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Cosa studia la Linguistica, le lingue del mondo, le variet linguistiche italiane, piano del significante e piano del significato, segni linguistici.
La linguistica la disciplina che si occupa di studiare come sono fatte le lingue. Litaliano potrebbe essere considerata lingua unica perch c intervariet fra le varie variet. Un conto possibile del numero delle lingue del mondo arriva a circa 6.000. http://www.ethnologue.com/ Una delle questioni in atto sul problema delle lingue che ce ne sono moltissime a rischio di estinzione e un fenomeno che si osservato che le aree del pianeta terra in cui c maggiore diversit biologica sono anche le aree in cui c maggior diversit linguistica. Un esempio la Papua Nuova Guinea che riscontra grande diversit biologica, quindi grande diversit di lingue. In queste aree in cui facile sopravvivere perch la natura generosa i gruppi umani possono svilupparsi anche in piccoli gruppi, quindi isolarsi. In aree dove c maggior bisogno di comunit, di maggiori dimensioni per poter sviluppare la vita economica, tutti i gruppi convergono in uno solo e quindi anche la diversit linguistica viene a mancare. Un altro indicatore puramente numerico che ci porta ad accettare che lessere umano fondamentalmente plurilingue sta nel fatto che quelle circa seimila lingue, se divise per i circa duecento stati fanno trenta lingue a stato. Le minoranze linguistiche. Bisogna distinguere le minoranze storiche di antico insediamento come ad esempio quelle dei parlanti tedeschi meridionali di Bolzano, parlanti francesi della valle DAosta, sloveni in Friuli (Gorizia) che sono anche ampiamente tutelate e riconosciute dalle altre. Altre lingue di minoranza di antico insediamento sono meno protette come il ladino (una lingua che una trasformazione del latino seguita alla fine dellimpero romano, parlata in alcune valli delle Province di Trento e di Bolzano), una lingua che ha la caratteristica di non essere lingua ufficiale in nessun posto e quindi viene meno protetta nel contesto nazionale. Dal punto di vista tecnico linguistico tutte le lingue neolatine hanno pari statuto, si usa pertanto la metafora dellalbero genealogico. Altre lingue di minoranza sono invece frutti di immigrazioni, e sono presenti nelle cosiddette isole alloglotte (alloglotto un'altra lingua). Le minoranze di nuova formazione, conseguenze di immigrazioni avvenute negli ultimi decenni includo ad esempio il cinese, larabo nordafricano, il filippino, il rom. In Italia vengono oggi riconosciute e tutelate come minoranze linguistiche il Sardo, il Fiulano, il Tedesco, il Francese, lo Sloveno, il Francoprovenzale, lAlbanese (Arbresh), il Ladino, il Catalano, il Greco (griko), il Walser (germanico derivante dallalemanno), i dialetti tedeschi di Friuli e Trentino, il Croato, il Mcheno e il Cimbrico.

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Il LATINO genera il portoghese, lo spagnolo, il catalano, il provenzale, il francese, il rumeno e litaliano. Il latino la lingua madre, le altre sono lingue figlie. Queste lingue vengono dette neolatine o romanze. LATINO

PORTOGHESE

CATALANO

PROVENZALE

FRANCESE

RUMENO

ITALIANO

SCHEMA DI JAKOBSON

Contesto Messaggio Emittente Canale Codice Ricevente / Destinatario

Secondo lo schema di Jakobson il contesto un elemento ineliminabile perch a volte soltanto conoscendo il contesto posso decodificare il messaggio. Il semaforo ci dice solo: fermo, vai, o attenzione. Il codice del semaforo ha un piano dellespressione costituito dalle luci, un piano del contenuto costituito dalle istruzioni da dare a chi percorre quella strada, la luce azzurra ad esempio non materia del piano dellespressione del codice del semaforo. un codice convenzionale e arbitrario, ci significa che per convenzione s stabilito che col rosso obbligatorio fermarsi mentre col verde possibile impegnare lincrocio. facile fare delle convenzioni, ma non altrettanto facile stravolgere le regole stabilite convenzionalmente; per una questione di abitudine i colori utilizzati dai semafori sono immodificabili e qualora si decidesse di cambiarli ci vorrebbe un certo lasso di tempo per abituare tutti i cittadini ai nuovi codici. Le lingue possono comunque cambiare nel tempo e questa loro capacit dovuta al loro non essere completamente naturali (non sono solo geneticamente programmate ma hanno anche una componente storica). La componente genetica che ci da la facolt di costruire codici e lingue venne definita da Saussure facolt di linguaggio, la componente storica fa s che le lingue siano tante. Secondo uno schema di Saussure c un primo momento psicologico in cui si genera il messaggio, per poi passare ad un momento fisiologico in cui viene prodotto il suono. Ammesso che entrambi i parlanti conoscano il codice e che non vi sia rumore tutto ci che interrompe un canale di

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trasmissione viene detto tecnicamente rumore il suono arriva allorecchio del destinatario dove da una prima fase fisica (ludito) si passa ad una fase psichica in cui lutente deve riconoscere il contenuto del codice cos come era partito dalla mente originale del destinatario. In un altro schema Saussure ci spiega come funziona qualsiasi tipo di messaggio: quando lemittente comincia a voler comunicare qualcosa egli ha un concetto che associa ad un immagine acustica (termini che poi Saussure abbandoner) che non ancora un suono concreto ed esiste a livello mentale ma non fisico in quanto non ancora percepibile dal destinatario. Lunione di un concetto e di un immagine acustica, e pi nello specifico di unespressione e di un contenuto, quello che costituisce un segno linguistico.

Senso Fonia Concreto Senso Immagine acustica diventa diventa

Concetto Immagine acustica Astratto SIGNIFICATO SIGNIFICANTE

Concetto e immagine acustica sono distinti ma inseparabili e attraverso queste due cose creiamo delle fonie passando cos dallastratto al fisico/concreto. Anche nel singolo segno noi riconosciamo un piano dellespressione e uno del contenuto attribuendo cos ad entrambi i piani una dimensione concreta e una astratta. I codici si distinguono fra di loro sia per quello che utilizzano al livello dei due piani sia per quali principi regolano i rapporti fra i due piani. Tornando allesempio del semaforo: Il piano dellespressione sono le luci, il piano del contenuto comprende le indicazioni che queste luci danno, cio stop, vai, attenzione. La relazione fra gli elementi dei due piani convenzionale, ci significa che non c nessun motivo naturale per cui ad esempio il verde debba significare vai.

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2. Semiotica
Quando usiamo la parola segno, la usiamo in tanti contesti. Per esempio possiamo constatare che uno ha la febbre toccandogli la fronte che scotta (la fronte calda il nostro segno) c quindi una relazione naturale fra il segno e linterpretazione che dobbiamo dare a questo, e la fronte che scotta sar il nostro indice. Per altri tipi di codici si utilizzano princpi diversi, ad esempio di iconicit. I pupazzetti dei cessi, che si basano sullo stereotipo donna-gonna/ uomo-pantaloni creano un codice basato sulliconicit. I segni che incontriamo nella nostra vita sono stati classificati dal filosofo americano Charles Sanders Pierce in tre grosse categorie che lui ha chiamato Indici, Icone e Simboli. Gli indici sono ad esempio il caso della febbre, cio cose per noi interpretabili prodotte non intenzionalmente che hanno un legame naturale con ci a cui rimandano. Qui espressione e contenuto solo legati in maniera casuale. Un altro esempio quello delle nuvole che si addensano: da questo indice capisco che sta per piovere. Le icone sono invece tipi di segni prodotti intenzionalmente in cui c un legame non naturale, ma che ci si industria a creare, di somiglianza fra ci che percepibile ed il contenuto a cui questimmagine deve rimandare. Esse rinviano pertanto ad un oggetto o ad un evento per analogia, e dunque lespressione tende ad imitare in qualche modo il contenuto. I simboli sono segni prodotti intenzionalmente in cui il legame tra lelemento despressione e il suo contenuto puramente arbitrario e convenzionale. Non c dunque un legame naturale o per analogia fra espressione e contenuto, esso del tutto convenzionale. Esempio il semaforo, il simbolo della pace, il simbolo del dollaro, la svastica nazista. Quale principio regola lassociazione degli elementi dellespressione e degli elementi di contenuto nei sistemi linguistici? Gi dalla filosofia greca ci si pose questo quesito, e nella storia del pensiero si sono seguite varie risposte fino ad arrivare a quella pi articolata ideata da Saussure. La prima ipotesi che sorta e si fatta strada stata che anche per i segni linguistici il rapporto fosse di carattere iconico con i significati. Imitare con la nostra voce suoni gi presenti un dato di fatto: infatti in quasi tutte le lingue abbiamo gli ideofoni e le onomatopee, cio parole che tramite suoni prodotti dalla voce cercano di imitare un suono o un rumore che si produce in un fenomeno. Una caratteristica degli ideofoni che spesso non somigliano alle altre parole della lingua (boom, splash). Le onomatopee in comune con gli ideofoni hanno lidea di imitare dei suoni ma sono meglio integrate nel sistema linguistico, cio pi simili alle altre parole (nitrire, pigolare). Questi per funzionano solo se lelemento di contenuto che vogliamo trasmettere qualcosa di udibile, e non tutto udibile. Un tentativo di vedere se si potesse salvare lidea di costruire gli elementi di espressione linguistici costruiti solo da iconicit stata molto discussa nel Cratilo di Platone, unopera in cui il filosofo si occupa del problema del linguaggio. Possiamo capire bene quello che Platone dice nel Cratilo dallinterpretazione di Belardi, ma si deve partire dal presupposto che in questopera vengono presentate delle definizioni che poi verranno confutate. Platone sostiene che tutte le parole che indicassero il piccolo avessero una i e tutte quelle che indicavano il grande
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contenessero una a (es. micron, macro). Questidea che Platone presenta di per s il concetto di iconicit e il principio dellorganizzazione linguistica che chiamata da Belardi mimesi articolatoria del mondo. Mimesi: imitazione Articolatorio: articolazione, produzione dei suoni linguistici. Quindi imitazione del mondo tramite suoni linguistici. Secondo Belardi non bisogna guardare al carattere acustico del suono ma a come si dispongono i nostri organi articolatori; quando pronunciamo ad esempio la i la lingua si innalza verso lalto e occupa pi spazio rimpicciolendo lo spazio vuoto a disposizione allinterno dello spazio orale; oppositamente per la a. Dunque questo principio di iconicit visto dal punto di vista della mimesi articolatoria del mondo parzialmente esistente e si manifesta effettivamente nelle lingue, ma non esaurisce il problema intero della comunicazione. Lo stesso Platone alla fine dir che le parole non sono cos come sono per natura ma sono cos come sono per convenzione. Secondo Saussure infatti vedere le lingue come codici puramente convenzionali ci farebbe vedere le lingue come semplici nomenclature, liste di etichette appiccicate alle cose. La lingua non una nomenclatura. Tornando agli schemi di Saussure, come gi detto lui cambier idea sui termini da utilizzare decidendo di istituire una terminologia in cui i due termini di riferimento sono significato e significante. Significato viene introdotto proprio per evitare che la lingua venga vista come una nomenclatura perch i significati di due lingue diverse non sono sovrapponibili. Chiamare immagine acustica significante, invece, ci da il vantaggio di non rimandare esclusivamente al canale acustico e quindi prendere in considerazione non solo il codice lingua che si esprime attraverso un canale di tipo acustico, ma tutti i codici.

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3. Forma e sostanza del piano dellespressione e del contenuto


Arbitrariet. una nozione fortemente legata a Ferdinand de Saussure, piuttosto complessa. Un primo aspetto di questa cosa che le due facce di un segno linguistico o di qualunque altro codice e quindi i confini fra significante e significato di una lingua non si sovrappongono mai allo stesso modo in cui si sovrappongono in un'altra lingua. Questo rapporto fra significato e significante prima di tutto convenzionale o arbitrario. Ci vuol dire che non c un motivo naturale per cui un determinato significato debba esprimersi secondo certi suoni piuttosto che altri. Ci sono determinati tipi di parole come quelle onomatopeiche che hanno un certo rapporto di somiglianza fra significato e significate un po in tutte le lingue ma la stragrande maggioranza delle altre parole riporta il rapporto significato/significante in maniera convenzionale. Arbitrario non significa comunque necessariamente convenzionale, visto che arbitrario il modo in cui ciascuna lingua sceglie di far corrispondere ad un significante un determinato significato, mentre per convenzionale si intende solo la non imitazione dei suoni naturali. Le lingue sono un tipo particolare di codice, cio un insieme di associazioni fra quelli che noi chiamiamo due piani: uno dellespressione e uno del contenuto. Questa terminologia una terminologia sviluppata dal linguista danese Hjelmslev, un grande interprete del pensiero di Saussure. La grossa differenza fra le lingue e qualsiasi altro codice che si pu dire che le lingue abbiano un piano del contenuto pressoch illimitato, i codici non naturali o artificiali sono limitati ad una certa area di contenuto: le lingue sono il codice pi potente della terra quindi molti associano ad esse lonnipotenza semantica, che sarebbe il caso di chiamare pi correttamente onniformativit semantica. Per ogni codice possiamo descrivere quale sia il suo piano dellespressione e quale quello del contenuto. Per parlare dei due piani Hjelmslev ha introdotto degli elementi che per richiedono di fare distinzioni allinterno dei due piani. In particolare, in partenza i due piani si presentano cos: il piano del contenuto illimitato, la sua materia illimitata, e contiene cio tutto ci che concepibile e immaginabile da parte della specie umana; questa materia viene organizzata da ogni lingua in modo parzialmente diverso. Nella terminologia di Hjelmslev ci che organizza questa materia chiamata forma. Materia del contenuto, materia dellespressione; forma del contenuto forma dellespressione.
ESPRESSIONE FORMA SOSTANZA CONTENUTO

significati, fonemi suoni, foni concretamente prodotti e percepiti

significati, accezioni sensi in contesto un determinato

Nel piano del contenuto troviamo una materia che uguale per tutti, indipendentemente dalle lingue la nostra realt comune, ma le lingue le danno forma in maniera differente: come una rete che proietta la sua ombra sulla materia in maniera tale da organizzarla e dividerla secondo le maglie di quella rete, e ogni lingua una rete diversa. Esempi concreti sono i nomi dei colori. Lo stesso Hjelmslev confronta inglese e gallese, due lingue molto diverse ma parlate in due luoghi contigui ed essenzialmente molto simili. La porzione di materia del contenuto una porzione

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dellarea dei colori che in inglese denominata dalle parole come da schema. Se la materia fosse fatta di concetti dovremmo trovare nella parte gallese righe alla stessa altezza di quelle inglesi, in realt cambiando lingua cambiano anche i confini fra un elemento e laltro. In italiano daltro canto c una distinzione fra celeste e blue che magari in inglese potrebbe non esistere. Questo fatto, cio il fatto che le lingue diano forma diversa a quella che la stessa materia il senso pi profondo di quello che diceva Saussure quando parlava di arbitrariet, perch si pu mettere un confine fra due concetti, ma non detto che si debba farlo. I significati dei segni linguistici hanno dei confini che si definiscono solo allinterno del codice di cui fanno parte e questi confini non stanno nello stesso posto passando da una lingua allaltra.

INGLESE green blue gray brown

GALLESE gwyrdd glas llwyd

ITALIANO

celeste azzurro blu

Prendiamo ora dallitaliano il verbo ANDARE, che significa spostarsi da un luogo ad un altro, un movimento verso una meta. Pu significare muoversi utilizzando le gambe, oppure tramite svariati mezzi: cose materialmente diverse ma tutte racchiuse nella forma del verbo andare. In tedesco andare in bagno gehen, se dico vado a Roma fahren, se dico vado a New York fliegen.

CONCETTO spostarsi a piedi (andare in bagno ) spostarsi in auto (andare a Roma) spostarsi in aereo (andare a New York)

ITALIANO

TEDESCO gehen

VADO

fahren fliegen

Tutte le lingue hanno la caratteristica della onnipotenza semantica (poter parlare di tutto) e possiamo quindi anche parlare di come questo esprimere in maniera diversa stessi concetti avvenga. Lo schema di sopra ci mostra perfettamente come ogni lingua amministri la propria arbitrariet della forma nel piano del contenuto. Anche qui Saussure ci da un grande

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armamentario concettuale per lavorare su questo aspetto. I segni linguistici non funzionano isolatamente, ma intrattengono fra di loro due tipi di rapporti: rapporti sintagmatici e rapporti associativi. I rapporti associativi: prendendo ad esempio la parola suggerita da Saussure enseignement notiamo che questa pu essere associata da un punto di vista del significato alla parola cole, ma anche vero che essa termina allo stesso modo di doucement con la quale non ha nulla a che fare in termini di significato; somigliandosi solo nel significante. Questi rapporti dunque riguardano il modo in cui alcune parole richiamino ad altre parole per similitudine di significato e/o di significante. Saussure dice che ogni elemento della lingua in rapporto associativo con altri elementi: da un punto di vista del significato, del significante o di entrambi (in questo caso potremmo avere enseigner). RAPPORTI ASSOCIATIVI enseignement

cole somiglianza per significato

document somiglianza per significante

enseigner somiglianza per significato e significante I rapporti sintagmatici (sintagma, dal greco = disporre insieme, disporre accanto) sono quei rapporti che le parole hanno per il fatto di essere collocate una accanto allaltra in una sequenza che poi trasmette un messaggio. Tali rapporti legano gli elementi della lingua in maniera diversa e con forza diversa affinch essi non siano una semplice successione lineare. Legano non solo le parole, ma anche i singoli morfemi e ancora pi in profondit i fonemi che compongono ogni parola. Se andiamo a riprendere lesempio di prima notiamo che sfruttando la possibilit di costruire rapporti sintagmatici che il verbo andare ha nella lingua italiana con altre parole, siamo riusciti ad esprimere lo stesso significato che il tedesco o il russo esprimono in una sola parola. Le lingue possono quindi sempre esprimere con mezzi sintagmatici ci che unaltra lingua esprime con mezzi paradigmatici. I rapporti associativi secondo Saussure sono rapporti in absentia cio rapporti con altri segni assenti in quel momento da quel contesto, il segno da cui parto e quelli con cui questo intrattiene rapporti non sono compresenti; i rapporti sintagmatici sono rapporti in presentia dove cio necessaria la compresenza fra le varie parole. Un tipo particolare di rapporti associativi sono quelli che Hjelmslev ha voluto chiamare rapporti paradigmatici. Egli studiava parole con rapporti associativi che in particolare possono essere usate alternativamente luna a laltra in uno stesso contesto. Per esempio i tre verbi del tedesco andare

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hanno tra di loro unulteriore propriet che li lega: o uso uno o uso laltro, sono quasi sostituibili ed hanno quindi un rapporto in assenza. Sono in rapporto paradigmatico perch intercambiabili da un punto di vista strutturale. Noam Chomsky introduce il termine competenza linguistica. Lui dice di voler descrivere appunto la competenza linguistica di un parlante ideale e che lo scopo della linguistica quello di ricostruire quelle regole e quelle conoscenze che un parlante nativo di una lingua (bambino cresciuto in un determinato ambiente parlante una determinata lingua) ha di quella lingua. Tali regole sono diverse qualitativamente dalle competenze che si possono arrivare a raggiungere anche studiando approfonditissimamente la stessa lingua. Egli ha una conoscenza tacita, non esplicitata, inconsapevole e inconscia del codice lingua.

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