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lHuffington Post
Pulitzer.com
La storia
VITTORIO ZUCCONI
on ci sono metodi sicuri per avere successo nel giornalismo, ma ce n uno che garantisce linsuccesso: cercare di compiacere tutti, tutte le volte. Chi pronunci queste parole, Herbert Bayard Swope, non avrebbe neppure potuto immaginare, lui condannato ai crepitanti telefoni del 1917, che quasi un secolo dopo il primo Pulitzer nella storia da lui vinto per i reportage dallImpero tedesco, sarebbero esistiti una cosa chiamata Internet e un giornalismo senza carta degno del suo stesso onore. Ma il principio del suo successo, raccontare anche andando contro il pelo dei lettori, il motore che ha portato Arianna Huffington e il suo giornale online, lHuffington Post, a vincere in questo 2012 il pi solenne dei premi giornalistici, appunto il Pulitzer. E annunciare cos che let dellinformazione in Rete uscita dallinfanzia dei blog autoreferenziali e dalladolescenza di notiziari fatti in pigiama, ed arrivata alla piena maturit. Comincia il tempo del Pulitzer.com. (segue nelle pagine successive)
La guerra raccontata da
N
Lintervista
Spettacoli
DAVID WOOD
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l 4 luglio del 2010 fu una brutta giornata per Tyler Southern. Fece un sogno in cui era con i suoi fratelli pi grandi e giocava a football sopra un prato: correva e rideva e saltava di qua e di l, come facevano tutti insieme quanderano ragazzini a Jacksonville, in Florida. Nel suo sogno, era ancora tutto intero. Poi si svegli in un letto dospedale al Walter Reed National Military Medical Center di Bethesda, Maryland, e la realt lo sommerse: aveva perso le gambe e il braccio destro, disintegrati due mesi prima, in Afghanistan, da un ordigno artigianale talmente potente che erano stati ritrovati solo frammenti minuscoli delle sue gambe e dei suoi stivali. Lesplosione gli aveva lasciato un arto, il braccio sinistro, fratturato e dilaniato. Southern cominci a respirare affannosamente. Sua madre Patti, che vegliava accanto al suo letto, si chin su di lui per calmarlo. Mamma, che sta succedendo, piangeva lui. Respira insieme a me, gli mormor lei. Respira insieme a me. Gli tenne la testa stretta al petto. Respira insieme a me. (segue nelle pagine successive)
Il libro
Repubblica Nazionale
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enza arrivare allo scurrile cinismo del celebre detto giornalstico secondo il quale i premi sono come le emorroidi e presto o tardi capitano a tutti, il momento per riconoscere solennemente che linformazione via web non la sorellina minore di nessuno era maturo. Lelevazione al soglio dellequivalente del Nobel in giornalismo di un giornale esclusivamente diffuso online e creato appena sette anni or sono dalla ricchissima ereditiera greca Arianna Stassinopoulos, gi maritata con il deputato repubblicano Mike Huffington, era, semmai, in ritardo. E ha riconosciuto la continuit con il principio fondamentale che aveva spinto Joseph Pulitzer a creare il premio deccellenza e a fondare cattedre e corsi universitari di giornalismo: la speranza di fare del giornalismo straccione e dilettantistico del tardo Ottocento e del primo Novecento non pi un mestiere, ma una professione. Proprio la professionalit dellHuffington Post, che ha portato nella borsetta della signora trecentoquindici milioni di dollari versati da Aol-Time Warner per acquistarlo lasciando a lei il controllo editoriale, lelemento che ha convinto gli arcigni giudici della Columbia University a onorarlo. Da semplice assemblatore di immagini e di notizie prodotte altrove, condite dai commenti aggressivi della insopprimibile Arianna gi gran pitonessa di destra convertita, dopo il divorzio, alla sinistra liberale, il suo Post diventato produttore di informazione originale. Il reportage che ha meritato il premio uninchiesta esclusiva sui reduci americani spezzati nel corpo e feriti nello spirito. Lautore, un giornalista venuto dalla carta stampata, un uomo di sessantasei anni. Il che ha fatto dire ad Arianna: Visto? Non mai troppo tardi per fare del buon giornalismo. Questo, di distinguere fra buona informazione e cattiva informazione, sembra essere il criterio di giudizio che muove lassegnazione del riconoscimento pi ambito nel giornalismo mondiale. Non il medium in s, o il luccichio della novit tecnologica, ma la qualit dellofferta al pub-
LA MAMMA
In carrozzella con la mamma e nella palestra del Walter Reed, lospedale militare
IL MATRIMONIO
Tyler Southern, 22 anni, ha perso in guerra entrambe le gambe e il braccio destro Tornato dallAfghanistan, e dopo aver subito diversi interventi, si sposato nella sua citt, Jacksonville In copertina, il ragazzo con due compagni darmi
va se aveva recuperato appieno le sue capacit cognitive o se le sue tragiche esperienze lo avessero lasciato in stato vegetativo. I medici lo incalzavano di continuo: Dicci come ti chiami, Tyler. Dicci come ti chiami. Nessuna risposta. Tyler, dicci come ti chiami!. Niente. Sua madre era in piedi accanto al letto a osservare, con le mani strette alla sbarra. Alla fine esclam: D ciao alla tua mamma!. Tyler si scosse. Ciao, mamma, fece con voce gracchiante. Con le lacrime che le scendevano copiosamente, lei si pieg su di lui, coprendogli la vista delle sue gambe amputate. Sei stato ferito in Afghanistan, gli sussurr. Hai perso tutte e due le gambe e un braccio. Stai bene. A ventidue anni, la vita cos come Southern la conosceva era finita. La sua nuova vita sarebbe diventata una processione apparentemente senza fine di dolorose operazioni chirurgiche ed estenuanti sessioni di riabilita-
zione, una lotta per imparare a governare prima la sedia a rotelle e infine le protesi delle gambe e un braccio meccanico [...]. Eppure Tyler Southern, come molti dei soldati gravemente feriti che ho incontrato, non prova amarezza. Quando si arruol, nel 2007, sapeva che sarebbe andato a combattere. Quello era il suo obiettivo. Conosceva i rischi. Vorrei solo che fosse successo pi tardi, dice a proposito della ferita. Avevo ancora tanto da fare. In famiglia il pi giovane dei figli, tre in tutto, e anche il pi minuto. Entrambi i fratelli sono militari, nellesercito; il padre un capo di seconda classe della marina in pensione. Tutta gente orgogliosa di servire nelle forze armate. I valori di fondo della famiglia Southern sono: patriottismo sfrenato, umorismo e coraggio. Da bambino, Southern dipinse la sua stanza di rosso, bianco e blu; rimproverava i vicini se la bandiera americana che sventolava nel loro giardino era logora [...]. Si imbarc per lAfghanistan con la
Cominci a respirare affannosamente Sua madre Patti, che vegliava accanto al suo letto, si chin su di lui per calmarlo
Mamma, cosa sta succedendo,
piangeva lui Respira insieme a me, gli mormor lei Respira insieme a me, respira insieme a me
sua unit, il 1 battaglione del 2 reggimento dei marines, pronto a tutto. Aveva scritto una lettera di tre pagine alla sua famiglia e agli amici pi cari, nel caso fosse morto in battaglia. Disse ai suoi commilitoni che aveva il presentimento che sarebbe stato ferito e che avrebbe ricevuto il Purple Heart (unonorificenza delle forze armate americane che spetta ai caduti o ai feriti in guerra). Pensava di beccarsi una pallottola, non di perdere tre arti [...]. Allinizio Southern continuava a dirmi che il fatto di essersi trasformato di colpo da marine atletico ed esuberante a triplice amputato, praticamente inerme, non lo angustiava. Ma ovviamente non era vero e dopo una lunga chiacchierata ha finito per ammetterlo. Mi ha detto che se non si era lasciato andare era stato per suo padre, il tosto e duro sottufficiale in pensione della marina. E che era stato solo dopo quel sogno del 4 luglio del 2010 la sua ultima giornata veramente brutta che aveva perso il controllo, che si era reso conto che sarei stato
per tutta la vita un triplice amputato. stato come sentirsi crollare il mondo addosso. Ma, mi ha spiegato, non volevo che pap mi vedesse in quello stato. Speravo che vedendomi reagire con forza sarebbe stato un po pi orgoglioso di me. Dopo quellattacco di panico con sua madre, Tyler ha continuato a vivere la sua nuova realt, sposando in pieno la filosofia della famiglia Southern: Se ti succede qualcosa, sfrutta al massimo quello che ti rimane, per dirla con le sue parole. Piangere non mi far ricrescere nulla. Sono stato abituato a trovare il lato positivo in ogni cosa; non in senso religioso, del tipo Dio ha in mente un piano per te. Sono vivo; ho ancora un braccio che funziona, ci sono tante cose positive da apprezzare, non riesco a pensare a quelle negative. Ho solo perso qualche pezzo, dice. Traduzione Fabio Galimberti Huffingtonpost.com
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Repubblica Nazionale
LA DOMENICA
Plat, Aspromonte. Il Consiglio stato sciolto da poco, per mafia. Accade in media ogni paio danni. E ancora una volta al posto del sindaco arriver un rappresentante dello Stato. Ecco che cosa vuol dire essere inviati
a governare in uno dei 212 comuni dItalia dichiarati inadatti alla democrazia
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Lattualit
Mappe
mente. Proprio la storia amministrativa di questa citt spiega come quando ha voluto ha imposto assessori e sindaci incontaminati con lindustria del malaffare. I dieci anni che precedono questi ultimi dieci sono stati ricchi di occasioni positive, di presenza collettiva, di confronto. Qui la democrazia pi fragile ma non scomparsa. La citt viva ma debole nella sua struttura portante, perci pi esposta al saccheggio quando le condizioni politiche lo agevolino, dice Isaia Sales, scrittore paganese, osservatore storico dei processi meridionali di sottosviluppo e anche protagonista politico di fasi oramai in soffitta. Pagani ultimamente si affidata ad Alberico Gambino, un signore che ha immaginato il municipio come unimpresa di ventura. E Pagani ha fatto dieci passi indietro, ha visto il suo sindaco finire in manette, e tutto di nuovo destinato alla vergogna del commissariamento. Lo Stato dice Sales non agevola la resistenza civile, non ci sono luoghi e non ci sono leggi che consentano di incidere il male appena esso affiori. Lo Stato alcune volte si mostra, altre si nasconde. E qui si nascosto. Si vive di finzioni, e il lavacro elettorale questa purtroppo la verit sembra essere soltanto una scena, forse la scena principe, del teatro delle parole false della politica. Lesempio macroscopico ancora Plat, anno 2009.
INAUGURAZIONI
Plat, il monumento ai caduti e la caserma dei carabinieri voluti dal commissario governativo
ghi in cui il voto una fanfaronata della legalit, una finzione pura e semplice. Quando arrivammo nel 2006 trovammo una comunit inselvatichita, assente da qualunque consapevolezza del bene comune. Il municipio faceva orrore solo a vederlo, le pareti della scuola erano lenzuola di inni a Tot Riina, alcune strade ancora levigate a cemento, e nessuno scolo per le acque piovane. Mura sbrecciate, mattoni bucati, una nuvola grigiastra e indistinta. Se esiste unestetica dellanti-Stato quella era l. Filippo Romano, uno dei tre viceprefetti che hanno avuto la ventura di governare lingovernabile, rievoca i tre memorabili anni nei quali seppellita la finzione del voto popolare si costru una parvenza di futuro. I commissari iniziarono dalla base della coscienza civica: comprare colori e pennelli, e avviare grazie anche a un finanziamento straordinario di un milione di euro, il cash extra che lo Stato destinava (ora non
pi) ai commissari dei municipi sciolti per mafia unintensa microattivit di lavori pubblici. In tre anni si fece quello che in venti nessuno aveva pensato di fare, o potuto fare. Cerano forme di vandalismo giovanile quotidiano, un furore animalesco che tranciava anche solo lidea che potesse esistere un bene comune. Abbiamo fatto fronte a quel furore alcune volte con lastuzia, per esempio erigendo in un piccolo slargo una statua con leffigie di Padre Pio, comprendendo che con Padre Pio in campo la partita muta di segno. I commissari scelsero cos di affidare a ciascuna famiglia cinquemila euro: era il corrispettivo che lo Stato dava a chi avesse deciso di dipingerla. Soldi cash a presentazione di fattura. Uno, due, tre, poi quattro famiglie iniziarono a scrostrare i muri di grigio e le vie si colorarono, non avevamo un piano colore ricorda Romano ma non ci interessava. Qualunque tintura sareb-
be stata meglio di quel grigio mortale. Le case, qualche piazza, le borse lavoro per attivit a bassa intensit intellettuale, le panchine e le strade. La nuova caserma dei carabinieri, la nuova fontana, la colonnina a Padre Pio. Plat cambi aspetto. Non sempre c la resa totale della democrazia, non tutto Locride. Ma il burrone cos vicino, per esempio, al corpo di Pagani, cinquecento chilometri sopra Plat. A Pagani, citt di trentacinquemila abitanti seduta in una piana una volta ricca di industrie e di commerci, appena dietro il Vesuvio e Napoli, secondo lultimo desolante resoconto commissariale non si visto dal 2002 un atto amministrativo che fosse conforme alla legge. Vero, siamo in terra di camorra, ma il tessuto incivile ancora mitigato da presenze significative dello Stato, da movimenti spesso densi di fiducia e di speranza che migliaia di cittadini documentano quotidiana-
Repubblica Nazionale
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Il municipio
PRIMA E DOPO
In questa pagina alcune immagini di Plat (Reggio Calabria) prima e dopo gli interventi urbanistici operati tra il 2006 e il 2009 da uno dei commissari inviati dal governo a sostituire la giunta sciolta per mafia A sinistra il municipio, prima e dopo
PRIMA
Qui a destra la piazza del municipio prima della cura: le scale sono in terra battuta
DOPO
La stessa piazza ridipinta in rosso e giallo Le scale ora sono in travertino
La caserma
La cartina
La fontana
ROSSO E BLU
Per la nuova caserma dei carabinieri le balconate in rosso e blu dellArma
DOVE
La cartina mostra i principali comuni italiani sciolti per mafia Alcuni di questi sono stati commissariati pi volte
ARANCIONE
Del colore della nuova Plat anche la fontana: lo stesso arancione
La scuola
PRIMA E DOPO
Alcune immagini dellesterno della scuola del paese calabrese, prima (in grigio) e dopo (in giallo) lintervento dellautorit prefettizia I commissari, grazie a un fondo governativo, poterono assegnare 5mila euro a famiglia per dipingere le facciate delle proprie case
PRIMA
Scritte inneggianti a Tot Riina e alla ndrangheta sui muri della scuola di Plat
DOPO
I muri della scuola ridipinti grazie allintervento dei prefetti inviati dal governo centrale
Repubblica Nazionale
LA DOMENICA
Si chiama Adolfo Kaminsky, ha ottantasei anni. Per tre decenni
i suoi passaporti hanno aiutato ebrei che scappavano dal nazismo, indipendentisti algerini, militanti antifranchisti, rivoluzionari latinoamericani, vittime dei colonnelli greci
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La storia
Resistenze
Oggi si racconta in un libro e a Repubblica: Non ho mai chiesto soldi, sognavo un mondo dove nessuno fosse costretto a nascondersi
FABIO GAMBARO
PARIGI
n falsario al servizio di perseguitati e rivoluzionari. Adolfo Kaminsky ottantasei anni, una gran barba bianca, la voce flebile e il sorriso gentile per tre decenni stato un maestro indiscusso del passaporto falso, capace riprodurre ogni sorta di documento per salvare vite e aiutare fuggiaschi. Dagli ebrei in fuga dal nazismo agli indipendentisti algerini, dai militanti antifranchisti ai rivoluzionari latinoamericani, dagli anticolonialisti africani alle vittime dei colonnelli greci. A questa lunga e avventurosa militanza fatta di audacia e di ideali, di scelte rischiose e di corse contro il tempo, la figlia Sarah rende ora omaggio in un libro appassionante intitolato Adolfo Kaminsky: una vita da falsario (Angelo Colla Editore, 224 pagine, 18 euro). Un libro che lanziano padre sfoglia con un po di nostalgia nel suo appartamento parigino proprio sotto la torre Eiffel. Volevo diventare un artista ma la vita ha deciso diversamente. Tutto era talmente urgente che non ho neppure avuto il tempo di avere rimpianti, dice mostrandoci le sue intense foto di Parigi che lanno prossimo verranno proposte al pubblico in una grande esposizione. Durante tutti quegli anni ho solo fatto quello che credevo fosse giusto fare. Sono diventato un falsario perch credevo nella giustizia e detestavo il razzismo. Lottavo per un mondo dove non ci fosse pi bisogno di falsificare documenti, dove la gente non dovesse pi scappare e nascondersi. La sorprendente storia di Kaminsky comincia nel furore della Seconda guerra mondiale. Nel 1942, a diciassette anni, uno dei tanti che in Francia sono costretti a nascon-
Ci sono persone che anche sotto tortura non mi hanno mai denunciato
dersi per sfuggire alle retate dei nazisti. La sua una famiglia di ebrei russi, emigrati in Francia allinizio del secolo e poi espulsi nel 1917, finiti in Argentina, da dove rientreranno a Parigi allinizio degli anni Trenta, ritrovandosi per in trappola quando i tedeschi occupano il paese. Allinizio della guerra, il giovane Adolfo ha solo un diploma di scuola elementare, ma studia la chimica da autodidatta e intanto lavora come apprendista tintore. Per procurare documenti falsi ai suoi familiari, entra in contatto con un gruppo della Resistenza ebraica, proponendo le sue competenze nel campo degli smacchiatori. E cos che in poco tempo diventa il tecnico, uno dei migliori falsari della Resistenza: Sono nato e cresciuto nel rispetto della legge, quindi la prima volta che ho falsificato un documento, sebbene fosse per una causa giustissima, ho provato un enorme senso di colpa. Nel laboratorio clandestino di rue des Saints Pres, mentre fuori la caccia agli ebrei si fa sempre pi feroce, il giovanissimo falsario fabbrica documenti di ogni tipo. Passaporti, carte didentit, tessere annonarie, certificati di nascita e di battesimo: La gente da mettere in salvo era moltissima e a ciascuno dovevamo fornire pi documenti per ricostruire unintera identit. Avevamo tantissime domande ed eravamo sempre con lacqua alla gola. Una volta, in soli tre giorni fabbrica novecento documenti per mettere in salvo trecento bambini ebrei. Impresa per cui nel dopoguerra verr ufficialmente decorato. Ma il merito non fu certo solo mio, eravamo in molti a darci da fare, si schermisce lui con modestia. Conoscevo la chimica, ma anche la fotografia, la pittura, il disegno e la calligrafia. Tutto ci mi ha permesso dinventare nuove tecniche di falsificazione. E soprattutto ero convinto che tutto fosse possibile. Se qualcuno avevo fatto qualcosa,
Il falsario
Ho creato vite di carta per lumanit in fuga
Repubblica Nazionale
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AUTORITRATTO
Nellaltra pagina, patente e carta didentit svizzere false di Hlne Cuenat, sostenitrice della lotta di liberazione algerina. Accanto, due carte didentit contraffatte del giornalista e attivista Francis Jeanson. Qui sotto, Adolfo Kaminsky nel laboratorio dellHaganah in rue dEcosse a Parigi nel 1947
CON LA FIGLIA
Adolfo Kaminsky oggi insieme alla figlia Sarah nella casa-laboratorio di Parigi Nellimmagine grande, il vecchio tavolo da lavoro conservato a casa Kaminsky con documenti falsi, strumenti per la contraffazione e timbri di vari paesi dalla Germania nazista allArgentina, alla Francia
LE IMMAGINI
Le foto di queste pagine sono tratte dal libro di Sarah Kaminsky Adolfo Kaminsky Una vita da falsario (Angelo Colla Editore, 224 pagine, 18 euro)
non cera ragione perch io non fossi capace di rifarla. Quindi qualsiasi documento era riproducibile, anche i passaporti tedeschi. Quella vita frenetica e clandestina naturalmente era molto rischiosa e pi di una volta Kaminsky si salva per un soffio: Il pericolo era quotidiano, ma in quanto ebreo ero pi protetto facendo documenti falsi per la Resistenza che vivendo nascosto in una tintoria. Nellazione c maggiore possibilit di salvarsi, anche se purtroppo in quegli anni ho perso molti amici ammirevoli. un miracolo che sia ancora vivo. Forse ho avuto la fortuna di non commettere errori e poi sono sempre stato molto protetto. Ci sono persone che anche sotto tortura non mi hanno mai denunciato. Alla liberazione di Parigi entra nei servizi segreti dellesercito francese, dove continua a fare documenti falsi per gli agenti paracadutati dietro le linee tedesche. Nel dopoguerra per, quando i francesi iniziano a impantanarsi nella guerra dIndocina, lascia lesercito per coerenza con le sue convinzioni pacifiste. Oltretutto, in quel periodo inizia ad aiutare gli ebrei desiderosi di stabilirsi in Palestina nonostante il divieto degli inglesi: Allinizio volevo andarci anchio, ma rinunciai quando, con la nascita dIsraele, la religione divenne di Stato. Non sono credente e sono stato educato al di fuori di ogni religione. Per me, quindi, la fede sempre stata solo un fatto privato. Il falsario per non smette di lavorare. Negli anni Cinquanta entra in contatto con il gruppo di Francis Jeanson che appoggia lFln nella lotta per lindipendenza dellAlgeria: Impegnarmi al fianco degli algerini stato naturale come lo era stato difendere gli ebrei. Non ci sono razzismi cattivi e razzismi buoni. Gli uomini sono tutti uguali e hanno tutti gli stessi diritti, indipendentemente dalla religione, dalla razza e dal colore della pelle. Per sfuggire alla caccia della polizia francese, Kaminsky costretto a nascondersi per due anni in Belgio, dove lavora giorno e notte, aiutando centinaia di militanti. Nessuno mai stato arrestato per via dei miei passaporti falsi, i poliziotti non li hanno mai scoperti, neanche gli svizzeri che consideravano i loro passaporti infalsificabili, dice oggi con una punta dorgoglio. E non a caso in quegli anni la sua fama non smette di crescere. Alla sua porta bussano rivoluzionari di ogni latitudine, esuli in fuga dalle prigioni di Salazar, dissidenti della primavera di Praga. A tutti fornisce nuove identit sempre gratuitamente, dato che non ha mai voluto essere scambiato per un mercenario. Tra i tanti che gli chiesero aiuto ci fu anche Giangiacomo Feltrinelli, di cui si ricorda ancora bene: In passato aveva aiutato lFln durante gli anni della guerra dAlgeria, aveva offerto finanziamenti ma anche aiutato materialmente, come quando nascose in Italia alcune militanti evase dalle prigioni francesi. Kaminsky racconta di avergli fatto dei documenti falsi e gli procur un alloggio a Parigi da un amico pittore. Come faceva spesso con i militanti di altri paesi, insegn alleditore italiano alcune tecniche di falsificazione perch potesse essere indipendente: Era un buon allievo. Un uomo gentile e simpatico, ma con un carattere un po autoritario. Infatti abbiamo anche litigato, perch pretendeva che fossi a sua completa disposizione. Ma io non potevo certo lavorare solo per lui. Finito il periodo di formazione, ripartito per lItalia e non lho mai pi rivisto. Quando mi giunse la notizia della sua morte, avevo ormai smesso di fare il falsario. Tra i molti che si avvalsero del suo talento ci fu anche Daniel CohnBendit, allepoca leader studentesco del maggio 68 espulso dalla Francia, a cui forn un nuovo passaporto per poter rientrare a Parigi sotto falso nome: Pur non essendo, come i miei clienti abituali, un rivoluzionario in fuga dalle dittature, lho aiutato lo stesso per sbeffeggiare le autorit francesi che non avevano alcun diritto di vietargli lingresso nel paese. Non era certo un pericolo pubblico n un terrorista. Terrorismo, una parola che a Kaminsky non piace. Proprio lincombere della violenza lo spinger a interrompere la sua attivit e a ritirarsi in Algeria, dove rester una decina danni: Io sono sempre stato un non violento e non volevo avere nulla a che fare con il terrorismo. E invece sempre pi spesso tentavano di rivolgersi a me giovani con uno spiccato gusto per le armi che non erano certo dei perseguitati politici. Cos decisi di smettere. Da allora Kaminsky non ha pi fatto un solo passaporto falso. Senza rimpianti. E oggi, dopo tante avventure, si gode una vita tranquilla, guardando incredulo questi nostri tempi dove c chi i sans papiers a causa della mancanza di documenti in regola viene trattato come uno schiavo. A loro per i suoi passaporti non servirebbero perch con i documenti falsi non si costruisce una vita, si pu solo attraversare una frontiera o nascondersi. Parola di uno che se ne intende.
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Repubblica Nazionale
LA DOMENICA
Esattamente tre decenni fa tutti credevano che con la crisi dei missili di Cuba sarebbe finito il mondo. In realt quel mondo fin, ma per un altro motivo
In quattro posti diversi alcuni ragazzi incidevano il loro primo disco. Si facevano chiamare Beatles, Rolling Stones,
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Spettacoli
Revolution
ANGELO AQUARO
che ora la fine del mondo? La mattina del 28 ottobre 1962 la Terra trema quando da Radio Mosca rimbomba la voce di Nikita Khrusciov. Ma luomo che aveva fatto sobbalzare le Nazioni Unite sbattendo in aula il suo scarpone stamane ha cambiato tono: Il governo sovietico ha disposto un nuovo ordine per smantellare i missili. il segnale che John Fitzgerald Kennedy aspettava. La trattativa supersegreta riuscita: la crisi dei missili nucleari puntati da Cuba sugli Stati Uniti dAmerica finita. Lapocalisse pu attendere? il pomeriggio di quello stesso 28 ottobre e un altro clamorosissimo annuncio rimbomba da unaltra radio: ma neppure Marconi riuscirebbe a captare il segnale di quella piccola emittente a circuito chiuso, Radio Clatteridge, la stazione della comunit raccolta intorno allospedale del Wirral, la penisola circondata dal Mersey, il fiume di Liverpool. con grande piacere che stasera diamo il benvenuto a un gruppo che va e viene tra Germania e Mersey, sta dicendo il conduttore Monty Lister. E poi butta l quel nome sconosciuto: I Beatles!. Hanno registrato il primo disco Love Me Do il 5 ottobre e questa la prima intervista della storia: ma a chi gliene importa nel giorno dellapocalisse rimandata? Il conduttore chiede a George Harrison: E tu che fai?. Chitarra principale, un po di canto. Ma il fatto che sei lead guitar vuol dire che sei il leader?. No, no, lui la chitarra solista, interviene Paul McCartney. Confessando quello che negher per il resto della vita: Il leader del gruppo di fatto John. E questa s che ancora oggi una bomba. A che ora la fine del mondo? Qualche centinaio di chilometri pi a sud, uno studente della London School of Economics rimasto a poltrire sulla branda dellappartamento nel cuore di Chelsea che divide con un vecchio compagno di scuola e un chitarrista disgraziato, scappato da scuola dopo aver messo incinta la fidanzata di quattordici anni. Lapocalisse pu attendere: i tre ragazzi sono gi morti di stanchezza. La sera precedente, 27 ottobre, hanno provato a buttare gi tre canzoni che presenteranno come demo alla Emi, rinchiusi nella cantina di una decadente palazzina vittoriana ad Highbury Fields che solo la fantasia di Curly Clayton, un chitarrista jazz improvvisato produttore, ha ribattezzato Studios. Mick Jagger, laspirante economista, Keith Richards, lamico dinfanzia, e Brian Jones, il chitarrista scontroso, suonano insieme da aprile, ma gi si trascinano tra liti e dispetti, come suggerisce il nome che hanno rubato a un blues di Muddy Waters, Rolling Stones, pietre che rotolano. Quella sera hanno mollato a Curly tre sterline una per ogni canzone e poi sono scappati allEaling Club, il locale nascosto sotto una ripida scalinata su Broadway che per il loro pubblico di ubriachi pi severa di un buttafuori: soprattutto ora che piove che Dio la manda. A che ora la fine del mondo? Sulle spiagge della California invece il sole splende come da previsioni e un ragazzo rossiccio e grassottello non certo il fusto da surf dordinanza scivola silenzioso nel salotto della casa al 3701 West, 119esima strada, Hawthorne. Il padre Murry, seduto in poltrona, non si accorge del figliolo che lo sorprende alle spalle per lasciargli scivolare un disco. Il signor Wilson sognava di diventare anche lui un cantante ma gli
NEW YORK
MADE IN USA
In alto a sinistra, un giovane Bob Dylan nel 1962; accanto, i Beach Boys ai tempi di Surfin Safari
andata maluccio. Cos, fedele allAmerican Dream che si tramanda come un debito, ha rimesso le speranze nei figli. stato Brian, il pi grande, a obbligare i fratelli Dennis e Carl a seguirlo nei vocalizzi arditi, chiusi nella loro cameretta. Ma che bravi, ha pensato pap Murry, e ha ricominciato a sognare. Anche il giovane Brian ha incominciato a sognare. E a rubare. Quando i suoi sono partiti per una vacanza in Messico ha
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LE TAPPE
19 MARZO
Bob Dylan pubblica il suo album di debutto: si chiama Bob Dylan e viene registrato in soli tre pomeriggi
12 LUGLIO
Al Marquee Club di Londra si svolge il primo concerto dei Rolling Stones: il gruppo si formato il 7 aprile del 1962
16 LUGLIO
I Beach Boys presentano alla Capitol Records il demo di Surfin Safari e strappano il primo contratto
5 OTTOBRE
Esce il primo singolo dei Beatles: Love Me Do Il 26 novembre arriva anche il primo album Please Please Me
Mentre Radio Mosca trasmette il messaggio di disgelo di Krusciov a Kennedy, a Liverpool Radio Clatteridge chiede a George Harrison:
Sei tu il leader? Risponde McCartney: No, il leader John
potuto finalmente assaltare la cassaforte e sperperare i risparmi di famiglia per affittare microfono, basso e amplificatore. Che putiferio, al ritorno: guerra atomica. Ma questo successo lanno prima. Oggi il 29 ottobre 1962 e Surfin Safari, il disco che Brian gli ha fatto scivolare e ora pap Murry gira e rigira tra le mani, il primo long playing firmato dai suoi ragazzi: i Beach Boys.
MADE IN UK
Nellimmagine grande Ringo, John, Paul e George e qui in alto, i Rolling Stones
A che ora la fine del mondo? C un signore, a New York, che lorario lha fissato per davvero: alla mezzanotte di qualche sera prima, mercoled 24 ottobre. S, doveva scoppiare linferno a teatro e linferno scoppiato: proprio mentre Jack Kennedy spediva a Nikita il suo ultimatum e il capo di Stato maggiore dava allo Strategic Air Command lordine di passare a livello Defcon 2 per la prima volta nella storia. Defcon 2 lallarme rosso: dopo c solo il livello 1: massima allerta, guerra nucleare imminente. Ecco: lapocalisse imminente e gli unici che se ne fregano sono i Famous Flame? Figuriamoci: quel matto del loro capo ogni volta li multa per ogni piccolo errore. Uno stacco di tromba troppo alto: 5 dollari. Un rullo sbagliato: 10 dollari. Ma stanotte peggio. Nessuno vuole produrre il disco dal vivo che il capo sogna: dicono che i dischi dal vivo non vendono. I discografici la sanno sempre pi lunga. Anche a quegli altri ragazzi di Liverpool avevano detto qualcosa del genere: Chitarre, ancora chitarre: basta, finita, non va pi. Per questo i Beatles erano stati bocciati alla prima audizione il primo gennaio. S, sempre in quel 1962: lanno in cui doveva finire il mondo e invece rinacque il rock. Naturalmente il capo dei Famous Flame non pu ancora conoscere i Beatles. Ma in questa notte di ottobre deciso a entrare nella storia mentre tra Washington e Mosca la Storia rischia di tornare allanno zero. Il capo deciso e lo far: anche da solo, se i suoi produttori non
vogliono. S, si produrr da solo. E per questo ha terrorizzato i ragazzi. Altro che apocalisse: stanotte si va al risparmio, chi sgarra paga fino a cento dollari di multa. uno stipendio dellepoca. Ma stanotte non si sgarra. stanotte Harlem esplode di entusiasmo, stanotte nasce Live At The Apollo. il primo live che finisce al top: e James Brown entra nel mito. Non un disco, Defcon 1: propulsione nucleare. A che ora la fine del mondo? Nella pensione Arco Etrusco di via della Gabbia, Perugia, dove s trasferita per studiare, una giovane studentessa americana di origine italiana riceve la posta che attendeva con ansia. la mattina del 29 ottobre, allindomani dellapocalisse scampata, ma la lettera stata scritta naturalmente qualche giorno prima. Seduto al caff Figaro tutta la notte, aspettando la fine del mondo la prima notte in cui Kennedy parl e le navi russe si stavano avvicinando a Cuba, scrive il ragazzo nello stile elittico e sinuoso che lei conosce bene. Ma se il mondo dovesse davvero finire questa notte tutto quello che vorrei restare accanto a te e sarebbe impossibile: perch sei cos lontana.... La ragazza legge e rilegge trattenendo le lacrime. Poi ripone la lettera nel cassettino dello scrittoio mentre sui vetri della sua unica finestra batte la pioggia dura, lHard Rain che il suo ragazzo, Bob Dylan, canter nella ballata concepita una notte di ottobre del 1962. Aspettando la fine del mondo.
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Repubblica Nazionale
LA DOMENICA
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Piani regolatori
Dimenticate auto elettriche, monorotaie e tapis roulant:
abiteremo in new town in cui la cosa pi importante sar lascensore. Perch la densit
arriver a diecimila persone per chilometro quadrato Come dimostra il primo prototipo: Songdo, Corea
Metropolis
2015
Repubblica Nazionale
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IL GLOSSARIO
Edificio armonico
fabbricato in modo da integrare materiali naturali e a chilometro zero, luce solare, piante, energia solare, conservazione dellenergia e dellacqua
Bioedilizia
Utilizza terra battuta, balle di paglia, mattoni di argilla cruda, materiali isolanti naturali, fibra di carbonio unita al legno in funzione antisismica
Design integrato
Illuminazione, impianti e apparecchiature sono cos efficienti che garantiscono il comfort della casa senza riscaldamento o aria condizionata aggiunti
New urbanism
Studia la dislocazione di spazi e servizi di una citt rendendoli accessibili entro distanze pedonali o attraverso strade e piazze che facilitino lo scambio sociale
Etichetta energetica
Tutti gli elettrodomestici delle nuove abitazioni saranno garantiti come a bassissimo consumo: si abbatter il costo energetico dellintera comunit
MAURIZIO RICCI
ltro che auto elettriche, monorotaie, marciapiedi mobili, macchine guidate direttamente dal computer. Per muoversi, nelle citt del futuro, servir soprattutto lascensore. Lultimo grido, in materia di geografia urbana, infatti, non la distesa di bucoliche villette, ma una selva di grattacieli, possibilmente a un tiro di schioppo dallaeroporto. Parola dordine: densit. Secondo Greg Lindsay e John Kasarda, autori di Aerotropolis, una citt fittamente popolata la risposta pi efficiente non solo allesigenza di tagliare drasticamente il traffico automobilistico e il suo inquinamento, ma anche allo sforzo di risparmiare energia, economizzare le risorse, sfruttare al massimo i risultati della rivoluzione informatica. Il prototipo di questa citt del futuro gi in costruzione. Aprir i battenti fra tre anni, nel 2015, in un angolo della Corea, non lontano da Seul. Si chiama Songdo, e i suoi grattacieli si alzeranno su unisola artificiale, creata in mare su terra di riporto. Avr 65mila abitanti, che sceglieranno di muoversi per lo pi a piedi, dato che saranno stretti dentro poco pi di sei chilometri quadrati, per una densit di diecimila abitanti per chilometro quadrato. Consumer il 30 per cento in meno dellacqua che utilizza una citt delle stesse dimensioni, grazie al riciclaggio dellacqua potabile e degli scarichi non fognari. Emetter un terzo dellanidride carbonica di una struttura urbana analo-
costruttori di citt, convincendoli a replicare Songdo. Potranno risparmiare, perch sfruttare lesperienza compiuta nel mare coreano, consentir delle economie di scala, ma il conto che Gale e soci presenteranno alla fine, sar comunque salato: una citt come Songdo costa fra i 30 e i 60 miliardi di dollari. Pu sembrare molto, ma i compratori possibili non mancano. Primo fra tutti, il governo cinese che si prepara ad avviare la costruzione di venti citt, per assorbire lemigrazione dalle campagne verso le fabbriche della costa. Pur con tutto lo sfolgorio di tecnologia di Gale e della Kpf, i grattacieli di Songdo guardati dai portici di Cremona o dalla piazza di Ascoli Piceno non fanno molta invidia. Per chi, come lItalia, la citt moderna lha praticamente inventata, il futuro possibile tuttavia offre ugualmente uno scenario nuovo e pi vivibile. Il traffico, anzitutto. In attesa dei primi bilanci sul blocco del centro di Milano, lesperienza estera dice che razionare lingresso delle auto in centro funziona. A Stoccolma, dove da cinque anni per entrare in centro si paga da uno a tre euro (sette nelle ore di punta), la circolazione delle macchine diminuita del 25 per cento e le emissioni di Co2 del 40. Poi, le case. Da quattro anni, in un sobborgo di Madrid, lEcobox della Fundacin Metropoli mostra che con i pannelli termosolari sul tetto ad assicurare riscaldamento e raffreddamento e quelli fotovoltaici sui muri per garantire lenergia, ledificio autosostenibile non unutopia. Ancora, le strade. Le lunghe fila di lampioni perennemente accesi hanno forse fatto il loro tempo. Con chip e sensori, dice Carlo Ratti, del Senseable City Lab al Mit di Boston, la luce potrebbe accompagnarci nella nostra camminata notturna, accendendo e spegnendo i lampioni al nostro passaggio. Soprattutto, il rapporto con la citt stessa. Uno studio della Rockefeller Foundation elenca cinque tecnologie cruciali nella citt del nuovo secolo. La base sono la banda larga mobile e i telefonini o i tablet con cui attivare, ad esempio, sistemi di crowdsourcing pubblico, come il SeeClickFix che dalla prima esperienza di New Haven si esteso ai quattro angoli degli Stati Uniti, da San Francisco a Washington a Tucson: vedi una buca per strada, un albero spezzato o un cumulo di spazzatura, lo fotografi sul telefonino e invii la foto che apparir sui terminali dei servizi del Comune, dai vigili alla nettezza urbana alla manutenzione strade. Le altre due indicazioni riguardano i servizi pubblici e il comune passante. Seguendo lesperienza lanciata due anni fa dal G-cloud inglese, le autorit locali possono risparmiare un bel po di soldi standardizzando e condividendo software e applicazioni per i loro apparati informatici. Quanto al passante, se Internet ormai il filo conduttore della nostra vita quotidiana, gli Internet caf sono obsoleti: uno schermo sul muro, una tastiera e la Rete su strada, a disposizione di tutti. Basta per il riferimento ai mucchi di spazzatura per capire che il futuro possibile delle citt non necessariamente il futuro probabile. Viste in una prospettiva globale, Songdo o la nuova Cremona sono fenomeni marginali. Oggi, il 50 per cento della popolazione mondiale vive nelle citt. Nel 2050 sar forse l80 per cento. Questo fiume che dalle campagne si riversa in citt scorre soprattutto in Asia, in Africa, in America latina. E non finisce nei grattacieli, ma nelle bidonvilles, nei quartieri abusivi. Gi oggi un miliardo di persone vivono nelle baraccopoli. Nel 2050 saranno tre miliardi. In termini quantitativi sono loro i grandi costruttori di citt di questi decenni. Fogne a cielo aperto, niente acqua corrente, elettricit rubata alle linee di trasmissione cittadine, baracche accatastate una sullaltra. Negli slum, la parola dordine della densit non viene declinata allo stesso modo di Lindsay e Kasarda. Questa citt del futuro un dedalo caotico di viuzze, dove si svolge unattivit economica vibrante, sia di produzione che di commercio, quasi sempre allaperto, dove praticamente tutto viene riciclato e il senso comunitario spesso fortissimo. unimmagine che dovremmo riconoscere. Robert Neuwirth, che alle bidonville ha dedicato un libro, Citt ombra. Viaggio nelle periferie del mondo, le definisce le citt medievali del Ventunesimo secolo.
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GLI ESPERIMENTI
STOCCOLMA
Da cinque anni, da quando per entrare in centro si paga da uno a tre euro (sette nelle ore di punta), la circolazione diminuita del 25 per cento e le emissioni di anidride carbonica si sono ridotte del 40 per cento
MADRID
In un sobborgo della citt da quattro anni ledificio autosostenibile non pi unutopia: i pannelli termosolari sul tetto assicurano riscaldamento e raffreddamento e quelli fotovoltaici sui muri garantiscono energia
NEW HAVEN
partita da qui lesperienza del crowdsourcing grazie al quale i cittadini con una foto scattata dal telefonino segnalano al Comune i problemi che ci sono in citt: buche, alberi spezzati, cumuli di spazzatura
Repubblica Nazionale
LA DOMENICA
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I sapori
Di primavera
Che sia quella di casa oppure al ristorante, che ci si sdrai su un prato di campagna o di citt, venuto il momento
di uscire allo scoperto. Ma solo con men rigorosamente di stagione. E pioggia permettendo
Gli indirizzi
LICIA GRANELLO
enedetto sia il terrazzo. E anche il giardino, il cortile, e perfino quei balconi che lingegno benevolo dellarchitetto ha progettato a misura di tavolo. Quanto basta per trasformare unordinaria cena casalinga in occasione speciale. Le variabili sono tante, figlie di amori, socialit ed esigenze. C chi pensa a un incontro malandrino e chi a una celebrazione collettiva, chi adora lintimit delle cene a quattro e chi non vede lora di allestire il tavolo da ping pong del giardino condominiale per condividere cotolette impanate e tiramis. Il dopo-Pasqua accende fantasie ga-
DOVE DORMIRE
LOCANDA DEL FIORDO Via Trasita 9 Furore (Salerno) Tel. 089-874813 Camera doppia da 110 euro, colazione inclusa CASA CUCCARO B&B Via Nocelle 28 Positano (Salerno) Tel. 089-875458 Camera doppia da 75 euro, colazione inclusa LOCANDA COSTA DIVA Via Roma 12 Praiano (Salerno) Tel. 089-813076 Camera doppia da 60 euro, colazione inclusa
Terrazza
stronomiche e voglia di luoghi diversi in cui goderle. Stanchi di ambienti chiusi, riscaldamenti accesi e vetri appannati, apriamo timidamente le finestre annusando laria. Generale Inverno sicuramente emigrato altrove, ma non detto che basti. Il pic-nic, infatti, non ammette incertezze: la sua organizzazione esige barometri virati sul bello stabile, prati asciutti, giornate lunghe. Pochi accidenti avviliscono quanto un pic-nic zuppo. Mangiare allaperto richiede meno azzardi, ma anche maggiore consapevolezza alimentare. Perch se lontani da casa, spalmati su un tappeto di erba medica e trifoglio, tutto ci sembra buono, appetitoso, perfino irresistibile, linsalata di riso servita in terrazza deve essere al dente e ben condita, i crocch di patate caldi e fragranti, gli spiedini morbidi e succulenti. Non ci si accontenta di cibo mediocre, fosse anche declinato in ricette semplici semplici: altrimenti, tanto vale sedersi alla solita tavola, mangiando le solite cose. La regola culinaria dei pasti allaperto prevede piatti buoni, ma anche nuovi, originali, quasi in punta di forchetta, preparati con ingredienti pi leggeri che ruffiani, pi pensati che costosi. La primavera affina i sensi e crea il bisogno di mangiare sano. Cos, sulla tavola ben apparecchiata fiori a pranzo arrivano il pollo che finalmente abbiamo avuto tempo, modo (e voglia) di comprare in una bio-cascina, la misticanza dellorto di amici felicemente in pensione, i primissimi formaggi delle nuove lattazioni, il gelato fatto davvero come il dio dei golosi comanda, grazie al laboratorio di un giovane pasdaran della crema alluovo. Men lontani dallimpronta sgarzolina e rabbrividente delle ricette destate, in bilico goloso tra il piacere dei cibi caldi e il desiderio di alimenti freschi, come la meravigliosa pasta e piselli (novelli) o le frittate derbe selvatiche. Anche gli abbinamenti di vino e altre bevande acquistano una fascino differente: stare allaperto induce a una chiacchiera in pi, prima di sedersi a tavola, ma la sequenza alcolica pu tradire. Quelli a base superalcolica Campari shakerato, Negroni, Vesper Martini sono un incipit ingombrante per qualsiasi vino successivo. I pi esperti trasformano alcuni di questi in veri e propri long drink (come nel caso di Margarita e Gin Tonic, serviti in caraffe). Decisamente meno impegnativi i nuovi campioni del bere miscelato, derivazioni creative del mitico Bellini: centrifugati di frutta o verdura variamente assortiti e speziati, battezzati con le bollicine, da bere a tutto pasto. Evitando il Limoncello finale, of course.
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La
DOVE MANGIARE
IL SAN PIETRO (con camere) Via Laurito 2 Positano (Salerno) Tel. 089-875455 Aperto da aprile a ottobre men da 65 euro HOSTARIA BACCO (con camere) Via Lama 9 Furore (Salerno) Tel. 089-830360 Chiuso venerd men da 40 euro UN PIANO NEL CIELO (con camere) Via Capriglione 17 Praiano (Salerno) Tel. 089-8131333 Senza chiusura estiva men da 50 euro
DOVE COMPRARE
CANTINE MARISA CUOMO Via Lama 16 Furore (Salerno) Tel. 089-830348 PASTICCERIA LA ZAGARA Via dei Mulini 8 Positano (Salerno) Tel. 089-8122892 IL GUSTO DELLA COSTA Via G. Capriglione 24 Praiano (Salerno) Tel. 089-813048 LATTERIA S. CATERINA Piazza Dei Dogi 24 Amalfi (Salerno) Tel. 089-871249
Repubblica Nazionale
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Vado ad Amalfi percorrendo la vecchia strada, un torrente di pietra che sfocia sulla costa. Lanfiteatro delle case si protende abbagliante verso il mare. Aveva ragione Renato Fucini. Quando gli amalfitani andranno in paradiso per loro sar un giorno come gli altri. La scalinata del duomo si impenna verso lo splendore arabo normanno della facciata. Rischio la sindrome di Stendhal. Per far quadrare tasso estetico e glicemico vado a pranzo alla Caravella, nellantico arsenale, irresistibilmente risucchiato dalla gioiosa cucina di Antonio Dipino. Amata da Andy Warhol e prediletta da Gaetano Afeltra. Del suo souffl di limone Salvatore Quasimodo diceva che mette il sole nel piatto. Prima del tramonto vado a Cetara, per fare rifornimento di colatura di alici. Una quintessenza di Mediterraneo, che d sapore alla vita. E mi sento come Parsifal che porta a casa il suo Graal.
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Spiedini
A tutto pasto: pomodorini, mozzarella e basilico, maccheroncini con tocchetti di melanzane, cubetti di carne o pesce, frutta fresca e caramellata
LA RICETTA
Pappardelle con baccal, asparagi e pesto di verdure
Per il pesto 20 g. di foglie di basilico 20 g. di foglie di bietole 15 g. di foglie di borragine 1 spicchio daglio 16 g. di pinoli 30 g. olio extravergine di oliva sale grosso q.b.
Olive ascolane
Olive denocciolate farcite con carni miste spadellate, tritate, insieme a uova, noce moscata, parmigiano, poi ricomposte e impanate
Budino di pane
Tuorli, zucchero, amaretti, frutta candita per insaporire il pane raffermo ammollato nel latte. A bagnomaria nello stampo bagnato con il rum
Orzotto
Cos come il risotto e il farro, si prepara tirandolo con brodo vegetale, di carne o di pesce, oppure bollito, raffreddato e lavorato in insalata
Quiche di asparagi
Nel guscio di pasta brise (farina, acqua, sale e burro) asparagi lessati al dente e insaporiti nel burro, su cui versare uova, latte e formaggio
Insalata russa
Il tris di verdure carote, piselli, patate con la maionese viene arricchito con capperi, cetriolini, pezzetti di uovo sodo e salsa tonnata
Repubblica Nazionale
Gennaro Esposito uno dei simboli della nuova cucina dautore napoletana Nei piatti realizzati a La Torre del Saracino di Vico Equense, Napoli, le migliori materie prime campane vengono preparate in modo sano e leggero, come in questa ricetta ideata per i lettori di Repubblica
Per le pappardelle 320 g. di pappardelle di grano duro 100 g. di baccal dissalato in 4 tranci 20 g. di punte di asparagi pepe macinato al momento q.b. Sbollentare separatamente le verdure e raffreddare. Unire in un mortaio bietola, basilico, borragine, pinoli, sale grosso e aglio sbianchito, portandolo a ebollizione tre volte sempre cambiando lacqua Pestare fino a ottenere un composto omogeneo Mettere olio e baccal in un contenitore dacciaio, coprire con pellicola trasparente e cuocere a 60 gradi per circa un quarto dora Il baccal sar pronto quando rilascer la sua albumina (lattiginosa) Unire al baccal le punte di asparagi precedentemente grigliate e tagliate a tocchetti. Cuocere la pasta in abbondante acqua salata e scolarla al dente. Versare la pasta nel contenitore messo a bagnomaria per conservare il calore senza prolungare la cottura Mantecare, aggiungere il pesto e rifinire con il pepe
Pomodori ripieni
Tagliati a met e tolti i semi, si imbottiscono con uova sode, tonno sottolio, prezzemolo e maionese Oppure in forno, con riso e formaggio
Fragole e cioccolato
Fondente sciolto a bassa temperatura aggiungendo un cucchiaio di panna dove tuffare i frutti fino al cappellino verde Scolare sulla gratella
LA DOMENICA
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Lincontro
Gavette
cresciuto a Sesto San Giovanni diviso tra istituto tecnico e conservatorio A trentanni dirigeva a San Pietroburgo dopo il crollo del comunismo Poi il Regio nella Torino post-industriale. Anche per questo il maestro operaio, ora ospite fisso al Met di New York, uno degli uomini pi ascoltati in fatto di lirica: La crisi, dice,
fecero Beethoven e Mahler
NEW YORK
Repubblica Nazionale
deducibili una ricetta che qui funziona a meraviglia, ma non realisticamente esportabile in Europa. Noi dobbiamo trovare un sistema misto, un nuovo equilibrio tra fondi pubblici e risorse private, se i privati credono davvero ai valori della nostra storia e della nostra cultura. Noseda, che far il suo debutto alla Scala dirigendo Luisa Miller il 6 giugno, a New York non si lascia schiacciare dalla soverchiante potenza economica del Met, ha qualche ragione di ottimismo sullItalia. Racconta lesperimento che sta facendo al Teatro Regio di Torino, di cui direttore: Abbiamo aumentato gli spettacoli, abbiamo investito sulle tourne allestero, abbiamo avviato la cooperazione discografica con Deutsche Grammophon. I risultati sono incoraggianti, a un certo punto della stagione i nostri abbonati hanno superato quelli della Juventus. Il pubblico c, anche tra i giovani, il fuoco della passione per la lirica ancora l che soffia sotto la brace, bisogna trovare le formule giuste per risvegliarlo. Il modello americano irraggiungibile, il Met ha i mezzi per mettere in scena tre opere diverse ogni settimana, tutto lanno. Ma anche noi possiamo muovere qualche passo nella loro direzione. I tagli ai fondi pubblici? Non bisogna solo aspettarsi che cambi qualcosa dallalto, dobbiamo darci da fare coi mezzi che ci sono, per Mario Monti ama lopera, questo mi fa sperare bene, il governo precedente non dimostrava alcun interesse. Il discorso scivola verso limmagine dellItalia negli Stati Uniti ( passato abbastanza poco tempo dal cambio di governo, ma qui a New York gi avverto un atteggiamento profondamente diverso nei nostri confronti) e Noseda si rif al laboratorio torinese: Per me che sono lombardo, una citt dadozione, ma stato meraviglioso incrociare nella mia vita la vicenda di questa Torino rinata con la cultura. una citt seria, ha attraversato con grande maturit tutta la transizione post-industriale, la crisi della Fiat, ha lavorato per conquistarsi e costruirsi vocazioni nuove, ha avuto un atteggiamento positivo anche nei momenti pi bui della crisi. Nel mio campo la crisi ci ha perfino aiutato: capisci che devi lottare contro gli sprechi, essere competitivo in un settore musicale che diventato decisamente globale. Del resto nella storia larte fiorita sempre in mezzo
alle prove pi difficili: Beethoven ha dato il meglio di s mentre lEuropa viveva i traumi del Congresso di Vienna, la musica di Mahler fior in un periodo tragico che preparava la Prima guerra mondiale. Le crisi sono terribili ma per larte sono anche delle fasi di grande fecondit. Verdi e Schostacovich sono altri due compositori che hanno saputo attingere dalle tragedie un materiale dispirazione, di creativit, e cos facendo hanno contribuito a cambiare la societ in cui vivevano. Nei periodi di maggiore incertezza, o perfino di angoscia, quale migliore rifugio abbiamo se non la cultura? In fondo proprio New York lo ha dimostrato. Gianandrea e la moglie Lucia quando sono qui a Manhattan (in media per due mesi allanno) affittano un appartamento di Placido Domingo, nello stesso quartiere dove abito io: questo villaggio dellUpper West compreso fra Central Park e il Lincoln Center, il
cui cuore pulsante sono le grandi istituzioni culturali come il Met, la sala sinfonica Avery Fisher Hall, la scuola di balletto e teatro Julliard, e pi a Nord il campus di Columbia University. Qui lamore dellopera lirica porta i segni di una storia che gi antica, per una nazione giovane come lAmerica: il Met fin dal primo Novecento attirava Enrico Caruso, Arturo Toscanini e Gustav Mahler. Centanni dopo, quando nel 2008 i demoni di Wall Street precipitarono questa metropoli e il mondo intero nella pi grave crisi economica da tre generazioni, leconomia cittadina fu salvata almeno in parte grazie alla tenuta dellindustria culturale. un debito enorme quello che abbiamo con la cultura dice Noseda e quanti errori si potrebbero evitare attingendo alla saggezza dei classici. Compreso Shakespeare, per il quale Verdi aveva una venerazione. Il Macbeth, per esempio: che lezione terribile sul demone del potere, sui suoi effetti distruttivi sulla psiche umana. singolare la biografia di Noseda, classe 1964. Il maestro operaio, in un certo senso: perch cresciuto a Sesto San Giovanni, in quella che fu considerata a lungo la Stalingrado dItalia, roccaforte del Pci e della Fiom. Io l ho fatto listituto tecnico dice Studiavo come perito industriale in parallelo con il conservatorio, in un mondo segnato dalla cultura operaia dei metalmeccanici della Falck e dalla dottrina sociale della chiesa, un tessuto sociale dove la centralit del lavoro era una religione condivisa. Citt straordinaria, Sesto San Giovanni, magari non sar la pi bella, per era un microcosmo dellItalia di Peppone e Don Camillo... Dalla Stalingrado dItalia la sua parabola proseguita verso la Russia vera, dove Noseda lavorava a San Pietroburgo fin dagli anni Novanta ( poi diventato il primo direttore ospite del Teatro Mariinsky). Ricordo la povert estrema della Russia nella prima transizione post-comunista racconta e i sacrifici dei colleghi musicisti che mi ospitavano: rinunciavano alla loro razione nella mensa, pur di regalare a me qualche caloria in pi. Ma che mondo straordinario: ho incontrato delle anziane guardarobiere russe con una capacit di lettura fantastica, conoscevano i loro autori meglio di me. Ora Noseda fa parte di quellesclusivo jet-set di grandi direttori dorchestra che vivono come dei nomadi glo-
bali. Quando ci vediamo allultima replica del Macbeth arrivato di recente dal Giappone, sta per ripartire per Toronto e Pittsburgh. Al jetlag sono abbastanza allenato, ma il peggio quando arrivi dallEstremo Oriente in America: una lotta continua per non crollare di sonno durante le prove. LAmerica lo affascina ma non al punto da volerci vivere sempre: sono attaccato alla mia terra, le radici sono importanti per me, dopo tanto girovagare sento il bisogno di ritornare nella nostra casa di Meina sul Lago Maggiore: tremila anime. Un luogo meraviglioso che con Lucia scoprimmo quando diventai direttore del Festival di Stresa. Dellimportanza delle radici parliamo anche con Lidia Bastianich, la celebre chef italoamericana che ha assistito al Macbeth ed con noi a mangiare la pizza da Fiorello (dove incute ai camerieri pi soggezione che se fosse Michelle Obama). La Bastianich in America ha creato un impero di alta cucina grazie alla sua maniacale devozione per le ricette degli antenati; ha conosciuto Noseda a Torino in un altro tempio della qualit italiana, Eataly al Lingotto. Cultura e gastronomia: sembra uno stereotipo, eppure qui sul mercato americano queste restano forze formidabili per limmagine dellItalia. Del resto, se Noseda qui come guest conductor (direttore ospite), il Met sotto la guida permanente di un altro italiano, Fabio Luisi. Luisi lho conosciuto dice Noseda quando andammo insieme in tourne col Met in Giappone. Fu la prima grande tourne di un teatro di questa importanza mondiale ad arrivare in Giappone dopo la tragedia di Fukushima. E chi cera a portare il Met dagli Stati Uniti al Giappone? Due italiani. Vorr pur dire qualcosa.
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FOTO PHOTOMASI