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Nome: Luca Cognome: Marletta

Anno Accademico del corso: 2011/2012 Corso: Chimica industriale II Docente: Placido Mineo

ESPERIENZA DI LABORATORIO: Preparazione di poliesteri termoplastici e termoindurenti

OBIETTIVO
Si vogliono confrontare le propriet chimico-fisiche di poliesteri preparati in laboratorio tramite reazioni di polimerizzazioni in massa. I composti preparati per via termica, vengono quindi raffreddati al di sotto del loro punto di transizione vetrosa, quindi riscaldati di nuovo. Se il polimero termoindurente questo non si rammollir allaumento di temperatura, anzi, aumenter la sua viscosit fino ad indurirsi del tutto diventando infusibile e insolubile; se invece il polimero termoplastico questo diminuir la sua viscosit al punto di fondere e passare in fase liquida.

PRINCIPIO TEORICO DEL METODO


I poliesteri sono una classe di polimeri ottenuti per polimerizzazione a stadi, via condensazione, i quali contengono il gruppo funzionale degli esteri lungo la catena carboniosa principale. Le fibre poliestere hanno trovato largo impiego nelle industrie tessili in mischia a fibre naturali, quali il cotone, ma anche nei settori tessili tecnici come dispositivi di sicurezza (cinture). Di uso comune il suo impiego come rivestimento di scafi e barche in lega con la lana di vetro. La metodica usata in laboratorio la polimerizzazione in massa che non prevede luso di solventi in cui solubilizzare i monomeri di partenza. I monomeri vengono aggiunti solidi e vanno fatti reagire con lausilio del solo calore generato dalla fiamma di un Bunsen che fonder i reagenti e far partire la polimerizzazione dallo stato fuso.
1. Il primo dei poliesteri preparati in laboratorio il PET, acronimo di polietilentereftalato, polimero preparato in massa a partire da glicole etilenico e Anidride Ftalica; la fig.1 rappresenta lo schema di reazione:

Fig.1
Anidride Ftalica Glicole Etilenico

PET

Focalizzando lattenzione sul numero di gruppi funzionali presenti nei rispettivi monomeri di partenza, si evince che la stechiometria di reazione sar di 1:1, infatti due gruppi alcolici del glicole reagiranno con altrettanti 2 gruppi carbossilici presenti sullanidride ftalica. Si produrr quindi un polimero lineare e termoplastico il quale possibile fondere non appena lo si porti ad una temperatura maggiore del suo punto di transizione vetrosa. Pi in dettaglio, il PET prodotto inizia ad abbassare repentinamente la sua viscosit con laumento di temperatura ,fino a che non si supera la Tg ,ed in quel punto il polimero si trova sotto forma di un liquido viscoso il quale sar possibile di nuovo solidificare, semplicemente, raffreddando il sistema.

2.

Il secondo polimero di cui si vuole saggiare le propriet Chimico-Fisiche il poli-idrossipropilentereftalato, un polimero termoindurente . Variando il numero di funzioni alcoliche nel monomero, e pi in particolare, passando da un di-olo ,quale il glicole etilenico, ad un tri-olo che nel nostro caso il glicerolo, cambiano anche le propriet tecnologiche del polimero, infatti, osservando la reazione in Fig.2 :

Fig.2
lanidride avr sempre due gruppi per reagire , mentre il glicerolo ne ha 3 ; quindi si avr una stechiometria di 3:2 per lanidride ftalica ed inoltre iniziano ad essere presenti ramificazioni strutturali del polimero formato a seguito della reazione. Queste ramificazioni impartiscono un ordine cristallino man mano che crescono in numero fino a che il sistema , riscaldato oltre la sua temperatura di transizione vetrosa avr raggiunto un numero esiguo di impacchettamenti tale che esso diventi infusibile ed insolubile. Linfluenza della temperatura sulla solidificazione della massa polimerica, si spiega col fatto, che laumentato contenuto termico del sistema porta ad una maggiore velocit con la il quale il polimero ramificandosi, inizia a costruire il suo sistema cristallino diventando di fatto solido ed una volta raffreddato non torner spontaneamente liquido.

REAGENTI E APPARECCHIATURE
2 g iniziali di anidride ftalica (P.M. = 148,12) Glicerolo (P.M.=92,10 g/mol) Glicole etilenico(P.M.=62,07 g/mol ;densit = 1,10 g/ml ) Provette da saggio e sostegni di legno Bunsen Pinza di legno 0.2g di acetato di sodio

MODALITA OPERATIVA ESEGUITE


stata aggiunta la quantit di 0.1g di acetato di sodio in ogni provetta, allo scopo di catalizzare le rispettive reazione di esterificazione che porteranno alla formazione dei Poli-esteri .

Anidride ftalica Glicole etilenico (1:1)


Sono stati pesati 2 g (0,014mol) di anidride ftalica in una provetta da saggio con una bilancia tecnica, a cui sono stati aggiunti altri 0,86g(0,014mol ) di glicole etilenico. La provetta stata raccolta con una pinza di legno e sotto cappa stata riscaldata fino a far fondere e quindi reagire i due monomeri aggiunti. Si stacca il bunsen quando la miscela ormai liquida tende a passare da un incolore ad ambrato. La provetta stata fatta raffreddare a temperatura ambiente e riscaldata nuovamente, notando la graduale diminuzione di viscosit del polimero fino a liquefarsi superata la temperatura di transizione vetrosa. Il polimero cosi preparato risulta essere un termoplastico.

Anidride ftalica Glicerolo (3 : 2)


Si sono ripetute le stesse operazioni sostituendo il monomero glicole etilenico con il glicerolo e le quantit sono state aggiunte in modo tale da rendere il rapporto molare di reazione 3:2 a favore dellanidride. Infatti, sono stati pesati 2 g di anidride ftalica(0,014mol) e 0,83 g di glicerolo (0,009mol). Il polimero una volta riscaldato oltre la sua temperatura di transizione vetrosa solidifica nettamente e non pu essere fuso senza andare incontro a degradazione chimica , risultando essere un termoindurente.

CONSIDERAZIONI SULLESPERIENZA
Il cambiamento del polimero da incolore ad ambrato riconducibile a fenomeni di ossidazione in aria agevolati dagli aumenti di temperatura.

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