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Tempi dispari: una lezione..... La musica fondamentalmente simmetrica.

. Tutta la musica che "funziona", che entra subito in testa in 4/4, perch il ritmo piu' facile da "prendere", inoltre consente di ballarci sopra facilmente visto che ogni volta che inizia il giro (battuta) ci troviamo con lo stesso piede. La macarena deve essere in 4/4 altrimenti la massa si pesterebbe i piedi :-) piu' ci si allontana dal 4/4 piu' l'ascolto diventa impegnativo perch non si puo' piu' dare per scontato il ritmo. Se poi cominciamo a cambiare tempo (ritmo) all'interno dello stesso brano ecco che cominciamo ad uscire troppo da quelli che sono gli stereotipi musicali comunemente assimilati dalla gente ottenendo un prodotto che la maggior parte della gente non sara' in grado di capire. E' comunque una questione di abitudine poich il tempo di valzer dispari (3/4, ma potrebbe benissimo essere scritto in 3/8) e nei balcani molti canti popolari sono in 5/8, infatti, se avete provato a ballarlo, ogni battuta la iniziate con il piede diverso dalla precedente. Per la struttura simmetricissima, 16 o 32 battute per ogni "tema" (parte) e non ci si scappa. Un ascoltatore medio di prog in grado di "prendere" subito un riff in 7/8 perche' ci e' abituato. Per concludere, visto che mi sono dilungato anche troppo, falso che i "tempi dispari sono quelli che non si riesce a "misurare" battendo il piede". Un 5/4 lo batti tranquillamente con il piede, perch, generalmente (istintivamente), il piede batte i quarti. Solo che per fare una battuta devi batterlo 5 volte anzich le canoniche 4. 5/4 e' un tempo dispari (i tempi dispari sono quelli con un numero dispari al numeratore). Non riesci piu' a battere il piede (battendolo equamente distribuito nel tempo) quando gli ottavi o i 16esimi diventano l'unit di misura e sono dispari. Se il tempo e' 7/8, o con il piede batto gli ottavi ed ogni 7 battiti sono giusto all'inizio della nuova battuta, o mi ritrovero' "dritto" ogni 2 battute. 7/8 sono 3 quarti e mezzo, quindi all'inizio della seconda battuta mi trovero' con il "piede per aria" ed alla terza ritornero' giusto. Nel frattempo sono trascorsi 14/8 (2 battute) ovvero (facendo la divisione) 7/4 esatti, quindi "battibili". Quando al denominatore di sono i 16esimi, battendo i quarti mi ritroverei dritto una battuta ogni 4, ammesso che riesca ad andare a tempo, perche' a quel punto comincia ad essere davvero complicato ;-) Esempi "classici" di tempi dispari che mi vengono in mente al volo: 7/4: Pink Floyd - Money | Genesis: Battle of Epping Forest (strofa) 5/4: E.L.&P.Tarkus (inizio) 7/8: Genesis - Cinema Show | Sting - Straight to my heart 5/8: P.F.M. - La luna nuova | Echolyn -As the world 11/8: Metheny - First Circle 13/16: D.F.A: Ragno (riff) :-) N.B. i tempi dispari (generalmente con numeratore superiore all'8) vengono anche detti tempi composti in quanto possono essere scomposti in un tempo pari + un tempo dispari (o vicevesra). L'esempio del ragno potrebbe essere visto come 6/16+7/16. e cmq anche un 7 puo' essere visto come 3+4. In effetti in origine, ancora al tempo del gregoriano, era tutto un altrenarsi di 2 e 3 con i quali si puo' fare qualsiasi ritmo. Da notare che l'intro del 2 brano di Darwin del Banco (non ho il disco sottomano) puo' essere visto sia in 5/4 che in 5/8, e spesso, a rafforzare quanto detto sopra, queste scelte sono opinabili. Un altro esempio "illustre" e' l'apocalypse in 9/8 dei Genesis che secondo alcuni (me compreso) dovrebbe chiamarsi apocalypse in 9/4 (ma il compositore ha sempre ragione). Qui il discorso si fa davvero interminabile, quindi stop. Scusate le dimensioni, ma meno di cosi' non ce l'ho fatta :-)

I TEMPI DISPARI -1 Andate a rovistare tra i vinili di musica classica del nonno, e cercate qualche disco di Strauss. La maggior parte dei brani di questo compositore appartiene alla categoria dei valzer: se provate a portare il tempo con le

mani mentre ne ascoltate uno, noterete di non essere di fronte alla tipica cadenza della musica trasmessa in radio. Gli accenti infatti si raggrupperanno a gruppo di tre, e non di quattro. Infatti il valzer l'esempio tipico di un tempo in tre quarti: suonandolo sulla batteria verrebbe spontaneo suonare la cassa sul primo movimento (accento forte) e il rullante sugli altri due (entrambi deboli). Il tre quarti solo uno di tanti tempi che si possono suonare, che non siano il banale quattro quarti! Se vero infatti che quasi tutta la musica commerciale che si sente alla radio in quattro quarti, questo legato a motivi di orecchiabilit: facile ricordare un motivetto in quattro quarti, fischiettarlo e quindi ritrovarsi a comprare il cd dopo qualche giorno! Immaginate gli Articolo 31 o Madonna, a fare un pezzo in sette ottavi... Tuttavia, se imparerete a suonare in modo fluido in vari tempi differenti, non ve ne pentirete: sarete in grado di suonare svariati generi e, anche all'interno dello stesso genere, sarete in grado (se il gruppo vi segue) di comporre musica che segue l'andamento che piace a voi. Attenzione ovviamente a non esagerare, perch si rischierebbe di appesantire troppo i pezzi. Va da se' che questa sezione del sito utilissima per tutti quelli che suonano progressive, fusion o musica "aulica" in genere... Benvenuti nel mondo dei tempi strani!! :-) ESERCIZI Iniziamo appunto dal tre quarti: se per suonare il quattro quarti bisogna portare il conto dei movimenti da uno a quattro, ovviamente per il tre quarti si arriva a tre e si ricomincia... wow... se non ci fosse questo sito!!

Non fatevi trarre in inganno: la sesta battuta uguale alla prima!! Se ci siete cascati, riguardatevi le lezioni precedenti, e ovviamente fatevi guidare dal midi. Potete praticare questo esercizio sul rullante, con il metronomo a velocit crescente. Successivamente suonatelo fra rullante e primo tom, una battuta a testa, cos vi allenerete anche negli spostamenti. Inoltre, poich va suonato a mani alternate, questo esercizio utile perch spesso le battute iniziano con la mano sinistra.

Passare dal tre al cinque quarti altrettanto immediato: non toglieremo pi una nota di un quarto, ma la aggiungeremo; dovremo quindi contare da uno a cinque e poi ricominciare. Solita storia. Di seguito, qualche battuta di esempio in cinque quarti, giusto delle idee per stimolare la vostra creativit. Vi fornisco direttamente delle parti da suonare su tutto il set, sperando che ormai il meccanismo vi sia chiaro. Nel midi allegato, all'inizio di ogni battuta c' un fischio, per aiutarvi a leggere lo spartito mentre ascoltate il tutto. Nella penultima battuta c' un ostinato in levare sul china, mentre l'ultima nota, come avrete capito, sta a significare che vengono suonati simultaneamente charleston aperto e china.

Infine, per quanto riguarda i tempi tipo sette quarti (tempo usatissimo da molti gruppi progressive), basta pensarli come la somma di un quattro quarti e un tre quarti, oppure prima un tre quarti e quindi un quattro quarti, a seconda di come ci risulta pi comodo ma anche a seconda dell'andamento del pezzo, dei suoi accenti e simili. Per esempio, se su sette movimenti, il nostro cantante fa un acuto al quarto, sar pi facile pensare la parte come un tre quarti pi un quattro quarti, che quindi inizia su un accento forte.

I TEMPI DISPARI -2 SPEZZIAMO IL MOVIMENTO No, non un invito alla sedentariet... Il concetto base questo: fino ad ora la nostra cellula minima di "quantizzazione" stato il quarto. Tuttavia molto spesso si ottiene una soluzione migliore aggiungendo o togliendo un ottavo dalla battuta. Questo crea una strana mancanza di appoggio, come se qualcuno desse un colpetto al lettore CD facendo saltare la musica. In questo caso, possiamo conteggiare sia i quarti che gli ottavi. Contare gli ottavi per, se il tempo non lento, abbastanza scomodo perch bisogna correre! Io preferisco contare i quarti: ovviamente l'ultimo movimento, appunto perch spezzato, dura la met nel conteggio.

Le prossime battute sono in sette ottavi, e ci soffermeremo su ognuna per evidenziarne caratteristiche importanti, spesso gi trovate nelle lezioni precedenti.

Questo primo esempio abbastanza semplice: accompagnamento sul charleston in ottavi, niente di compless o, insomma giusto un'idea per farvi impratichire col tempo. Notate che, se togliete la sbarretta verticale che divide le due battute, otteniamo un sette quarti! Quest'esempio pi complesso, a causa dell'accompagnamento, che in entrambe le battute presenta parti in trentaduesimi (la parte gi stata analizzata nella sezione fill...), e per via delle due sincopi, verso il centro, in corrispondenza dei punti di valore.

Ecco delle parti con accompagnamento in quarti: ovviamente in un tempo di 7/8 non entra un numero intero di quarti, ma ne entreranno solo 3, pi un ottavo ( semplice aritmetica...). Questo crea l'andamento zoppicante di cui parlavo all'inizio, tipico dei tempi dispari. Ascoltate il midi, noterete una pausa a met: nella prima parte del midi sentirete suonare la prima e la seconda battuta, mentre nella seconda parte sentirete la prima e la terza battuta. In questa seconda parte noterete che l'accompagnamento non sar pi zoppicante, perch nell'ultima battuta l'accompagnamento in levare.

Ecco una parte davvero interessante, con una doppia cassa continua in sedicesimi, e accompagnamento costante fra le due battute, con charleston e china alternati (e quindi nella seconda battuta l'accompagnamento invertito). Come prima, questa parte pu essere vista come un sette quarti, se si ascolta solo la parte di batteria. Tuttavia, se suonata per accompagnare uno strumento che esegue una parte chiaramente in sette ottavi (per esempio un riff di chitarra), sar molto bello l'effetto che si verr a creare, cio un chiaro andamento in levare nelle battute pari. Inutile dire che Portnoy maestro per quanto riguarda queste cose!!

Proviamo ora a cimentarci con il nove ottavi. ovvio che dovremo aggiungere un ottavo a un normale quattro quarti; si avr ci un tempo come il sette ottavi, ma con un quarto in pi. Anche questo tempo parecchio usato, soprattutto in ambito progressive (per i fan dei Dream Theater, basti pensare all'inizio di Voices!). Segue un dinamico esempio di 9/8. Notate come togliendo l'ultimo ottavo si ottiene un semplice 4/4, mentre, aggiungendone uno alla fine, si ottiene un 5/4.

Vediamo infine come comporre tutto quello che abbiamo studiato fino ad ora. Immaginiamo che venga il nostro bassista, con una bella parte di basso, un riff della durata di 15 ottavi. Possiamo pensare questi 15 ottavi come la somma di un tre quarti e di un nove ottavi, oppure il contrario, o magari un quattro quarti e un sette ottavi; tutto ci dipende, come gi detto, dagli accenti e dalla cadenza del pezzo. In questo caso, uno slap potrebbe essere un buon indicatore di come dividere le due parti: uno slap sulla nona nota, ci porter senz'altro a dividere il pezzo in un quattro quarti, e un sette ottavi che inizia sullo slap. Vediamo quest'ultimo esempio.

Per tempi dispari si intendono i metri musicali che differiscono dal 4/4 e dalle sue varianti dirette. I tre quarti (3/4) I cinque quarti (5/4) I sette quarti (7/4) I nove quarti (9/4) I sette ottavi (7/8) I nove ottavi(9/8) Gli undici ottavi (11/8) OGGI PARLIAMO DEL TEMPO DISPARI PLURICOMPOSTO: La battuta o misura di un tema musicale pu essere giostrata o gestita come meglio si crede in tema di composizione e arrangiamento di un brano. Se ascoltiamo il brano che si intitola "Pagano" dei grandissimi Elio e le storie tese, il loro celebre e talentuoso batterista Christian Meyer esegue un TEMPO DISPARI PLURICOMPOSTO da 2 battute da 5/4 + 1 battuta da 3/4 ad elevatissima velocit; se avesse eseguito un'unica misura da 13/4, pur ricadendo al termine della sequenza, non avrebbe ottenuto lo stesso risultato o effetto ritmico, di qui la differenza sostanziale tra TEMPO DISPARI e TEMPO PLURICOMPOSTO il quale ha un ritorno di tema sequenziale che d un groove caratteristico per il quale si riconosce una ripetitivit che rende maggiormente immediato e riconoscibile l'esecuzione.

L'effetto di un tempo dispari e di un pluricomposto dispari ben arrangiato ed eseguito quello per il quale le loro architetture sono tali per cui l'ascoltatore, se non scinde matematicamente il brano contandolo, non si accorge che all'interno del brano ci siano scissioni ritmiche meno immediate e pi cervellotiche del comunissimo tempo pari. La musica non deve mai perdere quindi la sua fruibilit ed il senso immediato della sua appetibilit estetica.

I TEMPI DISPARI NEI RITMI BALCANICI La somma e la combinazione delle due cellule base del 3 e del 2 in grado di creare nella musica balcanica i tempi dispari pi impensati. Perci, per esempio, si potr avere un 7/8 sia nella combinazione 3/2/2 sia anche in quella 2/2/3 e spesso si usa combinare allinterno di un brano entrambi i gruppi, a seconda della melodia che viene suonata. La variet del sette, poi, diventata ancora pi ampia da quando sono comparsi gruppi che strizzano locchio al jazz e al funky americano. Chiaramente possibile unire diverse cellule fino a formare ritmi in 9, 11, 13 , 15, 17, eccetera. Nella loro musica, i musicisti balcanici dilatano il 7/8 spesso in frasi da 2/4, tenendo sempre lo stesso beat di base ogni due. Ossia, aprono e chiudono il tempo a seconda della frase che stanno suonando. Il che significa che se la frase molto serrata, con tante note, probabilmente sar un 7/8 ottavi estremamente preciso, senza interpretazioni. Mentre se la frase di largo respiro, sar molto probabile che il tutto si allarghi fino al 2/4.

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