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I L W E B A L S E RV I Z I O DELLA PA R T E C I PA Z I O N E POLITICA

VIRTUOSISMI TRA ENTUSIASTI DELLA RETE O MANIFESTAZIONI DI UN NUOVO PARADIGMA?

Gianmarco Altieri

ISBN 978-1-291-37564-0 Copyright 2013 by Gianmarco Altieri www.gianmarcoaltieri.eu Tutti i diritti di traduzione, riproduzione e adattamento, totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compreso le copie fotostatiche e i microlm) sono riservati.

IL PERCH
Le mie due grandi passioni si sono imposte sulla mia strada in un modo piuttosto inaspettato. La prima il web, la seconda la politica. Ce ne sarebbe una terza, ovvero la scrittura, e una quarta, ovvero la musica, ma ve ne parler unaltra volta. Partiamo dalla prima. Ricordo con una certa precisione il primo computer entrato in casa, un Olivetti. Nessuno in famiglia stato mai appassionato di informatica, nemmeno un radioamatore. Eppure qualcosa mi stregava di quella macchina, al punto che mio padre dovette fare solo una cosa davanti alle mie fastidiosissime insistenze: comprarla. Nel tempo ho scoperto che non era tanto il mezzo sico ad interessarmi, quanto piuttosto quella cosa che il mezzo sico permetteva: navigare, calandomi anche negli ambiti pi nascosti del sapere umano. Vivo e ho vissuto in una

piccola cittadina e il computer, ma soprattutto poi la rete, sono stati la mia nestra sul mondo. La seconda passione la politica. Anche qui, arrivata da fuori. La massima espressione politica della mia famiglia sempre stata la sana e costruttiva discussione durante la cena. A volte anche a pranzo. Eppure, anche se i miei genitori non mi hanno mai parlato in politichese, una sostanza davvero preziosa circolava in casa: il senso civico. Respirandolo, ho imparato con una naturalezza davvero unica che esistono comportamenti che rendono la persona un cittadino, e altri che invece la declassano a non-cittadino. In casa, ascoltando le notizie del telegiornale, la tensione e i toni salivano pi quando si sentiva che gli italiani hanno uno scarso senso civico rispetto a quando, pur dispiacendoci, sentivamo di politici che non rispettavano gli impegni presi. Il perch facilmente rintracciabile in una famosa affermazione di John Fitzgerald Kennedy, che suona pi
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o meno cos: Non chiederti cosa pu fare il tuo paese per te, quanto piuttosto cosa tu puoi fare per il tuo paese. Ben sapendo che i diritti sono le fondamenta del diritto di cittadinanza e, in ultima istanza (anzi, in prima), anche la base di un rapporto democratico, ho iniziato a pensare che laltra faccia della medaglia, ovvero i doveri, non godessero di uguale considerazione. Osservando le cose del mondo, ho scoperto che davvero cos, un po perch sempre pi difcile veder tutelati i diritti, un po perch la politica sta vivendo un momento di crisi forse senza eguali. Non si tratta di una fase visibile, dato che formalmente la maggior parte dei paesi al mondo una democrazia. Evidentemente, si tratta di qualcosa di pi sottile e impercettibile. La tendenza comunque evidente: troppo spesso si guarda solo a quello che ci spetta, senza pensare a quello che ci chiesto. Le nuove tecnologie ed il web possono essere un potente collante tra una societ civile ormai abbandonata
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a s stessa e una classe di decisori arenati in iperburocratiche bassezze professionali e morali. Con questo lavoro, avviato durante la stesura della mia tesi di laurea, ho voluto indagare le modalit che potrebbero permettere questo rinnovato rapporto politico, in vista di un nuovo inizio, una nuova pagina della storia democratica. Decretare lesito di un processo cos attuale e in corso non ci possibile: quello che possiamo fare, e che questo lavoro di fatto fa, ipotizzare una serie di scenari possibili, muovendo dallanalisi delloggi.

RINGRAZIAMENTI
Ringrazio il prof. Marco Almagisti, mio docente di Scienza Politica allUniversit di Padova, per essere stato mio relatore, ma anche insegnante capace di trasmettere si una materia, ma soprattutto il senso e lo slancio della politica. Ringrazio anche limmenso Roberto Bonzio: giornalista e ideatore di Italiani di frontiera. Ricordo ancora la telefonata via Skype che cadeva a causa della mia pessima connessione. In venti minuti mi ha fornito pi informazioni e dati di una ricerca su Google. Grazie ai miei genitori, rari esempi di rigore e fermezza morale.

SOMMARIO

Introduzione!....................................................................................11 Capitolo 1 Il contesto della rivoluzione!.......................................13 1.1 Rassegna degli studi accademici!............................................13 1.2 Cittadini, politica e web: tra informazione e mobilitazione !...........................................................................................................17 1.3 Parlamento e parlamentari alla prova del web: la constituency communication!........................................................33 Capitolo 2 Le piattaforme!..............................................................49 2.1 Fotograa della inclusivit digitale: il digital divide!..........50 2.2 Aggregare 5 milioni di cittadini con una e-platform: il caso MoveOn.org!.....................................................................................56 2.3 Le piattaforme generaliste: Facebook e Twitter! ....................73 2.4 Rassegna di alcune piattaforme italiane!................................88 2.4.1 Bacheca politica! ......................................................................89

2.4.3 Italia2013.me: partecipa, condividi, vota.!..........................91 2.4.4 Decoro Urbano: lo strumento gratuito per una cittadinanza attiva !..........................................................................93 Capitolo 3 Innovazione e populismo: il caso Movimento 5 Stelle! ..................................................................................................96 Capitolo 4 Conclusioni! .................................................................124 BIBLIOGRAFIA!............................................................................134

Da una parte la personale fatica quotidiana e dall'altra il senso di appartenenza a una razza che voleva spiccare il volo per cambiare veramente la vita. Giorgio Gaber

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Introduzione
La grande rete, il web, assume sempre pi i connotati di attore vero e proprio nellarena della partecipazione in generale e della partecipazione politica in particolare. Inizialmente snobbato dalla classe politica, che lo riteneva un futile strumento di integrazione (meglio, di distrazione) rispetto alla comunicazione ordinaria stampata e via cavo, oggi una presenza che a fatica possiamo ancora segregare ai margini delle dinamiche politiche. Il web si sta dimostrando un potente strumento capace di organizzare partiti e gruppi di pressione, secondo una metodologia che fa della trasversalit e della democrazia partecipata le sue pi viscerali luci maestre. Negli ultimi anni, si sono potuti osservare futuri presidenti degli Stati Uniti dAmerica investire milioni di dollari in web reputation, e

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organizzazioni rivoluzionarie in rivolta contro il regime organizzarsi dal basso con strumenti che la rete offre gratuitamente. Dove la rete arriva, provoca sempre rivoluzioni e ribaltamenti. Quando giunge a contatto con le scienze politiche, genera affascinanti paradigmi come leGovernment, leDemocracy, leParliament, gli opendata, il civic hacking e leDiplomacy. Il punto chiaro: si tratta di un enorme potere in grado di aggregare, potenzialmente, il mondo intero. Una tale irruenza, se gestita da un decisore sapiente, potr rivoluziona anche il rapporto tra governi e cittadini, tra autorit e societ civile, restituendo nuova linfa ad una relazione, quella tra chi decide e chi subisce, che sembra ormai alle sue ultime battute.

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Capitolo 1 Il contesto della rivoluzione


Prima di analizzare quali siano effettivamente gli strumenti della rete che innovano la partecipazione politica, necessario osservare lambiente che ha reso questa rivoluzione possibile e come gli studi accademici lo abbiano descritto.

1.1 Rassegna degli studi accademici Una prima ondata di studi sul binomio politica e web, che possiamo collocare tra gli anni settanta e gli anni ottanta, si focalizzata per lo pi sullo scontro tra

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tecnologie della libert1 e tecnologie di controllo2 , costruendo una contrapposizione tra eterni ottimisti della rete vista come strumento di completo riscatto sociale e eterni detrattori che la reputavano un mero gingillo dellinformazione. Era chiaramente una neonata fase di studi su un argomento che ancora appariva misterioso e al contempo inutile ai pi. Dagli anni novanta, ha preso avvio una seconda e ben pi matura fase di studi che entrata nel merito delle relazioni tra nuovi media e potere. Gli studi di questa nuova epoca si sono sforzati di capire se e come internet avrebbe modicato le relazioni di potere nellagone politico 3. In tempi pi recenti, doveroso

De Sola Pool I., 1983, Technologies of freedom, Harvard UP, Cambridge - London.
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Wilson K. G., 1988, Technologies of control. The new interactive media for the home, Wisconsin UP, Madison.
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Mosca L., Vaccari C. (a cura di), 2011, Nuovi media, nuova politica?, Franco Angeli, Milano.
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citare gli studi condotti da Bruce Bimber 4, con riferimento agli Stati Uniti. Secondo Bimber, se vero che internet e i nuovi media hanno apportato una notevole dose di innovazione alle dinamiche politiche, parimenti vero che di queste innovazioni hanno potuto godere

maggiormente gli agenti ltro, e non i singoli cittadini. La costruzione di Bimber dunque da fondamento alle tesi c.d. del rafforzamento e della normalizzazione5 . Osservando le mobilitazioni spagnole del 2004 contro gli attacchi terroristici a Madrid e le rivolte nei paesi arabe tra 2010 e 2011, possiamo affermare che comunque gli effetti della mobilitazione online possono prodursi anche con riferimento ai singoli cittadini e a gruppi piuttosto liquidi e post-burocratici, privi di una struttura interna.

Bimber B., 2003, Campaigning Online: the internet in US elections, Oxford UP, Oxford - New York.
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Bentivegna S., 2006, Rethinking politics in the world of ICTs, European Journal of Communication.
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Questo conferma quanto sostenuto tra gli altri da Donatella Della Porta e Lorenzo Mosca circa gli effetti della politica online: sono chiamate a rapporto molte dinamiche anche contraddittorie e incoerenti tra loro e lesito di una mobilitazione veicolata attraverso la rete spesso spiegato da fattori contestuali ed ambientali6 . I pi recenti studi si focalizzano sulla crisi delle tradizionali forme di coinvolgimento politico, descrivendo il web come possibile strumento per far rivivere alla

partecipazione politica una nuova fase 7.

Della Porta D., Mosca L., 2006, Ricercando nella rete: stili democratici dei siti web del movimento per una giustizia globale, Rassegna italiana di sociologia.
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Dalton R.J., Wattenberg M. (a cura di), Parties without Partisans: Political Change in Advanced Industrial Democracies, Oxford UP, Oxford - New York; Pharr S., Putnam R. (a cura di), 2000, Disaffected Democracies: Whats troubling the trilateral countries?, Princeton UP, Princeton.
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1.2 Cittadini, politica e web: tra informazione e mobilitazione Il primo attore al quale piuttosto naturale associare uno studio sugli effetti della partecipazione online il cittadino. Una ovvia ma necessaria premessa, che ci pone al riparo da eccessivi ottimismi nei confronti della societ civile, consiste nellaffermare che limpegno politico o civico non sono il principale motivo per il quale si utilizza normalmente internet: prima vengono

necessit lavorative, comunicative, svago e ni ludici. Nonostante ci, come afferma Luigi Ceccarini 8 , il ruolo della rete nella sfera pubblica desta un interesse crescente e la comunit scientica si interroga sul signicato e sulle implicazioni della pi ampia idea di networking. Del resto, dal punto di vista quantitativo, linteresse della comunit

L. Ceccarini, Cittadini e politica online: fra vecchie e nuove forme di partecipazione, in L. Mosca, C. Vaccari (a cura di), 2011, Nuovi media, nuova politica?, Franco Angeli, Milano, pp. 89-115.
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scientica nei confronti della web politica andato crescendo a tassi piuttosto elevati, soprattutto negli ultimi due decenni. Ricordando che queste

considerazioni riguardano la produzione in lingua anglosassone (lItalia ancora in una fase di avanscoperta accademica circa questi temi), i modelli quantitativi sviluppati da Chadwick e Howard9 e quelli qualitativi esposti da De Rosa 10 ci permettono di affermare fuor dogni dubbio che il tema della politica online, nelle sue molte sotto-categorie, un trend topic in ascesa. Proprio per questo motivo, e qui giungiamo al secondo risultato ottenibile incrociando queste due fonti di ricerca, la produzione scientica riguarda scarsamente opere teoriche in favore di ricerche empiriche induttive
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Chadwick A., Howard P. N. (a cura di), 2009, Routledge Handbook of Internet Politics, Routledge, Londra - New York.
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De Rosa R., Reda V., Ederoclite T., 2010, Mapping the e-research in Political Communication, paper presentato alla conferenza annuale della Societ Italiana Scienza Politica, Venezia.
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su tecniche quantitative. In altre parole, la tipizzazione delle dinamiche e dei comportamenti dei vari attori, come il cittadino, risulta ancora piuttosto un terreno insicuro e ipotetico. Tuttavia, proponiamo in questa sede un primo approccio utile a sondare le relazioni tra cittadini (e cittadinanza) e nuove tecnologie. Di conseguenza, distinguiamo il web come strumento di informazione dal web come strumento di mobilitazione, tenendo a mente che nella realt sono due loni che spesso si

sovrappongono e intrecciano: in altre parole, il cittadino prima di mobilitarsi si informa. A titolo di premessa, ricordiamo che la dimensione cognitiva (quella che qui chiamiamo semplicemente informazione) costituisce un primo elemento di coinvolgimento nella sfera pubblica per il cittadino. Oltre a quella cognitiva, altre due dimensioni contribuiscono allorientamento nella sfera pubblica e dunque alla
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costruzione della cultura politica: dimensione affettiva e dimensione valutativa11 . La nostra analisi si concentrer sulla dimensione cognitiva in quanto quella che pi direttamente coinvolge i media e i nuovi media: sar necessario per ricordare sempre che ci sono anche altre leve che alimentano il fuoco della coscienza politica individuale. Ponendo dapprima il focus sullutilizzo di internet come lente informativa va sottolineato che, sebbene unindagine CENSIS del 200912 indichi internet come mezzo informativo in ascesa soprattutto tra i cosiddetti nativi digitali, i media tradizionali (televisione e carta stampata) rimangono gli strumenti generalmente pi utilizzati dai cittadini italiani per reperire

informazioni e formare una propria coscienza civica e politica.


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Almond G.A., Verba S., 1963, The Civic Culture: Political Attitudes and Democracy in Five Nations, Princeton UP, Princeton.
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43 rapporto Censis sulla situazione sociale del paese.


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