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Antonio Carmine Cianci

Editrice-Libreria "Aurora" Corigliano Calabro

n volumeuo una offena dell'autore. Qualsiasi introito volontario va devoluto in favore della Comunit Francescana.

Copyright C 1995 Editric:c-Ubrt:ta ''Aurora", Corigliano Calabro

PREFAZIONE

Ho ritenuto doveroso pubblicare il seguente inseno che va ad unirsi al precedente riguardante la "Riscopena del Romitorio di San Francischiello". inserito nel libro di Pier Tommaso Pugliesi "!storia Apologetica di Corigliano". Come allora ho creduto opportuno raccogliere la documentazione storica, cosi ora. non posso lasciare nell'oblio un' opera del maestro Cianci, coriglianese, che merita sicuramente altra collocazione nella storia della Chiesa del protettore San Francesco. Merito dell'iniziativa, per, del Superiore della Comunit Francescana locale, Padre Antonio Arena che, con la sua modestia e la sua bont, la sua riverenza ed il suo senso religioso, ha voluto arricchire il patrimonio storico-religioso del Santuario Francescano di Corigliano. Ed stato direnamente P. Arena che nella serata di presentazione ai fedeli delle 14 TAVOLE DELLA VIA CRUCIS, realizzate dal prof.Carmine Cianci (25 gennaio 1995 - Saletta Beato Felton) ha voluto illustrare le tavole alla comunit coriglianese. Il tono deiJa voce. le parole, a volte smorzate daLla commozione, il significato religioso dell'iniziativa, il riconoscimento al maestro Cianci. il ringraziamento ai fedeli che hanno aderito al suo appello, hanno dimostrato la intima soddisfazione del Superiore che ha voluto !asciarci un segno e un ricordo, forse, per esprimere tutta la sua riconoscenza e l'attaccamento alla comunit coriglianese, sempre disponibile agli inviti e alle esigenze verso il Convento. il Santuario, i Frati. Un grazie sentito, amabile, sincero mio personale non solo, ma, credo, della comunit tutta di Corigliano va dato, anche attrdverso un documento storico, all'artefice dell'iniziativa. P. Antonio Arena. ll presente inserto vuole essere, perci. un altro piccolo e modesto tassello della storia di Corigliano: vuole essere un segno tangibile della religiosit verso il Santo Protettore. Una documentazione precisa. attenta, cronologica, al fine di ricordare come l'affetto e la devozione dei nostri tempi non sono tramutati rispetto alle vecchie generazioni e si spera che essi continuino pure nelle nuove anche se si vivranno tempi diversi dagli attuali. Antonio Benvenuto

ANTONIO CARMINE ClA!':CI. Mv<eo t..cnardo da Vinci- Milano

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"L'opera anistica e religiosa che da domenica 29 gennaio '95 si pu ammirare pubblicamente e che ha per tema la Via Crucis una delle realizzazioni che vanno giuStamente messe in rilievo, perch nascono da profonde convinzioni e da sentimenti genuini che affondano le loro radici nella Fede cristiana. Con queste parole ha esordito il prof. Enzo Cumino nel presentare le 14 tavole della Via Crucis presso il ccmro cu lturale ''Beato Fehon" di Corigliano Calabro, davanti ad un attento, q ualificato e numeroso pubblico. L'opera , realizzata dal maestro Carm ine Antonio Cianci, stata voluta fermamente dal Superiore dei Minimi, P. Antonio Arena, il quale svolge la sua attivit pastorale in S. Francesco dal 1989. Numerose sono state. nel corso della sua permanenza in Corigliano. le opere realizzate per migliorare le strutture artistiche ed architettoniche della chiesa di S . Francesco e dell'annesso Convento. E C.A. Cianci -colpito soprattutto dalla profonda spiritualit del frate e dal clima di partecipazione c di comunione con i fedeli che egli sa creare durante la ce lebrazione della S. Messa - ha voluto rendere omaggio al Superiore e alla sua altissima testimonianza di Fede con un particolare che visibilmente si coglie nella Xll0 stazione: l' immagjne del Padre che si rivolge alla comunit dei fedeli e, con serenit e fervore cristiano, indica il cammino della salvezza. Le 14 tavole, in bronzo. lavorate con la tecnica del bassorilievo, misurano cm. 55X 40; ogni formella pesa mediamente tra i 12 e i 13 Kg. D risultato ottenuto ad altissimo rilieo, in quanto le figure emergono plasticamente dal fondo, evidenziando per intero i loro volumi. La leuura dell'opera, proprio per questo motivo, diventa facile cd immediata. Ci privilegia, infatti, la fruizione da pane di chi si accosta alla Fede con sentimento genuino c spontaneo (il popolo). Ed questo l'aspetto primario, artisticamente c religiosamente sviluppato dal capolavoro di Cianci. In effetti, il cammino della Via Crucis l'Epifania di un Cristo che si addossa i peccati del mondo e che solo cos riesce a redimere un popolo che ha smarrito la retta via. Ecco perch il popolo, pellegrino su questa terra. che deve c pu afferrare in tutta la sua interezza il significato sublime della Via Cmcis, la via che conduce al Calvario e che, presto, poner alla Resurrezione. L'incontro fruttuoso tra il Superiore dei Minimi c C.A. Cianci arricchisce oggi la comunit coriglianese - in generale - e quella parrochiale di S. Francesco- in pan icolare- di un tesoro d'arte, destinato a divenire negl i anni c nei secoli futuri un patrimonio di

enorme valore, oltre che artistico, religioso e sociale, in quanto espressione di una comunit di fedeli che, nella ricerca delle radici della loro Fede, testimoniano con segni semplici e duraturi come questo la propria vocazione ad essere chiamati figli di Dio. La Via Crucis che da domenica 29 gennaio 1995 va ad impreziosire ulteriormente il gi notevole patrimonio artistico della Chiesa di S. Francesco, arricchisce ahresl la gi nutrita, valida e singolare produzione di C.A. Cianci. Inizia la sua fatica di scu ltore e di pittore a Napoli, ma il richiamo forte della sua terra d.i Calabria lo convince a tornare a Corigliano. L'ampia produzione scultorea e pittorica di C.A. Cianci ormai nota. Ma opportuno, forse, tracciare un breve ma fondamentale sommario della sua attivit, per illustrare meglio il suo valore a quanti non seguono da vicino la sua evoluzione artistica. Dal 1975 ad oggi tantissime sono le opere pittoriche del maCtro, esposte in varie mostre, personali o collettive. Alcuni suoi quadri fanno parte di collezioni private, sia a Corigliano che in altre citt d 'llalia e all'Estero. Altri quadri sono stati acqu istati da Musei di prestigio, quali: -Museo di Arte Contemporanea di Gallarate (Varese); - Museo di Arte Contemporanea di Busto Arsizio (Varese); -Museo di Arte Contemporanea di Taverna (Catanzaro); Ma sono soprattutto le opere scultoree che hanno dato prestigio e fama a Carmine A. Cianci. Tra le tante, si possono citare: - Portone in bronzo della Chiesa di S. Antonio in Corigliano. Opera monumen)ale (m. 3,96X2,42) che svolge il Mistero pasquale dell'uomo e che im~me C.A. Cianci all'attenzione dci critici pi attenti. A tutt'oggi, questo lavoro rimane il fiore-all'occhiello dell'artista: - Monumento a.i caduti, in Piazza Vittorio Veneto, in Corigliano C.; - Busto bronzeo di Fortunato Bruno, posto nell'atrio del Liceo Scientifico Statale di Corigliano.; - Bassorilievo in rame, dedicato ai Martiri di Cewa S. Abenante e S. Leone Somma, posto sulla nuova via detta Vedwa Martiri di Cewa, in Corigliano C.; - Monumento a Don Giovanni Pizzulo, in Regina (CS); - Il bauesimo di Gesrl: altorilievo per il fonte baHesimale della Chiesa dell'Arcipretura di S. Maria Assunta, in Cropalati (CS); - Il cammino della Fede: 5 formelle per il portone della Chiesa di S. Maria Maggiore, in Corigliano Calabro. Come si pu ben notare, l'opera, vasta. poi iedrica e qualificata, di Cianci ha superato, pur nella difficile tcmperie in cui costretto a produrre un artista meridionale, i ristretti spazi di una collocazione regionale e si imposta prepotentemente in ambiti ben pi prestigiosi. Ci perch Carmine A. Cianci d sempre il meglio di s. con coraggio, amore e forza, nei vari momenti della sua quotidiana fatica: come padre, come marito, come docente, come artista, come amico.

SULL'ARTE RELIGIOSA IN CARMINE CIANCI NOTE PER LA VIA CRUCIS

Negli ultimi anni la scultura di Cam1ine Cianci ha pi volte avuto occasione di confrontarsi con i temi e le tipologie artistiche pi proprie dell'arte sacra, a principiare dai portali delle C hiese di S. Antonio e di Santa Maria Maggiore in Corigliano Calabro e fino alla realizzazione di quest'ultima opera dedicata alle stazioni della Via Crucis. per il Santuario di S. Francesco di Paola, in Corigliano. Ora, proprio il tema dell 'arte sacra risulta essere tra i pi spinosi da affrontare nell'ambito della cultura es tetica contemporanea, innanzi rutto per la difficolt che i temi religiosi, fondati ideologicamente s'u di una fortissima tradizione iconografica intimamente radicata nell 'immaginario collettivo, incontrano nel nostro tempo a rappresentare, al di l delle onodossie, l'essenza del libero e personalissimo incontro con la Fede, che poi il fondamento stesso della Buona Novella. In che modo, in effetti, possibile all'arte contemporanea tradurre simbolicamente, nell'esperienza dell'attualit, l'originalit di un cristianesimo proteso verso il terzo millennio? La risposta che Carmine Cianci d a questo problema si rivela, a mio parere, tra le pi interessanti perch, come ho gi avu to modo di segnalare (l), egli principia da un punto di vista che riconduce ad un'unica radice culturale comune, quella appunto della comuni t coriglianese della quale partecipe, tante le ragioni soggettive di un operare artistico che nella scelta dei linguaggi espressivi e dei relativi significati sembra recuperare nel sociale i fondamenti stessi del suo essere, sia il senso, questa volta invece corale, di una antropologia espressa nel vivere quotidiano come thos della storicit e che ho descritto, sulla base della teologia di Bruno Forte dalla quale tratto il concetto (2), nel mio intervento sulle formelle delle porte bronzee di S. Maria Maggiore. E alle modalit espressivepi proprie di quest'ultima opera si riconducono ora i quattordici bassoriHevi della Via Crucis, i quali ben poco concedono alla consuetudine iconografica al di l di qualche cos tume per la messa in scena. infatti ancora una volta la comuni t credente di Corigliano Calabro la vera protagonista di questa Via Crucis, alla quale l'artista offre un'occasione in pi per testimoniare la propria Fede atU'averso l'interpretazione di una sorta di sacra rappresentazione della storia della Passione. Gli elementi linguistici e compositivi propri dei migliori di questi riquadri

convalidano una simile lettura, a cominciare dall'impianto stesso delle scene e dalla loro impaginazione nello spazio rettangolare, che sembra concepita con l'occhio alla macchina fotografica o alla telecamera piuttosto che nella memoria del museo. Si guardi ad esempio al riquadro della Deposizione, dove la composizione sembra progettata su di un fotogramma messo a fuoco da una tecnica di "zumata". L'andamento destra-s inistra del movimento dei personaggi, concluso dalla grande pietra tonda che equilibra il personaggio chinato sul margine inferiore opposto, estrapola da ogni convinzione banalmente filologica la descrizione dell'evento e lo restituisce invece alla fragranza di un sentire contemporaneo che annulla ogni pretestuosa distanza tra la narrazione evangelica e l'attualit. Lo stesso si pu notare nel riquadro con Simone di Cirene, dove il forte episodio espressivo del!' aggetto della croce divide e unisce i due protagonisti divenendo emblema della condizione umana di fronte alla Fede; lo stesso ancora, nella veduta dali 'alto del Cristo inchiodato alla croce che esaspera in un crudo realismo la drammaticit del! 'accaduto. Ma i personaggi non sono gli unici protagonisti nella scultura religiosa di Carmine Cianci. Essi, infatti, proprio perch interpreti di una realt storicamente determinata , non possono prescindere dal.la connotazione della fisicit, dal segno dello spazio e del tempo, cio nei quali la testimonianza resa. Ci tradotto plasticamen te dali 'artista nella preminenza che l'aspetto materiale dell'opera assume nell'economia complessiva della rappresentazione. Non sono, perci, semplici sfondi, meri dati decorativi, le torsioni, le lacerazioni, le butterature, le striature, le manellature e le lisciatur che il bronzo, ma anche la creta nella quale si conforma prioritariamente l'impulso frenetico della modellazione , offrono alla interpretazione pi vera dell'opera. La materia della scultura, quindi, in questa Via Crucis interpreta il travaglio del creato nel conformarsi al progetto di salvezza del suo Creatore. Domenico Natale

NOTE:
l) D. Natale, L'"antropotogia aperta" nella iconografia cristiana della porta bronzea di Carmine Cianci per la Chiesa di Santa Mari<~ Maggiore in Corigliano Calabro. saggi in pubblicazione, 1994. 2) B. Forte, L'eternit nel tempo. Alba 1993, 133.

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Finito di stampare nc1 mese d1aprlle 1995 dalla CAE:TANI LrrHOTYPE

via Manfri.lna, 12/ 8 Tei.D981 /26().13 Casorovlllari <CS>

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