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SP115

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Masseria Barbuzzi
SP114

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Masseria Barbuzzi

lizzano

1 SP

12

SP

11

Lizzano

In occasione della realizzazione di un impianto fotovoltaico nellarea di Masseria Barbuzzi stata indagata, tra giugno ed ottobre 2011, una ampia area con banco roccioso spesso affiorante della superficie di circa 18 ettari. La presenza di strutture abitative in sito potrebbe essere testimoniata da uno strato compatto di pietrame misto a numerosi frammenti di laterizi concentrati su una superficie di 70 mq, interpretabile quale disfacimento di una struttura. La frequentazione in antico del sito peraltro documentata da un limitato settore di necropoli, rinvenuto gi sconvolto e depredato nei corredi funerari (1,5,8). Sono state esplorate otto sepolture, di cui sette riferibili ad individui adulti, una sola ad infante. Le tombe sono a fossa rettangolare scavata nel banco naturale e, in genere, tradiscono lavorazioni di particolare cura. Le tombe pi grandi per deposizioni adulte presentano dimensioni comprese tra minimo 1,85 x max. 2,06 metri di lunghezza, min. 0,60 x max 0,85 metri di larghezza e profondit compresa tra m 0,59 e 0,75. Tutte le tombe hanno inoltre ampie controfosse (lungh. tra m 1,96 e 2,49). Di dimensioni minori la tomba IV (lungh. m 116 x largh. 0,56 x profondit 0,39) appartenuta certo ad un infante (6). La copertura era assicurata da due lastroni squadrati provvisti di dente di aggancio. Il materiale ceramico in frammenti recuperato nelle tombe, riconducibile a note forme vascolari in vernice nera, consente di datare il nucleo di tombe al III-II secolo a.C. I resti antropici si limitano a pochi frammenti ossei di dimensioni ridotte. Di notevole interesse si invece dimostrato il recupero di alcuni elementi lapidei miniaturistici appartenuti a naiskoi, cio a edicole funerarie che evidentemente contrassegnavano le sepolture di maggiore importanza, consentendone una immediata percezione ai familiari e ai passanti. Nella controfossa (2) della tomba II (4) sono stati ritrovati, realizzati in pietra calcarea locale, una base di colonna con 16 scanalature, due capitelli di tipo ionico (2-3) e il rocchio di una colonna, lavorati solo parzialmente sul lato posteriore, in quanto dovevano essere addossati ad una superficie piana. Dalla controfossa della tomba III (5) provengono un terzo capitello ionico e un frammento di acroterio a forma tronco piramidale, ancora dotato di un perno metallico che ne garantiva la tenuta sulla sommit del tetto del naiskos. Fanno riferimento a tali manufatti un frammento di lesena con 11 scanalature, e due frammenti di cornici di forma parallelepipeda rinvenuti nel terreno superficiale. La presenza di frammenti di naiskoi nel contesto funerario denota quindi la rilevanza sociale del gruppo di defunti nei quali possibile riconoscere soggetti facoltosi che gestivano lo sfruttamento agricolo del fertile territorio circostante, pertinente alla parte orientale della chora di Taranto.

Tomba VI in corso di scavo. Si nota la rottura di un lastrone di copertura operato dai clandestini per saccheggiare la tomba. Controfossa della tomba II in corso di scavo con rinvenimento della base di colonnina appartenuta a un naiskos. Capitello ionico rinvenuto nella tomba II tra il lastrone di copertura e la parete della controfossa. Tomba II a scavo ultimato. Tomba III in corso di scavo. Tomba IV ritenuta di infante per le dimensioni ridotte. Tomba V che presenta sul fondo della fossa due profondi canali alla base dei lati lunghi, probabilmente adoperati per raccogliere i liquami di decomposizione del defunto. Tomba VIII in corso di scavo, con un lastrone di copertura della fossa ancora in sito. Si noti la frattura centrale dovuta allazione di saccheggio.

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Progettazione ed esecuzione delle attivit archeologiche: Impresa Scavi Archeologici Giambattista Sassi di Ginosa Archeologi: Giambattista Sassi Rilievi e documentazione grafica: Angelo Moro, Rosalia Rucci Committente: Altratensione srl di Acquaviva delle Fonti Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia Direzione scientifica: Arcangelo Alessio; Collaborazione tecnica: Cosimo Buccoliero, Vito Cinefra

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