siciliano. A Gagliano lEni non riusciva a ottenere dalla Regione la concessione per la coltivazione del campo a gas scoperto mesi prima. A Gela la costruzione dello stabilimento petrolchimico, avviata nel 1960 alla presenza di Mattei e di tutto il gotha dellEni, cominciava a produrre reazioni preoccupanti da parte di certi ambienti locali. A Ragusa linchiesta voluta da Mattei per la revoca della concessione alla Gulf sera conclusa in modo favo-revole alla compagnia americana. A Gagliano qualcuno divulgava notizie volte a mettere in dubbio che le promesse di Mattei sarebbero state effettivamente rispettate e a far temere che laccordo avesse avuto solo motivazioni politico-elettorali. La mattina del 26 ottobre Mattei arriva con laereo aziendale a Gela, il giorno dopo raggiunge Gagliano in elicottero. Qui pronuncia lultimo discorso della sua vita, un discorso di vibrante umanit con cui ribadisce ancora una volta il suo con-
27 ottobre 1962 Enrico Mattei sale sullaereo per lultimo suo viaggio.
cetto contro lemigrazione forzata dei lavoratori siciliani. E dice tra laltro: Con le riserve di gas che sono state accertate, una grande ricchezza a disposizione della Sicilia. Amici miei, noi non vi porte-remo via niente. Tutto quello che stato trovato che abbiamo trovato della Sicilia, e il nostro sforzo fatto per la Sicilia per voi. Terminato il discorso, Mattei scende in piazza e simmerge nel gran tripudio di folla: applausi, evviva, inviti a ritornare e lanci di coriandoli. Poi, sempre a bordo dellelicottero dellAgip, si dirige alla volta di Catania per prender posto sul bi-reattore Morane-Saulnier che lo dovr portare a Milano per il suo ultimo viaggio. Mattei muore tragicamente come un martire. E come i martiri, ci lascia un messaggio di speranza e di fiducia nel futuro delluomo. **** Indagine riaperta nel 1994 sullincidente di Bascap del P.M. Vincenzo Calia del Tribunale di Pavia conclusa nel marzo 2003. 1. LA CADUTA DELLAEREO MORANE SAULNIER 760/B PARIS I-SNAP, CON A BORDO ENRICO MATTEI, WILLIAM MC HALE E IRNERIO BERTUZZI E STATA CONSEGUENZA DIRETTA DI UN SABOTAGGIO
Lindagine tecnica, confortata dalle testimonianze orali e dalle prove documentali raccolte, in assenza di evidenze contrarie, permette di ritenere inequivocabilmente provato che lI-SNAP precipitato a seguito di unesplosione limitata, non distruttiva, verificatasi allinterno del velivolo. 2. E infatti provato che: - a bordo dellI-SNAP si verificata unesplosione; - lesplosione si verificata durante il volo e non in coincidenza o dopo limpatto col suolo. Le fonti di prova raccolte dimostrano che laereo a bordo del quale viaggiavano Enrico Mattei, William Mc Hale e Irnerio Bertuzzi, venne dolosamente abbattuto nel cielo di Bascap la sera del 27 ottobre 1962. Il mezzo utilizzato fu una limitata carica esplosiva, probabilmente innescata dal comando che abbassava il carrello e apriva i portelloni di chiusura dei suoi alloggiamenti. E infatti provato che: a bordo dellI-SNAP si verificata unesplosione; lesplosione si verificata durante il volo e non in coincidenza o dopo limpatto col suolo. Una promessa in Sicilia Gagliano Castelferrato (En), 27 ottobre 1962, discorso di Enrico Mattei. Mattei: Prima di tutto desidero ringraziarvi di questa calda accoglienza che abbiamo ricevuto, qui, nel vostro paese. Oggi si affacciano alla mia memoria quegli anni che possiamo considerare lontani, dellimmediato dopoguerra, quando nessuno credeva alle reali possibilit del nostro sottosuolo. Noi cominciammo una lotta dura, fra lostilit di coloro che non credevano a queste possibilit del nostro Paese, poi giungemmo alle scoperte della Valle Padana che hanno rivoluzionato, come diceva poco prima il vostro onorevole Lo Giudice, la Valle Padana e lalta Italia. Quando chiedemmo di venire in Sicilia, trovammo che non eravamo di moda: allora erano in momento favorevole tutte le compagnie petrolifere straniere. Io deb-
Speciale Mattei
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bo ringraziare la regione siciliana di averci dato tutto quello che in pratica era rimasto, che gli altri non avevano scelto. Volevamo dimostrare anche alla Sicilia quello che potevano veramente fare gli italiani, gli italiani che si rendevano conto di quello che poteva significare questo tipo di progresso per la Sicilia. Vennero i nostri primi geologi e gli scienziati, le prime squadre cominciarono il lavoro, svolto tra lincredulit ed una certa ostilit. Arrivammo al rinvenimento del petrolio di Gela: a Gela oggi sta sorgendo un enorme complesso. Il vostro presidente [Giuseppe DAngelo N.d.C.] ieri ci ha onorato di una visita e si reso conto di che cosa si pu fare in Sicilia. Il nostro ringraziamento va a tutti i nostri scienziati, ai nostri operai, ai nostri tecnici, a tutti coloro che giornalmente si impegnano nella dura fatica di trovare nelle viscere della vostra terra le ricchezze che vi sono nascoste. Avete visto con quanto impegno ci siamo messi in questa impresa: momenti di attesa, di speranza, di lavoro duro, di polemiche ideologiche contro di noi. Siamo arrivati a scoprire il metano anche a Gagliano: di questo ringraziamo il Signore Iddio, perch gli uomini possono stabilire con i loro mezzi se ci sono le condizioni favorevoli, ma solo laiuto divino che pu far arrivare gli uomini a dei successi. Le risorse e le riserve che sono state messe alla luce sono importanti, per probabilmente lo saranno ancora di pi perch prosegue il lavoro di ricerca dei nostri tecnici. Noi siamo convinti che la vostra terra conserva ancora beni nascosti, perci noi siamo impegnati con tutti i nostri uomini. Dovete ringraziare veramente il vostro presidente per quello che ha fatto per questo paese, per questa provincia povera. Amici miei, anche io vengo da una provincia povera, da un paese povero come il vostro. Pure oggi c qua della nostra gente, io sono marchigiano, quelli sono paesi poverissimi, che viene a lavorare in Sicilia: perch prima di qui, in alta Italia e nel centro Italia, abbiamo fatto ricerche minerarie come queste, e quindi abbiamo creato le scuole, abbiamo creato gli uomini che operano in Sicilia e pensiamo di mandare anche siciliani in altre zone dItalia. Poi, con le riserve che sono state accertate, una grande ricchezza a disposizione della Sicilia. Amici miei, noi non vi porteremo via niente. Tutto quello che stato trovato, che abbiamo trovato, della Sicilia, e il nostro sforzo stato fatto per la Sicilia e per voi. Giustamente il vostro presidente diceva
che noi non abbiamo nessun profitto personale. vero: noi lavoriamo per convinzione. Con la convinzione che il nostro Paese, e la Sicilia, e la vostra provincia possano andare verso un maggiore benessere; che ci possa essere lavoro per tutti; e si possa andare verso una maggiore dignit personale e una maggiore libert. Amici miei, io vi dico solo questo: noi ci sentiamo impegnati con voi per quanto c da fare in questa terra. Noi non portiamo via il metano; il metano 27 ottobre 1962 Rottami dellaereo esploso in volo a Bascap. rimane in Sicilia, rimane per abbiamo compiuto fino ad oggi senza le industrie, per tutte le iniziative, per tutche ci fosse stato richiesto. Labbiamo to quello che la Sicilia dovr esprimere. compiuto perch sapevamo, se arrivava Dalla piazza una voce interrompe: Cos il successo, di poter raggiungere dei risi pu levare questa miseria di Gagliano. sultati che cambiano la fisionomia della Rivolgendosi allanonimo, Mattei dice: vostra regione. E noi andremo avanti in Amico mio, io non so come lei si chiami, questo, seguiteremo il nostro lavoro di ma anchio ero un povero come lei; e anricerca perch pi risorse vengano rechio ho dovuto emigrare perch il mio paperite, queste risorse sono tesori. ese non mi dava lavoro; sono andato al I tesori non sono i quintali di monete nord, e adesso dal nord stiamo tornando doro, ma le risorse che possono essere al sud con tutta lesperienza acquistata. messe a disposizione del lavoro umano. Noi ci impegniamo con le nostre forze, con Amici, desidero ancora ringraziarvi per le nostre conoscenze, con i nostri uomini, queste vostre accoglienze che io sapea dare tutto il nostro contributo necessavo mi avreste fatto, ma non cos calororio per lo sviluppo e lindustrializzazione se come invece ho trovato, perch so della Sicilia e della vostra provincia. che vi rendete conto dello sforzo che Io vi devo chiedere, come ho gi chieabbiamo compiuto e di ci che vi portiasto al sindaco, scusa di non essere vemo, e quindi fra di noi non poteva essernuto prima. Ma sono gli impegni che abci che simpatia e fiducia. biamo in tutto il mondo: ci sono 50.000 Sapevo che un giorno sarei venuto in persone che oggi operano in questo mezzo a voi, che voi mi avreste guardagruppo; e su 50.000 persone ci sono to con simpatia e con affetto. Abbiamo 1600 ingegneri, 3000 periti industriali e discusso, con i vostri rappresentanti, dei geometri, 2000 dottori in chimica e in vostri problemi, molti dei quali non economia, 300 geologi, decine di migliasono che problemini. Non assorbireia di specialisti che si muovono in tutto mo settanta persone, ma tutti coloro il mondo. E tutto questo porta lavoro, che potrete darmi, tutti, e sar necesporta responsabilit, porta un grande imsario che tornino molti di quelli che pegno; ma io conoscevo esattamente la sono andati allestero perch a Gagliasituazione di Gagliano, delle sue riserno avremo bisogno anche di loro. Noi ve, di questo lavoro, delle possibilit non vi porremo dei limiti. Noi vogliache esistono per lavvenire. Le abbiamo mo solo stabilire una collaborazione seguite giorno per giorno, con ansia, e che duri sempre. C una scuola di qualche volta, molte volte, ne eravamo qualificazione da fare? Mi darete il felici. Ora su questo si deve innestare vostro contributo indicandomi i corsi un successivo lavoro, si devono inneche dovranno essere istituiti. Sono stare industrie che dovranno portare in piccoli problemi: limportante questa questa zona benessere e ricchezza. Noi enorme massa di risorse che da oggi ci impegniamo insieme con voi, con tutmessa a disposizione della Sicilia, e ti. sulla quale si potr e si dovr costruiPotete contare sulla nostra opera, come re, se ci sar limpegno di tutti. avete potuto contare su tutto quanto
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del futuro delle Terme ed il video vincitore al Milano film festival del concorso Fai il tuo film 2011. Una video installazione realizzata da CCH, Enrico Costalli e Dario Gentili. Sullimpatto del cavalca ferrovia nei confronti del palazzo monumentale segner la noncuranza avuta nel rispetto della storia. Proseguiremo poi nella sala del teatro vero e proprio dove si parler del futuro delle Terme mettendo a confronto un dettagliato ed importante progetto
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Enrico Dello Sbarba, direttore de Il Centro, il musicologo Bruno Spoleti e Margherita Mazzelli, presidente della locale sezione Fidapa.
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Rosignano
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Si svolto di recente presso lArea Feste di Castelnuovo della Misericodia la cerimonia per la consegna alla Casa Famiglia di un contributo di euro 2000 donato dal club la Carta per supportare limportante ruolo che la Congregazione Religiosa Figlia del Crocefisso, fondata a met dellottocento dal servo di Dio Giovan Battista Quilici, svolge per laccoglienza di giovani in situazione di grande precariet o di gravi difficolt familiari . Erano presenti, insieme ad un gran numere di soci ed al Presidente geom. Enzo Lorenzetti, suor Mirella,lindomita coordinatrice della Casa Famiglia fin dal 1981, lassessore alle Politiche Sociali e della Sa- Da sin.: lassessore Elena Ciaffone, il presidente Enzo Lorenzetti e suor Mirella. lute dott.ssa Elena Ciaffone. Dopo lintervento del presidente del Club che ne ha delineato gli scopi e le finalit, oltre alle inziative benefiche svolte negli anni precedenti, ha fatto seguito quello dellassessore Ciaffone che ha messo in rilievo il ruolo importante che la Casa Famiglia espleta da molti anni in perfetta sintonia con lAmministrazione Comunale di Rosignano che pone nel sociale e nellassistenza alle categorie pi deboli una particolare attenzione. Suor Mirella, visibilmente commossa per il graditissimo contributo, intervenuta per ringraziare questo dono cos importante ed inatteso inquadrando le finalit di un programma avente un carattere delicato ed essenziale per lopera di recupero svolta in favore dei molti giovani che hanno vissuto lesperienza della Casa Famiglia e gli ottimi risultati ottenuti in ordine al loro reinserimento nella societ.
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INCONTRI STRAORDINARI
di Marisa Speranza Che si tratti di Incontri straordinari lo dice il titolo del libro di Luciano Donzella (Florence Art Edizioni) presentato presso la Biblioteca Labronica. E il sottotitolo ne chiarisce il contenuto: Settanta interviste con personaggi che hanno qualcosa in pi. Una lunga galleria di volti noti a colloquio con Donzella, giornalista del quotidiano Il Tirreno. A parlarne bene, con accenti di entusiasmo, intervenuto per primo lassessore alle culture Mario Tredici. E significativo, ha osservato, che la presentazione avvenga allinterno della mostra su Aldo Santini, intervistato da Donzella poco prima della sua morte. Tredici ha letto alcune risposte lapidarie del grande giornalista scomparso (La dote principale per fare questo mestiere ? Lonest) che bastano, da sole, a definirne la tempra. Sicuramente, ha precisato Roberto Bernab, direttore de Il Tirreno , Luciano ha una mano felice nel fare le interviste, e sa come costruire con linterlocutore un canale di dialogo. Un risultato, questo, che richiede un lungo lavoro di preparazione. Intanto, lo studio del personaggio, per darne una lettura nuova e inedita.Sono interviste che rimangono nel cuore pi di tanti articoli, ha concluso Bernab, con un caldo invito alla lettura. Daccordo con lui Francesco Buti: a fronte di interviste inutili, malfatte e qualche volta finte, queste di Donzella sono palesemente vere e oneste. Alcune, molto belle, sono vere e proprie storie da raccontare. Come quella che ha il suo protagonista in Toni Wetryk, il pi grande illusionista di inizio Novecento. Di lui, famosissimo in Europa e nel Sudamerica , si persa la memoria. Eppure era nato a Livorno nel 1890 (il suo vero nome : Antonio Pastacaldi ) dove mor nel 1936. Unincredibile vicenda, la sua, con un epilogo che le somiglia. Nel 1943 un mediocre prestigiatore acquista e si porta via tutto il materiale da scena di Wetryk. Che sparisce cos nel nulla come il suo inventore. Nel libro c una massa imponente di artisti di diversi settori, livornesi e toscani. E evidente che a Livorno e in Toscana c un talento immenso , ha osservato Buti. Con una domanda : Perch non possiamo onorarlo, n pensare che esso possa rappresentare un motore economico?. Intanto, continua la diaspora di chi, in questi luoghi, non riesce ad esprimersi e a trovare unadeguata valorizzazione. Poi, da Donzella, un accorato amarcord : Il libro nato da quella mattinata (giugno 2011) trascorsa con Aldo. Che stato il mio maestro, soprattutto per quanto riguarda lo stile di scrittura. La chiave di lettura?. Il libro nato come una raccolta di interviste che si trasformata pian piano in qualcosa di diverso. Perch lintervista consente di aprire una finestra su qualcosa di sconosciuto. Un vero lavoro da analista : hai di fronte a te una persona e cerchi di dare unocchiata al suo universo. Quale il fine?. Riuscire a capire la chiave del successo (non quello televisivo, di pubblico o economico) di personaggi che hanno quel qualcosa in pi. E Luciano ha precisato cos per lui il successo: E avere la capacit di sognare, realizzare un sogno ed essere felici di quello che si sta realizzando nella vita. Trentanni da giornalista, vissuti con passione, stanno tutti in questo libro, dove le interviste si sono come assemblate da s. Si tratta, per dirla con Luciano, di una sorta di comdie humaine che racconta la storia dellultimo quarto di secolo. Con i suoi protagonisti, grandi e piccoli, pronti a ricordarci che ognuno di noi un incontro straordinario, un universo da esplorare. dal 1952
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Marted 22 Philipp Von Steinaecker Musica: L.van Beethoven, L. Berio, R. Wagner; Direttore: Philipp Von Steinaecker; Violino: Kolja Blacher ORT Orchestra della Toscana - Corni: Andrea Albori e Paolo Faggi Domenica 27 Franco Battiato "Apriti sesamo Live 2013" Spettacolo fuori abbonamento
Programma di Gennaio
Programma Gennaio
Martedi 8 Lo Schiaccianoci Balletto di Mosca "La Classique"; Musiche Ptr Il'ic Cajkovskij; coreografie Marius Pepita, riviste da Valery Kovtun; scenografie Evgeny Gurenko; ideazione costumi Elik Melikov Sabato 12 - Domenica 13 Questa sera si recita a soggetto di Luigi Pirandello con Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini; regia Ferdinando Ceriani Marted 15 Romeo e Giulietta Coreografie: Thierry Malandai musiche: Hector Berlioz costumi Jorge Gallardo luci Jean-clude Asqui costumi Vronique Murat Domenica 20 Compagnia Italiana di Operette presenta La vedova allegra operetta in tre atti di Franz Lehr regia Umberto Scida; direttore dorchestra Orlando Pulin STAGIONE RAGAZZI RECITE POMERIDIANE Domenica 13 Gennaio Ca Luogo dArte FIABE ITALIANE testo di Marina Allegri - regia di Maurizio Bercini - con Francesca Bizzarri Dario Eduardo de Falco tecnica utilizzata: teatro dattore e pupazzi
STAGIONE ADULTI RECITE SERALI Venerd 18 gennaio ore 21,15 Ass.Cult. Alef Elio Pandolfi, Cristina Pastorello e Claudia Rondelli in PECCATI DI GOLA Mercoled 30 - Gioved 31 Re lear di William Shakespeare con Michele Placido regia Michele Placido
Domenica 27 gennaio Teatro a Pedali ANNE FRANK spettacolo tratto da Il Diario di Anne Frank testo, regia e musiche originali di Emanuele Bergamaschi - con Alessandro Calabrese, Luca Salata, Teodoro Bonci del Bene - tecnica utilizzata: teatro dattore con musica dal vivo