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Chiesa e Convento dei Frati minori Francescani

La costruzione del convento risale al 1589, data incisa in uno dei gradini dellingresso del convento, soppresso nel 1866 e riaperto insieme alla chiesa nel 1885 per opera dellex provinciale P. Giuseppe dAlimena. La chiesa a ununica navata e la decorazione molto sobria; inizialmente infatti, era un semplicissimo salone rettangolare col soffitto a doppio spiovente. Solo alla fine dell 800 fu elevata la volta e le pareti furono arricchite di stucchi e cornicioni. Inoltre queste presentano una Via Crucis lignea realizzata dalla Scuola dArte di Ortisei (Bergamo). A sinistra il pulpito in legno, usato fino al 1945, dove inciso il simbolo dellOrdine Francescano. A sinistra sono tre piccole cappelle: la prima dedicata a San Pio da Pietrelcina la cui statua si discosta dalliconografia commerciale perch rappresentato con le braccia tese verso il fedele. La cappella centrale ospita un Calvario, realizzato anchesso dalla Scuola dArte di Ortisei. Sotto la reliquia (una scapola) del beato fra Simone Napoli da Calascibetta. Sappiamo di lui che visse presso questo convento e mor in quello di SantAnna a Giuliana (Palermo) il giorno 11 ottobre 1546 (data da lui stesso predetta). La terza e ultima cappella ha due vetrate raffiguranti Santa Chiara dAssisi (fondatrice dellOrdine delle Clarisse) e Santa Elisabetta dUngheria, entrata a far parte del TerzOrdine Francescano oggi chiamato Ordine Francescano Secolare. A sinistra un pulpito in legno che reca lo stemma dellOrdine dei Francescani Minori: una croce recante due braccia incrociate, quella del cristo e quella di San Francesco. Laltare della chiesa impreziosito dallimponente tela seicentesca di Filippo Paladini, LAdorazione

dei Magi. Ci che contraddistingue il quadro il movimento scenico a parabola o a


ovale che parte dalla testa del San Giuseppe fino a concludersi col seguito dei Magi. La tela stata oggetto di restauro nel 1964 da parte della Soprintendenza ai Beni Culturali di Palermo e sappiamo che prima di questo intervento era possibile vedere al centro due figure allinterno di quella che sembra essere la capanna della Nativit. La firma e la data dellautore sono sotto la veste di San Giuseppe ma a quanto pare il pittore volle rimarcare la paternit dellopera dipingendosi di spalle nellangolo a sinistra del quadro. Ai lati sono presenti altri due quadri: a sinistra la Fuga in Egitto e a destra la Nativit, temi strettamente correlati alla pala del Paladini. Il convento possiede una preziosissima pinacoteca dove sono custodite in particolare due versioni del Cristo alla colonna, attribuite ai pittori Gaspare Vazzano e Giuseppe Salerno, meglio conosciuti con lo pseudonimo di Zoppo di Gangi. Il convento ha al suo interno un chiostro al cui centro una statua in marmo in ricordo di un novizio, fra Giuseppe Maria da Palermo, al secolo Vincenzo Diliberto. Il pavimento del chiostro ad acciottolato e una lastra ne conferma la data di realizzazione (1899). Infine, il convento possiede una preziosissima biblioteca che contiene uno straordinario numero di volumi, tra i quali una pregevole Bibbia in ebraico del 1716 stampata a Francoforte sul Meno

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