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Direttore responsabile

Eduardo Sammartino
Redazione e coordinamento
Francesco Rossetti
Redazione Emilia Romagna Teatro
Anna Bergamin, Chiara Cavedoni, Agnese Doria, Marisa Tucci
Impaginazione Edicta
Stampa Stamperia s.c.r.l. - (PR)
Teatro Storchi
Largo Garibaldi, 15 - 41100 Modena
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http://www.emiliaromagnateatro.com
LA STAGIONE 2007/08 DEL TEATRO STORCHI
Teatro Storchi - pubblicazione bimestrale - Largo Garibaldi 15, 41100 Modena - Poste Italiane s.p.a. spedizione
in abbonamento postale 70% DCB Modena, comma 20, lettera B, art.2 L.662 del 23.12.96 anno IV, nr.56 mar.-apr.
ARLECCHINO SERVITORE DI DUE PADRONI /
SLAVAS SNOWSHOW / ANNA KARENINA /
COSI (SE VI PARE) / PETER PAN IL MUSICAL /
LA CONCESSIONE DEL TELEFONO / TRE SORELLE /
MOLLY SWEENEY / MARIA STUART / IL DUBBIO /
PROCESSO A DIO / IL MERCANTE DI VENEZIA
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ROTOPALCO
n.79
GIUGNO/LUGLIO 2007
2
IL TRENTENNALE DI
EMILIA ROMAGNA
TEATRO FONDAZIONE
Imparare a vedere
non come imparare a parlare una nuova
lingua.
come imparare
a parlare per la prima volta
Denis Diderot
N
el 1977 nasceva Emilia Romagna
Teatro che dal 1986, dopo la sua
ristrutturazione, inizia a gestire il Teatro
Storchi.
La prossima stagione teatrale sar quindi
quella del trentennale del nostro ente e
del ventennale della riapertura del Teatro
Storchi. Festeggiare la nostra attivit
signifca guardare all'intenso e importante
lavoro passato, senza per dimenticare
di scoprire possibili strade per il futuro.
Il nuovo cartellone del Teatro Storchi ci
sembra la miglior occasione per celebrare
questo 30 anniversario, per dare spazio
ad artisti che negli scorsi anni hanno
condiviso un percorso, e ad altri che ci
auguriamo possano sviluppare con noi
nuovi progetti per il futuro.
Ci sembra determinante per capire il
percorso partire dalle produzioni con
le quali vogliamo declinare il tema della
percezione della realt attraverso il
confronto tra diverse generazioni di
attori e registi, in consonanza con una
volont che ha sempre caratterizzato
il lavoro dell'Ente, quella di favorire i
contatti tra esperienze apparentemente
lontane per sollecitare nuove sintonie.
Artisti, amati dal nostro pubblico, con
cui si consolidata una lunga e feconda
collaborazione e artisti con cui si aprono
nuove intese produttive sono chiamati a
misurarsi con un ventaglio di testi in cui si
intrecciano classici italiani del Novecento
e nuova drammaturgia europea, partiture
minimaliste e grandi affreschi storici.
Articolato in maniera opposta e
complementare, il confronto generazionale
il motore comune sia al nuovo allestimento
di Cos (se vi pare) di Luigi Pirandello
frmato da Massimo Castri, che aprir la
prossima stagione del nostro teatro, sia
alla prima messinscena italiana di Molly
Sweeney di Brian Friel frmata da Andrea
De Rosa, sia la volont di mettere in scena
Anna Karenina di Lev Tolstoj del grande
regista lituano Eimuntas Nekroius: nel
primo caso un maestro della regia dirige
un gruppo di giovani attori, nel secondo
un cast di solida formazione si affda alle
intuizioni di un giovane regista, per ultimo
un maestro del teatro europeo, si misura
con un gruppo di attori della pi diversa
provenienza.
Come detto sar Massimo Castri ad
aprire la prossima stagione con un
nuovo allestimento di Cos (se vi pare)
di Luigi Pirandello, con i giovani attori
partecipanti al Corso di alta formazione
teatrale. Processo formativo e produttivo
si saldano in un percorso sul tema
dell'identit e della percezione. Castri ha
frmato la sua prima regia per lo Stabile
modenese nel 1980 con una storica
messinscena di Hedda Gabler interpretata
da Valeria Moriconi, e da allora il rapporto
produttivo tra il regista forentino ed ERT
continuato, dando vita ad altri sette
prestigiosi spettacoli. Festeggiare un
regista che ha collaborato a costruire la
storia di un ente signifca non solo offrirgli
un nuovo spazio produttivo, ma anche
ospitare Tre Sorelle di Anton Cechov, il
testo pi bello di questo autore, che parla
di noi a distanza di un secolo in maniera
sorprendente.
Esempio di particolare originalit nel
panorama della nuova drammaturgia
irlandese (che negli ultimi anni ha ricevuto
espliciti apprezzamenti dalla critica e dal
pubblico italiani), Molly Sweeney riunisce
intorno a uno dei pi grandi attori italiani
di tradizione, Umberto Orsini, un'attrice
di formazione classica come Valentina
Sperl gi interprete di Vecchi Tempi
per la regia di Roberto And e un attore
proveniente dal teatro contemporaneo
comeLeonardo Capuano tra gli interpreti
de Gli Uccelli diretto da Federico Tiezzi.
A dirigerli un giovane regista Andrea
De Rosa capace di tradurre il caso
clinico della protagonista in una indagine
visionaria sulla percezione teatrale.
Ispirato a un caso seguito dal neurologo
Oliver Sacks, il testo ripercorre l'itinerario,
prima di tutto umano, che conduce Molly
dalla cecit al recupero parziale della
vista, per poi sprofondare nella terra di
nessuno della visione cieca, regno di
un'indeterminatezza in cui alle certezze
fornite un tempo da tatto e odorato non
corrisponde alcun equivalente visivo.
Andrea De Rosa frmer anche la regia
della Maria Stuart di Friedrich Schiller per
il Teatro Mercadante di Napoli che vede,
tra i suoi interpreti, anche Anna Bonaiuto
gi protagonista per il nostro Ente del
Woyzeck di Georg Bchner con la regia di
Mario Martone.
La Stagione apre un'altra nuova strada,
affdando al grande regista lituano
Eimuntas Nekroius, la messinscena
in lingua italiana di un capolavoro della
letteratura russa, l'Anna Karenina di Lev
Tolstoj. La tragica passione della celebre
eroina russa si incarner sulla scena in
una creazione che promette un approccio
suggestivo e che vuole rappresentare il
fulcro produttivo della stagione. Nekroius
rappresenta un regista con cui Emilia
Romagna Teatro sta intraprendendo,
a partire dal Faust, un percorso non
costretto nelle reti della semplice ospitalit
come ce ne son state in passato.
Torna al Teatro Storchi l'applauditissimo
Eros Pagni che dopo aver impersonato
Willy Loman in Morte di un commesso
viaggiatore la scorsa stagione, si caler nei
panni del terribile Shylock ne Il Mercante
di Venezia che il regista Luca De Fusco
immagina come un flm malinconico e
misterioso.
Un'intensa e vibrante Ottavia Piccolo fa
da protagonista al Processo a Dio per la
regia di Sergio Fantoni che trent'anni fa
interpretava e dirigeva la prima produzione
di Emilia Romagna Teatro, /'0omo d|fhc||e
di Hugo von Hofmannsthal.
Stefano Accorsi, per la prima volta
a teatro, viene condotto dall'attenta
sensibilit registica di Sergio Castellitto
nelle pieghe de Il dubbio testo drammatico
di John Patrick Shanley vincitore del
Premio Pulitzer nel 2005.
Dopo il successo ottenuto dalla
trasposizione del Birraio di Preston ,
realizzata per il Teatro Stabile di Catania
nella stagione 1998/99, lo scrittore
Andrea Camilleri e il regista Giuseppe
Dipasquale tornano nuovamente insieme
ad affrontare il romanzo degli equivoci La
concessione del telefono.
Le ospitalit speciali di questa stagione
racchiudono il senso di festa. Sar a
Modena il russo Slava, considerato
il miglior clown del mondo con il suo
coinvolgente e spettacolare Slavas
Snowshow, un classico imperdibile che
ha ottenuto in tutta Europa un successo
straordinario, uno spettacolo emozionante
che riporta all'Eden perduto dell'infanzia.
Ma anche Peter Pan il musical, sulle note
travolgenti e scatenate di Edoardo Bennato
e con la supervisione artistica di Arturo
Brachetti, artista tra i primi prodotti da
ERT, coinvolge il pubblico con le moderne
tecnologie digitali: il duello di Peter Pan con
la sua ombra ribelle diventa suggestivo e
avvincente, Trilly viene realizzata solo con
un fascio di luce al laser e lo spettacolare
e mitico volo verso l'isola che non c'
realizzato tra le stelle splendenti create al
computer e proiettate anche tra il pubblico.
Fantasmagorico e imperdibile.
Per festeggiare l'autore ci sembrato
importante proporre una storica
produzione del Piccolo Teatro di Milano
frmata da Giorgio Strehler; ritorna infatti
Ferruccio Soleri nel ruolo di Arlecchino con
lArlecchino servitore di due padroni di
Carlo Goldoni, gi presentato a Modena
nel 1967.
Il nostro augurio che gli spettatori
di questa stagione teatrale possano
trasformarsi in veri e propri invitati ad
una festa lunga un anno in cui tradizione
e contemporaneit si fondono nella gioia
dello stare insieme che a teatro si compie.
A settembre verr presentata anche la
Stagione del Teatro delle Passioni e si
annuncer la terza edizione di VIE Scena
Contemporanea Festival che si terr
quest'anno dal 12 al 20 ottobre 2007.
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di Lev Nikolaevic Tolstoj
regia Eimuntas Nekroius
con Mascia Musy, Annalisa Amodio, Corinne Castelli, Nicola Cavallari,
Vanessa Compagnucci Biancamaria, DAmato, Alessandro Lombardo,
Paolo, Mazzarelli, Paolo Musio, Renata Palminiello, Paolo Pierobon, Alfonso
Postiglione, Nicola Russo, Stefano Vercelli, Gaia Zoppi
scene Marius Nekroius
costumi Nadezda Gu|t|ajeva
luci Audrius Jankauskas
adattamento del testo, selezione musiche, assistente alla regia Tauras C|zas
Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro Biondo Stabile di Palermo,
Aldo Miguel Grompone
Dopo il recente successo del Faust, prima occasione di collaborazione produttiva tra
Emilia Romagna Teatro Fondazione e la Compagnia lituana Meno Fortas, Nekroius si
misura questa volta con una duplice sfda che non risiede solamente in un testo non
teatrale ma anche nel lavorare con una compagnia non sua. Come accadde nel 2001
per Il gabbiano, spettacolo che il regista lituano affront accompagnato da giovanissimi
attori italiani dell'cole des Maitres, e nel 2002 con l'Ivanov di Cechov sempre con un
cast di attori italiani, si rinnova la sfda del regista a collaborare con attori a lui stranieri.
Riconferma la potenza dell'elemento visivo, punto chiave della sua pratica teatrale,
dove il teatro non affare letterario ma si colloca in un immaginario collettivo in
cui la forza comunicativa del testo si esprime attraverso la straordinaria visionariet
del regista, coadiuvata dal lavoro di ricerca di atmosfere ora dense ora sospese.
Grazie a gesti e immagini semplici, il teatro di Nekroius esclude una fruizione
relegata al solo sforzo mentale mettendo in contatto lo spettatore con un mondo non
verosimile ma vivo dove le immagini danno vita ad un mondo in cui tutti possiamo
riconoscere paure e dolori. Gli oggetti si trasformano in protesi esplicative dell'animo
dei personaggi, l'intuizione degli spettatori viene stuzzicata, cosi come tutti i sensi, il
tempo si dilata per accogliere le azioni nel suo moltiplicarsi visionario.
Il debutto previsto per il 10 gennaio 2008 al Teatro Storchi.
ANNA KARENINA
COLLOQUIO CON MASCIA MUSY
E stata Anna Petrovna nell'Ivanov messo in scena dal Maestro lituano cinque
anni fa. La critica fu unanime nel lodare la sua interpretazione, basti solo citare
le parole del critico di Repubblica Franco Quadri: straordinaria... corre e danza
freneticamente, bravissima anche nel suo passare conclusivo all'odio, prima di
comporsi in immagine fetale per morire inclinata ma in piedi, come una statua
primitiva.
Per lei ora si prospetta un nuovo incontro con Nekroius, e con il ruolo di
Anna Karenina. Come ha conosciuto il Maestro?
Per caso. Nel 2001 partecipai a Crotone ad un laboratorio condotto dal Maestro,
promosso dal Teatro Stabile di Calabria. Appeno posso, quando non sono
impegnata in tourne, cerco di sempre di sfruttare le rare occasioni di workshop
che vengono offerte agli attori professionisti. Furono 10 giorni di lavoro molto
intenso, un confrontarsi con una sensibilit e un metodo di lavoro lontani da
quelli a cui siamo abituati in Italia. I testi di riferimento erano Ivanov di Cechov e
il Faust di Goethe.
In quel laboratorio Nekroius scelse gli attori per Ivanov, giusto?
Si, ma allinizio, durante le prove, non aveva ancora stabilito la distribuzione dei
ruoli. Anzi, credo che pensasse ad un doppio cast, con ogni attore alle prese con
d0e |0o||. Po| t0tto s| e dehn|to ne| co|so de||e o|ove, |n modo anc|e soontaneo.
Cosa vuol dire lavorare con Nekroius?
Mi ha regalato unesperienza unica, probabilmente la pi formativa del mio per-
corso di attrice. Unesperienza anche umana non comune. Quanto alle modalit
di lavoro, Nekrosius il primo a dire Io non ho un metodo.
un regista che chiede di improvvisare?
Provo a fare un esempio, relativo ad una modalit di composizione scenica. Certe
vo|te, oe| t|ova|e q0e||o c|e |0| dehn|sce |o "sc|e|et|o d| 0na scena", Ne||oius
oa|te da 0n dettag||o aooa|entemente non s|gn|hcat|vo c|e s| ||ve|a |a c||ave oe|
raccontare molto pi di quello che il testo dice. Dovevo dire una battuta: Nicolaj,
and|amo a fa|e d0e cao||o|e s0| heno". /a scena f0 cost|0|ta t0tta s0| m|e| tentat|v|
di saltare in braccio a mio marito, Nicolaj. In questo modo, con questo impegno
hs|co, | oe|sonagg| ven|vano sve|at| mo|to d| o|0.
Ha letto Anna Karenina?
Naturalmente, in preparazione allo spettacolo. Posso dire che lavevo letto in parte
anche anni fa, cos come altri romanzi di Tolstoj e Dostoevskj. Per avvicinarmi ai ro-
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ANNA KARENINA, UNA DONNA DI CUORE
LETTURA A PUNTATE DEL ROMANZO DI LEV TOLSTOJ
Modena - B|b||oteca De|n| - 14 apr||e - 15 d|cembre 2007
18 g|ugno 2007 ore 21 - Ch|ostro B|b||oteca De|n|
V CAPITOLO
ALDO SISILLO legge: Karenin Il tradimento
25 g|ugno 2007 ore 21 - Ch|ostro B|b||oteca De|n|
VI CAPITOLO
DAVID RIONDINO legge: Levin Il lavoro
9 |ug||o 2007 ore 21 - Ch|ostro B|b||oteca De|n|
VII CAPITOLO
MARIA PILAR PEREZ ASPA legge: Kitty La guarigione

23 |ug||o 2007 ore 21 - Ch|ostro B|b||oteca De|n|
VIII CAPITOLO
MARlON D'AMBURGO legge: Anna La rottura
10 settembre 2007 ore 21 - Ch|ostro B|b||oteca De|n|
IX CAPITOLO
MASCIA MUSY legge: Anna Il perdono
Tutti gli incontri sono a ingresso libero
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manzieri russi attraverso il teatro, per me stato importante recitare nellL'idiota, uno
spettacolo di qualche anno fa con Giulio Scarpati, per la regia di Gigi DallAglio.
ancora una lettura attuale Tolstoj?
Lo sa che Anna Karenina il romanzo pi letto al mondo? Risultava in un sondag-
gio del Corriere della Sera di qualche mese fa. La verit non ha tempo. Il romanzo
talmente intriso di umanit, cos universale, che non esiste un problema di
invecchiamento.
di Brian Friel
regia ANDREA DE ROSA
con Umberto Orsini, Valentina Sperl, Leonardo Capuano
scene Laura Benzi
suono Hubert Westkemper
luci Pasquale Mari
costumi Ursula Patzak
Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro Metastasio Stabile della Toscana
Ha separato palcoscenico e platea con una vetrata e isolato gli spettatori, aldil di
questa, ad ascoltare in cuffa un'Elettra olofonica, divenuta visione, drammaturgia,
emozione. Ora Andrea De Rosa, ispirandosi alla cronaca, conduce gli spettatori in
una nuova dimensione sensoriale, in una ulteriore straniante avventura percettiva, che
apre uno squarcio profondo sui problemi etici e flosofci che la cura dei pazienti pu
avere sugli stessi.
La storia di Molly Sweeney stata rielaborata drammaturgicamente dall'autore
irlandese Brian Friel, a partire da un fatto realmente accaduto e raccontato dal
MOLLY SWEENEY
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neurologo Oliver Sacks nel saggio Vedere e non vedere: Molly una donna di
quarant'anni, cieca ma completamente autonoma, che lavora come fsioterapista. ll
tatto la sua strada per entrare in contatto col mondo e per riconoscerlo. La donna,
convinta a sottoporsi ad una delicata operazione chirurgica, riacquista in parte la vista,
ma l'esito positivo dell'intervento provoca in lei un grande trauma. Molly si trova infatti
a dover ri-conoscere il mondo, a doversi reinventare un orientamento, a re-imparare a
vedere, con l'inconscia intuizione d'avviarsi ad un tragico fallimento.
Un cast d'eccezione compone il trittico dei personaggi: Umberto Orsini e valentina
Sperli nuovamente insieme dopo il pinteriano Vecchi Tempi sono accompagnati da
Leonardo Capuano, attore/autore che il pubblico delle Passioni ha visto sia in veste
solitaria (Zero spaccato) che come interprete dello spettacolo Gli uccelli, per la regia
di Federico Tiezzi.
COLLOQUIO CON IL REGISTA, ANDREA DE ROSA
Laureato in flosofa, De Rosa ha lavorato a lungo, sia in teatro che al cinema,
al fanco di Mario Martone. ln teatro ha frmato le regie di Encomio di Elena
da Gorgia da Lentini (1997), Le Troiane di Euripide (1999), Il decimo anno da
Euripide ed Eschilo (Orestiadi di Gibellina 2000).
Dal 2004 anche regista di opere liriche (Idomeneo Re di Creta di Mozart,
Don Pasquale di Donizetti, con la direzione musicale del Maestro Riccardo
Muti).
Nel 2005 ha messo in scena l'Elettra di Hugo von Hofmannsthal, accolto con
unanime consenso di critica e di pubblico, andato in scena al Teatro delle
Passioni lo scorso gennaio 2006.
l suoi prossimi impegni in agenda sono ftti: il prossimo 25 giugno Molly
Sweeney debutter al Festival di Asti. Il 17 ottobre, al Mercadante di Napoli,
prevista la prima della Maria Stuart di Schiller, (spettacolo di cui parliamo a
pagina 9j, mentre in dicembre metter in scena un'opera di Giuseppe verdi,
Macbeth.
De Rosa, come nato il progetto di Molly Sweeney?
Non conoscevo il testo. Me lo ha segnalato il Direttore di Ert Pietro Valenti, ma
so che era unidea di Umberto Orsini. Lho letto con curiosit e mi ha colpito
immediatamente.
Qualche anno fa lo aveva portato in scena il maestro russo Lev Dodin
Si lo so, ma credo che in Italia lo present solo a Taormina, e come molti altri,
non sono riuscito a vederlo.
Di cosa parla la pice?
Il personaggio principale, la Molly del titolo, una donna di 40 anni, cieca dal-
la primissima infanzia. Ad un certo punto gli si presenta lopportunit di sot-
toporsi ad unoperazione che le far riacquistare la vista. La domanda chiave a
questo punto : cosa ha da perdere questa donna, o meglio: pi quello che
perde o quello che acquista? ovvio che il testo si presta ad una dimensione
metaforica. Tutto incentrato sul rapporto con la realt. Molly aveva svilup-
pato un suo percorso conoscitivo che escludeva la vista; si ritrova ora in un
mondo nuovo, irreale, in uno stato di sospensione, uno stato di follia.
Chi sono gli altri personaggi?
C il dottor Rice, oftalmologo che segue loperazione ed interpretato da
Umberto Orsini: coinvolto non solo come medico, ma in una dimensione
umana, assistenziale. E c Frank, il marito, che insiste perch loperazione si
faccia, interpretato da Leonardo Capuano.
un cast particolare
E questo interessante. Dico subito che sono contentissimo degli attori.
Lincontro con Orsini?
Non lo conoscevo. Per il momento un incontro con una persona straordinaria
- per cultura, per sensibilit. Ma ancor pi mi ha colpito il suo entusiasmo di
f|onte a 0na n0ova shda, ad 0n n0ovo esoe||mento teat|a|e.
In che senso esperimento?
Non so ancora precisamente come sar lo spettacolo, lo concepisco, ap-
punto, come un esperimento. Nel senso che a volte si pu arrivare a scoprire
anche qualcosa di diverso da quello che si era preventivato. Anche in ambito
sc|ent|hco, q0ante scooe|te |nvo|onta||e/ S| vo|eva scoo|||e q0a|cosa d| o|e-
c|so, s| e hn|t| oe| t|ova|e a|t|o. Pe| esemo|o g|| sc|enz|at| c|e |anno scooe|to
il rumore di fondo delluniverso, cercavano tuttaltro.
Da cosa parte per costruire uno spettacolo?
Il mio lavoro parte sempre dal testo. Non ho mai pensato ad un teatro per im-
magini. Mi rendo conto che spettacoli come Elettra mi collochino nel contesto
della sperimentazione, va bene, ma anche in quel caso tutto partito da un
|avo|o d| scavo s0| testo e so|o oo| e ven0ta f0o|| |'|dea d| fa| mette|e |e c0fhe
agli spettatori.
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di Luigi Pirandello
regia Massimo Castri
con Marco Brinzi, Corinne Castelli, Giorgia Coco, Francesca Debri, Anna Della Rosa,
Michele Di Giacomo, Angelo Di Genio, Federica Fabiani, Alessandro Federico,
Diana Hobel, Rosario Lisma, Antonio Giuseppe Peligra
scene e costumi Claudia Calvaresi
luci Robert John Resteghini
suono Franco Visioli
regista assistente Marco Plini
Emilia Romagna Teatro Fondazione,
Nuova Scena Arena del Sole Teatro Stabile di Bologna
Con la partecipazione in stage degli allievi del Corso di Alta Formazione Teatrale
DGR EMILIA ROMAGNA N.879/2006
Il corso di alta formazione teatrale diretto da Massimo Castri e la produzione Cos (se
vi pare) per la regia dello stesso Castri sono state realizzati grazie al contributo della
Fondazione Cassa di Risparmio di Modena
COS (SE VI PARE)
Cos (se vi pare) un testo che Massimo Castri ha frequentato nell'arco della
sua carriera gi due volte e che gli valso il Premio Ubu come miglior regia
nel 1980. Torna a lavorarci per sviscerare quegli aspetti che nella versione
teatrale con Luisa Rossi e in quella televisiva con Valeria Moriconi, ancora
non aveva esaurito.
La commedia tratta dalla novella La Signora Frola e il Signor Ponza, suo
genero e gi nel suo titolo racchiude la problematica esistenziale, sviscerata
successivamente in Uno, nessuno, centomila, dell'impossibilit di avere
una visione unica e certa della realt. Esito della scuola di Alta Formazione,
organizzata da Emilia Romagna Teatro Fondazione grazie al fnanziamento del
Fondo Sociale Europeo e della Regione Emilia Romagna, lo spettacolo ruota
attorno agli interrogativi posti dalla comunit, ansiosa di etichettare e ridurre
a un ruolo ben defnito, alla Signora Frola circa il suo strano comportamento
in famiglia.
ll regista e l'ente accolgono la sfda di lavorare con attori anagrafcamente
pi giovani di quello che il testo richiederebbe, ma non privi di signifcative
esperienze capaci quindi di restituire un'inedita chiave di lettura a questa
commedia andata in scena nel 18 giugno 1917 che scaturi nel pubblico
sconcerto, intontimento, esasperazione e sgomento come riporta lo stesso
Pirandello. ll testo, nel 1925, venne modifcato, inserendo nuovi effetti
comici, mostrando di aver fatto proprie le preoccupazioni sceniche della
prima versione.
COLLOQUIO CON MARCO PLINI
Marco Plini, umbro, trentasettenne, collabora con Massimo Castri da oltre
13 anni. Ha assistito il regista toscano in pi di una ventina di allestimenti,
tra cui anche la premiata Trilogia della villeggiatura goldoniana e Il padre
di Strindberg. La consuetudine di lavoro con Castri fa si che la sua attivit
vada ben oltre il ruolo di aiuto regista. Per esempio dal 2000 al 2002 stato
assistente di direzione al Teatro Stabile di Torino, mentre nell'anno appena
trascorso si occupato soprattutto del Corso di Formazione per attori di
ERT, affancando, insieme ad altri collaboratori, il Maestro Castri.
Da chi stata frequentata la scuola questanno?
Sono tutti giovani attori usciti da scuole di teatro. In questo senso il corso si
conhg0|ato q0as| come 0na maste|c|ass, e stato ooss|o||e foca||zza|e || |avo|o
s0 0n asoetto soec|hco de||a |ec|taz|one, senza dove|s| o|eocc0oa|e de||e
basi. Da sempre Castri si batte perch si possa lavorare con gruppi di attori
stabili, che possano avere la possibilit di sperimentare, di crescere.
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Il corso su cosa si concentrato?
/'oo|ett|vo e|a sv||0ooa|e 0na zona d|datt|ca soec|hca: || sottotesto, att|ave|so
esercizi pratici, applicazioni, le sue possibili declinazioni. Premesso che il
termine si presta a diverse interpretazioni, il sottotesto indica lintenzione
che supporta le battute, che spesso pu anche essere spiazzante. La scuola
ha permesso agli attori di sperimentare una pratica con la massima libert
d'|nvenz|one ne||a c|eaz|one d| oe|sonagg|. O0esto senza ma| sconhna|e |n
psicologismi o psicodrammi privati. Lobiettivo in sostanza stato quello di
allargare le potenzialit espressive di ognuno, attraverso la pratica.
Avete |avorato su test| spec|c|?
Il corso si articolato in tre momenti. Castri ha fatto lavorare i ragazzi su La
ragione degli altri, semo|e d| P||ande||o. Ne||o soec|hco sono stat| sv|sce|at|
se| d|a|og|| c|e |ndagano | |aooo|t| fam|||a||, ne||a s|t0az|one soec|hca de|
mangiare a tavola. Io ho invece condotto un lavoro di puro esercizio, anche
con proposte poco ortodosse, a partire dalle Smanie della villeggiatura.
Monica Conti ha lavorato sul sottotesto archetipico, a partire da L'innesto,
altra commedia pirandelliana.
/nhne || co|so |a anc|e o|ooosto 0na se||e d| |ez|on| s0||e avang0a|d|e sto||c|e
del 900, relativamente al rapporto fra regia e attore, tenute da Federica
Mazzocchi, che docente allUniversit di Torino.
E come nata lidea di rimettere in scena Cos (se vi pare)?
Allinizio stata unidea funzionale al gruppo, uno strumento di lavoro, utile
soprattutto rispetto al lavoro sul sottotesto. Inoltre uno dei non frequenti testi
che permette unequilibrata distribuzione dei ruoli tra attori e attrici: sei pi sei.
Come si rapporta Castri a questo testo che ha messo in scena quasi
trentanni fa?
Castri ha sempre bisogno di instaurare una sorta di corpo a corpo con
lautore, una sua modalit di lavoro, ma questo pi in fase di preparazione
c|e d| a||est|mento. R|soetto a||'ed|z|one sto||ca de| 1979, |a shda d| q0esto
allestimento cercare una nuova possibile sintesi, uninteressante variazione,
data la giovane et degli interpreti.
di Anton Cechov
regia MASSIMO CASTRI
con Paolo Calabresi, Claudia Coli, Milutin Dapacevic, Miro Landoni,
Mauro Malinverno, Laura Pasetti, Sergio Romano, Bruna Rossi,
Roberto Salemi, Renato Scarpa
scene e costumi Maurizio Bal
Teatro di Roma
Tutta la settimana ho avuto davanti agli occhi le tre sorelle, tutta la
settimana ho avuto un nodo alla gola, e tutta la settimana ho pensato:
com'e oe||o v|ve|e/ Come s| |a vog||a d| v|ve|e/ R|s0|tato |nc|ed|o||e: Tre
sorelle, o|ant|, t||stezze - e |nvece: c|e vog||a d| v|ve|e/
Anton Cechov
Tre atti per Tre sorelle: in una citt di provincia vivono le sorelle Prosorov: Ol'ga, Mascia
e Irina. Con loro il fratello Andrej. Svanite le prime speranze giovanili e il progetto
di andare a Mosca, matura insensibilmente l'epilogo che fssa le linee di un grigio
destino. Ol'ga invecchia sola. Mascia non ama il marito, il maestro Kulygin. Andrej
l'infelice marito dell'insensibile, rozza e presuntuosa Natal'ja. Nell'ultimo atto Mascia,
che si era innamorata dello sposato
colonnello Versinin, deve congedarsi
da lui, trasferito altrove. Muore in un
inutile duello il barone Tuzenbach, che
Irina aveva accettato per marito. Le tre
sorelle si separano, lasciando Andrej
nella casa familiare con l'arrogante
Natal'ja e i fgli.
Castri si confronta con Cechov per la
seconda volta, dopo aver allestito Il
gabbiano negli anni 80. Il progetto di
allestire Tre sorelle si inserisce in un'idea
di teatro che esplora una collettivit
e che coltiva un lavoro d'ensemble.
Basti notare che i personaggi della
commedia hanno tutti pi o meno lo
stesso numero di battute.
TRE SORELLE
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di Carlo Goldoni
regia GIORGIO STREHLER
messa in scena da Ferruccio Soleri
con la collaborazione di Stefano de Luca
con Ferruccio Soleri
ed Enrico Bonavera, Giorgio Bongiovanni, Francesco Cordella, Luca Criscuoli,
Leonardo De Colle, Alessandra Gigli, Stefano Guizzi, Sergio Leone,
Tommaso Minniti, Stefano Onofri, Annamaria Rossano, Giorgia Senesi, Sara
Zoia
e con Gianni Bobbio, Franco Emaldi, Paolo Mattei, Francesco Mazzoleni,
Elisabetta Pasquinelli
scene Ezio Frigerio
costumi Franca Squarciapino
luci Gerardo Modica
musiche Fiorenzo Carpi
movimenti mimici Marise Flach
scenografa collaboratrice Leila Fteita
maschere Amleto e Donato Sartori
Piccolo Teatro di Milano Teatro dEuropa
Uno degli spettacoli che ha scritto la storia del teatro italiano del dopoguerra!
ll mitico Arlecchino di Strehler compie sessant'anni. Debutt nel 1947, nella
prima stagione del Piccolo Teatro di Milano. Del resto quest'anno ricorre anche
il trecentesimo anno dalla nascita di Carlo Goldoni.
Al centro della commedia, indispensabile fn dal titolo, c' Arlecchino, che soffre
la fame, mente, corteggia, ama, fnge di saper leggere, serve acrobaticamente
due padroni in stanze diverse, pasticcia la trama e la risolve. Grandi interpreti, nel
corso degli anni, hanno saputo entrare nel mondo di Arlecchino senza sacrifcare
la propria individualit e senza sconvolgere quell'equilibrio tutto giocato su
azione, parola e gesto ricercato da Strehler e restituito al teatro del Novecento,
a partire dalle tecniche e dalle invenzioni dei comici dell'arte.
E cosi anche avvenuto il passaggio di testimone dall'Arlecchino di Marcello
Moretti a quello di Ferruccio Soleri, titolare del ruolo da oltre quarant'anni.
Un Arlecchino scattante, elastico, acrobatico, sorprendente. Non certo una
marionetta", bensi personaggio di cuore, passioni, meraviglia, che ha la sincerit
di chi si affaccia su un mondo sempre nuovo e pieno di attrazioni.
Per Soleri, Strehler ripens la parte, accentuando la componente metateatrale
dello spettacolo: da allora l'interprete, padrone assoluto del ruolo, al centro di un
work in progress sensibile allo spirito del tempo e al desiderio di sondare, attraverso
Goldoni, anche aspetti e suggestioni del mondo attuale. La vita quotidiana entra in
scena mescolandosi ad un divertito gioco del teatro nel teatro, che lascia spazio
all'improvvisazione, pur mantenendo sempre una perfetta armonia compositiva.
ARLECCHINO SERVITORE
DI DUE PADRONI
novit assoluta di Andrea Camilleri, Giuseppe Dipasquale
dal romanzo di Andrea Camilleri
regia GIUSEPPE DIPASQUALE
con Francesco Paolantoni, Tuccio Musumeci, Pippo Pattavina, Marcello Perracchio
e Gian Paolo Poddighe, Alessandra Costanzo, Pietro Montandon, Angelo Tosto,
Franz Cantalupo, Valeria Contadino, Franco Mirabella, Raniela Ragonese,
Giampaolo Romania, Sergio Seminara
scene Antonio Fiorentino
costumi Angela Gallaro
musiche Massimiliano Pace
luci Franco Buzzanca
Teatro Stabile di Catania
uno dei pi recenti romanzi di Camilleri, e anche uno dei pi divertenti: una
specie di commedia degli equivoci e degli imbrogli, che trova la sua ambientazione
nella Sicilia post unitaria di fne Ottocento. Filippo Pippo" Genuardi (Francesco
Paolantoni), innamorato della giovanissima seconda moglie del suocero, per
poterla contattare con pi agio, avvia regolare richiesta per far installare una
linea telefonica privata, completamente a proprie spese, che colleghi il suo
magazzino di legname con la casa del vecchio suocero. Malauguratamente,
formula domanda di autorizzazione al prefetto di Montelusa chiamandolo Vittorio
LA CONCESSIONE DEL TELEFONO
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Parascianno, anzich Marascianno, come in realt questi si chiama. Da qui tutto
un susseguirsi di esilaranti equivoci che coinvolgono non solo Genuardi, siciliano
qualsiasi, e la sua famiglia, ma anche la Chiesa, i vari apparati dello Stato e, non
ultimi, don Calogero Longhitano, il mafoso del paese, e quei compaesani, anch'essi
siciliani qualsiasi, che involontariamente capitano sulla strada di Pippo.
A partire da un vecchio decreto ministeriale datato 1892 e realmente reperito tra le
vecchie carte di casa sua, l'autore d vita a una sorta di commedia degli equivoci e
degli imbrogli, che trova la sua ambientazione ideale in Sicilia e ha come irresistibile
alleata l'originalissima lingua creata da Camilleri, una teatralissima sinfonia di parlate.
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di Friedrich Schiller
traduzione Nanni Balestrini
regia Andrea De Rosa
con Anna Bonaiuto, Frdrique Lolie
scene Sergio Tramonti
Mercadante Teatro Stabile di Napoli
Rappresentata con grande successo nel 1801, una tragedia in cinque atti,
imperniata sulla vicenda della regina scozzese che morendo trionfa sulla sua
antagonista Elizabeth. Maria Stuart rinchiusa nel castello di Fotheringhax sotto
l'accusa di aver congiurato contro la regina Elizabeth, condannata a morte. E
innocente: viene condannata solo perch legittima aspirante al trono di Inghilterra
e sostenitrice della fede cattolica. Maria si sente in colpa per l'antica debolezza
di essersi concessa al conte di Bothwell, uccisore di suo marito lord Darnely. Il
conte di Leicester, favorito di Elizabeth ma segretamente innamorato della bella
e affascinante Maria, propone un incontro di pacifcazione. Un altro ammiratore
di Maria, Mortimer, trama per liberarla. Nel colloquio, prima Maria si piega fno a
chiedere la grazia, ma davanti all'atteggiamento beffardo di Elizabeth le rinfaccia
la sua nascita illegittima. Il complotto a favore di Maria viene sventato; Leicester,
che lo appoggiava, si salva gettando tutte le colpe su Mortimer. Si sparge la
voce di un nuovo complotto contro la regina. Il popolo reclama la punizione
dei colpevoli. Elisabeth, su istigazione di Burleigh, frma l'esecuzione immediata
della condanna. Maria si avvia nobilmente al patibolo come liberazione da una
condizione umiliante per la sua regalit.
Nel cast Anna Bonaiuto e la francese Frdrique Lolie, gi diretta da De Rosa
in Elettra di Hofmannsthal.
ANDREA DE ROSA:
E 0n'|dea c|e avevo da temoo, e hna|mente s| sono c|eate |e cond|z|on| oe|
realizzarla. Il tema che minteressa quello dello straniero, o meglio il diritto che
ha uno stato di giudicare una persona di un altro paese. una questione molto
presente anche oggi. In un periodo storico come quello attuale, caratterizzato
da conh|tt| c0|t0|a|| e oo||t|c| c|e co|nvo|gono anc|e |e aooa|tenenze |e||g|ose,
mi sembra interessante affrontare un dramma come Maria Stuart, che ricorda
uno scontro terribile e cruento fra cattolici e protestanti: Elisabetta protestante e
Ma||a catto||ca. C|edo, fo|se oe|c|e |o como|0to st0d| d| h|osoha, c|e o|sogna
sempre tornare alla storia, per tentare di comprendere il mondo. La storia
lunico libro sacro che esista.
MARIA STUART
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creazione e messa in scena di SLAVA
in collaborazione con SLAVA & Gwenael Allan
www.slavasnowshow.it
Dopo aver ammirato il Cirque invisibile di Victoria Chaplin e Jean-Baptiste Thierre, il
pubblico modenese potr perdersi nella magia di quello che considerato il miglior
clown del mondo". Slava Polunin ha avuto il merito di riaffermare l'arte del clown,
estrapolandolo dal mondo circense per renderlo protagonista assoluto della scena. La
sua arte, che parla il linguaggio universale e magico del corpo e della fantasia, il felice
incontro tra l'espressione del mimo - da Chaplin a Marceau - e la disciplina del lavoro
sull'attore specifca della lezione russa.
Partito dal piccolo paese natale di Novosil, Slava, con il suo teatro incantato e
coinvolgente, ha girato il mondo. Snowshow pu defnirsi un compendio delle gags e
degli sketch pi famosi del suo repertorio. Un cammino verso la riscoperta dell'arte del
vero clown per un teatro in movimento, in continua evoluzione di idee, innovazioni ed
invenzioni, che si nutre dell'improvvisazione spontanea, nel rispetto scrupoloso della
tradizione.
E un teatro rituale, festoso, di pura magia, che nasce dai sogni e dalle fabe, ricco di
speranze, di desideri e nostalgie, di mancanze e disillusioni. Oltre la dimensione della
fantasia, l dove si cancella il confne tra riso e pianto, il clown evoca ricordi infantili nei
quali lo spettatore invitato a calarsi, sullo sfondo di paesaggi innevati dalla dolcezza
e dalla purezza antica del gioco teatrale.
Grandiose rappresentazioni, fgure imponenti, fervida immaginazione, trionf di luce e
di colori e, nel fnale, un'accecante tempesta di neve che sommerge completamente il
pubblico, lasciandolo senza fato e con gli occhi lucidi dall'emozione. Adulti e bambini
abbandonano il teatro a fatica, quasi a voler conservare intatta la felicit di quelle due
ore, con la gioia nel cuore e un sorriso stampato sul volto uguale a quello disegnato
sul viso dei clowns.
Una spettatrice canadese, subito dopo lo spettacolo, fece recapitare a Slava,
incomparabile artigiano delle emozioni, questo messaggio: La tua neve scalda i nostri
cuori. Grazie.
Che tipo di teatro faccio? (Ovvero il teatro che mi piace)
Un teatro rituale magico e festoso costruito sulla base delle immagini e dei movimenti,
sui giochi e sulla fantasia;
un teatro che nasce inesorabilmente dai sogni e dalle fabe;
un teatro ricco di speranze e sogni, di desideri e di nostalgie, di mancanze e
disillusioni;
un teatro in continuo mutamento che si nutre dell'improvvisazione spontanea nel
rispetto scrupoloso della tradizione;
un teatro che si colloca nel flone della sintesi multi-sfaccettata contemporanea, al
confne tra vita e arte;
un teatro che crea un'unione epica intimistica tra tragedia e commedia, assurdit e
spontaneit, crudelt e tenerezza;
un teatro che sfugge a qualsiasi defnizione, all'interpretazione unica della sue azioni e
da qualsiasi tentativo di limitazione della sua libert.
SLAVA
SLAVAS SNOWSHOW
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di John Patrick Shanley
con Stefano Accorsi
e altri tre attori in corso di defnizione
regia Sergio Castellitto
CHERESTANI produzioni
il testo di un affermato scrittore e sceneggiatore americano, oggi 57enne. Premio
Pulitzer nel 2005, Il dubbio ha riscosso un successo tale in teatro, tanto che ne
gi annunciata una trasposizione cinematografca, sceneggiata e diretta dallo stesso
autore, con un cast di alto livello: Meryl Streep e Philip Seymour Hoffman.
Ora Sergio Castellitto si propone di portarlo in scena, con il coinvolgimento di un'altra
stella del nostro cinema, Stefano Accorsi, che peraltro ha cominciato il suo percorso
artistico nella sua Bologna, presso la Scuola di Teatro Alessandra Galante Garrone.
La vicenda ambientata a Brooklyn, in una scuola parrocchiale, nel 1964. L'assassinio
di Kennedy ha ferito il senso di sicurezza della nazione e il Concilio Vaticano II ha
IL DUBBIO
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ridefnito i rapporti fra clero e fedeli. Centrale la fgura di Padre Flynn, un carismatico
prete in stile Concilio Vaticano II. Egli sta portando una nuova e pi umana sembianza
alla scuola: ha dei modi seducenti, di bell'aspetto e vuole essere come i suoi fedeli,
parte della loro famiglia. Tutta la gentilezza di Padre Flynn viene tuttavia gettata sotto
una luce sinistra quando nasce il sospetto di una sua insana condotta sessuale. Il
sospetto sorge dagli eventi riguardanti un giovane studente: Muller. Dopo aver svolto la
sua funzione di chierichetto, Muller ritorna da un incontro privato con Padre Flynn con
dei chiari sentori di alcool nel fato. E il primo e l'unico studente di colore della scuola
e, pi tardi, verr rivelato che subisce degli abusi in casa da parte di suo padre. La sua
razza e la sua sessualit sono un facile terreno su cui alimentare i sospetti. Il ragazzo
la vittima perfetta: abusato, diverso e fuori luogo nella scuola. E, sebbene lui non
accusi mai il prete, sarebbe comunque un accusatore assai poco credibile.
Lo spettacolo si chiude, quindi, con una nota di dubbio pi che con una certezza: il
sospetto sembra fondato, ma la prova rimane elusiva.
Il dubbio prende il suo soggetto non dall'effetto di un abuso sessuale operato da parte
di un prete, ma piuttosto dalla zona grigia che divide il fatto dalla accusa, e questa
azione drammatica in qualche modo, sorprendentemente, porta il pubblico a farsi
delle domande, pi che a darsi delle risposte. L'autore americano si sforza di ritrarre
non l'impatto dell'abuso sulla vittima ma piuttosto il problema nel quale il pubblico si
ritrova nel tentativo di comprendere il problema stesso: a chi dobbiamo credere?
musiche Edoardo Bennato
regia Maurizio Colombi
supervisione artistica Arturo Brachetti
con Manuel Frattini, Claudio Castrogiovanni, Alice Mistioni, Riccardo Peroni, Paola
Giacometti, Gianluca Grecchi, Amgelo Di Figlio
coreografe Gilliam Bruce, Chiara Valli
costumi Marco Biesta, Marica DAngelo
progetto scenografco Rinaldo Rinaldi, Maria Grazia Cernetti
Angelo Di Figlia
ATI I| S|st|na, De||e Erbe Produz|on|, Ofc|ne Smera|do
Seconda stella a destra, questo il cammino,
e oo| d||tto, hno a| matt|no,
poi la strada la trovi da te,
porta allisola che non c
Era il 1980, Edoardo Bennato pubblicava l'album Sono solo canzonette, disco
interamente ispirato alla favola di James Matthew Barrie. Le musiche del cantautore
napoletano tornano protagoniste anche in Peter Pan - Il Musical, allestimento made
in Italy con la regia di Maurizio Colombi, la supervisione artistica di Arturo Brachetti
e un cast di 25 artisti. Peter Pan interpretato da Manuel Frattini, ballerino, attore
e cantante, gi protagonista del Pinocchio allestito con le musiche dei Pooh. Nel
cast anche Alice Mistrioni nel ruolo di Wendy, Riccardo Peroni in quello di Spugna e
Claudio Castrogiovanni che interpreta Capitan Uncino.
Lo spettacolo si avvale delle pi avanzate tecnologie digitali, come quelle per l'impianto
del volo dell'eterno ragazzo utilizzate anche a Londra e a Broadway e prima ancora per
il flm Matrix. ll tocco di Arturo Brachetti nella scenografa spettacolare attraverso l'uso
di effetti speciali sorprendente: dalla plancia della nave dei pirati, alla casa dei Bambini
Sperduti sotto l'albero, fno a Trilly, la fatina nata da un raggio laser verde, che prende
letteralmente vita. Magia e favola: sono i temi portanti di un'avventura fantastica, con tutti
i presupposti per far divertire ed emozionare non solo i bambini, ma anche gli adulti, in
fondo ancora un po' tutti dei Peter Pan che amano ancora sognare.
PETER PAN - IL MUSICAL
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di William Shakespeare
traduzione Masolino dAmico
adattamento e regia Luca De Fusco
e con Gaia Aprea, Max Malatesta, Sebastiano Tringali, Giovanni Cal, Cosimo Coltraro,
Piergiorgio Fasolo, Daniele Gonciaruk, Nunzia Greco, Giuseppe Infarinato,
Giovanna Mangi, Stefano Scandaletti, Enzo Turrin
scene Antonio Fiorentino
costumi Vera Marzot
musiche Anton|o D| Po
luci Emidio Benezzi
con Eros Pagni
Teatro Stabile di Catania, Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni
Fondazione Atlantide Teatro Stabile di Verona GAT
in collaborazione con Estate Teatrale Veronese
Uno dei drammi pi affascinanti e discussi usciti dalla penna del drammaturgo inglese.
Nei panni dell'ebreo Shylock - protagonista assoluto - Eros Pagni, che la scorsa
stagione ha incantato la platea dello Storchi con una commovente interpretazione
del Commesso viaggiatore di Arthur Miller.
Avvalendosi della traduzione di Masolino d'Amico, delle scene di Antonio Fiorentino
e dei costumi di Vera Marzot, il regista Luca De Fusco pensa ad un Mercante
raccontato come un flm misterioso e malinconico, ambientato in una venezia esotica,
citt di traffci, spie e avventurieri, pi simile a Macao, Hong Kong o Casablanca che
all'immacolata citt d'arte impressa nella memoria.
Per quale ragione - si chiede De Fusco - un infallibile genio teatrale come Shakespeare
conclude la trama del Mercante nel quarto atto, ma invece di calare il sipario ne scrive
un altro intero, in cui sembra non avere molto altro da aggiungere e divaga, parlando
di musica e anelli? Questa domanda mi tormentava durante i mesi di studio di questa
regia, facendomi sentire come un detective che cerca di decifrare il vero" signifcato
del Mercante. Durante questo work in progress mi sono reso conto di aver fnalmente
trovato la risposta. Shakespeare non conclude il Mercante con il quarto atto, perch
non ha inteso raccontare solo la storia di Antonio e Shylock ma anche quella di Porzia.
E vuole riaffermare la superiorit del gioco sui traffci, della fantasia sulla realt. Ecco
perch conclude questa sua parabola sulla inafferrabilit del reale con l'affascinante
quinto atto, dal signifcato pi che mai inafferrabile. Ecco perch la fne di Shylock non
coincide con la fne della commedia. Alla fne di una lunga indagine su un testo cosi
affascinante, una sorta di prisma sfaccettato in cui non si fnisce mai di scavare, mi
sono trovato in mano ci che non avevo certo immaginato all'inizio: un atto d'amore
verso l'arte, l'immaginazione, in defnitiva, il teatro".
IL MERCANTE DI VENEZIA
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SPETTACOLO IN ALTERANTIVA
di Stefano Massini
regia SERGIO FANTONI
con Ottavia Piccolo, Vittorio Viviani, Silvano Piccardi, Olek Mincer, Francesco Zecca,
scene e costumi Gianfranco Padovani
disegno luci Iuraj Saleri
La Contemporanea
Una scrittura capace di re-
stituire anche visivamente
e con vigore drammatico
il tormento dei personaggi:
Stefano Massini, trenta-
duenne drammaturgo fo-
rentino, si imposto all'at-
tenzione degli addetti ai
lavori e del pubblico con
testi emotivamente coin-
volgenti e dall'architettura
avvincente. Ne un esem-
pio Processo a Dio, con
protagonista un'intensa
Ottavia Piccolo diretta dal-
la mano esperta di Sergio
Fantoni. Per l'attrice - che negli scorsi anni ha commosso le platee in Terra di
latte e miele di Manuela Dviri, dove era un'ebrea israeliana impegnata contro
la guerra in Medio Oriente si tratta di un nuovo e duro banco di prova.
Interpreta infatti Elga Firsch, attrice di origini ebraiche deportata durante il
nazismo al campo di sterminio di Maidanek e sorprendentemente soprav-
vissuta: alla fine del conflitto, Elga decide di portare alla sbarra addirittura
Dio, per avere ragione della sofferenza inflitta al suo popolo. Una provo-
cazione, un gesto coraggioso o forse incosciente quello della donna, che
- assieme al giovane Adek smanioso di vendetta, al rabbino Nachman di-
fensore del Signore, allo Scharfhrer Reinhard in rappresentanza del Reich
e a due anziani e severi giudici - riesce a creare questo drastico, violento
confronto. Un guardarsi negli occhi fra cielo e terra al cui centro il pi
irresolubile e misterioso quesito della storia dell'uomo. Dov' Dio? Dov'
quando si soffre? Dov' quando l'umanit si macchia di azioni crudeli e
insensate?
COLLOQUIO CON OTTAVIA PICCOLO
Da diversi anni affronta personaggi di donne alle prese con grandi tragedie
collettive
Si, donne prese da vicende private ma universali, che sinseriscono in grandi contesti
storici. Cerco di fare attenzione a quello che si muove intorno, sono sempre alla
ricerca di stimoli e il testo di Massini in questo mi corrisponde, mi fa vibrare.
Da dove origina questo processo a Dio?
Dalla terribile insensatezza della tragedia. Ad un certo punto il rabbino Nachman
dice: Fino a quando ci sar una sola Maidanek, sulla faccia della terra, Dio sar
sempre sotto processo.
Sono g|and|ss|me domande, e ovv|amente non c'e ness0na ||soosta dehn|t|va.
Ognuno ci si rapporta con le proprie sensibilit e cultura. Non fondamentale
trovare soluzioni, pu essere utile che le domande restino sospese.
Come mai ha scelto di lavorare con un giovane autore?
Sono stata io a proporlo, lo conoscevo gi. Avevano lavorato insieme ad un video
contro la pena di morte. Gli ho chiesto se aveva un testo con un personaggio
femm|n||e c|e ootesse cost|t0||e 0na shda |nte|essante oe| me. Me |o |a |nv|ato e
lho fatto leggere a Fantoni, dicendogli che era un autore da tenere docchio.
E come si rapporta alla religione e alla fede?
Sono non credente, ma ho una dimensione religiosa, spirituale, che si riversa
t0tta ne||e |nhn|te sf0mat0|e de||'0man|t. Penso a||'0|t|mo h|m d| E|manno O|m|:
Cento chiodi. Non lho visto, ma ho letto che il sottotitolo recita mai nessuna
religione ha salvato il mondo.
In fondo questo mestiere tutto: vede esseri umani che parlano di esseri umani.
La missione raccontare luomo, in tutte le sue sfaccettature, compresa la
violenza e forme pi distese di convivenza civile.
PROCESSO A DIO
STORCHICLASSICO
ABBONAMENTO A 11 SPETTACOLI FISSI
11 spettacoli al Teatro Storchi con 1 alternativa
Platea Balconata e Palco
intero 195,00 ridotto Anziani, Giovani e Gruppi 150,00
Prima e Seconda Galleria
intero 130,00 ridotto Anziani, Giovani e Gruppi 95,00
MODALIT VENDITA ABBONAMENTI
da| 5 a| 23 g|ugno 2007 saranno posti in vendita solo gli
abbonamenti StorchiCLASSICO
da marted| 5 a sabato 9 g|ugno 2007 prelazione
riservata agli abbonati StorchiCLASSICO della
stagione 2006/07 per conferma dello stesso posto e
stesso turno senza effettuare alcun cambiamento.
da marted| 12 a g|oved| 14 g|ugno 2007 vendita
riservata a tutti gli abbonati della stagione 2006/07 che
vogliono cambiare turno o posto.
da venerd| 15 a sabato 23 g|ugno 2007 vendita
aperta a tutto il pubblico.
RIDUZIONI ABBONAMENTI E BIGLIETTI:
Giovani fno a 29 anni, anziani oltre i 60 anni, gruppi di almeno
10 persone
Si rinnova la collaborazione con i Supermercati CONAD e
Ipermercato E. LECLERC/Conad di Modena.
Acquistando l'abbonamento StorchiCLASSlCO avrete diritto a
40,00 di Buoni Sconto utilizzabili presso l'lpermercato e i punti
vendita Conad di Modena e provincia.
Confermando la propria adesione alla stagione 2007/2008 verr
consegnato un ingresso omaggio per lo spettacolo That night
follows day della Compagnia belga VICTORIA con la regia di
Tim Etchells, spettacolo che inaugurer il 12 ottobre prossimo
la terza edizione di VIE Scena Contemporanea Festival.
Per la vendita di tutti gli altri tipi di abbonamento la
b|g||etter|a r|apr|r marted| 4 settembre 2007.

Abbonamento TEATRO DELLE PASSIONI con scelta della


data di rappresentazione e del posto valido a 6 spettacoli.
RISERVATO AI SOCI COOP
Abbonamento INVITO A TEATRO 8 spettacoli al Teatro Storchi
a posto fsso.
Abbonamento INVITO A TEATRO con OPERETTA 8 spettacoli
di prosa pi 3 operette a posto fsso. Per ogni tessera 2
abbonamenti. Dal 4 al 15 settembre prelazione per gli abbonati
della stagione 2006/07.
Abbonamento StorchiOPERETTA - 3 operette a posto fsso.
Dal 4 al 15 settembre prelazione per gli abbonati della stagione
2006/07
Abbonamento QUATTROCARD riservato esclusivamente a
giovani fno a 20 anni e ai possessori della StudentCard (esclusi
gli spettacoli: Peter Pan ll Musical, SLAvA'S SNOWSHOW e i
fuori abbomnamento ).
CARNET 7 TAGLIANDI valido per 7 ingressi al Teatro
Storchi e al Teatro delle Passioni con scelta del titolo, data di
rappresentazione e del posto.
CARTATEATRO tessera prepagata a scalare valida per tutti gli
spettacoli del Teatro Storchi e del Teatro delle Passioni (escluso
Peter Pan ll Musical e SLAvA'S SNOWSHOWj.
Indirizzi e orari biglietterie:
Biglietteria dei Teatri
Via Scudari, 28 Modena
tel. 059.2032993 fax 059.2032998
martedi e sabato dalle 10 alle 19
mercoledi e giovedi dalle 10 alle 13
venerdi dalle 15 alle 19
Biglietteria telefonica
tel. 059.2136021 fax 059.211426
dal lunedi al venerdi dalle 9 alle 13
www.emiliaromagnateatro.com
ABBONAMENTI STAGIONE 2007 2008
14
VIA GANACETO, 129
41100 MODENA
Tel. 059 2136011
15 15 15 15
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La terza edizione di VIE proporr un nuovo articolato viaggio nella rappresentazione
contemporanea, una rassegna di visioni e azioni, spesso spiazzanti, mai consolatori,
che interrogano l'uomo e la realt in cui vive. La scena contemporanea di per
s un terreno artistico in continua e sfuggente evoluzione: VIE si propone dunque
come una splendida occasione per esercitare la propria curiosit su quanto
propongono oggi gli artisti in ambito internazionale, alternando gli spettacoli di
compagnie teatrali gi affermate alle folgoranti intuizioni di giovani outsider.
ll programma ancora in corso di defnizione ma si possono gi annunciare
alcune presenze, tre in particolare: That night follows day della Compagnia belga
Victoria con la regia di Tim Etchells, Sonja, nuovo spettacolo del regista lettone
Alvis Hermanis e Il sacro segno dei mostri, nuova creazione di Danio Manfredini.
I primi due spettacoli citati arriveranno a Modena in prima nazionale, mentre il
lavoro di Manfredini debutter in luglio al Mittelfest di Cividale del Friuli.
That night follows day ha debuttato lo scorso maggio al Kunsten Festival des Arts
di Bruxelles. In scena ci sono 17 bambini. Tim Etchells il fondatore e regista
dei Forced Entertainment, compagnia londinese il cui lavoro da anni si esprime
attraverso svariate forme d'arte, dal teatro alla live art, alle installazioni ai video
e media digitali.
Sonja invece il nuovo spettacolo di Hermanis, ispirato ad un racconto di
Tat'jana Tolstaj, salutato con entusiasmo dal pubblico e dalla critica dei festival
europei: una nuova creazione dell'autore di By Gorky, visto
nella prima edizione di VIE.
Danio Manfredini andr a indagare, insieme ad altri 6 attori,
il mondo e l'atmosfera del disagio psichico, un tema molto
caro all'artista milanese che per anni ha insegnato pittura
in una casa di cura per malati psichiatrici. I sentimenti, le
sensibilit di alcune di queste fgure, saranno il fulcro di
questa nuova creazione.
Il programma sar disponibile pi avanti sul sito www.viefestivalmodena.com
DA VEDERE / I FESTIVAL DELLESTATE 2007
Festival delle Colline Torinesi
www.festivaldellecolline.it
Ravenna Festival
www.ravennafestival.org
Santarcangelo dei Teatri
www.santarcangelofestival.com
Drodesera>Centrale Fies
www.drodesera.it
Festival dAvignon
www.festival-avignon.com
Volterra Teatro
www.volterrateatro.it
Festival Internazionale di Polverigi
www.inteatro.it
Mittelfest
www.regione.fvg.it/mittelfest
VIE SCENA CONTEMPORANEA FESTIVAL
III edizione
12 20 OTTOBRE 2007
GUIDO SCARABOTTOLO ILLUSTRA VIE 2007 E LA PROSSIMA STAGIONE TEATRALE DI
EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE
Laureato in architettura presso il Politecnico di Milano. Attivo dal 1975 come
illustratore e grafco, ha collaborato con i maggiori editori italiani, le principali
agenzie di pubblicit e la RAI. Attualmente progetta tutte le copertine per Ugo
Guanda Editore e ne illustra alcune. Con Giovanna Zoboli ha pubblicato Storie
dellanno scorso, Vita e passione di B.T., quadro, Love (libri a naso editore) e Una
vita, |omanzo metahs|co (Ugo Guanda Editore).
Suoi lavori sono stati selezionati per la pubblicazione da JAPAN'S CREATORS
ANNUAL, BAT (France) GRAPHIS (U.S.A.), AMERICAN ILLUSTRATION (U.S.A.),
Society of Illustrators Annual (U.S.A.). Vive e lavora a Milano.
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