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Arthur Conan Doyle Il Cliente Illustre

(The Illustrious Client)

La cosa non pu nuocere, ora - osserv Sherlock Holmes quando, per la decima volta in molti anni, gli chiesi di render nota l'avventura che sto per narrare. E con queste parole ottenni, alfine, l'autorizzazione di descrivere quello che considero come il momento pi delicato della carriera del mio amico. Tanto Holmes che io avevamo un certo debole pel bagno turco. E fu precisamente mentre fumavamo una sigaretta nella benefica stanchezza dell'asciugatoio, che trovai il mio amico meno reticente e pi accessibile di quanto non lo fosse mai stato; fino allora. Nel piano superiore dello stabilimento di via Northumberland, in un cantuccio appartato, vi sono due cuccette disposte una a fianco all'altra. Era precisamente su queste che ci trovavamo distesi il 3 settembre 1903, il giorno in cui ha inizio il presente racconto. Avevo chiesto ad Holmes se vi fosse qualche cosa di eccezionale in vista ed egli, per tutta risposta, aveva tratto fuori dalle lenzuola che lo avviluppavano una delle sue lunghe braccia, sottili e nervose, estraendo una busta dalla tasca interna della giacca appesa al muro accanto a lui. - Pu darsi che si tratti di un esaltato e, magari, di un pazzo, come pure che sia questione di vita o di morte, - mi disse, porgendomi il biglietto. - Ad ogni modo, non ne so pi di quanto mi dicono queste poche righe. Il biglietto proveniva dal Carlton Club e portava la data della sera precedente. Ed ecco quello che vi lessi: - Sir James Damery presenta i suoi omaggi al signor Sherlock Holmes e lo avverte che passer da lui alle quattro e mezzo di domani. Sir James Damery si permette far notare che il motivo pel quale desidera consultare il signor Holmes di natura molto delicata ed importante. Confida, quindi, che il signor Holmes far di tutto per concedergli tale colloquio e che vorr tenerlo informato in proposito con una telefonata

al Carlton Club. - Non ho bisogno di dirvi, caro Watson, che gli ho confermato l'appuntamento, - aggiunse Holmes, mentre gli ritornavo il foglio. - Lo conoscete, voi, questo sir James Damery? - So soltanto che il suo nome molto noto nell'alta societ. - Ebbene, allora posso dirvi qualche cosa di pi e, cio, che egli gode di una certa reputazione pel fatto che sa accomodare delle faccende molte delicate e che non debbono apparire sui giornali. Ricorderete, a proposito, i suoi negoziati con sir George Liwis nell'affare Hammerford Will. un uomo di mondo, questo sir Damery, e con una certa disposizione naturale per la diplomazia. Sono tenuto, dunque, a credere che non si tratti di cosa da poco e che abbia, in certo qual modo, un effettivo bisogno della nostra assistenza. - Della nostra, Holmes? E perch? - Certamente, Watson, se vorrete essere cos buono da aiutarmi. - Me ne sentir onorato. - In tal caso, eccovi dunque l'ora fissata pel colloquio, le quattro e mezzo. Fino a quel momento, possiamo pensare ad altro. La camera che abitavo, in quel tempo, era situata nella Queen Anne Street e, tuttavia, prima dell'ora fissata per l'appuntamento, mi trovavo gi a Baker Street. Nell'istante preciso in cui scoccava la mezz'ora, veniva annunziato il colonnello sir James Damery. Credo quasi inutile il descriverlo, poich molti ricorderanno ancora la sua caratteristica persona, alta, robusta e tarchiata, il suo largo volto sempre raso di fresco e, soprattutto, la sua voce armoniosa. I suoi occhi grigi, da irlandese, esprimevano la sincerit, e le sue labbra, mobili e sorridenti, rivelavano un carattere oltremodo schietto e gioviale, mentre il suo cilindro lucidissimo, il suo soprabito scuro, ogni dettaglio, infine, della sua persona, dalla perla appuntata sulla cravatta di satin nero all'impeccabile terso luccicore delle scarpe di vernice, tutto, insomma, in lui, indicava una cura meticolosissima nel vestirsi, per la quale era famoso. La sua massiccia, imponente, aristocratica persona sembrava dominare la piccola stanza. - Ero, naturalmente, preparato a trovare qui il dottor Watson not egli con un cortese inchino. - La sua collaborazione pu esserci preziosa poich, stavolta, avremo a che fare con un uomo che ha la consuetudine della violenza, capace persino di compiere un ferimento per un nonnulla. Potrei,

anzi, aggiungere, senza tema di esagerare, che non esiste, forse, in tutta l'Europa un uomo pi pericoloso di lui. - Ho avuto molti avversari, nella mia carriera, ai quali era stata affibbiata questa lusinghiera attribuzione - rispose Holmes con un sorriso. Non fumate, sir James? - aggiunse poi. No?... allora mi scuserete se accendo la pipa. Dunque, per tornare al nostro individuo, s'egli veramente pi pericoloso del defunto professor Moriarty o del colonnello Sebastian Moran, allora bisogna proprio dire che vale la pena di esserci riuniti qui per parlare di lui. Posso chiedervi il suo nome? - Avete mai inteso parlare del barone Gruner? - Volete alludere all'assassino austriaco? Il colonnello Damery alz le mani inguantate, dando in una risata. - Siete unico al mondo, signor Holmes. Straordinario! Cosicch sapete gi che si tratta d'un assassino? - Sono solito seguire, per la mia professione, tutti i particolari dei delitti che si svolgono sul continente. Chi ha avuto la possibilit di leggere quanto accaduto a Praga, non pu pi conservare alcun dubbio sulla colpevolezza di quell'uomo. Non stata che per una pura formalit tecnica della legge e per la morte di un testimonio ch'egli si salvato. E sono cos sicuro che stato lui ad uccidere sua moglie, in quello che fu chiamato un accidente accaduto al Passo dello Spluga, come avrei potuto esserlo se fossi stato presente al fatto. So anche che venuto in Inghilterra e che ha il presentimento di dovermi dare, presto o tardi, da lavorare. Che altro pu dunque aver commesso di nuovo il barone Gruner? Suppongo che non si tratti della vecchia tragedia che torna nuovamente a galla. - Affatto, si tratta invece di qualche cosa ancora pi grave. Se il vendicare un delitto cosa importante, l'impedirlo ancora pi importante. una cosa terribile, signor Holmes, vedere un evento pauroso, una situazione atroce che si delinea innanzi ai vostri occhi, intuire chiaramente quale ne sar la conclusione e, tuttavia, trovarsi nella pi assoluta incapacit di impedire che si verifichi. Mi domando se possibile concepire, per un essere umano, una situazione pi penosa. - Forse no. - Allora, voi simpatizzerete col cliente nel cui interesse agisco. - Non immaginavo che foste un semplice intermediario. Chi , dunque, l'interessato? - Signor Holmes, dovrei pregarvi di non insistere nella domanda. Mi

assolutamente necessario poterlo assicurare che il suo nome onorato non verr in alcun modo implicato nella faccenda. I motivi che lo spingono ad agire sono onorevoli e cavallereschi al sommo grado, ma egli preferisce rimanere nell'ombra. Non ho bisogno di dirvi che i vostri emolumenti saranno garantiti e che vi verr data piena libert d'azione. In ogni caso, il vero nome del vostro cliente non dovrebbe esistere per voi. - Me ne dispiace - rispose Holmes. - Sono abituato a trovare un mistero in capo ad ogni caso che mi si presenta, ma il trovarne uno anche all'altro capo mi confonderebbe troppo. Temo, sir James, che dovr declinare l'offerta. Il nostro visitatore parve grandemente turbato. Il suo largo volto espressivo si oscur per l'emozione e per la delusione. - Debbo dirvi, signor Holmes, che non vi rendete conto delle conseguenze che il vostro rifiuto pu produrre - rispose. Mi proponete un dilemma molto serio poich sono perfettamente sicuro che vi sentireste orgoglioso di interessarvi del caso se fossi autorizzato a farvi quel nome. Ma, purtroppo, una promessa data mi impedisce di rivelarlo. Posso, almeno, esporvi ci che sono autorizzato a dire? - Senza dubbio, sempre, per, che resti inteso che non mi impegno per nulla. - Basta cos, allora. Per entrare in argomento, avrete certamente udito parlare del generale De Merville. - De Merville, famoso pel fatto d'arme di Kyber Pass? S, ho infatti inteso parlare di lui. - Egli, dunque, ha una figlia: Violetta De Merville, giovane, ricca, bella e dall'educazione raffinata, una creatura meravigliosa sotto ogni aspetto, insomma. Ed appunto questa sua figliola, quest'incantevole e innocente fanciulla che dobbiamo cercare a tutti i costi di salvare dagli artigli di un demonio. - Debbo, quindi, concludere che il barone Gruner ha dell'ascendente su di essa. - Il pi forte ascendente che si possa esercitare su una donna: l'amore. Quest'individuo, come forse gi saprete, di una prestanza straordinaria ed ha, inoltre, quei modi affascinanti, quella voce suadente e quell'aria di romanzo e di mistero che piacciono tanto alle donne. Si dice, anzi, che abbia l'intero sesso debole alla sua merc, e che ne approfitti largamente. - Ma come riusc un tal uomo ad incontrare una signorina del

lignaggio di Violetta De Merville? - Fu a bordo di un yacht, durante una crociera nel Mediterraneo. I componenti la comitiva, sebbene scelti con cura, pagavano la propria quota di passaggio e, senza dubbio, i promotori della gita conobbero in ritardo il vero carattere del barone. Il furfante si attacc, dunque, alla fanciulla col risultato di conquistarne in breve il cuore. E difficile dire in che modo essa lo ami. La poveretta si strugge, come ossessionata di lui, al punto che per essa non esiste pi nulla sulla terra oltre il barone. N vuole mai udir pronunziare una parola contro quest'individuo. Tutto stato tentato per guarirla da questa specie di pazzia, ma senza alcun successo. A farla breve, ella si propone di sposarlo il prossimo mese e siccome ha ormai raggiunto la maggiore et e possiede una volont di ferro, difficile trovare il modo d'impedirglielo. - Ha saputo nulla dell'avventura austriaca del barone? - Quello scaltro demonio le ha narrato ogni suo, anche pi insignificante, scandalo ormai di dominio pubblico, ma sempre in modo tale da apparire ai suoi occhi come un martire innocente. Essa, si capisce, accetta assolutamente la sua versione e non vuole ascoltarne altre. - Perbacco! ma vedo ora che voi, senza accorgervene, mi avete rivelato il nome del vostro cliente. , senza dubbio, il generale De Merville, vero? Il nostro visitatore si agit sulla poltrona. - Potrei ingannarvi rispondendovi affermativamente, signor Holmes, ma preferisco essere sincero. Vi dir dunque, anzitutto, che De Merville un uomo finito. Il forte soldato rimasto gravemente scosso da questo capriccio di sua figlia, cos da perdere il controllo dei nervi, quel controllo che non gli manc mai sul campo di battaglia. Ed divenuto, ora, un vecchio, un debole, assolutamente incapace di fronteggiare un manigoldo pieno di energia e di vigore come quest'Austriaco. Il mio cliente, tuttavia, un vecchio amico del generale, che l'ha conosciuto intimamente per molti anni e che ha sempre dimostrato un interesse paterno per la giovane, fin da quando essa era una bambina, ragione per cui non pu assistere impassibile allo svolgersi di questa tragedia, senza fare il possibile per evitarla. D'altra parte, la polizia ufficiale di Scotland Yard non ha alcun motivo per intervenire. Ed stato dunque lui che mi ha suggerito di rivolgermi a voi, ma dietro promessa ch'egli non si sarebbe trovato immischiato in alcun modo nella faccenda. Non dubito neppure, signor Holmes, che voi, con la vostra eccezionale perspicacia, non riusciate ben presto, a mezzo della mia

persona, a rintracciare il mio cliente, ma dover mio chiedervi, come punto d'onore, di astenervi dal far ci e di non violare in alcun modo il suo incognito. Holmes ebbe un sorriso enigmatico. - Credo di potervelo promettere con sicurezza, - disse. - Posso, anzi, aggiungere che il vostro problema comincia ad interessarmi e che mi preparo ad esaminarlo con cura. In che modo potr tenermi in contatto con voi? - Mi troverete al Carlton Club. Ma, in caso d'urgenza, ecco il numero di un telefono privato: XX 31. Holmes lo not nel suo taccuino, dopo di che si sedette, tenendolo aperto sulle ginocchia e continuando a sorridere. - L'attuale indirizzo del barone, per favore? - chiese poi. - Vernon Lodge, nei pressi di Kington. Si tratta, come vedrete, di un gran palazzo. L'individuo stato fortunato in alcune speculazioni poco chiare ed , ora, un uomo ricco, il che, naturalmente, serve a farne un avversario ancora pi pericoloso. - Abita l, attualmente? - S. - Oltre a ci che mi avete esposto, potreste darmi qualche nuova informazione sul suo conto? - So che ha delle abitudini dispendiose. un amatore di cavalli. Per qualche tempo, fu anche un assiduo al polo, ad Hurlingham, ma l'affare di Praga fece rumore e dov quindi lasciare questo divertimento mondano. pure un collezionista di libri e di quadri e sembra, anzi, dotato di un notevole gusto artistico. Oltre a ci, credo che sia anche un intenditore di porcellane cinesi. Mi pare, anzi, che abbia scritto un libro sull'argomento. - Una mente complessa, - osserv Holmes. - Tutti i grandi criminali presentano questa caratteristica. Il mio vecchio amico Charlie Peace, ad esempio, era un virtuoso del violino e Wainvrigh un artista di non comune valore. Potrei citarvi molti casi del genere. Bene, sir James, informerete il vostro cliente che mi sto interessando al barone Gruner. Non posso dirvi altro, per ora. Dispongo di diverse fonti d'informazioni personali e credo di poter affermare che riusciremo a trovare molti mezzi per risolvere la faccenda. Quando il nostro visitatore ci ebbe lasciati, Holmes si immerse cos a

lungo in una profonda meditazione che dubitai avesse dimenticato la mia presenza. Alfine, sembr ridestarsi d'un tratto. - Ebbene, Watson, non vi viene nessuna idea? - chiese. - Credo che fareste bene a vedere la signorina in persona. - Caro Watson, se il suo povero padre, vecchio e rovinato com', non riesce a smuoverla dalla sua idea, come potrei riuscire io che rappresento per lei uno sconosciuto? Tuttavia, v' qualche cosa di buono in questo suggerimento, nel caso dovesse fallire ogni altra risorsa. Ma credo che sia meglio incominciare da un'altra parte. Ho come il pensiero che Shimwell Johnson possa esserci d'aiuto. Non ho mai avuto occasione di menzionare Shimwell Johnson in queste Memorie poich ben di rado mi capitato di descrivere le ultime vicende della carriera del mio amico. Dir, dunque, a maggior chiarezza del lettore, che, sul principio di questo secolo, Johnson divenne un nostro prezioso coadiutore. Costui, mi spiace dirlo, era stato dapprima un briccone pericoloso ed aveva subito due processi a Parkhust. Ma, in seguito, pentitosi definitivamente, era entrato ai servizi di Holmes quale agente segreto, mettendolo, cos, in contatto con l'immenso mondo criminale di Londra e procurandogli delle informazioni che, spesso, si dimostrarono di una importanza vitale. Se Johnson fosse stato un informatore della polizia, avrebbe senza dubbio destato subito dei sospetti nell'ambiente equivoco della citt, ma siccome egli non s'interessava mai ai casi destinati a finire in tribunale, cos la sua attivit passava quasi inavvertita agli occhi dei compagni. Data, poi, la fama che gli veniva dai due processi subiti, egli aveva libero ingresso in qualsiasi locale notturno, taverna o bisca che fosse, e la sua facolt di pronta intuizione, unita a una grande perspicacia, faceva di lui un agente informativo ideale. Ed era appunto a questo individuo che Sherlock Holmes pensava di rivolgersi. Non mi riusc possibile seguire i primi passi compiuti dal mio amico in questa nuova avventura, dato che dovetti sbrigare alcuni affari urgenti personali. Ma lo trovai quella sera da Simpson, dove ci eravamo dati convegno, e laggi, in quel locale di lusso, mentre sedevamo a un tavolino, osservando la interrotta fiumana di gente che percorreva lo Strand, egli mi diede alcune informazioni su quanto aveva compiuto nella mattinata.

- Johnson all'opera mi spieg. - Egli pu raccogliere delle indicazioni preziose nei recessi pi oscuri della malavita, poich proprio nei bassifondi, dove si annida il delitto, che noi dobbiamo andare a cercare i segreti di quest'uomo. - Ma se la signorina De Merville non vuole ammettere per vero quello che gi noto a tutti, come potrebbe una nuova rivelazione della natura criminale di quell'individuo distoglierla dai suoi propositi? - Chi lo sa, Watson! Il cuore e l'anima della donna sono degli enigmi insolubili per l'uomo. Un omicidio, ad esempio, potrebbe essere spiegato e perdonato da una donna, mentre la pi insignificante delle offese potrebbe inviperirla. Il barone Gruner ha, inoltre, sentore della mia attivit. - E come mai? - Non vi ho ancora spiegato il mio piano,Watson, ma, a farla breve, vi dir che sono deciso a venire ai ferri corti con quest'individuo. Desidero incontrarmi faccia a faccia con lui e capire di che stoffa fatto. Stamane, dopo che ebbi impartito a Johnson le mie istruzioni, presi un cab e mi recai a Kingston a trovare il barone che mi accolse nella maniera pi affabile. - Vi ha riconosciuto? - Non gli stato difficile riconoscermi pel semplice fatto che gli avevo inviato prima il mio biglietto da visita. un eccellente antagonista, freddo come il ghiaccio, con una voce suadente e dolce di zerbinotto da gran mondo, ma velenoso come un cobra. Per natura, un vero aristocratico del delitto e la sua fatuit superficiale di uomo elegante, da salotto, cela tutto l'orrore e la crudelt dell'assassino. Sono proprio contento che la mia attenzione sia stata attirata su un simile individuo. - Mi dite che si dimostrato affabile con voi. - Come un gatto in agguato, che cerchi di rassicurare i topi. Spesso, l'affabilit di certa gente pi micidiale della violenza delle anime volgari. Il suo saluto fu caratteristico: - Sapevo, signor Holmes, che presto o tardi avrei avuto il piacere d'una vostra visita - mi disse. - Siete stato, senza dubbio, incaricato dal generale De Merville di mandare a monte il mio matrimonio con sua figlia Violetta. Si tratta di questo, non vero? Non potei negarlo. - Rovinereste la vostra ben meritata fama, - mi rispose. - Non questo, infatti, un caso dal quale possiate aspettarvi qualche probabilit di successo. Compireste un lavoro sterile che, del resto, non vi offrir alcun

pericolo. Permettetemi, dunque, che vi consigli di tutto cuore a voler rinunziare senz'altro all'impegno assunto. - strano - risposi, - poich questo l'istesso consiglio che venivo a darvi. Ho molta considerazione per la vostra intelligenza, barone, e quel poco che ho potuto conoscere di voi non , certo, suscettibile di mutare la mia opinione. Permettetemi, dunque, che vi ponga la questione da uomo a uomo: nessuno desidera frugare nel vostro passato e recarvi degli imbarazzi. Ci che stato stato e voi navigate, ora in buone acque. Ma nel caso che persistiate a voler concludere questo matrimonio, allora bene che vi sia noto che vi procurereste molti nemici altolocati i quali non vi daranno tregua, finch non vi sarete convinto che in Inghilterra non spira pi buon vento per voi. Ma spero che vorrete, senza dubbio, mostrarvi pi saggio, col lasciare in pace la signorina, poich credo che non sarebbe certo piacevole per voi se ella venisse a conoscenza di molti fatti della vostra vita trascorsa. Mentre il barone mi ascoltava, le estremit impomatate dei suoi baffetti si agitavano sotto il suo naso, come le antenne di un insetto. Quando ebbi terminato, diede in una breve risata. - Vorrete perdonare la mia allegria, signor Holmes, - mi rispose. Ma veramente comico il vedervi giocare una partita senza carte in mano. Nessuno, in questo caso, potrebbe farlo meglio di voi, ma la cosa in egual modo commovente. Non una carta, signor Holmes, capite? neppure la pi insignificante! - Lo credete? - Ne sono convinto. Permettetemi, tuttavia di chiarire la cosa, dato che mi sento cos sicuro da non temere di nulla. Mi reputo, dunque, abbastanza fortunato di poter godere dell'affetto pi completo di questa signorina. E quest'affetto, tenetelo bene in mente, mi stato concesso dopo che le ho narrato in modo ben chiaro tutte le disgraziate peripezie della mia vita trascorsa. E le ho fatto pure capire che, delle persone malvagie o interessate, fra le quali, spero, vi vorrete riconoscere, sarebbero andate da lei, presto o tardi, a narrarle queste cose. Di conseguenza, le ho pure insegnato come dovrebbe trattarle. Avete, per caso, sentito parlare della suggestione postipnotica, signor Holmes? Ebbene, allora vedrete come agisce. Del resto, sempre lecito a un uomo di una certa levatura adoperare l'ipnotismo purch non si compiano azioni volgari o delittuose. Cosicch, per concludere, essa pronta a farvi la miglior accoglienza e a fissarvi un colloquio, poich si dimostra sempre dolcissima alla volont di suo padre,

salvo che in questa faccenduola. Cosicch, Watson, mi sembr che dopo queste parole non ci fosse altro da dire e presi congedo da lui con la pi dignitosa freddezza che mi fu possibile dimostrargli. Ma non avevo neppure toccato la maniglia della porta che egli mi ferm. - Signor Holmes, - aggiunse, conoscevate Le Brun, l'agente francese? - S - risposi. - Sapete quello che avvenuto di lui? - Ho udito dire che stato ferito da alcuni apaches a Montmartre e rovinato per la vita. - Proprio cos, signor Holmes, e, per una curiosa coincidenza, egli aveva incominciato a indagare nella mia vita da appena una settimana. Spero che non farete l'istesso, signor Holmes. una cosa che non porta fortuna, questa. Parecchi l'hanno gi notato. L'ultima parola che posso dirvi, dunque, di seguire la vostra strada e di lasciarmi andare per la mia. Ed ecco come stanno le cose. Ora siete al corrente di tutto, Watson. - L'individuo mi sembra pericoloso! - Tremendamente pericoloso. Disprezzo i fanfaroni, ma costui un uomo che dice sempre meno di ci che pensa di fare. - Ma proprio necessario che vi interponiate, Holmes? Vi interessa seriamente che costui non sposi la ragazza? - Considerando che egli stato, senza dubbio, l'uccisore della sua ultima moglie, dovrei dirvi che la cosa mi interessa immensamente. E poi, devo accontentare il mio cliente. inutile discutere su questo. Quando avrete finito di bere il vostro caff, farete bene a venire a casa mia perch vi troveremo certamente l'amico Shimwell con delle notizie. Trovammo, infatti, a casa, quello strano tipo il cui faccione lentigginoso e volgare era avvivato da due occhi penetranti i quali rappresentavano gli unici segni esteriori della sua mentalit astuta e sagace. Senza dubbio, egli si era immerso, quel giorno, in quello che rappresentava il suo ambiente e doveva avervi fatto una buona pesca poich sul divano di fronte a lui stava seduta una giovane donna, alta e sottile, sul cui volto pallido e intensamente espressivo si potevano notare le devastazioni lasciatevi dal vizio e dal dolore in pochi anni d'un'esistenza atroce. - Costei miss Kitty Winter - spieg Shimwell Johnson agitando la

sua grossa mano a mo' di presentazione. - Sono riuscito a rintracciarla, signor Holmes, un'ora dopo aver ricevuto il vostro biglietto. - facile trovarmi - interruppe la giovane. - Non vi cantuccio di quell'inferno di Londra che non mi conosca. E poi, Porky Shimwell non ignora il mio vecchio indirizzo. Noialtri siamo vecchie conoscenze, non vero, Porky? Per tutti i diavoli, un altro e non noi dovrebbe trovarsi nell'inferno pi profondo se vi fosse una giustizia quaggi. Intendo parlare dell'uomo a cui tenete dietro, signor Holmes. Holmes sorrise. - Siamo della vostra opinione, signorina Winter - rispose. - Se davvero posso aiutarvi a cacciarlo nel luogo in cui merita di vivere, ebbene, sono a vostra disposizione fino all'ultimo, - aggiunse la nostra visitatrice con veemente calore. V'era tale intensit di odio nel suo volto bianco e gelido e nei suoi occhi scintillanti, quale ben di rado possibile osservare in un uomo o in una donna. - Non necessario che indaghiate sul mio passato, signor Holmes. La cosa non ha importanza. Ma quello che sono oggi, lo devo unicamente ad Alberto Gruner! Ah, se potessi trascinarlo gi... - Ed ella ebbe una breve risata mentre agitava convulsivamente le mani contratte in aria. Ah! se potessi cacciarlo gi, nell'abisso dove ha spinto tanta altra gente! - seguit. - Credo che conoscerete gi di che si tratta - interruppe Holmes. - Porky, Shimwell me ne ha fatto cenno. Il barone sta perseguitando, ora, un'altra povera sciocca e desidera sposarla in questi giorni. E voi volete evitare ci, non vero? Fate benissimo. Credo che ne sappiate gi abbastanza sul conto di questo demonio, se volete impedire a tutti i costi a una ragazza, in pieno possesso delle sue facolt mentali, di discendere alla mia pari. - La poveretta non ragiona pi. pazzamente innamorata. Le gi stato riferito tutto quello che si sa circa il barone, ma ella non se ne cura. - Non le hanno accennato al delitto commesso da lui? - S. - Cielo! Questo si che significa non avere i nervi a posto! - Essa considera tutte queste accuse come delle semplici calunnie. - Non potreste esibirle delle prove? - Benissimo; quello che pensavamo noi. Ma non potreste aiutarci a procurarle?

- Non sono io stessa una prova? E se mi recassi da lei e le raccontassi tutto quello che mi ha fatto? - Vorreste far ci?... Voi?... - Se lo vorrei!... - Bene! un tentativo che vale la pena di essere effettuato. Il barone, per, ha gi messo al corrente la signorina di quasi tutte le sue colpe ottenendone il perdono al punto che essa non vuole pi riaprire la questione. - Si vede che non le avr raccontato tutto - riprese miss Winter. - un ammaliatore di donne, quell'uomo! Per quanto mi avessero detto di tenermi in guardia, lo amavo anch'io, un tempo. E tutte le torture che m'inflisse allora le infligger, senza dubbio, fra breve, a quella povera sciocca! Ho notato, per, in lui, una cosa che mi ha colpito. S, perbacco! E se non fosse stato per il suo linguaggio velenoso e menzognero che calma e lusinga, lo avrei lasciato quella notte stessa. Egli, dunque, ha un libro, un libro rilegato in cuoio bruno con una serratura e il suo stemma in oro sulla copertina. Credo che quella notte dovesse essere un po' ubriaco, altrimenti non me lo avrebbe mostrato. - Perch? Cosa conteneva quel libro? - Vi dir, signor Holmes, che quest'uomo fa collezione di donne e ne va superbo, proprio come coloro che raccolgono insetti o farfalle. Ed ha tutto conservato in quel libro. Fotografie, nomi, dettagli, ogni cosa, insomma, che possa riguardare le sue vittime. Era, quello, il libro di una bestia, non di un uomo. E il miglior titolo che avrebbe dovuto apporvi sul dorso sarebbe, a mio parere, questo: Anime che ho rovinate. Tuttavia, se il libro non vi serve, inutile ch'io vi racconti queste cose, se invece, pu esservi utile, allora non vi sar difficile ottenerlo. - Dove si trova? - Come potrei dirvi dove si trova? da pi di un anno che ho lasciato il barone. So, per, dove lo teneva allora. un uomo preciso e meticoloso nelle sue faccende Adalberto, cosicch pu darsi che il libro sia nascosto ancora in una casella della vecchia scrivania, nello studio interno. Conoscete la sua casa? - Sono stato ricevuto nel suo studio, - rispose Holmes. - Di gi? E avete iniziato il lavoro appena stamattina? Si vede che non siete solito perder tempo, voi! Benissimo, credo che stavolta il caro Adalberto abbia trovato davvero chi fa per lui. L'altro studio, dunque,

contiene il vasellame cinese e un grosso armadio a vetri fra le due finestre... dietro lo scrittoio la porta che conduce in una piccola camera, dove egli solito tenere le sue carte e le cose personali. - E' non ha paura degli scassinatori? - Adalberto non un codardo. Nemmeno il suo peggiore nemico potrebbe muovergli quest'accusa. E poi, nello studio, vi un campanello d'allarme per la notte. Del resto, non vi nulla laggi che possa tentare la cupidigia di uno scassinatore a meno che costui voglia portarsi via le porcellane cinesi. - Non ne varrebbe la pena - afferm reciso Shimwell Johnson, con la sua voce sicura di competente. - Nessuno, credete a me, si prenderebbe la briga di rischiare il carcere o, magari, la pelle per della roba che non si pu n fondere, n vendere. - Proprio cos - disse Holmes. - Ebbene, miss Winter, se vorrete passare da me domani sera, alle cinque, avr avuto modo, nel frattempo, di considerare se la vostra proposta di vedere personalmente la signorina pu offrire qualche probabilit di successo. Vi sono molto grato pel vostro aiuto e non ho bisogno di aggiungere che il mio cliente vi prender in considerazione. - Niente di tutto questo, signor Holmes - esclam la giovane. - Non ho bisogno di denaro, io! Fatemi vedere quest'uomo nel fango, ed io avr ottenuto cos tutto quello che desidero e per cui lavoro. Voglio vederlo nel fango, con i miei piedi sulla sua faccia maledetta. Ecco il compenso che domando per la mia opera. Sar con voi domani o in qualsiasi altro giorno, fino a che vi troverete sulle sue tracce. Porky sapr dirvi dove potrete trovarmi in qualsiasi ora del giorno. Non vidi Holmes fino alla sera seguente, quando ci ritrovammo di nuovo a pranzo al ristorante sullo Strand. Ma non appena gli chiesi se avesse avuto fortuna nella sua nuova intervista egli si strinse nelle spalle. Fu solo di l a poco che egli prese a narrarmi gli avvenimenti occorsigli nel frattempo, ma il suo rapporto, conciso ed arido, necessita di alcuni ritocchi per poter essere tradotto nei termini di una esposizione ordinaria. - Anzitutto, non incontrai alcuna difficolt nell'ottenere l'appuntamento con la signorina, - mi disse egli - poich la ragazza ostenta quasi verso suo padre una passiva ubbidienza filiale in tutte le cose

secondarie, senza dubbio col proposito di meglio legittimare la sua prossima rottura con lui. Il generale, dunque, mi telefon che tutto era pronto. La terribile miss Winter fu puntuale all'appuntamento, cos che alle cinque e mezzo una vettura ci deponeva davanti al numero 104 di Berkeley Square, dove il vecchio soldato risiede, in uno di quei grigi e imponenti castelli londinesi che farebbero, nel loro confronto, apparire frivola anche una chiesa. Un domestico ci introdusse in un salotto dalle cortine gialle, dove la signorina era ad attenderci sdegnosa, pallida, assente e gelida come una statua di neve su una montagna. Non so come descriverla, Watson. Forse potrete incontrarla prima che la faccenda sia terminata, e allora vi sar facile giudicare coi vostri occhi. bella, indiscutibilmente, ma di quella eterea bellezza ultraterrena propria di certi fanatici il cui pensiero stato posto dalla natura troppo in alto. Ho veduto di simili volti in alcuni quadri dei vecchi maestri del Medio Evo. - Non posso immaginare come un uomo cos bestiale abbia posto i suoi artigli su quella creatura. - Forse saprete, Watson, come, spesse volte, gli estremi si tocchino: lo spirituale si unisce al materiale, l'uomo della caverna all'angelo. Ebbene, vi assicuro che non mi capiter mai pi di vedere un caso peggiore di questo. Ella, naturalmente, sapeva il motivo della nostra visita poich il mascalzone non aveva perduto tempo nel prevenirla contro di noi. La presenza di miss Winter, poi, dovette sorprenderla alquanto, almeno cos penso, tuttavia ella ci indic le nostre sedie col gesto di una madre badessa che riceva due mendicanti lebbrosi. - Ebbene, signore, - incominci con una voce gelida come il vento che spira da un iceberg - il vostro nome mi noto. Siete stato incaricato, come comprendo, di calunniare il mio fidanzato, barone Gruner. soltanto dietro richiesta di mio padre che ho acconsentito a ricevervi in casa mia e vi avverto, in anticipo, che tutto quello che mi direte non avr il minimo effetto sulle mie azioni. Vi confesso, Watson, che ero addolorato per lei. In quel momento, mi stava a cuore come se si trattasse di una mia figliola. Di solito non sono eloquente. Faccio pi uso della mia testa che del mio cuore. Ma, vi ripeto, in quest'occasione ho cercato tutte le parole pi commoventi che mi riusc

di trovare. Le dipinsi la tremenda situazione della donna che scopre il carattere dell'uomo solo dopo che divenuta sua moglie, della donna che deve assoggettarsi ad essere accarezzata da mani che grondano sangue e baciata da labbra lascive. Nulla le risparmiai, n il disonore, n la paura, n l'agonia, n la disperazione di un simile stato di cose. Ebbene, lo credete? Tutte le mie pi ardenti parole non suscitarono la pi lieve ombra di rossore sulle sue guance d'avorio, n il minimo raggio di emozione nei suoi occhi assenti. E pensai, allora, a quello che il mascalzone mi aveva detto circa l'influenza ipnotica. Si poteva credere benissimo che ella vivesse sopra la terra in un sogno estatico, per quanto non vi fosse nulla di indefinito nelle sue risposte. - Vi ho ascoltato con pazienza, signor Holmes - mi disse quando io ebbi finito di parlare. - Ma le vostre parole mi fanno, esattamente, l'effetto che gi vi dissi poco fa. So che Adalberto, il mio fidanzato, ha avuto una esistenza tempestosa, durante la quale incorso nelle pi amare sofferenze e nelle pi ingiuste calunnie. E voi siete, semplicemente, l'ultimo di una serie di persone che hanno portato le loro maldicenze davanti a me. Pu anche darsi che siate convinto di far del bene, per quanto io sappia che siete un agente pagato e, quindi, ugualmente disposto ad agire sia per conto del barone come contro di lui. Ma, in ogni caso, desidero farvi capire, una volta per sempre, che io lo amo, che egli pure mi ama e che l'opinione del mondo intero non conta, per me, pi del cinguettio degli uccelli qui fuori della finestra. Se anche la sua nobile natura caduta per qualche istante in fallo, pu darsi che sia stata io l'inviata dalla sorte a rialzarlo al suo vero e dignitoso livello. Tuttavia, una cosa non mi chiara - e qui gir i suoi occhi sopra la mia compagna - cio chi possa essere questa signorina. Stavo per rispondere quando la ragazza scatt come una vipera. Non avete mai veduto la fiamma e il ghiaccio, l'una di fronte all'altro? Ebbene, Watson, solo quest'immagine pu darvi un'idea dell'urto che avvenne fra quelle due donne. - Ve lo dir io chi sono! - grid balzando dalla sedia con la bocca contratta dalla collera. - Sono la sua ultima amante, Ketty Winter, una delle cento donne che egli ha torturate, sfruttate, rovinate e gettate nei rifiuti, il che avverr pure di voi. Ma per voi, le immondizie rappresenteranno presumibilmente la tomba, e pu darsi che sia meglio cos. Ve lo dico io, pazza che non siete altro, che, se lo sposate, quest'uomo sar la vostra

morte. - Preferisco non discutere pi oltre la questione - interruppe la signorina De Merville, freddamente. - Lasciatemi dire, una volta per sempre, che sono benissimo informata dei tre periodi della vita del mio fidanzato nei quali egli si trov coinvolto in impicci con donne gi designatemi, e che mi sono ormai assicurata del suo sincero pentimento per qualsiasi errore possa avere compiuto. - Tre periodi! - strill la mia compagna. - Stupida! Mille volte stupida! - Signor Holmes, vi prego di porre fine a questa intervista - mi ordin la signorina De Merville con la sua solita voce gelida. - Ho obbedito al desiderio di mio padre nell'acconsentire alla vostra visita, ma non sono obbligata a prestar ascolto al delirio di una disgraziata. A queste parole miss Winter, profferendo un'atroce bestemmia, si slanci in avanti e se non l'avessi afferrata per i polsi credo che avrebbe preso quella donna per i capelli. La trascinai dunque verso la porta e fui ben fortunato di riuscire a farla montare in carrozza evitando cos una scena che si preannunciava violenta, data la rabbia da cui sembrava invasata la donna. Ma mi sentivo anch'io quasi fuor dei gangheri poich, vi confesso, Watson, che vi era davvero qualche cosa di esasperante nella calma e nella suprema fiducia di quella donna che pur cercavamo di salvare a tutti i costi. Eccovi dunque esattamente come stanno le cose. chiaro, per, che devo progettare altre mosse di approccio poich, come vedete, i tentativi fatti finora non hanno approdato a nulla! Mi terr quindi in comunicazione con voi, Watson, poich molto probabile che voi pure dobbiate avere una parte in questa faccenda, per quanto io abbia motivo di credere che la prossima mossa partir da loro, piuttosto che da noi. E cos avvenne, per quanto non possa mai credere che la signorina De Merville fosse consapevole di quel che accadde. Non riesco, infatti, a descrivervi l'angoscia che si impossess di me quando, due giorni dopo, trovandomi in istrada, fra il Grand Hotel e la Stazione di Charing Cross, i miei occhi caddero sul foglio di uno strillone che vendeva i giornali della sera. La data era di due giorni prima, quella della nostra ultima conversazione. E in nero, in nero sulla carta giallastra,

spiccava la terribile notizia: Sherlock Holmes ferito mortalmente in un attentato. Credo di essere rimasto stordito per un bel pezzo. Ricordo confusamente di aver comprato il giornale, di aver udito le rimostranze dell'uomo che non avevo pagato, e, finalmente, di essermi fermato sulla soglia di una farmacia a leggere il fatale paragrafo. Ecco ci che conteneva: Apprendiamo con vivo rincrescimento che Sherlock Holmes, il ben conosciuto poliziotto privato, stato vittima, questa mattina, di un tentativo di omicidio che lo ha lasciato in condizioni molto precarie. Non sappiamo ancora con precisione come le cose si siano svolte, ma sembra che il fatto sia accaduto verso le due e mezzo in Regent Street, presso il Caff Reale. L'attacco fu eseguito da due uomini armati di bastoni. Holmes venne colpito alla testa e in varie parti del corpo, riportando delle ferite che i medici considerano molto gravi. stato ricoverato all'ospedale di Charing Cross, ma, dietro sue insistenze, pot essere trasportato nei suo appartamento in Baker Street. Sembra che gli assalitori fossero degli individui vestiti decentemente e che fuggirono subito dopo il fatto passando attraverso il Caff Reale e, di l, in Glashouse Street. Nessun dubbio che essi appartengano a quella banda criminale di cui il ferito ha avuto cos spesso occasione di deplorare l'attivit e l'astuzia. inutile dirvi che i miei occhi avevano appena finito di leggere il paragrafo che gi mi precipitavo in una vettura dando l'indirizzo di Baker Street. Trovai, nell'anticamera, Sir Leslie Oakshott, il famoso chirurgo. - Nessun pericolo immediato - mi disse. - Due ferite lacero-contuse alla testa ed alcune escoriazioni. Sono stati necessari diversi punti di sutura e, poco fa, una iniezione di morfina. Il ferito necessita di grande quiete, per, se mi dite che si tratta solo di un'intervista di pochi minuti, non posso proibirvela in modo assoluto. Con questo permesso entrai dunque nella stanza semioscura. Il sofferente era sveglio ed io udii il mio nome pronunziato in un fioco bisbiglio. Per quanto l'imposta fosse chiusa per tre quarti, un raggio di sole penetrava nella stanza andando a cadere sulla testa bendata del ferito. Vidi

con raccapriccio filtrare, attraverso la benda bianca, una macchia di sangue. Sedetti presso di lui e avvicinai il mio capo al suo. - Va benissimo, Watson. Non guardate questo sfregio, - mormor egli con voce debolissima. - La cosa non , poi, cos grave come sembra. - Ringraziamo Dio! - Come sapete, sono molto esperto nella scherma col bastone. Riuscii a difendermi dal primo assalitore, ma le forze mi mancarono per difendermi dal secondo. stato, naturalmente, il barone a prepararmi il tranello. - Andr da lui e lo scuoier a colpi di bastone, se me lo ordinate. - Caro Watson, non ci possibile far nulla finch la polizia non avr posto le mani su quei due uomini. Siccome, per, il loro attacco era stato ben preparato, cos possiamo essere certi che non saranno n presi n identificati. Ma aspettate un poco. Ho il mio piano. La prima cosa da farsi, dunque, di esagerare le mie ferite. Quei signori verranno da voi a cercar notizie. Ingranditele, Watson. Dite loro che un miracolo se posso avere ancora una settimana di vita. Parlate di commozione cerebrale, di delirio, di quello che vorrete, insomma! - Ma, e Sir Leslie Oakshott? - Oh, mi sono preparato anche per lui, non temete: Vedr soltanto il lato peggiore della cosa. - Volete altro, Holmes? - S, dite a Johnson di nascondere la ragazza. Scommetto che quei furfanti saranno gi sulle sue tracce. Essi sanno, ormai, che ella fu con noi in questa faccenda. Dal momento che hanno osato aggredire me, non piacevole che facciano altrettanto con lei. cosa urgente, Watson. Fate in modo che ella sia ben nascosta questa notte stessa. - Vado subito. Desiderate ancora qualche cosa? - Mettete la mia pipa qui, sul tavolo, accanto al tabacco e alle pianelle. Su, coraggio. Venite ogni mattina e cos prepareremo il nostro piano. Combinai quella stessa sera con Johnson di sistemare miss Winter in una quieta abitazione del suburbio e di lasciarla l fino a che il pericolo fosse passato. Per sei giorni il pubblico ebbe l'impressione che Holmes si trovasse sulla soglia della morte. I bollettini erano molto gravi ed i giornali portavano dei trafiletti sconfortanti. Le mie continue visite, invece, mi assicuravano che egli non stava poi

cos male come si diceva. La sua fibra fortissima e la risoluta volont di guarire erano dei fattori meravigliosi pel suo miglioramento. Egli, infatti, andava ristabilendosi a vista d'occhio tanto da farmi pensare, alle volte, che volesse tener celata persino a me la sua guarigione. C'era, in realt, un curioso riserbo nel modo abituale di agire di Holmes, riserbo che aveva spesso condotto agli effetti pi drammatici e imprevisti, ma che lasciava gli amici perfettamente al buio sui suoi piani d'azione. Egli, senza dubbio, spingeva all'estrema conseguenza l'assioma che il solo cospiratore sicuro quello che cospira da solo. Ed io, che pi di qualsiasi altra persona gli ero vicino, dovevo rendermi conto, quotidianamente, di questa specie di barriera che continuava a separarci pur nella nostra comune attivit professionale. Il settimo giorno, i punti di sutura gli furono tolti, proprio mentre sui giornali della sera veniva pubblicato che ad Holmes stava sviluppandosi una risipola facciale. Ma lo stesso giornale portava pure una notizia della massima importanza, che m'affrettai a far leggere al mio amico. Si trattava semplicemente di questo: fra i nomi dei passeggeri del piroscafo Ruritania della Societ Cunard che salpa da Liverpool ogni venerd, appariva quello del barone Adalberto Gruner, il quale o, informava i lettori ch'egli si assentava dall'Inghilterra dovendo recarsi in alcuni paesi del continente per regolare degli affari finanziari, prima di passare a nozze con la signorina Violetta De Merville. Holmes ascolt la notizia con un'espressione fredda e concentrata nel suo pallido volto e che mi diceva quanto quel colpo gli giungesse imprevisto. - Venerd - grid poi. - Tre giorni di tempo appena! Credo che il mascalzone, fiutando il pericolo, desideri prendere il largo. Si vede che non ci conosce bene. Ed ora, Watson, vorrei che faceste qualche cosa per me. - Sono qui per questo. Holmes! - Benissimo, allora, impiegate le prossime ventiquattro ore in uno studio intensivo delle porcellane cinesi. Il mio amico non aggiunse alcuna spiegazione, n io la chiesi. Avevo, infatti, imparato, attraverso un lungo tirocinio, a valutare l'utilit dell'obbedienza. Ma non appena ebbi lasciato la sua abitazione mi posi a passeggiare in

su e in gi per Baker Street ripensando allo strano ordine. Infine, presa una vettura, mi recai da un noto libraio di Londra che ha il suo negozio in St. James's Square, esposi il mio desiderio al suo aiutante, il signor Lomax, mio amico, e di l a poco tornavo a casa con un grosso volume sotto braccio. Si suol dire che l'avvocato che s'immerge intensamente, il luned, nello studio di particolari cognizioni scientifiche inerenti a una sua causa, le abbia gi dimenticate tutte al sabato. Di conseguenza, non vorrei posare, oggi, a provetto conoscitore di ceramiche. Tuttavia confesso che, durante l'intera nottata, eccezion fatta di un breve intervallo, per riposo, e durante l'intera mattinata non feci che studiare le porcellane cinesi e mandare a memoria serie interminabili di nomi. Conobbi, in tal modo, i disegni di grandi artisti decoratori della Cina, i misteri delle date cicliche, i suggelli di Hungke e le bellezze dello Jung-lo, le scritture del Tang-ving e le glorie del primo periodo dei Sung e dei Juan. M'ero gi impinzato ben bene di tutte queste notizie quando ricevetti una chiamata di Holmes, per la sera. Lo trovai, dunque, alzato bench la cosa, a sentire i giornali, rappresentasse un vero miracolo. Il mio amico sedeva nella sua poltrona prediletta, col capo appoggiato sul palmo della mano. - Caro Holmes, - gli dissi - a credere ai giornali, si direbbe che stiate morendo. - Ed questa, appunto, l'impressione che intendo diffondere nel pubblico. Ora, ditemi, Watson, avete imparato la lezione? - Lo spero, finalmente. - Sta bene. Potreste, al caso, sostenere una conversazione esauriente in materia? - Credo di s. - Datemi, allora, quella scatoletta che vedete laggi, sulla tavola. La presi e gliela porsi. Egli ne sollev il coperchio e tir fuori un minuscolo oggetto avvolto molto accuratamente in una striscia di seta. Liberatolo che l'ebbe dal sottile involucro, apparve ai miei occhi una piccola salsiera del pi bel colore azzurro cupo che avessi mai visto. - Occorre molta attenzione nel maneggiarlo, Watson - mi disse! - Fa parte del vasellame autentico della dinastia dei Ming, famoso per la sua sottigliezza ben paragonabile a quella di un guscio d'uovo. Credo che mai

un oggetto pi fine sia passato per le mani di Cristie. - Un intero servizio di tal genere sarebbe degno della raccolta d'un sovrano - aggiunse poi. - Credo, infatti, che non ne esista uno simile, fuor del palazzo imperiale di Pechino. La vista di quest'oggetto farebbe addirittura perdere i sensi ad un conoscitore autentico. - Che debbo farne? Holmes mi porse un biglietto su cui era stampato: Dottor Hill Barton, 369, Half Moon Street. - Ecco il vostro nome per questa sera, Watson - mi disse. - Vi recherete dal barone Gruner. Conosco, in certo qual modo, le sue abitudini, e credo che alle otto e mezzo lo troverete probabilmente libero. Sar bene, per, che lo avvertiate in anticipo della vostra visita, con un biglietto nel quale gli spiegherete che vi recate da lui per portargli un campione di un servizio assolutamente unico di porcellana dei Ming. Potrete pure fargli sapere che siete medico, giacch il vostro compito non comporta alcuno sdoppiamento di professione. Per riepilogare, dunque, voi assumerete stasera la personalit di un collezionista al quale capitato tra le mani questo servizio e che, avendo udito parlare dell'interessamento del barone in materia, non sarebbe alieno dall'idea di venderglielo ad un prezzo adeguato. - A quale prezzo? - Buona la domanda, Watson. Sareste incorso in qualche grossolano errore, non conoscendo il valore delle vostre porcellane. Questa salsiera mi stata data dal baronetto James e proviene, a mio parere, dalla raccolta di un suo cliente. Non esagererete, dunque, dicendogli che ben difficilmente se ne potrebbe trovare una simile al mondo. - E se gli suggerissi di far valutare i servizio da un competente? - Siete straordinario oggi, Watson. Suggeritegli dunque Cristie oppure Sothby, e fategli comprendere che la vostre delicatezza vi impedisce di fissare personalmente un prezzo. - Benissimo, ma se non volesse ricevermi? - Vi ricever certamente. Ha la mania delle collezioni, quell'uomo, nella forma pi acuta, specialmente in questo genere di oggetti in cui di una competenza indiscutibile. Sedetevi, Watson, vi detter io stesso la lettera che non richiede risposta e nella quale gli annuncerete semplicemente che vi recate da lui specificando il motivo. Ne venne fuori un documento ammirevole, breve, cortese, atto a stimolare la curiosit dell'intenditore e che un fattorino di piazza si incaric

di recapitare di l a qualche istante. E la sera stessa, col prezioso oggetto in mano e il biglietto da visita del dottor Barton in tasca, m'incamminai verso la mia avventura. Il magnifico palazzo e la vasta estensione di terreno che lo circondava, mi dimostrarono in modo eloquente che il barone Gruner era, come ci aveva detto Sir James, un uomo assai ricco. Un lungo viale, fiancheggiato da spalliere di piante rare, mi condusse ad un sontuoso vestibolo quadrato, adorno di statue. L'abitazione era stata costruita da un re dell'oro sud-africano, nei giorni di grande prosperit dei suoi affari, e la casa, lunga e bassa, con delle torricelle agli angoli, pur rappresentando, in realt, un aborto architettonico, appariva imponente per le sue dimensioni. Un maggiordomo, la cui figura asciutta ed austera avrebbe potuto figurare benissimo in un seggio da vescovo, mi accompagn attraverso alcune sale, affidandomi ad un cameriere in livrea che mi introdusse alla presenza del barone. Trovai costui in piedi dinanzi al coperchio alzato di una grande cassapanca, posta tra due finestre, e che conteneva una parte della sua collezione cinese. Nell'istante in cui entrai, egli stava rigirando tra le mani un piccolo vaso di color bruno. - Prego, dottore, accomodatevi - mi disse. - Stavo appunto riesaminando i miei tesori e mi chiedevo se potessi realmente permettermi di aggiungerne qualche altro. Osservate un po' questo piccolo campione dei Tang che data dal settimo secolo, vi interesser, certamente. Sono sicuro che non avete mai veduto un capolavoro di apparenza pi vistosa. Avete con voi la salsiera dei Ming di cui mi avete parlato? La tolsi con cura dall'involucro e gliela porsi. Egli si sedette alla sua scrivania, ravviv il lume poich si era fatto scuro e si mise ad esaminarla. Mentre la rigirava tra le mani, la luce gialla della lampada che batteva sul suo volto, mi permetteva di studiare l'individuo con tutto il mio comodo. Era innegabilmente un bell'uomo, la cui reputazione europea d'irresistibile appariva pienamente giustificata. La sua persona era di media statura, ma snella ed elegante nello stesso tempo. Il suo volto, dall'espressione dolcissima, si sarebbe detto il volto di un orientale, con degli occhi grandi, oscuri e languidi, tali da esercitare con facilit un fascino irresistibile sulle donne. I suoi capelli e i suoi baffi erano di un nero corvino, corti, quest'ultimi, appuntiti e accuratamente impomatati. I suoi lineamenti apparivano regolari e piacevoli, ad eccezione della bocca, dalle

labbra dritte e sottili. Sono convinto che se avessi veduto la bocca di un assassino, non avrei potuto trovarla diversa da quella che stavo contemplando in quel momento: una i bocca dura e crudele, infatti, che conferiva al volto un'espressione di inesorabilit impressionante. Era stata una cattiva idea, la sua, di tenere scostate le punte dei baffetti, in modo da scoprirla, poich quelle labbra fredde ed ostili si sarebbero dette un segnale di pericolo messo l dalla natura quale ammonimento alle sue vittime. La sua voce era suadente e i suoi modi perfetti. In quanto all'et, gli avrei dato poco pi di una trentina di anni, per quanto i suoi dati segnaletici dovessero dimostrarmi, in seguito, che ne contava, invece, quarantadue. - Bellissimo, bellissimo davvero! - esclam alfine - e mi dite di possedere l'intero servizio per sei persone? Ci che mi stupisce, di non aver mai sentito parlare di un esemplare cos bello. Non ne conosco che uno, in Inghilterra, che possa essere paragonato a questo e non certamente in vendita. Sarei indiscreto, signor Hill Barton, se vi chiedessi dove l'avete trovato? - V'interessa realmente saperlo? - gli chiesi, assumendo l'aria pi indifferente che potessi darmi. Del resto, vi sar facile constatare che il campione autentico. E in quanto al suo valore - aggiunsi - gradirei, in merito, il giudizio di un competente. - La cosa mi appare poco chiara - mi rispose egli con un improvviso lampo di sospetto nei suoi occhi neri. - Quando si tratta di oggetti d'un simile valore, si desidera, naturalmente, conoscere tutto ci che ne riguarda la vendita. Questo esemplare genuino, non c' dubbio in proposito, ma suppongo che sia mio dovere garantirmi in tutti i modi dal rischio di sapere pi tardi che voi non avevate alcun diritto di venderlo. - Sono pronto a garantirvi contro qualsiasi possibilit del genere. - Ci mi induce a chiedervi quali potrebbero essere queste garanzie. - I miei banchieri potranno rispondervi in proposito. - Giustissimo, e tuttavia la trattazione dell'affare mi lascia perplesso. - Desiderate o non desiderate concludere? - gli chiesi con indifferenza. - Ho voluto fare l'offerta a voi pel primo, sapendovi un perfetto conoscitore, ma non avrei alcuna difficolt a rivolgermi ad altri. - E chi vi ha detto che io sia un conoscitore? - Mi noto che avete scritto un libro sull'argomento. - L'avete letto? - No!

- Hum! Mi riesce sempre pi difficile veder chiaro nella faccenda. Siete, dunque, un conoscitore e un collezionista con un oggetto di grande valore nella vostra raccolta e tuttavia non vi siete mai preso il disturbo di consultare l'unico libro suscettibile d'indicarvi il valore reale di ci che possedete. Come spiegate questo? - Ho sempre molto da fare. Sono medico ed esercito questa professione. - Non una risposta, questa. Quando un uomo ha una passione, l'alimenta in tutti i modi, quali che siano le altre occupazioni. Mi avete scritto, nel vostro biglietto, che siete un conoscitore del genere. - Lo sono. - Posso, allora, rivolgervi alcune domande che me lo comprovino? Tengo poi a dirvi, dottore, se tale siete veramente, che la faccenda diventa sempre pi sospetta. Mi permetto, dunque, di chiedervi cosa sapete dell'imperatore Shoru e in che modo lo associate al Shoso-yin, all'epoca di Nara? La mia domanda vi lascia interdetto? Ditemi, allora, qualche cosa della dinastia del Wei settentrionale e quale posto essa occupi nella storia delle ceramiche. Balzai dalla sedia con uno scatto di collera simulata. - Ma ci intollerabile, signore! - proruppi. - Sono venuto qui per farvi un favore, e non per subire un esame, quasi fossi uno scolaro. Le mie cognizioni in materia possono essere seconde soltanto alle vostre, ma non risponder certamente a delle domande formulatemi in modo cos offensivo. Egli mi guard fisso in volto. L'espressione di languore abituale era scomparsa dai suoi occhi, che lampeggiavano improvvisamente. Intravidi i suoi denti scintillare tra le labbra crudeli. - A quale gioco giocate? Siete dunque una spia, un emissario di Holmes? una trappola, questa, che voi intendete prepararmi! Il vostro amico sta morendo, cos ho inteso dire, motivo per cui manda i suoi arnesi a sorvegliarmi. Sta bene! Siete riuscito a introdurvi qui senza mia autorizzazione ma proverete, ora, come sia pi difficile l'uscire che l'entrare. Il barone era balzato in piedi ed io indietreggiai preparandomi ad un attacco, poich egli mi sembrava fuori di s dalla rabbia. Doveva aver avuto dei sospetti su di me sin dal principio e l'interrogatorio aveva finito col rivelargli la mia vera personalit. Era chiaro, ormai, che non potevo sperare

d'ingannarlo oltre. Egli, frattanto, aveva cacciato le mani in un cassetto e stava rovistando furiosamente, quando qualcosa dov colpire all'improvviso il suo orecchio, poich rimase ed un tratto immobile, ad ascoltare con attenzione concentrata. - Ah - grid poi con accento di rabbia inesprimibile, precipitandosi nella stanza che si apriva dietro di lui. In due passi fui anch'io alla porta spalancata, ma la mia mente pu appena tracciarvi un quadro della scena che si present in quel momento ai miei occhi. La finestra che dava sul giardino era, ripeto, completamente spalancata e, accanto ad essa, simile ad un pauroso fantasma, scorsi, immobile, l'alta figura di Sherlock Holmes, il cui volto rigido e bianco appariva avvolto in bende insanguinate. L'apparizione dur un attimo. Un istante dopo, il mio amico aveva spiccato un salto ed io potei percepire il crepitare delle siepi di lauro che si piegavano sotto il peso del suo corpo. Con un urlo di rabbia il barone si precipit dietro di lui, verso la finestra aperta, cercando di raggiungerlo. E, allora, l'imprevisto avvenne. Fu un attimo e tuttavia vidi chiaramente la scena orribile. Un braccio di donna apparve ad un tratto tra le foglie, e, nel medesimo istante, il barone emise un urlo atroce, un rantolo che si ripercuoter eternamente nella mia memoria. Port le mani al volto e si precipit nella stanza battendo la testa contro i muri come preso da una frenesia orrenda, poi, quasi spossato dalle sue stesse sofferenze, cadde sul tappeto, rotolandovisi e torcendosi, mentre i suoi gemiti risonavano ininterrotti nella casa. - Dell'acqua, - gridava egli, - presto, dell'acqua per amor di Dio! Afferrai una brocca dal tavolino l accanto e corsi in suo aiuto. Quasi contemporaneamente, un maggiordomo e parecchi servi si precipitarono nella stanza. Ricordo che uno di essi svenne nell'istante in cui mi inginocchiavo presso il colpito, girandogli il volto spaventoso verso la luce della lampada. Il vetriolo lo divorava interamente scavandovi la carne dalle orecchie fino al mento. Un occhio era gi bianco e opaco, l'altro rosso e infiammato. Quei lineamenti che avevo ammirati pochi istanti prima, mi apparivano, ora, simili a un bel quadro sul quale l'artista, in un istante di follia, avesse passato una spugna umida e distruggitrice. Erano, infatti, scoloriti, inumani, terribili. In poche parole, spiegai esattamente ci che era accaduto, per quanto

mi fosse dato di sapere sul lancio del vetriolo. Alcuni servi si lasciarono subito scivolare gi dalla finestra, ed altri corsero nel prato. Ma era gi buio e incominciava a piovere. Intanto la vittima, pur fra i gemiti, si infuriava sempre pin inveendo contro la vendicatrice. - stata quella gatta infernale di Ketty Winter. Ah! il demonio! la pagher! La pagher! Signor dei cieli, queste sofferenze sono superiori alle mie forze!... Bagnai il suo volto con un po' d'olio, applicai una compressa di cotone su quella superficie ormai ruvida e gli praticai una iniezione di morfina. Tutti i suoi sospetti su di me erano svaniti in lui, innanzi a quella catastrofe, ed egli mi afferrava, ora, le mani, quasi avessi il potere di ridare ancora la luce a quegli occhi di pesce morto che si fissavano su di me. Avrei pianto su quella rovina, se non mi fossi ricordato molto chiaramente l'esistenza infame di quell'uomo e che lo aveva condotto ad un epilogo cos odioso. Era straziante il sentire le sue mani brucianti che mi tastavano e, confesso, che provai un vivo sollievo quando il medico di famiglia, seguito di l a poco da uno specialista, venne a liberarmi da quella penosa situazione. Era giunto anche un ispettore della polizia al quale consegnai il mio autentico biglietto di visita. Sarebbe, infatti, stato inutile ed assurdo fare altrimenti, poich ero conosciuto da tutta Scotland Yard per lo meno quanto dallo stesso Holmes. Lasciai, dunque, quella casa di strazio e di terrore e, di li a poco, ero a Baker Street. Trovai Holmes seduto nella sua consueta poltrona, con un aspetto stanco ed esausto, oltre che per le ferite, anche per il fatto che i suoi nervi di acciaio erano rimasti scossi dagli avvenimenti di quella sera, tanto che egli ascolt con un'espressione di sgomento e di orrore, chiaramente visibili sul suo viso, il mio resoconto sulla trasformazione subita dal barone. - La punizione del colpevole - disse arriva sempre presto o tardi! - e, prendendo dalla tavola un grosso volume, rilegato in pelle scura, aggiunse: Ecco il libro di cui ci parl la donna. Se questo non riuscir a mandare a monte il matrimonio, nulla pi lo potrebbe. Ma lo mander a monte. Watson, sar cos, vedrete. Nessuna donna che si rispetti potrebbe rimanere indifferente alla lettura di queste pagine che formano il suo diario di sregolatezze e di lussuria, chiamatelo come volete. Dal momento in cui quella donna ce ne parl, compresi quale arma tremenda esso rappresentasse per noi, solo che avessimo potuto metterci sopra le mani. Non vi dissi, allora, nulla che potesse rivelarvi il mio pensiero, ma vegliavo in attesa mi

si presentasse la buona occasione. L'assalto di cui rimasi vittima mi offri, infatti, la possibilit di far credere al barone che non era pi necessario prendere delle precauzioni contro di me. In tal modo, tutto and per il meglio. Per conto mio avrei atteso ancora, se il suo viaggio imminente non mi avesse costretto ad affrettare la cosa, sicuro com'ero che egli non avrebbe mai lasciato dietro di s un documento compromettente. Di conseguenza, era necessario agire subito. Uno scassinamento notturno era impossibile pel fatto che egli suole prendere tutte le precauzioni necessarie. Ma ero convinto che, agendo di sera, avrei avuto qualche probabilit di raggiungere il mio scopo solo che fossi riuscito a deviare altrove la sua attenzione. Voi e la vostra salsiera azzurra venivate a proposito pel mio piano, ma dovevo, anzitutto, assicurarmi del posto in cui si trovava il libro, ben sapendo di aver pochi minuti a mia disposizione per agire, ch il mio tempo era limitato dalla vostra scarsissima conoscenza delle porcellane cinesi. Mi affiancai quindi alla ragazza, all'ultimo istante. Ed ella prepar la sua vendetta. Come avrei potuto notare il piccolo pacco che nascondeva cos accuratamente sotto il mantello? Pensai che ella avesse voluto venire con me, unicamente per aiutarmi nella mia impresa. E invece!... - Il barone indovin subito che ero stato mandato da voi. - Lo temevo. Ma voi siete riuscito ad intrattenerlo proprio il tempo necessario perch io mi impadronissi del libro, non abbastanza tuttavia, perch potessi fuggirmene inosservato. Oh sir James, eccovi - s'interruppe, sono molto lieto che siate venuto subito. Il nostro amico era accorso dietro un invito speditogli pochi istanti prima. Egli ascolt con profonda attenzione il racconto di Holmes su quanto era accaduto. - Avete fatto delle cose straordinarie - esclam quando ebbe udito la narrazione degli avvenimenti. - Ma se le scottature riportate dal barone sono cos tremende come ce le descrive il dottor Watson, il nostro scopo di mandare a monte il matrimonio gi raggiunto, senza che sia pi necessario adoperare questo terribile libro. Holmes scosse il capo. - Le donne sul tipo della De Merville non usano agire cos - rispose. Essa lo amerebbe ancor di pi, ora, da martire sfigurato. No no, il lato morale, no quello fisico che dobbiamo distruggere. Quel libro la riporter certamente nel campo della realt; credo che nessun altra cosa potrebbe raggiungere la su efficacia. scritto con la sua calligrafia, il che essa non

potrebbe mai perdonargli. Sir James se lo port via con la preziosa salsiera, e giacch il mio compito era terminato, lo accompagnai in istrada. Una vettura chiusa lo aspettava. Egli mi salut in fretta, vi salt dentro e diede un ordine precipitoso al cocchiere che sferz il cavallo. Il baronetto aveva, frattanto, deposto il suo soprabito in modo che Sporgesse a met dal finestrino, onde coprire lo stemma che appariva sulla portiera. Nondimeno, ebbi il tempo di osservarlo alla luce di un fanale. Sussultai per la sorpresa. Tornai, allora, indietro e rientrai ansante nel salotto dove mi aspettava Holmes. - Ho scoperto chi il nostro cliente! - gli gridai con accento trionfale, quasi fuori di me per la grande notizia che gli portavo. - Sai, Holmes? ... - un amico leale e un gentiluomo cavalleresco - rispose Holmes facendomi segno con la mano di non proseguire. - Questo deve bastarci per ora e per sempre. Ignoro quale uso sia stato fatto del libro incriminato. Sir James pu essersene servito di persona o, cosa pi probabile, un compito cos difficile venne forse affidato al padre della giovane aristocratica. Ad ogni modo, l'effetto fu quello desiderato. Tre giorni dopo, infatti, appariva nella Morning Post una noticina che annunziava come il matrimonio fra il barone Adalberto Gruner e Miss Violetta de Merville non avrebbe avuto luogo. L'istesso giornale portava il primo interrogatorio subito da miss Ketty Winter per la grave accusa di lancio di vetriolo. Ma dall'interrogatorio vennero fuori circostanze cos serie che la sentenza, come si ricorda, fu la pi mite che si potesse pronunciare per un simile delitto. Anche Sherlock Holmes fu minacciato di venir portato in tribunale per violazione di domicilio e scasasi, ma quando lo scopo buono e il cliente sufficientemente illustre, anche la rigida legge britannica diventa umana ed elastica. Il mio amico, del resto, non stato ancora in prigione.

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