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Jos de Espronceda

Allinterno della sua opera principale, le Poesias [1840], possiamo realizzare tre principali gruppi tematici di interesse poetico: amorose, politiche e di riflessione metafisica (a questo terzo gruppo appartiene il testo che leggeremo, El estudiante de Salamanca). Il trattamento dellamore appare come completamente diverso rispetto a quello che seppure in controluce abbiamo visto in Zorrilla. In Zorrila lamore era per il dongiovanni incallito ipotesi di redenzione, doa Ins salvava il don Juan dalla perdizione eterna. Nel primo romanticismo un qualche modo lincarnazione dellamore cristiano. Diversa la situazione nelle opere di Espronceda e soprattutto la caratterizzazione dei personaggi femminili di Espronceda. Lamore una sorta di inganno dei sensi che promette di soddisfare una seta di assoluto che invece destinata a rimanere appagata. La donna sempre forte in piena istanza di rammarico e di disincanto, e in seconda istanza oggetto di terribili invettive misogine, sbeffeggiata, calpestata proprio perch si intende lessenza femminile come uno specchio che proietta limpossibile e dunque provoca il disinganno. Gli amanti di Espronceda sono tutti cinici, antidatali che provano piacere dal calpestare la loro controparte femminile. Sono dei dongiovanni sadici che in qualche modo scelgono per s la missione di rivelare che lapparenza paradisiaca del soggetto femminile non sia altro che una maschera, quando in realt la donna una figura miserabile fatta di fango come qualsiasi altro essere vivente. Le descrizioni femminili sono sempre accostate a qualcosa di residuale, terroso, sono delle creature basse, gli ultimi vermi della terra. una misoginia a fior di pelle. Si riversa anche nel destino tragico che tocca tutte le figure femminili: o muoiono o si suicidano, o impazziscono di dolore. E lamante cinico non pu che compiacersi di questa fine prevista. Il soggetto maschile invece dopo il disincanto e la posa cinica e fatale, la parabola delluomo romantico comincia nel momento in cui termina la parabola amorosa, e inizia il percorso di ribellione, eroicizzazione ribelle. Proprio sulla base di questa ingiustizia in cui stato contemporaneamente vittima e carnefice acquista le sue ali luciferine e comincia, con fare iconoclasta, a chiamare in causa lordine del divino, a ribellarsi contro Dio, contro il responsabile sommo delle sue angherie amorose terrene. Secondo gruppo delle opere di Espronceda sono quelle di ordine politico, soprattutto contro la tirannia e sono odi dedicate a celebrare quelle figure che restano al margine della societ civile, delle leggi, delle norme e delle regole: alle prostitute, ai pirati, ai mendicanti, ai condannati a morte, ai boia; sono poesie dedicate alle figure degli emarginati, che vengono celebrati proprio perch loro, restando al di fuori delle regole sociali, non devono subirne leffetto castrante; sono celebrati come esempi di anarchia. Terzo gruppo delle opere - metafisiche - sono quelle in cui la ribellione si proietta anche fisicamente e chiama in causa lautorit suprema. Leggiamo a questo proposito El estudiante de Salamanca.

El estudiante de Salamanca

un racconto in versi, un poema narrativo. Pu anche essere definito una leggenda romantica sotto certi aspetti per non ha pi nulla a che fare con le narrazioni di Zorrilla.

una sorta di pasticcio di stili e di generi letterari - formalmente forse lopera somma del romanticismo spagnolo -: parte del testo unopera teatrale, una poesia, una narrazione. Vi sono poi diversi tipi di metro. Non c nessuna unit aristotelica seguita: tempo, luogo, modo. Lopera si suddivide in quattro parti e presenta una narrazione non cronologicamente ordinata. Si racconta un intreccio il cui svolgimento non coincide con quello della fabula; la gestione della tempistica del racconto non rispetta lordine in cui i tempi si sono verificati. Si assiste ad un lungo flashback che spezza lordine della narrazione per poi riprenderlo alla fine. Lambientazione: perch Salamanca? E perch il protagonista uno studente? Fin dal medioevo i studenti non godono di buona fama, sono coloro che mettono in discussione le regole, e il protagonista deve incarnare questo spirito di anarchia. Nemmeno la scelta di Salamanca casuale: la sede di una delle universit pi antiche di Spagna, anche al centro di alcune leggende sul culto delle arti demoniache. Secondo le leggende, sotto i pavimenti delluniversit salmantina ci sarebbe unaltra universit segreta, oscura il cui rettore sarebbe il demonio e in cui si insegnerebbero le arti demoniache. La prima parte dedicata alla descrizione dellambientazione e alla prima caratterizzazione del protagonista, don Flix de Montemar. Siamo a Salamanca, di notte, in una delle stradine medievali in cui le ombre della notte sfumano i confini degli edifici e fanno dubitare dellesistenza dei fantasmi. Questa via si chiama calle del Atad, via della sepoltura. Questa notte racconta della perdizione eterna di don Flix, la notte oscura e irredimibile in cui il protagonista in piena coscienza, come veicolo di una piena realizzazione, sceglie di andare allinferno esprimendo un bisogno di realizzazione anticonformista, scegliendo di non pentirsi. Vedremo riproporsi alcuni dei meccanismi delle leggende che abbiamo analizzato, ci sar una narrazione divina che invano tenter di riscattare lanima di don Flix. Ma sceglier di non ascoltare i suoi ammonimenti e sceglier di inabissarsi nellinferno. Il primo atto narrativo un grido di morte, un lamento di una persona che sta morendo. La narrazione si ferma e inizia un flashback che dura fino allinizio della quarta parte in cui si scoprir a chi appartiene il grido di morte.

[Manca la seconda parte della spiegazione del testo.] ***

Il racconto di oggi - La mujer alta - costituisce il primo racconto fantastico di lingua spagnola che funziona in modo efficace secondo i parametri di tensione tra credere e non credere. I racconti visti finora sono tutti tendenti a descrivere tematiche sovrannaturali, ma si sono rilevati insoddisfacenti; sono testi esclusivamente immaginativi, mentre il testo fantastico deve creare una rete serrata di rimandi tra immaginazione e osservazione della realt. Il testo di Espronceda forse quello pi perturbante a causa di una apparizione sovrannaturale ambigua dal punto di vista morale: la dama bianca che rappresenta la morte, il fantasma che traghetta verso gli inferi lanima di don Flix, difficilmente pu essere esorcizzata moralisticamente chiamando in causa la giustizia divina; la morte. Pur costituendo il fantasma de El estudiante de Salamanca unapparizione eccessiva, che riscattava il sovrannaturale tradizionale dal suo ruolo deputato nellallegoria religiosa di Zorrilla, il sovrannaturale insegnava il buon comportamento cristiano, qua si va ben oltre e limmagine eccessiva e quasi svincolata dalla sua moralistica funzione, per continua a rappresentare una sorta di funzione, smantellata una se ne crea unaltra; non un fantasma fine a s stesso, lincarnazione di una idea, di un desiderio. Il fantasma costituisce una sorta di figura allegorica che viene a parlarci del rapporto tra lumano e il divino. Nel testo di Espronceda il fantasma una metafora del sublime

romantico, del desiderio di andare oltre i limiti, di rompere un divieto. Quando don Flix decide consapevolmente di seguire la dama bianca oltre i confini deputati alla vita umana, le dinamiche dellesitazione fantastica non funzionano pi. Non ci si chiede pi se il fantasma vero o falso. Il personaggio accetta lapparizione nel suo statuto di sublime e meraviglia, tra terrore ed incanto e la segue. Inoltre, lesitazione si scioglie a favore di un meraviglioso - come in Zorrilla - perch viene accettata la natura sovrannaturale di un portento, ma di un meraviglioso satanico e sublime, teso a innescare una riflessione sulla necessit in seno al secondo romanticismo della ribellione come unica possibilit per luomo per far venire a galla le storture del cosmo ordinato che frustra i suoi desideri. Ancora una volta immaginazione e allegoria come uniche responsabili del testo, ancora una volta ci si disinteressa della sfera della realt, non si viene a provare, ad acclimatare nel reale quotidiano lapparizione sovrannaturale, ci si disinteressa alla verosimiglianza del testo. Manca tutta una parte di quella che abbiamo definito tensione o esitazione fantastica. Il meraviglioso accettato secondo la definizione di Todorov come sfida edonistica - tesa al conseguimento di questo ambiguo piacere del sublime - ai limiti della percezione umana, ancora una volta il fantasma come allegoria, come figura mediatrice tra lumano e il divino, non un fantasma letterale, solo un po pi ambiguo, pi difficile da interpretare, un po pi letteralmente neutrale, e dunque pi perturbante. Le dinamiche del testo per risolvono lesitazione fantastica.

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